ZOOTECNIA ZOOTECNIA & UMBRIA BIODIVERSITA’: Le razzeLe allevate in INFORMAZIONE ARA UMBRIA BIODIVERSITA’: Le razze allevate in Umbria

Il “Cuore Verde d’Italia” è una regione la cui grandezza non sta nella sua ampiezza territoriale (è al 16° posto tra 20 per A.R.A. Umbria estensione della superficie) ma nelle varie realtà naturali che la Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria caratterizzano e che consentono la creazione di numerosi SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P. Baldeschi, 59 microambienti variabili per clima, condizioni del terreno, stato 06073 Taverne di Corciano (PG) Tel.: (+39) 075 6979217 della vegetazione. In questo contesto non ci si può di certo stupire Fax: (+39) 075 6979221 E-mail: [email protected] della varietà di razze animali da allevamento presenti, alcune PI: 00561490541 certamente tipiche del luogo, ma altre acquisite grazie anche SEDE OPERATIVA di Terni: Viale D. Bramante 3/A all’impegno degli allevatori, senza i quali non si sarebbe mai 05100 Terni Tel.: (+39) 0744 300998 potuto parlare qui di Biodiversità. Fax: (+39) 0744 304870 E-mail: [email protected]

Informazione&Zootecnia Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria con il finanziamento del Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, Misura 111 Azione A.

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La genesi e la fisionomia del paesaggio rurale dall’uomo ovvero solo quelle che umbro come noi lo conosciamo adesso è presentavano le migliori caratteristiche sul strettamente legato alla millenaria presenza di piano produttivo e di adattamento coltivazioni ed allevamenti. L’Umbria è ricca all’allevamento. Questo limitato numero di di storia e tradizioni legate all’agricoltura ed specie addomesticate ha spinto l’uomo alla all’allevamento e la varietà di ambienti rurali ricerca di una elevata variabilità delle che si riscontrano è il secolare frutto di caratteristiche all’interno di ogni specie, ciò si interazioni tra uomo piante ed animali. traduce in un elevato numero di razze con L’attività di selezione degli allevatori ha caratteristiche differenti in grado di adattarsi determinato la creazione di un gran numero di alla varie esigenze produttive ed alla diverse razze ognuna delle quali adatta ad un condizioni ambientali. particolare tipo di territorio ed ambiente. Ciò ha permesso la nascita di numerose tradizioni alimentari tipiche legate alle tradizionali Le razze bovine nella forme di allevamento messe in atto. regione Di recente si è evidenziato però un allarme legato alla riduzione di risorse genetiche con Bruna una diminuzione delle razze autoctone e locali che in alcuni casi rischiano l’estinzione o sono fortemente minacciate dall’esiguo numero di capi presenti. Ciò è dovuto in alcuni casi all’espandersi delle cosiddette razze cosmopolite che nel corso degli anni hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa economica. La sostituzione della razze autoctone con poche razze cosmopolite è una dei fattori principali che ha influito maggiormente sulla erosione della biodiversità zootecnica. La domesticazione degli animali ha avuto inizio circa 12000 anni fa. Attualmente si preferisce considerare il processo di La Bruna è una razza cosmopolita diffusa in domesticazione come una forma di tutta Italia, in Europa, nelle Americhe in mutualismo che ha agito modificando il Africa e in Oceania. La razza ha origini patrimonio genetico ed il modo di vivere di straniere ma dato il lungo trascorso selettivo uomini ed animali. Il diffondersi effettuato in Italia si può parlare di Bruna dell’agricoltura, con conseguente controllo Italiana. Le sue origini sono probabilmente da delle risorse alimentari, e dell’allevamento un bovino del Caucaso ma la sua culla animale ha permesso all’uomo di colonizzare d’origine è il cantone svizzero di Shwyz dove ed espandersi in nuovi ambienti. Gli animali dal 1500 nella abbazia di Einsielden venne si sono adattati ai nuovi ambienti che l’uomo allevata e sottoposta ad un sistematico piano ha scelto per l’allevamento e ciò ha dato selettivo per esaltarne le attitudini produttive origine alla grande variabilità delle di latte. caratteristiche morfologiche e produttive degli La principale attitudine produttiva oggi è il animali zootecnici determinando la notevole latte con ottime percentuali di proteine e varietà di razze che caratterizzano la grasso ma all’inizio del secolo era considerata biodiversità zootecnica. a duplice attitudine carne e latte. La scelta di Nel mondo esistono circa 50000 specie di dare nell’indirizzo selettivo preminenza al Mammiferi ed Uccelli ma solo una quarantina sono state sottoposte a domesticazione

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latte è stata fatta per assicurare competitività posteriormente attaccata alta e larga con economica alla razza. legamento sospensorio centrale ben marcato, Il mantello marrone dal chiaro allo scuro, capezzoli di giuste dimensioni perpendicolari uniforme. La cute della mammella è priva di al centro di ogni quarto di forma cilindrica. pigmentazione. La testa elegante espressiva di La razza è largamente diffusa in Umbria ed è media grossezza con presenza di corna in la più numerosa tra le razze di bovine da latte. entrambe i sessi. Linea dorsale rettilinea con groppa lunga e larga. Mammella saldamente Pezzata Rossa attaccata con quarti regolari, capezzoli di giuste dimensioni uniformi, cilindrici e perpendicolari. La razza è presente con pochi soggetti in Umbria generalmente si affianca negli allevamenti per aumentare le percentuali di proteine e grasso nel latte di massa.

Frisona

L’origine della razza è abbastanza complessa, anche se di selezione ed origine italiana si colloca nel grande gruppo delle razze pezzate rosse di derivazione Simmenthal. Originaria del Friuli dopo la Prima Guerra Mondiale è stata ripetutamente incrociata con vari ceppi europei di bestiame Simmenthal (austriaco,svizzero, bavarese) che ne hanno fortemente influenzato le attitudini produttive Razza cosmopolita nella più ampia accezione spostandole progressivamente da una triplice del termine, è allevata in tutto il mondo. Da attitudine (lavoro,latte,carne) ad una duplice oltre 100 anni allevata in Italia è ormai da (latte,carne) con una buona predominanza per considerarsi razza italiana a tutti gli effetti ed la produzione del latte. è la più diffusa ed importante tra tutte le razze Mantello pezzato rosso di tonalità dal bovine. Originaria dell’Olanda a tutt’oggi non fomentino chiaro al rosso mogano, pelle esistono più ceppi autonomi dato il vasto morbida e non troppo sottile. Testa di media scambio di riproduttori fra i vari paesi del lunghezza leggera e fine, tronco ben mondo ed il largo uso della fecondazione proporzionato e sviluppato in tutti i suoi artificiale con seme congelato. diametri, groppa ampia e quadrata con torace Spiccatamente ad attitudine latte con largo e profondo almeno la metà dell’altezza produzione medie di 90 q.li a lattazione è la al garrese. Mammella attaccata larga ben principale produttrice di latte d’Italia e sviluppata con pelle fine, capezzoli dell’Umbria. I vitelli di Frisona sono utilizzati equidistanti e ben conformati. per la produzione di vitello a carne bianca o Allevata in tutta Italia, in Umbria è presente di vitellone leggero (450/480kg). in un esiguo numero di allevamenti per la Il mantello è pezzato nero o rosso, testa produzione del latte ed in alcuni allevamenti espressiva distinta e vigorosa con occhi da carne come balia. vivaci. Linea dorsale rettilinea groppa lunga e larga. La mammella anteriormente è moderatamente lunga e saldamente attaccata,

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Chianina muscolosa e ben aderente al tronco con cosce il più possibile muscolose. E’ allevata in tutta l’Italia Centrale con alcuni nuclei di una certa consistenza in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.

Marchigiana

La culla di questa razza si trova in Val di Chiana e comprende anche le provincie di Siena, Firenze, Pisa, Livorno, Arezzo e tutta l’Umbria. L’origine risulta controversa anche se molti autori credono che la razza sia giunta in Toscana ed Umbria con gli Etruschi, Deriva dai bovini giunti in Italia con le riferendosi al fatto che nell’antica Roma i invasioni barbariche del VI sec. d.c. Dopo la sacrifici con i bovini bianchi furono introdotti seconda metà dell’800 gli allevatori da Numa Pompilio originario proprio della cominciarono ad incrociarla con tori di razza regione Umbro-Sabina. Dopo la caduta Chianina per aumentare l’attitudine alla dell’impero romano la razza cadde in declino produzione della carne. Successivamente si e fu solo dopo la metà dell’800 che si ebbero i accorsero che con il miglioramento primi segnali di ripresa che coincisero con i dell’attitudine carne aumentava anche la mole grandi interventi di bonifica agraria conclusi che rendeva i bovini meno adatti al lavoro. ai primi del Novecento e che portarono ad un Così agli inizi del Novecento si diffusero gli grande progresso dell’agricoltura. Il Libro incroci con tori di razza Romagnola che Genealogico fu istituito nel 1932 e mirava ad ridussero la taglia e migliorarono la ottenere animali dalla duplice attitudine conformazione. Con l’istituzione del Libro carne-lavoro, solo in seguito gli indirizzi Genealogico nel 1932 si abbandonarono gli selettivi cambiarono per avere sempre più incroci e si cercarono nella popolazione animali produttivi e rispondenti alle esigenze soggetti idonei, la razza così si caratterizzò del mercato portando ad esaltare le verso il bovino che oggi conosciamo. caratteristiche legate alla produzione della La razza è di tipo da carne con notevole carne. sviluppo muscolare del treno posteriore, La Chianina è il gigante della specie e la sua particolarmente precoce, si adatta anche ad selezione è volta a produrre soggetti con ambienti difficili. spiccata attitudine alla produzione della carne, Mantello bianco con pigmentazione nera delle con ottime caratteristiche organolettiche e mucose orali e delle aperture naturali, cute bromatologiche. fine e sottile. Testa con profilo rettilineo Il mantello è bianco porcellana nelle femmine espressiva con corna brevi bianche a punta e nei maschi oltre l’anno d’età, i tori possono nera. Tronco lungo cilindrico, linea dorso avere gradazioni grigie. La testa leggera, lombare rettilinea con dorso lungo e largo e espressiva con profilo dritto, corna presenti in groppa muscolosa. Spalla larga e muscolosa entrambe i sessi corte e sottili. Tronco aderente al tronco e coscia ampia spessa e cilindrico profondo, largo e lungo, linea dorso convessa con accentuato sviluppo muscolare. lombare dritta con groppa larga. La spalla è

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Nella regione Umbria è presente in alcuni dorso lungo e largo con muscoli ben nuclei anche di elevato valore genetico, ma sviluppati. Spalla muscolosa con profilo trova la sua maggior diffusione nelle Marche, convesso, coscia ampia discesa e muscolosa. Lazio Abruzzo e Campania. Allevata in pochi esemplari in Umbria è notevolmente diffusa in Toscana e Lazio dove Maremmana si adatta benissimo al duro ambiente maremmano.

Charolais

Discende da bovini provenenti dalle steppe asiatiche, di cui si hanno tracce già prima Originaria della Francia della regione di degli Etruschi, che sarebbero poi stati Charolais-Brionnais è da considerarsi razza incrociati con bovini podolici giunti in Italia cosmopolita a tutti gli effetti con eccellenti al seguito degli invasori provenienti dalla capacità di adattamento dai climi temperati ai Russia meridionale (Unni). Da ciò è originata climi rigidi a climi subtropicali. Da sempre la razza Maremmana che ha caratterizzato per presente nella regione di origine dopo la metà secoli gli ambienti malarici della Maremma del 700 ha progressivamente perso la sua Laziale e Toscana. Con la bonifica dei terreni duplice attitudine (lavoro-carne) per e con la paludosi la razza ebbe un notevole impulso progressiva espansione lungo la valle della grazie ad una intensa opera di selezione. Nel 1932 fu istituito il Libro Genealogico e la Loira dalla metà dell’880 è stata definitivamente selezionata per la produzione selezione fu incentrata sui caratteri della carne morfologici. Dopo la Seconda Guerra quindi è la carne e si Mondiale e con la progressiva L’indirizzo produttivo caratterizza anche per ottime qualità materne meccanizzazione dell’agricoltura la razza subì ed eccellenti doti pascolative. una contrazione numerica considerevole, Mantello di colore crema derivante oggigiorno comunque l’ambiente rustico in cui si è creata le permette di colonizzare aree dall’associazione tra peli bianchi e cute rosa con mucose di colorazione rosea. Testa corta che prima le erano precluse. con fronte ampia e bocca grande, corna in La originaria duplice attitudine si è spostata entrambe i sessi. Tronco cilindrico con treno verso la produzione della carne cercando di posteriore imponente, linea lombare rettilinea non tralasciare la sua spiccata rusticità, e groppa larga, petto largo e muscoloso, robustezza scheletrica e tonicità muscolare groppa larga convessa e ben discesa. cercando di preservare una popolazione che Attualmente è allevata in Umbria in un non ha comunque una numerosità elevata. numero discreto di allevamenti di non elevata Mantello di colore grigio con tendenza al zio e grigio scuro nei maschi e grigio chiaro nelle consistenza, è più presente nell’Alto La Sud Italia. femmine, pigmentazione delle mucose nera con pelle elastica ed untuosa. Testa leggera con corna a semiluna nei maschi e a lira nelle femmine. Groppa larga, lunga e muscolosa,

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Limousine Le realtà suinicole locali

Cinta Senese

La razza è originaria della Francia dalla regione di Limousine (distretto di Limonges) ed ha origini antiche visto che disegni raffiguranti questi bovini sono stati rinvenuti Le origini di questa razza sono molto antiche nelle grotte paleolitiche di Lascaux. Un volta e risalgono al Medioevo. Esistono era a triplice attitudine (latte-carne-lavoro) ma testimonianze pittoriche che rappresentano dall’ultimo secolo e mezzo è stata selezionata questo suino, la più conosciuta delle quali è la principalmente per la carne, attitudine nella raffigurazione “Effetti del buon governo” del quale dimostra di eccellere. La razza è Lorenzetti presso il Palazzo Comunale di cosmopolita tanto che la si ritrova in tutti i Siena. Altre rappresentazioni di Cinta Senese continenti ed è apprezzata per le sue capacità si trovano in affreschi e dipinti del XII secolo materne e la facilità al parto. in diverse chiese della campagna senese. La principale attitudine produttiva è la carne L’area di origine di questa razza è compresa che è stata esaltata dallo schema selettivo che tra l’alta valle del fiume Merse e l’alta valle punta oggigiorno ad una elevata resa a del fiume Elsa. Negli anni Quaranta ricopriva macello e precocità di maturazione un ruolo fondamentale nella suinicoltura commerciale. toscana ma tra gli anni Sessanta e Novanta ha Mantello fomentino vivo non troppo carico, subito un drastico calo demografico tanto che un po’ più chiaro sotto il ventre e l’interno il Libro Genealogico aperto negli anni Trenta coscia. Testa corta forte con collo corto spalla fu prima chiuso negli anni Settanta e poi muscolosa. Petto largo ed arrotondato, linea riaperto come Registro Anagrafico solo alla lombare rettilinea con groppa larga , natica fine degli anni Novanta. larga discesa e ben convessa. Cute e setole di colore nero con presenza di Allevata in Umbria con un buon numero di una cinghiatura bianca continua caratteristica allevamenti con una discreta presenza di che circonda completamente il tronco soggetti è presente in maniera più consistente all’altezza delle spalle includendo gli arti, il nell’Appennino Tosco-Romagnolo e nel Sud passaggio tra nero e bianco può essere Italia. graduale e non netto. Testa di medio sviluppo con profilo fronto-nasale rettilineo orecchie direte in avanti e in basso. Tronco moderatamente lungo di forma cilindrica e torace poco profondo, linea dorso-lombare rettilinea groppa inclinata, coda attorcigliata. Arti medio lunghi sottili ma solidi. Produttrice di carne di ottima qualità, apprezzata soprattutto per la trasformazione di salumi tipici. Ha la particolarità di depositare

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grasso in gran parte come lardo con relativa poca infiltrazione nelle masse muscolari. Aspetto Il mantello è grigio sorcino crociato, con zebratura agli arti,orecchie con orlatura scura, Le razze asinine tra muso con infarinatura e ventre grigio chiaro. Perugia e Terni La testa è proporzionata con orecchie dritte e ben portate, il collo forte e muscoloso. Razza di dimensioni medio-grandi (i maschi Asino dell’Amiata raggiungono un altezza al garrese di 147cm), ha una struttura forte, con spalla dritta e muscolosa, petto aperto e torace profondo, arti solidi e robusti e linea dorsale distesa ma ben sostenuta.

Asino dell’Asinara

Origine Autoctono dell’omonima isola, l’asino dell’Asinara sembra che derivi da una forma di albinismo incompleto dell’asino sardo. Sulle origini ci sono opinioni diverse, voci raccontano la presenza dell’asino bianco sull’isola fin dal dalla fine del secolo scorso, probabilmente abbandonati dagli asinaresi Origine quando si trasferirono a Stintino a seguito Alla fine dell’800 era ben individuabile della trasformazione dell'isola a demanio attorno al gruppo montuoso dell’Amiata, una dello Stato. Altri studi li farebbero derivare da popolazione asinina uniforme a mantello asini bianchi importati dall'Egitto, nel 1800, grigio con caratteristiche zebrature agli arti e dal Duca dell'Asinara. croce scapolare. La forma snella e la grande Sono circa un centinaio gli esemplari di asino agilità permettevano agli asini Amiatini di dell'Asinara che vivono allo stato brado accedere a luoghi impervi e scoscesi. Al sull'omonima isola della Sardegna. Oggi sono tempo stesso nevrile e di buona indole, ebbero presenti piccoli nuclei in tutta Italia. ampia diffusione per essere utilizzati nei tradizionali Palii. Attitudine Originariamente utilizzati da soma, tiro, mola. Attitudine Oggi rivalutati per l’attività di onoterapia e Soma, tiro leggero, cavalcatura, idoneo allo ludica con i bambini e per l’allevamento sfruttamento delle aree marginali. Oggi molto legato all’agriturismo. utilizzato per il trekking e onoterapia

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Aspetto ben sviluppate e canale ampio. Arcate orbitali Il mantello è bianco con cute rosa, l’occhio prominenti; orecchie lunghe, diritte, larghe rosa o celeste. Le dimensioni sono alla base, bene attaccate e mobili, con notevolmente ridotte, l’altezza al garrese non padiglione ricco di peli. deve superare i 105 cm. Comunque presenta Il collo deve essere muscoloso, con larga base una struttura forte e muscolosa con testa di attacco e spalla giustamente inclinata e ben quadrangolare, collo corto e muscoloso, spalla attaccata. dritta e corta. Gli arti sono robusti con La linea dorso-lombare è rettilinea, con articolazioni spesse e larghe. Il piede è regioni larghe, muscolose e armonicamente bianco, piccolo e poco resistente. attaccate. Gli arti sono robusti, con stinchi e pastoie Asino di Martina Franca corti, articolazioni larghe, spesso asciutte ed il piede deve essere ben diretto, solido e preferibilmente largo.

Asino Ragusano

Origine La tradizione vuole che l’asino di Martina Franca derivi dall’asino catalano, importato nella Murgia dai Conti di Conversano Origine all’epoca della dominazione spagnola. Non Zone di origine sono i territori dei Comuni di esiste però alcuna certezza al riguardo. Si Ragusa, Modica, Scicli e S. Croce Camerina. ritiene, infatti, che nella zona esistesse già Gli asini presenti da sempre in Sicilia erano prima un tipo di asino di forme sviluppate e di riconducibili all'asino di Pantelleria, diffuso in mantello scuro, migliorato poi con l’asino provincia di Trapani ed alla "razza siciliana" spagnolo. comunemente detta ed estesa in tutto il territorio insulare. Le due "razze" incrociate Attitudine tra di loro e con l’asino di Martina Franca, Soma, tiro, sfruttamento dei terreni marginali con qualche rinsanguamento dell’Asino e pietrosi, produzione mulattiera. Oggi molto Catalano, diedero, seguendo una serie di utilizzato per il trekking e l’onoterapia. incroci a più vie, alcuni prodotti molto validi. A seguito di questi incroci, soprattutto in Aspetto provincia di Ragusa, si trovarono soggetti Il mantello è morello, con addome e interno dalle buone caratteristiche di sviluppo e delle cosce grigio, infarinatura del muso, conformazione. Si lavorò molto su questi muso ed occhiaie con alone focato e crini soggetti incrociandoli in stretta neri. consanguineità per cercare di fissare in La razza è di imponente grandezza: lo maniera piuttosto rapida, il complesso dei standard prevede un altezza al garrese minima caratteri veramente pregevoli ancora oggi di 135 cm per i maschi. La struttura si riscontrabili. Si adatta con facilità ai climi presenta forte e muscolosa, la testa con fronte rigidi e in passato è stata utilizzata nel Nord larga e piatta, non troppo pesante, ganasce Europa.

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all’importazione fenicia e infine, per altri, di Attitudine provenienza africana. Soma, tiro e produzione mulattiera. I suoi La riga mulina crociata, il mantello sorcino, muli sono stati utilizzati con successo dalle più chiaro sull’addome, sulle occhiaie e sul truppe alpine negli ultimi conflitti. Oggi muso e le dimensioni sensibilmente inferiori molto utilizzato per il trekking e l’onoterapia. permettono di distinguerlo dalle altre razze asinine italiane. Denominazioni differenti Aspetto sono state date all’asino sardo a seconda delle Il mantello è baio scuro, con ventre grigio zone: burriku nelle regioni meridionali e di chiaro esteso anteriormente e posteriormente probabile origine spagnola; poleddu e ainu alle facce interne degli arti fino ai due terzi usati in Barbagia e nel Goceano; molente la dell’avambraccio e della coscia, focatura agli dicitura maggiormente diffusa nell’isola e occhi, infarinatura del muso con peli rasati legata all’utilizzo della macina del grano. ben delimitati fin sopra le narici con sfumature focate, criniera e coda nere. Attitudine La testa non è pesante, con bella espressione, In origine da soma, tiro, anticamente da mola, a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e oggi è molto utilizzato per lo sfruttamento piatta, orecchie ben portate e di giusta delle aree marginali, per il trekking ed lunghezza, occhi grandi a fior di testa. Il onoterapia. collo, ben attaccato alla testa ed alle spalle, è muscoloso e la spalla deve essere lievemente Aspetto diritta e ben attaccata. Il mantello è grigio sorcino con riga mulina Gli arti forti e robusti sono caratterizzati da crociata e bordo scuro delle orecchie. Possono avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di essere presenti zebrature alla spalla, agli arti e media lunghezza, garretti larghi, con ventre chiaro. La Criniera è scarsa e più scura articolazioni ampie e robuste. Il piede deve del colore del mantello, la coda lunga e con essere ben conformato con unghia dura e nera. scarsi crini. Per essere ammesso al Registro anagrafico La Testa è pesante, quadrangolare a profilo l’asino ragusano deve avere un altezza rettilineo, le orecchie lunghe e dritte, il collo minima di 138 cm per i maschi e 130 nelle corto e la spalla dritta e corta. femmine. Gli arti sono robusti, gli appiombi regolari ed il Piede piccolo e duro. Asino Sardo L’altezza al garrese deve essere inferiore ai 110 cm

Equini in Umbria

Cavallo Agricolo Italiano Tpr

Origine La presenza della specie nell’isola è antichissima. Furono i sardo-punici ad incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Secondo altri autori avrebbe origini neolitiche o legate

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Origine Cavallo del Catria La zona d’origine della razza è rappresentata dalla pianura Veneta, Ferrarese e Friulana. Successivamente l’area d’allevamento si è estesa progressivamente coinvolgendo in particolare ampie fasce dell’Italia Centrale e Meridionale. La razza nasce agli inizi del 900, quando lo sviluppo in senso sempre più imprenditoriale dell’agricoltura nella Pianura padana e le esigenze dell’Esercito, con particolare riferimento all’artiglieria, rendevano sempre più evidente la necessità di una consistente e qualificata produzione nazionale di cavalli da tiro. Dopo numerose prove d’incrocio della popolazione di fattrici Origini della Pianura padana con le più rinomate La zona di origine è il Monte Catria e razze da tiro europee, le aziende della pianura l’Appennino centrale, in particolare la zona orientale, che ricadevano sotto la compresa tra le province di Pesaro, Ancona e giurisdizione del Deposito Stalloni di Ferrara Perugia. (diretta emanazione operativa del Ministero l continui contatti con le genti della maremma della Guerra), si orientarono con decisione toscana, legati soprattutto alle attività dei verso gli stalloni bretoni di tipo Norfolk- carbonai, spiegano l'introduzione e l’influenza bretone. nella popolazione equina locale di cavalli maremmani. Negli anni del dopoguerra le Attitudine mandrie equine si ridussero di molto, ma la tiro pesante rapido, lavori agricoli, produzione popolazione originaria, di derivazione di carne, oggi molto impiegato per gli maremmana, resistette nelle zone di montagna attacchi, nel turismo equestre e come cavallo adatte al solo pascolo brado dei cavalli. da sella. Dopo un periodo di incroci con diverse linee di sangue, l'Azienda Speciale Consortile del Caratteristiche Catria, nel 1974, ha preso in gestione la locale Il Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. è una stazione di monta, controllando in particolare razza di mole notevole con un peso negli l'incrocio con il Franches Montagnes, e dal adulti variabile da 700 a 900 kg. 1980 ha attivato la registrazione della La spiccata precocità di sviluppo e la buona discendenza allo scopo di salvaguardare e attitudine lattifera della fattrici consentono di migliorare il gruppo etnico originario. ottenere in condizioni ottimali puledri che già a 7-8 mesi possono superare i 400 kg di peso. Attitudine La statura minima a 30mesi è di 146cm per le lavori agricoli di montagna, sella per diporto e femmine e di 150 cm per i maschi. La statura produzione di carne. Attualmente viene preferenziale di questi ultimi è compresa tra valorizzato anche per il turismo equestre e le 156 e 162 cm, mentre per le femmine è di attività sportive. 153-160 cm. Caratteristiche Cavallo di tipo meso-brachimorfo, dotato di temperamento di media nevrilità, robusto, equilibrato e molto disponibile al lavoro. Dimostra una grande attitudine per il Turismo equestre. Struttura robusta e muscolosa, con testa leggera e profilo rettilineo. Arti solidi robusti, con articolazioni ampie ed asciutte.

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Secondo lo standard di razza sono ammessi i da lavoro e non molto pesante. Il nome mantelli baio, morello e sauro per le femmine, Avelignese, invece, non è che la diretta baio o morello per i maschi. conseguenza dell'italianizzazione del nome Hafling che veniva indicato con il nome di Haflinnger o Avelignese Aveligna o Avelengo.

Attitudine Originariamente cavalli da lavoro e da soma, oggi selezionati verso modelli adatti all’attività sportiva ed al tempo libero.

Caratteristiche Cavallo di tipo mesomorfo. Presenta un bel mantello sauro-dorato, ciuffo, criniera e coda con crini abbondanti, sottili, lisci e generalmente chiari. Di mole medio piccola ha un altezza al garrese di minimo 137 cm nei maschi e 134 cm nelle femmine. Origini Temperamento docile, buona disposizione Il Cavallo Haflinger ha avuto origine ed è all'attività dinamica con equilibrio tra velocità indiscutibilmente legato alla regione italiana dell'andatura e potenza dello sforzo. dell'Alto Adige. La tradizione vuole che fino Forme armoniche, solide e corrette. Piede ben dal Medioevo nella zona vicino alla località di conformato, con zoccolo sano, resistente. Hafling (Avelengo), esistesse un tipo di cavallo da montagna non molto alto, Cavallo Norico abbastanza robusto e discendente da un famoso allevamento di cavalli importati dal Regno dei Borgognoni e di cui l'imperatore Lodovico IV fece dono nel 1342 al figlio Lodovico, Margravio di Brandeburgo, in occasione delle sue nozze con Margherita Maultasch, Principessa del Tirolo. Al di là della tradizione è sicuro che la popolazione autoctona di equini, tradizionalmente allevata nella regione fino da quei remoti secoli, avesse lo scopo di trasportare le merci attraverso le Alpi sfruttando i valichi e i percorsi lungo le vallate dell'Adige e dell'Inn. Origine La popolazione equina nell'Alto Adige, nel Il Norico (Noriker) è un cavallo da tiro corso dei secoli, ha subito molti influssi, pesante originario delle valli alpine, tra soprattutto grazie all'importazione di soggetti l'Austria e l'Italia. dall'Oriente, dove si recavano per scopi Studi recenti fanno risalire le origini del commerciali i signori proprietari dei numerosi cavallo norico al cavallo dei Romani. castelli che ancora oggi si possono ammirare Nel Rinascimento la razza sarebbe stata disseminati sul territorio alpino. migliorata con apporti di sangue Napoletano La Razza ha preso il nome da Hafling, paese ed Andaluso. vicino a Merano: il Cavallo di Hafling, o Il Norico è nato nel territorio alpino, dove Haflinger, ha da sempre indicato il cavallo da ancora oggi registra la sua maggiore montagna allevato in quelle zone, un animale diffusione; la prima stazione di monta fu

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istituita vicino a Salisburgo. In Alto Adige, il piu’ importante dei suoi allevamenti, con al Norico viene allevato soprattutto in Val centro la celebre masseria “la Cavallerizza”, Pusteria e nelle valli Ladine. masseria ancora esistente. Altrettanto importante fu, nel XVI secolo, Attitudine l’allevamento della famiglia Acquaviva Tiro pesante lento, lavori agricoli, produzione d’Aragona, conti di Conversano. di carne, oggi molto impiegato per gli attacchi La Puglia, quindi, grazie al suo particolare e per il turismo equestre. ambiente pedoclimatico, è stata da sempre terra di cavalli. Caratteristiche Qui si è evoluto il Murgese, cavallo Cavallo di Tipo brachimorfo, con torace autoctono, oggi più che mai orgoglio della ampio e profondo e arti muscolosi con nostra zootecnia. articolazioni larghe e solide. L’altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il Attitudine peso tra 700 e 900 kg. Il mercato del Murgese è ormai rivolto verso Il mantello può essere sauro, sauro chiaro, attività di tipo sportivo. Infatti esso è sauro scuro, baio, baio chiaro, baio scuro, impiegato con successo in molte discipline morello, maculato. equestri come attacchi, trekking, equitazione Di carattere presenta una buona disposizione da campagna, dressage e fondo. all’attività, è docile e tranquillo con sufficiente nevrilità. Caratteristiche Cavallo di Tipo mesomorfo. Testa leggera Murgese con profilo rettilineo o leggermente montonino, non troppo pesante, fronte larga con grande ciuffo, orecchie regolari, occhi grandi ed espressivi, narici ampie e mobili. Il torace deve essere ampio e profondo e gli arti muscolosi con articolazioni larghe e solide. L’altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il peso tra 700 e 900 kg. Il mantello è morello, ammesso il roano. E’ di temperamento vivace.

Gli Ovicaprini locali

Sarda Origine Nelle Murge, nel comprensorio dei trulli e delle grotte, a metà strada tra l’Adriatico e lo Jonio, si è evoluta questa meravigliosa razza di cavalli, le cui origini si fanno risalire ai mitici destrieri dell’ imperatore Federico II° di Svevia, che resse tra il 1212 ed il 1250 le travagliate sorti del Sacro Romano Impero, unendo alla passione per i cavalli, un grande amore per la Puglia dove, a Castel del Monte, fece costruire il suo maniero più bello, ritenuto dagli esperti un vero e proprio gioiello di architettura castrense medievale.

La Repubblica di Venezia, tra il XV ed il

XVI secolo, scelse la zona delle Murge per il

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ARA Umbria Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

Razza autoctona della Sardegna, le sue origini Di taglia medio-grande ha vello bianco aperto sono tra le più antiche d’Europa. Deriva con lana più corta nella zona caudale, la pelle probabilmente dall’ introduzione di ovini è elastica, sottile e di colore bianco roseo. proveniente dall’ Est del Mediterraneo. La testa è leggera, allungata di colore rosso Selezionata nel corso dei secoli, l’attività di mattone solitamente con lista bianca priva di miglioramento genetico è stata favorita dalla lana; è acorne in entrambe i sessi e il dorso è a costituzione del Libro Genealogico nel 1928. profilo rettilineo. La Sarda è a preminente attitudine latte. La E’ Presente in Sicilia, soprattutto nelle selezione è volta ad esaltare l’attitudine alla province di Enna, Caltanissetta e Palermo; produzione del latte sia sotto l’aspetto esistono buoni nuclei anche nelle regioni quantitativo che qualitativo. peninsulari d’Italia e si registrano anche Di taglia media presenta vello bianco e aperto, esportazioni di capi all’estero. pelle sottile, elastica e di colore bianco-rosato, testa leggera di colore bianco con profilo Massese rettilineo nelle femmine e leggermente montonino. Il tronco è di forma tronco-conica con linea dorsale dritta, mammella sferica larga e ben sostenuta.

Molto diffusa in Sardegna è presente praticamente in tutta Italia con nuclei in tutto il Mediterraneo dalla Francia alla Tunisia.

Comisana

E’ una razza autoctona dell’Italia Centrale, originaria della valle del Forno nelle Alpi Apuane in provincia di Massa Carrara. E’apprezzata molto nella sua zona di origine e non ha sostanzialmente subito incroci con altre razze. La Massese ha una spiccata e preminente

attitudine alla produzione di latte, e lo schema

selettivo ad essa applicato tende ad esaltare La deriva da razze ovine del questa caratteristica senza sottovalutare la Mediterraneo meridionale e dell’Asia Minore produzione della carne. giunte in Sicilia in epoca romana tramite Come caratteristiche morfologiche si presenta scambi commerciali. Attualmente la razza si di taglia media, ha vello di colore nero aperto considera originaria della Sicilia e prende il o semi-aperto, testa vigorosa distinta con nome dalla prevalente zona di allevamento, profilo rettilineo nelle femmine e leggermente Comiso. montonino nei maschi con corna presenti in La Comisana è a preminente attitudine latte entrambe i sessi, petto ampio e potente con ma ha una interessante produzione di carne; linea dorso lombare rettilinea e lunga. gli obiettivi di selezione si rivolgono Allevata per la sua rusticità in tutta l’Italia e della all’aumento della produzione di latte centrale soprattutto in Toscana nella sua zona prolificità.

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di origine ha tendenze ad espandersi in Razza autoctona di origine sudanica è Lombardia , Veneto e Liguria. originaria della parte montana della provincia di Bergamo (valli Seriana e Brembana). Pecora robusta e rustica è adatta allo sfruttamento dei pascoli alpini ed è stata usata come razza incrociante per migliorare l’attitudine carne di altre razze ovine. Ha preminente attitudine carne; lo schema selettivo è volto ad esaltare la produzione carne ed incrementare la prolificità. E’ il gigante della specie con una taglia grande, vello bianco semi chiuso, testa priva di corna in entrambe i sessi con profilo marcatamente montonino sia nei maschi che nelle femmine, tronco di notevole lunghezza, torace profondo con petto largo e prominente. Allevata in grandi greggi nel Nord Italia ha diffusione in tutta la nazione peninsulare.

Razza autoctona dell’Italia Centrale deriva da una opera di selezione e miglioramento iniziata negli anni settanta utilizzando arieti Ile de France e Berichonne du Cher su pecore appenniniche e sfociata nel riconoscimento come razza nel 1980. E’ a preminente attitudine carne con un orientamento selettivo volto anche a non tralasciare i caratteri di resistenza e, rusticità, aumentandone però la prolificità. Di taglia medio-grande, vello bianco con parte ventrale del collo, ventre ed arti nudi, pelle mucose rosee, testa acorne in entrambe i sessi con profilo rettilineo o leggermente Razza di recente costituzione, derivata da montonino, orecchie portate orizzontalmente, incroci di pecore e tronco lungo con petto largo. con arieti Merinos per Principalmente diffusa nel Centro Italia ma aumentare la produzione di carne, è stata anche in Emilia Romagna ed Abruzzo. successivamente selezionata per ottenere un tipo morfologico omogeneo. Bergamasca Con spiccata attitudine alla produzione della carne con buone caratteristiche della lana, la selezione è volta ad aumentare la produzione di carne, senza penalizzare la componente laniera, aumentando prolificità e rusticità. Di taglia medio grande, ha vello bianco con lana fine e testa serrata con profilo montonino nei maschi e rettilineo nelle femmine, tronco lungo, largo tendenzialmente cilindrico, petto largo e ben disceso con linea dorso lombare rettilinea.

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Presente nelle regioni del Sud con notevoli consistenze è allevata anche in Umbria, Originaria dei monti Lacaune, nella regione Marche e Lazio. del Roquefort in Francia, nasce come razza a duplice attitudine carne-latte ma dopo Sopravissana un’opera di attenta selezione e miglioramento iniziato alla fine degli anni Quaranta oggi è nota soprattutto per la produzione del latte. La razza è il perno attorno al quale ruota la produzione del formaggio Roquefort. Attualmente è da considerarsi razza cosmopolita dato che si è diffusa in molti paesi ed ha dimostrato capacità di adattamento anche agli ambienti tipicamente mediterranei. La attitudine preponderante è alla produzione del latte ma non è da sottovalutare anche la produzione della carne con pesi allo svezzamento degli agnelli interessanti ed elevata prolificità. Originaria della zona di Visso sul versante Di taglia media ha relativamente poca occidentale dei Monti Sibillini deriva dalla copertura lanosa, una testa fine ed allungata razza locale incrociata nel 1700 con arieti con profilo rettilineo acorne in entrambe i Merinos per aumentare la produzione di carne sessi, un tronco lungo e cilindrico con linea e lana. dorso-lombare rettilinea ed un torace ben Anticamente di triplice attitudine (latte, carne sviluppato e disceso con petto largo. e lana), attualmente l’orientamento selettivo è Allevata in Umbria in diversi nuclei, ha buona quello volto alla produzione di carne con consistenza numerica con tendenza attenzione all’aumento della prolificità senza all’espansione. trascurare la proverbiale resistenza alle malattie e la rusticità. Camosciata delle Alpi Di taglia media presenta vello bianco e chiuso, testa con profilo rettilineo nelle femmine e leggermente montonino nei maschi con presenza di corna solamente nei maschi, tronco lungo, petto largo e torace robusto. Oggigiorno è una razza a limitata diffusione con pochi nuclei presenti nell’Italia Centrale.

Lacaune

Moderna razza cosmopolita originaria della Svizzera nel cantone dei Grigioni è allevata in tutta Europa con prevalenza nella Francia dove il Libro Genealogico è stato istituito nel 1930.

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Razza a spiccata attitudine lattifera ha uno Maltese schema selettivo spinto per la produzione di latte sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Di taglia medio-grande, ha mantello eumelanico con modello “faccia di Tasso”, riga mulina con estremità degli arti neri , pelo fine e raso,testa piccola, leggera e fine, torace ampio e linea dorso lombare dritta. La sua maggior diffusione è nell’arco alpino con alcuni nuclei allevati nell’Italia Peninsulare.

Girgentana

Ha le sue origini nella parte orientale del bacino del Mediterraneo, deriva da incroci tra capre nordafricane ed italiane ed ha origini comuni con la capra Nubiana. Il Libro Genealogico è stato istituito nel 1976. E’ spiccatamente ad attitudine latte con elevata prolificità e buona fertilità. Di taglia media, il mantello è bianco con testa di colore nero corvino con copertura più o meno estesa, orecchie lunghe e larghe e pendenti, profilo rettilineo, torace ed addome ampi con groppa sviluppata. Razza autoctona della Sicilia, si crede che le Presente in Sicilia e Sardegna, è allevata nel sue origini siano in Asia Occidentale e la sua Sud Italia con presenza di piccoli nuclei nel introduzione si ritiene sia avvenuta con la Centro Italia. colonizzazione greca e successivamente araba in Italia Meridionale. Valdostana L’indirizzo produttivo è quello della produzione di latte anche se l’esigua diffusione spinge la selezione al mantenimento della razza e dei caratteri morfologici. Di taglia media con mantello bianco e fronte e parte della testa di colore dal fulvo al roano, ha testa fine e leggera con profilo camuso, tronco e addome largo e ampio, dorso rettilineo e groppa sviluppata. E’ presente in Sicilia, nelle province di Agrigento, Enna e Palermo, ma si trovano piccoli nuclei anche in altre parti d’Italia e perfino in Europa Occidentale dove è apprezzata per le sue indubbie caratteristiche Originaria della Valle d’Aosta, i primi estetiche ed ornamentali. documenti sulla razza sono del 1917 e si

pensa possa derivare dall’incrocio tra specie

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selvatiche e domestiche del genere Capra con possibili corna sia nei maschi che nelle degli stambecchi. femmine, tronco e addome ampi e sviluppati e L’attitudine produttiva è sia carne che latte da groppa leggermente spiovente. trasformare in formaggi. Circa trenta anni fa Allevata prevalentemente nell’Italia del Nord iniziarono le manifestazioni delle Batailles de ci sono comunque significative presenze di Chèvres (Battaglia delle Capre), che allevamenti anche nel resto del territorio disciplinavano le lotte ritualizzate che nazionale. avvenivano quando due greggi estranei si incontravano. Oggi la Battaglia delle Capre è Suffolk una vera e propria competizione che segue regole sportive e richiama turisti. Capra di taglia grande, il mantello varia dal castano al nero al grigio tendente al biondo, con una testa pesante e robusta con profilo concavo, corna in entrambe i sessi molto sviluppate, robuste, a forma di sciabola e portate indietro, tronco con torace e addome ampio con regione dorso lombare larga e rettilinea. Allevata prevalentemente in Valle d’Aosta nella Valle di Gressonay è apprezzata anche nell’alto canavese con sporadici nuclei nell’Italia Centrale. Razza originaria della Gran Bretagna è stata Saanen ottenuta incrociando pecore Norfolk con pecore Southdown a metà dell’Ottocento. Da allora è stata oggetto di attenta selezione e miglioramento genetico che l’ha portata ad essere considerata una delle migliori razze da carne. Attualmente è da considerarsi cosmopolita visto che è presente in diversi continenti. L’attitudine principale è la produzione della carne con buone caratteristiche organolettiche, ma in alcuni paesi dell’emisfero australe è utilizzata anche per la produzione latte. Di taglia medio-grande con vello bianco, chiuso ed uniforme, ha testa ed arti di colore nero. E’ acorne in entrambe i sessi e presenta testa e collo massicci, tronco cilindrico, torace profondo, linea dorso-lombare rettilinea con Originaria della Valle di Saane in Svizzera, groppa larga e natica ben sviluppata e discesa. Cantone di Berna, oggigiorno ha diffusione Presente in diverse regioni specialmente del mondiale ed è la razza più famosa tra quelle Centro-Nord ha dei buoni nuclei di selezione caprine da latte. anche in Umbria dove da sempre è utilizzata Ha spiccata attitudine alla produzione di latte come incrociante le razze locali per aumentare con produzione media in Italia di 520 litri in l’attitudine alla carne. 210 giorni. Di taglia grande , mantello bianco con peli corti e fini, testa piccola, leggera e fine ,

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