2ª SERIE SPECIALE

Spediz. abb. post. - art. 1, comma 1 Spediz. abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b Anno 157° - Numero 98 LeggeLegge 27-02-2004,23-12-1996, n. n.46 -662 Filiale - Filiale di Roma di Roma GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SI PUBBLICA PARTE PRIMA Roma - Giovedì, 29 dicembre 2016 IL LUNEDÌ E IL GIOVEDÌ DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI - VIA ARENULA, 70 - 00186 ROMA AMMINISTRAZIONE PRESSO L’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO<> STATO - VIAVIA SALARIA,SALARIA, 1027691 -- 0013800138 ROMAROMA -- CENTRALINOCENTRALINO 06-8508106-85081 -- LIBRELIBRERIARIA DELLO STATO PIAZZA G. VERDI, 1 - 00198 ROMA UNIONE EUROPEA

SOMMARIO

REGOLAMENTI, DECISIONI E DIRETTIVE

Decisione (UE) 2016/1873 del Consiglio, del 10 ottobre 2016, relativa alla fi rma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo che istituisce la Fondazione internazionale UE-ALC (16CE2660) ...... Pag. 1

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1874 della Commissione, del 19 ottobre 2016, recante approvazione di una modifi ca non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografi che protette [Maroilles/Marolles (DOP)] (16CE2661) ...... Pag. 12

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1875 della Commissione, del 21 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2662) ..... Pag. 14

Decisione (UE) 2016/1876 del Consiglio, del 13 ottobre 2016, relativa alla posizione da adottare a nome dell’Unio- ne europea in sede di comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» istituito dall’accordo di as- sociazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall’altra (16CE2663) ...... Pag. 16

Decisione (UE) 2016/1877 del Consiglio, del 17 ottobre 2016, relativa alla posizione che deve essere adottata, a nome dell’Unione europea, in sede di gruppo di esperti sull’accordo europeo relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti internazionali su strada (AETR) e al gruppo di lavoro dei trasporti su strada della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (16CE2664) ...... Pag. 49

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1878 della Commissione, del 21 ottobre 2016, che stabilisce che la sospen- sione temporanea del dazio doganale preferenziale istituito in virtù del meccanismo di stabilizzazione per le banane previsto dall’accordo che istituisce un’associazione tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l’America centrale, dall’altra, non è appropriata per quanto riguarda le importazioni di banane originarie del Guate- mala per l’anno 2016 (16CE2665) ...... Pag. 56 Pubblicati nel n. L 288 del 22 ottobre 2016

Decisione (UE) 2016/1879 del Consiglio, del 24 giugno 2016, relativa alla fi rma, a nome dell’Unione, e all’appli- cazione provvisoria dell’accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l’Unione europea e gli Stati federati di Micronesia (16CE2666) ...... Pag. 58 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Decisione (UE) 2016/1880 del Consiglio, del 29 settembre 2016, concernente la conclusione dell’accordo su de- terminati aspetti dei servizi aerei tra l’Unione europea e il governo della regione amministrativa speciale di Macao della Repubblica popolare cinese (16CE2667) ...... Pag. 69

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1881 della Commissione, del 24 ottobre 2016, che modifi ca il regolamen- to di esecuzione (UE) n. 837/2012 per quanto riguarda l’attività minima della 6-fi tasi prodotta da Aspergillus oryzae (DSM 22594) come additivo per mangimi destinati a scrofe (titolare dell’autorizzazione DSM Nutritional Products Ltd) (16CE2668) ...... Pag. 71

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1882 della Commissione, del 24 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2669) ..... Pag. 74

Decisione (UE) 2016/1883 del Consiglio, del 18 ottobre 2016, che stabilisce la posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di Consiglio generale dell’Organizzazione mondiale del commercio con riguardo alla richiesta degli Stati Uniti di una deroga dell’OMC per consentire agli Stati Uniti di accordare un trattamento prefe- renziale ai prodotti ammissibili originari del Nepal (16CE2670) ...... Pag. 76 Pubblicati nel n. L 289 del 25 ottobre 2016

Decisione (UE) 2016/1884 del Consiglio, del 18 ottobre 2016, relativa alla conclusione dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica orientale dell’Uruguay, a norma dell’articolo XXIV, paragrafo 6, e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifi ca di concessioni nell’elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all’Unione eu- ropea (16CE2671) ...... Pag. 77

Decisione (UE) 2016/1885 del Consiglio, del 18 ottobre 2016, relativa alla conclusione dell’accordo in for- ma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell’articolo XXIV, para- grafo 6, e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifi ca di concessioni nell’elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all’Unione euro- pea (16CE2672) ...... Pag. 83

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1886 della Commissione, del 25 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2673) ..... Pag. 89

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1887 della Commissione, del 24 ottobre 2016, che stabilisce prescrizioni uniformi per la presentazione, da parte degli Stati membri, di domande, relazioni e richieste di pagamento per i programmi di indagine sulla sanità delle piante [notifi cata con il numero C(2016) 6704] (16CE2674) ...... Pag. 91 Pubblicati nel n. L 291 del 26 ottobre 2016

Decisione (UE) 2016/1888 del Consiglio, del 24 giugno 2016, relativa alla fi rma, a nome dell’Unione, e all’ap- plicazione provvisoria dell’accordo tra l’Unione europea e le Isole Salomone in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata (16CE2675) ...... Pag. 94

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1889 della Commissione, del 26 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2676) ..... Pag. 103

Decisione dell’autorità di vigilanza EFTA n. 179/15/COL, del 7 maggio 2015, relativa a un aiuto a servizi di tra- sporto pubblico mediante autobus nella contea dell’Aust-Agder (Norvegia) [2016/1890] (16CE2677) ...... Pag. 105

Decisione dell’autorità di vigilanza EFTA n. 94/16/COL, dell’11 maggio 2016, per chiedere alla Norvegia di non adottare la misura notifi cata a norma dell’articolo 4, paragrafo 2, dell’atto di cui al punto 56 g dell’allegato XIII dell’accordo SEE (direttiva 97/70/CE del Consiglio, che istituisce un regime di sicurezza armonizzato per le navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri) relativa alle navi che utilizzano serbatoi ad acqua marina refrige- rata per adempiere i requisiti di stabilità [2016/1891] (16CE2678) ...... Pag. 140 Pubblicati nel n. L 292 del 27 ottobre 2016

— II — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Decisione (UE) 2016/1892 del Consiglio, del 10 ottobre 2016, relativa alla fi rma, a nome dell’Unione europea, e all’applicazione provvisoria dell’accordo internazionale del 2015 sull’olio d’oliva e le olive da tavola (16CE2679) ...... Pag. 143

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1893 del Consiglio, del 27 ottobre 2016, che attua il regolamento (UE) n. 36/2012 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Siria (16CE2680) ...... Pag. 166

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1894 della Commissione, del 26 ottobre 2016, che modifi ca il regolamen- to (CE) n. 1484/95 per quanto riguarda la fi ssazione dei prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l’ovoalbumina (16CE2681) ...... Pag. 169

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1895 della Commissione, del 27 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2682) ..... Pag. 171

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1896 della Commissione, del 27 ottobre 2016, relativo al rilascio di titoli di importazione di riso nell’ambito dei contingenti tariffari aperti dal regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 per il sottoperiodo di ottobre 2016 (16CE2683) ...... Pag. 173

Decisione di esecuzione (PESC) 2016/1897 del Consiglio, del 27 ottobre 2016, che attua la decisione 2013/255/ PESC relativa a misure restrittive nei confronti della Siria (16CE2684) ...... Pag. 177

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1898 della Commissione, del 26 ottobre 2016, che modifi ca la decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione recante misure di protezione contro la peste suina classica in taluni Stati membri [notifi cata con il numero C(2016) 6710] (16CE2685) ...... Pag. 180

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1899 della Commissione, del 26 ottobre 2016, che modifi ca le decisioni 92/260/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE per quanto riguarda l’ammissione temporanea e le importazioni di cavalli registrati provenienti da alcune parti dell’Egitto [notifi cata con il numero C(2016) 6791] (16CE2686) ...... Pag. 183

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1900 della Commissione, del 26 ottobre 2016, che modifi ca l’allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Sta- ti membri, per quanto riguarda le voci relative a Estonia, Lettonia e Polonia [notifi cata con il numero C(2016) 6793] (16CE2687) ...... Pag. 187

Decisione n. 1/2016 del consiglio di stabilizzazione e di associazione UE-ex Repubblica iugoslava di Mace- donia, del 20 gennaio 2016, che sostituisce il protocollo n. 4 dell’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall’al- tra, relativo alla defi nizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa [2016/1901] (16CE2688) ...... Pag. 199 Pubblicati nel n. L 293 del 28 ottobre 2016

Regolamento (UE) 2016/1902 della Commissione, del 27 ottobre 2016, che modifi ca gli allegati II e III del rego- lamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di acetamiprid, ametoctradin, azossistrobina, cifl utrin, acido difl uoroacetico, dimetomorf, fenpirazamina, fl onicamid, fl uazinam, fl udioxonil, fl upyradifurone, fl utriafol, fl uxapyroxad, metconazolo, proquinazid, protioconazolo, piripro- xifen, spirodiclofen e trifl ossistrobina in o su determinati prodotti (16CE2689) ...... Pag. 206 Pubblicato nel n. L 298 del 4 novembre 2016

Regolamento (UE) 2016/1903 del Consiglio, del 28 ottobre 2016, che stabilisce, per il 2017, le possibilità di pesca per alcuni stock o gruppi di stock ittici applicabili nel Mar Baltico e che modifi ca il regolamento (UE) 2016/72 (16CE2690) ...... Pag. 266

Regolamento delegato (UE) 2016/1904 della Commissione, del 14 luglio 2016, che integra il regolamento (UE) n. 1286/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’intervento sui prodotti (16CE2691) .... Pag. 276

— III — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Regolamento (UE) 2016/1905 della Commissione, del 22 settembre 2016, che modifi ca il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’International Financial Reporting Standard 15 (16CE2692) ...... Pag. 284

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1906 della Commissione, del 28 ottobre 2016, recante duecento- cinquantaseiesima modifi ca del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, che impone specifi che misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell’ISIL (Da’esh) e di Al-Qaeda (16CE2693) ...... Pag. 339

Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1907 della Commissione, del 28 ottobre 2016, recante fi ssazione dei valori forfettari all’importazione ai fi ni della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli (16CE2694) ..... Pag. 341

Decisione (PESC) 2016/1908 del Consiglio, del 28 ottobre 2016, che modifi ca la decisione 2010/573/PESC concernente misure restrittive nei confronti della dirigenza della regione transdnestriana della Repubblica di Moldo- va (16CE2695) ...... Pag. 343

Decisione (UE) 2016/1909 del Consiglio, del 28 ottobre 2016, relativa ai contributi fi nanziari che gli Stati membri devono versare per fi nanziare il Fondo europeo di sviluppo, compresa la terza quota per il 2016 (16CE2696) ...... Pag. 344

Decisione di esecuzione (UE) 2016/1910 della Commissione, del 28 ottobre 2016, relativa all’equivalenza degli obblighi di informativa di taluni paesi terzi in materia di pagamenti a favore dei governi agli obblighi previsti dal capo 10 della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (16CE2697) ...... Pag. 347 Pubblicati nel n. L 295 del 29 ottobre 2016

RETTIFICHE

Rettifi ca del regolamento (UE) n. 1368/2014 della Commissione, del 17 dicembre 2014, recante modifi ca del regolamento (CE) n. 987/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e del regolamento (UE) n. 1372/2013 della Commissione, che modifi ca il regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei siste- mi di sicurezza sociale e il regolamento (CE) n. 987/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 (GU L 366 del 20 dicembre 2014) (16CE2698) ...... Pag. 349 Pubblicata nel n. L 288 del 22 ottobre 2016

Rettifi ca del regolamento (CE, Euratom) n. 723/2004 del Consiglio, del 22 marzo 2004, che modifi ca lo statuto dei funzionari delle Comunità europee e il regime applicabile agli altri agenti di dette Comunità (GU L 124 del 27 aprile 2004) (16CE2699) ...... Pag. 349 Pubblicata nel n. L 289 del 25 ottobre 2016

AVVERTENZA

Le indicazioni contenute nelle note dei provvedimenti qui pubblicati si riferiscono alla «Gazzetta Uffi ciale delle Comunità europee».

— IV — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 REGOLAMENTI, DECISIONI E DIRETTIVE

DECISIONE (UE) 2016/1873 DEL CONSIGLIO del 10 ottobre 2016 relativa alla firma, a nome dell'Unione europea, dell'accordo che istituisce la Fondazione internazionale UE-ALC

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 37,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 209, paragrafo 2, e 212, paragrafo 1, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 5, e con l'articolo 218, paragrafo 8, secondo comma,

vista la proposta congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Il 23 marzo 2012 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati per un accordo internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e i paesi dell'America latina e dei Caraibi sull'istituzione della Fondazione UE-ALC quale organizzazione internazionale.

(2) I negoziati per l'accordo che istituisce la Fondazione internazionale UE-ALC (l'«accordo») si sono conclusi positi­ vamente il 29 gennaio 2015.

(3) L'accordo istituirà la Fondazione UE-ALC come organizzazione internazionale dotata di personalità giuridica a norma del diritto internazionale pubblico.

(4) L'accordo dovrebbe essere firmato a nome dell'Unione, con riserva della sua conclusione in data successiva,

(5) Quando agiscono nel quadro della Fondazione UE-ALC, l'Unione e i suoi Stati membri dovrebbero coordinare le proprie posizioni in conformità dei trattati e del principio di leale cooperazione,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È autorizzata, a nome dell'Unione, la firma dell'accordo che istituisce la Fondazione internazionale UE-ALC, con riserva della conclusione di tale accordo.

Articolo 2

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare l'accordo a nome dell'Unione.

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Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo all'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 10 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente G. MATEČNÁ

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ACCORDO che istituisce la Fondazione internazionale UE-ALC

Le parti del presente accordo,

RICORDANDO il partenariato strategico istituito tra l'America latina e i Caraibi (ALC) e l'Unione europea (UE) nel giugno 1999 nel quadro del primo vertice UE-ALC di Rio de Janeiro;

TENENDO PRESENTE l'iniziativa adottata dai capi di Stato e di governo dell'ALC e dell'UE nel corso del quinto vertice UE-ALC svoltosi a Lima, Perù, il 16 maggio 2008;

RICORDANDO la decisione adottata dai capi di Stato e di governo dell'UE e dell'ALC, dal presidente del Consiglio europeo e dal presidente della Commissione in merito alla creazione della Fondazione UE-ALC nel corso del sesto vertice UE-ALC tenutosi a Madrid, Spagna, il 18 maggio 2010;

RICORDANDO l'istituzione, nel 2011, di una fondazione transitoria nella Repubblica federale di Germania, che terminerà le sue attività e verrà sciolta all'entrata in vigore dell'accordo internazionale costitutivo della Fondazione UE-ALC;

RIBADENDO la necessità di creare un'organizzazione internazionale di natura intergovernativa soggetta al diritto pubblico internazionale mediante un «accordo internazionale costitutivo della Fondazione UE-ALC basato sul mandato adottato nel corso di una riunione ministeriale a margine del sesto vertice UE-ALC di Madrid», che contribuisca al consolidamento dei legami esistenti tra gli Stati dell'America latina e dei Caraibi, l'UE e i suoi Stati membri,

HANNO CONVENUTO quanto segue:

Articolo 1

Oggetto

1. È istituita col presente accordo la Fondazione internazionale UE-ALC (la «Fondazione» o la «Fondazione UE-ALC»).

2. Il presente accordo fissa gli obiettivi della Fondazione e stabilisce le norme e gli orientamenti generali che ne disciplinano le attività, la struttura e il funzionamento.

Articolo 2

Natura e sede

1. La Fondazione UE-ALC è un'organizzazione internazionale di natura intergovernativa istituita a norma del diritto internazionale pubblico. Essa mira a rafforzare il partenariato biregionale tra l'UE e i suoi Stati membri e la Comunità degli Stati latino-americani e caraibici (CELAC).

2. La Fondazione UE-ALC ha sede nella libera città anseatica di Amburgo, Repubblica federale di Germania.

Articolo 3

Membri della Fondazione

1. Gli Stati dell'America latina e dei Caraibi, gli Stati membri dell'UE e l'UE, che hanno espresso il proprio consenso ad essere vincolati dal presente accordo, in base alle rispettive procedure giuridiche interne, diventano gli unici membri della Fondazione UE-ALC.

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2. La Fondazione UE-ALC è aperta anche alla partecipazione della Comunità degli Stati latino-americani e caraibici (CELAC).

Articolo 4

Personalità giuridica

1. La Fondazione UE-ALC gode di personalità giuridica internazionale e ha la capacità giuridica necessaria per la realizzazione dei suoi obiettivi e delle sue attività, nel territorio di ciascuno dei suoi membri, conformemente al loro diritto interno.

2. La Fondazione può inoltre stipulare contratti, acquistare e cedere beni mobili e immobili e comparire in giudizio.

Articolo 5

Obiettivi della Fondazione

1. La Fondazione UE-ALC:

a) contribuisce a potenziare il processo di partenariato biregionale CELAC-UE coinvolgendo la società civile e altri soggetti sociali e avvalendosi del loro contributo;

b) favorisce ulteriormente la conoscenza e la comprensione reciproche tra entrambe le regioni;

c) dà maggiore visibilità a entrambe le regioni e al partenariato biregionale stesso.

2. In particolare, la Fondazione UE-ALC:

a) promuove e coordina attività orientate ai risultati a sostegno delle relazioni biregionali e imperniate sulla realiz­ zazione delle priorità stabilite ai vertici CELAC-UE;

b) promuove il dibattito su strategie comuni volte all'esecuzione delle suddette priorità, stimolando la ricerca e gli studi;

c) promuove uno scambio fruttuoso e nuove opportunità di costituire reti tra i rappresentanti della società civile e altri soggetti sociali.

Articolo 6

Criteri per le attività

1. Al fine di conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 5 del presente accordo, le attività della Fondazione UE-ALC:

a) si basano sulle priorità e sulle tematiche affrontate a livello dei capi di Stato e di governo in occasione dei vertici, concentrandosi sulle esigenze individuate per promuovere le relazioni biregionali;

b) coinvolgono, per quanto possibile e nel quadro delle attività della Fondazione, la società civile e altri soggetti sociali quali le istituzioni accademiche e tengono conto del loro contributo in modo non vincolante. A tal fine, ciascun membro potrebbe individuare istituzioni ed organizzazioni idonee che si adoperano per migliorare il dialogo biregionale a livello nazionale;

c) conferiscono valore aggiunto alle iniziative esistenti;

d) danno visibilità al partenariato, concentrandosi in particolare su azioni aventi un effetto moltiplicatore.

2. Al momento dell'avvio delle attività o della partecipazione alle stesse, la Fondazione UE-ALC è orientata alle azioni e ai risultati e dinamica.

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Articolo 7

Attività della Fondazione

1. Onde conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 5, la Fondazione UE-ALC svolge, tra l'altro, le seguenti attività:

a) stimolare il dibattito attraverso seminari, conferenze, gruppi di lavoro, gruppi di riflessione, corsi, mostre, pubbli­ cazioni, presentazioni, formazione professionale, scambio delle migliori pratiche e delle conoscenze specifiche;

b) promuovere e sostenere eventi attinenti alle tematiche trattate nel corso dei vertici CELAC-UE e connesse con le priorità stabilite durante le riunioni CELAC-UE a livello di alti funzionari;

c) avviare programmi e iniziative biregionali di sensibilizzazione, ivi compresi gli scambi nei settori prioritari individuati;

d) incoraggiare studi sulle questioni individuate da entrambe le regioni;

e) conseguire e offrire nuove opportunità di contatto, tenendo conto in particolare dei singoli o delle istituzioni che non conoscono il partenariato biregionale CELAC-UE;

f) creare una piattaforma basata su internet e/o realizzare una pubblicazione elettronica.

2. La Fondazione UE-ALC può varare iniziative in associazione con istituzioni pubbliche e private, con le istituzioni dell'UE, con organizzazioni internazionali e regionali e con gli Stati latino-americani e caraibici e gli Stati membri dell'UE.

Articolo 8

Struttura della Fondazione

La Fondazione UE-ALC comprende:

a) il consiglio dei governatori;

b) il presidente e

c) il direttore esecutivo.

Articolo 9

Consiglio dei governatori

1. Il consiglio dei governatori è composto da rappresentanti dei membri della Fondazione UE-ALC. Esso si riunisce a livello di alti funzionari nonché, se del caso, a livello di ministri degli Affari esteri in occasione dei vertici CELAC-UE.

2. La Comunità degli Stati latino-americani e caraibici (CELAC) è rappresentata nel consiglio dei governatori della presidenza di turno, fatta salva la partecipazione del paese interessato in base alle prerogative nazionali.

3. L'ufficio di presidenza dell'Assemblea parlamentare euro-latino-americana (EuroLat) è invitato a nominare un rappresentante di ciascuna regione in veste di osservatore presso il consiglio dei governatori.

4. L'Assemblea parlamentare paritetica ACP (Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico) — UE è invitata a nominare un rappresentante dell'UE e uno dei Caraibi in veste di osservatori presso il consiglio dei governatori.

Articolo 10

Presidenza del consiglio dei governatori

Il consiglio dei governatori ha due presidenti, uno che rappresenta l'UE e l'altro che rappresenta i paesi dell'America latina e dei Caraibi.

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Articolo 11

Funzioni del consiglio dei governatori

Il consiglio dei governatori della Fondazione UE-ALC esercita le seguenti funzioni:

a) nomina il presidente e il direttore esecutivo della Fondazione;

b) adotta gli orientamenti generali per le attività della Fondazione e ne stabilisce le priorità operative e il regolamento interno, nonché le misure necessarie per garantire la trasparenza e la rendicontabilità per quanto riguarda, in particolare, il finanziamento esterno;

c) approva la conclusione dell'accordo relativo alla sede, nonché di altri accordi o intese che la Fondazione può concludere con Stati dell'America latina e dei Caraibi e Stati membri dell'UE in materia di privilegi e immunità;

d) adotta il bilancio e lo statuto del personale sulla base di una proposta del direttore esecutivo;

e) approva le modifiche della struttura organizzativa della Fondazione sulla base di una proposta del direttore esecutivo;

f) adotta un programma di lavoro pluriennale, compresa una stima di bilancio pluriennale, in linea di principio in una prospettiva quadriennale, sulla base del progetto presentato dal direttore esecutivo;

g) adotta il programma di lavoro annuale, compresi i progetti e le attività per l'anno successivo, sulla base di un progetto presentato dal direttore esecutivo e nel quadro del programma pluriennale;

h) adotta il bilancio annuale per l'anno successivo;

i) approva i criteri per il controllo e l'audit dei progetti della Fondazione, nonché per la presentazione di relazioni su detti progetti;

j) adotta la relazione annuale e i rendiconti finanziari della Fondazione per l'anno precedente;

k) fornisce orientamento e consulenza al presidente e al direttore esecutivo;

l) propone alle parti modifiche del presente accordo;

m) valuta lo sviluppo delle attività della Fondazione e adotta misure sulla base delle relazioni presentate dal direttore esecutivo;

n) risolve le controversie che potrebbero sorgere tra le parti in merito all'interpretazione o all'applicazione del presente accordo e delle relative modifiche;

o) revoca la nomina del presidente e/o del direttore esecutivo;

p) approva l'instaurazione del partenariato strategico;

q) approva la conclusione di qualsiasi accordo o strumento giuridico negoziato in conformità dell'articolo 15, paragrafo 4, lettera i).

Articolo 12

Riunioni del consiglio dei governatori

1. Il consiglio dei governatori tiene due riunioni ordinarie all'anno, che coincidono con le riunioni CELAC-UE a livello di alti funzionari.

2. Il consiglio dei governatori tiene riunioni straordinarie su iniziativa di un presidente, del direttore esecutivo o su richiesta di almeno un terzo dei suoi membri.

3. Le funzioni di segretariato del consiglio dei governatori sono espletate sotto l'autorità del direttore esecutivo della Fondazione.

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Articolo 13

Processo decisionale in sede di consiglio dei governatori

Il consiglio dei governatori opera in presenza di oltre la metà dei suoi membri di ciascuna regione. Le decisioni sono adottate per consenso dei membri presenti.

Articolo 14

Presidente della Fondazione

1. Il consiglio dei governatori designa il presidente tra i candidati presentati dai membri della Fondazione UE-ALC. Il presidente è nominato per un mandato quadriennale, rinnovabile una sola volta.

2. Il presidente è una personalità nota e autorevole sia in America latina e nei Caraibi che nell'UE. Il presidente esercita le proprie funzioni su base volontaria ma ha diritto al rimborso di tutte le spese necessarie e debitamente giustificate.

3. La presidenza viene esercitata a turno da un cittadino di uno Stato membro dell'UE e da un cittadino di uno Stato dell'America latina o dei Caraibi. Se il presidente designato proviene da uno Stato membro dell'UE, il direttore esecutivo nominato proverrà da uno Stato dell'America latina o dei Caraibi, e viceversa.

4. Il presidente:

a) rappresenta la Fondazione nelle sue relazioni esterne, garantendo una rappresentanza visibile attraverso contatti ad alto livello con le autorità degli Stati dell'America latina e dei Caraibi, dell'UE e degli Stati membri dell'UE, nonché con altri partner;

b) riferisce alle riunioni dei ministri degli Esteri, ad altre riunioni ministeriali, al consiglio dei governatori e ad altre importanti riunioni, se del caso;

c) fornisce consulenza al direttore esecutivo nell'elaborazione del progetto di programma di lavoro pluriennale e annuale e del progetto di bilancio da presentare al consiglio dei governatori per approvazione;

d) svolge altre mansioni convenute dal consiglio dei governatori.

Articolo 15

Direttore esecutivo della Fondazione

1. La Fondazione è gestita da un direttore esecutivo, nominato dal consiglio dei governatori per un mandato quadriennale, rinnovabile una sola volta, e designato in seguito alla presentazione di candidature da parte dei membri della Fondazione UE-ALC.

2. Fatte salve le competenze del consiglio dei governatori, il direttore esecutivo non sollecita né accetta istruzioni da alcun governo o altro organismo.

3. La carica di direttore esecutivo è retribuita e viene esercitata a turno da un cittadino di uno Stato membro dell'UE e da un cittadino di uno Stato dell'America latina o dei Caraibi. Se il direttore esecutivo designato proviene da uno Stato membro dell'UE, il presidente nominato proverrà da uno Stato dell'America latina o dei Caraibi, e viceversa.

4. Il direttore esecutivo è il rappresentante giuridico della Fondazione ed esercita le seguenti funzioni:

a) elabora il programma di lavoro pluriennale e annuale della Fondazione e il suo bilancio in consultazione con il presidente;

b) nomina e dirige il personale della Fondazione, garantendo che rispetti gli obiettivi della Fondazione;

c) esegue il bilancio;

d) presenta al consiglio dei governatori relazioni d'attività periodiche e annuali, nonché i conti finanziari, per adozione, assicurando procedure trasparenti e la corretta circolazione delle informazioni riguardanti tutte le attività realizzate o sostenute dalla Fondazione, compreso un elenco aggiornato delle istituzioni e delle organizzazioni identificate a livello nazionale, nonché di quelle che partecipano alle attività della Fondazione;

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e) presenta la relazione di cui all'articolo 18;

f) prepara le riunioni e assiste il consiglio dei governatori;

g) consulta, se necessario, i rappresentanti competenti della società civile e altri soggetti sociali, in particolare le istituzioni eventualmente individuate dai membri della Fondazione UE-ALC, a seconda della questione sollevata e delle esigenze concrete, informando il consiglio dei governatori dei risultati di tali contatti ai fini di un ulteriore esame;

h) conduce consultazioni e negoziati con il paese che ospita la Fondazione e con le altre parti del presente accordo per quanto riguarda i particolari delle agevolazioni di cui gode la Fondazione in tali Stati;

i) conduce negoziati riguardo a qualsiasi accordo o strumento giuridico avente ripercussioni internazionali, con organizzazioni internazionali, Stati ed enti pubblici o privati su questioni che vanno oltre il funzionamento ammini­ strativo quotidiano della Fondazione, previa debita consultazione e notifica al consiglio dei governatori circa l'inizio e la conclusione prevista di tali negoziati e previe consultazioni periodiche sul loro contenuto, campo di applicazione e probabile esito;

j) riferisce al consiglio dei governatori in merito a eventuali azioni giudiziarie che coinvolgano la Fondazione.

Articolo 16

Finanziamento della Fondazione

1. I contributi sono versati su base volontaria, fatta salva la partecipazione al consiglio dei governatori.

2. La Fondazione è finanziata principalmente dai suoi membri. Il consiglio dei governatori, nel rispetto dell'equilibrio biregionale, può valutare altre modalità di finanziamento delle attività della Fondazione.

3. In casi specifici, previe notifica e consultazione del consiglio dei governatori per approvazione, la Fondazione è autorizzata a generare risorse supplementari tramite finanziamenti esterni di enti pubblici e privati, anche attraverso l'elaborazione di relazioni e analisi su richiesta. Tali risorse sono utilizzate esclusivamente per le attività della Fondazione.

4. La Repubblica federale di Germania fornisce, a proprie spese e nell'ambito del suo contributo finanziario alla Fondazione, locali opportunamente ammobiliati idonei all'utilizzazione da parte della Fondazione e ne assicura la manutenzione, i servizi e le misure di sicurezza.

Articolo 17

Audit e pubblicazione dei conti

1. Il consiglio dei governatori nomina revisori indipendenti incaricati di verificare i conti della Fondazione.

2. Il bilancio delle attività e delle passività, delle spese e delle entrate della Fondazione, certificato da revisori indipendenti, viene messo a disposizione dei membri quanto prima dopo la fine di ciascun esercizio finanziario, e comunque entro sei mesi da tale data, e sottoposto all'approvazione del consiglio dei governatori nella prima riunione successiva.

3. Viene pubblicata una sintesi dei conti e del bilancio verificati.

Articolo 18

Valutazione della Fondazione

A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente accordo, il direttore esecutivo presenta ogni quattro anni al consiglio dei governatori una relazione sulle attività della Fondazione. Il consiglio dei governatori valuta complessi­ vamente tali attività e adotta qualsiasi decisione riguardante le attività future della Fondazione.

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Articolo 19

Partenariati strategici

1. La Fondazione ha quattro partner strategici iniziali: da parte dell'UE, l'Institut des Amériques in Francia e la Regione Lombardia in Italia e, da parte dell'America latina e dei Caraibi, la Fundación Global Democracia y Desarrollo (FUNGLODE) nella Repubblica dominicana e la Commissione economica per l'America latina e i Caraibi (ECLAC) delle Nazioni Unite.

2. Per conseguire i propri obiettivi, la Fondazione UE-ALC può istituire in futuro partenariati strategici con organiz­ zazioni intergovernative, Stati ed enti pubblici o privati di entrambe le regioni, sempre nel rispetto del principio di equilibrio biregionale.

Articolo 20

Privilegi e immunità

1. La natura e la personalità giuridica della Fondazione sono definite agli articoli 2 e 4.

2. Lo status, i privilegi e le immunità della Fondazione, del consiglio dei governatori, del presidente, del direttore esecutivo, dei membri del personale e dei rappresentanti dei membri nel territorio della Repubblica federale di Germania ai fini dell'esercizio delle loro funzioni sono disciplinati da un accordo relativo alla sede stipulato fra il governo della Repubblica federale di Germania e la Fondazione.

3. L'accordo relativo alla sede di cui al paragrafo 2 del presente articolo è indipendente dal presente accordo.

4. La Fondazione può concludere con uno o più Stati dell'America latina e dei Caraibi e con gli Stati membri dell'UE altri accordi relativi a tali privilegi e immunità eventualmente necessari per il corretto funzionamento della Fondazione nei rispettivi territori, che dovranno essere approvati dal consiglio dei governatori.

5. Nell'ambito delle sue attività ufficiali, la Fondazione, i suoi attivi, le sue entrate ed altri beni sono esenti da qualsiasi imposta diretta. La Fondazione non è esonerata dalla remunerazione di servizi resi.

6. Il direttore esecutivo e il personale della Fondazione sono esenti dalle imposte nazionali sugli stipendi ed emolumenti versati dalla Fondazione.

7. Per membri del personale della Fondazione si intendono tutti i membri del personale nominati dal direttore esecutivo, ad eccezione di quelli assunti in loco e retribuiti in base a tariffe orarie.

Articolo 21

Lingue della Fondazione

Le lingue di lavoro della Fondazione sono quelle utilizzate dal partenariato strategico tra l'America latina e i Caraibi e l'Unione europea dalla sua istituzione nel giugno 1999.

Articolo 22

Risoluzione delle controversie

Qualsiasi controversia che possa sorgere tra le parti riguardo all'applicazione o all'interpretazione del presente accordo e delle sue modifiche è oggetto di negoziati diretti tra loro ai fini di una rapida soluzione. Se non viene risolta in tal modo, la controversia è presentata per decisione al consiglio dei governatori.

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Articolo 23

Modifiche

1. Il presente accordo può essere modificato su iniziativa del consiglio dei governatori della Fondazione UE-ALC o su richiesta di una delle parti. Le proposte di modifica sono trasmesse al depositario, che provvede a notificarle a tutte le parti a fini di valutazione e di negoziazione.

2. Le modifiche sono adottate per consenso ed entrano in vigore trenta giorni dopo la data di ricevimento, da parte del depositario, dell'ultima notifica dell'avvenuto espletamento di tutte le formalità necessarie a tal fine.

3. Il depositario notifica a tutte le parti l'entrata in vigore delle modifiche.

Articolo 24

Ratifica e adesione

1. Il presente accordo è aperto alla firma di tutti gli Stati dell'America latina e dei Caraibi, degli Stati membri dell'UE e dell'UE, dal 25 ottobre 2016 alla data della sua entrata in vigore ed è soggetto a ratifica. Gli strumenti di ratifica sono depositati presso il depositario.

2. Il presente accordo resta aperto all'adesione da parte dell'UE, degli Stati dell'America latina e dei Caraibi e degli Stati membri dell'UE che non l'hanno firmato. I relativi strumenti di adesione sono depositati presso il depositario.

Articolo 25

Entrata in vigore

1. Il presente accordo entra in vigore trenta giorni dopo che otto parti di ciascuna regione, compresa la Repubblica federale di Germania e l'UE, hanno depositato i rispettivi strumenti di ratifica o di adesione presso il depositario. Per gli altri Stati dell'America latina e dei Caraibi e per gli Stati membri dell'UE, che depositano i loro strumenti di ratifica o di adesione dopo la data di entrata in vigore, il presente accordo entra in vigore trenta giorni dopo che tali Stati dell'America latina e dei Caraibi, nonché gli Stati membri dell'UE hanno depositato il proprio strumento di ratifica o di adesione.

2. Il depositario notifica a tutte le parti il ricevimento degli strumenti di ratifica o di adesione e la data di entrata in vigore del presente accordo, in conformità del paragrafo 1 del presente articolo.

Articolo 26

Durata e denuncia

1. Il presente accordo ha durata indeterminata.

2. Ciascuna delle parti può denunciare il presente accordo mediante notifica scritta indirizzata al depositario per via diplomatica. La denuncia ha effetto dodici mesi dopo che è pervenuta la notifica.

Articolo 27

Scioglimento e liquidazione

1. La Fondazione è sciolta:

a) se tutti i suoi membri, o tutti tranne uno, hanno denunciato l'accordo oppure

b) se i suoi membri decidono di denunciarlo.

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2. In caso di denuncia dell'accordo, la Fondazione continua a esistere soltanto ai fini della sua liquidazione. Le sue attività sono liquidate da curatori che procedono alla vendita delle attività della Fondazione e all'estinzione delle passività. Il saldo è ripartito tra i membri proporzionalmente ai rispettivi contributi.

Articolo 28

Depositario

Il segretario generale del Consiglio dell'Unione europea è depositario del presente accordo.

Articolo 29

Riserve

1. Al momento della firma o della ratifica del presente accordo, o dell'adesione al medesimo, le parti possono formulare riserve e/o dichiarazioni in merito al suo testo a condizione che esse non siano incompatibili con l'oggetto e con le finalità dell'accordo stesso.

2. Le riserve e le dichiarazioni formulate sono comunicate al depositario, il quale le notifica alle altre parti dell'accordo.

Articolo 30

Disposizioni transitorie

A decorrere dall'entrata in vigore del presente accordo, la fondazione transitoria istituita nel 2011 secondo il diritto della Repubblica federale di Germania conclude le proprie attività e viene sciolta. Le attività e le passività, le risorse, i fondi e altri obblighi contrattuali di tale fondazione sono trasferiti alla Fondazione UE-ALC istituita dal presente accordo. A tal fine, la fondazione UE-ALC e la fondazione transitoria concludono i necessari strumenti giuridici con la Repubblica federale di Germania e rispettano le pertinenti disposizioni giuridiche.

In fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati a tal fine, hanno firmato il presente accordo, redatto in un unico esemplare in lingua bulgara, croata, ceca, danese, neerlandese, inglese, estone, finlandese, francese, tedesca, greca, ungherese, italiana, lettone, lituana, maltese, polacca, portoghese, rumena, slovacca, slovena, spagnola e svedese, ciascun testo facente ugualmente fede, che sarà depositato negli archivi del Consiglio dell'Unione europea, il quale ne trasmetterà una copia certificata conforme a tutte le parti.

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1874 DELLA COMMISSIONE del 19 ottobre 2016 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Maroilles/Marolles (DOP)]

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (1), in particolare l'articolo 52, paragrafo 2,

considerando quanto segue:

(1) A norma dell'articolo 53, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda della Francia relativa all'approvazione di una modifica del disciplinare della denominazione di origine protetta «Maroilles»/«Marolles», registrata in virtù del regolamento (CE) n. 1107/1996 della Commissione (2) modificato dal regolamento (CE) n. 1305/2008 della Commissione (3).

(2) Non trattandosi di una modifica minore ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (4), in applicazione dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del suddetto regolamento.

(3) Poiché alla Commissione non è stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea relativa alla denominazione «Maroilles»/«Marolles» (DOP).

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

(1) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1. (2) Regolamento (CE) n. 1107/1996 della Commissione, del 12 giugno 1996, relativo alla registrazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine nel quadro della procedura di cui all'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio (GU L 148 del 21.6.1996, pag. 1). (3) Regolamento (CE) n. 1305/2008 della Commissione, del 19 dicembre 2008, recante approvazione di modifiche minori del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Maroilles ou Marolles (DOP)] (GU L 344 del 20.12.2008, pag. 30). (4) GU C 176 del 18.5.2016, pag. 21.

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Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Phil HOGAN Membro della Commissione

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1875 DELLA COMMISSIONE del 21 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 21 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 141,7 ZZ 141,7 0707 00 05 TR 156,4 ZZ 156,4 0709 93 10 TR 149,4 ZZ 149,4 0805 50 10 AR 83,9 CL 95,1 IL 72,6 TR 105,3 UY 48,9 ZA 92,6 ZZ 83,1 0806 10 10 BR 272,3 EG 169,2 TR 138,4 US 261,8 ZZ 210,4 0808 10 80 AR 240,2 AU 237,5 BR 124,9 CL 184,3 NZ 139,5 ZA 156,6 ZZ 180,5 0808 30 90 CN 56,4 TR 146,4 ZZ 101,4

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

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DECISIONE (UE) 2016/1876 DEL CONSIGLIO del 13 ottobre 2016 relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» istituito dall'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) L'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra (1) («l'accordo»), è entrato in vigore il 1o luglio 2016.

(2) A norma dell'articolo 173 dell'accordo, la Repubblica di Moldova è tenuta a raggiungere gradualmente la conformità con il pertinente acquis dell'Unione conformemente alle disposizioni dell'allegato XVI dell'accordo.

(3) A norma dell'articolo 273 dell'accordo, la Repubblica di Moldova è tenuta a garantire che la sua legislazione in materia di appalti pubblici sia resa progressivamente compatibile con il pertinente acquis dell'Unione, in linea con il calendario di cui all'allegato XXIX dell'accordo.

(4) Diversi atti dell'Unione elencati negli allegati XVI e XXIX dell'accordo sono stati modificati, rifusi, o abrogati e sostituiti successivamente alla sigla dell'accordo in data 29 novembre 2013. Alcuni atti dell'Unione elencati nell'al­ legato XVI dell'accordo sono elencati anche in altri allegati. A fini di chiarezza degli obblighi, è opportuno allineare le scadenze per il ravvicinamento applicabili a tali atti.

(5) A norma dell'articolo 269 dell'accordo, le soglie di valore per i contratti di appalti pubblici di cui all'allegato XXIX-A dell'accordo siano riviste periodicamente, a decorrere dall'anno di entrata in vigore dell'accordo.

(6) È inoltre opportuno tener conto dei progressi compiuti dalla Repubblica di Moldova nel processo di ravvici­ namento all'acquis dell'Unione modificando alcune scadenze.

(7) È pertanto necessario aggiornare gli allegati XVI e XXIX per tenere conto dell'evoluzione dell'acquis dell'Unione ivi elencato, e rivedere il valore delle soglie per i contratti di appalti pubblici di cui all'allegato XXIX-A dell'accordo.

(8) A norma dell'articolo 269 dell'accordo, la revisione del valore delle soglie previste nell'allegato XXIX-A dell'accordo è adottata tramite decisione del Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio».

(9) A norma dell'articolo 436, paragrafo 3, dell'accordo, il Consiglio di associazione ha il potere di aggiornare o modificare gli allegati dell'accordo.

1) GU L 260 del 30.8.2014, pag. 4.

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(10) L'articolo 1 della decisione del Consiglio di associazione n. 3/2014, del 16 dicembre 2014, delega il potere di aggiornare o modificare gli allegati dell'accordo in materia di commercio al Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio», compreso l'allegato XVI relativo al capo 3 (Ostacoli tecnici al commercio, normazione, metrologia, accreditamento e valutazione della conformità) e l'allegato XXIX relativo al capo 8 (Appalti pubblici) del titolo V (Scambi e questioni commerciali) dell'accordo.

(11) È pertanto opportuno definire la posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di comitato di associazione, riunito nella formazione «Commercio», in merito all'aggiornamento degli allegati XVI e XXIX dell'accordo.

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» istituito dall'articolo 438 dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra, in merito all'aggiornamento degli allegati XVI e XXIX dell'accordo di associazione si basa sui progetti di decisione di tale comitato acclusi alla presente decisione.

I rappresentanti dell'Unione in sede di comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» possono accettare correzioni tecniche minori dei progetti di decisione senza un'ulteriore decisione del Consiglio.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 13 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente R. KALIŇÁK

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PROGETTO DI

DECISIONE N. 1/2016 DEL COMITATO DI ASSOCIAZIONE UE-REPUBBLICA DI MOLDOVA RIUNITO NELLA FORMAZIONE «COMMERCIO» del … che aggiorna l'allegato XXIV dell'accordo di associazione

IL COMITATO DI ASSOCIAZIONE RIUNITO NELLA FORMAZIONE «COMMERCIO»,

visto l'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra, in particolare l'articolo 173 e l'articolo 436,

considerando quanto segue:

(1) L'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra (1) («l'accordo»), è entrato in vigore il 1o luglio 2016.

(2) A norma dell'articolo 173 dell'accordo, la Repubblica di Moldova è tenuta a conformarsi progressivamente all'acquis pertinente dell'Unione a norma delle disposizioni dell'allegato XVI dell'accordo.

(3) Diversi atti dell'Unione elencati nell'allegato XVI dell'accordo sono stati modificati, rifusi o abrogati e sostituiti da nuovi atti dell'Unione successivamente alla sigla dell'accordo in data 29 novembre 2013. In particolare, l'Unione ha adottato e notificato alla Repubblica di Moldova i seguenti atti:

a) Direttiva 2014/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato a essere adoperato entro taluni limiti di tensione (2);

b) Direttiva 2014/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione (3);

c) Direttiva 2014/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (4);

d) Direttiva 2014/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (5);

e) Direttiva 2014/28/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile (6);

f) Direttiva 2014/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, per l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori e ai componenti di sicurezza per ascensori (7);

g) Direttiva 2014/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti di misura (8);

(1) GU UE L 260 del 30.8.2014, pag. 4. (2) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 357. (3) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 45. (4) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 79. (5) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 309. (6) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 1. (7) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 251. (8) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 149.

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h) Direttiva 2014/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funzionamento non automatico (1);

i) Direttiva 2014/68/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione (2);

j) Direttiva 2014/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio e che abroga la direttiva 1999/5/CE (3);

k) Direttiva 2013/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013, relativa alle imbarcazioni da diporto e alle moto d'acqua e che abroga la direttiva 94/25/CE (4);

l) Direttiva 2013/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 giugno 2013, concernente l'armoniz­ zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di articoli pirotecnici (5);

m) Direttiva 2010/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 2010, in materia di attrezzature a pressione trasportabili e che abroga le direttive del Consiglio 76/767/CEE, 84/525/CEE, 84/526/CEE, 84/527/CEE e 1999/36/CE (6);

n) Regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013, relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli (7);

o) Regolamento (UE) n. 167/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 febbraio 2013, relativo all'omo­ logazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli agricoli e forestali (8);

p) Regolamento (UE) n. 649/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sull'esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose (9);

q) Direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio (10);

r) Direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (11).

(4) Alcuni atti dell'Unione elencati nell'allegato XVI figurano anche nell'allegato IV (Protezione dei consumatori) e XI (Ambiente) dell'accordo. A fini di chiarezza, i termini applicabili per il ravvicinamento di tali atti di cui all'allegato XVI dovrebbero essere allineati con i termini di cui all'allegato IV (Protezione dei consumatori) e I (Ambiente) dell'accordo.

(5) È necessario aggiornare l'allegato XVI dell'accordo al fine di rispecchiare l'evoluzione della legislazione dell'Unione elencato in tale allegato, conformemente all'articolo 436, paragrafo 3, dell'accordo. A fini di chiarezza, le sezioni dell'allegato XVI dell'accordo interessate dai cambiamenti dovrebbero essere aggiornate integralmente.

(6) La Repubblica di Moldova porta avanti il processo di ravvicinamento della sua legislazione alla lagislazione dell'Unione conformemente alle tempistiche e alle priorità definite nell'allegato XVI dell'accordo. È pertanto opportuno garantire che i recenti aggiornamenti della legislazione dell'Unione siano prontamente ed effica­ cemente integrati nell'attuale processo di ravvicinamento e tengano conto dei progressi già compiuti dalla Repubblica di Moldova.

(7) È opportuno prevedere periodi di transizione per la Repubblica di Moldova, al fine di rispecchiare opportu­ namente i nuovi atti dell'Unione nella sua legislazione nazionale, e prevedere un periodo di adattamento per i produttori e gli importatori. Di conseguenza, i termini per il ravvicinamento della sua legislazione nazionale a tali nuovi atti dell'Unione dovrebbero essere prorogati.

(1) GU UE L 96 del 29.3.2014, pag. 107. (2) GU UE L 189 del 27.6.2014, pag. 164. (3) GU L 153 del 22.5.2014, pag. 62. (4) GU L 354 del 28.12.2013, pag. 90. (5) GU L 178 del 28.6.2013, pag. 27. (6) GU L 165 del 30.6.2010, pag. 1. (7) GU L 60 del 2.3.2013, pag. 52. (8) GU L 60 del 2.3.2013, pag. 1. (9) GU L 201 del 27.7.2012, pag. 60. (10) GU L 197 del 24.7.2012, pag. 1. (11) GU L 197 del 24.7.2012, pag. 38.

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(8) A norma dell'articolo 436, paragrafo 3, dell'accordo, il Consiglio di associazione UE-Repubblica di Moldova ha il potere di aggiornare o modificare gli allegati dell'accordo. Con la decisione n. 3/2014 del 16 dicembre 2014, il Consiglio di associazione ha conferito al Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» il potere di aggiornare o modificare determinati allegati attinenti al commercio,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La sezione «Quadro legislativo orizzontale per la commercializzazione dei prodotti», la sezione «Legislazione basata sui principi del «nuovo approccio» che prevedono la marcatura CE», la sezione «Direttive basate sui principi del ‘nuovo approccio’ o dell'‘approccio globale’ che non prevedono la marcatura CE», la sottosezione 2 «Veicoli a motore a due o tre ruote», e la sottosezione 3 «Trattori agricoli e forestali a ruote» della sezione «Costruzione di veicoli a motore», la sottosezione 1 «REACH e sua attuazione», la sottosezione 2 «Sostanze chimiche pericolose» e la sottosezione 3 «Classifi­ cazione, imballaggio ed etichettatura» della sezione «Sostanze chimiche» dell'allegato XVI dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra, sono sostituite dal testo che figura nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a …, il

Per il Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» Il presidente

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ALLEGATO

AGGIORNAMENTO DELL'ALLEGATO XXIV DELL'ACCORDO

La sezione «Quadro legislativo orizzontale per la commercializzazione dei prodotti», la sezione «Legislazione basata sui principi del «nuovo approccio» che prevedono la marcatura CE», la sezione «Direttive basate sui principi del ‘nuovo approccio’ o dell'‘approccio globale’ che non prevedono la marcatura CE», la sottosezione 2 «Veicoli a motore a due o tre ruote», e la sottosezione 3 «Trattori agricoli o forestali a ruote» della sezione «Costruzione di veicoli a motore», la sottosezione 1 «REACH e sua attuazione», la sottosezione 2 «Sostanze chimiche pericolose» e la sottosezione 3 «Classifi­ cazione, imballaggio ed etichettatura» della sezione «Sostanze chimiche» dell'allegato XVI dell'accordo sono così sostituite:

«Legislazione dell'Unione Termine per il ravvicinamento

QUADRO LEGISLATIVO ORIZZONTALE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI

Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del Ravvicinamento in coincidenza con la 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del data di entrata in vigore della legge mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, e che abroga n. 235 del 1o dicembre 2011 il regolamento (CEE) n. 339/93 Decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, relativa a un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti, e che abroga la decisione 93/465/CEE del Consiglio

Direttiva 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2016 2001, relativa alla sicurezza generale dei prodotti

Direttiva 85/374/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1985, relativa al ravvicina­ 2012 mento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi

Regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2015 25 ottobre 2012, sulla normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e 93/15/CEE del Consiglio nonché le direttive 94/9/CE, 94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE, 2007/23/CE, 2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/CEE del Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento euro­ peo e del Consiglio

Direttiva 80/181/CEE del Consiglio, del 20 dicembre 1979, per il ravvicina­ 2015 mento delle legislazioni degli Stati membri relative alle unità di misura, che abroga la direttiva 71/354/CEE, come modificata dalla direttiva 2009/3/CE del Parlamento europeo e del Consiglio

LEGISLAZIONE BASATA SUI PRINCIPI DEL «NUOVO APPROCCIO» CHE PREVEDONO LA MARCATURA CE

Direttiva 2014/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato a es­ sere adoperato entro taluni limiti di tensione

Direttiva 2014/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di recipienti semplici a pressione

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Legislazione dell'Unione Termine per il ravvicinamento

Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del Pieno ravvicinamento: 2015 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio

Direttiva 2014/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla compatibilità elettromagnetica

Direttiva 89/686/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1989, concernente il rav­ Riesame e pieno ravvicinamento: 2015 vicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di prote­ zione individuale

Direttiva 2009/142/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novem­ Riesame e pieno ravvicinamento: 2016 bre 2009, in materia di apparecchi a gas

Direttiva 2000/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2015 2000, relativa agli impianti a fune adibiti al trasporto di persone

Direttiva 2014/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive agli apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmo­ sfera potenzialmente esplosiva

Direttiva 2014/28/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile Decisione 2004/388/CE della Commissione, del 15 aprile 2004, relativa alla documentazione sul trasferimento intracomunitario di esplosivi Direttiva 2008/43/CE della Commissione, del 4 aprile 2008, relativa all'istitu­ zione, a norma della direttiva 93/15/CEE del Consiglio, di un sistema di identi­ ficazione e tracciabilità degli esplosivi per uso civile

Direttiva 2014/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, per l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori e ai componenti di sicurezza per ascensori

Direttiva 2006/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2015 2006, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE

Direttiva 2014/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di articoli pirotecnici

Direttiva 93/42/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1993, concernente i disposi­ Riesame e pieno ravvicinamento: 2015 tivi medici Direttiva 90/385/CEE del Consiglio, del 20 giugno 1990, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi medici impiantabili attivi Direttiva 98/79/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 1998, relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro

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Legislazione dell'Unione Termine per il ravvicinamento

Direttiva 92/42/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, concernente i requisiti Pieno ravvicinamento: 2017 di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi

Direttiva 2014/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funziona­ mento non automatico

Direttiva 2014/68/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione

Direttiva 2014/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2017 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio e che abroga la direttiva 1999/5/CE

Direttiva 2013/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novem­ 2018 bre 2013, relativa alle imbarcazioni da diporto e alle moto d'acqua e che abroga la direttiva 94/25/CE

Direttiva 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno Riesame e pieno ravvicinamento: 2015 2009, sulla sicurezza dei giocattoli

Direttiva 2013/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 giugno 2017 2013, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela­ tive alla messa a disposizione sul mercato di articoli pirotecnici

DIRETTIVE BASATE SUI PRINCIPI DEL «NUOVO APPROCCIO» O DELL'«APPROCCIO GLOBALE» CHE NON PREVEDONO LA MARCATURA CE

Direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2015 1994, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

Direttiva 2010/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 2017 2010, in materia di attrezzature a pressione trasportabili e che abroga le diret­ tive del Consiglio 76/767/CEE, 84/525/CEE, 84/526/CEE, 84/527/CEE e 1999/36/CE

COSTRUZIONE DI VEICOLI A MOTORE

2. Veicoli a motore a due o tre ruote

Regolamento (UE) n 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2017 15 gennaio 2013, relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei vei­ coli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli

3. Trattori agricoli o forestali a ruote

Regolamento (UE) n. 167/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2016 5 febbraio 2013, relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei vei­ coli agricoli e forestali

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Legislazione dell'Unione Termine per il ravvicinamento

Direttiva 2008/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2016 2008, concernente il campo di visibilità e i tergicristalli dei trattori agricoli o fo­ restali a ruote

SOSTANZE CHIMICHE

1. REACH e sua attuazione

Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2019 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizza­ zione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agen­ zia europea per le sostanze chimiche

Regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione, del 30 maggio 2008, che 2019 istituisce dei metodi di prova ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valuta­ zione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE

2. Sostanze chimiche pericolose

Regolamento (UE) n. 649/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2017 4 luglio 2012, sull'esportazione e importazione di sostanze chimiche perico­ lose

Direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2021 2012, sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pe­ ricolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio

Direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2014 2011, sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle appa­ recchiature elettriche ed elettroniche

Direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2016 2012, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

Direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2013-14 2006, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e che abroga la direttiva 91/157/CEE

Direttiva 96/59/CE del Consiglio, del 16 settembre 1996, concernente lo smal­ Ravvicinamento realizzato nel 2009 timento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili (PCB/PCT)

Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2013-14 29 aprile 2004, relativo agli inquinanti organici persistenti, e che modifica la direttiva 79/117/CEE

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Legislazione dell'Unione Termine per il ravvicinamento

3. Classificazione, imballaggio ed etichettatura

Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2021». 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele, che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006

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PROGETTO DI

DECISIONE N. 2/2016 DEL COMITATO DI ASSOCIAZIONE UE-REPUBBLICA DI MOLDOVA RIUNITO NELLA FORMAZIONE «COMMERCIO» del … che aggiorna l'allegato XXIX dell'accordo di associazione

IL COMITATO DI ASSOCIAZIONE RIUNITO NELLA FORMAZIONE «COMMERCIO»,

visto l'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra, in particolare l'articolo 269, l'articolo 273 e l'articolo 436,

considerando quanto segue:

(1) L'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra («l'accordo») (1) è entrato in vigore il 1o luglio 2016.

(2) A norma dell'articolo 269, paragrafo 5 dell'accordo, le soglie di valore per i contratti di appalti pubblici di cui all'allegato XXIX-A devono essere riviste periodicamente ogni due anni, a decorrere dall'anno di entrata in vigore dell'accordo, e che la revisione deve essere adottata tramite decisione del Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» di cui all'articolo 438, paragrafo 4, dell'accordo.

(3) A norma dell'articolo 273 dell'accordo, la Repubblica di Moldova è tenuta a garantire che la sua legislazione in materia di appalti pubblici sia resa progressivamente compatibile con il pertinente acquis dell'Unione, in linea con il calendario di cui all'allegato XXIX dell'accordo.

(4) Diversi atti dell'Unione elencati nell'allegato XXIX dell'accordo sono stati modificati, rifusi o abrogati e sostituiti da nuovi atti dell'Unione successivamente alla sigla dell'accordo in data 29 novembre 2013. In particolare, l'Unione ha adottato e notificato alla Repubblica di Moldova i seguenti atti:

a) Direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (2);

b) Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (3);

c) Direttiva 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE (4).

(5) Le summenzionate nuove direttive hanno modificato le soglie di valore per gli appalti pubblici di cui all'allegato XXIX-A.

(6) È pertanto necessario aggiornare l'allegato XXIX dell'accordo al fine di rispecchiare le modifiche apportate all'acquis dell'Unione elencato in tale allegato, conformemente agli articoli 269, 273 e 436 dell'accordo.

(7) Il nuovo acquis dell'Unione in materia di appalti pubblici presenta una nuova struttura. È opportuno rispecchiare questa nuova struttura nell'allegato XXIX. Per ragioni di chiarezza, è opportuno aggiornare l'allegato XXIX integralmente e sostituirlo con il testo che figura nell'allegato della presente decisione. È inoltre opportuno tener conto dei progressi compiuti dalla Repubblica di Moldova nel processo di ravvicinamento all'acquis dell'Unione.

(1) GU UE L 260 del 30.8.2014, pag. 4. (2) GU UE L 94 del 28.3.2014, pag. 1. (3) GU UE L 94 del 28.3.2014, pag. 65. (4) GU UE L 94 del 28.3.2014, pag. 243.

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(8) A norma dell'articolo 436, paragrafo 3, dell'accordo il Consiglio di associazione UE-Repubblica di Moldova ha il potere di aggiornare o modificare gli allegati dell'accordo. Con la decisione n. 3/2014 del 16 dicembre 2014, il Consiglio di associazione ha conferito al Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» il potere di aggiornare o modificare determinati allegati attinenti al commercio,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'allegato XXIX dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra, è sostituito dal testo che figura nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a …, il

Per il Comitato di associazione riunito nella formazione «Commercio» Il presidente

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ALLEGATO

L'allegato XXIX dell'accordo è cosi sostituito:

«ALLEGATO XXIX

APPALTI PUBBLICI

ALLEGATO XXIX-A

SOGLIE

1. Le soglie di valore di cui all'articolo 269, paragrafo 3, del presente accordo sono per entrambe le parti le seguenti:

a) 134 000 EUR per gli appalti pubblici di forniture e di servizi aggiudicati dalle autorità governative centrali e per i concorsi di progettazione indetti da tali autorità;

b) 207 000 EUR nel caso di appalti pubblici di forniture e di servizi non contemplati alla lettera a);

c) 5 186 000 EUR nel caso di appalti pubblici di lavori;

d) 5 186 000 EUR nel caso di appalti di lavori nel settore dei servizi di pubblica utilità;

e) 5 186 000 EUR nel caso di concessioni;

f) 414 000 EUR nel caso di appalti di forniture e servizi nel settore dei servizi di pubblica utilità;

g) 750 000 EUR per appalti pubblici di servizi sociali e di altri servizi specifici;

h) 1 000 000 di EUR per appalti di servizi per i servizi sociali e altri servizi specifici di pubblica utilità.

2. Le soglie di cui al paragrafo 1 sono adeguate per rispecchiare le soglie applicabili a norma delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE al momento dell'entrata in vigore del presente accordo.

ALLEGATO XXIX-B

CALENDARIO INDICATIVO PER LE RIFORME ISTITUZIONALI, IL RAVVICINAMENTO E L'ACCESSO AL MERCATO

Accesso al mercato Accesso al mercato concesso alla Repub­ Fase Calendario indicativo concesso all'UE dalla blica di Moldova Repubblica di Moldova dall'UE

1 Attuazione dell'articolo 270, 9 mesi dall'entrata in Forniture per le Forniture per le paragrafo 2, e dell'arti­ vigore del presente autorità governative autorità governative colo 271 del presente ac­ accordo centrali centrali cordo Accordo sulla strategia di riforma di cui all'arti­ colo 272 del presente ac­ cordo

2 Ravvicinamento e attua­ 5 anni dall'entrata in Forniture per lo Forniture per lo Allegati XXIX-C zione di elementi di base vigore del presente Stato, gli enti Stato, gli enti e XXIX-N delle direttive 2014/24/UE accordo territoriali e gli territoriali e gli e 89/665/CEE organismi di diritto organismi di diritto pubblico pubblico

Ravvicinamento e attua­ 5 anni dall'entrata in Forniture per tutti Forniture per tutti Allegati XXIX-G zione di elementi di base vigore del presente gli enti aggiudicatori gli enti aggiudicatori e XXIX-Q delle direttive 2014/25/UE accordo nel settore dei servizi e 92/13/CEE di pubblica utilità

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Accesso al mercato Accesso al mercato concesso alla Repub­ Fase Calendario indicativo concesso all'UE dalla blica di Moldova Repubblica di Moldova dall'UE

Ravvicinamento e attua­ 5 anni dall'entrata in Appalti di servizi e Appalti di servizi e Allegati XXIX-D, zione di altri elementi della vigore del presente lavori per tutte le lavori per tutte le XXIX-E e XXIX-O direttiva 2014/24/UE accordo amministrazioni amministrazioni aggiudicatrici aggiudicatrici

3 Ravvicinamento e attua­ 6 anni dall'entrata in Concessioni per Concessioni per Allegati XXIX-K zione della direttiva vigore del presente tutte le tutte le e XXIX-L 2014/23/UE accordo amministrazioni amministrazioni aggiudicatrici aggiudicatrici

4 Ravvicinamento e attua­ 8 anni dall'entrata in Appalti di servizi e Appalti di servizi e Allegati XXIX-H, zione di altri elementi della vigore del presente di lavori per tutti gli di lavori per tutti gli XXIX-I e XXIX-R direttiva 2014/25/UE accordo enti aggiudicatori nel enti aggiudicatori nel settore dei servizi di settore dei servizi di pubblica utilità pubblica utilità

ALLEGATO XXIX-C

ELEMENTI DI BASE DELLA DIRETTIVA 2014/24/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 26 febbraio 2014

sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE

(Fase 2)

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Campo di applicazione e definizioni Sezione 1 Oggetto e definizioni Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafi 1, 2, 5 e 6 Articolo 2 Definizioni: paragrafo 1, punti 1), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), 12), 13), 18), 19), 20), 22), 23) e 24) Articolo 3 Appalti misti Sezione 2 Soglie Articolo 4 Importi delle soglie Articolo 5 Metodi di calcolo del valore stimato degli appalti Sezione 3 Esclusioni Articolo 7 Appalti aggiudicati nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali Articolo 8 Esclusioni specifiche nel settore delle comunicazioni elettroniche Articolo 9 Appalti pubblici aggiudicati e concorsi di progettazione organizzati in base a norme internazionali Articolo 10 Esclusioni specifiche per gli appalti di servizi Articolo 11 Appalti di servizi aggiudicati in base a un diritto esclusivo Articolo 12 Appalti pubblici tra enti nell'ambito del settore pubblico Sezione 4 Situazioni specifiche Sottosezione 1 Appalti sovvenzionati e servizi di ricerca e sviluppo Articolo 13 Appalti sovvenzionati dalle amministrazioni aggiudicatrici Articolo 14 Servizi di ricerca e sviluppo

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Sottosezione 2 Appalti concernenti aspetti di difesa e di sicurezza Articolo 15 Difesa e sicurezza Articolo 16 Appalti misti concernenti aspetti di difesa o di sicurezza Articolo 17 Appalti pubblici e concorsi di progettazione concernenti aspetti di difesa o di sicurezza che sono aggiu­ dicati o organizzati in base a norme internazionali

CAPO II Disposizioni generali Articolo 18 Principi per l'aggiudicazione degli appalti Articolo 19 Operatori economici Articolo 21 Riservatezza Articolo 22 Disposizioni applicabili alle comunicazioni: paragrafi 2-6 Articolo 23 Nomenclature Articolo 24 Conflitti di interesse

TITOLO II Disposizioni relative agli appalti pubblici

CAPO I Procedure Articolo 26 Scelta delle procedure: paragrafi 1, 2, paragrafo 4, lettera a), paragrafi 5 e 6 Articolo 27 Procedura aperta Articolo 28 Procedura ristretta Articolo 29 Procedura competitiva con negoziazione Articolo 32 Uso della procedura negoziata senza previa pubblicazione

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 1 Preparazione Articolo 40 Consultazioni preliminari di mercato Articolo 41 Coinvolgimento preventivo di candidati o offerenti Articolo 42 Specifiche tecniche Articolo 43 Etichette Articolo 44 Relazioni di prova, certificazione e altri mezzi di prova paragrafi 1 e 2 Articolo 45 Varianti Articolo 46 Suddivisione degli appalti in lotti Articolo 47 Fissazione dei termini Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 48 Avvisi di preinformazione Articolo 49 Bandi e avvisi di gara Articolo 50 Avvisi relativi agli appalti aggiudicati: paragrafi 1 e 4 Articolo 51 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafo 1, primo comma e paragrafo 5, primo comma Articolo 53 Disponibilità elettronica dei documenti di gara

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Articolo 54 Inviti ai candidati

Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti

Articolo 56 Principi generali

Sottosezione 1 Criteri di selezione qualitativa

Articolo 57 Motivi di esclusione

Articolo 58 Criteri di selezione

Articolo 59 Documento di Gara Unico europeo: paragrafo 1 per analogia, paragrafo 4

Articolo 60 Mezzi di prova

Articolo 62 Norme di garanzia della qualità e norme di gestione ambientale: paragrafi 1 e 2

Articolo 63 Affidamento sulle capacità di altri soggetti

Sottosezione 2 Riduzione del numero di candidati, di offerte e soluzioni

Articolo 65 Riduzione del numero di candidati altrimenti qualificati da invitare a partecipare

Articolo 66 Riduzione del numero di offerte e soluzioni

Sottosezione 3 Aggiudicazione dell'appalto

Articolo 67 Criteri di aggiudicazione dell'appalto

Articolo 68 Costi del ciclo di vita: paragrafi 1 e 2

Articolo 69 Offerte anormalmente basse: paragrafi 1 — 4

CAPO IV Esecuzione dell'appalto

Articolo 70 Condizioni di esecuzione dell'appalto

Articolo 71 Subappalto

Articolo 72 Modifica di contratti durante il periodo di validità

Articolo 73 Risoluzione dei contratti

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO I Servizi sociali e altri servizi specifici

Articolo 74 Aggiudicazione degli appalti di servizi sociali e di altri servizi specifici

Articolo 75 Pubblicazione dei bandi e degli avvisi

Articolo 76 Principi per l'aggiudicazione degli appalti

ALLEGATI

Allegato II Elenco delle attività di cui all'articolo 2, paragrafo 1, punto 6, lettera a)

Allegato III Elenco dei prodotti di cui all'articolo 4, lettera b) per quanto riguarda gli appalti aggiudicati dalle ammi­ nistrazioni aggiudicatrici nel settore della difesa

Allegato IV Requisiti relativi agli strumenti e ai dispositivi di ricezione elettronica delle offerte e delle domande di partecipazione, nonché dei piani e progetti nei concorsi

— 31 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Allegato V Informazioni che devono figurare negli avvisi Parte A: Informazioni che devono figurare negli avvisi che annunciano la pubblicazione nel pro­ filo di committente di un avviso di preinformazione Parte B: Informazioni che devono figurare negli avvisi di preinformazione (di cui all'articolo 48) Parte C: Informazioni che devono figurare negli avvisi e bandi di gara (di cui all'articolo 49) Parte D: Informazioni che devono figurare negli avvisi relativi agli appalti aggiudicati (di cui al­ l'articolo 50) Parte G: Informazioni che devono figurare negli avvisi di modifica di un contratto durante il pe­ riodo di validità dello stesso (di cui all'articolo 72, paragrafo 1) Parte H: Informazioni che devono figurare nei bandi di gara e negli avvisi di aggiudicazione per i contratti di servizi sociali e di altri servizi specifici (di cui all'articolo 75, paragrafo 1) Parte I: Informazioni che devono figurare negli avvisi di preinformazione per i servizi sociali e altri servizi specifici (di cui all'articolo 75, paragrafo 1) Parte J: Informazioni che devono figurare negli avvisi di aggiudicazione per i contratti di ser­ vizi sociali e di altri servizi specifici (di cui all'articolo 75, paragrafo 2) Allegato VII Definizione di talune specifiche tecniche Allegato IX Contenuto degli inviti a presentare offerte, a partecipare al dialogo o a confermare interesse, previsti dal­ l'articolo 54 Allegato X Elenco delle convenzioni internazionali in materia sociale e ambientale di cui all'articolo 18, paragrafo 2 Allegato XII Mezzi di prova dei criteri di selezione Allegato XIV Servizi di cui all'articolo 74

ALLEGATO XXIX-D

ALTRI ELEMENTI OBBLIGATORI DELLA DIRETTIVA 2014/24/UE

(Fase 2)

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Campo di applicazione e definizioni Sezione I Oggetto e definizioni Articolo 2 Definizioni paragrafo 1, punto 21 Articolo 22 Disposizioni applicabili alle comunicazioni: paragrafo 1

TITOLO II Disposizioni relative agli appalti pubblici

CAPO I Procedure Articolo 26 Scelta delle procedure: paragrafo 3 e paragrafo 4, lettera b) Articolo 30 Dialogo competitivo Articolo 31 Partenariati per l'innovazione

CAPO II Tecniche e strumenti per gli appalti elettronici e aggregati Articolo 33 Accordi quadro Articolo 34 Sistemi dinamici di acquisizione

— 32 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 35 Aste elettroniche Articolo 36 Cataloghi elettronici Articolo 38 Appalti congiunti occasionali

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 50 Avvisi relativi agli appalti aggiudicati: paragrafi 2 e 3

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO II Regole sui concorsi di progettazione Articolo 78 Campo di applicazione Articolo 79 Bandi e avvisi Articolo 80 Organizzazione dei concorsi di progettazione e selezione dei partecipanti Articolo 81 Composizione della commissione giudicatrice Articolo 82 Decisioni della commissione giudicatrice

ALLEGATI Allegato V Informazioni che devono figurare negli avvisi Parte E: Informazioni che devono figurare negli avvisi di concorsi di progettazione (di cui all'arti­ colo 79, paragrafo 1) Parte F: Informazioni che devono figurare negli avvisi sui risultati di un concorso (di cui all'arti­ colo 79, paragrafo 2) Allegato VI Informazioni che devono figurare nei documenti di gara relativi alle aste elettroniche (articolo 35, para­ grafo 4)

ALLEGATO XXIX-E

ALTRI ELEMENTI NON OBBLIGATORI DELLA DIRETTIVA 2014/24/UE

(Fase 2)

Il ravvicinamento degli elementi della direttiva 2014/24/UE di cui al presente allegato non è obbligatorio, ma raccomandato. La Repubblica di Moldova può procedere al ravvicinamento di tali elementi entro i termini stabiliti all'allegato XXIX-B.

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Campo di applicazione e definizioni Sezione 1 Oggetto e definizioni Articolo 2 Definizioni paragrafo 1, punti 14 e 16 Articolo 20 Appalti riservati

CAPO II Tecniche e strumenti per gli appalti elettronici e aggregati Articolo 37 Attività di centralizzazione delle committenze e centrali di committenza

— 33 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti Articolo 64 Elenchi ufficiali di operatori economici riconosciuti e certificazione da parte di organismi di diritto pub­ blico o privato

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO I Servizi sociali e altri servizi specifici Articolo 77 Appalti riservati per determinati servizi

ALLEGATO XXIX-F

DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA 2014/24/UE AL DI FUORI DELL'AMBITO DEL RAVVICINAMENTO

Gli elementi di cui al presente allegato non sono soggetti al processo di ravvicinamento.

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Campo di applicazione e definizioni Sezione 1 Oggetto e definizioni Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafi 3 e 4 Articolo 2 Definizioni: paragrafo 2 Sezione 2 Soglie Articolo 6 Revisione delle soglie e dell'elenco delle autorità governative centrali

TITOLO II Disposizioni relative agli appalti pubblici

CAPO I Procedure Articolo 25 Condizioni relative all'AAP e ad altri accordi internazionali

CAPO II Tecniche e strumenti per gli appalti elettronici e aggregati Articolo 39 Appalti che coinvolgono amministrazioni aggiudicatrici di Stati membri diversi

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 1 Preparazione Articolo 44 Relazioni di prova, certificazione e altri mezzi di prova paragrafo 3 Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 51 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafo 1, secondo comma, paragrafi 2, 3 e 4, paragrafo 5, secondo comma, paragrafo 6 Articolo 52 Pubblicazione a livello nazionale Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti Articolo 61 Registro online dei certificati (e-Certis) Articolo 62 Norme di garanzia della qualità e norme di gestione ambientale: paragrafo 3

— 34 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 68 Costi del ciclo di vita: paragrafo 3 Articolo 69 Offerte anormalmente basse: paragrafo 5

TITOLO IV Governance Articolo 83 Esecuzione Articolo 84 Relazioni uniche sulle procedure di aggiudicazione degli appalti Articolo 85 Presentazione di relazioni nazionali e informazioni statistiche Articolo 86 Cooperazione amministrativa

TITOLO V Poteri delegati, competenze di esecuzione e disposizioni finali Articolo 87 Esercizio della delega Articolo 88 Procedura d'urgenza Articolo 89 Procedura di comitato Articolo 90 Recepimento e disposizioni transitorie Articolo 91 Abrogazioni Articolo 92 Riesame Articolo 93 Entrata in vigore Articolo 94 Destinatari

ALLEGATI Allegato I Autorità governative centrali Allegato VIII Caratteristiche relative alla pubblicazione Allegato XI Registri Allegato XIII Elenco degli atti giuridici dell'Unione di cui all'articolo 68, paragrafo 3 Allegato XV Tavola di concordanza

ALLEGATO XXIX-G

ELEMENTI DI BASE DELLA DIRETTIVA 2014/25/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 26 febbraio 2014

sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE

(Fase 2)

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Oggetto e definizioni Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafi1, 2, 5 e 6 Articolo 2 Definizioni: punti 1-9, 13-16 e 18-20 Articolo 3 Amministrazioni aggiudicatrici: paragrafi 1 e 4 Articolo 4 Enti aggiudicatori: paragrafi 1-3

— 35 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 5 Appalti misti che riguardano la medesima attività Articolo 6 Appalti che riguardano più attività

CAPO II Attività Articolo 7 Disposizioni comuni Articolo 8 Gas e riscaldamento Articolo 9 Elettricità Articolo 10 Acqua Articolo 11 Servizi di trasporto Articolo 12 Porti e aeroporti Articolo 13 Servizi postali Articolo 14 Estrazione di petrolio e gas e prospezione o estrazione di carbone o di altri combustibili solidi

CAPO III Campo di applicazione materiale Sezione 1 Soglie Articolo 15 Importi delle soglie Articolo 16 Metodi di calcolo del valore stimato degli appalti: paragrafi 1-4 e 7-14 Sezione 2 Appalti e concorsi di progettazione esclusi: Disposizioni particolari per l'aggiudicazione degli ap­ palti concernenti aspetti della difesa e della sicurezza Sottosezione 1 Esclusioni riguardanti tutti gli enti aggiudicatori ed esclusioni speciali per i settori dell'acqua e del­ l'energia Articolo 18 Appalti aggiudicati a scopo di rivendita o di locazione a terzi: paragrafo 1 Articolo 20 Appalti aggiudicati e concorsi di progettazione organizzati in base a norme internazionali Articolo 21 Esclusioni specifiche per gli appalti di servizi Articolo 22 Appalti di servizi aggiudicati in base a un diritto esclusivo Articolo 23 Appalti aggiudicati da talune amministrazioni aggiudicatrici per l'acquisto di acqua e per la forni­ tura di energia o di combustibili destinati alla produzione di energia Sottosezione 2 Appalti concernenti aspetti di difesa e di sicurezza Articolo 24 Difesa e sicurezza Articolo 25 Appalti misti riguardanti la medesima attività e concernenti aspetti di difesa o di sicurezza Articolo 26 Appalti che riguardano più attività e concernenti aspetti di difesa o di sicurezza Articolo 27 Appalti e concorsi di progettazione concernenti aspetti di difesa o di sicurezza che sono aggiudicati o organizzati in base a norme internazionali Sottosezione 3 Relazioni speciali (cooperazione, imprese affiliate e joint-venture) Articolo 28 Appalti tra amministrazioni aggiudicatrici Articolo 29 Appalti aggiudicati a un'impresa affiliata Articolo 30 Appalti aggiudicati a una joint-venture o a un ente aggiudicatore facente parte di una joint-venture Sottosezione 4 Situazioni specifiche Articolo 32 Servizi di ricerca e sviluppo

CAPO IV Principi generali Articolo 36 Principi per l'aggiudicazione degli appalti Articolo 37 Operatori economici

— 36 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 39 Riservatezza Articolo 40 Disposizioni applicabili alle comunicazioni Articolo 41 Nomenclature Articolo 42 Conflitti di interesse

TITOLO II Disposizioni applicabili agli appalti

CAPO I Procedure Articolo 44 Scelta delle procedure: paragrafi 1, 2 e 4 Articolo 45 Procedura aperta Articolo 46 Procedura ristretta Articolo 47 Procedura negoziata con previa indizione di gara Articolo 50 Uso della procedura negoziata senza previa indizione di gara: lettere a) — i)

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 1 Preparazione Articolo 58 Consultazioni preliminari di mercato Articolo 59 Coinvolgimento preventivo di candidati o offerenti Articolo 60 Specifiche tecniche Articolo 61 Etichette Articolo 62 Relazioni di prova, certificazione e altri mezzi di prova Articolo 63 Comunicazione delle specifiche tecniche Articolo 64 Varianti Articolo 65 Suddivisione degli appalti in lotti Articolo 66 Fissazione dei termini Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 67 Avvisi periodici indicativi Articolo 68 Avvisi sull'esistenza di un sistema di qualificazione Articolo 69 Bandi e avvisi di gara Articolo 70 Avvisi relativi agli appalti aggiudicati: paragrafi 1, 3 e 4 Articolo 71 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafo 1 e paragrafo 5, primo comma Articolo 73 Disponibilità elettronica dei documenti di gara Articolo 74 Inviti ai candidati Articolo 75 Informazioni a coloro che hanno chiesto una qualificazione, ai candidati e agli offerenti Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti Articolo 76 Principi generali Sottosezione 1 Qualificazione e selezione qualitativa Articolo 78 Criteri di selezione qualitativa

— 37 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 79 Affidamento sulle capacità di altri soggetti: paragrafo 2

Articolo 80 Uso dei motivi di esclusione e dei criteri di selezione di cui alla direttiva 2014/24/UE

Articolo 81 Norme di garanzia della qualità e norme di gestione ambientale: paragrafi 1 e 2

Sottosezione 2 Aggiudicazione dell'appalto

Articolo 82 Criteri di aggiudicazione dell'appalto

Articolo 83 Costi del ciclo di vita: paragrafi 1 e 2

Articolo 84 Offerte anormalmente basse: paragrafi 1-4

CAPO IV Esecuzione dell'appalto

Articolo 87 Condizioni di esecuzione dell'appalto

Articolo 88 Subappalto

Articolo 89 Modifica di contratti durante il periodo di validità

Articolo 90 Risoluzione dei contratti

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO I Servizi sociali e altri servizi specifici

Articolo 91 Aggiudicazione degli appalti di servizi sociali e di altri servizi specifici

Articolo 92 Pubblicazione dei bandi e degli avvisi

Articolo 93 Principi per l'aggiudicazio ne degli appalti

ALLEGATI

Allegato I Elenco delle attività di cui all'articolo 2, punto 2, lettera a)

Allegato V Requisiti relativi agli strumenti e ai dispositivi di ricezione elettronica delle offerte, delle domande di partecipazione, delle domande di qualificazione, nonché dei piani e progetti nei concorsi

Allegato VI Parte A Informazioni che devono figurare negli avvisi periodici indicativi (di cui all'articolo 67)

Allegato VI Parte B Informazioni che devono figurare negli avvisi che annunciano la pubblicazione nel profilo di com­ mittente di un avviso periodico indicativo, che non funge da mezzo di indizione di una gara (di cui all'articolo 67, paragrafo 1)

Allegato VIII Definizione di talune specifiche tecniche

Allegato IX Caratteristiche relative alla pubblicazione

Allegato X Informazioni che devono figurare negli avvisi sull'esistenza di un sistema di qualificazione (di cui al­ l'articolo 44, paragrafo 4, lettera b) e all'articolo 68)

Allegato XI Informazioni che devono figurare nei bandi e negli avvisi di gara (di cui all'articolo 69)

Allegato XII Informazioni che devono figurare negli avvisi relativi agli appalti aggiudicati (di cui all'articolo 70)

Allegato XIII Contenuto dell'invito a presentare offerte, a partecipare al dialogo, a negoziare o a manifestare il proprio interesse a norma dell'articolo 74

Allegato XIV Elenco delle convenzioni internazionali in materia sociale e ambientale di cui all'articolo 36, para­ grafo 2

— 38 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Allegato XVI Informazioni che devono figurare negli avvisi di modifica di un contratto durante il periodo di vali­ dità dello stesso (di cui all'articolo 89, paragrafo 1) Allegato XVII Servizi di cui all'articolo 91 Allegato XVIII Informazioni che devono figurare nei bandi e negli avvisi di gara relativi agli appalti di servizi so­ ciali e di altri servizi specifici (di cui all'articolo 92)

ALLEGATO XXIX-H

ALTRI ELEMENTI OBBLIGATORI DELLA DIRETTIVA 2014/25/UE

(Fase 4)

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Oggetto e definizioni Articolo 2 Definizioni: punto 17

CAPO III Campo di applicazione materiale Sezione 1 Soglie Articolo 16 Metodi di calcolo del valore stimato degli appalti: paragrafi 5 e 6

TITOLO II Disposizioni applicabili agli appalti

CAPO I Procedure Articolo 44 Scelta delle procedure: paragrafo 3 Articolo 48 Dialogo competitivo Articolo 49 Partenariati per l'innovazione Articolo 50 Uso della procedura negoziata senza previa indizione di gara: lettera j)

CAPO II Tecniche e strumenti per gli appalti elettronici e aggregati Articolo 51 Accordi quadro Articolo 52 Sistemi dinamici di acquisizione Articolo 53 Aste elettroniche Articolo 54 Cataloghi elettronici Articolo 56 Appalti congiunti occasionali

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 70 Avvisi relativi agli appalti aggiudicati: paragrafo 2 Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti Sottosezione 1 Qualificazione e selezione qualitativa Articolo 77 Sistemi di qualificazione

— 39 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 79 Affidamento sulle capacità di altri soggetti: paragrafo 1

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO II Regole sui concorsi di progettazione Articolo 95 Campo di applicazione Articolo 96 Bandi e avvisi Articolo 97 Organizzazione dei concorsi di progettazione, selezione dei partecipanti e commissione giudicatrice Articolo 98 Decisione della commissione giudicatrice

ALLEGATI Allegato VII Informazioni che devono figurare nei documenti di gara relativi alle aste elettroniche (articolo 53, para­ grafo 4) Allegato XIX Informazioni che devono figurare negli avvisi di concorsi di progettazione (di cui all'articolo 96, para­ grafo 1) Allegato XX Informazioni che devono figurare negli avvisi sui risultati dei concorsi di progettazione (di cui all'arti­ colo 96, paragrafo 1)

ALLEGATO XXIX-I

ALTRI ELEMENTI NON OBBLIGATORI DELLA DIRETTIVA 2014/25/UE

(Fase 4)

Il ravvicinamento degli elementi della direttiva 2014/25/UE di cui al presente allegato non è obbligatorio, ma raccomandato. La Repubblica di Moldova può procedere al ravvicinamento di tali elementi entro i termini stabiliti all'allegato XXIX-B.

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Oggetto e definizioni Articolo 2 Definizioni: punti 10-12

CAPO IV Principi generali Articolo 38 Appalti riservati

TITOLO II Disposizioni applicabili agli appalti

CAPO I Procedure Articolo 55 Attività di centralizzazione delle committenze e centrali di committenza

TITOLO III Regimi di appalto particolari

CAPO I Servizi sociali e altri servizi specifici Articolo 94 Appalti riservati per determinati servizi

— 40 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

ALLEGATO XXIX-J

DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA 2014/25/UE AL DI FUORI DELL'AMBITO DEL RAVVICINAMENTO

Gli elementi di cui al presente allegato non sono soggetti al processo di ravvicinamento.

TITOLO I Campo di applicazione, definizioni e principi generali

CAPO I Oggetto e definizioni Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafi 3 e 4 Articolo 3 Amministrazioni aggiudicatrici: paragrafi 2 e 3 Articolo 4 Enti aggiudicatori: paragrafo 4

CAPO III Campo di applicazione materiale Sezione 1 Soglie Articolo 17 Revisione delle soglie Sezione 2 Appalti e concorsi di progettazione esclusi: Disposizioni particolari per l'aggiudicazione degli appalti concernenti aspetti della difesa e della sicurezza Sottosezione 1 Esclusioni riguardanti tutti gli enti aggiudicatori ed esclusioni speciali per i settori dell'acqua e dell'ener­ gia Articolo 18 Appalti aggiudicati a scopo di rivendita o di locazione a terzi: paragrafo 2 Articolo 19 Appalti e concorsi di progettazione aggiudicati o organizzati per fini diversi dal perseguimento di un'at­ tività interessata o per l'esercizio di un'attività in un paese terzo: paragrafo 2 Sottosezione 3 Relazioni speciali (cooperazione, imprese affiliate e joint-venture) Articolo 31 Notifica di informazioni Sottosezione 4 Situazioni specifiche Articolo 33 Appalti sottoposti a un regime speciale Sottosezione 5 Attività direttamente esposte alla concorrenza e pertinenti disposizioni procedurali Articolo 34 Attività direttamente esposte alla concorrenza Articolo 35 Procedura atta a stabilire se l'articolo 34 è applicabile

TITOLO II Disposizioni applicabili agli appalti

CAPO I Procedure Articolo 43 Condizioni relative all'AAP e ad altri accordi internazionali

CAPO II Tecniche e strumenti per gli appalti elettronici e aggregati Articolo 57 Appalti che coinvolgono enti aggiudicatori di Stati membri diversi

CAPO III Svolgimento della procedura Sezione 2 Pubblicità e trasparenza Articolo 71 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafi 2, 3, 4, paragrafo 5, secondo comma, paragrafo 6 Articolo 72 Pubblicazione a livello nazionale

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Sezione 3 Selezione dei partecipanti e aggiudicazione dei contratti Articolo 81 Norme di garanzia della qualità e norme di gestione ambientale: paragrafo 3 Articolo 83 Costi del ciclo di vita: paragrafo 3 Sezione 4 Offerte contenenti prodotti originari di paesi terzi e relazioni con detti paesi Articolo 85 Offerte contenenti prodotti originari di paesi terzi Articolo 86 Relazioni con i paesi terzi per quanto riguarda gli appalti di lavori, forniture e servizi

TITOLO IV Governance Articolo 99 Esecuzione Articolo 100 Relazioni uniche sulle procedure di aggiudicazione degli appalti Articolo 101 Presentazione di relazioni nazionali e informazioni statistiche Articolo 102 Cooperazione amministrativa

TITOLO V Poteri delegati, competenze di esecuzione e disposizioni finali Articolo 103 Esercizio della delega Articolo 104 Procedura d'urgenza Articolo 105 Procedura di comitato Articolo 106 Recepimento e disposizioni transitorie Articolo 107 Abrogazione Articolo 108 Riesame Articolo 109 Entrata in vigore Articolo 110 Destinatari

ALLEGATI Allegato II Elenco degli atti giuridici dell'Unione di cui all'articolo 4, paragrafo 3 Allegato III Elenco degli atti giuridici dell'Unione di cui all'articolo 34, paragrafo 3 Allegato IV Termini per l'adozione degli atti di esecuzione di cui all'articolo 35 Allegato XV Elenco degli atti giuridici dell'Unione di cui all'articolo 83, paragrafo 3

ALLEGATO XXIX-K

ELEMENTI DI BASE DELLA DIRETTIVA 2014/23/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 26 febbraio 2014

sull'aggiudicazione dei contratti di concessione

(Fase 3)

TITOLO I Oggetto, campo di applicazione, principi e definizioni

CAPO I Campo di applicazione, principi generali e definizioni Sezione I Oggetto, campo di applicazione, principi generali, definizioni e soglia Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafi 1, 2 e 4 Articolo 2 Principio di libera amministrazione delle autorità pubbliche

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Articolo 3 Principio della parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza Articolo 4 Libertà di definire servizi di interesse economico generale Articolo 5 Definizioni Articolo 6 Amministrazioni aggiudicatrici: paragrafi 1 e 4 Articolo 7 Enti aggiudicatori Articolo 8 Soglia e metodi di calcolo del valore stimato delle concessioni Sezione II Esclusioni Articolo 10 Esclusioni riguardanti le concessioni aggiudicate da amministrazioni aggiudicatrici e da enti aggiudicatori Articolo 11 Esclusioni specifiche nel settore delle comunicazioni elettroniche Articolo 12 Esclusioni specifiche nel settore idrico Articolo 13 Concessioni aggiudicate a un'impresa affiliata Articolo 14 Concessioni aggiudicate a una joint venture o a un ente aggiudicatore facente parte di una joint-venture Articolo 17 Concessioni tra enti nell'ambito del settore pubblico Sezione III Disposizioni generali Articolo 18 Durata della concessione Articolo 19 Servizi sociali e altri servizi specifici Articolo 20 Appalti misti Articolo 21 Appalti misti concernenti aspetti di difesa o di sicurezza Articolo 22 Contratti concernenti sia le attività di cui all'allegato II sia altre attività Articolo 23 Concessioni riguardanti sia attività di cui all'allegato II sia attività concernenti aspetti di difesa o di sicu­ rezza Articolo 25 Servizi di ricerca e sviluppo

CAPO II Principi Articolo 26 Operatori economici Articolo 27 Nomenclature Articolo 28 Riservatezza Articolo 29 Disposizioni applicabili alle comunicazioni

TITOLO II Norme sull'aggiudicazione di concessioni: Principi generali e garanzie procedurali

CAPO I Principi generali Articolo 30 Principi generali: paragrafi 1, 2 e 3 Articolo 31 Bandi di concessione Articolo 32 Avvisi di aggiudicazione delle concessioni Articolo 33 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafo 1, primo comma Articolo 34 Disponibilità elettronica dei documenti relativi alla concessione Articolo 35 Lotta alla corruzione e prevenzione dei conflitti di interesse

CAPO II Garanzie procedurali Articolo 36 Requisiti tecnici e funzionali Articolo 37 Garanzie procedurali

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Articolo 38 Selezione e valutazione qualitativa dei candidati

Articolo 39 Termini di ricezione delle domande di partecipazione e delle offerte per la concessione

Articolo 40 Comunicazione ai candidati e agli offerenti

Articolo 41 Criteri di aggiudicazione

TITOLO III Norme di esecuzione delle concessioni

Articolo 42 Subappalto

Articolo 43 Modifica di contratti durante il periodo di validità

Articolo 44 Risoluzione delle concessioni

Articolo 45 Monitoraggio e relazioni

ALLEGATI

Allegato I Elenco delle attività di cui all'articolo 5, punto 7

Allegato II Attività svolte dagli enti aggiudicatori di cui all'articolo 7

Allegato III Elenco degli atti giuridici dell'Unione di cui all'articolo 7, paragrafo 2, lettera b)

Allegato IV Servizi di cui all'articolo 19

Allegato V Informazioni da inserire nei bandi di concessione di cui all'articolo 31

Allegato VI Informazioni da inserire negli avvisi di preinformazione concernenti le concessioni di servizi sociali e di altri servizi specifici, di cui all'articolo 31, paragrafo 3

Allegato VII Informazioni da inserire negli avvisi di aggiudicazione di concessioni di cui all'articolo 32

Allegato VIII Informazioni da inserire negli avvisi di aggiudicazione di concessioni concernenti servizi sociali e altri ser­ vizi specifici di cui all'articolo 32

Allegato IX Caratteristiche relative alla pubblicazione

Allegato X Elenco delle convenzioni internazionali in materia sociale e ambientale di cui all'articolo 30, paragrafo3

Allegato XI Informazioni da inserire negli avvisi di modifiche di una concessione durante il periodo di validità della stessa a norma dell'articolo 43

ALLEGATO XXIX-L

ALTRI ELEMENTI NON OBBLIGATORI DELLA DIRETTIVA 2014/23/UE

(Fase 3)

Il ravvicinamento degli elementi della direttiva 2014/23/UE di cui al presente allegato non è obbligatorio, ma raccomandato. La Repubblica di Moldova può procedere al ravvicinamento di tali elementi entro i termini stabiliti all'allegato XXIX-B.

TITOLO I Oggetto, campo di applicazione, principi e definizioni

CAPO I Campo di applicazione, principi generali e definizioni

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Sezione IV Situazioni specifiche

Articolo 24 Concessioni riservate

ALLEGATO XXIX-M

DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA 2014/23/UE AL DI FUORI DELL'AMBITO DEL RAVVICINAMENTO

Gli elementi di cui al presente allegato non sono soggetti al processo di ravvicinamento.

TITOLO I Oggetto, campo di applicazione, principi e definizioni

CAPO I Campo di applicazione, principi generali e definizioni

Sezione I Oggetto, campo di applicazione, principi generali, definizioni e soglia

Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione: paragrafo 3

Articolo 6 Amministrazioni aggiudicatrici: paragrafi 2 e 3

Articolo 9 Revisione della soglia

Sezione II Esclusioni

Articolo 15 Notifica di informazioni da parte degli enti aggiudicatori

Articolo 16 Esclusione di attività direttamente esposte alla concorrenza

TITOLO II Norme sull'aggiudicazione di concessioni: Principi generali e garanzie procedurali

CAPO I Principi generali

Articolo 30 Principi generali: paragrafo 4

Articolo 33 Redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi: paragrafo 1, secondo comma, paragrafi 2, 3 e 4

TITOLO IV Modifiche delle direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE

Articolo 46 Modifiche della direttiva 89/665/CEE

Articolo 47 Modifiche della direttiva 92/13/CEE

TITOLO V Poteri delegati, competenze di esecuzione e disposizioni finali

Articolo 48 Esercizio della delega

Articolo 49 Procedura d'urgenza

Articolo 50 Procedura di comitato

Articolo 51 Recepimento

Articolo 52 Disposizioni transitorie

Articolo 53 Monitoraggio e relazioni

Articolo 54 Entrata in vigore

Articolo 55 Destinatari

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ALLEGATO XXIX-N

ELEMENTI DI BASE DELLA DIRETTIVA 89/665/CEE DEL CONSIGLIO

del 21 dicembre 1989

che coordina le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative all'applicazione delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture e di lavori, modificata dalla direttiva 2007/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2007, che modifica le direttive 89/665/CEE e 92/13/CEE del Consiglio per quanto riguarda il miglioramento dell'efficacia delle procedure di ricorso in materia d'aggiudicazione degli appalti pubblici e dalla direttiva 2014/23/UE

(Fase 2)

Articolo 1 Ambito di applicazione e accessibilità delle procedure di ricorso

Articolo 2 Requisiti per le procedure di ricorso

Articolo 2 bis Termine sospensivo

Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivoprimo comma, lettera b)

Articolo 2 quater Termini per la proposizione del ricorso

Articolo 2 quinquies Inefficacia paragrafo 1, lettera b) paragrafi 2 e 3

Articolo 2 sexies Violazioni della presente direttiva e sanzioni alternative

Articolo 2 septies Termini

ALLEGATO XXIX-O

ALTRI ELEMENTI DELLA DIRETTIVA 89/665/CEE

(Fase 2)

Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivo primo comma, lettera c)

Articolo 2 quinquies Inefficacia primo comma, lettera c) paragrafo 5

ALLEGATO XXIX-P

DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA 89/665/CEE AL DI FUORI DELL'AMBITO DEL RAVVICINAMENTO

Gli elementi di cui al presente allegato non sono soggetti al processo di ravvicinamento.

Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivo primo comma, lettera a)

Articolo 2 quinquies Inefficacia primo comma, lettera a) paragrafo 4

Articolo 3 Meccanismo correttivo

Articolo 3 bis Contenuto dell'avviso per la trasparenza ex ante volontaria

Articolo 3 ter Procedura di comitato

Articolo 4 Attuazione

Articolo 4 bis Riesame

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ALLEGATO XXIX-Q

ELEMENTI DI BASE DELLA DIRETTIVA 92/13/CEE DEL CONSIGLIO

del 25 febbraio 1992

che coordina le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative all'applicazione delle norme comunitarie in materia di procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia e degli enti che forniscono servizi di trasporto nonché degli enti che operano nel settore delle telecomunicazioni modificata dalla direttiva 2007/66/CE e dalla direttiva 2014/23/UE

(Fase 2)

Articolo 1 Ambito di applicazione e accessibilità delle procedure di ricorso Articolo 2 Requisiti per le procedure di ricorso Articolo 2 bis Termine sospensivo Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivo primo comma, lettera b) Articolo 2 quater Termini per la proposizione del ricorso Articolo 2 quinquies Inefficacia paragrafo 1, lettera b) paragrafi 2 e 3 Articolo 2 sexies Violazioni della presente direttiva e sanzioni alternative Articolo 2 septies Termini

ALLEGATO XXIX-R

ALTRI ELEMENTI DELLA DIRETTIVA 92/13/CEE

(Fase 4)

Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivo: primo comma, lettera c) paragrafo 5

ALLEGATO XXIX-S

DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA 92/13/CEE AL DI FUORI DELL'AMBITO DEL RAVVICINAMENTO

Gli elementi di cui al presente allegato non sono soggetti al processo di ravvicinamento.

Articolo 2 ter Deroghe al termine sospensivo, primo comma, lettera a) Articolo 2 quinquies Inefficacia primo comma, lettera a) paragrafo 4 Articolo 3 bis Contenuto dell'avviso per la trasparenza ex ante volontaria Articolo 3 ter Procedura di comitato Articolo 8 Meccanismo correttivo Articolo 12 Attuazione Articolo 12 bis Riesame

ALLEGATO XXIX-T

LA REPUBBLICA DI MOLDOVA: ELENCO INDICATIVO DEI TEMI DI COOPERAZIONE

1. Formazione, nell'Unione e nella Repubblica di Moldova, dei funzionari di enti pubblici della Repubblica di Moldova che si occupano di appalti pubblici.

2. Formazione dei fornitori interessati a partecipare ad appalti pubblici.

3. Scambio di informazioni e di esperienze sulle pratiche ottimali e sulle norme che disciplinano il settore degli appalti pubblici.

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4. Miglioramento della funzionalità del sito web dedicato agli appalti pubblici e istituzione di un sistema di monitoraggio degli appalti pubblici.

5. Consultazioni e assistenza metodologica fornita dall'Unione per quanto riguarda l'applicazione delle moderne tecnologie elettroniche nel settore degli appalti pubblici.

6. Rafforzamento degli organismi incaricati di garantire l'applicazione di una politica coerente in tutti i settori connessi con gli appalti pubblici ed esame indipendente e imparziale (riesame) delle decisioni delle amministrazioni aggiudi­ catrici. (Cfr. articolo 270 del presente accordo).»

16CE2663

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DECISIONE (UE) 2016/1877 DEL CONSIGLIO del 17 ottobre 2016 relativa alla posizione che deve essere adottata, a nome dell'Unione europea, in sede di gruppo di esperti sull'accordo europeo relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti internazionali su strada (AETR) e al gruppo di lavoro dei trasporti su strada della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 91, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Nella sentenza del 31 marzo 1971, causa 22/70 (1), AETR, la Corte di giustizia ha riconosciuto che l'ambito relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti internazionali su strada costituisce una competenza esterna esclusiva dell'Unione. Tale competenza è stata da allora esercitata in numerosi atti giuridici dell'Unione, in particolare nel regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (2) e nel regolamento (UE) n. 165/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio (3). Poiché l'oggetto dell'accordo europeo relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti interna­ zionali su strada (4) rientra nell'ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 561/2006, la competenza per negoziare e concludere l'AETR spetta all'Unione.

(2) La Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) ha istituito un gruppo di esperti nell'ambito dell'AETR («Gruppo di esperti»). Si tratta di un organismo abilitato a elaborare e a presentare proposte di modifica dell'AETR, compreso l'articolo 22 bis.

(3) La prossima riunione del gruppo di esperti si terrà il 24 ottobre 2016 e l'incontro del gruppo di lavoro dell'UNECE dei trasporti su strada («gruppo di lavoro») avrà luogo il 25 ottobre 2016. In tale occasione il gruppo di esperti e il gruppo di lavoro intendono esaminare le proposte presentate dalle parti contraenti dell'AETR («parti contraenti») che, se accettate dal gruppo di esperti, potrebbero comportare una modifica dell'AETR in seguito all'avvio e alla conclusione di una procedura per tale modifica. Ciò produrrà gli effetti giuridici di cui all'articolo 218, paragrafo 9, TFUE.

(4) Al fine di conseguire un'armonizzazione paneuropea nel campo degli apparecchi di controllo nel settore dei trasporti su strada (tachigrafi), è necessario istituire un unico processo decisionale. Tale processo dovrebbe tener conto degli interessi dell'Unione e di quelli dei paesi terzi che sono parti contraenti.

(5) L'articolo 22 bis dell'AETR prevede che le modifiche del regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio (5) concernenti il tachigrafo digitale siano automaticamente recepite da tutte le parti contraenti, senza alcuna consul­ tazione formale o votazione. L'assenza di partecipazione delle parti contraenti non appartenenti all'UE al processo di elaborazione e adozione delle specifiche tecniche del tachigrafo digitale è una delle cause di malcontento per alcune delle parti contraenti. La comunicazione della Commissione «Tachigrafo digitale: una tabella di marcia per le attività future» riconosce che tale meccanismo mina l'adozione corretta e armonizzata del tachigrafo digitale da

(1) Sentenza della Corte di giustizia del 31 marzo 1971, Commissione/Consiglio, 22/70, ECLI:EU:C:1971:32. (2) Regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, relativo all'armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada e che modifica i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 3821/85 e (CE) n. 2135/98 e abroga il regolamento (CEE) n. 3820/85 del Consiglio (GU L 102 dell'11.4.2006, pag. 1). (3) Regolamento (UE) n. 165/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 febbraio 2014, relativo ai tachigrafi nel settore dei trasporti su strada, che abroga il regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio relativo all'apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada e modifica il regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada (GU L 60 del 28.2.2014, pag. 1). (4) GU L 95 dell'8.4.1978, pag. 1. (5) Regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio, del 20 dicembre 1985, relativo all'apparecchio di controllo nel settore dei trasporti su strada (GU L 370 del 31.12.1985, pag. 8).

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parte delle parti contraenti non appartenenti all'UE. Rientra pertanto nell'interesse dell'Unione modificare il processo decisionale per quanto concerne i tachigrafi digitali e proporre in sede di gruppo di esperti la soppressione dell'articolo 22 bis dell'AETR e l'applicazione della procedura di cui ai paragrafi da 1 a 3 dell'ar­ ticolo 22 dell'AETR per la modifica delle specifiche tecniche del tachigrafo digitale.

(6) Considerando che qualsiasi modifica delle specifiche del tachigrafo digitale non dovrebbe incidere sui principi e sul funzionamento dell'AETR, in quanto essi dovrebbero essere soggetti solo ad aggiornamenti periodici tenendo conto degli sviluppi tecnologici, il numero delle parti contraenti necessario per opporsi a tali modifiche dovrebbe essere aumentato da un terzo ad almeno la metà.

(7) Vi sono varie argomentazioni a favore dell'adesione dell'Unione all'AETR. In primo luogo, all'Unione spetta la competenza esclusiva nell'ambito relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti internazionali su strada, come confermato nella causa 22/70. In secondo luogo, tale adesione garantirebbe la rappresentanza efficace degli interessi dell'Unione in seno all'AETR. Infine, le specificità dell'AETR e del processo decisionale proposto giustificano per quale motivo l'Unione dovrebbe essere una parte contraente.

(8) L'articolo 14 dell'AETR non consente l'adesione di organismi diversi dagli Stati membri dell'UNECE e dagli Stati ammessi all'UNECE a titolo consultivo. Per tale motivo, al fine di consentire l'adesione dell'Unione all'AETR, dovrebbe essere proposta una modifica dell'articolo 14 che consenta alle organizzazioni regionali di integrazione di aderire all'AETR. L'adesione dell'Unione all'AETR non dovrebbe costituire un precedente riguardo all'eventuale futura adesione dell'Unione ad altre organizzazioni internazionali.

(9) Una volta che l'AETR consentirà l'adesione delle organizzazioni di integrazione regionale, il Consiglio, su proposta della Commissione, potrebbe adottare una decisione concernente l'adesione dell'Unione all'AETR. Se l'Unione diventa parte contraente dell'AETR, le posizioni da adottare a nome dell'Unione nei vari organi dell'AETR dovrebbero essere stabilite dal Consiglio a norma dell'articolo 218, paragrafo 9, TFUE. Di conseguenza, la Commissione dovrebbe trasmettere al Consiglio una proposta che stabilisca la posizione dell'Unione da presentare e assumere e, se del caso, il progetto di testo da votare nell'ambito dell'AETR.

(10) L'articolo 10 dell'AETR dispone che un tachigrafo le cui condizioni di costruzione, di montaggio, di utilizzazione e di controllo sono conformi al regolamento (CEE) n. 3821/85 è considerato conforme alle prescrizioni dell'AETR. Tale principio si applica a qualsiasi modifica delle specifiche del tachigrafo, a prescindere dal fatto che sia adottata sulla base del regolamento (CEE) n. 3821/85 o di un altro atto giuridico. Detto principio si applica pertanto al regolamento (UE) n. 165/2014, che ha abrogato e sostituito il regolamento (CEE) n. 3821/85, nonché al regolamento di esecuzione (UE) 2016/799 della Commissione (1), che stabilisce le specifiche tecniche del nuovo tachigrafo intelligente. Per tali motivi l'articolo 10 dell'AETR dovrebbe essere modificato al fine di includervi i riferimenti al regolamento (UE) n. 165/2014 e al regolamento di esecuzione (UE) 2016/799, che dovrebbero essere entrambi applicabili a decorrere dal 15 giugno 2019.

(11) Inoltre, nell'allegato dell'AETR dovrebbe essere inserita una nuova appendice contenente le disposizioni del regolamento di esecuzione (UE) 2016/799 e i successivi adeguamenti al progresso tecnico.

(12) La scheda di omologazione per i tachigrafi digitali di cui all'appendice 2 dell'allegato dell'AETR dovrebbe essere modificata così da poter essere utilizzata anche per l'omologazione dei tachigrafi intelligenti e dei loro componenti.

(13) È opportuno pertanto stabilire la posizione che deve essere adottata a nome dell'Unione nel gruppo di esperti e nel gruppo di lavoro dei trasporti su strada,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1. La posizione che deve essere adottata a nome dell'Unione in sede di gruppo di esperti sull'accordo europeo relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli addetti ai trasporti internazionali su strada (AETR) e al gruppo di lavoro dei trasporti su strada è conforme alla posizione di cui all'addendum della presente decisione ed è espressa dagli Stati membri parti contraenti dell'AETR, i quali agiscono congiuntamente nell'interesse dell'Unione.

(1) Regolamento di esecuzione (UE) 2016/799 della Commissione, del 18 marzo 2016, che applica il regolamento (UE) n. 165/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio recante le prescrizioni per la costruzione, il collaudo, il montaggio, il funzionamento e la riparazione dei tachigrafi e dei loro componenti (GU L 139 del 26.5.2016, pag. 1).

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2. Gli Stati membri comunicano le proposte di modifica al gruppo di esperti.

3. Modifiche formali e di minore entità alla posizione di cui al paragrafo 1 possono essere concordate senza richiedere che tale posizione sia emendata.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 17 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente L. SÓLYMOS

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ALLEGATO I

Modifica dell'articolo 22 e soppressione dell'articolo 22 bis

1) L'articolo 22 è così modificato:

a) i paragrafi 1 e 2 dell'articolo 22 sono sostituiti dai seguenti:

«1. Le appendici 1, 1B, 1C e 2 dell'allegato del presente accordo possono essere modificate secondo la procedura definita nel presente articolo.

2. A richiesta di una parte contraente, ogni proposta di modifica delle appendici 1, 1B, 1C o 2 dell'allegato del presente accordo sono esaminate dal gruppo di lavoro principale dei trasporti su strada della Commissione economica per l'Europa.»;

b) il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:

«4. La modifica è accettata se, entro sei mesi dalla data della notifica, non oltre la metà delle amministrazioni competenti delle parti contraenti notifica al segretario generale la sua obiezione alla modifica.»;

c) è aggiunto un nuovo paragrafo 6:

«6. Se una proposta di modifica dell'appendice 1B o 1C del presente accordo comporta la modifica di altre disposizioni dell'accordo, le modifiche delle appendici 1B o 1C non potranno entrare in vigore prima dell'entrata in vigore delle modifiche di tali altre disposizioni a norma dell'articolo 21. Se, in tal caso, le modifiche dell'ap­ pendice 1B o 1C sono presentate contemporaneamente alle modifiche relative ad altre disposizioni dell'accordo, la data della loro entrata in vigore è quella risultante dall'applicazione della procedura di cui all'articolo 21.»;

2) l'articolo 22 bis è soppresso.

ALLEGATO II

Modifica dell'articolo 14

L'articolo 14 è così modificato:

a) dopo il paragrafo 1 è inserito il seguente paragrafo 1 bis:

«1 bis. Il presente accordo è aperto alla firma delle organizzazioni di integrazione regionale. Ai fini del presente accordo, per «organizzazione di integrazione regionale» si intende qualsiasi organizzazione costituita dagli Stati sovrani di una data regione che abbia competenza relativamente a determinati ambiti disciplinati dal presente accordo e che sia stata debitamente autorizzata a firmare e ratificare, accettare, approvare il presente accordo o ad aderirvi.

Ai fini della modifica delle appendici 1, 1B, 1C, 2 e 3, il rappresentante di un'organizzazione di integrazione regionale che sia parte contraente dell'accordo vota per i suoi Stati membri senza che sia necessaria la loro presenza alla votazione.»;

b) il paragrafo 5 è sostituito dal seguente:

«5. Per ciascuno Stato o organizzazione di integrazione regionale che ratifica il presente accordo o vi aderisce dopo il deposito dell'ottavo strumento di ratifica o di adesione di cui al paragrafo 4 del presente articolo, l'accordo entra in vigore centottanta giorni dopo la data del deposito, da parte di tale Stato o organizzazione di integrazione regionale, del proprio strumento di ratifica o di adesione.».

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ALLEGATO III

Modifica dell'articolo 10

All'articolo 10, il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:

«3. Per i veicoli immatricolati per la prima volta fino al 14 giugno 2019, un apparecchio di controllo le cui condizioni di costruzione, montaggio, utilizzazione e controllo sono conformi al regolamento (CEE) n. 3821/85 del Consiglio, del 20 dicembre 1985, e all'appendice 1B del presente accordo, è considerato conforme alle prescrizioni del presente accordo.

Per i veicoli immatricolati per la prima volta a partire dal 15 giugno 2019, un apparecchio di controllo le cui condizioni di costruzione, montaggio, utilizzazione e controllo sono conformi al regolamento (UE) n. 165/2014, del 4 febbraio 2014, e all'appendice 1C del presente accordo, è considerato conforme alle prescrizioni del presente accordo.».

ALLEGATO IV

Appendice 1C

L'allegato IC del regolamento di esecuzione (UE) 2016/799 della Commissione è inserito come appendice 1C dell'allegato dell'AETR.

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ALLEGATO V

Scheda di omologazione per i prodotti conformi all'appendice 1B/1C

All'appendice 2, capitolo III, la dicitura «III. Scheda di omologazione per i prodotti conformi all'appendice 1B» è sostituita dalla seguente:

«III. Scheda di omologazione per i prodotti conformi all'appendice 1B/1C (1)

La parte contraente che ha effettuato l'omologazione rilascia al richiedente una scheda di omologazione di cui viene riprodotto un modello qui di seguito. Per la comunicazione alle altre parti contraenti delle omologazioni accordate o degli eventuali ritiri, ciascuna parte contraente utilizza copie di questo documento.

Scheda di omologazione per i prodotti conformi all'appendice 1B/1C (1)

Nome dell'amministrazione competente

Comunicazione concernente (2):

l'omologazione di

il ritiro dell'omologazione di

un modello di apparecchio di controllo

un componente di un apparecchio di controllo (3)

una carta del conducente

una carta dell'officina

una carta dell'azienda

una carta di controllo

N. di omologazione ......

(1) Marchio commerciale o di fabbricazione

(2) Denominazione del modello

(3) Nome del fabbricante

(4) Indirizzo del fabbricante

(5) Presentato all'omologazione il

(6) Laboratorio o laboratori di prova

(7) Data e numero dei verbali di laboratorio

(8) Data dell'omologazione

(9) Data del ritiro dell'omologazione

(10) Modello/i del/dei componente/i del dispositivo di controllo con cui il componente è destinato ad essere utilizzato

(11) Luogo

(12) Data

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(13) In allegato i documenti illustrativi

(14) Osservazioni (compresa l'apposizione di sigilli, se del caso)

......

(Firma)

(1) Specificare l'appendice 1B o 1C (2) Barrare le caselle appropriate (3) Specificare il componente interessato dalla comunicazione»

16CE2664

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DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1878 DELLA COMMISSIONE del 21 ottobre 2016 che stabilisce che la sospensione temporanea del dazio doganale preferenziale istituito in virtù del meccanismo di stabilizzazione per le banane previsto dall'accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America centrale, dall'altra, non è appropriata per quanto riguarda le importazioni di banane originarie del Guatemala per l'anno 2016

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sull'Unione europea e il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 20/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013, recante attuazione della clausola bilaterale di salvaguardia e del meccanismo di stabilizzazione per le banane previsti dall'accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America centrale, dall'altra (1), in particolare l'articolo 15,

considerando quanto segue:

(1) L'accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America centrale, dall'altra, ha introdotto un meccanismo di stabilizzazione per le banane che ha iniziato ad applicarsi provvisoriamente nei paesi dell'America centrale nel 2013 e da ultimo in Guatemala il 1o dicembre 2013.

(2) In virtù del suddetto meccanismo e conformemente all'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 20/2013, una volta superato un volume limite specifico per le importazioni di banane fresche (rubrica 0803 90 10 della nomenclatura combinata dell'Unione europea del 1o gennaio 2012) provenienti da uno dei paesi interessati, la Commissione adotta un atto di esecuzione mediante il quale può sospendere tempora­ neamente il dazio doganale preferenziale applicato alle importazioni di banane fresche per tale paese o decidere che tale sospensione non è appropriata.

(3) La decisione della Commissione è presa conformemente all'articolo 8 del regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), in combinato disposto con l'articolo 4.

(4) Il 15 settembre 2016 le importazioni nell'Unione europea di banane fresche originarie del Guatemala hanno superato la soglia di 65 000 tonnellate metriche stabilita dal suddetto accordo.

(5) In tale contesto, a norma dell'articolo 15, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 20/2013, la Commissione ha tenuto in considerazione l'impatto delle importazioni in questione sulla situazione del mercato delle banane dell'Unione al fine di decidere se sospendere il dazio doganale preferenziale. A tal fine la Commissione ha esaminato l'effetto delle importazioni in questione sul livello dei prezzi dell'Unione, lo sviluppo delle importazioni provenienti da altre fonti e la stabilità complessiva del mercato delle banane fresche dell'Unione.

(6) Al momento del superamento della soglia definita per il 2016 le importazioni di banane fresche provenienti dal Guatemala rappresentavano il 3,4 % delle importazioni totali di banane fresche oggetto del meccanismo di stabilizzazione per le banane nell'Unione europea. Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2016 il Guatemala ha rappresentato inoltre soltanto il 2 % delle importazioni totali di banane fresche nell'Unione europea. In base a una proiezione delle importazioni fino alla fine del 2016 e tenendo conto dello sviluppo delle importazioni mensili nel 2016 fino ad oggi, è improbabile che per l'intero 2016 le importazioni di banane provenienti dal Guatemala superino il 4 % delle importazioni totali. Ciò significa che il livello di importazioni annuali dal Guatemala sarebbe in linea con quello del 2015.

(7) Per i primi sei mesi del 2016 il prezzo delle importazioni provenienti dal Guatemala è stato in media di 600 EUR/tonnellata, vale a dire inferiore dell'1 % rispetto ai prezzi medi delle altre importazioni di banane fresche nell'UE.

(1) GU L 17 del 19.1.2013, pag. 13. (2) Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione (GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13).

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(8) Le importazioni di banane fresche provenienti da altri paesi che sono tradizionalmente grandi esportatori, anch'essi contraenti di un accordo di libero scambio con l'UE, in particolare la Colombia, la Costa Rica e Panama, fino al settembre 2016 sono rimaste ampiamente al di sotto delle soglie definite per tali paesi in meccanismi di stabilizzazione comparabili e, negli ultimi quattro anni, hanno seguito tendenze e presentato valori unitari simili. Ad esempio, nel settembre 2016 i livelli delle importazioni provenienti dalla Colombia e dalla Costa Rica erano rispettivamente di 915 000 tonnellate e di 542 000 tonnellate inferiori alle soglie definite per tali importazioni, valori nettamente superiori al livello limite totale per il Guatemala per un intero anno (65 000 tonnellate).

(9) Il prezzo medio all'ingrosso delle banane sul mercato dell'Unione all'inizio di settembre 2016 (945 EUR/ tonnellata) non ha registrato cambiamenti di rilievo rispetto ai prezzi medi all'ingrosso delle banane gialle dei mesi precedenti.

(10) Non vi è pertanto alcuna indicazione che la stabilità del mercato dell'Unione sia stata perturbata dal fatto che le importazioni di banane fresche provenienti dal Guatemala abbiano superato il volume limite annuale specifico delle importazioni né che ciò abbia avuto un impatto significativo sulla situazione dei produttori dell'UE.

(11) Infine, non vi è alcuna indicazione di grave deterioramento né di minaccia di un siffatto grave deterioramento per i produttori delle regioni ultraperiferiche dell'UE nell'agosto 2016.

(12) Sulla base dell'analisi di cui sopra, la Commissione ha concluso che la sospensione del dazio doganale preferenziale applicato alle importazioni di banane originarie del Guatemala non è appropriata.

(13) Dato che il volume limite annuale è già stato superato in settembre, nonostante gli esigui volumi delle importazioni dal Guatemala nel mercato dell'UE la Commissione continuerà a svolgere attività di verifica al riguardo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La sospensione temporanea del dazio doganale preferenziale applicato alle importazioni di banane fresche originarie del Guatemala che rientrano nella rubrica 0803 90 10 della nomenclatura combinata dell'Unione europea non è appropriata per l'anno 2016.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 21 ottobre 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

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DECISIONE (UE) 2016/1879 DEL CONSIGLIO del 24 giugno 2016 relativa alla firma, a nome dell'Unione, e all'applicazione provvisoria dell'accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e gli Stati federati di Micronesia

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 77, paragrafo 2, lettera a), in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) ha spostato la menzione degli Stati federati di Micronesia dall'allegato I all'allegato II del regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio (2).

(2) Tale menzione degli Stati federati di Micronesia è corredata da una nota a piè pagina secondo cui le esenzioni dall'obbligo del visto si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore di un accordo sull'esenzione dal visto che deve essere concluso con l'Unione europea.

(3) Il 9 ottobre 2014 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con gli Stati federati di Micronesia per la conclusione di un accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e gli Stati federati di Micronesia («accordo»).

(4) I negoziati sull'accordo sono stati avviati il 17 dicembre 2014 e sono stati portati a termine con successo mediante la sigla, con scambio di lettere, il 16 dicembre 2015 dagli Stati federati di Micronesia e il 13 gennaio 2016 dall'Unione.

(5) È opportuno firmare l'accordo, nonché approvare le dichiarazioni accluse all'accordo, a nome dell'Unione. L'accordo dovrebbe essere applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma, in attesa che siano espletate le procedure necessarie per la sua conclusione.

(6) La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen a cui il Regno Unito non partecipa, a norma della decisione 2000/365/CE del Consiglio (3); il Regno Unito non partecipa pertanto alla sua adozione, non è da essa vincolato, né è soggetto alla sua applicazione.

(7) La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen a cui l'Irlanda non partecipa, a norma della decisione 2002/192/CE del Consiglio (4); l'Irlanda non partecipa pertanto alla sua adozione, non è da essa vincolata, né è soggetta alla sua applicazione,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La firma a nome dell'Unione dell'accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e gli Stati federati di Micronesia è autorizzata, con riserva della conclusione dell'accordo.

(1) Regolamento (CE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 149 del 20.5.2014, pag. 67). (2) Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 81 del 21.3.2001, pag. 1). (3) Decisione 2000/365/CE del Consiglio, del 29 maggio 2000, riguardante la richiesta del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen (GU L 131 dell'1.6.2000, pag. 43). (4) Decisione 2002/192/CE del Consiglio, del 28 febbraio 2002, riguardante la richiesta dell'Irlanda di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen (GU L 64 del 7.3.2002, pag. 20).

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Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione.

Articolo 2

Le dichiarazioni accluse alla presente decisione sono approvate a nome dell'Unione.

Articolo 3

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare l'accordo a nome dell'Unione.

Articolo 4

L'accordo è applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma (1), in attesa che siano espletate le procedure necessarie per la sua conclusione.

Articolo 5

La presente decisione entra in vigore il giorno della sua adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 24 giugno 2016

Per il Consiglio Il presidente A.G. KOENDERS

(1) La data della firma dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio.

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ACCORDO di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e gli Stati federati di Micronesia

L'UNIONE EUROPEA, in seguito denominata «Unione» o «UE», e

GLI STATI FEDERATI DI MICRONESIA, in seguito denominati «Micronesia»,

in seguito congiuntamente denominati «parti contraenti»,

DESIDEROSI di rafforzare i vincoli di amicizia che li uniscono e di agevolare gli spostamenti riconoscendo ai propri cittadini condizioni di ingresso in esenzione dal visto per soggiorni di breve durata;

VISTO il regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (1), disponendo fra l'altro l'iscrizione di 19 paesi terzi, tra cui la Micronesia, nell'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti dall'obbligo del visto per soggiorni di breve durata negli Stati membri;

CONSIDERATO che l'articolo 1 del regolamento (UE) n. 509/2014 stabilisce che, in relazione a tali 19 paesi, le esenzioni dall'obbligo del visto sono d'applicazione a decorrere dalla data di entrata in vigore di un accordo sull'esenzione dal visto che deve essere concluso con l'Unione;

DESIDEROSI di tutelare il principio della parità di trattamento per tutti i cittadini dell'Unione;

CONSIDERANDO che il presente accordo non si applica alle persone il cui soggiorno di breve durata è finalizzato allo svolgimento di un'attività retribuita e che pertanto a tale categoria di persone continuano ad applicarsi le pertinenti norme dell'Unione o di diritto nazionale degli Stati membri e della Micronesia per quanto riguarda l'obbligo del visto, l'esenzione dal visto e l'accesso all'occupazione;

TENENDO CONTO del protocollo sulla posizione del Regno Unito e dell'Irlanda rispetto allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e del protocollo sull'acquis di Schengen integrato nell'ambito dell'Unione europea, allegati al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e confermando che le disposizioni del presente accordo non si applicano al Regno Unito né all'Irlanda,

HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Obiettivo

Il presente accordo stabilisce l'esenzione dal visto per i cittadini dell'Unione e per i cittadini della Micronesia che si recano nel territorio dell'altra parte contraente per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Articolo 2

Definizioni

Ai fini del presente accordo, valgono le seguenti definizioni:

a) «Stato membro»: qualsiasi Stato membro dell'Unione, a eccezione del Regno Unito e dell'Irlanda;

b) «cittadino dell'Unione»: qualsiasi cittadino di uno Stato membro come definito alla lettera a);

(1) GU L 149 del 20.5.2014, pag. 67.

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c) «cittadino della Micronesia»: chiunque possieda la cittadinanza della Micronesia; d) «spazio Schengen»: lo spazio senza frontiere interne comprendente i territori degli Stati membri come definiti alla lettera a) che applicano integralmente l'acquis di Schengen.

Articolo 3

Campo di applicazione 1. I cittadini dell'Unione titolari di un passaporto ordinario, diplomatico, di servizio, ufficiale o speciale in corso di validità rilasciato da uno Stato membro possono recarsi e soggiornare nel territorio della Micronesia senza essere in possesso di visto per un periodo la cui durata è specificata all'articolo 4, paragrafo 1.

I cittadini della Micronesia titolari di un passaporto ordinario, diplomatico, di servizio, ufficiale o speciale in corso di validità rilasciato dalla Micronesia possono recarsi e soggiornare nel territorio degli Stati membri senza essere in possesso di visto per un periodo la cui durata è specificata all'articolo 4, paragrafo 2.

2. Il paragrafo 1 del presente articolo non si applica alle persone il cui viaggio è finalizzato allo svolgimento di un'attività retribuita. Per la suddetta categoria di persone, ciascuno Stato membro può decidere individualmente di imporre l'obbligo del visto ai cittadini della Micronesia o di revocarlo conformemente all'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio (1). Per la suddetta categoria di persone, la Micronesia può optare per l'obbligo del visto o per l'esenzione dal visto nei confronti dei cittadini dei singoli Stati membri conformemente al proprio diritto nazionale.

3. L'esenzione dal visto di cui al presente accordo si applica ferme restando le leggi delle parti contraenti che stabiliscono le condizioni per l'ingresso e il soggiorno di breve durata. Gli Stati membri e la Micronesia si riservano il diritto di rifiutare l'ingresso o il soggiorno di breve durata nei rispettivi territori qualora almeno una delle suddette condizioni non risulti soddisfatta.

4. L'esenzione dal visto si applica indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato per varcare le frontiere delle parti contraenti. 5. Alle questioni che esulano dal presente accordo si applicano il diritto dell'Unione, il diritto nazionale degli Stati membri o il diritto nazionale della Micronesia.

Articolo 4 Durata del soggiorno

1. I cittadini dell'Unione possono soggiornare nel territorio della Micronesia per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni. 2. I cittadini della Micronesia possono soggiornare nel territorio degli Stati membri che applicano integralmente l'acquis di Schengen per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni. Detto periodo è calcolato indipendentemente dalla durata del soggiorno decorsa in uno Stato membro che non applica ancora integralmente l'acquis di Schengen. I cittadini della Micronesia possono soggiornare nel territorio di ciascuno Stato membro che non applica ancora integralmente l'acquis di Schengen per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni, indipendentemente dalla durata del soggiorno calcolata per il territorio degli Stati membri che applicano integralmente l'acquis di Schengen. 3. Il presente accordo non pregiudica la possibilità per la Micronesia e per gli Stati membri di estendere oltre 90 giorni la durata del soggiorno conformemente ai rispettivi diritti nazionali o al diritto dell'Unione.

Articolo 5 Applicazione territoriale

1. Per quanto riguarda la Repubblica francese, il presente accordo si applica unicamente al territorio europeo della Repubblica francese. 2. Per quanto riguarda il Regno dei Paesi Bassi, il presente accordo si applica unicamente al territorio europeo del Regno dei Paesi Bassi.

(1) Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 81 del 21.3.2001, pag. 1).

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Articolo 6

Comitato misto di gestione dell'accordo

1. Le parti contraenti istituiscono un comitato misto di esperti (in seguito denominato «il comitato»), composto di rappresentanti dell'Unione e della Micronesia. L'Unione è rappresentata dalla Commissione europea.

2. Il comitato svolge tra l'altro i seguenti compiti:

a) controlla l'applicazione del presente accordo;

b) suggerisce modifiche o aggiunte al presente accordo;

c) dirime eventuali controversie attinenti all'interpretazione o all'applicazione del presente accordo.

3. Il comitato si riunisce ogniqualvolta necessario su richiesta di una delle parti contraenti.

4. Il comitato adotta il proprio regolamento interno.

Articolo 7

Rapporto tra il presente accordo e gli accordi bilaterali di esenzione dal visto in vigore tra gli Stati membri e la Micronesia

Il presente accordo prevale su qualsiasi accordo o intesa bilaterale conclusi tra i singoli Stati membri e la Micronesia, nella misura in cui tali accordi o intese abbiano il medesimo oggetto del presente accordo.

Articolo 8

Disposizioni finali

1. Il presente accordo è ratificato o approvato dalle parti contraenti in conformità delle rispettive procedure interne ed entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo alla data dell'ultima delle due notifiche con cui le parti contraenti si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle suddette procedure.

Il presente accordo è applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma.

2. Il presente accordo è concluso per un periodo indeterminato, salvo possibilità di denuncia ai sensi del paragrafo 5.

3. Il presente accordo può essere modificato previo accordo scritto delle parti contraenti. Le modifiche entrano in vigore dopo che le parti contraenti si sono notificate l'avvenuto espletamento delle procedure interne necessarie a tal fine.

4. Ciascuna parte contraente può sospendere in tutto o in parte il presente accordo, in particolare per motivi di ordine pubblico, tutela della sicurezza nazionale o della salute pubblica, immigrazione clandestina e ripristino dell'obbligo del visto decretato da una delle parti. La decisione sulla sospensione è notificata all'altra parte contraente al più tardi due mesi prima della sua entrata in vigore. Una volta cessati i motivi della sospensione, la parte contraente che ha sospeso l'accordo ne informa immediatamente l'altra parte contraente e revoca la sospensione.

5. Ciascuna parte contraente può denunciare il presente accordo tramite notifica scritta all'altra parte contraente. L'accordo cessa di essere in vigore 90 giorni dopo la data della notifica.

6. La Micronesia può sospendere o denunciare il presente accordo solo nei confronti di tutti gli Stati membri.

7. L'Unione europea può sospendere o denunciare il presente accordo solo nei confronti di tutti gli Stati membri.

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Fatto in duplice esemplare in lingua bulgara, ceca, croata, danese, estone, finlandese, francese, greca, inglese, italiana, lettone, lituana, maltese, neerlandese, polacca, portoghese, rumena, slovacca, slovena, spagnola, svedese, tedesca e ungherese, tutti i testi facenti ugualmente fede.

Съставено в Ню Йорк, 19 септември 2016 г. Hecho en Nueva York, el 19 de septiembre de 2016. V New Yorku dne 19. září 2016. Udfærdiget i New York, den 19. september 2016. Geschehen zu New York am 19. September 2016. New Yorgis, 19. september 2016. Έγινε στη Νέα Υόρκη, 19 Σεπτεμβρίου 2016. Done at New York, 19 September 2016. Fait à New York, le 19 septembre 2016. Sastavljeno u New Yorku 19. rujna 2016. Fatto a New York, addì 19 settembre 2016. Ņujorkā, 2016. gada 19. septembrī. Priimta Niujorke 2016 m. rugsėjo 19 d. Kelt New York-ban, 2016. szeptember 19-én. Magħmul fi New York, 19 ta' Settembru 2016. Gedaan te New York, 19 september 2016. Sporządzono w Nowym Jorku dnia 19 września 2016 r. Feito em Nova Iorque, 19 de setembro de 2016. Întocmit la New York, la 19 septembrie 2016. V New Yorku 19. septembra 2016. V New Yorku, 19. septembra 2016. Tehty New Yorkissa, 19. syyskuuta 2016. Som skedde i New York den 19 september 2016.

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За Европейския съюз Рог la Unión Europea Za Evropskou unii For Den Europæiske Union Für die Europäische Union Euroopa Liidu nimel Για την Ευρωπαϊκή Ένωση For the European Union Pour l'Union européenne Za Europsku uniju Per l'Unione europea Eiropas Savienības vārdā – Europos Sąjungos vardu Az Európai Unió részéről Għall-Unjoni Ewropea Voor de Europese Unie W imieniu Unii Europejskiej Pela União Europeia Pentru Uniunea Europeană Za Európsku úniu Za Evropsko unijo Euroopan unionin puolesta För Europeiska unionen

За Федеративните щати Микронезия Por los Estados Federados de Micronesia Za Federativní státy Mikronésie For Mikronesiens Forenede Stater Für die Föderierten Staaten von Mikronesien Mikroneesia Liiduriikide nimel Για τις Ομόσπονδες Πολιτείες της Μικρονησίας For the Federated States of Micronesia Pour les États fédérés de Micronésie Za Savezne Države Mikronezije Per gli Stati federati di Micronesia Mikronēzijas Federatīvo Valstu vārdā – Mikronezijos Federacinių Valstijų vardu A Mikronéziai Szövetségi Államok részéről Għall-Istati Federali tal-Mikroneżja Voor de Federale Staten van Micronesië W imieniu Sfederowanych Stanów Mikronezji Pelos Estados Federados da Micronésia Pentru Statele Federate ale Microneziei Za Mikronézske federatívne štáty Za Federativne države Mikronezije Mikronesian liittovaltion puolesta För Mikronesiska federationen

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DICHIARAZIONE COMUNE RELATIVA ALL'ISLANDA, ALLA NORVEGIA, ALLA SVIZZERA E AL LIECHTENSTEIN

Le parti contraenti prendono atto degli stretti legami che uniscono l'Unione europea alla Norvegia, all'Islanda, alla Svizzera e al Liechtenstein, segnatamente in virtù degli accordi del 18 maggio 1999 e del 26 ottobre 2004 sull'asso­ ciazione di detti paesi all'attuazione, all'applicazione e allo sviluppo dell'acquis di Schengen.

Di conseguenza è auspicabile che le autorità della Norvegia, dell'Islanda, della Svizzera e del Liechtenstein, da un lato, e le autorità della Micronesia, dall'altro, concludano quanto prima accordi bilaterali di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata a condizioni analoghe a quelle del presente accordo.

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DICHIARAZIONE COMUNE SULL'INTERPRETAZIONE DELLA CATEGORIA DI PERSONE IL CUI VIAGGIO È FINALIZZATO ALLO SVOLGIMENTO DI UN'ATTIVITÀ RETRIBUITA DI CUI ALL'ARTICOLO 3, PARAGRAFO 2, DELL'ACCORDO

Desiderose di garantire un'interpretazione comune, le parti contraenti convengono che, ai fini del presente accordo, la categoria di persone che svolgono un'attività retribuita comprende coloro che si recano nel territorio dell'altra parte contraente per svolgere un'occupazione a scopo di lucro o un'attività remunerata in qualità di dipendenti o di fornitori di servizi.

La suddetta categoria non comprende:

— gente d'affari, ovvero persone che effettuano viaggi finalizzati alla conclusione di affari (senza avere un contratto di impiego nel territorio dell'altra parte contraente),

— sportivi e artisti che svolgono un'attività episodica,

— giornalisti inviati da un organo di informazione del proprio paese di residenza, e

— tirocinanti nell'ambito di un gruppo di aziende.

In forza delle prerogative riconosciute dall'articolo 6 del presente accordo, il comitato misto controlla l'attuazione della presente dichiarazione e, ove lo ritenga necessario, può proporre modifiche alla medesima sulla base dell'esperienza maturata dalle parti contraenti.

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DICHIARAZIONE COMUNE SULL'INTERPRETAZIONE DEL PERIODO DI 90 GIORNI SU UN PERIODO DI 180 GIORNI DI CUI ALL'ARTICOLO 4 DELL'ACCORDO

Le parti contraenti convengono che per «periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni», di cui all'articolo 4 del presente accordo, si intende un soggiorno continuativo ovvero diversi soggiorni consecutivi la cui durata complessiva non superi 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Questo concetto implica l'applicazione di un periodo di riferimento «mobile» di 180 giorni: per ogni giorno del soggiorno si guarda indietro all'ultimo periodo di 180 giorni per verificare se il requisito dei 90/180 giorni continua a essere rispettato. Ciò significa, tra l'altro, che un'assenza per un periodo ininterrotto di 90 giorni consente un nuovo soggiorno fino a 90 giorni.

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DICHIARAZIONE COMUNE SULLE INFORMAZIONI DA FORNIRE AI CITTADINI RIGUARDANTI L'ACCORDO DI ESENZIONE DAL VISTO

Riconoscendo l'importanza che riveste la trasparenza per i cittadini dell'Unione europea e per i cittadini della Micronesia, le parti contraenti convengono di assicurare la piena divulgazione delle informazioni riguardanti il contenuto e le conseguenze del presente accordo di esenzione dal visto e relative questioni, quali le condizioni di ingresso.

16CE2666

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DECISIONE (UE) 2016/1880 DEL CONSIGLIO del 29 settembre 2016 concernente la conclusione dell'accordo su determinati aspetti dei servizi aerei tra l'Unione europea e il governo della regione amministrativa speciale di Macao della Repubblica popolare cinese

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 100, paragrafo 2, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 6, lettera a), e paragrafo 8, primo comma,

vista la proposta della Commissione europea,

vista l'approvazione del Parlamento europeo (1),

considerando quanto segue:

(1) Con decisione del 5 giugno 2003 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati con paesi terzi al fine di sostituire talune disposizioni degli accordi bilaterali in vigore con un accordo a livello dell'Unione.

(2) La Commissione ha negoziato, a nome dell'Unione, un accordo tra l'Unione europea e il governo della regione amministrativa speciale di Macao della Repubblica popolare cinese su taluni aspetti dei servizi aerei («accordo»), conformemente ai meccanismi e alle direttive di cui all'allegato della decisione del Consiglio del 5 giugno 2003.

(3) Fatta salva la sua eventuale conclusione in una data successiva, l'accordo è stato firmato a nome dell'Unione il 23 novembre 2013 conformemente alla decisione 2014/35/UE del Consiglio (2).

(4) È opportuno approvare l'accordo a nome dell'Unione europea,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'accordo tra l'Unione europea e il governo della regione amministrativa speciale di Macao della Repubblica popolare cinese su taluni aspetti dei servizi aerei (3) è approvato a nome dell'Unione.

Articolo 2

Il presidente del Consiglio designa la persona o le persone abilitate a procedere, a nome dell'Unione europea, alla notifica di cui all'articolo 8, paragrafo 1, dell'accordo, per esprimere il consenso dell'Unione europea a essere vincolata dal medesimo.

(1) Approvazione del 12 aprile 2016 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale). (2) Decisione 2014/35/UE del Consiglio, del 10 maggio 2012, concernente la firma, a nome dell'Unione, e l'applicazione provvisoria dell'accordo tra l'Unione europea e il governo della regione amministrativa speciale di Macao della Repubblica popolare cinese su taluni aspetti dei servizi aerei (GU L 21 del 24.1.2014, pag. 1). (3) L'accordo è pubblicato nella GU L 21 del 24.1.2014, pag. 2 unitamente alla decisione relativa alla firma.

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Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Bruxelles, il 29 settembre 2016

Per il Consiglio Il presidente P. ŽIGA

16CE2667

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1881 DELLA COMMISSIONE del 24 ottobre 2016 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 837/2012 per quanto riguarda l'attività minima della 6-fitasi prodotta da Aspergillus oryzae (DSM 22594) come additivo per mangimi destinati a scrofe (titolare dell'autorizzazione DSM Nutritional Products Ltd)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all'alimentazione animale (1), in particolare l'articolo 13, paragrafo 3,

considerando quanto segue:

(1) Con il regolamento di esecuzione (UE) n. 837/2012 della Commissione (2) è stato autorizzato per dieci anni l'uso della 6-fitasi (EC 3.1.3.26), prodotta da Aspergillus oryzae (DSM 22594), appartenente alla categoria degli «additivi zootecnici», come additivo per mangimi destinati a pollame, suinetti svezzati, suini da ingrasso e scrofe.

(2) A norma dell'articolo 13, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1831/2003, il titolare dell'autorizzazione ha proposto di modificare i termini dell'autorizzazione dell'additivo in questione mediante la riduzione dell'attività minima da 1 000 FYT/kg di alimento per animali completo a 500 FYT per le scrofe. La domanda era corredata dai pertinenti dati giustificativi. La Commissione ha trasmesso la domanda all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (di seguito «l'Autorità»).

(3) Nel suo parere del 26 gennaio 2016 (3) l'Autorità ha concluso che il dosaggio proposto è efficace nel migliorare la digeribilità apparente del fosforo fecale all'attività minima di 500 FYT/kg di alimento per animali completo. La riduzione del dosaggio proposta per le scrofe non comporterebbe una modifica delle precedenti conclusioni circa la sicurezza per le scrofe, i consumatori, gli utilizzatori e l'ambiente. L'Autorità ha concluso che l'additivo è sicuro per le scrofe, i consumatori e l'ambiente; non è irritante per la pelle o gli occhi, ma andrebbe considerato un sensibilizzante della pelle. L'Autorità ritiene che non siano necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo all'immissione sul mercato.

(4) Le condizioni di cui all'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1831/2003 sono rispettate.

(5) Occorre pertanto modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) n. 837/2012.

(6) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 837/2012 è sostituito dal testo dell'allegato del presente regolamento.

(1) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29. (2) GU L 252 del 19.9.2012, pag. 7. (3) The EFSA Journal 2016; 14(2):4393.

— 71 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 24 ottobre 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

— 72 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 ­ zione 2022 Scadenza 9 ottobre dell'autorizza ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ Altre disposizioni da ingrasso: 500-4 000 FYT; zione, nonché la stabilità quando in zione, nonché corporatopellet. in ditivo e della premiscela, indicare e periodo di conservatemperatura gime completo per: gime completo — pollame, suinetti (svezzati) e suini — scrofe: 500-4 000 FYT. alla legato più dello 0,23 % di fosforo fitina. utilizzatoriderivanti per gli dall'uso dell'additivo e delle premiscele, gli dei mangimi de operatorisettore del vono adottare procedure operative e appropriate.misure organizzative i rischipotessero essere Laddove non ridottieliminati o minimo me al diante tali procedure e misure, utiliz indivi protezione di zare dispositivi duale appropriati. peso non superiore a 35 kg. 2.man di per kg Dose raccomandata 3. Da utilizzare nei mangimi contenenti 4. Al fine di evitare i potenziali rischi Da utilizzare per suinetti svezzati di 5. Tenore Tenore massimo /irmm.jrc.ec.europa.eu/EURLs/EURL_feed_additives/Pages/index.aspx» /irmm.jrc.ec.europa.eu/EURLs/EURL_feed_additives/Pages/index.aspx» umidità del 12 % umidità del 12 alimento per animali alimento Unità di attività/kg di Tenore Tenore minimo completo con un tasso di completo — 500 FYT — 1. Nelle istruzioni per l'impiego dell'ad l'impiego per istruzioni FYT 1. — Nelle — 500 Età massima ALLEGATO ­ «ALLEGATO Scrofe 500 FYT Scrofe 500 animali goria di Suinetti Pollame Pollame Suini da ingrasso (svezzati) Specie o cate ­ ­ ­ ­ (DSM ) 2 mol di fosfato inorganico al minuto, in condizioni di reazione con una al minuto, di 5,0 mM, a pH 5,5 concentrazione di fitato e a 37 °C. inorganico mol di fosfato ( μ ) /g in forma 1 Aspergillus oryzae di analisi Composizione, formula formula Composizione, chimica, descrizione, metodo Per la quantificazionedella Per 6-fitasi nei mangimi: colorimetricometodo di misurazione del fosfato rilasciatodalla inorganico 6-fitasi a partire dal fitato (ISO 30024:2009) Composizione dell'additivo Preparato della 6-fitasi (EC 3.1.3.26) prodotta da Aspergillus oryzae 22594) con un'attività mi nima di: 10 000 FYT ( dotta da (DSM 22594) Metodo di analisi solida 20 000 FYT/g in forma li quida Caratterizzazione della so stanza attiva 6-fitasi (EC 3.1.3.26) pro Additivo Additivo 6-fitasi (EC 3.1.3.26) ­ zione titolare Nome del dell'autorizza Nutritional Products Ltd. ­ zione 4a18 DSM identifica Numero di dell'additivo dell'additivo ) ) a partirelibera 1 fitato, enzima che, dal 1 FYTdi quantitativo è il ) Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: http:/ Categoria: additivi zootecnici. gruppo funzionale: promotori della digestione. 1 2 ( (

16CE2668

— 73 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1882 DELLA COMMISSIONE del 24 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 24 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 125,7 ZZ 125,7 0707 00 05 TR 147,7 ZZ 147,7 0709 93 10 TR 150,0 ZZ 150,0 0805 50 10 AR 76,0 CL 95,1 IL 72,6 TR 101,1 UY 34,4 ZA 39,3 ZZ 69,8 0806 10 10 BR 282,2 PE 444,8 TR 139,4 US 261,8 ZA 228,5 ZZ 271,3 0808 10 80 AR 240,2 AU 237,5 BR 124,9 CL 188,1 NZ 137,1 ZA 158,6 ZZ 181,1 0808 30 90 CN 97,1 TR 146,4 ZZ 121,8

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

16CE2669

— 75 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

DECISIONE (UE) 2016/1883 DEL CONSIGLIO del 18 ottobre 2016 che stabilisce la posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Consiglio generale dell'Organizzazione mondiale del commercio con riguardo alla richiesta degli Stati Uniti di una deroga dell'OMC per consentire agli Stati Uniti di accordare un trattamento preferenziale ai prodotti ammissibili originari del Nepal

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: (1) L'articolo IX, paragrafi 3 e 4, dell'accordo di Marrakech che istituisce l'Organizzazione mondiale del commercio («accordo OMC») fissa le procedure per derogare a un obbligo imposto a un membro dall'accordo OMC o da uno degli accordi commerciali multilaterali. (2) A norma dell'articolo IX, paragrafo 3, dell'accordo OMC, gli Stati Uniti hanno presentato una richiesta di deroga, fino al 31 dicembre 2025, agli obblighi loro derivanti dall'articolo I, paragrafo 1, e dall'articolo XIII, paragrafi 1 e 2, dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio del 1994, nella misura necessaria a consentire loro di accordare un trattamento preferenziale ai prodotti ammissibili originari del Nepal importati nel territorio doganale degli Stati Uniti. (3) L'accoglimento della richiesta una deroga dell'OMC presentata dagli Stati Uniti non inciderebbe negativamente né sull'economia dell'Unione né sulle relazioni commerciali con il beneficiario della deroga. (4) È pertanto opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di Consiglio generale dell'OMC per sostenere la richiesta di deroga presentata dagli Stati Uniti,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1 La posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di Consiglio generale dell'Organizzazione mondiale del commercio è di sostenere la richiesta degli Stati Uniti di derogare agli obblighi loro derivanti dall'articolo I, paragrafo 1, e dall'ar­ ticolo XIII, paragrafi 1 e 2, dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio 1994 fino al 31 dicembre 2025, in conformità delle condizioni di tale richiesta. Tale posizione deve essere espressa dalla Commissione.

Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 18 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

16CE2670

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DECISIONE (UE) 2016/1884 DEL CONSIGLIO del 18 ottobre 2016 relativa alla conclusione dell'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Urugua, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 6, lettera a), punto v), secondo comma,

vista la proposta della Commissione europea,

vista l'approvazione del Parlamento europeo (1),

considerando quanto segue:

(1) Il 15 luglio 2013 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati con alcuni altri membri dell'Or­ ganizzazione mondiale del commercio a titolo dell'articolo XXIV, paragrafo 6, dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, nel quadro dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea.

(2) I negoziati sono stati condotti dalla Commissione nel quadro delle direttive di negoziato emanate dal Consiglio.

(3) Tali negoziati si sono conclusi e il 18 dicembre 2015 è stato siglato un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'ar­ ticolo XXVIII del GATT 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea.

(4) L'accordo è stato firmato a nome dell'Unione europea il 16 giugno 2016, con riserva della sua conclusione in una data successiva, conformemente alla decisione (UE) 2016/581 del Consiglio (2).

(5) È opportuno approvare l'accordo,

(1) Il Parlamento europeo ha approvato la conclusione dell'accordo il 13 settembre 2016. (2) Decisione (UE) 2016/581 del Consiglio, dell'11 aprile 2016, relativa alla firma, a nome dell'Unione europea, dell'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'ar­ ticolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea (GU L 101 del 16.4.2016, pag. 1).

— 77 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È approvato, a nome dell'Unione, l'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea.

Il testo dell'accordo è allegato alla presente decisione.

Articolo 2

Il presidente del Consiglio designa la persona abilitata a procedere, a nome dell'Unione, alla notifica di cui all'accordo per esprimere il consenso dell'Unione ad essere vincolata dall'accordo (1).

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 18 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

(1) La data di entrata in vigore dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio.

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ACCORDO in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea

A. Lettera dell'Unione

Signor, in seguito ai negoziati svoltisi a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea, mi pregio proporre quanto segue. L'Unione europea integra nel suo elenco per il territorio doganale dell'UE 28 le concessioni contenute nell'elenco dell'UE 27 con le modifiche indicate di seguito: aumento di 76 tonnellate del contingente tariffario UE assegnato all'Uruguay per «carni disossate di animali della specie bovina, fresche o refrigerate; frattaglie commestibili di animali delle specie bovina, pezzi detti “onglets” e “hampes”, fresche o refrigerate», voci tariffarie ex 0201 30 00 ed ex 0206 10 95, mantenendo l'attuale dazio contin­ gentale del 20 %. Il nuovo contingente tariffario è di 4 076 tonnellate; aumento di 1 875 tonnellate del contingente tariffario UE «carni di animali della specie bovina, congelate — Frattaglie commestibili di animali delle specie bovina, congelate», voci tariffarie 0202 e 0206 29 91, mantenendo l'attuale dazio contingentale del 20 %. Il nuovo contingente tariffario è di 54 875 tonnellate. L'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle rispettive procedure interne necessarie per l'entrata in vigore dell'accordo. Il presente accordo entra in vigore 14 giorni dopo la data di ricevimento dell'ultima notifica.

La prego di confermarmi che il Suo governo è d'accordo su quanto precede. Mi pregio proporre che, se quanto precede è accettabile per il Suo governo, la presente lettera e la Sua conferma costituiscano insieme un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay.

Voglia accettare, Signor, l'espressione della mia profonda stima.

Съставено в Брюксел на Hecho en Bruselas, el V Bruselu dne Udfærdiget i Bruxelles, den Geschehen zu Brüssel am Brüssel, Έγινε στις Βρυξέλλες, στις Done at Brussels, Fait à Bruxelles, le Sastavljeno u Bruxellesu Fatto a Bruxelles, addì Briselē, Priimta Briuselyje, Kelt Brüsszelben, Magħmul fi Brussell, Gedaan te Brussel, Sporządzono w Brukseli, dnia Feito em Bruxelas, Întocmit la Bruxelles, V Bruseli V Bruslju, Tehty Brysselissä Utfärdat i Bryssel den

— 79 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

За Европейския съюз Рог la Unión Europea Za Evropskou unii For Den Europæiske Union Für die Europäische Union Euroopa Liidu nimel Για την Ευρωπαϊκή Ένωση For the European Union Pour l'Union européenne Za Europsku uniju Per l'Unione europea Eiropas Savienības vārdā – Europos Sąjungos vardu Az Európai Unió részéről Għall-Unjoni Ewropea Voor de Europese Unie W imieniu Unii Europejskiej Pela União Europeia Pentru Uniunea Europeană Za Európsku úniu Za Evropsko unijo Euroopan unionin puolesta För Europeiska unionen

— 80 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

B. Lettera della Repubblica orientale dell'Uruguay

Signor,

mi pregio comunicarLe di aver ricevuto la Sua lettera in data odierna, così redatta:

«in seguito ai negoziati svoltisi a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea, mi pregio proporre quanto segue:

L'Unione europea integra nel suo elenco per il territorio doganale dell'UE 28 le concessioni contenute nell'elenco dell'UE 27 con le modifiche indicate di seguito:

aumento di 76 tonnellate del contingente tariffario UE assegnato all'Uruguay per “carni disossate di animali della specie bovina, fresche o refrigerate; frattaglie commestibili di animali delle specie bovina, pezzi detti ‘onglets’ e ‘hampes’, fresche o refrigerate”, voci tariffarie ex 0201 30 00 ed ex 0206 10 95, mantenendo l'attuale dazio contingentale del 20 %. Il nuovo contingente tariffario è di 4 076 tonnellate;

aumento di 1 875 tonnellate del contingente tariffario UE “carni di animali della specie bovina, congelate — Frattaglie commestibili di animali delle specie bovina, congelate”, voci tariffarie 0202 e 0206 29 91, mantenendo l'attuale dazio contingentale del 20 %. Il nuovo contingente tariffario è di 54 875 tonnellate.

L'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle rispettive procedure interne necessarie per l'entrata in vigore dell'accordo. Il presente accordo entra in vigore 14 giorni dopo la data di ricevimento dell'ultima notifica.

La prego di confermarmi che il Suo governo è d'accordo su quanto precede. Mi pregio proporre che, se quanto precede è accettabile per il Suo governo, la presente lettera e la Sua conferma costituiscano insieme un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica orientale dell'Uruguay.».

Posso comunicarLe l'accordo del mio governo sul contenuto della Sua lettera.

Voglia accettare, Signor, l'espressione della mia profonda stima.

Hecho en Bruselas, el Съставено в Брюксел на V Bruselu dne Udfærdiget i Bruxelles, den Geschehen zu Brüssel am Brüssel, Έγινε στις Βρυξέλλες, στις Done at Brussels, Fait à Bruxelles, le Sastavljeno u Bruxellesu Fatto a Bruxelles, addì Briselē, Priimta Briuselyje, Kelt Brüsszelben, Magħmul fi Brussell, Gedaan te Brussel, Sporządzono w Brukseli, dnia Feito em Bruxelas, Întocmit la Bruxelles, V Bruseli V Bruslju, Tehty Brysselissä Utfärdat i Bryssel den

— 81 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Por la República Oriental del Uruguay За Източна република Уругвай Za Uruguayskou východní republiku For Den Østlige Republik Uruguay Für die Republik Östlich des Uruguay Uruguay Idavabariigi nimel Για την Ανατολική Δημοκρατία της Оυρουγουάης For the Eastern Republic of Uruguay Pour la République orientale de l'Uruguay Za Istočnu Republiku Urugvaj Per la Repubblica orientale dell'Uruguay Urugvajas Austrumu Republikas vārdā – Urugvajaus Rytų Respublikos vardu Az Uruguayi Keleti Köztársaság részéről Għar-Repubblika Orjentali tal-Urugwaj Voor de Republiek ten oosten van de Uruguay W imieniu Wschodniej Republiki Urugwaju Pela República Oriental do Uruguai Pentru Republica Orientală a Uruguayului Za Uruguajskú východnú republiku Za Vzhodno republiko Urugvaj Uruguayn itäisen tasavallan puolesta För Republiken Uruguay

16CE2671

— 82 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

DECISIONE (UE) 2016/1885 DEL CONSIGLIO del 18 ottobre 2016 relativa alla conclusione dell'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 6, secondo comma, lettera a), punto v),

vista la proposta della Commissione europea,

vista l'approvazione del Parlamento europeo (1),

considerando quanto segue:

(1) Il 15 luglio 2013 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati con alcuni altri membri dell'Or­ ganizzazione mondiale del commercio a titolo dell'articolo XXIV, paragrafo 6, dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, nel quadro dell'adesione all'Unione europea della Repubblica di Croazia.

(2) I negoziati sono stati condotti dalla Commissione nel quadro delle direttive di negoziato adottate dal Consiglio.

(3) Tali negoziati si sono conclusi e il 7 ottobre 2015 è stato siglato un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea.

(4) L'accordo è stato firmato a nome dell'Unione il 19 aprile 2016, con riserva della sua conclusione in una data successiva, conformemente alla decisione (UE) 2016/243 del Consiglio (2).

(5) È opportuno approvare l'accordo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È approvato a nome dell'Unione l'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea.

Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione.

Articolo 2

Il presidente del Consiglio designa la persona abilitata a procedere, a nome dell'Unione, alla notifica di cui all'accordo per esprimere il consenso dell'Unione europea ad essere vincolata dall'accordo (3).

(1) Posizione del Parlamento europeo del 15 settembre 2016. (2) Decisione (UE) 2016/243 del Consiglio, del 12 febbraio 2016, relativa alla firma, a nome dell'Unione europa, dell'accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea (GU L 45 del 20.2.2016, pag. 12). (3) La data di entrata in vigore dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio.

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Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Bruxelles, il 18 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

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ACCORDO in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese, a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XXVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea

A. Lettera dell'Unione

Signor/Signora,

in seguito ai negoziati svoltisi a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea, mi pregio di proporre quanto segue.

L'Unione europea integra nel suo elenco per il territorio doganale dell'UE 28 le concessioni contenute nell'elenco dell'UE 27 con le modifiche indicate di seguito.

Alla linea tariffaria 0703 20 00, aumento di 2 150 tonnellate del contingente tariffario UE assegnato alla Repubblica popolare cinese per l'aglio, mantenendo l'attuale dazio contingentale del 9,6 %.

Aumento di 650 tonnellate (peso netto sgocciolato) del contingente tariffario UE assegnato alla Repubblica popolare cinese per funghi del genere Agaricus, preparati, conservati o conservati temporaneamente:

— voce tariffaria 0711 51 00, dazio fuori contingente 9,6 + 191 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 12 %;

— voce tariffaria 2003 10 20, dazio fuori contingente 18,4 + 191 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 23 %;

— voce tariffaria 2003 10 30, dazio fuori contingente 18,4 + 222 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 23 %;

Alla linea tariffaria 6404 19 90 (calzature con suole esterne di gomma o di materia plastica — altre), riduzione dell'attuale dazio consolidato UE del 17 % al 16,9 %.

Alla linea tariffaria 8415 10 90 [macchine ed apparecchi per il condizionamento dell'aria, del tipo a muro o per finestre, sistemi ad elementi separati («split-system»)], riduzione dell'attuale dazio consolidato UE del 2,7 % al 2,5 %;

L'Unione europea e la Repubblica popolare cinese si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle rispettive procedure interne necessarie per l'entrata in vigore dell'accordo. L'accordo entra in vigore quattordici giorni dopo la data di ricevimento dell'ultima notifica.

La prego di confermarmi l'accordo del Suo governo su quanto precede. In caso affermativo, mi pregio di proporre che la presente lettera e la Sua conferma costituiscano insieme un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese.

Voglia accettare, Signor/Signora …, l'espressione della mia profonda stima.

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Съставено в Брюксел на Hecho en Bruselas, el V Bruselu dne Udfærdiget i Bruxelles, den Geschehen zu Brüssel am Brüssel, Έγινε στις Βρυξέλλες, στις Done at Brussels, Fait à Bruxelles, le Sastavljeno u Bruxellesu Fatto a Bruxelles, addì Briselē, Priimta Briuselyje, Kelt Brüsszelben, Magħmul fi Brussell, Gedaan te Brussel, Sporządzono w Brukseli, dnia Feito em Bruxelas, Întocmit la Bruxelles, V Bruseli V Bruslju, Tehty Brysselissä Utfärdat i Bryssel den

За Европейския съюз Рог la Unión Europea Za Evropskou unii For Den Europæiske Union Für die Europäische Union Euroopa Liidu nimel Για την Ευρωπαϊκή Ένωση For the European Union Pour l'Union européenne Za Europsku uniju Per l'Unione europea Eiropas Savienības vārdā – Europos Sąjungos vardu Az Európai Unió részéről Għall-Unjoni Ewropea Voor de Europese Unie W imieniu Unii Europejskiej Pela União Europeia Pentru Uniunea Europeană Za Európsku úniu Za Evropsko unijo Euroopan unionin puolesta För Europeiska unionen

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B. Lettera della Repubblica popolare cinese

Signor/Signora,

mi pregio di comunicarLe che ho ricevuto la Sua lettera in data odierna, così redatta:

«In seguito ai negoziati svoltisi a norma dell'articolo XXIV, paragrafo 6, e dell'articolo XVIII dell'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni nell'elenco della Repubblica di Croazia nel quadro della sua adesione all'Unione europea, mi pregio di proporre quanto segue.

L'Unione europea integra nel suo elenco per il territorio doganale dell'UE 28 le concessioni contenute nell'elenco dell'UE 27 con le modifiche indicate di seguito.

Alla linea tariffaria 0703 20 00, aumento di 2 150 tonnellate del contingente tariffario UE assegnato alla Repubblica popolare cinese per l'aglio, mantenendo l'attuale dazio contingentale del 9,6 %.

Aumento di 650 tonnellate (peso netto sgocciolato) del contingente tariffario UE assegnato alla Repubblica popolare cinese per funghi del genere Agaricus, preparati, conservati o conservati temporaneamente:

— voce tariffaria 0711 51 00, dazio fuori contingente 9,6 + 191 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 12 %;

— voce tariffaria 2003 10 20, dazio fuori contingente 18,4 + 191 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 23 %;

— voce tariffaria 2003 10 30, dazio fuori contingente 18,4 + 222 EUR/100 kg/net eda, con un dazio contingentale del 23 %.

Alla linea tariffaria 6404 19 90 (calzature con suole esterne di gomma o di materia plastica — altre), riduzione dell'attuale dazio consolidato UE del 17 % al 16,9 %.

Alla linea tariffaria 8415 10 90 [macchine ed apparecchi per il condizionamento dell'aria, del tipo a muro o per finestre, sistemi ad elementi separati (“split-system”)], riduzione dell'attuale dazio consolidato UE del 2,7 % al 2,5 %;

L'Unione europea e la Repubblica popolare cinese si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle rispettive procedure interne necessarie per l'entrata in vigore dell'accordo. L'accordo entra in vigore quattordici giorni dopo la data di ricevimento dell'ultima notifica.

La prego di confermarmi l'accordo del Suo governo su quanto precede. In caso affermativo, mi pregio di proporre che la presente lettera e la Sua conferma costituiscano insieme un accordo in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Repubblica popolare cinese.»

Mi pregio di comunicarLe l'accordo del mio governo sul contenuto della Sua lettera.

Voglia accettare, Signor/Signora …, l'espressione della mia profonda stima.

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Съставено в Брюксел на Hecho en Bruselas, el V Bruselu dne Udfærdiget i Bruxelles, den Geschehen zu Brüssel am Brüssel, Έγινε στις Βρυξέλλες, στις Done at Brussels, Fait à Bruxelles, le Sastavljeno u Bruxellesu Fatto a Bruxelles, addì Briselē, Priimta Briuselyje, Kelt Brüsszelben, Magħmul fi Brussell, Gedaan te Brussel, Sporządzono w Brukseli, dnia Feito em Bruxelas, Întocmit la Bruxelles, V Bruseli V Bruslju, Tehty Brysselissä Utfärdat i Bryssel den

За Китайската народна република Por la República Popular China Za Čínskou lidovou republiku For Folkerepublikken Kina Für die Volksrepublik China Hiina Rahvavabariigi nimel Για τη Λαϊκή Δημοκρατία της Κίνας For the People's Republic of China Pour la République populaire de Chine Za Narodnu Republiku Kinu Per la Repubblica popolare cinese Ķīnas Tautas Republikas vārdā – Kinijos Liaudies Respublikos vardu A Kínai Népköztársaság részéről Għar-Repubblika tal-Poplu taċ-Ċina Voor de Volksrepubliek China W imieniu Chińskiej Republiki Ludowej Pela República Popular da China Pentru Republica Populară Chineză Za Čínsku ľudovú republiku Za Ljudsko republiko Kitajsko Kiinan kansantasavallan puolesta För Folkrepubliken Kina

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1886 DELLA COMMISSIONE del 25 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 25 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 130,7 ZZ 130,7 0707 00 05 TR 156,4 ZZ 156,4 0709 93 10 TR 150,0 ZZ 150,0 0805 50 10 AR 51,7 CL 95,1 IL 72,6 TR 98,9 UY 34,4 ZA 91,5 ZZ 74,0 0806 10 10 BR 291,2 PE 444,8 TR 151,5 US 261,8 ZA 228,5 ZZ 275,6 0808 10 80 AR 122,6 AU 237,5 BR 124,9 CL 124,1 NZ 136,5 ZA 150,0 ZZ 149,3 0808 30 90 CN 77,9 TR 154,5 ZA 164,5 ZZ 132,3

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

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DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1887 DELLA COMMISSIONE del 24 ottobre 2016 che stabilisce prescrizioni uniformi per la presentazione, da parte degli Stati membri, di domande, relazioni e richieste di pagamento per i programmi di indagine sulla sanità delle piante [notificata con il numero C(2016) 6704]

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 652/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che fissa le disposizioni per la gestione delle spese relative alla filiera alimentare, alla salute e al benessere degli animali, alla sanità delle piante e al materiale riproduttivo vegetale, che modifica le direttive 98/56/CE, 2000/29/CE e 2008/90/CE del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 178/2002, (CE) n. 882/2004 e (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, la direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, nonché il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che abroga le decisioni 66/399/CEE, 76/894/CEE e 2009/470/CE del Consiglio (1), in particolare l'articolo 36, paragrafo 5,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (UE) n. 652/2014 stabilisce, tra l'altro, disposizioni per la gestione delle spese relative alla sanità delle piante e al materiale riproduttivo vegetale e prescrizioni per la presentazione e il contenuto dei programmi nazionali sulla presenza di organismi nocivi («programmi di indagine»).

(2) L'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 652/2014 dispone che entro il 31 maggio di ogni anno gli Stati membri trasmettano alla Commissione i programmi di indagine il cui inizio è previsto l'anno successivo per i quali intendono presentare la domanda di sovvenzione.

(3) L'articolo 23 del regolamento (UE) n. 652/2014 prevede che, per ogni programma annuale o pluriennale approvato, gli Stati membri presentino alla Commissione, entro il 30 aprile di ogni anno, una relazione tecnica e finanziaria dettagliata per l'anno trascorso. Esso stabilisce inoltre che, per ogni programma nazionale approvato, gli Stati membri trasmettano alla Commissione, entro il 31 agosto di ogni anno, una relazione finanziaria intermedia.

(4) L'articolo 24 del regolamento (UE) n. 652/2014 dispone che, per ogni programma di indagine approvato, gli Stati membri presentino alla Commissione, entro il 30 aprile di ogni anno, una richiesta di pagamento relativa ai programmi attuati nell'anno precedente.

(5) In seguito all'adozione del regolamento (UE) n. 652/2014 dovrebbero essere stabilite prescrizioni uniformi per il contenuto e la presentazione, da parte degli Stati membri, dei programmi di indagine nazionali, quali definiti all'articolo 21 di tale regolamento.

(6) È inoltre opportuno stabilire prescrizioni uniformi per il contenuto delle relazioni intermedie e finali, incluse le richieste di pagamento in seguito all'attuazione dei programmi di indagine, quali definite agli articoli 23 e 24 del regolamento (UE) n. 652/2014.

1) GU L 189 del 27.6.2014, pag. 1.

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(7) Per essere in linea con l'evolversi della legislazione dell'Unione, i modelli elettronici standard per le domande e le relazioni intermedie e finali, incluse le richieste di pagamento, saranno forniti online sul sito web della Commissione e dovrebbero essere utilizzati per i programmi di indagine, al fine di facilitare le modifiche necessarie o inserire ulteriori informazioni. La Commissione informa gli Stati membri e discute con loro le necessarie modifiche dei modelli elettronici standard nell'ambito del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi. I modelli elettronici standard sono disponibili sul sito web della Commissione, al più tardi entro la prima settimana di marzo (relazioni finali e richieste di pagamento), la prima settimana di aprile (domande) e la prima settimana di luglio (relazioni intermedie) dell'anno in questione.

(8) Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La presente decisione riguarda le prescrizioni uniformi per la presentazione delle domande di sovvenzione, delle relazioni e delle richieste di pagamento relative ai programmi di indagine annuali o pluriennali attuati dagli Stati membri che riguardano la presenza di organismi nocivi per le piante o i prodotti vegetali («organismi nocivi») e sono conformi alle condizioni previste all'articolo 19 del regolamento (UE) n. 652/2014.

Articolo 2

I programmi di indagine di cui all'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 652/2014 sono presentati online utilizzando il relativo modello elettronico indicato nell'allegato I.

Articolo 3

Le relazioni finanziarie intermedie di cui all'articolo 23 del regolamento (UE) n. 652/2014 sono trasmesse online utilizzando il relativo modello elettronico indicato nell'allegato II.

Articolo 4

Le relazioni tecniche e finanziarie dettagliate annuali di cui all'articolo 23 del regolamento (UE) n. 652/2014 e le richieste di pagamento di cui all'articolo 24 dello stesso regolamento sono trasmesse online utilizzando i relativi modelli elettronici indicati nell'allegato III.

Articolo 5

La presente decisione si applica alla presentazione dei programmi di indagine di cui all'articolo 2 e delle relazioni di cui agli articoli 3 e 4, a decorrere dal 1o gennaio 2017.

Articolo 6

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 24 ottobre 2016

Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione

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ALLEGATO I

Il modello specifico da utilizzare per la presentazione della domanda per i programmi nazionali di indagine annuali o pluriennali di cui all'articolo 2 è disponibile sul sito web della DG SANTE: http://ec.europa.eu/dgs/health_food-safety/ funding/cff/plant_health/survey-programmes_en.htm, nella sezione 2. Modelli per la presentazione dei programmi di indagine, 1. Strumento di domanda per i programmi di indagine sulla presenza di organismi nocivi.

ALLEGATO II

Il modello specifico da utilizzare per la presentazione delle relazioni intermedie dei programmi di indagine approvati di cui all'articolo 3 è disponibile sul sito web della DG SANTE: http://ec.europa.eu/dgs/health_food-safety/funding/cff/plant_ health/survey-programmes_en.htm, nella sezione 3. Modelli per le relazioni, 2. Relazione finanziaria intermedia.

ALLEGATO III

Il modello specifico da utilizzare per la presentazione delle relazioni finali annuali (incluse le richieste di pagamento) dei programmi di indagine approvati di cui all'articolo 4 è disponibile sul sito web della DG SANTE: http://ec.europa.eu/dgs/ health_food-safety/funding/cff/plant_health/survey-programmes_en.htm, nella sezione 3. Modelli per le relazioni, 1. Relazione tecnica e finanziaria finale annuale.

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DECISIONE (UE) 2016/1888 DEL CONSIGLIO del 24 giugno 2016 relativa alla firma, a nome dell'Unione, e all'applicazione provvisoria dell'accordo tra l'Unione europea e le Isole Salomone in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 77, paragrafo 2, lettera a), in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) ha spostato la menzione delle Isole Salomone dall'allegato I all'allegato II del regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio (2).

(2) La menzione delle Isole Salomone è corredata da una nota a piè di pagina secondo cui le esenzioni dall'obbligo del visto sono d'applicazione a decorrere dalla data di entrata in vigore di un accordo in materia di esenzione dal visto che deve essere concluso con l'Unione europea.

(3) Il 9 ottobre 2014 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con le Isole Salomone per la conclusione di un accordo in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e le Isole Salomone («accordo»).

(4) I negoziati sull'accordo sono stati avviati il 19 novembre 2014 e sono stati portati a termine con successo mediante la sigla dello stesso il 13 novembre 2015.

(5) È opportuno firmare l'accordo, nonché approvare le dichiarazioni accluse all'accordo, a nome dell'Unione. L'accordo dovrebbe essere applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma, in attesa dell'espletamento delle procedure necessarie per la sua conclusione.

(6) La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen a cui il Regno Unito non partecipa, a norma della decisione 2000/365/CE del Consiglio (3); il Regno Unito non partecipa pertanto alla sua adozione, non è da essa vincolato, né è soggetto alla sua applicazione.

(7) La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen a cui l'Irlanda non partecipa, a norma della decisione 2002/192/CE del Consiglio (4); l'Irlanda non partecipa pertanto alla sua adozione, non è da essa vincolata, né è soggetta alla sua applicazione,

1) Regolamento (CE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 149 del 20.5.2014, pag. 67). (2) Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 81 del 21.3.2001, pag. 1). (3) Decisione 2000/365/CE del Consiglio, del 29 maggio 2000, riguardante la richiesta del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen (GU L 131 dell'1.6.2000, pag. 43). (4) Decisione 2002/192/CE del Consiglio, del 28 febbraio 2002, riguardante la richiesta dell'Irlanda di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen (GU L 64 del 7.3.2002, pag. 20).

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HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È autorizzata, a nome dell'Unione, la firma dell'accordo tra l'Unione europea e le Isole Salomone in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata, con riserva della sua conclusione.

Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione.

Articolo 2

Le dichiarazioni accluse alla presente decisione sono approvate a nome dell'Unione.

Articolo 3

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare l'accordo a nome dell'Unione.

Articolo 4

L'accordo è applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma (1), in attesa che siano espletate le procedure necessarie per la sua conclusione.

Articolo 5

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 24 giugno 2016

Per il Consiglio Il presidente A.G. KOENDERS

(1) La data della firma dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio.

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ACCORDO tra l'Unione europea e le Isole Salomone in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata

L'UNIONE EUROPEA, in seguito denominata «Unione» o «UE», e

LE ISOLE SALOMONE,

in seguito congiuntamente denominate «parti contraenti»,

DESIDEROSE di rafforzare i vincoli di amicizia che le uniscono e di agevolare gli spostamenti riconoscendo ai propri cittadini condizioni di ingresso in esenzione dal visto per soggiorni di breve durata;

VISTO il regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (1), disponendo fra l'altro l'iscrizione di 19 paesi terzi, tra cui le Isole Salomone, nell'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti dall'obbligo del visto per soggiorni di breve durata negli Stati membri;

CONSIDERATO che l'articolo 1 del regolamento (UE) n. 509/2014 stabilisce che, in relazione a tali 19 paesi, le esenzioni dall'obbligo del visto sono d'applicazione a decorrere dalla data di entrata in vigore di un accordo in materia di esenzione dal visto che deve essere concluso con l'Unione;

DESIDEROSE di tutelare il principio della parità di trattamento per tutti i cittadini dell'Unione;

CONSIDERANDO che il presente accordo non si applica alle persone il cui soggiorno di breve durata è finalizzato allo svolgimento di un'attività retribuita e che pertanto a tale categoria di persone continuano ad applicarsi le pertinenti norme dell'Unione o di diritto nazionale degli Stati membri e delle Isole Salomone per quanto riguarda l'obbligo del visto, l'esenzione dal visto e l'accesso all'occupazione;

TENENDO CONTO del protocollo sulla posizione del Regno Unito e dell'Irlanda rispetto allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e del protocollo sull'acquis di Schengen integrato nell'ambito dell'Unione europea, allegati al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e confermando che le disposizioni del presente accordo non si applicano al Regno Unito né all'Irlanda,

HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Obiettivo

Il presente accordo stabilisce l'esenzione dal visto per i cittadini dell'Unione e per i cittadini delle Isole Salomone che si recano nel territorio dell'altra parte contraente per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Articolo 2

Definizioni

Ai fini del presente accordo, valgono le seguenti definizioni:

a) «Stato membro»: qualsiasi Stato membro dell'Unione, ad eccezione del Regno Unito e dell'Irlanda;

b) «cittadino dell'Unione»: qualsiasi cittadino di uno Stato membro come definito alla lettera a);

c) «cittadino delle Isole Salomone»: chiunque possieda la cittadinanza delle Isole Salomone;

d) «spazio Schengen»: lo spazio senza frontiere interne comprendente i territori degli Stati membri come definiti alla lettera a) che applicano integralmente l'acquis di Schengen.

(1) GU L 149 del 20.5.2014, pag. 67.

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Articolo 3

Ambito di applicazione

1. I cittadini dell'Unione titolari di un passaporto ordinario, diplomatico, di servizio, ufficiale o speciale in corso di validità rilasciato da uno Stato membro possono recarsi e soggiornare nel territorio delle Isole Salomone senza essere in possesso di visto per un periodo la cui durata è specificata all'articolo 4, paragrafo 1.

I cittadini delle Isole Salomone titolari di un passaporto ordinario, diplomatico, di servizio, ufficiale o speciale in corso di validità rilasciato dalle Isole Salomone possono recarsi e soggiornare nel territorio degli Stati membri senza essere in possesso di visto per un periodo la cui durata è specificata all'articolo 4, paragrafo 2.

2. Il paragrafo 1 del presente articolo non si applica alle persone il cui viaggio è finalizzato allo svolgimento di un'attività retribuita.

Per la suddetta categoria di persone, ciascuno Stato membro può decidere individualmente di imporre l'obbligo del visto ai cittadini delle Isole Salomone o di revocarlo conformemente all'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio (1).

Per la suddetta categoria di persone, le Isole Salomone possono optare per l'obbligo del visto o per l'esenzione dal visto nei confronti dei cittadini dei singoli Stati membri conformemente al proprio diritto nazionale.

3. L'esenzione dal visto di cui al presente accordo si applica ferme restando le leggi delle parti contraenti che stabiliscono le condizioni per l'ingresso e il soggiorno di breve durata. Gli Stati membri e le Isole Salomone si riservano il diritto di rifiutare l'ingresso o il soggiorno di breve durata nei rispettivi territori qualora almeno una delle suddette condizioni non risulti soddisfatta.

4. L'esenzione dal visto si applica indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato per varcare le frontiere delle parti contraenti.

5. Alle questioni che esulano dal presente accordo si applicano il diritto dell'Unione, il diritto nazionale degli Stati membri o il diritto nazionale delle Isole Salomone.

Articolo 4

Durata del soggiorno

1. I cittadini dell'Unione possono soggiornare nel territorio delle Isole Salomone per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

2. I cittadini delle Isole Salomone possono soggiornare nel territorio degli Stati membri che applicano integralmente l'acquis di Schengen per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni. Detto periodo è calcolato indipendentemente dalla durata del soggiorno decorsa in uno Stato membro che non applica ancora integralmente l'acquis di Schengen.

I cittadini delle Isole Salomone possono soggiornare nel territorio di ciascuno Stato membro che non applica ancora integralmente l'acquis di Schengen per un periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni, indipendentemente dalla durata del soggiorno calcolata per il territorio degli Stati membri che applicano integralmente l'acquis di Schengen.

3. Il presente accordo non pregiudica la possibilità per le Isole Salomone e per gli Stati membri di estendere oltre 90 giorni la durata del soggiorno conformemente ai rispettivi diritti nazionali o al diritto dell'Unione.

(1) Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (GU L 81 del 21.3.2001, pag. 1).

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Articolo 5

Applicazione territoriale

1. Per quanto riguarda la Repubblica francese, il presente accordo si applica unicamente al territorio europeo della Repubblica francese.

2. Per quanto riguarda il Regno dei Paesi Bassi, il presente accordo si applica unicamente al territorio europeo del Regno dei Paesi Bassi.

Articolo 6

Comitato misto di gestione dell'accordo

1. Le parti contraenti istituiscono un comitato misto di esperti («comitato»), composto di rappresentanti dell'Unione e delle Isole Salomone. L'Unione è rappresentata dalla Commissione europea.

2. Il comitato svolge tra l'altro i seguenti compiti:

a) controlla l'applicazione del presente accordo;

b) suggerisce modifiche o aggiunte al presente accordo;

c) dirime eventuali controversie attinenti all'interpretazione o all'applicazione del presente accordo.

3. Il comitato si riunisce ogniqualvolta necessario su richiesta di una delle parti contraenti.

4. Il comitato adotta il proprio regolamento interno.

Articolo 7

Rapporto tra il presente accordo e gli accordi bilaterali in materia di esenzione dal visto in vigore tra gli Stati membri e le Isole Salomone

Il presente accordo prevale su qualsiasi accordo o intesa bilaterale conclusi tra i singoli Stati membri e le Isole Salomone, nella misura in cui tali accordi o intese abbiano il medesimo oggetto del presente accordo.

Articolo 8

Disposizioni finali

1. Il presente accordo è ratificato o approvato dalle parti contraenti in conformità delle rispettive procedure interne ed entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo alla data dell'ultima delle due notifiche con cui le parti contraenti si notificano reciprocamente l'avvenuto espletamento delle suddette procedure.

Il presente accordo è applicato a titolo provvisorio a decorrere dal giorno successivo alla data della firma.

2. Il presente accordo è concluso per un periodo indeterminato, salvo possibilità di denuncia ai sensi del paragrafo 5.

3. Il presente accordo può essere modificato previo accordo scritto delle parti contraenti. Le modifiche entrano in vigore dopo che le parti contraenti si sono notificate l'avvenuto espletamento delle procedure interne necessarie a tal fine.

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4. Ciascuna parte contraente può sospendere in tutto o in parte il presente accordo, in particolare per motivi di ordine pubblico, tutela della sicurezza nazionale o della salute pubblica, immigrazione clandestina e ripristino dell'obbligo del visto decretato da una delle parti. La decisione sulla sospensione è notificata all'altra parte contraente al più tardi due mesi prima della sua entrata in vigore. Una volta cessati i motivi della sospensione, la parte contraente che ha sospeso l'accordo ne informa immediatamente l'altra parte contraente e revoca la sospensione.

5. Ciascuna parte contraente può denunciare il presente accordo tramite notifica scritta all'altra parte contraente. L'accordo cessa di essere in vigore 90 giorni dopo la data della notifica.

6. Le Isole Salomone possono sospendere o denunciare il presente accordo solo nei confronti di tutti gli Stati membri.

7. L'Unione europea può sospendere o denunciare il presente accordo solo nei confronti di tutti gli Stati membri.

Fatto in duplice esemplare in lingua bulgara, ceca, croata, danese, estone, finlandese, francese, greca, inglese, italiana, lettone, lituana, maltese, neerlandese, polacca, portoghese, rumena, slovacca, slovena, spagnola, svedese, tedesca e ungherese, tutti i testi facenti ugualmente fede.

Съставено в Брюксел на седми октомври през две хиляди и шестнадесета година. Hecho en Bruselas, el siete de octubre de dos mil dieciséis. V Bruselu dne sedmého října dva tisíce šestnáct. Udfærdiget i Bruxelles den syvende oktober to tusind og seksten. Geschehen zu Brüssel am siebten Oktober zweitausendsechzehn. Kahe tuhande kuueteistkümnenda aasta oktoobrikuu seitsmendal päeval Brüsselis. Έγινε στις Βρυξέλλες, στις εφτά Οκτωβρίου δύο χιλιάδες δεκαέξι. Done at Brussels on the seventh day of October in the year two thousand and sixteen. Fait à Bruxelles, le sept octobre deux mille seize. Sastavljeno u Bruxellesu sedmog listopada godine dvije tisuće šesnaeste. Fatto a Bruxelles, addì sette ottobre duemilasedici. Briselē, divi tūkstoši sešpadsmitā gada septītajā oktobrī. Priimta du tūkstančiai šešioliktų metų spalio septintą dieną Briuselyje. Kelt Brüsszelben, a kétezer-tizenhatodik év október havának hetedik napján. Magħmul fi Brussell, fis-seba jum ta’ Ottubru fis-sena elfejn u sittax. Gedaan te Brussel, zeven oktober tweeduizend zestien. Sporządzono w Brukseli dnia siódmego października roku dwa tysiące szesnastego. Feito em Bruxelas, em sete de outubro de dois mil e dezasseis. Întocmit la Bruxelles la șapte octombrie două mii șaisprezece. V Bruseli siedmeho októbra dvetisícšestnásť. V Bruslju, dne sedmega oktobra leta dva tisoč šestnajst. Tehty Brysselissä seitsemäntenä päivänä lokakuuta vuonna kaksituhattakuusitoista. Som skedde i Bryssel den sjunde oktober år tjugohundrasexton.

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За Европейския съюз Рог la Unión Europea Za Evropskou Unii For Den Europæiske Union Für die Europäische Union Euroopa Liidu nimel Για την Ευρωπαϊκή Ένωση For the European Union Pour l'Union européenne Za Europsku uniju Per l'Unione europea Eiropas Savienības vārdā – Europos Sąjungos vardu Az Európai Unió részéről Għall-Unjoni Ewropea Voor de Europese Unie W imieniu Unii Europejskiej Pela União Europeia Pentru Uniunea Europeană Za Európsku úniu Za Evropsko unijo Euroopan unionin puolesta För Europeiska unionen

За Соломоновите острови Por las Islas Salomón Za Šalamounovy ostrovy For Salomonøerne Für die Salomonen Saalomoni Saarte nimel Για της Νήσους Σολομώντα For Solomon Islands Pour les Îles Salomon Za Salomonove Otoke Per le Isole Salomone Zālamana salu vārdā – Saliamono Salų vardu A Salamon-szigetek részésről Ghall-Gżejjer Solomon Voor de Salomonseilanden W imieniu Wysp Salomona Pela Ilhas Salomão Pentru Insulele Solomon Za Šalamúnove ostrovy Za Salomonove otoke Salomonsaarten puolesta För Salomonöarna

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DICHIARAZIONE COMUNE RELATIVA ALL'ISLANDA, ALLA NORVEGIA, ALLA SVIZZERA E AL LIECHTENSTEIN

Le parti contraenti prendono atto degli stretti legami che uniscono l'Unione europea alla Norvegia, all'Islanda, alla Svizzera e al Liechtenstein, segnatamente in virtù degli accordi del 18 maggio 1999 e del 26 ottobre 2004 sull'asso­ ciazione di detti paesi all'attuazione, all'applicazione e allo sviluppo dell'acquis di Schengen.

Di conseguenza è auspicabile che le autorità della Norvegia, dell'Islanda, della Svizzera e del Liechtenstein, da un lato, e le autorità delle Isole Salomone, dall'altro, concludano quanto prima accordi bilaterali in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata a condizioni analoghe a quelle del presente accordo.

DICHIARAZIONE COMUNE SULL'INTERPRETAZIONE DELLA CATEGORIA DI PERSONE IL CUI VIAGGIO È FINALIZZATO ALLO SVOLGIMENTO DI UN'ATTIVITÀ RETRIBUITA DI CUI ALL'ARTICOLO 3, PARAGRAFO 2, DELL'ACCORDO

Desiderose di garantire un'interpretazione comune, le parti contraenti convengono che, ai fini del presente accordo, la categoria di persone che svolgono un'attività retribuita comprende coloro che si recano nel territorio dell'altra parte contraente per svolgere un'occupazione a scopo di lucro o un'attività remunerata in qualità di dipendenti o di fornitori di servizi.

La suddetta categoria non comprende:

— gente d'affari, ovvero persone che effettuano viaggi finalizzati alla conclusione di affari (senza avere un contratto di impiego nel territorio dell'altra parte contraente),

— sportivi e artisti che svolgono un'attività episodica,

— giornalisti inviati da un organo di informazione del proprio paese di residenza, e

— tirocinanti nell'ambito di un gruppo di aziende.

In forza delle prerogative riconosciute dall'articolo 6 del presente accordo, il comitato misto controlla l'attuazione della presente dichiarazione e, ove lo ritenga necessario, può proporre modifiche alla medesima sulla base dell'esperienza maturata dalle parti contraenti.

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DICHIARAZIONE COMUNE SULL'INTERPRETAZIONE DEL PERIODO DI 90 GIORNI SU UN PERIODO DI 180 GIORNI DI CUI ALL'ARTICOLO 4 DELL'ACCORDO

Le parti contraenti convengono che per «periodo massimo di 90 giorni su un periodo di 180 giorni», di cui all'articolo 4 del presente accordo, si intende un soggiorno continuativo ovvero diversi soggiorni consecutivi la cui durata complessiva non superi 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Questo concetto implica l'applicazione di un periodo di riferimento «mobile» di 180 giorni: per ogni giorno del soggiorno si guarda indietro all'ultimo periodo di 180 giorni per verificare se il requisito dei 90/180 giorni continua ad essere rispettato. Ciò significa, tra l'altro, che un'assenza per un periodo ininterrotto di 90 giorni consente un nuovo soggiorno fino a 90 giorni.

DICHIARAZIONE COMUNE SULLE INFORMAZIONI DA FORNIRE AI CITTADINI RIGUARDANTI L'ACCORDO IN MATERIA DI ESENZIONE DAL VISTO

Riconoscendo l'importanza che riveste la trasparenza per i cittadini dell'Unione europea e per i cittadini delle Isole Salomone, le parti contraenti convengono di assicurare la piena divulgazione delle informazioni riguardanti il contenuto e le conseguenze del presente accordo in materia di esenzione dal visto e relative questioni, quali le condizioni di ingresso.

16CE2675

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1889 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 26 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 115,0 ZZ 115,0 0707 00 05 TR 147,1 ZZ 147,1 0709 93 10 TR 152,0 ZZ 152,0 0805 50 10 AR 55,1 CL 67,0 TR 94,7 UY 34,4 ZA 65,7 ZZ 63,4 0806 10 10 BR 290,6 PE 317,9 TR 142,9 US 261,8 ZA 228,5 ZZ 248,3 0808 10 80 AR 260,6 AU 218,6 BR 119,9 CL 144,7 NZ 136,0 ZA 120,2 ZZ 166,7 0808 30 90 CN 58,1 TR 154,5 ZA 164,5 ZZ 125,7

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

16CE2676

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DECISIONE DELL'AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA N. 179/15/COL del 7 maggio 2015 relativa a un aiuto a servizi di trasporto pubblico mediante autobus nella contea dell'Aust-Agder (Norvegia) [2016/1890]

L'AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA («L'AUTORITÀ»),

visto l'accordo sullo Spazio economico europeo («accordo SEE»), in particolare l'articolo 49, gli articoli da 61 a 63 e il protocollo 26,

visto l'accordo tra gli Stati EFTA sull'istituzione di un'Autorità di vigilanza e di una Corte di giustizia («accordo sull'Au­ torità di vigilanza e la Corte»), in particolare l'articolo 24,

visto il protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, in particolare l'articolo 1, paragrafi 1, 2 e 3 della parte I, nonché l'articolo 7, paragrafo 5, e l'articolo 14 della parte II,

considerando quanto segue:

I FATTI

1. PROCEDIMENTO

(1) Con lettera del 23 marzo 2011, l'Autorità ha ricevuto una prima denuncia della società norvegese Konkurrenten. no, un operatore privato di trasporto mediante autobus, in relazione alla concessione di un presunto aiuto di Stato illegittimo nei contratti affidati dalla contea norvegese dell'Aust-Agder (in appresso anche «Aust-Agder» o «la contea») a diversi operatori di trasporto mediante autobus per la prestazione di servizi di trasporto locale mediante autobus nell'Aust-Agder.

(2) Con lettera del 10 novembre 2011, l'Autorità ha trasmesso la denuncia alle autorità norvegesi invitandole a fornire un supplemento di informazioni.

(3) Con decisione n. 60/13/COL del 6 febbraio 2013, l'Autorità ha avviato un'indagine formale per potenziale concessione di un aiuto di Stato illegittimo nell'affidamento dei contratti per i servizi di trasporto locale mediante autobus nell'Aust-Agder («la decisione di avvio»). La decisione di avvio è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e sul supplemento SEE (1). Le autorità norvegesi, la denunciante e altre due terze parti, Nettbuss Sør AS e Setesdal Bilruter L/L, hanno presentato osservazioni circa la decisione di avvio. Le autorità norvegesi hanno presentato a loro volta commenti sulle osservazioni trasmesse dalla denunciante e dalle altre terze parti.

(4) Con lettera del 17 dicembre 2013 l'Autorità ha chiesto un supplemento di informazioni alle autorità norvegesi.

(5) Informazioni aggiuntive sono state trasmesse dalle autorità norvegesi con lettera del 30 gennaio 2014 e da Nettbuss Sør AS con lettera del 20 febbraio 2014.

1) GU C 118 del 25.4.2013, pag. 4 e supplemento SEE n. 24 del 25 aprile 2013, pag. 1.

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(6) Con lettera dell'8 luglio 2014, le autorità norvegesi hanno trasmesso ulteriori informazioni in merito alla produzione di Nettbuss Sør AS. Alla luce di tali informazioni, l'Autorità ha chiesto chiarimenti e informazioni supplementari con lettera del 14 agosto 2014.

(7) Le autorità norvegesi hanno risposto con lettere del 15 ottobre 2014 e 19 dicembre 2014, mentre Nettbuss Sør AS ha risposto con lettera del 6 novembre 2014. Il 25 novembre 2014 si è inoltre tenuto un incontro con rappresentanti di Nettbuss Sør AS e dell'Aust-Agder.

(8) Il 9 dicembre 2013 l'Autorità ha ricevuto una seconda denuncia della società Agder Flyekspress, che gestisce un servizio di collegamento aeroportuale mediante autobus in concorrenza con quello gestito da Nettbuss Sør AS. Secondo la denunciante, Nettbuss Sør AS riceve almeno dal 2013 un aiuto di Stato illegittimo attraverso sovvenzioni incrociate delle sue attività commerciali.

(9) Con lettera del 18 marzo 2014, l'Autorità ha trasmesso la denuncia alle autorità norvegesi invitandole a fornire un supplemento di informazioni.

(10) Le informazioni richieste sono state trasmesse dalle autorità norvegesi con lettera del 22 aprile 2014. Anche Nettbuss Sør AS ha risposto mediante un'email inviata il 9 aprile 2014.

(11) Con lettera del 10 ottobre 2014, l'Autorità ha chiuso il caso relativo alla seconda denuncia informando la denunciante che alla luce delle informazioni presentate e tenendo conto del fatto che entrambe le denunce sono relative a contratti pubblici affidati nell'Aust-Agder e a questioni rientranti nell'oggetto della decisione di avvio, l'Autorità ha deciso di trattare nella presente decisione le questioni sollevate. La denunciante non si è opposta a tale decisione e non ha fornito ulteriori informazioni.

2. ANTEFATTI — LA LEGISLAZIONE VIGENTE IN MATERIA DI TRASPORTO LOCALE DI LINEA E SCOLASTICO MEDIANTE AUTOBUS

2.1 Trasporto locale di linea mediante autobus (1)

2.1.1 Responsabilità centralizzata dello Stato

(12) All'epoca dell'entrata in vigore della legge sui trasporti del 1976 (2), lo Stato norvegese (ministero dei Trasporti) era responsabile della prestazione di servizi di trasporto locale di linea. In ogni contea il trasporto di linea era gestito da agenzie di trasporto statali.

2.1.2 Processo di decentramento

2.1.2.1 Introduzione

(13) Poco dopo l'entrata in vigore della legge sui trasporti del 1976 è stato avviato un processo di decentramento. Dal 1o gennaio 1979 è stato possibile delegare a livello di contea le competenze del ministero dei Trasporti. Contem­ poraneamente, le agenzie di trasporto statali sono state trasformate in organi amministrativi delle contee.

(14) Nel 1981, con l'introduzione dell'articolo 24a della legge sui trasporti del 1976 e la concessione di risorse alle contee, lo Stato ha potuto conferire alle stesse la responsabilità di finanziare il trasporto di linea locale (3).

2.1.2.2 Il regolamento del 1980

(15) Un altro elemento importante del processo di decentramento è stato il regolamento del 19 dicembre 1980 sulla compensazione per l'effettuazione di trasporti locali di linea («il regolamento del 1980»). L'articolo 1 di tale regolamento poneva in capo alla contea la responsabilità di finanziare il trasporto di linea a livello locale. Ai sensi dell'articolo 3, l'importo della compensazione doveva essere stabilito con cadenza annuale, in base alla differenza tra i ricavi stimati sulla base delle tariffe e degli sconti fissati e i costi ragionevoli.

(1) Questa sezione è un estratto della decisione dell'Autorità n. 519/12/COL, del 19 dicembre 2012, che dichiara chiuso il procedimento d'indagine formale relativo al presunto aiuto alle società AS Oslo Sporveier e AS (GU L 276 del 17.10.2013, pag. 8) e supplemento SEE n. 57 del 17 ottobre 2013, pag. 1). (2) Legge n. 63 del 4 giugno 1976 (entrata in vigore in data 1o luglio 1977). (3) Cfr. i lavori preparatori della modifica della legge sui trasporti del 1976 — Ot.prp. n. 16 (1980-81), pag. 2.

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(16) Il regolamento del 1980 conteneva altresì disposizioni sul controllo e l'accesso alle informazioni e chiariva i ruoli, da un lato, del ministero dei Trasporti e, dall'altro, delle contee. L'articolo 7 forniva al ministero la base giuridica per emanare ulteriori norme e orientamenti in materia di compensazione del trasporto di linea a livello locale.

2.1.2.3 Il regolamento del 1982 e l'accordo standard principale tra KS e NABC

(17) Il 1o gennaio 1983 il regolamento del 1980 è stato sostituito dal regolamento del 2 dicembre 1982 concernente la compensazione per l'effettuazione di trasporti locali di linea («il regolamento del 1982»). L'articolo 4 del regolamento del 1982 imponeva alle contee l'obbligo di stipulare con i concessionari accordi di compensazione per l'effettuazione di trasporti pubblici di linea. Sulla base di queste disposizioni, l'Associazione norvegese della autorità locali e regionali («KS») e l'Associazione norvegese delle imprese di trasporto su autobus («NABC») (1) hanno stipulato un accordo principale standard («l'accordo principale standard tra KS e NABC») nonché un accordo di compensazione annuale standard che ogni contea avrebbe dovuto utilizzare per la stipula di accordi di prestazione di servizi di trasporto locale di linea mediante autobus. Per quanto riguarda il calcolo della compen­ sazione, l'accordo standard era fondato sugli stessi principi dell'articolo 3 del regolamento del 1980. L'accordo principale standard prevedeva altresì una separazione tra le spese dei servizi di trasporto locale mediante autobus e quelle di altri servizi commerciali.

2.1.2.4 Il regolamento del 1985

(18) Con l'introduzione di un nuovo sistema di entrate per le contee, nel 1985 è stato adottato un nuovo regolamento in materia di compensazione per il trasporto locale («il regolamento del 1985»). Il nuovo sistema di entrate per le contee (e i comuni) prevedeva che il contributo centrale per i trasporti locali fosse fornito sotto forma di importo forfetario. L'obiettivo principale del regolamento del 1985 erano le relazioni tra il ministero dei Trasporti e le contee. Il regolamento del 1985 è stato abrogato il 1o gennaio 1987 da un nuovo regolamento (2) che è rimasto in vigore fino al 30 aprile 2003 per poi essere sostituito a sua volta dal regolamento sul trasporto commerciale (cfr. infra).

2.1.3 Legge sul trasporto commerciale del 2002 e regolamento sul trasporto commerciale del 2003

(19) Il settore del trasporto locale di linea mediante autobus è disciplinato dalla legge sul trasporto commerciale del 2002 («CTA») (3) e dal regolamento sul trasporto commerciale del 2003 («CTR») (4). La CTA ha abrogato e sostituito la legge sui trasporti del 1976 (5). Il CTR ha abrogato e sostituito due regolamenti (6).

(20) Le autorità norvegesi hanno spiegato che le disposizioni pertinenti non sono state modificate in maniera signifi­ cativa dopo l'entrata in vigore dell'accordo SEE nel 1994.

2.1.4 Cofinanziamento dei servizi di trasporto locale da parte dello Stato e delle contee

(21) Le risorse messe a disposizione dalle contee per finanziare i servizi di trasporto locale provengono in parte dalle imposte. Inoltre, ai sensi della CTA, le contee ricevono finanziamenti statali sotto forma di trasferimenti annuali (7). L'importo dei trasferimenti è determinato in base all'entità dei contributi statali di cui necessitano le contee. Pertanto, le contee sono tenute a trasmettere al ministero dei Trasporti bilanci, resoconti finanziari e altre informazioni pertinenti indispensabili per valutare il fabbisogno di contributi (8).

2.1.5 Concessioni

2.1.5.1 Introduzione

(22) Ai sensi della CTA, per prestare servizi di linea di trasporto passeggeri mediante autobus a pagamento, ossia dietro pagamento dei servizi di trasporto da parte degli utenti (i passeggeri), è necessario essere titolari di concessioni (9).

(1) In norvegese: Norsk Rutebileierforbund. (2) Regolamento n. 2170 del 12 agosto 1986 (entrato in vigore in data 1o gennaio 1987). (3) Legge n. 45 del 21 giugno 2002 (entrata in vigore in data 1o gennaio 2003). (4) Regolamento n. 401 del 26 marzo 2003 (entrato in vigore in data 1o aprile 2003). (5) Legge n. 63 del 4 giugno 1976 (entrata in vigore in data 1o luglio 1977). Abrogata e sostituita dalla CTA in data 1o gennaio 2003. (6) Regolamento n. 2170 del 12 agosto 1986 (entrato in vigore in data 1o gennaio 1987) e regolamento n. 1013 del 4 dicembre 1992 (entrato in vigore in data 1o gennaio 1994). Entrambi abrogati e sostituiti dal CTR in data 1o aprile 2003. (7) Articolo 22, paragrafo 3, della CTA. (8) Articolo 22, paragrafo 4, della CTA. (9) Articoli 4 e 6 della CTA.

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(23) Per gli operatori dei servizi di trasporto passeggeri di linea a pagamento mediante autobus sono richieste una concessione generale e una concessione speciale.

2.1.5.2 Concessione generale per il trasporto passeggeri

(24) Le imprese che forniscono servizi di trasporto passeggeri a pagamento devono essere titolari di una concessione generale (1). Per ottenere il rilascio di una concessione generale, il richiedente è tenuto a: i) presentare un certificato di buona condotta, ii) disporre di mezzi finanziari e capacità soddisfacenti, e iii) essere in possesso di qualifiche professionali soddisfacenti (2). Le concessioni generali non sono soggette a limiti temporali (3).

2.1.5.3 Concessione speciale per il trasporto passeggeri di linea

(25) Oltre alla concessione generale, qualsiasi impresa che intenda effettuare un servizio di trasporto passeggeri di linea a pagamento deve essere titolare di una concessione speciale (4). Esistono due tipi di concessioni speciali: i) concessioni riferite alla zona e ii) concessioni riguardanti tragitti specifici. Le concessioni riferite alla zona hanno natura residuale, nel senso che permettono al titolare di prestare servizi di trasporto di linea mediante autobus in tutta la zona interessata, sempre che non siano state rilasciate altre concessioni riguardanti tragitti specifici nella stessa zona. Il titolare di una concessione per tragitti specifici è l'unico soggetto autorizzato a effettuare un trasporto di linea mediante autobus lungo tali tragitti.

(26) La concessione speciale conferisce al concessionario il diritto e il dovere di effettuare il servizio di trasporto specificato nella concessione (5). Nella domanda di concessione speciale deve essere presentata una proposta di orario corredata delle relative tariffe (6). Gli orari e le tariffe sono soggetti al controllo delle contee (7). Le contee possono imporre modifiche agli orari e alle tariffe (8).

(27) Le concessioni speciali possono essere assegnate per periodi fino a 10 anni con le modalità seguenti: i) mediante procedure di gara, con assegnazione limitata al periodo stabilito nella procedura di gara (9), per un periodo comunque non superiore a 10 anni (10); oppure ii) direttamente senza ricorrere a una gara d'appalto per un periodo di 10 anni (11).

2.1.5.4 Contratti

(28) Ad integrazione delle concessioni, le contee sottoscrivono con i concessionari contratti di prestazione di servizi pubblici. Le contee sono libere di stabilire la forma di tali contratti (12).

2.1.5.5 Compensazione

(29) La responsabilità di compensare i concessionari spetta alle contee (13). Le contee possono decidere di utilizzare contratti lordi oppure netti. Con i contratti lordi, i concessionari ricevono una compensazione dalla contea per il costo di prestazione del servizio, ma non riscuotono le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti ai passeggeri. Con i contratti netti, i concessionari riscuotono le entrate derivanti dai biglietti e una compensazione dalla contea, nella misura in cui le entrate derivanti dai biglietti non sono sufficienti a coprire il costo dei servizi più un utile ragionevole.

(1) Articolo 4, paragrafo 1, della CTA. (2) Articolo 4, paragrafo 2, della CTA e capo I del CTR. (3) Articolo 27, paragrafo 1, della CTA. (4) Articolo 6, paragrafo 1, della CTA. (5) Articolo 25 del CTR. (6) Articoli 28 e 29 del CTR. Questi sono i requisiti che l'Autorità considera più pertinenti ai fini della descrizione del regime nazionale; tuttavia, il CTR fissa anche una serie di altri criteri per l'acquisizione di una concessione speciale. (7) Il ministero dei Trasporti ha delegato alle contee le proprie competenze in materia di definizione delle tariffe. Tuttavia, a livello nazionale sono stabiliti alcuni sconti. In pratica, il ministero ha chiesto a tutte le contee di garantire che gli operatori che prestano un servizio pubblico di trasporto di linea mediante autobus a livello locale applichino uno sconto del 50 % sul prezzo del servizio per bambini, anziani e disabili. (8) Articolo 28 e articolo 29, paragrafo 2, del CTR. Ai sensi dell'articolo 28, paragrafo 3, del CTR, il ministero dei Trasporti è autorizzato a fornire direttive sui contenuti e la pubblicazione degli orari di trasporto. La circolare del ministero dei Trasporti N-1/2006 contiene linee guida supplementari sulla pubblicazione degli orari delle linee. Prima del 2006, l'articolo 28 del CTR disciplinava taluni aspetti della pubblicazione degli orari delle linee. Tali aspetti sono stati eliminati nel 2006. In pratica, la circolare N-1/2006 si richiama alla disposizione precedente (articolo 28 del CTR) prima della modifica e stabilisce che i requisiti di tale disposizione, fino a nuova comuni­ cazione, sono da considerarsi come orientativi per il contenuto dell'orario. (9) Articolo 27, paragrafo 2, del CTR. (10) Come specificato nei lavori preparatori, capitolo 10.1 del Prop. 113 L (2009-2010). (11) Articolo 8 della CTA. La possibilità di appaltare le concessioni è stata introdotta con la legge n. 85 dell'11 giugno 1993 (entrata in vigore in data 1o gennaio 1994) recante modifica della legge sui trasporti del 1976. (12) Articolo 22, paragrafo 5, della CTA. (13) Articolo 22, paragrafo 1, della CTA.

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(30) Ai sensi dell'articolo 22 della CTA, le contee devono riconoscere una compensazione agli operatori per la prestazione del servizio di trasporto su linee non redditizie che le contee sono interessate ad attivare o mantenere nel proprio territorio (1).

(31) Le contee sono libere di stabilire le modalità di compensazione dei concessionari; la CTA e il CTR non contengono disposizioni specifiche relative alle modalità di erogazione della compensazione.

(32) In base a quanto risulta all'Autorità, l'articolo 22 della CTA prevede che la compensazione copra il costo del servizio pubblico al netto delle entrate provenienti dalla vendita dei biglietti per i contratti netti, con un utile ragionevole.

2.2 Trasporto scolastico

(33) La responsabilità di assicurare i servizi di trasporto per gli alunni delle scuole primarie e superiori o secondarie che vivono a una certa distanza dalla scuola (di norma quattro chilometri) è posta in capo alle contee norvegesi da prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE in Norvegia il 1o gennaio 1994. Tale responsabilità è attualmente sancita dalla legge sull'istruzione del 1998 («legge sull'istruzione») (2), che è stata preceduta dalla legge sulle scuole primarie del 1969 (3) e dalla legge sulle scuole secondarie del 1974 (4). La responsabilità di assicurare i servizi di trasporto scolastici è stata posta in capo alle contee a metà degli anni '80 in forza di una legge che ha modificato la legge sulle scuole primarie e la legge sulle scuole secondarie (5). Per chiarezza, nel testo della presente decisione il termine «legge sull'istruzione» è utilizzato per indicare anche le disposizioni di legge in materia vigenti prima dell'entrata in vigore della legge sull'istruzione propriamente detta.

(34) A norma della legge sull'istruzione, per i servizi di trasporto destinati alle scuole primarie i comuni sono tenuti a pagare una tariffa alla contea. La contea successivamente paga l'operatore di trasporto mediante autobus per la fornitura del servizio. Per i servizi di trasporto destinati alle scuole superiori o secondarie, le contee pagano gli abbonamenti mensili per gli studenti ai sensi dei contratti stipulati con gli operatori di trasporto mediante autobus.

3. PRESUNTI BENEFICIARI DELL'AIUTO

(35) Dall'entrata in vigore dell'accordo SEE in Norvegia, l'Aust-Agder ha affidato concessioni speciali alle sette società seguenti, con cui ha stipulato contratti per servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus:

1. Birkeland Busser AS, di proprietà di Setesdal Bilruter L/L;

2. Frolandsruta Frode Oland, di proprietà di Frode Stoltenberg Oland;

3. Høyvågruta AS, fino alla sua fusione con Nettbuss Sør AS nel 2009;

4. Nettbuss Sør AS, che fa parte del gruppo Nettbuss ed è di proprietà della società di trasporto mediante autobus Nettbuss AS, a sua volta di proprietà di Norges Statsbaner AS (6);

5. Risør e Tvedestrand Bilruter AS («RTB»), fino alla sua fusione con Nettbuss Sør AS nel 2008;

6. L/L Setesdal Bilruter, i cui tre azionisti principali sono Sigmund Aune, Brøvig Holding AS e il comune di Bykle; altre partecipazioni sono detenute da vari comuni nell'Aust-Agder e da alcuni comuni in Vest-Agder;

7. Bilruter, i cui azionisti principali sono il comune di , il comune di e Seljord Sparebank; altre partecipazioni sono detenute da vari comuni della contea del Telemark.

(1) Le autorità norvegesi, nelle osservazioni formulate sulla decisione di avvio relativa al caso 71524 riguardante un presunto aiuto a favore di AS Oslo Sporveier e AS Sporveisbussene, hanno confermato questo aspetto spiegando, con riferimento alla letteratura giuridica (Norsk Lovkommentar), che la precedente disposizione (articolo 24a della legge sui trasporti del 1976) era stata interpretata allo stesso modo. In proposito, il Norsk Lovkommentar alla legge sui trasporti del 1976 (disponibile all'indirizzo http://www.rettsdata.no/, accesso riservato agli abbonati paganti), recita alla nota 43 (in norvegese): «I rutetransporten vil det dog ofte være aktuelt å pålegge utøver en større rutetjeneste som sammenholdt med de takster som godkjennes, ikke gir et forsvarlig økonomisk grunnlag. I slike tilfeller kan plikten bare opprettholdes dersom det ytes tilskudd, jf. § 24 a». Traduzione dell'Autorità: «Per il trasporto di linea, tuttavia, sovente è opportuno richiedere all'operatore di fornire un servizio più esteso che, alla luce delle tariffe massime stabilite, sarebbe contrario ai sani interessi economici. In tali circostanze, l'obbligo di fornire un servizio pubblico può essere mantenuto soltanto garantendo una compensazione, cfr. articolo 24a». (2) Legge n. 61 del 17 luglio 1998 (entrata in vigore in data 1o agosto 1999). (3) Legge n. 24 del 13 luglio 1969. (4) Legge n. 55 del 21 giugno 1974. (5) Legge n. 41 del 31 maggio 1985. (6) Norges Statsbaner AS (NSB) è un operatore ferroviario che fornisce servizi di trasporto passeggeri in Norvegia. È di proprietà del ministero dei Trasporti e delle comunicazioni. Oltre a fornire servizi di trasporto passeggeri mediante treno o autobus, svolge anche attività di trasporto ferroviario di merci e internazionale e attività immobiliari.

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(36) Tali società gestiscono servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder sin dal 1o gennaio 1994, data di entrata in vigore dell'accordo SEE in Norvegia. Dal 2009, con la fusione di Nettbuss Sør AS con Høyvågruta AS e RTB, gli operatori incaricati dello svolgimento di servizi di trasporto pubblico in forza dei contratti nell'Aust-Agder si sono ridotti a cinque (1). In seguito alla scadenza del contratto di concessione con Nettbuss Sør AS il 31 dicembre 2014, gli operatori che forniscono i servizi di trasporto in questione nell'ambito del quadro normativo esistente sono diventati quattro.

(37) Il diritto e l'obbligo di fornire servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus sono stati conferiti tramite concessioni e, in un secondo momento, insieme all'affidamento di contratti separati agli operatori di servizi di trasporto mediante autobus. I due ultimi affidamenti di concessioni coprono un periodo di circa dieci anni (1993-2003 e 2004-2012). Le concessioni e i contratti sono stati affidati sistematicamente agli stessi operatori di servizi di trasporto mediante autobus per due periodi di concessione.

(38) Tutti questi operatori svolgono anche attività commerciali non rientranti nel mandato di servizio pubblico. Tali attività consistono in trasporto merci, servizi di autobus turistici, taxi e linee espresse di autobus.

(39) Nettbuss Sør AS, in particolare, opera sin dagli anni '60 e dal 2014 lo fa attraverso la sua controllata Nettbuss Ekspress AS, che assicura un collegamento aeroportuale diretto mediante autobus nella zona. Tale servizio è considerato un collegamento commerciale e quindi non ha diritto alla compensazione di servizio pubblico da parte della contea dell'Aust-Agder. La società gestisce anche, tramite la controllata Sørlandsekspressen, linee espresse di autobus che non rientrano nel servizio pubblico, nonché linee notturne di autobus (nattbuss) parimenti non ricomprese nel servizio pubblico.

(40) Le autorità norvegesi hanno indicato che Telemark Bilruter AS ha iniziato nel 2012 la prassi commerciale della contabilità separata.

(41) Frolandsruta Frode Oland non ha tenuto una contabilità separata.

(42) Birkeland Busser AS, Nettbuss Sør AS e Setesdal Bilruter L/L hanno introdotto la separazione contabile nel 2009.

(43) Quanto a RTB e Høyvågruta AS, le autorità norvegesi non sono state in grado di indicare se le due società abbiano tenuto una contabilità separata. Dalla data della loro fusione con Nettbuss Sør AS, rispettivamente nel 2008 e 2009, la loro contabilità è stata incorporata in quella di Nettbuss Sør AS.

4. L'AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI

4.1 L'affidamento dei contratti dal 1988 al 2003

(44) Dal 1988 alla fine del 2003, l'Aust-Agder ha stipulato un contratto con ognuno degli operatori di trasporto mediante autobus titolari di una concessione speciale. Tali contratti avevano durata annuale ed erano rinnovabili automaticamente di un anno per volta.

(45) I contratti non prevedevano una formula per il calcolo della compensazione degli obblighi di servizio pubblico; la compensazione era stabilita mediante negoziazione. I contratti prevedevano però l'obbligo, per ciascuna società di trasporto mediante autobus titolare di una concessione speciale, di predisporre un piano di produzione e una proposta di bilancio contenente l'indicazione dei ricavi e dei costi previsti. Tale proposta doveva, nei limiti del possibile, basarsi sui dati contabili e statistici nonché sui costi e ricavi prevedibili, tenuto conto dell'evoluzione del traffico. I costi di produzione proposti dovevano inoltre corrispondere ai costi di un normale operatore gestito in modo efficiente. Questi principi costituivano la base per le negoziazioni.

4.2 L'affidamento dei contratti dal 2004 al 2008 — introduzione del metodo ALFA

(46) In seguito a una decisione del Consiglio di contea del dicembre 2002, l'Aust-Agder ha stipulato nuovi contratti individuali. Secondo le autorità norvegesi, l'introduzione di tali contratti non ha comportato cambiamenti sostanziali rispetto al sistema precedente. Tutti i contratti hanno continuato a essere affidati direttamente agli operatori esistenti.

(1) Le fusioni sono state notificate al registro norvegese delle società il 10 e l'11 giugno 2009 e le società Høyvågruta AS ed RTB sono state cancellate dal registro il 3 e 5 settembre 2009. Nel testo della presente decisione, l'Autorità utilizza il termine «cinque operatori di servizi di trasporto mediante autobus» per indicare le cinque società rimaste.

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(47) Dal 2004, il livello della compensazione ha continuato ad essere stabilito sulla base di negoziazioni tra l'Aust- Agder e le società di trasporto mediante autobus, ma la base per le negoziazioni è cambiata con l'introduzione di un nuovo sistema di calcolo della compensazione, il cosiddetto «metodo ALFA» (1).

(48) Secondo le autorità norvegesi, il metodo ALFA è un modello sviluppato per il calcolo obiettivo e trasparente dei costi relativi al trasporto mediante autobus. Un caposaldo di questo metodo è costituito dalla modalità di determi­ nazione della compensazione riconosciuta alle imprese di trasporto, calcolata non già in base ai costi effettivi delle società stesse, bensì in base a ipotesi rappresentative riferite alla tipologia di imprese: vengono quindi simulati i costi di una società di trasporto mediante autobus gestita in modo efficiente. Con il metodo ALFA, il calcolo normalizzato dei costi dell'esercizio degli autobus include i seguenti elementi fondamentali:

a. calcolo della produzione: numero di chilometri per periodo di produzione per veicolo; per ogni collegamento di linea vengono registrati il tempo impiegato, la distanza percorsa, il numero di giorni per periodo e il tipo di autobus utilizzato. Sono inclusi il calcolo del numero di chilometri per veicolo e di ore di attività di traffico, nonché la velocità media per periodo;

b. calcolo dei costi: costi unitari moltiplicati per il numero di chilometri per veicolo. Il metodo ALFA tiene conto di costi quali i costi di carburante, pneumatici, ricambi, manutenzione (programmata e non programmata), lavaggio, costi del veicolo, costo del personale (conducenti), costi preventivati (costi legati alle attività di traffico come ad esempio traghetti, pedaggi, ecc.), costi amministrativi e altri costi condivisi. Il costo di ciascuna voce viene calcolato in parte sulla base dei prezzi per fattori in entrata moltiplicati per il relativo consumo al chilometro; si ottiene così un importo normalizzato per chilometro;

c. ricavi derivanti dalle attività di traffico nel periodo di produzione;

d. calcolo delle sovvenzioni necessarie; il calcolo delle sovvenzioni si ottiene aggiungendo al calcolo normalizzato i costi preventivati e detraendo i ricavi derivanti dalle attività di traffico.

(49) Il calcolo si basa sulla produzione di servizi di trasporto (ossia numero di chilometri percorsi dai veicoli nei vari gruppi di veicoli e gruppi di servizi di linea) per ognuna delle società, sui costi medi del metodo ALFA per le varie voci di costo, e infine su alcuni adeguamenti basati sui costi specifici della singola società in funzione delle condizioni geografiche e topografiche, delle condizioni delle attività di traffico e delle disposizioni legislative, nonché di condizioni citate nelle tariffe.

(50) I nuovi contratti individuali sono stati in vigore inizialmente dal 1o gennaio 2004 al 31 dicembre 2006, quindi sono stati prorogati di due anni fino al 31 dicembre 2008.

4.3 L'affidamento dei contratti dal 2009 — indicizzazione

(51) Il 12 giugno 2007, il Consiglio di contea dell'Aust-Agder ha deciso di affidare direttamente alle imprese esistenti di trasporto su autobus i nuovi contratti per il periodo successivo, dal 2009 al 2012. In seguito alle negoziazioni con le imprese di trasporto su autobus, il Consiglio di contea ha approvato i nuovi contratti il 9 dicembre 2008.

(52) I contratti precedenti sono rimasti sostanzialmente invariati, ma il metodo ALFA è stato integrato con un nuovo sistema di indicizzazione legato a diversi fattori in entrata, definito dalla formula seguente:

0,55 × L + 0,30 × K + 0,15 × D

L = variazione dei costi salariali (Istituto statistico norvegese, statistiche delle retribuzioni nel settore dei trasporti)

K = variazione dell'indice dei prezzi al consumo (Istituto statistico norvegese)

D = variazione dei costi del carburante (indice Platts Oilgram).

(53) Le compensazione riconosciuta per i nuovi contratti dal 2009 in avanti non è stata più soggetta a negoziazione.

(54) I nuovi contratti erano validi inizialmente dal 1o gennaio 2009 fino al 31 dicembre 2012 e sono stati prorogati fino alla fine del 2016, tranne il contratto con Nettbuss Sør AS che è stato prorogato solo di due anni fino al 31 dicembre 2014.

(1) In Norvegia sono stati elaborati due sistemi paralleli di calcolo della compensazione per i servizi di trasporto mediante autobus; tali sistemi hanno molti elementi in comune. Un sistema (quello applicato dall'Aust-Agder) è denominato ALFA, l'altro si chiama BUSSKOST. I due sistemi si basano sugli stessi elementi essenziali, ma il BUSSKOST è stato sviluppato e viene gestito esclusivamente (dietro compenso) dalla società di consulenza Asplan-VIAK.

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(55) La contea dell'Aust-Agder ha già avviato le gare per l'affidamento dei nuovi contratti per il periodo dal gennaio 2015 in avanti.

5. IL PROGETTO ATP E IL SERVIZIO NAVETTA AEROPORTUALE

(56) Secondo la denunciante, l'Aust-Agder ha assegnato agli operatori di trasporto mediante autobus 1 milione di NOK ogni anno per misure di ricerca e ambientali.

(57) In base alle informazioni fornite dalle autorità norvegesi, i comuni di Kristiansand, Songdalen, Søgne, Vennesla, Lillesand, Birkenes e Iveland e le contee del Vest-Agder e dell'Aust-Agder hanno avviato un progetto di cooperazione denominato progetto ATP.

(58) Sulla base del progetto ATP, dal 2004 il progetto ha assegnato direttamente alla sola Nettbuss Sør AS una sovvenzione annuale di 800 000 NOK per aumentare la frequenza delle corse sulla linea Lillesand — Kristiansand, essenzialmente da una a due corse all'ora. Il pagamento è stato effettuato attraverso la contea del Vest-Agder nel 2005, 2006 e 2007, e attraverso la società pubblica a responsabilità limitata Agder Kollektiv­ trafikk AS («AKT») nel 2008 e 2009. Dal 2010, la sovvenzione è salita a 2 milioni di NOK ed è stata erogata a Nettbuss Sør AS direttamente dall'Aust-Agder nell'ambito del contratto di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus al fine di mantenere i collegamenti potenziati con l'Aust-Agder e migliorare ulteriormente i servizi di trasporto mediante autobus sulla linea Kristiansand — Arendal (linea 5). L'ordine di aumento della produzione è stato impartito dall'Aust-Agder e il pagamento è stato eseguito dalla contea del Vest-Agder attraverso AKT alla contea dell'Aust-Agder, che ha provveduto al pagamento a Nettbuss Sør AS. L'importo si è ridotto a 1,5 milioni di NOK a partire dal 2011.

(59) Inoltre, insieme all'aumento della frequenza delle corse effettuate da Nettbuss Sør AS, nel 2004 è stato istituito un servizio di navetta aeroportuale mediante autobus che assicura il collegamento tra l'autobus locale della linea 5 per Kristiansand e l'aeroporto di Kjevik usando un unico biglietto valido sia per l'autobus di linea, sia per la navetta aeroportuale. Il servizio navetta per l'aeroporto non è stato affidato come servizio pubblico. Per compensare il servizio di linea locale per il trasporto sulla linea 5, Nettbuss Sør AS ha acquistato 60 000 posti a sedere annui al prezzo di 65 NOK/biglietto, per un totale di 3,9 milioni di NOK. Il prezzo del biglietto è stato calcolato sulla base del prezzo del biglietto della linea diretta per l'aeroporto gestita come servizio commerciale da Nettbuss Sør AS. L'importo è stato utilizzato per finanziare l'aumento della frequenza delle corse sulla linea 5.

(60) Nel 2009, visto il numero limitato di passeggeri che utilizzavano la linea 5, Nettbuss Sør AS e l'Aust-Agder hanno concordato di fissare a 2,1 milioni di NOK l'importo annuo per l'acquisto di posti. La riduzione delle entrate è stata coperta con il corrispondente aumento pari a 2 milioni di NOK del trasferimento destinato al progetto ATP, come menzionato in precedenza.

(61) Nel 2013, a causa di un'ulteriore diminuzione del numero di passeggeri per l'aeroporto e del fatto che l'importo annuo pagato da Nettbuss Sør AS per i posti non è risultato commercialmente sostenibile per mantenere il servizio di navetta aeroportuale, si è concordato con l'Aust-Agder di ridurre l'obbligo di Nettbuss Sør AS su due linee gestite in regime di servizio pubblico, ossia la linea 39 e la linea 40, in modo da finanziare la corrispondente riduzione delle entrate del progetto ATP. In termini economici, le autorità norvegesi hanno stimato che tale riduzione rappresentasse per Nettbuss Sør AS un risparmio sui costi diretti pari a 1 020 000 NOK.

(62) Stando alle informazioni fornite dalle autorità norvegesi, la navetta aeroportuale ha cessato l'acquisto di posti sulla linea 5 con effetto dal 20 gennaio 2014. La navetta aeroportuale e la linea 5 non sono più commercializzate come un'unica offerta e i passeggeri della navetta che prendono la linea 5 devono acquistare un biglietto separato. Inoltre, dal 2014 la navetta aeroportuale non viene più gestita da Nettbuss Sør AS ma dalla società Nettbuss Ekspress AS.

6. MOTIVI PER L'AVVIO DELL'INDAGINE FORMALE

(63) L'Autorità ha espresso dubbi in merito alla natura della compensazione concessa dal 2004 per gli obblighi di servizio relativi al trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder, riservandosi di valutare se essa fosse qualificabile come aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61 dell'accordo SEE e soprattutto in relazione all'applicazione delle condizioni Altmark (1), in particolare la seconda, la terza e la quarta.

(1) Causa C-280/00, Altmark Trans GmbH e Regierungspräsidium Magdeburg/Nahverkehrsgesellschaft ECLI:EU:C:2003:415.

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(64) L'Autorità nutriva dubbi circa il rispetto della seconda condizione, visto che dopo l'applicazione del metodo ALFA si sono svolte negoziazioni per adeguare l'importo esatto della compensazione da accordare. Inoltre, l'Autorità nutriva dubbi circa l'osservanza della terza condizione, visto che le società in questione non hanno tenuto sistematicamente una contabilità separata dal 2004 e nessuna di esse ha effettuato una regolare imputazione dei costi comuni per dimostrare che la compensazione finale copriva esclusivamente il costo del servizio pubblico. Infine, l'Autorità non è potuta giungere a una conclusione in merito all'applicabilità della quarta condizione Altmark e all'esercizio di benchmarking, e ha espresso dubbi circa il fatto che il metodo ALFA e le negoziazioni svolte per determinare la compensazione finale avessero garantito che la compensazione si limitasse a coprire i costi di un operatore gestito in modo efficiente e adeguatamente dotato di mezzi di trasporto.

(65) In relazione al progetto ATP, in mancanza di informazioni adeguate l'Autorità nutriva dubbi circa la natura degli importi concessi a Nettbuss Sør AS, riservandosi di valutare se tali importi fossero collegati alla concessione della compensazione da parte dell'Aust-Agder o se invece costituissero o rientrassero in un regime separato.

(66) Inoltre, l'Autorità non ha potuto determinare se le modifiche apportate al regime di aiuti esistente (istituito nell'Aust-Agder in forza della CTA, del CTR, della legge sull'istruzione e della prassi amministrativa) con l'intro­ duzione del metodo ALFA a decorrere dal 1o gennaio 2004 e la sua indicizzazione a decorrere dal 2009 avessero modificato in modo sostanziale tale regime, trasformandolo in un nuovo aiuto. Sebbene l'introduzione di questo nuovo metodo non sembri aver modificato la base giuridica e le finalità della concessione della compensazione o i suoi beneficiari, l'Autorità nutriva dubbi sul fatto che il regime fosse rimasto sostanzialmente invariato, visto che gli elementi essenziali delle modalità di calcolo della compensazione possono aver subito modifiche rilevanti.

(67) Avendo concluso che il regime di aiuti esistente è stato applicato nell'Aust-Agder almeno fino alla fine del 2003, e vista l'assenza di una contabilità separata e di una regolare imputazione dei costi comuni tra il servizio pubblico e le attività commerciali dei beneficiari, l'Autorità nutriva dubbi sul fatto che gli importi della compensazione fossero stati concessi sulla base di tale regime. Ai sensi della giurisprudenza recente della Corte EFTA, l'Autorità riteneva che i pagamenti non eseguiti sulla base delle disposizioni relative a tale regime non potessero essere ricondotti al regime esistente (1). Nella decisione di avvio, l'Autorità sottolineava anche che coerentemente con la sentenza sopra citata, ogni eventuale aiuto non concesso sulla base del regime di aiuti esistente dovrebbe essere considerato come un nuovo aiuto.

(68) In merito alla compatibilità delle misure in questione, l'Autorità faceva notare che ogni eventuale sovracompen­ sazione concessa al di fuori del regime di aiuti esistente non sarebbe compatibile con l'accordo SEE. Allo stesso modo, in relazione al potenziale nuovo aiuto concesso dopo il 2004 con l'introduzione del metodo ALFA, l'Autorità non poteva determinare se la compensazione concessa fosse conforme all'accordo SEE, visti i dubbi espressi relativamente ai parametri in base ai quali deve essere calcolato il pagamento della compensazione, nonché il sistema di imputazione dei costi al fine di evitare una sovracompensazione.

(69) Infine, per quanto riguarda il progetto ATP, in mancanza di informazioni sufficienti l'Autorità non poteva valutare la compatibilità della misura con l'accordo SEE.

7. OSSERVAZIONI DELLE AUTORITÀ NORVEGESI

(70) Le autorità norvegesi hanno trasmesso osservazioni in merito alla decisione di avvio e le hanno successivamente integrate, adottando inizialmente un approccio comune riguardo alla valutazione degli aiuti di Stato per tutti gli operatori di trasporto di cui alla presente decisione.

(71) In una fase successiva le autorità norvegesi hanno reperito e trasmesso all'Autorità, con lettere dell'8 luglio, 15 ottobre e 19 dicembre 2014, ulteriori informazioni relative alla produzione di Nettbuss Sør AS. In base a tali informazioni risulta che l'opinione delle autorità norvegesi in merito alla compensazione concessa a Nettbuss Sør AS e alla valutazione della relativa compatibilità si è sostanzialmente modificata (cfr. punto 7.1.6).

(1) Causa E-14/10, Konkurrenten.no AS/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2011 della Corte EFTA, pag. 266, considerando 74 e 76).

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7.1 Compensazione per il trasporto mediante autobus nell'Aust-Agder

7.1.1 Aiuto nuovo o esistente

(72) Stando alle autorità norvegesi, l'introduzione del metodo ALFA non ha modificato in modo sostanziale il sistema di compensazione esistente utilizzato nell'Aust-Agder. Le finalità, le basi e i principi della compensazione riconosciuta alle società di trasporto mediante autobus sono stati gli stessi sia prima che dopo il 2004.

(73) Inoltre, secondo le autorità norvegesi è importante e dovrebbe essere sufficiente che le norme di legge (ossia la CTA, il CTR e la legge sull'istruzione) siano rimaste inalterate in tutto il periodo in questione. Le autorità norvegesi osservano inoltre che la prassi amministrativa nell'Aust-Agder non si è modificata nel corso degli anni e che nell'arco di tutto il periodo la compensazione è stata formata dagli stessi elementi (compensazione per l'esercizio degli autobus, pagamento per i trasporti scolastici e compensazione per i costi dei subappaltatori).

(74) L'importo della compensazione è sempre stato pari alla differenza tra i costi stimati per l'adempimento degli obblighi di servizio pubblico e i ricavi stimati. È stato determinato sulla base di alcuni fattori che sono rimasti invariati in tutto il periodo considerato (costi dell'esercizio degli autobus, costi dei subappaltatori, proventi legati alle scuole primarie, proventi legati alle scuole superiori, altri proventi, prezzo dei biglietti e sconti e produzione sulle linee). L'importo finale è stato stabilito mediante negoziazione e fissato prima dell'adempimento degli obblighi di servizio pubblico di trasporto.

(75) I fattori per la determinazione della compensazione già richiamati in precedenza sono stati presi in conside­ razione indipendentemente dal tipo di accordo applicato per stabilire la compensazione. Secondo le autorità norvegesi, quindi, il metodo ALFA è stato introdotto semplicemente come strumento per calibrare in modo più preciso uno dei fattori, vale a dire il costo di esercizio degli autobus. Esso non ha quindi modificato il sistema di compensazione in sé e non ha introdotto una nuova misura di aiuto distinta.

(76) Di conseguenza, secondo le autorità norvegesi il regime di aiuti istituito nell'Aust-Agder è rimasto quello esistente nelle sue caratteristiche, ragion per cui l'Autorità dovrebbe chiudere la procedura di indagine formale in quanto gli eventuali aiuti dovrebbero essere trattati secondo la procedura per gli aiuti esistenti stabilita negli articoli da 17 a 19 della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte.

7.1.2 Il metodo ALFA e le condizioni Altmark

(77) Se anche il metodo ALFA dovesse essere considerato una nuova misura, le autorità norvegesi ribadiscono la loro posizione secondo cui l'attuale sistema di compensazione applicato nell'Aust-Agder dal 2004, con l'eccezione dell'aiuto concesso a Nettbuss Sør AS, non configura un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE in quanto soddisfa le condizioni stabilite nella sentenza Altmark.

(78) Secondo le autorità norvegesi, l'introduzione del metodo ALFA dal 2004 rispetta la prima condizione Altmark (1). Gli operatori di trasporto mediante autobus svolgono i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus in conformità alle concessioni, ai contratti e alle leggi e regolamenti vigenti in materia.

(79) Riguardo alla seconda condizione Altmark, le autorità norvegesi sostengono che i costi, i ricavi e la compen­ sazione concessa dall'Aust-Agder sono stati stabiliti in anticipo in modo obiettivo e trasparente, indicando tutti i vari elementi della formula che hanno rilevanza per il calcolo. Il calcolo si basa sulla produzione di servizi di trasporto (numero di chilometri percorsi dai veicoli nei vari gruppi di veicoli e gruppi di servizi di linea) per ognuna delle società, quindi sui costi medi del metodo ALFA per le varie voci di costo, e infine su alcuni adeguamenti basati sui costi specifici della singola società in funzione delle condizioni geografiche e topografiche, delle condizioni delle attività di traffico e delle disposizioni legislative, nonché di condizioni citate nelle tariffe.

(1) Le autorità norvegesi non trattano la questione delle condizioni Altmark per il periodo fino al 2004, dal momento che nella decisione di avvio l'Autorità ha concluso che ogni eventuale aiuto concesso prima del 2004 sarebbe un aiuto esistente.

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(80) Riguardo alla terza condizione Altmark, le autorità norvegesi affermano che il calcolo della compensazione effettuato con il metodo ALFA e la sua indicizzazione non eccede quanto necessario per coprire i costi originati dall'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, tenendo conto dei relativi introiti agli stessi nonché di un margine di utile ragionevole per il suddetto adempimento. Le autorità norvegesi fanno notare che nel presente caso la compensazione è calcolata in modo da coprire la differenza tra i ricavi stimati e i costi stimati dell'impresa, applicati in modo obiettivo e trasparente. Anche l'utile operativo è relativamente basso e limitato per la maggior parte delle imprese. Secondo le autorità norvegesi, sulla base delle informazioni disponibili, l'utile normale nel settore dei trasporti pubblici mediante autobus risulta essere intorno al 3-5 %.

(81) Per dimostrare che la compensazione concessa dal 2004 al 2011 non ha superato i costi stimati più un utile ragionevole, le autorità norvegesi hanno presentato dati numerici suddivisi per impresa. Poiché le stime dei costi, e quindi la compensazione, si basano su metodi obiettivi, secondo le autorità norvegesi non c'è motivo di ritenere che le imprese di trasporto su autobus abbiano ricevuto una sovracompensazione in virtù dei rispettivi contratti.

(82) Sempre secondo le autorità norvegesi, il fatto che non tutte le imprese abbiano tenuto una contabilità separata nei periodi in questione non significa che vi sia stata una sovracompensazione. Se, affermano, il metodo applicato per la compensazione delle imprese che svolgono un servizio pubblico garantisce l'assenza di una sovracompensazione, non si hanno obblighi aggiuntivi, ai sensi della giurisprudenza esistente riguardante le condizioni Altmark, di tenuta di una contabilità separata da parte delle imprese beneficiarie.

(83) Stando a quanto asserito, le negoziazioni sulla base delle quali è stata fissata la compensazione per ogni anno dal 2004 al 2008 hanno avuto un effetto molto limitato sull'importo della compensazione versata dall'Aust-Agder alle imprese di trasporto su autobus. In seguito alle negoziazioni si sono registrati lievi aumenti del livello della compensazione. Tuttavia, sostengono le autorità norvegesi, da un esame del quadro più ampio emerge che dopo le negoziazioni il livello della compensazione è rimasto invariato o è diminuito e che le negoziazioni sembrano aver funzionato come una sorta di valvola di sicurezza a favore dell'Aust-Agder.

(84) Relativamente alla quarta condizione Altmark, le autorità norvegesi affermano che il metodo ALFA e il metodo successivo di indicizzazione utilizzato a partire dal 2009 sono entrambi basati su un esercizio di benchmarking. La compensazione è calcolata sulla base dei costi e dei ricavi di un'impresa gestita in modo efficiente e non solo della media del settore interessato.

(85) Ciò premesso, il metodo ALFA fornisce una base per l'ipotesi che i costi corrispondano a una soglia bassa. Ad esempio, il consumo normalizzato di carburante per un certo numero di operazioni corrisponde a un livello tale per cui il 33 % dei valori misurati si situa al di sotto della norma e il 67 % si situa al di sopra. Il sistema, quindi, si basa non già sul costo medio bensì sul costo del 33 % di imprese meglio gestite.

7.1.3 Compensazione al di fuori del regime

(86) Le autorità norvegesi hanno anche presentato osservazioni su ciò che è stato fatto per garantire che, ad eccezione dell'aiuto concesso a Nettbuss Sør AS, nessuna compensazione per il trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder superasse quanto previsto in virtù del regime.

(87) Stando alle autorità norvegesi, l'introduzione del metodo ALFA non ha modificato in modo sostanziale il sistema di compensazione. Il sistema di compensazione (prima e dopo il 2004) ha quindi continuato ad essere costituito dagli stessi elementi e la compensazione si è basata sui dati di costo effettivi delle imprese. A giudizio delle autorità norvegesi, questa prassi ha garantito l'assenza di una sovracompensazione e ha fatto in modo che la compensazione del servizio pubblico fosse calcolata soltanto per i costi connessi agli obblighi di servizio pubblico.

(88) Ciò premesso, secondo le autorità norvegesi, nei prospetti presentati per il calcolo della compensazione con il metodo ALFA tutti gli operatori di trasporto tranne Nettbuss Sør AS hanno dichiarato solo le produzioni e i ricavi relativi al servizio pubblico. Non c'è quindi motivo di ritenere che tali operatori abbiano ricevuto una compensazione per trasporti diversi da quelli di servizio pubblico.

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7.1.4 Compatibilità

(89) Le autorità norvegesi indicano anche che, fatta eccezione per l'aiuto concesso a Nettbuss Sør AS, se anche si dovessero considerare i cambiamenti introdotti nel 2004 o dal 2009 come atti a modificare la qualificazione del regime configurandolo come un nuovo aiuto, il sistema di compensazione per il trasporto mediante autobus in regime di servizio pubblico sarebbe in ogni caso conforme alle prescrizioni del regolamento (CEE) n. 1191/69 del Consiglio (1). Il regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio (2) (di seguito indicato insieme al precedente con il nome collettivo «regolamenti sui trasporti») è ritenuto non applicabile perché non era ancora entrato in vigore nel SEE all'epoca dell'introduzione di dette modifiche. Le autorità norvegesi richiamano la sentenza pronunciata nella causa Andersen contro Commissione, in cui il Tribunale ha stabilito che il regolamento non può essere considerato come avente efficacia retroattiva (3).

(90) In particolare, le autorità norvegesi sostengono che non sia ravvisabile alcuna violazione delle disposizioni del regolamento (CEE) n. 1191/69. Questa posizione è avvalorata dai fatti, dato che i parametri della compensazione sono stati stabiliti in anticipo per tutto il periodo dal 2004 a oggi e dal 2009 non sono più possibili trattative per l'adeguamento del livello della compensazione. Ne consegue che dal 2004 ad oggi nessuna impresa tranne Nettbuss Sør AS ha ricevuto una sovracompensazione.

7.1.5 Il progetto ATP

(91) Per quanto riguarda il progetto ATP, le autorità norvegesi hanno indicato che l'importo pagato annualmente a Nettbuss Sør AS rappresentava una compensazione per l'aumento della produzione sulle linee Kristiansand — Lillesand e Kristiansand — Arendal. Tenendo conto di 253 giorni all'anno, l'aumento della produzione è stato di circa 100 000 chilometri/anno. Con un prezzo orario di 200 NOK, i costi aggiuntivi sono di circa 350 000 NOK, che porterebbero i costi combinati a circa 950 000 NOK. Con un ricavo stimato di 150 000 NOK, i costi netti ammonterebbero a circa 800 000 NOK.

(92) Dato che i fondi assegnati attraverso il progetto ATP sono stati utilizzati per aumentare la produzione nell'ambito dei contratti esistenti con l'Aust-Agder, secondo le autorità norvegesi questa produzione non differisce in modo significativo da qualsiasi altro aumento della produzione nell'ambito del contratto (visto che le linee erano già attive). Di conseguenza, la maggior produzione rientra in un regime di aiuti esistente.

7.1.6 Informazioni aggiuntive sulla produzione di Nettbuss Sør AS

(93) Le autorità norvegesi hanno trasmesso informazioni aggiuntive in merito alla produzione di Nettbuss Sør AS.

(94) Secondo le autorità norvegesi, la produzione dichiarata da Nettbuss Sør AS sembra discostarsi dalla produzione che avrebbe dovuto essere dichiarata nei prospetti della produzione ai fini della determinazione della compen­ sazione di servizio pubblico; inoltre, secondo le autorità norvegesi, nei prospetti della produzione vi sono errori significativi (analizzati più avanti nei considerando da 237 a 246) che possono aver originato una sovracompen­ sazione per Nettbuss Sør AS dal 2004 in poi.

(95) Più precisamente, le autorità norvegesi hanno identificato nei prospetti numerosi errori riguardanti la produzione di Nettbuss Sør AS e in particolare: autobus notturni (nattbuss), servizi di trasporto scolastico (midtskyss) (4), trasporto di alunni dalle e alle lezioni di nuoto (badekjøring), anni scolastici e «anni scolastici ripetuti», attività con autobus espressi, soppressione o riduzione di linee e alcune linee specifiche non ricadenti nel contratto di servizio pubblico.

(1) Regolamento (CEE) n. 1191/69 del Consiglio, del 26 giugno 1969, relativo all'azione degli Stati membri in materia di obblighi inerenti alla nozione di servizio pubblico nel settore dei trasporti per ferrovia, su strada e per via navigabile (GU L 156 del 28.6.1969, pag. 1), incorporato nell'accordo SEE nell'allegato XIII. (2) Regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 1191/69 e (CEE) n. 1107/70 (GU L 315 del 3.12.2007, pag. 1), incorporato nell'accordo SEE nell'allegato XIII. Il regolamento (CE) n. 1370/2007 è entrato in vigore in Norvegia il 1o gennaio 2011 (cfr. regolamento del 17 dicembre 2010 n. 1673). (3) Causa T-92/11 (EU:T:2013:143, punti 44-48. Sentenza impugnata, cfr. causa C-303/13 P, Commissione/Andersen, in corso). (4) Il termine «midtskyss» era usato in passato per indicare tutti i servizi di trasporto scolastico mediante autobus che servivano per riportare gli alunni da scuola a casa dopo le lezioni, ad eccezione dell'ultimo autobus scolastico del giorno e del trasporto degli alunni infortunati e disabili per i quali è necessario un trasporto apposito.

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(96) Le autorità norvegesi hanno presentato la tabella seguente, da cui risulta che per il periodo 2004-2009 gli scostamenti in termini di chilometri non coperti dal contratto di servizio pubblico nell'ambito del regime ammontano a poco più di 1,7 milioni di chilometri.

Tabella 1

Sintesi degli scostamenti

Tipo di produzione/scostamento 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Kitron 0 0 0 19 176 0 0

Autobus espressi 0 0 0 406 19 737 19 737

Autobus notturni 47 561 51 966 52 533 62 833 65 243 65 243

Badekjøring 31 184 29 620 27 027 14 754 29 449 29 449

Midtskyss 82 485 80 311 142 608 54 905 95 272 95 272

Midtskyss o badekjøring (1) 3 213 4 233 0 731 492 492

Karjolen 15 946 15 946 11 669 16 128 12 647 12 647

255 giorni di scuola anziché 192 0 0 124 314 73 549 56 574 51 693

Produzione soppressa dal 18 agosto 0 0 0 0 51 125 137 210 2008

Somma scostamenti/chilometri non 180 389 182 076 358 151 242 480 330 538 411 742 coperti dal contratto

(1) Secondo le autorità norvegesi, questa voce si riferisce ai casi in cui è difficile distinguere tra «midtskyss» e «badekjøring».

(97) Le autorità norvegesi hanno anche indicato che tali errori e scostamenti nei prospetti della produzione di Nettbuss Sør AS hanno avuto ripercussioni economiche fino alla scadenza del contratto con l'impresa, il 31 dicembre 2014.

8. OSSERVAZIONI DELLE PARTI INTERESSATE

8.1 Denunciante — Konkurrenten.no

(98) La denunciante Konkurrenten.no sostiene che Nettbuss Sør AS ha ricevuto una consistente sovracompensazione per i suoi servizi e che la contea dell'Aust-Agder non ha affidato le concessioni mediante una procedura di gara (1). Secondo la denunciante, tutti gli aiuti concessi dalla contea sotto forma di concessioni illegali, o insieme a tali concessioni, costituiscono aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE e sono incompatibili con l'articolo 49 dell'accordo SEE in combinato disposto con i regolamenti 1191/69 e 1370/2007.

(99) Inoltre, la denunciante contesta il legame tra l'amministrazione della contea dell'Aust-Agder e Nettbuss Sør AS, che non corrisponde al rapporto a condizioni di mercato normalmente intercorrente tra un fornitore profes­ sionale e un acquirente professionale di contratti rilevanti nel settore dei trasporti pubblici.

(1) Cfr. considerando da 6 a 11 della decisione di avvio.

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8.2 Nettbuss Sør AS

(100) Nettbuss Sør AS sostiene che l'introduzione nel 2004 di un nuovo sistema di finanziamento attraverso il metodo ALFA e la sua successiva indicizzazione costituiscono solo lievi modifiche amministrative del regime. A suo parere, il nuovo metodo di calcolo non altera le basi giuridiche su cui si fonda la compensazione riconosciuta a Nettbuss Sør AS e quindi non costituirebbe un nuovo aiuto.

(101) Relativamente al progetto ATP, Nettbuss Sør AS sostiene che esso rientra nel regime di aiuti esistente applicato dall'Aust-Agder, dal momento che non sono stati stipulati nuovi contratti e che anzi l'Aust-Agder ha fatto valere clausole esistenti nel contratto che prevedono variazioni della produzione nel periodo di validità del contratto.

(102) Anche volendo considerare il metodo ALFA e la sua successiva indicizzazione come nuove misure di aiuto, in relazione alla presenza di un aiuto di Stato Nettbuss Sør AS afferma che compensazione concessa dall'Aust-Agder si limita a coprire il costo con al più un utile modesto.

(103) Riguardo alla prima e alla quarta condizione Altmark, Nettbuss Sør AS appoggia le osservazioni presentate dalle autorità norvegesi, riportate in precedenza.

(104) Riguardo alla seconda condizione Altmark, Nettbuss Sør AS sottolinea che i contratti sottoscritti sono «contratti netti», e quindi coprono il costo dell'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, dedotti tutti i ricavi associati a tali obblighi, con un utile modesto.

(105) Inoltre, Nettbuss Sør AS afferma che la compensazione effettiva da essa percepita per il periodo 2004–2008 per effetto degli adeguamenti seguiti alle negoziazioni è inferiore a quella stimata con i calcoli del metodo ALFA e che in ogni caso dal 2009 in avanti l'importo finale della compensazione non è stato negoziato bensì indicizzato in base a fonti pubblicamente accessibili.

(106) Riguardo all'applicazione della terza condizione Altmark, Nettbuss Sør AS osserva che è difficile valutare il livello di compensazione necessario senza esaminare le prestazioni effettive del prestatore di servizi nell'ambito del contratto, da cui risulta che il margine di utile per il periodo 2009–2011 è stato negativo o modesto. Nettbuss Sør fa presente inoltre che, nel determinare l'utile ragionevole, si deve tenere conto della condivisione del rischio nei contratti, in particolare nel periodo 2009–2011, nonché dei diversi tipi di contratti (contratti netti o contratti lordi), delle dimensioni e delle diverse attività degli operatori. Nettbuss Sør AS evidenzia che un utile del 3–5 %, ossia quello indicato dalle autorità norvegesi, è piuttosto basso e non tiene conto dei singoli segmenti di mercato dei trasporti mediante autobus. Secondo Nettbuss Sør AS, nel segmento di mercato in cui opera l'impresa un utile ragionevole sarebbe più vicino al [7–13 %].

(107) Relativamente all'aspetto della compatibilità, Nettbuss Sør AS afferma che se l'Autorità dovesse concludere che all'impresa è stato conferito un vantaggio economico ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE attraverso la compensazione annuale o il progetto ATP, ciò sarebbe compatibile con l'articolo 49 dell'accordo SEE e con il regolamento (CEE) n. 1191/69. Secondo Nettbuss Sør AS, il regolamento (CE) n. 1370/2007 non è applicabile perché i cambiamenti introdotti con il metodo ALFA e con l'indicizzazione, rispettivamente nel 2004 e 2009, sono avvenuti in anni in cui tale regolamento non era ancora in vigore.

(108) Riguardo alle informazioni supplementari presentate dalle autorità norvegesi in merito agli scostamenti nella produzione di Nettbuss Sør AS, quest'ultima osserva che la presentazione dei fatti è in parte erronea e fuorviante e non tiene conto del fatto che la compensazione finale era basata su negoziazioni tra l'impresa e l'Aust-Agder, nonché del fatto che il metodo ALFA era semplicemente uno strumento per la contea dell'Aust-Agder.

(109) Le negoziazioni prevedevano anche, nel corso dell'anno, adeguamenti della produzione annua (ossia del numero di chilometri prodotti) in funzione delle disponibilità di bilancio dell'Aust-Agder e della domanda di servizi di trasporto. Durante l'anno di produzione, l'Aust-Agder poteva infatti sopprimere, ridurre o aggiungere nuove

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linee; tali modifiche richiedevano nuove negoziazioni tra le parti in merito all'importo della compensazione concessa. Erano inoltre possibili modifiche successive della produzione e dei costi, sulla base delle prestazioni dell'impresa in applicazione del contratto. Secondo Nettbuss Sør AS, la produzione con i chilometri percorsi dichiarata alla contea ai fini del calcolo dei costi va vista non già come la base effettiva per la compensazione corrisposta alla fine dell'anno, bensì come un punto di partenza per le negoziazioni tra le parti (1).

(110) Nettbuss Sør AS, inoltre, richiama gli accordi e le negoziazioni particolari tra la società e la contea che hanno comportato un bilanciamento dei pagamenti con la compensazione di Nettbuss Sør AS per la produzione del 2010. In particolare, la società sostiene che la compensazione corrisposta per la produzione del 2010 è stata inferiore di 3,55 milioni, dato che tale importo è stato utilizzato per bilanciare variazioni del programma di produzione (nuovo orario dei trasporti per RTB) e per tenere conto degli aumenti di efficienza originati dalla fusione con RTB.

(111) Riguardo ai ricavi generati dalle attività commerciali di Nettbuss Sør AS e al fatto che l'Autorità ha appurato che una parte dei essi è stata effettivamente inclusa nel calcolo dei ricavi ricadenti nell'ambito del contratto pubblico, Nettbuss Sør AS sostiene che questo non ha avuto come risultato una compensazione più elevata di quella che ci sarebbe stata con il metodo ALFA. Al contrario, poiché tutti i ricavi (sia quelli delle attività pubbliche, sia quelli delle attività commerciali) vengono dedotti nel calcolo della compensazione da concedere, la compensazione riconosciuta a Nettbuss Sør AS è risultata più bassa, indipendentemente dal fatto che alcune linee commerciali siano state incluse nella produzione considerata ai fini della compensazione del servizio pubblico.

(112) In effetti, Nettbuss Sør AS riconosce che una parte della produzione (ad esempio autobus espressi, trasporto di alunni alle e dalle lezioni di nuoto e linea Karjolen) non avrebbe dovuto essere inclusa nella produzione ai fini della compensazione del servizio pubblico. L'inclusione di tale linee si è tuttavia tradotta in un vantaggio per la contea, in quanto ha comportato una compensazione più bassa per la società.

(113) Infine, relativamente al numero di giorni di scuola, Nettbuss Sør AS afferma che i dati forniti dall'Aust-Agder, secondo cui l'impresa ha ricevuto una compensazione per 51 settimane al posto delle 38,4 settimane che formano un anno scolastico normale, non sono esatti.

8.3 Altri operatori di trasporto

(114) Setesdal Bilruter L/L condivide la posizione delle autorità norvegesi. A suo giudizio, la compensazione non costituisce un aiuto di Stato perché le quattro condizioni Altmark sono rispettate.

(115) Se anche la compensazione dovesse essere qualificata come aiuto di Stato dall'Autorità, secondo la società essa sarebbe comunque stata concessa integralmente sulla base di un regime di aiuti esistente e l'aiuto sarebbe compatibile con il funzionamento dell'accordo SEE sulla base dell'articolo 49 del medesimo accordo, nonché del regolamento (CEE) n. 1191/69.

(116) La società sottolinea espressamente che l'introduzione del metodo ALFA non ha modificato in modo sostanziale il sistema di compensazione. Inoltre, osserva che non è esatto ritenere che la compensazione stabilita mediante indicizzazione fosse basata su negoziazioni, dato che fino al 2009 la contea e gli operatori di trasporto su autobus hanno esaminato tutti gli anni le variazioni della produzione annuale per ottenere dati corretti da utilizzare con il metodo ALFA. Poiché le variazioni registrate di anno in anno erano modeste, anche le variazioni della compensazione sono state modeste. Secondo Setesdal Bilruter L/L, il metodo ALFA assicura che non vi sia una sovracompensazione per la prestazione di servizi di trasporto mediante autobus e che i costi delle attività commerciali non siano inclusi nel calcolo. Questa posizione è stata condivisa da Birkeland Busser AS, Frolandsruta Frode Oland e Telemark Bilruter AS.

(1) Nettbuss Sør AS richiama in particolare gli anni di produzione 2008 e 2009, in cui nel calcolo dell'importo finale della compensazione sono state apportate diverse variazioni sia sul lato dei costi, sia su quello dei ricavi. Ad esempio, indica Nettbuss Sør AS, a causa dei maggiori costi di produzione, superiori al livello di compensazione previsto inizialmente a bilancio (38,5 milioni di NOK), le parti hanno convenuto, nell'anno di produzione 2008, che la contea avrebbe riconosciuto all'impresa una maggiorazione della compensazione pari a 550 000 NOK. Nettbuss Sør AS ha ricevuto una compensazione di 39,05 milioni di NOK, sebbene avesse il diritto, come fatto osservare, di adeguare la produzione riducendo il traffico fino a un valore di 1 milione di NOK.

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9. OSSERVAZIONI PRESENTATE DALLE AUTORITÀ NORVEGESI IN RISPOSTA AI COMMENTI FORMULATI DALLE PARTI INTERESSATE

(117) In relazione alla tesi della denunciante secondo cui «tutti i nuovi aiuti» concessi a Nettbuss Sør AS devono essere considerati incompatibili con l'accordo SEE e quindi recuperati, le autorità norvegesi osservano che la denunciante non ha affrontato l'aspetto dell'aiuto nuovo o esistente e non ha indicato in che modo gli eventuali aiuti (ad es. l'introduzione del metodo ALFA nel 2004) dovrebbero essere qualificati nel presente caso. Le autorità norvegesi ribadiscono che l'introduzione del metodo ALFA non ha modificato in modo sostanziale il regime di aiuti esistente e che, fatta eccezione per Nettbuss Sør AS, non è stato individuato un eccesso di compensazione.

(118) Riguardo alle osservazioni presentate da Nettbuss Sør AS in merito a quello che potrebbe essere un utile ragionevole nel settore dei trasporti mediante autobus, le autorità norvegesi sottolineano che l'indicazione del 3-5 % come utile normale del settore non implica che un utile più elevato (ad esempio un utile più vicino al [7-13 %], quale indicato da Nettbuss Sør AS), costituirebbe una sovracompensazione. Il richiamo a tale dato di dominio pubblico aveva il solo scopo di dimostrare che non è ravvisabile una sovracompensazione.

(119) Riguardo alle osservazioni presentate da Nettbuss Sør AS in merito alle informazioni aggiuntive presentate dalle autorità norvegesi sugli scostamenti nella produzione di Nettbuss Sør AS, le autorità norvegesi osservano che il ruolo del metodo ALFA nel calcolo della compensazione non può essere sminuito dal fatto che la compensazione finale è stata fissata mediante negoziazione e che sono state anche introdotte modifiche successive delle produzioni e dei costi. Le stime dei costi ottenute con il metodo ALFA hanno avuto un'importanza fondamentale e la compensazione concessa non si è mai molto discostata dai risultati del metodo ALFA. Inoltre, le modifiche apportate nel corso dell'anno di produzione rappresentano una prassi comune nel settore dei trasporti e tale possibilità è prevista anche nei contratti stipulati con gli operatori di trasporto. In ogni caso, tali modifiche avrebbero dovuto determinare o un aumento della compensazione riconosciuta (in caso di produzione più elevata), o una sua diminuzione (in caso di produzione più bassa), ma non avrebbero mai potuto essere considerate separatamente e utilizzate per bilanciare costi non pertinenti presi in conto nella stima della compen­ sazione con il metodo ALFA.

(120) Le autorità norvegesi sostengono che la presentazione di dati di produzione inesatti incide direttamente sull'e­ sattezza del calcolo della compensazione e che quindi la contea ha condotto le negoziazioni partendo da supposizioni errate.

(121) Le autorità norvegesi sostengono anche che, essendo la compensazione basata sulla produzione dell'anno precedente, ogni riduzione effettuata dalla società dopo l'agosto 2008 avrebbe dovuto riflettersi nella compen­ sazione concessa per il 2009, mentre così non è stato. Lo stesso vale, secondo le autorità norvegesi, per l'importo supplementare di 550 000 NOK ricevuto per il 2008, dal momento che la compensazione del 2008 si basava su dati inesatti del 2007. Poiché il contratto stipulato con Nettbuss Sør AS è un contratto di concessione per servizio pubblico, il rischio commerciale è a carico dell'impresa.

(122) Riguardo agli accordi e adeguamenti intervenuti nei contratti con Nettbuss Sør AS ed RTB (in seguito al processo di fusione tra le due imprese) per la produzione di un nuovo orario di trasporto gestito da RTB, le autorità norvegesi ritengono che essi siano il risultato di una decisione unilaterale di Nettbuss Sør AS che ha portato a sovradichiarare la produzione di chilometri al fine di beneficiare di una compensazione più elevata di quella già calcolata e dichiarata con il metodo ALFA. I contratti avrebbero dovuto essere modificati in seguito ai cambiamenti a livello di impresa in modo da riflettere tutti questi adeguamenti. Al proposito, le autorità norvegesi non condividono la posizione secondo cui la contea ha concesso una compensazione inferiore di 3,55 milioni di NOK per riduzioni della produzione derivanti da modifiche dell'orario di trasporto tra il 2008 e il 2009. Al contrario, questa riduzione della compensazione segue la logica del metodo ALFA e della successiva indicizzazione, in quanto riflette la produzione di un numero di chilometri inferiore a quello previsto dalla contea per effetto dell'incorporazione, da parte di Nettbuss Sør AS, di un nuovo orario di trasporto per RTB.

(123) Riguardo ai ricavi generati dalle attività commerciali di Nettbuss Sør AS, le autorità norvegesi sono in disaccordo con quanto asserito da Nettbuss Sør AS, secondo cui alla contea sono stati accreditati ricavi sul lato delle entrate che correggono errori sul lato dei costi. Vista l'assenza di separazione contabile, il rischio è a carico di Nettbuss Sør AS, la quale non può limitarsi ad asserire che ricavi non pertinenti sono stati dedotti a beneficio della contea senza produrre documenti che lo dimostrino. Inoltre, secondo le autorità norvegesi, non sono stati prodotti documenti in relazione all'imputazione dei costi tra le attività commerciali e le attività di servizio pubblico dell'impresa. Ciò detto, è possibile che le attività commerciali abbiano beneficiato di sovvenzioni incrociate attraverso le attività di servizio pubblico, e non viceversa.

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(124) Infine, le autorità norvegesi sostengono che l'impatto economico degli scostamenti è stimato in 80 437 962 NOK per il periodo 2004–2014, al netto degli interessi e degli interessi composti. Questo importo si basa su uno studio commissionato dalle autorità norvegesi ad Asplan Viak AS e finalizzato a elaborare una stima della sovracompensazione versata dalla contea per effetto degli scostamenti.

II VALUTAZIONE

1. OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DELL'AIUTO

(125) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha concluso che prima del 2004 nell'Aust-Agder era in vigore un regime di aiuti esistente per i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus.

(126) Alla luce dei dubbi espressi nella decisione di avvio, la presente valutazione dell'aiuto riguarderà i seguenti aspetti:

i. la qualificazione del metodo ALFA e della sua indicizzazione come aiuto riconducibile al regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder oppure come una nuova misura di aiuto distinta (sezione 3);

ii. la natura del presunto aiuto associato al progetto ATP e la sua eventuale riconducibilità allo stesso regime di aiuti (sezione 3);

iii. l'identificazione di eventuali nuovi aiuti concessi al di fuori del regime di aiuti esistente (sezione 4).

(127) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha espresso dubbi in merito alla natura del metodo ALFA e della sua indiciz­ zazione in quanto potenziale misura non qualificabile come aiuto. In proposito, le autorità norvegesi e le parti interessate hanno presentato informazioni sull'applicazione delle condizioni Altmark.

(128) La decisione di avvio non obbliga l'Autorità ad esaminare, nel contesto della presente valutazione, la natura dell'aiuto con riferimento al metodo ALFA e alla sua indicizzazione. Questo aspetto, ad eccezione dell'eventuale aiuto associato al progetto ATP, è già stato valutato durante l'esame preliminare, in cui si è concluso che la compensazione pubblica per i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus rimane un aiuto esistente almeno fino al 2004, e che ciò che rimane da valutare è se questo regime di aiuti esistente già in atto sia stato modificato in maniera sostanziale.

2. AIUTO DI STATO AI SENSI DELL'ARTICOLO 61, PARAGRAFO 1, DELL'ACCORDO SEE

(129) L'articolo 61, paragrafo 1 dell'accordo SEE recita:

«Salvo deroghe contemplate dal presente accordo, sono incompatibili con il funzionamento del medesimo, nella misura in cui incidano sugli scambi fra parti contraenti, gli aiuti concessi da Stati membri della Comunità, da Stati AELS (EFTA) o mediante risorse statali sotto qualsiasi forma, che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza».

2.1 Presenza di risorse statali

(130) L'Autorità osserva che la compensazione per il trasporto locale di linea e per il trasporto scolastico mediante autobus è a carico del bilancio pubblico dell'Aust-Agder. Ai fini dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE, le autorità locali e regionali sono considerate equivalenti allo Stato (1); ne consegue che l'Aust-Agder è equivalente allo Stato ai fini delle norme SEE in materia di aiuti di Stato. Tanto rilevato, l'Autorità conclude che la misura di compensazione è finanziata mediante risorse statali.

(131) Le stesse considerazioni valgono anche per il progetto ATP, pagato con sovvenzioni a carico del bilancio di comuni e delle contee dell'Aust-Agder e del Vest-Agder. L'Autorità conclude quindi che si è in presenza di risorse statali.

(1) Articolo 2 della direttiva 2006/111/CE della Commissione, del 16 novembre 2006, relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie tra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche e alla trasparenza finanziaria all'interno di talune imprese (GU L 318 del 17.11.2006, pag. 17), integrato nel punto 1a dell'allegato XV dell'accordo SEE.

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2.2 Impresa

(132) Ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE, occorre anche stabilire se la compensazione di servizio pubblico concessa ai cinque operatori, nonché il finanziamento assicurato attraverso il progetto ATP, concedano un vantaggio economico selettivo a favore di talune imprese o produzioni.

(133) Nel presente caso, i beneficiari sono operatori di trasporto mediante autobus che svolgono attività economiche, ivi compresi trasporti di linea e scolastici mediante autobus a pagamento (cfr. considerando da 35 a 38). Tutti questi operatori costituiscono quindi imprese ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

2.3 Selettività

(134) La misura di compensazione è limitata a imprese di trasporto su autobus che svolgono servizi di trasporto nella contea dell'Aust-Agder. In particolare, la compensazione di servizio pubblico è stata limitata alle imprese il cui elenco figura nel considerando 35. L'Autorità conclude quindi che l'assegnazione della compensazione di servizio pubblico è selettiva.

(135) Inoltre, il finanziamento di 1 milione di NOK (2 milioni di NOK dal 2010 e 1,5 milioni di NOK dal 2011) attraverso il progetto ATP, così come la riduzione nel 2013 dei costi associati all'esercizio delle linee di servizio pubblico 39 e 40 per finanziare il servizio navetta aeroportuale mediante autobus e la corrispondente riduzione dei ricavi per il progetto ATP, sono stati concessi soltanto a Nettbuss Sør AS. La misura è quindi una misura selettiva.

2.4 Vantaggio — Compensazione per un obbligo di servizio pubblico relativo al trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus

2.4.1 Condizioni Altmark

(136) Per qualificarsi come aiuto di Stato, la misura deve anche conferire un vantaggio che solleva un'impresa da oneri normalmente posti a carico del suo bilancio.

(137) Per quanto concerne il conferimento di un vantaggio economico selettivo, dalla sentenza Altmark discende che quando una misura di Stato deve essere considerata una compensazione che rappresenta la contropartita delle prestazioni fornite dalle imprese beneficiarie per adempiere obblighi di servizio pubblico, tale misura non ricade nel campo di applicazione dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE. Nella sentenza Altmark la Corte di giustizia dell'Unione europea («la Corte») ha sostenuto che la compensazione per obblighi di servizio pubblico non costituisce un aiuto di Stato allorché sono soddisfatte quattro condizioni cumulative.

— «In primo luogo, l'impresa beneficiaria deve essere effettivamente incaricata dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico e detti obblighi devono essere definiti in modo chiaro. — In secondo luogo, i parametri sulla base dei quali viene calcolata la compensazione devono essere previamente definiti in modo obiettivo e trasparente. — In terzo luogo, la compensazione non può eccedere quanto necessario per coprire interamente o in parte i costi originati dall'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, tenendo conto dei relativi introiti agli stessi nonché di un margine di utile ragionevole per il suddetto adempimento. — In quarto e ultimo luogo, quando la scelta dell'impresa da incaricare dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico non venga effettuata nell'ambito di una procedura di appalto pubblico che consenta di selezionare il candidato in grado di fornire tali servizi al costo minore per la collettività, il livello della necessaria compen­ sazione deve essere determinato sulla base di un'analisi dei costi che un'impresa media, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto, avrebbe dovuto sostenere per adempiere tali obblighi» (1).

2.4.2 1994–2003

(138) L'Autorità ha già concluso, nella decisione di avvio, che prima del 2004 le condizioni Altmark non erano cumula­ tivamente soddisfatte (2).

(139) Questa conclusione non è stata contestata né dalle autorità norvegesi, né dalle altre parti che hanno presentato osservazioni nel corso dell'indagine formale. Pertanto, l'Autorità mantiene ferma questa conclusione per i motivi esposti nella decisione di avvio.

(1) Sentenza Altmark, punti 87-93. (2) Cfr. considerando 84 e 85.

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2.4.3 Dal 2004

2.4.3.1 La prima condizione Altmark

(140) Gli operatori di trasporto su autobus di cui trattasi hanno continuato ad essere soggetti ad obblighi di servizio pubblico per la prestazione di servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder.

(141) Gli obblighi di servizio pubblico derivano da: 1) disposizioni della CTA e del CTR e della legge sull'istruzione, che indicano tutte che l'affidamento di una concessione comporta l'obbligo di svolgere i servizi stabiliti nella concessione; 2) concessioni affidate agli operatori di cui trattasi, che riguardano la prestazione di servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder; 3) singoli contratti tra l'Aust-Agder e gli operatori.

(142) Inoltre, nei contratti sono indicati i prestatori dei servizi, la durata del periodo di prestazione dei servizi, la natura di obblighi di servizio pubblico della prestazione dei servizi di trasporto collettivo nella rete locale. L'Autorità conclude quindi che la prima condizione della sentenza Altmark è soddisfatta.

2.4.3.2 La quarta condizione Altmark

(143) La compensazione degli operatori di trasporto su autobus non è stata stabilita mediante una procedura di appalto pubblico. In base agli orientamenti dell'Autorità per l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la fornitura di servizi di interesse economico generale, in mancanza di una gara la remunerazione di mercato generalmente accettata per un determinato servizio costituisce il miglior parametro di riferimento (benchmark) per la compensazione (1). Orbene, le autorità norvegesi non hanno affermato che per il servizio considerato esista una siffatta remunerazione, ma hanno asserito che il sistema di compensazione nell'Aust-Agder si basava su un esercizio di benchmarking che ha permesso di mantenere la compensazione al livello necessario per coprire i costi di un operatore gestito in modo efficiente. Di conseguenza, l'Autorità deve esaminare la seconda alternativa indicata nella quarta condizione Altmark.

(144) In base alle informazioni presentate, le autorità norvegesi hanno effettuato una comparazione delle strutture dei costi di tutte le imprese operanti nel settore dei trasporti mediante autobus e hanno isolato il 33 % di imprese meglio gestite a livello medio (ossia in termini di costi di carburante, costi di manutenzione, costi dei conducenti e costi amministrativi). Benché questo criterio possa costituire una prova di buona efficienza rispetto ad altre imprese, esso non può essere utilizzato come base per i costi medi di un'impresa gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto.

(145) Gli orientamenti dell'Autorità per l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la fornitura di servizi di interesse economico generale indicano che l'obiettivo è garantire che non siano presi come riferimento i costi elevati di un'impresa non efficiente. L'Autorità fa notare che il metodo ALFA e la sua indicizzazione non contengono indicazioni specifiche e dettagliate sulle imprese di cui si è tenuto conto nell'esercizio di benchmarking. Pertanto, sebbene il 67 % delle imprese di trasporto mediante autobus sia stato considerato inefficiente dalle autorità norvegesi, questo elemento di per sé non porta a concludere che le imprese rimanenti debbano essere considerate operatori gestiti in modo efficiente ai fini della valutazione Altmark. Non vi sono prove del fatto che la media dei loro costi rappresenti i costi di un'impresa efficiente. Le autorità norvegesi non hanno fornito sufficienti informazioni al riguardo.

(146) Inoltre, questo sistema non fornisce un quadro completo della struttura dei costi di un'impresa rappresentativa gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto, in quanto non copre costi più elevati (ad es. consumo di carburante maggiore in aree morfologicamente inaccessibili). Allo stesso modo, le autorità norvegesi non hanno presentato rapporti analitici rappresentativi della produttività (quali il fatturato sul capitale investito, i costi totali sul fatturato, il fatturato per dipendente, il valore aggiunto per dipendente o i costi del personale sul valore aggiunto) o della qualità della prestazione (2). L'Autorità non può quindi valutare obiettivi quantificati in termini di rendimento del capitale o di aumento della produttività.

(1) Cfr. http://www.eftasurv.int/state-aid/legal-framework/state-aid-guidelines/), punto 69. (2) Ibid., punti 72 e 73.

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(147) In ogni caso, il fatto che la compensazione finale è stabilita sulla base di negoziazioni consente adeguamenti discrezionali dei costi che non possono rispecchiare i costi di un operatore efficiente. L'Autorità osserva che in alcune situazioni le negoziazioni hanno determinato una diminuzione della compensazione rispetto ai risultati ottenuti con il metodo ALFA; in altre, invece, la compensazione è risultata più elevata. In ogni caso, l'esistenza di negoziazioni per il calcolo della compensazione finale non fornisce alcuna indicazione circa il fatto che le imprese che operano sul mercato siano effettivamente considerate operatori gestiti in modo efficiente.

(148) Inoltre, la produzione di trasporto era soggetta a modifiche da parte della contea nell'arco di tutto l'anno, con soppressioni, riduzioni o aggiunta di linee, e naturalmente queste modifiche hanno avuto un impatto rilevante sul lato dei costi del contratto. Spesso, gli operatori di trasporto hanno avuto la possibilità di ridurre il traffico così da coprire i costi effettivi, oppure hanno ricevuto una compensazione più elevata così da poter mantenere il livello di produzione esistente. L'importo finale della compensazione da concedere è stato quindi soggetto a negoziazioni tra le parti.

(149) Alla luce di quanto precede, l'Autorità non può concludere che l'importo della compensazione concessa è stato determinato sulla base di un'analisi dei costi di un'impresa gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto.

(150) L'Autorità conclude quindi che la quarta condizione Altmark non è soddisfatta.

2.4.3.3 Conclusione in merito alla valutazione del rispetto delle condizioni Altmark

(151) Poiché le quattro condizioni stabilite dalla Corte nella sentenza Altmark devono essere rispettate cumulativamente, non è necessario verificare se le altre due condizioni siano soddisfatte.

(152) Alla luce delle informazioni fornite, l'Autorità conclude che la compensazione concessa a partire dal 2004 per gli obblighi di servizio legati al trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder non rispetta tutte le condizioni Altmark. La compensazione ha quindi conferito un vantaggio alle imprese beneficiarie ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

2.5 Vantaggio — Progetto ATP

(153) Nella decisione di avvio, l'Autorità non ha escluso la possibilità che il progetto ATP (cfr. considerando da 56 a 58) abbia conferito a Nettbuss Sør AS un vantaggio economico che tale impresa avrebbe difficilmente ottenuto in condizioni di mercato normali.

(154) In relazione alle condizioni Altmark, l'Autorità osserva che il progetto ATP fa riferimento a linee di trasporto esercite in regime di servizio pubblico e quindi è disciplinato dalle stesse disposizioni normative che valgono per la compensazione del trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus. Si può quindi affermare che la prima condizione Altmark è soddisfatta. L'Autorità non ha tuttavia ricevuto ulteriori informazioni sull'appli­ cazione delle altre condizioni Altmark.

(155) Applicando ex officio la quarta condizione Altmark, l'Autorità prende nota del fatto che Nettbuss Sør AS ha esercito le linee di trasporto previste nel progetto ATP senza che fosse indetta una gara d'appalto pubblica. Inoltre, le autorità norvegesi non hanno fornito informazioni atte a dimostrare che la compensazione concessa si è basata sull'analisi dei costi di un'impresa tipica, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto. Anche volendo applicare, mutatis mutandis, la valutazione di cui ai considerando da 143 a 150, le conclusioni sarebbero le stesse, vale a dire che la quarta condizione Altmark non è soddisfatta.

(156) L'Autorità conclude quindi che l'importo annuo di 800 000 NOK (dal 2004), saliti a 2 milioni di NOK (dal 2010) e successivamente ridotti a 1,5 milioni di NOK (dal 2011), concesso per aumentare la frequenza delle corse sulla linea Lillesand — Kristiansand e Kristiansand — Arendal ha conferito un vantaggio a Nettbuss Sør AS.

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2.6 Distorsione della concorrenza e incidenza sugli scambi fra le parti contraenti

(157) L'Autorità deve esaminare se le misure di aiuto controverse siano atte a incidere sugli scambi commerciali e falsare la concorrenza (1).

(158) I beneficiari dell'aiuto competono con altri operatori di trasporto in mercati aperti alla concorrenza (2). L'Autorità conclude quindi che la compensazione annuale era tale da falsare la concorrenza rafforzando la posizione commerciale dei beneficiari dell'aiuto nei mercati considerati.

(159) Per quanto attiene all'effetto sugli scambi commerciali e al fatto che il caso di specie riguarda il mercato locale per il trasporto di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder, l'Autorità rammenta che nella sentenza Altmark, anch'essa concernente servizi di trasporto regionali mediante autobus, la Corte ha stabilito che:

«non è affatto escluso che una sovvenzione pubblica concessa a un'impresa attiva solo nella gestione di servizi di trasporto locale o regionale e non di servizi di trasporto al di fuori del suo Stato d'origine possa, tuttavia, incidere sugli scambi tra Stati membri […]. Pertanto, la seconda condizione per l'applicazione dell'art. 92, n. 1, del Trattato, in base alla quale l'aiuto deve essere tale da incidere sugli scambi tra Stati membri, non dipende dalla natura locale o regionale dei servizi di trasporto forniti o dall'importanza del settore di attività interessato» (3).

(160) Ne consegue che anche quando, come nel presente caso, il mercato del trasporto mediante autobus considerato è un mercato locale o ragionale (Aust-Agder), il finanziamento pubblico messo a disposizione di un singolo operatore su tale mercato può comunque incidere sugli scambi tra le parti contraenti (4). L'Autorità ritiene di conseguenza che la compensazione annuale sia atta a incidere sugli scambi tra parti contraenti.

(161) Inoltre, l'Autorità ritiene che le stesse considerazioni si applichino, mutatis mutandis, sia alle attività di trasporto scolastico (5), sia al progetto ATP.

2.7 Conclusione in merito alla presenza di un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE

(162) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha ritenuto che la compensazione concessa prima del 2004 dall'Aust-Agder a cinque operatori per il trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus costituisse un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(163) L'Autorità conclude inoltre che la compensazione concessa dall'Aust-Agder dal 2004 a oggi a cinque operatori per il trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(164) Infine, l'Autorità conclude che il finanziamento di Stato concesso a Nettbuss Sør AS dal 2004 in poi sulla base del progetto ATP costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

3. LA QUALIFICAZIONE DEL METODO ALFA E DELLA SUA INDICIZZAZIONE E DEL PROGETTO ATP COME AIUTO NUOVO O ESISTENTE

(165) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha concluso fino al 2003 nell'Aust-Agder era in vigore un regime di aiuti esistente per i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus.

(1) Cause riunite E-5/04, E-6/04 ed E-7/04, Fesil e Finnfjord e altri/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2005 della Corte EFTA, pag. 117, considerando 93); causa C-518/13, Eventech Ltd (EU:C:2015:9, punti 64-70) e la giurisprudenza ivi citata. (2) Inoltre, nella sentenza Altmark la Corte ha rilevato che fin dal 1995 alcuni Stati membri dell'UE avevano aperto di buon grado alcuni mercati di trasporto urbano, extraurbano o regionale alla concorrenza di imprese di altri Stati membri. Il rischio per gli scambi commerciali tra Stati membri non era quindi soltanto di natura ipotetica in quanto il mercato era aperto alla concorrenza (punti 69 e 79). (3) Punti 77 e 82 della sentenza Altmark. (4) Cfr. anche causa 102/87, Francia/Commissione (ECLI:EU:C:1988:391, punto 19); causa C-305/89, Italia/Commissione (EU:C:1991:142, punto 26). (5) Cfr. decisione della Commissione di avvio del procedimento di indagine nel caso C54/2007 (Germania) Aiuto di Stato concesso alla Emsländische Eisenbahn GmbH (GU C 174 del 9.7.2008, pag. 13, punto 119).

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(166) L'Autorità intendeva appurare se con l'introduzione del metodo ALFA e la sua successiva indicizzazione, la compensazione concessa dall'Aust-Agder ai cinque operatori per i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus dal 2004 ad oggi abbia modificato in modo sostanziale il regime di aiuti esistente.

(167) L'Autorità intendeva inoltre appurare se possa essere presente un nuovo aiuto legato alla compensazione dei servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus al di fuori di quanto consentito in virtù del regime di aiuti esistente (fino al 2004 o, in alternativa, fino ad oggi, se la natura dell'aiuto non è stata modificata dall'introduzione del metodo ALFA e dalla sua indicizzazione).

(168) Inoltre, l'Autorità intendeva appurare se gli importi associati al progetto ATP siano collegati alla concessione della compensazione da parte dell'Aust-Agder o invece costituiscano o rientrino in un regime separato.

3.1 Le disposizioni normative

(169) A termini dell'articolo 1, lettera c), della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, si definiscono «nuovi aiuti»:

«tutti gli aiuti, ossia regimi di aiuti e aiuti individuali, che non siano aiuti esistenti, comprese le modifiche degli aiuti esistenti.»

(170) A termini dell'articolo 1, lettera b), punti i) e v), della parte II del protocollo 3, si definiscono «aiuti esistenti»:

«tutte le misure di aiuto esistenti prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE nei rispettivi Stati AELS (EFTA), ossia tutti i regimi di aiuti e gli aiuti individuali ai quali è stata data esecuzione prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE e che sono ancora applicabili dopo tale entrata in vigore»

e

«gli aiuti considerati aiuti esistenti in quanto può essere dimostrato che al momento della loro attuazione non costituivano aiuti, ma lo sono diventati successivamente a causa dell'evoluzione dello Spazio economico europeo e senza aver subito modifiche da parte dello Stato EFTA.»

3.2 Il regime procedurale per gli aiuti esistenti

(171) L'Autorità chiarirà innanzitutto la sua posizione relativamente al procedimento seguito ai sensi dell'accordo SEE e del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte per le misure che risultano costituire aiuti esistenti.

(172) L'accordo SEE istituisce procedimenti distinti a seconda che gli aiuti siano esistenti o nuovi. Ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 1, della parte I del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, «l'Autorità di vigilanza AELS (EFTA) procede con gli Stati AELS (EFTA) all'esame permanente dei regimi di aiuti esistenti in questi Stati. Esso propone a questi ultimi le opportune misure richieste dal graduale sviluppo o dal funzionamento dell'accordo SEE». Gli aiuti esistenti possono pertanto essere regolarmente eseguiti fintantoché l'Autorità non ne abbia constatato l'incompatibilità con il funzionamento dell'accordo SEE (1).

(173) Viceversa, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, qualsiasi progetto di concessione di un nuovo aiuto deve essere notificato tempestivamente all'Autorità di vigilanza EFTA dallo Stato interessato. Qualsiasi nuovo aiuto deve quindi essere notificato in anticipo all'Autorità e non può essere posto in esecuzione senza la decisione finale dell'Autorità.

(174) Gli aiuti esistenti possono inoltre formare oggetto solo di una decisione di incompatibilità avente efficacia ex nunc. L'Autorità, quindi, «nell'ambito del suo controllo permanente degli aiuti esistenti, […] ha esclusivamente il potere di imporre la soppressione o la modifica di tali aiuti nel termine da essa stabilito» (2).

(1) Cause riunite T-298/97, T-312/97, T-313/97, T-315/97, da T-600/97 a T-607/97, T-1/98, da T-3/98 a T-6/98 e T-23/98, Alzetta e altri/ Commissione (EU:T:2000:151, punto 148). (2) Ibid., punti 147 e 148.

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(175) Inoltre, secondo una giurisprudenza costante, l'accordo SEE, prevedendo l'esame permanente e il controllo degli aiuti da parte dell'Autorità, «[…] ha inteso stabilire che il riconoscimento dell'eventuale incompatibilità di un aiuto con il mercato comune risulti, sotto il controllo della Corte di giustizia, da un adeguato procedimento di competenza della Commissione» (1).

(176) Stante quanto precede, l'Autorità conclude pertanto di avere la facoltà di valutare se una misura di aiuto esistente sia compatibile con il funzionamento dell'accordo SEE solo in applicazione del procedimento per gli aiuti esistenti di cui agli articoli da 17 a 19 della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte.

(177) Nelle sezioni che seguono è analizzata la questione della qualificazione come aiuti nuovi o esistenti del metodo ALFA e della sua indicizzazione, nonché del progetto ATP.

3.3 Definizione di regime di aiuti

(178) Ai sensi dell'articolo 1, lettera d), della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, per «regime di aiuti» si intende:

«[…] atto in base al quale, senza che siano necessarie ulteriori misure di attuazione, possono essere adottate singole misure di aiuto a favore di imprese definite nell'atto in linea generale e astratta e qualsiasi atto in base al quale l'aiuto, che non è legato a uno specifico progetto, può essere concesso a una o più imprese per un periodo di tempo indefinito e/o per un ammontare indefinito.»

(179) Ai sensi dell'articolo 1, lettera e), della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, per «aiuti individuali» si intendono:

«[…] gli aiuti non concessi nel quadro di un regime di aiuti e gli aiuti soggetti a notifica concessi nel quadro di un regime.»

(180) Questa distinzione è particolarmente importante nel contesto degli aiuti esistenti, poiché il protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte attribuisce all'Autorità il potere di procedere all'esame permanente dei regimi di aiuti esistenti (2). Analogamente, la sezione V della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte si applica soltanto ai regimi di aiuti esistenti (3).

(181) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha fornito ulteriori informazioni sulla ratio della nozione di regime di aiuti esistente e sul modo in cui tale nozione è stata interpretata nella prassi decisionale della Stessa autorità e in quella della Commissione europea (4).

(182) L'Autorità ha concluso, nella decisione di avvio, che un regime di aiuti esiste nell'Aust-Agder dal 1994 (5). Le disposizioni che disciplinano tale regime di aiuti sono la CTA, il CTR e la legge sull'istruzione, unitamente alla prassi amministrativa pertinente in vigore nell'Aust-Agder.

(183) L'Autorità ha osservato che la compensazione per l'effettuazione di trasporti locali di linea mediante autobus nell'Aust-Agder è stata accordata, prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE in Norvegia, il 1o gennaio 1994, sulla base della CTA e del CTR (e delle norme di legge precedenti in materia). Inoltre, da prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE, la compensazione per la prestazione di servizi di trasporto scolastico è stata concessa sulla base della legge sull'istruzione (e delle norme di legge precedenti in materia).

(184) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha esaminato se il quadro giuridico per il finanziamento del trasporto di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder rispetti i tre criteri stabiliti nell'articolo 1, lettera d), della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte: i) esistenza di un atto in base al quale possa essere concesso un aiuto, ii) esistenza di un atto che non renda necessarie ulteriori misure di attuazione, e iii) esistenza di un atto che definisca i potenziali beneficiari degli aiuti in linea generale e astratta (6).

(185) Riguardo al progetto ATP, nella decisione di avvio l'Autorità ha tuttavia indicato di voler appurare se esso sia collegato alla concessione della compensazione da parte dell'Aust-Agder o se invece costituisca o rientri in un regime separato.

(1) Cause riunite C-72/91 e C-73/91, Sloman Neptun, (EU:C:1993:97, punto 11); causa C-6/12, P Oy (EU:C:2013:525, punto 36). Cfr. anche cause riunite E-4/10, E-6/10 ed E-7/10, Principato del Liechtenstein e altri/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2011 della Corte EFTA, pag. 16, punto 113). (2) Cfr. articolo 1, paragrafo 1, della parte I del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte. (3) L'Autorità considera i termini «regimi di aiuti» e «sistemi di aiuti» come sinonimi. (4) Cfr. decisione di avvio, punto 121. (5) Cfr. decisione di avvio, punti 133 e 162. (6) Cfr. decisione di avvio, punti 123-133.

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(186) Sebbene il progetto ATP sia una collaborazione tra diversi comuni e le contee del Vest-Agder e dell'Aust-Agder e i sebbene i pagamenti abbiano avuto origine da diverse fonti, le operazioni in questione rientrano nell'ambito del regime nell'Aust-Agder.

(187) L'Autorità osserva che le linee di autobus rientranti nel progetto ATP, ossia le linee Kristiansand — Lillesand e Kristiansand — Arendal, come descritto nei considerando 57 e 58, sono già esercite nel quadro del regime in essere nell'Aust-Agder.

(188) L'aumento della produzione attraverso il progetto ATP su queste linee è stato compensato ai sensi delle stesse norme di legge che disciplinano il trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus.

(189) Il calcolo della compensazione per l'aumento della produzione del progetto si è basato esattamente sugli stessi principi del trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus, vale a dire il costo del servizio pubblico meno i ricavi dei biglietti per i contratti netti più un utile ragionevole.

(190) Alla luce di quanto precede, l'Autorità conclude che il progetto ATP forma parte del regime che l'Autorità, nella decisione di avvio, ha già considerato in essere nell'Aust-Agder sin dal 1994.

3.4 Definizione di aiuto esistente

(191) L'articolo 1, lettera b), punto i), della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte stabilisce che gli aiuti esistenti comprendono tutte le misure di aiuto esistenti in uno Stato EFTA prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE, ossia tutti i regimi di aiuti e gli aiuti individuali ai quali è stata data esecuzione prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE che sono ancora applicabili dopo tale entrata in vigore.

(192) In questo caso, le disposizioni che disciplinano il regime di aiuti precedono l'entrata in vigore dell'accordo SEE in Norvegia, il 1o gennaio 1994. Poiché all'epoca il mercato del trasporto locale mediante autobus era già esposto a una certa concorrenza, l'Autorità ritiene che il finanziamento del trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus sulla base della CTA, del CTR e della legge sull'istruzione costituisca un regime di aiuti esistente che era in vigore già prima del gennaio 1994 e che tale regime sia rimasto applicabile anche successivamente.

(193) Nella sentenza Namur, la Corte ha stabilito che:

«[…] la comparsa di un nuovo aiuto o la modifica di un aiuto esistente non può, qualora l'aiuto risulti da disposizioni di legge precedenti che non vengono modificate, essere valutata in base all'entità dell'aiuto e in particolare in base al suo importo finanziario in ogni momento della vita dell'impresa. Un aiuto può essere qualificato come nuovo aiuto o modifica in riferimento alle disposizioni che lo prevedono, alle loro modalità e ai loro limiti» (1).

(194) Inoltre, come ha fatto notare l'avvocato generale Trabucchi nelle sue conclusioni nell'ambito della causa Van der Hulst, le modifiche sono sostanziali se sono stati modificati gli elementi principali del regime, quali la natura del vantaggio, le finalità perseguite con la misura, la base giuridica, i beneficiari o la fonte di finanziamento (2). Tali modifiche possono influire sulla valutazione della compatibilità di tale regime e devono essere notificate separa­ tamente come nuovi aiuti al fine di farne valutare la compatibilità con l'accordo SEE (3).

(195) Le modifiche puramente formali o amministrative di un regime di aiuti non rendono necessario riqualificare come nuovo l'aiuto esistente (4).

(1) Causa C-44/93, Namur-Les Assurances du Crédit (EU:C:1994:311, punto 28). (2) Conclusioni dell'avvocato generale Trabucchi nella causa 51/74, Van der Hulst (EU:C:1975:9). (3) Cause riunite da C-630/11 P a C-633/11 P, HGA srl a.o./Commissione (EU:C:2013:387, punti da 92 a 94). (4) Cfr. l'articolo 4, paragrafo 1, della versione consolidata della decisione n. 195/04/COL dell'Autorità, del 14 luglio 2004, relativa alle disposizioni di esecuzione di cui all'articolo 27 della parte II del protocollo 3 (disponibile all'indirizzo: http://www.eftasurv.int/media/ decisions/195-04-COL.pdf). Cfr. anche le conclusioni dell'avvocato generale Lenz nella causa Namur.

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(196) Come rappresentato in precedenza, il finanziamento di servizi di trasporto mediante autobus nell'Aust-Agder è stato erogato sulla base di un regime di aiuti formato dalla CTA, dal CTR, dalla legge sull'istruzione e dalla prassi amministrativa dell'Aust-Agder. Nel 2004 è stato introdotto il metodo ALFA, sulla base del quale sono stati stipulati nuovi contratti per il periodo 2004-2008. Il metodo ALFA è stato integrato con l'introduzione di un nuovo sistema di indicizzazione, sulla base del quale sono stati stipulati con gli stessi operatori nuovi contratti per il periodo 2009-2012, prorogabili di altri quattro anni (cfr. considerando 53). La questione da chiarire è se l'introduzione del metodo ALFA e la sua successiva indicizzazione possano essere considerati elementi che modificano il regime di aiuti esistente rendendolo qualificabile come nuovo aiuto.

(197) Il metodo ALFA, come descritto nei considerando da 46 a 50, è un sistema utilizzato per calcolare i costi relativi al trasporto mediante autobus. Il sistema di indicizzazione, come descritto nei considerando da 51 a 53, ha integrato il metodo ALFA introducendo diversi parametri rilevanti per i costi, quali i costi del carburante o i costi delle retribuzioni, in base a cui viene indicizzata la compensazione.

(198) L'introduzione di questo sistema non ha modificato in modo sostanziale la base giuridica e le finalità della concessione della compensazione.

(199) Le disposizioni della CTA, del CTR e della legge sull'istruzione, nonché la prassi amministrativa, sono state interpretate e applicate in modo identico. Le disposizioni e la prassi sono rimaste invariate per tutto il periodo in questione, ossia anche prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE.

(200) La finalità è sempre stata la compensazione degli operatori di trasporto mediante autobus (sia locale di linea, sia scolastico) per la prestazione di servizi che la contea dell'Aust-Agder intende istituire o mantenere.

(201) La compensazione concessa ha sempre coperto il costo del servizio pubblico, meno i ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti nel caso dei contratti netti, più un utile ragionevole. Non sono ammesse forme di compen­ sazione al di fuori di quelle stabilite dalle disposizioni giuridiche sopra menzionate e dalla prassi amministrativa.

(202) Dal punto di vista della normativa in materia di aiuti di Stato, il metodo ALFA non ha introdotto modifiche sostanziali relativamente ai beneficiari degli aiuti erogati nell'ambito del regime. Esso è stato applicato, e continua ad essere applicato, a tutti i concessionari cui è stata affidata la prestazione dei servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder. Quel che è più importante, il sistema non modifica il diritto dei beneficiari a fruire dell'aiuto nell'ambito del regime. Da questo punto di vista, quindi, il regime non è stato ampliato.

(203) L'introduzione del metodo ALFA e la sua successiva indicizzazione sono servite solamente a calibrare con maggior precisione i costi dei servizi di trasporto in base a cui viene concessa la compensazione. Per tutto il periodo considerato, l'importo della compensazione concessa si è basato sugli stessi fattori, quali i costi dell'e­ sercizio degli autobus, i costi dei subappaltatori, i ricavi dei biglietti, ecc. Di conseguenza, il metodo ALFA e l'indi­ cizzazione hanno assicurato un meccanismo migliore in base al quale concedere la compensazione agli stessi beneficiari che già ne fruivano nell'ambito del regime e con le stesse basi giuridiche.

(204) L'Autorità conclude quindi che il metodo ALFA e la sua indicizzazione non hanno modificato in modo sostanziale il regime di aiuti esistente.

(205) Analogamente, non si può ritenere che l'aumento della produzione assicurato nell'ambito del progetto ATP sulle linee Lillesand — Kristiansand e Kristiansand — Arendal abbia modificato in modo sostanziale il regime. Lo scopo del progetto ATP era semplicemente aumentare le attività di Nettbuss Sør AS nel quadro degli stessi contratti di concessione.

(206) Le modifiche sono state apportate a linee già esistenti senza che vi fosse una modifica del regime di aiuti istituito in forza delle norme di legge vigenti. Di conseguenza, l'aumento della produzione nell'ambito del progetto ATP non costituisce una modifica del regime tale da comportare un aiuto a nuove attività qualificabile come nuovo aiuto.

(207) Inoltre, i pagamenti effettuati nel quadro del progetto ATP sono coerenti con il principio della compensazione previsto nel regime, in quanto coprono il costo del servizio pubblico, meno i ricavi dei biglietti per i contratti netti, più un utile ragionevole.

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(208) Il fatto che la compagine degli enti pubblici che hanno contribuito o hanno effettuato la corresponsione della compensazione, come indicato nel considerando 58, sia diversa da quella osservata nel regime di aiuti esistente non ha modificato in modo sostanziale il regime. I servizi pagati ricadevano nell'ambito di tale regime e i pagamenti sono stati effettuati in conformità alle norme giuridiche e finanziarie vigenti per il regime, indipen­ dentemente, quindi, dall'origine dei pagamenti.

(209) Le modifiche sopra menzionate introdotte dal progetto ATP non mettono in discussione la natura del regime quale regime di aiuti esistente. L'Autorità conclude quindi che il progetto ATP non ha modificato in modo sostanziale il regime di aiuti esistente.

3.5 Conclusione

(210) L'Autorità conclude che nell'Aust-Agder è in essere un regime di aiuti basato sulla CTA, sul CTR, sulla legge sull'i­ struzione e sulla prassi amministrativa. L'Autorità ritiene che il regime si qualifichi come regime esistente e che non sia stato modificato in misura sostanziale né dall'applicazione del metodo ALFA o dalla sua indicizzazione, né dall'aumento della produzione sulle linee di autobus esistenti previsto dal progetto ATP.

(211) Il protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte conferisce all'Autorità il potere di procedere all'esame permanente dei regimi di aiuti esistenti (1). Solo nel caso in cui un aiuto esistente risulti incompatibile con il funzionamento dell'accordo SEE, tale aiuto deve essere oggetto di opportune misure ai sensi delle disposizioni degli articoli da 17 a 19 della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte al fine di ottenere l'abolizione o la modifica del regime.

(212) Nel presente caso, l'Autorità non ritiene che la situazione le imponga di attuare misure nei confronti del Regno di Norvegia con riguardo a cambiamenti futuri del regime di aiuti esistente. In proposito, l'Autorità fa notare quanto segue.

(213) In primo luogo, l'Autorità tiene conto del fatto che il contratto di concessione con Nettbuss Sør AS è già giunto a scadenza. Di conseguenza, ogni eventuale valutazione di compatibilità del regime di aiuti esistente relativamente a Nettbuss Sør è priva di oggetto.

(214) In secondo luogo, l'Autorità non ha riscontrato preoccupazioni sulla concorrenza riguardo all'applicazione del regime da parte degli altri operatori di trasporto menzionati nel considerando 35, i cui contratti con l'Aust-Agder sono ancora in corso di validità. L'Autorità ritiene che in relazione a tali operatori di trasporto, il metodo ALFA sia stato correttamente posto in atto in modo da tenere conto unicamente dei costi e dei ricavi derivanti dai servizi pubblici, in conformità all'articolo 49 dell'accordo SEE e alle disposizioni del regolamento (CEE) n. 1191/69 o del regolamento (CE) n. 1370/2007.

(215) In terzo luogo, l'Autorità tiene conto dei procedimenti di infrazione da essa avviati nei confronti della Norvegia per presunte violazioni delle norme SEE in materia di appalti. Il 12 ottobre 2011, l'Autorità ha trasmesso alla Norvegia una lettera di costituzione in mora per inosservanza dei principi di non discriminazione e trasparenza di cui agli articoli 4 e 48 dell'accordo SEE in conseguenza alla decisione di consentire all'Aust-Agder di affidare e prorogare le concessioni di trasporto mediante autobus senza alcuna forma di pubblicazione. Per gli stessi motivi, il 22 giugno 2012 l'Autorità ha emesso un parere motivato indirizzato alla Norvegia. Tale procedura precon­ tenziosa ha lo scopo di dare allo Stato EFTA in questione la possibilità, da una parte, di conformarsi agli obblighi ad esso incombenti ai sensi della legislazione del SEE e, dall'altra, di avvalersi del diritto di difendersi dalle obiezioni formulate dall'Autorità. Le autorità norvegesi si sono quindi impegnate ad adottare leggi nazionali volte ad evitare future violazioni delle norme SEE in materia di appalti pubblici nell'area delle concessioni nel settore dei trasporti.

(216) Alla luce di quanto precede, l'Autorità esercita la propria discrezionalità osservando che, come sopra menzionato, non ravvisa al momento attuale la necessità di avviare le opportune misure di cui agli articoli da 17 a 19 della parte II del protocollo 3.

(217) Inoltre, l'Autorità chiude la presente indagine formale su potenziali nuovi aiuti in relazione al regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder. Tuttavia, a norma dell'articolo 1, paragrafo 1, della parte I del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte, l'Autorità procederà all'esame permanente del regime fino alla sua scadenza e terrà sotto controllo la sua applicazione.

(1) Cfr. articolo 1, paragrafo 1, della parte I del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte.

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4. NUOVI AIUTI AL DI FUORI DEL REGIME DI AIUTI ESISTENTE

4.1 Considerazioni generali

(218) Per quanto concerne gli aiuti esistenti, la giurisprudenza (1) ha stabilito che ogni eventuale sovracompensazione debba essere esaminata innanzitutto alla luce del regime di aiuti. Se il regime di aiuti esistente, per il modo in cui è strutturato o per altri motivi, consente la sovracompensazione, gli importi in eccesso o di sovracompensazione devono essere considerati aiuti esistenti e quindi devono formare oggetto delle opportune misure di cui agli articoli da 17 a 19 della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte.

(219) Viceversa, se la sovracompensazione viene corrisposta al beneficiario al di fuori del regime di aiuti esistente, gli importi in eccesso o di sovracompensazione devono essere trattati secondo la procedura prevista per i nuovi aiuti.

(220) Ne consegue che soltanto i pagamenti effettuati sulla base del regime di aiuti esistente possono essere considerati aiuti esistenti erogati ai sensi di tale regime. I pagamenti che eccedono le perdite effettivamente sostenute e a cui è stata data esecuzione al di fuori del regime di aiuti esistente devono essere invece trattati come nuovi aiuti (2).

4.2 Aiuti concessi al di fuori del regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder

(221) Nella decisione di avvio, l'Autorità ha espresso dubbi riguardo all'eventuale presenza di nuovi aiuti concessi agli operatori di servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder al di fuori del regime di aiuti esistente dal 1994.

(222) Il regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder si applica al trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder da prima dell'entrata in vigore dell'accordo SEE, il 1o gennaio 1994. Tali servizi vengono prestati dai seguenti operatori di trasporto: Birkeland Busser AS, Frolandsruta Frode Oland, Høyvågruta AS, Nettbuss Sør AS, RTB, L/L Setesdal Bilruter e Telemark Bilruter. Dal 2009, con la fusione di Nettbuss Sør AS con Høyvågruta AS e RTB, gli operatori incaricati dello svolgimento di servizi di trasporto pubblico in forza dei contratti nell'Aust-Agder si sono ridotti a cinque. In seguito alla scadenza del contratto di concessione con Nettbuss Sør AS, il 31 dicembre 2014, gli operatori di trasporto che forniscono i servizi in questione nell'ambito del regime di aiuti esistente sono rimasti quattro; i loro contratti di concessione scadranno il 31 dicembre 2016.

(223) L'Autorità fa osservare che gli Stati EFTA godono di un ampio margine di discrezionalità nella definizione dei servizi di interesse economico generale, nonché delle relative condizioni di esecuzione, ivi comprese una valutazione dei costi e dei ricavi di tali servizi e una metodologia appropriata per l'imputazione dei costi e dei ricavi nel caso degli operatori che effettuano anche attività commerciali. Il controllo che l'Autorità ha il potere di esercitare si limita alla verifica di errori manifesti (3).

(224) Nel presente caso, i servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder sono stati definiti servizi d'interesse economico generale dalle autorità norvegesi ai sensi delle disposizioni della CTA, del CTR, della legge sull'istruzione e della prassi amministrativa. L'Autorità ha convenuto con questa definizione e ha anche concluso che il regime di aiuti in Aust-Agder è un regime esistente.

(225) Le disposizioni giuridiche del regime di aiuti esistente prevedono che la compensazione copra il costo dei servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder (meno i ricavi dei biglietti per i contratti netti), più un utile ragionevole.

(226) Pertanto, solo le corresponsioni a titolo di compensazione per la fornitura di detti servizi possono rientrare nel regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder, compresi gli importi eccedenti le perdite effettivamente sostenute, che rientrano nell'ambito di tale regime (4).

(1) Causa C-47/91, Italia/Commissione (EU:C:1994:358); causa E-14/10, Konkurrenten.no AS/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2011 della Corte EFTA, pag. 266, punti 74 e 76). (2) La stessa logica si applica ai regimi che sono stati approvati dall'Autorità o dalla Commissione europea. Cfr., per esempio, C-47/91, Italia/ Commissione (ibid.), punti 25-26. (3) Cause riunite E-10/11 ed E-11/11, Hurtigruten ASA/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2012 della Corte EFTA, pag. 758, punto 150). (4) A questo proposito, la decisione dell'Autorità lascia impregiudicata l'applicazione delle norme nazionali (ad es. delle disposizioni del diritto commerciale) in virtù delle quali ogni eventuale sovracompensazione corrisposta, rientrante nell'ambito del regime di aiuti esistente, può dover essere recuperata.

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(227) Nel presente caso, i seguenti pagamenti non possono basarsi sulle disposizioni giuridiche e sulla prassi ammini­ strativa del regime:

— pagamenti diretti per i servizi di trasporto non definiti come servizi di interesse economico generale (ad es. servizi commerciali);

— pagamenti diretti per altri servizi di trasporto non formanti oggetto dei contratti di concessione stipulati (ad es. determinate linee); e

— pagamenti diretti per servizi di trasporto pubblico che rientravano nel regime di aiuti esistente ma non esistono più.

(228) Tali pagamenti, effettuati con risorse statali, come descritto in precedenza, conferiscono un vantaggio selettivo agli operatori di trasporto che non possono ricadere nell'ambito di applicazione delle disposizioni e della prassi amministrativa del regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder, dato che si riferiscono o a servizi che il mercato fornisce già, o a servizi di trasporto non definiti tali da ricevere una compensazione di servizio pubblico, o infine a situazioni che esulano dall'ambito del regime di aiuti quale originariamente concepito. Ciò premesso, in riferimento a quest'ultima situazione, un pagamento effettuato a titolo di compensazione per un servizio pubblico che non esiste più non può ritenersi effettuato sulla base delle disposizioni che prevedono il regime, semplicemente perché tali servizi non sono più oggetto di tale regime.

(229) Inoltre, questi pagamenti effettuati al di fuori del regime sembrano coprire costi che avrebbero dovuto essere sostenuti dagli operatori di trasporto stessi e costi che non sono nemmeno stati sostenuti. Di conseguenza, tali pagamenti costituiscono una forma di aiuto al funzionamento tale da falsare la concorrenza e incidere sugli scambi tra le parti contraenti.

(230) In questo contesto, l'Autorità ha valutato le informazioni trasmesse dalle autorità norvegesi in merito alle diverse attività di tutte le imprese di trasporto che svolgono servizi di trasporto locale di linea e scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder.

(231) Le autorità norvegesi hanno asserito che, fatta eccezione per Nettbuss Sør AS, le modalità di calcolo della compensazione, considerato il fatto che i ricavi generati corrispondevano ai costi stimati per la prestazione dei servizi di trasporto, hanno garantito la corresponsione agli operatori di una compensazione strettamente limitata ai servizi pubblici.

(232) Per il periodo antecedente al 2004, l'Autorità non ha identificato, sulla base delle informazioni fornite dalle autorità norvegesi, alcun pagamento che si possa ritenere escluso dal campo di applicazione del regime di aiuti esistente.

(233) Per il periodo successivo al 2004 e all'introduzione del metodo ALFA (e alla sua indicizzazione a partire dal 2009), l'Autorità rileva invece che alcuni pagamenti corrisposti esulano effettivamente dal campo di applicazione del regime di aiuti esistente a favore di Nettbuss Sør AS.

(234) L'Autorità non ha identificato, per il periodo successivo al 2004, pagamenti di questa natura a favore di altri operatori di trasporto nell'Aust-Agder.

4.2.1 Pagamenti corrisposti a Nettbuss Sør AS per il periodo 2004–2014 al di fuori del regime

(235) La società ha introdotto la separazione contabile nel 2009, distinguendo le attività pubbliche da quelle commerciali.

(236) Come hanno indicato le autorità norvegesi, il metodo ALFA è fondamentalmente un modello basato sui costi ed è stato un sistema fondato sulla fiducia. Prima di ogni anno di produzione, Nettbuss Sør AS ha presentato i costi e i ricavi stimati relativi ai servizi pubblici. L'Aust-Agder ha supposto che l'impresa effettuasse una regolare imputazione dei ricavi distinguendo tra servizi pubblici e servizi commerciali. Come ammettono le autorità norvegesi, sulla base delle informazioni identificate tardivamente, sembra che non fosse così.

(237) Come menzionato nei considerando 93 e 94, sulla base delle informazioni trasmesse dalle autorità norvegesi relativamente alla produzione di Nettbuss Sør AS, la produzione dichiarata differisce da quella che avrebbe dovuto essere dichiarata ai fini della compensazione di servizio pubblico.

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(238) In base ai prospetti della produzione presentati, Nettbuss Sør AS ha ricevuto una compensazione diretta anche per le proprie attività commerciali. Ad esempio, dai prospetti risulta che Nettbuss Sør AS ha ricevuto una compensazione per i servizi notturni, pur rientrando questi servizi nelle attività commerciali dell'impresa. Nettbuss Sør AS non ha contestato che questi servizi commerciali siano stati effettivamente inclusi nei calcoli per la compensazione nell'ambito del metodo ALFA.

(239) Dalle informazioni trasmesse risulta anche che l'Aust-Agder ha continuato a pagare una compensazione di servizio pubblico per alcune linee (ad es. Grimstad — Heggedalen e Heggedalen — Grimstad) sebbene queste linee non fossero più servite.

(240) L'Autorità rileva inoltre che è stata pagata una compensazione di servizio pubblico per linee che non ricadono nel contratto di servizio pubblico (ad es. la tratta Kilsund — Kitron, Tangen Hisøy — Kitron, Tangen Hisøy — Kilsund e il trasporto senza passeggeri fino alla prima fermata per il «Sørlandsekspressen», ossia l'autobus espresso che collega Kristiansand a Oslo).

(241) Di conseguenza, tutti i pagamenti sopra menzionati corrisposti a titolo di compensazione per attività erroneamente o irregolarmente incluse nei prospetti della produzione ai fini dell'applicazione del metodo ALFA non si basano sulle disposizioni giuridiche e sulla prassi amministrativa del regime di aiuti esistente nell'Aust- Agder.

(242) La tabella che segue sintetizza la produzione dichiarata, i costi lordi, gli aggiustamenti dovuti agli scostamenti e le differenze nella produzione e nei costi calcolate da Asplan Viak utilizzando i prospetti del metodo ALFA e l'indi­ cizzazione (1).

Tabella 2

Differenze relative alla produzione e ai costi per il periodo 2004-2014

Aggiustamenti Aggiustamenti Produzione della produzione Differenza nella Costi lordi dei costi dovuti Anno dichiarata dovuti agli Indicizzazione % produzione e nei (NOK) agli scostamenti (km) scostamenti costi (NOK) (NOK) (km)

2004 3 975 228 3 794 839 76 696 086 73 472 776 180 389 3 223 310

2005 4 255 732 4 073 656 80 615 271 77 330 623 182 076 3 284 648

2006 4 527 693 4 169 542 87 502 717 81 365 293 358 151 6 137 424

2007 4 255 080 4 012 600 85 848 541 81 109 328 242 480 4 739 212

2008 4 471 364 4 140 826 88 417 220 81 963 624 330 538 6 453 596

2009 4 471 364 4 059 622 94 960 094 86 302 626 7,40 (1) 411 742 8 657 469

2010 2,50 8 873 906

(1) Secondo le autorità norvegesi, i calcoli effettuati non possono essere considerati definitivi, dato che i punti di partenza utilizzati per ogni anno possono non essere del tutto precisi. L'importo totale sarebbe in ogni caso vicino a 80 milioni di NOK.

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Aggiustamenti Aggiustamenti Produzione della produzione Differenza nella Costi lordi dei costi dovuti Anno dichiarata dovuti agli Indicizzazione % produzione e nei (NOK) agli scostamenti (km) scostamenti costi (NOK) (NOK) (km)

2011 5,00 9 317 601

2012 3,50 9 643 717

2013 3,33 9 964 853

2014 1,78 10 142 227

Totale 80 437 962

(1) Questo dato indica che la percentuale di adeguamento dei costi nel 2009 è stata del 7,4 % rispetto al 2008, tenendo conto degli aggiustamenti dei costi e dei prezzi. Dal 2009 in avanti, il sistema di indicizzazione istituito è stato utilizzato per inte­ grare i risultati ottenuti con il metodo ALFA.

(243) Le autorità norvegesi hanno fatto presenti scostamenti nella produzione anche in relazione agli obblighi di servizio pubblico definiti in modo chiaro. L'Autorità valuterà se questi scostamenti rientrino nell'ambito del regime di aiuti esistente o se ne esulino.

(244) L'Autorità osserva che, insieme alla tabella 1 che figura nel considerando 96, la tabella che precede include negli scostamenti relativi alla produzione servizi di trasporto scolastico mediante autobus. In particolare, come riferito dalle autorità norvegesi, per il trasporto di alunni alle e dalle lezioni di nuoto e per una linea specifica, Nettbuss Sør AS sembra aver percepito una compensazione da due fonti contemporaneamente, ossia la contea dell'Aust- Agder e i comuni (1).

(245) Riguardo alla produzione relativa agli anni scolastici e agli «anni ripetuti», nonché ai servizi di trasporto scolastico mediante autobus, è stato riportato che Nettbuss Sør AS ha ricevuto una compensazione per un periodo dell'anno più lungo di quello richiesto, ovvero per 51 settimane di scuola (255 giorni di scuola) anziché 38 (192 giorni di scuola).

(246) Inoltre, le autorità norvegesi hanno indicato che alcune tratte di trasporto pubblico (non sono stati forniti esempi di itinerari specifici) sono state accorciate senza l'approvazione della contea e senza un corrispondente aggior­ namento dei prospetti della produzione presentati ai fini della concessione della compensazione. L'Autorità ritiene che questi scostamenti della produzione si riferiscano a servizi di trasporto per i quali è stata concessa una compensazione sulla base del regime di aiuti esistente. Non si può quindi sostenere che questa presunta sovracompensazione costituisca un nuovo aiuto concesso al di fuori del regime. Il semplice fatto che il regime di aiuti è stato strutturato in modo improprio rendendo così possibile una compensazione superiore alle perdite effettivamente sostenute, ma rientranti nell'ambito del regime di aiuti, non rende tale compensazione qualificabile come un nuovo aiuto. Questi importi di sovracompensazione rimangono quindi ricadenti nel regime di aiuti esistente.

(247) Infine, relativamente al servizio navetta aeroportuale mediante autobus esercito da Nettbuss Sør AS e integrato nel progetto ATP, illustrato ai considerando da 56 a 62, l'Autorità osserva che l'Aust-Agder, riducendo i costi relativi all'esercizio delle linee 39 e 40 di servizio pubblico, ha consentito alla società di realizzare risparmi diretti sui costi per un importo stimato di 1 020 000 NOK, come indicato dalle autorità norvegesi, permettendo in questo modo a Nettbuss Sør AS di mantenere il proprio servizio navetta aeroportuale mediante autobus.

(1) In base al caso numero 158 del 18 dicembre 2001, la contea dell'Aust-Agder ha deciso di non assumersi più la responsabilità del «midtskyss». Da allora, la responsabilità di tale servizio è stata trasferita ai comuni e Nettbuss Sør AS ha iniziato a fatturare ai comuni e non più all'Aust-Agder questo servizio di trasporto. I comuni hanno pagato il «midtskyss» fino al 2013, quando la responsabilità di tale servizio è tornata all'Aust-Agder, che ha deciso di coprire anche il costo già sostenuto dai comuni nel 2011 e 2012. Dal 2013, Nettbuss Sør AS fattura direttamente all'Aust-Agder. Per quanto riguarda le lezioni di nuoto, in Norvegia queste fanno parte dell'istruzione primaria, che ai sensi della legge sull'istruzione ricade sotto la responsabilità dei comuni. Inoltre, Nettbuss Sør AS ha dichiarato all'Aust- Agder, ai fini della compensazione di servizio pubblico, una produzione riferita a una linea denominata Karjolen. Secondo le autorità norvegesi, da alcuni anni questa linea è finanziata dal comune di Arendal e quindi non avrebbe dovuto essere riportata nei prospetti. Nettbuss Sør AS ammette che questa produzione non avrebbe dovuto essere inserita nei prospetti.

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(248) Tale importo era stato incluso inizialmente nella compensazione complessiva concessa a Nettbuss Sør AS per l'assolvimento degli obblighi di servizio pubblico nell'Aust-Agder. Visto che tali obblighi (ossia le linee 39 e 40) sono venuti meno con effetto dall'ottobre 2013 fino al 20 gennaio 2014, l'importo stimato di 1 020 000 NOK avrebbe dovuto essere detratto dalla compensazione complessiva corrisposta annualmente a Nettbuss Sør AS. La mancata detrazione di questo importo dalla compensazione complessiva e il suo utilizzo a beneficio delle attività commerciali costituisce una forma di sovracompensazione corrisposta al di fuori del regime di aiuti esistente. Anche questo importo, quindi, è considerato un nuovo aiuto qualificabile come aiuto al funzionamento.

4.2.2 Obblighi procedurali

(249) Ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, della parte I del protocollo 3, «all'Autorità di vigilanza sono comunicati, in tempo utile perché presenti le sue osservazioni, i progetti diretti a istituire o modificare aiuti. Lo Stato interessato non può dare esecuzione alle misure progettate prima che tale procedura abbia condotto a una decisione finale».

(250) Avendo omesso di trasmettere notifica delle misure di aiuto sopra identificate, le autorità norvegesi non hanno rispettato l'obbligo di notifica. Inoltre, avendo posto in esecuzione le misure di aiuto, non hanno rispettato l'obbligo di sospensione.

(251) L'Autorità può quindi concludere che le autorità norvegesi non hanno rispettato gli obblighi loro incombenti ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 3, della parte I del protocollo 3.

4.2.3 Compatibilità dei pagamenti corrisposti a Nettbuss Sør AS per il periodo 2004-2014 al di fuori del regime

(252) L'Autorità ha esaminato le misure di aiuto in questione per stabilire se esse possano risultare compatibili con l'accordo SEE. Come descritto in precedenza, l'aiuto consiste nel finanziamento di servizi che il mercato fornisce già, o di servizi di trasporto che le disposizioni giuridiche che disciplinano il regime di aiuti esistente nell'Aust- Agder non definiscono ammissibili alla compensazione di servizio pubblico, o infine servizi di trasporto che non esistono più. Detto finanziamento costituisce un aiuto al funzionamento che riduce le spese correnti sostenute da Nettbuss Sør AS.

(253) Le autorità norvegesi non hanno addotto motivazioni che inducano a considerare tali aiuti compatibili con l'accordo SEE; al contrario, hanno esse stesse segnalato che gli scostamenti relativi alla produzione non rientrano nel regime di aiuti esistente in base al quale Nettbuss Sør AS aveva diritto a ricevere una compensazione di servizio pubblico.

(254) Nettbuss Sør AS osserva in linea di principio che per effetto degli accordi e delle negoziazioni particolari di cui ai considerando 109 e 110, in realtà non vi è stata alcuna sovracompensazione, visto che gli errori contenuti nella dichiarazione dei costi di produzione ai fini della concessione della compensazione pubblica, nonché le modifiche introdotte nell'orario di produzione, sono stati «corretti» bilanciando i pagamenti con la compensazione riconosciuta a Nettbuss Sør AS. Inoltre, come indicato nel considerando 111, i ricavi commerciali generati sono stati detratti nel calcolo della compensazione, in conseguenza del fatto che nei prospetti della produzione presentati ai fini del calcolo della compensazione sono state incluse alcune specifiche linee commerciali. Infine, Nettbuss Sør AS sostiene che la compensazione effettiva riconosciuta è stata inferiore a quella che sarebbe stata corrisposta applicando il metodo ALFA.

(255) Riguardo all'argomentazione di Nettbuss Sør AS, il metodo ALFA, descritto nel considerando 48, contiene elementi essenziali per il calcolo normalizzato dei costi dell'esercizio degli autobus, quali: i) calcolo della produzione sulla base del numero di chilometri per periodo di produzione per veicolo; ii) calcolo dei costi sulla base dei costi unitari moltiplicati per il numero di chilometri per veicolo; iii) calcolo dei ricavi durante il periodo di produzione. Inoltre, i ricavi stimati per l'anno successivo sono aggiustati tenendo conto dei ricavi delle società di trasporto mediante autobus nell'anno corrente, nonché degli eventuali aumenti delle tariffe proposti dall'Aust- Agder per l'anno successivo. I ricavi vengono quindi detratti dalla compensazione concessa.

(256) Tuttavia, nel presente caso è evidente che nel calcolo della compensazione di servizio pubblico concessa a Nettbuss Sør AS sulla base del metodo ALFA sono state incluse attività non soggette a obblighi di servizio pubblico o altre attività non ammissibili a beneficiare della compensazione di servizio pubblico nel quadro del regime di aiuti esistente. Parimenti, le autorità norvegesi non sono state in grado di confermare e documentare per gli anni successivi al 2004 il tipo di costi di produzione per i quali doveva essere concessa la compensazione di servizio pubblico, nonché i ricavi pertinenti da detrarre. Di conseguenza, l'Autorità non è in grado di appurare,

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sulla base delle informazioni fornite, la differenza tra i costi imputabili alle attività di servizio pubblico e i ricavi corrispondenti (1). Questo costituisce in sé una dimostrazione del fatto che ogni pagamento corrisposto a Nettbuss Sør AS al di fuori del metodo ALFA costituisce un nuovo aiuto che assicura un vantaggio illegittimo all'operatore di trasporto.

(257) L'argomento secondo cui hanno già avuto luogo negoziazioni e accordi per adeguare la compensazione corrisposta a Nettbuss Sør AS e che in conseguenza di tali accordi e negoziazioni, come sostiene Nettbuss Sør AS, detta compensazione è risultata inferiore a quella che si sarebbe ottenuta con il metodo ALFA non fa ricadere le misure controverse nell'ambito di applicazione dell'articolo 49 dell'accordo SEE e dei regolamenti sui trasporti. Inoltre, ciò non può costituire un rimedio agli errori relativi alla produzione inclusi nei prospetti della produzione utilizzati come base per il calcolo della compensazione da concedere.

(258) Il metodo ALFA (e la sua indicizzazione a partire dal 2009) sono stati introdotti e applicati per calcolare la compensazione nell'ambito del regime di aiuti esistente; tuttavia, nel caso di specie il metodo ALFA è stato applicato erroneamente includendovi una parte della produzione di Nettbuss Sør AS che le autorità norvegesi avrebbero dovuto escludere dal calcolo della compensazione di servizio pubblico. Non rientrando nel regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder, quest'ultima costituisce un nuovo aiuto non concesso sulla base del regime, che l'Autorità valuta nel merito. Gli sforzi di Nettbuss Sør AS volti a stabilire un nesso tra questi due procedimenti di aiuto separati sono quindi privi di oggetto ai fini della valutazione, da parte dell'Autorità, dei pagamenti percepiti da Nettbuss Sør AS in quanto aiuti di Stato al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014.

(259) Allo stesso modo, per quanto concerne le entrate, l'Autorità non può accettare il ragionamento di Nettbuss Sør AS secondo cui i ricavi commerciali nel quadro del metodo ALFA hanno determinato una corrispondente riduzione della compensazione effettiva erogata, in conseguenza del fatto che, come ammette la stessa Nettbuss Sør AS, nel calcolo era stata inclusa una parte della produzione commerciale.

(260) Nettbuss Sør AS ha presentato un prospetto riepilogativo dei ricavi commerciali dedotti nel calcolo della compen­ sazione per il periodo 2007–2010. Orbene, tale prospetto riporta ricavi commerciali effettivamente dedotti nel calcolo della compensazione da accordare; l'Autorità rileva tuttavia che tali ricavi non avrebbero nemmeno dovuto essere considerati nel metodo ALFA, concepito per includere costi e ricavi derivanti esclusivamente dalle attività di servizio pubblico. Come già osservato, questo non fa rientrare le misure controverse nell'ambito di applicazione dell'articolo 49 dell'accordo SEE e dei regolamenti sui trasporti ai fini della compatibilità, e gli sforzi volti a stabilire un nesso tra questi due procedimenti di aiuto separati sono quindi privi di oggetto ai fini della valutazione, da parte dell'Autorità, dei pagamenti percepiti da Nettbuss Sør AS come aiuti di Stato al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014.

(261) A questo proposito, l'Autorità non è in grado di valutare nel merito quella che sembra essere una controversia in corso tra Nettbuss Sør AS e la contea riguardo agli importi effettivi di aiuto dovuti nell'ambito del regime, soprattutto perché non è possibile stabilire senza alcun dubbio che gli aiuti corrisposti a Nettbuss Sør AS al di fuori del regime di aiuti esistente sono effettivamente stati restituiti, integralmente o in parte, alla contea.

(262) Poiché le nuove attività di aiuto non si riferiscono a obblighi di servizio pubblico affidati all'operatore di trasporto, l'articolo 49 dell'accordo SEE e i regolamenti (CEE) n. 1191/69 e/o (CE) n. 1370/2007 non sono applicabili.

(263) Inoltre, le deroghe previste dall'articolo 61, paragrafo 2, dell'accordo SEE per gli aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori, gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali e gli aiuti concessi a talune aree della Repubblica federale di Germania non si applicano nel caso in oggetto.

(264) Non si applica neppure la deroga prevista dall'articolo 61, paragrafo 3, lettera a), dell'accordo SEE che autorizza gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione. Le misure di aiuto controverse, infatti, non sono correlate alla realizzazione di nessun tipo di attività in regioni specifiche.

(265) Analogamente, non si può ritenere che i pagamenti ricevuti da Nettbuss Sør AS al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014 promuovano la realizzazione di un progetto di comune interesse europeo o che siano intese a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia della Norvegia, come previsto all'articolo 61, paragrafo 3, lettera b), dell'accordo SEE.

(1) Causa C-504/07, Antrop e altri/Conselho de Ministros e altri (EU:C:2009:290, punti 26-27).

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(266) Infine, i pagamenti che Nettbuss Sør AS ha ricevuto al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014 non possono essere considerati compatibili alla luce dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera c), dell'accordo SEE, che permette di autorizzare gli aiuti volti a promuovere lo sviluppo di determinate attività o regioni economiche, sempreché non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse. A questo proposito, giova sottolineare che le sovvenzioni dirette controverse non rientrano nell'ambito degli orientamenti dell'Autorità che definiscono i criteri di compatibilità con il funzionamento dell'accordo SEE di determinati tipi di aiuti.

(267) I pagamenti che Nettbuss Sør AS ha ricevuto al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014 costituiscono quindi un aiuto al funzionamento che rafforza artificiosamente la posizione concorrenziale di Nettbuss Sør AS rispetto ad imprese analoghe sollevandola da oneri normalmente a carico di operatori di trasporto analoghi.

(268) Secondo la giurisprudenza, questi aiuti al funzionamento sono in linea di principio incompatibili con il funzio­ namento dell'accordo SEE e non possono rientrare nel campo di applicazione dell'articolo 61, paragrafo 3, lettera c), poiché essi falsano le condizioni della concorrenza nei settori ove sono concessi senza essere in grado tuttavia, per la loro stessa natura, di conseguire uno degli obiettivi fissati da tale disposizione (1).

(269) Alla luce di quanto precede, l'Autorità conclude che i pagamenti percepiti da Nettbuss Sør AS al di fuori del regime di aiuti esistente per il periodo 2004–2014 sono incompatibili con il funzionamento dell'accordo SEE.

4.3 Conclusione sull'aiuto concesso a Nettbuss Sør AS al di fuori del regime di aiuti esistente nell'Aust- Agder per il periodo 2004–2014

(270) L'Autorità conclude che le autorità norvegesi hanno fornito a Nettbuss Sør AS, nel periodo 2004–2014, un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE che esula dal regime di aiuti esistente nell'Aust- Agder. Detto nuovo aiuto costituisce un aiuto al funzionamento incompatibile con il funzionamento dell'accordo SEE.

5. CONCLUSIONE DELLA PRESENTE INDAGINE FORMALE

(271) L'Autorità ritiene che la compensazione per il trasporto locale di linea mediante autobus (ivi compreso il finanziamento del progetto ATP) e il trasporto scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder nel periodo dal 1994 a oggi costituisca un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

(272) L'Autorità ritiene che l'aiuto per il trasporto locale di linea mediante autobus di cui sopra sia stato concesso sulla base di un regime di aiuti esistente basato sulla CTA, sul CTR e sulla prassi amministrativa. L'Autorità ritiene inoltre che l'aiuto per il trasporto scolastico mediante autobus di cui sopra sia stato concesso sulla base di un regime di aiuti esistente basato sulla legge sull'istruzione.

(273) Alla luce di quanto osservato nei considerando da 211 a 215, l'Autorità decide di chiudere il procedimento d'indagine formale relativo al regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder.

(274) L'Autorità conclude inoltre che le autorità norvegesi hanno fornito a Nettbuss Sør AS, nel periodo 2004–2014, un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE che esula dal regime di aiuti esistente nell'Aust-Agder. Le autorità norvegesi hanno dato esecuzione illegalmente a tale aiuto in violazione dell'articolo 1, paragrafo 3, della parte I del protocollo 3. Tale aiuto costituisce un aiuto al funzionamento incompatibile con il funzionamento dell'accordo SEE e dovrà essere recuperato presso il beneficiario.

6. RECUPERO

(275) A norma dell'accordo SEE, l'Autorità è competente per decidere che lo Stato in questione debba abolire l'aiuto qualora abbia accertato la sua incompatibilità con il funzionamento dell'accordo SEE. La giurisprudenza costante della Corte EFTA indica che l'obbligo imposto a uno Stato di abolire un aiuto considerato incompatibile con il mercato interno è finalizzato al ripristino dello status quo ante (2).

(1) Causa T-211/05, Italia/Commissione (EU:T:2009:304, punto 173). (2) Cause riunite E-4/10, E-6/10 ed E-7/10, Principato del Liechtenstein e altri/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2011 della Corte EFTA, pag. 16, punto 142); cause riunite E-10/11 ed E-11/11, Hurtigruten ASA/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2012 della Corte EFTA, pag. 758, punto 286).

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(276) Inoltre, in conformità alla giurisprudenza consolidata tale obiettivo è raggiunto quando il beneficiario ha rimborsato gli importi concessi a titolo di aiuti illegali, perdendo quindi il vantaggio di cui aveva fruito sul mercato rispetto ai suoi concorrenti, e la situazione esistente prima della corresponsione dell'aiuto è ripristinata (1).

(277) Per i motivi sopra indicati, l'Autorità ritiene che le autorità norvegesi abbiano erogato a titolo di compensazione pagamenti che eccedono le perdite effettivamente sostenute e che esulano dal regime di aiuti esistente nell'Aust- Agder. I pagamenti costituiscono nuove misure di aiuto di Stato incompatibili con il funzionamento dell'accordo SEE. Poiché queste misure non sono state notificate all'Autorità, a norma dell'articolo 14 della parte II del protocollo 3, l'Autorità decide che l'aiuto illegale incompatibile con le norme in materia di aiuti di Stato ai sensi dell'accordo SEE debba essere recuperato presso il beneficiario.

(278) Inoltre, l'Autorità dispone il recupero dei nuovi aiuti incompatibili limitatamente ai 10 anni precedenti la data in cui l'Autorità ha agito per la prima volta. In questo caso, l'Autorità ha agito per la prima volta, trasmettendo una richiesta di informazioni alle autorità norvegesi, il 10 novembre 2011 (2). L'Autorità ha accertato l'esistenza di nuovi aiuti incompatibili nel periodo 2004–2014. Tutti gli aiuti incompatibili concessi in detto periodo sono quindi soggetti a recupero.

(279) Le autorità norvegesi sono invitate a fornire informazioni dettagliate e precise circa l'importo degli aiuti concessi a Nettbuss Sør AS nel periodo 2004–2014.

(280) In particolare, l'Autorità desidera fornire alle autorità norvegesi le informazioni e le direttive che seguono in merito al recupero.

a. Con la riduzione dei costi associati all'esercizio delle linee di servizio pubblico 39 e 40, Nettbuss Sør AS ha potuto beneficiare di risparmi diretti sui costi per un importo di 1 020 000 NOK, in base alle stime delle autorità norvegesi. Detto importo, che non rappresenta una compensazione di servizio pubblico, deve essere recuperato insieme all'interesse composto calcolato dalla data in cui l'importo è stato posto a disposizione dell'impresa a vantaggio del servizio navetta aeroportuale, vale a dire dall'ottobre 2013.

b. Il recupero è ordinato esclusivamente in relazione alla produzione che si discosta da quella che avrebbe dovuto essere dichiarata come produzione ai fini del calcolo della compensazione di servizio pubblico con il metodo ALFA. Ciò premesso, l'ordine di recupero si applica ai pagamenti seguenti:

i. pagamenti diretti per i servizi di trasporto non definiti come servizi di interesse economico generale (ad es. servizi commerciali);

ii. pagamenti diretti per altri servizi di trasporto non formanti oggetto dei contratti di concessione stipulati (ad es. determinate linee); e

iii. pagamenti diretti per servizi di trasporto pubblico che rientravano nel regime di aiuti esistente ma non esistono più.

c. L'Autorità conclude che gli importi da recuperare devono riflettere il numero di chilometri oggetto di scostamento nei dati riportati per il periodo che va dal 1o gennaio 2004 fino alla scadenza del contratto il 31 dicembre 2014, tenendo conto del principio di calcolo dei costi stabilito con il metodo ALFA. Dall'importo totale da recuperare sono dedotti i ricavi delle attività pubbliche nonché commerciali restituiti alla contea. L'interesse composto decorre dalla data in cui l'aiuto è stato erogato a Nettbuss Sør AS,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La compensazione per il trasporto locale di linea mediante autobus (ivi compreso il finanziamento del progetto ATP) e per il trasporto scolastico mediante autobus nell'Aust-Agder nel periodo dal 1994 a oggi costituisce un aiuto di Stato, ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE concesso nell'ambito di un regime di aiuti esistente; l'indagine formale al riguardo è quindi chiusa.

(1) Causa C-75/97, Belgio/Commissione (EU:C:1999:311, punti 64 e 65). Cfr. cause riunite E-5/04, E‑6/04 ed E-7/04, Fesil e Finnfjord, PIL e altri e Norvegia/Autorità di vigilanza EFTA (Raccolta 2005 della Corte EFTA, pag. 121, punto 178) e causa C-310/99, Italia/Commissione (ECLI:EU:C:2002:143, punto 98). Cfr. anche punto 2.2.1 degli orientamenti dell'Autorità in materia di recupero degli aiuti illegali e incompatibili, disponibili all'indirizzo: http://www.eftasurv.int/state-aid/legal-framework/state-aid-guidelines/. (2) Articolo 15 della parte II del protocollo 3 dell'accordo sull'Autorità di vigilanza e la Corte. Cfr. anche causa C-276/03, Scott/Commissione (ECLI:EU:C:2005:590).

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Articolo 2

I pagamenti che Nettbuss Sør AS ha ricevuto dal 2004 al 2014 al di fuori del regime di aiuti esistente di cui all'articolo 1 costituiscono un aiuto di Stato incompatibile con il funzionamento dell'accordo SEE ai sensi dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE.

Articolo 3

Le autorità norvegesi adottano tutte le misure necessarie per recuperare da Nettbuss Sør AS l'aiuto di cui all'articolo 2 messo illegalmente a disposizione della stessa.

Le somme da recuperare comprendono gli interessi e gli interessi composti che decorrono dalla data in cui sono state messe a disposizione del beneficiario fino a quella del loro recupero. Gli interessi sono calcolati sulla base dell'articolo 9 della decisione dell'Autorità di vigilanza EFTA n. 195/04/COL, modificata dalla decisione dell'Autorità di vigilanza EFTA n. 789/08/COL del 17 dicembre 2008.

Articolo 4

Il recupero è eseguito senza indugio e in conformità alle procedure previste dalla legislazione nazionale, a condizione che queste consentano l'esecuzione immediata ed effettiva della presente decisione.

Le autorità norvegesi provvedono a dare esecuzione al recupero dell'aiuto entro quattro mesi dalla notifica della presente decisione

Articolo 5

Entro due mesi dalla data di notifica della presente decisione, le autorità norvegesi presentano all'Autorità le seguenti informazioni:

1. l'importo complessivo (capitale e interessi) che deve essere recuperato presso Nettbuss Sør AS;

2. nei limiti del possibile, le date in cui gli importi da recuperare sono stati messi a disposizione di Nettbuss Sør AS;

3. una relazione dettagliata sui progressi compiuti e sulle misure già adottate per conformarsi alla presente decisione;

4. documenti attestanti che il recupero dell'aiuto illegittimo e incompatibile presso Nettbuss Sør AS è in corso (ad es. circolari, ordini di recupero emessi, ecc.).

Articolo 6

Il Regno di Norvegia è destinatario della presente decisione.

Articolo 7

Il testo in lingua inglese della presente decisione è il solo facente fede.

Fatto a Bruxelles, il 7 maggio 2015

Per l'autorità di vigilanza EFTA

Oda Helen SLETNES Frank BÜCHEL Presidente Membro del Collegio

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DECISIONE DELL'AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA N. 94/16/COL dell'11 maggio 2016 per chiedere alla Norvegia di non adottare la misura notificata a norma dell'articolo 4, paragrafo 2, dell'atto di cui al punto 56 g dell'allegato XIII dell'accordo SEE (direttiva 97/70/CE del Consiglio, che istituisce un regime di sicurezza armonizzato per le navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri) relativa alle navi che utilizzano serbatoi ad acqua marina refrigerata per adempiere i requisiti di stabilità [2016/1891]

L'AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA,

visto l'atto di cui al punto 56 g del capo V dell'allegato XIII dell'accordo SEE, direttiva 97/70/CE del Consiglio, dell'11 dicembre 1997, che istituisce un regime di sicurezza armonizzato per le navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri (1), come modificato (nel prosieguo: «l'atto»), come adattata all'accordo SEE dal relativo protocollo 1, in particolare all'articolo 4, paragrafo 4, lettera b, dell'atto,

le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato dei trasporti EFTA,

deliberando secondo la procedura d'esame,

vista la decisione 103/13/COL dell'Autorità di vigilanza EFTA (nel prosieguo: «l'Autorità») del 13 marzo 2013 che abilita il membro del Collegio competente per i trasporti ad adottare talune decisioni (doc. n. 578349),

considerando quanto segue:

Il 21 aprile 2015 l'Autorità marittima norvegese ha notificato un'esenzione, invocando l'articolo 4, paragrafo 2, dell'atto relativo alle navi da pesca che utilizzano serbatoi ad acqua marina refrigerata come zavorra (doc. n. 754705).

Il 16 settembre 2015 l'Autorità ha informato la Norvegia che non riteneva la notifica presentata suffragata da elementi di prova sufficienti (doc. n. 773295) e ha invitato la Norvegia a ritirare la notifica o a presentare ulteriori documenti giustificativi a supporto della stessa. Con messaggio di posta elettronica del 25 settembre 2015 la Norvegia ha informato l'Autorità che sarebbe stata trasmessa ulteriore documentazione (doc. n. 774042).

Il 23 novembre 2015 l'Autorità ha ricevuto le ulteriori informazioni trasmesse dall'Autorità marittima norvegese (doc. n. 781516). È quindi soltanto da tale data che l'Autorità considera la notifica correttamente presentata ed è sempre da tale data che è iniziato a decorrere il periodo di sei mesi di cui all'articolo 4, paragrafo 4, lettera b), dell'atto.

Secondo la notifica presentata, la Norvegia intende modificare la propria legislazione nazionale per adottare la seguente esenzione:

«Nel regolamento n. 660, del 13 giugno 2000, relativo alla costruzione, al funzionamento, all'equipaggiamento e alle verifiche delle navi da pesca con una lunghezza fuori uguale o superiore a 15 m, al § 3-2 (4) il testo seguente sarà inserito dopo l'espressione “permanentemente fissata”.

Le navi da pesca che impiegano acqua marina refrigerata per stoccare e raffreddare il pescato possono utilizzare i relativi serbatoi per soddisfare i requisiti di stabilità. Tali navi da pesca devono essere equipaggiate di un sistema che monitori l'esatta quantità di acqua marina refrigerata in ciascun serbatoio. Qualora il livello dell'acqua fosse inferiore al requisito minimo fissato dai calcoli di stabilità approvati, si attiva un segnale di allarme, visivo e acustico, nella timoniera.»

La regola 2 (criteri di stabilità), paragrafo 3, del capitolo III dell'allegato I dell'atto stabilisce che sulle navi di lunghezza inferiore a 45 metri la zavorra deve essere permanente e in tal caso deve essere solida e fissata in modo sicuro alla nave. L'amministrazione dei paesi SEE può accettare zavorra liquida solo se stoccata in contenitori completamente riempiti e non collegati a nessun sistema di pompaggio della nave. Secondo la descrizione, l'esenzione notificata dalla Norvegia non soddisfa tali condizioni.

(1) GU L 34 del 9.2.1998, pag. 1

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L'articolo 4, paragrafo 2, dell'atto, stabilisce che i paesi SEE applichino all'adozione di misure di esenzione le disposizioni della regola 3, paragrafo 3, del capitolo I dell'allegato del protocollo di Torremolinos, secondo la procedura di cui al paragrafo 4 dello stesso articolo. A norma della regola 3, paragrafo 3, possono essere esonerate le navi impegnate nell'e­ sercizio della pesca in prossimità della costa. La notifica della Norvegia indica tuttavia tali condizioni non sono soddisfatte («gran parte della flotta da pesca è coinvolta in operazioni di pesca pelagica a grande distanza dai porti»).

Inoltre, come previsto dalla regola 3, paragrafo 3, del capitolo I dell'allegato del protocollo di Torremolinos in combinato disposto con l'articolo 4, paragrafo 4, dell'atto, la Norvegia deve presentare elementi di prova che l'attuazione delle disposizioni del protocollo di Torremolinos non è né ragionevole né praticabile in considerazione della distanza della zona di attività delle navi dal porto d'esercizio nel paese, del tipo di nave, delle condizioni meteorologiche e dell'assenza di rischi generali per la navigazione.

Sebbene la Norvegia adduca vari argomenti per giustificare l'esenzione, quali ad esempio «navi più pesanti e meno efficienti dal punto di vista del consumo di combustibile, aumento del rollio, riduzione del raggio di azione, riduzione della capacità di carico e costruzione di navi più grandi del necessario da parte degli armatori», e sostenga che le navi dotate di serbatoi ad acqua marina refrigerata non abbiano riportato incidenti, tali argomenti sono considerati soprattutto operativi e non sembrano soddisfare i requisiti per le esenzioni concesse a norma della regola 3, paragrafo 3, del capitolo dell'allegato del protocollo di Torremolinos.

Nel quadro della cooperazione dell'Autorità con l'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA), stabilita dal regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio (1), l'Autorità ha richiesto assistenza per quanto riguarda la notifica.

La valutazione dell'EMSA dell'8 ottobre 2015 (doc. n. 776081) conclude che, dal punto di vista tecnico, l'atto è molto preciso in quanto stabilisce che la zavorra sia permanente e le esenzioni prevedono inoltre che le amministrazioni dei paesi SEE possono accettare soltanto zavorre liquide, stoccate in contenitori completamente riempiti e non collegati a nessun sistema di pompaggio della nave. La misura notificata non soddisfa tali condizioni. L'EMSA evidenzia inoltre che il regolamento 3, paragrafo 3, del capitolo I dell'allegato del protocollo di Torremolinos si applica a navi che operano in prossimità della costa mentre la Norvegia intende invocare l'eccezione per navi che svolgono «operazioni di pesca pelagica a grande distanza dai porti».

Il 23 novembre 2015 l'Autorità ha ricevuto le informazioni mancanti dalla Norvegia e a dicembre dello stesso anno ha contattato l'EMSA per un parere aggiornato, basato sulle informazioni aggiuntive presentate dalla Norvegia. Quest'ultimo parere dell'EMSA ha confermato la natura operativa delle misure notificate, ribadendo la valutazione dell'ottobre 2015.

L'Autorità ritiene che la misura proposta dalla Norvegia non risponda ai requisiti sostanziali per l'esenzione previsti dall'atto in quanto i) il sistema di pompaggio proposto dalla Norvegia non soddisfa le condizioni per l'esenzione secondo l'atto; ii) le navi cui l'eventuale esenzione potrebbe essere applicata non svolgono attività di pesca in prossimità della costa e iii) la Norvegia non ha presentato elementi di prova che dimostrino che l'attuazione dell'atto non è né ragionevole né praticabile. L'Autorità è pertanto del parere che l'eccezione notificata non sia giustificata.

Di conseguenza l'Autorità chiede alla Norvegia di non adottare le misure proposte,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

1. La misura proposta relativa alle navi che utilizzano serbatoi ad acqua marina refrigerata per adempiere i requisiti di stabilità che la Norvegia ha notificato il 23 novembre 2015 a norma dell'articolo 4, paragrafo 2, dell'atto di cui al punto 56 g del capitolo V dell'allegato XIII dell'accordo SEE, direttiva 97/70/CE non è giustificata.

2. La Norvegia non adotta la misura concernente le navi che utilizzano serbatoi ad acqua marina refrigerata per adempiere i requisiti di stabilità notificata il 23 novembre 2015.

(1) Regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima (GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1)

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3. Il Regno di Norvegia è destinatario della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, l'11 maggio 2016

Per l'Autorità di vigilanza EFTA

Helga JÓNSDÓTTIR Carsten ZATSCHLER Membro del collegio Direttore

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DECISIONE (UE) 2016/1892 DEL CONSIGLIO del 10 ottobre 2016 relativa alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria dell'accordo internazionale del 2015 sull'olio d'oliva e le olive da tavola

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Il 19 novembre 2013 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare i negoziati a nome dell'Unione in vista della conclusione di un nuovo accordo internazionale sull'olio d'oliva e le olive da tavola.

(2) Il nuovo accordo internazionale sull'olio d'oliva e le olive da tavola («accordo») è stato adottato il 9 ottobre 2015 dai rappresentanti di 24 Stati membri della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) e di due organizzazioni intergovernative, nel quadro della Conferenza delle Nazioni Unite per la negoziazione di un accordo destinato a subentrare all'accordo internazionale del 2005 sull'olio d'oliva e le olive da tavola.

(3) L'accordo internazionale del 2005 sull'olio d'oliva e le olive da tavola (1), che cessava di produrre effetti il 31 dicembre 2014, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2015 e resterà in vigore, ai sensi dell'articolo 47, paragrafo 3, fino all'entrata in vigore dell'accordo, a condizione che la durata di tale proroga non sia superiore a dodici mesi. L'accordo sarà aperto alla firma presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York fino al 31 dicembre 2016.

(4) L'articolo 31, paragrafo 1, dell'accordo stabilisce le condizioni per la sua entrata in vigore il 1o gennaio 2017. I paragrafi 2 e 3 del medesimo articolo prevedono un'applicazione provvisoria dell'accordo, a determinate condizioni, qualora le prescrizioni di cui al paragrafo 1 di detto articolo non siano rispettate.

(5) A norma dell'articolo 31, paragrafo 2, dell'accordo, onde evitare un'interruzione dell'applicazione delle norme stabilite dall'accordo internazionale del 2005 sull'olio d'oliva e le olive da tavola, è opportuno prevedere che l'Unione applichi l'accordo a titolo provvisorio se la procedura necessaria per la sua conclusione da parte dell'Unione non è stata espletata entro il 1o gennaio 2017.

(6) È opportuno inoltre prevedere che l'Unione applichi l'accordo a titolo provvisorio, conformemente all'articolo 31, paragrafo 3, se le prescrizioni per l'entrata in vigore definitiva o provvisoria a norma dell'articolo 31, paragrafi 1 e 2, non sono rispettate al 31 dicembre 2016.

(7) È pertanto opportuno firmare l'accordo a nome dell'Unione, fatta salva la sua conclusione in una data successiva, e notificarne l'applicazione provvisoria conformemente alle prescrizioni previste dall'articolo 31, paragrafi 2 e 3,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È autorizzata la firma, a nome dell'Unione, dell'accordo internazionale del 2015 sull'olio d'oliva e le olive da tavola, con riserva della conclusione di tale accordo.

Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione.

(1) GU L 302 del 19.11.2005, pag. 47.

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Articolo 2

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare l'accordo a nome dell'Unione.

Articolo 3

L'Unione applica l'accordo in via provvisoria a decorrere dal 1o gennaio 2017, se non è stata espletata la procedura necessaria per la sua conclusione da parte dell'Unione e sussistono le condizioni di cui all'articolo 31, paragrafi 2 e 3 dell'accordo.

L'applicazione dell'accordo a titolo provvisorio, alle condizioni previste al primo comma del presente articolo, è notificata conformemente all'articolo 31, paragrafi 2 e 3, dell'accordo, dalla persona o dalle persone autorizzate a firmarlo a norma dell'articolo 2 della presente decisione.

Articolo 4

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 10 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente G. MATEČNÁ

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TRADUZIONE

CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUL COMMERCIO E LO SVILUPPO ACCORDO INTERNAZIONALE DEL 2015 SULL'OLIO D'OLIVA E LE OLIVE DA TAVOLA

NAZIONI UNITE GINEVRA, 5-9 OTTOBRE 2015

RISOLUZIONE ADOTTATA DALLA CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE PER LA NEGOZIAZIONE DI UN ACCORDO DESTINATO A SUBENTRARE ALL'ACCORDO INTERNAZIONALE DEL 2005 SULL'OLIO D'OLIVA E LE OLIVE DA TAVOLA

La Conferenza delle Nazioni Unite per la negoziazione di un accordo destinato a subentrare all'accordo internazionale del 2005 sull'olio d'oliva e le olive da tavola,

Riunita a Ginevra dal 5 al 9 ottobre 2015,

Grata al Segretario generale dell'UNCTAD per le infrastrutture e i servizi messi a disposizione,

Riconoscente al presidente della Conferenza, agli altri membri dell'ufficio di presidenza e al segretariato per il loro contributo,

Avendo redatto il testo dell'accordo internazionale del 2015 sull'olio d'oliva e le olive da tavola facente fede in inglese, arabo, spagnolo e francese,

1. Invita il segretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a comunicare il testo dell'accordo a tutti i governi e gli organismi intergovernativi invitati alla Conferenza affinché lo esaminino;

2. Invita il segretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a provvedere affinché l'accordo sia aperto alla firma presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, dal 1o gennaio al 31 dicembre 2016.

2a seduta plenaria 9 ottobre 2015

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ELENCO DEGLI STATI E DELLE ORGANIZZAZIONI RAPPRESENTATI ALLA CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE PER LA NEGOZIAZIONE DI UN ACCORDO DESTINATO A SUCCEDERE ALL'ACCORDO INTERNAZIONALE DEL 2005 SULL'OLIO D'OLIVA E LE OLIVE DA TAVOLA (*)

1. I rappresentanti dei seguenti Stati membri dell'UNCTAD hanno partecipato alla sessione:

Algeria Giordania

Germania Lettonia

Argentina Libia

Belgio Lussemburgo

Cipro Paesi Bassi

Costa d'Avorio Repubblica araba siriana

Egitto Repubblica ceca

Spagna Tunisia

Francia Turchia

Grecia Ucraina

Iran (Repubblica islamica dell') Uruguay

Italia Venezuela (Repubblica bolivariana del)

2. Le seguenti organizzazioni intergovernative erano rappresentate alla sessione: Consiglio oleicolo internazionale Unione europea

CAPO I

Obiettivi generali

Articolo 1

Obiettivi dell'accordo

1. IN MATERIA DI NORMALIZZAZIONE E RICERCA

— Adoperarsi per normalizzare le legislazioni nazionali e internazionali relative alle caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche degli oli d'oliva, degli oli di sansa d'oliva e delle olive da tavola al fine di evitare ostacoli agli scambi. — Condurre attività nel campo dell'analisi fisico-chimica e organolettica per approfondire la conoscenza delle caratteri­ stiche di composizione e di qualità dei prodotti oleicoli, al fine di consolidare le norme internazionali in modo da consentire: — il controllo della qualità dei prodotti, — gli scambi commerciali internazionali e il loro sviluppo, — la tutela dei diritti del consumatore, — la prevenzione delle pratiche fraudolente e ingannevoli e l'adulterazione, — rafforzare il ruolo del Consiglio oleicolo internazionale come polo di eccellenza per la comunità internazionale scientifica nel settore oleicolo, — coordinare studi e ricerche sui valori nutritivi e sulle altre proprietà intrinseche dell'olio d'oliva e delle olive da tavola, — agevolare lo scambio di informazioni sul commercio internazionale.

(*) L'elenco dei partecipanti è stato pubblicato nel documento TD/OLIVE OIL.11/INF.1.

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2. IN MATERIA DI OLIVICOLTURA, ELAIOTECNICA E COOPERAZIONE TECNICA

— Promuovere la cooperazione tecnica, la ricerca e lo sviluppo nel settore oleicolo incoraggiando la collaborazione di organismi e/o enti pubblici o privati, nazionali o internazionali.

— Condurre attività volte a identificare, conservare e utilizzare le fonti genetiche dell'olivo.

— Studiare l'interazione tra l'olivicoltura e l'ambiente, in particolare nell'ottica di promuovere la conservazione dell'am­ biente e la produzione sostenibile, nonché assicurare uno sviluppo integrato e sostenibile del settore.

— Promuovere il trasferimento di tecnologie mediante attività di formazione nei settori legati al settore oleicolo organizzando attività internazionali, regionali e nazionali.

— Promuovere la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti oleicoli conformemente ai corrispondenti accordi internazionali di cui un membro può essere parte.

— Promuovere lo scambio di informazioni e di esperienze nel settore fitosanitario riguardanti l'olivicoltura.

3. IN MATERIA DI PROMOZIONE DEI PRODOTTI OLEICOLI, DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI ED ECONOMIA OLEICOLA

— Rafforzare il ruolo del Consiglio oleicolo internazionale come centro mondiale di documentazione e divulgazione delle informazioni sull'olivo e i suoi prodotti e punto di incontro per l'insieme degli operatori del settore.

— Promuovere il consumo dei prodotti oleicoli, l'espansione del commercio internazionale dell'olio d'oliva e delle olive da tavola e l'informazione sulle norme commerciali del Consiglio oleicolo internazionale.

— Sostenere le attività internazionali e regionali che favoriscono la divulgazione delle informazioni scientifiche generiche sulle proprietà dell'olio d'oliva e delle olive da tavola, in particolare sotto il profilo della nutrizione e della salute, per una migliore informazione dei consumatori.

— Esaminare i bilanci mondiali dell'olio d'oliva, dell'olio di sansa d'oliva e delle olive da tavola, compiere studi e proporre misure adeguate.

— Diffondere i dati e le analisi economiche sull'olio d'oliva e le olive da tavola e mettere a disposizione dei membri indicatori che consentano di assicurare il normale funzionamento dei mercati dei prodotti oleicoli.

— Diffondere e utilizzare i risultati dei programmi di ricerca e sviluppo dedicati all'olivicoltura e valutarne l'applicabilità per migliorare l'efficacia della produzione.

CAPO II

Definizioni

Articolo 2

Definizioni ai fini del presente accordo

1. Per «Consiglio oleicolo internazionale» s'intende l'organizzazione internazionale di cui all'articolo 3, paragrafo 1, creata al fine di applicare le disposizioni del presente accordo.

2. Per «consiglio dei membri» s'intende l'organo decisionale del Consiglio oleicolo internazionale.

3. Per «parte contraente» s'intende uno Stato, un osservatore permanente presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, l'Unione europea o un'organizzazione intergovernativa ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 3, che abbia accettato di essere vincolata dal presente accordo.

4. Per «membro» s'intende una parte contraente secondo la definizione di cui sopra.

5. Per «olio d'oliva» s'intende l'olio che proviene unicamente dal frutto dell'olivo (Olea europaea L.), escluso l'olio ottenuto mediante solvente o con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura. È oggetto delle denominazioni seguenti: olio extra vergine d'oliva, olio d'oliva vergine, olio d'oliva vergine corrente, olio d'oliva vergine lampante, olio d'oliva raffinato e olio d'oliva ottenuto dal taglio di olio d'oliva raffinato e olio d'oliva vergine.

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6. Per «olio di sansa d'oliva» s'intende l'olio ottenuto mediante trattamento con solventi o altri processi fisici, escluso l'olio ottenuto con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura. È oggetto delle denomi­ nazioni seguenti: olio di sansa d'oliva grezzo, olio di sansa d'oliva raffinato e olio di sansa d'oliva ottenuto dal taglio di olio di sansa d'oliva raffinato e olio d'oliva vergine.

7. Per «olive da tavola» s'intende il prodotto preparato a partire da frutti sani appartenenti a varietà di olivo coltivato atte alla produzione di frutti da tavola, sottoposti a trattamenti od operazioni appropriati e immessi in commercio e al consumo finale.

8. Per «prodotti oleicoli» s'intendono tutti i prodotti oleicoli commestibili, segnatamente l'olio d'oliva, l'olio di sansa d'oliva e le olive da tavola.

9. Per «sottoprodotti oleicoli» s'intendono in particolare i prodotti derivati dalla potatura dell'olivo e dall'industria dei prodotti oleicoli, nonché i prodotti che risultano da altri usi dei prodotti del settore.

10. Per «campagna oleicola» s'intende il periodo compreso tra il 1o settembre dell'anno n e il 31 agosto dell'anno n + 1 per le olive da tavola e il periodo compreso tra il 1o ottobre dell'anno n e il 30 settembre dell'anno n + 1 per l'olio d'oliva. Nell'emisfero meridionale tale periodo corrisponde all'anno civile n per le olive da tavola e l'olio d'oliva.

11. Per «norme commerciali» s'intendono le norme adottate dal Consiglio oleicolo internazionale tramite il consiglio dei membri, applicabili all'olio d'oliva, all'olio di sansa d'oliva e alle olive da tavola.

CAPO III

Disposizioni istituzionali

Sezione I

Istituzione, organi, funzioni, privilegi e immunità

Articolo 3

Struttura e sede del Consiglio oleicolo internazionale

1. Il Consiglio oleicolo internazionale esercita le sue funzioni tramite:

— il consiglio dei membri;

— il presidente e il vicepresidente;

— il comitato per gli affari finanziari e amministrativi e qualsiasi altro comitato e sottocomitato; e

— il segretariato esecutivo.

2. Il Consiglio oleicolo internazionale ha sede a Madrid (Spagna), per la durata del presente accordo, a meno che il consiglio dei membri non decida diversamente.

Articolo 4

Membri del Consiglio oleicolo internazionale

1. Ogni parte contraente è membro del Consiglio oleicolo internazionale nella misura in cui ha accettato di essere vincolata dal presente accordo.

2. Ogni membro contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di cui all'articolo 1 del presente accordo.

3. Nel presente accordo il termine «governo» si applica anche ai rappresentanti degli Stati, a un osservatore permanente presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, all'Unione europea e alle organizzazioni intergovernative aventi responsabilità equiparabili in materia di negoziato, firma, conclusione, ratifica e applicazione di accordi interna­ zionali, in particolare quelli sui prodotti di base.

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Articolo 5

Privilegi e immunità

1. Il Consiglio oleicolo internazionale è dotato di personalità giuridica. Esso può, in particolare, stipulare contratti, acquistare e cedere beni mobili e immobili e comparire in giudizio. Il Consiglio oleicolo internazionale non ha la facoltà di contrarre prestiti.

2. Lo statuto, i privilegi e le immunità del Consiglio oleicolo internazionale, del direttore esecutivo, degli alti funzionari e del personale, degli esperti e dei rappresentanti dei membri che si trovano nel territorio del governo ospitante per esercitare le loro funzioni sono disciplinati dall'accordo di sede stipulato fra il governo ospitante e il Consiglio oleicolo internazionale.

3. Nella misura in cui la legislazione lo consente, il governo dello Stato in cui ha sede il Consiglio oleicolo interna­ zionale esenta da imposte le retribuzioni che quest'ultimo versa al proprio personale, nonché il patrimonio, i redditi e altri beni del Consiglio oleicolo internazionale.

4. Il Consiglio oleicolo internazionale può concludere con uno o più membri gli accordi sui privilegi e le immunità che sono necessari alla buona applicazione del presente accordo.

Articolo 6

Composizione del Consiglio oleicolo internazionale

1. Il Consiglio oleicolo internazionale è composto da tutti i suoi membri.

2. Ogni membro nomina il proprio rappresentante presso il Consiglio oleicolo internazionale.

Articolo 7

Poteri e funzioni degli organi

1. Consiglio dei membri

a) Il consiglio dei membri è composto da un rappresentante per membro. Ogni membro può inoltre affiancare al proprio rappresentante uno o più supplenti e farlo assistere da uno o più consiglieri.

Il consiglio dei membri è l'autorità suprema e l'organo decisionale del Consiglio oleicolo internazionale. Esso esercita tutti i poteri e adempie tutte le funzioni necessarie per attuare gli obiettivi del presente accordo.

b) Il consiglio dei membri applica le disposizioni del presente accordo. A tal fine, esso prende decisioni e adotta raccomandazioni, a meno che i poteri o le funzioni in materia non siano esplicitamente attribuiti al direttore esecutivo.

Le decisioni o le raccomandazioni adottate conformemente all'accordo internazionale che precede il presente accordo e ancora vigenti al momento dell'entrata in vigore di quest'ultimo continuano a essere applicabili, a meno che non siano contrarie al presente accordo o abrogate dal consiglio dei membri.

c) Ai fini dell'applicazione del presente accordo, il consiglio dei membri adotta, conformemente alle disposizioni di detto accordo:

i) un regolamento interno;

ii) un regolamento finanziario;

iii) uno statuto del personale, tenendo conto delle disposizioni applicabili ai funzionari di organizzazioni intergover­ native analoghe;

iv) un organigramma e una descrizione delle funzioni;

v) qualsiasi altra procedura necessaria al funzionamento del Consiglio oleicolo internazionale.

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d) Il Consiglio dei membri adotta e pubblica una relazione annuale sulla propria attività e sul funzionamento del presente accordo, nonché le relazioni, gli studi e gli altri documenti che ritenga utili e necessari.

2. Presidente e vicepresidente

a) Il consiglio dei membri nomina per un anno un presidente e un vicepresidente tra le delegazioni dei membri. Nel caso in cui il presidente o il vicepresidente sia capo delegazione quando presiede le riunioni, il suo diritto di partecipare alle decisioni del consiglio dei membri è esercitato da un altro membro della sua delegazione.

b) Fatti salvi i poteri o le funzioni attribuiti al direttore esecutivo dal presente accordo o conformemente ad esso, il presidente presiede le sessioni del consiglio dei membri, conduce il dibattito in modo da favorire il processo decisionale ed esercita le altre responsabilità e funzioni corrispondenti definite nel presente accordo e/o ulteriormente specificate nel regolamento interno.

c) Il presidente risponde dell'esercizio delle sue funzioni al consiglio dei membri.

d) Il vicepresidente sostituisce il presidente in sua assenza e, in tal caso, ha i suoi stessi poteri e doveri.

e) Il presidente e il vicepresidente non sono retribuiti. In caso di concomitante assenza temporanea del presidente e del vicepresidente, o in caso di assenza permanente di uno dei due o di entrambi, il consiglio dei membri nomina tra le delegazioni dei membri nuovi titolari, temporanei o permanenti, come opportuno.

3. Comitato per gli affari finanziari e amministrativi, comitati e sottocomitati

Per agevolare i lavori del consiglio dei membri, il consiglio ha il potere di istituire, oltre al comitato per gli affari finanziari e amministrativi di cui all'articolo 13 del presente accordo, i comitati e sottocomitati che ritenga utili per assisterlo nell'esercizio delle funzioni conferitegli dal presente accordo.

4. Segretariato esecutivo

a) Il Consiglio oleicolo internazionale dispone di un segretariato esecutivo composto da un direttore esecutivo, da alti funzionari e dal personale necessario allo svolgimento dei compiti derivanti dal presente accordo. Le funzioni del direttore esecutivo e degli alti funzionari sono disciplinate dal regolamento interno che stabilisce, in particolare, i compiti loro assegnati.

b) La necessità di garantire la massima efficacia, competenza ed integrità è il criterio fondamentale su cui si basa l'assunzione del personale del segretariato esecutivo. Il personale del segretariato esecutivo, in particolare il direttore esecutivo e i funzionari di grado alto e intermedio, sono assunti sulla base del principio dell'alternanza proporzionata tra i membri e dell'equilibrio geografico.

c) Il consiglio dei membri nomina il direttore esecutivo e gli alti funzionari per un mandato di quattro anni. Può decidere, a norma del paragrafo 4, lettera b), dell'articolo 10, di rinnovare o prorogare l'impegno per un unico mandato di durata non superiore a quattro anni.

Il consiglio dei membri definisce le loro condizioni di assunzione tenendo conto di quelle applicabili ai funzionari omologhi di organizzazioni internazionali analoghe.

d) Il direttore esecutivo nomina il personale conformemente alle disposizioni previste nel presente accordo e nello statuto del personale. Si accerta che tutte le nomine rispettano i principi di cui al paragrafo 4, lettera b), e rende conto al riguardo al comitato amministrativo e finanziario.

e) Il direttore esecutivo è il funzionario di più alto rango del Consiglio oleicolo internazionale; risponde al consiglio dei membri dell'esercizio delle funzioni che gli competono nell'amministrazione e nel funzionamento dell'accordo. Esercita le sue funzioni e prende le decisioni di gestione in modo collegiale, insieme agli alti funzionari, confor­ memente alle disposizioni del regolamento interno.

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f) Il direttore esecutivo, gli alti funzionari e gli altri membri del personale non devono esercitare alcuna attività lucrativa in nessun ramo del settore oleicolo.

g) Nell'esercizio delle funzioni conferite loro dal presente accordo, il direttore esecutivo, gli alti funzionari e il personale non chiedono, né accettano istruzioni da alcun membro, né da alcuna altra autorità esterna al Consiglio oleicolo internazionale. Essi si astengono da qualsiasi atto incompatibile con la loro posizione di funzionari internazionali che rispondono unicamente al consiglio dei membri. I membri sono tenuti a rispettare il carattere esclusivamente interna­ zionale delle funzioni del direttore esecutivo, degli alti funzionari e del personale e a non cercare di influenzarli nell'e­ sercizio delle loro funzioni.

Sezione 2

funzionamento del consiglio dei membri

Articolo 8

Sessioni del consiglio dei membri

1. Il consiglio dei membri si riunisce presso la sede del Consiglio oleicolo internazionale, a meno che non decida altrimenti. Se un membro invita il consiglio dei membri a riunirsi in una sede diversa, le spese supplementari che ne derivano per il bilancio del Consiglio oleicolo internazionale, al di là di quelle che comporta una sessione presso la sede, sono a carico di tale membro.

2. Il consiglio dei membri si riunisce in sessione ordinaria due volte l'anno.

3. Il consiglio dei membri si riunisce in sessione straordinaria in qualsiasi momento su richiesta:

a) del presidente;

b) di almeno tre membri.

4. Le sessioni sono annunciate con almeno sessanta giorni di anticipo rispetto alla data della prima seduta in caso di sessione ordinaria e possibilmente trenta ma almeno ventun giorni rispetto alla data della prima seduta in caso di riunione straordinaria. Le spese sostenute dalle delegazioni al consiglio dei membri sono a carico dei membri interessati.

5. Qualsiasi membro può, mediante notifica scritta al segretariato esecutivo prima o durante una sessione ordinaria o straordinaria del consiglio dei membri, autorizzare un altro membro a rappresentare i suoi interessi e a esercitare in sua vece il diritto di partecipare alle decisioni durante la sessione. Un membro può rappresentare un solo altro membro a una sessione del consiglio dei membri.

6. La parte terza o l'entità che intende aderire al presente accordo e/o che ha un interesse diretto per le attività del Consiglio oleicolo internazionale può, di propria iniziativa o su invito del consiglio dei membri e previo accordo di quest'ultimo, partecipare in veste di osservatore a tutta o a una parte di una o più sessioni del consiglio dei membri.

7. Gli osservatori non sono membri, non hanno potere decisionale né diritto di voto.

Articolo 9

Quorum delle sessioni

1. Il quorum richiesto per una sessione ordinaria o straordinaria del consiglio dei membri è verificato una volta il giorno dell'apertura della sessione. Il quorum è costituito dalla presenza o rappresentanza conformemente all'articolo 8, paragrafo 5, di almeno tre quarti dei membri.

2. Se il quorum di cui al paragrafo precedente non è raggiunto nella seduta di apertura della sessione, il presidente rinvia la sessione di ventiquattro ore. Il quorum richiesto per aprire la sessione alla nuova ora indicata dal presidente è costituito dalla presenza o rappresentanza di almeno i due terzi dei membri.

3. Il numero effettivo di membri necessario per raggiungere il quorum è il numero intero senza decimali risultante dall'applicazione delle proporzioni di cui sopra al numero totale dei membri.

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Articolo 10

Decisioni del consiglio dei membri

1. Le decisioni del Consiglio dei membri sono adottate per consenso. Tutte le decisioni prese in virtù del presente articolo sono adottate dai membri presenti o dai rappresentati autorizzati a votare in conformità dell'articolo 16, paragrafo 6. I membri s'impegnano a fare il possibile per risolvere consensualmente le questioni in sospeso.

2. L'adozione di una decisione del consiglio dei membri richiede la presenza o la rappresentanza di almeno la maggioranza dei membri autorizzati a votare in conformità dell'articolo 16, paragrafo 6.

3. Il consenso si applica all'adozione delle decisioni riguardanti:

a) l'esclusione dei membri, di cui all'articolo 34;

b) l'articolo 16, paragrafi 6 e 10;

c) le modifiche o la denuncia del presente accordo, di cui, rispettivamente, agli articoli 32 e 36;

d) la cooperazione con le altre organizzazioni, di cui all'articolo 12, paragrafo 2.

4. Per quanto concerne le decisioni su altre materie, qualora il consenso non sia raggiunto entro il termine fissato dal presidente, si applica la seguente procedura.

a) Adozione di decisioni sulle norme commerciali e le norme di attuazione di cui all'articolo 7, paragrafo 1, lettera c)

Di norma solo le decisioni per le quali è stato raggiunto il consenso al livello prestabilito dal regolamento interno del Consiglio oleicolo internazionale sono sottoposte per adozione al consiglio dei membri.

Se il consenso non è raggiunto al livello prestabilito, conformemente alla procedura applicabile, la decisione è rinviata al consiglio dei membri, accompagnata da una relazione che illustra le difficoltà incontrate durante il processo e le raccomandazioni del caso.

Il consiglio dei membri si adopera affinché la decisione in questione sia adottata per consenso dai membri presenti o dai rappresentati autorizzati a votare in conformità dell'articolo 16, paragrafo 6.

In assenza di consenso la decisione è rinviata alla sessione ordinaria o straordinaria successiva.

Se neanche alla sessione successiva è raggiunto il consenso, la decisione è rinviata, se possibile, di almeno ventiquattro ore.

Se il consenso non è raggiunto entro tale termine, la decisione è considerata adottata, a meno che non sia respinta da almeno un quarto dei membri o da uno o più membri che complessivamente detengono almeno 100 quote di partecipazione.

b) Qualsiasi altra decisione non contemplata alla lettera a)

Se il consenso non è raggiunto entro il termine fissato dal presidente, i membri sono chiamati a votare in conformità delle seguenti disposizioni.

La decisione è considerata adottata se ha ottenuto voti favorevoli dalla maggioranza dei membri che rappresentano almeno l'86 % delle quote di partecipazione dei membri conformemente al paragrafo 1.

5. Le procedure di voto e di rappresentanza di cui al presente articolo non si applicano ai membri che non rispondono alle condizioni di cui all'articolo 16 del presente accordo, a meno che il consiglio non decida altrimenti in conformità dello stesso articolo.

6. Il consiglio dei membri può prendere decisioni senza tenere una sessione, mediante uno scambio di lettere tra il presidente e i membri, a patto che nessun membro, tranne quelli che devono arretrati, sollevi obiezioni a questa procedura. Le modalità di applicazione di questa procedura di consultazione sono stabilite dal consiglio dei membri nel regolamento interno. Tutte le decisioni così adottate sono comunicate al più presto dal segretariato esecutivo a tutti i membri e sono annotate nella relazione finale della successiva sessione del consiglio dei membri.

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Articolo 11

Quote di partecipazione

1. I membri detengono globalmente 1 000 quote di partecipazione. Le quote di partecipazione sono equivalenti ai contributi finanziari e ai diritti di voto dei membri.

2. Le quote di partecipazione sono ripartite tra i membri proporzionalmente ai dati di base di ciascun membro, calcolati mediante la formula che segue:

q = 1/3 (p1 + p2) + 1/3 (e1 + e2) + 1/3 (i1 + i2)

ove i parametri rappresentano medie espresse in migliaia di tonnellate, non contando la frazione di migliaia di tonnellate superiore al numero intero. Le quote di partecipazione non possono essere frazionate.

q: dato di base impiegato per il calcolo proporzionale delle quote di partecipazione;

p1: produzione media di olio d'oliva nelle ultime sei campagne oleicole;

p2: produzione media di olive da tavola nelle ultime sei campagne oleicole, convertita in equivalente olio d'oliva per mezzo di un coefficiente di conversione del 16 %;

e1: media delle esportazioni di olio d'oliva (secondo i dati doganali) negli ultimi sei anni civili corrispondenti agli anni in cui si sono concluse le campagne oleicole scelte per il calcolo di p1;

e2: media delle esportazioni di olive da tavola (secondo i dati doganali) negli ultimi sei anni civili corrispondenti agli anni in cui si sono concluse le campagne oleicole scelte per il calcolo di p2, convertita in equivalente olio d'oliva per mezzo di un coefficiente di conversione del 16 %;

i1: media delle importazioni di olio d'oliva (secondo i dati doganali) negli ultimi sei anni civili corrispondenti agli anni in cui si sono concluse le campagne oleicole scelte per il calcolo di p1;

i2: media delle importazioni di olive da tavola (secondo i dati doganali) negli ultimi sei anni civili corrispondenti agli anni in cui si sono concluse le campagne oleicole scelte per il calcolo di p2, convertita in equivalente olio d'oliva per mezzo di un coefficiente di conversione del 16 %.

3. Le quote di partecipazione iniziali figurano nell'allegato A del presente accordo. Esse sono determinate tenendo conto della media dei dati relativi alle ultime sei campagne oleicole e anni civili per i quali si dispone di dati definitivi.

4. Nessun membro può detenere un numero di quote di partecipazione inferiore a cinque. Se per un membro il risultato del calcolo delle quote di partecipazione è inferiore a cinque, le quote di partecipazione di tale membro sono portate a cinque, mentre il numero di quote degli altri membri viene ridotto in proporzione.

5. Il consiglio dei membri adotta le quote di partecipazione calcolate conformemente al presente articolo nella seconda sessione ordinaria di ogni anno civile. Fatto salvo il paragrafo 6, la ripartizione così fissata rimane in vigore per l'anno successivo.

6. Quando un governo ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 2, diventa o cessa di essere parte del presente accordo, oppure quando un membro muta di status ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 8, il consiglio dei membri ridistribuisce, per l'anno successivo, le quote di partecipazione in proporzione al numero di quote detenute da ciascun membro, fatte salve le condizioni stabilite nel presente articolo. In caso di adesioni al presente accordo o di recesso dal medesimo nell'anno in corso, la ridistribuzione è effettuata unicamente ai fini della votazione.

Articolo 12

Cooperazione con altre organizzazioni

1. Il Consiglio oleicolo internazionale può prendere disposizioni per consultarsi e cooperare con l'Organizzazione delle Nazioni Unite e i suoi organi specializzati, in particolare la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, altre organizzazioni intergovernative che consideri opportune e le organizzazioni internazionali e regionali competenti. Tali disposizioni possono comprendere accordi di collaborazione con istituzioni di carattere finanziario che possono contribuire agli obiettivi di cui all'articolo 1 del presente accordo.

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2. Gli accordi di collaborazione tra il Consiglio oleicolo internazionale e le organizzazioni e/o le istituzioni interna­ zionali summenzionate che comportino obblighi importanti per il Consiglio oleicolo internazionale sono subordinati all'approvazione del consiglio dei membri conformemente all'articolo 10, paragrafo 3.

3. L'attuazione del presente articolo è disciplinata dal regolamento interno del Consiglio oleicolo internazionale.

CAPO IV

Comitato per le questioni amministrative e finanziarie

Articolo 13

Comitato per le questioni amministrative e finanziarie

1. Il consiglio dei membri istituisce un comitato per le questioni amministrative e finanziarie composto da almeno un rappresentante per ogni membro. Il comitato per le questioni amministrative e finanziarie si riunisce almeno due volte l'anno, prima di ogni sessione del consiglio dei membri.

2. Al comitato per le questioni amministrative e finanziarie sono attribuite le funzioni descritte nel presente accordo e nel regolamento interno. In particolare è tenuto a: — esaminare il programma di lavoro annuale del segretariato esecutivo relativo al funzionamento dell'istituzione, segnatamente per quanto riguarda il bilancio, il regolamento finanziario, le norme interne e statutarie, prima di presentarlo al consiglio dei membri perché sia adottato nella seconda sessione ordinaria dell'anno civile; — soprintendere all'attuazione delle norme di controllo interno definite nel regolamento interno del Consiglio oleicolo internazionale e al controllo dell'applicazione delle disposizioni finanziarie di cui al presente accordo; — esaminare il progetto di bilancio annuale del Consiglio oleicolo internazionale proposto dal direttore esecutivo. Solo il progetto di bilancio proposto dal comitato per le questioni amministrative e finanziarie è sottoposto per adozione al consiglio dei membri; — esaminare e presentare ogni anno al consiglio dei membri i conti dell'esercizio finanziario precedente perché sia adottato nella prima sessione ordinaria dell'anno civile, nonché qualsiasi altra disposizione riguardante le questioni finanziarie e amministrative; — formulare pareri e raccomandazioni sulle questioni relative all'applicazione del presente accordo; — esaminare e riferire al consiglio dei membri in merito alle domande di adesione di nuovi membri o al recesso di un membro del Consiglio oleicolo internazionale; — esaminare il rispetto dei principi sanciti dall'articolo 7 relativi alla nomina del personale del segretariato esecutivo e di altri aspetti inerenti alle questioni amministrative e organizzative. 3. Il comitato per le questioni amministrative e finanziarie, oltre alle funzioni di cui al presente articolo, esercita qualsiasi altra funzione ad esso delegata dal consiglio dei membri nel regolamento interno e/o nel regolamento finanziario.

4. Nel regolamento interno, il consiglio dei membri fissa e adotta norme dettagliate per l'applicazione delle presenti disposizioni.

CAPO V

Disposizioni finanziarie

Articolo 14

Bilancio

1. L'esercizio finanziario corrisponde all'anno civile.

2. Il bilancio è unico, suddiviso in due sezioni: — sezione I: amministrazione; — sezione II: attività, tra cui, in particolare, la normalizzazione, la cooperazione tecnica e la promozione. Il consiglio dei membri decide, se necessario, di suddividere le sezioni in sottosezioni, tenendo conto degli obiettivi del Consiglio oleicolo internazionale.

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3. Il bilancio è finanziato:

a) dal contributo di ciascun membro, il cui importo è determinato proporzionalmente alle quote di partecipazione fissate in conformità dell'articolo 11 del presente accordo;

b) dalle sovvenzioni e dai contributi volontari dei membri, disciplinati dalle disposizioni contenute in una convenzione conclusa tra il Consiglio oleicolo internazionale e il membro donatore;

c) dai doni dei governi e/o di altra provenienza;

d) dai contributi supplementari sotto altre forme, ivi compresi servizi, materiale e/o personale scientifico e tecnico in grado di soddisfare le esigenze dei programmi approvati;

e) altre entrate.

4. Il Consiglio oleicolo internazionale, nel quadro dello sviluppo della cooperazione internazionale, cerca di procurarsi l'assistenza finanziaria e/o tecnica indispensabile che può essere erogata dagli organismi internazionali, regionali o nazionali competenti, finanziari o di altro tipo.

Gli importi di cui sopra sono assegnati dal consiglio dei membri al proprio bilancio.

5. Gli importi del bilancio non impegnati nel corso di un anno civile possono essere riportati agli anni civili successivi a titolo di prefinanziamento del bilancio in base a quanto stabilito nel regolamento finanziario.

Articolo 15

Altri fondi

Oltre al bilancio di cui all'articolo 14, il Consiglio oleicolo internazionale può essere dotato di altri fondi il cui oggetto, funzionamento e uso sono disciplinati dal regolamento interno.

Il consiglio dei membri può altresì autorizzare il segretariato esecutivo a gestire i fondi di terzi. Le condizioni e la portata di tale autorizzazione e gli obblighi derivanti dalla gestione di tali fondi sono definiti nel regolamento finanziario.

Articolo 16

Versamento dei contributi

1. Durante la seconda sessione di ogni anno civile, il consiglio dei membri determina l'ammontare complessivo del bilancio di cui all'articolo 14 del presente accordo, nonché il contributo che ciascun membro è tenuto a versare per l'anno civile successivo. Il calcolo del contributo è basato sul numero di quote di partecipazione che corrispondono a ogni membro in applicazione dell'articolo 11 del presente accordo.

2. Il consiglio dei membri fissa il contributo iniziale per i membri che aderiscono al presente accordo dopo la sua entrata in vigore. Il contributo del nuovo membro è calcolato in funzione delle quote di partecipazione attribuitegli in applicazione dell'articolo 11 del presente accordo e della frazione di anno restante al momento della sua adesione. I contributi fissati per gli altri membri per il medesimo esercizio rimangono invariati.

3. I contributi sono versati in euro e sono esigibili dal primo giorno dell'esercizio, ossia dal 1o gennaio di ogni anno.

I contributi dei membri per l'esercizio durante il quale aderiscono al Consiglio oleicolo internazionale sono esigibili alla data dell'adesione.

4. Se entro quattro mesi dal termine di pagamento dei contributi un membro non ha versato integralmente il proprio contributo, il segretariato esecutivo dispone di sette giorni per chiedergli per iscritto di effettuare il pagamento.

5. Se il contributo non è versato entro due mesi dalla data della richiesta del segretariato esecutivo, il membro viene sospeso dal diritto di voto al consiglio dei membri fino al versamento integrale del contributo.

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Nell'anno successivo i rappresentanti del membro interessato sono inoltre sospesi dall'accesso alle funzioni elettive in seno al consiglio dei membri, ai comitati e ai sottocomitati, come pure dalla partecipazione alle attività finanziate dal Consiglio oleicolo internazionale.

6. Il mancato pagamento del contributo di un membro è reso noto al consiglio dei membri nella prima sessione ordinaria dell'anno civile o nella sessione straordinaria successiva alla scadenza fissata per il versamento dei contributi. Il consiglio dei membri, ad eccezione del membro che deve gli arretrati, può, dopo avere ascoltato quest'ultimo e tenuto conto delle sue circostanze particolari, quali conflitti, catastrofi naturali o difficoltà di accesso ai servizi finanziari internazionali, adottare qualsiasi altra decisione per consenso. Il consiglio dei membri può adeguare il programma di lavoro del segretariato esecutivo in funzione dei contributi effettivamente versati dai membri.

7. Le disposizioni dei paragrafi 5 e 6 si applicano fino al versamento integrale del contributo del membro interessato.

8. Dopo due anni consecutivi di contributi non versati e dopo avere ascoltato il membro debitore degli arretrati, il consiglio dei membri può decidere di revocare a quest'ultimo i diritti di membro ma consentirgli di partecipare alle sessioni in veste di osservatore ai sensi dell'articolo 8, paragrafo 7.

9. Il membro che recede dal presente accordo è tenuto ad adempiere a tutti gli obblighi finanziari contratti ai termini di detto accordo e non ha diritto al rimborso dei contributi finanziari già versati.

10. Il consiglio dei membri non può in alcun caso dispensare un membro dagli obblighi finanziari contratti ai termini del presente accordo. Può decidere per consenso di ridefinire gli obblighi finanziari dei membri attuali e precedenti.

Articolo 17

Controllo

1. Il controllo finanziario del Consiglio oleicolo internazionale è affidato al comitato per le questioni amministrative e finanziarie.

2. Il bilancio del Consiglio oleicolo internazionale relativo all'anno civile precedente, certificato da un revisore indipendente, è presentato al comitato per le questioni amministrative e finanziarie, che, dopo averlo analizzato, sottopone un parere al consiglio dei membri in occasione della prima sessione ordinaria dell'anno civile, per approvazione e pubblicazione.

Nell'ambito della revisione dei conti di cui sopra, il revisore indipendente verifica la conformità al regolamento finanziario in vigore, così come il funzionamento e l'efficacia dei meccanismi interni di controllo esistenti, e annota il lavoro svolto e gli incidenti constatati in una relazione annuale che è presentata al comitato per le questioni ammini­ strative e finanziarie.

La relazione del revisore indipendente è presentata al consiglio dei membri nella prima sessione ordinaria.

Il consiglio dei membri designa il revisore indipendente incaricato di analizzare i conti annuali del Consiglio oleicolo internazionale e di elaborare la relazione di cui sopra conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e delle relative modalità di applicazione.

3. Inoltre il consiglio dei membri, nella prima sessione ordinaria dell'anno civile, esamina e adotta la relazione finanziaria dell'anno civile precedente che contempla:

— la verifica della gestione dei fondi, del patrimonio e della tesoreria del Consiglio oleicolo internazionale;

— la regolarità delle operazioni finanziarie e la loro conformità con le disposizioni regolamentari, statutarie e di bilancio in vigore.

4. I controlli a posteriori delle operazioni sono effettuati dal revisore indipendente conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario.

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5. Sulla base di un'analisi del rischio, un numero minimo di tre membri può chiedere al consiglio dei membri l'auto­ rizzazione di effettuare controlli sulle attività del Consiglio oleicolo internazionale per assicurarsi che siano conformi con le norme vigenti e con i principi di sana gestione finanziaria e trasparenza.

I controlli sono svolti in stretta collaborazione con i membri del segretariato esecutivo del Consiglio oleicolo interna­ zionale conformemente alle norme e alle procedure di cui al regolamento interno e al regolamento finanziario del Consiglio oleicolo internazionale.

La relativa relazione è presentata al consiglio dei membri alla prima sessione ordinaria successiva al completamento della relazione.

Articolo 18

Liquidazione

1. In caso di scioglimento e anteriormente allo stesso, il consiglio dei membri prende le misure di cui all'articolo 35, paragrafo 1.

2. Allo scadere del presente accordo il patrimonio del Consiglio oleicolo internazionale e tutte le somme non impegnate provenienti dai fondi di cui all'articolo 14 sono versate ai membri in proporzione al totale delle loro quote di partecipazione in vigore in quel momento.

I contributi volontari e i doni di cui all'articolo 14, nonché tutte le somme non impegnate di cui all'articolo 15, sono versati ai membri, ai donatori o ai terzi interessati.

CAPO VI

Disposizioni di normalizzazione

Articolo 19

Denominazioni e definizioni dell'oli d'oliva, degli oli di sansa d'oliva e delle olive da tavola

1. Le denominazioni e le definizioni degli oli d'oliva, degli oli di sansa d'oliva e delle olive da tavola figurano negli allegati B e C del presente accordo.

2. Il consiglio dei membri può decidere di apportare qualsiasi modifica ritenga necessaria o opportuna alle denomi­ nazioni e alle definizioni degli oli, degli oli di sansa d'oliva e delle olive da tavola riportate negli allegati B e C del presente accordo.

Articolo 20

Impegni dei membri

1. I membri del Consiglio oleicolo internazionale si impegnano ad applicare a livello di scambi internazionali le denominazioni specificate negli allegati B e C e incoraggiano l'applicazione di tali denominazioni nel commercio interno.

2. I membri si impegnano ad abolire, a livello di scambi sia nazionali che internazionali, qualsiasi impiego della denominazione «olio d'oliva», sola o combinata con altri termini, che non sia conforme al presente accordo. La denomi­ nazione «olio d'oliva» impiegata da sola non può in nessun caso applicarsi all'olio di sansa d'oliva.

3. Il consiglio dei membri fissa le norme relative ai criteri di qualità e di purezza applicabili al commercio interna­ zionale da parte dei membri.

4. I membri assicurano la protezione sul loro territorio delle indicazioni geografiche, ai sensi dell'articolo 22, paragrafo 1, dell'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (accordo TRIPS), relative ai prodotti contemplati dal presente accordo, in conformità delle norme, delle procedure e degli impegni internazionali applicabili, in particolare l'articolo 1 dell'accordo TRIPS.

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5. I membri procedono, su richiesta, allo scambio di informazioni sulle indicazioni geografiche protette sul loro territorio, in particolare allo scopo di rafforzare la tutela giuridica di tali indicazioni contro ogni pratica che possa alterarne l'autenticità o comprometterne la reputazione.

6. I membri possono adottare iniziative intese a informare i consumatori in merito alle caratteristiche specifiche delle indicazioni geografiche protette sul loro territorio e a garantirne la valorizzazione, conformemente alle disposizioni giuridiche applicabili.

Articolo 21

Marchio di garanzia internazionale del Consiglio oleicolo internazionale

Il consiglio dei membri può prevedere disposizioni in merito all'uso del marchio di garanzia internazionale, che assicura il rispetto delle norme internazionali del Consiglio oleicolo internazionale. L'applicazione del presente articolo e le disposizioni di controllo sono definite nel regolamento interno.

CAPO VII

Disposizioni generali

Articolo 22

Obblighi generali

I membri non adottano alcuna misura contraria agli obblighi contratti ai termini del presente accordo e agli obiettivi generali definiti nell'articolo 1.

Articolo 23

Obblighi finanziari dei membri

Gli obblighi finanziari di un membro nei confronti del Consiglio oleicolo internazionale e degli altri membri si limitano agli obblighi inerenti all'articolo 16, relativo ai contributi al bilancio di cui al medesimo articolo.

Articolo 24

Aspetti ecologici e ambientali

I membri tengono debitamente conto del miglioramento delle pratiche in tutti gli stadi della produzione oleicola per garantire lo sviluppo di un'olivicoltura sostenibile e si impegnano a mettere in pratica le azioni che il consiglio dei membri ritiene necessarie per correggere o risolvere eventuali problemi incontrati in questo campo.

Articolo 25

Informazione

I membri si impegnano a rendere disponibili e a fornire al Consiglio oleicolo internazionale tutti i dati statistici, le informazioni e la documentazione necessari allo svolgimento delle funzioni ad esso conferite dal presente accordo, segnatamente tutte le informazioni di cui il Consiglio oleicolo internazionale ha bisogno per determinare i bilanci dell'olio d'oliva, dell'olio di sansa d'oliva e delle olive da tavola e per conoscere le politiche nazionali dei membri nel settore olivicolo.

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Articolo 26

Controversie e reclami

1. Le controversie relative all'interpretazione o all'applicazione del presente accordo non risolte in sede negoziale vengono deferite, su richiesta di una o più parti, al consiglio dei membri, che prende una decisione in materia in assenza del o dei membri in questione, dopo aver sentito, all'occorrenza, il parere di una commissione consultiva la cui composizione e le cui modalità di funzionamento sono fissate dal regolamento interno.

2. Il parere motivato della commissione consultiva è sottoposto al consiglio dei membri, che in ogni caso compone la controversia dopo aver considerato tutti gli elementi d'informazione utili.

3. Le denunce d'inadempienza degli obblighi contratti ai termini del presente accordo nei confronti di un membro, del presidente o del vicepresidente facente le veci del presidente sono deferite al consiglio dei membri su richiesta del membro autore della denuncia. Il consiglio dei membri prende una decisione in materia in assenza della o delle parti in questione, dopo aver consultato le parti interessate e dopo aver sentito, all'occorrenza, il parere della commissione consultiva di cui al paragrafo 1. Le modalità di applicazione del presente paragrafo sono precisate nel regolamento interno.

4. Qualora il consiglio dei membri constati che un membro è venuto meno agli obblighi previsti dal presente accordo, può sanzionarlo, fintantoché non avrà adempiuto ai suoi obblighi, con provvedimenti che possono andare dal semplice avvertimento alla sospensione del diritto di partecipare alle decisioni del consiglio dei membri, oppure escluderlo dall'accordo secondo la procedura prevista dall'articolo 34. Il membro in questione ha il diritto di ricorrere, in ultima istanza, alla Corte internazionale di giustizia.

5. Qualora il consiglio dei membri ritenga che il presidente o il vicepresidente facente le veci del presidente non abbia assolto le sue funzioni conformemente al presente accordo o al regolamento interno, può decidere, su richiesta di almeno il 50 % dei membri presenti, di sospendere temporaneamente, per una sessione o un periodo più lungo, i poteri e le funzioni conferitigli dal presente accordo o dal regolamento interno e nominare il sostituto tra i membri del Consiglio. L'applicazione del presente paragrafo è specificata nel regolamento interno.

6. In caso di controversie in materia di operazioni sugli oli d'oliva, gli oli di sansa d'oliva o le olive da tavola, il Consiglio oleicolo internazionale può formulare le dovute raccomandazioni ai membri per quanto riguarda la costituzione e il funzionamento di un ufficio di conciliazione e di arbitrato internazionale incaricato del trattamento di tali controversie.

Articolo 27

Depositario

Il segretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite è il depositario del presente accordo.

Articolo 28

Firma, ratifica, accettazione e approvazione

1. Dal 1o gennaio al 31 dicembre 2016, presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, il presente accordo sarà aperto alla firma delle parti dell'accordo internazionale del 2005 sull'olio d'oliva e sulle olive da tavola e dei governi invitati alla Conferenza delle Nazioni Unite per la negoziazione di un accordo destinato a subentrare all'accordo interna­ zionale del 2005 sull'olio d'oliva e sulle olive da tavola.

2. Il presente accordo è soggetto a ratifica, accettazione o approvazione da parte dei governi firmatari conformemente alla rispettiva procedura costituzionale.

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3. Qualsiasi governo di cui all'articolo 4, paragrafo 3, può:

a) al momento della firma del presente accordo, dichiarare per iscritto che con tale firma acconsente ad essere vincolato dal presente accordo (firma definitiva); oppure

b) dopo aver firmato il presente accordo, ratificarlo, accettarlo o approvarlo depositando il relativo strumento presso il depositario.

4. Gli strumenti di ratifica, di accettazione o di approvazione saranno depositati presso il depositario.

Articolo 29

Adesione

1. Il presente accordo è aperto all'adesione di qualsiasi governo di cui all'articolo 4, paragrafo 3, che può aderirvi alle condizioni stabilite dal consiglio dei membri, tra le quali rientrano in particolare il numero delle quote di partecipazione e il termine per il deposito degli strumenti di adesione. Tali condizioni sono trasmesse dal consiglio dei membri al depositario. La procedura relativa all'avvio del processo di adesione, i negoziati di adesione e le corrispondenti disposizioni sono fissati dal consiglio dei membri nel regolamento interno.

2. Quando i negoziati di adesione precisati nel regolamento interno sono conclusi, il consiglio dei membri adotta una decisione al riguardo conformemente alla procedura di cui all'articolo 10.

3. Al momento dell'adesione, la parte contraente è iscritta nell'allegato A del presente accordo, con indicazione delle quote di partecipazione di cui dispone secondo le condizioni di adesione.

4. L'adesione avviene mediante il deposito di uno strumento di adesione presso il depositario. Gli strumenti di adesione devono indicare che il governo accetta tutte le condizioni stabilite dal Consiglio oleicolo internazionale.

Articolo 30

Notificazione di applicazione a titolo provvisorio

1. Il governo firmatario che intenda ratificare, accettare o approvare il presente accordo, o il governo per il quale il consiglio dei membri abbia fissato condizioni di adesione ma che non abbia ancora potuto depositare lo strumento, può notificare in qualsiasi momento al depositario che applicherà il presente accordo a titolo provvisorio quando quest'ultimo entrerà in vigore conformemente all'articolo 31, oppure, se è già in vigore, ad una data specificata.

2. Il governo che abbia notificato, in conformità del paragrafo 1, che applicherà il presente accordo a titolo provvisorio quando entrerà in vigore oppure, se è già in vigore, ad una data specificata diviene così parte contraente. Rimane parte contraente fino alla data in cui deposita lo strumento di ratifica, di accettazione, di approvazione o di adesione.

Articolo 31

Entrata in vigore

1. Il presente accordo entrerà in vigore il 1o gennaio 2017 a condizione che almeno cinque parti contraenti tra quelle elencate nell'allegato A del presente accordo che rappresentino almeno l'80 % delle 1 000 quote totali di partecipazione lo abbiano firmato definitivamente, o lo abbiano ratificato, accettato o approvato, oppure vi abbiano aderito.

2. Se al 1o gennaio 2017 il presente accordo non è entrato in vigore conformemente al paragrafo 1, entrerà in vigore a titolo provvisorio se a tale data l'avranno firmato definitivamente o l'avranno ratificato, accettato o approvato, o avranno notificato al depositario che l'applicheranno a titolo provvisorio, delle parti contraenti che soddisfino le condizioni in materia di percentuale indicate al paragrafo 1.

3. Se al 31 dicembre 2016 le condizioni di entrata in vigore di cui al paragrafo 1 o 2 non sono soddisfatte, il depositario inviterà le parti contraenti che avranno firmato definitivamente il presente accordo o l'avranno ratificato, accettato o approvato, o che gli avranno notificato che lo applicheranno provvisoriamente, a decidere se entrerà in vigore tra di esse, a titolo provvisorio o definitivo, interamente o in parte, alla data che esse fisseranno.

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4. Per le parti contraenti che hanno depositato uno strumento di ratifica, accettazione, approvazione o adesione dopo l'entrata in vigore del presente accordo, l'accordo entra in vigore alla data di tale deposito.

Articolo 32

Emendamenti

1. Il Consiglio oleicolo internazionale può, per mezzo del consiglio dei membri, modificare per consenso il presente accordo.

2. Il consiglio dei membri stabilisce la data alla quale i membri devono avere notificato al depositario l'accettazione dell'emendamento in questione.

3. La modifica entra in vigore dopo 90 giorni dalla data in cui il depositario ha ricevuto notifica dell'accettazione da parte di tutti i membri. Se tale condizione non è soddisfatta alla data stabilita dal consiglio dei membri conformemente al paragrafo 2, l'emendamento si considera ritirato.

4. Gli aggiornamenti dell'elenco delle parti contraenti di cui all'allegato A in applicazione dell'articolo 11, paragrafo 5, non sono considerati emendamenti ai fini del presente articolo.

Articolo 33

Recesso

1. In qualsiasi momento dopo l'entrata in vigore del presente accordo un membro può recedere dal medesimo, mediante notifica scritta al depositario. Il membro informa contemporaneamente per iscritto il Consiglio oleicolo internazionale della decisione presa.

2. Il recesso di cui al presente articolo ha effetto dopo 90 giorni dalla data in cui il depositario ne ha ricevuto notifica.

Articolo 34

Esclusione

Fermo restando quanto previsto dall'articolo 26, se il consiglio dei membri ritiene che un membro sia venuto meno agli obblighi contratti ai termini del presente accordo e che tale inadempienza ostacoli seriamente il funzionamento del presente accordo, esso può, con decisione motivata degli altri membri, presa per consenso e in assenza del membro interessato, escluderlo dal presente accordo. Il Consiglio oleicolo internazionale notifica immediatamente la propria decisione al depositario. Il membro interessato cessa di far parte del presente accordo dopo 30 giorni dalla data della decisione del consiglio dei membri. Non scaturirà alcuna nuova obbligazione finanziaria dopo la data della decisione di escluderlo.

Articolo 35

Liquidazione dei conti

1. Il consiglio dei membri liquida i conti secondo le modalità che giudica eque, tenendo conto di tutti gli impegni che comportano conseguenze giuridiche per il Consiglio oleicolo internazionale e delle eventuali ripercussioni sui contributi nel caso di un membro che ha receduto dal presente accordo, che è stato escluso dal Consiglio oleicolo internazionale o che in altro modo ha cessato di far parte del presente accordo, e del tempo necessario per permettere una transizione adeguata, in particolare quando è necessario porre fine a tali impegni.

Fatte salve le disposizioni del comma precedente, tale membro è tenuto a corrispondere le somme dovute al Consiglio oleicolo internazionale per il periodo durante il quale ne è stato membro.

2. Alla denuncia o allo scadere del presente accordo, al membro che si trovi nella condizione di cui al paragrafo 1 non spetta nessuna parte del ricavo della liquidazione o degli altri averi del Consiglio oleicolo internazionale; non può neanche essergli chiesto di coprire alcuna parte del disavanzo eventuale del Consiglio oleicolo internazionale.

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Articolo 36

Durata, proroga e denuncia

1. Il presente accordo rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

2. Il consiglio dei membri può prorogare il presente accordo. Il consiglio dei membri notifica la proroga al depositario. I membri che non accettano tale proroga del presente accordo ne informano il Consiglio oleicolo interna­ zionale e cessano di far parte del presente accordo a decorrere dall'inizio del periodo di proroga.

3. Se, prima del 31 dicembre 2026 o prima della scadenza di un periodo di proroga deciso dal consiglio dei membri, un nuovo accordo è stato negoziato da quest'ultimo ma non è ancora entrato in vigore a titolo provvisorio o definitivo, il presente accordo rimane in vigore per un periodo massimo di dodici mesi oltre la sua data di scadenza fino all'entrata in vigore del nuovo accordo.

4. Il consiglio dei membri può decidere per consenso di denunciare il presente accordo. Gli obblighi dei membri sussistono fino alla data di denuncia stabilita dal consiglio dei membri.

5. Nonostante la scadenza o la denuncia del presente accordo, il Consiglio oleicolo internazionale continua a esistere durante il tempo necessario per provvedere alla liquidazione, compresa la liquidazione dei conti, e durante questo periodo esercita i poteri e le funzioni necessari a tale fine.

6. Il Consiglio oleicolo internazionale notifica al depositario ogni decisione presa in applicazione del presente articolo.

Articolo 37

Riserve

Nessuna disposizione del presente accordo può essere oggetto di riserve.

IN FEDE DI CHE i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno apposto la propria firma sul presente accordo alle date indicate.

FATTO a Ginevra, il 9 ottobre 2015. I testi del presente accordo in lingua araba, francese, inglese e spagnola fanno ugualmente fede.

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ALLEGATO A

QUOTE DI PARTECIPAZIONE AL BILANCIO DELL'ORGANIZZAZIONE FISSATE CONFORMEMENTE ALL'ARTICOLO 11

Albania 5 Algeria 19 Argentina 18 Egitto 23 Iran (Repubblica islamica dell') 5 Iraq 5 Israele 5 Giordania 8 Libano 6 Libia 5 Marocco 41 Montenegro 5 Tunisia 67 Turchia 66 Unione europea 717 Uruguay 5 Totale 1 000

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ALLEGATO B

DENOMINAZIONI E DEFINIZIONI DEGLI OLI D'OLIVA E DEGLI OLI DI SANSA D'OLIVA

Si riportano di seguito le denominazioni degli oli d'oliva e degli oli di sansa d'oliva e le definizioni corrispondenti.

I. Olio d'oliva A. Oli d'oliva vergini: oli ottenuti dal frutto dell'olivo (Olea europaea L.) unicamente mediante processi meccanici o altri processi fisici in condizioni, termiche particolarmente, che non causano alterazione dell'olio, e che non ha subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione. Detti oli sono oggetto della classificazione e delle denominazioni seguenti: a) oli d'oliva vergini adatti al consumo tal quali: i) olio extra vergine d'oliva: olio d'oliva vergine le cui caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria; ii) olio d'oliva vergine: olio d'oliva vergine le cui caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria; iii) olio d'oliva vergine corrente: olio d'oliva vergine le cui caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria (1); b) oli d'oliva vergini che richiedono un trattamento prima del consumo: i) olio d'oliva vergine lampante: olio d'oliva vergine le cui caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria. Destinato alla raffinazione per il consumo umano o a usi tecnici. B. Olio d'oliva raffinato: olio d'oliva ottenuto mediante raffinazione di oli d'oliva vergini, le cui caratteristiche fisico- chimiche e organolettiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria (2). C. Olio d'oliva costituito dal taglio di olio d'oliva raffinato con oli d'oliva vergini: olio ottenuto dal taglio di olio d'oliva raffinato con oli d'oliva vergini adatti al consumo tal quali, le cui caratteristiche fisico-chimiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria.

II. Olio di sansa d'oliva (3) Olio ottenuto dalla sansa d'oliva mediante trattamento con solventi o altri processi fisici, escluso l'olio ottenuto con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura. Detto olio è oggetto delle denominazioni seguenti: A. olio di sansa d'oliva grezzo: olio di sansa d'oliva le cui caratteristiche fisico-chimiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria. È destinato alla raffinazione per il consumo umano o a usi tecnici; B. olio di sansa d'oliva raffinato: olio ottenuto mediante raffinazione di olio di sansa d'oliva grezzo, le cui caratteri­ stiche fisico-chimiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria (4); C. olio di sansa d'oliva costituito dal taglio di olio di sansa d'oliva raffinato con oli d'oliva vergini: olio ottenuto dal taglio di olio di sansa d'oliva raffinato con oli d'oliva vergini adatti al consumo tal quali, le cui caratteristiche fisico-chimiche corrispondono a quelle della norma commerciale del Consiglio oleicolo internazionale prevista per questa categoria. Non può in nessun caso essere denominato «olio d'oliva».

(1) Questo prodotto può essere venduto direttamente ai consumatori solo previa autorizzazione del paese in cui avviene la commercializ­ zazione al dettaglio. In assenza di autorizzazione, la denominazione del prodotto dovrà essere conforme alle disposizioni legali del paese in questione. (2) Questo prodotto può essere venduto direttamente ai consumatori solo previa autorizzazione del paese in cui avviene la commercializ­ zazione al dettaglio. (3) L'olio di sansa d'oliva non può essere venduto con la denominazione o la definizione di «olio d'oliva». (4) Questo prodotto può essere venduto direttamente ai consumatori solo previa autorizzazione del paese in cui avviene la commercializ­ zazione al dettaglio.

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ALLEGATO C

TIPI E DEFINIZIONI DELLE OLIVE DA TAVOLA

Le olive da tavola sono classificate in base a uno dei seguenti tipi:

i) olive verdi: frutti colti durante il ciclo di maturazione, prima dell'invaiatura e quando hanno raggiunto dimensioni normali. Il colore del frutto può variare dal verde al giallo paglia;

ii) olive cangianti: frutti colti prima della completa maturazione, al momento dell'invaiatura. Possono presentare un colore rosato, rosa vinoso o castagno;

iii) olive nere: frutti colti quando hanno raggiunto la completa maturazione, o poco prima. Possono presentare un colore nero rossastro, nero violaceo, violetto scuro, nero olivastro o castagno scuro.

I preparati commerciali di olive da tavola, compresi alcuni tipi di trasformazione, sono disciplinati dalle norme commerciali vigenti del Consiglio oleicolo internazionale.

16CE2679

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1893 DEL CONSIGLIO del 27 ottobre 2016 che attua il regolamento (UE) n. 36/2012 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Siria

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 36/2012 del Consiglio, del 18 gennaio 2012, concernente misure restrittive in conside­ razione della situazione in Siria e che abroga il regolamento (UE) n. 442/2011 (1), in particolare l'articolo 32, paragrafo 1, vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: (1) Il 18 gennaio 2012 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 36/2012. (2) Tenuto conto della gravità della situazione in Siria, dieci persone dovrebbero essere aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi soggetti a misure restrittive riportato nell'allegato II del regolamento (UE) n. 36/2012. (3) È opportuno pertanto modificare di conseguenza l'allegato II del regolamento (UE) n. 36/2012,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 L'allegato II del regolamento (UE) n. 36/2012 è modificato come indicato nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 27 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

(1) GU L 16 del 19.1.2012, pag. 1.

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ALLEGATO

Le persone seguenti sono aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi riportato nell'allegato II del regolamento (UE) n. 36/2012.

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all'articolo 14 e all'articolo 15, paragrafo 1, lettera a), e paragrafo 1 bis

A. Persone

Data di inseri­ Informazioni identifica­ Nome Motivi mento nell'e­ tive lenco

«207. Adib Salameh Posizione: Maggiore Membro dei servizi di sicurezza e intelligence 28.10.2016 (alias Adib Salamah; Generale, siriani in carica dopo maggio 2011; vicediret­ Adib Salama; Adib vicedirettore della tore della direzione dell'intelligence dell'aero­ Salame; Mohammed direzione nautica militare a Damasco; ex capo dell'intel­ Adib Salameh; Adib dell'intelligence ligence dell'aeronautica militare ad Aleppo. Nimr Salameh) dell'aeronautica Membro delle forze armate siriane avente il militare a Damasco ( ) grado di “colonnello” e grado equivalente o su­ periore in carica dopo maggio 2011; detiene il grado di Maggiore Generale. Responsabile della repressione violenta contro la popolazione civile in Siria, tramite la piani­ ficazione di, e il coinvolgimento in, attacchi militari ad Aleppo nonché l'esercizio di poteri di arresto e detenzione di civili.

208. Adnan Aboud Hilweh Posizione: Brigadiere Detiene il grado di Brigadiere Generale della 28.10.2016 a a (alias Adnan Aboud Generale 155 Brigata e della 157 Brigata dell'esercito Helweh; Adnan siriano in carica dopo maggio 2011. Aboud) In quanto Brigadiere Generale della 155a e a ( ) della 157 Brigata, è responsabile della repres­ sione violenta contro la popolazione civile in Siria, tra l'altro per le sue responsabilità nel dispiegamento e nell'uso di armi missilistiche e chimiche in zone popolate da civili nel 2013 e per il suo coinvolgimento in deten­ zioni su vasta scala.

209. Jawdat Salbi Mawas Posizione: Maggiore Detiene il grado di Maggiore Generale, uno 28.10.2016 (alias Jawdat Salibi Generale dei principali responsabili della direzione arti­ Mawwas; Jawdat Salibi glieria e missili della Siria nelle forze armate Mawwaz) siriane, in carica dopo maggio 2011. In quanto ufficiale di alto grado della dire­ ( ) zione artiglieria e missili della Siria, è respon­ sabile della repressione violenta contro la po­ polazione civile, compreso l'uso di missili e di armi chimiche nel 2013 da parte di brigate sotto il suo comando in zone di Ghouta ad alta densità di popolazione civile.

210. Tahir Hamid Khalil Posizione: Maggiore Detiene il grado di Maggiore Generale, capo 28.10.2016 (alias Tahir Hamid Generale della direzione artiglieria e missili della Siria Khali; Khalil Tahir delle forze armate siriane, in carica dopo mag­ Hamid) gio 2011. ( ) In quanto ufficiale di alto grado della dire­ zione artiglieria e missili della Siria, è respon­ sabile della repressione violenta della popola­ zione civile, compreso il dispiegamento nel 2013 di missili e armi chimiche da parte di brigate sotto il suo comando in zone di Ghouta ad alta densità di popolazione civile.

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Data di inseri­ Informazioni identifica­ Nome Motivi mento nell'e­ tive lenco

211. Hilal Hilal Data di nascita: Membro delle milizie fedeli al regime note 28.10.2016 (alias Hilal al-Hilal) 1966 come “Kataeb al-Baath” (milizia del partito Baath). Sostiene il regime tramite il ruolo che ( ) svolge nel reclutamento e nell'organizzazione della milizia del partito Baath.

212. Ammar Al-Sharif Imprenditore siriano di spicco che opera in Si­ 28.10.2016 (alias Amar Al-Sharif; ria, attivo nei settori bancario, assicurativo e Amar Al-Charif; ricettivo. Socio fondatore di Byblos Bank Sy­ Ammar Sharif; ria, principale azionista di Unlimited Hospita­ Ammar Charif; lity Ltd e membro del consiglio di ammini­ Ammar al Shareef; strazione di Solidarity Alliance Insurance Ammar Sherif; Company e di Al-Aqueelah Takaful Insurance Ammar Medhat Company. Sherif) ( )

213. Bishr al-Sabban Governatore di Damasco, nominato da Bashar 28.10.2016 (alias Mohammed al-Assad e a questi associato. Sostiene il re­ Bishr Al-Sabban; Bishr gime ed è responsabile della repressione vio­ Mazin Al-Sabban) lenta contro la popolazione civile in Siria, compreso il ricorso a pratiche discriminatorie ( ) nei confronti delle comunità sunnite all'in­ terno della capitale.

214. Ahmad Sheik Abdul- Governatore di Quneitra, associato a Bashar 28.10.2016 Qader al-Assad e da questi nominato. In precedenza (alias Ahmad Sheikh Governatore di Latakia. Sostiene il regime e Abdul Qadir; Ahmad ne trae vantaggio, anche mediante sostegno al-Sheik Abdulquader) pubblico alle forze armate siriane e alla mili­ zia favorevole al regime. ( )

215. Dr. Ghassan Omar Governatore di Hama, nominato da Bashar al- 28.10.2016 Khalaf Assad e a questi associato. Sostiene altresì il ( ) regime e ne trae vantaggio. Ghassan Omar Khalaf ha stretti legami con membri di una milizia di Hama fedele al regime nota come la brigata di Hama.

216. Khayr al-Din al-Sayyed Governatore di Idlib, associato a Bashar al-As­ 28.10.2016» (alias Khayr al-Din sad e da questi nominato. Sostiene il regime e Abdul-Sattar al- ne trae vantaggio, anche fornendo sostegno Sayyed; Mohamed alle forze armate siriane e alla milizia favore­ Khair al-Sayyed; vole al regime. Associato al ministro dell'Aw­ Kheredden al-Sayyed; qaf del regime, nonché suo fratello, Dr. Mo­ Khairuddin as-Sayyed; hammad Abdul-Sattar al-Sayyed. Khaireddin al-Sayyed; Kheir Eddin al-Sayyed; Kheir Eddib Asayed) ( )

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1894 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2016 che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95 per quanto riguarda la fissazione dei prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), in particolare l'articolo 183, lettera b), visto il regolamento (UE) n. 510/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CE) n. 1216/2009 e (CE) n. 614/2009 del Consiglio (2), in particolare l'articolo 5, paragrafo 6, lettera a), considerando quanto segue: (1) Il regolamento (CE) n. 1484/95 (3) della Commissione ha stabilito le modalità d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e ha fissato i prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina. (2) Il controllo regolare dei dati sui quali è basata la determinazione dei prezzi rappresentativi per i prodotti dei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina evidenzia la necessità di modificare i prezzi rappresentativi per le importazioni di alcuni prodotti, tenendo conto delle variazioni dei prezzi secondo l'origine. (3) Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 1484/95. (4) Data la necessità di garantire che questa misura si applichi il più rapidamente possibile dopo la messa a disposizione dei dati aggiornati, è opportuno che il presente regolamento entri in vigore il giorno della sua pubblicazione,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 1484/95 è sostituito dall'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 26 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 150 del 20.5.2014, pag. 1. (3) Regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione, del 28 giugno 1995, che stabilisce le modalità d'applicazione del regime relativo all'ap­ plicazione dei dazi addizionali all'importazione e fissa i prezzi rappresentativi nei settori delle uova e del pollame nonché per l'ovoal­ bumina e che abroga il regolamento n. 163/67/CEE (GU L 145 del 29.6.1995, pag. 47).

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ALLEGATO

«ALLEGATO I

Prezzo rappresenta­ Cauzione di cui al­ Codice NC Designazione delle merci tivo l'articolo 3 Origine (1) (in EUR/100 kg) (in EUR/100 kg)

0207 12 10 Carcasse di polli presentazione 70 %, 108,4 0 AR congelate

0207 12 90 Carcasse di polli presentazione 65 %, 119,8 0 AR congelate 169,7 0 BR

0207 14 10 Pezzi disossati di galli o galline, congelati 271,7 9 AR 177,2 41 BR 273,5 8 CL 226,4 22 TH

0207 27 10 Pezzi disossati di tacchini, congelati 353,7 0 BR 345,9 0 CL

0408 91 80 Uova sgusciate essiccate 350,0 0 AR

1602 32 11 Preparazioni non cotte di galli o galline 197,9 27 BR

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regola­ mento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice “ZZ” sta per “altre origini”.»

16CE2681

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1895 DELLA COMMISSIONE del 27 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 27 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 112,8 ZZ 112,8 0707 00 05 TR 156,4 ZZ 156,4 0709 93 10 TR 153,4 ZZ 153,4 0805 50 10 AR 55,1 CL 67,0 IL 44,6 TR 76,1 UY 84,6 ZA 65,7 ZZ 65,5 0806 10 10 BR 290,7 PE 322,9 TR 145,0 ZA 228,5 ZZ 246,8 0808 10 80 AR 260,6 AU 218,6 BR 119,9 CL 139,2 NZ 134,9 ZA 121,3 ZZ 165,8 0808 30 90 CN 58,1 TR 167,5 ZA 164,5 ZZ 130,0

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

16CE2682

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1896 DELLA COMMISSIONE del 27 ottobre 2016 relativo al rilascio di titoli di importazione di riso nell'ambito dei contingenti tariffari aperti dal regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 per il sottoperiodo di ottobre 2016

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), in particolare l'articolo 188,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 della Commissione (2) ha aperto e fissato le modalità di gestione di alcuni contingenti tariffari per l'importazione di riso e rotture di riso, ripartiti per paese di origine e suddivisi in più sottoperiodi, in conformità all'allegato I del medesimo regolamento di esecuzione.

(2) Per il contingente recante il numero d'ordine 09.4138, di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera a), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011, il sottoperiodo unico è il mese di ottobre. Tale contingente comprende il saldo dei quantitativi non utilizzati dei contingenti recanti i numeri d'ordine 09.4127, 09.4128, 09.4129 e 09.4130 del sottoperiodo precedente. Il sottoperiodo del mese di ottobre è l'ultimo sottoperiodo per i contingenti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettere b) ed e), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011, che comprendono il saldo dei quantitativi non utilizzati del sottoperiodo precedente.

(3) Dalle comunicazioni effettuate a norma dell'articolo 8, lettera a), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 risulta che, per il contingente recante il numero d'ordine 09.4138, le domande presentate nel corso dei primi dieci giorni lavorativi del mese di ottobre 2016 a norma dell'articolo 4, paragrafo 1, del medesimo regolamento di esecuzione hanno a oggetto un quantitativo superiore a quello disponibile. È pertanto opportuno determinare in che misura si possa procedere al rilascio dei titoli di importazione, fissando il coefficiente di attribuzione da applicare ai quantitativi richiesti per il contingente in questione, calcolato a norma dell'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1301/2006 della Commissione (3).

(4) Dalle comunicazioni suddette risulta inoltre che, per il contingente recante il numero d'ordine 09.4148, le domande presentate nel corso dei primi dieci giorni lavorativi del mese di ottobre 2016 a norma dell'articolo 4, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 hanno a oggetto un quantitativo inferiore a quello disponibile.

(5) Occorre inoltre comunicare la percentuale finale di utilizzazione di ciascun contingente di cui al regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 per il 2016.

(6) Ai fini di un'efficace gestione della procedura di rilascio dei titoli di importazione è opportuno che il presente regolamento entri in vigore a decorrere dalla data di pubblicazione,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

1. Le domande di titoli di importazione per il riso nell'ambito del contingente recante il numero d'ordine 09.4138 di cui al regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011, presentate nel corso dei primi dieci giorni lavorativi del mese di ottobre 2016, danno luogo al rilascio di titoli per i quantitativi richiesti, previa applicazione del coefficiente di attribuzione fissato nell'allegato del presente regolamento.

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) Regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 della Commissione, del 7 dicembre 2011, recante apertura e modalità di gestione di taluni contingenti tariffari per l'importazione di riso e rotture di riso (GU L 325 dell'8.12.2011, pag. 6). (3) Regolamento (CE) n. 1301/2006 della Commissione, del 31 agosto 2006, recante norme comuni per la gestione dei contingenti tariffari per l'importazione di prodotti agricoli soggetti a un regime di titoli di importazione (GU L 238 dell'1.9.2006, pag. 13).

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2. La percentuale finale di utilizzazione di ciascun contingente di cui al regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 per il 2016 figura nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 27 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

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ALLEGATO

Quantitativi da attribuire per il sottoperiodo del mese di ottobre 2016 in applicazione del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011 e percentuali finali di utilizzazione per il 2016

a) Contingente di riso lavorato o semilavorato del codice NC 1006 30 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera a), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011:

Coefficiente di attribuzione per il Percentuale finale di utilizzazione del Origine Numero d'ordine sottoperiodo del mese di ottobre contingente per il 2016 2016

Stati Uniti 09.4127 94,85 %

Thailandia 09.4128 99,27 %

Australia 09.4129 99,21 %

Altre origini 09.4130 100,00 %

Tutti i paesi 09.4138 0,990060 % 100,00 %

b) Contingente di riso semigreggio del codice NC 1006 20 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera b), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011:

Coefficiente di attribuzione per il Percentuale finale di utilizzazione del Origine Numero d'ordine sottoperiodo del mese di ottobre contingente per il 2016 2016

Tutti i paesi 09.4148 — (1) 64,63 %

(1) Per questo sottoperiodo non si applica alcun coefficiente di attribuzione: alla Commissione non è stata comunicata alcuna do­ manda di titolo.

c) Contingente di rotture di riso del codice NC 1006 40 00 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera c), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011:

Origine Numero d'ordine Percentuale finale di utilizzazione del contingente per il 2016

Thailandia 09.4149 7,55 %

Australia 09.4150 0,00 %

Guyana 09.4152 0,00 %

Stati Uniti 09.4153 17,96 %

Altre origini 09.4154 100,00 %

d) Contingente di riso lavorato o semilavorato del codice NC 1006 30 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera d), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011:

Origine Numero d'ordine Percentuale finale di utilizzazione del contingente per il 2016

Thailandia 09.4112 100,00 %

Stati Uniti 09.4116 100,00 %

India 09.4117 100,00 %

— 175 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Origine Numero d'ordine Percentuale finale di utilizzazione del contingente per il 2016

Pakistan 09.4118 100,00 %

Altre origini 09.4119 100,00 %

Tutti i paesi 09.4166 100,00 %

e) Contingente di rotture di riso del codice NC 1006 40 00 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), del regolamento di esecuzione (UE) n. 1273/2011:

Coefficiente di attribuzione per il Percentuale finale di utilizzazione del Origine Numero d'ordine sottoperiodo del mese di ottobre contingente per il 2016 2016

Tutti i paesi 09.4168 — (1) 100 %

(1) Nessun quantitativo disponibile per questo sottoperiodo.

16CE2683

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DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2016/1897 DEL CONSIGLIO del 27 ottobre 2016 che attua la decisione 2013/255/PESC relativa a misure restrittive nei confronti della Siria

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 31, paragrafo 2, vista la decisione 2013/255/PESC del Consiglio, del 31 maggio 2013, relativa a misure restrittive nei confronti della Siria (1), in particolare l'articolo 30, paragrafo 1, vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: (1) Il 31 maggio 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/255/PESC. (2) Tenuto conto della gravità della situazione in Siria, dieci persone dovrebbero essere aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi soggetti a misure restrittive riportato nell'allegato I della decisione 2013/255/PESC. (3) È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2013/255/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1 L'allegato I della decisione 2013/255/PESC è modificato come indicato nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 27 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

1) GU L 147 dell'1.6.2013, pag. 14.

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ALLEGATO

Le persone seguenti sono aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi riportato nell'allegato I della decisione 2013/255/PESC.

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all'articolo 27 e all'articolo 28

A. Persone

Data di inseri­ Informazioni identifica­ Nome Motivi mento nell'e­ tive lenco

«207. Adib Salameh Posizione: Maggiore Membro dei servizi di sicurezza e intelligence 28.10.2016 (alias Adib Salamah; Generale, siriani in carica dopo maggio 2011; vicediret­ Adib Salama; Adib vicedirettore della tore della direzione dell'intelligence dell'aero­ Salame; Mohammed direzione nautica militare a Damasco; ex capo dell'intel­ Adib Salameh; Adib dell'intelligence ligence dell'aeronautica militare ad Aleppo. Nimr Salameh) dell'aeronautica Membro delle forze armate siriane avente il militare a Damasco ( ) grado di “colonnello” e grado equivalente o su­ periore in carica dopo maggio 2011; detiene il grado di Maggiore Generale. Responsabile della repressione violenta contro la popolazione civile in Siria, tramite la piani­ ficazione di, e il coinvolgimento in, attacchi militari ad Aleppo nonché l'esercizio di poteri di arresto e detenzione di civili.

208. Adnan Aboud Hilweh Posizione: Brigadiere Detiene il grado di Brigadiere Generale della 28.10.2016 a a (alias Adnan Aboud Generale 155 Brigata e della 157 Brigata dell'esercito Helweh; Adnan siriano in carica dopo maggio 2011. Aboud) In quanto Brigadiere Generale della 155a e a ( ) della 157 Brigata, è responsabile della repres­ sione violenta contro la popolazione civile in Siria, tra l'altro per le sue responsabilità nel dispiegamento e nell'uso di armi missilistiche e chimiche in zone popolate da civili nel 2013 e per il suo coinvolgimento in deten­ zioni su vasta scala.

209. Jawdat Salbi Mawas Posizione: Maggiore Detiene il grado di Maggiore Generale, uno 28.10.2016 (alias Jawdat Salibi Generale dei principali responsabili della direzione arti­ Mawwas; Jawdat Salibi glieria e missili della Siria nelle forze armate Mawwaz) siriane, in carica dopo maggio 2011. In quanto ufficiale di alto rango della dire­ ( ) zione artiglieria e missili della Siria, è respon­ sabile della repressione violenta contro la po­ polazione civile, compreso l'uso di missili e di armi chimiche nel 2013 da parte di brigate sotto il suo comando in zone di Ghouta ad alta densità di popolazione civile.

210. Tahir Hamid Khalil Posizione: Maggiore Detiene il grado di Maggiore Generale, capo 28.10.2016 (alias Tahir Hamid Generale della direzione artiglieria e missili della Siria Khali; Khalil Tahir delle forze armate siriane, in carica dopo mag­ Hamid) gio 2011. In quanto ufficiale di alto rango della direzione artiglieria e missili della Siria, è ( ) responsabile della repressione violenta della popolazione civile, compreso il dispiegamento nel 2013 di missili e armi chimiche da parte di brigate sotto il suo comando in zone di Ghouta ad alta densità di popolazione civile.

— 178 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Data di inseri­ Informazioni identifica­ Nome Motivi mento nell'e­ tive lenco

211. Hilal Hilal Data di nascita: Membro delle milizie fedeli al regime note 28.10.2016 (alias Hilal al-Hilal) 1966 come “Kataeb al-Baath” (milizia del partito Baath). Sostiene il regime tramite il ruolo che ( ) svolge nel reclutamento e nell'organizzazione della milizia del partito Baath.

212. Ammar Al-Sharif Imprenditore siriano di spicco che opera in Si­ 28.10.2016 (alias Amar Al-Sharif; ria, attivo nei settori bancario, assicurativo e Amar Al-Charif; ricettivo. Socio fondatore di Byblos Bank Sy­ Ammar Sharif; ria, principale azionista di Unlimited Hospita­ Ammar Charif; lity Ltd e membro del consiglio di ammini­ Ammar al Shareef; strazione di Solidarity Alliance Insurance Ammar Sherif; Company e di Al-Aqueelah Takaful Insurance Ammar Medhat Company. Sherif) ( )

213. Bishr al-Sabban Governatore di Damasco, nominato da Bashar 28.10.2016 (alias Mohammed al-Assad e a questi associato. Sostiene il re­ Bishr Al-Sabban; Bishr gime ed è responsabile della repressione vio­ Mazin Al-Sabban) lenta contro la popolazione civile in Siria, compreso il ricorso a pratiche discriminatorie ( ) nei confronti delle comunità sunnite all'in­ terno della capitale.

214. Ahmad Sheik Abdul- Governatore di Quneitra, associato a Bashar 28.10.2016 Qader al-Assad e da questi nominato. In precedenza (alias Ahmad Sheikh Governatore di Latakia. Sostiene il regime e Abdul Qadir; Ahmad ne trae vantaggio, anche mediante sostegno al-Sheik Abdulquader) pubblico alle forze armate siriane e alla mili­ zia favorevole al regime. ( )

215. Ghassan Omar Khalaf Governatore di Hama, nominato da Bashar al- 28.10.2016 ( ) Assad e a questi associato. Sostiene altresì il regime e ne trae vantaggio. Ghassan Omar Khalaf ha stretti legami con membri di una milizia di Hama fedele al regime nota come la brigata di Hama.

216. Khayr al-Din al-Sayyed Governatore di Idlib, associato a Bashar al-As­ 28.10.2016» (alias Khayr al-Din sad e da questi nominato. Sostiene il regime e Abdul-Sattar al- ne trae vantaggio, anche fornendo sostegno Sayyed; Mohamed alle forze armate siriane e alla milizia favore­ Khair al-Sayyed; vole al regime. Associato al ministro dell'Aw­ Kheredden al-Sayyed; qaf del regime, nonché suo fratello, Dr. Mo­ Khairuddin as-Sayyed; hammad Abdul-Sattar al-Sayyed. Khaireddin al-Sayyed; Kheir Eddin al-Sayyed; Kheir Eddib Asayed) ( )

16CE2684

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DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1898 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2016 che modifica la decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione recante misure di protezione contro la peste suina classica in taluni Stati membri [notificata con il numero C(2016) 6710]

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la direttiva 89/662/CEE del Consiglio, dell'11 dicembre 1989, relativa ai controlli veterinari applicabili negli scambi intracomunitari, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 4,

vista la direttiva 90/425/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa ai controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi intracomunitari di taluni animali vivi e prodotti di origine animale, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (2), in particolare l'articolo 10, paragrafo 4,

considerando quanto segue:

(1) La decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione (3) stabilisce misure di protezione contro la peste suina classica negli Stati membri o nelle zone di cui all'allegato di tale decisione. Tali misure comprendono il divieto di spedizione di suini vivi, sperma, ovuli ed embrioni di suini, carni suine nonché preparazioni di carni e prodotti a base di carne composti da o contenenti carni suine provenienti da determinate zone degli Stati membri interessati.

(2) L'evoluzione dell'attuale situazione epidemiologica nell'Unione per quanto riguarda la peste suina classica dovrebbe essere tenuta in considerazione nella valutazione del rischio rappresentato dalla situazione zoosanitaria in relazione a tale malattia. È opportuno prevedere alcune deroghe per la spedizione di suini vivi, di carni suine fresche e di alcune preparazioni di carni e prodotti a base di carne provenienti dalle zone elencate nell'allegato della decisione di esecuzione 2013/764/UE. Sarebbe inoltre opportuno che tale decisione di esecuzione descrivesse anche le ulteriori prescrizioni di sanità animale applicabili nel caso in cui tali deroghe fossero concesse.

(3) La direttiva 64/432/CEE del Consiglio (4) dispone che i movimenti di animali vivi siano accompagnati da certificati sanitari. Se ai suini vivi destinati agli scambi all'interno dell'Unione si applicano le deroghe al divieto di spedizione di suini vivi dalle zone elencate nell'allegato della decisione di esecuzione 2013/764/UE, sarebbe opportuno che i relativi certificati sanitari includessero un riferimento alla suddetta decisione di esecuzione per garantire che tali certificati forniscano informazioni sanitarie adeguate ed esatte.

(4) L'articolo 6 della direttiva 2001/89/CE del Consiglio (5) riconosce l'esistenza di aziende comprendenti diverse unità di produzione e consente l'applicazione di deroghe relative ai diversi livelli di rischio che possono essere riconosciuti dall'autorità competente. Di ciò andrebbe tenuto conto nelle deroghe di cui all'articolo 4, lettera a), della decisione di esecuzione 2013/764/UE.

(5) L'allegato alla decisione 2002/106/CE della Commissione (6) descrive le procedure di sorveglianza sierologica e campionamento e fornisce informazioni sulle prove prescritte. Quando devono essere introdotte delle deroghe alle prescrizioni di cui alla decisione di esecuzione 2013/764/UE in tale decisione di esecuzione, è opportuno che tali misure facciano riferimento alle pertinenti parti dell'allegato della decisione 2002/106/CE.

(1) GU L 395 del 30.12.1989, pag. 13. (2) GU L 224 del 18.8.1990, pag. 29. (3) Decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione, del 13 dicembre 2013, recante misure di protezione contro la peste suina classica in taluni Stati membri (GU L 338 del 17.12.2013, pag. 102). (4) Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina (GU 121 del 29.7.1964, pag. 1977/64). (5) Direttiva 2001/89/CE del Consiglio, del 23 ottobre 2001, relativa a misure comunitarie di lotta contro la peste suina classica (GU L 316 dell'1.12.2001, pag. 5). (6) Decisione 2002/106/CE della Commissione, del 1o febbraio 2002, recante approvazione di un manuale di diagnostica che stabilisce procedure diagnostiche, metodi per il prelievo di campioni e criteri per la valutazione degli esami di laboratorio ai fini della conferma della peste suina classica (GU L 39 del 9.2.2002, pag. 71).

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(6) È pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione 2013/764/UE.

(7) Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione di esecuzione 2013/764/UE è così modificata:

1) è inserito il seguente articolo 2 bis:

«Articolo 2 bis

Deroga per la spedizione di suini vivi verso altri Stati membri in determinati casi

1. In deroga all'articolo 2, paragrafo 1, gli Stati membri interessati possono autorizzare la spedizione di suini vivi dalle aziende situate nelle zone elencate nell'allegato verso altri Stati membri, a condizione che la situazione complessiva relativa alla peste suina classica nelle zone di cui all'allegato sia favorevole e i suini in questione siano stati allevati in aziende:

— in cui non sia stato registrato alcun focolaio di peste suina classica nel corso dei 12 mesi precedenti e siano situate al di fuori della zona di protezione o di sorveglianza stabilita conformemente alla direttiva 2001/89/CE,

— in cui i suini siano stati presenti per almeno 90 giorni o dalla nascita e non sia stato introdotto nessun suino vivo nei 30 giorni immediatamente precedenti la data di spedizione,

— in cui venga attuato un piano di biosicurezza approvato dall'autorità competente,

— che siano state sottoposte a scadenze regolari e almeno ogni quattro mesi a ispezioni da parte dell'autorità competente, ispezioni che devono essere:

i) conformi alle linee guida di cui al capitolo III dell'allegato della decisione 2002/106/CE della Commissione (*);

ii) comprensive di un esame clinico conforme alle procedure di controllo e di campionamento di cui al capitolo IV, sezione A, dell'allegato della decisione 2002/106/CE;

iii) finalizzate al controllo dell'effettiva applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 15, paragrafo 2, lettera b), secondo trattino e trattini dal quarto al settimo, della direttiva 2001/89/CE; e

— l'azienda è oggetto di un piano di sorveglianza della peste suina classica attuato dall'autorità competente in conformità alle procedure di campionamento di cui al capitolo IV, sezione F, punto 2, dell'allegato della decisione 2002/106/CE. Un mese prima della spedizione sono stati inoltre effettuati esami di laboratorio, con esito negativo.

2. Per i suini vivi che soddisfano le prescrizioni di cui al paragrafo 1, nei corrispondenti certificati sanitari per animali della specie suina di cui all'articolo 5, paragrafo 1, della direttiva 64/432/CEE del Consiglio (**), è aggiunta la seguente dicitura:

“Suini conformi all'articolo 2 bis della decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione”.

(*) Decisione 2002/106/CE della Commissione, del 1o febbraio 2002, recante approvazione di un manuale di diagnostica che stabilisce procedure diagnostiche, metodi per il prelievo di campioni e criteri per la valutazione degli esami di laboratorio ai fini della conferma della peste suina classica (GU L 39 del 9.2.2002, pag. 71). (**) Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina (GU 121 del 29.7.1964, pag. 1977/64).»

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2) L'articolo 4 è così modificato:

a) alla lettera a) il secondo trattino è sostituito dal testo seguente:

«— in cui i suini siano stati presenti per almeno 90 giorni o dalla nascita e nelle quali non sia stato introdotto, neppure in un'unità di produzione distinta, nessun suino vivo nei 30 giorni immediatamente precedenti la data di spedizione al macello; ciò si applica solo alle unità di produzione distinte per le quali il veterinario ufficiale abbia confermato che la struttura, le dimensioni di dette unità di produzione e la distanza tra le stesse, nonché le operazioni che vi sono effettuate sono tali che, dal punto di vista della stabulazione, del governo e dell'alimentazione, le unità di produzione sono completamente distinte, tanto da rendere impossibile la propagazione del virus da un'unità di produzione all'altra;»

b) alla lettera a), il punto iii) del quarto trattino è sostituito dal testo seguente:

«iii) conformi ad almeno una delle condizioni che seguono:

1) essere finalizzate al controllo dell'effettiva applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 15, paragrafo 2, lettera b), secondo trattino e trattini dal quarto al settimo, della direttiva 2001/89/CE; oppure

2) nel raggio di 40 km intorno all'azienda, la sorveglianza dei suini selvatici è effettuata a scadenze regolari, e almeno ogni quattro mesi, con esito negativo in conformità al capitolo IV, parte H, dell'allegato della decisione 2002/106/CE, e tutti i suini macellati della partita sono stati sottoposti, con esito negativo, a un test per la peste suina classica in conformità alle procedure diagnostiche di cui al capitolo VI, parte C, dell'allegato della decisione 2002/106/CE;»

c) alla lettera a) è aggiunto il settimo trattino che segue:

«— le carni fresche di suini, le preparazioni di carni e i prodotti a base di carne provenienti da aziende suinicole che soddisfano le condizioni di cui alla presente lettera sono accompagnati dall'appropriato certificato sanitario richiesto nel quadro degli scambi all'interno dell'Unione di cui al regolamento (CE) n. 599/2004 della Commissione (*), la cui parte II è completata con la seguente frase:

“Prodotto conforme alla decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione, del 13 dicembre 2013, recante misure di protezione contro la peste suina classica in taluni Stati membri.“

(*) Regolamento (CE) n. 599/2004 della Commissione, del 30 marzo 2004, concernente l'adozione di un modello armonizzato di certificato e di verbale d'ispezione relativi agli scambi intracomunitari di animali e di prodotti di origine animale (GU L 94 del 31.3.2004, pag. 44).»

d) alla lettera b) il terzo trattino è sostituito dal testo seguente:

«— sono accompagnati dall'appropriato certificato sanitario richiesto nel quadro degli scambi all'interno dell'Unione di cui al regolamento (CE) n. 599/2004, la cui parte II è completata con la seguente frase:

“Prodotto conforme alla decisione di esecuzione 2013/764/UE della Commissione, del 13 dicembre 2013, recante misure di protezione contro la peste suina classica in taluni Stati membri.”»

3) all'articolo 10, la data «31 dicembre 2017» è sostituita dalla data «31 dicembre 2019».

Articolo 2

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 26 ottobre 2016

Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione

16CE2685

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DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1899 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2016 che modifica le decisioni 92/260/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE per quanto riguarda l'ammissione temporanea e le importazioni di cavalli registrati provenienti da alcune parti dell'Egitto [notificata con il numero C(2016) 6791]

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la direttiva 2009/156/CE del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni di equidi in provenienza dai paesi terzi (1), in particolare l'articolo 12, paragrafi 1 e 4, l'articolo 15, lettera a), e l'articolo 19, frase introduttiva e lettere a) e b),

considerando quanto segue:

(1) la direttiva 2009/156/CE stabilisce le condizioni di polizia sanitaria che disciplinano le importazioni di equidi vivi nell'Unione. Essa conferisce alla Commissione il potere di stabilire, tra l'altro, le condizioni particolari per l'ammissione temporanea e le importazioni nell'Unione di equidi registrati.

(2) La decisione 92/260/CEE della Commissione (2) dispone che gli Stati membri autorizzino l'ammissione temporanea nell'Unione di cavalli registrati provenienti dai paesi terzi elencati nel suo allegato I. L'allegato stabilisce gli elenchi di paesi terzi ove si applica la regionalizzazione ufficiale e classifica i paesi terzi in specifici gruppi sanitari in base alla loro situazione sanitaria.

(3) La decisione 93/197/CEE della Commissione (3) dispone che gli Stati membri autorizzino le importazioni nell'Unione di equidi registrati e di equidi da riproduzione e produzione provenienti dai paesi terzi elencati nel suo allegato I. L'allegato stabilisce gli elenchi di paesi terzi ove si applica la regionalizzazione ufficiale e classifica i paesi terzi in specifici gruppi sanitari in base alla loro situazione sanitaria.

(4) La decisione 2004/211/CE della Commissione (4) stabilisce l'elenco dei paesi terzi, o delle loro parti ove si applichi la regionalizzazione, da cui gli Stati membri autorizzano l'importazione di equidi e di sperma, ovuli ed embrioni della specie equina. L'allegato I della suddetta decisione stabilisce l'elenco e classifica inoltre i paesi terzi, o loro parti, in specifici gruppi sanitari.

(5) Le decisioni 92/260/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE classificavano precedentemente l'Egitto nel gruppo sanitario E. In seguito a un'ispezione veterinaria effettuata in Egitto nel giugno 2010 è stato tuttavia deciso che la situazione in tale paese terzo poteva costituire un grave rischio per la salute della popolazione equina nell'Unione. Di conseguenza, è stata adottata la decisione 2010/463/UE della Commissione (5) al fine di sopprimere la voce relativa all'Egitto nel gruppo sanitario E inclusa nell'elenco di cui all'allegato I delle decisioni 92/260/CEE, 93/195/CEE e 93/197/CEE, nonché di modificare la voce relativa all'Egitto di cui all'allegato I della decisione 2004/211/CE.

(1) GU L 192 del 23.7.2010, pag. 1. (2) Decisione 92/260/CEE della Commissione, del 10 aprile 1992, relativa alle condizioni di polizia sanitaria e alla certificazione veterinaria cui è subordinata l'ammissione temporanea di cavalli registrati (GU L 130 del 15.5.1992, pag. 67). (3) Decisione 93/197/CEE della Commissione, del 5 febbraio 1993, relativa alle condizioni di polizia sanitaria e alla certificazione veterinaria cui sono subordinate le importazioni di equidi registrati e di equidi da riproduzione e produzione (GU L 86 del 6.4.1993, pag. 16). (4) Decisione 2004/211/CE della Commissione, del 6 gennaio 2004, che stabilisce l'elenco dei paesi terzi e delle parti di territorio dei paesi terzi da cui gli Stati membri autorizzano le importazioni di equidi vivi nonché di sperma, ovuli ed embrioni della specie equina e che modifica le decisioni 93/195/CEE e 94/63/CE (GU L 73 dell'11.3.2004, pag. 1). (5) Decisione 2010/463/UE della Commissione, del 20 agosto 2010, recante modifica delle decisioni 92/260/CEE, 93/195/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE per quanto riguarda l'ammissione temporanea, la reintroduzione dopo un'esportazione temporanea e le importazioni di cavalli registrati nonché le importazioni di sperma della specie equina da alcune parti dell'Egitto (GU L 220 del 21.8.2010, pag. 74).

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(6) Il concetto di «zona indenne dalle malattie degli equini» (ZIME) elaborata dall'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) (1) riflette i principi di regionalizzazione di cui alla direttiva 2009/156/CE. Una ZIME è quindi una parte del territorio di un paese sotto specifica sorveglianza veterinaria indenne da varie malattie specifiche degli equidi e solitamente stabilita nel caso in cui il controllo e l'eradicazione di tutte le malattie degli equini nell'intero territorio di un paese non siano fattibili o possibili. La separazione degli equidi all'interno della ZIME dagli altri equidi è ottenuta mettendo in atto una buona gestione della bioprotezione e applicando le norme e le procedure di certificazione, la pianificazione per le emergenze e l'identificazione di tutti i cavalli situati nella ZIME con la possibilità di rintracciare i loro spostamenti.

(7) Nel giugno 2016 l'Egitto ha chiesto alla Commissione di riconsiderare la propria qualifica per l'esportazione e ha presentato la documentazione sull'istituzione di una zona indenne dalle malattie degli equini che racchiude l'ospedale veterinario delle forze armate egiziane situato nella periferia orientale del Cairo. Un'autostrada collega la EDFZ con l'aeroporto internazionale del Cairo, che dista meno di 10 km.

(8) Dalla documentazione presentata risulta che le garanzie offerte dall'Egitto sono sufficienti per riclassificare l'Egitto nel gruppo sanitario E e per autorizzare l'ammissione temporanea e le importazioni di cavalli registrati dalla EDFZ dell'Egitto.

(9) Le decisioni 92/260/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE dovrebbero pertanto essere modificate di conseguenza.

(10) Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'allegato I della decisione 92/260/CEE è modificato in conformità all'allegato I della presente decisione.

Articolo 2

L'allegato I della decisione 93/197/CEE è modificato in conformità all'allegato II della presente decisione.

Articolo 3

L'allegato I della decisione 2004/211/CE è modificato in conformità all'allegato III della presente decisione.

Articolo 4

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 26 ottobre 2016

Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione

(1) http://www.oie.int/en/our-scientific-expertise/specific-information-and-recommendations/international-competition-horse-movement/ equine-disease-free-zones/

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ALLEGATO I

Nell'allegato I della decisione 92/260/CEE, l'elenco dei paesi terzi inclusi nel gruppo sanitario E è sostituito dal seguente:

«Emirati arabi uniti (AE), Bahrein (BH), Algeria (DZ), Egitto (3) (EG), Israele (4) (IL), Giordania (JO), Kuwait (KW), Libano (LB), Marocco (MA), Oman (OM), Qatar (QA), Arabia Saudita (3) (SA), Tunisia (TN), Turchia (3) (TR)».

ALLEGATO II

Nell'allegato I della decisione 93/197/CEE, l'elenco dei paesi terzi inclusi nel gruppo sanitario E è sostituito dal seguente:

«Emirati arabi uniti (3) (AE), Bahrein (3) (BH), Algeria (DZ), Egitto (2) (3) (EG), Israele (5) (IL), Giordania (3) (JO), Kuwait (3) (KW), Libano (3) (LB), Marocco (MA), Maurizio (3) (MU), Oman (3) (OM), Qatar (3) (QA), Arabia Saudita (2) (3) (SA), Tunisia (TN), Turchia (2) (3) (TR)».

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ALLEGATO III

L'allegato I della decisione 2004/211/CE è così modificato: 1) la voce relativa all'Egitto è sostituita dalla seguente:

«EG Egitto EG-0 Tutto il paese E — — — — — — — — — —

EG-1 Zona indenne dalle ma­ E X — X — — — — — — —» lattie degli equini stabi­ lita presso l'ospedale ve­ terinario delle forze ar­ mate egiziane a El-Nasr Road, da una parte al­ l'altra del Al Ahly Club, Il Cairo, e il collega­ mento autostradale con l'aeroporto internazio­ nale del Cairo (cfr. ri­ quadro 7 per i dettagli)

2) è aggiunto il seguente riquadro 7:

«Riquadro 7

EG Egitto EG-1 Zona indenne dalle malattie degli equini (ZIME) di dimensioni di 0,1 km2 ca. stabilita at­ torno all'ospedale veterinario delle forze armate egiziane a El-Nasr Road, da una parte al­ l'altra del Al Ahly Club, nella periferia orientale del Cairo (posizione 30°04′19,6″N 31°21′ 16,5″E) e il collegamento autostradale di 10 km su El-Nasr Road e Airport Road che con­ duce all'aeroporto internazionale del Cairo. a) Delimitazione dei confini della ZIME: dall'incrocio di El-Nasr Road con El-Shaheed Ibrahim El-Shaikh Road (30°04′13,6″N 31°21′04,3″E) lungo El-Shaheed Ibrahim El-Shaikh Road per circa 500 m verso nord fino al primo incrocio con il «Passaggio all'interno delle forze armate» («il Passaggio»), girando a destra e seguendo il Passaggio per circa 100 m verso est, girando di nuovo a destra e seguendo il Passaggio per 150 m verso sud, girando a sinistra e seguendo il Passaggio per 300 m verso est, girando a destra e seguendo il Passaggio per 100 m verso sud fino a El-Nasr Road, girando a destra e seguendo El-Nasr Road per 300 m verso sud-ovest fino a ritrovarsi di fronte all'incrocio di El-Nasr Road con Hassan Mà­ moon Road, girando a destra e seguendo il Passaggio per 100 m verso nord, girando a sinistra e seguendo il Passaggio per 120 m verso ovest, girando a sinistra e seguendo il Passaggio per 200 m verso sud, girando a destra e seguendo El-Nasr Road per 100 m verso ovest fino all'incrocio di El-Nasr Road con El-Shaheed Ibrahim El-Shaikh Road. b) Delimitazione dei confini della zona di quarantena pre-esportazione all'interno della ZIME: dal punto di fronte all'incrocio di El-Nasr Road con Hassan Màmoon Road seguendo il Passaggio per 100 m verso nord, girando a destra e seguendo il Passaggio per 250 m verso est, girando a destra e seguendo il Passaggio per 50 m verso sud fino a El-Nasr Road, girando a destra e seguendo El-Nasr Road per 300 m verso sud-ovest fino a ritro­ varsi di fronte all'incrocio di El-Nasr Road con Hassan Màmoon Road.»

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DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1900 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2016 che modifica l'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri, per quanto riguarda le voci relative a Estonia, Lettonia e Polonia [notificata con il numero C(2016) 6793]

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la direttiva 89/662/CEE del Consiglio, dell'11 dicembre 1989, relativa ai controlli veterinari applicabili negli scambi intracomunitari, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 4,

vista la direttiva 90/425/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa ai controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi intracomunitari di taluni animali vivi e prodotti di origine animale, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (2), in particolare l'articolo 10, paragrafo 4,

vista la direttiva 2002/99/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2002, che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l'introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano (3), in particolare l'articolo 4, paragrafo 3,

considerando quanto segue:

(1) La decisione di esecuzione 2014/709/UE della Commissione (4) stabilisce misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri. L'allegato di tale decisione di esecuzione, nelle sue parti I, II, III e IV, delimita ed elenca alcune zone di tali Stati membri, differenziate secondo il livello di rischio in base alla situazione epidemiologica. Tale elenco comprende alcune zone dell'Estonia, della Lettonia e della Polonia.

(2) Nell'agosto 2016 si è verificato un unico focolaio di peste suina africana nei suini domestici nella provincia (powiat) di Mońki in Polonia, in una zona che attualmente figura nella parte I dell'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE; nel settembre 2016 si è verificato nella stessa zona un altro caso singolo di peste suina africana nei cinghiali. Nel settembre 2016 si è verificato un numero ridotto di focolai di peste suina africana nei suini domestici nelle provincie (powiat) di Łosice e di Siemiatycze in Polonia, in una zona che attualmente figura nella parte III dell'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE, nelle strette vicinanze delle zone elencate nelle parti I e II di tale allegato. Il verificarsi di questa malattia in dette zone, insieme al recente cambiamento della situazione epidemiologica, costituisce un aumento del livello di rischio che deve essere preso in conside­ razione. Alcune zone della Polonia che figurano nella parte I dell'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE dovrebbero pertanto figurare adesso nella parte III di tale allegato.

(3) Dall'ottobre 2015 non si sono verificati focolai di peste suina africana nei suini domestici nelle zone dell'Estonia che figurano nella parte III dell'allegato della decisione 2014/709/UE, ubicate a sud della strada n. 92. È stato inoltre attuato in tali zone il controllo delle misure di biosicurezza, in base al programma nazionale per la biosicurezza volto a prevenire la propagazione della peste suina africana. Questi dati indicano un miglioramento della situazione epidemiologica. Le zone di questo Stato membro dovrebbero pertanto figurare adesso nella parte II anziché nella parte III dell'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE.

(4) Nel settembre 2016 si è verificato un unico focolaio di peste suina africana nei suini domestici nel comune (novads) di Gulbenes in Lettonia, in una zona che attualmente figura nella parte II dell'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE. Il verificarsi di questo focolaio, insieme al recente cambiamento della situazione epidemiologica, costituisce un aumento del livello di rischio che deve essere preso in considerazione. Alcune zone della Lettonia dovrebbero pertanto figurare adesso nella parte III anziché nella parte II di tale allegato.

(1) GU L 395 del 30.12.1989, pag. 13. (2) GU L 224 del 18.8.1990, pag. 29. (3) GU L 18 del 23.1.2003, pag. 11. (4) Decisione di esecuzione 2014/709/UE della Commissione, del 9 ottobre 2014, recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri e che abroga la decisione di esecuzione 2014/178/UE della Commissione (GU L 295 dell'11.10.2014, pag. 63).

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(5) L'evoluzione della situazione epidemiologica attuale nell'Unione, per quanto riguarda la peste suina africana nelle popolazioni di suini domestici e selvatici colpite, dovrebbe essere tenuta in considerazione nella valutazione dei rischi zoosanitari rappresentati da tale malattia in Estonia, Lettonia e Polonia. Affinché le misure di protezione contro la malattia stabilite nella decisione di esecuzione 2014/709/UE possano essere mirate, per prevenire l'ulteriore propagazione della peste suina africana nonché inutili perturbazioni degli scambi all'interno dell'Unione ed evitare che paesi terzi introducano ostacoli non giustificati agli scambi, è opportuno modificare l'elenco dell'Unione delle zone soggette a misure di protezione riportato nell'allegato di tale decisione di esecuzione per tenere conto dei cambiamenti intervenuti nell'attuale situazione epidemiologica in relazione a tale malattia in Estonia, Lettonia e Polonia.

(6) È pertanto opportuno modificare di conseguenza l'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE.

(7) Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE è sostituito dal testo che figura nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 26 ottobre 2016

Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione

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ALLEGATO

L'allegato della decisione di esecuzione 2014/709/UE è sostituito dal seguente:

«ALLEGATO

PARTE I

1. Estonia

Le seguenti zone in Estonia: — la contea (maakond) di Hiiumaa.

2. Lettonia

Le seguenti zone in Lettonia: — nel comune (novads) di Bauskas, le frazioni (pagasti) di Īslīces, Gailīšu, Brunavas e Ceraukstes, — nel comune (novads) di Dobeles, le frazioni (pagasti) di Bikstu, Zebrenes, Annenieku, Naudītes, Penkules, Auru e Krimūnu, Dobeles, Berzes, la parte della frazione (pagasts) di Jaunbērzes situata a ovest della strada P98, e la cittadina (pilsēta) di Dobele, — nel comune (novads) di Jelgavas le frazioni (pagasti) di Glūdas, Svētes, Platones, Vircavas, Jaunsvirlaukas, Zaļenieku, Vilces, Lielplatones, Elejas e Sesavas, — nel comune (novads) di Kandavas, le frazioni (pagasti) di Vānes e Matkules, — nel comune (novads) di Talsu, le frazioni (pagasti) di Lubes, Īves, Valdgales, Ģibuļu, Lībagu, Laidzes, Ārlavas, Abavas, la cittadine (pilsētas) di Sabile, Talsi, Stende e Valdemārpils, — il comune (novads) di Brocēnu, — il comune (novads) di Dundagas, — il comune (novads) di Jaunpils, — il comune (novads) di Rojas, — il comune (novads) di Rundāles, — il comune (novads) di Stopiņu, — il comune (novads) di Tērvetes, — la cittadina (pilsēta) di Bauska, — la città (republikas pilsēta) di Jelgava, — la città (republikas pilsēta) di Jūrmala.

3. Lituania

Le seguenti zone in Lituania: — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Jurbarkas, le frazioni (seniūnijos) di Raudonės, Veliuonos, Seredžiaus e Juodaičių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Pakruojis, le frazioni (seniūnijos) di Klovainių, Rozalimo e Pakruojo, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Panevežys, la parte della frazione (seniūnija) di Krekenavos situata a ovest del fiume Nevėžis, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Raseiniai, le frazioni (seniūnijos) di Ariogalos, Ariogalos miestas, Betygalos, Pagojukų e Šiluvos, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Šakiai, le frazioni (seniūnijos) di Plokščių, Kriūkų, Lekėčių, Lukšių, Griškabūdžio, Barzdų, Žvirgždaičių, Sintautų, Kudirkos Naumiesčio, Slavikų, Šakių, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Pasvalys, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Vilkaviškis,

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— il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Radviliškis,

— il comune (savivaldybė) di Kalvarija,

— il comune (savivaldybė) di Kazlų Rūda,

— il comune (savivaldybė) di Marijampolė.

4. Polonia

Le seguenti zone in Polonia:

nel voivodato di Varmia-Masuria:

— i comuni (gminy) di Kalinowo e Prostki nella provincia (powiat) di Ełk,

— il comune (gmina) di Biała Piska nella provincia (powiat) di Pisz.

Nel voivodato della Podlachia:

— la provincia (powiat) di Augustów,

— i comuni (gminy) di Brańsk con la città di Brańsk, Boćki, Rudka, Wyszki, la parte del comune di Bielsk Podlaski situata a ovest della linea tracciata dalla strada n. 19 (a nord della città di Bielsk Podlaski) e prolungata dal confine orientale della città di Bielsk Podlaski e dalla strada n. 66 (a sud della città di Bielsk Podlaski), la città di Bielsk Podlaski, la parte del comune di Orla situata a ovest della strada n. 66, nella provincia (powiat) di Bielsk,

— i comuni (gminy) di Choroszcz, Juchnowiec Kościelny, Suraż, Turośń Kościelna, Łapy e Poświętne nella provincia (powiat) di Białystok,

— i comuni (gminy) di Drohiczyn, Dziadkowice, Grodzisk e Perlejewo nella provincia (powiat) di Siemiatycze,

— i comuni (gminy) di Rutka-Tartak, Szypliszki, Suwałki, Raczki nella provincia (powiat) di Suwałki,

— i comuni (gminy) di Grabowo e Stawiski nella provincia (powiat) di Kolno,

— la provincia (powiat) di Łomża,

— la provincia (powiat) della città di Białystok,

— la provincia (powiat) della città di Łomża,

— la provincia (powiat) della città di Suwałki,

— la provincia (powiat) di Sejny,

— la provincia (powiat) di Wysokie Mazowieckie,

— la provincia (powiat) di Zambrów.

Nel voivodato della Masovia:

— i comuni (gminy) di Ceranów, Jabłonna Lacka, Sterdyń e Repki nella provincia (powiat) di Sokołów,

— i comuni (gminy) di Korczew, Przesmyki, Paprotnia, Suchożebry, Mordy, Siedlce e Zbuczyn nella provincia (powiat) di Siedlce,

— la provincia (powiat) della città di Siedlce,

— i comuni (gminy) di Rzekuń, Troszyn, Czerwin e Goworowo nella provincia (powiat) di Ostrołęka,

— i comuni (gminy) di Olszanka, Łosice e Platerów nella provincia (powiat) di Łosice,

— la provincia (powiat) di Ostrów.

Nel voivodato di Lublino:

— il comune (gmina) di Hanna nella provincia (powiat) di Włodawa,

— i comuni (gminy) di Miedzyrzec Podlaski con la città di Miedzyrzec Podlaski, Drelów, Łomazy, Rossosz, Piszczac, Kodeń, Tuczna, Sławatycze, Wisznice e Sosnówka nella provincia (powiat) di Biała Podlaska,

— il comune (gmina) di Kąkolewnica Wschodnia e Komarówka Podlaska nella provincia (powiat) di Radzyń.

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PARTE II

1. Estonia

Le seguenti zone in Estonia: — la città (linn) di Elva, — la città (linn) di Võhma, — la città (linn) di Kuressaare, — la città (linn) di Rakvere, — la città (linn) di Tartu, — la città (linn) di Viljandi, — la contea (maakond) di Harjumaa, esclusi la parte del comune (vald) di Kuusalu situata a sud della strada n. 1 (E20), il comune (vald) di Aegviidu e il comune (vald) di Anija, — la contea (maakond) di IDA-Virumaa, — la contea (maakond) di Läänemaa, — la contea (maakond) di Pärnumaa, — la contea (maakond) di Põlvamaa, — la contea (maakond) di Võrumaa, — la contea (maakond) di Valgamaa, — la contea (maakond) di Raplamaa, — il comune (vald) di Suure-Jaani, — la parte del comune (vald) di Tamsalu situata a nord-est della linea ferroviaria Tallinn-Tartu, — il comune (vald) di Tartu, — il comune (vald) di Abja, — il comune (vald) di Alatskivi, — il comune (vald) di Haaslava, — il comune (vald) di Haljala, — il comune (vald) di Tarvastu, — il comune (vald) di Nõo, — il comune (vald) di Ülenurme, — il comune (vald) di Tähtvere, — il comune (vald) di Rõngu, — il comune (vald) di Rannu, — il comune (vald) di Konguta, — il comune (vald) di Puhja, — il comune (vald) di Halliste, — il comune (vald) di Kambja, — il comune (vald) di Karksi, — il comune (vald) di Kihelkonna, — il comune (vald) di Kõpu, — il comune (vald) di Lääne-Saare, — il comune (vald) di Laekvere, — il comune (vald) di Leisi, — il comune (vald) di Luunja,

— 191 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— il comune (vald) di Mäksa, — il comune (vald) di Meeksi, — il comune (vald) di Muhu, — il comune (vald) di Mustjala, — il comune (vald) di Orissaare, — il comune (vald) di Peipsiääre, — il comune (vald) di Piirissaare, — il comune (vald) di Pöide, — il comune (vald) di Rägavere, — il comune (vald) di Rakvere, — il comune (vald) di Ruhnu, — il comune (vald) di Salme, — il comune (vald) di Sõmeru, — il comune (vald) di Torgu, — il comune (vald) di Vara, — il comune (vald) di Vihula, — il comune (vald) di Viljandi, — il comune (vald) di Vinni, — il comune (vald) di Viru-Nigula, — il comune (vald) di Võnnu.

2. Lettonia

Le seguenti zone in Lettonia: — nel comune (novads) di Balvu, le frazioni (pagasti) di Vīksnas, Bērzkalnes, Vectilžas, Lazdulejas, Briežuciema, Tilžas, Bērzpils e Krišjāņu, — nel comune (novads) di Bauskas, le frazioni (pagasti) di Mežotnes, Codes, Dāviņu e Vecsaules, — nel comune (novads) di Dobeles, la parte della frazione (pagasts) di Jaunbērzes situata a est della strada P98, — nel comune (novads) di Gulbenes, la frazione (pagasts) di Līgo, — nel comune (novads) di Jelgavas, le frazioni (pagasti) di Kalnciema, Līvbērzes e Valgundes, — nel comune (novads) di Kandavas, le frazioni (pagasti) di Cēres, Kandavas, Zemītes e Zantes e la cittadina (pilsēta) di Kandava, — nel comune (novads) di Limbažu, le frazioni (pagasti) di Skultes, Vidrižu, Limbažu e Umurgas, — nel comune (novads) di Rugāju, la frazione (pagasts) di Lazdukalna, — nel comune (novads) di Salacgrīvas, la frazione (pagasts) di Liepupes, — nel comune (novads) di Talsu, le frazioni di Ķūļciema, Balgales, Vandzenes, Laucienes, Virbu e Strazdes, — il comune (novads) di Ādažu, — il comune (novads) di Aizkraukles, — il comune (novads) di Aknīstes, — il comune (novads) di Alūksnes, — il comune (novads) di Amatas, — nel comune (novads) di Apes, le frazioni (pagasti) di Trapenes, Gaujienas e Apes e la cittadina (pilsēta) di Ape, — il comune (novads) di Babītes, — il comune (novads) di Baldones,

— 192 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— il comune (novads) di Baltinavas, — il comune (novads) di Carnikavas, — il comune (novads) di Cēsu, — il comune (novads) di Cesvaines, — il comune (novads) di Engures, — il comune (novads) di Ērgļu, — il comune (novads) di Garkalnes, — il comune (novads) di Iecavas, — il comune (novads) di Ikšķiles, — il comune (novads) di Ilūkstes, — il comune (novads) di Inčukalna, — il comune (novads) di Jaunjelgavas, — il comune (novads) di Jēkabpils, — il comune (novads) di Ķeguma, — il comune (novads) di Ķekavas, — il comune (novads) di Kocēnu, — il comune (novads) di Kokneses, — il comune (novads) di Krimuldas, — il comune (novads) di Krustpils, — il comune (novads) di Lielvārdes, — il comune (novads) di Līgatnes, — il comune (novads) di Līvānu, — il comune (novads) di Lubānas, — il comune (novads) di Madonas, — il comune (novads) di Mālpils, — il comune (novads) di Mārupes, — il comune (novads) di Mērsraga, — il comune (novads) di Neretas, — il comune (novads) di Ogres, — il comune (novads) di Olaines, — il comune (novads) di Ozolnieki, — il comune (novads) di Pārgaujas, — il comune (novads) di Pļaviņu, — il comune (novads) di Priekuļu, — nel comune (novads) di Raunas, la frazione (pagasts) di Raunas, — il comune (novads) di Ropažu, — il comune (novads) di Salas, — il comune (novads) di Salaspils, — il comune (novads) di Saulkrastu, — il comune (novads) di Sējas, — il comune (novads) di Siguldas, — il comune (novads) di Skrīveru,

— 193 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— nel comune (novads) di Smiltenes, le frazioni (pagasti) di Brantu, Blomes, Smiltenes, Bilskas e Grundzāles e la cittadina (pilsēta) di Smiltene, — il comune (novads) di Tukuma, — il comune (novads) di Varakļānu, — il comune (novads) di Vecpiebalgas, — il comune (novads) di Vecumnieku, — il comune (novads) di Viesītes, — il comune (novads) di Viļakas, — la cittadina (pilsēta) di Limbaži, — la città (republikas pilsēta) di Jēkabpils, — la città (republikas pilsēta) di Valmiera.

3. Lituania

Le seguenti zone in Lituania: — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Anykščiai, le frazioni (seniūnijos) di Kavarskas, Kurkliai e la parte di Anykščiai situata a sud-ovest delle strade n. 121 e n. 119, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Jonava, le frazioni (seniūnijos) di Šilų, Bukonių e nella frazione (seniūnija) di Žeimių, i villaggi di Biliuškiai, Drobiškiai, Normainiai II, Normainėliai, Juškonys, Pauliukai, Mitėniškiai, Zofijauka e Naujokai, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kaunas, le frazioni (seniūnijos) di Akademijos, Alšėnų, Babtų, Batniavos, Čekiškės, Domeikavos, Ežerėlio, Garliavos, Garliavos apylinkių, Kačerginės, Kulautuvos, Linksmakalnio, Raudondvario, Ringaudų, Rokų, Samylų, Taurakiemio, Užliedžių, Vilkijos, Vilkijos apylinkių e Zapyškio, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kėdainiai, le frazioni (seniūnijos) di Josvainių e Pernaravos, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Panevėžys, le frazioni (seniūnijos) di Karsakiškio, Naujamiesčio, Paįstrio, Panevėžio, Ramygalos, Smilgių, Upytės, Vadoklių, Velžio e la parte della frazione (seniūnija) di Krekenavos situata a est del fiume Nevėžis, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Prienai le frazioni (seniūnijos) di Veiverių, Šilavoto, Naujosios Ūtos, Balbieriškio, Ašmintos, Išlaužo, Pakuonių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Šalčininkai, le frazioni (seniūnijos) di Jašiūnų, Turgelių, Akmenynės, Šalčininkų, Gerviškių, Butrimonių, Eišiškių, Poškonių, Dieveniškių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Varėna, le frazioni (seniūnijos) di Kaniavos, Marcinkonių, Merkinės, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Vilnius le parti delle frazioni (seniūnijos) di Sudervė e Dūkštai situate a nord-est della strada n. 171, le frazioni (seniūnijos) di Maišiagala, Zujūnų, Avižienių, Riešės, Paberžės, Nemenčinės, Nemenčinės miesto, Sužionių, Buivydžių, Bezdonių, Lavoriškių, Mickūnų, Šatrininkų, Kalvelių, Nemėžių, Rudaminos, Rūkainių, Medininkų, Marijampolio Pagirių e Juodšilių, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Alytus, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Utena, le frazioni (seniūnijos) di Sudeikių, Utenos, Utenos miesto, Kuktiškių, Daugailių, Tauragnų, Saldutiškio, — nel comune urbano (miesto savivaldybė) di Alytus le frazioni (seniūnijos) di Pivašiūnų, Punios, Daugų, Alovės, Nemunaičio, Raitininkų, Miroslavo, Krokialaukio, Simno, Alytaus, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Kaunas, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Panevėžys, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Prienai, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Vilnius, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Biržai, — il comune (savivaldybė) di Druskininkai, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Ignalina,

— 194 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Lazdijai, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Molėtai, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Rokiškis, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Širvintos, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Švencionys, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Ukmergė, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Zarasai, — il comune (savivaldybė) di Birštonas, — il comune (savivaldybė) di Visaginas.

4. Polonia

Le seguenti zone in Polonia: nel voivodato della Podlachia: — i comuni (gminy) di Czarna Białostocka, Dobrzyniewo Duże, Gródek, Michałowo, Supraśl, Tykocin, Wasilków, Zabłudów e Zawady nella provincia (powiat) di Białystok, — la provincia (powiat) di Sokółka, — il comune (gmina) di Dubicze Cerkiewne, le parti dei comuni (gminy) di Kleszczele e Czeremcha situate a est della strada n. 66, nella provincia (powiat) di Hajnówka, — la parte del comune (gmina) di Bielsk Podlaski situata a est della linea tracciata dalla strada n. 19 (a nord della città di Bielsk Podlaski) e prolungata dal confine orientale della città di Bielsk Podlaski e dalla strada n. 66 (a sud della città di Bielsk Podlaski), la parte del comune di Orla situata a est della strada n. 66, nella provincia (powiat) di Bielsk.

PARTE III

1. Estonia

Le seguenti zone in Estonia: — la contea (maakond) di Jõgevamaa, — la contea (maakond) di Järvamaa, — la parte del comune (vald) di Kuusalu situata a sud della strada n. 1 (E20), — la parte del comune (vald) di Tamsalu situata a sud-ovest della linea ferroviaria Tallinn-Tartu, — il comune (vald) di Aegviidu, — il comune (vald) di Anija, — il comune (vald) di Kadrina, — il comune (vald) di Kolga-Jaani, — il comune (vald) di Kõo, — il comune (vald) di Laeva, — il comune (vald) di Laimjala, — il comune (vald) di Pihtla, — il comune (vald) di Rakke, — il comune (vald) di Tapa, — il comune (vald) di Väike-Maarja, — il comune (vald) di Valjala.

— 195 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

2. Lettonia

Le seguenti zone in Lettonia:

— nel comune (novads) di Balvu, le frazioni (pagasti) di Kubuļu e Balvu e la cittadina (pilsēta) di Balvi,

— nel comune (novads) di Gulbenes, le frazioni (pagasti) di Beļavas, Galgauskas, Jaungulbenes, Daukstu, Stradu, Litenes, Stāmerienas, Tirzas, Druvienas, Rankas, Lizuma e Lejasciema e la cittadina (pilsēta) di Gulbene,

— il comune (novads) di Jaunpiebalgas,

— nel comune (novads) di Raunas, la frazione (pagasts) di Drustu,

— nel comune (novads) di Smiltenes, le frazioni (pagasti) di Launkalnes, Variņu e Palsmanes,

— nel comune (novads) di Apes, la frazione (pagasts) di Virešu,

— nel comune (novads) di Limbažu, le frazioni (pagasti) di Viļķenes, Pāles e Katvaru,

— nel comune (novads) di Rugāju, la frazione (pagasts) di Rugāju,

— nel comune (novads) di Salacgrīvas, le frazioni (pagasti) di Ainažu e Salacgrīvas,

— il comune (novads) di Aglonas,

— il comune (novads) di Alojas,

— il comune (novads) di Beverīnas,

— il comune (novads) di Burtnieku,

— il comune (novads) di Ciblas,

— il comune (novads) di Dagdas,

— il comune (novads) di Daugavpils,

— il comune (novads) di Kārsavas,

— il comune (novads) di Krāslavas,

— il comune (novads) di Ludzas,

— il comune (novads) di Mazsalacas,

— il comune (novads) di Naukšēnu,

— il comune (novads) di Preiļu,

— il comune (novads) di Rēzeknes,

— il comune (novads) di Riebiņu,

— il comune (novads) di Rūjienas,

— il comune (novads) di Strenču,

— il comune (novads) di Valkas,

— il comune (novads) di Vārkavas,

— il comune (novads) di Viļānu,

— il comune (novads) di Zilupes,

— la cittadina (pilsēta) di Ainaži,

— la cittadina (pilsēta) di Salacgrīva,

— la città (republikas pilsēta) di Daugavpils,

— la città (republikas pilsēta) di Rēzekne.

— 196 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

3. Lituania

Le seguenti zone in Lituania: — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Anykščiai, le frazioni (seniūnijos) di Debeikių, Skiemonių, Viešintų, Andrioniškio, Svėdasų, Troškūnų, Traupio e la parte della frazione di Anykščiai situata a nord-est delle strade n. 121 e n. 119, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Alytus, la frazione (seniūnija) di Butrimonių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Jonava le frazioni (seniūnijos) di Upninkų, Ruklos, Dumsių, Užusalių, Kulvos e, nella frazione (seniūnija) di Žeimiai, i villaggi di Akliai, Akmeniai, Barsukinė, Blauzdžiai, Gireliai, Jagėlava, Juljanava, Kuigaliai, Liepkalniai, Martyniškiai, Milašiškiai, Mimaliai, Naujasodis, Normainiai I, Paduobiai, Palankesiai, Pamelnytėlė, Pėdžiai, Skrynės, Svalkeniai, Terespolis, Varpėnai, Žeimių gst., Žieveliškiai e Žeimių miestelis, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kaišiadorys, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kaunas, le frazioni (seniūnijos) di Vandžiogalos, Lapių, Karmėlavos e Neveronių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kėdainiai, le frazioni (seniūnijos) di Pelėdnagių, Krakių, Dotnuvos, Gudžiūnų, Surviliškio, Vilainių, Truskavos, Šėtos, Kėdainių miesto, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Prienai, le frazioni (seniūnijos) di Jiezno e Stakliškių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Panevėžys, le frazioni (seniūnijos) di Miežiškių e Raguvos, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Šalčininkai, le frazioni (seniūnijos) di Baltosios Vokės, Pabarės, Dainavos e Kalesninkų, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Varėna, le frazioni (seniūnijos) di Valkininkų, Jakėnų, Matuizų, Varėnos e Vydenių, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Vilnius, le parti delle frazioni (seniūnijos) di Sudervė e Dūkštai situate a sud-ovest della strada n. 171, — nel comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Utena, le frazioni (seniūnijos) di Užpalių, Vyžuonų e Leliūnų, — il comune (savivaldybė) di Elektrėnai, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Jonava, — il comune urbano (miesto savivaldybė) di Kaišiadorys, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Kupiškis, — il comune distrettuale (rajono savivaldybė) di Trakai.

4. Polonia

Le seguenti zone in Polonia: nel voivodato della Podlachia: — la provincia (powiat) di Grajewo, — la provincia (powiat) di Mońki, — i comuni (gminy) di Czyże, Białowieża, Hajnówka con la città di Hajnówka, Narew, Narewka e le parti del comune (gminy) di Czeremcha e Kleszczele situate a ovest della strada n. 66 nella provincia (powiat) di Hajnówka, — i comuni (gminy) di Mielnik, Milejczyce, Nurzec-Stacja, Siemiatycze con la città di Siemiatycze nella provincia (powiat) di Siemiatycze. Nel voivodato della Masovia: — i comuni (gminy) di Sarnaki, Stara Kornica e Huszlew nella provincia (powiat) di Łosice. Nel voivodato di Lublino: — i comuni (gminy) di Konstantynów, Janów Podlaski, Leśna Podlaska, Rokitno, Biała Podlaska, Zalesie e Terespol con la città di Terespol, nella provincia (powiat) di Biała Podlaska, — la provincia (powiat) della città di Biała Podlaska.

— 197 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

PARTE IV

Italia Le seguenti zone in Italia: — tutto il territorio della Sardegna.»

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DECISIONE N. 1/2016 DEL CONSIGLIO DI STABILIZZAZIONE E DI ASSOCIAZIONE UE-EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA del 20 gennaio 2016 che sostituisce il protocollo n. 4 dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa [2016/1901]

IL CONSIGLIO DI STABILIZZAZIONE E DI ASSOCIAZIONE DELL'EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA,

visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra (1), in particolare l'articolo 40,

visto il protocollo n. 4 dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa,

considerando quanto segue:

(1) L'articolo 40 dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra («l'accordo») fa riferimento al protocollo n. 4 dell'accordo («il protocollo n. 4»), che stabilisce le norme di origine e prevede il cumulo dell'origine tra l'Unione europea, l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Turchia e qualsiasi paese o territorio coinvolto nel processo di stabilizzazione e di associazione dell'Unione.

(2) L'articolo 39 del protocollo n. 4 prevede che il consiglio di stabilizzazione e di associazione di cui all'articolo 108 dell'accordo possa decidere di modificare le disposizioni del protocollo n. 4.

(3) La convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (2) («convenzione») è intesa a sostituire i protocolli sulle norme di origine attualmente in vigore nei paesi della zona paneuromediterranea con un unico atto giuridico. L'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e gli altri partecipanti al processo di stabiliz­ zazione e di associazione dei Balcani occidentali sono stati invitati ad aderire al sistema del cumulo diagonale paneuropeo dell'origine previsto dall'agenda di Salonicco, approvata dal Consiglio europeo del giugno 2003. Essi sono stati invitati ad aderire alla convenzione con una decisione della conferenza ministeriale euromediterranea dell'ottobre 2007.

(4) L'Unione e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia hanno firmato la convenzione il 15 giugno 2011.

(5) L'Unione e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia hanno depositato i rispettivi strumenti di accettazione presso il depositario della convenzione rispettivamente il 26 marzo 2012 e il 14 giugno 2012. Di conseguenza, in applicazione del'articolo 10, paragrafo 3, della convenzione, la convenzione è entrata in vigore per l'Unione e per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia rispettivamente il 1o maggio 2012 e il 1o agosto 2012.

(6) È opportuno, pertanto, sostituire il protocollo n. 4 con un nuovo protocollo che faccia riferimento alla convenzione,

1) GU L 84 del 20.3.2004, pag. 13. (2) GU L 54 del 26.2.2013, pag. 4.

— 199 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Il protocollo n. 4 dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, dall'altra, relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa, è sostituito dal testo che figura nell'allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Essa si applica a decorrere dal 1o maggio 2015.

Fatto a Bruxelles, il 20 gennaio 2016

Per il consiglio di stabilizzazione e di associazione Il presidente

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— 201 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— 202 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— 203 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

ALLEGATO

Protocollo 4 relativo alla definizione della nozione di «prodotti originari» e ai metodi di cooperazione amministrativa

Articolo 1

Norme di origine applicabili

1. Ai fini dell'applicazione del presente accordo, si applicano l'appendice I e le pertinenti disposizioni dell'appendice II della convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (1) («convenzione»).

2. Tutti i riferimenti al «pertinente accordo» nell'appendice I e nelle pertinenti disposizioni dell'appendice II della convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee s'intendono come riferimenti al presente accordo.

Articolo 2

Composizione delle controversie

1. Le eventuali controversie riguardanti le procedure di controllo di cui all'articolo 32 dell'appendice I della convenzione che non sia possibile dirimere tra le autorità doganali che richiedono il controllo e le autorità doganali incaricate di effettuarlo sono sottoposte al consiglio di stabilizzazione e di associazione.

2. La composizione delle controversie tra l'importatore e le autorità doganali del paese d'importazione ha comunque luogo secondo la legislazione di tale paese.

Articolo 3

Modifiche del protocollo

Il consiglio di stabilizzazione e di associazione può decidere di modificare le disposizioni del presente protocollo.

Articolo 4

Recesso dalla convenzione

1. Se l'Unione europea o l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia notificano per iscritto al depositario della convenzione la propria intenzione di recedere dalla convenzione ai sensi dell'articolo 9 della stessa, l'Unione europea e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia avviano immediatamente i negoziati sulle norme di origine ai fini dell'appli­ cazione del presente accordo.

2. Fino all'entrata in vigore delle norme di origine nuovamente negoziate, le norme di origine contenute nell'ap­ pendice I e, se del caso, le pertinenti disposizioni dell'appendice II della convenzione, applicabili al momento del recesso, continuano ad applicarsi al presente accordo. Tuttavia, a decorrere dal momento del recesso, le norme di origine contenute nell'appendice I e, se del caso, le pertinenti disposizioni dell'appendice II della convenzione sono interpretate in modo da consentire il cumulo bilaterale unicamente tra l'Unione europea e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

(1) GU L 54 del 26.2.2013, pag. 4.

— 204 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 5

Disposizioni transitorie — Cumulo

In deroga all'articolo 16, paragrafo 5, e all'articolo 21, paragrafo 3, dell'appendice I della convenzione, quando il cumulo coinvolge esclusivamente gli Stati EFTA, le Isole Fær Øer, l'Unione europea, la Turchia e i partecipanti al processo di stabilizzazione e di associazione, la prova dell'origine può essere un certificato di circolazione delle merci EUR.1 o una dichiarazione di origine.

16CE2688

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REGOLAMENTO (UE) 2016/1902 DELLA COMMISSIONE del 27 ottobre 2016 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di acetamiprid, ametoctradin, azossistrobina, ciflutrin, acido difluoroacetico, dimetomorf, fenpirazamina, flonicamid, fluazinam, fludioxonil, flupyradifurone, flutriafol, fluxapyroxad, metconazolo, proquinazid, protioconazolo, piriproxifen, spirodiclofen e triflossistrobina in o su determinati prodotti

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio (1), in particolare l'articolo 14, paragrafo 1, lettera a),

considerando quanto segue:

(1) I livelli massimi di residui (LMR) per le sostanze acetamiprid, azossistrobina, dimetomorf, flonicamid, fludioxonil, flutriafol, metconazolo, protioconazolo e triflossistrobina sono stati fissati nell'allegato II del regolamento (CE) n. 396/2005. Gli LMR per il ciflutrin sono stati fissati nell'allegato II e nell'allegato III, parte B, del medesimo regolamento. Gli LMR per ametoctradin, acido difluoroacetico, fenpirazamina, fluazinam, flupyradifurone, fluxapyroxad, proquinazid, piriproxifen e spirodiclofen sono stati fissati nell'allegato III, parte A, del medesimo regolamento.

(2) Nel quadro di una procedura di autorizzazione dell'impiego di un prodotto fitosanitario contenente la sostanza attiva acetamiprid su olive da tavola, pomodori, cetriolini, fagioli (con baccello), piselli (con baccello), legumi da granella (secchi), semi di colza, olive da olio e frumento, è stata presentata una domanda di modifica degli LMR vigenti, conformemente all'articolo 6, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005.

(3) Per quanto concerne la sostanza ametoctradin, è stata presentata una domanda simile per le cipolline. Per quanto concerne la sostanza azossistrobina, è stata presentata una domanda simile per le uve da tavola e da vino. Per quanto concerne il ciflutrin è stata presentata una domanda simile per l'orzo, l'avena, la segale e il frumento in seguito all'uso di beta-ciflutrin su questi prodotti. Per quanto concerne il dimetomorf, è stata presentata una domanda simile per cavoli a infiorescenza e «foglie di spinaci e simili». Per quanto concerne il flonicamid, è stata presentata una domanda simile per «erbe fresche e fiori commestibili». Per quanto concerne il fludioxonil, è stata presentata una domanda simile per «lattughe e insalate», «foglie di spinaci e simili», «erbe fresche e fiori commestibili» e piselli (senza baccello). Per quanto concerne l'acido difluoroacetico e il flupyradifurone, è stata presentata una domanda simile per fragole, more di rovo e lamponi a seguito dell'uso di flupyradifurone su tali prodotti. Per quanto concerne il proquinazid, è stata presentata una domanda simile per mele e pere. Per quanto concerne il protioconazolo, è stata presentata una domanda simile per i semi di girasole. Per quanto concerne il piriproxifen, è stata presentata una domanda simile per le banane. Per quanto concerne lo spirodiclofen, è stata presentata una domanda simile per i mirtilli giganti americani e l'uva spina/grossularia. Per quanto concerne la triflossistrobina, è stata presentata una domanda simile per il sedano rapa.

(4) A norma dell'articolo 6, paragrafi 2) e 4), del regolamento (CE) n. 396/2005 è stata presentata una domanda per l'uso di dimetomorf sulle papaye, di fenpirazamina su frutti di piante arbustive e mirtilli, di fluazinam sui mirtilli,

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di flutriafol sulle fragole, di fluxapyroxad su mandorle dolci, noci del Brasile, castagne e marroni, nocciole, noci del Queensland, noci di pecàn, pinoli, noci comuni, ciliegie, uve, fragole, mirtilli, manghi, «altri ortaggi a radice e tubero» del codice 0213000, cucurbitacee, cavoli broccoli, cavoli cinesi, brassica juncea, cardi, sedani, finocchi dolci, rabarbaro, riso e canne da zucchero, e di metconazolo su mirtilli, patate, «ortaggi a radice e tubero tropicali», legumi da granella e semi di girasole. I richiedenti sostengono che gli impieghi autorizzati di tali sostanze su questi prodotti negli Stati Uniti, in Canada e in Brasile determinano residui che superano gli LMR fissati nel regolamento (CE) n. 396/2005 e che sono necessari LMR più elevati per evitare ostacoli commerciali all'importazione di tali prodotti.

(5) A norma dell'articolo 8 del regolamento (CE) n. 396/2005, queste domande sono state valutate dagli Stati membri interessati e le relazioni di valutazione sono state trasmesse alla Commissione.

(6) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (di seguito «l'Autorità») ha esaminato le domande e le relazioni di valutazione, analizzando in particolare i rischi per i consumatori e, se del caso, per gli animali, e ha formulato pareri motivati sugli LMR proposti (2). L'Autorità ha trasmesso tali pareri alla Commissione e agli Stati membri e li ha resi accessibili al pubblico.

(7) L'Autorità ha concluso nel suo parere motivato che, per quanto riguarda l'impiego della sostanza fluxapyroxad su ortaggi a radice e tubero diversi dai ravanelli, i dati trasmessi non erano sufficienti per stabilire nuovi LMR. È pertanto opportuno mantenere gli LMR vigenti.

(8) Per quanto riguarda il proquinazid, l'Autorità ha raccomandato di aumentare gli LMR vigenti per fegato e rene di ovini e caprini al fine di tenere conto degli impieghi previsti della sostanza attiva su mele e pere. Dato che non si rilevano residui di proquinazid in prodotti ottenuti da ruminanti, è opportuno limitare la definizione applicativa di residuo unicamente al pertinente metabolita (IN-MU210).

(9) Per quanto riguarda tutte le altre domande, l'Autorità ha concluso che tutte le prescrizioni relative ai dati erano soddisfatte e che, sulla base di una valutazione dell'esposizione di 27 gruppi di consumatori europei specifici, le modifiche degli LMR richieste erano accettabili dal punto di vista della sicurezza dei consumatori. L'Autorità ha tenuto conto delle informazioni più recenti sulle proprietà tossicologiche delle sostanze. Né l'esposizione lungo tutto l'arco della vita a queste sostanze attraverso il consumo di tutti i prodotti alimentari che possono contenerle, né l'esposizione a breve termine dovuta a un elevato consumo dei prodotti in questione indicano un rischio di superamento della dose giornaliera ammissibile o della dose acuta di riferimento.

(10) Per il flupyradifurone, l'Autorità ha presentato le conclusioni sulla revisione inter pares della valutazione del rischio come antiparassitario della sostanza attiva (3). Secondo la pertinente buona pratica agricola, l'LMR per l'acido difluoroacetico nelle lattughe deve essere fissato a 0,09 mg/kg per tener adeguatamente conto dell'uso di flupyradifurone su tale prodotto.

(11) Sulla base dei pareri motivati e delle conclusioni dell'Autorità e tenendo conto dei fattori pertinenti alla materia in esame, le opportune modifiche degli LMR sono conformi alle prescrizioni dell'articolo 14, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 396/2005.

(12) È opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 396/2005.

(13) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 sono modificati conformemente all'allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

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Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 27 ottobre 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

(1) GU L 70 del 16.3.2005, pag. 1. (2) Relazioni scientifiche dell'EFSA disponibili online all'indirizzo: http://www.efsa.europa.eu: Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for acetamiprid in various crops. EFSA Journal 2016; 14(2):4385. [25 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue level for ametoctradin in spring onions. EFSA Journal 2016; 14(4):4448. [19 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for azoxystrobin in grapes. EFSA Journal 2016; 14(2):4415. [17 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for beta-cyfluthrin in various cereals. EFSA Journal 2016; 14(3):4417. [23 pagg.]. Reasoned opinion on the setting of import tolerance for dimethomorph in papaya. EFSA Journal 2016; 14(4):4449. [19 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels (MRLs) for dimethomorph in various crops. EFSA Journal 2016; 14(1):4381. [19 pagg.]. Reasoned opinion on the setting import tolerances for fenpyrazamine in blueberries and cane fruits. EFSA Journal 2016; 14(2):4384. [20 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue level for flonicamid in herbs and edible flowers. EFSA Journal 2016; 14(4):4467. [19 pagg.]. Reasoned opinion on the setting of import tolerance for fluazinam in blueberries. EFSA Journal 2016; 14(4):4460. [20 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for fludioxonil in various crops. EFSA Journal 2016; 14(3):4445. [20 pagg.]. Reasoned opinion on the setting of new maximum residue levels for flupyradifurone in strawberries, blackberries and raspberries. EFSA Journal 2016; 14(3):4423. [19 pagg.]. Reasoned opinion on the setting of import tolerance for flutriafol in strawberries. EFSA Journal 2016; 14(3):4427. [20 pagg.]. Reasoned opinion on the setting of import tolerances for fluxapyroxad in various crops. EFSA Journal 2016; 14(3):4404. [28 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for metconazole in various crops. EFSA Journal 2016; 14(4):4451. [23 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for proquinazid in apples, pears and animal commodities. EFSA Journal 2016; 14(3):4428. [24 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels for prothioconazole in sunflower seeds. EFSA Journal 2015; 13(12):4371. [24 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue level for pyriproxyfen in bananas. EFSA Journal 2016; 14(2):4387. [18 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue levels (MRLs) for spirodiclofen in berries. EFSA Journal 2016; 14(4):4457. [17 pagg.]. Reasoned opinion on the modification of the existing maximum residue level (MRL) for trifloxystrobin in celeriacs. EFSA Journal 2016; 14(1):4383. [17 pagg.]. (3) Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance flupyradifurone. EFSA Journal 2015; 13(2):4020. [101 pagg.].

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Triflossistrobina (A) (F) (R) (R) (F) (A) Triflossistrobina

(F) (F) isomeri) degli (somma

protioconazolo-destio protioconazolo-destio ½

Protioconazolo Protioconazolo

(somma degli isomeri) (F) (F) isomeri) degli (somma

Metconazolo Metconazolo

Flutriafol Flutriafol Fludioxonil (F) (R) (R) (F) Fludioxonil

nil, flutriafol,e triflossistrobina metconazolo, protioconazolo come flonicamid) (R) (R) flonicamid) come

TFNA e TFNG espressa espressa TFNG e TFNA

Flonicamid (somma di flonicamid, flonicamid, di (somma Flonicamid

(somma degli isomeri) isomeri) degli (somma

Dimetomorf Dimetomorf

(F) (F) isomeri) degli (somma costituenti

altre miscele degli isomeri isomeri degli miscele altre

ciflutrin incluse incluse ciflutrin Ciflutrin ½

ALLEGATO

Azossistrobina Azossistrobina Acetamiprid (R) (R) Acetamiprid 0,9 15 0,02(*) 0,15 (+) 10 0,01(*) 0,02(*) 0,01(*) 0,5 0,01(*) 0,02(*) 0,01(*) 10 (+) 0,15 0,02(*) 0,9 15 0,07 0,02 (*) 0,02 (*) 0,06 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,02 ­ ­ «Residui e livelli massimi di residui (mg/kg) di antiparassitari massimi di residui (mg/kg) «Residui e livelli ) a CONGELATA; FRUTTA A GU A FRUTTA CONGELATA; o cano gli LMRcano gli ( Agrumi Fruttaguscio a Gruppidi singoli prodotti ai quali si appli ed esempi SCIO FRUTTA FRESCA FRUTTA (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) codice sono sostituite dalle seguenti: dalle sono sostituite 0100000 0110000 0110010 0110020 0110030 Pompelmi 0110040 Arance dolci 0110050 Limoni 0110990 Limette/lime Mandarini 0120000 Altri 0120010 0120020 0120030 Mandorle dolci 0120040 Noci del Brasile 0120050 Noci di anacardi Castagne e marroni Noci di cocco 0,01 (*) 0,8 0,01 0,01 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) Numero di 1) II, le colonne relative alle sostanze acetamiprid,nell'allegato azossistrobina, ciflutrin,dimetomorf, flonicamid, fludioxo Gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 sono modificati come segue: (CE) n. 396/2005 sono modificati II e III del regolamento come segue: Gli allegati

— 209 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 5 4 0,8 1,5 (+) 0,03 (*) 0,3 3 0,02 (*) 0,01 (*) 3 2 0,01 (*) 0,01 (*) 3 3 0,8 0,01 (*) 0,2 0,01(*) 0,3 5 0,4 (+) 0,02(*) 0,01(*) 0,7 0,02(*) (+) 0,3 0,01(*)0,8 0,01 (*) 0,2 5 0,4 0,5 Uve Pomacee Pomacee Drupacee Bacche e piccola frutta (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0151020 Uve da vino 0151010 Uve da tavola 0120060 0120070 0120080 Nocciole 0120090 Noci del Queensland 0120100 Noci di pecàn 0120110 Pinoli 0120990 Pistacchi Noci comuni 0130000 Altri 0130010 0130020 0130030 Mele 0,01 0130040 Pere 0,01 0130050 Cotogne 0,01 0130990 Nespole Nespole del Giappone 0140000 Altri 0,01 0,01 1 0,01 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0151000 a) 0,01 (*) 0,01 (*) (**) 0,2 (**) 0,01 (*) 0140010 0140020 0140030 Albicocche 0140040 Ciliege (dolci) 0140990 Pesche Prugne 0150000 Altri 0,8 1,5 0,8 0,03 0,3 0,01 0,2 (*) 0,3 0,2 0,03 (*) 0,02 (*) 0,4 (+) 5 5 0,01 (*) 0,4 0,3 (+) 0,03 (*) 1 0,1 0,01 (*) 10 5 0,01 (*) 0,2 0,02 (*) 0,6 0,4 0,02 (*) 0,1

— 210 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,3 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 2 0,4 0,02 (*) 0,01 (*) 1 1,5 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 2 5 0,02 (*) 5 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 3 2 2 5 5 2 2 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 1,5 (+) 0,01 (*) 1,5 (+) 0,9 0,5 10 0,02(*) 0,7 (+) 0,7 4 0,02(*) 0,5 10 Frutta con buccia commestibile Altra Altra piccola frutta e bacche Frutti di piante arbustive gialla) bianco) Fragole Fragole Frutta varia con (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0154010 Mirtilli 2 5 2 0153010 0153020 0153030 More 0153990 di rovo More selvatiche 0154000 d) Lamponi (rossi e gialli) Altri 0,05 0,05 (+) (+) 0,01 (*) 0,01 (*) 0153000 c) 0153000 c) 0161000 a) 0161000 a) 0154040 Uva spina/grossularia (verde, rossa e rossa (verde, spina/grossularia 0154040 Uva 0154030 Ribes a grappoli (nero, rosso e rosso (nero, grappoli a 0154020 0154030 Ribes Mirtilli giganti americani 2 tavola 0,5 da 0161020 0161030 Olive Fichi 2 0,02 (*) 0,03 0,15 0,01 (*) 0,01 (*) 0161010 Datteri 0,01 (*) 0,01 (*) 0161040 0161050 0161060 Kumquat Carambole Cachi 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) (**) (**) 0,01 (*) 0,01 (*) 0152000 b) 0152000 b) 0154050 0154060 0154070 Rosa canina 0154080 (cinorrodonti) More 0154990 di gelso (nero e bianco) Azzeruoli 0160000 Bacche di sambuco 2 Altri 2 5 5 (**) 2 0,01 (*) (**) 5 5 0,01 (*) (**) (**) 5 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,8 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 2 0,01 (*) 0,01 (*)

— 211 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,02 0,04 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,6 0,7 7 0,04 0,05 0,09 5 0,01(*) 5 0,09 0,05 7 0,04 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) ­ ­ bile Frutti grandi con buccia non commesti bile Frutti piccoli con buccia non commesti Patate Patate Ortaggi a radice e tubero Ortaggie radice a ORTAGGI ORTAGGI FRESCHI O CONGELATI (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0163050 0163060 0163070 0163080 Melograni Cerimolia/cherimolia pane 0163090 Guaiave/guave del 0163100 dell'albero 0163110 0,01 Ananas Frutti (*) 0,01 (*) 0163990 0,01 (*) Durian 0,01 (**) (*) 0,01 (*) (**) Anona/graviola/guanabana 0200000 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 (*) (*) 0,02 (*) Altri 0,01 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (**) (*) (*) 0,02 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (**) (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,01 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) (*) 0,02 0,01 (*) (*) 0,01 (**) (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 3 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 7 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0162010 0162020 0162030 0162040 Kiwi (verdi, rossi, gialli) 0162050 Litci 0162060 Frutti della passione/maracuja 0162990 Fichi d'India/fichi di cactus Melastelle/cainette 0163000 c) Cachi di Virginia Altri 0163010 0,010163020 (*) 0163030 4 0163040 Papaie 0,01 Avocado (*) Banane (**) Manghi 0,01 (*) 0,01 (*) 0,3 0,01 (*) (**) 0,01 (*) (**) 0,01 (*) 15 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,4 0,01 (*) 0,01 0,7 (*) 2 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,4 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 4 (+) 0,02 (*) 0,01 (*) 2 0,01 (*) 0,3 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 0161070 0161990 0162000 b) Jambul/jambolan Altri 0,01 (*) 0,01 (*) (**) 0,01 (*) 0,01 (*) 0210000 0,01 (*) 0211000 a) 0211000 a)

— 212 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,04 10 10 0,01 (*) 0,02 (*) 0,03 (*) 0,02 (*) 1 0,01 (*) 1 0,01 (*) 0,1 (+) 0,08 1 0,02 (*) 0,01(*) 0,03(*) 0,03(*) 0,01 (*) 0,01(*) 1 0,02 (*) 10 0,02 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) ­ molo di Amburgo molo di Amburgo Altri escluse le ortaggi e tubero, a radice barbabietole da zucchero Ortaggi a radice e tubero tropicali tropicali e tubero Ortaggia radice Ortaggi a bulbo Ortaggibulbo a (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0213070 Prezzemolo a grossa radice/prezze 0213010 grossa 0213020 0213030 0213040 Bietole a 0213050 Carote 0213060 Sedano rapa 0213070 Prezzemolo Barbaforte/rafano/cren Topinambur 0213080 Pastinaca 0213090 0213100 0213110 Ravanelli 0213990 Salsefrica Rutabaga 0220000 1 Rape 1 0220010 Altri 1 1 0220020 0220030 Aglio 1 0220040 Cipolle 0,01 (*) 0,01 (*) 0220990 1 Scalogni 0,01 (*) 0,01 (*) Cipolline/cipolle verdi e cipollette Altri 1,5 0,01 (*) 1 1 0,01 (*) 1 0,01 (*) 1 0,2 1 0,01 (*) 0,06 (+) 0,01 0,01 (*) (*) 1 0,01 (*) 1,5 0,02 0,01 (*) 1 0,02 0,01 (*) 0,01 (*) 1 0,01 (*) 0,1 (+) 0,1 (+) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,1 0,08 (+) 0,01 0,02 9 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,3 0,01 (*) 1 0,01 0,1 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,1 (+) 0,6 0,01 (*) 0,6 0,6 0,01 0,01 0,04 (*) (*) 5 0,01 0,01 (*) (*) 0,1 (+) 0,1 (+) 0,15 0,08 0,02 0,04 0,04 0,5 0,1 0,02 (+) 0,01 (*) 0,04 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,1 0,01 (*) 0,05 (+) 0,05 (+) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0212010 0212020 Radici di cassava/manioca Patate dolci 0213000 c) 0,01 (*) 0212030 0212040 0212990 Ignami Maranta/arrow root Altri (**) 0,01 (*) 0212000 b) 0212000 b)

— 213 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,2 (+) 0,05 (+) 0,2 (+) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,1 (+) 0,05 0,5 (+) 3 0,6 (+) 0,7 1 0,5 0,5 0,4 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,3 3 1 0,02 (*) 0,01 (*) 0,4 5 0,05 0,03 (*) 0,05 (+) 0,5 0,2 1 0,02 (*) 0,5 0,4 (+) 0,2 0,3 0,01 (*) 0,02 (*) 0,010,03 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,3 0,6 0,5 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,010,03 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 0,01 (*) ­ ­ Cavoli a infiorescenza bile Altri ortaggi a frutto Cucurbitacee con buccia commestibile Cucurbitacee con buccia commestibile Cucurbitacee con buccia non commesti Mais dolce Solanacee dotti baby leaf di brassica) Cavoli (escluse le radici di brassica e i pro Cavoli Ortaggi a frutto (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0241000 a) 0241000 a) 0241010 Cavoli broccoli 5 0,7 0239000 e) 0239000 e) 0231020 0231030 0231040 Peperoni 0231990 Melanzane 0232000 b) Gombi Altri 0232030 0232990 0,3 0233000 c) Zucchine 0,2 Altri 0233010 0,2 0,2 0233030 0,3 Meloni 0,1 0234000 d) 0,02 (*) Cocomeri/angurie 0,3 0,02 (*) 0,3 0,5 (+) 0240000 0,3 0,03 (*) 0,4 1 0,01 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,1 0,01 (*) 1 0,01 (*) 0,02 (*) (+) 0,01 (*) 0,7 0,01 0,4 (+) (*) 0233020 0233990 Zucche Altri 0231000 a) 0230000 0231000 a) 0232010 0232020 Cetriolini Cetrioli 0,3 0,1 (+) 0231010 Pomodori

— 214 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 15 15 (+) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 20 20 20 20 10 20 20 20 20 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,6 0,6 5 15 1 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 3 (+) 10 1,5 6 0,3 3 0,03 (*) 0,01 (*) 3 (+) 0,01 (*) 5 0,02 (*) 0,02 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) ­ ­ Cavoli a testa Cavoli a testa sicacee) Cavoli rapa Cavoli rapa insalate Lattughe e Cavoli a foglia Cavoli a foglia Ortaggi a foglia, erbe fresche e fiorie fresche erbe com Ortaggifoglia, a mestibili (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0251040 Crescione e altri germogli e gemme 3 (+) 10 0251050 Barbarea 3 (+) (**) 10 0251050 Barbarea 10 (**) (+) 3 0251060 Rucola 3 (+) 10 0251070 Senape juncea 3 (+) (**) 10 juncea 10 (**) (+) 0251070 Senape 3 0242000 b) 0242000 b) 0251080 Prodotti baby leaf (comprese le bras le (comprese leaf baby 0251080 Prodotti 0250000 0241990 Altri 0243990 0244000 d) Altri 0251000 a) 0251010 Dolcetta/valerianella/gallinella 3 (+) 10 0242010 0242020 0242990 Cavoletti di Bruxelles 0243000 c) Cavoli cappucci Altri 0243020 0,05 Cavoli ricci 0,7 0,2 0,01 (*) 0,01 (*) 0,3 0,6 0,01 (*) 6 0,2 0,03 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 2 0,01 (*) 0,1 (+) 0,6 0,09 (+) 0,01 (*) 0,5 0,01 (*) 0243010 Cavoli cinesi/pe-tsai 0251990 Altri 0,01 (*) 10 0241020 Cavolfiori 0251020 0251030 Lattughe Scarola/indivia a foglie larghe 1,5 (+) 3 6 15 40 15

— 215 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,02(+) (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 15 6 20 4 20 4 4 20 20 0,2 0,01 (*) 0,03 (*) 1 0,01 (*) 0,1 0,01 (*) 0,03 (*) 1 1 (+) 3 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 15 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 3 0,02 (*) 3 70 0,02(*) 10 0,02(*) 3 70 0,6 0,6 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01(*) (**) 0,01(*)0,01 0,01 (*) 0,010,02(*)0,03 (*) 0,03(*)0,01(*)0,02 (*) (*) 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,020,01(*) (*) 10 0,010,02 (*) 0,03(*)0,02(*) 0,01 0,01 0,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,010,01 (*) 0,3 0,02 (*) (*) ­ bietole bietole Foglie di spinaci e simili simili spinaci e di Foglie Foglie di vite e specie simili di Foglie Crescione acquatico Crescione Cicoria Witloof/cicoriabelga e fioriErbe fresche commestibili Legumi (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0260030 Piselli (con baccello) (con 0260020 0260030 Piselli Fagioli (senza baccello) 0,3 0,05 0,04 0,03 (*) 0,4 0,01 (*) 0252030 Foglie di bietole da costa e di barba di e costa da bietole 0252000 b) di 0252010 0252020 Portulaca/porcellana 0252030 Foglie (**) Spinaci 3 5 0,02 (*) 30 30 0256010 0256020 0256030 Cerfoglio 0256040 Erba cipollina 0256050 Foglie di sedano Prezzemolo Salvia (**) 0256060 0256070 0256080 Rosmarino 0256090 Timo 0256100 Basilico e 0256990 fiori commestibili Foglie di alloro/lauro 0260000 Dragoncello Altri (**) (**) (**) (**) (**) 0253000 c) 0252990 Altri 0253000 c) 0,02 (*) 0,01 (*) baccello) (con 0260010 Fagioli 0254000 d) 0254000 d) 0255000 e) 0256000 f)

— 216 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,01 (*) 0,01 (*) 0,15 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 0,05 (+) 1 (+) 1 (+) 1 (+) 0,01 (*) 0,3 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,15 0,02 (*) 0,01(*) 0,03(*) 0,03(*) 0,01(*) 0,15 0,02 (*) 0,01 (*) 0,15 0,01 (*) 10 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,05 (*) 0,02 (*) 0,010,03 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) (**) 0,010,03 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) 0,02 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) ­ renze Funghi, muschi e licheni Alghe e organismi procarioti Ortaggi a stelo LEGUMI DA GRANELLA LEGUMI DA (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0300010 0300020 Fagioli 0300030 Lenticchie 0300040 Piselli 0300990 Lupini/semi di lupini Altri 0260040 Piselli (senza baccello) (senza 0,7 0,15 0,3 0,05 0260040 Piselli 0270050 0270060 0270070 Carciofi 0270080 Porri 0270090 Rabarbaro 0270990 Germogli di bambù Cuori di palma 0280000 Altri 0280010 0280020 0280990 Funghi coltivati 0,7 0,01 Funghi (*) selvatici 0290000 0,01 (*) Muschi 0,01e 0,01licheni (*) (*) 0300000 0,01 (*) 5 0,6 10 (**) 0,01 (*) 0,02 0,01 (*) (*) 0,2 0,02 (*) (**) 0,01 0,01 (*) (*) 1,5 0,01 (*) 0,01 2 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,06 (+) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,7 0,01 0,3 (*) 0,01 (*) 0270040 Finocchi dolci/finocchini/finocchi di Fi di 0270010 0270020 dolci/finocchini/finocchi 0270030 Asparagi 0270040 Finocchi Cardi Sedani 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 1,5 0,01 15 (*) 15 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 15 0,01 (*) 1,5 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 1 0260050 0260990 Lenticchie 0270000 Altri 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 0,03 (*) 0,01 (*) 0,05 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*)

— 217 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,3 0,01 (*) 0,01 (*) 0,7 0,2 0,02 (*) 0,01 (*) 0,5 0,05 0,06 (*) 0,5 0,2 0,15 (+) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,06 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,4 0,9 Semi oleaginosi Frutti oleaginosi Frutti oleaginosi SEMI E FRUTTI OLEAGINOSI (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0401000 0401010 0401020 Semi di 0401030 lino Semi di 0401040 arachide Semi di 0401050 papavero Semi di sesamo Semi di girasole 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,2 0,02 (*) 0,01 0,5 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,5 0,06 (*) 0,02 0,06 (*) (*) 0,06 (*) 0,06 (*) 0,02 (*) 0,06 (*) 0,15 0,2 0,02 (*) 0,05 0,02 (*) (*) 0,09 (+) 0,15 0,02 (*) (+) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 0,02 0,09 (*) (+) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0400000 0401060 Semi di colza di 0401060 Semi 0401070 0401080 Semi di 0401090 soia Semi di 0401100 senape Semi di 0401110 cotone Semi di 0401120 zucca Semi di 0401130 cartamo Semi di 0401140 borragine Semi di 0401150 camelina/dorella 0,01 (*) Semi 0,01di 0401990 canapa (*) Semi di 0,5 ricino 0402000 0,7 0,5 Altri 0,01 (*) 0,01 0,03 (*) 0,02 (*) 0,01 0,7 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 0,02 0,5 (*) (*) (**) 0,01 (**) (*) 0,06 0,06 (*) (*) (**) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,06 (*) 0,02 (*) 0,2 0,01 (*) 0,06 (*) 0,06 (*) 0,5 0,4 (**) 0,06 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 0,01 (*) (*) 0,06 0,2 (*) 0,02 0,05 (*) (*) 0,02 0,02 (*) (*) 0,2 0,09 0,02(+) 0,02 (*) (*) 0,05 (*) 0,3 0,06 (*) 0,5 0,01 0,05 (*) (*) 0,01 0,01 (*) 0,02 (*) (*) 0,02 0,02 (*) (*) 0,02 0,05 (*) (*) 0,01 (*) 0,06 (*) 0,05 0,01 (*) (*) 0,04 0,01(+) (*) 0,02 0,02 (*) (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 0,02 (*) (*) 0,05 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0402010 Olive da olio da 0402010 Olive 0402020 0402030 Semi di 0402040 palma Frutti di 0402990 palma Capoc Altri 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) (**) 0,01 (**) (*) (**) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*)

— 218 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,4 0,15 0,4 0,2 (+) 0,5 0,4 0,01 (*) 0,4 0,05 (+) 0,4 (+) 2 (+) 2 (+) 0,15 0,06 0,05 (+) 0,3 2 (+) 2 (+) 0,15 0,15 0,1 (+) 0,3 0,01 (*) 0,01 (*) (**) 0,05 (*) 0,3 0,3 0,04 0,04 60 (**) 0,05 (*) 0,5 0,03 (**) 0,05 (*) 0,15 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,1 0,05 (*) 0,1 (*) 0,05 (*) 0,1 (*) 0,1 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) Fiori Fiori Chicchi di caffè Chicchi di caffè Infusioni di erbe da Tè CEREALI TÈ, CAFFÈ, INFUSIONI DI ERBE E CARRUBE (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0631040 0631050 0631990 Gelsomino Tiglio Altri (**) (**) (**) 0631010 0631020 0631030 Camomilla Ibisco/rosella Rosa (**) (**) (**) 0631000 a) 0631000 a) 0620000 0630000 0610000 0500010 Orzo 0,01 (*) 1,5 0500020 0500030 Grano saraceno e altri pseudo-cereali 0500040 Mais/granturco 0500050 Avena Miglio 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,02 0,01 (*) 1,5 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,1 0,01 (*) 0,1 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 0,01 (*) 0500000 0500060 0500070 Segale Riso 0,01 (*) 0,5 0,01 (*) 5 0,02 (*) 0,03 (*) 1,5 (+) 0,02 (*) 0,01 (*) 5 0500080 0500090 Frumento Sorgo 0,01 (*) 10 0,02 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0500990 Altri 0600000 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*)

— 219 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (**) 60 (**) 0,05 (*) 0,3 (**) 0,05 (*) (**) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 30 20 80 3 (+) 0,05(*) 0,05(*) 0,1(*) 0,05(*) 40 0,1(*) 0,05(*) 0,05(*) (+) 0,05 (*) 30 20 80 3 0,05 (*) 0,3 (**) 0,050,05(*) (*) 0,3 0,05(*) 0,1(*) (**) 0,05(*) 0,05(*) 0,1 (*) Altre parti della pianta Altre parti della pianta Foglie ed erbe ed erbe Foglie Radici Semi Semi di cacao Semi di cacao Carrube/pane di san Giovanni Carrube/pane di san Giovanni LUPPOLO LUPPOLO SPEZIE (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0800000 0810000 0810010 0810020 Anice 0810030 verde Grano 0810040 nero/cumino nero Sedano 0810050 Coriandolo0810060 Cumino 0810070 Aneto 0810080 Finocchio Fieno greco (**) (**) 30 30 (**) (**) 30 (**) 30 (**) (**) 30 (**) 30 30 30 0632000 b) 0632000 b) 0632010 0632020 0632030 Fragola 0632990 Rooibos 0633000 c) Mate 0633010 Altri Valeriana (**) (**) (**) (**) (**) 1 0633020 0633990 0639000 d) Ginseng Altri (**) (**) 4 1 0640000 0650000 0700000

— 220 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (**) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) 0,05(*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,3 (**) 0,10,05(*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) 0,05(*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) Spezie da bocci Frutta Spezie da corteccia Spezie da radici e rizomi (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0840010 Liquirizia 0840020 Zenzero 0840030 Curcuma 0840040 Barbaforte/rafano/cren 0840990 Altri 0850000 (+) (+) (+) (+) (**) (+) (+) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) 0,05 (*) (*) 0,05 (*) 1 (**) 0,05 0,05 (*) 0,050,1 (*) (*) 0,05 (*) (*) 0,1 (*) 0,05 (**) (*) 0,05 (*) 0,05 1 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,1 (*) 1 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,1 (*) 0,05 (*) 0,05 0,05 (*) (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) (*) 1 0,05 (*) 0,1 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0850010 Chiodi di garofano (**) 0810090 0810990 Noce moscata 0820000 Altri (**) 0,05 (*) (**) 30 0820010 0820020 Pimenti 0820030 (della Giamaica)/pepe garofanato Pepe di 0820040 Sichuan Carvi 0820050 Cardamomo 0820060 Bacche di 0820070 ginepro Pepe (nero, 0820080 verde e bianco) Vaniglia 0820990 (**) Tamarindo 0830000 0,05 (*) Altri 0830010 0830990 Cannella 0840000 Altri (**) 0,05 (*) (**) (**) (**) (**) 0,05 (*) 0,05 0,05 (*) (*) 30 (**) (**) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,05 (*) (**) (**)

— 221 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,04 0,01 (*) 0,02 (*) (+) (+) 0,01 (*) (**) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) 0,05(*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,050,1 (*) 0,05(*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,07 0,05 0,03 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) ­ Suini gato e rene) gato Tessuti Tessuti provenienti da Spezie da pistilli di fiori Spezie da arilli PIANTE DA ZUCCHERO ZUCCHERO PIANTE DA ANIMALE — ANIMALI DI ORIGINE PRODOTTI TERRESTRI (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 0900010 0900020 Barbabietole da zucchero 0900030 Canne da zucchero 0900990 Radici di cicoria Altri 1000000 0,2 0,01 (*) (**) (**) 0,09 (**) 0,01 (*) (**) 0,06 0,01 (*) 0,06 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 1010000 0850020 0850990 Capperi 0860000 Altri (**) (**) 0860010 0860990 Zafferano Altri (**) (**) 0870000 0870010 0870990 Macis 0900000 Altri (**) (**) 1011000 a) 1011000 a) 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1011010 1011020 commestibili 1011030 Muscolo 1011040 Tessuto adiposo 1011050 Frattaglie Fegato 1011990 Rene Altri 0,02 (*) 0,02 (*) 0,05 0,01 (*) 0,1 0,05 0,2 (*) 0,1 (*) 0,07 0,07 0,05 0,02 (*) 0,02 0,02 (*) (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 0,03 0,05 (*) 0,03 0,01 (*) 0,1 0,01(+) (*) 0,05 (*) 0,03 0,01 (*) (+) (+) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,5 (+) (+) (+) 0,5 (+)

— 222 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (**) (+) (+) (+) (+) (+) (+) 0,02 (*) 0,07 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 0,02 (*) 0,07 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 0,02 (*) 0,07 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 ­ ­ ­ Bovini gato e rene) gato Ovini gato e rene) gato Caprini gato e rene) gato Equidi (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1012000 b) 1012010 1012020 commestibili 1012030 Muscolo 1012040 Tessuto adiposo 1012050 Frattaglie Fegato Rene 0,05 0,05 0,05 0,01 (*) 0,1 (*) 0,05 0,2 0,07 0,2 0,05 0,07 0,02 0,03 (*) 0,05 0,2 0,04 0,01 0,01 0,04 (*) (*) 0,2 0,04 0,3 (+) 0,2 0,01 0,01 (*) (*) 0,04 0,06 (+) (+) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 (+) 0,5 (+) 0,04 (+) 1013000 c) 1012990 1013000 c) Altri 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,02 (*) 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1013010 1013020 commestibili 1013030 Muscolo 1013040 Tessuto adiposo 1013050 Frattaglie Fegato Rene 0,05 0,05 0,05 0,01 (*) 0,1 (*) 0,05 0,2 0,07 0,2 0,05 0,07 0,02 0,03 (*) 0,05 0,2 0,04 0,01 0,01 0,04 (*) (*) 0,2 0,04 0,3 (+) 0,2 0,01 0,01 (*) (*) 0,04 0,06 (+) (+) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 (+) 0,5 (+) 0,04 (+) 1014000 d) 1013990 1014000 d) Altri 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,02 (*) 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1014010 1014020 commestibili 1014030 Muscolo 1014040 Tessuto adiposo 1014050 Frattaglie Fegato Rene 1015010 0,05 0,05 0,05 Muscolo 0,01 (*) 0,1 (*) 0,05 0,2 0,07 0,2 0,05 0,07 0,02 0,03 (*) 0,05 0,2 0,04 0,05 0,01 0,01 0,04 (*) (*) 0,01 (*) 0,2 0,04 (**) 0,3 (+) 0,2 0,01 0,01 (*) (*) 0,04 0,06 (+) (+) 0,01 (*) 0,03 0,5 (+) 0,01 (*) 0,07 (+) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,04 (+) 0,01 (*) 0,04 1015000 e) 1014990 1015000 e) Altri 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,02 (*)

— 223 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (+) (+) (**) 0,01 (*) (+) 0,05 0,01 (*) 0,01 (*) 0,04 0,05 0,01 (*) (+) 0,02(*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01(*) (+) 0,02(*) (+) 0,02(*) 0,01(+) 0,02 (*) (*) 0,01 (*) 0,010,01(*) (*) 0,02 (*) 0,05 0,01 (*) 0,02 (*) 0,07 (**) 0,04 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 0,02 0,03 (*) 0,05 (*) 0,07 (**) 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 ­ ­ ­ gato e rene) gato Pollame e rene) gato Altri animali terrestri d'allevamento e rene) gato Latte (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) 1015050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1015020 commestibili fe 1015030 1015040 Tessuto adiposo 1015050 Frattaglie da Fegato Rene (diverse 1016010 0,05 1016020 commestibili 1016030 0,05 Muscolo 1016040 0,1 (*) Tessuto adiposo (**) 1016050 Frattaglie Fegato 0,07 0,2 Rene (**) 0,07 0,02 (*) (**) 0,02 0,2 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,04 0,1 (*) 0,2 0,04 0,1 (*) 0,3 (+) 0,01 (*) 0,2 0,06 0,01 (*) 0,5 (+) 0,03 0,03 0,07 0,05 (*) 0,5 (+) 0,01 (*) 0,04 0,03 0,02 0,05 (*) (*) 0,05 (*) (+) (+) (+) 1017050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1017010 1017020 commestibili 1017030 Muscolo 1017040 Tessuto adiposo 1017050 Frattaglie Fegato Rene 0,05 0,05 0,05 0,01 (*) 0,1 (*) (**) (**) 0,07 0,2 (**) 0,07 0,02 (*) 0,03 (**) 0,2 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,04 0,2 0,04 0,01 0,3 (*) (+) 0,01 (*) 0,2 0,04 0,06 0,01 (*) 0,5 (+) 0,07 0,5 (+) 0,04 1020020 Pecora 1016000 f) 1015990 1016000 f) Altri 1016990 1017000 g) 0,02 (*) 0,01 Altri (*) (**) 0,04 1017990 0,05 (*) 1020000 0,02 (*) 0,01 (*) Altri 0,5 (+) 0,02 (*) 0,02 0,03 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) (**) 0,04 0,05 (*) 0,01 (*) 0,5 (+) 0,02 (*) 1020010 Bovini

— 224 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (+)

lisi. Al momento del riesame LMR la Commissione terrà lisi. Al momento conto delle degli residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, rmazionientro tale termine, mancanza. della loro non siano presentate 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella allegato I. allegato 0,02 (*) 0,01(*) (+) 0,02(*) 0,01(+) (*) 0,04 (+) 0,050,01(*)0,02 (*) 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,04 0,05 (*) 0,05 (*) (**) 0,02 (*) 0,05 0,010,05 (*) (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (**) (*) 0,02 (*) 0,05 0,01 0,01 (*) 0,02 (*) (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (**) (*) 0,02 (*) 0,02 0,01 0,01 (*) 0,02 (*) (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (**) (*) 0,02 0,01 (*) 0,02 (*) (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) Uova di volatili di volatili Uova Miele e altri prodotti dell'apicoltura Anfibirettili e Animali invertebrati terrestri Animali vertebrati terrestri selvatici informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 5 febbraio 2016, o, qualora tali info 1000000 PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE — ANIMALI TERRESTRI 1010000 Tessuti provenienti da categoria degli categoriaortaggi, degli gruppo ortaggi degli delle variazioni a radice e tubero (codice 0213040), tenendo conto di del tenore paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren Acetamiprid — codice 1000000 eccetto 1040000: somma di acetamiprid e N-desmetil-acetamiprid (IM-2-1), espressa come acetamiprid Liposolubile La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: (1) (2) (12) (3) (11) (4) (10) (8) (9) (7) (5) (6) = = 1020030 1020040 1020990 Capra 1030000 Cavallo Altri 1030010 1030020 1030030 Galline 1030040 Anatre 1030990 Oche 1040000 Quaglie Altri 1050000 1060000 1070000 (**) (**) (**) (**) ) ) occorreriferimento fare LMR dei prodotti di origineall' e animale ai quali si applicano gli l'elenco completo vegetale Per a (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratodi ana la mancanza di metodi alcune informazioni relative ai (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice (F) Acetamiprid (R) (R) (*) (**) Indica il limite inferiore di determinazione parteanalitica. III, B. fissato nell'allegato l'LMR Combinazione di antiparassitarioquale si applica alla e codice (

— 225 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 1011000 a) Suini 1011010 Muscolo 1011020 Tessuto adiposo 1011030 Fegato 1011040 Rene 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1011990 Altri 1012000 b) Bovini 1012010 Muscolo 1012020 Tessuto adiposo 1012030 Fegato 1012040 Rene 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1012990 Altri 1013000 c) Ovini 1013010 Muscolo 1013020 Tessuto adiposo 1013030 Fegato 1013040 Rene 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1013990 Altri 1014000 d) Caprini 1014010 Muscolo 1014020 Tessuto adiposo 1014030 Fegato 1014040 Rene 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1014990 Altri

— 226 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 1015000 e) Equidi 1015010 Muscolo 1015020 Tessuto adiposo 1015030 Fegato 1015040 Rene 1015050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1015990 Altri 1016000 f) Pollame 1016010 Muscolo 1016020 Tessuto adiposo 1016030 Fegato 1016040 Rene 1016050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1016990 Altri 1017000 g) Altri animali terrestri d'allevamento 1017010 Muscolo 1017020 Tessuto adiposo 1017030 Fegato 1017040 Rene 1017050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1017990 Altri 1020000 Latte 1020010 Bovini 1020020 Pecora 1020030 Capra 1020040 Equini 1020990 Altri 1030000 Uova di volatili

— 227 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella ei metaboliti. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle LMR la Commissione terràdel riesameei metaboliti. Al momento conto degli luglio 2017, o, qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, mancanza. 2017, o, qualora tali informazioni non siano presentate della loro luglio o luglio 2017, o, qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, 2017, o, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. luglio o delle informazioni indicate nella prima1 entro il delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 1030010 Galline 1030020 Anatre 1030030 Oche 1030040 Quaglie 1030990 Altri 1040000 Miele e altri prodotti dell'apicoltura 1050000 Anfibi e rettili 1060000 Animali invertebrati terrestri 1070000 Animali vertebrati terrestri selvatici informazioni indicate nella primainformazioni indicate entro il 1 frase, se tali informazioni saranno presentate 1011000 a) Suini 1011010 Muscolo 1011020 Tessuto adiposo 1011030 Fegato 1011040 Rene paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero 0251010 Dolcetta/valerianella/gallinella 0251030 Scarola/indivia a foglie larghe 0251040 Crescione e altri germogli e gemme 0251050 Barbarea 0251060 Rucola 0251070 Senape juncea 0251080 Prodotti baby leaf (comprese le brassicacee) Azossistrobina (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz (+) (+) riscontratod L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha la mancanza di alcune informazioni relative alla tossicità (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice

— 228 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1011990 Altri 1012000 b) Bovini 1012010 Muscolo 1012020 Tessuto adiposo 1012030 Fegato 1012040 Rene 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1012990 Altri 1013000 c) Ovini 1013010 Muscolo 1013020 Tessuto adiposo 1013030 Fegato 1013040 Rene 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1013990 Altri 1014000 d) Caprini 1014010 Muscolo 1014020 Tessuto adiposo 1014030 Fegato 1014040 Rene 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1014990 Altri 1016000 f) Pollame 1016010 Muscolo 1016020 Tessuto adiposo 1016030 Fegato 1016040 Rene

— 229 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, i informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. i informazioni della non siano presentate ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. informazioni della non siano presentate l magazzinaggio. LMR la Commissione terrà momento del riesameAl conto l magazzinaggio. degli 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella la mancanza di alcune informazioni relative alla stabilità a categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tal nella prima27 gennaio entro il delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0110000 Agrumi 0110010 Pompelmi delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 13 luglio 2015, o, qualora tali nella prima13 luglio entro il delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0153010 More di rovo 0153030 Lamponi (rossi e gialli) 1016050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1016990 Altri 1020000 Latte 1020010 Bovini 1020020 Pecora 1020030 Capra 1020040 Equini 1020990 Altri 1030000 Uova di volatili 1030010 Galline 1030020 Anatre 1030030 Oche 1030040 Quaglie 1030990 Altri Flonicamid — codice 1000000, eccetto 1040000: Somma di flonicamid1000000, eccetto Flonicamid — codice flonicamid e TFNA-AM espressa come La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: = Flonicamid (somma di flonicamid,e TFNG espressa come flonicamid) TFNA (R) (R) (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato Dimetomorf (somma degli isomeri)degli (somma Dimetomorf (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz

— 230 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 aio 2018, o, qualora tali informazioni non siano presentate entro tale enzo[1,3]dioxole-4 acido carbossilico acido carbossilico enzo[1,3]dioxole-4 idrolisi nei prodotti trasformati. Al momento del riesame degli LMR la del riesameidrolisi nei prodotti trasformati. Al momento degli lisi. Al momento del riesame LMR la Commissione terrà lisi. Al momento conto delle degli residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, i informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. i informazioni della non siano presentate rmazioni non siano presentate entro tale termine, della loro mancanza. termine, della loro entro tale presentate rmazionisiano non ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren 0700000 LUPPOLO informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tali info o, qualora tali 2018, nella primagennaio entro il 27 informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate Commissione terràdelle informazioni indicate nella prima conto frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 genn termine, della loro mancanza. 0500070 Segale 0500090 Frumento 0140020 Ciliegie (dolci) 0140040 Prugne 0231010 Pomodori 0231030 Melanzane 0232030 Zucchine 0233000 b) Cucurbitacee con buccia non commestibile 0233010 Meloni 0233020 Zucche 0233030 Cocomeri/angurie 0233990 Altri delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tal nella prima27 gennaio entro il delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0110020 Arance dolci 0110030 Limoni 0110040 Limette/lime 0110050 Mandarini 0110990 Altri Fludioxonil — codice 1000000 eccetto 1040000: somma di fludioxonil e dei suoi metaboliti ossidati nel metabolita 2,2-difluoro-bfludioxonilossidati nel metabolita 1040000: somma di e dei suoi metaboliti 1000000 eccetto — codice Fludioxonil La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: = Fludioxonil (F) (R) Fludioxonil (R) (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratodi ana la mancanza di metodi alcune informazioni relative ai (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative a uno studio di (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz

— 231 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazionidella loro non siano presentate residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, i informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. i informazioni non siano presentate della ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui l'alimentazione del bestiame. Al momento del riesamela Commissione del LMR bestiame. Al momento l'alimentazione del degli 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella mancanza. 1012000 b) Bovini 1012010 Muscolo 1012020 Tessuto adiposo 1012030 Fegato 1012040 Rene 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1012990 Altri 1013000 c) Ovini 1013010 Muscolo 1013020 Tessuto adiposo 1013030 Fegato 1013040 Rene 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1013990 Altri 1014000 d) Caprini 1014010 Muscolo 1014020 Tessuto adiposo 1014030 Fegato 1014040 Rene 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1014990 Altri terrànella primadelle informazioni indicate 2016, o, conto frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 30 gennaio categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 30 gennaio 2016, o, qualora tal nella primaentro il 30 gennaio delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0152000 b) Fragole (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative a uno studio sul (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice (+) (+) riscontrato L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz

— 232 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 tate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tali informazioni non siano 2018, o, qualora tali 27 gennaio entro il tate aio 2018, o, qualora tali informazioni non siano presentate entro tale ranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tali informazioni entro il 27 gennaio ranno presentate rase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, 2018, entro il 27 gennaio rase, se tali informazioni saranno presentate residui nei prodotti trasformati. Al momento del riesame LMR la degli residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, di conservazione studi dei sull'alimentazione. Al campioni nell'ambito degli ei ruminanti e alle condizioni di conservazione dei campioni nell'ambito degli ei ruminantidegli condizioni di conservazione e alle nell'ambito campioni dei i informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. i informazioni non siano presentate della i informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. i informazioni non siano presentate della ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui ioni sui residui e alla natura dei residui nei prodotti trasformati. Al momento del ioni sui residui e alla natura dei residui nei prodotti trasformati. Al momento 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. 1012030 Fegato categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren nella primadelle informazioni indicate f LMR la Commissione terrà del riesame conto studi sull'alimentazione. Al momento degli delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tal nella primaentro il 27 gennaio delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0233010 Meloni 0233030 Cocomeri/angurie 0500060 Riso entro tale termine, mancanza. della loro non siano presentate 1011030 Fegato momento del riesamenella momento LMR la Commissione terràprimadelle informazioni indicate conto degli frase, se tali informazioni sa riesame LMR la Commissione terrà degli conto delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presen presentate entro tale termine, della loro mancanza. 0231010 Pomodori delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tal nella primaentro il 27 gennaio delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0213010 Bietole Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 genn 27 il entro primanella saranno presentate se tali informazioni indicate frase, delle informazioni Commissione terràconto termine, della loro mancanza. 0130000 Pomacee 0130010 Mele 0130020 Pere 0130030 Cotogne 0130040 Nespole 0130050 Nespole del Giappone 0130990 Altri 0151020 Uve da vino (+) (+) condizioni L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratorelative alle la mancanza di alcune informazioni (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative al metabolismo d (+) (+) riscontrato L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz Flutriafol (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative alla natura dei (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz (+) (+) riscontrato L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz

— 233 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 se tali entro informazioni saranno il 27 presentate gennaio 2018, o, ranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, qualora tali informazioni tali o, qualora 2018, gennaio il 27 entro ranno presentate ormazioni 2018, o, qualora tali entro il 27 gennaio saranno presentate rase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio o, 2018, entro il 27 gennaio rase, se tali informazioni saranno presentate residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, di conservazione studi dei sull'alimentazione. Al campioni nell'ambito degli ei ruminanti e alle condizioni di conservazione dei campioni nell'ambito degli ei ruminantidegli condizioni di conservazione e alle nell'ambito campioni dei ioni sui residui e alla stabilità al magazzinaggio in conformità alla definizioneresidui e alla stabilità al magazzinaggio ioni sui ici e alla stabilità al magazzinaggio in conformità alla definizione in conformità proposta di alla stabilità al magazzinaggio ici e informazioni non siano presentate entro tale termine,entro tale loro mancanza. informazioni della non siano presentate ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui 0840040) è quello fissato per (Armoraciail barbaforte/rafano/cren rusticana) nella residuo. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella primadelle informazioni LMR la Commissione terrà indicate del riesame conto frase, se tali inf residuo. Al momento degli entro tale termine, mancanza. della loro informazioni non siano presentate 0220030 Scalogni proposta di residuo. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella primadel riesame LMR la Commissione terrà delle informazioni indicate proposta di residuo. Al momento frase, conto degli qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. 0213010 Bietole 0213020 Carote 0213040 Barbaforte/rafano/cren 0213060 Pastinaca 0213070 Prezzemolo a grossa radice/prezzemolo di Amburgo 0213090 Salsefrica 0213100 Rutabaga 0213110 Rape 0220020 Cipolle categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren 0233010 Meloni delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 17 agosto 2015, o, qualora tali nella primaentro il 17 agosto delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. 1017030 Fegato studi sull'alimentazione. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella primadelle informazioni indicate f LMR la Commissione terrà del riesame conto studi sull'alimentazione. Al momento degli non siano presentate entro tale termine, mancanza. della loro non siano presentate 1015030 Fegato momento del riesamenella momento LMR la Commissione terràprimadelle informazioni indicate conto degli frase, se tali informazioni sa 1013030 Fegato 1014030 Fegato (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative ai metodi analit Protioconazolo [protioconazolo-destio (somma degli isomeri)] (F) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratomancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz la (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice Metconazolo (somma degli isomeri) (F) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative al metabolismo d (+) (+) condizioni L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratorelative alle la mancanza di alcune informazioni

— 234 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, 2018, 27 gennaio entro il se tali informazioni saranno presentate ase, se tali informazioni saranno presentate entro il 27 gennaio 2018, o, residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, ioni sui residui nell'erba (componente primario dell'assunzione dietetica degli primario degli residui nell'erba (componente ioni sui dell'assunzione dietetica ioni sui residui e alla stabilità al magazzinaggio in conformità alla definizioneioni sui residui e alla stabilità al magazzinaggio 0840040) è quello fissato per (Armoraciail barbaforte/rafano/cren rusticana) nella categoria degli ortaggi,categoriadegli gruppo ortaggidelle variazionidi degli conto a radice e tubero (codice 0213040), tenendo del tenore paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. 0241000 a) Cavoli a infiorescenza 0241010 Cavoli broccoli 0241020 Cavolfiori 0241990 Altri 0242010 Cavoletti di Bruxelles 0242020 Cavoli cappucci 0270060 Porri 0300010 Fagioli 0300020 Lenticchie 0300030 Piselli 0300040 Lupini/semi di lupini 0401010 Semi di lino 0401020 Semi di arachide 0401030 Semi di papavero 0401060 Semi di colza 0401080 Semi di senape 0401130 Semi di camelina/dorella 0500010 Orzo 0500050 Avena 0500070 Segale 0500090 Frumento proposta di residuo. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella primadel riesame LMR la Commissione terrà delle informazioni indicate proposta di residuo. Al momento frase, conto degli qualora tali informazioni non siano presentate entro tale termine, qualora tali informazioni non siano presentate della loro mancanza. 1011030 Fegato 1011040 Rene animali di allevamento). Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle informazioni indicate nella primainformazioni indicate la Commissione terràdelle fr LMR del riesame conto Al momento degli animali di allevamento). (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontrato la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz

— 235 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1011990 Altri 1012030 Fegato 1012040 Rene 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1012990 Altri 1013030 Fegato 1013040 Rene 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1013990 Altri 1014030 Fegato 1014040 Rene 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1014990 Altri 1015030 Fegato 1015040 Rene 1015050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1015990 Altri 1017030 Fegato 1017040 Rene 1017050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1017990 Altri 1020000 Latte 1020010 Bovini 1020020 Pecora 1020030 Capra 1020040 Equini 1020990 Altri

— 236 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 ­ -(3-trifluorometil-fenil)-etilidenammino-ossimetile]-fenil}-acido acetico momento del riesame LMR, la Commissione terràdella degli disponi conto rimento non sia disponibile sul mercato entro tale termine, della mancanza ioni sui residui. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terràLMR la conto del riesame Al momento degli residui. ioni sui informazioni non siano presentate entro tale termine,loro mancanza. informazioni non siano presentate della Triflossistrobinadi triflossistrobina 1040000: somma — codice 1000000 eccetto metabolita (E, E)-metossiimmino- {2-[1 e del suo (CGA 321113) delle informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 23 luglio 2017, o, qualora tali nella prima23 luglio entro il delle informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 0154030 Ribes a grappoli (nero, rosso e bianco) 0154040 Uva spina/grossularia (verde, rossa e gialla) 0162030 Frutti della passione/maracuja 0231020 Peperoni 0232010 Cetrioli 0232020 Cetriolini 0243000 c) Cavoli a foglia 0243010 Cavoli cinesi/pe-tsai 0243020 Cavoli ricci 0243990 Altri 0251030 Scarola/indivia a foglie larghe 0256000 f) Erbe fresche e fiori commestibili 0256010 Cerfoglio 0256020 Erba cipollina 0256030 Foglie di sedano 0256040 Prezzemolo 0256050 Salvia 0256060 Rosmarino 0256070 Timo 0256080 Basilico e fiori commestibili 0256090 Foglie di alloro/lauro 0256100 Dragoncello della stessa. bilità sul mercato della normabilità sul mercato di riferimento indicata nella prima 2016, o, qualora tale norma frase entro il 23 luglio di rife I laboratori di riferimentodell'UE hanno la rilevatonorma che di riferimentoAl per CGA321113 non è disponibile sul mercato. La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: = = (R) (+) (+) riscontrato L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha la mancanza di alcune informazioni relative alle sperimentaz Triflossistrobina (A) (F) (R) (A)

— 237 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 lisi. Al momento del riesame LMR la Commissione terrà lisi. Al momento conto delle degli residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, mazioni non siano presentate entro tale termine, della loro mancanza. mazioni non siano presentate 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella informazioni indicate nella prima frase, se tali informazioni saranno presentate entro il 23 luglio 2017, o, qualora tali infor o, qualora tali 2017, nella primaluglio entro il 23 informazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 1011010 Muscolo 1011020 Tessuto adiposo 1011030 Fegato 1011040 Rene 1012010 Muscolo 1012020 Tessuto adiposo 1012030 Fegato 1012040 Rene 1013010 Muscolo 1013020 Tessuto adiposo 1013030 Fegato 1013040 Rene 1014010 Muscolo 1014020 Tessuto adiposo 1014030 Fegato 1014040 Rene 1016010 Muscolo 1016020 Tessuto adiposo 1016030 Fegato 1020010 Bovini 1020020 Pecora categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren 0256990 Altri 0260010 Fagioli (con baccello) 0500050 Avena (+) (+) L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riscontratodi ana la mancanza di metodi alcune informazioni relative ai (+) (+) (Armoraciabarbaforte/rafano/cren residui applicabile al rusticana) Il livello massimo di nel gruppodelle spezie (codice

— 238 —

29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 Spirodiclofen (L) (L) Spirodiclofen

0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4

Piriproxifen (F) (F) Piriproxifen

Proquinazid (R) (R) Proquinazid Fluxapyroxad Fluxapyroxad

flupyradifurone,e fluxapyroxad, proquinazid, piriproxifen Flupyradifurone

Fluazinam (F) (F) Fluazinam

Fenpirazamina Fenpirazamina

Acido difluoroacetico (DFA) (DFA) difluoroacetico Acido (R) Ametoctradin 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,010,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,6 ­ «Residui e livelli massimi di residui (mg/kg) di antiparassitari massimi di residui (mg/kg) «Residui e livelli ) a gli LMRgli ( CONGELATA; FRUTTA A GU A FRUTTA CONGELATA; o Agrumi Gruppi di singoli prodotti ai quali si applicano ed esempi SCIO FRUTTA FRESCA FRUTTA 1020030 Capra 1030000 Uova di volatili 1030010 Galline 1030020 Anatre 1030030 Oche 1030040 Quaglie 1030990 Altri» (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) codice spirodiclofen sono sostituite dalle seguenti: 0110020 0110030 0110040 Arance dolci 0110050 Limoni 0110990 Limette/lime Mandarini Altri 0110010 Pompelmi 0100000 0110000 Numero di 2) III, partenell'allegato acido difluoroacetico,A, le colonne relative alle sostanze ametoctradin, fluazinam, fenpirazamina,

— 239 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,1 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 0,05 1 0,08 0,08 3 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 0,3 0,05 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,03 0,01 (*) 0,4 0,9 0,2 0,8 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 2 Pomacee Pomacee Fruttaguscio a Drupacee (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0130000 0130010 Mele 0120990 Altri 0120110 Noci comuni 0120100 Pistacchi 0120090 Pinoli 0130020 Pere 0120080 Noci di pecàn 0140030 0140040 0140990 Pesche Prugne Altri 4 3 0,01 (*) 1 0,01 (*) 1,5 0,05 (*) 0,5 0,3 0120070 Noci del Queensland 0120060 Nocciole 0120050 Noci di cocco 0120010 Mandorle dolci 0120000 0120030 Noci di anacardi 0120040 Castagne e marroni 0140010 0140020 Albicocche Ciliege (dolci) 5 4 1 0,05 (*) 0120020 Noci del Brasile 0130030 0130040 0130050 Cotogne 0130990 Nespole Nespole del Giappone 0140000 Altri 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,02 (*)

— 240 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,8 0,8 0,5 0,05 (*) 0,5 0,05 (*) 1,5 0,05 (*) 2 0,02 (*) 0,05 (*) 4 2 0,01 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,4 4 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 3 0,05 (*) 5 4 3 7 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 1,5 0,05 (*) 0,03 0,07 0,07 1,5 1,5 6 0,15 3 6 0,15 3 0,8 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) Uve Fragole Fragole Altra piccola frutta e bacche Altra Frutti di piante arbustive gialla) Frutta con buccia commestibile Bacche e piccola frutta Frutta varia con (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0151000 a) 0150000 0151000 a) 0151010 0151020 0152000 b) Uve da tavola Uve da vino 0,05 (*) 3 2 0,2 0153030 Lamponi (rossi e gialli) gialli) rovo e di (rossi 0153010 More 0153020 0153030 Lamponi 0153990 More selvatiche 0154000 d) 0154010 Altri Mirtilli 0,02 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0153000 c) 0153000 c) 0154040 Uva spina/grossularia (verde, rossa e rossa (verde, spina/grossularia 0154020 0154030 0154040 Uva Mirtilli giganti americani Ribes a grappoli (nero, rosso e bianco) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 1,5 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 1 1 0161000 a) 0161000 a) 0154050 0154060 0154070 Rosa canina (cinorrodonti)0154080 More di 0154990 gelso (nero e bianco) Azzeruoli 0160000 Bacche di sambuco Altri 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 0,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,05 0,01 (*) (*) 0,1 0,05 0,01 (*) (*) 0,1 0,01 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 0,1 0,02 (*) 0,05 (*) 0,1 0161010 Datteri

— 241 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,3 0,7 0,05 (*) 1 0,5 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,05 (*) (*) 0,01 0,05 (*) (*) 1 0,01 0,05 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 1 Frutti piccoli con buccia non commestibile Frutti grandi con buccia non commestibile (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0161020 0161030 0161040 Fichi 0161050 Olive da 0161060 tavola Kumquat 0161070 Carambole 0161990 Cachi 0162000 b) Jambul/jambolan Altri 0163050 0163060 0163070 Melograni 0163080 Cerimolia/cherimolia 0163090 Guaiave/guave 0163100 Ananas Frutti dell'albero del pane Durian 0163040 Papaie 0162010 0162020 0162030 Kiwi (verdi, 0162040 rossi, gialli) Litci 0162050 Frutti della 0162060 passione/maracuja Fichi d'India/fichi di 0162990 cactus Melastelle/cainette 0163000 c) Cachi di Virginia 0163010 Altri 0163020 Avocado Banane 0163030 Manghi

— 242 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,02 (*) 0,09 (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01(+) (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,09 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 0,05 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) Patate Patate tropicali e tubero Ortaggia radice Altri escluse le e tubero, ortaggi a radice barbabietole da zucchero di Amburgo Ortaggi a radice e tubero tubero Ortaggie radice a ORTAGGI ORTAGGI FRESCHI O CONGELATI (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0163990 0200000 Altri 0163110 Anona/graviola/guanabana 0210000 0211000 a) 0211000 a) 0212000 b) 0212010 0212020 0212030 Radici 0212040 di cassava/manioca Patate 0212990 dolci Ignami 0213000 c) Maranta/arrow root Altri 0213010 0213020 0213030 Bietole 0213040 Carote 0213050 Sedano 0213060 rapa Barbaforte/rafano/cren 0213070 Topinambur Pastinaca Prezzemolo a grossa radice/prezzemolo 0213080 0213090 0213100 Ravanelli 0213110 Salsefrica 0213990 Rutabaga Rape Altri

— 243 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,1 0,1 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,05 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,2 0,15 0,4 0,7 0,05(*) 0,6 0,05(*) 0,4 0,7 0,06 (+) 0,01(+) (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 0,06 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,15 (+) 0,6 1 5 3 0,15 0,01(*) 0,05(*) 0,05(*) 0,01(*) 3 0,15 Solanacee Cucurbitacee con buccia commestibile Cucurbitacee con buccia commestibile Cucurbitacee con buccia non commestibile Ortaggi a bulbo Ortaggibulbo a Ortaggi a frutto (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0220000 0220040 Cipolline/cipolle verdi e cipollette e 0220010 0220020 verdi Aglio 0220030 Cipolle 0220040 Cipolline/cipolle Scalogni 0220990 0230000 Altri 0231000 a) 1,5 1,5 1,5 0,01 (*) 0231010 0231020 0231030 Pomodori 0231040 Peperoni 0231990 Melanzane 0232000 b) Gombi Altri 2 2 1,5 1,5 1,5 3 3 3 0,3 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 0,7 (*) 0,9 0,7 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,15 0,02 (*) 0,02 (*) 0,15 0,02 (*) 0,02 (*) 0,5 0,2 0,02 (*) 0,02 (*) 0232010 0232020 0232030 Cetrioli 0232990 Cetriolini 0233000 c) Zucchine Altri 2 3 3 3 0233010 0233020 0233030 Meloni 0233990 Zucche Cocomeri/angurie Altri (+) (+) (+) 0,01 (*) 0,15 0,01 (*) 0,01 (*)

— 244 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 2 4 0,07 5 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,03 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,09 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,15 (+) 0,01(+) (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,15 0,020,01 (*) 0,050,15 (*) (*) 0,020,01 (*) (+) (*) 0,05 (*) 0,010,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,010,15 (*) 0,01 (*) 0,07 ­ ­ Mais dolce Altri ortaggi a frutto Cavoli a infiorescenza Cavoli a testa Lattughe e insalate Cavoli rapa Cavoli rapa Cavoli a foglia Cavoli (escluse le radici di brassica e i pro Cavoli dotti baby leaf di brassica) leaf di brassica) dotti baby Ortaggi a foglia, erbe fresche e fiorie fresche erbe Ortaggifoglia, comme a stibili (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0234000 d) 0234000 d) 0239000 e) 0240000 0241000 a) 0241010 Cavoli broccoli 6 0241020 0241990 0242000 b) Cavolfiori Altri 0,01 (*) 0,01 (*) 0,07 0,07 0251000 a) 0251000 a) 0251010 0251020 Lattughe Dolcetta/valerianella/gallinella 40 50 0,04 (+) 0,03 (+) 0243020 0243990 0244000 d) Cavoli ricci 0250000 Altri 0,01 (*) 0,01 (*) 0,07 0,07 0242010 0242020 0242990 Cavoletti di Bruxelles 0243000 c) Cavoli cappucci 0243010 Altri Cavoli cinesi/pe-tsai 0,01 (*) 15 0,01 (*) 60 0251030 Scarola/indivia a foglie larghe 40 0,04 (+) 0,03 (+)

— 245 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,04 (+) 0,03 (+) 40 0,04 (+) 60 0,04 (+) 0,03 (+) 0,03 (+) 0,01 (*) 0,04 (+) 0,01 (*) 0,04 (+) 0,01 (*) 0,04 (+) 0,03 (+) 0,03 (+) 0,03 (+) ­ ­ tole tole vite e specie simili di Foglie acquatico Crescione Cicoria Witloof/cicoriabelga e fioriErbe fresche commestibili cee) simili spinaci e di Foglie (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0253000 c) 0252990 0253000 c) 0254000 d) Altri 0255000 e) 0256000 f) 0252030 Foglie di bietole da costa e di barbabie di e costa da bietole 0251990 0252000 b) di 0252010 Altri 0252020 0252030 Foglie Spinaci Portulaca/porcellana 0,01 (*) 0,04 (+) 0,03 (+) 0251040 0251050 0251060 Crescione e altri germogli 0251070 e gemme Barbarea Rucola 40 Senape juncea 0,04 (+) 40 40 40 0,04 (+) 0,03 (+) 0,04 (+) 0,04 (+) 0,03 (+) 0,03 (+) 0,03 (+) 0251080 Prodotti baby leaf (comprese le brassica le (comprese leaf baby 0251080 Prodotti 0256010 0256020 Cerfoglio Erba cipollina 0,01 0,01 (*) (*) 0256030 0256040 0256050 Foglie di sedano 0256060 Prezzemolo 0256070 Salvia 0256080 Rosmarino Timo Basilico e fiori commestibili 0,01 (*) 0,01 (*) 20 0,01 (*) 20 0,01 (*)

— 246 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 2 2 9 9 9 9 0,09 0,09 0,01 (*) 0,01 (*) 0,08 (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01(+) (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,08 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,4 (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,4 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,010,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) Ortaggi a stelo Ortaggistelo a Legumi Funghi, muschi e licheni (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0260010 0260020 Fagioli (con baccello) Fagioli (senza baccello) 0260990 0270000 Altri 0256090 0256100 0256990 Foglie di alloro/lauro 0260000 Dragoncello Altri 0260030 0,01 (*) Piselli (con baccello) 0260050 0,01 (*) Lenticchie 0,01 (*) 0260040 Piselli (senza baccello) 0270010 0270020 Asparagi Cardi 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0280010 Funghi coltivati 0270030 0270040 Sedani 0270050 Finocchi dolci/finocchini/finocchi 0270060 di Firenze Carciofi 0270070 20 Porri 0270080 Rabarbaro 0270090 Germogli di bambù 0270990 Cuori di palma 0280000 Altri 20 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 5 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 0,01 (*) (*) 0,01 (*)

— 247 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,3 0,4 0,4 0,3 0,3 0,9 0,9 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,15 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (+) 0,01 (*) 0,8 (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,8 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,010,01 (*) (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) Semi oleaginosi Semi oleaginosi Alghe e organismi procarioti LEGUMI DA GRANELLA LEGUMI DA OLEAGINOSI SEMI E FRUTTI (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0300010 Fagioli 0401000 0300020 0300030 Lenticchie 0300040 Piselli 0300990 Lupini/semi di lupini Altri 0400000 0300000 0280020 0280990 Funghi selvatici 0290000 Muschi e licheni 0401040 0401050 Semi di sesamo 0401060 Semi di girasole 0401070 Semi di colza 0401080 Semi di soia 0401090 Semi di senape Semi di cotone 0401110 0401120 Semi di cartamo Semi di borragine 0401030 Semi di papavero 0401100 Semi di zucca 0401010 0401020 Semi di lino Semi di arachide

— 248 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 2 2 5 0,4 0,7 0,4 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 0,9 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 15 0,02 (*) 0,01 (*) 0,3 (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) (+) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,3 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05(*)0,01(*) 0,05 (*) 0,05 (*) Tè Frutti oleaginosi Frutti oleaginosi CEREALI TÈ, CAFFÈ, INFUSIONI DI ERBE E CARRUBE (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0500080 0500090 Sorgo 0500990 Frumento Altri 0500020 0500030 Grano saraceno e altri pseudo-cereali 0500040 Mais/granturco 0500050 Miglio 0500060 Avena 0500070 Riso Segale 0600000 0,01 (*) 0500010 Orzo 0610000 0402040 0402990 Capoc Altri 0402020 0402030 Semi di palma Frutti di palma 0500000 0401130 0401140 Semi di camelina/dorella 0401150 Semi di canapa 0401990 Semi di ricino 0402000 Altri 0402010 Olive da olio

— 249 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 100 0,3 0,01(*) 0,05(*) 4 0,01(*) 0,05 0,05(*) 40 0,05(*) 0,05 0,01(*) 4 0,05(*) 0,01(*) 100 0,3 Radici Altre parti della pianta Foglie Foglie ed erbe Fiori Fiori Carrube/pane di san Giovanni Semi di cacao Infusioni di erbe da Chicchi di caffè LUPPOLO LUPPOLO (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0700000 0650000 0640000 0632010 0632020 0632030 Fragola 0632990 Rooibos 0633000 c) Mate 0633010 Altri 0633020 0633990 Valeriana 0639000 d) Ginseng Altri 0,05 (*) 3 0,05 (*) 0631010 0631020 0631030 Camomilla 0631040 Ibisco/rosella 0631050 Rosa 0631990 Gelsomino 0632000 b) Tiglio Altri 0631000 a) 0631000 a) 0630000 0620000

— 250 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) Frutta Spezie da corteccia Semi SPEZIE (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0810010 0810020 0810030 Anice verde 0810040 Grano nero/cumino nero 0810050 Sedano 0810060 Coriandolo 0810070 Cumino 0810080 Aneto 0810090 Finocchio 0810990 Fieno greco Noce moscata 0820000 Altri 0820010 0820020 0820030 Pimenti (della Giamaica)/pepe garofanato 0820040 Pepe di Sichuan 0820050 Carvi 0820060 Cardamomo 0820070 Bacche di ginepro 0820080 Pepe (nero, verde e bianco) 0820990 Vaniglia Tamarindo 0830000 Altri 0830010 0830990 Cannella Altri 0800000 0810000

— 251 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (+) 3 0,15 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,02 (*) 0,05 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) Spezie da pistilli di fiori Spezie da arilli Spezie da radici e rizomi Spezie da bocci PIANTE DA ZUCCHERO ZUCCHERO PIANTE DA (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 0900010 Barbabietole da zucchero 0900020 Canne da zucchero 0900030 0900990 Radici di cicoria Altri 0850010 0850020 Chiodi di garofano 0850990 Capperi 0860000 Altri 0860010 0860990 Zafferano 0870000 Altri 0870010 0870990 Macis 0900000 Altri 0840000 0840010 Liquirizia 0840020 Zenzero 0840030 Curcuma Barbaforte/rafano/cren 0840040 0840990 Altri 0850000 (+) (+) (+) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 0,01 (*) 0,05 (*) (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 0,01 (*) (*) 0,05 (*) (*) 0,05 0,1 (*) (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,01 (*) 0,1 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,050,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*)

— 252 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,05 (*) 0,05 (*) (*) (*) (*) 0,01 (*) (*) 0,05 (*) 0,02 0,015 0,01 0,01 0,01 0,01 0,05 (*) 0,05 (*) 0,15 0,1 0,05 (*) 0,15 0,1 0,05 (*) 0,03 (*) (+) 0,01 (*) 0,01 (*) ­ ­ Suini Bovini gato e rene) e rene) gato Ovini gato e rene) e rene) gato Tessuti provenienti da provenienti Tessuti PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE — ANIMALI DI ORIGINE ANIMALE — PRODOTTI TERRESTRI (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 1011000 a) 1011000 a) 1010000 1012000 b) 1011990 1012000 b) Altri 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1011010 1011020 commestibili 1011030 Muscolo 1011040 Tessuto adiposo 1011050 Frattaglie Fegato Rene 0,1 0,1 0,1 0,15 0,2 0,02 0,1 0,1 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 1000000 1013000 c) 1012990 1013000 c) Altri 1013010 Muscolo 0,1 0,1 0,01 (*) 0,02 0,01 (*) 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1012010 1012020 commestibili 1012030 Muscolo 1012040 Tessuto adiposo 1012050 Frattaglie Fegato Rene 1013020 Tessuto adiposo 0,1 0,1 0,1 0,15 0,1 0,2 0,02 0,1 0,1 0,05 (*) 0,01 (*) 0,2 0,05 (*) 0,05 (*) 1013030 Fegato 0,1 0,1 1013040 Rene 0,15 0,1

— 253 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0,05 (*) 0,05 (*) (*) 0,05 (*) (*) 0,01 (*) (*) 0,01 (*) (*) 0,05 (*) (*) 0,05 (*) (*) 0,01 (*) (*) (*) 0,02 0,015 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,15 0,1 0,15 0,1 0,15 0,1 0,05 (*) ­ ­ ­ gato e rene) e rene) gato Caprini gato e rene) e rene) gato Equidi Pollame Pollame gato e rene) e rene) gato (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse commestibili 1013050 Frattaglie 1013990 Altri 0,1 0,01 (*) 1014000 d) 1014000 d) 1014010 Muscolo 0,1 0,02 1014020 Tessuto adiposo 0,1 0,2 1014030 Fegato 0,1 0,1 1014040 Rene 0,15 0,1 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse commestibili 1014050 Frattaglie 1014990 Altri 0,1 0,01 (*) 1015000 e) 1015000 e) 1016000 f) 1015990 1016000 f) Altri 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) 1015050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1015010 1015020 commestibili 1015030 Muscolo 1015040 Tessuto adiposo 1015050 Frattaglie Fegato Rene 0,1 0,1 0,1 0,15 0,2 0,02 0,1 0,1 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 1016010 1016020 1016030 Muscolo 1016040 Tessuto adiposo Fegato Rene 0,03 0,05 0,1 0,02 (*) 0,05 0,02 0,02 0,02 0,05 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,01 (*)

— 254 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (*) (*) 0,004 (*) (*) 0,02 (*) 0,01 0,01 0,01 0,15 0,1 0,05 (*) 0,02 (*) 0,02 0,01 (*) 0,03 (*) 0,03 (+) 0,01(*) (+) 0,01(*) 0,03 (*) 0,03 0,01 (*) 0,02 0,03 (*) 0,03 (+) 0,01(*) (+) 0,01(*) 0,03 (*) 0,03 0,01 (*) 0,02 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 0,050,05 (*) (*) 0,05 (*) 0,05 (*) ­ ­ gato e rene) e rene) gato Altri animali terrestri d'allevamento gato e rene) e rene) gato Latte Uova di volatili di volatili Uova Miele e altri prodotti dell'apicoltura (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) 1016050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse commestibili 1016050 Frattaglie 1016990 1017000 g) Altri 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 1017990 1020000 Altri 0,1 0,01 (*) 0,01 (*) 1017050 Frattaglie commestibili (diverse da fe da (diverse 1017010 1017020 commestibili 1017030 Muscolo 1017040 Tessuto adiposo 1017050 Frattaglie Fegato Rene 0,1 0,1 0,1 0,15 0,2 0,02 0,1 0,1 0,05 (*) 0,01 (*) 0,05 (*) 0,05 (*) 1020010 1020020 Bovini 1020030 Pecora 1020040 Capra 1020990 Cavallo 1030000 Altri 1030010 1030020 Galline 1030030 Anatre 1030040 Oche 1030990 Quaglie 1040000 Altri

— 255 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 (*) 0,02 (*) (*) 0,02 (*) (*) 0,02 (*) 0,01 0,01 0,01 yl) acido butanoico (M650F01) e metabolita 6-(7-amino-5-etil [1,2,4] (M650F01) e butanoico yl) acido residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, azioni non siano presentate entro tale termine,della loro mancanza. otazione. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle Commissione terràla conto riesame LMR del momento degli otazione. Al 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella allegato I. allegato 0,03 (*) 0,02 (*) (+) 0,01(*) (+) 0,01(*) 0,03 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,02 (*) (+) 0,01(*) (+) 0,01(*) 0,03 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) 0,03 (*) 0,02 (*) (+) 0,01(*) (+) 0,01(*) 0,03 (*) 0,02 (*) 0,01 (*) 0,01 (*) Anfibirettili e Animali invertebrati terrestri Animali vertebrati terrestri selvatici informazioni indicate nella primaentro il 6 aprileinformazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 2018, o, qualora tali inform 0210000 Ortaggi a radice e tubero 0211000 a) Patate 0212000 b) Ortaggi a radice e tubero tropicali 0212010 Radici di cassava/manioca 0212020 Patate dolci 0212030 Ignami 0212040 Maranta/arrow root 0212990 Altri 0213000 c) Altri ortaggi a radice e tubero, escluse le barbabietole 0213010 da zucchero Bietole 0213020 Carote categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren Ametoctradin — codice 1000000 eccetto Ametoctradin — codice 1040000: Ametoctradin, metabolita 1000000 4-(7-ammino-5-etil eccetto [1,2,4]triazolo, [1,5-a]pyrimidin-6- triazolo (M650F06), espresso come ametoctradin. [1,5-a]pyrimidin-6-yl) acido esanoico Liposolubile La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: (1) (2) (11) (10) (8) (9) (4) (5) (6) (7) (3) = = 1050000 1060000 1070000 ) Per l'elenco completo dei prodotti di origine vegetale e animale ai quali si applicano gli LMR occorre fare riferimento all' a Acido difluoroacetico (DFA) (+) la sicurezza L'Autorità europea per alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative alle colture a r (F) Ametoctradin (R) (R) (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice (*) ( Indica il limite inferiore di determinazione analitica.

— 256 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0213030 Sedano rapa 0213040 Barbaforte/rafano/cren 0213050 Topinambur 0213060 Pastinaca 0213070 Prezzemolo a grossa radice/prezzemolo di Amburgo 0213080 Ravanelli 0213090 Salsefrica 0213100 Rutabaga 0213110 Rape 0213990 Altri 0220000 Ortaggi a bulbo 0220010 Aglio 0220020 Cipolle 0220030 Scalogni 0220040 Cipolline/cipolle verdi e cipollette 0220990 Altri 0231000 a) Solanacee 0231010 Pomodori 0231020 Peperoni 0231030 Melanzane 0231040 Gombi 0231990 Altri 0233010 Meloni 0233020 Zucche 0233990 Altri 0234000 d) Mais dolce 0239000 e) Altri ortaggi a frutto

— 257 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0251010 Dolcetta/valerianella/gallinella 0251030 Scarola/indivia a foglie larghe 0251040 Crescione e altri germogli e gemme 0251050 Barbarea 0251060 Rucola 0251070 Senape juncea 0251080 Prodotti baby leaf (comprese le brassicacee) 0251990 Altri 0252000 b) Foglie di spinaci e simili 0252010 Spinaci 0252020 Portulaca/porcellana 0252030 Foglie di bietole da costa e di barbabietole 0252990 Altri 0253000 c) Foglie di vite e specie simili 0254000 d) Crescione acquatico 0255000 e) Cicoria Witloof/cicoria belga 0256000 f) Erbe fresche e fiori commestibili 0256010 Cerfoglio 0256020 Erba cipollina 0256030 Foglie di sedano 0256040 Prezzemolo 0256050 Salvia 0256060 Rosmarino 0256070 Timo 0256080 Basilico e fiori commestibili 0256090 Foglie di alloro/lauro 0256100 Dragoncello

— 258 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0256990 Altri 0260000 Legumi 0260010 Fagioli (con baccello) 0260020 Fagioli (senza baccello) 0260030 Piselli (con baccello) 0260040 Piselli (senza baccello) 0260050 Lenticchie 0260990 Altri 0270000 Ortaggi a stelo 0270010 Asparagi 0270020 Cardi 0270030 Sedani 0270040 Finocchi dolci/finocchini/finocchi di Firenze 0270050 Carciofi 0270060 Porri 0270070 Rabarbaro 0270080 Germogli di bambù 0270090 Cuori di palma 0270990 Altri 0300000 LEGUMI DA GRANELLA 0300010 Fagioli 0300020 Lenticchie 0300030 Piselli 0300040 Lupini/semi di lupini 0300990 Altri 0401000 Semi oleaginosi 0401010 Semi di lino

— 259 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 0401020 Semi di arachide 0401030 Semi di papavero 0401040 Semi di sesamo 0401050 Semi di girasole 0401060 Semi di colza 0401070 Semi di soia 0401080 Semi di senape 0401090 Semi di cotone 0401100 Semi di zucca 0401110 Semi di cartamo 0401120 Semi di borragine 0401130 Semi di camelina/dorella 0401140 Semi di canapa 0401150 Semi di ricino 0401990 Altri 0500000 CEREALI 0500010 Orzo 0500020 Grano saraceno e altri pseudo-cereali 0500030 Mais/granturco 0500040 Miglio 0500050 Avena 0500060 Riso 0500070 Segale 0500080 Sorgo 0500090 Frumento 0500990 Altri

— 260 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, azioni non siano presentate entro tale termine,azioni non della loro mancanza. otazione. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle riesamela Commissione terrà LMR del conto otazione. Al momento degli 0840040) è quello fissato per (Armoraciail barbaforte/rafano/cren rusticana) nella informazioni indicate nella primaentro il 6 aprileinformazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 2018, o, qualora tali inform 1010000 Tessuti provenienti da 1011000 a) Suini 1011010 Muscolo 1011020 Tessuto adiposo 1011030 Fegato 1011040 Rene 1011050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1011990 Altri 1012000 b) Bovini 1012010 Muscolo 1012020 Tessuto adiposo 1012030 Fegato 1012040 Rene 1012050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1012990 Altri 1013000 c) Ovini 1013010 Muscolo 1013020 Tessuto adiposo 1013030 Fegato 1013040 Rene 1013050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1013990 Altri 1014000 d) Caprini categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren (+) (+) la sicurezza L'Autoritàalimentare ha riscontrato europea per la mancanza di alcune informazioni relative alle colture a r (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice

— 261 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 1014010 Muscolo 1014020 Tessuto adiposo 1014030 Fegato 1014040 Rene 1014050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1014990 Altri 1015000 e) Equidi 1015010 Muscolo 1015020 Tessuto adiposo 1015030 Fegato 1015040 Rene 1015050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1015990 Altri 1016000 f) Pollame 1016010 Muscolo 1016020 Tessuto adiposo 1016030 Fegato 1016040 Rene 1016050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1016990 Altri 1017000 g) Altri animali terrestri d'allevamento 1017010 Muscolo 1017020 Tessuto adiposo 1017030 Fegato 1017040 Rene 1017050 Frattaglie commestibili (diverse da fegato e rene) 1017990 Altri 1020000 Latte 1020010 Bovini

— 262 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, azioni non siano presentate entro tale termine,della loro mancanza. otazione. Al momento del riesame degli LMR la Commissione terrà conto delle riesamela Commissione terrà LMR del conto otazione. Al momento degli 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella informazioni indicate nella primaentro il 6 aprileinformazioni indicate frase, se tali informazioni saranno presentate 2018, o, qualora tali inform 0251010 Dolcetta/valerianella/gallinella 0251030 Scarola/indivia a foglie larghe 0251040 Crescione e altri germogli e gemme 0251050 Barbarea 0251060 Rucola 0251070 Senape juncea categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren 1020020 Pecora 1020030 Capra 1020040 Equini 1020990 Altri 1030000 Uova di volatili 1030010 Galline 1030020 Anatre 1030030 Oche 1030040 Quaglie 1030990 Altri 1050000 Anfibi e rettili 1060000 Animali invertebrati terrestri 1070000 Animali vertebrati terrestri selvatici Flupyradifurone (+) la sicurezza L'Autorità europea per alimentare ha riscontratola mancanza di alcune informazioni relative alle colture a r Fluazinam (F) (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice Fenpirazamina (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice

— 263 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren 0251080 Prodotti baby leaf (comprese le brassicacee) 0251990 Altri 0252000 b) Foglie di spinaci e simili 0252010 Spinaci 0252020 Portulaca/porcellana 0252030 Foglie di bietole da costa e di barbabietole 0252990 Altri 0253000 c) Foglie di vite e specie simili 0254000 d) Crescione acquatico 0255000 e) Cicoria Witloof/cicoria belga 0256000 f) Erbe fresche e fiori commestibili 0256010 Cerfoglio 0256020 Erba cipollina 0256030 Foglie di sedano 0256040 Prezzemolo 0256050 Salvia 0256060 Rosmarino 0256070 Timo 0256080 Basilico e fiori commestibili 0256090 Foglie di alloro/lauro 0256100 Dragoncello 0256990 Altri Fluxapyroxad Fluxapyroxad (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice

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oico (IN-MU210), espresso proquinazid come residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, residui conseguenti alla trasformazione (essiccatura) a norma dell'articolo 20, 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella 0840040) è quello fissato per (Armoracia il barbaforte/rafano/cren rusticana) nella

categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren» categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren categoria degli ortaggi,categoriavariazionidelle degli di ortaggi gruppoconto del tenore tenendo (codice 0213040), degli a radice e tubero (CE) n. 396/2005. 1, del regolamento paragrafo 0840040 Barbaforte/rafano/cren Proquinazid — codice 1000000 eccetto 1040000: metabolita 3-[(6-iodo-4-osso-3-propil-3,4-diidrochinazolin-2-yl)ossi]acido propan 3-[(6-iodo-4-osso-3-propil-3,4-diidrochinazolin-2-yl)ossi]acido 1040000: metabolita eccetto Proquinazid — codice 1000000 La definizione del residuo è diversa per le seguenti combinazioni di antiparassitari e numeri di codice: = Spirodiclofen (L) (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice Piriproxifen (F) Piriproxifen (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice (+) Il livello massimo di residui applicabile al barbaforte/rafano/cren (Armoracia rusticana) nel gruppo delle spezie (codice Proquinazid (R) (R)

16CE2689

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REGOLAMENTO (UE) 2016/1903 DEL CONSIGLIO del 28 ottobre 2016 che stabilisce, per il 2017, le possibilità di pesca per alcuni stock o gruppi di stock ittici applicabili nel Mar Baltico e che modifica il regolamento (UE) 2016/72

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 43, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) A norma dell'articolo 43, paragrafo 3, del trattato il Consiglio, su proposta della Commissione, adotta le misure relative alla fissazione e alla ripartizione delle possibilità di pesca.

(2) Il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (1), prevede che le misure per la conservazione siano adottate tenendo conto dei pareri scientifici, tecnici ed economici disponibili incluse, ove del caso, le relazioni del comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca e di altri organismi consultivi, nonché alla luce di eventuali pareri dei consigli consultivi e delle raccomandazioni comuni formulate dagli Stati membri.

(3) Spetta al Consiglio adottare misure concernenti la fissazione e la ripartizione delle possibilità di pesca comprese, se del caso, talune condizioni ad esse funzionalmente collegate. Le possibilità di pesca dovrebbero essere ripartite tra gli Stati membri in modo tale da garantire a ogni Stato membro la stabilità relativa delle attività di pesca per ciascuno stock o ciascun tipo di pesca e conformemente agli obiettivi della politica comune della pesca (PCP) stabiliti nel regolamento (UE) n. 1380/2013.

(4) Il regolamento (UE) n. 1380/2013 stabilisce che l'obiettivo della PCP è ottenere il tasso di sfruttamento del rendimento massimo sostenibile entro il 2015, ove possibile, e progressivamente al più tardi entro il 2020 per tutti gli stock.

(5) In conformità del regolamento (UE) n. 1380/2013, i totali ammissibili di catture (TAC) dovrebbero pertanto essere stabiliti sulla base dei pareri scientifici disponibili, tenendo conto di aspetti biologici e socioeconomici e garantendo al contempo parità di trattamento ai diversi settori della pesca, nonché tenendo conto delle opinioni espresse in sede di consultazione delle parti interessate.

(6) Il regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio (2) istituisce un piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano tali stock («piano»). Il piano è inteso a garantire che lo sfruttamento di risorse biologiche marine vive ricostituisca e

1) Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 1954/2003 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga i regolamenti (CE) n. 2371/2002 e (CE) n. 639/2004 del Consiglio, nonché la decisione 2004/585/CE del Consiglio (GU L 354 del 28.12.2013, pag. 22). (2) Regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, che istituisce un piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano questi stock, che modifica il regolamento (CE) n. 2187/2005 del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 1098/2007 del Consiglio (GU L 191 del 15.7.2016, pag. 1).

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mantenga le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile. A tal fine, i tassi-obiettivo di mortalità per pesca per gli stock interessati, espressi in intervalli di valori, devono essere raggiunti quanto prima e progressivamente entro il 2020. È opportuno che i limiti di cattura applicabili nel 2017 per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico siano stabiliti al fine di conseguire gli obiettivi del piano.

(7) Secondo il piano, quando i pareri scientifici indicano che la biomassa riproduttiva di uno degli stock interessati è inferiore ai valori di riferimento per la biomassa riproduttiva di cui all'allegato II del regolamento (UE) 2016/1139, devono essere adottate tutte le misure correttive adeguate per assicurare il rapido ritorno dello stock in questione a livelli al di sopra del livello in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile. Il consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) ha indicato che la biomassa dello stock di merluzzo bianco del Baltico occidentale deve essere al di sotto dei valori di riferimento per la conservazione riportati nell'allegato II di tale regolamento. È pertanto opportuno che le possibilità di pesca del merluzzo bianco del Baltico occidentale siano fissate al di sotto dell'intervallo di valori di mortalità per pesca di cui all'allegato I, colonna B del regolamento (UE) 2016/1139, a un livello tale da tenere conto della diminuzione della biomassa. A tal fine, occorre tenere conto del calendario per il raggiungimento degli obiettivi della PCP in generale e del piano in particolare, dell'effetto previsto di misure correttive adottate e della necessità di garantire vantaggi a livello economico, sociale e occupazionale, secondo quanto previsto all'articolo 2 del regolamento (UE) n. 1380/2013.

(8) È opportuno adottare ulteriori misure correttive. Una proroga di due settimane del fermo di pesca di sei settimane attualmente applicabile incrementerebbe la protezione delle aggregazioni riproduttive del merluzzo bianco. Secondo i pareri scientifici, la pesca ricreativa del merluzzo bianco del Baltico occidentale contribuisce in misura significativa alla mortalità per pesca globale per tale stock. Tenendo conto dello stato attuale dello stock, è opportuno adottare una serie di misure in materia di pesca ricreativa. Più in particolare, è opportuno applicare un limite giornaliero per pescatore, che dovrebbe essere più restrittivo durante il periodo di riproduzione. Ciò fa salvo il principio di stabilità relativa applicabile alle attività di pesca commerciale.

(9) Per quanto riguarda lo stock di merluzzo bianco del Baltico orientale, a causa di cambiamenti nella sua biologia, il CIEM non ha potuto stabilire valori di riferimento biologici e ha invece raccomandato che il TAC relativo a tale stock di merluzzo bianco sia basato su un approccio applicabile agli stock per i quali si dispone di dati limitati. È pertanto opportuno, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano, fissare il TAC per il merluzzo del Baltico orientale conformemente all'approccio precauzionale.

(10) Riguardo all'aringa nel Golfo di Riga, i pareri scientifici disponibili indicano la presenza di una classe 2015 molto forte. Fissare un TAC conformemente all'intervallo di valori di mortalità per pesca di cui all'allegato I, colonna A, del regolamento (UE) 2016/1139, porterebbe a un notevole incremento della biomassa riproduttiva che a sua volta determinerebbe un'elevata concorrenza per il cibo, una crescita più lenta, un fattore di condizione più basso e una qualità generale del pesce inferiore. Considerato che la biomassa riproduttiva di questo stock è superiore al valore di riferimento della biomassa di cui all'allegato II, colonna A, di tale regolamento, è opportuno fissare il TAC conformemente agli intervalli di valori di mortalità per pesca di cui all'allegato I, colonna B, di tale regolamento; poiché tale misura è necessaria per evitare gravi danni a questo stock a seguito di dinamiche intraspecie tra gli stock ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 4, lettera b), di tale regolamento.

(11) L'utilizzo delle possibilità di pesca stabilite dal presente regolamento dovrebbe essere soggetto al regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio (1), in particolare gli articoli 33 e 34 relativi alla registrazione delle catture e dello sforzo di pesca nonché alla trasmissione alla Commissione dei dati sull'esaurimento delle possibilità di pesca. Il presente regolamento dovrebbe pertanto specificare i codici relativi agli sbarchi di stock oggetto del medesimo, che gli Stati membri devono utilizzare quando trasmettono tali dati alla Commissione.

(12) Il regolamento (CE) n. 847/96 del Consiglio (2) ha introdotto condizioni complementari per la gestione annuale dei TAC, comprese disposizioni in materia di flessibilità per gli stock soggetti a TAC precauzionali e a TAC analitici a norma degli articoli 3 e 4. A norma dell'articolo 2 del suddetto regolamento, in sede di fissazione dei TAC il Consiglio deve decidere gli stock ai quali non si applicano gli articoli 3 o 4, in particolare in base alle condizioni biologiche degli stock. Più recentemente, il meccanismo di flessibilità interannuale è stato introdotto dall'articolo 15, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 1380/2013 per tutti gli stock soggetti all'obbligo di sbarco.

(1) Regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 847/96, (CE) n. 2371/2002, (CE) n. 811/2004, (CE) n. 768/2005, (CE) n. 2115/2005, (CE) n. 2166/2005, (CE) n. 388/2006, (CE) n. 509/2007, (CE) n. 676/2007, (CE) n. 1098/2007, (CE) n. 1300/2008, (CE) n. 1342/2008 e che abroga i regolamenti (CEE) n. 2847/93, (CE) n. 1627/94 e (CE) n. 1966/2006 (GU L 343 del 22.12.2009, pag. 1). (2) Regolamento (CE) n. 847/96 del Consiglio, del 6 maggio 1996, che introduce condizioni complementari per la gestione annuale dei TAC e dei contingenti (GU L 115 del 9.5.1996, pag. 3).

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Pertanto, al fine evitare un'eccessiva flessibilità, che rischierebbe di vanificare il principio di uno sfruttamento razionale e responsabile delle risorse biologiche marine vive, di ostacolare il conseguimento degli obiettivi della PCP e di compromettere le condizioni biologiche degli stock, dovrebbe essere stabilito che gli articoli 3 e 4 del regolamento (CE) n. 847/96 si applicano ai TAC analitici soltanto nei casi in cui non sia utilizzata la flessibilità interannuale di cui all'articolo 15, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 1380/2013.

(13) In base a un nuovo parere scientifico è opportuno fissare un TAC preliminare per la busbana norvegese nella zona CIEM IIIa e nelle acque dell'Unione delle zone CIEM IIa e IV per il periodo dal 1o novembre 2016 al 31 ottobre 2017. È opportuno, pertanto, modificare di conseguenza il regolamento (UE) 2016/72. Al fine di evitare un'interruzione delle attività di pesca, le disposizioni relative alla busbana norvegese dovrebbero applicarsi a decorrere dal 1o novembre 2016

(14) Al fine di evitare un'interruzione delle attività di pesca e garantire una fonte di reddito ai pescatori dell'Unione, il presente regolamento dovrebbe applicarsi a decorrere dal 1o gennaio 2017. Per motivi di urgenza, è opportuno che il presente regolamento entri in vigore immediatamente dopo la pubblicazione,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 1

Oggetto

Il presente regolamento stabilisce le possibilità di pesca per alcuni stock e gruppi di stock ittici nel Mar Baltico per il 2017.

Articolo 2

Ambito di applicazione

1. Il presente regolamento si applica ai pescherecci dell'Unione operanti nel Mar Baltico.

2. Il presente regolamento si applica anche alla pesca ricreativa nei casi in cui vi viene fatto espresso riferimento nelle pertinenti disposizioni.

Articolo 3

Definizioni

Ai fini del presente regolamento si applicano definizioni di cui all'articolo 4 del regolamento (UE) 1380/2013. In aggiunta, si applicano le definizioni seguenti:

1) «sottodivisione»: una sottodivisione CIEM del Mar Baltico quale definita nell'allegato I del regolamento (CE) n. 2187/2005 del Consiglio (1);

2) «totale ammissibile di catture» (TAC): il quantitativo di ciascuno stock che può essere catturato nell'arco di un anno;

(1) Regolamento (CE) n. 2187/2005 del Consiglio, del 21 dicembre 2005, relativo alla conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche nel Mar Baltico, nei Belt e nell'Øresund che modifica il regolamento (CE) n. 1434/98 e che abroga il regolamento (CE) n. 88/98 (GU L 349 del 31.12.2005, pag. 1).

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3) «contingente»: la quota del TAC assegnata all'Unione, a uno Stato membro o a un paese terzo;

4) «pesca ricreativa»: le attività di pesca non commerciale che sfruttano le risorse biologiche marine per fini ricreativi, turistici o sportivi.

CAPO II

POSSIBILITÀ DI PESCA

Articolo 4

TAC e loro ripartizione

I TAC, i contingenti e, se del caso, le condizioni che vi sono funzionalmente collegate sono stabiliti nell'allegato.

Articolo 5

Disposizioni speciali in materia di ripartizione delle possibilità di pesca

La ripartizione tra gli Stati membri delle possibilità di pesca a norma del presente regolamento non pregiudica:

a) gli scambi realizzati a norma dell'articolo 16, paragrafo 8, del regolamento (UE) n. 1380/2013;

b) le detrazioni e le riassegnazioni effettuate a norma dell'articolo 37 del regolamento (CE) n. 1224/2009;

c) gli sbarchi supplementari consentiti a norma dell'articolo 3 del regolamento (CE) n. 847/96 o dell'articolo 15, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 1380/2013;

d) i quantitativi riportati a norma dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96 o i quantitativi trasferiti a norma dell'articolo 15, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 1380/2013;

e) le detrazioni effettuate a norma degli articoli 105 e 107 del regolamento (CE) n. 1224/2009.

Articolo 6

Condizioni per lo sbarco delle catture e delle catture accessorie

1. Le catture di specie soggette a limiti di cattura ed effettuate nel corso delle attività di pesca di cui all'articolo 15, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1380/2013 sono soggette all'obbligo di sbarco stabilito in tale articolo.

2. Gli stock delle specie non bersaglio che si mantengono entro i limiti biologici di sicurezza di cui all'articolo 15, paragrafo 8, del regolamento (UE) n. 1380/2013 sono indicati nell'allegato del presente regolamento ai fini della deroga dall'obbligo di imputare le catture al contingente corrispondente previsto nello stesso articolo.

Articolo 7

Misure in materia di pesca ricreativa per il merluzzo bianco nelle sottodivisioni 22-24

1. Nell'ambito delle attività di pesca ricreativa non possono essere conservati più di cinque esemplari di merluzzo bianco per pescatore al giorno nelle sottodivisioni 22-24.

2. In deroga al paragrafo 1, nel periodo dal 1o febbraio 2017 al 31 marzo 2017 non possono essere conservati più di tre esemplari di merluzzo bianco per pescatore al giorno nelle sottodivisioni 22-24.

3. I paragrafi 1 e 2 non pregiudicano misure nazionali più rigorose.

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CAPO III

DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 8

Trasmissione dei dati

Ai fini della trasmissione alla Commissione dei dati relativi ai quantitativi catturati o sbarcati per ogni stock a norma degli articoli 33 e 34 del regolamento (CE) n. 1224/2009, gli Stati membri si avvalgono dei codici degli stock che figurano nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 9

Flessibilità

1. Salvo se diversamente specificato nell'allegato del presente regolamento, l'articolo 3 del regolamento (CE) n. 847/96 si applica agli stock soggetti a TAC precauzionali e l'articolo 3, paragrafi 2 e 3, e l'articolo 4 di detto regolamento si applicano agli stock soggetti a TAC analitico.

2. L'articolo 3, paragrafi 2 e 3, e l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96 non si applicano se lo Stato membro si avvale della flessibilità interannuale di cui all'articolo 15, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 1380/2013.

Articolo 10

Modifica del regolamento (UE) 2016/72

Nell'allegato IA del regolamento (UE) 2016/72, la voce relativa alla busbana norvegese nella zona IIIa e nelle acque dell'Unione delle zone IIa e IV è sostituita dalla seguente:

Specie: Busbana norvegese e catture accessorie connesse Zona: IIIa; acque dell'Unione delle zone IIa e IV Trisopterus esmarkii (NOP/2A3A4.)

Anno 2016 2017

Danimarca 128 880(1)(3) 99 907(1)(6)

Germania 25 (1)(2)(3) 19 (1)(2)(6)

Paesi Bassi 95 (1)(2)(3) 74 (1)(2)(6)

Unione 129 000(1)(3) 100 000(1)(6)

Norvegia 15 000(4)

Isole Fær Øer 6 000 (5)

TAC Non pertinente Non pertinente TAC analitico Non si applica l'articolo 3 del regola­ mento (CE) n. 847/96 Non si applica l'articolo 4 del regola­ mento (CE) n. 847/96

(1) Fatto salvo l'obbligo di sbarco, le catture di merlano possono essere imputate fino al 5 % del contingente (OT2/*2A3A4), a condizione che non più del 9 % in totale di detto contingente per la busbana norvegese sia costituito da tali catture e catture accessorie di tali specie previste all'articolo 15, paragrafo 8, del regolamento (UE) n. 1380/2013. (2) Contingente da prelevare solo nelle acque dell'Unione delle zone CIEM IIa, IIIa e IV. (3) Il contingente dell'Unione può essere pescato soltanto dal 1o gennaio al 31 ottobre 2016. (4) Deve essere utilizzata una griglia selettiva. (5) Deve essere utilizzata una griglia selettiva. Comprende un massimo del 15 % delle catture accessorie inevitabili (NOP/*2A3A4), da imputare a questo contingente. (6) Il contingente dell'Unione può essere pescato dal 1o novembre 2016 al 31 ottobre 2017.

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Articolo 11

Entrata in vigore

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Esso si applica a decorrere dal 1o gennaio 2017, ad eccezione dell'articolo 10 che si applica a decorrere dal 1o novembre 2016.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

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ALLEGATO

TAC APPLICABILI AI PESCHERECCI DELL'UNIONE IN ZONE DOVE SONO IMPOSTI TAC PER SPECIE E PER ZONA

Nelle tabelle che seguono sono riportati i TAC e i contingenti per ogni stock (in tonnellate di peso vivo, salvo diversa indicazione) nonché le condizioni ad essi funzionalmente collegate. I riferimenti alle zone di pesca si intendono fatti a zone CIEM, salvo se diversamente specificato. Gli stock ittici figurano secondo l'ordine alfabetico dei nomi latini delle specie. Ai fini del presente regolamento è fornita la seguente tabella comparativa dei nomi latini e dei nomi comuni.

Nome scientifico Codice alfa a 3 lettere Nome comune

Clupea harengus HER Aringa Gadus morhua COD Merluzzo bianco Pleuronectes platessa PLE Passera di mare Salmo salar SAL Salmone atlantico Sprattus sprattus SPR Spratto

Specie: Aringa Zona: Sottodivisioni 30-31 Clupea harengus (HER/30/31.)

Finlandia 115 599 Svezia 25 399 Unione 140 998 TAC 140 998 TAC analitico

Specie: Aringa Zona: Sottodivisioni 22-24 Clupea harengus (HER/3BC+24)

Danimarca 3 981 Germania 15 670 Finlandia 2 Polonia 3 695 Svezia 5 053 Unione 28 401 TAC 28 401 TAC analitico Non si applica l'articolo 3, paragrafi 2 e 3, del regolamento (CE) n. 847/96 Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96 Si applica l'articolo 6, paragrafo 2, del pre­ sente regolamento

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Specie: Aringa Zona: Acque dell'Unione delle sottodivisioni 25-27, 28.2, Clupea harengus 29 e 32 (HER/3D-R30)

Danimarca 4 205 Germania 1 115 Estonia 21 473 Finlandia 41 914 Lettonia 5 299 Lituania 5 580 Polonia 47 618 Svezia 63 925 Unione 191 129 TAC Non pertinente TAC analitico Si applica l'articolo 6, paragrafo 2, del pre­ sente regolamento

Specie: Aringa Zona: Sottodivisione 28.1 Clupea harengus (HER/03D.RG)

Estonia 14 350 Lettonia 16 724 Unione 31 074 TAC 31 074 TAC analitico Si applica l'articolo 6, paragrafo 2, del pre­ sente regolamento

Specie Merluzzo bianco Zona: Acque dell'Unione delle sottodivisioni 25-32 Gadus morhua (COD/3DX32.)

Danimarca 7 089 Germania 2 820 Estonia 691 Finlandia 542 Lettonia 2 636 Lituania 1 736 Polonia 8 161 Svezia 7 182 Unione 30 857 TAC Non pertinente TAC precauzionale Non si applica l'articolo 3, paragrafi 2 e 3, del regolamento (CE) n. 847/96 Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96

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Specie: Merluzzo bianco Zona: Sottodivisioni 22-24 Gadus morhua (COD/3BC+24)

Danimarca 2 444 Germania 1 194 Estonia 54 Finlandia 48 Lettonia 202 Lituania 131 Polonia 654 Svezia 870 Unione 5 597 TAC 5 597(1) TAC analitico Non si applica l'articolo 3, paragrafi 2 e 3, del regolamento (CE) n. 847/96 Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96

(1) Questo contingente può essere pescato dal 1o gennaio al 31 gennaio 2017 e dal 1o aprile al 31 dicembre 2017.

Specie: Passera di mare Zona: Acque dell'Unione delle sottodivisioni 22-32 Pleuronectes platessa (PLE/3BCD-C)

Danimarca 5 632 Germania 626 Polonia 1 179 Svezia 425 Unione 7 862 TAC 7 862 TAC analitico

Specie: Salmone atlantico Zona: Acque dell'Unione delle sottodivisioni 22-31 Salmo salar (SAL/3BCD-F)

Danimarca 19 879(1) Germania 2 212(1) Estonia 2 020(1) Finlandia 24 787(1) Lettonia 12 644(1) Lituania 1 486(1) Polonia 6 030(1) Svezia 26 870(1) Unione 95 928(1) TAC Non pertinente TAC analitico Non si applica l'articolo 3, paragrafi 2 e 3, del regolamento (CE) n. 847/96 Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96

(1) Numero di individui.

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Specie: Salmone atlantico Zona: Acque dell'Unione della sottodivisione 32 Salmo salar (SAL/3D32.)

Estonia 1 075(1) Finlandia 9 410(1) Unione 10 485(1) TAC Non pertinente TAC precauzionale

(1) Numero di individui.

Specie: Spratto Zona: Acque dell'Unione delle sottodivisioni 22-32 Sprattus sprattus (SPR/3BCD-C)

Danimarca 25 745 Germania 16 310 Estonia 29 896 Finlandia 13 477 Lettonia 36 107 Lituania 13 061 Polonia 76 627 Svezia 49 770 Unione 260 993 TAC Non pertinente TAC analitico Si applica l'articolo 6, paragrafo 2, del pre­ sente regolamento

16CE2690

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REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2016/1904 DELLA COMMISSIONE del 14 luglio 2016 che integra il regolamento (UE) n. 1286/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'intervento sui prodotti

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 1286/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 novembre 2014, relativo ai documenti contenenti le informazioni chiave per i prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (1), in particolare l'articolo 16, paragrafo 8, e l'articolo 17, paragrafo 7,

considerando quanto segue:

(1) Il presente regolamento specifica taluni aspetti dei poteri di intervento concessi alle autorità competenti e, in circostanze eccezionali, all'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA), istituita e soggetta al regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), per quanto riguarda i criteri e i fattori che devono essere presi in considerazione per determinare l'esistenza di un timore significativo in materia di tutela degli investitori o di una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario rispettivamente di almeno uno Stato membro o dell'Unione.

(2) Al fine di assicurare un approccio coerente, è opportuno stabilire un elenco di criteri e fattori di cui le autorità competenti e l'EIOPA devono tenere conto per determinare l'esistenza di tali timori o minacce, ferma restando la possibilità di adottare azioni appropriate qualora si verifichino eventi o sviluppi sfavorevoli imprevisti. L'accer­ tamento dell'esistenza di una «minaccia», uno dei prerequisiti per l'utilizzo del potere di intervento nella prospettiva dell'ordinato funzionamento e dell'integrità dei mercati finanziari o delle merci o della stabilità del sistema finanziario, richiede l'utilizzo di una soglia più elevata rispetto all'esistenza di un «timore significativo» che è il prerequisito per l'intervento per la tutela degli investitori. La necessità di valutare tutti i criteri e i fattori che potrebbero essere rilevanti in una specifica situazione non dovrebbe tuttavia impedire l'utilizzo del potere di intervento temporaneo da parte delle autorità competenti e dell'EIOPA quando solo uno dei fattori o criteri crea un simile timore o minaccia.

(3) Le disposizioni del presente regolamento sono strettamente interconnesse in quanto riguardano i poteri di intervento sui prodotti conferiti sia alle autorità competenti nazionali che all'EIOPA. Per garantire la coerenza tra dette disposizioni, che dovrebbero entrare in vigore contemporaneamente, e per offrire una visione globale ai portatori d'interesse, in particolare all'EIOPA e alle autorità competenti che esercitano i poteri di intervento, è necessario riunire le disposizioni in un unico regolamento,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Criteri e fattori da considerare ai fini dell'esercizio dei poteri temporanei di intervento sui prodotti dell'EIOPA

[Articolo 16, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1286/2014]

1. Ai fini dell'articolo 16, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1286/2014, l'EIOPA stabilisce la rilevanza dei fattori e criteri elencati al paragrafo 2, e tiene in considerazione tutti i fattori e criteri rilevanti nel determinare quando la commercializzazione, la distribuzione o la vendita di determinati prodotti di investimento assicurativi o tipi di attività finanziaria o pratica finanziaria crei un timore significativo in materia di tutela degli investitori o una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario dell'Unione.

(1) GU L 352 del 9.12.2014, pag. 1. (2) Regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/79/CE della Commissione (GU L 331 del 15.12.2010, pag. 48).

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Ai fini del primo comma, l'EIOPA può determinare l'esistenza di un timore significativo in materia di tutela degli investitori o di una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario dell'Unione sulla base di uno o più di tali fattori o criteri.

2. I fattori e i criteri che l'EIOPA deve valutare per determinare l'esistenza di un timore significativo in materia di tutela degli investitori o di una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario dell'Unione sono i seguenti:

a) il grado di complessità del prodotto di investimento assicurativo o tipo di attività finanziaria o pratica finanziaria di un'impresa di assicurazione o di riassicurazione, considerando in particolare:

— il tipo di attività sottostanti e il loro grado di trasparenza,

— il grado di trasparenza dei costi e degli oneri connessi al prodotto di investimento assicurativo, all'attività finanziaria o alla pratica finanziaria e, in particolare, la mancanza di trasparenza risultante da livelli multipli di costi e oneri,

— la complessità del calcolo del rendimento, valutando in particolare se il rendimento dipenda dal rendimento di una o più attività sottostanti che sono a loro volta influenzate da altri fattori,

— la natura e la portata dei rischi,

— il fatto che il prodotto o servizio di investimento assicurativo sia abbinato ad altri prodotti o servizi, o

— la complessità dei termini e delle condizioni;

b) la portata delle potenziali conseguenze negative, considerando in particolare:

— il valore nozionale del prodotto di investimento assicurativo,

— il numero dei clienti, degli investitori o dei partecipanti al mercato interessati,

— la percentuale relativa del prodotto nei portafogli degli investitori,

— la probabilità, entità e natura di ogni danno, incluso l'ammontare della perdita potenzialmente subita,

— la durata prevista delle conseguenze negative,

— il volume del premio,

— il numero degli intermediari interessati,

— la crescita del mercato o delle vendite,

— l'ammontare medio investito da ogni investitore nel prodotto di investimento assicurativo,

— il livello di copertura offerto dal regime nazionale di garanzia assicurativa, se esistente, o

— il valore delle riserve tecniche per quanto riguarda i prodotti di investimento assicurativi;

c) il tipo di investitori coinvolti nell'attività finanziaria o pratica finanziaria o a cui il prodotto di investimento assicurativo è commercializzato o venduto, considerando in particolare:

— il fatto che l'investitore sia un cliente al dettaglio o un cliente professionale o una controparte qualificata ai sensi della direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (1),

— le caratteristiche che contraddistinguono le competenze e le capacità degli investitori, inclusi il livello di istruzione e l'esperienza con simili prodotti di investimento assicurativi o pratiche di vendita,

— le caratteristiche che contraddistinguono la situazione economica degli investitori, inclusi reddito e patrimonio,

(1) Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE (GU L 173 del 12.6.2014, pag. 349).

— 277 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— i principali obiettivi finanziari degli investitori, compresi i risparmi a fini pensionistici e la necessità di copertura del rischio,

— il fatto che il prodotto o il servizio sia venduto ad investitori al di fuori del mercato di riferimento previsto o che il mercato di riferimento non sia stato adeguatamente identificato, o

— l'ammissibilità alla copertura di un sistema di garanzia assicurativa, se esistente;

d) il grado di trasparenza del prodotto di investimento assicurativo o del tipo di attività finanziaria o pratica finanziaria, considerando in particolare:

— la tipologia e la trasparenza delle attività sottostanti,

— i costi e oneri nascosti,

— l'utilizzo di tecniche che attirano l'attenzione degli investitori ma non riflettono necessariamente l'idoneità o la qualità globale del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria,

— la natura e la trasparenza dei rischi,

— l'utilizzo di nomi di prodotti o di terminologia o di altre informazioni che implicano livelli maggiori di sicurezza o rendimento rispetto a quelli possibili o probabili, o che sottintendono caratteristiche del prodotto che non esistono, o

— il fatto che le informazioni riguardo al prodotto di investimento assicurativo siano insufficienti o insufficien­ temente attendibili per permettere ai partecipanti al mercato ai quali è rivolto di formarsi un giudizio, tenendo conto della natura e della tipologia del prodotto di investimento assicurativo;

e) le particolari caratteristiche o attività sottostanti del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, inclusa la leva incorporata, considerando in particolare:

— l'effetto di leva inerente al prodotto,

— l'effetto di leva dovuto al finanziamento, o

— le caratteristiche delle operazioni di finanziamento tramite titoli;

f) l'esistenza e il grado di disparità tra il rendimento o il profitto previsto per gli investitori e il rischio di perdita in relazione al prodotto di investimento assicurativo, all'attività finanziaria o alla pratica finanziaria, considerando in particolare:

— il costo di strutturazione di tale prodotto di investimento assicurativo, attività finanziaria o pratica finanziaria e altri costi,

— la disparità in relazione al rischio trattenuto dall'emittente, o

— il profilo di rischio/rendimento;

g) la facilità e il costo con il quale gli investitori sono in grado di vendere il prodotto di investimento assicurativo in questione o cambiare prodotto, considerando in particolare:

— gli ostacoli al cambiamento di strategia di investimento in relazione a un contratto di assicurazione,

— il fatto che un ritiro anticipato è contrattualmente non autorizzato o reso praticamente impossibile, o

— qualsiasi altro ostacolo all'uscita;

h) la determinazione dei prezzi e i costi associati del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, considerando in particolare:

— l'uso di oneri nascosti o secondari, o

— gli oneri che non riflettono il livello del servizio di distribuzione fornito dagli intermediari assicurativi;

— 278 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

i) il grado di innovazione del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, considerando in particolare:

— il grado di innovazione correlato alla struttura del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, incluse l'incorporazione (embedding) e l'attivazione (triggering),

— il grado di innovazione relativo al modello di distribuzione o alla lunghezza della catena di intermediazione,

— la portata della diffusione dell'innovazione, incluso il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria sia innovativo per particolari categorie di investitori,

— il fatto che l'innovazione determini effetto di leva,

— la mancanza di trasparenza delle attività sottostanti, o

— l'esperienza passata del mercato con simili prodotti di investimento assicurativi o pratiche di vendita di prodotti di investimento assicurativi;

j) le pratiche di vendita associate al prodotto di investimento assicurativo, considerando in particolare:

— i canali di comunicazione e distribuzione utilizzati,

— i materiali informativi, di commercializzazione o promozionali associati all'investimento, o

— il fatto che la decisione di acquistare segua uno o due acquisti precedenti;

k) la situazione finanziaria ed economica dell'emittente del prodotto di investimento assicurativo, considerando in particolare:

— la situazione finanziaria dell'emittente, o

— l'adeguatezza degli accordi di riassicurazione per quanto riguarda i prodotti di investimento assicurativi;

l) il fatto che le attività sottostanti del prodotto di investimento assicurativo o le attività finanziarie o pratiche finanziarie costituiscano un rischio elevato per la performance delle operazioni concluse dai partecipanti o dagli investitori nel mercato rilevante;

m) il fatto che le caratteristiche del prodotto di investimento assicurativo lo rendano particolarmente suscettibile all'utilizzo per scopi di criminalità finanziaria e in particolare che tali caratteristiche possano potenzialmente incoraggiare l'utilizzo dei prodotti di investimento assicurativo per:

— frode o disonestà,

— comportamenti scorretti o abuso delle informazioni in relazione al mercato finanziario,

— ricettazione dei proventi di attività criminali,

— finanziamento del terrorismo, o

— agevolazione del riciclaggio di denaro;

n) il fatto che l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti un rischio particolarmente elevato per la resilienza o il regolare funzionamento dei mercati;

o) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria possa portare a una disparità significativa e artificiale tra i prezzi di un derivato e quelli del mercato sottostante;

p) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti rischi particolari per l'infrastruttura del mercato o dei sistemi di pagamento, inclusi i sistemi di negoziazione, di compen­ sazione e di regolamento;

q) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria possa minare la fiducia degli investitori nel sistema finanziario; o

r) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti un alto rischio di perturbazione per enti finanziari considerati importanti per il sistema finanziario dell'Unione.

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Articolo 2

Criteri e fattori che le autorità competenti devono considerare ai fini dell'esercizio dei poteri di intervento sui prodotti di investimento assicurativi

[Articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1286/2014]

1. Ai fini dell'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1286/2014, le autorità competenti stabiliscono la rilevanza dei fattori e criteri elencati al paragrafo 2, e tengono in considerazione tutti i fattori e criteri rilevanti nel determinare quando la commercializzazione, la distribuzione o la vendita di determinati prodotti di investimento assicurativi o tipi di attività finanziaria o pratica finanziaria crei un timore significativo in materia di tutela degli investitori o una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario di almeno uno Stato membro.

Ai fini del primo comma, le autorità competenti possono determinare l'esistenza di un timore significativo in materia di tutela degli investitori o di una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario di almeno uno Stato membro sulla base di uno o più di tali fattori e criteri.

2. I fattori e i criteri che le autorità competenti devono valutare per determinare l'esistenza di un timore significativo in materia di tutela degli investitori o di una minaccia all'ordinato funzionamento e all'integrità dei mercati finanziari o alla stabilità dell'insieme o di una parte del sistema finanziario di almeno uno Stato membro includono:

a) il grado di complessità del prodotto di investimento assicurativo o tipo di attività finanziaria o pratica finanziaria di un'impresa di assicurazione o di riassicurazione, considerando in particolare:

— il tipo di attività sottostanti e il loro grado di trasparenza,

— il grado di trasparenza dei costi e degli oneri connessi al prodotto di investimento assicurativo, all'attività finanziaria o alla pratica finanziaria e, in particolare, la mancanza di trasparenza risultante da livelli multipli di costi e oneri,

— la complessità del calcolo del rendimento, valutando in particolare se il rendimento dipenda dal rendimento di una o più attività sottostanti che sono a loro volta influenzate da altri fattori,

— la natura e la portata dei rischi,

— il fatto che il prodotto di investimento assicurativo sia abbinato ad altri prodotti o servizi, o

— la complessità dei termini e delle condizioni;

b) la portata delle potenziali conseguenze negative, considerando in particolare:

— il valore nozionale del prodotto di investimento assicurativo,

— il numero dei clienti, degli investitori o dei partecipanti al mercato interessati,

— la percentuale relativa del prodotto nei portafogli degli investitori,

— la probabilità, entità e natura di ogni danno, incluso l'ammontare della perdita potenzialmente subita,

— la durata prevista delle conseguenze negative,

— il volume del premio,

— il numero degli intermediari interessati,

— la crescita del mercato o delle vendite,

— 280 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— l'ammontare medio investito da ogni investitore nel prodotto di investimento assicurativo,

— il livello di copertura offerto dal regime nazionale di garanzia assicurativa, se esistente, o

— il valore delle riserve tecniche per quanto riguarda i prodotti di investimento assicurativi;

c) il tipo di investitori coinvolti nell'attività finanziaria o pratica finanziaria o a cui il prodotto di investimento assicurativo è commercializzato o venduto, considerando in particolare:

— il fatto che l'investitore sia un cliente al dettaglio o un cliente professionale o una controparte qualificata ai sensi della direttiva 2014/65/UE,

— le competenze e le capacità degli investitori, inclusi il livello di istruzione e l'esperienza con simili prodotti di investimento assicurativi o pratiche di vendita,

— la situazione economica degli investitori, inclusi reddito e patrimonio,

— i principali obiettivi finanziari degli investitori, compresi i risparmi a fini pensionistici e la necessità di copertura del rischio,

— il fatto che il prodotto o il servizio sia venduto ad investitori al di fuori del mercato di riferimento previsto o che il mercato di riferimento non sia stato adeguatamente identificato, o

— l'ammissibilità alla copertura di un sistema di garanzia assicurativa, se esistente;

d) il grado di trasparenza del prodotto di investimento assicurativo o del tipo di attività finanziaria o pratica finanziaria, considerando in particolare:

— la tipologia e la trasparenza delle attività sottostanti,

— i costi e oneri nascosti,

— l'utilizzo di tecniche che attirano l'attenzione degli investitori ma non riflettono necessariamente l'idoneità o la qualità globale del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria,

— la natura e la trasparenza dei rischi,

— l'utilizzo di nomi di prodotti o di terminologia o di altre informazioni che implicano livelli maggiori di sicurezza o rendimento rispetto a quelli possibili o probabili, o che sottintendono caratteristiche del prodotto che non esistono, o

— il fatto che le informazioni riguardo al prodotto di investimento assicurativo siano insufficienti o insufficien­ temente attendibili per permettere ai partecipanti al mercato ai quali è rivolto di formarsi un giudizio, tenendo conto della natura e della tipologia del prodotto di investimento assicurativo;

e) le particolari caratteristiche o attività sottostanti del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, inclusa la leva incorporata, considerando in particolare:

— l'effetto di leva inerente al prodotto,

— l'effetto di leva dovuto al finanziamento, o

— le caratteristiche delle operazioni di finanziamento tramite titoli;

f) l'esistenza e il grado di disparità tra il rendimento o il profitto previsto per gli investitori e il rischio di perdita in relazione al prodotto di investimento assicurativo, all'attività finanziaria o alla pratica finanziaria, considerando in particolare:

— il costo di strutturazione di tale prodotto di investimento assicurativo, attività finanziaria o pratica finanziaria e altri costi,

— la disparità in relazione al rischio trattenuto dall'emittente, o

— il profilo di rischio/rendimento;

g) la facilità e il costo con il quale gli investitori sono in grado di vendere il prodotto di investimento assicurativo in questione o cambiare prodotto, considerando in particolare:

— gli ostacoli al cambiamento di strategia di investimento in relazione a un contratto di assicurazione,

— 281 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

— il fatto che un ritiro anticipato non sia consentito o sia consentito a condizioni contrattuali tali da poter essere considerato non consentito, o

— qualsiasi altro ostacolo all'uscita;

h) la determinazione dei prezzi e i costi associati del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, considerando in particolare:

— l'uso di oneri nascosti o secondari, o

— gli oneri che non riflettono il livello del servizio di distribuzione fornito dagli intermediari assicurativi;

i) il grado di innovazione del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, considerando in particolare:

— il grado di innovazione correlato alla struttura del prodotto di investimento assicurativo, dell'attività finanziaria o della pratica finanziaria, incluse l'incorporazione (embedding) e l'attivazione (triggering),

— il grado di innovazione relativo al modello di distribuzione o alla lunghezza della catena di intermediazione,

— la portata della diffusione dell'innovazione, incluso il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria sia innovativo per particolari categorie di investitori,

— il fatto che l'innovazione determini effetto di leva,

— la mancanza di trasparenza delle attività sottostanti, o

— l'esperienza passata del mercato con simili prodotti di investimento assicurativi o pratiche di vendita di prodotti di investimento assicurativi;

j) le pratiche di vendita associate al prodotto di investimento assicurativo, considerando in particolare:

— i canali di comunicazione e distribuzione utilizzati,

— i materiali informativi, di commercializzazione o promozionali associati all'investimento, o

— il fatto che la decisione di acquistare segua uno o due acquisti precedenti;

k) la situazione finanziaria ed economica dell'emittente del prodotto di investimento assicurativo, considerando in particolare:

— la situazione finanziaria dell'emittente, o

— l'adeguatezza degli accordi di riassicurazione per quanto riguarda i prodotti di investimento assicurativi;

l) il fatto che le attività sottostanti del prodotto di investimento assicurativo o le attività finanziarie o pratiche finanziarie costituiscano un rischio elevato per la performance delle operazioni concluse dai partecipanti o dagli investitori nel mercato rilevante;

m) il fatto che le caratteristiche del prodotto di investimento assicurativo lo rendano particolarmente suscettibile all'utilizzo per scopi di criminalità finanziaria e in particolare che tali caratteristiche possano potenzialmente incoraggiare l'utilizzo dei prodotti di investimento assicurativo per:

— frode o disonestà,

— comportamenti scorretti o abuso delle informazioni in relazione al mercato finanziario,

— ricettazione dei proventi di attività criminali,

— finanziamento del terrorismo, o

— agevolazione del riciclaggio di denaro;

n) il fatto che l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti un rischio particolarmente elevato per la resilienza o il regolare funzionamento dei mercati;

o) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria possa portare a una disparità significativa e artificiale tra i prezzi di un derivato e quelli del mercato sottostante;

— 282 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

p) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti un rischio per l'infrastruttura del mercato o dei sistemi di pagamento, inclusi i sistemi di negoziazione, di compensazione e di regolamento;

q) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria possa minare la fiducia degli investitori nel sistema finanziario; o

r) il fatto che il prodotto di investimento assicurativo, l'attività finanziaria o la pratica finanziaria rappresenti un alto rischio di perturbazione per enti finanziari considerati importanti per il sistema finanziario dello Stato membro dell'autorità competente rilevante.

Articolo 3

Entrata in vigore

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Esso si applica a decorrere dal 31 dicembre 2016.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 14 luglio 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

16CE2691

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REGOLAMENTO (UE) 2016/1905 DELLA COMMISSIONE del 22 settembre 2016 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 15

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, relativo all'appli­ cazione di principi contabili internazionali (1), in particolare l'articolo 3, paragrafo 1,

considerando quanto segue:

(1) Con il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione (2) sono stati adottati taluni principi contabili interna­ zionali e talune interpretazioni vigenti al 15 ottobre 2008.

(2) Nel maggio 2014 l'International Accounting Standards Board (IASB) ha pubblicato il nuovo International Financial Reporting Standard (IFRS) 15 con il titolo Ricavi provenienti da contratti con i clienti, inteso a migliorare la rendicontazione contabile dei ricavi e quindi nel complesso la comparabilità dei ricavi nei bilanci.

(3) Nel settembre 2015 lo IASB ha pubblicato una modifica all'IFRS 15 che rinvia dal 1o gennaio 2017 al 1o gennaio 2018 la data di entrata in vigore del Principio.

(4) L'IFRS 15 contiene alcuni riferimenti all'IFRS 9 che attualmente non possono essere applicati, poiché quest'ultimo non è stato adottato dall'Unione. Pertanto qualsiasi riferimento all'IFRS 9 di cui all'allegato del presente regolamento dovrebbe essere letto come riferimento al Principio contabile internazionale IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.

(5) L'adozione dell'IFRS 15 comporta di conseguenza modifiche agli IFRS 1, 3 e 4, agli IAS 1, 2, 12, 16, 32, 34, 36, 37, 38, 39 e 40, all'interpretazione dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) 12 e alle interpretazioni dello Standing Interpretation Committee (SIC) 27 e 32, al fine di garantire la coerenza fra i Principi contabili internazionali. Inoltre, comporta di conseguenza il ritiro degli IAS 11 e 18, delle Interpre­ tazioni IFRIC 13, 15 e 18 e dell'Interpretazione SIC-31.

(6) Lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) conferma che le modifiche all'IFRS 15 soddisfano i criteri di adozione previsti dall'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1606/2002.

(7) È opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 1126/2008.

(8) Le misure previste nel presente regolamento sono conformi al parere del comitato di regolamentazione contabile,

(1) GU L 243 dell'11.9.2002, pag. 1. (2) Regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione, del 3 novembre 2008, che adotta taluni principi contabili internazionali confor­ memente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 320 del 29.11.2008, pag. 1).

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HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

1. L'allegato del regolamento (CE) n. 1126/2008 è così modificato:

a) l'International Financial Reporting Standard (IFRS) 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti è inserito come indicato nell'allegato del presente regolamento;

b) l'IFRS 1 Prima adozione degli International Financial Reporting Standard, l'IFRS 3 Aggregazioni aziendali, l'IFRS 4 Contratti assicurativi, lo IAS 1 Presentazione del bilancio, lo IAS 2 Rimanenze, lo IAS 12 Imposte sul reddito, lo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari, lo IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio, lo IAS 34 Bilanci intermedi, lo IAS 36 Riduzione di valore delle attività, lo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, lo IAS 38 Attività immateriali, lo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione, lo IAS 40 Investimenti immobiliari, l'Interpretazione IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione, l'Interpretazione SIC-27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing, l'Interpretazione SIC-32 Attività immateriali — Costi connessi a siti web sono modificati conformemente all'IFRS 15 come indicato nell'allegato del presente regolamento;

c) lo IAS 11 Lavori su ordinazione, lo IAS 18 Ricavi, l'Interpretazione IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela, l'Interpretazione IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili, l'Interpretazione IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e l'Interpretazione SIC-31 Ricavi — Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari sono sostituiti conformemente all'IFRS 15 come indicato nell'allegato del presente regolamento.

2. Qualsiasi riferimento all'IFRS 9 di cui all'allegato del presente regolamento va letto come riferimento allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.

Articolo 2

Le società applicano le modifiche di cui all'articolo 1, paragrafo 1, al più tardi a partire dalla data di inizio del loro primo esercizio finanziario che cominci il 1o gennaio 2018 o successivamente.

Articolo 3

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 22 settembre 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

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ALLEGATO

International financial reporting standard 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

International financial reporting standard 15

Ricavi provenienti da contratti con i clienti

OBIETTIVO

1. La finalità del presente IFRS è stabilire i principi che l'entità deve applicare per fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni utili sulla natura, l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari provenienti dal contratto con il cliente.

Conseguimento della finalità

2. Per conseguire la finalità di cui al paragrafo 1, il principio cardine del presente Principio è che l'entità deve rilevare i ricavi in modo che il trasferimento al cliente dei beni o servizi promessi sia espresso in un importo che rifletta il corrispettivo a cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio dei beni o servizi.

3. Nell'applicare il presente Principio l'entità deve considerare i termini del contratto e tutti i fatti e le circostanze pertinenti. L'entità deve applicare il presente Principio, compreso l'uso di eventuali espedienti pratici, in maniera uniforme ai contratti con caratteristiche analoghe e in circostanze analoghe.

4. Il presente Principio specifica la contabilizzazione del singolo contratto con il cliente. Tuttavia, come espediente pratico, l'entità può applicare il presente Principio a un portafoglio di contratti (o obbligazioni di fare) con caratteri­ stiche analoghe, se l'entità si aspetta ragionevolmente che gli effetti sul bilancio dell'applicazione del presente Principio al portafoglio non differiscano in misura sostanziale dall'applicazione del presente Principio ai singoli contratti (o obbligazioni di fare) del portafoglio. In sede di contabilizzazione del portafoglio l'entità deve utilizzare stime e ipotesi che rispecchino le dimensioni e la composizione del portafoglio.

AMBITO DI APPLICAZIONE

5. L'entità deve applicare il presente Principio a tutti i contratti con i clienti, eccetto i seguenti:

a) i contratti di leasing rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 17 Leasing;

b) i contratti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 4 Contratti assicurativi;

c) gli strumenti finanziari e altri diritti e obbligazioni contrattuali rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari, IFRS 10 Bilancio consolidato, IFRS 11 Accordi a controllo congiunto, IAS 27 Bilancio separato e IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e

d) gli scambi non monetari tra entità dello stesso ramo di attività per agevolare le vendite a clienti o potenziali clienti. Per esempio, il presente Principio non si applica al contratto stipulato tra due compagnie petrolifere per lo scambio di petrolio inteso a soddisfare la domanda dei clienti in specifici luoghi diversi in maniera tempestiva.

6. L'entità deve applicare il presente Principio al contratto (diverso dai contratti di cui al paragrafo 5) solo se la controparte è un cliente. Il cliente è la parte che ha stipulato il contratto con l'entità per ottenere in cambio di un corrispettivo beni o servizi che sono il risultato delle attività ordinarie dell'entità. La controparte del contratto non è un cliente se, per esempio, ha stipulato con l'entità un contratto per partecipare a un'attività o un processo in cui le parti del contratto condividono i rischi e i benefici derivanti dall'attività o processo (come lo sviluppo di un'attività in un accordo di collaborazione) e non per ottenere il risultato delle attività ordinarie dell'entità.

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7. Il contratto con il cliente può rientrare in parte nell'ambito di applicazione del presente Principio e in parte nell'ambito di applicazione degli altri Principi elencati al paragrafo 5:

a) se gli altri Principi specificano le modalità di separazione e/o di valutazione iniziale di una o più parti del contratto, l'entità deve in primo luogo applicare le disposizioni sulla separazione e/o sulla valutazione contenute in detti Principi. L'entità deve escludere dal prezzo dell'operazione l'importo della parte (o delle parti) del contratto valutata inizialmente conformemente agli altri Principi e deve applicare i paragrafi 73-86 per assegnare l'importo (eventualmente) restante del prezzo dell'operazione a ogni obbligazione di fare rientrante nell'ambito di applicazione del presente Principio e a ogni altra parte del contratto individuata conformemente al paragrafo 7, lettera b);

b) se gli altri Principi non specificano le modalità di separazione e/o di valutazione iniziale di una o più parti del contratto, l'entità deve applicare il presente Principio per separare e/o valutare inizialmente la parte (o le parti) del contratto.

8. Il presente Principio specifica la contabilizzazione dei costi incrementali sostenuti per l'ottenimento di un contratto con il cliente e dei costi sostenuti per dare esecuzione al contratto con il cliente, se tali costi non rientrano nell'ambito di applicazione di un altro Principio (cfr. paragrafi 91-104). L'entità deve applicare detti paragrafi solo ai costi sostenuti che si riferiscono al contratto (o parte del contratto) con il cliente rientrante nell'ambito di applicazione del presente Principio.

RILEVAZIONE

Individuazione del contratto

9. L'entità deve contabilizzare il contratto con il cliente che rientra nell'ambito di applicazione del presente Principio solo se sono soddisfatti tutti i criteri seguenti:

a) le parti del contratto hanno approvato il contratto (per iscritto, oralmente o nel rispetto di altre pratiche commerciali abituali) e si sono impegnate ad adempiere le rispettive obbligazioni;

b) l'entità può individuare i diritti di ciascuna delle parti per quanto riguarda i beni o servizi da trasferire;

c) l'entità può individuare le condizioni di pagamento dei beni o servizi da trasferire;

d) il contratto ha sostanza commerciale (ossia il rischio, la tempistica o l'importo dei flussi finanziari futuri dell'entità sono destinati a cambiare a seguito del contratto) e

e) è probabile che l'entità riceverà il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o servizi che saranno trasferiti al cliente. Nel valutare la probabilità di ricevere l'importo del corrispettivo, l'entità deve tener conto solo della capacità e dell'intenzione del cliente di pagare l'importo del corrispettivo quando sarà dovuto. Se il corrispettivo è variabile, l'importo del corrispettivo al quale l'entità avrà diritto può essere inferiore al prezzo stabilito nel contratto, perché l'entità potrebbe concedere al cliente uno sconto sul prezzo (cfr. paragrafo 52).

10. Per contratto si intende l'accordo tra due o più parti che crea diritti e obbligazioni esigibili. L'esigibilità dei diritti e delle obbligazioni nel contratto è disciplinata dalla legge. Il contratto può essere scritto, orale o derivare implici­ tamente dalle pratiche commerciali abituali dell'entità. Le pratiche e le procedure di conclusione dei contratti con i clienti variano da una giurisdizione all'altra, da un settore all'altro e da un'entità all'altra. Possono inoltre variare anche all'interno della stessa entità (per esempio in funzione della categoria di clienti o dalla natura dei beni o servizi promessi). L'entità deve tener conto di tali pratiche e procedure per determinare se e quando l'accordo con il cliente crea diritti e obbligazioni esigibili.

11. Alcuni contratti con i clienti possono avere durata indeterminata e possono essere sciolti o modificati in ogni momento da una delle parti. Altri contratti possono rinnovarsi automaticamente secondo una periodicità prevista dal contratto stesso. L'entità deve applicare il presente Principio per la durata del contratto (ossia per il periodo contrattuale) durante il quale le parti del contratto hanno diritti e obbligazioni attuali esigibili.

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12. Ai fini dell'applicazione del presente Principio, il contratto è inesistente se ogni parte del contratto ha il diritto esigibile unilaterale di mettere fine al contratto totalmente non eseguito senza risarcimento dell'altra parte (o delle altre parti). Il contratto è totalmente non eseguito se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

a) l'entità non ha ancora trasferito alcuno dei beni o servizi promessi al cliente e

b) l'entità non ha ancora ricevuto, e non ha ancora il diritto di ricevere, alcun corrispettivo per i beni o servizi promessi.

13. Se il contratto concluso con il cliente soddisfa i criteri di cui al paragrafo 9 all'inizio del contratto, l'entità non deve riesaminare i criteri, salvo indicazione di una modifica sostanziale dei fatti e delle circostanze. Per esempio, se la capacità del cliente di pagare il corrispettivo si deteriora significativamente, l'entità riesaminerà la probabilità di ricevere il corrispettivo a cui avrà diritto in cambio dei beni o servizi che devono ancora essere trasferiti al cliente.

14. Se il contratto con il cliente non soddisfa i criteri di cui al paragrafo 9, l'entità deve continuare a esaminare il contratto per determinare se esso soddisfa i criteri di cui al paragrafo 9 in un momento successivo.

15. Se il contratto con il cliente non soddisfa i criteri di cui al paragrafo 9 e se l'entità riceve il corrispettivo dal cliente, l'entità deve rilevare come ricavo il corrispettivo ricevuto solo se si è verificato uno dei seguenti eventi:

a) l'entità non ha più alcuna obbligazione di trasferire beni o servizi al cliente e la totalità, o la quasi totalità, del corrispettivo promesso dal cliente è stata ricevuta dall'entità e non è rimborsabile o

b) il contratto è stato sciolto e il corrispettivo che l'entità ha ricevuto dal cliente non è rimborsabile.

16. L'entità deve rilevare il corrispettivo ricevuto dal cliente come passività fino a quando si verifica uno degli eventi di cui al paragrafo 15 o fino a quando sono soddisfatti, in un momento successivo, i criteri di cui al paragrafo 9 (cfr. paragrafo 14). In funzione dei fatti e delle circostanze relative al contratto, la passività rilevata rappresenta l'obbligazione dell'entità a trasferire in futuro beni o servizi al cliente o a rimborsare il corrispettivo ricevuto. In entrambi i casi la passività deve essere valutata all'importo del corrispettivo che l'entità ha ricevuto dal cliente.

Raggruppamento di contratti

17. L'entità deve raggruppare due o più contratti conclusi contemporaneamente o quasi contemporaneamente con lo stesso cliente (o con parti correlate del cliente) e contabilizzarli come un unico contratto, se sono soddisfatti uno o più dei seguenti criteri:

a) i contratti sono negoziati in blocco per un unico obiettivo commerciale;

b) l'importo del corrispettivo dovuto in forza di uno dei contratti dipende dal prezzo o dalle prestazioni di cui all'altro contratto o

c) i beni o servizi promessi nei contratti (o alcuni beni o servizi promessi in ognuno dei contratti) costituiscono un'unica obbligazione di fare, secondo quanto previsto dai paragrafi 22-30.

Modifica del contratto

18. Per modifica del contratto si intende il cambiamento dell'oggetto o del prezzo (o di entrambi) del contratto approvato dalle parti del contratto. In alcuni settori di attività e in alcune giurisdizioni la modifica del contratto può essere denominata ordine di cambiamento, variazione o emendamento. Si ha modifica del contratto quando le parti del contratto approvano una modifica che crea nuovi diritti e obbligazioni esigibili per le parti del contratto o cambia quelli esistenti. L'approvazione di una modifica del contratto può avvenire per accordo scritto o orale o derivare implicitamente dalle pratiche commerciali abituali. Se la modifica del contratto non è stata approvata dalle parti del contratto, l'entità deve continuare ad applicare il presente IFRS al contratto vigente fino all'approvazione della modifica.

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19. Vi può essere modifica del contratto anche se le parti del contratto sono in disaccordo sull'oggetto o sul prezzo (o su entrambi) della modifica o se le parti hanno approvato una modifica dell'oggetto senza aver ancora determinato la corrispondente modifica del prezzo. Per determinare se i diritti e le obbligazioni creati o modificati dalla modifica sono esigibili, l'entità deve considerare tutti i fatti e tutte le circostanze pertinenti, compresi i termini del contratto e altri elementi di prova. Se le parti del contratto hanno approvato la modifica dell'oggetto del contratto senza aver ancora determinato la corrispondente modifica del prezzo, l'entità deve stimare il cambiamento del prezzo dell'operazione dovuto alla modifica attenendosi ai paragrafi 50-54 in materia di stima del corrispettivo variabile e ai paragrafi 56-58 in materia di limitazione delle stime del corrispettivo variabile.

20. L'entità deve contabilizzare la modifica del contratto come contratto separato, se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

a) l'oggetto del contratto si amplia in seguito all'aggiunta di beni o servizi promessi che sono distinti (confor­ memente ai paragrafi 26-30) e

b) il prezzo del contratto aumenta di un importo del corrispettivo che riflette i prezzi di vendita a sé stanti praticati dall'entità per i beni o servizi promessi aggiuntivi e gli eventuali opportuni adeguamenti di detti prezzi per tener conto delle circostanze del particolare contratto. Per esempio, l'entità può adeguare il prezzo di vendita a sé stante del bene o servizio aggiuntivo per tener conto di uno sconto concesso al cliente per il fatto che l'entità non deve sostenere le spese connesse alla vendita che dovrebbe sostenere qualora vendesse il bene o servizio ad un nuovo cliente.

21. Se la modifica del contratto non è contabilizzata come contratto separato in conformità al paragrafo 20, l'entità deve contabilizzare i beni o servizi promessi non ancora trasferiti alla data della modifica del contratto (ossia i restanti beni o servizi promessi) secondo la modalità applicabile tra quelle descritte di seguito:

a) l'entità deve contabilizzare la modifica del contratto come se il contratto vigente venisse sciolto e venisse concluso un nuovo contratto, se i beni o servizi restanti sono distinti dai beni o servizi trasferiti alla data, o prima della data, di modifica del contratto. L'importo del corrispettivo da assegnare alle obbligazioni di fare che restano da adempiere (o ai restanti beni o servizi distinti che formano un'unica obbligazione di fare individuata conformemente al paragrafo 22, lettera b)] è la somma:

i) del corrispettivo promesso dal cliente (compresi gli importi che l'entità ha già ricevuto dal cliente) che è stato incluso nella stima del prezzo dell'operazione e che non è stato rilevato come ricavo e

ii) del corrispettivo promesso con la modifica del contratto;

b) l'entità deve contabilizzare la modifica del contratto come se si trattasse di una parte del contratto vigente, se i beni o servizi restanti non sono distinti e, pertanto, rientrano in un'unica obbligazione di fare che è parzialmente adempiuta alla data della modifica del contratto. L'effetto della modifica del contratto sul prezzo dell'operazione e sulla valutazione da parte dell'entità dei progressi verso il pieno adempimento dell'obbli­ gazione di fare è rilevato come adeguamento (al rialzo o al ribasso) dei ricavi alla data della modifica del contratto (vale a dire l'adeguamento dei ricavi è effettuato su base cumulativa);

c) se i beni o servizi restanti sono una combinazione degli elementi di cui alle lettere a) e b), l'entità deve contabi­ lizzare gli effetti della modifica sulle obbligazioni di fare non adempiute (e sulle obbligazioni parzialmente adempiute) previste nel contratto modificato secondo modalità in linea con gli obiettivi del presente paragrafo.

Individuazione delle obbligazioni di fare

22. All'inizio del contratto l'entità deve valutare i beni o servizi promessi nel contratto concluso con il cliente e deve individuare come obbligazione di fare ogni promessa di trasferire al cliente:

a) un bene o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o

b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che seguono lo stesso modello di trasferimento al cliente (cfr. paragrafo 23).

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23. Una serie di beni o di servizi distinti segue lo stesso modello di trasferimento al cliente se sono soddisfatti entrambi i seguenti criteri:

a) ogni bene o servizio distinto della serie che l'entità promette di trasferire al cliente soddisfa i criteri di cui al paragrafo 35 per essere considerato un'obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo e

b) ai sensi dei paragrafi 39 e 40, l'entità utilizza lo stesso metodo per valutare i progressi verso il completo adempimento dell'obbligazione di fare relativa al trasferimento al cliente di ogni bene o servizio della serie.

Promesse nei contratti con i clienti

24. Di norma il contratto con il cliente enuncia esplicitamente i beni o servizi che l'entità promette di trasferire al cliente. Tuttavia, le obbligazioni di fare definite nel contratto con il cliente possono non limitarsi ai beni o servizi esplicitamente enunciati nel contratto. Il motivo sta nel fatto che il contratto con il cliente può anche includere promesse implicite nelle pratiche commerciali abituali dell'entità, nelle politiche da essa pubblicate o in sue specifiche dichiarazioni, se al momento della conclusione del contratto tali promesse creano nel cliente la legittima aspettativa che l'entità trasferirà il bene o servizio al cliente.

25. Le obbligazioni di fare non includono attività che l'entità deve svolgere per dare esecuzione al contratto, a meno che dette attività trasferiscano beni o servizi al cliente. Per esempio, il prestatore di servizi può dover assolvere vari adempimenti amministrativi per predisporre il contratto. L'assolvimento degli adempimenti non comporta il trasferimento di un servizio al cliente. Di conseguenza, tali attività di predisposizione del contratto non costituiscono un'obbligazione di fare.

Beni o servizi distinti

26. In funzione del contratto, tra i beni o servizi promessi possono rientrare tra l'altro in particolare:

a) la vendita di beni prodotti dall'entità (per esempio, le rimanenze del produttore);

b) la rivendita di beni acquistati dall'entità (per esempio, le merci di un dettagliante);

c) la rivendita di diritti su beni o servizi acquistati dall'entità (per esempio, il biglietto rivenduto dall'entità che agisce per conto proprio, come spiegato ai paragrafi B34-B38);

d) l'esecuzione per il cliente di uno o più compiti concordati contrattualmente;

e) la prestazione del servizio consistente nel tenersi pronti a fornire beni o servizi (per esempio, aggiornamenti di software non specificati che sono forniti quando e se disponibili) o a mettere a disposizione del cliente beni o servizi, perché il cliente possa usarli se a quando decide di farlo;

f) la prestazione del servizio di provvedere affinché una terza parte trasferisca beni o servizi al cliente (per esempio, agire in qualità di rappresentante per conto terzi, come spiegato ai paragrafi B34-B38);

g) la concessione di diritti su beni o servizi da fornire in futuro che il cliente può rivendere o fornire ai propri clienti (per esempio, l'entità che vende un prodotto ad un dettagliante promette di trasferire un bene o servizio aggiuntivo alla persona che acquisterà il prodotto presso il dettagliante);

h) la costruzione, la fabbricazione o la realizzazione di un'attività per conto del cliente;

i) la concessione di licenze (cfr. paragrafi B52-B63); e

j) la concessione di opzioni di acquisto di beni o servizi aggiuntivi (quando tali opzioni conferiscono al cliente un diritto significativo, come spiegato ai paragrafi B39-B43).

27. Il bene o servizio promesso al cliente è distinto se sono soddisfatti entrambi i seguenti criteri:

a) il cliente può usufruire del bene o servizio o preso singolarmente o in combinazione con altre risorse facilmente disponibili al cliente (ossia il bene o servizio è per sua natura tale da poter essere distinto) e

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b) la promessa dell'entità di trasferire al cliente il bene o servizio può essere distinta da altre promesse contenute nel contratto (ossia il bene o servizio è distinto nell'ambito del contratto).

28. Il cliente può usufruire del bene o servizio conformemente al paragrafo 27, lettera a), se il bene o servizio può essere utilizzato, consumato, venduto per un importo superiore al suo valore di «rottamazione» o altrimenti detenuto secondo modalità che generano benefici economici. Per alcuni beni o servizi, il cliente può usufruire del bene o servizio preso singolarmente. Per altri beni e servizi, il cliente può usufruire del bene o servizio solo in combinazione con altre risorse facilmente disponibili. Una risorsa facilmente disponibile è un bene o servizio venduto separatamente (dall'entità stessa o da un'altra entità) o una risorsa che il cliente ha già ricevuto dall'entità (compresi beni o servizi che l'entità ha già trasferito al cliente ai sensi del contratto) o a seguito di altre operazioni o eventi. Vari fattori possono indicare che il cliente può usufruire del bene o servizio preso singolarmente o in combinazione con altre risorse facilmente disponibili: il fatto che l'entità venda di norma il bene o servizio separa­ tamente ne è un esempio.

29. Tra i fattori che indicano che la promessa dell'entità di trasferire il bene o servizio al cliente può essere individuata separatamente (conformemente al paragrafo 27, lettera b)] rientrano in particolare i seguenti:

a) l'entità non fornisce un importante servizio di integrazione del bene o servizio con altri beni o servizi promessi nel contratto in una combinazione di beni o servizi che costituiscono il prodotto combinato per il quale il cliente ha concluso il contratto. In altri termini, l'entità non utilizza il bene o servizio come input per produrre o fornire il prodotto combinato specificato dal cliente;

b) il bene o servizio non serve in misura significativa a modificare o personalizzare altri beni o servizi promessi nel contratto;

c) il bene o servizio non è fortemente dipendente da altri beni o servizi promessi nel contratto, né ad essi strettamente collegato. Per esempio, il fatto che il cliente possa decidere di non acquistare il bene o servizio senza che ciò abbia un impatto significativo sugli altri beni o servizi promessi nel contratto può indicare che il bene o servizio non è fortemente dipendente dagli altri beni o servizi promessi né ad essi strettamente collegato.

30. Se il bene o servizio promesso non è distinto, l'entità deve raggrupparlo insieme ad altri beni o servizi promessi fino a individuare una combinazione distinta di beni o servizi. Di conseguenza, in alcuni casi, l'entità dovrà contabilizzare come unica obbligazione di fare tutti i beni o servizi promessi nel contratto.

Adempimento delle obbligazioni di fare

31. L'entità deve rilevare i ricavi quando (o man mano che) adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio (ossia l'attività) promesso. L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne acquisisce il controllo.

32. Per ogni obbligazione di fare individuata conformemente ai paragrafi 22-30, all'inizio del contratto l'entità deve determinare se adempierà l'obbligazione di fare nel corso del tempo (conformemente ai paragrafi 35-37) o se adempierà l'obbligazione di fare in un determinato momento (conformemente al paragrafo 38). Se l'entità non adempie l'obbligazione di fare nel corso del tempo, l'obbligazione di fare è adempiuta in un determinato momento.

33. I beni e i servizi sono attività, anche se solo temporaneamente, quando sono ricevuti e utilizzati (come nel caso di numerosi servizi). Per controllo dell'attività si intende la capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostan­ zialmente tutti i benefici rimanenti. Il controllo include la capacità di impedire ad altre entità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne benefici. I benefici dell'attività sono i flussi finanziari potenziali (flussi in entrata o risparmi sui flussi in uscita) che possono essere ottenuti direttamente o indirettamente in vari modi, tra cui:

a) l'uso dell'attività per la produzione di beni o la prestazione di servizi (compresi i servizi pubblici);

b) l'uso dell'attività per aumentare il valore di altre attività;

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c) l'uso dell'attività per estinguere passività o ridurre oneri;

d) la vendita o lo scambio dell'attività;

e) l'impegno dell'attività a garanzia di un prestito e

f) il possesso dell'attività.

34. Quando valuta se il cliente acquisisce il controllo dell'attività, l'entità deve tener conto di eventuali accordi che prevedono il riacquisto dell'attività (cfr. paragrafi B64-B76).

Obbligazioni di fare adempiute nel corso del tempo

35. L'entità trasferisce il controllo del bene o servizio nel corso del tempo, e pertanto adempie l'obbligazione di fare e rileva i ricavi nel corso del tempo, se è soddisfatto uno dei seguenti criteri:

a) il cliente simultaneamente riceve e utilizza i benefici derivanti dalla prestazione dell'entità man mano che quest'ultima la effettua (cfr. paragrafi B3-B4);

b) la prestazione dell'entità crea o migliora l'attività (per esempio, lavori in corso) che il cliente controlla man mano che l'attività è creata o migliorata (cfr. paragrafo B5) o

c) la prestazione dell'entità non crea un'attività che presenta un uso alternativo per l'entità (cfr. paragrafo 36) e l'entità ha il diritto esigibile al pagamento della prestazione completata fino alla data considerata (cfr. paragrafo 37).

36. L'attività creata dalla prestazione dell'entità non presenta un uso alternativo per l'entità se esistono limitazioni contrattuali che impediscono all'entità di destinare facilmente l'attività ad un altro uso durante la sua creazione o il suo miglioramento, o se esistono limitazioni pratiche che impediscono all'entità di destinare facilmente l'attività ad un altro uso nella sua forma completata. La valutazione se l'attività presenta un uso alternativo per l'entità viene effettuata all'inizio del contratto. Dopo l'inizio del contratto l'entità non deve modificare la valutazione in merito all'uso alternativo dell'attività, a meno che le parti del contratto approvino una modifica del contratto che cambi nella sostanza l'obbligazione di fare. I paragrafi B6-B8 forniscono indicazioni per valutare se l'attività presenta un uso alternativo per l'entità.

37. L'entità deve tener conto dei termini del contratto, nonché delle disposizioni legislative ad esso applicabili, nel valutare se ha il diritto esigibile al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata, confor­ memente al paragrafo 35, lettera c). Non è necessario che il diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata corrisponda ad un importo fisso. Tuttavia, in qualsiasi momento per tutta la durata del contratto l'entità deve avere diritto ad un importo che permetta almeno di remunerarla per la prestazione completata fino alla data considerata, se il contratto è sciolto dal cliente o da un'altra parte per ragioni diverse dalla mancata esecuzione da parte dell'entità della prestazione promessa. I paragrafi B9-B13 forniscono indicazioni per valutare l'esistenza e l'esigibilità del diritto al pagamento e se il diritto dell'entità al pagamento consenta a quest'ultima di essere pagata per la prestazione completata fino alla data considerata.

Obbligazioni di fare adempiute in un determinato momento

38. Se l'obbligazione di fare non è adempiuta nel corso del tempo conformemente ai paragrafi 35-37, l'entità adempie l'obbligazione di fare in un determinato momento. Per determinare il momento in cui il cliente acquisisce il controllo dell'attività promessa e in cui l'entità adempie l'obbligazione di fare, l'entità deve tener conto delle disposizioni relative al controllo di cui ai paragrafi 31-34. Inoltre, l'entità deve prendere in considerazione gli elementi indicativi del trasferimento del controllo, tra cui rientrano, tra l'altro, i seguenti:

a) l'entità ha il diritto attuale al pagamento per l'attività: se il cliente è obbligato attualmente a pagare per l'attività, questo fatto può indicare che il cliente ha acquisito la capacità di decidere dell'uso dell'attività ottenuta in cambio e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti;

b) il cliente possiede il titolo di proprietà dell'attività: il titolo di proprietà può indicare quale parte del contratto ha la capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti o di limitare l'accesso di altre entità ai benefici. Di conseguenza, il trasferimento del titolo di proprietà dell'attività può indicare che il cliente ha acquisito il controllo dell'attività. Se l'entità mantiene il titolo di proprietà solo in quanto protezione contro il mancato pagamento da parte del cliente, i diritti così conservati dell'entità non impediscono al cliente di acquisire il controllo dell'attività in questione;

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c) l'entità ha trasferito il possesso materiale dell'attività: il fatto che il cliente abbia il possesso materiale dell'at­ tività può indicare che il cliente ha la capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti o di limitare l'accesso di altre entità ai benefici. Tuttavia, il possesso materiale può non coincidere con il controllo dell'attività. Per esempio, in taluni accordi di riacquisto e in taluni accordi di consegna in conto vendita, il cliente o consegnatario può avere il possesso materiale dell'attività di cui l'entità ha il controllo. All'inverso, in taluni accordi di vendita con consegna differita, l'entità può avere il possesso materiale dell'attività di cui il cliente ha il controllo. I paragrafi B64-B76, B77-B78 e B79-B82 forniscono indicazioni sulla contabilizzazione rispettivamente degli accordi di riacquisto, degli accordi di consegna in conto vendita e degli accordi di vendita con consegna differita;

d) al cliente spettano i rischi e i benefici significativi della proprietà dell'attività: il trasferimento al cliente dei rischi e dei benefici significativi della proprietà dell'attività può indicare che il cliente ha acquisito la capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti. Tuttavia, nel valutare i rischi e i benefici della proprietà dell'attività promessa l'entità non deve tener conto dei rischi che fanno sorgere un'obbligazione di fare separata in aggiunta all'obbligazione di trasferire l'attività. Per esempio, l'entità può avere trasferito al cliente il controllo dell'attività, senza però aver ancora adempiuto l'obbligazione di fare aggiuntiva di fornire il servizio di manutenzione relativo all'attività trasferita;

e) il cliente ha accettato l'attività: l'accettazione dell'attività da parte del cliente può indicare che quest'ultimo ha acquisito la capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti. Per valutare l'effetto della clausola contrattuale relativa all'accettazione da parte del cliente sulla determinazione del momento del trasferimento del controllo dell'attività, l'entità deve tener conto delle indicazioni di cui ai paragrafi B83-B86.

Valutazione dei progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare

39. Per ogni obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo conformemente ai paragrafi 35-37, l'entità deve rilevare i ricavi nel corso del tempo, valutando i progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare. La valutazione dei progressi deve consentire di riflettere quanto fatto dall'entità per trasferire al cliente il controllo dei beni o servizi promessi (ossia per l'adempimento da parte dell'entità dell'obbligazione di fare).

40. Per ogni obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo l'entità deve applicare un unico e medesimo metodo di valutazione dei progressi realizzati, e deve applicare il metodo in modo uniforme a obbligazioni di fare analoghe e in circostanze analoghe. Alla fine di ciascun esercizio, l'entità deve valutare nuovamente i progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo.

Metodi di valutazione dei progressi

41. Tra i metodi adeguati di valutazione dei progressi rientrano i metodi basati sugli output e i metodi basati sugli input. I paragrafi B14-B19 forniscono indicazioni sull'utilizzo dei metodi basati sugli output e dei metodi basati sugli input per valutare i progressi dell'entità verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare. Per determinare il metodo appropriato per valutare i progressi, l'entità deve tener conto della natura del bene o servizio che ha promesso di trasferire al cliente.

42. Quando applica il metodo di valutazione dei progressi l'entità deve escludere dalla valutazione tutti i beni e servizi di cui non trasferisce il controllo al cliente. All'inverso, l'entità deve includere nella valutazione dei progressi tutti i beni e servizi di cui trasferisce il controllo al cliente quando adempie l'obbligazione di fare.

43. Poiché le circostanze cambiano nel tempo, l'entità deve aggiornare la valutazione dei progressi per riflettere eventuali cambiamenti del risultato dell'obbligazione di fare. Tali cambiamenti della valutazione dei progressi dell'entità sono contabilizzati come cambiamenti della stima contabile secondo quanto previsto dallo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori.

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Valutazione ragionevole dei progressi

44. L'entità deve rilevare i ricavi dell'obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo solo se può valutare ragione­ volmente i progressi compiuti verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare. L'entità non può valutare ragionevolmente i progressi compiuti verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare se non dispone di informazioni attendibili necessarie per applicare il metodo appropriato di valutazione dei progressi.

45. In determinate circostanze (per esempio nelle prime fasi del contratto), l'entità può non essere in grado di valutare ragionevolmente il risultato dell'obbligazione di fare, sebbene preveda di recuperare i costi sostenuti per adempiere l'obbligazione di fare. In tali circostanze l'entità deve rilevare i ricavi solo nella misura dei costi sostenuti fino al momento in cui può valutare ragionevolmente il risultato dell'obbligazione di fare.

VALUTAZIONE

46. Quando (o man mano che) adempie l'obbligazione di fare, l'entità deve rilevare come ricavo l'importo del prezzo dell'operazione (da cui sono escluse le stime del corrispettivo variabile oggetto di limitazione conformemente ai paragrafi 56-58) assegnato all'obbligazione di fare in questione.

Determinazione del prezzo dell'operazione

47. Per determinare il prezzo dell'operazione l'entità deve tenere conto dei termini del contratto e delle sue pratiche commerciali abituali. Il prezzo dell'operazione è l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni o servizi promessi, esclusi gli importi riscossi per conto terzi (per esempio, imposte sulle vendite). Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi.

48. La natura, la tempistica e l'importo del corrispettivo promesso dal cliente hanno un impatto sulla stima del prezzo dell'operazione. Per determinare il prezzo dell'operazione, l'entità deve considerare l'effetto di tutti gli elementi seguenti: a) corrispettivo variabile (cfr. paragrafi 50-55 e 59); b) limitazione delle stime del corrispettivo variabile (cfr. paragrafi 56-58); c) esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa (cfr. paragrafi 60-65); d) corrispettivo non monetario (cfr. paragrafi 66-69); e e) corrispettivo da pagare al cliente (cfr. paragrafi 70-72). 49. Ai fini della determinazione del prezzo dell'operazione, l'entità deve presumere che i beni o servizi saranno trasferiti al cliente come promesso conformemente al contratto vigente e che il contratto non verrà cancellato, rinnovato o modificato.

Corrispettivo variabile

50. Se il corrispettivo promesso nel contratto include un importo variabile, l'entità deve stimare l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni o servizi promessi.

51. L'importo del corrispettivo può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, crediti, concessioni sul prezzo, incentivi, premi di rendimento, penalità o altri elementi analoghi. Il corrispettivo promesso può variare anche perché il diritto dell'entità al corrispettivo dipende dal verificarsi o dal non verificarsi di un evento futuro. Per esempio, l'importo del corrispettivo è variabile quando il prodotto è venduto con diritto di restituzione o quando l'importo fisso è promesso a titolo di premio di rendimento per il raggiungimento di uno specifico obiettivo.

52. La variabilità del corrispettivo promesso dal cliente può essere esplicitamente prevista dal contratto. Oltre che conformemente ai termini del contratto, il corrispettivo promesso è variabile se esiste una delle seguenti condizioni: a) le pratiche commerciali abituali, le politiche pubblicate o le specifiche dichiarazioni dell'entità inducono il cliente ad attendersi legittimamente che l'entità accetterà un corrispettivo inferiore al prezzo indicato nel contratto. In altri termini, il cliente si aspetta che l'entità offrirà una concessione sul prezzo. In funzione della giurisdizione, del settore o del cliente questa offerta può essere denominata riduzione, sconto, rimborso o credito; b) altri fatti e circostanze indicano che l'intenzione dell'entità, nel momento in cui conclude il contratto con il cliente, è quella di accordare al cliente una concessione sul prezzo.

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53. Per stimare l'importo del corrispettivo variabile, l'entità deve utilizzare uno dei due metodi seguenti, scegliendo il metodo che secondo le sue aspettative consente di prevedere meglio l'importo del corrispettivo al quale avrà diritto:

a) il valore atteso, ossia la somma degli importi ponderati per le probabilità in una forchetta di possibili importi del corrispettivo. Il valore atteso può costituire una stima adeguata dell'importo del corrispettivo variabile se l'entità ha un gran numero di contratti con caratteristiche analoghe;

b) l'importo più probabile, ossia l'importo più probabile in una forchetta di possibili importi del corrispettivo (ossia, il risultato più probabile del contratto). L'importo più probabile può costituire una stima adeguata del corrispettivo variabile se il contratto ha soltanto due risultati possibili (per esempio, o l'entità ottiene un premio di rendimento o non lo ottiene).

54. Per stimare l'effetto dell'incertezza sull'importo del corrispettivo variabile a cui avrà diritto, l'entità deve applicare lo stesso metodo in modo uniforme durante tutta la durata del contratto. Inoltre, l'entità deve prendere in conside­ razione tutte le informazioni (storiche, attuali e previste) che sono ragionevolmente a sua disposizione e deve determinare un numero ragionevole di possibili importi del corrispettivo. Le informazioni utilizzate dall'entità per stimare l'importo del corrispettivo variabile sono di norma analoghe a quelle che i dirigenti dell'entità utilizzano per elaborare le proprie offerte e proposte di servizi e per fissare i prezzi dei beni o servizi promessi.

Passività per rimborsi futuri

55. Se l'entità riceve dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare in tutto o in parte al cliente, essa deve rilevare una passività per rimborsi futuri. La passività per rimborsi futuri è valutata pari all'importo del corrispettivo ricevuto (o ricevibile) a cui l'entità si aspetta di non avere diritto (ossia importi non compresi nel prezzo dell'operazione). La passività per rimborsi futuri (e la corrispondente modifica del prezzo dell'operazione e, di conseguenza, la passività derivante da contratto) deve essere aggiornata alla data di chiusura di ogni esercizio per tenere conto dei cambiamenti di circostanze. Per rilevare la passività per rimborsi futuri in caso di vendita con diritto di reso, l'entità deve applicare le indicazioni di cui ai paragrafi B20-B27.

Limitazione delle stime del corrispettivo variabile

56. L'entità deve includere nel prezzo dell'operazione in tutto o in parte l'importo del corrispettivo variabile stimato conformemente al paragrafo 53 solo nella misura in cui è altamente probabile che quando successivamente sarà risolta l'incertezza associata al corrispettivo variabile non si verifichi un significativo aggiustamento al ribasso dell'importo dei ricavi cumulati rilevati.

57. Nel valutare se è altamente probabile che quando successivamente sarà risolta l'incertezza associata al corrispettivo variabile non si verifichi un significativo aggiustamento al ribasso dell'importo dei ricavi cumulati rilevati l'entità deve tener conto della probabilità e dell'ampiezza dell'aggiustamento al ribasso dei ricavi. Tra i fattori che potrebbero accrescere la probabilità e l'ampiezza dell'aggiustamento al ribasso dei ricavi rientrano, tra gli altri, in particolare i seguenti:

a) l'importo del corrispettivo è molto sensibile a fattori che sfuggono al controllo dell'entità. Tra questi fattori possono annoverarsi: la volatilità del mercato, il giudizio o le azioni di terzi, le condizioni climatiche e un elevato rischio di obsolescenza del bene o servizio promesso;

b) si prevede che ci vorrà molto tempo prima che l'incertezza relativa all'importo del corrispettivo si risolva;

c) l'entità ha un'esperienza (o altri elementi di giudizio) limitata in relazione al tipo di contratto o la forza predittiva della sua esperienza (o degli altri elementi di giudizio) è limitata;

d) è prassi dell'entità offrire un'ampia gamma di concessioni sul prezzo o di modificare i termini e le condizioni di pagamento di contratti simili in circostanze analoghe;

e) il contratto presenta un grande numero e un'ampia gamma di possibili importi del corrispettivo.

58. L'entità deve applicare il paragrafo B63 per rilevare il corrispettivo sotto forma di royalties basate sulle vendite o di royalties basate sull'uso promesse in cambio della licenza di diritti di proprietà intellettuale.

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Rivalutazione del corrispettivo variabile

59. Alla fine di ogni esercizio l'entità deve aggiornare il prezzo stimato dell'operazione (e deve quindi aggiornare la sua valutazione in merito all'applicazione della limitazione alla stima del corrispettivo variabile), al fine di rappre­ sentare fedelmente le circostanze esistenti alla fine dell'esercizio e i cambiamenti di circostanze intervenuti nel corso di esso. L'entità deve contabilizzare le variazioni del prezzo dell'operazione conformemente ai paragrafi 87-90.

Esistenza nel contratto di una componente di finanziamento significativa

60. Nel determinare il prezzo dell'operazione, l'entità deve rettificare l'importo promesso del corrispettivo per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro se i termini di pagamento concordati dalle parti del contratto (esplicitamente o implicitamente) offrono al cliente o all'entità un beneficio significativo in termini di finanziamento del trasferimento al cliente dei beni o servizi. In tal caso, il contratto contiene una componente di finanziamento significativa. La componente di finanziamento significativa può esistere indipendentemente dal fatto che la promessa di finanziamento sia esplicitamente prevista dal contratto o che essa sia implicita nelle condizioni di pagamento concordate dalle parti del contratto.

61. Con la rettifica dell'importo promesso del corrispettivo per tener conto della componente di finanziamento significativa l'obiettivo dell'entità deve essere quello di contabilizzare i ricavi ad un importo che rispecchi il prezzo che il cliente avrebbe pagato per i beni o servizi promessi in caso di pagamento in contanti quando (o man mano che) gli vengono trasferiti (ossia il prezzo di vendita in contanti). Nel valutare se il contratto contiene una componente di finanziamento e se quest'ultima è significativa in relazione al contratto, l'entità deve considerare tutti i fatti e le circostanze pertinenti, tra cui entrambi i seguenti:

a) l'eventuale differenza tra il corrispettivo promesso e il prezzo di vendita in contanti dei beni o servizi promessi e

b) l'effetto combinato di entrambi gli elementi seguenti:

i) l'intervallo di tempo atteso tra il momento in cui l'entità trasferisce al cliente i beni o servizi promessi e il momento del pagamento da parte del cliente e

ii) i tassi di interesse vigenti sul mercato pertinente.

62. Nonostante la valutazione di cui al paragrafo 61, il contratto con il cliente non contiene alcuna componente di finanziamento significativa in presenza di uno qualsiasi dei seguenti fattori:

a) Il cliente ha pagato in anticipo per i beni o servizi e i termini di trasferimento dei beni o servizi sono a discrezione del cliente;

b) un importo consistente del corrispettivo promesso dal cliente è variabile e l'importo o i termini di pagamento di detto corrispettivo variano sulla base del verificarsi o del non verificarsi di un evento futuro che sfugge in misura significativa al controllo del cliente o dell'entità (per esempio, se il corrispettivo è una royalty basata sulle vendite);

c) la differenza tra il corrispettivo promesso e il prezzo di vendita in contanti del bene o servizio (di cui al paragrafo 61) è dovuta a un motivo diverso dalla concessione di un finanziamento al cliente o all'entità ed è proporzionale al motivo. Per esempio, le condizioni di pagamento possono concedere al cliente o all'entità una tutela nel caso in cui l'altra parte non adempia adeguatamente alcune o tutte le obbligazioni contrattuali.

63. Come espediente pratico, l'entità non è tenuta a rettificare l'importo promesso del corrispettivo per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento significativa se all'inizio del contratto l'entità si aspetta che l'intervallo di tempo tra il momento in cui l'entità trasferirà al cliente il bene o servizio promesso e il momento in cui il cliente effettuerà il relativo pagamento non supererà un anno.

64. Per conseguire l'obiettivo di cui al paragrafo 61 quando effettua la rettifica dell'importo promesso del corrispettivo per tener conto della componente di finanziamento significativa l'entità deve utilizzare il tasso di sconto che sarebbe rispecchiato da un'operazione di finanziamento separata tra l'entità e il cliente all'inizio del contratto. Detto tasso rispecchia le caratteristiche di credito della parte che, ai sensi del contratto, riceve il finanziamento, nonché tutte le garanzie reali o personali prestate dal cliente o dall'entità, comprese le attività trasferite nel quadro del contratto. L'entità può determinare il tasso individuando il tasso che consente di scontare il valore nominale del corrispettivo promesso al prezzo che il cliente pagherebbe in contanti per i beni o servizi quando (o man mano che) sono trasferiti al cliente. Dopo l'inizio del contratto l'entità non deve aggiornare il tasso di sconto in caso di variazione dei tassi di interesse o di cambiamento di altre circostanze (per esempio un cambiamento nella valutazione del rischio di credito del cliente).

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65. L'entità deve esporre gli effetti del finanziamento (interessi attivi o passivi) separatamente dai ricavi provenienti da contratti con i clienti nel prospetto di conto economico complessivo. Gli interessi attivi o passivi sono contabi­ lizzati solo nella misura in cui al momento della contabilizzazione del contratto con il cliente sia rilevata un'attività derivante da contratto (o un credito) o una passività derivante da contratto.

Corrispettivo non monetario

66. Per determinare il prezzo dell'operazione in caso di contratto in cui il cliente promette un corrispettivo non monetario, l'entità deve valutare al fair value (valore equo) il corrispettivo non monetario (o la promessa di corrispettivo non monetario).

67. Se non può stimare ragionevolmente il fair value (valore equo) del corrispettivo non monetario, l'entità deve valutare il corrispettivo indirettamente, facendo riferimento al prezzo di vendita a sé stante dei beni o servizi promessi al cliente (o alla categoria di clienti) in cambio del corrispettivo.

68. Il fair value (valore equo) del corrispettivo non monetario può variare in ragione della forma del corrispettivo (per esempio, il prezzo di un'azione che l'entità ha il diritto di ricevere dal cliente può subire fluttuazioni). Se il fair value (valore equo) del corrispettivo non monetario promesso dal cliente varia per altri motivi, e non unicamente per motivi legati alla forma del corrispettivo (per esempio, il fair value (valore equo) potrebbe variare a causa della prestazione dell'entità), l'entità deve applicare le disposizioni dei paragrafi 56-58.

69. Se il cliente contribuisce con beni o servizi (per esempio, materiali, attrezzature o manodopera) intesi a facilitare l'esecuzione del contratto da parte dall'entità, quest'ultima deve valutare se acquisisce il controllo dei beni o servizi ricevuti come contributo. In tal caso, l'entità deve contabilizzare come corrispettivo non monetario i beni o servizi ricevuti come contributo dal cliente.

Corrispettivo da pagare al cliente

70. Costituiscono corrispettivo da pagare al cliente, tra l'altro, gli importi in contanti che l'entità paga, o prevede di pagare, al cliente (o ad altre parti che acquistano dal cliente i beni o servizi dell'entità). Vi rientrano anche i crediti o altri elementi (per esempio, tagliandi o buoni) che possono essere detratti dagli importi dovuti all'entità (o ad altre parti che acquistano dal cliente i beni o servizi dell'entità). L'entità deve rilevare il corrispettivo da pagare al cliente come riduzione del prezzo dell'operazione e, di conseguenza, dei ricavi, a meno che il pagamento al cliente venga effettuato in cambio di un bene o servizio distinto (come descritto ai paragrafi 26-30) trasferito dal cliente all'entità. Se il corrispettivo da pagare al cliente comprende un importo variabile, l'entità deve stimare il prezzo dell'operazione (e valutare anche se alla stima del corrispettivo variabile si applichi la limitazione) confor­ memente ai paragrafi 50-58.

71. Se il corrispettivo da pagare al cliente rappresenta il pagamento di un bene o servizio distinto che l'entità riceve dal cliente, l'entità deve contabilizzare l'acquisto del bene o servizio secondo le stesse modalità seguite per contabi­ lizzare gli altri acquisti dai fornitori. Se l'importo del corrispettivo da pagare al cliente supera il fair value (valore equo) del bene o servizio distinto che l'entità riceve dal cliente, l'entità deve contabilizzare l'eccedenza come riduzione del prezzo dell'operazione. Se non può ragionevolmente stimare il fair value (valore equo) del bene o servizio che riceve dal cliente, l'entità deve contabilizzare come riduzione del prezzo dell'operazione la totalità del corrispettivo da pagare al cliente.

72. Di conseguenza, se il corrispettivo da pagare al cliente è contabilizzato come riduzione del prezzo dell'operazione, l'entità deve rilevare la riduzione dei ricavi quando (o man mano che) si verifica l'ultimo in ordine di tempo dei due eventi seguenti:

a) l'entità rileva i ricavi provenienti dal trasferimento al cliente dei relativi beni o servizi e

b) l'entità paga o si impegna a pagare il corrispettivo (anche se il pagamento dipende da un evento futuro). L'impegno può derivare implicitamente dalle pratiche commerciali abituali dell'entità.

Ripartizione del prezzo dell'operazione tra le obbligazioni di fare

73. Obiettivo della ripartizione del prezzo dell'operazione è quello di ripartire il prezzo dell'operazione attribuendo a ogni obbligazione di fare (o ad ogni bene o servizio distinto) un importo che rifletta l'importo del corrispettivo a cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni o servizi promessi.

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74. Per conseguire l'obiettivo della ripartizione, l'entità deve ripartire il prezzo dell'operazione tra ciascuna delle obbligazioni di fare individuate nel contratto sulla base del relativo prezzo di vendita a sé stante, conformemente ai paragrafi 76-80, a eccezione di quanto specificato nei paragrafi 81-83 (in merito alla ripartizione degli sconti) e nei paragrafi 84-86 (in merito alla ripartizione del corrispettivo comprendente importi variabili).

75. I paragrafi 76-86 non si applicano se il contratto prevede un'unica obbligazione di fare. Tuttavia, i paragrafi 84-86 possono applicarsi se l'entità promette di trasferire una serie di beni o servizi distinti individuati come obbligazione di fare unica, conformemente al paragrafo 22, lettera b), e se il corrispettivo promesso comprende importi variabili.

Ripartizione sulla base del prezzo di vendita a sé stante

76. Per ripartire il prezzo dell'operazione tra ciascuna delle obbligazioni di fare sulla base del relativo prezzo di vendita a sé stante, l'entità deve determinare il prezzo di vendita a sé stante all'inizio del contratto del bene o servizio distinto sottostante ciascuna obbligazione di fare prevista dal contratto e ripartire il prezzo dell'ope­ razione in proporzione a detti prezzi di vendita a sé stanti.

77. Il prezzo di vendita a sé stante è il prezzo al quale l'entità venderebbe separatamente al cliente il bene o servizio promesso. La migliore indicazione del prezzo di vendita a sé stante è il prezzo del bene o servizio osservabile quando l'entità vende separatamente il bene o servizio in circostanze analoghe e a clienti simili. Il prezzo stabilito dal contratto o il prezzo di listino del bene o servizio possono essere (ma non si deve presumere che lo siano) il prezzo di vendita a sé stante del bene o servizio.

78. Se il prezzo di vendita a sé stante non è direttamente osservabile, l'entità deve stimarlo come pari all'importo che in sede di ripartizione del prezzo dell'operazione consente di conseguire l'obiettivo della ripartizione di cui al paragrafo 73. Per stimare il prezzo di vendita a sé stante, l'entità deve prendere in considerazione tutte le informazioni ragionevolmente a sua disposizione (tra cui, le condizioni di mercato, fattori specifici dell'entità e informazioni sul cliente o sulla categoria di clienti). A tal fine, l'entità deve massimizzare l'utilizzazione di input osservabili e applicare i metodi di stima in modo uniforme in circostanze analoghe.

79. Sono considerati metodi adeguati per la stima del prezzo di vendita a sé stante del bene o servizio in particolare i seguenti:

a) metodo della valutazione dei prezzi di mercato con aggiustamento: l'entità potrebbe valutare il mercato nel quale vende i beni o servizi e stimare il prezzo che un cliente di tale mercato sarebbe disposto a pagare per i beni o servizi. Questo metodo può anche prevedere tra l'altro il riferimento ai prezzi praticati dai concorrenti dell'entità per beni o servizi simili e l'aggiustamento di detti prezzi per riflettere i costi e i margini dell'entità;

b) metodo dei costi attesi più margine: l'entità potrebbe prevedere il costo che si attende di sostenere per adempiere l'obbligazione di fare e aggiungere un margine adeguato per il bene o servizio in questione;

c) metodo residuale: l'entità può stimare il prezzo di vendita a sé stante facendo riferimento al prezzo complessivo dell'operazione, meno la somma dei prezzi di vendita a sé stanti osservabili di altri beni o servizi promessi nel quadro del contratto. Tuttavia, l'entità può utilizzare il metodo residuale per stimare, confor­ memente al paragrafo 78, il prezzo di vendita a sé stante di un bene o servizio solo se è soddisfatto uno dei seguenti criteri:

i) l'entità vende lo stesso bene o servizio a clienti diversi (contemporaneamente o quasi contemporaneamente) a prezzi che variano entro un'ampia forchetta (ossia il prezzo di vendita è molto variabile, perché dalle operazioni passate o da altre caratteristiche osservabili non è possibile discernere un prezzo di vendita a sé stante rappresentativo); o

ii) l'entità non ha ancora fissato il prezzo del bene o servizio, e in precedenza quest'ultimo non è mai stato venduto separatamente (ossia il prezzo di vendita è incerto).

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80. Potrebbe essere necessario utilizzare una combinazione di metodi per stimare i prezzi di vendita a sé stanti dei beni o servizi promessi nel contratto, se i prezzi di vendita a sé stanti di due o più di tali beni o servizi sono molto variabili o incerti. Per esempio, l'entità potrebbe utilizzare il metodo residuale per stimare il prezzo di vendita a sé stante aggregato dei beni o servizi promessi il cui prezzo di vendita a sé stante è molto variabile o incerto e poi utilizzare un altro metodo per stimare i prezzi di vendita a sé stanti dei singoli beni o servizi che compongono il prezzo di vendita a sé stante aggregato determinato con il metodo residuale. Se utilizza una combinazione di metodi per stimare il prezzo di vendita a sé stante di ciascun bene o servizio promesso nel contratto, l'entità deve valutare se la ripartizione del prezzo dell'operazione tra i prezzi di vendita a sé stanti stimati sia conforme all'obiettivo della ripartizione di cui al paragrafo 73 e alle disposizioni in materia di stima dei prezzi di vendita a sé stanti di cui al paragrafo 78.

Ripartizione degli sconti

81. Il cliente ottiene uno sconto per l'acquisto di una combinazione di beni o di servizi se la somma dei prezzi di vendita a sé stanti dei beni o servizi promessi nel contratto supera il corrispettivo promesso nel contratto. Salvo se l'entità dispone di elementi osservabili ai sensi del paragrafo 82 che indicano che la totalità dello sconto si riferisce soltanto ad una o più obbligazioni di fare previste dal contratto, ma non a tutte, l'entità deve ripartire lo sconto proporzionalmente tra tutte le obbligazioni di fare previste dal contratto. In tali circostanze la ripartizione proporzionale dello sconto è la conseguenza della ripartizione da parte dell'entità del prezzo dell'operazione tra ciascuna obbligazione di fare sulla base dei relativi prezzi di vendita a sé stanti dei sottostanti beni o servizi distinti.

82. L'entità deve ripartire interamente lo sconto tra uno o più obbligazioni di fare previste nel contratto, ma non tra tutte, se sono soddisfatti tutti i seguenti criteri:

a) di norma l'entità vende separatamente ciascun bene o servizio distinto (o ciascuna combinazione di beni o servizi distinti) previsto nel contratto;

b) di norma l'entità vende separatamente anche la combinazione (o le combinazioni) di alcuni dei beni o servizi distinti, concedendo uno sconto sui prezzi di vendita a sé stanti dei beni o servizi di ciascuna combinazione e

c) lo sconto attribuibile a ciascuna combinazione di beni o servizi di cui al paragrafo 82, lettera b), è sostan­ zialmente il medesimo sconto previsto dal contratto, e l'analisi dei beni o dei servizi di ciascuna combinazione fornisce elementi osservabili dell'obbligazione (o delle obbligazioni) di fare a cui si riferisce la totalità dello sconto previsto dal contratto.

83. Se lo sconto è assegnato interamente a una o più obbligazioni di fare previste dal contratto in conformità al paragrafo 82, l'entità deve attribuire lo sconto prima di utilizzare il metodo residuale per stimare il prezzo di vendita a sé stante del bene o servizio conformemente al paragrafo 79, lettera c).

Ripartizione del corrispettivo variabile

84. Il corrispettivo variabile promesso nel contratto può essere attribuibile all'intero contratto o una sua parte specifica, quale l'uno o l'altro degli elementi seguenti:

a) una o più obbligazioni di fare previste dal contratto, ma non l'insieme di esse (per esempio, il versamento di un premio può essere subordinato al trasferimento da parte dell'entità del bene o servizio promesso entro un determinato termine), o

b) uno o più beni o servizi distinti, ma non l'insieme di essi, promesso nell'ambito di una serie di beni o servizi distinti facenti parte di un'unica obbligazione di fare secondo quanto previsto dal paragrafo 22, lettera b), (per esempio, il corrispettivo promesso per il secondo anno di un contratto biennale di servizio di pulizia aumenterà in funzione dell'andamento di un dato indice di inflazione).

85. L'entità deve attribuire interamente l'importo variabile (e le sue successive variazioni) all'obbligazione di fare o al bene o servizio distinto facente parte di un'unica obbligazione di fare conformemente al paragrafo 22, lettera b), se sono soddisfatti entrambi i criteri seguenti:

a) le condizioni del pagamento variabile si riferiscono espressamente agli sforzi dell'entità per adempiere l'obbli­ gazione di fare o per trasferire il bene o servizio distinto (o ad un risultato specifico derivante dall'adem­ pimento dell'obbligazione di fare o dal trasferimento del bene o servizio distinto) e

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b) l'attribuzione dell'intero importo del corrispettivo variabile all'obbligazione di fare o al bene o servizio distinto è conforme all'obiettivo della ripartizione di cui al paragrafo 73, tenendo conto di tutte le obbligazioni di fare e delle condizioni di pagamento previste dal contratto.

86. Per la ripartizione dell'importo residuo del prezzo dell'operazione che non soddisfa i criteri di cui al paragrafo 85 si applicano le disposizioni in materia di ripartizione di cui ai paragrafi 73-83.

Modifica del prezzo dell'operazione

87. Dopo l'inizio del contratto il prezzo dell'operazione può cambiare per vari motivi, tra cui il chiarirsi di eventi incerti o altri cambiamenti di circostanze che comportano una modifica dell'importo del corrispettivo a cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio dei beni o servizi promessi.

88. L'entità deve ripartire le modifiche successive del prezzo dell'operazione tra le obbligazioni di fare previste dal contratto secondo la stessa base di ripartizione utilizzata all'inizio del contratto. Pertanto, l'entità non deve ripartire nuovamente il prezzo dell'operazione per rispecchiare le modifiche dei prezzi di vendita a sé stanti dopo l'inizio del contratto. Gli importi attribuiti all'obbligazione di fare adempiuta devono essere rilevati come ricavi, o come riduzione dei ricavi, nel periodo nel corso del quale il prezzo dell'operazione è cambiato.

89. L'entità deve ripartire interamente la modifica del prezzo dell'operazione tra una o più obbligazioni di fare o tra uno o più beni o servizi distinti promessi di una serie facente parte di un'unica obbligazione di fare confor­ memente al paragrafo 22, lettera b), ma non la loro totalità, solo se sono soddisfatti i criteri di cui al paragrafo 85 in materia di ripartizione del corrispettivo variabile.

90. L'entità deve contabilizzare la modifica del prezzo dell'operazione risultante da una modifica del contratto confor­ memente ai paragrafi 18-21. Tuttavia, se la modifica del prezzo dell'operazione ha luogo dopo la modifica del contratto, l'entità deve applicare i paragrafi 87-89 per attribuire la modifica del prezzo dell'operazione secondo la modalità applicabile tra quelle descritte di seguito:

a) l'entità deve ripartire la modifica del prezzo dell'operazione tra le obbligazioni di fare individuate nel contratto prima della modifica, se, e nella misura in cui, la modifica del prezzo dell'operazione è attribuibile a un importo del corrispettivo variabile promesso prima della modifica e se la modifica è contabilizzata confor­ memente al paragrafo 21, lettera a);

b) in tutti gli altri casi in cui la modifica non è contabilizzata come contratto separato in conformità al paragrafo 20, l'entità deve ripartire la modifica del prezzo dell'operazione tra le obbligazioni di fare previste nel contratto modificato (ossia le obbligazioni di fare che erano inadempiute o parzialmente adempiute immedia­ tamente dopo la modifica).

COSTI DEL CONTRATTO

Costi incrementali per l'ottenimento del contratto

91. L'entità deve contabilizzare come attività i costi incrementali per l'ottenimento del contratto con il cliente, se prevede di recuperarli.

92. I costi incrementali per l'ottenimento del contratto sono i costi che l'entità sostiene per ottenere il contratto con il cliente e che non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto (per esempio, una commissione di vendita).

93. I costi per l'ottenimento del contratto che sarebbero stati sostenuti anche se il contratto non fosse stato ottenuto devono essere rilevati come spesa nel momento in cui sono sostenuti, a meno che siano esplicitamente addebitabili al cliente anche qualora il contratto non sia ottenuto.

94. Come espediente pratico, l'entità può rilevare i costi incrementali per l'ottenimento del contratto come spesa nel momento in cui sono sostenuti, se il periodo di ammortamento dell'attività che l'entità avrebbe altrimenti rilevato non supera un anno.

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Costi per l'adempimento del contratto

95. Se i costi sostenuti per l'adempimento del contratto con il cliente non rientrano nell'ambito di applicazione di un altro Principio (per esempio, IAS 2 Rimanenze, IAS 16 Immobili, impianti e macchinari o IAS 38 Attività immateriali), l'entità deve rilevare come attività i costi sostenuti per l'adempimento del contratto soltanto se i costi soddisfano tutte le condizioni seguenti:

a) i costi sono direttamente correlati al contratto o ad un contratto previsto, che l'entità può individuare nello specifico (può trattarsi, per esempio, dei costi sostenuti per servizi da fornire nel quadro del rinnovo del contratto vigente o per la progettazione di un'attività da trasferire secondo un contratto specifico non ancora approvato);

b) i costi consentono all'entità di disporre di nuove o maggiori risorse da utilizzate per adempiere (o continuare ad adempiere) le obbligazioni di fare in futuro, e

c) si prevede che i costi saranno recuperati.

96. Se i costi sostenuti per l'adempimento del contratto con il cliente rientrano nell'ambito di applicazione di un altro Principio, l'entità deve contabilizzarli conformemente agli altri Principi.

97. Tra i costi direttamente correlati al contratto (o a uno specifico contratto previsto) rientrano i seguenti:

a) i costi della manodopera diretta (per esempio le retribuzioni dei dipendenti che forniscono direttamente i servizi promessi al cliente);

b) i costi delle materie prime dirette (per esempio le forniture utilizzate per fornire al cliente i servizi promessi);

c) le allocazioni di costi che sono direttamente correlati al contratto o alle attività contrattuali (per esempio i costi di gestione e di supervisione del contratto, le assicurazioni e l'ammortamento degli strumenti e delle attrezzature utilizzati per l'adempimento del contratto);

d) i costi esplicitamente addebitabili al cliente in virtù del contratto e

e) gli altri costi sostenuti per la sola ragione che l'entità ha concluso il contratto (per esempio i pagamenti ai subfornitori).

98. L'entità deve rilevare i seguenti costi come spese nel momento in cui sono sostenuti:

a) i costi generali e amministrativi (salvo siano esplicitamente addebitabili al cliente in virtù del contratto, nel qual caso l'entità deve valutarli conformemente al paragrafo 97);

b) i costi delle perdite di materiale, di ore di lavoro o di altre risorse utilizzate per l'esecuzione del contratto che non erano incluse nel prezzo del contratto;

c) i costi relativi alle obbligazioni di fare adempiute (o parzialmente adempiute) previste dal contratto (ossia i costi relativi a prestazioni passate); e

d) i costi per i quali l'entità non è in grado di stabilire se sono legati a obbligazioni di fare non adempiute o a obbligazioni di fare adempiute (o parzialmente adempiute).

Ammortamento e riduzione di valore

99. L'attività rilevata conformemente ai paragrafi 91-95 deve essere ammortizzata sistematicamente e in modo corrispondente al trasferimento al cliente dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce. L'attività può riferirsi a beni o servizi da trasferire ai sensi di uno specifico contratto previsto (di cui al paragrafo 95, lettera a)].

100. L'entità deve aggiornare l'ammortamento per tenere conto di ogni modifica significativa dei previsti termini di trasferimento al cliente dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce. La modifica deve essere contabilizzata come modifica della stima contabile secondo quanto previsto dallo IAS 8.

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101. L'entità deve rilevare la perdita per riduzione di valore nell'utile (perdita) d'esercizio nella misura in cui il valore contabile dell'attività rilevata conformemente ai paragrafi 91-95 superi:

a) l'importo residuo del corrispettivo che l'entità si aspetta di ricevere in cambio dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce meno

b) i costi direttamente connessi alla fornitura dei beni o servizi e che non sono stati rilevati come spese (cfr. paragrafo 97).

102. Ai fini dell'applicazione del paragrafo 101, per determinare l'importo del corrispettivo che si aspetta di ricevere, l'entità deve applicare i principi per la determinazione del prezzo dell'operazione (a eccezione delle disposizioni dei paragrafi 56-58 sulla limitazione delle stime del corrispettivo variabile) e adeguare l'importo per riflettere gli effetti del rischio di credito del cliente.

103. Prima di rilevare la perdita per riduzione di valore dell'attività rilevata conformemente al paragrafo 91 o 95, l'entità deve rilevare le perdite per riduzione di valore delle attività relative al contratto che sono rilevate secondo quanto previsto da un altro Principio (per esempio, lo IAS 2, lo IAS 16 e lo IAS 38). Dopo aver applicato la prova della riduzione di valore di cui al paragrafo 101, l'entità deve includere il risultante valore contabile dell'at­ tività rilevata conformemente al paragrafo 91 o al paragrafo 95 nel valore contabile dell'unità generatrice di flussi finanziari a cui l'attività appartiene ai fini dell'applicazione dello IAS 36 Riduzione di valore delle attività a tale unità generatrice di flussi finanziari.

104. L'entità deve rilevare nell'utile (perdita) d'esercizio lo storno totale o parziale della perdita per riduzione di valore rilevata precedentemente conformemente al paragrafo 101, quando le circostanze all'origine della riduzione di valore non esistono più o sono migliorate. Il valore contabile dell'attività così aumentato non deve superare l'importo che sarebbe stato determinato (al netto dell'ammortamento) se in precedenza non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

ESPOSIZIONE NEL BILANCIO

105. Se l'una o l'altra parte del contratto ha adempiuto le sue obbligazioni, l'entità deve presentare il contratto nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria come attività derivante da contratto o passività derivante da contratto, in funzione del rapporto tra la prestazione dell'entità e il pagamento del cliente. L'entità deve presentare separatamente come credito i diritti incondizionati al corrispettivo.

106. Se il cliente paga il corrispettivo o se l'entità ha diritto ad un importo del corrispettivo che è incondizionato (ossia un credito), prima di trasferire al cliente il bene o servizio l'entità deve presentare il contratto come passività derivante da contratto nel momento in cui è effettuato il pagamento o (se precedente) nel momento in cui il pagamento è dovuto. La passività derivante da contratto è l'obbligazione dell'entità di trasferire al cliente beni o servizi per i quali l'entità ha ricevuto dal cliente un corrispettivo (o per i quali è dovuto l'importo del corrispettivo).

107. Se l'entità adempie l'obbligazione trasferendo beni o servizi al cliente prima che quest'ultimo paghi il corrispettivo o prima che il pagamento sia dovuto, l'entità deve presentare il contratto come attività derivante da contratto, ad esclusione degli importi presentati come crediti. L'attività derivante da contratto è il diritto dell'entità di ottenere il corrispettivo per beni o servizi da essa trasferiti al cliente. L'entità deve verificare se l'attività derivante da contratto ha subito una riduzione di valore in conformità all'IFRS 9. La riduzione di valore dell'attività derivante da contratto deve essere valutata, presentata ed esposta allo stesso modo dell'attività finanziaria rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 (cfr. anche il paragrafo 113, lettera b)].

108. Per credito si intende il diritto incondizionato dell'entità al corrispettivo. Il diritto al corrispettivo è incondizionato se per rendere dovuto il pagamento del corrispettivo è necessario solo il trascorrere del tempo. Per esempio, l'entità rileva il credito se detiene un diritto attuale al pagamento, anche se l'importo può essere oggetto di rimborso in futuro. L'entità deve contabilizzare il credito conformemente all'IFRS 9. Al momento della rilevazione iniziale del credito derivante dal contratto con il cliente, l'eventuale differenza tra la valutazione del credito confor­ memente all'IFRS 9 e il corrispondente importo dei ricavi rilevati deve essere presentata come spesa (per esempio, a titolo di perdita per riduzione di valore).

109. Il presente Principio usa i termini «attività derivante da contratto» e «passività derivante da contratto», ma nulla impedisce all'entità di utilizzare altri termini nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria per designare detti elementi. Se utilizza termini diversi per l'attività derivante da contratto, l'entità deve fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni sufficienti per distinguere tra i crediti e le attività derivanti da contratto.

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INFORMATIVA

110. L'obiettivo delle disposizioni in materia di informativa è che l'entità fornisca informazioni sufficienti per consentire agli utilizzatori del bilancio di comprendere la natura, l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari provenienti dai contratti con i clienti. Per conseguire questo obiettivo, l'entità deve fornire informazioni quantitative e qualitative su tutti i seguenti elementi:

a) i contratti da essa conclusi con i clienti (cfr. i paragrafi 113-122);

b) i giudizi significativi, e gli eventuali cambiamenti di giudizio, formulati ai fini dell'applicazione del presente Principio a detti contratti (cfr. paragrafi 123-126) e

c) le attività rilevate a titolo dei costi sostenuti per ottenere o eseguire i contratti con i clienti confor­ memente al paragrafo 91 o 95 (cfr. paragrafi 127-128).

111. L'entità deve considerare il livello di dettaglio necessario per soddisfare l'obiettivo informativo e l'enfasi da porre su ciascuno degli obblighi informativi. Deve aggregare o disaggregare le informazioni, evitando di includere un numero elevato di dettagli irrilevanti o di aggregare elementi con caratteristiche sostanzialmente diverse.

112. L'entità non è tenuta a fornire informazioni secondo il presente Principio se le ha fornite in conformità ad un altro Principio.

Contratti con i clienti

113. L'entità deve fornire tutti i seguenti importi relativi all'esercizio, a meno che detti importi siano esposti separa­ tamente nel prospetto di conto economico complessivo conformemente ad altri Principi:

a) i ricavi rilevati a titolo dei contratti con i clienti, che l'entità deve fornire separatamente dalle altre fonti di ricavi e

b) eventuali perdite per riduzione di valore rilevate (in conformità all'IFRS 9) su crediti o attività derivanti da contratto provenienti dai contratti conclusi dall'entità con i clienti, che l'entità deve comunicare separatamente rispetto alle perdite per riduzione di valore derivanti da altri contratti.

Disaggregazione dei ricavi

114. L'entità deve disaggregare i ricavi rilevati derivanti dai contratti con i clienti in categorie che illustrino in che modo i fattori economici incidano sulla natura, l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari. L'entità deve applicare le indicazioni fornite ai paragrafi B87-B89 quando seleziona le categorie da utilizzare per la disaggregazione dei ricavi.

115. Inoltre, l'entità deve fornire informazioni sufficienti per permettere agli utilizzatori del bilancio di comprendere la relazione tra le informazioni fornite sui ricavi disaggregati (conformemente al paragrafo 114) e le informazioni sui ricavi fornite per ciascun settore oggetto di informativa, se l'entità applica l'IFRS 8 Settori operativi.

Saldi del contratto

116. L'entità deve fornire tutte le seguenti informazioni:

a) i saldi di apertura e di chiusura dei crediti, delle attività derivanti da contratti e delle passività derivanti da contratti provenienti da contratti con i clienti, se non altrimenti presentati o forniti separatamente;

b) i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti all'inizio dell'esercizio e

c) i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio derivanti da obbligazioni di fare adempiute (o parzialmente adempiute) in esercizi precedenti (per esempio, modifiche del prezzo dell'operazione).

117. L'entità deve spiegare il rapporto tra il momento in cui essa adempie le sue obbligazioni di fare (cfr. paragrafo 119, lettera a)] e i termini abituali del pagamento (cfr. paragrafo 119, lettera b)], e gli effetti che ne derivano sui saldi delle attività e delle passività derivanti da contratti. A sostegno della spiegazione possono essere utilizzate informazioni qualitative.

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118. L'entità deve spiegare le variazioni significative dei saldi delle attività e delle passività derivanti da contratti nel corso dell'esercizio. A sostegno della spiegazione possono essere utilizzate informazioni qualitative e quantitative. Come esempi dei cambiamenti che interessano i saldi delle attività e passività derivanti da contratti dell'entità si possono citare i seguenti:

a) i cambiamenti dovuti alle aggregazioni aziendali;

b) gli adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica del contratto;

c) la riduzione di valore dell'attività derivante da contratto;

d) la modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) e

e) la modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei ricavi provenienti da una passività derivante da contratto).

Obbligazione di fare

119. L'entità deve fornire informazioni in merito alle sue obbligazioni di fare nei contratti con i clienti, compresa la descrizione di tutti gli elementi seguenti:

a) il momento in cui di norma l'entità adempie le obbligazioni di fare (per esempio alla spedizione, alla consegna, man mano che i servizi vengono prestati o al completamento del servizio), ivi compreso nel quadro di accordi di vendita con consegna differita;

b) le condizioni di pagamento significative (per esempio, in che momento il pagamento è di norma dovuto, se il contratto comprende una componente di finanziamento significativa, se l'importo del corrispettivo è variabile e se la stima del corrispettivo variabile è di norma soggetta a limitazione conformemente ai paragrafi 56-58);

c) la natura dei beni o servizi che l'entità ha promesso di trasferire, indicando se le obbligazioni di fare consistono nel provvedere affinché sia una terza parte a trasferire beni o servizi (ossia quando l'entità agisce in qualità di rappresentante);

d) le obbligazioni in materia di rese e di rimborsi e altre obbligazioni analoghe e

e) i tipi di garanzie e le relative obbligazioni.

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

120. L'entità deve comunicare le seguenti informazioni relative alle sue rimanenti obbligazioni di fare:

a) l'importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio e

b) una spiegazione in cui l'entità precisa quando prevede di rilevare come ricavo l'importo comunicato confor­ memente al paragrafo 120, lettera a), che l'entità deve comunicare secondo una delle seguenti modalità:

i) su base quantitativa, utilizzando gli intervalli temporali più adeguati alla durata delle rimanenti obbligazioni di fare; o

ii) utilizzando informazioni qualitative.

121. Come espediente pratico, l'entità non è tenuta a fornire le informazioni di cui al paragrafo 120 per l'obbligazione di fare, se è soddisfatta l'una o l'altra delle seguenti condizioni:

a) l'obbligazione di fare rientra in un contratto la cui durata iniziale prevista non è superiore a un anno o

b) l'entità rileva i ricavi generati dall'adempimento dell'obbligazione di fare in conformità al paragrafo B16.

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122. L'entità deve fornire una spiegazione qualitativa in cui precisa se applica l'espediente pratico di cui al paragrafo 121 e se eventuali corrispettivi provenienti da contratti con i clienti non sono inclusi nel prezzo dell'o­ perazione e, quindi, non sono inclusi nelle informazioni fornite conformemente al paragrafo 120. Per esempio la stima del prezzo dell'operazione non dovrebbe includere la stima dell'importo del corrispettivo variabile soggetta a limitazione (cfr. paragrafi 56-58).

Giudizi importanti formulati ai fini dell'applicazione del presente Principio

123. L'entità deve indicare i giudizi, e le modifiche apportate agli stessi, formulati ai fini dell'applicazione del presente Principio che hanno un impatto significativo sulla determinazione dell'importo e della tempistica dei ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, l'entità deve illustrare i giudizi, e le modifiche apportate agli stessi, formulati per determinare i due elementi seguenti:

a) i termini per l'adempimento delle obbligazioni di fare (cfr. paragrafi 124-125) e

b) il prezzo dell'operazione e gli importi assegnati alle obbligazioni di fare (cfr. paragrafo 126).

Determinazione dei termini per l'adempimento delle obbligazioni di fare

124. Per le obbligazioni di fare adempiute nel corso del tempo, l'entità deve fornire entrambi i seguenti elementi:

a) i metodi usati per rilevare i ricavi (per esempio la descrizione dei metodi basati sugli output o dei metodi basati sugli input utilizzati e del modo in cui sono applicati) e

b) la spiegazione del perché i metodi utilizzati consentono di rispecchiare fedelmente il trasferimento dei beni o servizi.

125. Per le obbligazioni di fare adempiute in un determinato momento, l'entità deve indicare i giudizi significativi formulati per valutare il momento in cui il cliente acquisisce il controllo dei beni o servizi promessi.

Determinazione del prezzo dell'operazione e degli importi assegnati alle obbligazioni di fare

126. L'entità deve fornire informazioni sui metodi, gli input e le ipotesi utilizzati per tutti i seguenti elementi:

a) la determinazione del prezzo dell'operazione, il che comprende, tra l'altro, la stima del corrispettivo variabile, l'adeguamento del corrispettivo per tenere conto degli effetti del valore temporale del denaro e la valutazione del corrispettivo non monetario;

b) la valutazione dell'esistenza di una limitazione della stima del corrispettivo variabile;

c) la ripartizione del prezzo dell'operazione, compresa la stima dei prezzi di vendita a sé stanti dei beni o servizi promessi e l'assegnazione degli sconti e del corrispettivo variabile ad una specifica parte del contratto (ove applicabile) e

d) la valutazione delle obbligazioni in materia di rese e di rimborsi e di altre obbligazioni analoghe.

Attività rilevate a titolo dei costi di ottenimento o dei costi di esecuzione del contratto con il cliente

127. L'entità deve descrivere entrambi i seguenti elementi:

a) i giudizi formulati per determinare l'importo dei costi sostenuti per ottenere o eseguire il contratto con il cliente (conformemente al paragrafo 91 o 95) e

b) il metodo utilizzato per il calcolo dell'ammortamento per ogni esercizio.

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128. L'entità deve fornire tutte le seguenti informazioni: a) i saldi di chiusura delle attività rilevate a titolo dei costi sostenuti per l'ottenimento o l'esecuzione del contratto con il cliente (conformemente al paragrafo 91 o 95), per le principali categorie di attività (per esempio, costi sostenuti per ottenere il contratto con il cliente, costi anteriori alla conclusione del contratto, costi di predispo­ sizione del contratto) e b) l'importo dell'ammortamento e delle eventuali perdite per riduzione di valore rilevate nell'esercizio. Espedienti pratici 129. Se sceglie di applicare l'espediente pratico previsto al paragrafo 63 (relativo all'esistenza di una componente di finanziamento significativa) o al paragrafo 94 (relativo ai costi incrementali per l'ottenimento del contratto), l'entità è tenuta a indicarlo.

Appendice A

Definizione dei termini

Questa appendice costituisce parte integrante del Principio.

Contratto Accordo tra due o più parti che crea diritti e obbligazioni esigibili.

Attività derivanti da Il diritto dell'entità ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che l'entità ha tra­ contratto sferito al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo (per esempio, le prestazioni future dell'entità).

Passività derivanti da L'obbligazione dell'entità di trasferire al cliente beni o servizi per i quali l'entità ha ri­ contratto cevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.

Cliente La parte che ha stipulato il contratto con l'entità per ottenere in cambio di un corri­ spettivo beni o servizi che sono il risultato delle attività ordinarie dell'entità.

Proventi Incrementi dei benefici economici che si manifestano nell'esercizio sotto forma di flussi finanziari in entrata o incrementi di attività o diminuzioni di passività che de­ terminano incrementi di patrimonio netto, diversi dai contributi dei partecipanti al patrimonio netto.

Obbligazione di fare La promessa nel contratto con il cliente di trasferire al cliente: a) un bene o un servizio (o una combinazione di beni e servizi) distinto o b) una serie di beni o servizi distinti che sono sostanzialmente simili e che sono tra­ sferiti al cliente secondo le stesse modalità.

Ricavi Proventi risultanti dalle attività ordinarie dell'entità.

Prezzo di vendita a sé stante Il prezzo al quale l'entità venderebbe separatamente al cliente il bene o servizio pro­ (di un bene o servizio) messo.

Prezzo dell'operazione (per L'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferi­ un contratto con il cliente) mento al cliente dei beni o servizi promessi, esclusi gli importi riscossi per conto di terzi.

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Appendice B

Guida operativa

Questa appendice costituisce parte integrante del Principio. Descrive l'applicazione dei paragrafi 1-129 e ha la stessa autorità delle altre parti del Principio.

B1 La presente Guida operativa si articola nelle seguenti categorie:

a) obbligazioni di fare adempiute nel corso del tempo (paragrafi B2-B13);

b) metodi di valutazione dei progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare (paragrafi B14-B19);

c) vendite con diritto di reso (paragrafi B20-B27);

d) garanzie (paragrafi B28-B33);

e) entità che agisce per conto proprio o in qualità di rappresentante (paragrafi B34-B38);

f) beni o servizi aggiuntivi offerti al cliente in opzione (paragrafi B39-B43);

g) diritti dei clienti non esercitati (paragrafi B44-B47);

h) spese iniziali non rimborsabili (e taluni costi correlati) (paragrafi B48-B51);

i) concessione di licenze (paragrafi B52-B63);

j) accordi di riacquisto (paragrafi B64-B76);

k) accordi di consegna in conto vendita (paragrafi B77-B78);

l) accordi di vendita con consegna differita (paragrafi B79-B82);

m) accettazione da parte del cliente (paragrafi B83-B86) e

n) informazioni sui ricavi disaggregati (paragrafi B87-B89).

Obbligazioni di fare adempiute nel corso del tempo

B2 In conformità al paragrafo 35, l'obbligazione di fare è adempiuta nel corso del tempo se è soddisfatto uno dei seguenti criteri:

a) il cliente simultaneamente riceve e utilizza i benefici derivanti dalla prestazione dell'entità man mano che quest'ultima la effettua (cfr. paragrafi B3-B4);

b) la prestazione dell'entità crea o migliora l'attività (per esempio, lavori in corso) che il cliente controlla man mano che l'attività è creata o migliorata (cfr. paragrafo B5) o

c) la prestazione dell'entità non crea un'attività che presenta un uso alternativo per l'entità (cfr. paragrafi B6-B8) e l'entità ha un diritto esigibile al pagamento della prestazione completata fino alla data considerata (cfr. paragrafi B9-B13).

Ricevimento e utilizzo simultanei dei benefici della prestazione dell'entità (paragrafo 35, lettera a)]

B3 Per alcuni tipi di obbligazioni di fare sarà semplice stabilire se il cliente riceve i benefici della prestazione dell'entità man mano che quest'ultima la esegue e utilizza simultaneamente tali benefici man mano che li riceve. Ne sono esempi i servizi ricorrenti o di routine (per esempio il servizio di pulizia) in cui il ricevimento e l'utilizzo simultaneo da parte del cliente dei benefici della prestazione dell'entità possono essere facilmente individuati.

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B4 Per altri tipi di obbligazioni di fare, l'entità potrebbe non essere in grado di individuare facilmente se il cliente riceve e utilizza simultaneamente i benefici della prestazione dell'entità man mano che l'entità la esegue. In tali circostanze, l'obbligazione di fare è adempiuta nel corso del tempo, se l'entità stabilisce che un'altra entità non avrebbe bisogno di ripetere in misura sostanziale il lavoro che l'entità ha effettuato fino alla data considerata, se tale altra entità dovesse adempiere la rimanente obbligazione di fare nei confronti del cliente. Per determinare se un'altra entità non avrebbe bisogno di ripetere in misura sostanziale il lavoro che l'entità ha effettuato fino alla data considerata, l'entità deve:

a) non considerare potenziali restrizioni contrattuali o limitazioni pratiche che altrimenti impediscano all'entità di trasferire a un'altra entità la rimanente obbligazione di fare; e

b) presumere che l'altra entità chiamata ad adempiere la rimanente obbligazione di fare non beneficerebbe di alcuna delle attività attualmente controllate dall'entità, che resterebbero controllate dall'entità, se l'obbligazione di fare venisse trasferita ad un'altra entità.

Il cliente controlla l'attività man mano che questa viene creata o migliorata (paragrafo 35, lettera b)]

B5 Per stabilire se il cliente controlla l'attività man mano che questa viene creata o migliorata ai sensi del paragrafo 35, lettera b), l'entità deve applicare le disposizioni in materia di controllo di cui ai paragrafi 31-34 e al paragrafo 38. L'attività creata o migliorata (per esempio, un'attività relativa a lavori in corso) può essere materiale o immateriale.

La prestazione dell'entità non crea un'attività che presenta un uso alternativo (paragrafo 35, lettera c)]

B6 Nel valutare se l'attività presenta un uso alternativo per l'entità, conformemente al paragrafo 36, l'entità deve prendere in considerazione gli effetti delle restrizioni contrattuali e delle limitazioni pratiche sulla capacità dell'entità di destinare facilmente l'attività ad altro uso, quale la vendita a un cliente diverso. La possibilità che il contratto con il cliente venga sciolto non è un elemento pertinente ai fini della valutazione se l'entità possa destinare facilmente l'attività ad altro uso.

B7 La restrizione contrattuale della capacità dell'entità di destinare l'attività ad altro uso deve essere sostanziale, ossia tale da impedire che l'attività possa avere un uso alternativo per l'entità. La restrizione contrattuale è sostanziale se il cliente può far valere i suoi diritti sull'attività promessa nel caso in cui l'entità cerchi di destinare l'attività ad altro uso. Al contrario, la restrizione contrattuale non è sostanziale se, per esempio, l'attività è ampiamente intercambiabile con altre attività che l'entità potrebbe trasferire a altro cliente senza violare il contratto e senza sostenere costi significativi che altrimenti non verrebbero sostenuti in relazione al contratto.

B8 Una limitazione pratica della capacità dell'entità di destinare l'attività ad altro uso esiste se l'entità subirebbe perdite economiche significative se destinasse l'attività ad altro uso. Una perdita economica significativa potrebbe derivare dal fatto che l'entità dovrebbe sostenere costi significativi per modificare l'attività o del fatto che l'entità potrebbe vendere l'attività solo con una perdita significativa. Per esempio, potrebbe essere soggetta a limitazioni pratiche la capacità dell'entità di destinare ad altro uso le attività le cui specifiche di progettazione sono uniche per un cliente o che si trovano in regioni isolate.

Diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata (paragrafo 35, lettera c)]

B9 Conformemente al paragrafo 37, l'entità ha diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata se, in caso di scioglimento del contratto da parte del cliente o di un terzo per ragioni diverse dalla mancata esecuzione della prestazione promessa, essa avrebbe diritto a un importo che la remuneri almeno per la prestazione completata fino alla data considerata. L'importo che remunera l'entità per la prestazione completata fino alla data considerata è l'importo approssimativo del prezzo di vendita dei beni o servizi trasferiti fino alla data considerata (per esempio il recupero dei costi sostenuti dall'entità per adempiere l'obbligazione di fare maggiorati di un margine di profitto ragionevole), piuttosto che un corrispettivo limitato alla perdita potenziale di profitto dell'entità in caso di scioglimento del contratto. Non è necessario che il corrispettivo per un margine di profitto ragionevole sia equivalente al margine di profitto che si sarebbe avuto se il contratto fosse stato eseguito come promesso, ma l'entità dovrebbe avere diritto a un corrispettivo corrispondente ad uno dei seguenti importi:

a) una percentuale del margine di profitto atteso del contratto che rifletta ragionevolmente il grado di esecuzione della prestazione dall'entità ai sensi del contratto prima dello scioglimento di quest'ultimo da parte del cliente (o del terzo), o

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b) un rendimento ragionevole sul costo del capitale sostenuto dall'entità per contratti simili (o il margine operativo tipico dell'entità per contratti simili) se il margine specifico del contratto è superiore al rendimento che l'entità ottiene generalmente da contratti simili.

B10 Non è necessario che il diritto dell'entità al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata sia un diritto incondizionato attuale al pagamento. In molti casi il diritto dell'entità al pagamento diventa incondi­ zionato solo al raggiungimento di una tappa concordata o nel momento in cui l'obbligazione di fare è interamente adempiuta. Nel valutare se ha il diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata, l'entità deve considerare se avrebbe un diritto esigibile a chiedere o a trattenere il pagamento per la prestazione completata alla data considerata in caso di scioglimento del contratto prima della completa esecuzione per ragioni diverse dalla mancata esecuzione della prestazione promessa.

B11 In alcuni casi è possibile che il cliente abbia il diritto di sciogliere il contratto solo in determinati momenti nel corso della durata del contratto o che non abbia affatto il diritto di sciogliere il contratto. Se il cliente decide di sciogliere il contratto senza averne il diritto in quel momento (anche quando il cliente non adempie le obbligazioni come promesso), il contratto (o altre norme di diritto) può conferire all'entità il diritto di continuare a trasferire al cliente i beni o servizi promessi nel contratto e imporre al cliente il pagamento del corrispettivo promesso in cambio dei beni o servizi. In tali circostanze l'entità ha diritto al pagamento della prestazione completata alla data considerata, perché l'entità ha il diritto di continuare ad adempiere le sue obbligazioni ai sensi del contratto e di esigere che il cliente adempia le sue (in particolare quella di pagare il corrispettivo promesso).

B12 Nel valutare l'esistenza e l'esigibilità del diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata, l'entità deve tener conto delle condizioni contrattuali, nonché di tutte le norme di legge o di precedenti giurisprudenziali che potrebbero integrare o avere la precedenza sulle condizioni contrattuali. L'entità dovrebbe valutare tra l'altro:

a) se le norme di legge, la prassi amministrativa o i precedenti giurisprudenziali conferiscano all'entità il diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata, anche qualora il diritto non fosse specificato nel contratto con il cliente;

b) se i precedenti giurisprudenziali pertinenti indichino che diritti analoghi al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata previsti in contratti simili non abbiano effetto giuridico vincolante, o

c) se la pratica commerciale abituale dell'entità di scegliere di non far valere il diritto al pagamento abbia reso il diritto inesigibile nel contesto giuridico in questione. Tuttavia, sebbene l'entità possa scegliere di rinunciare al diritto al pagamento in contratti simili, essa può continuare ad avere diritto al pagamento per la prestazione completata fino alla data considerata se, secondo il contratto con il cliente, il diritto resta esigibile.

B13 I termini di pagamento specificati nel contratto non indicano necessariamente che l'entità ha il diritto esigibile al pagamento della prestazione completata fino alla data considerata. Sebbene il piano di pagamento previsto nel contratto specifichi i termini di pagamento e l'importo del corrispettivo che il cliente è tenuto a versare, non necessariamente esso può costituire una prova del diritto dell'entità al pagamento della prestazione completata fino alla data considerata. Questo perché, per esempio, il contratto potrebbe stipulare che il corrispettivo versato dal cliente è rimborsabile per motivi diversi dalla mancata esecuzione da parte dell'entità della prestazione promessa nel contratto.

Metodi di valutazione dei progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare

B14 Tra i metodi utilizzabili per valutare i progressi dell'entità verso l'adempimento completo dell'obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo secondo i paragrafi 35-37 rientrano i seguenti:

a) metodi basati sugli output (cfr. paragrafi B15-B17) e

b) metodi basati sugli input (cfr. paragrafi B18-B19).

Metodi basati sugli output

B15 Nei metodi basati sugli output i ricavi sono rilevati sulla base di valutazioni dirette del valore che hanno per il cliente i beni o servizi trasferiti fino alla data considerata rispetto ai beni o servizi promessi nel contratto che

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rimangono da trasferire. Tra i metodi basati sugli output rientrano il censimento delle prestazioni completate fino alla data considerata, la valutazione dei risultati conseguiti, le tappe importanti raggiunte, il tempo trascorso e il numero di unità prodotte o consegnate. Per decidere se applicare un metodo basato sugli output per valutare i progressi, l'entità deve esaminare se gli output selezionati rappresenterebbero fedelmente le prestazioni dell'entità ai fini dell'adempimento completo dell'obbligazione di fare. Il metodo basato sugli output non fornirebbe una rappresentazione fedele delle prestazione dell'entità se gli output selezionati non consentissero di valutare alcuni dei beni o servizi il cui controllo è stato trasferito al cliente. Per esempio, i metodi basati sugli output che ricorrono al numero di unità prodotte o consegnate non rappresenterebbero fedelmente le prestazioni dell'entità ai fini dell'adempimento l'obbligazione di fare se alla fine dell'esercizio le prestazioni dell'entità generassero lavori in corso o prodotti finiti di cui il cliente ha il controllo e che non sono inclusi nella valutazione dell'output.

B16 Come espediente pratico, se l'entità ha diritto ad un corrispettivo pagato dal cliente il cui importo corrisponde direttamente al valore che hanno per il cliente le prestazioni completate fino alla data considerata (per esempio, un contratto di servizi in base al quale l'entità fattura un importo fisso per ogni ora di servizio prestato), l'entità può rilevare i ricavi per l'importo che essa ha il diritto di fatturare.

B17 Gli svantaggi dei metodi basati sugli output risiedono nel fatto che gli output utilizzati per valutare i progressi possono non essere direttamente osservabili e che l'informazione necessaria per applicare detti metodi può essere disponibile all'entità solo a costi eccessivi. Pertanto, potrebbe essere necessario il ricorso a un metodo basato sugli input.

Metodi basati sugli input

B18 Secondo i metodi basati sugli input, i ricavi sono rilevati sulla base degli sforzi o degli input impiegati dall'entità per adempiere l'obbligazione di fare (per esempio, le risorse consumate, le ore di lavoro dedicate, i costi sostenuti, il tempo trascorso o le ore-macchina utilizzate) rispetto al totale degli input previsti per l'adempimento dell'obbli­ gazione di fare. Se si prevede che gli sforzi o gli input dell'entità siano distribuiti uniformemente nel corso del periodo di durata della prestazione, potrebbe essere opportuno che l'entità rilevi i ricavi in modo lineare.

B19 I metodi basati sugli input presentano una lacuna, ossia la possibile mancanza di collegamento diretto tra gli input dell'entità e il trasferimento al cliente del controllo dei beni o servizi. Pertanto, l'entità deve escludere dal metodo basato sugli input gli effetti di input che, ai fini della valutazione dei progressi compiuti conformemente al paragrafo 39, non riflettono le prestazioni dell'entità per trasferire al cliente il controllo dei beni o servizi. Per esempio, quando l'entità usa un metodo basato sugli input facente riferimento ai costi, nei seguenti casi può essere necessario adeguare la valutazione dei progressi:

a) quando il costo sostenuto non contribuisce ai progressi dell'entità nell'adempiere l'obbligazione di fare. Per esempio, l'entità non dovrebbe rilevare i ricavi sulla base dei costi sostenuti attribuibili a inefficienze signifi­ cative nella prestazione dell'entità e che non erano inclusi nel prezzo del contratto (per esempio, i costi di importo imprevisto delle perdite di materie prime, di ore di manodopera o di altre risorse sostenuti per adempiere l'obbligazione di fare);

b) quando il costo sostenuto non è proporzionato ai progressi dell'entità nell'adempiere l'obbligazione di fare. In tal caso, il modo migliore per rappresentare le prestazioni dell'entità può essere quello di aggiustare il metodo basato sugli input al fine di rilevare i ricavi solo a concorrenza dei costi sostenuti. Per esempio, per rappre­ sentare fedelmente le prestazioni dell'entità si potrebbero rilevare i ricavi per un importo corrispondente al costo del bene utilizzato per adempiere l'obbligazione di fare, se all'inizio del contratto l'entità prevede che sarebbero soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

i) il bene non è distinto;

ii) si prevede che il cliente acquisisca il controllo del bene ben prima di ricevere i servizi connessi al bene;

iii) il costo del bene trasferito è significativo rispetto ai costi totali previsti per adempiere completamente l'obbligazione di fare e

iv) l'entità acquisisce il bene da un terzo e non interviene in modo significativo nella progettazione e fabbri­ cazione del bene stesso (sebbene l'entità agisca per conto proprio, secondo quanto previsto dai paragrafi B34-B38).

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Vendita con diritto di reso

B20 In alcuni contratti l'entità trasferisce il controllo del prodotto al cliente, concedendogli inoltre il diritto di restituirlo per varie ragioni (per esempio, perché insoddisfatto) e di ricevere una qualsiasi combinazione dei seguenti elementi:

a) il rimborso totale o parziale dell'eventuale corrispettivo versato;

b) un credito, che può essere portato in detrazione di somme dovute, o che saranno dovute, all'entità e

c) un altro prodotto in cambio.

B21 Per contabilizzare il trasferimento di prodotti con diritto di resa (e alcuni servizi che sono forniti con diritto di rimborso), l'entità deve rilevare tutti i seguenti elementi:

a) i ricavi provenienti da prodotti trasferiti per l'importo del corrispettivo al quale l'entità prevede di avere diritto (pertanto non sono rilevati i ricavi provenienti dai prodotti per i quali è prevista la resa);

b) una passività per rimborsi futuri e

c) un'attività (e il corrispondente aggiustamento del costo delle vendite) per il diritto a recuperare i prodotti dal cliente all'atto dell'estinzione della passività per rimborsi futuri.

B22 La promessa fatta dall'entità di essere pronta ad accettare un prodotto reso nel corso del periodo di restituzione non deve essere rilevata come obbligazione di fare in aggiunta all'obbligazione di concedere il rimborso.

B23 L'entità deve applicare le disposizioni dei paragrafi 47-72 (comprese le disposizioni sulla limitazione della stima del corrispettivo variabile di cui ai paragrafi 56-58) per determinare l'importo del corrispettivo al quale essa prevede di avere diritto (ossia escludendo i prodotti di cui è prevista la resa). Per gli importi ricevuti (o ricevibili) ai quali non prevede di avere diritto, l'entità non deve rilevare i ricavi quando trasferisce i prodotti al cliente, ma deve rilevare gli importi ricevuti (o ricevibili) come passività per rimborsi futuri. Successivamente, alla fine di ciascun esercizio, l'entità deve aggiornare la valutazione degli importi a cui si aspetta di avere diritto in cambio dei prodotti trasferiti e adeguare di conseguenza il prezzo dell'operazione e pertanto l'importo dei ricavi rilevati.

B24 L'entità deve aggiornare la valutazione della passività per rimborsi futuri alla fine di ciascun esercizio per tenere conto dei cambiamenti nelle aspettative sull'importo dei rimborsi. L'entità deve rilevare i corrispondenti adeguamenti come ricavi (o riduzione dei ricavi).

B25 L'attività rilevata per rappresentare il diritto dell'entità a recuperare i prodotti dal cliente all'atto dell'estinzione della passività per rimborsi futuri deve essere valutata inizialmente in riferimento al precedente valore contabile del prodotto (per esempio, quando era inserito nelle rimanenze) diminuito di eventuali costi previsti per il recupero (comprese possibili riduzioni del valore dei prodotti resi). Alla fine di ciascun esercizio l'entità deve aggiornare la valutazione dell'attività derivante dai cambiamenti nelle previsioni di resa dei prodotti. L'entità deve presentare l'attività separatamente dalla passività per rimborsi futuri.

B26 Lo scambio da parte del cliente di un prodotto contro un altro dello stesso tipo, della stessa qualità, nello stesso stato e allo stesso prezzo (per esempio, in cambio di un prodotto di colore o grandezza diversi) non è considerato resa ai fini dell'applicazione del presente Principio.

B27 I contratti che prevedono che il cliente possa restituire un prodotto difettoso e ottenere in cambio un prodotto funzionante devono essere valutati secondo le indicazioni sulle garanzie di cui ai paragrafi B28-B33.

Garanzie

B28 Capita spesso che quando vende un prodotto (sia esso bene o servizio) l'entità fornisca (ai sensi del contratto, delle norme di legge o conformemente alla pratica commerciale abituale dell'entità) una garanzia. La natura della garanzia può variare in misura significativa a seconda dei settori di attività e dei contratti. Alcune garanzie forniscono al cliente l'assicurazione che il prodotto oggetto di garanzia funzionerà come previsto dalle parti, perché è conforme alle specifiche concordate. Altre garanzie forniscono al cliente un servizio, in aggiunta all'assi­ curazione che il prodotto è conforme alle specifiche concordate.

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B29 Se il cliente ha l'opzione di acquistare la garanzia separatamente (per esempio, perché il prezzo della garanzia è fissato o negoziato separatamente), la garanzia costituisce un servizio distinto, perché l'entità promette di fornire il servizio al cliente in aggiunta al prodotto le cui funzionalità sono descritte nel contratto. In tali casi, l'entità deve contabilizzare la garanzia promessa come obbligazione di fare conformemente ai paragrafi 22-30 e assegnare una parte del prezzo dell'operazione a tale obbligazione di fare conformemente ai paragrafi 73-86.

B30 Se il cliente non ha l'opzione di acquistare la garanzia separatamente, l'entità deve rilevare la garanzia confor­ memente allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, a meno che la garanzia promessa, o parte di essa, fornisca al cliente un servizio in aggiunta all'assicurazione che il prodotto in questione è conforme alle specifiche concordate.

B31 Nel valutare se la garanzia fornisce al cliente un servizio in aggiunta all'assicurazione che il prodotto in questione è conforme alle specifiche concordate, l'entità deve tener conto di fattori quali:

a) l'obbligo imposto dalla legge di fornire la garanzia: in tal caso l'esistenza di norme di legge indica che la garanzia promessa non costituisce un'obbligazione di fare, perché di norma la finalità di tali norme è tutelare i consumatori dal rischio di acquistare prodotti difettosi;

b) la durata del periodo di copertura della garanzia: più il periodo di copertura è lungo, più è probabile che la garanzia promessa sia un'obbligazione di fare, perché è più probabile che la garanzia fornisca un servizio in aggiunta all'assicurazione che il prodotto è conforme alle specifiche concordate;

c) la natura dei compiti che l'entità promette di effettuare: se l'entità deve effettuare compiti specifici per fornire l'assicurazione che il prodotto è conforme alle specifiche concordate (per esempio, il servizio di spedizione per la restituzione del prodotto difettoso) tali compiti non fanno sorgere verosimilmente un'obbligazione di fare.

B32 Se la garanzia, o una parte della garanzia, fornisce al cliente un servizio in aggiunta all'assicurazione che il prodotto in questione è conforme alle specifiche concordate, il servizio promesso costituisce un'obbligazione di fare. Pertanto l'entità deve ripartire il prezzo dell'operazione tra il prodotto e il servizio. Se promette sia una garanzia di assicurazione che una garanzia di servizio che non può ragionevolmente contabilizzare separatamente, l'entità deve contabilizzare entrambe le garanzie insieme come un'unica obbligazione di fare.

B33 Le norme di legge che impongono all'entità di pagare un risarcimento se i suoi prodotti causano pregiudizio o danni non fanno sorgere un'obbligazione di fare. Per esempio, il produttore potrebbe vendere i suoi prodotti in un paese in cui la legge lo considera responsabile dei danni (per esempio ai beni personali) che potrebbero essere causati dal normale utilizzo del prodotto da parte del consumatore. Analogamente, non fa sorgere obbligazione di fare la promessa dell'entità di risarcire il cliente per responsabilità e danni derivanti da violazione di brevetti, di diritti d'autore, di marchi commerciali o altro dovuti ai prodotti dell'entità. L'entità deve contabilizzare dette obbligazioni conformemente allo IAS 37.

Entità che agisce per conto proprio o in qualità di rappresentante

B34 Quando un terzo interviene nella fornitura al cliente di beni o servizi da parte dell'entità, quest'ultima deve determinare se la promessa configura per sua natura un'obbligazione a fornire essa stessa i beni o servizi specificati (ossia l'entità agisce per conto proprio) o un'obbligazione a provvedere affinché sia il terzo a fornire i beni o servizi (ossia l'entità agisce in qualità di rappresentante).

B35 L'entità agisce per conto proprio se ha il controllo del bene o servizio promesso prima di trasferirlo al cliente. Tuttavia, l'entità non agisce necessariamente per conto proprio se ottiene il titolo di proprietà del prodotto solo momentaneamente prima che sia trasferito al cliente. L'entità che agisce per conto proprio nel contratto può adempiere l'obbligazione di fare essa stessa o può incaricare un terzo (per esempio un subfornitore) di adempiere in tutto o in parte l'obbligazione di fare per suo conto. Quando soddisfa l'obbligazione di fare agendo per conto proprio, l'entità rileva come ricavo l'importo lordo del corrispettivo cui essa si aspetta di avere diritto in cambio dei beni o servizi trasferiti.

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B36 L'entità agisce in qualità di rappresentante se l'obbligazione di fare cui è tenuta consiste nel provvedere affinché sia un terzo a fornire i beni o servizi. Quando soddisfa l'obbligazione di fare in qualità di rappresentante, l'entità rileva come ricavo l'importo di onorari o commissioni a cui si aspetta di avere diritto per aver provveduto affinché sia il terzo a fornire i beni o servizi. Gli onorari o le commissioni dell'entità potrebbero essere l'importo netto del corrispettivo che l'entità trattiene dopo aver versato al terzo il corrispettivo ricevuto in cambio dei beni o servizi forniti da quest'ultimo.

B37 Elementi indicatori del fatto che l'entità agisce in qualità di rappresentante (e che pertanto non ha il controllo sul bene o servizio prima che sia fornito al cliente) possono essere i seguenti:

a) la responsabilità primaria dell'esecuzione del contratto incombe al terzo;

b) l'entità non è esposta al rischio di magazzino prima o dopo che il cliente ha ordinato i beni, durante la spedizione o in caso di resa;

c) l'entità non ha alcun margine nel fissare i prezzi dei beni o servizi del terzo e pertanto il beneficio che può trarre da tali beni o servizi è limitato;

d) il corrispettivo versato all'entità assume la forma di una commissione; e

e) l'entità non è esposta al rischio di credito per l'importo che il cliente deve pagare in cambio dei beni o servizi del terzo.

B38 Se il terzo prende a suo carico l'obbligazione di fare dell'entità e i diritti contrattuali connessi, per cui l'entità non è più tenuta ad adempiere l'obbligazione di trasferire al cliente il bene o servizio promesso (ossia l'entità non agisce più per conto proprio), l'entità non deve rilevare ricavi per l'obbligazione di fare in questione. Essa deve piuttosto determinare se deve rilevare ricavi per aver soddisfatto un'obbligazione di fare consistente nel far ottenere un contratto al terzo (ossia determinare se l'entità agisce in qualità di rappresentante).

Beni o servizi aggiuntivi offerti al cliente in opzione

B39 Le opzioni che consentono al cliente di acquisire beni o servizi aggiuntivi a titolo gratuito o con uno sconto possono assumere varie forme, tra cui incentivi alla vendita, concessione di punti premio al cliente, opzioni di rinnovo del contratto o altri sconti sui futuri acquisti di beni o servizi.

B40 Se nel quadro del contratto l'entità concede al cliente la possibilità di acquisire beni o servizi aggiuntivi, questa opzione fa sorgere un'obbligazione di fare nel quadro del contratto solo se essa conferisce al cliente un diritto significativo che quest'ultimo non otterrebbe senza concludere detto contratto (per esempio, uno sconto in aggiunta alla gamma di sconti abitualmente concessi sugli stessi beni o servizi ai clienti della stessa categoria nella stessa zona geografica o sullo stesso mercato). Se l'opzione conferisce un diritto significativo al cliente, di fatto quest'ultimo paga l'entità anticipatamente per beni o servizi futuri, e l'entità rileva i ricavi nel momento in cui i beni o servizi futuri sono trasferiti o quando l'opzione scade.

B41 Se il cliente ha l'opzione di acquisire un bene o servizio aggiuntivo a un prezzo corrispondente al prezzo di vendita a sé stante del bene o servizio, l'opzione non conferisce al cliente un diritto significativo, anche se può essere esercitata solo concludendo prima un contratto. In tali casi, l'entità ha fatto un'offerta di marketing, che deve contabilizzare conformemente al presente Principio solo quando il cliente esercita l'opzione di acquistare i beni o servizi aggiuntivi.

B42 Il paragrafo 74 impone all'entità di ripartire il prezzo dell'operazione tra le obbligazioni di fare in proporzione al prezzo di vendita a sé stante. Se il prezzo di vendita a sé stante per l'opzione che consente al cliente di acquisire beni o servizi aggiuntivi non è direttamente osservabile, l'entità deve stimarlo. La stima deve rispecchiare lo sconto che il cliente otterrebbe al momento dell'esercizio dell'opzione, rettificata per tener conto di entrambi gli elementi seguenti:

a) eventuali sconti che il cliente potrebbe ottenere senza esercitare l'opzione e

b) la probabilità che l'opzione venga esercitata.

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B43 Se il cliente ha un diritto significativo di acquisire in futuro beni o servizi simili ai beni o servizi previsti origina­ riamente nel contratto e che saranno forniti conformemente alle condizioni enunciate nel contratto iniziale, l'entità può, invece di stimare il prezzo di vendita a sé stante dell'opzione, ricorrere in alternativa all'espediente pratico di assegnare il prezzo dell'operazione ai beni o servizi opzionali sulla base dei beni o servizi che prevede di fornire e del corrispondente corrispettivo atteso. In generale, le opzioni di questo tipo riguardano il rinnovo del contratto.

Diritti non esercitati dai clienti

B44 Conformemente al paragrafo 106, al ricevimento di un pagamento anticipato effettuato dal cliente, l'entità deve rilevare come passività derivante da contratto l'importo del pagamento anticipato per l'obbligazione di trasferire, o di essere pronta a trasferire, beni o servizi in futuro. L'entità deve eliminare contabilmente la passività derivante da contratto (e rilevare i ricavi) quando trasferisce i beni o servizi e, pertanto, adempie l'obbligazione di fare.

B45 Il pagamento anticipato non rimborsabile versato all'entità dal cliente conferisce al cliente il diritto a ricevere un bene o servizio in futuro (e obbliga l'entità a tenersi pronta a trasferire il bene o servizio). Tuttavia, può accadere che il cliente non eserciti la totalità dei diritti che gli spettano per contratto. I diritti non esercitati sono spesso denominati «breakage».

B46 Se prevede di poter beneficiare di un importo per diritti non esercitati afferenti ad una passività derivante da contratto, l'entità deve rilevare come ricavo l'importo atteso per diritti non esercitati proporzionalmente allo schema secondo il quale il cliente esercita i suoi diritti. Se non prevede di beneficiare di un importo per diritti non esercitati, l'entità deve rilevare come ricavo l'importo atteso per diritti non esercitati, quando la probabilità che il cliente eserciti i suoi diritti rimanenti diventa remota. Per stabilire se beneficerà di un importo per diritti non esercitati, l'entità deve tener conto delle disposizioni di cui ai paragrafi 56-58 sulla limitazione della stima del corrispettivo variabile.

B47 L'entità deve rilevare una passività (e non ricavi) per i corrispettivi ricevuti ascrivibili a diritti non esercitati dal cliente che l'entità è tenuta a trasferire a terzi, per esempio un ente pubblico, ai sensi della legislazione vigente in materia di cosa non reclamata dal proprietario.

Spese iniziali non rimborsabili (e taluni costi correlati)

B48 In alcuni contratti, all'inizio del contratto, o a una data vicina, l'entità fattura al cliente spese iniziali non rimborsabili. Si tratta, per esempio, della quota associativa nei contratti di abbonamento a palestre e centri benessere, dei costi di attivazione nei contratti di telecomunicazione, dei costi di installazione in alcuni contratti di servizi e delle spese iniziali in alcuni contratti di fornitura.

B49 Per individuare le obbligazioni di fare in tali contratti, l'entità deve valutare se le spese si riferiscono al trasfe­ rimento di un bene o servizio promesso. In molti casi, anche se le spese iniziali non rimborsabili si riferiscono ad attività cui l'entità è tenuta ai fini dell'esecuzione del contratto all'inizio del contratto o a una data vicina, detta attività non si traduce nel trasferimento al cliente del bene o servizio promesso (cfr. paragrafo 25). Le spese iniziali rappresentano piuttosto un pagamento anticipato di beni o servizi futuri e dovrebbero pertanto essere rilevate come ricavi nel momento in cui i beni o servizi sono forniti. Il periodo di rilevazione dei ricavi si estende al di là della durata iniziale del contratto se l'entità concede al cliente l'opzione di rinnovare il contratto e se tale opzione riconosce al cliente un diritto significativo ai sensi del paragrafo B40.

B50 Se le spese iniziali non rimborsabili si riferiscono a un bene o servizio, l'entità deve valutare se contabilizzare il bene o servizio come obbligazione di fare separata conformemente ai paragrafi 22-30.

B51 L'entità può fatturare spese non rimborsabili in parte come corrispettivo per i costi sostenuti per la predispo­ sizione del contratto (o per altre funzioni amministrative descritte al paragrafo 25). Se le attività necessarie per la predisposizione del contratto non soddisfano un'obbligazione di fare, l'entità non deve tenerne conto (né deve tener conto dei relativi costi) nella valutazione dei progressi conformemente al paragrafo B19. Questo perché i costi delle attività necessarie per la predisposizione del contratto non rappresentano un trasferimento di servizi al cliente. L'entità deve valutare se i costi sostenuti per la predisposizione del contratto abbiano dato luogo a un'attività da rilevare conformemente al paragrafo 95.

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Concessione di licenze

B52 La licenza conferisce al cliente diritti sulla proprietà intellettuale dell'entità. Tra gli esempi di licenza di proprietà intellettuale si possono citare i seguenti:

a) software e tecnologia;

b) opere cinematografiche, opere musicali e altre creazioni per i media e l'industria dello spettacolo;

c) franchising e

d) brevetti, marchi commerciali e diritti di autore.

B53 Oltre a promettere al cliente la concessione di una licenza, l'entità può anche promettere di trasferirgli altri beni o servizi. Queste promesse possono essere menzionate esplicitamente nel contratto o essere implicite nelle pratiche commerciali abituali dell'entità, nelle politiche da essa pubblicate o in sue specifiche dichiarazioni (cfr. paragrafo 24). Come per altri tipi di contratti, se il contratto con il cliente contiene la promessa di concedere una licenza in aggiunta ad altri beni o servizi promessi, l'entità applica i paragrafi 22-30 per identificare ciascuna delle obbligazioni di fare contenute nel contratto.

B54 Se la promessa di concedere una licenza non è distinta dagli altri beni o servizi promessi nel contratto confor­ memente ai paragrafi 26-30, l'entità deve contabilizzare insieme la promessa di concedere una licenza e gli altri beni o servizi promessi come obbligazione di fare unica. Tra gli esempi di licenze che non sono distinte dagli altri beni o servizi promessi nel contratto rientrano i seguenti:

a) una licenza che costituisce una componente di un bene materiale e che fa parte integrante del funzionamento di quest'ultimo; e

b) una licenza che il cliente può sfruttare solo congiuntamente a un servizio connesso (per esempio, un servizio fornito online dall'entità che consente al cliente, grazie alla concessione della licenza, l'accesso ai contenuti).

B55 Se la licenza non è distinta, l'entità deve applicare i paragrafi 31-38 per stabilire se si tratta di un'obbligazione di fare (comprendente la licenza promessa) adempiuta nel corso del tempo o adempiuta in un determinato momento.

B56 Se la promessa di concedere la licenza è distinta dagli altri beni o servizi promessi nel contratto e costituisce pertanto un'obbligazione di fare separata, l'entità deve determinare se la licenza è trasferita al cliente in un determinato momento o nel corso del tempo. A tal fine, l'entità deve valutare se la natura della sua promessa di concedere la licenza al cliente consiste nel conferire a quest'ultimo l'uno o l'altro dei seguenti diritti:

a) il diritto di accesso alla proprietà intellettuale dell'entità così come essa esiste nel corso del periodo della licenza; o

b) il diritto di utilizzo della proprietà intellettuale dell'entità così come essa esiste nel momento in cui la licenza è concessa.

Determinare la natura della promessa dell'entità

B57 Per determinare se la promessa di concedere la licenza al cliente conferisca a quest'ultimo il diritto di accesso alla proprietà intellettuale o il diritto di utilizzo della proprietà intellettuale, l'entità deve considerare se il cliente può decidere dell'uso della licenza e trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti al momento della concessione della licenza. Il cliente non può decidere dell'uso della licenza né trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti al momento della concessione della licenza se la proprietà intellettuale su cui il cliente vanta diritti è oggetto di modifiche nel corso del periodo di licenza. La proprietà intellettuale è oggetto di modifiche (che hanno un'incidenza sulla valutazione da parte dell'entità del momento in cui il cliente acquisisce il controllo della licenza) quando l'entità continua a essere coinvolta con la sua proprietà intellettuale ed effettua attività che incidono significativamente sulla proprietà intellettuale su cui il cliente vanta diritti. In questi casi, la licenza conferisce al cliente il diritto di accesso alla proprietà intellettuale dell'entità (cfr. paragrafo B58). Al contrario, il cliente può decidere dell'uso della licenza e trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti al momento della concessione della licenza se la proprietà intellettuale su cui il cliente vanta diritti non sarà oggetto di modifiche (cfr. paragrafo B61). In tal caso, le attività effettuate dall'entità comportano unicamente modifiche della propria attività (ossia la sottostante proprietà intellettuale), il che può incidere sulla capacità dell'entità di concedere licenze in futuro; ma tali attività non incidono sulla determinazione di cosa concede la licenza e di cosa il cliente controlla.

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B58 La promessa dell'entità di concedere una licenza è per sua natura una promessa di concedere il diritto di accesso alla sua proprietà intellettuale se sono soddisfatte tutte le condizioni seguenti:

a) il contratto prescrive o il cliente si attende ragionevolmente che l'entità ponga in essere attività che avranno un impatto significativo sulla proprietà intellettuale su cui il cliente vanta diritti (cfr. paragrafo B59);

b) i diritti concessi dalla licenza espongono direttamente il cliente alle conseguenze positive o negative delle attività dell'entità di cui al paragrafo B58, lettera a), e

c) tali attività non determinano il concomitante trasferimento al cliente del bene o servizio (cfr. paragrafo 25).

B59 Tra i fattori che potrebbero indicare che un cliente potrebbe attendersi ragionevolmente che l'entità ponga in essere attività che avranno un impatto significativo sulla proprietà intellettuale, si possono citare le pratiche commerciali abituali dell'entità, le politiche da essa pubblicate o sue specifiche dichiarazioni. Sebbene non determinante, l'esistenza di un interesse economico comune (per esempio, una royalty basata sulle vendite) tra l'entità e il cliente riferito alla proprietà intellettuale su cui il cliente vanta diritti può altresì indicare che il cliente può ragionevolmente attendersi che l'entità porrà in essere le attività.

B60 Se sono soddisfatti i criteri di cui al paragrafo B58, l'entità deve contabilizzare la promessa di concedere la licenza come obbligazione di fare adempiuta nel corso del tempo, perché il cliente riceverà e simultaneamente utilizzerà i benefici derivanti dalla prestazione dell'entità consistente nel dare accesso alla sua proprietà intellettuale man mano che la prestazione viene effettuata (cfr. paragrafo 35, lettera a)]. L'entità deve applicare i paragrafi 39-45 per scegliere il metodo appropriato per valutare i progressi verso l'adempimento completo dell'obbligazione di concedere l'accesso.

B61 Se i criteri di cui al paragrafo B58 non sono soddisfatti, la promessa dell'entità è per sua natura una promessa di concedere il diritto di utilizzare la proprietà intellettuale nella forma in cui essa esiste (in termini di forma e di funzionalità) nel momento in cui la licenza è concessa al cliente. Ciò significa che il cliente può decidere dell'uso della licenza e trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti al momento in cui la licenza gli viene trasferita. L'entità deve contabilizzare la promessa di conferire il diritto di utilizzare la proprietà intellettuale come obbligazione di fare adempiuta in un determinato momento. L'entità deve applicare il paragrafo 38 per determinare il momento in cui la licenza è trasferita al cliente. Tuttavia, non possono essere rilevati ricavi per la licenza che conferisce il diritto di utilizzare la proprietà intellettuale dell'entità prima dell'inizio del periodo durante il quale il cliente potrà utilizzare la licenza e utilizzarne i benefici. Per esempio, se il periodo di licenza del software inizia prima che l'entità fornisca (o renda altrimenti disponibile) al cliente un codice che consenta a quest'ultimo di utilizzare immediatamente il software, l'entità non dovrebbe rilevare i ricavi prima che il codice sia stato fornito (o reso altrimenti disponibile).

B62 Nel determinare se la licenza conferisce il diritto di accedere alla sua proprietà intellettuale o il diritto di utilizzarla l'entità non deve tenere conto dei seguenti fattori:

a) restrizioni temporali, geografiche o di utilizzazione: tali restrizioni costituiscono caratteristiche della licenza promessa e non consentono di determinare se l'entità adempie l'obbligazione di fare in un determinato momento o nel corso del tempo;

b) garanzie date dall'entità di possedere un brevetto valido per la proprietà intellettuale e che lo difenderà contro ogni uso non autorizzato: la promessa di difendere il brevetto non costituisce un'obbligazione di fare, in quanto l'atto di difendere il brevetto protegge il valore delle attività dell'entità derivanti dalla proprietà intellettuale e fornisce al cliente l'assicurazione che la licenza trasferita è conforme alle specifiche della licenza promessa nel contratto.

Royalties basate sulle vendite o basate sull'uso

B63 Nonostante le disposizioni dei paragrafi 56-59, l'entità deve rilevare i ricavi della royalty basata sulle vendite o della royalty basata sull'uso promessa in cambio della licenza di proprietà intellettuale solo quando (o man mano che) si verifica l'ultimo in ordine di tempo dei seguenti eventi:

a) la successiva vendita o utilizzazione; e

b) l'adempimento (o parziale adempimento) dell'obbligazione di fare a cui è stata assegnata, in tutto o in parte, la royalty basata sulle vendite o la royalty basata sull'uso.

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Accordi di riacquisto

B64 L'accordo di riacquisto è un contratto in base al quale l'entità vende un'attività e promette anche, o ha l'opzione, di riacquistarla (nel quadro dello stesso contratto o di un altro). L'attività riacquistata può essere l'attività che è stata originariamente venduta al cliente, un'attività che è sostanzialmente la stessa o un'altra attività di cui l'attività originariamente venduta costituisce un componente.

B65 Di norma esistono tre forme di accordi di riacquisto, ossia quelle in cui:

a) l'entità ha l'obbligazione di riacquistare l'attività (forward);

b) l'entità ha il diritto di riacquistare l'attività (opzione call) e

c) l'entità ha l'obbligazione di riacquistare l'attività su richiesta del cliente (opzione put).

Forward o opzione call

B66 Se l'entità ha l'obbligazione o il diritto di riacquistare l'attività (forward o opzione call), il cliente non acquisisce il controllo dell'attività, perché, sebbene possa averne il possesso materiale, la sua capacità di decidere dell'uso dell'attività e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti è limitata. Di conseguenza, l'entità deve contabi­ lizzare il contratto secondo una delle seguenti modalità:

a) come contratto di leasing, secondo quanto previsto dallo IAS 17 Leasing, se l'entità può o deve riacquistare l'attività a un importo inferiore al prezzo di vendita iniziale o

b) come accordo di finanziamento, secondo quanto previsto dal paragrafo B68, se l'entità può o deve riacquistare l'attività a un importo pari o superiore al prezzo di vendita iniziale.

B67 Nel confrontare il prezzo di riacquisto con il prezzo di vendita, l'entità deve tener conto del valore temporale del denaro.

B68 Se l'accordo di riacquisto è un accordo di finanziamento, l'entità deve continuare a rilevare l'attività e deve rilevare anche una passività finanziaria per ogni corrispettivo ricevuto dal cliente. L'entità deve rilevare la differenza tra l'importo del corrispettivo che ha ricevuto dal cliente e l'importo del corrispettivo che deve pagare al cliente come interesse e, ove applicabile, come costo di trattamento o costo di detenzione (per esempio, le assicurazioni).

B69 Se l'opzione scade senza essere stata esercitata, l'entità deve eliminare contabilmente la passività e rilevare i ricavi.

Opzione put

B70 Se l'entità ha l'obbligazione di riacquistare l'attività su richiesta del cliente (opzione put) a un prezzo inferiore al prezzo di vendita iniziale, all'inizio del contratto essa deve considerare se il cliente ha un incentivo economico significativo a esercitare il diritto. In conseguenza dell'esercizio del diritto, il cliente paga effettivamente un corrispettivo all'entità in cambio del diritto di utilizzare una determinata attività per un dato periodo di tempo. Pertanto, se il cliente ha un incentivo economico significativo a esercitare il diritto, l'entità deve contabilizzare l'accordo come contratto di leasing conformemente allo IAS 17.

B71 Per determinare se il cliente ha un incentivo economico significativo a esercitare il diritto, l'entità deve prendere in considerazione diversi fattori, tra cui il rapporto tra il prezzo di riacquisto e il valore di mercato atteso dell'attività alla data di riacquisto e il tempo rimanente fino alla scadenza del diritto. Per esempio, il fatto che secondo le previsioni il prezzo di riacquisto supererà in misura significativa il valore di mercato dell'attività potrebbe essere indicativo del fatto che il cliente ha un incentivo economico significativo a esercitare l'opzione put.

B72 Se il cliente non ha un incentivo economico significativo a esercitare il diritto a un prezzo inferiore al prezzo di vendita iniziale dell'attività, l'entità deve contabilizzare l'accordo come se si trattasse di vendita con diritto di reso, conformemente ai paragrafi B20-B27.

B73 Se il prezzo di riacquisto dell'attività è uguale o superiore al prezzo di vendita iniziale ed è superiore al valore di mercato atteso, il contratto è di fatto un accordo di finanziamento e deve, pertanto, essere contabilizzato come descritto nel paragrafo B68.

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B74 Se il prezzo di riacquisto dell'attività è uguale o superiore al prezzo di vendita iniziale ed è pari o inferiore al valore di mercato atteso, e il cliente non ha un incentivo economico significativo a esercitare il diritto, l'entità deve contabilizzare l'accordo come se si trattasse di vendita con diritto di reso, conformemente ai paragrafi B20-B27.

B75 Nel confrontare il prezzo di riacquisto con il prezzo di vendita, l'entità deve tener conto del valore temporale del denaro.

B76 Se l'opzione scade senza essere stata esercitata, l'entità deve eliminare contabilmente la passività e rilevare i ricavi.

Accordi di consegna in conto vendita

B77 Quando consegna il prodotto ad un terzo (per esempio, un commerciante o un distributore) per la vendita ai clienti finali, l'entità deve valutare se in quel momento il terzo acquisisce il controllo del prodotto. Il prodotto consegnato al terzo può essere detenuto in virtù di un accordo di consegna in conto vendita, se il terzo non acquisisce il controllo del prodotto. Di conseguenza, l'entità non deve rilevare i ricavi alla consegna del prodotto al terzo, se il prodotto consegnato è tenuto in conto vendita.

B78 Tra gli elementi che indicano che l'accordo è un accordo di consegna in conto vendita rientrano in particolare i seguenti:

a) il prodotto è controllato dall'entità fino a quando si verifica un evento specifico, per esempio la vendita del prodotto a un cliente del commerciante, o fino al termine di un determinato periodo;

b) l'entità può esigere che il prodotto sia reso o trasferito a un terzo (ad esempio un altro commerciante) e

c) il commerciante non ha l'obbligazione incondizionata di pagare il prodotto (anche se può essere tenuto a pagare una cauzione).

Accordi di vendita con consegna differita

B79 L'accordo di vendita con consegna differita (bill and hold) è un contratto in base al quale l'entità fattura al cliente un prodotto ma ne mantiene il possesso materiale fino al trasferimento al cliente in un determinato momento nel futuro. Per esempio, un cliente può chiedere all'entità la conclusione di un contratto del genere, perché non dispone dello spazio necessario per stoccare il prodotto o a causa di ritardi nei suoi tempi di produzione.

B80 Per determinare il momento in cui ha adempiuto l'obbligazione di trasferimento del prodotto, l'entità deve valutare quando il cliente acquisisce il controllo (cfr. paragrafo 38). In alcuni contratti, il controllo è trasferito quando il prodotto è consegnato presso il luogo del cliente o quando il prodotto è spedito, secondo quanto stabilito nel contratto (comprese le condizioni di consegna e spedizione). Tuttavia, in altri contratti, può accadere che il cliente acquisisca il controllo del prodotto anche se l'entità ne mantiene il possesso materiale. In tal caso, il cliente ha la capacità di decidere dell'uso del prodotto e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti, pur avendo deciso di non esercitare il diritto di prenderne fisicamente possesso. Di conseguenza, l'entità non ha il controllo del prodotto, ma fornisce piuttosto un servizio di custodia dell'attività del cliente.

B81 Oltre alle disposizioni del paragrafo 38, nell'accordo di vendita con consegna differita, affinché si possa dire che il cliente ha acquisito il controllo del prodotto, devono essere soddisfatti tutti i seguenti criteri:

a) l'accordo di vendita con consegna differita deve avere un motivo reale (per esempio, il cliente ne ha fatto richiesta);

b) il prodotto deve essere identificato separatamente come appartenente al cliente;

c) il prodotto deve essere pronto a essere fisicamente trasferito al cliente e

d) l'entità non deve avere la facoltà di utilizzare il prodotto o di destinarlo ad un altro cliente.

B82 Se rileva i ricavi per la vendita di un prodotto nel quadro di un accordo di vendita con consegna differita, l'entità deve considerare se continua ad avere obbligazioni di fare (per esempio, per il servizio di custodia), confor­ memente ai paragrafi 22-30, alle quali deve attribuire una parte del prezzo dell'operazione, conformemente ai paragrafi 73-86.

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Accettazione da parte del cliente

B83 In conformità al paragrafo 38, lettera e), l'accettazione dell'attività da parte del cliente può indicare che quest'ultimo ne ha acquisito il controllo. Le clausole di accettazione da parte del cliente consentono a quest'ultimo di cancellare il contratto o di esigere che l'entità intraprenda azioni correttive, se il bene o servizio non soddisfa le specifiche convenute. L'entità deve considerare tali clausole nel valutare in che momento il cliente ha acquisito il controllo del bene o servizio.

B84 Se l'entità può stabilire obiettivamente che il controllo del bene o servizio è stato trasferito al cliente confor­ memente alle specifiche concordate nel contratto, l'accettazione da parte del cliente è una formalità che non ha alcuna incidenza sulla determinazione da parte dell'entità del momento in cui il cliente ha acquisito il controllo del bene o servizio. Per esempio, se la clausola di accettazione da parte del cliente è basata sul rispetto di determinate caratteristiche di dimensione e peso, l'entità è in grado di valutare se tali condizioni sono state rispettate prima di ricevere la conferma dell'accettazione da parte del cliente. L'esperienza con contratti relativi a beni o servizi simili può fornire all'entità indicazioni che il bene o servizio fornito al cliente è conforme alle specifiche concordate nel contratto. Se i ricavi sono rilevati prima dell'accettazione da parte del cliente, l'entità deve sempre considerare se permangono obbligazioni di fare (per esempio, installazione di attrezzature) e valutare se contabilizzarle separatamente.

B85 Tuttavia, se non può stabilire obiettivamente che il bene o servizio fornito al cliente è conforme alle specifiche concordate nel contratto, l'entità non è in grado di concludere che il cliente ha acquisito il controllo prima di ricevere la conferma dell'accettazione da parte del cliente. Infatti, in tal caso l'entità non è in grado di stabilire se il cliente ha la capacità di decidere dell'uso del bene o servizio e di trarne sostanzialmente tutti i benefici rimanenti.

B86 Se l'entità consegna al cliente prodotti a fini di prova o valutazione e il cliente non si è impegnato a versare un corrispettivo prima della fine del periodo di prova, il controllo del prodotto non è trasferito al cliente prima dell'accettazione da parte di quest'ultimo del prodotto o prima della scadenza del periodo di prova.

Informazioni sui ricavi disaggregati

B87 Il paragrafo 114 impone all'entità di disaggregare i ricavi provenienti dai contratti con i clienti in categorie che illustrano in che modo i fattori economici incidono sulla natura, l'importo, la tempistica e il grado di incertezza dei ricavi e dei flussi finanziari. Di conseguenza la misura della disaggregazione dei ricavi dell'entità ai fini del presente obbligo di informazione dipende dai fatti e dalle circostanze relativi ai contratti che l'entità ha concluso con i clienti. È possibile che alcune entità debbano utilizzare più di un tipo di categoria per soddisfare l'obiettivo della disaggregazione dei ricavi di cui al paragrafo 114. Altre entità possono soddisfare l'obiettivo utilizzando un solo tipo di categoria per disaggregare i ricavi.

B88 Quando sceglie il tipo di categoria (o i tipi di categorie) da utilizzare per disaggregare i ricavi, l'entità deve tener conto del modo in cui le informazioni sui ricavi dell'entità sono state presentate ad altri fini, in particolare per quanto riguarda:

a) le informazioni fornite al di fuori del bilancio (per esempio nei comunicati stampa sugli utili, nelle relazioni annuali o nelle presentazioni destinate agli investitori);

b) le informazioni soggette periodicamente al riesame del più alto livello decisionale operativo ai fini della valutazione della performance finanziaria di segmenti operativi e

c) altre informazioni analoghe ai tipi di informazioni di cui alle precedenti lettere a) e b), e che sono utilizzate dall'entità o dagli utilizzatori del bilancio dell'entità per valutare la performance finanziaria dell'entità o per prendere decisioni in materia di assegnazione delle risorse.

B89 Tra gli esempi di categorie che potrebbero essere appropriate potrebbero rientrare, tra l'altro, tutte le seguenti:

a) tipo di bene o servizio (per esempio, principali linee di prodotti);

b) regione geografica (per esempio, paesi o regioni);

c) mercato o tipo di cliente (per esempio, clienti del settore pubblico e clienti del settore privato);

d) tipo di contratto (per esempio, contratti a prezzo fisso e contratti time & materials);

e) durata del contratto (per esempio, contratti a breve termine e contratti a lungo termine);

f) termini di trasferimento dei beni o servizi (per esempio, ricavi derivanti da beni o servizi trasferiti al cliente in un determinato momento o ricavi derivanti da beni o servizi trasferiti nel corso del tempo) e

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g) canali di vendita (per esempio, beni venduti direttamente ai clienti e beni venduti tramite intermediari).

Appendice C

Data di entrata in vigore e disposizioni transitorie

La presente Appendice costituisce parte integrante del Principio e ha la stessa autorità delle altre sue parti.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

C1 L'entità deve applicare il presente Principio a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1o gennaio 2018 o da data successiva. È consentita l'applicazione anticipata. Se l'entità applica il presente Principio a partire da un esercizio precedente, tale fatto deve essere indicato.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE

C2 Ai fini delle disposizioni transitorie di cui ai paragrafi C3-C8: a) la data di applicazione iniziale è la data di inizio dell'esercizio in cui l'entità applica per la prima volta il presente Principio e b) un contratto completato è un contratto per il quale l'entità ha trasferito la totalità dei beni o servizi individuati in conformità allo IAS 11 Lavori su ordinazione, allo IAS 18 Ricavi e alle relative Interpretazioni. C3 L'entità deve applicare il presente Principio utilizzando uno dei due metodi seguenti: a) retroattivamente a ciascun esercizio precedente presentato conformemente allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori, fatti salvi gli espedienti pratici di cui al paragrafo C5 o b) retroattivamente contabilizzando l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente Principio alla data dell'applicazione iniziale conformemente ai paragrafi C7-C8. C4 Nonostante le disposizioni del paragrafo 28 dello IAS 8, alla prima applicazione del presente Principio l'entità deve presentare solo le informazioni quantitative di cui al paragrafo 28, lettera f), dello IAS 8 per l'esercizio immediatamente precedente il primo esercizio al quale è applicato il presente Principio («esercizio immedia­ tamente precedente») e solo se l'entità applica il presente Principio retroattivamente conformemente al paragrafo C3, lettera a). L'entità può presentare dette informazioni anche per l'esercizio corrente o per gli esercizi comparativi precedenti, ma non è tenuta a farlo.

C5 Quando applica il presente Principio retroattivamente conformemente al paragrafo C3, lettera a), l'entità può utilizzare uno o più dei seguenti espedienti pratici: a) per i contratti completati, l'entità non deve rideterminare i contratti che iniziano e finiscono nello stesso esercizio; b) per i contratti conclusi che prevedono un corrispettivo variabile, l'entità può utilizzare il prezzo dell'operazione alla data in cui il contratto è stato completato, piuttosto che stimare gli importi del corrispettivo variabile per gli esercizi comparativi e c) per tutti gli esercizi precedenti presentati prima della data di applicazione iniziale, l'entità non è tenuta a comunicare l'importo del prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare né a fornire una spiegazione in cui indica quando prevede di rilevare l'importo come ricavo (cfr. paragrafo 120). C6 Se applica l'uno o l'altro espediente pratico di cui al paragrafo C5, l'entità deve applicarlo sistematicamente a tutti i contratti per tutti gli esercizi presentati. Inoltre, l'entità deve fornire tutte le seguenti informazioni: a) gli espedienti che sono stati utilizzati e b) se ragionevolmente possibile, una valutazione qualitativa dell'effetto stimato dell'applicazione di ognuno degli espedienti. C7 Se sceglie di applicare il presente Principio retroattivamente conformemente al paragrafo C3, lettera b), l'entità deve rilevare l'effetto cumulativo dell'applicazione iniziale del presente Principio come rettifica del saldo di apertura degli utili portati a nuovo (o, se opportuno, altra componente del patrimonio netto) dell'esercizio che include la data dell'applicazione iniziale. In base a questo metodo transitorio, l'entità deve applicare il presente Principio retroattivamente solo ai contratti che non sono completati alla data dell'applicazione iniziale (per esempio, il 1o gennaio 2018 se l'esercizio dell'entità termina il 31 dicembre).

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C8 Per gli esercizi che includono la data di applicazione iniziale, l'entità deve fornire entrambe le seguenti informazioni aggiuntive se il presente Principio è applicato retroattivamente conformemente al paragrafo C3, lettera b): a) l'importo dell'incidenza che ha su ogni voce del bilancio dell'esercizio corrente il fatto di applicare il presente Principio invece dello IAS 11, dello IAS 18 e delle relative Interpretazioni vigenti prima del cambiamento e b) l'illustrazione delle ragioni dei cambiamenti significativi individuati in applicazione del paragrafo C8, lettera a). Riferimenti all'IFRS 9 C9 Qualora l'entità applichi il presente Principio ma non applichi ancora l'IFRS 9 Strumenti finanziari, qualsiasi riferimento all'IFRS 9 nel presente Principio deve essere letto come riferito allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.

RITIRO DI ALTRI PRINCIPI C10 Il presente Principio sostituisce i seguenti Principi: a) IAS 11 Lavori su ordinazione; b) IAS 18 Ricavi; c) IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela; d) IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili; e) IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela e f) SIC-31 Ricavi — Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari.

Appendice D

Modifiche ad altri principi

La presente Appendice descrive le modifiche che l'IASB ha apportato ad altri Principi in sede di finalizzazione dell'IFRS 15.

La presente tabella illustra le modifiche apportate a riferimenti contenuti in altri Principi.

Riferimento attuale a contenuto in in sostituito dal riferimento a

IAS 18 Ricavi o IAS 18 IFRS 4 paragrafo 4, lettere a) e c), para­ IFRS 15 Ricavi provenienti da con­ grafo B18, lettera h) tratti con i clienti o IFRS 15

IAS 16 paragrafo 68 A

IAS 39 paragrafo AG2

IAS 40 paragrafo 3, lettera b)

IAS 11 Lavori su ordinazione SIC-32 paragrafo 6 o IAS 11

IFRS 1 Prima adozione degli International Financial Reporting Standard

È aggiunto il paragrafo 39X.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

39X L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha eliminato il paragrafo D24 e il relativo titolo e ha aggiunto i paragrafi D34 e D35 e il relativo titolo. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

Nell'appendice D sono aggiunti i paragrafi D34 e D35 e i relativi titoli.

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Ricavi

D34 Il neo-utilizzatore può applicare le disposizioni transitorie esposte nel paragrafo C5 dell'IFRS 15. In tale paragrafo il riferimento alla «data di applicazione iniziale» deve intendersi come riferito all'inizio del primo esercizio redatto conformemente agli IFRS. Se decide di applicare le predette disposizioni transitorie, il neo- utilizzatore deve anche applicare il paragrafo C6 dell'IFRS 15.

D35 Il neo-utilizzatore non è obbligato a rideterminare i contratti completati prima del primo esercizio presentato. Un contratto completato è un contratto per il quale l'entità ha trasferito la totalità dei beni o servizi individuati in conformità a precedenti Principi contabili.

IFRS 3 Aggregazioni aziendali

Il paragrafo 56 è modificato ed è aggiunto il paragrafo 64 K.

Passività potenziali

56. Dopo la rilevazione iniziale e fino a quando la passività non è estinta, cancellata o scaduta, l'acquirente deve valutare la passività potenziale rilevata nell'aggregazione aziendale al valore maggiore tra: a) l'ammontare che sarebbe rilevato in conformità allo IAS 37 e b) l'ammontare rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. La disposizione precedente non si applica ai contratti contabilizzati in conformità allo IAS 39.

Data di entrata in vigore

64K L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 56. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

IFRS 4 Contratti assicurativi

È aggiunto il paragrafo 41G.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE E DISPOSIZIONI TRANSITORIE

41G L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 4, lettere a) e c), il paragrafo B7, il paragrafo B18, lettera h), e il paragrafo B21. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

Nell'Appendice B sono modificati i paragrafi B7 e B21.

Pagamenti in natura

B7 È probabile che l'applicazione dell'IFRS ai contratti descritti nel paragrafo B6 non risulti più onerosa dell'appli­ cazione degli IFRS applicabili qualora tali contratti non dovessero rientrare nell'ambito di applicazione del presente IFRS: a) … b) in caso di applicazione dell'IFRS 15, il prestatore di servizi dovrebbe rilevare i ricavi quando (o man mano che) trasferisce i servizi al cliente (salvo altri criteri specificati). Tale approccio è accettabile anche ai sensi del presente IFRS, che consente al prestatore di servizi i) di continuare ad applicare i propri principi contabili a tali contratti, a meno che essi riguardino prassi vietate dalle disposizioni di cui al paragrafo 14 e ii) di migliorare i propri principi contabili se consentito dalle disposizioni di cui ai paragrafi 22-30; c) …

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Esempi di contratti assicurativi

B21 Se i contratti descritti nel paragrafo B19 non generano attività o passività finanziarie, si applica l'IFRS 15. Ai sensi dell'IFRS 15, i ricavi sono rilevati quando (o man mano che) l'entità adempie l'obbligazione di trasferire al cliente il bene o servizio promesso per un importo che rispecchia il corrispettivo cui l'entità si aspetta di avere diritto.

IFRS 9 Strumenti finanziari (novembre 2009)

I paragrafi 3.1.1, 5.1.1 e 5.4.5 sono modificati e sono aggiunti i paragrafi 5.1.2, 5.4.1 A e 8.1.5.

3.1 RILEVAZIONE INIZIALE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE

3.1.1. L'entità deve rilevare nel proprio prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria l'attività finanziaria quando, e solo quando, l'entità diviene parte nelle clausole contrattuali dello strumento (cfr. paragrafi AG34 e AG35 dello IAS 39). Quando l'entità rileva per la prima volta l'attività finanziaria, deve classificarla conformemente ai paragrafi 4.1-4.5 e valutarla conformemente ai paragrafi 5.1.1-5.1.2.

5.1 VALUTAZIONE INIZIALE

5.1.1. A eccezione dei crediti commerciali ai sensi del paragrafo 5.1.2, al momento della rilevazione iniziale l'entità deve valutare l'attività finanziaria al suo fair value (valore equo) più, nel caso di un'attività finanziaria non valutata al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio, i costi dell'o­ perazione direttamente attribuibili all'acquisizione dell'attività finanziaria.

5.1.2. Nonostante la disposizione di cui al paragrafo 5.1.1, al momento della rilevazione iniziale l'entità deve valutare i crediti commerciali che non hanno una significativa componente di finanziamento (determinata in conformità all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti) al prezzo dell'operazione (come definito nell'IFRS 15).

5.4 UTILI E PERDITE

5.4.1 A I dividendi sono rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio solo quando: a) sorge il diritto dell'entità a ricevere il pagamento del dividendo; b) è probabile che i benefici economici derivanti dal dividendo affluiranno all'entità e c) l'ammontare del dividendo può essere attendibilmente valutato. …

Investimenti in strumenti rappresentativi di capitale

5.4.5. Se l'entità opera la scelta di cui al paragrafo 5.4.4, deve rilevare nell'utile (perdita) d'esercizio i dividendi provenienti dall'investimento in conformità al paragrafo 5.4.1 A.

8.1 DATA DI ENTRATA IN VIGORE

8.1.5. L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 3.1.1, 5.1.1, 5.4.5 e B5.12 e ha eliminato il paragrafo C16 e il relativo titolo. Sono stati aggiunti i paragrafi 5.1.2 e 5.4.1 A e una definizione nell'appendice A. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

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Nell'Appendice A è aggiunta una definizione.

dividendi Distribuzione di utili ai possessori di strumenti rappresentativi di capitale in proporzione alla loro quota e al tipo di strumento posseduto.

Nell'appendice B è modificato il paragrafo B5.12.

Utili e perdite

B5.12 Il paragrafo 5.4.4 consente all'entità di scegliere in maniera irrevocabile di presentare nelle altre componenti di conto economico complessivo le variazioni di fair value (valore equo) dell'investimento in uno strumento rappresentativo di capitale che non è posseduto per negoziazione. Tale scelta è effettuata strumento per strumento (ossia, azione per azione). Gli importi presentati nelle altre componenti di conto economico complessivo non devono essere successivamente trasferiti all'utile (perdita) di esercizio, benché l'entità possa trasferire l'utile cumulato o la perdita cumulata nel patrimonio netto. I dividendi su tali investimenti sono rilevati nell'utile (perdita) di esercizio secondo quanto previsto dal paragrafo 5.4.5, a meno che il dividendo rappresenti chiaramente un recupero di parte del costo dell'investimento.

Nell'Appendice C, sono eliminati il paragrafo C16 e il relativo titolo.

IFRS 9 Strumenti finanziari (ottobre 2010)

I paragrafi 3.1.1, 4.2.1, 5.1.1, 5.2.1 e 5.7.6 sono modificati e sono aggiunti i paragrafi 5.1.3, 5.7.1 A e 7.1.4.

3.1 RILEVAZIONE INIZIALE

3.1.1. L'entità deve rilevare nel proprio prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria l'attività o passività finanziaria quando, e solo quando, l'entità diviene parte nelle clausole contrattuali dello strumento (cfr. paragrafi B3.1.1 e B3.1.2). Quando l'entità rileva per la prima volta l'attività finanziaria, deve classificarla conformemente ai paragrafi 4.1.1-4.1.5 e valutarla conformemente ai paragrafi 5.1.1- 5.1.3. Quando l'entità rileva per la prima volta la passività finanziaria, deve classificarla confor­ memente ai paragrafi 4.2.1 e 4.2.2 e valutarla conformemente al paragrafo 5.1.1.

4.2 CLASSIFICAZIONE DELLE PASSIVITÀ FINANZIARIE

4.2.1. L'entità deve classificare come successivamente valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo tutte le passività finanziarie, tranne:

a) …

c) i contratti di garanzia finanziaria definiti nell'Appendice A. Dopo la rilevazione iniziale l'emittente di un tale contratto deve (a meno che si applichi il paragrafo 4.2.1, lettera a) o b)], successivamente valutarlo al valore maggiore tra:

i) l'importo determinato secondo quanto previsto dallo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali;

ii) l'importo rilevato inizialmente (cfr. paragrafo 5.1.1) dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti;

d) gli impegni all'erogazione di un finanziamento a un tasso di interesse inferiore a quello di mercato. Dopo la rilevazione iniziale l'emittente di un tale impegno deve (a meno che si applichi il paragrafo 4.2.1, lettera a)] successivamente valutarlo al valore maggiore tra:

i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e

ii) l'importo rilevato inizialmente (cfr. paragrafo 5.1.1) dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15;

e) …

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5.1 VALUTAZIONE INIZIALE

5.1.1. A eccezione dei crediti commerciali ai sensi del paragrafo 5.1.3, al momento della rilevazione iniziale l'entità deve valutare l'attività o la passività finanziaria al suo fair value (valore equo) più o meno, nel caso di un'attività o passività finanziaria non al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) di esercizio, i costi dell'operazione direttamente attribuibili all'acquisizione o all'emissione dell'attività o passività finanziaria.

5.1.3. Nonostante la disposizione di cui al paragrafo 5.1.1, al momento della rilevazione iniziale l'entità deve valutare i crediti commerciali che non hanno una significativa componente di finanziamento (determinata in conformità all'IFRS 15) al prezzo dell'operazione (come definito nell'IFRS 15).

5.2 VALUTAZIONE SUCCESSIVA DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE

5.2.1. Dopo la rilevazione iniziale, l'entità deve valutare l'attività finanziaria conformemente ai paragrafi 4.1.1–4.1.5 al fair value (valore equo) o al costo ammortizzato (cfr. paragrafi 9 e AG5-AG8C dello IAS 39).

5.7 UTILI E PERDITE

5.7.1 A I dividendi sono rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio solo quando:

a) sorge il diritto dell'entità a ricevere il pagamento del dividendo;

b) è probabile che i benefici economici derivanti dal dividendo affluiranno all'entità e

c) l'ammontare del dividendo può essere attendibilmente valutato.

Investimenti in strumenti rappresentativi di capitale

5.7.6. Se l'entità opera la scelta di cui al paragrafo 5.7.5, deve rilevare nell'utile (perdita) d'esercizio i dividendi provenienti dall'investimento in conformità al paragrafo 5.7.1 A.

7.1 DATA DI ENTRATA IN VIGORE

7.1.4. L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 3.1.1, 4.2.1, 5.1.1, 5.2.1, 5.7.6, B3.2.13, B5.7.1, C5 e C42 e ha eliminato il paragrafo C16 e il relativo titolo. Sono stati aggiunti i paragrafi 5.1.3 e 5.7.1 A e una definizione nell'Appendice A. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

Nell'Appendice A è aggiunta una definizione.

dividendi Distribuzione di utili ai possessori di strumenti rappresentativi di capitale in proporzione alla loro quota e al tipo di strumento posseduto.

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Nell'Appendice B sono modificati i paragrafi B3.2.13 e B5.7.1.

Coinvolgimento residuo nelle attività trasferite

B3.2.13 Gli esempi seguenti illustrano come l'entità valuta l'attività trasferita e la passività connessa secondo quanto previsto dal paragrafo 3.2.16.

Tutte le attività

a) Se la garanzia fornita dall'entità di rimborsare le perdite per inadempienze sull'attività trasferita impedisce all'attività trasferita di essere eliminata contabilmente nella misura del coinvolgimento residuo, l'attività trasferita alla data del trasferimento è valutata al minore tra i) il valore contabile dell'attività e ii) l'importo massimo del corrispettivo ricevuto nel trasferimento che l'entità potrebbe dover rimborsare («l'importo della garanzia»). La passività connessa è inizialmente valutata all'importo della garanzia più il fair value (valore equo) della garanzia (che è normalmente il corrispettivo ricevuto per la garanzia). Successivamente, il fair value (valore equo) iniziale della garanzia è rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio quando (o man mano che) l'obbligazione è soddisfatta (conformemente ai principi dell'IFRS 15) e il valore contabile dell'attività è ridotto per perdite di valore.

Utili e perdite (sezione 5.7)

B5.7.1 Il paragrafo 5.7.5 consente all'entità di scegliere in maniera irrevocabile di presentare nelle altre componenti di conto economico complessivo le variazioni di fair value (valore equo) dell'investimento in uno strumento rappresentativo di capitale che non è posseduto per negoziazione. Tale scelta è effettuata strumento per strumento (ossia, azione per azione). Gli importi presentati nelle altre componenti di conto economico complessivo non devono essere successivamente trasferiti all'utile (perdita) di esercizio, benché l'entità possa trasferire l'utile cumulato o la perdita cumulata nel patrimonio netto. I dividendi su tali investimenti sono rilevati nell'utile (perdita) di esercizio secondo quanto previsto dal paragrafo 5.7.6, a meno che il dividendo rappresenti chiaramente un recupero di parte del costo dell'investimento.

Nell'Appendice C sono modificati i paragrafi C5 e C42. Sono eliminati il paragrafo C16 e il relativo titolo.

IFRS 3 Aggregazioni aziendali

C5 I paragrafi 16, 42, 53, 56 e il paragrafo 58, lettera b), sono modificati come segue, il paragrafo 64 A è eliminato ed è aggiunto il paragrafo 64D:

… 56 Dopo la rilevazione iniziale e fino a quando la passività non è estinta, cancellata o scaduta, l'acquirente deve valutare la passività potenziale rilevata nell'aggregazione aziendale al valore maggiore tra: a) l'ammontare che sarebbe rilevato in conformità allo IAS 37 e b) l'ammontare rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. La disposizione precedente non si applica ai contratti contabilizzati in conformità all'IFRS 9. …

IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

C42 Nell'Appendice A, i paragrafi AG3 e AG4 sono modificati come segue:

… AG4 I contratti di garanzia finanziaria possono assumere diverse forme giuridiche, come… a) … l'emittente lo valuta al maggiore tra: i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e ii) l'importo rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 (cfr. paragrafo 4.2.1, lettera c), dell'IFRS 9); b) …

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IFRS 9 Strumenti finanziari (Contabilizzazione delle operazioni di copertura e modifiche dell'IFRS 9, dell'IFRS 7 e dello IAS 39) (1)

È modificato il paragrafo 5.2.1.

5.2 VALUTAZIONE SUCCESSIVA DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE

5.2.1. Dopo la rilevazione iniziale, l'entità deve valutare l'attività finanziaria conformemente ai paragrafi 4.1.1–4.1.5 al fair value (valore equo) o al costo ammortizzato (cfr. paragrafi 9 e AG5-AG8C dello IAS 39).

Nell'Appendice A è aggiunta una definizione.

dividendi Distribuzione di utili ai possessori di strumenti rappresentativi di capitale in proporzione alla loro quota e al tipo di strumento posseduto.

Nell'Appendice C sono modificati i paragrafi C5 e C38. Sono eliminati il paragrafo C21 e il relativo titolo.

IFRS 3 Aggregazioni aziendali

C5 I paragrafi 16, 42, 53, 56 e il paragrafo 58, lettera b), sono modificati come segue, i paragrafi 64 A e 64D sono eliminati ed è aggiunto il paragrafo 64H:

56 Dopo la rilevazione iniziale e fino a quando la passività non è estinta, cancellata o scaduta, l'acquirente deve valutare la passività potenziale rilevata nell'aggregazione aziendale al valore maggiore tra:

a) l'ammontare che sarebbe rilevato in conformità allo IAS 37 e

b) l'ammontare rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti.

La disposizione precedente non si applica ai contratti contabilizzati in conformità all'IFRS 9.

IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

C38 Nell'Appendice A, i paragrafi AG3 e AG4 sono modificati come segue:

AG4 I contratti di garanzia finanziaria possono assumere diverse forme giuridiche, come…

a) … l'emittente lo valuta al maggiore tra:

i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e

ii) l'importo rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 (cfr. paragrafo 4.2.1, lettera c), dell'IFRS 9);

b) …

(1) Le modifiche conseguenti all'IFRS 9 (contabilizzazione delle operazioni di copertura e modifiche all'IFRS 9, all'IFRS 7 e allo IAS 39) a seguito della pubblicazione dell'IFRS 15 devono essere lette congiuntamente con le modifiche conseguenti apportate dall'IFRS 15 all'IFRS 9 (2010). Questo perché l'IFRS 9 (contabilizzazione delle operazioni di copertura e modifiche all'IFRS 9, all'IFRS 7 e allo IAS 39) comprende soltanto i paragrafi dell'IFRS 9 (2010) modificati o necessari per agevolare la lettura. Di conseguenza, all'IFRS 9 (contabiliz­ zazione delle operazioni di copertura e modifiche all'IFRS 9, all'IFRS 7 e allo IAS 39) non è stato aggiunto un paragrafo relativo alla data di entrata in vigore, perché inclusa nel paragrafo relativo alla data di entrata in vigore aggiunto all'IFRS 9 (2010).

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IAS 1 Presentazione del bilancio

Il paragrafo 34 è modificato ed è aggiunto il paragrafo 139N.

Compensazione

34. L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti impone all'entità di valutare i ricavi derivanti da contratti con i clienti all'importo del corrispettivo cui l'entità si aspetta di avere diritto in cambio del trasferimento dei beni o servizi promessi. Per esempio, l'importo dei ricavi rilevati tiene conto degli sconti commerciali e degli sconti per quantità concessi dall'entità. L'entità effettua, nel corso della sua attività ordinaria, altre operazioni che non generano ricavi ma sono accessorie rispetto all'attività principale generatrice di ricavi. L'entità presenta i risultati di tali operazioni, quando tale esposizione riflette la sostanza dell'operazione o di altro fatto, compensando eventuali ricavi con il costo relativo derivante dalla stessa operazione. Per esempio: a) l'entità espone le plusvalenze e minusvalenze patrimoniali derivanti dalla vendita di attività non correnti, inclusi partecipazioni e beni strumentali, deducendo dall'importo del corrispettivo della cessione il valore contabile del bene e i relativi costi di vendita e b) …

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E DATA DI ENTRATA IN VIGORE

139N L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 34. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

IAS 2 Rimanenze

I paragrafi 2, 8, 29 e 37 sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 40E. Il paragrafo 19 è eliminato.

AMBITO DI APPLICAZIONE

2. Il presente Principio si applica a tutte le rimanenze, eccetto: a) [eliminato] b) …

DEFINIZIONI

8. Le rimanenze comprendono merci acquistate e possedute per la rivendita e includono, per esempio, merce acquistata da un dettagliante e posseduta per la rivendita, o terreni e altri beni immobili posseduti per la rivendita. Le rimanenze comprendono, inoltre, prodotti finiti o semilavorati realizzati dall'entità e includono materiali e forniture di beni destinati a essere impiegati nel processo produttivo. I costi sostenuti per l'esecuzione di un contratto con il cliente che non generano rimanenze (o attività rientranti nell'ambito di applicazione di un altro Principio) sono contabilizzati conformemente all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti.

Valore netto di realizzo

29. Le rimanenze sono solitamente svalutate fino al valore netto di realizzo sulla base di una valutazione eseguita voce per voce. In alcuni casi, comunque, può essere appropriato raggruppare voci simili o correlate. Questo può essere il caso di voci di magazzino relative alla stessa linea di prodotto che hanno funzioni o destinazione finale simili, che vengono prodotte e commercializzate nella stessa area geografica, e per le quali non è fattibile effettuare una valutazione distinta dalle altre voci di quella linea di prodotto. Non è appropriato svalutare le rimanenze sulla base di una classificazione del magazzino, per esempio, prodotti finiti, o tutte le rimanenze di un particolare settore operativo.

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INFORMAZIONI INTEGRATIVE

37. L'informativa concernente i valori contabili rilevati in differenti classificazioni di rimanenze e l'ammontare delle variazioni in queste voci di attività risulta utile per gli utilizzatori del bilancio. Classificazioni abituali di rimanenze sono merci, beni per la produzione, materie prime, semilavorati e lavori in corso e prodotti finiti.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

40E L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 2, 8, 29 e 37 e ha eliminato il paragrafo 19. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

IAS 12 Imposte sul reddito

Il paragrafo 59 è modificato ed è aggiunto il paragrafo 98E.

Voci rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio

59. La maggior parte delle passività e attività fiscali differite emerge quando proventi od oneri sono inclusi nell'utile contabile di un esercizio, ma sono inclusi nel reddito imponibile (perdita fiscale) di un altro esercizio. L'imposta differita risultante è rilevata nell'utile (perdita) d'esercizio. Esempi si hanno quando: a) ricavi da interessi, royalties o dividendi sono riscossi posticipatamente e sono inclusi nell'utile contabile secondo quanto previsto dall'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, dallo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione o dall'IFRS 9 Strumenti finanziari, a seconda del caso, ma sono inclusi nel reddito imponibile (perdita fiscale) con un criterio di cassa e b) …

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

98E L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 59. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

IAS 16 Immobili, impianti e macchinari

I paragrafi 69 e 72 sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 81 J.

ELIMINAZIONE CONTABILE

69. La dismissione di un elemento di un immobile, impianto o macchinario può avvenire in vari modi (per esempio, vendita, leasing finanziario o donazione). La data di dismissione di un elemento di un immobile, impianto o macchinario è la data in cui il beneficiario acquisisce il controllo dell'elemento conformemente alle disposizioni dell'IFRS 15 in materia di determinazione del momento in cui è adempiuta l'obbligazione di fare. Lo IAS 17 si applica alla dismissione mediante vendita e retrolocazione.

72. L'importo del corrispettivo da includere nell'utile o nella perdita derivante dall'eliminazione contabile di un elemento di un immobile, impianto o macchinario è determinato conformemente alle disposizioni in materia di determinazione del prezzo dell'operazione di cui ai paragrafi 47-72 dell'IFRS 15. Le successive modifiche dell'importo stimato del corrispettivo incluso nell'utile o nella perdita devono essere contabilizzate secondo le disposizioni in materia di modifiche del prezzo dell'operazione contenute nell'IFRS 15.

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DATA DI ENTRATA IN VIGORE

81 J L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 68 A, 69 e 72. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio

È aggiunto il paragrafo 97Q.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE E DISPOSIZIONI TRANSITORIE

97Q L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo AG21. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

Nella Guida operativa è modificato il paragrafo AG21.

Contratti per l'acquisto o la vendita di elementi non finanziari (paragrafi 8-10)

AG21 Salvo quanto disposto dall'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, il contratto che comporta il ricevimento o la consegna di attività materiali non dà luogo ad attività finanziaria per una parte e a passività finanziaria per l'altra, a meno che qualsiasi pagamento connesso sia differito oltre la data di consegna del bene. Questo è il caso dell'acquisto o della vendita di merci a credito.

IAS 34 Bilanci intermedi

I paragrafi 15B e 16 A sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 55.

Operazioni e fatti significativi

15B Di seguito è riportato un elenco non esaustivo di fatti e operazioni per i quali sarebbe necessario fornire informazioni, se tali fatti e operazioni sono significativi: a) … b) la rilevazione di una perdita per riduzione di valore di attività finanziarie, immobili, impianti e macchinari, di immobilizzazioni immateriali, di attività derivanti da contratto con i clienti o di altre attività, e lo storno di tali perdite per riduzione del valore; c) …

Altre informazioni integrative

16 A Oltre a indicare operazioni e fatti significativi secondo quanto disposto dai paragrafi 15-15C, l'entità deve includere le seguenti informazioni nelle note al bilancio intermedio, se non riportate in altre sezioni del bilancio intermedio. L'informativa deve normalmente essere esposta con riferimento al periodo tra l'inizio dell'esercizio e la chiusura del periodo intermedio. a) … l) la disaggregazione dei ricavi provenienti da contratti con i clienti conformemente ai paragrafi 114 e 115 dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. …

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

55. L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 15B e 16 A. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

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IAS 36 Riduzione di valore delle attività

Il paragrafo 2 è modificato ed è aggiunto il paragrafo 140L.

AMBITO DI APPLICAZIONE

2. Il presente Principio deve essere applicato nella contabilizzazione delle riduzioni di valore di tutte le attività, eccetto che per:

a) …

b) attività derivanti da contratto e attività derivanti dai costi sostenuti per l'ottenimento o l'esecuzione del contratto rilevate conformemente all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti;

c) …

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E DATA DI ENTRATA IN VIGORE

140L L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 2. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali (1)

Il paragrafo 5 è modificato ed è aggiunto il paragrafo 100. Il paragrafo 6 è eliminato.

AMBITO DI APPLICAZIONE

5. Nel caso in cui un altro Principio disciplini una specifica tipologia di accantonamento, passività o attività potenziale, l'entità applica quel Principio specifico e non il presente. Per esempio, alcune tipologie di accanto­ namenti sono considerate nei Principi su:

a) [eliminato]

b) …

e) contratti assicurativi (cfr. IFRS 4 Contratti assicurativi). Tuttavia, il presente Principio si applica agli accanto­ namenti, alle passività e attività potenziali di un assicuratore, diversi da quelli derivanti dalle sue obbligazioni contrattuali e dai suoi diritti relativi ai contratti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 4;

f) corrispettivi potenziali di un acquirente in un'operazione di aggregazione aziendale (cfr. IFRS 3 Aggregazioni aziendali) e

g) ricavi provenienti da contratti con i clienti (cfr. IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti). Tuttavia, considerato che l'IFRS 15 non contiene alcuna specifica disposizione che disciplini i contratti con i clienti che sono onerosi, o sono divenuti tali, il presente Principio si applica anche a tali casi.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

100. L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 5 e ha eliminato il paragrafo 6. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

(1) Il Ciclo annuale di miglioramenti degli IFRS 2010-2012, pubblicato nel dicembre 2013, ha usato marcatori per indicare le modifiche al paragrafo 5 dello IAS 37. Ai fini della presente pubblicazione le predette modifiche sono state accettate e altre modifiche sono state evidenziate con marcatori.

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IAS 38 Attività immateriali

I paragrafi 3, 114 e 116 sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 130K.

AMBITO DI APPLICAZIONE

3. Se un altro Principio prescrive la contabilizzazione di una specifica tipologia di attività immateriale, l'entità applica quel Principio, invece che il presente Principio. Per esempio, il presente Principio non si applica a: a) le attività immateriali possedute dall'entità per la vendita nel normale svolgimento dell'attività (cfr. IAS 2 Rimanenze). b) … i) le attività derivanti da contratti con i clienti che sono rilevate conformemente all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. …

CESSAZIONI E DISMISSIONI

114. La dismissione dell'attività immateriale può verificarsi in una serie di modi (per esempio tramite vendita, la stipula di un contratto di leasing finanziario o con una donazione). La data di dismissione dell'attività immateriale è la data in cui il beneficiario acquisisce il controllo dell'attività conformemente alle disposizioni dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti in materia di determinazione del momento in cui è adempiuta l'obbligazione di fare. Lo IAS 17 si applica alla dismissione mediante vendita e retrolocazione.

116. L'importo del corrispettivo da includere nell'utile o nella perdita derivanti dall'eliminazione contabile dell'attività immateriale è determinato conformemente alle disposizioni in materia di determinazione del prezzo dell'ope­ razione di cui ai paragrafi 47-72 dell'IFRS 15. Le successive modifiche dell'importo stimato del corrispettivo incluso nell'utile o nella perdita devono essere contabilizzate secondo le disposizioni in materia di modifiche del prezzo dell'operazione contenute nell'IFRS 15.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E DATA DI ENTRATA IN VIGORE

130K L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 3, 114 e 116. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

I paragrafi 2, 9, 43, 47 e 55 sono modificati e sono aggiunti i paragrafi 2 A, 44 A, 55 A e 103T.

AMBITO DI APPLICAZIONE

2. Il presente Principio deve essere applicato da tutte le entità a tutti i tipi di strumenti finanziari fatta eccezione per: a) … k) i diritti e le obbligazioni nell'ambito di applicazione dell'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti che sono strumenti finanziari, a eccezione di quelli che l'IFRS 15 prevede espressamente siano contabilizzati conformemente all'IFRS 9. 2 A Le disposizioni in materia di riduzione di valore del presente Principio devono essere applicate ai diritti che l'IFRS 15 prevede siano contabilizzati conformemente al presente Principio ai fini della rilevazione delle perdite per riduzione di valore.

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DEFINIZIONI

9. …

Definizioni relative alla rilevazione e alla valutazione

Il criterio dell'interesse effettivo è un metodo di calcolo del costo ammortizzato dell'attività o passività finanziaria (o gruppo di attività o passività finanziarie) e di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo il relativo periodo. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario o, ove opportuno, un periodo più breve al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Quando calcola il tasso di interesse effettivo, l'entità deve valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un'opzione call e simili), ma non deve considerare perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e le commissioni pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo (cfr. paragrafi AG8 A-AG8B), i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti. Si presume che i flussi finanziari e la vita attesa di un gruppo di strumenti finanziari similari possano essere valutati in modo attendibile. Tuttavia, in quei rari casi in cui non è possibile determinare in modo attendibile i flussi finanziari o la vita attesa di uno strumento finanziario (o gruppo di strumenti finanziari), l'entità deve utilizzare i flussi finanziari contrattuali per tutta la durata del contratto dello strumento finanziario (o gruppo di strumenti finanziari).

Eliminazione contabile è la cancellazione dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria dell'entità dell'attività o passività finanziaria rilevata precedentemente.

Dividendi sono le distribuzioni di utili ai possessori di strumenti rappresentativi di capitale in proporzione alla loro quota e al tipo di strumento posseduto.

Il fair value (valore equo) è il prezzo che si percepirebbe per la vendita dell'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento della passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. (cfr. IFRS 13.)

Valutazione iniziale di attività e passività finanziarie

43. A eccezione dei crediti commerciali ai sensi del paragrafo 44 A, quando l'attività o passività finanziaria è inizialmente rilevata, l'entità deve valutarla al suo fair value (valore equo) più, nel caso dell'attività o passività finanziaria non al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio, i costi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'emissione dell'attività o passività finanziaria.

44 A Nonostante la disposizione di cui al paragrafo 43, al momento della rilevazione iniziale l'entità deve valutare i crediti commerciali che non hanno una significativa componente di finanziamento (determinata in conformità all'IFRS 15) al prezzo dell'operazione (definito nell'IFRS 15).

Valutazione successiva di passività finanziarie

47. Dopo la rilevazione iniziale l'entità deve valutare tutte le passività finanziarie al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo, ad eccezione di: a) … c) contratti di garanzia finanziaria definiti nel paragrafo 9. Dopo la rilevazione iniziale, l'emittente di un tale contratto deve (a meno che si applichi il paragrafo 47, lettera a) o b)] valutarlo al valore maggiore tra: i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e

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ii) l'importo rilevato inizialmente (cfr. paragrafo 43), dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità all'IFRS 15; d) gli impegni all'erogazione di un finanziamento a un tasso di interesse inferiore a quello di mercato. Dopo la rilevazione iniziale, l'emittente di un tale impegno deve (a meno che si applichi il paragrafo 47, lettera a)] valutarlo al valore maggiore tra: i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e ii) l'importo rilevato inizialmente (cfr. paragrafo 43), dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità all'IFRS 15; Le passività finanziarie che sono designate come elementi coperti sono soggette alle disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nei paragrafi 89-102.

Utili e perdite

55. L'utile (o la perdita) derivante da una variazione del fair value (valore equo) dell'attività o passività finanziaria che non costituisce parte di una relazione di copertura (cfr. paragrafi 89-102) deve essere rilevato come segue: a) … b) l'utile o la perdita sull'attività finanziaria disponibile per la vendita devono essere rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore (cfr. paragrafi 67-70) e degli utili e delle perdite su cambi (cfr. Appendice A, paragrafo AG83), fino a quando l'attività finanziaria è eliminata. In quel momento l'utile o la perdita cumulati rilevati precedentemente nelle altre componenti di conto economico complessivo devono essere riclassificati dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio come una rettifica da riclassificazione (cfr. IAS 1 Presentazione del bilancio (rivisto nella sostanza nel 2007)]. Tuttavia, l'interesse calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo (cfr. paragrafo 9) viene rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio. I dividendi su uno strumento rappresentativo di capitale disponibile per la vendita sono rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio conformemente al paragrafo 55 A. 55 A I dividendi sono rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio solo quando: a) sorge il diritto dell'entità a ricevere il pagamento del dividendo; b) è probabile che i benefici economici derivanti dal dividendo affluiranno all'entità e c) l'ammontare del dividendo può essere attendibilmente valutato. …

DATA DI ENTRATA IN VIGORE E DISPOSIZIONI TRANSITORIE

103T L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato i paragrafi 2, 9, 43, 47, 55, AG2, AG4 e AG48 e ha aggiunto i paragrafi 2 A, 44 A, 55 A e AG8 A-AG8C. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

Nell'Appendice A i paragrafi AG4 e AG48 sono modificati e sono aggiunti i paragrafi AG8 A-AG8C.

AMBITO DI APPLICAZIONE (PARAGRAFI 2-7)

AG4 I contratti di garanzia finanziaria possono assumere diverse forme giuridiche, come la garanzia, alcune forme di lettere di credito, il contratto di default del credito o il contratto assicurativo. Il loro trattamento contabile non dipende dalla forma giuridica. Gli esempi che seguono indicano il trattamento contabile appropriato (cfr. paragrafo 2, lettera e)]: a) … l'emittente lo valuta al maggiore tra: i) l'importo determinato secondo lo IAS 37 e ii) l'importo rilevato inizialmente, dedotto, ove appropriato, l'ammontare cumulato dei proventi rilevato in conformità ai principi dell'IFRS 15 (cfr. paragrafo 47, lettera c)];

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b) …

c) se il contratto di garanzia finanziaria è stato emesso in relazione alla vendita di beni, l'emittente applica l'IFRS 15 ai fini della determinazione del momento in cui rilevare i ricavi derivanti dalla garanzia e dalla vendita dei beni.

Tasso di interesse effettivo

AG8 A Nell'applicare il criterio dell'interesse effettivo, l'entità identifica le commissioni che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo di uno strumento finanziario. La descrizione delle commissioni per i servizi finanziari potrebbe non essere indicativa della natura e della sostanza dei servizi forniti. Le commissioni che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo di uno strumento finanziario sono trattate come rettifica del tasso di interesse effettivo, a meno che lo strumento finanziario sia valutato al fair value (valore equo), con le variazioni del fair value (valore equo) rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio. In questi casi le commissioni sono rilevate come ricavi nel momento in cui lo strumento viene inizialmente rilevato.

AG8B Le commissioni che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo di uno strumento finanziario comprendono:

a) le commissioni di emissione ricevute dall'entità in relazione alla creazione o all'acquisizione dell'attività finanziaria. Esse possono comprendere corrispettivi per attività quali la valutazione delle condizioni finanziarie del mutuatario, la valutazione e la registrazione delle garanzie, degli accordi in materia di garanzie reali e di altri accordi di garanzia, la negoziazione dei termini dello strumento, la preparazione e l'elaborazione dei documenti, nonché la chiusura dell'operazione. Tali commissioni costituiscono parte integrante del processo di generazione dell'impegno riguardante lo strumento finanziario che ne risulta;

b) le commissioni di impegno ricevute dall'entità per originare un finanziamento quando l'impegno all'ero­ gazione non rientra nell'ambito di applicazione del presente Principio ed è probabile che l'entità aderirà ad un accordo specifico di concessione di prestito. Queste commissioni sono considerate una compensazione per l'assunzione dell'impegno di acquisire uno strumento finanziario. Se l'impegno scade senza che l'entità abbia erogato il prestito, la commissione è rilevata, alla scadenza, come ricavo;

c) le commissioni di emissione ricevute al momento dell'emissione di passività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Tali commissioni costituiscono parte integrante del processo di generazione dell'impegno riguardante la passività finanziaria. L'entità distingue le commissioni e i costi che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo per la passività finanziaria dalle commissioni di emissione e dai costi dell'ope­ razione relativi al diritto di fornire servizi, quali i servizi di gestione degli investimenti.

AG8C Le commissioni che non costituiscono parte integrante del tasso di interesse effettivo di uno strumento finanziario e sono contabilizzate conformemente all'IFRS 15 comprendono:

a) le commissioni addebitate per il servizio del prestito;

b) le commissioni di impegno per originare un finanziamento quando l'impegno all'erogazione non rientra nell'ambito di applicazione del presente Principio ed è improbabile che si concluda un accordo specifico di concessione di prestito e

c) le commissioni di sindacazione del prestito percepite dall'entità che effettua un prestito e non mantiene per sé nessuna parte del pacchetto di prestito (o mantiene una parte allo stesso tasso di interesse effettivo per rischi comparabili riservato agli altri partecipanti).

Coinvolgimento residuo nelle attività trasferite

AG48 Gli esempi seguenti illustrano come l'entità valuta l'attività trasferita e la passività associata secondo quanto previsto dal paragrafo 30.

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Tutte le attività

a) Se la garanzia fornita dall'entità di rimborsare le perdite per inadempienze sull'attività trasferita impedisce all'attività trasferita di essere eliminata contabilmente nella misura del coinvolgimento residuo, l'attività trasferita alla data del trasferimento è valutata al minore tra i) il valore contabile dell'attività e ii) l'importo massimo del corrispettivo ricevuto nel trasferimento che l'entità potrebbe dover rimborsare («l'importo della garanzia»). La passività connessa è inizialmente valutata all'importo della garanzia più il fair value (valore equo) della garanzia (che è normalmente il corrispettivo ricevuto per la garanzia). Successivamente, il fair value (valore equo) iniziale della garanzia è rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio quando (o man mano che) l'obbligazione è soddisfatta (conformemente ai principi dell'IFRS 15) e il valore contabile dell'attività è ridotto per perdite di valore.

IAS 40 Investimenti immobiliari

I paragrafi 9, 67 e 70 sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 85E.

CLASSIFICAZIONE DEGLI IMMOBILI COME INVESTIMENTI IMMOBILIARI O IMMOBILI AD USO DEL PROPRIETARIO

9. I seguenti sono esempi di elementi che non sono investimenti immobiliari e che, perciò, non rientrano nell'ambito di applicazione del presente Principio: a) … b) [eliminato] c) …

DISMISSIONI

67. La dismissione di un investimento immobiliare può essere ottenuta tramite vendita o tramite stipula di un leasing finanziario. La data di dismissione dell'investimento immobiliare è la data in cui il beneficiario acquisisce il controllo dell'investimento immobiliare conformemente alle disposizioni dell'IFRS 15 in materia di determinazione del momento in cui è adempiuta l'obbligazione di fare. Lo IAS 17 si applica alla dismissione effettuata stipulando un contratto di leasing finanziario e a una vendita con retrolocazione.

70. L'importo del corrispettivo da includere nell'utile o nella perdita derivanti dall'eliminazione contabile dell'inve­ stimento immobiliare è determinato conformemente alle disposizioni in materia di determinazione del prezzo dell'operazione di cui ai paragrafi 47-72 dell'IFRS 15. Le successive modifiche dell'importo stimato del corrispettivo incluso nell'utile o nella perdita devono essere contabilizzate secondo le disposizioni in materia di modifiche del prezzo dell'operazione contenute nell'IFRS 15.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

85E L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato il paragrafo 3, lettera b), e i paragrafi 9, 67 e 70. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione

Sotto il titolo «Riferimenti», sono eliminati i riferimenti allo IAS 11 Lavori su ordinazione e allo IAS 18 Ricavi ed è aggiunto il riferimento all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. I paragrafi 13-15, 18-20 e 27 sono modificati ed è aggiunto il paragrafo 28D.

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Rilevazione e valutazione del corrispettivo dell'accordo

13. Il concessionario deve rilevare e valutare i ricavi per i servizi che presta conformemente all'IFRS 15. La natura del corrispettivo ne determina il successivo trattamento contabile. La successiva contabilizzazione del corrispettivo ricevuto come attività finanziaria e come attività immateriale viene descritta nel dettaglio nei paragrafi 23-26.

Servizi di costruzione o miglioria

14. Il concessionario deve contabilizzare i servizi di costruzione o miglioria conformemente all'IFRS 15.

Corrispettivo dato dal concedente al concessionario

15. Se il concessionario fornisce servizi di costruzione o miglioria, il corrispettivo che ha ricevuto o riceverà deve essere rilevato conformemente all'IFRS 15. Il corrispettivo può consistere in diritti su: a) … …

18. Se il concessionario è pagato per i servizi di costruzione in parte con un'attività finanziaria e in parte con un'attività immateriale, è necessario contabilizzare separatamente ciascuna componente del corrispettivo del concessionario. Il corrispettivo ricevuto o da ricevere per entrambe le componenti deve essere rilevato inizialmente conformemente all'IFRS 15.

19. La natura del corrispettivo dato dal concedente al concessionario deve essere determinata con riferimento ai termini del contratto e, quando esista, al diritto contrattuale rilevante. La natura del corrispettivo determina il suo successivo trattamento contabile come descritto nei paragrafi 23-26. Tuttavia, entrambi i tipi di corrispettivo sono classificati come attività derivante da contratto nel periodo di costruzione o miglioria conformemente all'IFRS 15.

Servizi di gestione

20. Il concessionario deve contabilizzare i servizi di gestione conformemente all'IFRS 15.

Elementi forniti al concessionario dal concedente

27. Conformemente al paragrafo 11, non sono rilevati come immobili, impianti e macchinari del concessionario gli elementi dell'infrastruttura ai quali il concedente permette che il concessionario abbia accesso ai fini dell'accordo di servizio. Il concedente può altresì fornire altri elementi al concessionario, che quest'ultimo può tenere o trattare come meglio ritiene. Se tali attività costituiscono parte del corrispettivo che il concedente deve pagare per i servizi non sono contributi pubblici ai sensi dello IAS 20; esse sono invece contabilizzate come parte del prezzo dell'operazione conformemente all'IFRS 15.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

28D L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato la sezione «Riferimenti» e i paragrafi 13-15, 18-20 e 27. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

SIC-27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing

Sotto il titolo «Riferimenti», sono eliminati i riferimenti allo IAS 11 Lavori su ordinazione e allo IAS 18 Ricavi ed è aggiunto il riferimento all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. Il paragrafo 8 e la sezione che segue il titolo «Data di entrata in vigore» sono modificati.

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INTERPRETAZIONE

8. Le disposizioni dell'IFRS 15 devono essere applicate agli eventi e alle circostanze di ogni accordo per determinare quando rilevare come ricavo un compenso che l'entità può ricevere. Fattori quali: l'esistenza di un coinvolgimento residuo sotto forma di significative obbligazioni di fare future necessarie a guadagnare il compenso, il mantenimento di rischi, le condizioni di eventuali accordi di garanzia e il rischio di rimborso del compenso devono essere tenuti in considerazione. Gli indicatori che dimostrano individualmente che la rilevazione dell'intero compenso come ricavo quando ricevuto, se ricevuto all'inizio dell'accordo, è inappro­ priata, includono:

a) …

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato la sezione «Riferimenti» e il paragrafo 8. L'entità deve applicare tali modifiche quando applica l'IFRS 15.

SIC- 32 Attività immateriali — Costi connessi a siti web

Sotto il titolo «Riferimenti», è eliminato il riferimento allo IAS 11 Lavori su ordinazione ed è aggiunto il riferimento all'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti. La sezione che segue il titolo «Data di entrata in vigore» è modificata.

DATA DI ENTRATA IN VIGORE

Lo IAS 1 (rivisto nella sostanza nel 2007) ha modificato la terminologia utilizzata in tutti gli IFRS. Inoltre ha modificato il paragrafo 5. L'entità deve applicare tali modifiche a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1o gennaio 2009 o da data successiva. Se l'entità applica lo IAS 1 (rivisto nella sostanza nel 2007) per un esercizio precedente, tali modifiche devono essere applicate a partire da quell'esercizio precedente.

L'IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, pubblicato nel maggio 2014, ha modificato la sezione «Riferimenti» e il paragrafo 6. L'entità deve applicare la modifica quando applica l'IFRS 15.

16CE2692

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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1906 DELLA COMMISSIONE del 28 ottobre 2016 recante duecentocinquantaseiesima modifica del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Da'esh) e di Al-Qaeda

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, del 27 maggio 2002, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Da'esh) e di Al-Qaeda (1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e l'articolo 7 bis, paragrafo 5, considerando quanto segue: (1) Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 figura l'elenco delle persone, dei gruppi e delle entità a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche a norma del regolamento. (2) Il 25 ottobre 2016 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di modificare tre voci del suo elenco delle persone, dei gruppi e delle entità a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche. Occorre pertanto aggiornare opportunamente l'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Il capo facente funzioni del Servizio degli strumenti di politica estera

(1) GU L 139 del 29.5.2002, pag. 9.

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ALLEGATO

I dati identificativi delle voci seguenti dell'elenco «Persone fisiche» dell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 sono così modificati:

a) la voce «Mohamed Amin Mostafa. Indirizzo: Via della Martinella 132, Parma, Italia. Data di nascita: 11.10.1975. Luogo di nascita: Kirkuk, Iraq. Altre informazioni: soggetto a misura di controllo amministrativo in Italia, la cui scadenza è prevista il 15 gennaio 2012. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 12.11.2003.» è sostituita dalla seguente:

«Mohamed Amin Mostafa. Data di nascita: 11.10.1975. Luogo di nascita: Kirkuk, Iraq. Cittadinanza: irachena. Indirizzo: Via della Martinella 132, Parma, Italia (domicilio). Altre informazioni: soggetto a misura di controllo amministrativo in Italia, la cui scadenza è prevista il 15 gennaio 2012. Data di designazione di cui all'articolo 7 quinquies, paragrafo 2, punto i): 12.11.2003.»;

b) la voce «Hilarion Del Rosario Santos III [alias: a) Akmad Santos; b) Ahmed Islam; c) Ahmad Islam Santos; d) Abu Hamsa; e) Hilarion Santos III; f) Abu Abdullah Santos; g) Faisal Santos; h) Lakay; i) Aki; j) Aqi]. Titolo: Emiro. Indirizzo: 50, Purdue Street, Cubao, Quezon City, Filippine. Data di nascita: 12.3.1966. Luogo di nascita: 686 A. Mabini Street, Sangandaan, Caloocan City, Filippine. Cittadinanza: filippina. N. passaporto: AA780554 (passaporto filippino). Altre informazioni: a) fondatore e leader del Rajah Solaiman Movement e collegato al gruppo Abu Sayyaf; b) in carcere nelle Filippine dal maggio 2011. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 4.6.2008.» è sostituita dalla seguente:

«Hilarion Del Rosario Santos III [alias: a) Akmad Santos; b) Ahmed Islam; c) Ahmad Islam Santos; d) Abu Hamsa; e) Hilarion Santos III; f) Abu Abdullah Santos; g) Faisal Santos; h) Lakay; i) Aki; j) Aqi]. Titolo: Emiro. Indirizzo: 50, Purdue Street, Cubao, Quezon City, Filippine. Data di nascita: 12.3.1966. Luogo di nascita: 686 A. Mabini Street, Sangandaan, Caloocan City, Filippine. Cittadinanza: filippina. N. passaporto: AA780554 (passaporto filippino). Altre informazioni: (a) fondatore e leader del Rajah Solaiman Movement e collegato al gruppo Abu Sayyaf; (b) in carcere nelle Filippine dal maggio 2011. Data di designazione di cui all'articolo 7 quinquies, paragrafo 2, punto i): 4.6.2008.»;

c) la voce «Anas Hasan Khattab [alias: a) Samir Ahmed al-Khayat; b) Hani; c) Abu Hamzah; d) Abu-Ahmad Hadud]. Titolo: Emiro. Data di nascita: 7.4.1986. Luogo di nascita: Damasco, Siria. N. di identificazione nazionale: 00351762055. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 23.9.2014.» è sostituita dalla seguente:

«Anas Hasan Khattab [alias: a) Samir Ahmed al-Khayat; b) Hani; c) Abu Hamzah; d) Abu-Ahmad Hadud]. Titolo: Emiro. Data di nascita: 7.4.1986. Luogo di nascita: Damasco, Siria. Cittadinanza: siriana. Altre informazioni: emiro amministrativo di Al-Nusrah Front for the People of the Levant. Data di designazione di cui all'articolo 7 quinquies, paragrafo 2, punto i): 23.9.2014».

16CE2693

— 340 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1907 DELLA COMMISSIONE del 28 ottobre 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz­ zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (1), visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati (2), in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: (1) Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'im­ portazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento. (2) Il valore forfettario all'importazione è calcolato ciascun giorno feriale, in conformità dell'articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671. (2) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.

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ALLEGATO

Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg) Codice NC Codice dei paesi terzi (1) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 MA 118,3 ZZ 118,3 0707 00 05 TR 147,7 ZZ 147,7 0709 93 10 MA 91,2 TR 154,4 ZZ 122,8 0805 50 10 AR 46,2 CL 67,0 IL 44,6 TR 98,6 UY 84,6 ZA 65,7 ZZ 67,8 0806 10 10 BR 298,0 PE 321,1 TR 142,4 ZA 228,5 ZZ 247,5 0808 10 80 AR 260,6 AU 218,6 BR 119,9 CL 139,2 NZ 135,2 ZA 131,7 ZZ 167,5 0808 30 90 CN 58,1 TR 154,7 ZA 164,5 ZZ 125,8

(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il rego­ lamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori (GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7). Il co­ dice «ZZ» corrisponde a «altre origini».

16CE2694

— 342 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

DECISIONE (PESC) 2016/1908 DEL CONSIGLIO del 28 ottobre 2016 che modifica la decisione 2010/573/PESC concernente misure restrittive nei confronti della dirigenza della regione transdnestriana della Repubblica di Moldova

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29,

vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1) Il 27 settembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/573/PESC (1).

(2) In base a un riesame della decisione 2010/573/PESC, è opportuno prorogare le misure restrittive nei confronti della dirigenza della regione transdnestriana della Repubblica di Moldova fino al 31 ottobre 2017. Il Consiglio effettuerà un riesame della situazione per quanto riguarda le misure restrittive dopo sei mesi.

(3) È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2010/573/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

All'articolo 4 della decisione 2010/573/PESC, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: «2. La presente decisione si applica fino al 31 ottobre 2017. Essa è costantemente riesaminata. È prorogata o modificata, a seconda del caso, qualora il Consiglio ritenga che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti.»

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

1) Decisione 2010/573/PESC del Consiglio, del 27 settembre 2010, concernente misure restrittive nei confronti della dirigenza della regione transdnestriana della Repubblica moldova (GU L 253 del 28.9.2010, pag. 54).

16CE2695

— 343 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

DECISIONE (UE) 2016/1909 DEL CONSIGLIO del 28 ottobre 2016 relativa ai contributi finanziari che gli Stati membri devono versare per finanziare il Fondo europeo di sviluppo, compresa la terza quota per il 2016

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull'Unione europea e il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (1), quale modificato da ultimo («accordo di partenariato ACP-UE»),

visto l'accordo interno tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'UE (2) («accordo interno»), in particolare l'articolo 7, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) 2015/323 del Consiglio, del 2 marzo 2015, recante il regolamento finanziario per l'11o Fondo europeo di sviluppo (3) («regolamento finanziario dell'11o FES»), in particolare l'articolo 21, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Conformemente all'articolo 52 del regolamento finanziario dell'11o FES, il 28 luglio 2016 la Banca europea per gli investimenti ha comunicato alla Commissione le previsioni aggiornate degli impegni e dei pagamenti per gli strumenti da essa gestiti.

(2) A norma dell'articolo 22, paragrafo 1, del regolamento finanziario dell'11o FES, le richieste di contributi utilizzano innanzitutto gli importi per i precedenti fondi europei di sviluppo. È opportuno pertanto presentare una richiesta di fondi a titolo del 10o FES.

(3) Il 24 novembre 2015 il Consiglio ha adottato, su proposta della Commissione, la decisione che fissa come segue il massimale dell'importo annuo del contributo degli Stati membri al FES per il 2016: 3 450 000 000 EUR per la Commissione e 150 000 000 EUR per la Banca europea per gli investimenti.

(4) Con la decisione 2013/759/UE (4) il Consiglio ha adottato il meccanismo di transizione del 12 dicembre 2013 relativo a misure transitorie di gestione del FES dal 1o gennaio 2014 fino all'entrata in vigore dell'11o Fondo europeo di sviluppo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

I contributi individuali al Fondo europeo di sviluppo che gli Stati membri devono versare alla Commissione europea e alla Banca europea per gli investimenti a titolo della terza quota per il 2016 sono riportati nella tabella che figura nell'al­ legato della presente decisione.

I pagamenti di tali contributi possono essere combinati con gli aggiustamenti nell'ambito dell'applicazione della detrazione dei fondi impegnati nell'ambito del meccanismo di transizione, previa comunicazione alla Commissione di un piano di aggiustamento da parte dei singoli Stati membri al momento dell'adozione della terza quota per il 2015.

(1) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3. (2) GU L 210 del 6.8.2013, pag. 1. (3) GU L 58 del 3.3.2015, pag. 17. (4) Decisione 2013/759/UE del Consiglio, del 12 dicembre 2013, relativa a misure transitorie di gestione del FES dal 1o gennaio 2014 fino all'entrata in vigore dell'11o Fondo europeo di sviluppo (GU L 335 del 14.12.2013, pag. 48).

— 344 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK

— 345 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

ALLEGATO

3a quota 2016 (EUR) Ripartizione Stati membri 10o FES % pagata alla Commissione pagata alla BEI 10o FES Totale 10o FES

Belgio 3,53 1 765 000,00 24 710 000,00 26 475 000,00

Bulgaria 0,14 70 000,00 980 000,00 1 050 000,00

Repubblica ceca 0,51 255 000,00 3 570 000,00 3 825 000,00

Danimarca 2,00 1 000 000,00 14 000 000,00 15 000 000,00

Germania 20,50 10 250 000,00 143 500 000,00 153 750 000,00

Estonia 0,05 25 000,00 350 000,00 375 000,00

Irlanda 0,91 455 000,00 6 370 000,00 6 825 000,00

Grecia 1,47 735 000,00 10 290 000,00 11 025 000,00

Spagna 7,85 3 925 000,00 54 950 000,00 58 875 000,00

Francia 19,55 9 775 000,00 136 850 000,00 146 625 000,00

Italia 12,86 6 430 000,00 90 020 000,00 96 450 000,00

Cipro 0,09 45 000,00 630 000,00 675 000,00

Lettonia 0,07 35 000,00 490 000,00 525 000,00

Lituania 0,12 60 000,00 840 000,00 900 000,00

Lussemburgo 0,27 135 000,00 1 890 000,00 2 025 000,00

Ungaria 0,55 275 000,00 3 850 000,00 4 125 000,00

Malta 0,03 15 000,00 210 000,00 225 000,00

Paesi Bassi 4,85 2 425 000,00 33 950 000,00 36 375 000,00

Austria 2,41 1 205 000,00 16 870 000,00 18 075 000,00

Polonia 1,30 650 000,00 9 100 000,00 9 750 000,00

Portogallo 1,15 575 000,00 8 050 000,00 8 625 000,00

Romania 0,37 185 000,00 2 590 000,00 2 775 000,00

Slovenia 0,18 90 000,00 1 260 000,00 1 350 000,00

Slovacchia 0,21 105 000,00 1 470 000,00 1 575 000,00

Finlandia 1,47 735 000,00 10 290 000,00 11 025 000,00

Svezia 2,74 1 370 000,00 19 180 000,00 20 550 000,00

Regno Unito 14,82 7 410 000,00 103 740 000,00 111 150 000,00

Totale UE-27 100,00 50 000 000,00 700 000 000,00 750 000 000,00

16CE2696

— 346 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1910 DELLA COMMISSIONE del 28 ottobre 2016 relativa all'equivalenza degli obblighi di informativa di taluni paesi terzi in materia di pagamenti a favore dei governi agli obblighi previsti dal capo 10 della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativa ai bilanci d'esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese, recante modifica della direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e abrogazione delle direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio (1), in particolare l'articolo 47,

vista la direttiva 2004/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2004, sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato e che modifica la direttiva 2001/34/CE (2), in particolare l'articolo 6,

considerando quanto segue:

(1) Lo scopo della valutazione dell'equivalenza di cui all'articolo 46 della direttiva 2013/34/UE è ridurre gli oneri amministrativi ed evitare i problemi di doppia informativa per le grandi imprese e per tutti gli enti di interesse pubblico attivi nelle industrie estrattive o nell'utilizzo di aree forestali primarie che redigono e mettono a disposizione del pubblico relazioni sui pagamenti ai governi a norma dell'articolo 42 della direttiva 2013/34/UE. A norma dell'articolo 6 della direttiva 2004/109/CE anche gli emittenti operanti nell'industria estrattiva o forestale primaria sono tenuti a predisporre su base annua una relazione sui pagamenti effettuati ai governi conformemente al capo 10 della direttiva 2013/34/UE.

(2) L'articolo 46 della direttiva 2013/34/UE esenta le imprese attive nell'industria estrattiva e le imprese attive nell'u­ tilizzo di aree forestali primarie dal redigere e dal mettere a disposizione del pubblico una relazione sui pagamenti ai governi conformemente agli obblighi del capo 10 della stessa direttiva, nella misura in cui i pagamenti in questione siano da loro resi pubblici conformemente a obblighi di informativa equivalenti previsti dalla legislazione di paesi terzi. Gli obblighi di informativa di paesi terzi possono de facto ricadere sull'impresa madre per via delle imprese figlie. In tal caso le imprese presenterebbero una relazione in determinati paesi terzi per i loro pagamenti soggetti agli obblighi di informativa di tali paesi terzi considerati equivalenti. Per tutti gli altri pagamenti le imprese presenterebbero una relazione in applicazione degli obblighi in materia stabiliti dalla normativa dell'Unione. Le imprese interessate dovrebbero comunque rispettare l'obbligo di pubblicare la relazione secondo le modalità previste dalla legislazione di ogni Stato membro conformemente al capo 2 della direttiva 2009/101/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (3), compreso il periodo di tempo fissato dagli Stati membri per la pubblica disponibilità dei documenti.

(3) L'equivalenza degli obblighi di informativa dei paesi terzi dovrebbe essere valutata alla luce dei criteri di cui all'articolo 46, paragrafo 3, della direttiva 2013/34/UE. I criteri riguardano in particolare le imprese destinatarie, i destinatari dei pagamenti, i pagamenti considerati, l'attribuzione dei pagamenti considerati, la ripartizione dei pagamenti considerati, gli elementi che danno avvio all'informativa su base consolidata, i mezzi usati per l'infor­ mativa, la frequenza dell'informativa e le misure antievasione.

(4) Il Canada ha adottato gli obblighi di informativa sui pagamenti ai governi [con l'Extractive Sector Transparency Measures Act del 22 giugno 2015 e le relative Technical Reporting Specifications (specifiche tecniche per l'infor­ mativa)]. Tenuto conto dei criteri di cui all'articolo 46, paragrafo 3, della direttiva 2013/34/UE, tali obblighi di informativa producono risultati sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti dalle disposizioni del capo 10 della

(1) GU L 182 del 29.6.2013, pag. 19. (2) GU L 390 del 31.12.2004, pag. 38. (3) Direttiva 2009/101/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati membri, alle società a mente dell'articolo 48, secondo comma, del trattato per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi (GU L 258 dell'1.10.2009, pag. 11).

— 347 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98

direttiva 2013/34/UE e dell'articolo 6 della direttiva 2004/109/CE. Tali obblighi riguardano imprese ed emittenti che operano solo nell'industria estrattiva. È opportuno pertanto concludere che gli obblighi di informativa del Canada riguardanti i pagamenti ai governi da parte delle imprese e degli emittenti dovrebbero essere considerati equivalenti agli obblighi del capo 10 della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda unicamente le attività nell'in­ dustria estrattiva. (5) Il riesame periodico degli obblighi di informativa applicabili nei paesi terzi in materia di pagamenti ai governi, che costituiscono l'oggetto della presente decisione, non pregiudica la possibilità della Commissione di intraprendere una revisione specifica, qualora gli sviluppi in materia le impongano una nuova valutazione dell'e­ quivalenza accordata dalla presente decisione. La nuova valutazione potrebbe determinare l'abrogazione della presente decisione.

(6) Le misure previste dalla presente decisione sono conformi al parere del comitato di cui all'articolo 50, paragrafo 1, della direttiva 2013/34/UE,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Ai fini dell'articolo 47 della direttiva 2013/34/UE e dell'articolo 6 della direttiva 2004/109/CE, gli obblighi di informativa dei paesi terzi elencati nell'allegato della presente decisione applicabili alle imprese e agli emittenti operanti nell'industria estrattiva, di cui all'articolo 41, paragrafo 1, della direttiva 2013/34/UE, sono considerati equivalenti agli obblighi previsti dal capo 10 della direttiva 2013/34/UE sui pagamenti a favore dei governi.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 28 ottobre 2016

Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER

ALLEGATO

ELENCO DEI PAESI TERZI AI FINI DELL'ARTICOLO 1 (IMPRESE ED EMITTENTI OPERANTI NELL'INDUSTRIA ESTRATTIVA)

(1) Canada

16CE2697

— 348 — 29-12-2016 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 2a Serie speciale - n. 98 RETTIFICHE

Rettifica del regolamento (UE) n. 1368/2014 della Commissione, del 17 dicembre 2014, recante modifica del regolamento (CE) n. 987/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e del regolamento (UE) n. 1372/2013 della Commissione, che modifica il regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e il regolamento (CE) n. 987/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004

(Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 366 del 20 dicembre 2014)

Pagina 15, articolo 1: anziché: «Articolo 1 1) L'allegato 1 è così modificato: a) la sezione “DANIMARCA-ITALIA” è soppressa. 2) Nella sezione “FRANCIA-LUSSEMBURGO”, la lettera b) è sostituita dalla seguente: “b) Lo scambio di lettere del 17 luglio e del 20 settembre 1995 riguardante le modalità di compensazione dei crediti reciproci a norma degli articoli 93, 95 e 96, del regolamento (CEE) n. 574/72 e lo scambio di lettere del 10 luglio e 30 agosto 2013”.» leggasi: «Articolo 1 L'allegato 1 del regolamento (CE) n. 987/2009 è così modificato: a) la sezione “DANIMARCA-ITALIA” è soppressa; b) nella sezione “FRANCIA-LUSSEMBURGO”, la lettera b) è sostituita dalla seguente: “b) Lo scambio di lettere del 17 luglio e del 20 settembre 1995 riguardante le modalità di compensazione dei crediti reciproci a norma degli articoli 93, 95 e 96, del regolamento (CEE) n. 574/72 e lo scambio di lettere del 10 luglio e 30 agosto 2013”.»

16CE2698

Rettifica del regolamento (CE, Euratom) n. 723/2004 del Consiglio, del 22 marzo 2004, che modifica lo statuto dei funzionari delle Comunità europee e il regime applicabile agli altri agenti di dette Comunità

(Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 124 del 27 aprile 2004)

Pagina 22, allegato I, punto 58) (riguardante l'articolo 59, paragrafo 2): anziché: «2. Se le assenze per malattia di durata non superiore a tre giorni superano, nello spazio di dodici mesi, un totale di 12 giorni, …»

leggasi: «2. Se le assenze per malattia senza un certificato medico di durata non superiore a tre giorni superano, nello spazio di dodici mesi, un totale di 12 giorni, …».

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VITTORIA ORLANDO, redattore DELIA CHIARA, vice redattore

(WI-GU- 2016 -GUE- 098 ) Roma, 2016 - Istituto Poligrafi co e Zecca dello Stato S.p.A.

— 349 — pagina bianca pagina bianca pagina bianca pagina bianca MODALITÀ PER LA VENDITA

La «Gazzetta Ufficiale» e tutte le altre pubblicazioni dell’Istituto sono in vendita al pubblico:

— presso JMQVOUPWFOEJUBEFMMh*TUJUVUPJOQJB[[B(7FSEJ 3PNB 06-85 — presso le librerie concessionarie riportate nell’elenco consultabile suJ TJUJ XXX.JQ[TJUF XXXHB[[FUUBVGGJDJBMFJU L’Istituto conserva per la vendita le Gazzette degli ultimi 4 anni fino ad esaurimento. Le richieste per corrispondenza potranno essere inviate a: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato4Q" 7FOEJUB(B[[FUUB6GGJDJBMF Via Salaria, 1 00138 Roma fax: 06-8508-3466 e-mail: [email protected] Bvendo cura di specificare nell’ordine, oltre al fascicolo di GU richiesto, l’indirizzo di spedizione e di fatturazione (se diverso) ed indicando i dati fiscali (codice fiscale e partita IVA, se titolari) obbligatori secondo il DL 223/2007. L’importo della fornitura, maggiorato di un contributo per le spese di spedizione, sarà versato in contanti alla ricezione. *$==(77$ 8)),&,$/( '(//$5(38%%/,&$,7$/,$1$

CANONI DI ABBONAMENTO (salvo conguaglio) validi a partire dal 1° OTTOBRE 2013

GAZZETTA UFFICIALE - PARTE I (legislativa) CANONE DI ABBONAMENTO Tipo A Abbonamento ai fascicoli della serie generale, inclusi tutti i supplementi ordinari: (di cui spese di spedizione  257,04) - annuale  438,00 (di cui spese di spedizione  128,52) - semestrale  239,00 Tipo B Abbonamento ai fascicoli della serie speciale destinata agli atti dei giudizi davanti alla Corte Costituzionale: (di cui spese di spedizione  19,29) - annuale  68,00 (di cui spese di spedizione  9,64) - semestrale  43,00 Tipo C Abbonamento ai fascicoli della serie speciale destinata agli atti della UE: (di cui spese di spedizione  41,27) - annuale  168,00 (di cui spese di spedizione  20,63) - semestrale  91,00 Tipo D Abbonamento ai fascicoli della serie destinata alle leggi e regolamenti regionali: (di cui spese di spedizione  15,31) - annuale  65,00 (di cui spese di spedizione  7,65) - semestrale  40,00 Tipo E Abbonamento ai fascicoli della serie speciale destinata ai concorsi indetti dallo Stato e dalle altre pubbliche amministrazioni: (di cui spese di spedizione  50,02) - annuale  167,00 (di cui spese di spedizione  25,01)* - semestrale  90,00 Tipo F Abbonamento ai fascicoli della serie generale, inclusi tutti i supplementi ordinari, e dai fascicoli delle quattro serie speciali: (di cui spese di spedizione  383,93)* - annuale  819,00 (di cui spese di spedizione  191,46) - semestrale  431,00

N.B.: L’abbonamento alla GURI tipo A ed F comprende gli indici mensili

CONTO RIASSUNTIVO DEL TESORO Abbonamento annuo (incluse spese di spedizione)  56,00

PREZZI DI VENDITA A FASCICOLI (Oltre le spese di spedizione) Prezzi di vendita: serie generale  1,00 serie speciali (escluso concorsi), ogni 16 pagine o frazione  1,00 fascicolo serie speciale, concorsi, prezzo unico  1,50 supplementi (ordinari e straordinari), ogni 16 pagine o frazione  1,00 fascicolo Conto Riassuntivo del Tesoro, prezzo unico  6,00 I.V.A. 4% a carico dell’Editore

PARTE I - 5ª SERIE SPECIALE - CONTRATTI PUBBLICI (di cui spese di spedizione  129,11)* - annuale  302,47 (di cui spese di spedizione  74,42)* - semestrale  166,36

GAZZETTA UFFICIALE - PARTE II (di cui spese di spedizione  40,05)* - annuale  86,72 (di cui spese di spedizione  20,95)* - semestrale  55,46

Prezzo di vendita di un fascicolo, ogni 16 pagine o frazione (oltre le spese di spedizione)  1,01 (€ 0,83 + IVA)

Sulle pubblicazioni della 5° Serie Speciale e della Parte II viene imposta I.V.A. al 22%. 4JSJDPSEBDIF JOBQQMJDB[JPOFEFMMBMFHHFEFMEJDFNCSFBSUJDPMPDPNNB HMJFOUJEFMMP4UBUPJWJTQFDJGJDBUJTPOPUFOVUJBWFSTBSFBMM*TUJUVUP TPMP MB RVPUB JNQPOJCJMF SFMBUJWB BM DBOPOF EJ BCCPOBNFOUP TPUUPTDSJUUP 1FS VMUFSJPSJ JOGPSNB[JPOJ DPOUBUUBSF MB DBTFMMB EJ QPTUB FMFUUSPOJDB BCCPOBNFOUJ!HB[[FUUBVGGJDJBMFJU RACCOLTA UFFICIALE DEGLI ATTI NORMATIVI Abbonamento annuo  190,00 Abbonamento annuo per regioni, province e comuni - SCONTO 5%  180,50 Volume separato (oltre le spese di spedizione)  18,00

I.V.A. 4% a carico dell’Editore

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N.B. - La spedizione dei fascicoli inizierà entro 15 giorni dall'attivazione da parte dell'Ufficio Abbonamenti Gazzetta Ufficiale.

RESTANO CONFERMATI GLI SCONTI COMMERCIALI APPLICATI AI SOLI COSTI DI ABBONAMENTO

* tariffe postali di cui alla Legge 27 febbraio 2004, n. 46 (G.U. n. 48/2004) per soggetti iscritti al R.O.C. *45-410600161229* € 23,00