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Ciclismo, : “A Laigueglia partono tutti per vincere” di Redazione 11 Febbraio 2012 – 13:20

Laigueglia. La cittadina della Riviera delle Palme resta nel cuore anche a chi, come il “cannibale” Eddy Merckx, ha vinto tutto quello che un ciclista può sognare. “Laigueglia, ricordo… era la prima gara della stagione e tutti arrivavano nervosi, tutti volevano vincere. Soprattutto gli italiani”. Comincia così il racconto del belga che dovette accontentarsi di due secondi posti, nel 1969 e nel 1972, prima di piazzare la propria doppietta. “Si faceva la differenza sul Testico e poi giù fino al traguardo.”

Successe così nel 1973, quando un’azione travolgente del portacolori della trascinò sul rettifilo d’arrivo un drappello di sei unità. “Ci tenevo a vincere perchè correvo per una squadra italiana, così provai più volte, in volata poi, tutto andò bene e De Vlaeminck restò dietro”. Fu quella la prima vittoria di un’annata straordinaria nella quale Merckx fece filotto aggiudicandosi anche Gand Wevelgem, Amstel Gold Race, Parigi- Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi. Più tardi arrivarono anche Vuelta España e Giro d’Italia. “Si iniziava a correre a Laigueglia e si finiva con il Giro di Lombardia – riprende il grande Eddy -. E poi si andava in pista, per le kermesse e le sei giorni”.

Fu così che, all’alba del 1974, Eddy Merckx si ammalò nel corso della Sei Giorni di Milano: una influenza che sembrava dovergli compromettere l’intero inizio di stagione. Saltò l’appuntamento con tutte le grandi classiche ma non con il Trofeo Laigueglia. “Quel giorno

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pensavo di non essere in gran forma. Per questo attaccai nei primi chilometri. Prima con un gruppetto e poi da solo”. Un’azione travolgente quella del capitano della Molteni che però sembrava destinata a rimanere nell’antologia del ciclismo romantico. “Nel finale il gruppo si riavvicinò e in discesa venni raggiunto da Enrico Paolini”. il campione italiano è uomo veloce e quando raggiunge il battistrada è molto più fresco. Ma per Eddy l’occasione è di quelle da non lasciarsi scappare: dopo essere stato il primo vincitore straniero, diviene anche il primo atleta a conquistare il traguardo di corso Badarò per due volte consecutive.

“Poi le classiche andarono male ma mi ripresi con il Giro d’Italia, il Tour de e il campionato del mondo – precisa il ‘cannibale’ che pedala ancora in sella alle due ruote, ora sotto il sole del Qatar. Nel corso di una delle sue ultime uscite è pure caduto -. Una caduta banale, per colpa di un sasso, ma mi è andata bene, non mi sono rotto niente”, rassicura toccando i cerotti che ha sul gomito

, invece, non è stato altrettanto fortunato – . Mi dispiace per lui perché era venuto qui per trovare la condizione e invece torna a casa con una clavicola rotta. Dovrà saltare Laigueglia, mi aveva detto che era il suo primo obiettivo, ma i medici hanno riferito che nel giro di due settimane al massimo tornerà in bicicletta. L’ho visto motivato, lo ritroveremo protagonista nelle classiche del nord”.

Dall’alto della sua esperienza, oggi, Eddy Merckx collabora con gli organizzatori del Giro del Qatar e del Giro dell’Oman: sono questi i nuovi palcoscenici scelti dai big del pedale per il debutto stagionale. “Qui c’è il sole, il caldo e ora anche il vento è un po’ calato. In questa settimana ho visto bene Boonen e Cavendish, la prossima settimana ci sposteremo in Oman per un’altra corsa a tappe che sta crescendo bene” confida il belga. “Qui il ciclismo lo hanno scoperto negli ultimi anni e se ne sono innamorati – spiega -. Il fascino delle classiche del calendario europeo è comunque unico e Laigueglia è ancora molto sentita dai corridori e dai tifosi. E’ ancora il primo appuntamento importante della stagione e tutti gli atleti che saranno al via correranno per vincere, perché vincere là ti consente di partire con il piede giusto”.

Nelle foto (tratte dal libro “Trofeo Laigueglia – Classica d’apertura” – GeoEdizioni), le due vittorie di Eddy Merckx a Laigueglia.

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