XVII LEGISLATURA

Documentazione per l’attività internazionale

INCONTRO DELLA PRESIDENTE DELLA CAMERA, LAURA BOLDRINI, CON L'AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DEL , S.E. SIG.RA TEHMINA JANJUA Roma, 10 febbraio 2014

n. 109

Camera dei deputati XVII LEGISLATURA

Documentazione per l’attività internazionale

INCONTRO DELLA PRESIDENTE DELLA CAMERA, LAURA BOLDRINI, CON L'AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DEL PAKISTAN, S.E. SIG.RA TEHMINA JANJUA Roma, 10 febbraio 2014

n. 109

A cura del Servizio Rapporti Internazionali (Tel. 9515). ______I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l’attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

I N D I C E

NOTA DI SINTESI ...... Pag. 1

BIOGRAFIA DELL'AMBASCIATORE DEL PAKISTAN, S.E. EHMINA JANJUA ...... ………………………….. “ 11

SCHEDA SUL PAKISTAN Dati geopolitici...... “ 13 Quadro istituzionale ...... “ 14 Quadro politico...... “ 17 Politica estera ...... “ 19 Rapporti con l’Unione Europea ...... “ 22 Focus di politica interna ed estera ...... “ 25 Quadro economico...... “ 30

RAPPORTI BILATERALI...... “ 33 Allegati Pakistan- Strategic Engagement Plan...... “ 45 Principali accordi ed intese intergovernative firmate...... “ 51

RAPPORTI PARLAMENTARI ITALIA - PAKISTAN ...... ……………. “ 53

NOTA DI SINTESI

La Signora Tehmina Janjua, Ambasciatore del Pakistan in Italia, , San Marino e Slovenia dal 2012, ha chiesto di incontrare la Presidente Boldrini, non solo per ragioni protocollari, ma anche per promuovere lo sviluppo dei rapporti parlamentari.

Molteplici sono le questioni rilevanti di comune interesse.

 Si ricorda, in primo luogo, che il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Pakistan, Sardar Ayaz SADIQ, all’indomani del suo insediamento, ha invitato (con lettera del 16 luglio 2013) la Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Laura Boldrini, a recarsi in visita nel Paese a capo di una delegazione di deputati, tenendo conto che nel 2013 si è celebrato il 65mo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

 Il nostro Ambasciatore ad Islamabad, Adriano Chiodi Cianfarani, ha inoltre comunicato (con nota del 5 febbraio 2014) che lo Speaker Sadiq ha reiterato l’invito rivolto alla Presidente Boldrini a recarsi in visita in Pakistana ed ha espresso il desiderio di incontrarla a latere dell’Assemblea della UIP (che si terrà a Ginevra dal 16 al 20 marzo 2014) il 17 marzo prossimo, alla quale tuttavia la Presidente non potrà prendere parte in ragione del serrato calendario dei lavori dell’Assemblea.

 In generale si auspica da parte pakistana una intensificazione delle relazioni parlamentari a. sia attraverso lo scambio di delegazioni parlamentari: l’ultima visita di una delegazione parlamentare pakistana risale infatti al 2011, mentre una delegazione della Commissione Esteri della Camera ha compiuto una visita in Pakistan il 24 giugno 2010;

b. sia mediante la ricostituzione della sezione UIP; sul versante pakistano ci è stato comunicato dall’Ambasciatore, con lettera del 6 dicembre 2013, che è stato ricostituito il Gruppo di amicizia con l’Italia, presieduto dallo stesso Speaker della Assemblea Nazionale, Sardar Ayaz Sadiq, e composto da 17 deputati di tutte le parti politiche. Analogo gruppo è stato costituito presso il Senato pakistano ed è presieduto dal Presidente Syed Nayyer Hussai Bokhari. La sezione italiana (il Pakistan rientra nella sezione di amicizia Italia-Asia Meridionale) invece non è stata ancora ricostituita (era presieduta dal sen. Antonio Gentile - PdL, ora appartenente al gruppo Nuovo Centrodestra e Segretario di Presidenza del Senato);

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 Per quel che riguarda lo sviluppo dei rapporti parlamentari, è opportuno ricordare che il Pakistan costituisce uno dei Paesi di primario interesse per la Camera dei Deputati nell’ambito dei Paesi asiatici, come dimostra il fatto che nella XVI legislatura fosse previsto un incarico individuale di coordinamento dei rapporti parlamentari con l’Assemblea nazionale del Pakistan per l’arco della legislatura, che venne assegnato all’on. Margherita Boniver, che aveva anche l’incarico di coordinare i rapporti con l’, attualmente attribuito alla Vice Presidente Marina Sereni, la quale potrebbe pertanto essere incaricata di coordinare anche i rapporti con il Pakistan, considerando lo stretto collegamento esistente tra i due Paesi.

 Invece, l’attività dell’Associazione di Amicizia e Cooperazione Italia- Pakistan, presieduta da Rocco Buttiglione, pur facilitando le relazioni tra i due Paesi, è di carattere privato. Una delegazione mista (imprenditori e parlamentari) di tale Associazione, sotto il cappello ISIAMED, effettuerà prossimamente una visita in Pakistan.

 Sempre per quanto riguarda la UIP, è opportuno ricordare che il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Pakistan ha inviato, il 5 settembre 2013, una lettera alla Presidente Boldrini con la quale si chiede di sostenere la candidata pakistana, sig.ra Shazia Z. Rafi1, alla carica di Segretario Generale dell’Unione Interparlamentare, le cui elezioni sono previste il 20 marzo 2014, mentre la relativa selezione avrà luogo il 15 marzo, il giorno prima l’inizio della 130° Assemblea UIP, che si terrà a Ginevra dal 16 al 20 marzo prossimo (la richiesta è stata reiterata con nota dell’Ambasciata pakistana del 10 gennaio 2014). Corre, tuttavia, l’obbligo di segnalare che è candidata alla medesima carica l’italiana Barbara Contini. Si ricorda, inoltre, che il Pakistan aveva attivamente sostenuto l’elezione dell’on. a Presidente dell’Unione interparlamentare. In ogni caso, la decisione su tale questione compete al Gruppo italiano della UIP, presieduto dall’on. Antonio Martino.

 Una occasione di sviluppo dei rapporti parlamentari sarà rappresentata dalla prossima riunione ASEP, l’8°, che si terrà presso la Camera dei Deputati in occasione della Presidenza italiana dell’Unione europea, nella seconda metà del 2014, approssimativamente il 6-7 ottobre. Si auspica una partecipazione del Parlamento pakistano.

1 Fra gli incarichi professionali della sig.ra Rafi, figura quello, dal 1996, di Segretario Generale dell’associazione Parlamentarians for Global Action. Il Presidente Sadiq ha inoltre sottolineato che, se eletta, la signora Rafi sarebbe la prima donna di religione musulmana e di un paese non europeo a ricoprire tale prestigioso incarico.

2  Da parte pakistana si è avanzata la richiesta di dare attuazione al protocollo di partenariato strategico (Stategic Engagement Plan), firmato a Roma dal Ministro Terzi e dal Ministro degli Esteri del Pakistan, Hina Rabbani Khar, il 1° febbraio 2013, che prefigura un’interazione parlamentare attraverso: a) Scambi di visite di membri dei Gruppi di amicizia; b) Incontri regolari tra i parlamentari dei due Paesi a latere delle riunioni delle grandi Organizzazioni multilaterali quali l’Unione interparlamentare, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed i Parliamentarians for Global action, e via seguitando. Le predette clausole sono state inserite nel Protocollo senza consultare il Parlamento. Per parte sua la Camera dei Deputati, come si è già detto in precedenza, è vivamente interessata a continuare lungo il trend di sviluppo delle relazioni parlamentari, già avviato nelle precedenti legislature.

 Al fine di strutturare e di potenziare tali relazioni si potrebbe dare comunque predisporre un Memorandum of understanding, il cui testo è in via di elaborazione.

 Il 17 dicembre 2013 è pervenuta una ulteriore lettera dello Speaker Sardar Ayaz Sadiq, per ringraziare la Presidente Boldrini per il sostegno dato dall’Italia al Pakistan nell’ottenimento di status di Paese GSP+ (Sistema di Preferenze Tariffarie Generalizzate) all’interno dell’UE, che prevede l’accesso del Pakistan, a partire dal 1° gennaio 2014, ad un Sistema che garantisce accesso preferenziale al mercato unico europeo (dazio zero su più di 6000 linee tariffarie), il cui Atto Delegato della Commissione è stato approvato dal Parlamento europeo il 12 dicembre 2013 il Parlamento Europeo. La suddetta approvazione è stata accolta come un successo del Governo Sharif il quale, avendo posto il rilancio dell'economia del Paese come priorità assoluta della propria agenda, aveva indicato nel SPG+ uno strumento fondamentale per la ripresa del comparto industriale, in cui il tessile è il principale settore sia per fatturato che per forza lavoro impiegata2.

2 Il Ministro del Commercio, Dastaghir Khan, uno dei principali protagonisti del 'lobbying' pakistano nei confronti dell'UE, che in un tour di capitali europee il 28 ottobre 2013 ha visitato Roma effettuando una “Country presentation”, ha ricordato che le esportazioni all'UE (al 90% prodotti tessili) si sono attestate nel 2012 su 6 miliardi di dollari ed ha previsto un incremento di almeno un miliardo per il 2014, grazie all'approvazione del SPG+. Lo stesso Ministro non ha mancato di sottolineare il forte apprezzamento pakistano per quei paesi, tra cui l'Italia, che hanno dato un sostanziale sostegno all'accesso del Pakistan al SPG+ (in termini procedurali, il nostro Paese si era astenuto sul punto in Consiglio dei Ministri UE), prevedendo incrementi negli ordinativi di macchine tessili, soprattutto da paesi quali Cina, Italia, Germania e Giappone.

3  La concessione del SPG+ al Pakistan profila delle ricadute economiche che possono risultare scarsamente convenienti per il sistema Italia. Il sostegno italiano tuttavia si è ispirato ai sentimenti di amicizia che legano i due Paesi. Si auspica pertanto un rinnovato e più stringente impegno pakistano per un positivo sbocco del “caso Lo Porto” rapito due anni fa a Lutan.

Il rapimento del cooperante impegnato nell’aiuto umanitario Giovanni Lo Porto

Il cooperante impegnato nell’aiuto umanitario Giovanni Lo Porto è stato rapito a Multan (Pakistan) insieme al collega tedesco Bernd Muehelbeck il 19 gennaio 2012. L'unica notizia sui rapiti è trapelata più di un anno fa. Si tratta di un video in cui Bernd Muehlenbeck, rapito insieme a Lo Porto, chiede al governo tedesco di fare il possibile per la loro liberazione. "Possono ucciderci in qualsiasi momento. Non sappiamo quando. Può essere oggi, domani, tra tre giorni", ha detto il cooperante tedesco nel video. Giovanni non compare nel video, ma il fatto che il suo collega parli al plurale ha fatto sperare sul fatto che fosse ancora in vita. Da allora, però, non si e' saputo più nulla. Il 14 novembre 2013, un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle ha presentato al Parlamento un'interrogazione a risposta scritta (4-02531, primo firmatario Rizzetto) per avere notizie e aggiornamenti da parte del Governo italiano sullo stato delle operazioni in corso per il rilascio di Lo Porto. Finora l'interrogazione non ha ancora ricevuto risposta. La Farnesina ha chiesto il massimo riserbo per facilitare le operazioni per la liberazione. Richiesta che è stata scrupolosamente rispettata sia dalla famiglia di Lo Porto che da amici e colleghi. A più di un anno dal sequestro, nell'estate 2013, i coordinamenti delle Ong (Aoi, Cini, Link2007, Concord Italia, Agire) che si occupano di cooperazione allo sviluppo ed emergenza hanno inviato una lettera al ministro degli Esteri, Emma Bonino, per sollecitare il massimo impegno delle istituzioni per la liberazione di Giovanni. A ottobre un altro appello è stato lanciato al Presidente della Repubblica, , e al premier Enrico Letta per un impegno forte del governo sulla vicenda. In entrambi i casi, le istituzioni hanno risposto che si sta facendo il massimo sforzo per giungere a una conclusione positiva del sequestro.

 In generale, il Governo pakistano tenta di rilanciare il dialogo politico con l’UE, in un’ottica di partenariato strategico di lungo periodo, le cui basi sono state gettate nel II Summit UE-Pakistan (Bruxelles, giugno 2010), il cui quadro è definito dal “Five Year Engagement Plan”, documento strategico concordato alla fine del 2011 e adottato dal Consiglio Affari Esteri UE il 23 gennaio 2012 e la cui attuazione è stata affidata ad un Piano di Implementazione tuttora in discussione tra i partners (l’Italia ha espresso il proprio interesse ad agire da focal point in loco per il dialogo in materia di contrasto alla droga).

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 Inoltre, l’UE è tra i primissimi partner del Pakistan per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo. Il Multi Indicative Programme per il 2011- 13 destina al Paese 225 milioni di euro per il triennio.

 Si sottolinea infine l’importanza che riveste il Pakistan per la Cooperazione allo sviluppo italiana, per la quale è un Paese prioritario. Il nostro portafoglio totale ammonta al momento a oltre 210 milioni di euro (approssimativamente, oltre 117 milioni di euro in crediti di aiuto, 80 milioni di euro per la conversione del debito, 4 milioni di euro al Multi Donor Trust Fund di BM), cui si aggiungono i contributi multilaterali. Si segnalano in particolare: a) il credito d’aiuto per lo sviluppo rurale nelle province al confine afgano (40 meuro): annunciato a Tokyo nel 2009 in occasione della Conferenza dei Donatori (in fase di avvio). b) Il credito d’aiuto per la formazione professionale in Khyber Pakhtunkhwa (20 meuro) c) Il credito d’aiuto post alluvioni (57,75 meuro)

 Il Pakistan ha già annunciato la sua partecipazione all’Expo 2015 di Milano3 e l’Ambasciatore è il Commissario governativo.

 Ci si compiace per la collaborazione realizzata tra Italia e Pakistan riguardo alla reciproca rappresentanza in seno al Consiglio di Sicurezza. Infatti, anche grazie al voto italiano il Pakistan è stato eletto membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle NU per il biennio 2012-13. Tale appoggio si è basato sull’accordo di reciproco sostegno con la nostra candidatura al CdS per il mandato 2017-18.

 Sul piano regionale è da apprezzare la forte volontà del Governo Sharif di ricomporre i due tradizionali fronti di criticità del Pakistan: quello con l’India e quello con l’Afghanistan. Per quanto riguarda quest’ultimo, un segno evidente è rappresentato dallo scambio di visite che ha caratterizzato l’avvio del nuovo Governo (quella del Presidente Karzai ad Islamabad il 26 e 27 agosto 2013, cui ha fatto seguito quella di Sharif a Kabul lo scorso 30 novembre 2013), che sono apparse importanti da più punti di vista: per aver confermato l'impegno di entrambi i leader a voler tenere vivo il dialogo; per l’apparente coincidenza di vedute su alcuni temi importanti per le dinamiche regionali

3 con un padiglione “self-built” delle dimensioni di 1.175 m2 (in cui il Paese si fa autonomamente carico della costruzione, dell’allestimento e della gestione), opzione preferita rispetto alla partecipazione nell’ambito del Cluster del Riso (in cui avrebbe potuto beneficiare del Programma di assistenza). Lo spazio espositivo pakistano si collocherà in prossimità dell’ingresso est al sito dell’Esposizione.

5 (reciproco rispetto della sovranità, interesse ad un Afghanistan stabile, processo di riconciliazione nazionale); per il desiderio di promuovere l'interscambio commerciale ed energetico.

 Ulteriore passaggio dell’impegno del Pakistan nei confronti del“cambio di linea” si è avuto nel corso della Trilaterale Afghanistan-Pakistan- Regno Unito tenutasi a Londra il 29 ottobre 2013 a margine del World Islamic Economic Forum: Sharif e Karzai hanno infatti discusso sul dialogo con i Talebani e sul ruolo che il Pakistan potrebbe svolgere in tale ambito. In proposito, Sharif avrebbe confermato l'impegno del suo governo a facilitare il dialogo tra l'High Peace Council e i Talebani afghani presenti in Pakistan. In tema di sicurezza per le prossime elezioni presidenziali, da parte pakistana è stata inoltre manifestata piena disponibilità a collaborare con le Autorità afghane, in particolare dissuadendo (per quanto possibile) i Talebani su cui hanno influenza dal condurre attacchi o intimidazioni contro le stazioni di voto nelle province afghane di confine ed evitando infiltrazioni dal Pakistan di elementi ostili allo sviluppo del processo democratico in Afghanistan.

 Per quanto riguarda la Diaspora afghana, si segnala che vi sono: a) 1,6 milioni afghani ospitati in Pakistan4 su 2,6 milioni di afghani ospitati in 82 Paesi diversi (pari al 25 % del totale dei rifugiati nel mondo); b) dislocati in 76 campi di cui 75 lungo i confini con Afghanistan (Khyber Pakhtunkhwa e Balochistan)

 Per qual che concerne i Diritti e le libertà fondamentali, la tutela delle minoranze rimane problematica e si registrano discriminazioni ed episodi di violenza settaria e religiosa in tutto il Paese.

 Per quanto riguarda la Condizione femminile, si segnalano: a) 10.703 denunce di violenze sessuali in tutte le province del Paese5 dal settembre 2008 al settembre 2013. b) Stragrande maggioranza (8.806) nella provincia del Punjab. c) Si aggiungono i casi di matrimoni forzati (di cui è stata recentemente vittima una bambina di sei anni) che vengono imposti alle donne per motivi religiosi o per placare litigi e faide tra vari clan.

4 rapporto UN High Commissioner for Refugees settembre 2013. 5 dati resi noti dalla polizia pakistana il 10 ottobre 2013

6  Si ricorda che il 20 novembre 2013 vi è stato il conferimento del premio da parte della Conferenza dei Presidenti dei gruppi del Parlamento europeo a Malala Yousafzai, ragazza pakistana ferita gravemente per la sua determinazione a recarsi a scuola nonostante le minacce ricevute dai talebani6, Nel suo discorso Malala ha rivolto un appello ai Paesi europei affinché vengano in aiuto dell’Asia e del Pakistan per l’educazione e lo sviluppo.

 La comunità pakistana presente in Italia è significativa (circa 90.000 sono i cittadini pakistani legalmente residenti ed il loro numero è in continua crescita) e ciò rappresenta un punto di forza delle relazioni fra Italia e Pakistan. a) In massima parte sono lavoratori agricoli ed industriali che affluiscono in Italia verso le città del centro-nord (Brescia, Bologna, Roma), ma non mancano commercianti ed imprenditori. b) Ragguardevole è il numero degli studenti universitari: oltre 680 nell’anno 2011-2012), prevalentemente rivolti alle Facoltà di Ingegneria (oltre 400 iscritti al Politecnico di Torino e 60 a quello di Milano). c) Esiguo è il numero (un centinaio) dei detenuti pakistani nelle nostre carceri e ciò testimonia la presenza di una comunità poco problematica. d) Buona la collaborazione con Islamabad per il rimpatrio degli irregolari. e) Dal 2004 il Paese beneficia di quote riservate nel decreto Flussi per lavoratori non stagionali e dal 2007 concorre alla quota d’ingresso per lavoro stagionale (nel 2012, 35.000 ingressi per lavoratori extracomunitari stagionali).

 L’interscambio bilaterale è notevolmente cresciuto negli ultimi anni e nel 2011 ha toccato la cifra record di oltre un miliardo e 75 milioni di euro. Nello stesso anno le nostre esportazioni sono diminuite, mentre è proseguito il trend di crescita del nostro import. Nel 2012 l’Italia è risultata essere il terzo partner commerciale del Pakistan tra i paesi UE (dopo Regno Unito e Germania e prima di Francia, Olanda e Spagna) e tra i primi dieci a livello mondiale.

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6 Malala è sopravvissuta ad attentato ed il suo coraggio è stato esaltato dal Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz nella conferenza stampa con cui ha comunicato l’intenzione di attribuire il Premio Sakharov alla studentessa. Il conferimento del prestigioso premio a Malala è stato criticato dal portavoce dei talebani pakistani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP), Shahidullah Shalid, che, nel minacciare nuovamente di morte la ragazza, ha dichiarato che Malala non ha fatto nulla per meritare un simile premio.

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Situazione interna

Il Pakistan, sesto Paese più popoloso del mondo (circa 190 milioni di abitanti) si colloca in al secondo posto al mondo per numero di musulmani dopo l’Indonesia; è membro fondatore della Conferenza Islamica, fa parte della South Asian Association for Regional Cooperation, delle Nazioni Unite, del WTO, del Gruppo dei 77; è il principale alleato non NATO degli Usa ed è uno Stato dotato di armi nucleari. Insieme ad India ed Israele non ha firmato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.

Elezioni 2013 e Governo Sharif

16 marzo 2013: per la prima volta nella storia del Paese, un Parlamento ed un Governo democraticamente eletti si sono sciolti costituzionalmente nel giorno della loro scadenza naturale 11 maggio 2013: nuove elezioni. Le elezioni si sono svolte in maniera soddisfacente, secondo l’avviso unanime. L’Unione europea ha inviato una missione di osservazione che ha reso un giudizio positivo sulle modalità di esecuzione delle operazioni elettorali e sulla partecipazione registrata. Si segnala che il Partito popolare pachistano (PPP), lo storico partito dei Bhutto, che ha perso le elezioni di maggio, ha boicottato il voto. 1° giugno: insediamento nuova Assemblea Nazionale; fiducia al leader del partito di centro-destra, il Pakistan Muslim League Nawaz (PML-N), Muhammad Nawaz Sharif, quale nuovo Primo Ministro, con una maggioranza di 244 voti su 317 parlamentari presenti, sostenuto da tutti i partiti minori, mentre PPP ed il Movimento Pakistano per la Giustizia (PTI), centrista e nazionalista, di Imran Khan, entrambi all'opposizione, hanno invece presentato simbolicamente propri candidati, votati dai soli partiti di riferimento. Si segnala che nel 2015 si avranno le elezioni per il rinnovo parziale del Senato.

Il Programma del Governo Sharif: Il programma di Sharif si caratterizza per un approccio favorevole agli ambienti economici (il sostegno dell’imprenditoria pakistana al PML durante la campagna elettorale è stato molto netto). Sharif si pone l’obiettivo di risollevare il Paese dalla grave crisi economica che lo colpisce, che si manifesta con una cronica penuria di approvvigionamenti energetici e con scarsità di fondi di valuta estera, che mette a rischio la capacità di importazioni del Paese.

Sfide che attendono il nuovo Governo:  riforme dell'economia e del settore energetico ormai al collasso: le imprese del Punjab che ricevono l'erogazione di elettricità per 4-5 ore al giorno e blackout quotidiani di 12 ore anche a Islamabad;

8  negoziati con il Fondo Monetario Internazionale,  riforma del sistema fiscale anche con misure impopolari,  situazione fallimentare delle imprese di Stato,  instabile situazione di sicurezza e di ordine pubblico: terreno di scontro l'establishment militare che intende proseguire le operazioni armate e non cederà il timone per quanto riguarda la strategia di sicurezza interna del Paese.

Il Fondo Monetario Internazionale ha concesso lo scorso settembre una “Facility” da parte del di 6,7 miliardi di dollari a favore del Pakistan, proprio con l’obiettivo di alleviare tale penuria di valuta estera.

Lo Stato Maggiore continua a svolgere un ruolo fondamentale; si prevede infatti che vorrà mantenere la leadership:  per quanto riguarda la politica afghana, in prossimità del cruciale appuntamento del 2014,  sul tema del riavvicinamento con l'India, su cui esiste ormai, tuttavia, un maggiore consenso tra potere civile e militare.

Ulteriore sfida per il nuovo Esecutivo è rappresentata dal rapporto con la potente magistratura, che potrebbe riaprire vecchie inchieste giudiziarie a carico del Premier e di suoi collaboratori.

Un’altra vicenda spinosa per il nuovo Esecutivo è rappresentata dal processo all’ex Presidente Pervez Musharraf, che deve essere processato per alto tradimento e giudicato da tre giudici nominati dalla Corte Suprema su richiesta del Governo e rischia l’ergastolo o, addirittura, la pena di morte: non era mai stato contestato ad un ex capo delle forze armate un reato di tale gravità. Musharraf, già incriminato per l'omicidio di Benazir Bhutto, è accusato di essere personalmente responsabile della morte di più di 100 persone nell’attacco di un commando contro la Moschea Rossa nel 2007; ulteriori capi di imputazione sono l’imposizione dello stato d'emergenza nel 2007 e l’esautoramento dei giudici della Corte Suprema in seguito alle contestazioni alla legittimità del suo potere.

Si segnala che un nuovo motivo di tensione con gli Stati Uniti si è aperto alla fine di ottobre in ragione all’uccisione con un drone, in territorio pakistano, del leader fondamentalista Hakimullah Mahsud, capo dei talebani di Tehrek-e- Taliban Pakistan (TTP). Gli sviluppi dell’attacco sono stati esaminati dal Parlamento in seduta congiunta e Sharif ha posto la questione all’OdG di un Consiglio di Gabinetto lo scorso 4 novembre. Al termine della riunione di governo, è stato deciso di continuare i negoziati di pace con i talebani anche dopo l’eliminazione del leader fondamentalista, negoziati che erano stati autorizzati da una Conferenza di tutti i partiti il 9 settembre.

9 La volontà di dialogo del Governo sembra però essere stata messa in crisi dalle dichiarazioni del TTP che lo ha definito “schiavo degli USA”. I talebani inoltre ritengono che operazione con i droni lungo il confine dell’Afghanistan siano condotte con l’assistenza dell’intelligence di Islamabad.

Situazione economica Nonostante gli sforzi che sembrano animare il nuovo Esecutivo, l’economia pakistana appare in affanno. Infatti, è caratterizzata dai seguenti dati:  Debito pubblico elevato: 8% del PIL nell’anno fiscale 2012-2013  ridotte entrate fiscali  indice inflazionistico da alcuni anni costantemente intorno al 9% ( dovrebbe attestarsi mediamente intorno all’8% nel periodo 2013-2017)  riserve monetarie scese a 13,7 mld di Usd (nonostante il nuovo, recente finanziamento del FMI)  eccessiva dipendenza dagli aiuti esteri  una forte contrazione degli investimenti

10 TEHMINA JANJUA

AMBASCIATORE DEL PAKISTAN IN ITALIA, ALBANIA, SAN MARINO E SLOVENIA

Si è laureata in Arte, Letteratura e Lingua francese nel 1983 presso la Quaid-e-Azam University di Islamabad. Ha inoltre frequentato un corso di specializzazione in Affari Internazionali presso la Scuola di Diritto Pubblico ed Internazionale della Columbia University nel 1989. Nel 1984 ha intrapreso la carriera diplomatica. Dal 1986 al 1987 è stata impiegata presso il settore Russia ed Europa orientale del Ministero degli Affari Esteri. Nel 1989 è diventata Direttore Esecutivo presso l’ufficio del Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Dal 1990 al 1995 ha prestato servizio presso la Missione Permanente del Pakistan presso le Nazioni Unite a New York. Dal 1995 al 1996 ha ricoperto la carica di Direttore presso il Ministero degli Affari Esteri. Dal 1996 al 2000 è stata Consigliere presso la Missione del Pakistan presso le Nazioni Unite ed altre organizzazioni a Ginevra. Dal 2000-2005 ha ricoperto l’incarico di Direttore di Dipartimento presso il Ministero degli Affari Esteri. Dal 2005 al 2009 è stata Vice Rappresentante Permanente del Pakistan presso le Nazioni Unite ed altre organizzazioni a Ginevra. Dal 2009 al 2011 ha ricoperto la carica di Direttore Generale per le questioni strategiche presso il Ministero degli Affari Esteri. Nel 2011 ha ricoperto la carica di Portavoce del Ministro degli Esteri. Dal 23 febbraio 2012 rappresenta il Pakistan in Italia.

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PAKISTAN REPUBBLICA ISLAMICA DEL PAKISTAN

FEBBRAIO 2014

DATI GEO-POLITICI Superficie 796.095 Kmq (circa 2 volte e mezzo superficie dell’Italia) Capitale ISLAMABAD (2.000.000 di abitanti) La città p popolosa del paese è Karachi con quasi milioni di abitanti Abitanti 184.000.000 (il 70% della popolazione ha me di 30 anni. Il Pakistan è il 6° Paese più popolo del mondo. Tasso di crescita della popolazione 1,5% (negli anni ’90 era di circa il 3% annuo)

Aspettativa di vita 64 anni (65 anni donne, 63 anni uomini) Composizione etnica Punjabi 44,68%; Pashtun 15,42%; Sindhi 14,1 Sariaki 8,38%, Baluchi 3,57%, Muhajir 7,57 (profughi dall’India all’epoca spartizione) a 6,28% Tasso di alfabetizzazione 49,9% Lingue urdu e inglese (ufficiali), punjabi 48%, sind 22%, pashtu 8%, baluchi 3%

Religioni praticate musulmani 97% (sunniti 77%, sciiti 20% cristiani, indù e altri 3%: I cristia ammonterebbero a circa un milione, 2%)

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CARICHE DELLO STATO

Presidente della Repubblica Mamnoon HUSSAIN (Lega Musulmana del Pakistan, Nawaz) Eletto il 30 luglio 2013. In carica

dal 9 settembre 2013

Primo Ministro e Ministro Muhammad NAWAZ SHARIF (Lega Musulmana degli Esteri e della Difesa ad del Pakistan, Nawaz). In carica dal giugno 2013 Interim

Presidente dell’Assemblea Sardar Ayaz SADIQ Lega Musulmana del Nazionale Pakistan, Nawaz). In carica dal 3 giugno 2013

Presidente del Senato Syed Nayyer Hussain BOKHARI (Partito del Popolo Pakistano, dal 12 marzo 2012)

SCADENZE ELETTORALI

Assemblea Nazionale 2018 Senato (rinnovo parziale) 2015 Presidente della Repubblica 2018

Il Pakistan, sesto Paese più popoloso del mondo (circa 190 milioni di abitanti) si colloca in al secondo posto al mondo per numero di musulmani dopo l’Indonesia; è membro fondatore della Conferenza Islamica, fa parte della South Asian Association for Regional Cooperation, delle Nazioni Unite, del WTO, del Gruppo dei 77; è il principale alleato non NATO degli Usa ed è uno Stato dotato di armi nucleari. Insieme ad India ed Israele non ha firmato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.

QUADRO ISTITUZIONALE

Il Pakistan è una Repubblica Federale; la forma di governo è semi- presidenziale. L’islam è religione di Stato. Il territorio è suddiviso in 4 province (Punjab, Sindh, Baluchistan e la Frontiera Nord-Ovest) i cui governatori sono nominati dal Presidente a cui si aggiungono le Area tribali Amministrate a livello Federale (FATA) e la porzione amministrata dal Pachistan della regione disputata del Jammu e del Kashmir (Azad Kashmir e le Aree del Nord).

14 Presidente della Repubblica

Il Presidente è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità della nazione. E’ eletto da un collegio elettorale composto dal Senato, l’Assemblea Nazionale e dalle Assemblee provinciali, per un mandato di 5 anni rinnovabile solo una volta. Le ultime elezioni si sono tenute il 30 luglio 2013. Può essere messo in stato di accusa e rimosso dal suo ufficio dal voto dei 2/3 del Parlamento. Nel tempo, a seguito di vari colpi di Stato militari e il ritorno ai regimi civili, le modifiche costituzionali hanno alterato i poteri e i privilegi del Presidente. In base a delle modifiche approvate nell’aprile 2010 all’unanimità dall’Assemblea Nazionale, il Presidente della Repubblica non ha più il potere di sciogliere le Camere, di costringere alle dimissioni il Primo Ministro e di nominare i capi delle forze armate. Il Presidente non ha più la facoltà di sospendere la Costituzione e non può più nominare il Presidente della Commissione Elettorale e le più alte cariche della magistratura. Il Presidente è inoltre a capo dell’esecutivo ed il governo, guidato dal Primo Ministro, coadiuva il Presidente nell’esercizio delle sue funzioni esecutive. Spetta al Presidente designare quale Primo Ministro tra i membri dell’Assemblea Nazionale il candidato che ha maggiori probabilità di ottenere la fiducia dell’Assemblea. Il Governo è collettivamente responsabile nei confronti dell’Assemblea Nazionale.

Parlamento

Il potere legislativo spetta ad un Parlamento bicamerale (Majlis-E- Shoora), composto dall’Assemblea Nazionale e dal Senato. L’Assemblea Nazionale (Camera bassa) rimane in carica per 5 anni ed è composta da 342 membri, direttamente eletti con sistema maggioritario (elettorato attivo è di 21 anni mentre l’elettorato passivo è di 25 anni); 60 seggi sono riservati alle donne e 10 alle minoranze non mussulmane (di cui 4 seggi ai cristiani, 4 agli indù, 1 ai Sikh, Buddisti e Parsi e 1 ai Qadiani). Il Senato, istituito per la prima volta nel 1973, si compone di 100 membri, eletti indirettamente, con sistema proporzionale: 88 senatori sono eletti dalle 4 Assemblee legislative provinciali (Punjab, Sindh, NWF, Baluchistan: 22 per ciascuna), 8 sono eletti dai membri dell’Assemblea Nazionale provenienti dall’Aree Tribali Amministrate dalla Federazione (FATA) e 4 in rappresentanza della capitale federale. Il mandato è di 6 anni; la metà dei suoi membri viene rinnovato ogni tre anni. Dei 100 seggi 17 è riservato alle donne e 17 a tecnocrati e ulema.

15 Composizione del Parlamento

Assemblea Nazionale (342 seggi)7

PARTITI SEGGI Lega Mussulmana del Pakistan-Nawaz (PML-N) (centro- 126 destra) Pakistan People’s Party (PPP) (centro-sinistra) 41

Movimento Pakistano per la Giustizia (PTI) (centrista, 28 nazionalista) Muttahida Quami Movement (MQM) (liberale) 18

Jamiat Ulema-e-Islam (JUI_F) (conservatore) 10

Lega Mussulmana del Pakistan-F (destra) 5

Altri 22

Indipendenti 25

Vacanti 7 TOTALE 342

Senato (100 seggi)8

PARTITI SEGGI Pakistan People’s Party (PPP) (centro-sinistra) 41

Lega Mussulmana del Pakistan-Nawaz (PML-N) (centro- 14 destra) Awami National Party (ANP) (centro-sinistra) 12

Jamiat Ulema-e-Islam (JUI_F) (conservatore) 7

Muttahida Quami Movement (MQM) (liberale) 7

Lega Mussulmana del Pakistan-Q (PML-Q) 5

Balochistan National Party (BNP_A) (sinistra) 4

Lega Mussulmana del Pakistan-F (destra) 1

National People’s Party (centro-destra) 1

Indipendenti 8 TOTALE 100

7 Fonte: CIA, Worldfactbook 2013 8 Fonte: CIA, Worldfactbook 2013.

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Sistema giudiziario

Si basa sulla common law britannica, con forti elementi di diritto islamico (sharia) specialmente per quanto riguarda il diritto di famiglia e le questioni morali. Al vertice del sistema giudiziario si colloca la Corte Suprema. Spetta alla Corte Suprema risolvere le controversie fra lo Stato centrale e le province; e ha funzioni di una Corte di finale di appello. E’ in vigore la pena di morte.

Da non trascurare, infine, il ruolo dei gruppi di pressione quali le Forze Armate, gli ambienti religiosi e a livello locale, i potenti proprietari terrieri e clan tribali.

QUADRO POLITICO

Il 16 marzo 2013, per la prima volta nella storia del Paese, un Parlamento ed un Governo democraticamente eletti si sono sciolti costituzionalmente nel giorno della loro scadenza naturale, aprendo la strada alle nuove elezioni che hanno avuto luogo l’11 maggio 2013. Le elezioni si sono svolte in maniera soddisfacente, secondo l’avviso unanime. L’Unione europea ha inviato una missione di osservazione che ha reso un giudizio positivo sulle modalità di esecuzione delle operazioni elettorali e sulla partecipazione registrata. Il Partito popolare pachistano (PPP), lo storico partito dei Bhutto, che ha perso le elezioni di maggio, ha boicottato il voto. La nuova Assemblea Nazionale, insediatasi lo scorso 1° giugno ha dato la fiducia al leader della Pakistan Muslim League Nawaz (PML-N), Muhammad Nawaz Sharif, quale nuovo Primo Ministro, con una maggioranza di 244 voti su 317 Parlamentari presenti. Hanno sostenuto il nuovo Premier tutti i partiti minori, compreso l'MQM di Karachi che era parte della coalizione uscente e resta alleato del Partito Popolare (PPP) al Governo provinciale del Sindh. Hanno invece presentato simbolicamente propri candidati, votati dai soli partiti di riferimento, il PPP ed il PTI di Imran Khan, all'opposizione. Il 9 settembre ha giurato il nuovo Presidente del Pakistan. Si tratta di un ex uomo d’affari, il settantatreenne Manmoon Hussain. Il neo presidente, considerato un fedele collaboratore del premier Nawaz Sharif, è stato eletto il 30 agosto dall’Assemblea legislativa nazionale e dai quattro parlamenti provinciali con un ampia maggioranza. Nato ad Agra, Hussain si è trasferito a Karachi nel 1947 durante la tragica spartizione del subcontinente indiano dopo la fine del dominio britannico. Pur avendo cominciato la sua carriera politica durante la dittatura del generale Zia-ul Haq, Hussain si è poi però irreversibilmente avvicinato, a partire dal 1993 alla PMl-N di Sharif, in quel momento all’opposizione. Hussain non ha abbandonato la PML-N neppure durante il regime del generale Pervez Musharraf che rovesciò nell’ottobre 1999 il governo di Sharif e lo destituì dall’incarico di governatore del Sindh, carica da lui assunta appena quattro mesi prima.

17

Sfide del nuovo Governo Le sfide che attendono il nuovo Governo includono in primis le cruciali riforme dell'economia e del settore energetico ormai al collasso, con le imprese del Punjab che ricevono l'erogazione di elettricità per 4-5 ore al giorno e blackout quotidiani di 12 ore anche a Islamabad. I negoziati con il Fondo Monetario Internazionale, la riforma del sistema fiscale anche con misure impopolari, la situazione fallimentare delle imprese di Stato, metteranno alla prova un Primo Ministro che è stato eletto anche grazie alla reputazione di efficienza ed esperienza in materia economica. Sharif dovrà fare i conti anche con l'instabile situazione di sicurezza e di ordine pubblico, tentando di attuare i suoi propositi di dialogo con la militanza armata. Un terreno molto insidioso, su cui il Premier potrebbe scontrarsi con l'establishment militare, che ha recentemente espresso l'intenzione di proseguire le operazioni armate e che non intenderà certo cedere il timone per quanto riguarda la strategia di sicurezza interna del Paese. Lo Stato Maggiore vorrà prevedibilmente mantenere la leadership anche per quanto riguarda la politica afghana, in prossimità del cruciale appuntamento del 2014, nonché sul tema del riavvicinamento con l'India, su cui esiste ormai, tuttavia, un maggiore consenso tra potere civile e militare. Una potenziale sfida è rappresentata anche dal rapporto con la potente magistratura, che potrebbe riaprire vecchie inchieste giudiziarie a carico del Premier e di suoi collaboratori. Il successo e la stessa sopravvivenza del primo Esecutivo pakistano insediatosi, come già sottolineato, in seguito ad una transizione democratica dipenderanno quindi dalla capacità di Sharif, da tutti i commentatori descritto ormai come un politico maturo ed un esperto amministratore, di attuare i passi necessari nell'interesse del Paese, senza alienarsi i 'poteri forti' che in Pakistan hanno ancora una cruciale influenza sulla vita politica. L’elemento della situazione interna che sta assumendo connotati di sempre maggiore criticità è rappresentato dal quadro di sicurezza, reso sempre precario dalla variegata galassia della dissidenza armata che si identifica nella formazione dei talebani pakistani del TTP (Tehreek i Taliban Pakistan), considerata vicina ad Al Qaeda. Subito dopo la vittoria elettorale, Sharif ha manifestato il proposito di unire la fermezza dell’azione di contrasto alla disponibilità al dialogo ed alla riconciliazione. In questo egli deve tener conto dell’atteggiamento dell’establishment militare che, sebbene ormai incline ad assecondare il gioco democratico e la primazia delle istituzioni civili, mantiene una forte ipoteca nella conduzione della politica di sicurezza e di intelligence. Invero, sin dalla fase immediatamente successiva alle elezioni si registra una recrudescenza terroristica sia in termini di violenza settaria nei confronti della minoranza sciita (riproponendo quindi il problema della adeguata tutela della libertà di fede), sia sul piano dello scontro fra i terroristi pashtun del TTP e le Forze Armate, con una crescente difficoltà del Governo ad articolare una risposta di contrasto efficace e al contempo coerente con l'annunciata politica di dialogo, che ormai appare poco credibile e genera disorientamento dell'opinione pubblica sul futuro del Paese di

18 fronte agli irrisolti problemi interni e alle incognite derivanti dal contesto regionale.

POLITICA ESTERA

Sul piano regionale Sharif ha sottolineato con forza la volontà di ricomporre i due fronti di criticità: quello con l’India e quello con l’Afghanistan. Per quanto riguarda l’India, va ricordato che Sharif fu l’artefice della Dichiarazione di Lahore del 1999, il documento di partenariato politico considerato una pietra miliare nel disgelo fra New Delhi e Islamabad. Nell’ottica di Sharif la normalizzazione con l’India è anche uno strumento per contenere l’influenza dell’apparato militare pakistano, che trae crescente legittimazione da situazioni di tensione come quella endemica che si registra con il potente vicino. Va comunque registrato che il primo incontro tra il Primo Ministro indiano Singh e Sharif, avvenuto lo scorso 29 settembre a New York a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, seppure di natura sostanzialmente interlocutoria, testimonia la comune volontà di far progredire il rapporto bilaterale, nella comune consapevolezza che anzitutto il miglioramento della situazione lungo la frontiera tra i due Paesi ("Line of Control" LoC) rappresenta una pre-condizione per eventuali passi avanti concreti. L’integrazione e la stabilità regionale diventano sempre più vitali per il Pakistan nell’ottica della vera priorità del Paese: la ripresa economica. L'India non sarebbe più considerata un nemico archetipico, ma un importante partner regionale. Tale visione sarebbe ormai acquisita e non esisterebbero rischi per una reversibilità del processo in caso di cambiamento della compagine governativa in seguito alle elezioni. Del resto, l'incremento degli scambi commerciali e dei contatti tra le popolazioni è richiesto sempre più insistentemente da ampi strati della società civile, dal mondo delle imprese a quello della cultura. Nel 2012, per la prima volta dal 1974 sono state parzialmente allentate le severe restrizioni alla concessione di visti, introducendo facilitazioni per i visti di affari e, pur con condizioni, la possibilità di viaggi per turismo. Inoltre procede anche il dialogo sulla liberalizzazione degli scambi, sulle facilitazioni all'attraversamento della Linea di Controllo in Kashmir, la collaborazione nella lotta agli stupefacenti, l'intensificazione delle comunicazioni aeree e terrestri, la cooperazione economica e culturale, nonché la possibilità di riaprire Consolati chiusi da diversi anni a Karachi e Mumbai. L’integrazione economica appare dunque sempre più un incentivo alla normalizzazione dei rapporti bilaterali. Continuerebbero tuttavia ad essere scarsi i progressi sui temi politici più spinosi: dalle dispute di confine (Siachen e Sir Creek) alla ben più complessa questione del Kashmir. Pur prendendo atto della oggettiva difficoltà di raggiungere un accordo sull'annosa disputa, da parte pakistana si insiste affinché quantomeno si tenti di avviare un negoziato anche sui temi politici, la cui mancata soluzione non può non ipotecare la portata e la sostenibilità del

19 riavvicinamento anche nei settori meno controversi. Per l'India resta invece prioritario il tema della lotta al terrorismo ed in particolare della punizione dei colpevoli della strage di Mumbai. Da parte indiana si continua a dubitare della convinzione pakistana nel perseguire gli autori degli attentati di Mumbai e, più in generale, nel contrasto ai gruppi militanti che includono l'India tra gli obiettivi di azioni terroristiche. Ai dubbi indiani, Islamabad reitera la nota posizione per cui il terrorismo, comune nemico dei due Paesi, colpisce innanzitutto il Pakistan e, nel respingere con la massima fermezza l'ipotesi del coinvolgimento di attori statali pakistani in attività terroristiche ai danni dell'India, invoca un meccanismo di gestione di eventuali nuove crisi.

Per quel che concerne il ruolo del Pakistan nel processo di riconciliazione intra-afghano, vanno segnalate le positive valutazioni espresse a più riprese in tempi recenti dai responsabili dell’Amministrazione americana sull’attuale corso della politica afghana del Pakistan. Tale “nuovo corso” si e’ tradotto in diversi atti politici sul terreno, fino a giungere alla visita resa dal Presidente Karzai ad Islamabad il 26 e 27 agosto 2013. Una visita sicuramente positiva, anche se permangono divergenze di fondo fra la percezione afghana - secondo cui il Pakistan possiede la chiave per risolvere il conflitto nel Paese vicino e potrebbe farlo con un mero esercizio di volontà politica – e la tesi più volte ribadita dai responsabili pakistani per cui Islamabad, pur avendo una certa influenza su alcuni gruppi talebani, non è in grado di controllarli né di determinarne le decisioni. Altrettanto significativa è stata la visita di Sharif a Kabul lo scorso 30 novembre 2013. Il suo incontro con il Presidente Karzai è risultato importante da più punti di vista: per aver confermato l'impegno di entrambi i leader a voler tenere vivo il dialogo; per l’apparente coincidenza di vedute su alcuni temi importanti per le dinamiche regionali (reciproco rispetto della sovranità, interesse ad un Afghanistan stabile, processo di riconciliazione nazionale); per il desiderio di promuovere l'interscambio commerciale ed energetico. Quale prova di buona volontà di contribuire alla ricerca di una soluzione “Afghan-led and Afghan-owned”, è andata in questa direzione la scarcerazione lo scorso settembre di un gruppo di 7 leader talebani incarcerati in Pakistan e la successiva liberazione dell'ex numero 2 dei talebani afgani Mullah Abdul Ghani Baradar (ex uomo di fiducia del Mullah Omar e appartenente allo stesso clan Popalzai di Karzai), dichiaratamente con lo scopo di “facilitare ulteriormente il processo di riconciliazione afgano”. Ulteriore passaggio dell’impegno del Pakistan nei confronti del“cambio di linea” si è avuto nel corso della Trilaterale Afghanistan-Pakistan-Regno Unito tenutasi a Londra il 29 ottobre 2013 a margine del World Islamic Economic Forum: Sharif e Karzai hanno infatti discusso sul dialogo con i Talebani e sul ruolo che il Pakistan potrebbe svolgere in tale ambito. In proposito, Sharif avrebbe confermato l'impegno del suo governo a facilitare il dialogo tra l'High Peace Council e i Talebani afghani presenti in Pakistan, non

20 escludendo altresì la possibilità di estradare Baradar (che rimane tuttora in territorio pakistano) in Arabia Saudita. In tema di sicurezza per le prossime elezioni presidenziali, da parte pakistana è stata inoltre manifestata piena disponibilità a collaborare con le Autorità afghane, in particolare dissuadendo (per quanto possibile) i Talebani su cui hanno influenza dal condurre attacchi o intimidazioni contro le stazioni di voto nelle province afghane di confine ed evitando infiltrazioni dal Pakistan di elementi ostili allo sviluppo del processo democratico in Afghanistan. L’apertura di credito di Karzai nei confronti di Nawaz Sharif sembrerebbe tenere (almeno per ora). Lo dimostrerebbe il fatto che il Presidente afghano, nel condannare l'attentato a Kabul dello scorso 17 gennaio al ristorante “Taverna du Liban” in cui hanno perso la vita 21 persone (tra cui 13 stranieri), ha attribuito la responsabilità a servizi segreti stranieri ma senza esplicitamente menzionare – e la differenza sta tutta qui rispetto al passato – il pakistano ISI. Si vedrà nei prossimi mesi se e quanto questa apertura di credito potrà durare.

Il Pakistan aspira a superare le controversie e stabilire rapporti cordiali con i Paesi vicini e considera in particolare l’ un rilevante tassello del quadro di sicurezza e stabilità regionale, in particolare per quanto riguarda la soluzione della crisi afghana. Ciò non solo per l'influenza che l'Iran potrebbe avere su alcuni gruppi di insorti, ma anche per i suoi tradizionali legami con componenti dell'Alleanza del Nord, che, in un'ottica pakistana, potrebbero bilanciare il sostegno indiano a quest'ultima. Non da ultimo, Islamabad ha interesse a sviluppare rapporti con l'Iran (come confermato dalla recente visita a Teheran del Presidente Zardari), per ragioni economiche oltre che di stabilità politica. Molte risultano essere infatti le convergenze di interessi sul versante economico ritenute indispensabili da Islamabad per mitigare la drammatica crisi energetica. A tal riguardo, l’Esecutivo pakistano ha recentemente approvato il progetto per l’implementazione del gasdotto Iran-Pakistan (IP) fortemente osteggiato dagli USA in epoca di sanzioni a carico dell’Iran. I lavori del gasdotto su territorio pakistano sono iniziati nel marzo 2013 e l’Iran è intervenuto con un prestito di 500 ml di USD (su un totale di 1500 ml) a favore di Islamabad. Tale gasdotto trasporterà verso il Pakistan 750 m2 giornalieri di gas. Per tale motivi appare al momento poco probabile che Islamabad si allinei a nuovi pacchetti di sanzioni proposte dalla UE contro l’Iran. Islamabad, inoltre, sta già attuando le sanzioni decise in ambito ONU, e ritiene che le sanzioni europee rischino di colpire la popolazione civile iraniana ed esprime preoccupazione per un uso della forza che rischia di ripercuotersi sull'intera regione. La cordialità dei rapporti tra Islamabad e Teheran è stata peraltro ribadita anche in occasione del Vertice degli 8 Paesi in via di Sviluppo (D8)9, tenutosi

9 ( Il D8), è il blocco, creato nel 1997 su impulso turco, che include i piu' popolosi ed economicamente rilevanti Paesi islamici, tutti non arabi ad eccezione dell'Egitto, patria del 60% dei musulmani e del 13% della popolazione del Pianeta. Il gruppo ha il proposito di promuovere lo sviluppo economico e gli scambi

21 ad Islamabad nel novembre scorso e nel corso del quale fu confermato l'impegno a costruire il suddetto gasdotto IP. Da sottolineare, inoltre, il legame strategico che lega il Pakistan alla Cina. E’ confermato l’interesse pakistano per un rafforzamento delle relazioni con la Russia, da leggere soprattutto in chiave afghana. E’ infatti viva ad Islamabad la percezione di una crescente presenza russa in Afghanistan dopo il 2014 e la convinzione che la Russia vi giocherà un ruolo sempre più rilevante nei prossimi anni

Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: elezione del Pakistan quale membro non permanente per il biennio 2012-2013. Anche grazie al voto italiano (in virtù dell’accordo di reciproco sostegno con la nostra candidatura al CdS per il mandato 2017-18), il Pakistan è stato eletto membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle NU per il biennio 2012-13.

RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA

1. Dialogo strategico UE-Pakistan. Alla luce del rafforzamento dei rapporti UE-India e nell’attuale fase di chiarimento con gli americani, il Governo pakistano tenta di rilanciare il dialogo politico con l’UE, in un’ottica di partenariato strategico di lungo periodo, le cui basi sono state gettate nel II Summit UE-Pakistan (Bruxelles, giugno 2010). Il quadro entro cui tale partenariato si articola è definito dal “Five Year Engagement Plan”, documento strategico concordato alla fine del 2011 e adottato dal Consiglio Affari Esteri UE il 23 gennaio 2012 e dall’allora Primo Ministro pakistano nel successivo mese di Marzo, dopo un lungo negoziato con le autorità pakistane e la cui attuazione è stata affidata ad un Piano di Implementazione tuttora in discussione tra i partners (l’Italia ha espresso il proprio interesse ad agire da focal point in loco per il dialogo in materia di contrasto alla droga). Al fine di lanciare il dialogo strategico, l’Alto Rappresentante UE Ashton si è recata in Pakistan il 5 e 6 giugno 2012 ed ha avuto incontri con gli allora Primo Ministro Gilani e Ministro degli Esteri Khar. Nei suoi incontri, la Ashton ha ribadito il sostegno dell’UE alle istituzioni democratiche pakistane e l’auspicio di

commerciali, ma anche di dare rilievo a Paesi che il sottosviluppo o le vicende politiche hanno sinora relegato in un secondo piano sulla scena mondiale. Il Vertice, che ha visto la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo di cinque degli otto Paesi membri (rappresentati dai Vice il Primo Ministro malese, l'egiziano Morsi assente per via della crisi di Gaza e la bangladeshi Hasina che ha cancellato la visita nel contesto della richiesta, non soddisfatta, di scuse dal Pakistan per le vicende del 1971), si e' concluso con l'adozione della Dichiarazione di Islamabad, della Carta del D8 e di un documento sulla Visione Globale 2012-2030.

22 poter osservare la prossima tornata elettorale, così come il compiacimento per il disgelo in corso con l’India e per il positivo dialogo con l’Afghanistan in favore della riconciliazione. La Ashton riferì degli esiti della sua visita in Pakistan al CAE del 25 giugno 2012, al termine del quale i Ministri UE adottarono Conclusioni con le quali veicolano agli interlocutori pakistani un messaggio di sostegno al processo di democratizzazione in atto in Pakistan ma, al contempo, chiedono progressi in materia di consolidamento istituzionale, riforma economica e protezione dei diritti umani. Al conseguimento di “ulteriori progressi” è condizionata la tenuta di un nuovo Vertice UE-Pakistan. Alcuni giorni dopo la missione dell’AR Ashton, si è recato in Pakistan anche il Direttore Generale della DG Home Affairs, Stefano Manservisi, al fine di discutere con le controparti pakistane due importanti dossier: la strategia di contrasto al traffico internazionale di droga, che vede in Pakistan una sua importante base, e l'Accordo di riammissione. Il 3 dicembre 2012 si è svolta una visita a Bruxelles dell’allora Ministro degli Esteri pakistano, Signora Rabbani Khar nel cui contesto si è svolto un incontro tra il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, Gen. Ashfaq Pervez Kayani,con gli Ambasciatori COPS (Comitato Politico e di Sicurezza), in presenza del Vice Segretario Generale del SEAE (Servizio Europeo per l’Azione Esterna) Helga SchmidIn un’ottica di sviluppo regionale, procede inoltre l’implementazione dell’”Action Plan” per Afghanistan e Pakistan adottato dall’UE nell’ottobre 2009 per rispondere ad una esigenza di maggiore incisività dell’azione comunitaria nei due Paesi. Il documento, ponendo l’accento su quello che l’UE può fare, rappresenta un importante riferimento nei rapporti con Kabul e Islamabad ma anche nell’interazione con gli altri attori e partner internazionali.

2. Relazioni commerciali UE-Pakistan. Le relazioni commerciali UE-Pakistan (il cui rafforzamento era da tempo richiesto da Islamabad in nome del principio “trade not aid”) hanno beneficiato del Regolamento sulle preferenze commerciali d’emergenza. Tale Regolamento, adottato dal Parlamento Europeo il 13 settembre 2012, ha posto le condizioni per quel sostegno all’export pakistano che il Consiglio Europeo si era impegnato a porre in essere nel settembre del 2010, in risposta alla catastrofe causata dalle inondazioni dell’estate precedente. Il 12 dicembre 2013 il Parlamento Europeo ha approvato l’Atto Delegato della Commissione in materia di SPG+ (Sistema di Preferenze Tariffarie Generalizzate) che prevede l’accesso del Pakistan, a partire dal 1° gennaio 2014, ad un Sistema che garantisce accesso preferenziale al mercato unico europeo (dazio zero su più di 6000 linee tariffarie). La suddetta approvazione è stata accolta come un successo del Governo Sharif il quale, avendo posto il rilancio dell'economia del Paese come priorità assoluta della propria agenda, aveva indicato nel SPG+ uno strumento fondamentale per

23 la ripresa del comparto industriale, in cui il tessile e' il principale settore sia per fatturato che per forza lavoro impiegata. Il Ministro del Commercio, Dastaghir Khan, uno dei principali protagonisti del 'lobbying' pakistano nei confronti dell'UE, che in un tour di capitali europee il 28 ottobre 2013 ha visitato Roma effettuando una “Country presentation”, ha ricordato che le esportazioni all'UE (al 90% prodotti tessili) si sono attestate nel 2012 su 6 miliardi di dollari ed ha previsto un incremento di almeno un miliardo per il 2014, grazie all'approvazione del SPG+. Lo stesso Ministro non ha mancato di sottolineare il forte apprezzamento pakistano per quei paesi, tra cui l'Italia, che hanno dato un sostanziale sostegno all'accesso del Pakistan al SPG+ (in termini procedurali, il nostro Paese si era astenuto sul punto in Consiglio dei Ministri UE), prevedendo incrementi negli ordinativi di macchine tessili, soprattutto da paesi quali Cina, Italia, Germania e Giappone. La concessione del SPG+ al Pakistan non dovrebbe penalizzare le produzioni italiane nel settore tessile data la fascia qualitativa ben superiore a quella pakistana. Tra l’altro, nel valutare un possibile “effetto Pakistan” si possono ipotizzare consistenti incrementi delle nostre esportazioni nel settore delle macchine tessili, peraltro già in forte crescita da qualche anno a questa parte. Di fatto, le esportazioni italiane verso il Pakistan di macchine tessili che ammontavano a 16 milioni di Euro nel 2009, sono balzate a ben 36 milioni nel 2012; nel primo semestre 2013, le esportazioni italiane in tale specifico settore sono raddoppiate (21,7 milioni contro gli 11 del primo semestre 2012). Prodotti Ittici - Di recente, l’UE ha proceduto con l’eliminazione del bando comunitario alla importazione di prodotti ittici pakistani, in quanto attraverso programmi di assistenza tecnica ad hoc, le autorità pakistane si sono adeguate agli standard richiesti dall’UE. Prima che il bando venisse reso operativo (2007) le esportazioni di prodotti ittici pakistani verso l’Europa ammontavano a circa 50 ml di Euro l’anno.

3. Cooperazione allo sviluppo UE-Pakistan. L’UE è tra i primissimi partner del Pakistan per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo. Il Multi Indicative Programme per il 2011-13 destina al Paese 225 milioni di euro per il triennio, da indirizzare principalmente ai settori dell’istruzione e lo sviluppo rurale nelle NWFP (North West Frontier Provinces) e nel Balochistan ed, in misura inferiore, a sostegno della governance e dei diritti umani ed alla cooperazione commerciale. Il Pakistan beneficia, inoltre, dello Strumento di Stabilità (istituito allo scopo di permettere una pronta reazione in caso di situazioni di crisi ed instabilità) che finanzia tre progetti di sostegno in materia elettorale, di law enforcement, nonché di post crisis needs assessment per complessivi 18 milioni di euro. A Tokyo, nell’aprile 2009, in occasione della Conferenza Donatori sul Pakistan, è stato annunciato un pledge di 485 milioni di euro (sino al 2013), incluso un finanziamento della BEI di 100 milioni di euro destinato al settore delle energie

24 rinnovabili. In campo umanitario, in risposta all’emergenza IDPs nel nord del Paese, la Commissione ha stanziato 124 milioni di euro per l’assistenza agli sfollati (72 per l’aspetto umanitario, 52 per la ricostruzione), ai quali si aggiungono 50 milioni provenienti dalla “food facility” comunitaria. A seguito delle disastrose inondazioni dell’estate 2010, tra contributi finanziari ed interventi “in-kind”, il totale complessivo UE e Stati Membri è stato di oltre 420 milioni di euro. A questi si aggiungono 16,5 milioni di euro destinati dalla UE alle vittime delle inondazioni del 2011 (in Sindh e Balochistan). L’UE è anche particolarmente interessata alla cooperazione regionale quale presupposto per lo sviluppo e la stabilizzazione del Pakistan. In tale prospettiva, è pronta a sostenere le organizzazioni regionali esistenti (SAARC, ECO, CAREC), nonché i progetti di respiro regionale scaturiti dalla RECCA. Attenzione anche al lato politico, con l’incoraggiamento del dialogo e delle misure di confidence building tra Pakistan e vicini, India e Afghanistan in particolare, anche attraverso i fora trilaterali (es. Turchia-Afghanistan-Pakistan e Iran-Afghanistan-Pakistan). L’UE è anche impegnata per la valorizzazione del Gruppo Friends of Democratic Pakistan e ne ha ospitato l’ultimo incontro ministeriale (Bruxelles, 15 ottobre 2010), co-presieduto dall’A.R. Ashton e dall’allora Ministro degli Esteri pakistano Qureshi.

FOCUS DI POLITICA INTERNA ED ESTERA

La vicenda del cooperante italiano Giovanni Lo Porto

Il 19 gennaio 2014 sono trascorsi due anni dal rapimento del cooperante professionista nell’aiuto umanitario Giovanni Lo Porto, scomparso a Multan (Pakistan) insieme al collega tedesco Bernd Muehelbeck. Al momento del sequestro Lo Porto gestiva per la Ong tedesca Welt Hunger Hilfe un progetto di ricostruzione di case dopo il devastante terremoto e l'alluvione del 2010, progetto finanziato da Echo, agenzia per gli aiuti umanitari dell'Unione europea. L'unica notizia sui rapiti è trapelata più di un anno fa. Si tratta di un video in cui Bernd Muehlenbeck, rapito insieme a Lo Porto, chiede al governo tedesco di fare il possibile per la loro liberazione. "Possono ucciderci in qualsiasi momento. Non sappiamo quando. Può essere oggi, domani, tra tre giorni", ha detto il cooperante tedesco nel video. Giovanni non compare nel video, ma il fatto che il suo collega parli al plurale ha fatto sperare sul fatto che fosse ancora in vita. Da allora, però, non si e' saputo più nulla. Il 14 novembre 2013, un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle ha presentato al Parlamento un'interrogazione a risposta scritta (4-02531, primo firmatario Rizzetto) per avere notizie e aggiornamenti da parte del

25 Governo italiano sullo stato delle operazioni in corso per il rilascio di Lo Porto. Finora l'interrogazione non ha ancora ricevuto risposta. La Farnesina ha chiesto il massimo riserbo per facilitare le operazioni per la liberazione. Richiesta che è stata scrupolosamente rispettata sia dalla famiglia di Lo Porto che da amici e colleghi. A più di un anno dal sequestro, nell'estate 2013, i coordinamenti delle Ong (Aoi, Cini, Link2007, Concord Italia, Agire) che si occupano di cooperazione allo sviluppo ed emergenza hanno inviato una lettera al ministro degli Esteri, Emma Bonino, per sollecitare il massimo impegno delle istituzioni per la liberazione di Giovanni. A ottobre un altro appello è stato lanciato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al premier Enrico Letta per un impegno forte del governo sulla vicenda. In entrambi i casi, le istituzioni hanno risposto che si sta facendo il massimo sforzo per giungere a una conclusione positiva del sequestro.

Tensioni con gli USA

Un nuovo motivo di tensione si è aperto alla fine di ottobre con gli Stati Uniti relativamente all’uccisione con un drone, in territorio pakistano, del leader fondamentalista Hakimullah Mahsud, capo dei talebani di Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP). Sharif che nelle prime uscite da premier aveva dimostrato accenti più moderati nei confronti degli USA, a testimonianza dell'intenzione “costruire sulle convergenze e sforzarsi di minimizzare e rimuovere le divergenze”, si è trovato ad affrontare una delle fasi più delicate dall’inizio del suo mandato. Gli sviluppi dell’attacco sono stati esaminati dal Parlamento in seduta congiunta e Sharif ha posto la questione all’OdG di un consiglio di gabinetto lo scorso 4 novembre. Al termine della riunione di governo, è stato deciso di continuare i negoziati di pace con i talebani anche dopo l’eliminazione del leader fondamentalista, negoziati che erano stati autorizzati da una Conferenza di tutti i partiti il 9 settembre. La volontà di dialogo del Governo sembra però essere stata messa in crisi dalle dichiarazioni del TTP che lo ha definito “schiavo degli USA”. I talebani inoltre ritengono che operazione con i droni lungo il confine dell’Afghanistan siano condotte con l’assistenza dell’intelligence di Islamabad. Critiche al Governo sono venute anche da uno dei leaders dell’opposizione, nonché il principale oppositore all’impiego dei droni in Pakistan: l’ex campione di cricket, Imran Khan, capo del partito di opposizione, Movimento per la Giustizia, al potere nella provincia nord-occidentale di Khyber Pakhtunkhwa. Il Parlamento regionale ha approvato il 5 novembre una risoluzione per sospendere il transito dei convogli della NATO attraverso la frontiera a partire dal 20 novembre. Il tema dei droni è stato al centro della visita che il Segretario USA alla Difesa, Chuck Hagel, ha avuto con il Premier Sharif il 9 dicembre 2013. Da parte pakistana è stata espressa preoccupazione per i continui attacchi di droni che sono giudicati controproduttivi per l’impegno pakistano contro il terrorismo. Allo stato attuale, i colloqui tra Governo e TTP sono ancora in piedi, nonostante diversi attentati terroristici che hanno insanguinato il Paese alla fine del 2013 e all’inizio del 2014, fra i quali si segnala quello del 19 gennaio 2014

26 che ha causato la morte di 16 soldati ed il ferimento di altri 30. Un nuovo fronte di lotta è stato aperto inoltre dai terroristi relativamente alle vaccinazioni anti-polio. La decisione del Governo di procedere con le trattative con il TTP è stata confermata dalla nomina a fine gennaio di quattro negoziatori ufficiali. Si tratta del Consigliere Speciale del Prieme, Irfan Siddiqui, dell’ex agente dei servizi segreti militari, Amir Shah, del giornalista Rahimullah, Yousafzai e dal diplomatico, Rustam Shah Mohmand.

Campagna antipolio

Nel corso del 2013 sono stati circa 30 i volontari della campagna anti-polio uccisi nel Paese. La campagna anti-polio è organizzata dal governo insieme alle Nazioni Unite. La vaccinazione è osteggiata da alcuni gruppi islamici estremisti che controllano la provincia pashtun ed i distretti tribali al confine dell’Afghanistan. Secondo i dati resi noti dal Governo, nel 2013 si sono registrati 91 nuovi casi di infezione, la maggior parte nella provincia di Khyber- Pakhtunkhwa, rispetto ai 58 del 2012. Insieme a Nigeria e Afghanistan, il Pakistan è uno dei tre paesi al mondo dove la polio non è stata ancora debellata. La vaccinazione è osteggiata a causa della superstizione e anche per il sospetto che gli operatori siano spie mandate dagli americani. Secondo alcune stime di Islamabad, circa 300.000 bambini sono stati privati della possibilità di vaccinarsi.

Processo a Musharraf

La sorte dell’ex Presidente, Musharraf, può avere ripercussioni nella situazione interna del Paese. Pervez Musharraf, sarà processato per alto tradimento e giudicato da tre giudici nominati dalla Corte Suprema su richiesta del Governo. Rischia l’ergastolo o, addirittura, la pena di morte. La decisione, annunciata dal ministro degli Interni Chaudhry Nisar Ali Khan in diretta televisiva il 17 novembre, è senza precedenti nella storia Paese e rischia di incrinare il precario equilibrio tra il governo e i militari, un gruppo di pressione sempre forte all’interno della politica pachistana. Mai a un ex capo delle forze armate era stato contestato un reato di tale gravità in base - come ha evidenziato Khan - all'articolo 6 della Costituzione. L'accusa, per il 70enne Musharraf, già incriminato per l'omicidio di Benazir Bhutto, è di aver imposto lo stato d'emergenza nel 2007 ed esautorato i giudici della Corte Suprema in seguito alle contestazioni alla legittimità del suo potere. La decisione, in seguito al parere della Corte Suprema ed al rapporto di un comitato d'inchiesta, è stata presa, come hanno dichiarato Ali Khan, "nell'interesse nazionale". Una precisazione, quella del titolare degli Interni, che mira, tra l'altro, a smentire le voci di volontà di vendetta di Sharif nei confronti di Musharraf che lo aveva deposto nel 1999. L'ex Presidente - che deve inoltre rispondere anche all’accusa di essere personalmente responsabile della morte di più di 100 persone nell’attacco di un commando contro la Moschea Rossa nel 2007 - era rientrato a Islamabad nel marzo scorso con l'intenzione di candidarsi alle elezioni di maggio per

27 "salvare" il Paese dalla crisi economica e dall'insicurezza alimentata dai continui attentati dei talebani. La prima udienza del processo per alto tradimento è stata fissata per il 7 febbraio, dopo che all’ex Presidente è stata negata l’autorizzazione a recarsi all’estero per cure mediche.

Facility concessa dal Fondo Monetario Internazionale

Nello scorso settembre è stata concessa una “Facility” da parte del Fondo Monetario Internazionale di 6,7 miliardi di dollari a favore del Pakistan, proprio con l’obiettivo di alleviare tale penuria di valuta estera. Peraltro resta il problema posto con decisione dal Fondo e dalla stessa UE di riformare il sistema di imposizione fiscale del Paese, oggi assolutamente deficitario. Le larghissime zone di elusione che caratterizzano la raccolta delle imposte (che non arrivano al 5% del PIL) costituiscono la vera “palla al piede” dello sviluppo economico del Paese ed il loro riassorbimento rappresenta una sfida che Sharif dovrà affrontare sul terreno della governance economica.

Tutela delle minoranze e libertà di fede

Sul piano del rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, la situazione interna al Pakistan resta problematica. Nonostante la Costituzione affermi il principio dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge ed i principali partiti politici proclamino l’importanza dell’equidistanza religiosa, di fatto continuano a verificarsi discriminazioni ed episodi di violenza settaria e religiosa in tutte le aree del Pakistan. Ad essere colpiti sono sia gli sciiti che le sette sunnite moderate, oltre che le minoranze non musulmane (circa il 5% fra indù, cristiani, sikh, buddisti, parsi, baha’i, ahmadi). La comunità cristiana in Pakistan (2% della popolazione) è oggetto di emarginazione e subisce periodicamente gravi episodi di violenza, frutto di radicati pregiudizi e di un uso strumentale della legge contro la blasfemia introdotta nel codice penale pakistano, di impianto coloniale, nel 1982 e nel 1986. Alla radice di tali episodi si trovano una crescente intolleranza e fanatismo, ma anche povertà, disoccupazione, frustrazione per una situazione sociale ed economica gravemente deteriorata. L’istituzione di un nuovo Ministero per l’Armonia Nazionale (Sardar Muhammad Yousaf ZAMAN) , le iniziative a favore del dialogo interreligioso e la ratifica da parte pakistana delle Convenzioni sui Diritti Civili e Politici e Contro la Tortura testimoniano i tentativi di promuovere la tutela delle minoranze, pur in presenza di un crescente estremismo militante. Anche la Delegazione Ue presso il Consiglio d’Europa ha inteso inviare recentemente un messaggio al Pakistan assegnando il Premio Nord-Sud 2012 all’Avvocatessa Pakistana Asma Jahangir, già Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione nel quadriennio 2006-2010, che si è sempre dedicata alla difesa dei diritti umani, focalizzando il proprio operato sulle minoranze religiose ed i diritti delle donne e dei fanciulli.

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Condizione delle donne

Secondo i dati resi noti dalla polizia pakistana il 10 ottobre 2013, dal settembre 2008 al settembre 2013, vi sono state 10.703 denunce di violenze sessuali in tutte le province del Paese. Da rilevare che la stragrande maggioranza dei casi (8.806) è stata registrata nella provincia del Punjab. Ai casi di violenza, si aggiungono inoltre i casi di matrimoni forzati (di cui è stata recentemente vittima una bambina di sei anni) che vengono imposti alle donne per motivi religiosi o per placare litigi e faide tra vari clan. La Conferenza dei Presidenti (organo del Parlamento europeo che riunisce i Capigruppo) ha deciso il 10 ottobre di onorare Malala Yousafzai, ragazza pakistana celebre in tutto il mondo per il suo coraggio e la sua ostinazione a volere andare a scuola nonostante le minacce ricevute dai talebani. Malala è sopravvissuta ad attentato ed il suo coraggio è stato esaltato dal Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz nella conferenza stampa con cui ha comunicato l’intenzione di attribuire il Premio Sakharov alla studentessa. Il conferimento del prestigioso premio a Malala è stato criticato dal portavoce dei talebani pakistani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP), Shahidullah Shalid, che, nel minacciare nuovamente di morte la ragazza, ha dichiarato che Malala non ha fatto nulla per meritare un simile premio. Nel discorso di conferimento del premio (Strasburgo, 20 novembre 2013), Malala ha rivolto un appello ai Paesi europei affinché vengano in aiuto dell’Asia e del Pakistan per l’educazione e lo sviluppo.

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QUADRO ECONOMICO10

DATI GENERALI 11 2013( 2014( 2011 2012 p) p) PIL a parità di potere 523,9 d’acquisto (fonte CIA) mld $ PIL (variazione % reale) 2,9 4,2 3,6 4,1 Inflazione media annua (%) 11,9 9,7 6,3 6,8 Disoccupazione (%) 6 5.7 6 Saldo Bilancio Pubblico / PIL -6,6 -6,6 -8,8 -7,3 (%) Bilancia dei pagamenti - Esportazioni ( $mld) 26,3 24,6 25,1 27,6 - Importazioni ($ mld) 38,8 39,9 41,2 45,0 - Saldo transazioni correnti/PIL -1,1 -0,9 -1,2 -0,8 (%) Debito estero totale ($ mld) 60,2 56,9 51,9 51,8 Debito estero totale/PIL (%) 28,6 24,6 22,5 20,1 Riserve valutarie lorde (mld 18,1 13,8 9,7 11,1 USD)

Con un debito pubblico elevato (8% del PIL nell’anno fiscale 2012-2013), ridotte entrate fiscali, un indice inflazionistico da alcuni anni costantemente intorno al 9% ( dovrebbe attestarsi mediamente intorno all’8% nel periodo 2013- 2017), riserve monetarie scese a 13,7 mld di Usd (nonostante il nuovo, recente finanziamento del FMI), una eccessiva dipendenza dagli aiuti esteri ed una forte contrazione degli investimenti, l’economia pakistana appare in affanno nonostante gli apparenti sforzi dell’Esecutivo Sharif. La bilancia dei pagamenti è indebolita, nonostante l’aumento delle rimesse dall’estero (circa 13,9 miliardi di dollari nel 2012-13; +5,5 rispetto al periodo precedente). La bilancia commerciale ha subito un peggioramento (-10,17 mld di USD nell’anno fiscale preso in considerazione) che, unitamente al deprezzamento della rupia sul dollaro, pone a repentaglio le riserve di valuta estera. Un pesante deficit energetico ha colpito il settore dominante dell’apparato industriale pakistano, ovvero l’industria tessile, portando alla chiusura di interi distretti produttivi. Gli indicatori di Business Climate sono poco incoraggianti: per il 2014, il Doing

10 Fonte EIU 2013 (p) = previsioni

11 Fonte EIU 2013 (p) = previsioni

30 Business Report colloca il Pakistan al 110° posto su 189 nel mondo (contro il 107° posto su 185 dell’anno precedente). Tali risultati sono da imputarsi essenzialmente alla mancanza di una strategia coerente di crescita e sviluppo, alla non applicazione degli auspicati provvedimenti volti all’ampliamento della base fiscale (in un Paese dove il rapporto gettito-PIL è tra i più bassi al mondo, restano simboliche le imposte sui grandi terreni agricoli e l’onere fiscale continua a ricadere principalmente sui redditi da lavoro dipendente). Il Paese continua quindi a dipendere in gran parte dagli aiuti finanziari delle istituzioni finanziarie internazionali per sostenere l’economia e far fronte ai rimborsi relativi al debito estero (recente l’approvazione da parte del FMI di un nuovo programma d’aiuti per un importo di 6.6 mld di USD).

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RAPPORTI BILATERALI12

Relazioni politiche Pur nell’attuale situazione di incertezza politica e raffreddamento dei rapporti con gli Stati Uniti, le relazioni bilaterali tra Italia e Pakistan sono particolarmente amichevoli e cordiali. Nella visione italiana, Islamabad gioca infatti un ruolo strategico sotto due punti di vista: la normalizzazione del contesto interno in Afghanistan ed il raggiungimento della stabilità regionale. Dal canto suo, Islamabad guarda all’Italia quale partner privilegiato tra i Paesi europei sia sul piano bilaterale, che all’interno dei fora multilaterali. A questo ultimo proposito, si evoca la coincidenza di vedute per quanto riguarda la riforma del Consiglio di Sicurezza ONU. Il nostro impegno si estrinseca nei crescenti programmi di cooperazione allo sviluppo (al momento pari a oltre 200 milioni di euro), nella diffusione di nuove iniziative di collaborazione economica, nella promozione del dialogo interculturale e interreligioso, nella nostra azione in seno all’UE per una posizione più attenta alle esigenze pakistane. L’Italia partecipa con tre osservatori militari alla missione UNMOGIP che ha il compito di monitorare il rispetto del cessate il fuoco tra India e Pakistan nelle regioni di Jammu e del Kashmir. E’ sulla base delle eccellenti relazioni bilaterali che l’Italia si attende la massima collaborazione da parte del Pakistan per una positiva conclusione del caso del rapimento del cooperante italiano, Giovanni Lo Porto, avvenuto il 19 gennaio 2012 nella zona di Multan, a sud del Punjab. Il rafforzamento della cooperazione bilaterale è testimoniato negli ultimi anni anche dal vivace scambio di visite e di incontri ad alto livello: da ultimo l’incontro a Roma tra il Ministro Terzi ed il Ministro degli Esteri Hina Rabbani Khar (1° febbraio 2013) che ha visto la firma del protocollo di partenariato strategico (Stategic Engagement Plan). Nel corso di tale incontro, è stata registrata una grande sintonia di vedute su vari temi affrontati (cooperazione economica e promozione culturale; cooperazione nel settore della difesa; temi migratori; libertà di coscienza; cooperazione allo sviluppo nonché il succitato caso del cooperante Lo Porto). In particolare, per quanto attiene alla cooperazione economica è stata proposta la rivitalizzazione della Commissione Economica Mista. Precedentemente a tale incontro, il Sottosegretario agli Esteri de Mistura aveva avuto un colloquio con il Ministro degli Esteri Khar (8 luglio) a latere della Conferenza di Tokyo sull’Afghanistan. Lo stesso Ministro degli Esteri pakistano aveva incontrato (21 maggio, a margine del Vertice NATO di Chicago) il Ministro Terzi. Risale al primo aprile (in Cina), l’incontro tra i rispettivi Primi Ministri Monti e Gilani a margine del Forum dell’Asia di Boao. In precedenza,

12 a cura del Ministero degli Affari esteri.

33 (settembre 2011), l’allora Ministro degli Esteri, Frattini aveva incontrato a New York (a margine dell’UNGA) l’omologa pakistana, Khar (i due si erano precedentemente incontrati a Roma, a margine della Conferenza sulla riforma del CdS, nel maggio 2011).

Impegno italiano a favore della tutela delle minoranze e libertà di fede

Nel più ampio contesto dell’azione dell’Italia a favore del rispetto dei diritti umani e della libertà di religione nel mondo, il Governo italiano sostiene le istituzioni pakistane che operano per il consolidamento della democrazia e per il riconoscimento effettivo dei diritti di tutti i cittadini, soprattutto se appartenenti ai gruppi minoritari. Tale tema è stato al centro del colloquio del 16 marzo 2012 tra il Sottosegretario agli Esteri de Mistura ed il Consigliere Speciale del Primo Ministro del Pakistan, Paul Bhatti, giunto in visita privata a Roma ad un anno di distanza dall’uccisione del fratello Shahbaz (ex Ministro delle Minoranze). Nell’occasione sono state gettate le basi per futuri progetti a vantaggio degli strati più deboli e marginalizzati della società pakistana, volti ad assicurare loro un futuro di libertà e di emancipazione. In ambito internazionale e multilaterale l'Italia agisce da tempo con determinazione affinché la libertà religiosa sia fatta oggetto di una rinnovata attenzione sul piano internazionale e di un'azione più efficace da parte di tutte le istanze che possono svolgere un ruolo a questo fine, a cominciare dall'Unione Europea e dalle Nazioni Unite, anche sulla base di alcune mozioni parlamentari che impegnano il Governo in questo senso. Da ultimo, a seguito di una rinnovata attenzione delle più alte cariche istituzionali del nostro Paese, si è richiesto all’Ambasciata italiana di Islamabad di procedere con un ulteriore passo presso le autorità pakistane al fine di sensibilizzarle ancora una volta sul noto caso della Signora Asia Bibi, cittadina pakistana di fede cristiana condannata a morte nel novembre 2010. Su iniziativa dell’UE e con il pieno concorso dell’Italia, in ambito ONU sono state adottate dall'Assemblea Generale, nel dicembre 2011, risoluzioni dedicate alla tutela della libertà di religione o di credo. Anche su nostra proposta, esse richiamano l’aumento degli episodi di violenza contro gli appartenenti a minoranze religiose e il dovere di ogni Stato di esercitare la massima vigilanza per prevenirli e punirne i responsabili. Il Pakistan, avendo successivamente co-sponsorizzato la Risoluzione per la promozione del dialogo interculturale ed interreligioso, si è mostrato consapevole dell’importanza di queste tematiche. Il Pakistan rientra nella lista di Paesi sottoposti al meccanismo onusiano della UPR (Universal Periodic Review - Revisione Periodica Universale), nell’ambito del quale l’Italia ha formulato raccomandazioni al Pakistan in relazione a blasfemia, libertà di religione, diritti delle donne e pena di morte.

34 Nella prospettiva di un dialogo ampio e strutturato e del rafforzamento del partenariato di lungo periodo con il Pakistan, l’Europa e l’Italia continueranno a sostenere le istituzioni democratiche pakistane contro le forze estremiste, chiedendo nel contempo che queste compiano passi decisivi verso il riconoscimento concreto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Expo 2015 Il Pakistan ha aderito ufficialmente a EXPO Milano nel febbraio 2012. Dopo numerosi incontri intercorsi fra la Società organizzatrice e la Commissario Generale Tehmina Janjua, Ambasciatore del Pakistan a Roma, il Paese ha scelto di realizzare un padiglione “self-built” delle dimensioni di 1.175 m2 (in cui il Paese si fa autonomamente carico della costruzione, dell’allestimento e della gestione), opzione preferita rispetto alla partecipazione nell’ambito del Cluster del Riso (in cui avrebbe potuto beneficiare del Programma di assistenza). Lo spazio espositivo pakistano si collocherà in prossimità dell’ingresso est al sito dell’Esposizione. Manca, ad oggi, la firma del contratto di partecipazione.

Visite ed incontri 2013 - febbraio: visita in Italia del Ministro degli esteri Rabbani Khar ed incontro con Ministro Terzi con firma del protocollo di partenariato strategico (Strategic Engagement Plan);

Particolarmente significativa la visita a Roma del Presidente Zardari (settembre 2009), che ha suggellato al massimo livello il nostro sostegno politico e strategico al Governo pakistano ed ha gettato le basi per ampliare le relazioni economiche bilaterali e per avviare un partenariato di lungo periodo (nell’occasione è stato firmato un Memorandum of Understanding di collaborazione nel settore della difesa). Il Presidente era accompagnato da un’ampia delegazione che includeva il Ministro di Stato per gli Investimenti, Mandviwalla. Quest’ultimo aveva già visitato il nostro Paese nel novembre 2008 incontrando i vertici di diverse imprese ed enti italiani (ENI, Fincantieri, Finmeccanica, Verona Fiere, ecc), oltre che l’allora Sottosegretario alle Finanze, Vegas. Da ricordare, che il Presidente Berlusconi aveva incontrato il Primo Ministro Gilani nell’ottobre 2008, a margine del Vertice Asia-Europa a Pechino.

Relazioni economiche e commerciali

L’interscambio bilaterale è notevolmente cresciuto negli ultimi anni e nel 2011 ha toccato la cifra record di oltre un miliardo e 75 milioni di euro. Nello stesso anno le nostre esportazioni sono diminuite, mentre è proseguito il trend di crescita del nostro import. La bilancia commerciale, tradizionalmente a nostro favore, ha pertanto fatto registrare per la prima volta un deficit italiano (92 milioni di euro circa).

35 Nel 2012 l’interscambio è rallentato, seppure registrando una ripresa delle nostre esportazioni (+24,5%). Nei primi 10 mesi del 2013, secondo dati ISTAT, le nostre esportazioni registrano una flessione consistente (- 34%), mentre le importazioni dal Pakistan segnano un incremento pari all’11%. Nel periodo preso in considerazione, l’interscambio tra i due Paesi registra un -17,8% ed il saldo, sfavorevole all’Italia, ammonta a circa 53,4 ml di Euro. I principali prodotti esportati dall’Italia nel periodo citato sono stati macchinari per impieghi speciali e di impiego generale, strumenti e apparecchi di misurazione, prodotti chimici di base, fertilizzanti, materie plastiche. L’Italia ha importato dal Pakistan prevalentemente tessuti, articoli di abbigliamento, cuoio conciato e lavorato. Come detto, l’Italia è risultata essere il terzo partner commerciale del Pakistan tra i paesi UE (dopo Regno Unito e Germania e prima di Francia, Olanda e Spagna) e tra i primi dieci a livello mondiale. Tali dati confermano la buona presenza dal punto di vista commerciale dell’Italia in Pakistan e, uniti a quelli degli IDE in crescita, lasciano ben sperare in un ulteriore miglioramento dell’interscambio bilaterale con un rafforzamento della posizione italiana in tale mercato. Nelle sue linee essenziali, l’interscambio italo-pakistano ha carattere intersettoriale. L’Italia esporta in Pakistan principalmente attrezzature, macchinari, componenti e tecnologie per l’industria in particolare tessile (settore che da sempre vede l’Italia come uno dei partner privilegiati) prodotti alimentari, mentre importa dal Paese asiatico essenzialmente semilavorati e prodotti di largo consumo, per lo più a basso costo unitario. Il processo d’industrializzazione e l’ammodernamento tecnologico in atto in Pakistan generano una domanda di beni d’investimento che, nei segmenti più alti, mira a soddisfarsi in mercati come quello italiano, dove gli elevati costi sono compensati da standard qualitativi superiori. Il settore sul quale decisamente puntare nel prossimo futuro, oltre a quelli tradizionali (tessile, marmo, chimica, alimentare) è quello delle energie alternative, stante la perdurante crisi energetica nel paese, e quello agricolo, dove la necessità di nuove tecnologie si rende sempre più necessaria. Per il 2014, il Doing Business Report colloca il Pakistan al 110° posto (su 189 nel mondo). INTERSCAMBIO ITALIA-PAKISTAN (ISTAT- milioni di Euro) 2009 2010 2011 2012

Interscambio 1.026,0 1056,6 1075,5 1043,7

Esportazioni 604,5 568,1 491,6 612,3

Variazione % +11,6% -6,0% -13,5% +25,4% Importazioni 421,5 488,5 583,9 431,4 Variazione % -14,6 +15,9% +19,5% -26,1% Saldo +183,0 +79,6 -92,3 180,8

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA/PAKISTAN (ISTAT - milioni di euro) Gennaio-Ottobre Gennaio-Ottobre 2012 2013 Interscambio 938.3 771.4

Variazione %rispetto all’anno precedente ------17,8% Esportazioni italiane 546.9 359.0 Variazione % rispetto all’anno precedente ------34% Importazioni italiane 371.4 412.4 Variazione % rispetto all’anno precedente ------+11% Saldo 175.5 -53.4

INTERSCAMBIO ITALIA-PAKISTAN 2012 (ISTAT) % su % su tot. IMPORTAZIONI ITALIANE ESPORTAZIONI ITALIANE tot. 1. Macchinari per impieghi 1. Tessuti 24,3% 13% speciali 2. Vestiti e accessori di 2. Strumenti di misurazione, 16,2% 10% abbigliamento prova, navigazione; orologi. 3. cuoio, pelli lavorate e articoli 16% 3. Macchine di impiego generale 5,8% in cuoio

Investimenti italiani e prospettive di penetrazione del mercato L'Italia è considerata un partner privilegiato per quanto riguarda le relazioni economiche e commerciali. Le eccellenti relazioni bilaterali e le rilevanti e fruttuose attività della nostra cooperazione allo sviluppo contribuiscono a creare un clima di particolare favore nei confronti di una maggiore presenza italiana. Una missione esplorativa effettuata nel dicembre 2011 da rappresentanti di Banca Intesa San Paolo in Pakistan, volta a meglio conoscere la struttura del sistema bancario locale, ha evidenziato che essa appare relativamente affidabile ed all'avanguardia, in linea con i dettami del Regolamento europeo "Basilea 2” e posta sotto il monitoraggio costante ed attento di una Banca centrale indipendente (State Bank of Pakistan), tanto da suggerire un possibile incremento nel capitale di rischio per la Repubblica Islamica e di conseguenza una maggiore propensione delle nostre imprese ad entrare in questo mercato. L'intensificarsi delle relazioni a livello intergovernativo è accompagnato da un nuovo impulso nel settore privato, con la creazione di nuove associazioni imprenditoriali e il rafforzamento di alcune esistenti. Tra questi, il più attivo è l'Italian Development Committee (IDC) di Karachi (in attesa del

37 riconoscimento quale Camera di Commercio Italo-pakistana) che ha siglato numerosi MoU con strutture camerali italiane all’estero e con alcune istituzioni italiane (da ultimo a Bari con la firma di un MoU con l’Istituto per la Cooperazione con i Paesi Esteri –ICPE-). Tra i principali settori industriali presenti (con investimenti diretti o meno) in Pakistan si ricordano: - Settore energia: L’ENI è il primo produttore straniero di gas in Pakistan e detiene la leadership tra le società italiane presenti, sia per importanza che per valore degli investimenti ed è proiettato verso lo sviluppo di nuovi progetti in tutta la filiera del petrolio e del metano. L’azienda opera nel Paese dal 2000 con un investimento di oltre 1,5 miliardi di dollari (di cui 300 milioni solo di esplorazione) ed una produzione media giornaliera, nel 2011, pari a circa 54.800 barili al giorno, incluse le estrazioni di gas (estrae circa il 10% della produzione totale pakistana). Le attività di esplorazione e produzione dell’ENI in Pakistan sono condotte principalmente nell’onshore, anche in joint-venture, per un totale di 22 licenze (15 esplorative, 7 di produzione/sviluppo). Nel settore esplorativo, ENI attualmente partecipa nell’esplorazione di ben 15 aree e nel corso degli ultimi due anni ha intensificato la sua attività a seguito della scoperta di interessanti riserve di gas, da ultimo nella concessione esplorativa di Badhra-B, 350 km a nord di Karachi. La perforazione dell’area rientra nella nuova strategia di ENI in Pakistan volta a rifocalizzare le attività esplorative in aree limitrofe ai campi produttivi e conferma l'esistenza nell'area di un potenziale esplorativo ancora significativo che può essere valorizzato tramite l'applicazione di nuovi modelli geologici. Ulteriori opportunità potrebbero derivare dalle attività estrattive nel settore degli scisti bituminosi. ANSALDO (controllata Finmeccanica) ha realizzato numerosi impianti per la produzione di energia elettrica (Hobco 1230MW; Kapco 300MW; Bin Qasim 420MW: Liberty 235MW) che hanno generato per l’impresa italiana commesse per un valore complessivo di 3 mld di Euro. ANSALDO fornisce oggi assistenza e parti di ricambio per gli impianti pakistani con un fatturato di diversi milioni di Euro. La manutenzione di tali impianti consentirà all’azienda italiana di concludere nuovi contratti volti a radicare la propria posizione. Di recente anche ENEL si e’ affacciata sul mercato pakistano per sondare la possibilità di intervenire nel progetto di ristrutturazione della rete distributiva elettrica del paese, che versa in condizioni difficili (basti pensare che, tra furti di energia ed inefficienze, si stima che si perda circa il 30% dell’energia elettrica prodotta); la Bellelli Engineering SpA, impresa di Rovigo, leader per l’impiantistica del settore energetico e presente in Pakistan dal 2012, si è aggiudicata due commesse per la fornitura di impianti per il trattamento del gas naturale; la Leitner SpA, specializzata in energie rinnovabili, ha avviato un primo progetto sperimentale a Faisalad, a seguito della firma di un Memorandum d’intesa con il Governo locale; - Industria Difesa: Selex Galileo (controllata Finmeccanica), Galileo Avionica, MBDA Italia (partecipata al 25% da Finmeccanica), Selex Sistemi Integrati;

38 - Settore Chimico: Saipem; - Settore Gas Naturale Compresso (CNG): Landi Renzo, Faber. Contenzioso LANDI RENZO: la LANDI RENZO è leader internazionale nel settore del Gas Naturale Compresso (CNG) e nella produzione di kit per la conversione dei veicoli a benzina in auto a gas. L’azienda è presente in Pakistan da una decina d’anni con un investimento pari a 2 milioni di Euro (si calcola che l’intero indotto del mercato CNG valga circa 100 milioni di Euro). Ad oggi, si sta tentando di ottenere una revisione del divieto di import e del cd. “company fitting” (installazione in azienda) di kit e cilindri per auto a gas, imposta de facto nel dicembre 2011 dal Governo di allora e non modificata dall’attuale. A causa di tale divieto, l’impresa italiana vede pressocchè compromessa la propria attività in Pakistan: prima dell’entrata in vigore del divieto in questione, i dipendenti della LANDI RENZO erano 160 (oggi 40) e 12.000 era il numero di kit prodotti al mese (oggi circa 4.000). Per giungere alla revisione del suddetto divieto (che nelle intenzione delle Autorità pakistane servirebbe a ridurre la circolazione dei veicoli a gas per indirizzare tale risorsa – sempre più scarsa in Pakistan - agli usi domestici), numerosi passi sono stati effettuati nel tempo dalla nostra Ambasciata in Pakistan che ha sottoposto il caso ai Ministri competenti ed in particolare al Ministro delle Finanze che presiede l’Economic Coordination Commission (ECC), organo deputato a decidere sul caso in questione. Stando a recenti assicurazioni fornite alla nostra Ambasciata, nel corso della prossima seduta di tale Commissione dovrebbe essere rimosso il suddetto divieto normativo. - Macchinari Tessile: esportano in Pakistan Savio e Dazzini; - Settore Alimentare: esportano nel paese Barilla, Federici, Olio Sasso, Olitalia; - Settore Marmo: Pellegrini, Dazzini Macchine, Luna Abrasivi; - Trasporti: New Holland, appartenente al Gruppo FIAT; - Settore Farmaceutico: Chiesi, Angelini, Rotapharm. Una prima Missione imprenditoriale "strutturata" Italiana in Pakistan ha avuto luogo nella prima settimana di dicembre u.s. - Alla suddetta Missione hanno preso parte 24 rappresentanti di 15 aziende dei settori automotive, energia (incluse le rinnovabili), infrastrutture, difesa e farmaceutico. Essi hanno potuto avere un'ampia panoramica delle potenzialità offerte dal mercato pakistano, nonché rappresentare a quattro Ministri ("Defence production", Acqua ed Energia e Difesa, Petrolio e Risorse Naturali, Industria) ed al Presidente del Board of Investment, l'offerta delle relative aziende e le opportunità del mercato pakistano. Il programma di incontri predisposto dalla nostra Ambasciata ha previsto inoltre un'ampia presentazione del programma di incentivi varati recentemente dal Governo di Islamabad per attirare capitali stranieri. Il programma ha previsto, tra l’altro, meetings B2B ed un Forum in materia di energia. Tra i partecipanti, molte importanti aziende nazionali quali Ansaldo-Energia, Angelini, Chiesi, Gruppo FIAT, Piaggio, Selex

39 (Finmeccanica), Trevi e Tenaris, oltre ad alcune PMI, come Landi Renzo (settore CNG), Leitner-Solar e Sira, attive nel settore delle rinnovabili.

Cooperazione nel campo della Difesa I rapporti sono ottimi anche in questo campo di particolare rilevanza, dato il peso politico delle FFAA pakistane. Nel 2007, il Pakistan è stato il primo cliente non NATO dell’industria italiana di settore, avendo deciso di dotarsi del sistema di difesa anti-aerea SPADA 2000 Plus di MBDA (consorzio EADS-BAE Systems-Finmeccanica) del valore di 415 milioni di euro. Il Memorandum di cooperazione nel campo della Difesa del 2009, ratificato recentemente assicurerà un’adeguata cornice giuridico-istituzionale per l’ulteriore progresso dei programmi di cooperazione industriale tra i due Paesi, nonché per l’intensificazione di contatti tra le rispettive Forze Armate. Recentemente l’Autorità Nazionale - UAMA ha finalizzato, di concerto con il Ministero della Difesa, la nostra Ambasciata a Islamabad e le Ambasciate del Pakistan e degli Stati Uniti a Roma, l’operazione per la cessione di 500 veicoli M113 da parte del Ministero della Difesa alle Forze Armate della Repubblica Islamica del Pakistan. Ciò a seguito delle garanzie fornite dalla controparte pakistana (Certificato di Utilizzo Finale ed impegno alla non riesportazione dei materiali senza il previo consenso delle Autorità italiane) utili per le garanzie italiane agli USA (i blindati sono di costruzione americana).

Cooperazione allo sviluppo

Per la Cooperazione italiana, il Pakistan è un Paese prioritario. L’impegno italiano in Pakistan si colloca nel quadro dell’approccio regionale perseguito assieme ai principali partner della Comunità internazionale per la stabilizzazione del Paese, e in particolare per il sostegno ad aree selezionate nelle regioni di frontiera con l’Afghanistan (border areas), afflitte dai conflitti in essere dal 2009, e per l’assistenza diretta alle vittime delle inondazioni che hanno interessato vaste aree del Paese nel 2010. Il nostro portafoglio totale ammonta al momento a oltre 210 milioni di Euro (approssimativamente, oltre 117 milioni di Euro in crediti di aiuto, 80 milioni di Euro per la conversione del debito, 4 milioni di Euro al Multi Donor Trust Fund di BM), cui si aggiungono i contributi a dono bilaterali e multilaterali. Nel 2012 è stata avviata l’attività dell’UTL a Islamabad. Si segnalano in particolare alcuni interventi di grande rilievo: - Credito d’aiuto per lo sviluppo rurale nelle province al confine afgano (40 MEuro): si tratta di un finanziamento al Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), annunciato a Tokyo nel 2009 in occasione della Conferenza dei Donatori. L’iniziativa è affiancata da un accordo di monitoraggio con la Banca Mondiale di circa 2,7 milioni di Euro per la supervisione delle attività che l’ente esecutore pakistano realizza a valere sul credito di aiuto italiano.

40 - Credito d’aiuto per la formazione professionale in Khyber Pakhtunkhwa (20 MEuro): anch’esso è parte del pacchetto annunciato a Tokyo nel 2009 in occasione della Conferenza dei Donatori (l’iniziativa è in fase di riformulazione, in attesa di conoscere l’orientamento del nuovo Governo pakistano). - Credito d’aiuto post alluvioni (57,75 MEuro): l’Italia contribuisce al Citizens Damage Compensation Programme: l’iniziativa è finalizzata alla compensazione delle famiglie colpite dalle disastrose alluvioni del 2010, attraverso la modalità di cash transfer scheme. Dell’intera somma, 7,75 milioni di Euro derivano dalla linea di credito precedentemente concessa (con MoU del 2005) a favore delle piccole e medie imprese pakistane13. Sono state erogate le due prime tranches di 15 milioni di Euro ciascuna. Da sottolineare il nostro impegno all’indomani delle gravi inondazioni che hanno devastato parte del Pakistan nell’estate 2010: il totale complessivo della risposta italiana all’emergenza è stato infatti di oltre 87 milioni di euro (oltre ai già citati 57,5 milioni in crediti di aiuto e 21 milioni residui del programma di conversione del debito, si è contribuito con voli umanitari, contributi volontari agli Organismi Internazionali e alle ONG italiane). A seguito delle nuove inondazioni che hanno colpito il Paese (soprattutto il Sindh) nel 2011, l’Italia ha offerto 200.000 Euro alla Croce Rossa pakistana e 300.000 Euro all’UNICEF per aiuti di prima necessità, ai quali si è aggiunto un finanziamento di 1 milione di Euro di aiuti umanitari per le vittime (marzo 2012). Si segnalano inoltre gli interventi a dono per lo sviluppo delle produzioni agricole: il programma regionale Pakistan-Afghanistan -Nepal per l’olio di oliva (importo totale Euro 2.400.000 di cui per attività in Pakistan 770.000 Euro14), a cui si aggiunge un’iniziativa affidata allo IAO di 1,35 milioni di Euro per lo sviluppo delle filiere ortofrutticole nel Distretto dello Swat, rifinanziata nel 2012 con un ulteriore contributo di circa 500.000 Euro. L’Italia ha anche partecipato (con 4 milioni di Euro) al Multi Donor Trust Fund (MDTF) della Banca Mondiale per la ricostruzione e lo sviluppo delle aree di frontiera nord-occidentali sconvolte dal conflitto tra l’esercito ed i gruppi militanti. Il Fondo è cruciale per l’attuazione del Post Crisis Needs Assessment (PCNA). Nel dicembre 2011 è stato approvato un progetto promosso dal CNR, al quale la DGCS ha destinato un contributo di circa 500.000 Euro, mirato alla realizzazione di attività di formazione degli operatori di settore per la gestione sostenibile delle risorse idriche nel settore agricolo, con la finalità di accrescere i livelli di sicurezza alimentare e favorire la stabilità sociale. Nel 2012 è stato

13 Essendo la linea di credito da tempo bloccata per questioni tecniche (le PMI non erano attratte dalle condizioni finanziarie offerte), il Governo pakistano ha chiesto, ed ottenuto, di riallocare la somma a sostegno delle popolazioni alluvionate. 14 Il programma fa parte del pacchetto annunciato a Tokyo nel 2009 alla Conferenza dei Donatori.

41 approvato un contributo al PAM per 500.000 Euro a sostegno delle attività di aiuto alimentare per le famiglie sfollate. Da segnalare l’impegno della DGCS a sostegno delle minoranze etnico-religiose nel Paese che si è concretizzato con l’approvazione di due contributi alla ONG VIS: il primo (300.000 Euro) per favorire il ripristino delle normali condizioni di vita di gruppi e membri appartenenti alle minoranze etniche e religiose presenti nell’area di Quetta (Balochistan), gravemente colpite dalle inondazioni del 2010; il secondo progetto (200.000 Euro) è indirizzato a sostenere e migliorare l’accesso a servizi educativi e di promozione sociale in favore di giovani e donne vulnerabili nell’area di Quetta, svantaggiati per l’appartenenza a minoranze etniche e religiose. Nel 2013 sono state deliberate nuove iniziative a valere sulle risorse disponibili a dono: - un Contributo Volontario di Euro 780.000 al per il rafforzamento del Programma “Miglioramento della sicurezza alimentare e nutrizionale e ricostruzione della coesione sociale” nelle province del KPK, FATA e aree limitrofe”. - un Contributo Volontario di Euro 200.000 all’UNDP a sostegno del Piano Comune Paese-Programma di azione (CCPAP) 2013-17, in particolare per la crescita economica inclusiva e sostenibile e il rafforzamento della capacità di far fronte alle catastrofi naturali. - un contributo di Euro 300.000 a sostegno di un’iniziativa dell’ONG ISCOS per il miglioramento delle condizioni di vita, in particolare delle donne e dei lavoratori più vulnerabili.

EMERGENZA

Nel 2012 è stata rifinanziata l’iniziativa di emergenza a favore delle vittime delle alluvioni (Fase II), con un Fondo in loco di 1 milione di Euro, sostenendo progetti di 3 ONG italiane (ISCOS, CESVI, ACTION AID) per un totale di € 880.000. E’ attualmente in fase di deliberazione un nuovo intervento di emergenza per il tramite di un contributo multibilaterale di 300.000 Euro al World Food Programme, a sostegno del settore materno infantile. A seguito del recente terremoto che ha colpito il Pakistan nel Baluchistan, vicino alla frontiera iraniana, la DGCS ha deciso di inviare dal deposito di Brindisi un volo di aiuti umanitari (12 tonnellate).

Questioni migratorie

Un punto di forza delle relazioni fra Italia e Pakistan è rappresentato dalla significativa comunità pakistana in Italia. I cittadini pakistani legalmente residenti nel nostro Paese sono infatti circa 90.000 ed il loro numero è in continua crescita. Si tratta in massima parte di lavoratori agricoli ed industriali che affluiscono in Italia verso le città del centro-nord (Brescia, Bologna, Roma),

42 ma non mancano commercianti ed imprenditori. A queste categorie si aggiunge quella degli studenti universitari (oltre 680 nell’anno 2011-2012), prevalentemente rivolti alle Facoltà di Ingegneria (oltre 400 iscritti al Politecnico di Torino e 60 a quello di Milano). Il numero (un centinaio) dei detenuti pakistani nelle nostre carceri è esiguo, a testimonianza di una comunità poco problematica. Buona la collaborazione con Islamabad per il rimpatrio degli irregolari. Dal 2004 il Paese beneficia di quote riservate nel Decreto Flussi per lavoratori non stagionali e dal 2007 concorre alla quota d’ingresso per lavoro stagionale (nel 2012, 35.000 ingressi per lavoratori extracomunitari stagionali). I visti rilasciati nel 2011 dalle nostre Sedi in Pakistan (Islamabad e Karachi) sono stati circa 14.500 (28% per turismo, 25% per lavoro e 21% per ricongiungimento familiare). In crescita il numero dei visti rigettati (quasi 8.000 nel 2011), grazie ad una incisiva opera di scrutinio e verifica della documentazione a sostegno delle domande, che spesso purtroppo rivela la presenza di documenti contraffatti o falsi.

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ALLEGATI

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Pakistan-Italy Strategic Engagement Plan

In recognition of the longstanding close friendly relations between Pakistan and Italy; and

A shared adherence to the common values and ideals of peace, respect for human rights, as embodied in the main multilateral treaties that both Countries have ratified, fundamental freedoms and interfaith harmony; and

With a view to deepening mutually beneficial cooperation:

1. Italy and Pakistan agree upon implementing the present Strategic Engagement Plan for deeper cooperation in the political, security, development, economic, trade, scientific, cultural, educational and other fields.

2. This Strategic Engagement Plan will complement and reinforce the EU- Pakistan 5 Year Engagement Plan.

3. The Foreign Ministers of the two Countries will meet once in three years to review the Strategic Engagement Plan.

4. The Foreign Secretaries of the two Countries will meet for annual bilateral consultations to steer the Strategic Engagement Plan.

5. This Strategic Engagement Plan envisages the following:

i. Regular political consultations on bilateral, regional and international issues covering: a. Security and defence policy; b. Regional security; c. Counter terrorism efforts and enhanced cooperation in this area; d. Human rights; e. Non-proliferation and disarmament; f. Coordination at the UN including reform of the Security Council; g. Cooperation between Pakistan and its international partners in the framework of the “Friends of Democratic Pakistan” Group (FoDP); h. Promotion of dialogue between civil society’s representatives of both sides; and, i. Consolidation of the defence industry and procurement policy cooperation and greater interaction between the defence forces of the two countries.

47 ii. Trade, economic and investment relations: a. Exchange of information on business opportunities and expanding business-to-business contacts; b. Working-level consultations on framework conditions for foreign investments in both countries; c. Exchange of views on an enhanced institutional cooperation in the field of bilateral economic relations; and, d. Exchange of views on enhanced EU market access for Pakistani products and for further trade liberalization as well as provision of trade-related technical assistance by the European Union. iii. Cooperation in higher education, science and cultural exchanges: a. Encouragement of cultural, scientific and technological cooperation (promoting cooperation amongst universities, institutional partnerships/twinning projects, linkages between scientists etc.); b. Possibilities for collaboration in R & D; c. Promoting cooperation in archaeological research and conservation of historical sites; d. Promoting cultural cooperation through exchange of delegations, exhibitions, etc; and, e. Promoting inter-faith dialogue. iv. Exploring options according to respective rules and regulations for Italian assistance to Pakistan in the field of vocational and technical training and education (curricula development, rehabilitation of existing training or education facilities etc.) and possibilities of public-sector partnerships in the area. v. Parliamentary interaction through: a. Exchange of visits of members of Parliamentary Friendship groups; and, b. Regular meetings between parliamentarians of the two countries on the side-lines of IPU, PGA, UNGA, etc. vi. Bilateral development cooperation in the jointly agreed priority sectors in particular rural development, poverty reduction, support to vulnerable regions, including areas hit by floods, health and education. Ongoing projects are funded through grants, soft loans and debt-swap. Further projects, also under sub paragraph iv, may be explored according to the respective rules and regulations. vii. Cooperation in consular and immigration issues. viii. To encourage further cooperation, through the respective relevant Agencies and Administrations, in the areas of renewable energy, and environment including:

48 a. Options for cooperation in promoting renewable energy; b. Consultations on climate change negotiations held under the UN Framework Convention on Climate Change.

Done at Rome on 1st February 2013

Signed by

Foreign Minister of Italy Foreign Minister of Pakistan

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Principali accordi intergovernativi firmati IN FIRMA VIGORE 05/10/195 15/07/19 Accordo sui servizi aerei 7 61 Convenzione per evitare le doppie imposizioni e per 22/06/198 27/02/19 prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul 4 92 reddito Accordo per la cooperazione economica e 7/10/198 7/10/1984 finanziaria 4 Accordo per la promozione e protezione degli 19/07/199 22/06/20 investimenti 7 01 30/09/200 13/05/20 MoU per la cooperazione nel campo della difesa 9 13 Accordo per la concessione di un soft loan di Euro 14/07/200 07/03/20 7,75 milioni per l’attuazione di una linea di credito a 5 06 sostegno del settore privato Accordo per la ristrutturazione del debito, 15/06/200 17/01/20 applicativo dell’Intesa multilaterale del Club di Parigi 1 03 del 23.01.2001 (con liste debitorie) Accordo bilaterale di ristrutturazione del debito, 24/02/200 23/06/20 applicativo dell’Intesa multilaterale del Club di Parigi 3 03 del 13.12.2001 Scambio di Note per la cancellazione del 50% dei 07/06/200 03/09/20 crediti di aiuto ristrutturati con l’Accordo bilaterale del 4 e 04 24/2/2003 03/09/2004 Accordo di conversione per il restante 50% dei 04/11/200 14/05/20 crediti di aiuto ristrutturati con l’Accordo bilaterale del 6 07 24/2/2003 M.O.U. per l'implementazione del Programma 03/11/200 03/11/20 italiano di Emergenza a sostegno delle popolazioni 6 06 colpite dal terremoto in Pakistan Nuovo accordo di cooperazione culturale, Manca la scientifica e tecnologica (una volta in vigore sostituirà i 10/11/200 ratifica due Accordi attualmente in vigore, quello culturale e quello 5 pakistana scientifico e tecnologico, firmati nel 1975) Programma esecutivo di Cooperazione Culturale 04/11/200 04/11/20 Scientifica e Tecnologica per gli anni 2006-2008 6 06 Accordo sulla lotta contro il traffico di 29/09/200 20/06/20 stupefacenti, sostanze psicotrope e precursori 4 12 Accordo per la riammissione degli immigrati in Siglato NO posizione irregolare e relativo Protocollo attuativo 21/03/2000

51 Ratificat o da 29/09/200 entrambi. Accordo di cooperazione in materia di turismo 4 Manca la notifica Pak.

Principali intese firmate tra Ministeri

IN FIRMA VIGORE MoU sulla cooperazione sui sistemi di difesa 09/07/199 09/07/1990 tra il Ministero della Difesa italiano e pakistano 0 MoU sulla cooperazione politica tra il Ministero 14/07/200 14/07/2005 degli Esteri italiano e pakistano 5 MoU MIUR-Presidente Commissione Istruzione 07/03/200 Superiore in materia di ricerca nei settori 07/03/2006 6 scientifico e tecnologico MoU tra MIUR e Presidente della Commissione 07/03/200 Istruzione Superiore relativo al settore della ricerca 07/03/2006 6 sui terremoti Dichiarazione di Intenti tra il Ministero degli 04/11/200 Esteri italiano e l'Higher Education Commission 04/11/2006 6 pakistana Protocollo di Partenariato Strategico 01/02/201 (Strategic Engagement Plan) tra Ministro Esteri 01/02/2013 3 italiano e pakistano

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RAPPORTI PARLAMENTARI ITALIA-PAKISTAN

Presidente dell’Assemblea Sardar Ayaz SADIQ (Lega Nazionale Musulmana Pakistana, Nawaz dal 3 giugno 2013)

Presidente del Senato Syed Nayyer Hussain BOKHARI (Partito del Popolo Pakistano, PPP) dal 12 marzo 2012)

Rappresentanze diplomatiche

Ambasciatore italiano ad Islamabad: Adriano Chiodi Cianfarani (dal 16 giugno 2012)

Ambasciatore pakistano designato a Roma: sig.ra Tehmina Janjua (dal 23 febbraio 2012)

Nota sintetica dei rapporti parlamentari tra la Camera dei Deputati italiana e dell’Assemblea Nazionale del Pakistan Il Pakistan costituisce uno dei Paesi di primario interesse nell’ambito dei Paesi asiatici, come dimostra il fatto che nella XVI legislatura sia stato previsto un incarico individuale di coordinamento dei rapporti parlamentari con l’Assemblea nazionale del Pakistan per l’arco della legislatura, che venne assegnato all’on. Margherita Boniver, Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Inoltre, si sono registrati incontri di spessore a livello presidenziale. Sempre nella XVI legislatura si segnala al riguardo quello tra il Presidente Fini e il Presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, il 30 settembre 200915.

15 Il Presidente Fini ha sottolineato l’importanza del Pakistan nella stabilità della regione ed ha sollecitato una maggiore collaborazione a livello parlamentare. Zardari ha inoltre parlato dell’impegno pakistano nella lotta al terrorismo e del sostegno economico di cui il Paese ha bisogno, con aiuti stimati in 50 miliardi di dollari. Fini ha concordato sulla necessità di sostenere il Pakistan ed ha espresso preoccupazione per la situazione in Afghanistan, considerato uno dei punti focali nella lotta al terrorismo

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Nella XIV legislatura, il Presidente Casini aveva incontrato il Primo Ministro del Pakistan, Shaukat Aziz (14 luglio 2005), e due volte il Presidente del Senato, Mohammedmian Soomro (la prima a margine della giornata parlamentare annuale UIP-ONU che si è svolta a New York dal 18 al 19 ottobre 2004; la seconda volta a Roma il 3 maggio 2005).

XVII LEGISLATURA

Corrispondenza

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Pakistan, Sardar Ayaz Sadiq, ha inviato le seguenti lettere alla Presidente della Camera, Laura Boldrini: 1. il 13 dicembre 2013, per ringraziarla del sostegno dato al Pakistan nell’ottenimento di status di Paese GSP+ (Generalized System of Preference Plus) all’interno dell’UE; 2. il 5 settembre 2013, per sostenere la candidatura della sig.ra Shazia Z. Rafi16 alla carica di Segretario Generale dell’Unione Interparlamentare. Le elezioni sono previste nell’aprile 2014; 3. il 16 luglio 2013, per invitare la Presidente Boldrini a recarsi in visita in Pakistan alla guida di una delegazione di membri della Camera dei Deputati. In precedenza, il Presidente Sadiq aveva inviato, in data 26 giugno 2013, una lettera alla Presidente Boldrini, ringraziandola per gli auguri che la Presidente della Camera aveva inviato in occasione dell’insediamento del collega. La Presidente della Camera ha inoltre inviato un messaggio di condoglianze all’ex Presidente dell’Assemblea Nazionale, sig.ra Fahmida Mirza,in occasione del terremoto del 16 aprile 2013. Successivamente, il 1° ottobre 2013, la Presidente Boldrini ha inviato una nuova lettera di condoglianze per il terremoto verificatosi nel sudovest del Pakistan alla fine di settembre 2013. A sua volta l’Ambasciatore del Pakistan, sig.ra Janjua, ha inviato un messaggio di auguri alla Presidente della Camera in occasione della sua elezione. Nella lettera, la signora Janjua ha altresì auspicato un rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Pakistan, soprattutto a livello parlamentare. La Presidente Boldrini ha ringraziato degli auguri e ha ricordato le visite compiute nel Paese in qualità di funzionario delle Nazioni Unite, ribadendo la

internazionale. Da entrambe le parti è stato sottolineato che solo con azioni di peacekeeping non si riuscirà a risolvere il problema alla radice. 16 Fra gli incarichi professionali della sig.ra Rafi, figura quello, dal 1996, di Segretario Generale dell’associazione Parlamentarians for Global Action. Il Presidente Sadiq ha inoltre sottolineato che, se eletta, la signora Rafi sarebbe la prima donna di religione musulmana e di un paese non europeo a ricoprire tale prestigioso incarico.

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centralità delle relazioni bilaterali tra Italia e Pakistan e concordando sull’importanza di un loro rafforzamento a livello parlamentare.

Cooperazione multilaterale

L’ASEP - Il Dialogo Eurasiatico Il Pakistan, assieme ad altri Paesi asiatici partecipa al dialogo euro-asiatico dell’ASEM (Asia Europe Meeting)17 e, quindi, agli incontri dell’Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP) che definiscono la parte parlamentare della cooperazione. Dell’ASEP fanno parte 51 parlamenti. L’ASEP è una sede di cooperazione interparlamentare il cui obiettivo è di rafforzare i contatti tra i paesi delle due aree e di promuovere uno scambio di informazioni e di esperienze; essa rappresenta il versante parlamentare dell’ASEM. Le riunioni dell’ASEP hanno altresì lo scopo di coinvolgere i parlamentari nella discussione di tematiche che rivestono particolare interesse nei parlamenti e nell’attualità internazionale. Gli incontri hanno una cadenza biennale e si tengono alternativamente in Asia e in Europa, prima dei Vertici dei Capi di Stato e di Governo dell’ASEM a cui, infatti, vengono trasmessi i documenti finali delle riunioni. Si segnala che il Parlamento italiano ospiterà la prossima riunione ASEP, l’8°, nella seconda metà del 2014, approssimativamente il 6-7 ottobre. L’ultima riunione dell’ASEP, la settima, si è tenuta nel Laos dal 3 al 5 ottobre 2012. La riunione è stata dedicata a: “Asia-Europe Parliamentary Partnership for Sustainable Development”. La Camera non ha partecipato. Una delegazione del Parlamento pakistano, guidata dal sen. Sabir Ali Baloch, Vicepresidente del Senato, ha preso parte alla riunione.

17 Il processo intergovernativo ASEM (Asia Europe Meeting), è stato avviato nel 1996 tra i 15 Paesi membri dell'Unione europea e 10 Paesi dell'area asiatica (Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam). In occasione del Vertice di Hanoi dell’ottobre 2004 sono entrati a far parte dell’organismo di cooperazione eurasiatico altri 13 paesi: Cambogia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Laos, Lettonia, Lituania, Malta, Myanmar/Birmania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Al vertice ASEM di Helsinki del 2006 era stato deciso di allargare la cooperazione a: Bulgaria, Romania, India, Pakistan, Mongolia e al Segretariato ASEAN (Association of South East Asian Nations). Tale allargamento è stato formalizzato in occasione del vertice ASEM di Pechino del 24 e 25 ottobre 2008 a cui tali paesi hanno partecipato per la prima volta. Nel corso del Vertice ASEM del 2010 Australia, Nuova Zelanda e Federazione Russa, hanno partecipato per la prima volta all’esercizio e ne sono divenuti pertanto membri. In occasione del Vertice di Vientiane (5-6 novembre 2012) anche Bangladesh, Svizzera e Norvegia hanno aderito all’ASEM, il primo nel gruppo asiatico, mentre per quanto attiene a Svizzera e Norvegia è stata concordata la costituzione di un “sottogruppo non-UE” all’interno del gruppo europeo, portando il numero totale a 51.

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Atti di indirizzo e di sindacato ispettivo

Sulla vicenda del cooperante italiano rapito in Pakistan nel gennaio 2012, Giovanni Lo Porto, si segnala l’interrogazione a risposta scritta (4- 02531, Rizzetto Walter, M5S) del 14 novembre 2013. All’interrogazione non è stata ancora data risposta. Nell’interrogazione viene chiesto al Governo quali notizie abbia sulla vicenda e quali iniziative intenda prendere.

Disegni di legge di ratifica di trattati internazionali all’esame delle Camere

Nessuno riguardante il Pakistan.

UIP

Nell’ambito dell’Unione interparlamentare opera la sezione di amicizia Italia-Asia Meridionale, in cui rientra il Pakistan. Nella XVI legislatura, la sezione era presieduta dal sen. Antonio Gentile (PdL).

IL PROTOCOLLO DI PARTENARIATO STRATEGICO

Il 1° febbraio 2013 è stato firmato a Roma dal Ministro Terzi e dal Ministro degli Esteri del Pakistan dell’epoca, Hina Rabbani Khar, protocollo di partenariato strategico (Stategic Engagement Plan), che prefigura un’interazione parlamentare attraverso: c) Scambi di visite di membri dei Gruppi di amicizia; d) Incontri regolari tra i parlamentari dei due Paesi a latere delle riunioni delle grandi Organizzazioni multilaterali quali l’Unione interparlamentare, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed i Parliamentarians for Global action, e via seguitando. Al riguardo è opportuno segnalare che il Governo non può prendere impegni in nome e per conto del Parlamento, trattandosi di un altro potere dello Stato, totalmente autonomo. Pertanto la clausola può essere ritenuta meramente indicativa. Per parte sua la Camera dei Deputati, come si è già detto in precedenza, è vivamente interessata a continuare lungo il trend di sviluppo delle relazioni parlamentari, già avviato nelle precedenti legislature18.

18 In attuazione del partenariato strategico, in occasione della visita a Roma, il 28 ottobre 2013, del Ministro pakistano per il commercio e l’industria tessile, Khurram Dastgir Khan, si è riunita presso la

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In attuazione del partenariato strategico, in occasione della visita a Roma, il 28 ottobre 2013, del Ministro pakistano per il commercio e l’industria tessile, Khurram Dastgir Khan, si è riunita presso la Camera dei Deputati l’Associazione spontanea Italia Pakistan, presieduta dal Presidente dell’Associazione, On. Rocco Buttiglione. Trattandosi di un’associazione di carattere privato e non parlamentare la sua azione può essere ricondotta nel quadro dell’accordo governativo.

PRECEDENTI LEGISLATURE

Nella XVI Legislatura il Presidente della Camera dei Deputati, on. , aveva assegnato all’on. Margherita Boniver, Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, l’incarico di coordinare i rapporti parlamentari con l’Assemblea nazionale del Pakistan nella XVI legislatura.

Incontri del Presidente

Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha incontrato il Presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, il 30 settembre 2009.

Il Presidente Fini ha sottolineato l’importanza del Pakistan nella stabilità della regione ed ha sollecitato una maggiore collaborazione a livello parlamentare. Zardari ha inoltre parlato dell’impegno pakistano nella lotta al terrorismo e del sostegno economico di cui il Paese ha bisogno, con aiuti stimati in 50 miliardi di dollari. Fini ha concordato sulla necessità di sostenere il Pakistan ed ha espresso preoccupazione per la situazione in Afghanistan, considerato uno dei punti focali nella lotta al terrorismo internazionale. Da entrambe le parti è stato sottolineato che solo con azioni di peacekeeping non si riuscirà a risolvere il problema alla radice.

Il Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, ha incontrato l’Ambasciatore del Pakistan in Italia, Sig.ra Tasnim Aslam, il 12 giugno 2008 .

Il Presidente Fini si è dichiarato favorevole ad intensificare i rapporti parlamentari con l’Assemblea nazionale del Pakistan e ad ha affidato l’incarico di coordinare tali relazioni all’onorevole Margherita Boniver,

Camera dei Deputati l’Associazione spontanea Italia Pakistan, presieduta dal Presidente dell’Associazione, On. Rocco Buttiglione. Trattandosi di un’associazione di carattere privato e non parlamentare la sua azione può essere ricondotta nel quadro dell’accordo governativo.

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Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

Incontri delle Commissioni

Il 23 maggio 2012, il Presidente della Commissione Difesa, Edmondo Cirielli, ha ricevuto la visita del neo Ambasciatore in Pakistan, Adriano Chiodi Cianfarani.

Al centro del colloquio, il Memorandum d’intesa in materia di difesa all’esame della Camera dei deputati e le problematiche legate al ritiro del contingente internazionale presente in Afghanistan e previsto per il 2014.

L’8 febbraio 2012, il Presidente della Commissione Affari Esteri, on. Stefano Stefani, ha incontrato l’ambasciatore del Pakistan in Italia, Tehmina Janjua.

Nel corso dell’incontro ci si è soffermati sulle elezioni, svoltesi in Pakistan il 2 marzo 2012, sulla problematica delle violenze sulle minoranze religiose, soprattutto in relazione all'assassinio del ministro delle minoranze Shabaz Bhatti, unica personalità cristiana nel Governo, al posto del quale è stato nominato consigliere del Primo Ministro per le minoranze religiose il fratello Paul, sulla situazione in Afghanistan, con il quale il Pakistan ha firmato una dichiarazione congiunta sul processo di pace e riconciliazione; in precedenza, nel settembre 2010, era stata firmata una dichiarazione di intenti volta a rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza e antiterrorismo e in campo economico, con un nuovo accordo di commercio e transito, concluso a fine ottobre 2010.. Il Presidente Stefani ha fatto presente che in 10 anni sono stati spesi circa 400 miliardi di dollari per il conflitto in Afganistan, che sarebbero potuti servire a ricostruire il paese ed a risanare la situazione economica di quel Paese. Per quanto infine la situazione in Kashmir, è in atto un processo di dialogo con l'India che, dopo due lunghe sessioni di lavoro, ha consentito al Pakistan ed all'India di raggiungere l'accordo su un documento, che si auspica in futuro possa facilitare la cooperazione tra i due paesi anche a livello commerciale.

La Commissione Esteri ha ricevuto il 30 marzo 2011 la visita di una delegazione parlamentare pakistana guidata dall'ex ministro della Cultura Pir Aftab Hussain Shah Jilani,

Il presidente Stefani ha ricordato la missione in Pakistan da lui svolta insieme ad altri parlamentare nel 2010 ed ha affermato che l'Italia continua a sostenere con forza il processo democratico in Pakistan, sia a livello bilaterale che in qualità di membro dell'UE. Il Pakistan rappresenta uno dei più importanti interlocutori per una soluzione alla crisi afghana, e, proprio per questo, l’Italia confida nel suo senso di responsabilità. Il governo

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italiano ha inoltre sempre posto al centro dell'agenda di politica estera il rispetto per i diritti delle minoranze e per la libertà religiosa. Il recente assassinio del Ministro per le Minoranze, Batti, ha scosso le speranze di dialogo e tolleranza delle comunità cristiane negli scenari internazionali critici ed ha messo in luce il rischio di derive terroristiche di natura religiosa. Proprio tale tema fornisce quindi un'ulteriore occasione per rafforzare il dialogo a livello parlamentare e per sostenere la lotta al fondamentalismo islamico. L'Italia manterrà forte il proprio impegno per garantire al Pakistan il massimo sostegno per la sua sicurezza e per la sua crescita nel contesto regionale. Da parte pakistana si è sottolineata l’importanza di stipulare un accordo di libero scambio con l’Ue in cui siano date particolari agevolazioni per le regioni del Paese colpite da inondazioni. E’ stata inoltre sollevata la questione del Kashmir, nei confronti della quale i pakistani hanno auspicato uno soluzione nel rispetto delle decisioni già assunte dalle Nazioni Unite.

Una delegazione della Commissione Esteri, guidata dal Presidente, on. Stefano Stefani, e composta dagli onn. Margherita Boniver (PdL), Leoluca Orlando (IdV) e Francesco Tempestini (PD) ha compiuto una visita in Pakistan il 24 giugno 2010. La delegazione è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Asif Ali Zardari, dal Vice Presidente dell’Assemblea Nazionale, Faisal Karim Kundi, e dalle Commissioni Esteri di Camera e Senato. La delegazione ha infine incontrato il Ministro di Stato per gli affari economici, Hina Robbani Khar ed il Ministro di Stato per gli affari esteri, Malik Ammad.

Nel colloquio avuto con il Presidente della Repubblica, Zardari, questi ha ribadito l’importanza di una più stretta cooperazione – soprattutto a livello economico tra il Pakistan ed i principali partner europei, con particolare riguardo all’Italia. Tale cooperazione avrebbe effetti benefici non solo in Pakistan, ma potrebbe contribuire a stabilizzare tutta l’area. Il principio di base di tale rinnovata cooperazione deve essere “commercio, non aiuti”. Il Presidente pakistano ha inoltre ringraziato l’Italia per gli aiuti economici, l’assistenza umanitaria e la cooperazione in campo culturale. Da parte italiana si è sottolineato l’interesse per un miglioramento dei rapporti bilaterali, soprattutto a livello parlamentare, ed è stato garantito l’appoggio, a livello comunitario, per il raggiungimento di un accordo di partenariato tra Ue e Pakistan.

L’on. Margherita Boniver, Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, nonché coordinatrice delle relazioni parlamentari con il Pakistan, ha incontrato, il 12 novembre 2008, il Ministro di Stato per gli investimenti del Pakistan, Saleem Mandviwalla.

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Il 17 dicembre 2008, si è tenuta presso la Commissione Esteri, un’audizione del sottosegretario di Stato per gli affari Esteri, Stefania Craxi, sulla situazione in Pakistan nell’ottica regionale. Cooperazione amministrativa Il 25 maggio 2011 la Camera dei deputati ha ospitato la visita di una delegazione di funzionari del National Management College che ha incontrato l’on. Margherita Boniver, Presidente della Commissione Schengen e responsabile per le relazioni parlamentari con il Pakistan, il dott. Francesco Posteraro, Vice Segretario generale della Camera dei deputati, e il dott. Costantino Rizzuto, Capo dell’Ufficio Regolamento.

Nella XV Legislatura gli incontri sono avvenuti per lo più a livello di Commissioni. Si ricorda, in particolare, che il 10 gennaio 2008 vi è stata in Commissione Affari esteri l’audizione del sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Gianni Vernetti, sugli sviluppi della situazione in Pakistan, a seguito dell’uccisione di Benazir Bhutto.

Più intesi sono stati, invece, i rapporti nella XIV legislatura.

 Il Presidente Casini ha ricevuto a Roma la visita del Primo Ministro del Pakistan, Shaukat Aziz, avvenuta il 14 luglio 2005. Aziz ha inoltre partecipato ad un incontro, organizzato presso la Camera del Circolo di Studi Diplomatici, durante la quale hanno svolto interventi gli onn. Margherita Boniver, Umberto Ranieri ed Enzo Trantino. Il Presidente della Camera, Casini, nel corso del colloquio, ha definito insufficiente il volume degli scambi commerciali. Ha espresso poi la proposta di creare un gruppo di cooperazione interparlamentare. Il Primo Ministro pakistano, ricordando la comune posizione dei due Paesi in tema di riforma delle Nazioni Unite, ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’Italia in Afghanistan. Per quanto riguarda la situazione in , Aziz ha affermato la necessità di coinvolgere l’ONU nel processo di ricostruzione e pacificazione del Paese, cui devono contribuire tutte le parti in gioco, anche l’Iran.  Inoltre, il Presidente Casini ha incontrato due volte il Presidente del Senato, Mohammedmian Soomro: la prima volta questi era a capo della delegazione parlamentare pachistana e l’incontro è avvenuto a margine della giornata parlamentare annuale UIP-ONU che si è svolta a New York dal 18 al 19 ottobre 2004; la seconda volta a Roma il 3 maggio 2005. Nel corso di quest’ultimo incontro, il Presidente Soomro ha sottolineato l’importanza dell’impegno italiano in Afghanistan, dove purtroppo il narcotraffico è aumentato insieme al commercio delle armi. Il Presidente Casini ha ricordato come tra India e Pakistan vi sia sintonia relativamente alla Riforma dell’ONU ed ha manifestato l’interesse alla stipula di un Protocollo di cooperazione con l’Assemblea Nazionale del Pakistan

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Rilevanti sono stati anche i rapporti bilaterali a livello di Commissioni parlamentari, che hanno riguardato esclusivamente la Commissione Affari esteri.

 La Commissione Esteri della Camera ha ricevuto la visita del Primo Ministro, Aziz, il 14 luglio 2005. Nel corso dell’incontro, il Primo Ministro Aziz ha affermato che il problema della sicurezza, alla luce degli attentati di Londra (7 luglio 2005) è collettivo ed esige una risposta collettiva. Il Pakistan, in relazione al traffico di stupefacenti, è un Paese che ha abolito completamente la coltivazione dell’oppio e si sta opponendo a quanti vogliono farlo diventare un Paese di transito per le droghe. Aziz ha inoltre menzionato il legame che lega narcotraffico e terrorismo, dal momento che il primo fornisce i mezzi al secondo.  Il 6 luglio 2004, il Presidente della Commissione esteri, on. Gustavo Selva, ha incontrato il Ministro degli esteri pachistano Mian Khurshid Mahamood Kasuri. Al centro del colloquio il comune impegno nella lotta al terrorismo internazionale, la situazione nell’Asia Centrale e la riforma dell’ONU. In particolare, il Ministro Kasuri ha rivendicato il ruolo di primaria importanza giocato dal Pakistan nel mantenimento della pace e della sicurezza nell’area, in particolare rispetto all’Afghanistan (paese da cui, ha osservato il Ministro, arrivano milioni di profughi) e all’Iraq. Per quanto attiene ai rapporti indo-pachistani e alla questione del Kashimir, il Ministro ha riaffermato l’impegno del paese a promuovere il dialogo con l’India ai fini di una soluzione della questione. Kasuri ha inoltre sottolineato gli eccellenti rapporti intrattenuti dal Pakistan con la Cina e con gli USA (anche se gli Stati Uniti hanno imposto al paese sanzioni economiche a causa del programma nucleare).  Inoltre, il Presidente Selva aveva incontrato una delegazione del Pakistan, guidata dalla sig.ra Aisha Khan, Presidentessa della Mountani Glacier Protection Organization, il 25 novembre 2005.  Inoltre, il Presidente Selva aveva incontrato a Roma il 29 settembre 2004 l’on. Sayed Tanvir Hussain, membro dell’Assemblea Nazionale del Pakistan, in Italia al seguito del Presidente della Repubblica Musharraf, e il 4 giugno 2002 il generale Jehangir Karamat, inviato speciale del Presidente Musharaff.  Infine, nell’ottobre 2001 l’onorevole Selva, nel corso di una missione a New York, ha inoltre avuto un colloquio con il rappresentante permanente presso l’ONU del Pakistan, Chamshad Ahmad.  Si segnala, altresì, l’incontro, nel settembre 2002, del Vice Presidente della Commissione Affari esteri, onorevole Dario Rivolta, con l'Additional Foreign Secretary del Pakistan, Aneesuddin Ahmed.

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