RACCONTI DI VIAGGIO | Bhutan

LE SATANESSE DELL’HIMALAYA Tattiche civiche e liturgiche dell’inafferrabileDa un Sikkim BhutanBhutan Soft gruppo Ugo Armeno

Testo e foto di Renzo Pin

nviolato dall’espansionismo occidentale e refrattario alle invasioni degli irrequieti vicini, siede, in algido Idisdegno di quel che il Conte di Gobineau chiamerebbe il pulviscolo umano che sciama, sobbolle e subbuglia al di là del confine meridionale con lo stato indiano del West Bengal, una svizzera asiatica che, pressata dalle spinte evoluzionistiche, per mantenere lo status quo ha cambiato tutto. Nell’ultimo mezzo secolo il Bhutan ha aperto la prima scuola e il primo ospedale, coniato il primo ngultrum, stilato la prima costituzione ed eletto il primo parlamento, chiamato col primo telefono e accolto il primo turista. In mille templi, intoccabile nella sua teca di vetro, Guru Rimpoche si riaggiustava sul suo trono nella posizione del loto nascondendo un sorriso sotto il filo del baffo. Il Buddhismo, quel che è diventato – un credo con pantheon, offerte, rituali, penitenze, monaci e piramidi di potere – è il fondale sul quale si dipana la storia del Bhutan, unica nazione al mondo in cui è religione di stato, ed è necessario conoscerlo per apprezzare quel che si vede e, soprattutto, quel che non si vede. Sappiamo tutto del Bhutan, dei pastori che transumavano tra le vallate e i pascoli alpini estivi, dei tibetani buddhisti che, perseguitati dagli animisti Bon o da sette rivali, vi cercarono a più riprese rifugio oltre mille anni fa, di un medioevo sprecato dai feudatari locali in inconcludenti lotte per la supremazia. Sappiamo del coraggio e del carisma dei profughi che, grazie alla forza della dottrina, iniziarono ad aggregare il paese. Ed è proprio la matrice religiosa che si percepisce, fortissima, alla radice della vita in queste montagne dai crinali incrociati fitti fitti,

140 - Avventure nel mondo 2 | 2016 RACCONTI DI VIAGGIO | Bhutan come in un gioco di shanghai. Ma quella che si sente speciale: lo dzong (monastero) viene ridedicato dopo terra. La presenza umana è marginale, quasi non è la voce di Siddharta Gautama che, raggiunta un importante restauro. Sotto lo sguardo attento un ripensamento di queste scoscese montagne, l’illuminazione, individua nella compassione per dei fedeli, la processione dei prelati, ciascuno nello fitte di alberi che ascoltano il cielo e perlustrate da tutte le creature e nella consapevolezza dell’esito sgargiante paramento del proprio rango, sosta strade che ansimano, tornante dopo stretto tornante, delle proprie azioni la via per uscire dal samsara, davanti all’accesso di ogni lato del tempio, offrendo cercando una valle in cui acquietarsi. Intagliati il ciclo delle rinascite, per raggiungere il , preghiere e musiche ai custodi su coste spesso franose, questi la liberazione. No: per gli umani è assai più facile dei quattro punti cardinali. E’ precari percorsi superano i valichi essere cani e sottomessi piuttosto che padroni ma un radicamento al territorio che dividono il Bhutan in tre fasce responsabili. E così eccolo agli onori degli altari, non inconsueto per noi ma che si verticali, approssimativamente esempio da imitare ma statua dorata a cui ricorrere: avverte salutare, indice d’una delimitate dai fiumi Sunkosh e lui, Guru Rimpoche e altri venerabili come Chenresig, consapevolezza del proprio Bumthang. Rari sono i viaggiatori il della compassione, e Zhabdrung, il posto in un universo al quale si che si spingono oltre il Bumthang, padre della patria, contornati da una miriade di beati riconosce una logica, una via e nel primitivo oriente del paese, affrescati sui muri dei santuari in un arcobaleno di un destino. Lo stesso percorso che promette i piaceri di visite, colori: chi seduto a meditare, chi intento a suonare viene ripetuto, attorno ad ogni tempio, da chi vive non addomesticate ed in beata solitudine, a paesini il dranmryen, il tradizionale liuto dal lungo manico, di tradizioni: vecchine ricurve e pii anziani che, che si nascondono lontano dalla strada, in aggiunta chi avvolto da una poderosa fiammata riccioluta per nulla intimoriti e a volte perfino lusingati dagli all’opportunità di incontrare etnie ancora intente ad con l’aspetto terribile del cacciatore di demonesse, obiettivi di cui sono goloso oggetto, fanno girare attività tradizionali come la tessitura. chi, dalla carnagione celeste per essere un essere le ruote di preghiera che contornano i monasteri Una settimana è giusto sufficiente per un veloce giro celeste, con mille braccia armate per sconfiggere per guadagnare meriti che torneranno loro utili a dell’Ovest e del Centro, più ricchi di storia e di arte, le minacce spirituali e mille gambe per calpestare breve. Il ruscello sassoso che parallela la lunghezza per cogliere l’essenziale. Dopo il monsone estivo, i gli avversari in carne ed ossa. La paletta vivissima dell’abitato ha scavato una conca riparata e le basse cieli sgombri, l’aria pulita e la temperatura gradevole movimenta un’iconografia ricca di influenze – Tibet, case di legno, pulite e in bell’ordine, son pronte per invitano a partecipare ad un festival locale, ma per Nepal, India, Cina – e il disegno, sempre accurato, la promozione del paese a cittadina. In fin dei conti arrivare a Thangbi occorrono due giorni: raramente si fa occasionalmente squisito, devoto, come nel è Paro che ospita l’unico aeroporto internazionale. il tachimetro supera i 40 km/h, e spesso occorre cavernoso Dumtse Lhakhang, un piccolo tempio ai Ma il punto d’accesso quasi obbligato per chi fermarsi, incrociando altri veicoli, per contrattare i lati di una strada campestre di Paro. Intento a far entra nel paese via terra è Phuentsholing. Oltre necessari centimetri. Non stupisce trovare il traffico girare il suo mulino di preghiera, il grosso monaco l’arco trionfale che annuncia l’entrata al mitico bloccato da camion che, con grosse corde, tentano di guardia siede sul prato, bofonchiando un rosario regno della felicità, la strada inizia subito a salire, di tirar su un veicolo precipitato nel corso d’acqua

di plastica. All’interno, la luce dei nostri telefonini il verde compatto delle pendici punteggiato dalle che costeggia la strada. Reggerà l’albero designato strappa per un attimo all’oscurità scene di semidèi ragnatele delle coloratissime lung ta, bandiere suo malgrado a far da perno? Ma i conducenti sono e di spiriti maligni, di estasi e di lotte: è una biblia di preghiera orizzontali che segnalano i chorten, esperti e riescono, il più delle volte, ad evitare di pauperum, quella illustrata su quei vecchi, spessi candidi reliquiari a forma di campana che, forse, affossare una ruota nella cunetta o di precipitare muri, la mitologia d’un mondo trascendente che è più che ricordare al seguace la vita ultramondana, nella scarpata. il volto invisibile delle tranquille risaie delle valli e gli ripetono i parametri dell’esistenza quaggiù. Thangbi Goemba è a pochi chilometri da Jakar, e dei pittoreschi terrazzamenti che le spighe dipingono Candide darchor, bandiere di preghiera verticali, si sin dall’alba decine di vetture ostruiscono l’accesso dei toni d’un fresco verde fino a reclinarsi, cariche e agitano dai di bambù – 1, 8 o 108, osservando al tempio. Nei prati vicini, i nativi sciamano tra mature, in un letto d’ocra pallido. All’altro estremo la numerologia buddhista della fortuna – piantati a bancarelle di giocattoli e di vestiario, punti di di Paro uno dei più bei templi del Bhutan, il Kyichu terra da una famiglia in suffragio d’un congiunto o ristoro improvvisati che servono i tradizionali momo Lhakhang, costruito per inchiodare il piede sinistro per santificare un luogo. Il sole d’ogni mattino legge, (ravioli), tavoli dove si scommette su rudimentali di una satanessa, è in festa. La mantovana gialla che il vento d’ogni inverno sparge, la pioggia d’ogni roulette, teatrini un soldo e tre lanci per far cadere s’agita gaia dall’orlo del tetto annuncia ch’è un giorno monsone porge il loro messaggio alle labbra della la piramide di bicchieri di latta, mini-tiro con l’arco

Avventure nel mondo 2 | 2016 - 141 RACCONTI DI VIAGGIO | Bhutan e souvenir assortiti per stranieri. A sole alto, dal al dictum d’oltreoceano. E allora si comprende sovrano ha promesso di vegliare sui suoi sudditi monastero esce, impettito e deciso, un drappello di quanto la freccia del Bhutan abbia colpito il bersaglio, come un padre, di affiancarli come un fratello e di monaci in pompa magna: è il momento del mewang, individuando la maggiore risorsa nella driglam servirli come un figlio. E quando è andato in viaggio la remissione dei peccati. A due pagliai, vicini l’uno namzha, nei valori e nell’etichetta tradizionali. di nozze a Bangkok ha talmente impressionato all’altro, viene appiccato il fuoco. Intorno, la folla in Questo non è lo Shangri-La, il Bhutan non è la terra il gentil sesso da creare un flusso di speranzose circolo attende irrequieta. In pochi secondi le fiamme promessa, e più ne si cerca l’essenza, più si ha dall’Oceano Indiano all’Himalaya alla ricerca d’un divampano e un’umana mandria impazzita si getta l’impressione che qualcosa sfugga, che – sotto le principe azzurro di alta montagna. Bravo e bello, nel varco tra le due pire in atto di purificazione. mentite spoglie d’un paese contadino, arretrato e dunque. E suo padre, che sorride nella foto ufficiale Infanti in braccio al genitore piangono impauriti, per buona parte ancora all’inizio della scalata alle di famiglia nella Biblioteca Nazionale di Thimphu, la qualcuno s’alliscia i capelli bruciacchiati, soddisfatto vette dell’ingegno umano – il Bhutan stia giocando capitale, attorniato dalle quattro mogli (tutte sorelle delle indulgenze acquisite, altri si rimettono in fila una partita astuta, piazzando con maestria gli assi – evidentemente equivocando il senso di “farsi una per ripetere la bravata. Il perdono qui è semplice: che la natura e la storia gli hanno famiglia”), ha escogitato un singolare per cancellare il male fatto, nemmeno c’è bisogno di dato. Nel 1971, dopo tre anni come filtro ai cambiamenti: nessuna confessarlo a qualcuno, perché anche questa, come osservatore, il paese è entrato a far proposta, per redditizia che sia, verrà le altre mille religioni che abbiamo inventato, con parte delle Nazioni Unite, ma forse attuata che non aumenti la Felicità disarmante candore semplifica la vita della gente nemmeno tre secoli basteranno Interna Lorda del paese, assai più semplice proiettando all’esterno il nero che appanna perché entri a far parte dell’umanità, apprezzabile, a detta sua, del Prodotto dentro. Dopo la prova del fuoco, i dignitari del goemba del consesso di individui, cioè, che Interno Lordo. Quali strumenti (abbazia) di Thangbi rientrano. Turisti e locali si nonostante razze ed estrazioni vengano usati per valutare l’effetto accalcano attorno allo spiazzo antistante e lo tsechu diverse, coabitano e collaborano. In sul benessere umano dei giochi della (festival) continua con una serie di cham (danze). questo pianeta sempre più piccolo, partita doppia non è dato sapere, ma L’officiante, nei suoi paramenti più magniloquenti, in cui cambiar continente è questione certo sarebbero più felici gli occupanti accompagna i movimenti roteanti delle coloratissime di ore, il Bhutan fa spallucce ai tempi biblici dell’anello di baracche che cinge la capitale se maschere con i rim (piatti), mentre la coppia di dung- tra un villaggio e l’altro che fanno sembrare il venisse loro offerta una sistemazione più degna, e chen, le lunghe trombe, punteggia occasionalmente paese vastissimo: nella rete globale in cui tutti si gli studenti del National Institute for Zorig Chusum, le sequenze. Banale questione di panem et circenses intercettano e comunicano, il Bhutan è determinato la popolare scuola di arti applicate, se beneficiassero per tante facce curiose e intente, ma gli intenditori ad esistere senza farsi coinvolgere. Esserci o non d’una maggiore igiene nel loro convitto e venissero riconoscono nelle movenze e nei personaggi l’eterna esserci? Conviene sopportare i rovesci e gli strali loro impartiti corsi più diversificati. Al momento, ogni lotta tra bene e male e la drammatizzazione di miti d’un destino bizzoso o armarsi per sconfiggere oggetto d’artigianato che vi si produce – dal metallo religiosi. l’esercito dei guai? Privo di altre risorse, il Bhutan sbalzato alla terracotta, dal ricamo alla pittura, dal Danze esistono anche di carattere laico, eseguite risolve l’amletico dilemma giocando serafico le sue cucito alla scultura in legno – ha a che fare col in gruppo, dai movimenti marziali o gentili: balli carte: vende energia idroelettrica all’India – e non buddhismo. tribali, mitologici, beneaugurali ed esorcistici; in un c’è pericolo che ogni inverno non porti neve, e ogni E’ proprio l’onnipervasività della religione e l’assenza bel costume bicolore in onore dell’aggraziata gru monsone abbondanti piogge – e spreme i turisti, di una dimensione laica a caratterizzare il Bhutan dal collo nero che, finita l’estate del Tibet, sverna in attratti dall’ordine, dalla pulizia, dal verde imperante, agli occhi d’un occidentale che, tutto sommato, non Bhutan; e con maschere d’animali o di demonesse dagli ampi spazi non antropizzati e dalla cordialità se la prende, essendo arrivato fin qui per trekking per celebrare gesta epiche o numi locali. Se i giovani del suo piccolo popolo (700.000 persone in 47.000 maschi buffoneggiano con arco e frecce durante km2). Affascinati dalla fotogenicità dei suoi festival, il festival, squadre di arcieri più seri si sfidano in stimolati dalla profondità delle sue tradizioni e appositi campi, lunghi 140 metri, ricavati negli intrigati dal suo distacco, attualmente son più di infrequenti tratti pianeggianti al lato delle strade. 116.000 – ed in costante aumento – le presenze E’ lo sport nazionale, e la coreografia è simpatica: che hanno acconsentito, in cambio del vitto, alloggio, canti e balletti per un bersaglio colpito, altrimenti trasporto e guida forniti dal governo, a sborsare i prese in giro e sghignazzi di derisione. E’ un altro 250 US$ ufficialmente richiesti per ogni giorno di dei mille dettagli con cui il Bhutan ha scelto di non permanenza nel paese. Chi se ne risente vada a omologarsi, capitalizzando sulla fedeltà alle proprie protestare da Lars Eric Lindblad, l’americano che nel tradizioni, imponendo al tempo, se proprio vuol 1974 guidò il primo gruppo di visitanti e suggerì alle passare a queste altitudini, il dazio del rispetto per le autorità il contenimento del turismo e l’imposizione architetture, la promessa di preservare lo stile di vita di tariffe salate. Nel 1774 George Bogle, capo della ancestrale, l’impegno di non turbare la gentilezza prima spedizione inglese, aveva trovato i bhutanesi della gente e, soprattutto, l’obbligo di andare piano, “scrupolosamente affidabili”. Affidabili sì, ma non non come da noi, dove carica gli anni sul groppone ingenui. Eccezione vien fatta per gli Indiani, che senza che nemmeno ce se ne accorga. Guida e vengono a far visita ai parenti che in Bhutan hanno conducente del gruppo, tra il ridicolo e il distinto trovato un’occupazione – di solito tra le più umili – nelle loro tuniche al ginocchio dai manicotti bianchi, e sono quindi indipendenti nella scelta di percorsi, sembrano officianti d’un qualche rito. E’ il governo ad ristoranti e alberghi. D’altra parte, gli introiti di questo imporre l’uso del costume tradizionale agli impiegati sistema servono una buona causa: sovvenzionano le statali, e quando li si incontra, fuori orario, in jeans scuole, da qualche decennio laiche e gratuite, e le e maglietta, è come vedere il re nudo: moderno, alla opere pubbliche. moda, come noi. E, come noi, sradicato e omologato Al momento del suo insediamento, l’attuale giovane

142 - Avventure nel mondo 2 | 2016 RACCONTI DI VIAGGIO | Bhutan solitari su questi monti consacrati o per assistere corpi di fabbrica, lo dzong è un labirinto di saliscendi che sui muri delle case si disegnano, con intento a uno dei numerosi festival tenuti annualmente nei in cui è facile perdersi. Al contrario, quello massiccio apotropaico, monumentali falli – artisticamente e cortili dei monasteri. In queste occasioni vengono di Paro, in posizione dominante e visibile da tutta la con deferenza, non per maleducazione come da noi. esposti giganteschi drappi, i thondrol (famosi quelli, vallata, accoglie in spazi ampi e armonici. La utse Abbelliscono le facciate anche tigri, fenici e quattro enormi, degli dzong di Punakha e di Thimphu), (torre centrale) divide lo spazio interno in due dochey animali mitologicamente amici: elefante, scimmia, con ricami e applique di scene sacre. I , (cortili), il primo ingentilito dalle decorazioni in ocra, coniglio e uccello. L’architettura bhutanese, coi stendardi simili ma di modeste dimensioni, vengono nero e oro delle travature, il secondo affrescato con suoi muri a calce e i tetti poco inclinati, le finestre usati per l’insegnamento del catechismo e per animali mitici e una gigantesca Ruota della Vita, seriali, le decorazioni eleganti, si presenta composta, decorare l’interno dei templi. Almeno un ragazzo l’equivalente buddhista del Giudizio Universale, piacevole e mai invadente nei confronti del territorio. per ogni famiglia deve frequentare la scuola d’un un monito che si trova un po’ dappertutto. Da Questa è una terra che può vantare la presenza monastero, dove non c’è l’aura di austerità e questa fortezza più d’un’invasione tibetana è stata umana come un fiore all’occhiello, un accessorio di asceticità che ci aspetteremmo da un seminario, respinta e alcune scene del “Piccolo Buddha” di bellezza, senza correre il rischio di venirne sfigurata. ma l’atmosfera regolata e sportiva d’un collegio. Bertolucci sono state filmate proprio qui. Alla sua L’umiltà della vita che si vive in questi ambienti di Sono le tre del pomeriggio, nello dzong di Trongsa il presenza marziale fa da contrappunto lo dzong di mattoni o di legno è perennemente illuminata dallo khar-nga, il gong, ha suonato l’adunata. Nella sala i Punakha, l’antica capitale, stupendo in primavera straordinario immaginario buddhista. E le diavolesse, ritardatari si affrettano, lasciano le infradito ai piedi sotto le chiome lilla degli alberi di jacaranda del irrequiete, infernali creature che terrorizzavano il dei gradini e prendono posto in due file affacciate. cortile che s’affaccia sulla sponda di Po Chhu, il popolo e ostacolavano coi terremoti la costruzione La salmodia, condotta da un anziano, pare non avere Fiume Padre, che s’unisce, proprio lì, a Mo Chhu, il degli dzong, sono state soggiogate da secoli dai tanti termine. A memoria o leggendo i fogli oblunghi, non Fiume Madre. Le 54 massicce colonne della sala da santi che hanno bonificato la regione coi loro poteri rilegati, del messale, gli studenti rispondono. Poi, su preghiera principale impongono subitaneo silenzio ultraterreni e dai 108 templi contemporaneamente un ampio tovagliolo candido disteso sulle gambe e il rosso e l’oro degli straordinari dipinti alle pareti edificati dal sovrano tibetano incrociate, da un pentolone a tutti viene scodellata affermano un potere materiale prima che spirituale. nell’anno 659. Esiste una carta geografica (http://4. una razione di riso bianco che mangeranno, com’è Di solo spirito vive invece il famosissimo Taktshang bp.blogspot.com/_bxFLGJfxdbk/S-uhzjZA-WI/ costume, con le mani. Per rispetto usciamo. Poco Goemba, aggrappato improbabilmente ad una AAAAAAAABCQ/LfbNgoJu8dM/s1600/59b7e431af2 rispetto per il luogo che le ospita mostrano invece parete verticale sopra la valle di Paro. Là è dove e0a8e3d8cc43e06368234.jpg.jpeg) che mostra una le litigiose scimmie, che si minacciano, soffiando e Guru Rimpoche atterrò sulla sua tigre satanessa che si estende sotto il Tibet mostrando i denti, rincorrendosi rumorosamente per volante e in quegli anfratti meditò centrale e i templi che ne paralizzano i tetti di lamiera degli uffici amministrativi ospitati per tre mesi lasciando l’impronta le membra, neutralizzandola. Guru nello dzong. Eppure è da qui, da questa fortezza del proprio corpo e sconfiggendo il Rimpoche e le sue otto scenografiche abbarbicata sulla costa d’una gola, geograficamente demone locale. I cavalli all’inizio della manifestazioni, che hanno al centro della nazione e strategicamente tappa salita possono dimezzare la fatica, ma fattivamente contribuito a rendere obbligata del traffico merci, che hanno governato i non sono in grado di superare i ripidi il Bhutan abitabile, affollano ogni primi due sovrani. E, per non rompere la catena, un saliscendi dell’ultimo tratto. Se gli sancta sanctorum. Altrove, sull’altare futuro re deve essere stato penlop (governatore) di approvvigionamenti per i monaci non campeggiano Mahakachyapa, il Trongsa prima di venire incoronato. A causa delle sono paracadutati da un elicottero, buddha del passato, che chiude la pendenze e dei diversi tempi di realizzazione dei vari sicuramente vengono ancora porta sul trascorso, Shakyamuni, il recapitati dalla tigre del Guru. Nelle minuscole buddha del presente, che guida all’illuminazione e cappelle, sopra i lumini e le onnipresenti offerte , il buddha del futuro, che attende che al floreali multicolori in pasta di burro, la santissima Jampey Lhakhang, costruito per immobilizzare il trinità di Sakyamuni, Rimpoche e Chenresig ginocchio sinistro della dèmone, il secondo scalino, sembra particolarmente a proprio agio, così vicina quello relativo al tempo attuale, sprofondi, come al paradiso, mentre noi, imprigionati in un corpo s’è interrato quello del tempo passato, e gli dei talmente insignificante davanti allo strapiombo, diventino uomini nel nuovo mondo che verrà. Le al cielo e alla santità, prendiamo dolorosamente feste si rincorrono di stagione in stagione da dzong coscienza delle nostre miserie. a lhakhang (santuario), presiedute da cerimonieri Ma c’è una terza via e, tagliando per i campi di in tiara e dignitari in copricapi degni di Sarastro. E, riso, pellegriniamo al tempio di Drukpa Kunley. A se non bastasse, Padma Lingpa e gli altri tertons, differenza di Milarepa che insegnava solo con poesia venerati scopritori di tesori, hanno divulgato tutta e canto, questo santo folle aveva in repertorio anche la saggezza dei –scritture e oggetti di culto balli, bevute, bouffe di sesso e brio assortito. Drukpa – nascosti dai guru sul fondo dei laghi per esser faceva uso generoso del suo fallo per combattere rivelati al momento opportuno. Le preghiere delle le dèmoni, convertire le donne al buddhismo e farsi bandiere hanno creato un universo magico, un gioco della religione istituzionalizzata. Vagabondo, tesoro da scoprire alle pendici dell’Himalaya in un estroso, critico feroce delle consuetudini, lucidissimo paese che, stretto com’è tra due giganti, quasi non e geniale, praticava il buddhismo a suo modo, si vede. Il Bhutan, come tutte le bellezze, si concede deridendo la divisione tra bene e male, nulla rifiutando fissando prezzo e condizioni, ma sa che, se non c’è della gabbia universale di specchi e di illusioni, felicità dentro, a nulla serve che la via sia lastricata e predicando che tutto è vuoto – concetti che, un di diamanti. Pace, gioia, serenità? In Bhutan sono secolo dopo, Shakespeare avrebbe presentato nell’aria che si respira. all’occidente. E’ grazie a quell’illuminato eccentrico

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