BB..II..MM.. BBRR ENTAENTA

SPECIALE CENTRALI IDROELETTRICHE

Semestrale del Consorzio dei Comuni della provincia di compresi nel Bacino Imbrifero Montano del fiume Brenta Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003. (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/TN Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 a memoria è lo strumento per recuperare e valorizzare B.I. M. BR ENTA la nostra identità. Non solo delle persone ma anche del L territorio. Quello in cui viviamo, il così come il Bacino Imbrifero Montano del Brenta dove l’acqua, vera ricchezza, viene sfruttata e tutelata anche dalla presenza delle centrali idroelettriche. L’acqua e l’energia idroelettrica, il territorio e l’ambiente sono elementi base per garantire lo sviluppo sociale ed economico delle nostre terre. Lo è da sempre, ancor più da quando, oltre un secolo fa, l’utilizzo delle acque pubbliche per la produzione idroelettrica è diventata uno dei nodi cruciali SPECIALE CENTRALI per le comunità trentine. E lo è stato anche per la Valsugana, IDROELETTRICHE

Semestrale del Consorzio dei Comuni della provincia di Trento compresi nel Bacino Imbrifero Montano del fiume Brenta il Primiero, il Vanoi e l’altopiano di e . Ma il futuro Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003. (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/TN Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 dell’acqua e dell’energia prodotta è un tutt’uno con il passato, In copertina con la storia e con la memoria. E proprio nello scorrere dell’acqua Una veduta di un torrente in Valsugana. l’autonomia trentina ha saputo acquisire forza e consapevolezza. [foto Gabriele Degol] La produzione idroelettrica nazionale si aggira attorno ai 40-45 miliardi di kWh. In Italia sono presenti oltre 2 mila centrali idroelettriche, di cui l’85% impianti di piccola taglia. La Lombardia è la regione che produce più energia idroelettrica (7,2 miliardi di kWh) seguita dal Trentino Alto Adige con 6,6 miliardi di kWh, dal Piemonte, dal Veneto e dalla Valle d’Aosta. La prima centrale a servizio della città di Trento entrò in funzione nel 1890 – a Ponte Semestrale del Consorzio Cornicchio sul Fersina – con una potenza di 600 CV e prima dello dei Comuni della provincia di Trento scoppio della Grande Guerra ce ne erano in funzione altre 45, compresi nel Bacino Imbrifero Montano del fiume Brenta sempre di piccole dimensioni. Verso gli anni ’30 si costruirono concretamente i primi impianti, tra cui Moline e San Silvestro con Reg. Trib. di Trento n. 990 le centrali di , e di Costabrunella che furono portate del 04.03.1998 a termine durante la Seconda guerra mondiale. L’apice della Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Trento costruzione, però, avvenne nel secondo dopoguerra. Oggi la potenza nominale di concessione di tutte le centrali trentine è di 735.000 kW e quella complessiva installata arriva a quasi 2 milioni di kVA. La produzione annua, infine, varia dai 3,8 Direttore SANDRO BEBER ai 4,5 miliardi di kWh, circa il 10% del settore idroelettrico nazionale. Oggi in Trentino sono presenti 286 impianti idroelettrici Direttore Responsabile così suddivisi: 23 di grande grande derivazione, 51 piccole MASSIMO DALLEDONNE concessioni di derivazione e altre 212 piccolissime. L’articolo 2 dello statuto del BIM del Brenta ricorda come «il Consorzio ha lo scopo Redazione di favorire il progresso economico e sociale della popolazione Corso Ausugum, 82 abitante nei Comuni consorziati e l’esecuzione di opere 38051 (TN) di sistemazione montana, che non siano di competenza dello Tel. 0461/754560 - Fax 0461/752455 E-mail: [email protected] Stato, della Regione o della Provincia, impiegando i sovracanoni che gli sono attribuiti in base alla Legge 27 dicembre 1953, n. 959 e dal D.M. 14 dicembre 1954 e loro successive modificazioni ed integrazioni». Una presenza, la nostra, che da sempre vuole contribuire al progresso economico e sociale delle popolazioni e del territorio. E la presenza degli impianti idroelettrici in Valsugana, così come nel Primiero e nel Vanoi, ci consente anche di migliorare le condizioni di abitabilità valorizzando ogni tipo di risorse attuali e potenziali presenti sul territorio. 

Sandro Beber Stampa Publistampa Arti Grafiche Presidente del Consorzio Via Dolomiti, 36 - (TN) BIM del Brenta LE RISORSE IDROELETTRICHE IN VALSUGANA

nell’interesse del Consorzio valorizzare le risorse che ne hanno determinato a suo tempo la costituzione. Risorse che oggi È rappresentano anche, e soprattutto, fonte di finanziamento e di raccolta che vengono ripartite sul territorio a favore dei 42 comuni. Un piccolo contributo per far capire il valore e il significato che ancora conservano i consorzi dei comuni racchiusi nei territori dei bacini imbriferi montani. Una realtà che gestisce e ridistribuisce, a favore dei municipi e della popolazione residente, tutti gli introiti ricavati dall’utilizzazione delle acque, anche e soprattutto in considerazione degli interessi, sociali, economici e politici che le concessioni idroelettriche ancora comportano. Ed è con questa filosofia che è nata l’idea di realizzare una pubblicazione, un piccolo viaggio che ci porterà alla conoscenza e alla valorizzazione dei vari impianti idroelettrici presenti sia in Valsugana che nel Primiero, interessanti il Bacino Imbrifero Montano del fiume Brenta e parzialmente del fiume Adige NOTE DI LETTURA (impianto di Caoria).  - Potenza efficiente è la capacità effettiva

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OTTOBRE 2014 / N. 31 / Anno XVI / B.I.M. Brenta Notizie 3 IMPIANTO DI CARZANO

uno degli impianti idroelettrici più importanti presenti in Val - sugana, la cui centrale si trova nel di Carzano. Con una È producibilità annua di circa 60 GWh, una potenza efficiente di 11 MW e nominale complessiva di 6.974,53 kW rientra nella classifica - zione delle grandi concessioni idroelettriche trentine. L’impianto di Carzano, pur rappresentando un’unica derivazione idroelettrica, è composto da due distinte derivazioni chieste, concesse, costruite ed entrate in funzione in tempi diversi. La derivazione Maso con il bacino di Pontarso, assentita con r.d. 8 agosto 1940 n. 4408 ed entrata in esercizio dall’11 gennaio 1940 per un valore di potenza nominale di 4.963,29 kW e la derivazione Ceggio, assentita con d.i. 22 gennaio 1991 n. 67 e in esercizio dal 15 gennaio 1955 per un valore di potenza nomi - nale di 2.011,24 kW. In data 31 dicembre 2009 è stato redatto il certifi - cato di collaudo dell’impianto di Carzano che attualmente è in fase di perfezionamento tramite il contratto transativo tra la Provincia auto - noma di Trento e Hydro Dolomiti Enel Srl (dgp n. 2741 del 20 dicembre 2013) dal quale sono stati accertati elementi di incongruenza tra quanto assentito e realizzato, soprattutto in termini di portate massi - me, medie, salto e quindi di potenza nominale media annua. Pertan -

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La derivazione che alimenta il bacino artificiale di Pontarso è costi - I

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4 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 d s q s 3 s a g t s q A 3 f d t I t Q q d f z z p s p c d t n o M T v t p s p d c i o e a e a e o o t o i e o a e e

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a e s N t t g o a o g r t e i i o z i e 5 IMPIANTI IDROELETTRICI testa delle condotte forzate è poco superiore agli 877 m s.l.m. La por - tata media di concessione individuata dall’Ufficio Idrografico del Ma - gistrato delle Acque di Venezia, di data 12 novembre 1946, era di 559 l/s ai quali dovevano essere levati i prelievi concessi al Consorzio di Miglioramento Fondiario e al comune di Telve. La portata massima concessa è di circa 0,7 mc/s e la media di 481 l/s. Le condotte forzate sono realizzate in acciaio saldato e hanno un diametro interno che va - ria da 800 a 650 mm. Sono poste all’aperto ancorate su plinti di calce - struzzo e lunghe 784 m con un salto utile netto di 422,49 m riportato negli atti di consistenza dell’impianto del 1982, valore diverso da quel - lo concesso con d.i. 22 gennaio 1991, n. 67 pari a 426,50 m e ora in fase di perfezionamento con il collaudo.

LA CENTRALE DI CARZANO

La centrale di Carzano si trova poco sopra l’abitato di Carzano, lun - go il torrente Maso a quota 457 m s.l.m. È un fabbricato architettoni - camente integrato, composto da una sala macchine, magazzino, offi - cina, servizi igienici, uffici, cabina di trasformazione e servizi vari. Nella sala macchine sono presenti due gruppi turbina-alternatore ad asse orizzontale di identiche caratteristiche costruiti e installati a di - stanza di tre anni uno dall’altro. Il primo è stato costruito nel 1939 e

I attivo sin dall’11 gennaio 1940, data di entrata in esercizio della cen - C I trale, il secondo porta l’anno di costruzione 1941 per la turbina e del R

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E Corpo Reale del Genio Civile di Trento l’inizio dei lavori per l’installa - L

E zione della seconda condotta forzata e del secondo gruppo turbina al - O

R ternatore, avente funzioni di gruppo di riserva, ma soprattutto per po - D I

ter utilizzare la portata massima di 3 mc/s nei periodi di morbida. Le I

T turbine sono del tipo Pelton ad asse orizzontale, costruite dalla ditta N De Pretto-Escher Wyss, potenza di 5.500 kW e portata massima 1,750 A I In alto a sinistra particolare dell’opera

P mc/s. L’alternatore trifase abbinato ad ogni turbina è di tipo sincrono di presa sul torrente Maso,

M costruito dalla ditta Marelli con potenza di 7.000 kVA e tensione di I alla confluenza dei rii di Val Calamento (a sinistra) e Spinelle (a destra) macchina 5.000 V. Si riscontra pertanto che l’impianto non è stato di -

6 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 s v a l z E M l S t r c l g e t t s u m C m s n s s m q a ’ e o o o u i h i c i i i e a n

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N l a ’ o o p p t a e i r r z t a i e e 7 IMPIANTI IDROELETTRICI CONCESSIONE DI GRIGNO-COSTABRUNELLA

a concessione venne assentita in origine al comune di Vicenza con determinazione del Commissaritato Civile di Borgo Valsugana di L data 28 novembre 1921, n. 4844/18 e oggi si compone di due im - pianti, chiamati rispettivamente l’impianto superiore di Costabrunella (derivazione 1 e derivazione 2) e l’impianto inferiore di Grigno. I parametri caratteristici della concessione, tra cui portate e potenze, come di seguito riportati, sono stati rettificati con determinazione provinciale 16 marzo 2012, n. 27 che ha tenuto conto dell’effetto dei rilasci d’acqua effettuati dal concessionario a favore del deflusso minimo vitale nei corpi idrici derivati, prima da Enel Produzione Spa e dal 2008 da Hydro Dolomiti Enel Srl.

IMPIANTO SUPERIORE DI COSTABRUNELLA

L’impianto superiore di Costabrunella – derivazione 1 – utilizza l’ac - qua prelevata dal torrente Quarazza e dal lago di Costabrunella per utilizzarla nella omonima centrale. Nello stesso edificio confluisce an - che l’acqua dell’Impianto di Costabrunella – derivazione 2 – che utiliz - za le acque derivate dal torrente Grigno, in loc. Frattazze, e convoglia -

I te nel bacino artificiale di Sorgazza. C I A partire dal 2011 è stato concesso alla società Costabrunella Srl di uti - R

T lizzare l’acqua, che in origine veniva restituita nel torrente Grigno alla T

E quota di 1254 m s.l.m., nella centrale idroelettrica denominata di Ponte L

E della Stua, restituendola ora nel torrente Grigno alla quota di 1100 m s.l.m. O R D I

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T LA CENTRALE DI COSTABRUNELLA N A I

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M rende unica tra gli impianti idroelettrici presenti sul territorio del BIM del I Brenta: è un impianto di pompaggio. Infatti una parte delle acque deriva -

8 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 c è C m p c q s t D I t n s d n b i d b s s g q d m n m e r e t o o e a M

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E N L o L t A i z i e 9 IMPIANTI IDROELETTRICI La centrale è stata te a quota 2020,75 m s.l.m., adattando quindi il lago a serbatoio stagio - costruita a oltre nale della capacità di circa 5.540.000 metri cubi. Tale serbatoio raccoglie le portate del proprio bacino imbrifero e quelle derivate dal rio Quaraz - 2.000 metri e ospita za. Viene inoltre alimentato dalle acque del torrente Grigno pompate un impianto dalla centrale di Costabrunella. Sul rio Quarazza, circa a quota 2027 m di pompaggio unico s.l.m., un’opera di presa convoglia l’acqua in una galleria tramite un ca - nale a pelo libero di circa 650 m che corre sul lato sinistro della stessa fi - nel suo genere no al serbatoio di Costabrunella. In prossimità del bacino è stato realiz - sul territorio del BIM zato inoltre un impianto di recupero delle perdite del serbatoio stesso del Brenta che pompa l’acqua direttamente nel pozzo piezometrico all’inizio della condotta forzata. Il pozzo piezometrico si sviluppa in verticale da quota 1953,00 m s.l.m. dove parte anche la condotta forzata, alla quota di sfio - ro della vasca di espansione 2022,08 m s.l.m. ed è costituito da tubo in acciaio del diametro massimo di 1,00 m, inserito e ancorato in pozzo scavato nella roccia. Le acque provenienti dal serbatoio di Costabrunella sono immesse a quota 1953,00 m s.l.m. La condotta forzata è costituita da un tubo in acciaio dal diametro interno che varia da 600 a 400 mm. È posata in un cunicolo percorribile per l’intero tracciato e ha una pen - denza media del 45%. Per accedere alla diga da parte del personale ad - detto è stata realizzata una funicolare. Il sentiero che consente l’accesso a piedi non è percorribile nel periodo invernale.

IMPIANTO SUPERIORE DI COSTABRUNELLA - DERIVAZIONE 2

In località Frattazze, sul torrente Grigno a quota 1436,10 m s.l.m., è stata costruita l’opera di presa in calcestruzzo rivestito in pietrame con profilo a stramazzo. A valle del dissabbiatore e delle opere tecni - che utili al buon funzionamento, si diparte un canale coperto lungo 400 m che convoglia le portate direttamente nella vasca di Sorgazza. Questa vasca è stata realizzata mediante lo sbarramento di uno sta - gno naturale ed è delimitata a monte dalla strada per Cima d’Asta. L’argine di sbarramento, lungo circa 176 m, è rivestito nella parte inter -

I na da quadroni di calcestruzzo, come pure il . La capacità utile C I della vasca, che è dotata di scarico di superficie e di fondo, è di circa R

T 21.400 metri cubi alla quota massima di invaso di 1432,25 m s.l.m. Dal - T

E la vasca, con soglia a quota 1428,80 m s.l.m., si diparte una tubazione L

E in acciaio lunga 772 m e dal diametro di 800 mm che arriva al pozzo O

R piezometrico. Dal pozzo piezometrico parte la condotta forzata in ac - D I

ciaio dal diametro interno variabile da 600 a 500 mm, posata in galle - I

T ria percorribile e scavata nella roccia, accostata dalla condotta che col - N lega il serbatoio di Costabrunella. Quest’ultima, a seconda del servizio A I

P richiesto, può essere collegata al gruppo turbina-alternatore della de -

M rivazione 1, dotato di pompa utile per riversare la portata derivata dal I torrente Grigno nel bacino di Costabrunella.

10 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 c p P c t c p p i t 2 s 9 2 t p p z m d 2 k a t v S d t d I i c q z a z n d n n d e o e u r o t a o a o a o a 0 W 0 M 0 r a

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a N o t i z i e 1 1 IMPIANTI IDROELETTRICI DERIVAZIONE CHIEPPENA - PRADELLANO - SOLCENA

La derivazione dal torrente Chieppena si immette nel bacino di Pra - dellano che ha una capacità complessiva pari a 47.500 metri cubi. Da qui prosegue in galleria e alimenta la parte alta del rio Solcena. Più a valle, un’opera di presa sullo stesso rio fa confluire l’acqua nella derivazione principale. La derivazione principale, partendo dal bacino di raggiunge la vasca di carico sotterranea, da dove inizia la condotta forza - ta che, sempre in galleria, con un salto di 517 metri raggiunge la centrale di Grigno, realizzata in caverna e posizionata nei pressi della Superstrada La centrale di Grigno della Valsugana e dell’ex svincolo, in direzione Trento, di Grigno. Nella centrale di Grigno sono presenti due gruppi turbina/alternatore molto simili, con turbina Pelton ad asse orizzontale e alternatore rispettiva - mente da 7,75 e da 8,00 MVA ciascuno. La centrale e la stazione elettrica, collegata a un elettrodotto da 60 kV, sono ospitate in una caverna.

DERIVAZIONE GRIGNO - GOVERNANA

La derivazione capta l’acqua del torrente Grigno e di due prese mino - ri, Governana e Mortisie, che si immette nel bacino di Pieve Tesino, un invaso con una capacità pari a 40.000 metri cubi, da dove inizia la galle - ria di derivazione principale a pelo libero di quasi 5 chilometri e mezzo (esattamente 5.494 metri) che scorre sotto il Sasso Rosso o meglio co - nosciuto come la Pala dei Grignati nel comune di Pieve Tesino. Il piccolo impianto di Costabrunella, in funzione dall’1 gennaio 1942 e anch’esso realizzato dalla SIT , è situato nel comune di Pieve Tesino ed è costituito da due derivazioni. A partire dalla cosiddetta “Costabrunella 1” che si trova ad oltre 2.000 metri di altezza. Il bacino ha una capacità utile di 5,4 milioni di metri cubi ed è formata da una diga dell’altezza di 22 me - tri in cui si immette il torrente Quarazza. La derivazione, con un salto di 748,90 metri, alimenta una turbina Pelton orizzontale con alternatore da 7 MVA. Per quanto riguarda la Costabrunella 2, alimentata dal torren -

I te Grigno con una vasca in località Sorgazza, presenta un salto di 160,65 C I metri che alimenta una piccola turbina Pelton a 5 getti ad asse verticale R

T con alternatore da 1,10 MVA. L’impianto Costabrunella 1 possiede un si - T

E stema di pompaggio che recupera le perdite del lago e le innalza nel ba - L

E cino di Costabrunella. Ha una potenza efficiente di 4,96 MW e una pro - O

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12 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 r i p l n g r t c m g p m l m B t b C d 1 d c i l r t p d n C v q p d c c s c t l t a e o a n ’ ’ 1 e e o i i o e o o o o e o a u i U n e i i l l e o a u o i o o r r o . , v . n g

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N o t i z i e 1 5 IMPIANTI IDROELETTRICI LA CENTRALINA SULL’OPERA DI RESTITUZIONE DELLA CENTRALE DI CARZANO

l 7 luglio 2013 è stata inaugurata sul torrente Maso nel comune catastale di Carzano una nuova centralina idroelettrica con una I potenza nominale media pari a 526,70 kW. La concessione è stata rilasciata nel settembre 2010 ma l’iter procedurale era iniziato nel novembre del 2007. L’investimento com - plessivo ammonta ad euro 2,5 milioni e la proprietà è della Monte Giglio, società mista pubblico-privata di cui il comune di Carzano detiene il 60%. L’opera di presa è stata realizzata sul canale di scarico della centra - le “storica” di Carzano di proprietà di Hydro Dolomiti Enel senza tutta - via influire sul funzionamento di detto impianto. Da qui parte la condotta forzata che ha un diametro di 140 cm e che si snoda per una lunghezza di circa 800 metri, al limitare di alcuni frutteti, sul sedime della strada comunale esistente. Questo per un di - I C I R T T E L E O R D I

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I Una parte interna della centralina di Monte Giglio

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N o t i z i e 1 7 IMPIANTI IDROELETTRICI re il fabbisogno per tale concessione; quella più grande invece rilascia l’acqua a valle della predetta briglia direttamente nell’alveo del tor - rente Maso. La gestione della centrale è completamente automatizzata e que - sto grazie a una serie di sensori presenti sulle varie componenti, dal - CARATTERISTICHE l’opera di presa, al corpo centrale e allo scivolo per il rilascio in alveo GENERALI delle acque. Quindi l’impianto è telecontrollato da una postazione remota e - Anno di messa in funzione I questo per permettere di poter gestire al meglio le varie regolazioni C I 2013 che si rendono necessarie per ottimizzare il rendimento dell’impianto R

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18 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 LA CENTRALE DI PONTE DELLA STUA

IMPIANTO DI GRIGNO E INPIANTO TOLVÀ

La prima parte dell’impianto idroelettrico per la produzione di ener - gia è stata realizzata sfruttando le acque del bacino imbrifero del Grigno scaricate dalla centrale di Costabrunella di HDE Srl e realizzato dalla so - cietà Costabrunella Srl. Il Dirigente del Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche della Provincia in data 12 maggio 2009 ha rilasciato, fino al 31/12/2038, alla società Costabrunella Srl con sede in Pieve Tesino la con - cessione di derivazione idroelettrica in corrispondenza della p.f. 5130/8 in c.c. di Pieve Tesino nella misura di 231,00 l/s medi e massimi 1033,00 l/s allo scopo di produrre, sul salto di metri 166,10, la potenza nominale di 376,17 kW. Il 60% della società è in mano ai comuni di Pieve Tesino, Ca - stello Tesino e , il 40% è suddiviso tra gli ingegneri Vittorino

Betti (10%), Massimiliano Vialli (10%) e la Tecnoenergia Srl (20%). I C Il costo per la realizzazione dell’impianto “Ponte della Stua” è stato I R pari a 2.186.676,43 di euro. Per quanto riguarda la produzione prevista su T T base annua, sulla quale si basa la relazione economica di sostenibilità E L dell’investimento, è stata calcolata in 2.315.000 kWh annui. Il comune di E O

Pieve Tesino ha anche ottenuto la concessione di derivazione d’acqua ad R D I

uso idroelettrico per la costruzione dell’impianto sul ramale Tolvà. I

È stata realizzata una nuova opera di presa, costituita da una para - T toia per lo sbarramento del rio, da una scala di rimonta della fauna it - N A I

tica, da una vasca sghiaiatrice e da un dissabbiatore. Inoltre, è stata P

realizzata una condotta forzata da 600 millimetri di diametro, lunga M Costabrunella srl: i lavori della nuova I circa 1075 metri, interrata. centrale idroelettrica

OTTOBRE 2014 / N. 31 / Anno XVI / B.I.M. Brenta Notizie 19 IMPIANTI IDROELETTRICI 2 0 B . I . M .

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N o t i z i e 2 1 IMPIANTI IDROELETTRICI LE CENTRALI IDROELETTRICHE DEL PRIMIERO - VANOI

l territorio del Primiero è stato particolarmente coinvolto nel - l’utilizzo delle risorse idroelettriche. Seguendo il corso del torren - I te Cismon, troviamo le centrali, della ex municipalizzata dei co - muni delle valli del Primiero ACSM Spa, di Zivertaghe e Castelpietra. Più a valle la centrale di Val Noana, volturata da Enel Produzione Spa a Hydro Dolomiti Enel Srl con determinazione del Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche 10 marzo 2009, n. 35, dotata di serbatoio artifi - ciale sul torrente Noana che è un affluente del Cismon. Su un altro af - fluente del Cismon, il torrente Vanoi, si trova la centrale di Caoria, col - legata al bacino artificiale di Forte Buso sul Travignolo. Da Caoria parte una derivazione in galleria che alimenta la centrale di S. Silve - stro sul Cismon. Poco a valle di S. Silvestro si incontra il bacino artifi - ciale di Val Schener, con annessa l’omonima centrale, che alimenta quella di Moline. Questi quattro impianti idroelettrici sono di Primiero Energia Spa. Sul corso del Cismon, sotto Moline, l’acqua è convogliata al bacino idroelettrico di Senaiga, collegato con la centrale di Arsié. Poi, il bacino artificiale del Corlo alimenta la centrale di Cavilla per scaricare infine l’acqua nel fiume Brenta con una portata che può arri - vare a quaranta metri cubi al secondo. Queste ultime due centrali so -

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22 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 d c p m S a S i a h e n m D i s n d t r S m E n n q n d i e i e . p i l

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IL RAMO AVISIO: SERBATOIO DI FORTE BUSO (S.M.IRR.EL . > S.A.V.A . > Enel > Primiero Energia Spa)

La concessione per questo impianto è stata ottenuta dalla socie - tà Serbatoi Montani per Irrigazioni ed Elettricità, in sigla S.M.IRR.EL., con atto del 20 ottobre 1939. Il verbale di fine lavori è del 19 novem - bre 1953. Nel 1947 l’impianto è entrato in funzione ad acqua fluente, per poi essere completato, e a regime, con l’accumulo stagionale a fine 1953. Durante il conflitto mondiale i lavori furono sospesi e si racconta che la galleria di 11 km che collega la valle del Travignolo con quella del Vanoi, già ultimata, servisse da passaggio protetto. Nei verbali di collaudo si rileva inoltre che la società concessionaria ha indennizzato tutte le concessioni idrauliche per forza motrice o per irrigazione a cui è stata sottratta l’acqua, attraverso fornitura di elettricità gratuita di pari potenza o transazioni in denaro. Gli im - pianti idroelettrici a cascata, che caratterizzano l’asta del Vanoi e del Cismon con relativi affluenti, partono dal bacino posto più in al - to: il lago artificiale di Forte Buso. Il serbatoio di Forte Buso ha una capacità massima di oltre 32 mi -

I lioni di metri cubi di acqua ed è formato dallo sbarramento del tor - C I rente Travignolo tramite una diga ad arco gravità in calcestruzzo, R

T alta 110 m e lunga, al coronamento, 321 m. La quota di massima rite - T

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R tre opere di presa attraverso un canale di gronda sulla destra oro - D I

grafica del Travignolo: il rio Vallaccia, il rio Canvere e il rio Fiampel - I

T lan. Un secondo canale di gronda, sulla sinistra, intercetta cinque N corsi d’acqua: il rio Valmaggiore, il rio Cece, il rio Laste, il rio Valonat A I

P e il rio Valon. Un’ulteriore opera di presa sul torrente Travignolo e un M

I canale a lato del serbatoio consentono il funzionamento anche ad [archivio gruppo ACSM Spa] acqua fluente. Una galleria lunga 11,1 km e dal diametro di 3 metri,

24 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 l g c p l d c d a i s t a e l u q i t N d r > ( I c a - 9 B n z a n ’ n a

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N n C l ’ a t o a e l o t t i o r z i a i e , 2 5 IMPIANTI IDROELETTRICI LA CONCESSIONE DI S. SILVESTRO

LA CENTRALE DI S. SILVESTRO (S.I.C. > S.A.V.A. > Enel > Primiero Energia Spa)

La concessione a derivare dal torrente Vanoi (Valcia) e dai suoi princi - pali affluenti in sinistra orografica, sul territorio del comune di , è stata rilasciata alla Società Idroelettrica del Cismon (S.I.C.) con Decreti Reali del 15 aprile 1928 n. 2691 e del 17 marzo 1930 n. 2057. Dal verbale di collaudo del 7 ottobre 1931 risulta che l’impianto era stato oggetto di collaudo provvisorio il 17 dicembre 1930 e lascia presupporre che fosse già in funzione a tale data. Questo impianto è considerato ad acqua semifluente, non dispone di un proprio bacino ma la galleria lun - ga 12,76 chilometri, che funge da canale di carico, negli ultimi 973 metri del tratto finale è stata allargata in modo da svolgere le funzioni di pic - colo serbatoio oltre che di vasca di carico. Inoltre, le portate provenienti dal bacino di Forte Buso sono regolate dal funzionamento della centrale di Caoria. La derivazione inizia con una presa principale sul torrente Va - noi, in prossimità della centrale di Caoria, dove accoglie anche le acque provenienti da questo impianto. Prosegue quindi in galleria a pelo libe - ro, come prima illustrato, fino alla condotta forzata. Lungo i 12,76 km di derivazione ci sono due ponti-canale e vengono intercettate e raccolte cinque derivazioni sul rio Valsvaizera, torrente Valsorda, rio Boalon, pre - sa Val Vignol e Val Lozen. La condotta forzata in acciaio è lunga 525 m, ha tronchi dal diametro decrescenti, da 2,250 m a 1,300 m e collega i tre CARATTERISTICHE gruppi, con turbina Pelton ad asse verticale e alternatore da 10 MVA cia - GENERALI scuno, installati nella centrale. La potenza installata è di 30 MVA, men - tre quella nominale è di 19.588,19 kW. Il salto di 308,00 metri e la porta - - Anno di messa in funzione I ta massima concessa di 13,47 metri cubi d’acqua al secondo consentono

C 1928-30 I una producibilità annua superiore ai 120 GWh. La stazione elettrica, a R Corso d’acqua T 132 kV, è anche punto di smistamento degli elettrodotti della valle. L’im - T Torrente Vanoi E pianto di S. Silvestro è stato potenziato nel 1947 dalla S.I.C. e successiva - L - Potenza efficiente E mente automatizzato da Enel negli anni 1994-1996. L’edificio che ospita

O 19 MW

R la centrale, sito nell’omonima località del comune di Imer, e ben visibile

D - Producibilità annua I

dalla strada di fondovalle anche per le imponenti dimensioni, è un

I circa 120 GWh

T esempio di attenzione verso il contesto paesaggistico. Seppur pensato - Potenza installata N per contenere un impianto industriale, la pregevole fattura lo rende A 30 MVA I

P esteticamente poco impattante sull’ambiente in cui è inserito. Le acque - Potenza nominale

M che escono dalle turbine vengono scaricate nel torrente Cismon poco I 19.588,19 kW prima del bacino idroelettrico di Val Schener. 

26 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 l S r d c g r S u t i d s c L D L u c m r z q m n N m s a a d o n e e e o o m e a e i i a s d e o u e l n i i A o o l

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R N e o t i z i e 2 7 IMPIANTI IDROELETTRICI La diga che sbarra concessione autorizzata dai Regio Decreti dell’8 dicembre 1927 e del 5 il torrente Cismon settembre 1929. La S.I.C. aveva chiesto, e ottenuto con detti Regio Decre - ti, la concessione per l’impianto di Moline per “cavalli dinamici nomina - in località Pontet li” 18.450 HP (13.758,16 kW), ma ne aveva utilizzati, in regime provviso - è alta più di 70 metri rio, 10.780 HP nominali (8.038,64 kW) e dal 12 dicembre 1929 ha ed il serbatoio ha una ricevuto, dal Regio Ufficio del Genio Civile di Belluno, l’autorizzazione al - l’esercizio in via provvisoria della centrale. Il magistrato delle acque, con capacità utile atti del maggio e settembre 1959, richiamava all’obbligo – «... essendosi di 4 milioni e mezzo concretate tanto la possibilità tecnica, quanto le condizioni economiche di metri cubi d’acqua necessarie alla realizzazione del serbatoio...» – per la realizzazione del - l’invaso di Val Schener alla Società Idroelettrica del Cismon (S.I.C.), che presentava quindi domanda il 10 febbraio 1960. I lavori di costruzione della diga di Val Schener e le relative opere di adattamento per il colle - gamento con il preesistente impianto idroelettrico di Moline risultano ultimati in data 19 settembre 1963. In fase esecutiva è stata richiesta e concessa una variante per la realizzazione di una centralina (impianto di Val Schener) automatica, in caverna, circa 70 metri a valle dell’opera di presa presso la diga, in grado di utilizzare l’energia fornita dall’acqua che proviene dall’invaso e che defluisce poi nella preesistente galleria di derivazione per Moline. Le due centrali sono oggetto di un’unica con - cessione. La diga in calcestruzzo, che sbarra il torrente Cismon in locali - tà Pontet, realizzata ad arco a doppia curvatura, tracimabile, è alta 73 m con uno sviluppo al coronamento di 81 m ed è munita di scarico di fon - do e di superficie nonché di sfioratore. Il serbatoio ha una capacità utile di circa 4,5 milioni di m 3 fra le quote di massimo (565,00 m s.l.m.) e mi - nimo livello di esercizio (552,00 m s.l.m.), come riportato nel certificato di collaudo del 3 settembre 1970. Le opere di presa, dal serbatoio, sono posizionate sulla sinistra idrografica e partono con una biforcazione. Una galleria alimenta la centrale di Val Schener e l’altra consente l’esclusione della stessa, collegando direttamente il canale di alimenta - zione della centrale di Moline. Un sistema di paratoie a manovra oleodi - namica permette di aprire o chiudere l’alimentazione delle gallerie. La galleria di derivazione per la centrale di Val Schener ha sezione circolare di 3,3 m di diametro e si sviluppa per circa 70 m fino alla turbina di tipo

I Kaplan a doppia regolazione e asse verticale. La potenza nominale di C I concessione è di 1.865,00 kW, con 16 mc/sec. di portata e 14,10 m di sal - R

T to. Ha una potenza efficiente di 2 MW e la producibilità media è di circa T

E 10 GWh l’anno. A questo impianto si accede dalla galleria nella parete L

E rocciosa di fronte alla casa del guardiano della diga, sul piazzale che af - O

R fianca la strada statale, attraverso un imbocco imponente, con sagoma D I

che richiama la forma della prua di uno scafo, alto circa 9 metri. Nella I

T parte terminale di questa galleria, lunga circa 30 metri, è stato realizza - N to il pozzo dove è collocata la centrale. Il piano della galleria è a quota A I

P 573,00 m s.l.m. mentre il piano dove è alloggiato l’alternatore è a quota

M 553,00 m s.l.m. Nel pozzo si accede tramite una scala a chiocciola ed è I servito da un carro ponte. Lo scarico di questa centrale si immette nella

28 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 galleria di carico della centrale di Moline che è un canale a pelo libero ri - vestito di calcestruzzo intonacato a liscio, lungo quasi 4,3 km. Un primo tratto ha la larghezza di 2,4 m e l’altezza di 3,0 m e per un tratto di circa 1,12 km fino alla vasca di carico il canale funge da serbatoio per la came - ra di carico ed è largo 3,2 m con altezza che va da 3,9 m a 5,2 m. Nel ca - nale confluisce anche l’opera di presa della Val Rosna (Provincia di Bellu - no). Dalla vasca di carico parte la condotta forzata lunga 343,68 m, costruita con tubi di acciaio chiodati e dal diametro interno di 2,65 m che si riduce a m 2 all’attacco del collettore. Essa alimenta tre gruppi elettrogeni composti da una turbina Frencis ad asse verticale e un alter - natore da 10 MVA ciascuno. Con un salto utile di 143,10 m e la portata massima concessa di 13,56 m 3/s la potenza nominale di concessione è di kW 19.024,00 e la producibilità di circa 110 GWh l’anno.

LA CENTRALE DI MOLINE

La centrale idroelettrica di Moline è ubicata nella omonima frazione del comune di Sovramonte, in provincia di Belluno, ed è un impianto considerato a scavalco tra il Trentino e il Veneto. Il comune di Sovramon - te è socio di ACSM S.p.A. che a sua volta, controlla al 53% Primiero Ener - gia. Anche in questo caso, parte proporzionale dei sovracanoni BIM e dei canoni aggiuntivi sono versati ai soggetti territoriali competenti della CARATTERISTICHE regione Veneto. La centrale è di tipo a bacino, ha una potenza efficiente GENERALI di 17 MW e una produzione annua di circa 110 GWh. La potenza installa - ta è di 30 MVA. L’edificio, di scarso valore estetico, è stato costruito negli CENTRALE DI MOLINE

anni 1927-1929 dalla S.I.C. e ha vissuto le vicende degli impianti ex - Anno di messa in funzione I C

S.A.V.A., passando alla Primiero Energia nel 2001. Poco visibile dalla sta - 1940 I R tale in quanto collocato nel pendio a valle della stessa. L’impianto è sta - Corso d’acqua T Torrente Cismon e Rio Val Rosna T to automatizzato nel 2005 ed in passato era il punto di telegestione per E L gli altri impianti della Primiero Energia. Da tre anni tutti gli impianti del - - Potenza efficiente E

17 MW O la società e di ACSM S.p.A. sono telecontrollati e telecomandati dal Cen - R

- Producibilità annua D tro di Telecontrollo Integrato Primiero situato presso la sede del Gruppo I

circa 110 GWh I

ACSM a . Nella centrale sono installati tre gruppi, con T una turbina Francis e un alternatore da 10 MVA ciascuno. La stazione - Potenza installata N A

30 MVA I

elettrica prevede collegamenti al 132 kV e al 220 kV della RTN. Lo scarico P - Potenza nominale della centrale di Moline, attraverso una galleria di 800 m, è rilasciato M 19.024,00 kW I presso l’opera di captazione dell’impianto di Arsié - diga Senaiga. 

OTTOBRE 2014 / N. 31 / Anno XVI / B.I.M. Brenta Notizie 29 CENTRALE DI VAL NOANA

a centrale di Val Noana è ubicata nel comune di Imer, adiacente alla centrale di S. Silvestro, e prende il nome dalla valle in cui è L situato il serbatoio. È appunto un impianto a serbatoio, con una potenza efficiente di 55,6 MW e una producibilità annua di 78 GWh. La potenza installata è di 60 MVA, mentre quella nominale e di 15.783,53 kW. L’impianto è stato costruito dalla SELT-Valdarno alla fine degli anni Cinquanta ed è entrato in funzione nel 1958. Passato all’Enel è stato automatizzato e telecomandato nel 1968. Un canale di gronda in galleria preleva l’acqua dell’alto Cismon, al - lo scarico dell’impianto di Zivertaghe in località Valmesta, con altre due prese a monte, che convogliano in un breve canale. La derivazione in galleria a pelo libero si sviluppa per ben 18,3 km con l’immissione di altre quattro prese, tra cui quelle sui torrenti Canali e rio Cereda, opere di presa comuni all’impianto di Castelpie - tra. La portata massima concessa è di 14,00 mc/s. Dal serbatoio, che CARATTERISTICHE ha una capacità utile di 10,89 milioni di mc, è sbarrato da una pos - GENERALI sente diga ad arco tracimabile alta 126 m. Dal serbatoio parte la de - rivazione in pressione che riceve le immissioni di altre tre prese e, - Anno di messa in funzione I dopo il pozzo piezometrico, confluisce nella condotta forzata in gal -

C 1958 I leria, con salto di 450 mt. R Corso d’acqua T Nella centrale in caverna è installato un solo gruppo con una po - T Torrente Cismon e affluenti E tente turbina Francis verticale da 55,6 MW e un alternatore da 60 L - Potenza efficiente E MVA. La stazione elettrica, originariamente collegata a un elettro -

O 55,6 MW

R dotto 200 kV diretto in Toscana, ora serve un elettrodotto a 132 kV

D - Producibilità annua I

locale.

I circa 78 GWh

T Le portate vengono scaricate nel Cismon, subito a monte del ser - - Potenza installata N batoio di Val Schener. A 60 MVA  I P - Potenza nominale M

I 15.783,53 kW

30 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 CENTRALE DI CASTELPIETRA

TURBINE

Turbine Pelton a un getto della Voith Hydro Milano - Potenza nominale 2358,00 kW per ogni gruppo - Velocità di rotazione a centrale di Castelpietra è ubicata nel comune di (Pri - 750 giri al minuto miero) ai piedi del Castel Pietra dal quale prende il nome. L’impian - L to è stato costruito nel 1956 dalla AECM (azienda elettrica consor - ziale municipalizzata) oggi ACSM Spa, società di proprietà dei comuni del ALTERNATORI Primiero-Vanoi, , Castello, Pieve e Cinte Tesino e Sovramonte (Belluno). Tale impianto ha sostituito la vecchia centrale dei “Boaleti”, pri - - Costruttore INDAR - Spagna mo impianto idroelettrico costruito in Primiero, anch’esso per mano di - Potenza nominale ACSM Spa nel lontano 1902. I resti delle opere di presa e della vasca di ca - 2.800,00 kVA per ogni gruppo rico della vecchia centrale sono stati recentemente restaurati dal Parco - Tensione 10.000 V Naturale Paneveggio Pale di San Martino e sono visitabili a poche centi - - Velocità 750 giri/min naia di metri dalla centrale di Castelpietra. L’impianto, sin dalla sua co - - N. Poli 8 struzione, è stato destinato prevalentemente a sopperire al fabbisogno energetico del Primiero ed è per questo connesso a una adiacente stazio - ne elettrica a 132 kV, in stretta interazione con la rete di distribuzione elettrica di ACSM Spa Sin dalla sua costruzione presso l’impianto opera - CARATTERISTICHE va un ciclo di turno continuo avvicendato che, oltre che gestire la produ - GENERALI zione, si occupava anche della telegestione ed esercizio della rete di di - stribuzione elettrica locale. Tale centro di telecontrollo è stato spostato - Anno di messa in funzione nel 2010 presso la sede di ACSM Spa e integrato con quello della società 1957 controllata Primiero Energia S.p.A. La centrale attinge l’acqua dal torrente Corso d’acqua Canali e dal Rio Cereda con prese comuni, con ripartizione delle portate Torrente Canali, Rio Cereda con la centrale di Val Noana. In loc. Castrona, in stretta connessione con - Bacino giornaliero 3 l’opera di presa principale è situato un bacino di regolazione giornaliera circa 26.000 m - Salto con una capacità complessiva di ca. 26.000 mc al quale è collegata una I

252,07 m C galleria in pressione di circa un chilometro e una condotta forzata che I - Producibilità annua R sviluppa un salto complessivo di 252 metri. La produzione media annua T circa 20-25 milioni kWh T dell’impianto si aggira sui 20/25 GWh ottenuti mediante due gruppi E - Potenza installata L idroelettrici dotati di due turbine Pelton ciascuno che sviluppano una po - E

60 MVA O tenza complessiva installata di 5.600 kVA. La portata massima è di R

- Potenza nominale impianto D

1.760,00 l/s e la portata media di 1.151,78 l/s per una potenza nominale I

2.846,33 kW I media dell’impianto di 2.846,33 kW. Nel 2005 l’impianto è stato ammo - T - Portata massima dernato mediante la completa sostituzione degli alternatori, intervento N 1.760,00 l/s A I

questo che ha portato al riconoscimento dei certificati verdi per una quo - P - Portata media ta dell’energia prodotta dall’impianto. Nel corso dell’alluvione del 1966 la M 1.151,78 l/s I centrale è stata seriamente danneggiata. 

OTTOBRE 2014 / N. 31 / Anno XVI / B.I.M. Brenta Notizie 31 CENTRALE DI ZIVERTAGHE

ALTERNATORI a centrale di Zivertaghe è ubicata presso il comune di (Pri - - Costruttore MARELLI - Milano miero) subito a valle della località Zivertaghe. È stata realizzata - Potenza nominale L tra il 1980 e il 1986 dalla AECM (azienda elettrica consorziale 5.000 kVA per ogni alternatore (2) municipalizzata) oggi ACSM Spa, società di proprietà dei comuni del Pri - - Tensione 6.000 V miero-Vanoi, Predazzo, Castello, Pieve e Cinte Tesino e Sovramonte (Bel - - Velocità 600 giri/min luno). L’impianto è stato realizzato per fronteggiare il crescente fabbiso - gno energetico del Primiero ed è connesso alla rete MT locale, anch’essa - N. Poli 10 di proprietà della ACSM Spa. L’impianto è telegestito dal centro di tele - controllo integrato del gruppo ACSM presso la sede di Fiera di Primiero. Attinge l’acqua dal torrente Cismon in loc. Fratazza, subito a valle di San CARATTERISTICHE Martino di Castrozza e tramite una galleria a pelo libero di circa 3 km di GENERALI lunghezza la convoglia in un bacino di regolazione giornaliera da circa 30.000 mc situato presso la Malga Zivertaghe. Nella derivazione si im - - Anno di messa in funzione mettono anche le portate captate dai rivi Camoi e Val di Roda. Dal baci - 1986 no parte la condotta forzata per un salto di 306 metri. La condotta nel - Controllo 1995 è stata seriamente danneggiata da una frana di sassi che l’ha inve - Remoto da CTI Primiero stita. La produzione media annua dell’impianto si aggira sui 20/25 GWh Corso d’acqua ottenuti mediante due gruppi idroelettrici con turbina Pelton che svi - Torrente Cismon luppano una potenza complessiva installata di 10.000 kVA. La portata - Bacino giornaliero I massima è di 3.810,00 l/s e la portata media di 855,39 l/s per una poten -

C circa 30.000 mc I za nominale media dell’impianto di 2.589,06 kW.  R

T - Salto

T 308,729 m E L

E - Producibilità annua TURBINE O circa 20-25 milioni kWh R

D - Potenza nominale media impianto I

N. 2 Turbine Pelton della ditta De Pretto-Escher Wyss

I 2.589,06 kW T - Potenza massima 3.935,00 kW per ogni gruppo

N - Portata massima

A 3.810 l/s - Velocità 600 giri/min I P - Portata media - Costruzione 1983 M I 855,39 l/s - Revisionate nel 2000

32 B.I.M. Brenta Notizie / Anno XVI / N. 31 / OTTOBRE 2014 LE DUE CENTRALI SUL TORRENTE CISMON

L’IMPIANTO DI ARSIÉ

L’impianto idroelettrico di Arsié, sul torrente Cismon, è entrato in eser - cizio nel 1955. Scavato completamente in roccia calcarea stratificata per un salto di 134 metri, vi si accede tramite una galleria lunga circa 170 m. Automatizzato nel 1998 è oggi telecomandato dal Posto di Teleconduzio - ne di Polpet. La centrale è alimentata dalle acque del bacino di Senaiga, che ha un invaso utile di circa 6 milioni di metri cubi e un bacino imbrife - ro di 516 km quadrati e il cui apporto principale è costituito dal torrente Cismon che vi confluisce tramite una galleria di derivazione posta appe - na a valle della centrale di Moline. La galleria di adduzione Senaiga-Arsié ha una lunghezza di oltre 5 km, mentre le acque vengono restituite, tra - mite un breve canale di scarico, al sottostante lago del Corlo. All’interno della centrale trovano posto due gruppi e un macchinario del tipo Francis ad asse verticale per una potenza installata complessiva di 34 MW e una producibilità media annua di 150 milioni di chilowatt-ora, in grado di soddisfare il consumo annuo di circa 50.000 famiglie. Sabato 3 dicembre 2005 la centrale di Arsié ha festeggiato il mezzo secolo di vita.

L’IMPIANTO DI CAVILLA

L’impianto di Cavilla, entrato in esercizio nel 1954, è scavato com - pletamente in roccia calcarea. Si trova nel comune di , in provincia di Vicenza, e vi si accede tramite una galleria lun - ga circa 260 m. Le acque utilizzate dalla centrale confluiscono nel Brenta, alla quota di 186 m s.l.m. dopo un salto di 80,6 metri. La po - tenza dell’impianto è pari a 24 MW per una portata pari a 40 metri cubi al secondo e una potenza producibilità media annua pari a 109,4 GWora. Al suo interno si trovano due gruppi per la produzione di ener - Dall’alto: la diga di Arsié e l’impianto gia elettrica e il tipo di macchinario è Francis ad asse verticale.  di Cavilla

OTTOBRE 2014 / N. 31 / Anno XVI / B.I.M. Brenta Notizie 33 La centrale di Castelpietra [archivio gruppo ACSM Spa]

La centrale di Costabrunella La centrale di S. Silvestro [archivio gruppo ACSM Spa]

La Centrale di Moline [archivio gruppo ACSM Spa] La centrale di Val Noana

La centrale di Zivertaghe [archivio gruppo ACSM Spa]

Si ringrazia per la gentile collaborazione l’ingegnere Marco Tomasini Le foto sono state messe a disposizione da Massimo dell’APRIE - Servizio Gestione e Risorse Idriche ed Energetiche della Dalledonne, dal Consorzio BIM del Brenta, dal Servizio Provincia, il dott. Ivan Fontana dell’ACSM Spa di Fiera di Primiero, Gestione e Risorse Idriche ed Energetiche della Provincia, Roberto Valcanover, Gabriele ed Elio Degol per avere messo dall’ACSM e dalla Tecnoenergia Srl di Trento. a disposizione la loro professionalità, le informazioni e i dati per realizzare questo opuscolo.