Teatro Dante Alighieri Stagione d’Opera 2011-2012

L’opera da tre

BERTOLT BRECHT E KURT WEILL Fondazione Ravenna Manifestazioni Teatro di Tradizione Dante Alighieri Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura Ministero per i Beni e le Attività Culturali Stagione d’Opera e Danza Regione Emilia Romagna 2011-2012

L’opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper)

DI E KURT WEILL TRADUZIONE PAOLA CAPRIOLO

con il contributo di

partner

Teatro Alighieri febbraio | martedì 21, mercoledì 22, giovedì 23 Sommario

La locandina...... pag. 5

Il libretto ...... pag. 7

L’opera in breve di Daniele Spini ...... pag. 61

La ballata degli antieroi di Daniele Spini ...... pag. 63

Splendono di lustrini la svergognata Jenny e la pudica Polly di Enrico Groppali ...... pag. 69

La messinscena di Luca De Fusco ...... pag. 73

La traduzione di Paola Capriolo ...... pag. 75

La partitura di Francesco Lanzillotta ...... pag. 77 Programma di sala a cura dell’Uffcio Stampa della Fondazione Ravenna Manifestazioni Coordinamento editoriale Cristina Ghirardini GraficaUfficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni

Foto di scena © Fabio Donato.

Si ringrazia il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro Stabile di Napoli per la collaborazione editoriale

Stampa Tipografia Moderna, Ravenna Cmc_110_ins_musica_170x240_4c_ES.pdf 1 24/11/11 14.43

L’opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper)

di Bertolt Brecht e Kurt Weill traduzione Paola Capriolo

con Massimo Ranieri Gaia Aprea, Ugo Maria Morosi, Margherita Di Rauso, Paolo Serra

e la partecipazione straordinaria di Lina Sastri

direttore Francesco Lanzillotta regia Luca De Fusco scene Fabrizio Plessi costumi Giuseppe Crisolini Maltesta coreografie Alessandra Panzavolta C luci Maurizio Fabretti

M

Y personaggi ed interpreti (in ordine di apparizione)

CM Macheath (Mackie Messer) Massimo Ranieri, Jenny delle Spelonche Lina Sastri,

MY Jeremiah Peachum Ugo Maria Morosi, Charles Filch Fabrizio Nevola,

CY Celia Peachum Margherita Di Rauso, Matthias Leandro Amato, Polly Peachum Gaia Aprea, Jakob Luigi Tabita, Robert Antonio Speranza, CMY Jimmy Luca Saccoia, Ede Mario Zinno, Walter Ivano Schiavi, K Reverendo Kimball Roberto Bani, Jackie “Tiger” Brown, capo della polizia Paolo Serra, Vixen Dalal Suleiman, Dolly Acai Lombardo Arop, Betty Ester Botta, Vecchia prostituta Dely De Majo, Seconda prostituta Patrizia Di Martino, Molly Francesca Balestrieri, Smith, poliziotto Enzo Turrin, Lucy Brown Angela De Matteo/Anna Gualdo, un poliziotto Mario Zinno

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini flauto/ottavinoRoberta Zorino clarinetto Antonio Piemonte trombe Fabio Trimarco, Nicola Baratin trombone Gianluca Tortora violoncello Matteo Parisi contrabbasso Amin Zarrinchang sassofoni Carlo Conti, Massimo Zagonari chitarra/banjo Dario Vannini fisarmonica Giuseppe Gualtieri pianoforte Antonello Maio percussioni Pedro Perini, Federico Zammarini

scenografo collaboratore Marta Crisolini Malatesta drammaturgo Gianni Garrera aiuto regia Lydia Biondi assistente alla regia Alessandra Felli assistente per le video scenografieMatthias Schnabel assistente ai costumi Marianna Carbone direttore di scena Clelio Alfinito primo macchinista Raffaele D’Alesio capo elettricista Barbara Mugnai elettricista Filippo Rispoli attrezzista Nunzio Opera capo sarta Stefania Virguti sarta Cinzia Virguti realizzazione scene Spazio scenico realizzazione costumi Sartoria C.T.N. 75 - Canzanella, Sartoria Tirelli, Teatro di San Carlo parrucche e trucchi Annamaria Sorrentino impianto video Target2 luci e fonica Agorà trasporti Autotrasporti Liberato organizzazione Vittorio Esposito

Diritti di rappresentazione Suhrkamp Verlag - Berlino rappresentata in Italia da Zachar International - Milano / Universal Edition - Wien rappresentante per l’Italia Universal Music Publishing Ricordi srl - Milano

Coproduzione Teatro Stabile di Napoli, Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Teatro di San Carlo

5 Bertolt Brecht L’opera da tre soldi traduzione di Paola Capriolo

Macheath, detto Mackie Messer, capo di una banda di mendicanti Jonathan Jeremiah Peachum, proprietario della ditta “L’amico del mendicante” Celia Peachum, sua moglie Polly, loro figlia Brown, capo della polizia di Londra Lucy, sua figlia Jenny Il reverendo Kimball Walter-Salice piangente Matthias-Moneta Jakob-Dita ad uncino Robert la Sega Jimmy Ede Filch, uno dei mendicanti di Peachum Smith, guardia Molly Vixen Dolly Betty Vecchia Prostituta Seconda Prostituta Mendicanti Guardie Gente

7 PROLOGO Jenny delle Spelonche La truculenta storia di Mackie Messer Quello era Mackie Messer!

Fiera annuale a Soho. I mendicanti mendicano, i ladri rubano, le putta- ne puttaneggiano. Un cantastorie canta una del- le sue storie truculente.

Macheath E lo squalo dei suoi denti a nessuno fa mister, Mackie Messer ha un coltello, ma chi mai lo può veder?

Ah, lo squalo, se divora le sue pinne rosse ha. Mackie Messer sopra i guanti una macchia non avrà.

Splende il sole, il cielo è azzurro, sulla riva un morto sta ed un uomo se la squaglia che Macheath di nome fa.

E Schmul Meier come tanta gente ricca sparì già, e i suoi soldi vanno a Mackie, ma le prove, chi ce l’ha?

(Da sinistra verso destra, Peachum, sua moglie e sua figlia passeggiano sulla scena.)

Jenny Towel pugnalata oggi accade di trovar; è all’oscuro Mackie Messer, va sul fiume a passeggiar.

Sette bimbi il grande incendio con un vecchio divorò. Nella folla, Mackie Messer, che nessuno interrogò.

E la giovin vedovella il cui nome ognuno sa, violentata una mattina: Mackie il prezzo pagherà?

Una risata tra le prostitute, dal centro del cui gruppo si stacca un uomo che si allontana rapi- damente attraversando tutta la piazza.

9 ATTO PRIMO ventato inutilizzabile dopo tre settimane scarse Filch stiere del mendicante, deve ottenere una licenza che è appeso qui. Bisogna, appunto, offrire sem- Come dice, signor Peachum? dalla Jonathan Jeremiah Peachum & Company. pre qualcosa di nuovo. E allora tocca setacciare Già, se no potrebbe venire chiunque, preda dei 1. daccapo la Bibbia, ma quante volte ancora si po- Peachum propri istinti… Per fronteggiare la crescente spietatezza del trà farlo, mi domando? Il suo discorsetto lo tiene in pubblico, no? genere umano, l’uomo d’affari Jeremiah Pea- Filch chum aveva aperto una bottega nella quale i Bussano. Peachum va ad aprire, entra un giovane Filch Signor Peachum, pochi scellini mi separano dal- più miseri tra i miseri potessero procurarsi un di nome Filch. Sì, vede, signor Peachum, ieri c’è stato appun- la rovina completa. Qualcosa bisogna pur esco- aspetto tale da parlare a cuori sempre più in- to un piccolo, increscioso incidente in Highland gitare, con due scellini in tasca… duriti. Filch Street. Io me ne sto lì tranquillo e infelice all’an- Peachum &Co.? golo della strada, con il cappello in mano, senza Peachum Il Guardaroba per Mendicanti di Jeremiah Pea- presentire niente di male… Venti scellini. chum. Peachum Peachum. Peachum Filch Corale mattutino di Peachum (sfoglia un taccuino) Signor Peachum! Filch Highland Street, sì, sì, corrisponde. Tu sei quel Su, sveglia, corrotto cristian! È il proprietario della ditta “L’amico del mendi- farabutto acciuffato ieri da Honey e Sam. Avevi Indica con gesto supplichevole un cartello su cui Rimettiti presto a peccare, cante?” Mi hanno detto di rivolgermi a lei. Ah, la sfacciataggine di importunare i passanti nel è scritto: “Non chiudete il vostro orecchio alla vo- ad una canaglia così, queste sì che sono massime! Un capitale! Ma distretto dieci. Abbiamo lasciato correre, accon- ce del misero!” Dio poi gliela farà scontare. lei di roba così deve averne un’intera biblioteca, tentandoci di somministrarti un po’ di legnate, Peachum indica la tenda di una vetrina dove è o sbaglio? Ecco, è proprio questo che fa la dif- perché potevamo presumere che tu non sapessi scritto: “Dài, e ti sarà dato”. Tradisci il fratello, cialtrone! ferenza. Noialtri… come potremmo arrivarci da di commettere peccato. Ma se ti fai vedere anco- La moglie rivendi, pappone! soli, a un’idea del genere? E senza cultura, come ra una volta, allora useremo la sega, hai capito? Filch Chi a Dio mai pensato non ha, possono prosperare gli affari? Dieci scellini. il dì del giudizio, vedrà! Filch Peachum La prego, signor Peachum, la prego. Che devo fa- Peachum Peachum Il suo nome? re, allora, signor Peachum? Quei signori mi han- E il cinquanta per cento sul rendiconto settima- (al pubblico) no ridotto tutto un livido, e poi mi hanno dato il nale. Con la dotazione, il settanta per cento. Qui ci vuole qualcosa di nuovo. I miei affari sono Filch biglietto da visita del suo negozio. Se mi tolgo la diventati troppo difficili, perché i miei affari con- Vede, signor Peachum, io fin da giovane ho avu- giacca, penserà di avere davanti a sé un pesce Filch sistono nel risvegliare l’umana compassione. Le to sfortuna. Mia madre era un’ubriacona, mio azzurro. Scusi, in che cosa consiste la dotazione? cose che scuotono gli uomini sono poche, dav- padre un giocatore. Precocemente affidato a me vero poche, e il peggio è che, a furia di usarle, poi stesso, senza la mano amorevole di una madre, Peachum Peachum non funzionano più. Perché l’uomo ha la terribile sprofondai sempre più nel fango della metropoli. Caro amico, finché non somiglierai a una pas- Questo lo decide la ditta. capacità di farsi, per così dire, insensibile a suo Le cure paterne e la benedizione di un focolare sera di mare, vorrà dire che i miei uomini sono piacimento. Così avviene ad esempio che un ti- domestico, non li ho mai conosciuti. E così lei stati di una negligenza imperdonabile. Ecco che Filch zio, vedendo un altro tizio in piedi all’angolo del- ora mi vede… arriva questo pivello e crede che gli basti allun- Allora in quale distretto potrei prendere servi- la strada con un moncherino al posto del brac- gare la zampa per assicurarsi la sua bistecca. Tu zio? cio, la prima volta, nel suo sgomento, è pronto Peachum che cosa diresti, se venissero a pescare dal tuo a dargli dieci penny, ma la seconda solo cinque Sì, sì, la vedo… stagno le trote migliori? Peachum penny, e se lo vede per la terza volta lo consegna Dal due al centoquattro di Baker Street. Lì è per- senza battere ciglio alla polizia. E lo stesso vale Filch Filch sino più economico, solo il cinquanta per cento per le risorse di ordine spirituale. (confuso) Il punto è precisamente, signor Peachum, che io con la dotazione. (Dalla soffitta cala un grande cartello con scritto: …Senza mezzi di sussistenza, preda dei miei non ho uno stagno. “C’è più felicità nel dare che nel ricevere”) istinti… Filch A che servono le massime più belle ed efficaci, Peachum Prego. dipinte sui cartelli più allettanti, se si logorano Peachum Insomma, noi le licenze le concediamo soltanto (Paga) così rapidamente? Nella Bibbia ci sono all’incir- Come un relitto in alto mare, e così via. Ma mi ai professionisti. ca quattro o cinque massime che toccano il cuo- dica un po’, signor Relitto, lei in quale distretto la (Con i modi asciutti dell’uomo d’affari, mostra Peachum re; quando uno le ha sfruttate tutte, ecco che racconta questa filastrocca? una pianta della città) Il suo nome? non riesce più a guadagnarsi il pane. Guardate Londra è suddivisa in quattordici distretti. Ogni ad esempio quel “Dai e ti sarà dato”, come è di- uomo che intenda esercitare in uno di essi il me-

10 11 Filch (A Filch) Spogliati e infila questo, ma abbine cura. Signora Peachum Signora Peachum Charles Filch. Polly? Di sopra. Lo chiamano sempre soltanto “il capitano”. Filch Peachum E che ne facciamo della mia roba? Peachum Peachum Corrisponde. Ieri è stato di nuovo qui, quell’uomo? Quello che Ah, quindi non avete nemmeno domandato il (Grida) Signora Peachum! Peachum viene sempre quando io sono fuori? suo nome? Interessante! (La signora Peachum arriva) Appartiene alla ditta. Dotazione E: giovanotto Questo è Filch. Numero trecentoquattordici. Di- che ha visto tempi migliori, ovvero: chi l’avrebbe Signora Peachum Signora Peachum stretto Baker Street. Lo iscrivo io stesso. Natu- detto che sarebbe finito così? Non essere così diffidente, Jonathan, non esiste Non avremo certo l’indelicatezza di chiedergli il ralmente lei vorrà incominciare adesso, nell’im- gentiluomo più raffinato; il signor capitano ha certificato di nascita, dato che è così distinto e ci minenza della festa per l’incoronazione: l’unico Filch un vero e proprio debole per la nostra Polly. ha invitate tutte e due all’Hotel della Seppia per momento nell’arco di una vita in cui si potrebbe Ah, quindi l’adopera di nuovo? E perché non pos- un piccolo tip-tap. davvero guadagnare qualcosina. Dotazione C. so farlo io, quello che ha visto tempi migliori? Peachum Ah. Peachum Scosta la tenda di lino da una vetrina nella quale Peachum Dove? ci sono cinque figure di cera. Perché nessuno crederà mai alla tua vera mise- Signora Peachum ria, figliolo. Se hai mal di pancia e lo dici, susciti E se appena appena io capisco qualcosa, anche Signora Peachum Filch solo ripugnanza. E comunque tu non devi far do- Polly lo trova molto simpatico. Alla Seppia, per un piccolo tip-tap. E questa cos’è? mande, devi solo indossare questi abiti. Peachum Peachum Peachum Filch Celia, tu vuoi dilapidare tua figlia, come se fossi- Capitano? Hotel della Seppia? Già, già, già… Cinque sono i tipi fondamentali di miseria adatti Non sono un tantino luridi? mo milionari! Dovrebbe sposarsi? Ma credi che a commuovere il cuore umano. La vista di tali tipi (Poiché Peachum lo trafigge con lo sguardo) Mi la nostra bottega di stracci e sudiciume tirereb- Signora Peachum pone l’uomo in quello stato innaturale in cui è scusi, la prego, mi scusi. be avanti un’altra settimana, se quei vermi dei Quel signore ha sempre toccato me e mia figlia pronto a dar via il suo denaro. clienti avessero da contemplare soltanto le no- esclusivamente con guanti glacé. Dotazione A: Vittima del progresso dei traspor- Signora Peachum stre gambe? Un fidanzato! Ci avrebbe in pugno, ti. L’arzillo paralitico, sempre allegro (lo imita) Ora sbrigati un po’, piccolo, non ho voglia di reg- ci avrebbe! Pensi che tua figlia, a letto, sappia Peachum sempre spensierato, reso ancora più irresistibile gerti questi calzoni fino a Natale. tenere il becco chiuso meglio di te? Guanti glacé! da un moncherino. Dotazione B: Vittima dell’arte bellica. Fastidioso Filch Signora Peachum Signora Peachum per il suo tremito, disturba i passanti, lavora pro- (con improvvisa veemenza) Hai una bella opinione di tua figlia! Del resto, i guanti li porta sempre: bianchi, per vocando ribrezzo (lo imita) reso un po’ più sop- Ma gli stivali non li tolgo! Per nulla al mondo. l’esattezza. Guanti bianchi glacé. portabile dalle onorificenze. Piuttosto rinuncio. Sono l’unico regalo della mia Peachum Dotazione C: Vittima dello sviluppo industriale. Il povera madre, e mai, mai, per quanto io cadessi Pessima. La peggiore possibile. Non è altro che Peachum cieco paralitico, ovvero l’alta scuola dell’arte del- in basso… un ammasso di sensualità! Dunque, guanti bianchi e un bastone con l’impu- la mendicità. (Lo imita, avanzando a tentoni ver- gnatura d’avorio, e le ghette, e le scarpe di verni- so Filch. Nel momento in cui va a sbattere contro Signora Peachum Signora Peachum ce, e modi da dominatore, e una cicatrice… di lui, questi, inorridito, lancia un grido. Peachum Non dire scemenze, tanto lo so che hai i piedi Quella, comunque, non l’ha presa da te. si ferma immediatamente, lo squadra con stupo- sporchi. Signora Peachum re e all’improvviso ruggisce:) ha compassione! In Peachum Sul collo. Ma allora lo conosci già? tutta la sua vita, lei un mendicante non lo diven- Filch Sposarsi! Mia figlia dev’essere per me quello terà mai! Uno così può fare al massimo il pas- E dove dovrei lavarmeli, i piedi? Nel bel mezzo che il pane è per l’affamato (sfogliando) è scritto Filch sguscia fuori dal camerino. sante! Allora, dotazione D! Celia, hai bevuto di dell’inverno! anche nella Bibbia, da qualche parte. Sposarsi, nuovo! E ora non vedi a un palmo dal tuo naso. Il poi, è una tale porcheria… Glielo farò perdere io, Filch numero centotrentasei si è lamentato della sua La signora Peachum lo conduce dietro un para- il vizietto di sposarsi. Signor Peachum, se potessi avere ancora qual- tenuta. Quante volte devo dirti che un gentiluo- vento, poi si siede a sinistra e si mette a stirare che suggerimento… Io preferisco sempre segui- mo non indossa capi di vestiario sudici? Il nume- cera di candela su un vestito. Signora Peachum re un metodo anziché parlare a braccio, come ro centotrentasei ha pagato un costume nuovo Jonathan, tu parli così perché sei un uomo rozzo. càpita càpita. di zecca. Le macchie, il solo particolare in grado Peachum di ispirare pietà, andavano aggiunte semplice- Dov’è tua figlia? Peachum Signora Peachum mente stirandovi sopra un po’ di cera di candele. Rozzo! E come si chiama, questo signore? Eh sì, un metodo deve averlo! Ma tu non ragioni! Uno deve fare tutto da sé!

12 13 Peachum Signora Peachum con la signorina Polly Peachum, che mi ha segui- Robert Deve recitare la parte dell’idiota. Torna stasera Questa è la luna su Soho, to per amore, pronta a dividere con me il resto (detto Robert la Sega) alle sei, e avrai tutto ciò che ti occorre. Su, ora questo è il ritornello: “Come mi batte il cuore!” della mia vita. Felicitazioni. Sullo Strand ci ha lasciato le penne smamma. questo è il “dovunque vai tu ci vengo anch’io, un poliziotto. Johnny!” Matthias Filch quando splende la luna e l’amore c’è. Molta gente, a Londra, la considererà l’impresa Macheath Grazie, signor Peachum, grazie infinite. più audace in cui ti sei imbarcato fino a oggi. Dilettanti. (Esce) II. Attirare fuori di casa sua l’unica figlia del signor Peachum Peachum. Jimmy Peachum Anziché Un signore anziano si è beccato qualcosa. Però Il cinquanta per cento!… anziché Macheath non credo che sia grave. Felicitazioni. E ora te lo dirò io, chi è quel signore con i guanti: fare qualche cosa con un suo perché, Chi è il signor Peachum? è Mackie Messer! vanno in giro Macheath tutta notte, Matthias Dilettanti e abborracciatori. Sale di corsa le scale che portano alla camera di e naturalmente poi sono nei guai. Se lo domandi a lui, ti dirà che è l’uomo più po- Polly. vero di Londra. Ede Entrambi Abbiamo fatto il possibile, ma tre persone nel Signora Peachum O povera luna su Soho, Polly West End non c’era proprio modo di risparmiar- Oh, mio Dio! Mackie Messer! Gesù! Gesù, pro- povero ritornello: “Come mi batte il cuore”, Ma non vorrai mica celebrarle qui, le nostre noz- le. Felicitazioni. teggici!… Polly! Dov’è Polly? altro che “dovunque vai tu ci vengo anch’io, ze? È proprio una comunissima stalla per i ca- Johnny”, valli! Non puoi certo chiedere al signor parroco Macheath Peachum torna giù lentamente. se sparisce la luna e l’amor se ne va. di venire qui. E per giunta non è nemmeno no- La mia direttiva era: evitare lo spargimento di stra. Non mi sembra carino incominciare la no- sangue. Ogni volta che ci penso mi sento male. Peachum stra nuova vita con un’effrazione, Mac. Questo è Voi non diventerete mai uomini d’affari! Canni- Polly? Polly non è tornata a casa. Il suo letto è 2. il giorno più bello della nostra vita. bali, ma non uomini d’affari! ancora intatto. Nel cuore di Soho, il bandito Mackie Messer ce- lebra le sue nozze con Polly Peachum, la figlia Macheath Walter Signora Peachum del re dei mendicanti. Bambina cara, sarà tutto come tu desideri. Ti as- (detto Walter-Salice piangente) Allora sarà uscita a cena con il commerciante di sicuro che non ci sarà il minimo intoppo. Vedrai, Felicitazioni. Il clavicembalo, signora, fino a lane. È sicuramente così, Jonathan! Una scuderia vuota. si è provveduto anche all’arredamento. mezz’ora fa apparteneva alla duchessa del So- mersetshire. Felicitazioni. Peachum Matthias Matthias Lo voglia Iddio, che sia il commerciante di lane! (detto Matthias-Moneta, ispeziona la stanza con Ecco che arrivano i mobili. Polly il revolver in pugno) Ma che razza di mobili sono? Il signore e la signora Peachum si presentano da- Ehilà! Se c’è qualcuno, alzi le mani! Si sente arrivare un grosso autocarro, entra una vanti al sipario e cantano. Illuminazione durante Entra Macheath e fa un giro lungo la ribalta. mezza dozzina di persone che portano tappeti, Macheath il loro canto: luce dorata. L’organo viene illumi- mobili, stoviglie, ecc., trasformando la stalla in Ti piacciono, Polly? nato. Dall’alto, appese a una stanga, calano tre Macheath un locale di un’eleganza persino esagerata. lampade e sui cartelli è scritto: Be’, c’è nessuno? Polly Macheath (piange) La canzone dell’anziché Matthias Robaccia. Tutta quella povera gente, per questi quattro Non un’anima! Qui possiamo celebrare tranquil- mobili. I. lamente le nostre nozze. I signori posano i regali a sinistra, si congratulano Peachum con la sposa, riferiscono allo sposo. Macheath Anziché Polly E che razza di mobili! Robaccia! Hai proprio ra- anziché (entra in abito da sposa) Jakob gione ad arrabbiarti. Un clavicembalo in legno di rimanere a casa in un bel letto fatto, Ma questa è una stalla per i cavalli! (detto Jakob-Dita ad uncino) rosa, e poi un sofà stile Rinascimento! Questo è vanno in giro Felicitazioni! Al quattordici di Ginger Street c’e- imperdonabile. E dov’è la tavola? tutta notte, Macheath ra gente al primo piano. Abbiamo dovuto prima come se la pappa là nel piatto fosse cotta già. Intanto comincia a sederti sulla mangiatoia, Polly. stanarli. Walter (Al pubblico) La tavola? In questa stalla hanno oggi luogo le mie nozze Posano alcune assi sopra la mangiatoia.

14 15 Polly Polly Macheath Oh, Mac! Sono così infelice! Speriamo almeno Sì, sarebbe il colmo! Dio, che fallimento! Questo è un lavoro da ap- Polly che il signor parroco non venga. prendisti, non da uomini fatti! Non avete la mi- Mac, non essere così volgare. Macheath nima idea dello stile? Bisogna pur saper distin- Matthias (brusco) guere il Chippendale dal Louis Quatorze. Matthias Certo che viene. Gli abbiamo spiegato la strada Segare le gambe a questo clavicembalo! Forza! Be’ allora però devo protestare, se tu definisci per filo e per segno. Forza! La banda torna indietro, adesso i signori indossa- Kitty una… no eleganti abiti da sera, ma purtroppo, nella sce- (Si rialza a fatica) Walter Quattro uomini na che segue, non si comportano di conseguenza. (trascina avanti la tavola) (segano le gambe del clavicembalo e intanto Macheath La tavola! cantano:) Walter Ah sì? Allora devi protestare? Bill Lawgen e Mary Syer È che noi volevamo portare la roba più preziosa. Macheath si sposarono mercoledì. Guarda un po’ che legno! Il materiale è decisa- Matthias (vedendo che Polly piange) Lui non sa, quando c’è da dire sì, mente di prima classe. Di sconcezze, tanto per cominciare, dalla mia Mia moglie è sconvolta. Dove sono le altre se- per la veste da sposa chi pagò, bocca non ne sono mai uscite davanti a lei. Ho die? Un clavicembalo, e niente sedie! Non ce del marito il nome esatto lei non sa. Matthias troppa stima di Kitty. Cosa che forse tu non puoi l’avete un cervello? Per una volta che mi sposo, Evviva! Ssst! Ssst! Permetta, capitano… nemmeno capire, fatto come sei. E proprio tu mi quanto spesso credete che capiti? Tu chiudi il vieni a parlare di sconcezze. Credi che Lucy non becco, Salice piangente! Quanto spesso capita, Walter Macheath mi abbia riferito quello che le hai detto? In con- dico, che io vi affidi un incarico? E voi rendete E così, gentile signora, alla fin fine ecco che ne Polly, vieni qui. fronto, io sono un guanto glacé. infelice mia moglie fin dal principio. abbiamo ricavato una panca. La coppia si mette in posa per ricevere le con- Mac lo guarda male. Ede Macheath gratulazioni. Cara Polly… Posso pregare lorsignori di togliersi quei luridi Jakob stracci e vestirsi decentemente? In fin dei con- Matthias Andiamo, andiamo, questo è un matrimonio. Macheath ti non è il matrimonio di uno qualunque. Polly, Permetta, capitano, che nel giorno più bello del- (Li separano) (gli fa volar via il cappello dalla testa) saresti così gentile da occuparti del cestino dei la sua vita, all’apogeo della sua carriera, volevo “Cara Polly”! Ti ficco la testa nelle budella se dici viveri? dire, in questo momento di svolta, noi le porgia- Macheath di nuovo “Cara Polly”, pezzo di merda! Si è mai mo gli auguri più cordiali e al tempo stesso più Bel matrimonio, eh, Polly? Proprio questi pezzi sentita una cosa del genere? “Cara Polly!” Per Polly fervidi, e così via. Fa proprio vomitare, questo di merda devi vederti intorno, il giorno delle tue caso ci sei andato a letto insieme? Questo è il pranzo di nozze? È tutta roba rubata, pistolotto. Insomma, per farla breve (stringe la nozze. Non l’avresti mai immaginato, vero, che Mac? mano a Mac): tieni alta la testa, vecchio mio! gli amici avrebbero voltato le spalle in questo Polly modo a tuo marito? Be’, fa’ tesoro della lezione. Ma Mac! Macheath Macheath Naturalmente. Ti ringrazio, Matthias, è carino da parte tua. Polly Ede A me è sembrato simpatico. Io ti giuro… Polly Matthias Vorrei sapere cosa fai se bussano alla porta ed (stringendo la mano a Polly, dopo aver abbrac- Robert Walter entra lo sceriffo. ciato Mac con commozione) Scemenze. Nessuno ti ha voltato le spalle. Una di- Gentile signora, se dovesse mancare qualche Sì, queste sono parole che vengono dal cuore! vergenza d’opinioni può sempre capitare. La tua pezzo d’arredamento, noi andremo di nuovo… Macheath Quindi, vecchia scialuppa, tieni su la testa, cioè Kitty vale quanto qualsiasi altra donna. Ma ades- In quel caso lo vedrai, che cosa fa tuo marito. (sogghignando), fosse solo la testa, che deve te- so tira un po’ fuori il tuo regalo, vecchio Moneta. Macheath nere su… Un clavicembalo in legno di rosa, e niente sedie. Matthias Tutti (Ride) È assolutamente escluso, oggi. Tutti i poliziotti a Risata fragorosa degli invitati. All’improvviso, Sì, forza! Forza! Che ne dici tu, come sposa? cavallo, come è ovvio, sono a Daventry. Vanno a Mac stende a terra Matthias con un colpo disin- prendere la regina per l’incoronazione di vener- volto. Matthias Polly dì. (offeso) Non è certo questa la cosa peggiore. Macheath Ecco. Polly Chiudi quella boccaccia. Queste sconcezze tie- Macheath Due forchette e quattordici coltelli! Una forchet- nile per la tua Kitty, con una puttana simile fan- Polly Due sedie e un sofà, e gli sposi si siedono per terra! ta per sedia. no proprio al caso. Ah, un regalo di nozze. Carino da parte sua, si-

16 17 gnor Matthias Moneta. Guarda un po’, Mac, che Questo è il miglior cibo che potrai gustare oggi, organizzarlo. Eh già, è proprio in un giorno co- Chi si comporta così non è altro che un maiale, bella camicia da notte. Polly. Prego, accomodati. me questo che uno vede quanto può contare sui capisci, Jakob? Fa’ tesoro della lezione. Avrai da suoi amici. faticare parecchio, Polly, per trasformare questi Matthias Si siedono tutti per mangiare il pranzo nuziale. sudicioni in uomini. Ma lo sapete, almeno, come Magari anche questa è una sconcezza, eh, capi- Polly è fatto un uomo? tano? Ede Il salmone è straordinario, Mac. (indicando il servizio) Walter Macheath Bei piatti, Hotel Savoy. Ede Preferisco sapere come è fatta una donna. Va bene, va bene. Non volevo offenderti, in un Eh sì, signora, uno così non l’aveva mai man- giorno così solenne. Jakob giato prima. Da Mackie Messer, c’è tutti i giorni. Polly Le uova alla majonnaise sono di Selfridge. Era Quindi vede che è caduta dritta dritta nel vaso Si vergogni, signor Walter! Walter prevista anche una terrina di paté di fegato d’o- del miele. Io l’ho sempre detto: Mac è proprio un Be’, e di questa che ne dici? Chippendale. ca. Ma quello se l’è divorato Jimmy strada fa- buon partito per una ragazza di sentimenti ele- Macheath (Scopre una gigantesca pendola chippendale) cendo, perché aveva un buco nello stomaco da vati. Ancora ieri lo dicevo a Lucy. Quindi non volete cantare una canzone, non vole- tappare. te far niente che abbellisca un po’ questo giorno. Macheath Polly Deve proprio essere un triste, comune, maledetto Louis Quatorze. Walter Lucy? Chi è Lucy, Mac? giorno di merda come tutti gli altri? E c’è almeno Tra gente di classe non si dice: “un buco nello qualcuno di guardia davanti alla porta, o devo pen- Polly stomaco”. Jakob sare io anche a questo? In un giorno come questo, Grandiosa! Quanto sono felice… Non trovo le (imbarazzato) devo piazzarmi io stesso davanti alla porta perché parole, le vostre premure sono così fantastiche. Jimmy Lucy? Ah, sa, è una faccenda che lei non dovreb- voi possiate star qui a rimpinzarvi a mie spese? Peccato che non abbiamo un appartamento do- Non ingozzarti così di uova, Ede, in un giorno co- be prendere troppo sul serio… ve metterla, vero Mac? me questo! Walter Matthias si è alzato e, alle spalle di Polly, fa gran- (piccato) Macheath Macheath di segni con il braccio per indurre Jakob a tacere. Come sarebbe: a mie spese? Be’ consideralo un inizio. Gli inizi sono sempre Uno di voi non potrebbe cantare qualcosa? difficili. Molte grazie anche a te, Walter. Ora però Qualcosa di ameno? Polly Jimmy sgombrate tutta questa roba. Si mangia! (lo vede) Piantala, Walter! Ci vado io. Ma chi diavolo do- Matthias Le occorre qualcosa? Forse il sale…? Cosa inten- vrebbe venire? Jakob (dal ridere, gli va il boccone di traverso) deva dire di preciso, signor Jakob? (Esce) (mentre gli altri già apparecchiano) Qualcosa di ameno? Che parola raffinata! Naturalmente, anche stavolta non ho portato (Sotto lo sguardo annichilente di Mac, si risiede Jakob Jakob nulla. confuso) Oh, niente, proprio niente. In sostanza, non vo- Sarebbe il colmo, che in un giorno come questo (Con fervore, a Polly) levo dire proprio niente. Me la cucirò, questa tutti gli invitati alle nozze finissero dentro! Mi creda, signora, mi sento così in imbarazzo… Macheath boccaccia. (con un colpo, fa cadere il piatto di mano a uno Jimmy Polly dei compagni) Macheath (si precipita dentro) Ma non lo dica nemmeno, signor Jakob-Dita ad In realtà non volevo ancora cominciare a man- Che cos’hai in mano, Jakob? Ehi, capitano, c’è la madama! uncino. giare. Avrei preferito che voi non foste così smaniosi di gettarvi sul truogolo e che prima Jakob Walter Jakob potesse trovar spazio qualcosa di più poetico. In Un coltello, capitano. Brown la Tigre! Tutti i ragazzi spendono e spandono così per giorni come questo, agli altri toccano pure cose i regali, e io come mi ritrovo? Si metta un po’ del genere. Macheath Matthias nei miei panni. Ma a me succede sempre così. E nel piatto che cos’hai? Non dire scemenze: questo è il reverendo Kim- Di queste situazioni potrei fargliene un elenco. Jakob ball! Roba da non crederci! L’altro giorno per esem- Che cosa, per esempio? Jakob pio incontro Jenny delle Spelonche, ehi, le dico, Una trota, capitano. Entra Kimball. vecchia troia… (All’improvviso vede Mac in piedi Macheath dietro di lui; ammutolito, si allontana) Devo inventarmi tutto io? Non pretendo che mi Macheath Tutti rappresentiate un’opera. Ma qualcosa che non Già. E la trota la mangi con il coltello, vero? Ja- (a squarciagola) Macheath consistesse semplicemente nell’intripparsi e di- kob, questo è inconcepibile; hai mai visto nulla Buonasera, reverendo Kimball! (conduce Polly al suo posto) re oscenità, in fin dei conti avreste potuto anche del genere, Polly? Mangia il pesce con il coltello!

18 19 Kimball Matthias Jenny dei pirati portati in catene saranno da me, Ah, finalmente vi ho trovati. È proprio una pic- (inghiottendo di nuovo di traverso) Diranno: Chi vuoi che uccidiamo? cola capanna, quella in cui vi trovo. Ma almeno Patetico, signori, è proprio la parola giusta: pa- 1. Diranno: Chi vuoi che uccidiamo? è tutta vostra. tetico. Miei signori, oggi lavar mi vedete E un grande silenzio si farà giù nel porto i bicchieri e rifare i letti, per sapere chi la morte avrà. Macheath Macheath per ogni penny che mi date: “Grazie, Sir” io vi dirò Fino a che mi sentirete dire: Tutti! Del duca del Devonshire. Chiudi il becco! e di stracci son vestita ed un buco è questo hotel, E a ogni testa che cade io farò: Oplà. e chi sono io non lo sapete, E la nave a otto vele Polly Matthias e chi sono io non lo sapete. e cinquanta cannoni Buonasera, reverendo. Oh, sono così felice che Ma sì, voglio dire, niente slancio, niente fuoco e Ma una sera un grido si udrà giù nel porto via con me salperà. lei, reverendo, nel più bel giorno della nostra vi- roba del genere. e diranno: Che grido è questo mai? ta… E sorrider mi vedranno tra i miei bicchieri, Matthias Polly e diranno: Sorride perché? Molto carino, buffo, o cosa? Come ha recitato Macheath Signori, se nessun altro vuole esibirsi, allora mi E una nave a otto vele bene, la signora! E ora, prego, un bel canto solenne per il reveren- produrrò io stessa come posso in una cosuccia, e cinquanta cannoni do Kimball. cioè nell’imitazione di una ragazza che ho visto a riva verrà. Macheath una volta a Soho in una di quelle piccole bettole Che vuol dire, carino? Non è carino, idiota! È ar- Matthias di quart’ordine. Era la sguattera, lì dentro, e do- 2. te, non è carino. Sei stata grandiosa, Polly. Ma Che ne dite di Bill Lawgen e Mary Syer? vete sapere che tutti ridevano di lei, e allora lei si I bicchieri lava, mi dicon, bambina, davanti a un simile pubblico di stronzi, mi scusi, rivolgeva ai clienti dicendo appunto le cose che e mi mettono un penny in mano. reverendo, è fatica sprecata. Jakob ora vi canterò. Ecco, questo è il piccolo banco di E io il penny me lo prendo, faccio il letto per voi (Sottovoce a Polly) Be’ sì, Bill Lawgen… forse potrebbe andare. mescita (dovete immaginarvelo maledettamen- (Ma nessuno quella notte a dormire ci verrà). Del resto, non mi va che tu ti esibisca così: in av- te sporco) dietro il quale lei stava dalla mattina E chi sono ancora non sapete, venire, fammi il favore di evitarlo. Kimball alla sera. Questo è il secchio per risciacquare e e chi sono ancora non sapete. (Dalla tavola si leva una risata. La banda sta Sarebbe carino se mi cantaste qualcosa, figlioli. questo è lo straccio con cui puliva i bicchieri. Do- Ma una sera un gran botto si udrà giù nel porto prendendo in giro il parroco) Che cos’ha in ma- ve siete seduti, lì sedevano i signori che ridevano e diranno: che botto è questo mai? no, reverendo? Matthias di lei. Potete ridere anche voi, così sarà proprio la Mi vedranno ritta in piedi alla finestra, Signori, cominciamo. stessa cosa; ma se non ci riuscite, non importa. e diranno: Sogghigna, perché? Jakob (Comincia a fare come se lavasse i bicchieri e a E la nave a otto vele Due coltelli, capitano! Tre uomini si alzano e intonano, esitanti, svogliati borbottare fra sé) e cinquanta cannoni e incerti: Ora per esempio uno di voi dice (accennando a colpirà la città. Macheath Walter) ecco, lei: Be’, Jenny, quando arriva la tua E nel piatto che cos’ha, reverendo? Il canto nuziale per povera gente nave? 3. Miei signori, allora non rideran più, Kimball Bill Lawgen e Mary Syer Walter quando i muri intorno verran giù, Salmone, mi pare. si sposarono mercoledì. Be’, Jenny, quando arriva la tua nave? demolita sarà questa bella città, (Viva gli sposi! Viva! Viva! Viva!) solo un buco d’ un Hotel risparmiato resterà. Macheath Lui non sa, quando c’è da dire sì, Polly Chiederanno: Chi sarà che vive lì? Già. E lei il salmone lo mangia con il coltello, ve- per la veste da sposa chi pagò, E un altro dice, per esempio lei: Com’è che con- Chiederanno: Chi sarà che vive lì? ro? del marito il nome esatto lei non sa. tinui a lavare i bicchieri, Jenny, sposa del pirata? E intorno all’hotel si griderà, in quella notte, (Viva!) e diranno: Lo risparmiano, perché? Jakob Ma sua moglie, sa che cosa fa? No! Matthias Poi all’alba mi vedranno uscire e diranno: Avete mai visto niente del genere? Mangia il pe- Lei fedele le sarà o no? No! Com’è che continui a lavare i bicchieri, Jenny, Era lei? Lei ci abitava? sce con il coltello! Chi fa così non è altro che un… (Viva gli sposi! Viva! Viva! Viva!) sposa del pirata? E la nave a otto vele Billy Lawgen disse poco fa: e cinquanta cannoni Macheath “Una parte me ne basterà”. Polly la bandiera isserà. Maiale. Capisci, Jakob? Fa’ tesoro della lezione. Quel porco. Bene; e adesso comincio io. Viva! 4. Jimmy Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- E ne sbarcheranno in cento a riva e fin qui (precipitandosi dentro) Macheath no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade furtivi strisceran nell’ombra, Ehi, capitano, c’è la madama. Lo sceriffo in per- Tutto qui? Patetico! appese a una pertica e sui cartelli è scritto: e uomo dopo uomo vuoteran la città, sona.

20 21 Walter Brown potevi cavar fuori la tua bella tartare. questa è vera amicizia. (Pausa, mentre Brown Brown, Brown la Tigre! Be’, per oggi lasciamo correre. osserva preoccupato un tappeto) 2. Uno shiraz autentico. Macheath Macheath Whisky caldo a Johnny non va Sì, Brown la Tigre, per l’appunto. È proprio que- Forza, Ede, forza, Matthias! e Jimmy ci chiede altre coperte, Brown sto Brown la Tigre, lo sceriffo capo di Londra, il Georgie allor per un braccio li prende Della Compagnia dei Tappeti Orientali. pilastro dell’Old Bailey, che ora entrerà qui, nella Brown e gli dice: l’armata non si arrende. misera capanna del capitano Macheath. Fate te- Sedetevi, signori, sedetevi! Marciando vanno, Macheath soro della lezione! armi e cannoni Sì, ci serviamo sempre lì. Sai, Jackie, oggi dove- Tutti da Baghdad a Kandahar. vo proprio averti accanto: spero solo che non sia I banditi si nascondono. Grazie mille, signore. Se tra la pioggia noi troppo imbarazzante per te, nella tua posizione. incappavamo poi Jakob Brown in una nuova razza, Brown Qui è la volta che finiamo sulla forca! Sono lieto di conoscere l’affascinante sposa del marrone o paonazza, Lo sai, Mac, che io non posso rifiutarti niente. mio vecchio amico Mac. potevi cavar fuori la tua bella tartare. Devo andare, ho davvero tante cose per la testa: Entra Brown. se succedesse anche il minimo incidente duran- Polly 3. te l’incoronazione della regina… Macheath Lei vuole adularmi, signore! È morto John, anche Jimmy crepò Salve, Jackie! e Georgie chi l’ha più ritrovato? Macheath Macheath Ma di sangue ce n’è ancora, Ascolta, Jackie, mio suocero è un vecchio im- Brown Siediti, vecchia scialuppa, e comincia a veleg- non va l’armata di certo in malora! becille schifoso. Se tenta di giocarmi qualche Salve, Mac! Non ho molto tempo, devo andar- giare nel whisky! – Polly cara, cari signori! Oggi Marciando vanno, brutto tiro, a Scotland Yard c’è qualcosa contro mene subito. Ma dovevi scegliere per forza la vedete tra voi un uomo, che l’imperscrutabile armi e cannoni di me? scuderia di qualcun altro? Questa è di nuovo decisione del sovrano ha posto ben al di sopra da Baghdad a Kandahar. effrazione! degli altri, e che cionondimeno è rimasto mio Se tra la pioggia noi Brown amico attraverso tutte le tempeste e i perigli e incappavamo poi Contro di te non c’è assolutamente nulla, a Macheath via discorrendo. Sapete a chi mi riferisco, e an- in una nuova razza, Scotland Yard. Però la posizione era così comoda, Jackie; sono che tu sai a chi mi riferisco, Brown. Ah, Jackie, marrone o paonazza, contento che tu sia venuto a festeggiare con noi ti ricordi quando, soldato tu e soldato io, servi- potevi cavar fuori la tua bella tartare. Macheath le nozze del tuo vecchio Mac. Ti voglio presenta- vamo nell’armata in India? Ah, Jackie, cantiamo No, è ovvio. re subito la mia consorte, nata Peachum. Polly, subito la canzone dei cannoni! Macheath questo è Brown la Tigre, dico bene, vecchio mio? Sebbene la vita, con i suoi flutti impetuosi, abbia Brown (Gli dà una pacca sulla schiena) Si siedono entrambi sulla tavola. trascinato l’uno lontano dall’altro noi amici di Ho sistemato tutto io. Buonanotte. E questi sono i miei amici, Jackie: devi averli già gioventù, sebbene i nostri interessi professiona- visti tutti, una volta o l’altra. Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- li siano completamente diversi, anzi, qualcuno Macheath no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade potrebbe dire persino opposti, la nostra ami- Allora, non volete alzarvi? Brown appese a una pertica, e sui cartelli è scritto: cizia è sopravvissuta a tutto. Fate tesoro della (imbarazzato) lezione! Castore e Polluce, Ettore e Andromaca, Brown Ma io sono qui in veste privata, Mac. La canzone dei cannoni e così via. Io, un semplice bandito di strada… (a Polly) be’, voi sapete cosa intendo… di rado ho messo I più sentiti auguri! Macheath 1. a segno un piccolo colpo senza trasferire una (Esce, accompagnato da Mac) Anche loro. John era lì e Jim c’era anche lui parte del ricavato a lui, al mio amico, una parte (Li chiama. Loro arrivano, con le mani in alto) e Georgie l’han fatto sergente, considerevole, Brown, come presente e come Jakob Forza, Jakob, fatti avanti. ma non ti chiede l’armata chi tu sei dimostrazione della mia immutabile fedeltà, e (che nel frattempo, con Matthias e Walter, ha e continua a marciar verso oriente. di rado lui (togliti il coltello dalla bocca, Jakob!), conferito con Polly) Brown Marciando vanno, l’onnipotente capo della polizia, ha organizzato Devo confessare che all’inizio mi sono un po’ Questo è Jakob-Dita ad uncino, un gran maiale. armi e cannoni una retata senza farne pervenire prima un pic- preoccupato, quando ho sentito che arrivava da Baghdad a Kandahar. colo avviso a me, al suo amico di gioventù. Sì, e Brown la Tigre. Macheath Se tra la pioggia noi così via, in fondo è tutta questione di reciprocità. Forza, Jimmy, forza, Robert, forza, Walter! incappavamo poi Fate tesoro della lezione. Matthias in una nuova razza, (Prende Brown sottobraccio) Vede, gentile signora, noi abbiamo relazioni con marrone o paonazza, Be’ vecchio Jackie, sono felice che tu sia venuto, le più alte autorità.

22 23 Walter Polly le distanze mantener. Signora Peachum Sì, Mac ha sempre un asso nella manica, che Dove vai tu, là vado anch’io. Certo che la luna brillerà, Se proprio sei così immorale da sposarti, do- quelli come noi nemmeno sospetterebbero. Pe- certo che la barca con noi salperà, vevi per giunta scegliere un brigante e ladro di rò anche noi abbiamo il nostro piccolo asso nella Macheath ma nient’altro accadrà. cavalli? Questo errore ti costerà caro! Ma io me manica. Signori, sono le dieci e mezzo. E dove sei, anch’io voglio star. Sì, non devi perdere il controllo mai, lo sentivo. Già da piccola si dava tante di quelle sì, tu devi esser senza cuor, arie, neanche fosse la regina d’Inghilterra! Matthias Entrambi non bisogna scordare tutto, E adesso viene il bello. Pur se non ci son carte da firmar e non c’è che da dire no. Peachum e nessun fiore sopra l’altar, Allora, si è sposata davvero! Vanno tutti verso il fondo della scena, dietro il e l’abito da dove vien non sai, 2. tappeto, che nasconde qualcosa. Entra Mac. e il velo io non ce l’avrò, Un uomo del Kent fu il primo a venire Signora Peachum il piatto dal quale ti tocca mangiar e sembrava proprio comme il faut. Sì, ieri pomeriggio alle cinque. Macheath con la lente no, non guardar! Ne armava una flotta il secondo di navi Be’, che succede? L’amore dura o non dura più, Ed il terzo per me s’ammalò. Peachum chissà se c’è o non c’è. Soldi ne avevano, Con un notorio criminale. A pensarci, è una di- Matthias e così pure charme, mostrazione di grande coraggio da parte di Ancora una sorpresina, capitano. i vestiti sempre lustri e chic, quell’uomo. Se gli regalo mia figlia, che per me è 3. Per Peachum, che conosce la durezza del con le signore tre perfetti gentlemen, l’ultima risorsa della vecchiaia, la mia casa crolla Dietro il tappeto, cantano la canzone di Bill mondo, la perdita di sua figlia equivale alla e allora dissi di no. e persino i topi l’abbandonano. Io non mi azzar- Lawgen, con molto pathos e sommessamen- completa rovina. Così andai a testa alta, derei a regalare nemmeno il nero che ho sotto le te. Ma a: “…il nome esatto lei non sa”, Matthias le distanze preservai. unghie, per paura di finire dritto dritto a morire strappa via il tappeto e tutti continuano a can- Il guardaroba per mendicanti di Peachum. Certo che la luna brillò, di fame. Sì, se noi riusciremo, tutti e tre, a pas- tare a squarciagola battendo colpi contro il letto A destra, Peachum e la signora Peachum. Polly è certo che la barca da riva salpò, sare l’inverno con un solo ciocco di legno, forse che sta alle loro spalle. in piedi sotto la porta con cappotto e cappello, la ma nient’altro poi ci fu. riusciremo a vedere l’anno venturo. Forse. borsa da viaggio in mano. Sì, non devi perdere il controllo mai, Macheath sì, tu devi esser senza cuor, Signora Peachum Vi ringrazio, camerati, vi ringrazio. Signora Peachum non bisogna scordare tutto, Già, ma tu cosa credevi? Questa è la ricompensa Sposata? Prima la ricopriamo da capo a piedi di non ci fu che da dire no. di tutto, Jonathan. Io esco pazza. Nella mia testa Walter vestiti e cappelli e guanti e parasole, e quando non c’è niente che stia fermo. Non mi reggo più Be’, adesso ce la filiamo all’inglese. è venuta a costare più di una nave da crociera, 3. in piedi. Oh! (Sviene) ecco che va a buttarsi da sola nell’immondizia E infine un bel giorno, era un giorno di sole, Un bicchiere di cordiale Médoc. Escono tutti. come un cetriolo marcio. Ma davvero ti sei spo- venne uno che non mi pregò, sata? il cappello attaccò ad un chiodo lì sopra il letto Peachum Macheath e non fui più padrona di me. Lo vedi come hai ridotto tua madre? Presto! La E ora, anche il sentimento deve avere la sua par- Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- E non ne aveva, soldi, sgualdrina di un criminale, dunque: bello, entu- te. Altrimenti l’uomo diventa schiavo della pro- no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade e non ne aveva, charme, siasmante. È curioso che quella povera donna se fessione. Siediti qui, Polly. appese a una pertica e sui cartelli è scritto: il vestito poi, roba da buttare, la sia presa così a cuore. Musica. e non sapeva, ahimè, cosa fosse un gentleman: (Polly arriva con una bottiglia di cordiale Médoc) Cantando una canzoncina Polly spiega ai genitori le a lui non dissi di no. Questo è l’unico conforto che rimane alla tua po- sue nozze con il bandito Macheath Alta non la tenni più la testa, vera madre. Canzone d’amore le distanze abbandonai. 1. Certo che la luna luccicò Polly Macheath Nei giorni quand’ero innocente ancora, e la barca a riva sempre lì restò, Dagliene tranquillamente due bicchieri. La Vedi la luna su Soho? e lo ero non meno di te, ma doveva essere così! mamma ne regge anche il doppio, quando non è pensavo: domani verrà pur qualcuno Sì, bisogna pur lasciarsi andare, dài, del tutto in sé. La rimetterà in piedi. Polly e sapere che fare io dovrò. sì, non sempre si può esser senza cuor. (Per tutta la scena ha avuto un’aria molto felice) La vedo, amore. Senti il mio cuore battere, caro? E se ne ha, soldi, Io dovevo scordare tutto e se ne ha, charme, e finì il mio dire no. Signora Peachum Macheath i vestiti sempre lustri e chic, (rinviene) Lo sento, amore. con le signore un perfetto gentleman, Peachum Oh, eccola che ostenta di nuovo quella falsa io gli dirò di no. E così, eccola diventata la sgualdrina di un crimi- compassione, quelle false premure! Sempre andare a testa alta, nale. Bello. Entusiasmante.

24 25 Entrano cinque uomini. Peachum Signora Peachum Signora Peachum Nemmeno io. Sei licenziato. (Di nuovo al secon- E allora io ti ridurrò il sedere blu, cara la mia ec- Lascia fare a me. Il denaro governa il mondo. Va- Mendicante do mendicante) Tra “commuovere” e “dare sui cezione. do subito a Turnbridge e parlo con le ragazze. Se Devo protestare energicamente, perché questo nervi” c’è una certa differenza, caro mio. Eh sì, a di qui a stasera quel gentiluomo si incontra an- posto è un porcile, perché questo qui non è un me servono degli artisti. Oggi solo un artista ri- Polly che solo con una di loro, è bell’e spacciato. moncherino fatto a regola d’arte, ma un lavoro esce a toccare i cuori. Se voi lavoraste a dovere, Sì, questo lo fanno tutte le madri, ma non serve abborracciato, e io per robaccia del genere i miei il vostro pubblico sarebbe costretto ad applau- a niente. Perché l’amore è più grande della paura Polly soldi non li scucio. dirvi! Ma tu non hai mai uno straccio di un’idea! di avere il sedere blu. (ha ascoltato da dietro la porta) Perciò, come è logico, non posso prolungare la Cara mamma, puoi risparmiarti la strada. Prima Peachum tua scrittura. Signora Peachum di incontrarsi con una di quelle signore, Mac an- Ma che vai trovando? È un buon moncherino co- Polly, non tirare troppo la corda. drebbe con le proprie gambe al carcere dell’Old me tutti gli altri, sei tu che non lo tieni pulito. I mendicanti escono. Bailey. Ma anche se andasse con le proprie gam- Polly be al carcere dell’Old Bailey, lo sceriffo gli offri- Mendicante Polly Il mio amore non me lo lascio portar via. rebbe un cocktail e, in compagnia di un buon si- Ah, e allora perché non guadagno come tutti gli A guardarlo bene, è forse bello? No. Però ha di garo, discorrerebbe con lui di un certo negozio in altri? Nossignore, lei non me la dà a bere. (Getta che vivere. Mi offre una sistemazione! È un ec- Signora Peachum questa via, dove pure si troverebbe del marcio, a via il moncherino) Mi taglierei via la gamba sana, cellente scassinatore, e anche un grassatore Ancora una parola, e ti becchi un ceffone. volerlo cercare. Infatti, caro papà, questo scerif- piuttosto che tenere addosso una porcheria del esperto e lungimirante. Io so con assoluta esat- fo era molto allegro al mio matrimonio. genere. tezza, potrei dirti la cifra, a quanto ammontano Polly già oggi i suoi risparmi. Qualche iniziativa fortu- Ma cosa c’è mai al mondo che sia al di sopra Peachum Peachum nata, e possiamo ritirarci in una piccola casa di dell’amore? Come si chiama lo sceriffo? Ma insomma, che cosa volete? Che posso farci, campagna proprio come il signor Shakespeare, io, se la gente ha il cuore duro come un sasso? che papà apprezza tanto. Signora Peachum Polly Ora non posso mica fabbricarvi cinque monche- Quell’individuo, tanto perché tu lo sappia, di mo- Brown, si chiama. Ma tu lo conoscerai soltan- rini! In cinque minuti, io riesco a trasformare un Peachum gli ne ha più di una. Il giorno in cui finirà impicca- to come Brown la Tigre. Perché tutti quelli che uomo in un così miserevole relitto, che a vederlo Dunque, la cosa è molto semplice. Tu sei sposa- to, magari si presenteranno sei o sette femmine hanno motivo di temerlo lo chiamano Brown la persino un cane piangerebbe. Che posso farci, ta. Che cosa si fa, quando si è sposati? Usa un a fare la parte della vedova, e magari ciascuna Tigre. Mio marito invece, guarda un po’, lo chia- se la gente invece non piange? Eccoti un altro po’ la testa. Si divorzia, no? È così difficile arri- con un marmocchio in braccio. Ah, Jonathan! ma Jackie. Perché per lui è semplicemente il suo moncherino, se quello proprio non ti soddisfa. varci? caro Jackie. Sono amici di gioventù. Però abbi cura della tua roba! Peachum Polly Impiccato? Come ti è venuto in mente, “impic- Peachum Mendicante Non so cosa vuoi dire. cato”? È una buona idea. Va’ fuori un momento, Ah, così sono amici. Già, lo sceriffo e il capo dei Questo può andare. Polly. criminali forse sono l’unica coppia di amici in Signora Peachum (Polly esce) questa città. Peachum Divorzio. Giusto. Ci si possono guadagnare quaranta ster- (prova a un altro una protesi) line. Polly Il cuoio è pessimo, Celia, la gomma è una schi- Polly (poetica) fezza. (Al terzo) Il bernoccolo si sta già sgonfian- Ma io lo amo, come posso pensare al divorzio? Signora Peachum Ogni volta che bevevano un cocktail insieme si do, e questo è l’ultimo che hai. Adesso possiamo Ho capito. Denunciarlo allo sceriffo. accarezzavano le guance a vicenda e dicevano: ricominciare da capo. (Esaminando il quarto) La Signora Peachum “Se tu ne mandi giù un altro, anch’io ne mando tigna naturale, ovviamente, non è mai all’altezza Di’ un po’, non ti vergogni? Peachum giù un altro.” Contro Mac non c’è assolutamente della tigna artificiale. (Al quinto) Be’, ma guarda Ovviamente. E poi, per giunta, ce lo impiccano nulla, a Scotland Yard. in che stato ti presenti! Ti sei abbuffato di nuo- Polly gratis… Sono due piccioni con una fava. Solo vo, questa volta ci vuole proprio una punizione Mamma, se in vita tua hai mai amato… che dobbiamo scoprire dove si nasconde. Peachum esemplare. Tu dici? Tra la sera di martedì e il mattino di gio- Signora Peachum Signora Peachum vedì il signor Macheath, un signore sicuramente Mendicante Amato! Quei dannati libri che hai letto ti hanno Posso dirtelo io con precisione, caro: si nascon- pluriconiugato, ha attirato fuori della casa pa- Signor Peachum, le giuro che non ho mangiato scombinato il cervello. Polly, fanno tutti così! de dalle sue puttane. terna mia figlia Polly Peachum con il pretesto di niente più del solito; questa ciccia per me è del impalmarla. Prima che finisca la settimana, lo tutto innaturale, non posso farci nulla. Polly Peachum condurranno per questo motivo alla forca che E allora io sarò un’eccezione. Ma quelle non lo consegneranno. si è meritata. “Signor Macheath, lei una volta aveva guanti bianchi glacé, un bastone con l’im-

26 27 pugnatura d’avorio e una cicatrice sul collo, e Ciascuno vuole pur rivendicarlo, guardiamo in faccia la realtà. bazzicava l’Hotel della Seppia. Le è rimasta la ma in questo mondo, no, non va così. Fosse per me, buono sarei, cicatrice, il meno pregiato tra i suoi segni distin- ma in questo mondo, no, non va così. tivi, e ormai bazzica soltanto le gabbie, e in un Signora Peachum Fosse per me, buono sarei, futuro molto prossimo nemmeno più quelle…” Esser buona io vorrei, ma in questo mondo, no, non va così. darti tutto quel che vuoi, Signora Peachum perché tu nella tua vita Tutti e tre Oh, Jonathan, non ci riuscirai, perché si tratta di sia felice quanto puoi, Non ci possiamo far granché, Mackie Messer, a detta di tutti il più grande cri- sia felice quanto puoi. è un gran pasticcio, credi a me! minale di Londra. Quello si prende ciò che vuole. Peachum Peachum Peachum A chi non piacerebbe la bontà? Non ci possiamo far granché, Ma chi è Mackie Messer?! Preparati, Polly, an- Donare tutto agli altri, perché no? è un gran pasticcio, credi a me! diamo dallo sceriffo di Londra. E tu andrai a Sarebbe il paradiso più vicino, Turnbridge. e chi mai non vorrebbe esser lassù? Tutti e tre A chi non piacerebbe la bontà? È proprio un gran peccato, Signora Peachum Ma qui su questa stella sono scarsi un’ironia del fato. Dalle sue puttane. i mezzi e l’uomo troppo rozzo è. Non ci possiamo far granché, Chi non vorrebbe sempre andar d’accordo? è un gran pasticcio, credi a me! Peachum Ma in questo mondo, no, non va così. Poiché grande è la malvagità del mondo, e uno deve mettersi le gambe in spalla se non vuole Polly e Signora Peachum che gli rubino anche quelle. Guardiamo in faccia la realtà: è male il mondo, è peggio l’uomo. Polly Io, papà, sarò lietissima di stringere nuovamente Peachum la mano al signor Brown. Guardiamo in faccia la realtà: è male il mondo, è peggio l’uomo. Avanzano tutti e tre verso il proscenio e cantano, Chi non vorrebbe in terra la virtù? con la luce delle canzoni, il primo finale. Sui car- Ma in questo mondo mai la vedi tu? telli è scritto: Non lo puoi dir con onestà. Se per due carne non ce n’è, Primo finale da tre soldi il tuo fratello, credi a me, Sull’incertezza della condizione umana a morsi te la strapperà, e allora addio fraternità! Polly Se quel che dai non basta più, È la luna che vorrei? se le tue azioni vanno giù, Nella nostra vita grama la moglie tua ti pianterà, per un po’ trovare amore, e allora addio, la fedeltà! che sia troppo non direi, Se vecchio e povero sarai che sia troppo non direi. e al figlio soldi chiederai, nemmeno un penny scucirà, Peachum e allora addio paternità! (con la Bibbia tra le mani) Su questa terra l’uomo ha pur diritto Polly e Signora Peachum almeno un poco alla felicità, È proprio un gran peccato, avere la sua parte d’ogni gioia, un’ironia del fato. avere pane, non più pietre, da mangiar, Guardiamo in faccia la realtà: è questo il suo diritto sulla terra, è male il mondo, è peggio l’uomo. ma chi può dire d’aver mai sentito che lo si riconosca in realtà? Peachum È male il mondo, è peggio l’uomo,

28 29 ATTO SECONDO ster hai sedotto due sorelle minorenni. cia di genio, non finirà mai sulla forca ma non è questione di settimane, e io passerò comple- lascerà nulla dietro di sé. tamente al ramo bancario. È più sicuro, e anche Macheath più redditizio. Entro due settimane al massimo i 4. Mi avevano detto di avere più di diciott’anni. Ma Polly soldi devono essere tolti da questa azienda, al- Giovedì pomeriggio; Mackie Messer prende che dice Brown? Non lascerà nulla dietro di sé. lora tu vai da Brown e consegni l’elenco alla po- congedo da sua moglie per sfuggire al suocero (Si alza lentamente e fischiettando va verso de- lizia. Entro quattro settimane al massimo, tutta nella palude di Highgate. stra, lungo il proscenio) Macheath questa feccia dell’umanità sarà sparita nelle Per il resto, fai esattamente come prima: ti alzi carceri dell’Old Bailey. La scuderia Polly alle sette, ti lavi, qualche volta fai il bagno, ec- Mi ha raggiunta quando ero ancora nell’ingresso cetera. Polly Polly e mi ha detto che ora non può più fare niente per Ma, Mac! Come puoi guardarli negli occhi, sa- (entra) te. Oh, Mac! Polly pendo che li hai traditi e che in pratica hanno già Mac! Mac, non aver paura. (Gli si getta tra le braccia) Hai ragione, devo stringere i denti e badare all’a- la corda al collo? Come puoi stringergli ancora zienda. Quello che è tuo adesso è anche mio, la mano? Macheath Macheath non è vero, Mackie? Ma delle tue stanze che ne (sdraiato sul letto) Va bene, allora, se io devo andarmene, dovrai as- faccio, Mac? Non è meglio lasciarle? Mi piange il Macheath Be’, che succede? Perché hai quella faccia, Pol- sumere tu la direzione degli affari. cuore all’idea di pagare l’affitto. A chi? A Robert la Sega, Mattia-Moneta, Jakob- ly? Dita ad uncino? A quei pendagli da forca? Polly Macheath Polly Non parlare di affari adesso, Mac, non mi sento No, quelle mi servono ancora. Entra la banda. Sono stata da Brown, e c’è stato anche mio pa- di ascoltare, bacia ancora una volta la tua povera dre, e hanno deciso di catturarti, mio padre ha Polly e giurale che mai, mai… Polly Macheath minacciato qualcosa di tremendo, Brown stava Mac la interrompe bruscamente e la conduce al Ma a che cosa? Sprechiamo soltanto il nostro Signori, che piacere vedervi. dalla tua parte, ma poi è crollato, e ora ritiene tavolo, dove la fa sedere a forza su una sedia. denaro! anche lui che dovresti sparire per qualche tem- Polly po, Mac, il più in fretta possibile. Devi fare subito Macheath Macheath Buongiorno, signori. i bagagli. Questi sono i libri mastri. Ascolta bene. Qui c’è Sembri convinta che non tornerò mai più. l’elenco del personale. (Legge) Dunque, questo Matthias Macheath è Jakob-Dita ad uncino, da un anno e mezzo Polly Capitano, ho appena ricevuto l’elenco dei festeg- Ah, che assurdità, fare i bagagli. Vieni qui, Polly. nell’azienda, vediamo un po’ quanto ci ha reso. Ma cosa vai a pensare? Se torni, potrai affittarle giamenti per l’incoronazione. Posso ben dire che Adesso ho voglia di fare tutt’altro, con te, che i Uno, due, tre, quattro, cinque orologi d’oro, non di nuovo! Mac… Mac, non ne posso più. Guardo ci attendono giorni di durissimo lavoro. Tra una bagagli. è molto ma è un lavoro pulito. Non sedermiti in sempre la tua bocca, e allora non sento quello mezz’ora arriverà l’arcivescovo di Canterbury. braccio, ora non sono in vena. Qui c’è Walter-Sa- che dici. Anche tu mi sarai fedele, Mac? Polly lice piangente, un soggetto inaffidabile. Svende Macheath No, adesso non possiamo. Sono così spaventa- sottobanco la merce per conto suo. Una dilazio- Macheath Quando? ta. Parlavano continuamente di impiccarti. ne di tre settimane, poi via. Lo denunci sempli- È ovvio che ti sarò fedele, ti ripagherò della stes- cemente a Brown. sa moneta. Credi che io non ti ami? Solo che Matthias Macheath vedo più lontano di te. Alle cinque e trenta. Dobbiamo muoverci subito, Non mi piace, Polly, quando hai la luna di traver- Polly capitano. so. Contro di me non c’è assolutamente nulla a (singhiozzando) Polly Scotland Yard. Lo denuncio semplicemente a Brown. Ti sono così grata, Mac. Tu ti preoccupi di me, Macheath mentre gli altri ti stanno alle calcagna come ma- Sì, voi dovete andarvene subito. Polly Macheath stini… Sì, forse ieri, ma oggi all’improvviso c’è un’enor- Jimmy II, un tipo sfacciato; redditizio, ma sfac- Robert me quantità di roba. Tu hai… ho portato con me ciato. Sfila via il lenzuolo da sotto il sedere alle Alla parola “mastini” lui si irrigidisce, si alza, va Come sarebbe: voi? gli atti d’accusa, non so nemmeno se sono riu- dame della migliore società. Dagli un anticipo. verso destra, si toglie la giacca scagliandola lon- scita a racimolarli tutti, è un elenco che non fini- tano, si lava le mani. Macheath sce mai… Tu hai ammazzato due commercianti, Polly Sì; quanto a me, purtroppo sono costretto a par- commesso più di trenta effrazioni, ventitré gras- Gli do un anticipo. Macheath tire per un piccolo viaggio. sazioni, incendi dolosi, omicidi premeditati, falsi (frettoloso) e spergiuri come se piovesse, il tutto in un anno Macheath Il guadagno netto d’ora in avanti lo mandi alla Robert e mezzo. Sei un uomo spaventoso. E a Winche- Robert la Sega, un pignolo senza la minima trac- banca Jack Poole di Manchester. Detto tra noi: Santo cielo, vogliono farle la festa?

30 31 Matthias Matthias. La settimana scorsa hai di nuovo la- questo è molto importante, Mac. spezzati o cuor, E proprio a poche ore dall’incoronazione! L’inco- sciato intendere che l’incendio all’ospedale pe- di’: addio, amore! ronazione senza di lei è come una zuppa senza diatrico di Greenwich sarebbe stato opera tua. Macheath Che serve penare, il cucchiaio! Se succede un’altra volta una cosa del genere, Ma Polly, perché mai dovrei badare a quei secchi e Maria pregare, sei licenziato. Chi ha dato fuoco all’ospedale pe- sfondati? Io amo soltanto te. Quando farà abba- se mamma lei pure Macheath diatrico? stanza buio, andrò a prendere il mio morello da lo diceva sempre? Chiudete il becco! Per questo motivo, affido una stalla qualsiasi, e prima che tu possa vedere temporaneamente la direzione dell’azienda a Matthias la luna dalla tua finestra sarò già oltre la palude Le campane cominciano a suonare. mia moglie. Polly! Ma… io. di Highgate. (La spinge avanti e si ritira verso il fondo, da dove Polly la osserva) Macheath Polly È arrivata la regina in questa grande città, (agli altri) Oh, Mac, non strapparmi il cuore dal petto. Re- nel giorno della festa che cosa accadrà? Polly Chi gli ha dato fuoco? sta con me, così saremo felici. Ragazzi, credo che il nostro capitano possa par- tire tranquillo. Ci arrangeremo da soli. Faremo Gli altri Macheath INTERMEZZO tutto a puntino, vero, ragazzi? Lei, signor Macheath. Sono io che devo strapparmi il cuore dal petto, perché devo partire, e nessuno sa quando tor- Davanti al sipario compaiono la signora Pea- Matthias Macheath nerò. chum e Jenny delle Spelonche. Dio mi guardi dal fare obiezioni. Però non so se Allora, chi? una donna, in un momento simile… Non che io Polly Signora Peachum abbia niente contro di lei, gentile signora. Matthias È durata così poco, Mac. Se nei prossimi giorni vedete Mackie Messer (imbronciato) correte dal poliziotto più vicino e denunciatelo: Macheath Lei, signor Macheath. In questo modo, è eviden- Macheath in cambio riceverete dieci scellini. (da dietro) te che quelli come noi non riusciranno mai ad E chi dice che sia finita? Che cosa rispondi, Polly? arrivare in alto. Jenny Polly Ma come potremo incontrarlo se i poliziotti gli Polly Macheath Ah, ieri ho fatto un sogno. Ero affacciata alla fi- stanno alle calcagna? Quando cominciano a Razza di maiale, cominci proprio bene. (Gridan- (mima con un gesto l’impiccagione) nestra e sentivo ridere nel vicolo, e guardando dargli la caccia, lui non viene certo a passare il do) Sfido che non hai niente contro di me! Altri- Ci arriverai sì, in alto, se credi di potermi fare fuori vedevo la nostra luna, e la luna era sotti- tempo con noi. menti questi signori ti avrebbero già tolto da un concorrenza. Si è mai sentito che un professo- lissima, come un penny già consumato a forza pezzo i pantaloni per suonartele di santa ragio- re di Oxford lasci sottolineare da un assistente i di passare di mano in mano. Non dimenticarmi, Signora Peachum ne sul didietro, dico bene, signori? suoi errori scientifici? Se li sottolinea da sé. Mac, nelle città lontane. Io ti dico, Jenny, che anche se tutta Londra gli desse la caccia, Macheath non è uomo da rinun- Una breve pausa, poi tutti applaudono come os- Robert Macheath ciare per questo alle sue abitudini. sessi. Gentile signora, prenda lei il comando su tutti Certo che non ti dimenticherò, Polly. Baciami, (Canta) noi durante l’assenza del suo signor consorte. Polly. Jakob Ogni giovedì, a rapporto, gentile signora. La ballata della schiavitù sessuale Sì, la stoffa ce l’ha, devi riconoscerlo. Polly Polly Addio, Mac. 1. Walter Ogni giovedì, ragazzi. Guarda un po’ quello: è il diavolo in calzoni, Brava! La signora del capitano sa trovare le pa- Macheath è il macellaio e gli altri i suoi caproni, role giuste! Viva Polly! La banda esce. Addio, Polly. la carne fresca lui la gusta spesso, (Andandosene) cosa lo frega come tutti? Sesso. Tutti Macheath L’amore dura o non dura più, Opporgli resistenza non può più: Viva Polly! E ora addio, tesoro, tieniti in forma e non dimen- chissà se c’è o non c’è. il sesso l’ha ridotto in schiavitù. ticare di truccarti tutti i giorni, proprio come se Non crede nella Bibbia, legge non ne ha, Macheath ci fossi io. Questo è molto importante, Polly. Polly è tanto fiero di bastare a sé, La cosa che mi disturba in tutto questo è di (sola) sa che chi dice donne dice guai non poter essere presente all’incoronazione. È Polly E non tornerà mai più. e non ne vuol vicine mai, un affare al cento per cento. Di giorno, tutti gli E tu, Mac, prima di partire promettimi che non (Canta) ma che gli vada bene non è detto: appartamenti vuoti e di notte tutta l’alta socie- guarderai più nessuna donna. Credimi, la tua Che bello è stato, prima di notte è già con una a letto. tà sbronza fradicia. A proposito, tu bevi troppo, Polly non lo dice per gelosia, ma perché anche ma ora è passato,

32 33 2. Vixen Vixen Jenny Ne vedi tanti andare alla rovina: (ripete meravigliata) E allora cosa vedi? Lo vedrete. un grande genio con una sgualdrina, “Il mio caffè”? (Esce) di stare attento allor giuri a te stesso, Macheath Cosa ti frega come tutti? Sesso. Jakob Per favore, solo le cose belle, non quelle brutte! Molly Opporgli resistenza non puoi più: (atterrito) Ma anche la tela fatta in casa ha un effetto sco- il sesso t’ha ridotto in schiavitù. Com’è che non sei a Highgate? Jenny raggiante. Chi segue Carlo Marx, chi venera Gesù, Ah, vedo un’oscurità soffocante e poca luce. E consacra la sua vita alla virtù, Macheath poi vedo una T che vuol dire “tradimento di una Vecchia prostituta a dieta sempre sta, ha smesso di fumar, Oggi è il mio giovedì. Non posso mica lasciarmi donna”. E poi vedo… Io ho avuto ottimi risultati con la tela fatta in e tutt’il dì non fa che meditar. distogliere dalle mie abitudini per simili bazze- casa. Tutto contento della sua giornata: cole. (Getta l’atto d’accusa sul pavimento) E poi, Macheath ma a mezzanotte un’altra ne ha scopata. piove. Ferma. Sul buio soffocante e sul tradimento, per Vixen esempio, vorrei conoscere qualche particolare Perché i signori si sentono subito in famiglia. Jenny in più. Il nome di questa donna che mi tradisce, 5. (legge l’atto d’accusa) per esempio. Macheath Le campane dell’Incoronazione non avevano In nome del re, viene avanzata nei confronti del (a Betty) ancora smesso di suonare, e già Mackie Mes- capitano Macheath l’accusa di triplice… Jenny Ce l’hai sempre, la passamaneria nera? ser era dalle puttane di Turnbridge! Le puttane Vedo solo che comincia per J. lo tradiscono. È giovedì sera. Jakob Betty (glielo toglie di mano) Macheath Ce l’ho sempre, la passamaneria nera. Bordello a Turnbridge. Si parla anche di me? Allora è sbagliato. Comincia per P. Un normale pomeriggio; le prostitute, per lo Macheath più in camicia, stirano la biancheria, giocano a Macheath Jenny E tu che biancheria hai? dama, si lavano; un idillio borghese. Jakob-Dita Assolutamente sì, di tutto il personale. Mac, quando le campane di Westminster suo- ad uncino legge il giornale senza che nessuno si neranno per l’incoronazione, passerai un gran Seconda prostituta occupi di lui. È seduto in un punto in cui è piutto- Jenny brutto momento! Ah, lei mi mette davvero in imbarazzo. Non pos- sto d’intralcio. (all’altra prostituta) so portare nessuno in camera mia, la zia è una Ehi, questo è l’atto di accusa. (Pausa) Mac, dam- Macheath tale ninfomane, e sotto i portoni, sapete, di bian- Jakob mi un po’ qui la tua mano. Dimmi di più! (Jakob ride sonoramente) Che cheria non ne indosso proprio. Oggi non viene. c’è? (Corre da Jakob, legge anche lui) È comple- (Jakob ride) Lui le tende la mano. tamente falso, erano solo tre. Prostituta Macheath Davvero? Dolly Jakob Hai finito? Sì, Jenny, leggigli la mano, tu che te ne intendi. (ride) Jakob (Regge una lampada a petrolio) Appunto! Jakob Anzi, credo che non verrà più. No, sono arrivato giusto ora alle violenze carnali. Macheath Macheath Prostituta Una grossa eredità? Che bella biancheria avete. Macheath Sarebbe un peccato. (di nuovo sul sofà) Jenny Prostituta Ma dov’è Jenny? Gentili signore, molto prima Jakob No, niente grosse eredità! Dalla culla alla bara, la biancheria prima di tutto! che il mio astro sorgesse su questa città… Tu dici? Se lo conosco bene, è già oltre i confi- ni della città. Questa volta il tema è: tagliare la Betty Vecchia prostituta Vixen corda! Perché hai quello sguardo, Jenny, da far correre Io non porto mai la seta. I signori credono subito “Molto prima che il mio astro sorgesse su que- i brividi lungo la schiena? che una sia malata. sta città…” Entra Macheath, appende il cappello a un chiodo, si siede sul sofà dietro la tavola. Macheath Jenny si avvia furtivamente verso la porta. Macheath Un lungo viaggio imminente? …Vivevo in condizioni di estrema indigenza con Macheath Seconda prostituta una di loro, signore. E anche se oggi sono Mackie Il mio caffè! Jenny Dove vai, Jenny? Messer, mai, nella fortuna, dimenticherò le com- No, nessun lungo viaggio. pagne dei miei giorni oscuri, soprattutto Jenny,

34 35 che mi era più cara di tutte le altre ragazze. Fate Jenny torno alle sue puttane. Il conto lo regolo io. Sta- stato io… ho fatto tutto quello che… non guar- attenzione! E quando poi rimasi gravida di te temi bene, signore. darmi così, Mac… non posso sopportarlo… An- (Esce) che il tuo silenzio è terribile. Mentre Mac canta, Jenny appare a destra davan- Macheath (Apostrofa gridando un agente) ti alla finestra e fa cenno all’agente Smith. Poi la Io stavo sotto a lei per riguardo al bebè Jenny E non tirarlo per la corda, maiale… Di’ qualcosa, raggiunge anche la signora Peachum. I tre stan- Ehi, Jakob, guarda che è successa una cosa. Mac. Di’ qualcosa al tuo povero Jackie… Dagli il no fermi sotto un lampione e osservano la casa. Jenny conforto di una parola nel buio della sua… Non lo voleva nella pancia già schiacciare Jakob (Appoggia la testa al muro e piange) La ballata del ruffiano (che non si è accorto di niente, immerso com’era Nemmeno di una parola ha voluto degnarmi. Macheath nella lettura) (Esce) 1. Ma a farlo nascere non c’era da pensare. Ma dov’è Mac? Macheath E noi finimmo di campar così, Macheath In giorni che non torneranno più mettendo a frutto quel nido d’amor. Jenny Quel povero Brown. La cattiva coscienza incar- insieme vivevamo, io e lei. Sono stati qui i poliziotti! nata. E uno così vuole fare il capo della polizia. Il tempo va, fuggita nuvola: Danza. Mac prende il bastone, lei gli porge il cap- Ho fatto bene a non aggredirlo con male paro- la proteggevo, lei nutriva me. pello, lui sta ancora danzando quando Smith gli Jakob le. Sulle prime ci pensavo, a qualcosa del gene- Può andar diverso, a noi va così. posa una mano sulla spalla. Santo cielo, e io che leggevo, leggevo, leggevo… re. Ma poi mi sono convinto in tempo che uno E se veniva un cliente andavo al bar Che disastro, che disastro, che disastro! sguardo intenso e riprovatore sarebbe stato e me ne stavo tutto allegro a bere drink, Smith (Esce) molto più efficace. Be’, ha funzionato alla perfe- poi incassando gli dicevo: Sir, Bene, ora possiamo andare! zione. L’ho guardato, e lui è scoppiato a piange- se si è trovato bene, torni ancor. re. È un trucco che ho imparato dalla Bibbia. E per un anno si campò così, Macheath 6. mettendo a frutto quel nido d’amor. Ma questa sudicia stamberga ha sempre una Tradito dalle puttane, Macheath viene liberato Entra Smith con le manette. sola uscita? dal carcere grazie all’amore di un’altra donna. 2. Macheath Jenny Smith vuole mettere le manette a Mac, Mac lo Prigione all’Old Bailey. Una gabbia. Devo supporre, signor guardiano, che quelle sia- In giorni che non torneranno più spinge al petto tanto da farlo vacillare all’indietro Entra Brown. no le più pesanti che ha. Con il suo permesso, lui proteggeva la mia gioventù. e balza fuori dalla finestra. Davanti alla finestra la pregherei di trovarmene un paio più confor- E quando poi di grana in cassa non ce n’è, c’è la signora Peachum con altri poliziotti. Brown tevole. allora grida: “L’anello da impegnare, su!” Se solo i miei uomini non riuscissero ad acchiap- (Mostra il suo libretto degli assegni) Di un bell’anello, a meno se ne fa. Macheath parlo! Buon Dio, vorrei che fuggisse a cavallo Ma finalmente mi son fatta furba anch’io: (padrone di sé, molto cortese) oltre la palude di Highgate e intanto pensasse Smith “Ascolta un po’, chi credi d’esser, bello mio? Buongiorno, signora. al suo Jackie. Ma è così sventato, come tutti i Signor capitano, qui ne abbiamo per ogni fascia In piena faccia lui allora mi colpì grandi uomini. Se ora lo portano qui dentro e lui di prezzo. Dipende esclusivamente da lei, quali e dal dolore caddi stesa giù. Signora Peachum mi guarda con quei suoi occhi di amico fedele, vuole portare. Da una a dieci ghinee. Com’era bello vivere così, Caro signor Macheath, mio marito dice che i più io non potrò sopportarlo. Grazie al cielo, almeno mettendo a frutto quel nido d’amor! grandi eroi della storia mondiale sono inciampa- c’è la luna: se adesso sta attraversando la palu- Macheath ti su questa piccola soglia. de, almeno non smarrirà la strada. E non portarne affatto, quanto costa? 3. (Rumori fuori scena) Entrambi Macheath Che succede? O Dio, ecco che lo portano qui. Smith In giorni che non torneranno più Posso domandare come sta suo marito? Cinquanta. Macheath Macheath Signora Peachum (legato con grosse corde, accompagnato da sei Macheath Ma quelli d’oggi più tristi sono ancor Meglio, grazie. Purtroppo adesso lei dovrà con- poliziotti, entra in atteggiamento fiero) (compila un assegno) gedarsi dall’affascinante compagnia. Forza, Be’, razza di deficienti, grazie al cielo eccoci di Ma il peggio è che adesso salterà fuori quella Jenny agenti, conducete questo gentiluomo nella sua nuovo nella nostra vecchia villa. storia con Lucy. Se Brown scopre che sotto il Solo di giorno a letto eri con me nuova residenza. (Nota Brown, che fugge nell’angolo più lontano manto dell’amicizia ho combinato qualcosa con (Lo portano via. La signora Peachum si affaccia della cella) sua figlia, allora diventerà davvero una tigre. Macheath nella stanza dalla finestra) Perché di notte lì posto non ce n’è Signore, se vorrete fargli visita lo troverete sem- Brown Smith (la notte o il giorno, non cambia granché!) pre in casa, d’ora innanzi il signore abita all’Old (dopo una lunga pausa, sotto lo sguardo terribile Eh sì, chi è causa del suo mal… Bailey. Io lo sapevo, che continuava a ronzare in- del suo amico di un tempo) Oh, Mac, non sono

36 37 Macheath Così s’ottiene la felicità, Lucy Polly Certamente quella baldracca è già lì fuori che che manca se non c’è prosperità. Oh, miserabile canaglia! …la moglie ha un certo diritto naturale di pre- aspetta. Non c’è che dire, passerò proprio delle cedenza. Purtroppo, mia cara, almeno a consi- belle giornate, fino all’esecuzione. Entra Lucy. Polly derare le cose dall’esterno. Questo pover’uomo Oh, Mackie in prigione! Ma perché non sei scap- uscirà pazzo, a forza di sentir strillare. Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- Lucy pato a cavallo oltre la palude di Highgate? Mi no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade Tu, miserabile canaglia – come puoi guardarmi avevi detto che non saresti più andato da quelle Lucy appese a una pertica e sui cartelli è scritto: “La in faccia, dopo tutto quello che c’è stato tra noi? femmine. Io lo sapevo, cosa ti avrebbero fatto; Strillare, questa è buona. Ma si può sapere cosa ballata della vita piacevole”. ma non ti ho detto niente, perché credevo in te. vai cercando? Che sudicia donnaccia! Eccola Macheath Mac, resterò con te fino alla morte. Perché non qui, la tua grande conquista! Ecco il tuo splen- Io lo domando a voi, cari signori: Lucy, ma sei proprio senza cuore? Quando ti mi dici niente, Mac? Perché non mi guardi? Oh, dore di Soho! che vita è questa, spesa tra i dolori? vedi davanti tuo marito in queste condizioni! Mac, pensa a quello che soffre la tua Polly ve- Lo dicevano già mamma e papà: dendoti così davanti a lei. Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- quello che conta è la prosperità. Lucy no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade Mio marito! Mostro! Credi che io non sappia del- Lucy appese a una pertica e sulla tavola è scritto: la tua storia con la signorina Peachum? Potrei Ah, che puttana. La ballata della vita piacevole cavarti gli occhi! Il duetto della gelosia Polly 1. Macheath Che significa questo, Mac, chi è questa perso- 1. Ci lodano la vita della mente, Lucy, seriamente, non sarai così pazza da essere na? Almeno, dille chi sono io. Dille, per favore, Lucy passata con un libro e niente in pancia, gelosa di Polly? che io sono tua moglie. Non sono forse tua mo- Vieni qui, tu, splendor di Soho, tra topi che rosicchiano coi denti glie? Guardami in faccia, non sono tua moglie? mostra un po’ le tue famose gambe! non statemi a seccar con queste fole! Lucy La vita austera fatevela voi! Perché, non sei forse sposato con lei, razza di un Lucy Polly In confidenza, a genio non mi va, bruto? Subdolo mascalzone, allora hai due mogli, razza Chi, io? nemmeno un passerotto troverai di mostro? che sopportarne il peso ne vorrà. Macheath Lucy Che fregatura è la libertà Sposato! Questa è bella. Io frequento quella casa. Polly Anche a me piace lustrarmi gli occhi, se non ci può portar prosperità! Parlo con lei. Di tanto in tanto le do una specie Dillo, Mac: non sono tua moglie? Non ti ho dato come te non è bella nessuna! di bacio, e ora quella stupida femmina va in giro tutto? Sono entrata innocente nello stato coniu- 2. dappertutto a strombazzare che è sposata con gale, tu lo sai. E mi hai affidato anche la banda, e Polly Gli eroi col loro cuore battagliero me. Cara Lucy, sono pronto a fare qualsiasi cosa io ho fatto tutto come avevamo stabilito, e devo Ci mancherebbe! Proprio nessuna. con quella smania di rischiar la pelle, per la tua tranquillità; se credi di poter trovarla in anche riferirti da parte di Jakob che lui… e dire a tutti i costi sempre il vero, un matrimonio con me, benissimo. Che può dire Lucy così il pubblico applaude a crepapelle: di più, un gentiluomo? Più di così non può dire. Macheath Lo credo che sul mio Mac hai fatto colpo, bella. e poi li vedi tristi a letto star, Se riusciste a tenere a freno la lingua solo per la moglie fredda stesa un po’ più in là, Lucy due minuti, potrei spiegare tutto. Polly sognando che tra cento anni o più Oh, Mac, io voglio soltanto diventare una donna Come no? Come no? qualcuno forse li comprenderà. onesta. Lucy A chi conviene la moralità No, io non voglio tenere a freno la lingua, io que- Lucy se non ci può portar prosperità? Macheath sto non posso sopportarlo. Chiunque abbia san- Ah, ma quanto mi fa rider, quella… Se credi di poterlo diventare grazie a un matri- gue nelle vene non può sopportarla, una cosa 3. monio con me, benissimo. Che può dire di più, del genere. Polly A volte, lo confesso, son tentato un gentiluomo? Più di così non può dire. Ah, davver? Ah, davver? anch’io dalla grandezza solitaria, Polly ma quando poi la vedo son schifato Entra Polly. Be’, mia cara, è evidente che in queste circostan- Lucy e dico: non si può vivere d’aria. ze la moglie… Mi fa proprio sbellicar! Povero e saggio: che calamità! Polly Chi è coraggioso male camperà. Dov’è mio marito? Oh, Mac, eccoti qui. Non di- Lucy Polly Se anche te la senti per un po’, stogliere lo sguardo, non devi vergognarti da- La moglie!! Come, come, sbellicar? passato qualche tempo, torna in te. vanti a me. Dopotutto, sono tua moglie.

38 39 Lucy Polly questo, è mostruoso da parte sua turbare così Polly Mac di te che se ne fa? Mi fa proprio sbellicar! un uomo che si trova in una situazione simile. Ah, è così, dunque! Sei incinta! E per questo ti credi chissà chi? Bastava che tu non lo lasciassi Polly Lucy Polly salire, duchessa dei miei stivali! Mac di me che se ne fa? Come, come, sbellicar? Temo che lei, egregia signorina, debba ancora imparare le prime regole della decenza: ci vuo- Macheath Lucy Polly le un po’ più di ritegno, quando si incontra un Polly! Ha ha ha ha ha, poveretta, Che io possa non piacer. uomo alla presenza di sua moglie. a te nessuno dà retta. Polly Lucy Macheath (piangendo) Polly Che tu possa non piacer! Sul serio, Polly, questo significa spingere lo Questo è davvero troppo. Mac, questo non dove- Sì, sì, questo si vedrà. scherzo troppo oltre. va succedere. Non so più cosa fare. Polly Lucy (al pubblico) Lucy Entra la signora Peachum. Sì, sì, questo si vedrà. Ditelo un po’ voi a questa qua: E se lei, illustrissima, vuole mettersi a fare una chi mai dar retta le vorrà? piazzata qui in prigione, allora mi vedrò costret- Signora Peachum Entrambe ta a chiamare il guardiano perché le mostri dov’è Lo sapevo. Eccola dal suo ganzo. Sudicia sgual- Io e Mac di cuore ci si amava, Lucy la porta. Spiacente, gentile signorina. drina, vieni subito qui. Quando impiccano il tuo come piccioni insieme si tubava. Sì, sì, questo si vedrà. ganzo, vedi d’impiccarti anche tu. Guarda cosa Perciò son tanto franca, Polly hai fatto alla tua rispettabile madre, costringerla di me lui non si stanca, Polly Signora! Signora! Signora! Mi consenta di dirle a venire a ripescarti da una galera. E per giunta Per mostri come te. Sì, sì, questo si vedrà. ancora una cosa: queste arie che si dà, gentile ne ha due alla volta, questo libertino! Ma va’ là! signorina, non le si addicono affatto. Il dovere Entrambe stesso mi impone di restare accanto al mio con- Polly 2. Io e Mac di cuore ci si amava, sorte. Lasciami qui, mamma, per favore. Tu non sai… Polly come piccioni insieme si tubava. Lo splendor io sono di Soho, Perciò son tanto franca, Lucy Signora Peachum sono famose le mie belle gambe. di me lui non si stanca, Ma che dici, che vai dicendo? Ah, non vuole an- A casa, e immediatamente! Per mostri come te. darsene! Eccola lì, viene scacciata, e non se ne Lucy Ma va’ là! va! Devo essere ancora più esplicita? Lucy Quelle lì? Ecco, ha sentito: deve dirglielo la sua mamma, Macheath Polly come ci si comporta. Polly Dunque, cara Lucy, calmati un po’, eh? Questo Tu… ora chiudi quella lurida boccaccia, razza di A tutti piace lustrarsi gli occhi: è semplicemente un trucco di Polly. Le piace- stracciona, altrimenti te ne appioppo uno sul Signora Peachum come me, non è bella nessuna. rebbe, riuscire a mettere zizzania fra noi. Me mi muso, gentile signorina! Marsch. impiccano, e lei non sta nella pelle all’idea di an- Lucy dare in giro a pavoneggiarsi come mia vedova. Lucy Polly Razza di stronza! Davvero, Polly, non è il momento. Non te ne accorgi quando ti si caccia via, inva- Subito. Devo solo… devo dirgli ancora qualco- dente creatura? Con te bisogna essere espliciti. sa… Davvero… Sai, è molto importante. Polly Polly Le maniere delicate non le capisci. Grazie, altrettanto! Hai il coraggio di rinnegarmi? Signora Peachum Lo credo che sul mio sposo ho fatto colpo, cara. Polly (le dà un ceffone) Macheath Alla faccia delle maniere delicate! No, qui com- Anche questo è importante. Marsch! Lucy E tu hai il coraggio di continuare a spargere in prometto soltanto la mia dignità. Ho troppa sti- Come no? Come no? giro la voce che sono sposato? Perché, Polly, ma di me stessa per… decisamente. Polly vuoi accrescere la mia sventura? (Scoppia in un pianto isterico) Oh, Mac! Polly (Scuote la testa in segno di rimprovero) (viene trascinata via) Ah, ma quanto mi fa rider, quella… Polly, Polly! Lucy Ma guarda un po’ la mia pancia, puttana! Credi Macheath Lucy Lucy che sia stata l’aria fresca a gonfiarla così? Non ti Lucy, sei stata magnifica. Naturalmente quel- Ah, davver? Ah, davver? Davvero, signorina Polly. Così lei compromette si aprono gli occhi, no? la femmina mi fa compassione, perciò non ho soltanto se stessa. E anche a prescindere da potuto trattarla come meritava. Sulle prime hai

40 41 pensato che ci fosse qualcosa di vero in quello Dopo una breve caccia con Smith, che lo fa girare Peachum entusiastica degli strati inferiori della popolazio- che diceva? O sbaglio? in tondo brandendo una sedia e un piede di por- Non vuole stendersi un po’? Chiuda semplice- ne”. Gli storici sono sconvolti dall’orrore di fronte co, Mac balza fuori dalla grata. Alcuni poliziotti lo mente gli occhi e faccia finta che non sia suc- alle tremende misure adottate da Semiramide Lucy inseguono. cesso niente. Immagini di essere su un bel prato nei confronti del suo capo della polizia. Ne ho Sì, l’ho pensato, tesoro. verde, con nuvolette bianche sparpagliate nel solo un ricordo confuso, ma se non sbaglio si Brown cielo, e soprattutto, scacci dalla mente queste parla di certi serpenti che per suo ordine gli di- Macheath (da fuori scena) cose orribili. Quelle già avvenute, e soprattutto vorarono il petto. Ma se ci fosse, sua madre non mi avrebbe certo Salve, Mac! Mac, ti prego, rispondi, qui è Jackie quelle di là da venire. messo in questa situazione. Hai sentito come che ti parla. Mac, sii così buono da rispondere, io Brown mi dava addosso? Una madre al massimo tratta non ce la faccio più! Brown Davvero? così un seduttore, non un genero. (Entra). (preoccupato) Mackie! Che succede? Ah, se ne è andato, grazie Che cosa intende? Peachum Lucy al cielo! Il Signore sia con lei, Brown. Come sono felice, se tutto questo lo dici con il cuo- (Si siede sul tavolaccio) Peachum (Esce) re. Io ti amo a tal punto, che preferirei vederti sulla Lei sta reagendo magnificamente. Al suo posto forca che tra le braccia di un’altra. Non è strano? Entra Peachum. io sarei addirittura crollato, mi sarei infilato a Brown letto a bere tè caldo. E soprattutto avrei fatto in Ora l’unica salvezza è usare il pugno di ferro. Macheath Peachum modo di avere qualcuno che mi tenesse la mano Sergenti, a rapporto! Allarme! Lucy, vorrei esserti debitore della mia vita. (a Smith) sulla fronte. Mi chiamo Peachum. Sono venuto a ritirare le Sipario. Macheath e Jenny delle Spelonche com- Lucy quaranta sterline assegnate come premio per la Brown paiono davanti al sipario e cantano, con la solita È così bello come lo dici, dillo ancora una volta. cattura del bandito Macheath. Diavolo, non è colpa mia se quel farabutto è eva- illuminazione per le canzoni, il: (Compare davanti alla gabbia) so. La polizia non può farci niente. Macheath Salve. È lei il signor Macheath? Secondo finale da tre soldi Lucy, vorrei esserti debitore della mia vita. (Brown tace). Peachum Di cosa vive l’uomo? Ah, guarda un po’. L’altro signore è uscito a fare Ah, sì? La polizia non può farci niente? Quindi lei Lucy due passi? Io vengo qui per far visita a un cri- non crede che avremo il piacere di rivedere qui il 1. Devo fuggire con te, amore? minale, e chi ti trovo? Il signor Brown! Brown la signor Macheath? Macheath Tigre è qui dentro e il suo amico Macheath non (Brown si stringe nelle spalle) Signori che a star buoni ci insegnate Macheath è qui dentro. Allora è davvero un’atroce ingiustizia quella che E ad evitar delitti e falsità, Mah, vedi, se fuggissimo insieme ci sarebbe dif- l’aspetta. Adesso naturalmente diranno di nuo- qualcosa da mangiar prima ci date ficile nasconderci. Appena smetteranno di cer- Brown vo che la polizia non avrebbe dovuto lasciarlo e poi, d’accordo, se ne parlerà. carmi ti manderò subito a prendere, e per posta (sospirando) scappare. Eh già, lo splendido corteo dell’inco- Voi che l’umiltà nostra tanto grassi fa, celere, credimi! Ah, signor Peachum, non è colpa mia. ronazione… lo vedo un tantino problematico. ve lo dirò una volta e poi mai più: avete un bel cercar le carte d’imbrogliar, Lucy Peachum Brown prima il mangiare, dopo la virtù. Come posso aiutarti? Certo che no, ci mancherebbe altro, non sarà In che senso? Sarà pur lecito ai disperati stato lei a… la situazione in cui si metterebbe… del grande pane una fetta avere. Macheath impossibile, Brown. Peachum Portami cappello e bastone. Mi permetta di rammentarle un episodio storico Voce fuori scena Brown che pur avendo suscitato parecchio scalpore a Di cosa vive l’uomo? Lucy torna con cappello e bastone e li getta nella Signor Peachum, sono fuori di me. suo tempo, millequattrocento anni prima di Cri- sua cella. sto, oggi è del tutto ignoto al grande pubblico. Macheath Peachum Quando morì il re egizio Ramsete secondo, il A viver come fa? Ad ogni ora, Macheath Lo credo. Deve sentirsi orribilmente. capo della polizia di Ninive, ovverosia del Cairo, uomini strazia, preda, schiaccia e fa morir. Lucy, il frutto del nostro amore, che tu porti in si rese colpevole di un qualche piccolo sgarbo ai Solo così vivrà, se all’occasione grembo, ci legherà per sempre l’uno all’altra. Brown danni degli strati inferiori della popolazione. Già dimentica la propria umanità. Lucy esce. Sì, è questa sensazione di impotenza a paraliz- allora, le conseguenze furono terribili. Il corteo zarmi così. Quei furfanti fanno tutto ciò che vo- dell’incoronazione di Semiramide, l’erede al tro- Coro Smith gliono. È terribile, terribile. no, stando ai libri di storia si trasformò “in una Signori, non contatecela su: (compare, entra nella gabbia e dice a Mac) serie di catastrofi per la partecipazione troppo l’onesto qui finisce a testa in giù. Mi dia un po’ qui quel bastone.

42 43 2. ATTO TERZO Avreste fatto meglio a recuperare un po’ del Jenny sonno perduto nell’esercizio della vostra profes- Voi quando alzar la gonna ci insegnate sione. Così sembrate latte vomitato. E gli occhi ammiccando a voi girar; 7. qualcosa da mangiar prima ci date Nella stessa notte Peachum prepara la sua Jenny e poi d’accordo, se ne parlerà. mossa: intende disturbare l’incoronazione con Dunque, cara signora, non dovremmo ricevere Voi che la nostra onta goder tanto fa, una dimostrazione dei miserabili. l’onorario che ci spetta a termini di contratto per ve lo dirò una volta e poi mai più: aver fatto arrestare il signor Macheath? avete un bel cercar le carte d’imbrogliar, Il Guardaroba dei mendicanti di Peachum. prima il mangiare, dopo la virtù. I mendicanti dipingono su cartelli scritte del tipo: Signora Peachum Sarà pur lecito ai disperati “Il mio occhio l’ho dato per il re”, ecc. Esatto. Merda, riceverete, non il prezzo del tra- del grande pane una fetta avere. dimento. Peachum Voce fuori scena In questo momento, signori, nelle nostre undi- Jenny Di cosa vive l’uomo? ci filiali da Drury Lane a Turnbridge millequat- E perché, signora? trocentotrentadue uomini lavorano come voi a Jenny questi cartelli per partecipare all’incoronazione Signora Peachum A viver come fa? Ad ogni ora, della nostra regina. Perché quel bravo signor Macheath è di nuovo uomini strazia, preda, schiaccia e fa morir. uccel di bosco. Ecco perché. E adesso, fuori dal Solo così vivrà, se all’occasione Signora Peachum mio salotto buono, signore. dimentica la propria umanità. Avanti, avanti! Chi non lavora, non mendica. Tu vorresti essere un cieco, e non sai nemmeno Jenny Coro fare una K nel modo giusto? Dev’essere una gra- Questo è il colmo. Non ci si provi a fare così con Signori, non contatecela su: fia infantile, dato che si tratta di un vecchio. noi. L’avverto, non ci si provi con noi. Con noi no. l’onesto qui finisce a testa in giù. Rullo di tamburi. Signora Peachum Filch, le signore vogliono essere accompagnate Filch alla porta. Ecco che la guardia dell’incoronazione fa il pre- sentat’arm: non sospettano minimamente che Filch si avvicina alle donne, Jenny lo spinge via. proprio oggi, nel giorno più bello della loro vita militare, dovranno vedersela con noi. Signora Jenny Peachum sta arrivando una dozzina di pollastrel- La prego di chiudere quella boccaccia puzzolen- le notturne, dicono che qui gli dovete dei soldi. te, altrimenti potrebbe capitarle che…

Entrano le prostitute. Entra Peachum.

Jenny Peachum Mia cara signora… Che succede, qui? Voglio sperare che tu non ab- bia scucito nemmeno un soldo. Allora, signore Signora Peachum mie, che storia è questa? È dentro, il signor Ma- Be’, sembrate davvero appena cadute giù dal cheath, oppure non è dentro? trespolo. Venite a reclamare i soldi per il vostro Macheath? Invece non avrete niente, capito? Jenny Uno zero tondo. Ma la smetta, lei e il suo signor Macheath. A quell’uomo le,i non è neanche degno di allaccia- Jenny re le scarpe. Stanotte ho dovuto mandare via un Come sarebbe a dire, signora? cliente, perché avevo inzuppato un cuscino di lacrime al pensiero di aver venduto a lei un gen- Signora Peachum tiluomo come quello. Sì, signore mie, e sapete Venirmi a seccare nel cuore della notte! Presen- cosa è successo stamattina? Neanche un’ora tarsi alle tre del mattino in una casa perbene! fa, mi ero appena addormentata fra le lacrime

44 45 quando sento fischiare, e chi c’era giù per stra- di questo mondo possono sì causare la miseria, Brown brutto quarto d’ora della sua vita; gradisce un da? Lui, proprio lui, l’uomo per il quale avevo ma non ne sopportano la vista. Perché sono de- Bene, bene, bene, e adesso procediamo, signor caffè? pianto, e mi chiede di buttare giù la chiave. Ha boli, sono stupidi, come voi. Se da questo mo- Amico dei Mendicanti. Smith, tira subito fuori le (Alle prostitute) voluto dimenticare fra le mie braccia il torto che mento voi aveste da mangiare sino al termine catene. Ah, ecco qualcuno di quei graziosi car- Signore mie, offritene un sorso al signor capo gli avevo fatto. Quello è l’ultimo gentiluomo ri- dei vostri giorni e poteste ungere di burro i vostri telli. della polizia, questo non è il modo di comportar- masto a Londra, signore mie. E se ora la nostra pavimenti, così che anche le briciole cadute dal- (Alla ragazza) si. Non andiamo tutti d’amore e d’accordo? Non collega Suky Tawdry non è qui con noi, è perché la tavola diventassero belle grasse, allora neppu- “Vittima dell’arbitrio militare” – sarebbe lei? rispettiamo tutti la legge? La legge è fatta solo lui dopo aver lasciato me è andato a consolare re voi potreste rimanere impassibili vedendo un ed esclusivamente per sfruttare coloro che non anche lei. uomo che sviene dalla fame, purché ovviamente Peachum la capiscono o che per nuda necessità non pos- vi svenga proprio davanti a casa. Buongiorno, Brown, buongiorno, ha dormito sono osservarla. Ma chi da questo sfruttamento Peachum bene? vuole ricavare la sua parte, deve osservarla nel (tra sé) Entra la signora Peachum con un vassoio pieno modo più scrupoloso. Suky Tawdry… di tazzine di caffè. Brown Eh? Brown Jenny Signora Peachum Quindi lei ritiene i nostri giudici corruttibili! Così ora lo sa, che lei a quell’uomo non è neanche Potete passare domani in negozio a prendere i Peachum degno di allacciare le scarpe. Lei, miserabile spia. vostri soldi, ma solo dopo l’incoronazione. Giorno, Brown. Peachum Al contrario, signore, al contrario! I nostri giu- Peachun Jenny Brown dici sono assolutamente incorruttibili: nessuna Filch, corri subito al più vicino commissariato di Signora Peachum, sono senza parole. Dice a me? Conosce forse qualcuno di noi? Io somma di denaro potrebbe obbligarli a emette- polizia a riferire che il signor Macheath è dalla non credo di avere il piacere. re una sentenza giusta! signorina Suky Tawdry. Peachum (Filch esce) Adunata! Ci ritroviamo tutti tra un’ora davanti a Peachum Secondo rullo di tamburi. Egregissime, perché litigare? Il compenso verrà Buckingham Palace. Marsch! Ah no? Giorno, Brown. corrisposto, ovviamente. Celia, cara, faresti me- (Adunata dei mendicanti) Peachum glio a preparare una tazza di caffè per queste si- Brown Secondo rullo di tamburi. Le truppe si mettono gnore, invece di startene qui a insolentirle. Filch Smith, proceda! in marcia per disporsi a fare ala. La marcia dei (si precipita dentro) Smith esegue. miseri tra i miseri comincerà una mezz’ora dopo. Signora Peachum La Madama! Non sono arrivato nemmeno al (andandosene) commissariato. La polizia è già qui! Peachum Brown Suky Tawdry! Vede, Brown, dato che lei si trova qui di passag- Sì, ha perfettamente ragione, signor Peachum. Canta la terza strofa della Ballata della schiavitù Peachum gio, e sottolineo di passaggio, volevo pregarla di La marcia dei miseri tra i miseri, tra una mezz’o- sessuale: Nascondetevi! mettere finalmente sottochiave un certo Ma- ra, verso le prigioni dell’Old Bailey, verso i quar- Eccone uno che la forca aspetta, (Alla signora Peachum) cheath. tieri d’inverno. la corda al collo quasi gliel’han stretta, Avanti, raduna l’orchestrina. E quando mi senti (Ai poliziotti) ha pochi istanti e ancor, come un ossesso, dire: “innocuo”, hai capito? “in-no-cuo”… Brown Bene, ragazzi, ora raccattate un po’ quello che quale pensiero ha nella mente? Sesso. Quest’uomo è fuori di testa. Non rida, Smith. c’è qui. Tutti i patrioti che trovate. Opporgli resistenza non può più: Signora Peachum Dica un po’, Smith, come è possibile che questo (Ai mendicanti) il sesso l’ha ridotto in schiavitù. “Innocuo”? No, non ho capito. notorio delinquente vada in giro a piede libero Avete già sentito parlare di Brown la Tigre? Deve Già l’ha venduto quella per trenta denar, per Londra? sapere, Peachum, che questa notte ho trovato la in pugno glieli ha visti pur serrar; Peachum soluzione e ho salvato un amico, posso ben dirlo, lui nella femminile cavità È scontato che tu non capisca. Quando dico “in- Peachum da un pericolo mortale. È molto semplice: ripu- sa che la tomba troverà. nocuo”… la parola d’ordine Perché è amico suo, Brown. lisco da cima a fondo la sua tana. E sbatto tutti Credi che la lezione abbia imparata? (bussano alla porta) dentro per… già, per che cosa? Per accattonag- A mezzanotte un’altra ne ha scopata. fai suonare una musica qualunque. Via, andate! Brown gio. Lei sembrava alludere a una sua intenzione, Chi? per oggi, di gettare tra capo e collo i mendicanti Peachum La signora Peachum esce con alcuni mendicanti. a me e alla regina. E questi mendicanti, io li arre- Avanti, avanti, sareste finiti dritti nelle fogne Gli altri mendicanti, salvo una ragazza con il car- Peachum sto. Fa’ tesoro della lezione. di Turnbridge, se nelle mie notti insonni io non tello: “Vittima dell’arbitrio militare”, si nascondo- Mackie Messer. Non certo io. Io non sono un de- avessi escogitato una strategia di marketing ef- no con la loro roba sul fondo, a destra, dietro la linquente. Sono soltanto un pover’uomo, Brown. Peachum ficace per ricavare un po’ di danaro dalla vostra stanga cui sono appesi i vestiti. Entrano Brown e Ma lei non può farmi del male. L’aspetta il più È un’ottima idea, ma… quali mendicanti? povertà. Invece io ho scoperto che i privilegiati alcuni poliziotti.

46 47 Brown alle tue spalle sta. Peachum Canzone di Salomone Be’, questi storpi qui. Smith, portiamo subito via È che della vita Su questo punto concordo con lei. Allora, l’uomo con noi i signori patrioti. non ci si accontenta mai, glielo fornisco io: così vedremo se c’è ancora ri- Jenny povero te se in alto spetto per i valori oppure no. Jenny, dove si trova 1. Peachum troppo mirerai. il signor Macheath? Di Salomone, il saggio re, Brown, a questo punto devo metterla in guardia sapete che ne fu? dal prendere una decisione affrettata; c’è da Peachum Jenny Lui che la vita ben capì, ringraziare il cielo, Brown, che lei sia venuto da Il suo piano, Brown, era geniale ma inattuabile. Da Suky Tawdry, Oxford Street, 21. d’essere nato si pentì me. Vede, Brown, questi quattro gatti lei natural- Quelli che lei può arrestare qui sono un paio di e vide in tutto vanità. mente può arrestarli, sono innocui, innocui… ragazzi che, spinti dalla gioia per l’incoronazione Brown Com’era saggio, quel gran re! della nostra regina, organizzano un piccolo ballo Smith, vada subito al 21 di Oxford Street, da Non era ancora notte, e già Attacca la musica, anticipando alcune battute in maschera. Quando arriveranno i veri misera- Suky Tawdry, arresti Macheath e lo porti all’Old il mondo vide come andò: del “Canto dell’inadeguatezza” bili (perché qui non ce n’è nemmeno uno), veda, Bailey. Io intanto vado a mettermi l’uniforme di sapere le illusioni gli spezzò, arriveranno a migliaia. È questo il punto: lei ha gala. In un giorno come questo, devo mettermi beato è chi nulla sa. Brown dimenticato l’immenso numero dei poveri. Se l’uniforme di gala. Che cos’è? quelli si piazzano davanti alla chiesa, non sarà 2. uno spettacolo troppo intonato alla festa. Non è Peachum Cleopatra poi, la gran beltà, Peachum un granché, il loro look. Lo sa che cos’è la rosolia, Brown, badi che se alle sei non penzola… sapete che ne fu? Musica. Suonano meglio che possono. Il canto Brown? E ora immagini centoventi esantemi del- Due imperatori conquistò, dell’inadeguatezza degli umani sforzi. Non lo co- la rosolia. La nostra regina dovrebbe incedere su Brown fin a morirne si dissipò nosce? Fai tesoro della lezione. un tappeto di rose, non di rosolia. E poi, pensi a Oh, Mac, è andata male! e polvere poi ritornò. tutti quei mutilati sul portale della chiesa. Que- (Esce con i poliziotti) In riva al Nilo, che splendor! Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- sto noi non lo vogliamo, Brown. Lei probabilmen- Non era ancora notte, e già no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade te dirà che la polizia riuscirà a spuntarla contro Peachum il mondo vide come andò: appese a una pertica e sui cartelli è scritto: noi derelitti. Forse non lo pensa nemmeno lei. (gridandogli dietro) bellezza la rovina sua causò, Che impressione farebbe se nella solenne circo- Ha imparato la lezione, Brown! beato è chi non ne ha. Canzone sull’inadeguatezza degli umani sforzi stanza dell’incoronazione seicento poveri storpi dovessero essere abbattuti a colpi di manga- Terzo rullo di tamburi. 3. 1. nello? Un’impressione ripugnante. Da rivoltare Di Cesare, conquistatore, Per vivere, la testa lo stomaco. Io mi sento mancare, Brown, solo a Peachum sapete che ne fu? all’uomo non gli basta: pensarci. Una sedia, per favore. Terzo rullo di tamburi. Cambiamento nel piano Un re, un dio sembrava già, solo un pidocchio camperà, di marcia. Nuova destinazione: le carceri dell’Old ma il tradimento lo colpì se si accontenterà. Brown Bailey. Marsch. al colmo della sua maestà. È che per spuntarla (a Smith) Come gridò: “Figlio, anche tu?”! l’uomo ha troppa ingenuità, Questa è una minaccia. Avete sentito, questo è Escono i mendicanti. Non era ancora notte e già del mondo lui non vede un ricatto bello e buono. Quest’uomo non lo si il mondo vide come andò: la gran falsità. può accusare di nulla, nell’interesse dell’ordine Peachum l’audacia alla morte lo portò, pubblico non lo si può accusare assolutamente (canta la quarta strofa della “Canzone sull’inade- beato è chi non ne ha. 2. di nulla. Un caso del genere non era mai capi- guatezza”) Progetti puoi tu fare, tato. 4. le menti conquistare, 4. Macheath e me vedete qui, se realizzare li vorrai, Peachum No, l’uomo non è buono, di noi che ne sarà? fallire li vedrai. Ma capita adesso. E voglio dirle un’altra cosa: puoi massacrarlo bene, Quant’era grande il nostro amor, È che per riuscire con la regina d’Inghilterra lei può comportarsi quando a fettine lui sarà come poté finir così. l’uomo ha troppa nobiltà, come crede. Ma al più miserabile tra i miserabili migliore diverrà. l’impiccagione, la slealtà? anche se gli fa onore di Londra non può pestare i piedi, altrimenti avrà È che per la vita Così il destino ci punì. la sua volontà. finito di browneggiare, caro il mio signor Brown. non gli basta la bontà, Non è ancora notte e già quindi lo puoi pestare il mondo vede come andrà: 3. Brown senza se o ma. l’amore fino a qui ci trascinò, La meta insegui pure, Allora devo arrestare Mackie Messer? Arrestar- beato è chi mai amò. ma non ti scalmanare: lo? È facile a dirsi. Bisogna prima mettere le Sipario. Davanti al sipario compare Jenny con un la inseguon tutti e per lo più mani su un uomo, per poterlo arrestare. organetto di Barberia e canta la

48 49 8. Polly Lucy Lucy Lotta per la proprietà. Ma sì che lo vede. La capisco, signorina Peachum. Uno snack!

Una camera di ragazza nell’Old Bailey. Lucy Polly Polly Lucy. No che non lo vedo. Signora Macheath. Oh, sì, grazie, Un piccolo snack. (Lucy esce. Polly, fra sé) Che razza di carogna! Smith Polly Lucy (entrando) Mi scusi. Signora Macheath. Lucy Signorina, la signora Polly Macheath vorrebbe (torna con caffè e dolci) parlarle. Lucy Polly Ecco, questo dovrebbe bastare. Lei gli piace molto. Del resto, nelle ultime ore ho riflettuto molto su Lucy quell’uomo. Non è una cosa semplice. Perché Polly La signora Macheath? La faccia entrare. Polly vede, signorina, per come si è comportato ulti- Lei si prende troppo disturbo, signora. Oh, no, ama soltanto lei, lo so per certo. mamente con lei io dovrei addirittura invidiarla. (Pausa. Mangiano.) Entra Polly. Quando l’ho lasciato, solo perché costretta da Bello, questo suo ritratto che ha qui. Quando Lucy mia madre, non ha mostrato la minima traccia l’ha portato? Polly Molto gentile. di rammarico. Deve avere una pietra, nel petto, Buongiorno, signora. Signora, buongiorno! al posto del cuore. Lei cosa ne pensa, Lucy? Lucy Polly Come sarebbe, portato? Lucy Però, signora, un uomo ha sempre paura di una Lucy Prego, desidera? donna che lo ama troppo. E naturalmente il ri- Be’, signorina, io non so se la colpa sia tutta del Polly sultato è che la trascura e la evita. L’ho capito signor Macheath. Lei avrebbe dovuto restarsene (in tono innocente) Polly al primo sguardo, che lui è impegnato con lei in nel suo ambiente, cara signorina. Voglio dire, quando è salito qui a portarglielo? Mi riconosce? una misura di cui naturalmente non avevo il mi- nimo sospetto. Polly Lucy Lucy Signora Macheath. Non l’ha mai portato. Certo che la riconosco. Lucy Lo dice proprio sinceramente? Lucy Polly Polly Signora Macheath. Gliel’ha dato direttamente qui, in camera? Sono venuta a chiederle scusa per il mio com- Polly portamento di ieri. Ma certo, signora, molto sinceramente. La prego Polly Lucy di credermi. Questo è giustissimo – o almeno, avrei dovuto Qui in camera non ci è mai venuto. Lucy condurre tutta la faccenda su una base com- Molto interessante. Lucy merciale, come aveva sempre voluto il mio papà. Polly Cara signorina Polly, il fatto è che lo abbiamo Ah, capisco. Ma non ci sarebbe stato niente di Polly amato troppo tutte e due. Lucy male, no? Le vie del destino sono così terribil- Non ho proprio nessuna giustificazione per il Certo. mente intricate. mio comportamento di ieri, salvo… la mia infe- Polly licità. Forse è così. Polly Lucy (Pausa) (piangendo) La smetta di dire queste idiozie. Mi sa che è ve- Lucy E adesso, signora, voglio spiegarle come è suc- Ma lui è tutto ciò che possiedo. nuta qui solo per ficcare il naso. Sì, sì. cesso tutto questo. Dieci giorni fa ho visto il si- gnor Macheath per la prima volta all’Hotel della Lucy Polly Polly Seppia. C’era anche mia madre. Cinque giorni Mia cara, questa è una sciagura che può capi- È vero o no che lei sa dov’è? Signora, lei deve scusarmi. Ieri ero molto arrab- dopo, dunque all’incirca l’altro ieri, ci siamo spo- tare anche alla donna più sveglia. Lei però, for- biata a causa della condotta del signor Mac- sati. Ieri ho saputo che la polizia lo ricercava per malmente, è sua moglie, questo dovrebbe rassi- Lucy heath. Non avrebbe proprio dovuto metterci in i più svariati delitti. E oggi, non so che cosa suc- curarla. Non posso più sopportare, ragazza mia, Io? Perché, lei non lo sa? una simile situazione, vero? Può anche dirglielo, cederà. Quindi ancora dodici giorni fa, signora, di vederla così depressa. Gradisce un piccolo quando lo vede. non avrei potuto neppure immaginare che mi snack? Polly sarei data a un uomo. Ora mi dica subito dov’è. Lucy Polly Io – io – non lo vedo. Come?

50 51 Lucy Ah, sei proprio una gran carogna. Lo vuoi, Ma- Poliziotto io non so ancora se riuscirò a raggranellarne un Non ne ho la minima idea. ckie? Te lo regalo. Prenditelo, se lo trovi! Se continua così, entro un quarto d’ora lo saprà po’. Ma lei lasci entrare qui da me chiunque vo- (Si sentono voci e passi nell’ingresso) tutta Londra. Allora la folla che altrimenti sareb- glia entrare. Polly Che succede? be andata all’incoronazione si riverserà qui. E la Ah, dunque non sa dov’è. Parola d’onore? regina si troverà a percorrere strade deserte. Smith Lucy (lentamente) Lucy (alla finestra) Smith Questa è pura follia, signor Macheath. No, non lo so. E non lo sa nemmeno lei? Mackie! L’hanno catturato di nuovo. Appunto per questo dobbiamo forzare le tappe. (Esce) Se alle sei abbiamo finito, la gente avrà tempo Polly Polly fino alle sette per raggiungere il corteo dell’in- Macheath No, è mostruoso. (si affloscia a terra) coronazione. canta, piano e con il tempo più veloce, il “Grido (Polly ride e Lucy piange) Ora è tutto finito. dalla fossa”: Ora è impegnato con due donne, ed è sparito. Macheath Entra la signora Peachum. Ehi, Smith, che ore sono? Il grido della fossa Lucy Non riesco più a sopportarlo. Ah, Polly, è così Signora Peachum Smith Sentite il grido chiedere pietà. terribile. Ah, Polly, ecco dov’eri. Impiccano tuo marito. Non ce li ha gli occhi? Le cinque e zero quattro. Non giace Mackie qui tra rose e fior, Devi cambiarti, ti ho portato l’abito da vedova. ma in una fossa che si chiude già! Polly (Polly si sveste e indossa l’abito da vedova) Macheath La malasorte lo portò fin qui. (allegramente) Sarai uno schianto, come vedova. Ma ora cerca Cinque e zero quattro. Dio sa se ancora lo potete udir! Sono felice, in tutta questa tragedia, di aver tro- di essere anche un po’ allegra! Tra spessi muri prigioniero sta! vato una simile amica. Comunque vada a finire. Proprio mentre Smith sta chiudendo dall’esterno Di lui, amici, non chiedete più? Vuoi mangiare ancora qualcosa, un po’ di dolce? la porta della cella, arriva Brown. Quando sarà crepato, andate a ber, 9. ma finché vive state accanto a lui! Lucy Venerdì mattina alle cinque: Mackie Messer è Brown Ah questo strazio non finirà più? Ancora qualcosa! Ah, Polly, non essere così ca- andato di nuovo dalle prostitute, e di nuovo le (si rivolge a Smith, dando le spalle alla cella) rina con me, davvero non lo merito. Ah, Polly, gli prostitute lo hanno tradito. Ormai è certo che È lì dentro? Matthias e Jacob compaiono nel corridoio. Vo- uomini non sono degni del nostro amore. lo impiccheranno. gliono andare da Macheath e vengono apostro- Smith fati da Smith. Polly Cella della morte. Vuole vederlo? Certo che non ne sono degni, ma allora cosa Suonano le campane di Westminster. Alcuni po- Smith dobbiamo fare? liziotti portano nel carcere Macheath incatenato. Brown Ma guardati un po’, ragazzo, sembri un’aringa No, no, no, per l’amor del cielo, se la sbrighi da sventrata. Lucy Smith solo. No! Ora voglio parlarti a cuore aperto, Polly, ti Mettiamolo qui dentro. Le campane di Westmin- (Esce) Matthias arrabbierai molto con me? ster stanno già suonando per la prima volta. Da quando non c’è più il capitano tocca a me Veda di darsi un po’ un tono, io non voglio sapere Macheath mettere incinte le nostre signore, perché pos- Polly da dove le viene quell’aria così distrutta. Dalla (improvvisamente prorompe in un sommesso sano appellarsi al paragrafo sull’incapacità di Come? vergogna, immagino. ma inarrestabile fiume di parole) intendere e di volere! Bisogna avere la tempra di (Ai poliziotti) Dunque, Smith, non le dirò niente, l’idea di cor- uno stallone per reggere un ritmo lavorativo così Lucy Quando le campane di Westminster suoneranno romperla non mi sfiora proprio, stia tranquillo. massacrante. Devo parlare al capitano. Non è autentica. per la terza volta, vale a dire alle sei, dobbiamo Vedo la situazione a trecentosessanta gradi. Se averlo impiccato. Preparate tutto. lei si lasciasse corrompere, dovrebbe come mi- Entrambi vanno da Mac. Polly nimo espatriare. Sì, dovrebbe assolutamente. E Che cosa? Un poliziotto per far questo dovrebbe disporre di mezzi tali Macheath Le strade di Newgate, dalla prima all’ultima, già da toglierle ogni preoccupazione sino al termi- Le cinque e venticinque. Ve la siete presa como- Lucy da un quarto d’ora sono così piene di gente di ne dei suoi giorni. Mille sterline, che gliene pare? da. Questa! (Indica la propria pancia) ogni ceto che non si riesce nemmeno più a pas- No, non dica niente. Entro venti minuti le farò sa- E tutto per quel delinquente. sare. pere se queste mille sterline può averle già oggi Jakob a mezzogiorno. Come vede, non ne faccio una Be’, in fin dei conti abbiamo dovuto… Polly Smith questione sentimentale. Esca, e ci rifletta con (ride) Ah, fantastico! Che cos’è, un manicotto? Strano: allora lo sapevano già? attenzione. La vita è breve e il denaro scarso. E

52 53 Macheath Matthias Poliziotto no che non sia facile! In fin dei conti, in fin dei conti, io sarò impiccato. Ovviamente non lascerò che ti impicchino. Chi Che razza di porcile! Diavolo! Ma non ho proprio tempo da perdere a ha mai detto niente del genere? Però è proprio Macheath farmi il sangue cattivo con voi. Le cinque e ven- tutto. Quattrocento sterline è proprio tutto quel- Macheath Già, ma tu ora che farai? Che ne sarà di te? totto. Allora: quanto potete prelevare sull’un- lo che c’è. Sarà almeno lecito dirlo. (canta) ghia dal vostro deposito personale? Guardate un po’ com’è conciato male, Polly Macheath da quando l’hanno messo k.o.! Be’, sai, la nostra è un’azienda emergente. Que- Matthias Le cinque e trentotto. Voi che rispetto e solidarietà sto sarebbe il minore dei problemi. Mackie, sei Dal nostro, alle cinque del mattino? date soltanto a chi rimane su, molto teso?… Di’ un po’, che mestiere faceva tuo Jakob badate a non finire come lui! padre? Un sacco di cose non me le hai ancora Jakob Be’ allora diamoci una mossa, Matthias, altri- Se foste previdenti correreste raccontate. Non capisco proprio perché. In com- Siamo davvero a questo punto? menti sarà inutile. dalla regina in branco come porci penso hai sempre avuto una salute di ferro. a chieder grazia per un vostro pari: Macheath Matthias non lo vedete i denti digrignare? Macheath A quattrocento sterline ci arrivereste? Purché riusciamo a passare, c’è già un tale pie- Ah, questo strazio non finirà più? Polly, non puoi aiutarmi a uscire di qui? none. Razza di gentaglia. Jakob (Escono entrambi) Smith Polly Già, e noi come restiamo? È tutto quel che c’è. Ma no, non posso lasciarla entrare. Lei ha soltan- Assolutamente sì. Macheath to il numero sedici. Non è ancora il suo turno. Macheath Se non siete qui alle sei meno cinque, non mi ve- Macheath Siete voi che impiccano, o sono io? drete più. Polly Con i soldi, intendo. Ho parlato appunto al guar- (Grida) Ah, che significa, numero sedici? Non faccia il diano… Matthias Non mi vedrete più… burocrate. Io sono la moglie, devo parlargli. (irritato) Polly Ci siamo andati noi a letto con Suky Tawdry, in- Smith Smith (lentamente) vece di svignarcela? Ci siamo andati noi a letto Sono già andati. Allora, a che punto siamo? Però, al massimo cinque minuti. I soldi sono in viaggio per Manchester. con Suky Tawdry, o ci sei andato tu? (Fa il gesto di contare dei soldi) Polly Macheath Macheath Macheath Che significa, cinque minuti? Lei vuole scherza- E tu non ne hai? Chiudi il becco. Presto avrò tutt’altro letto che Quattrocento. re. Cinque minuti! Crede che sia una faccenda da quella puttana. Le cinque e trenta. (Smith si stringe nelle spalle e se ne va. Mac gli da sbrigarsi così alla svelta? Non è così sempli- Polly grida dietro) Devo parlare con Brown. ce. È un addio per sempre, e se esiste una cir- No, non ne ho. Ma sai, Mackie, potrei parlare con Jakob costanza in cui marito e moglie hanno davvero qualcuno, per esempio… forse potrei addirittura Be’ allora dobbiamo proprio farlo, Matthias. Smith tante cose da dirsi … Ma lui dov’è? rivolgermi alla regina in persona. (torna con i poliziotti) (Crolla) Smith Il sapone ce l’avete? Smith Oh, Mackie! Il signor Brown mi ha incaricato di domandarle Come, non lo vede? cosa desidera come… come pasto. Poliziotto Smith Ma non quello giusto. Polly (trascinando via Polly) Macheath Sì, certo. Mille grazie. Allora, adesso le ha messe insieme le sue mille Mi lasci in pace. Smith sterline? (A Matthias) In dieci minuti riuscirete pure a montare la ba- Macheath Allora, vuoi o non vuoi? racca. Polly! Polly (A Smith) Tante buone cose, Mackie, stammi bene e non Asparagi. Poliziotto Polly scordarti di me! Ma il funzionamento della botola è tutt’altro che Sì, Mackie, sono qui. (Esce) Matthias ottimale. Io non permetto a nessuno di strapazzarmi così. Macheath Smith e un poliziotto portano un tavolo con degli Smith Ah, ci avrei giurato! asparagi. Macheath Dobbiamo accontentarci, le campane hanno già E chi ti strapazza? È solo che… Allora, Matthias, suonato per la seconda volta. Polly Smith lascerai che mi impicchino? Allora, come stai? Sei molto stressato? Immagi- Sono teneri, gli asparagi?

54 55 Poliziotto tagliato. La vita mi ha reso diffidente… Lei può Macheath Peachum Sissignore. capirlo meglio di chiunque altro. Tre anni in India – John era lì e Jim c’era anche (passando davanti alla gabbia, va a mettersi, (Esce) lui –, cinque anni a Londra, e questo è il ringra- come tutti quelli che lo seguiranno, sulla destra) Brown ziamento. Il destino, signor Macheath, ha disposto che lei Brown Mac, se parli così non riesco a coordinare le idee. (Imitando l’aspetto che avrà una volta impiccato) fosse mio genero, senza che io la conoscessi. (entra e si avvicina a Smith) Si sentono dei forti colpi fuori scena. Qui è appeso Mackie che nessuno offese, L’occasione che mi porta a incontrarla per la pri- Smith, che cosa vuole lui da me? Avete fatto tradito da un amico menzognero, ma volta non è delle più allegre. Signor Mache- bene ad aspettarmi con il tavolo. Glielo porte- Smith su questa corda che è lunga una tesa, ath, lei una volta aveva guanti bianchi glacé, un remo subito, entrando, perché veda con quanta (voce) al collo sente il peso del sedere. bastone con l’impugnatura d’avorio e una cica- solidarietà sappiamo stringerci intorno a lui. Bene, adesso regge. trice sul collo, e bazzicava l’Hotel della Seppia. (Entrano tutti e due nella cella portando il tavolo. Brown Le è rimasta la cicatrice, il meno pregiato tra i Smith esce. Pausa) Macheath Mac, se mi parli così… Chi attacca il mio onore, suoi segni distintivi, e ormai bazzica soltanto le Salve, Mac. Ecco gli asparagi. Non vuoi mangiare I conti, Brown. attacca me. gabbie, e in un futuro molto prossimo nemmeno qualcosa? (Furente, corre fuori della gabbia) più quelle…” Brown Macheath Allora, prego… se proprio vuoi… Ecco, comin- Macheath Polly passa piangendo davanti alla gabbia e si di- Non si disturbi, signor Brown, provvederanno al- ciamo dai compensi per gli assassini che tu o i Il tuo onore… spone a destra. tri a rendermi gli estremi onori. tuoi uomini ci avete reso possibile catturare. Hai ricevuto in pagamento dal governo la cifra com- Brown Macheath Brown plessiva di… Sì, il mio onore. Smith, si comincia! Fate entrare Come sei elegante, Polly! Oh, Mackie! la gente! Macheath (A Mac) Perdonami, ti prego. Matthias Macheath Tre catture a quaranta sterline l’una, fanno cen- Non siamo riusciti a passare per via del tutto La prego di mostrarmi i conti. Intanto, permetta toventi sterline. Un quarto per lei ammontereb- Smith esaurito. Temevo che a Jakob venisse un colpo, che io mangi. Dopo tutto è il mio ultimo pasto. be a trenta sterline, di cui le siamo dunque de- (in fretta a Macheath) tanto abbiamo corso. Se non ci credi… (Mangia) bitori. Adesso posso ancora portarla via, ma tra un mi- nuto non più. Li ha trovati, i soldi? Macheath Brown Brown Che dicono i miei uomini? Hanno dei buoni po- Già: l’ultima cena. Ah, Mac, è come se tu mi pu- Sì, sì… ma davvero non so, Mac, se in questi ulti- Macheath sti? gnalassi al cuore. mi minuti è il caso che noi… Sì, quando tornano i ragazzi. Matthias Macheath Macheath Smith Vede, capitano, noi contavamo sulla sua com- I conti, prego, signore, i conti. Niente sentimen- La prego, lasci da parte queste chiacchiere, Non se ne vede l’ombra. Allora, siamo al capo- prensione. Vede, anche un’incoronazione è un talismi. d’accordo? Trenta sterline. E per il tizio di Dover linea. evento abbastanza epocale. Gli uomini devono otto sterline. pur sfruttare l’opportunità di viverlo da protago- Brown La gente viene fatta entrare. Peachum, la signo- nisti e di guadagnarci sopra qualcosa. Le man- (sospirando, cava di tasca un piccolo taccuino) Brown ra Peachum, Polly, Lucy, le prostitute, il parroco, dano i loro saluti. Li ho portati, Mac. Questi sono i conti dell’ultimo Come sarebbe, solo otto sterline? Ma dovevano Matthias e Jakob. semestre. essere… Jakob Jenny I saluti più cordiali! Macheath Macheath Mac! Non volevano lasciarmi entrare. Ma io gli (tagliente) Si fida di me, oppure non si fida? Allora, a liqui- ho detto: se non togliete di mezzo le vostre fac- Signora Peachum Ah, sicché lei è venuto soltanto per intascare an- dazione dell’ultimo semestre, lei riceverà tren- ce di merda, scoprirete chi è Jenny delle Spelon- (passa davanti alla gabbia e si dispone a destra) che qui un po’ dei suoi soldi. totto sterline. che. Signor Macheath, chi l’avrebbe detto una setti- mana fa, quando ballavamo il nostro piccolo tip Brown Brown Peachum tap all’Hotel della Seppia? Ma no, lo sai che non è così… (scoppiando in un pianto sonoro) Io sono il suocero. Chiedo scusa, quale dei pre- Per una vita intera… io ti ho… senti è il signor Macheath? Macheath Macheath Già, il nostro piccolo tip tap. Prego, lei non deve rimetterci nulla. Quanto le Entrambi Macheath devo? La prego solo di mostrarmi un conto det- Portato in palmo di mano. (si presenta) Signora Peachum Macheath. Ma quaggiù, a volte, il destino è crudele.

56 57 Brown sbagliare, non vi capita anche a voi? In cammino verso il patibolo. A voi, nobili consorti, la regina fa (sul fondo, al parroco) Non giudicare, uomo, a cuor leggero, Escono tutti attraverso porte a sinistra. Queste gli auguri di fortuna e successo. E con quest’uomo, nell’Azerbaigian, ho affronta- e se imparar qualcosa puoi da me, porte sono ricavate negli schermi di proiezione. to fianco a fianco i più violenti scontri a fuoco. prega il Signor che voglia perdonar. Poi rientrano tutti dall’altra parte della scena por- Macheath tando lanterne schermate. Quando Macheath si La grazia! La grazia! Jenny La pioggia cade per purificare trova sul patibolo, parla: Sì, la libertà! Sì, trionfa il ben! (si avvicina alla gabbia) la nostra carne troppo ben nutrita, Se il destino incombe, A Drury Lane siamo completamente sotto choc. che troppi desideri coltivò: Peachum il soccorso non può tardar. L’incoronazione è un vero flop: tutti vogliono ve- i corvi ci verranno ad accecare. Stimato pubblico, sperar non vale, dere te. Abbiam puntato sempre troppo in alto, mister Macheath sarà impiccato, Polly (Si mette a destra) e per la presunzione qui pendiamo, ché localmente e a livello globale La grazia! La grazia! d’uccelli ingordi preda siamo già, niente all’uomo è mai stato donato. Graziato è il mio caro amore! Macheath rifiuti che nel mucchio son gettati. Non mi par vero. Vedere me. Ma se imparar qualcosa puoi da noi, Ma perché non abbiate a pensare prega il Signor che voglia perdonar. che anche noi si faccia lo stesso, Signora Peachum Smith mister Macheath non vogliamo impiccare, È tutto bene quel che ben finì. Be’, forza allora. Sono le sei. Ragazze che il seno mostrate un altro finale vi serviamo adesso. Quanto miglior sarebbe il viver nostro, (Lo fa uscire dalla gabbia) i gonzi per accalappiare, se tutti i giorni un messo a cavallo il re mandas- voi puttanier che le adocchiate Perché nel mondo virtuale almeno vediate se! Macheath per aiutarle un po’ a peccare, la grazia sul diritto prevalere, Non vogliamo fare aspettare il pubblico. Signore voi prostitute, voi ruffiani, giunge a cavallo, ecco, guardate, Peachum e signori, voi vedete qui il rappresentante in via voi gente in clandestinità, per compiacervi del re il messaggero. Perciò restate tutti dove siete di estinzione di una classe in via di estinzione. voi spacciatori ed assassini, il coro a cantar dei più sventurati. Noi piccoli artigiani borghesi, che con un onesto io chiedo qui perdono a voi. Sulla tavola è scritto: La loro vita grama cantato avete già. piede di porco lavoriamo alle cassaforti di nickel In realtà non va a finir così, neanche un po’: dei piccoli bottegai, siamo fagocitati dai grossi Ma non agli sbirri fetenti Terzo finale da tre soldi in sella a un cavallo di rado arriva la grazia, imprenditori che hanno alle spalle le banche. che solo croste a pranzo e a cena Apparizione del messaggero a cavallo d’oggi l’oppresso oppressore sarà. Che cos’è un grimaldello in confronto a una par- mi propinavan sotto i denti Contro il male, contro l’ingiusto, troppo non an- tecipazione azionaria? Che cos’è un’effrazione per inasprire la mia pena. Coro date. in una banca in confronto alla fondazione di una Li potrei proprio maledire, Ehi! Ehi! Ehi! Ehi! banca? Che cos’è l’uccisione di un uomo in con- ma oggi farlo non mi va: Ehi! Ehi! Là chi vien? Tutti fronto all’assunzione di un uomo? Concittadini, tutti i contrasti per sopire, Là chi vien? Là chi vien? (cantano accompagnati dall’organo, avanzando così io prendo commiato da voi. Grazie di essere perdono chiedo, e pure a voi. Del re il messo a cavallo verso il proscenio) venuti. Con alcuni di voi sono stato in stretti rap- Del re il messo a cavallo vien! Del male troppo non soffrir, domani porti. Che Jenny abbia potuto denunciarmi, mi I vostri grugni maledetti, A caval! A caval! nel freddo gelo tutto finirà. stupisce molto. È una chiara dimostrazione del spaccarli voglio col martello, Del re arriva il messagger! Vedete quanto è buio intorno a voi: fatto che il mondo rimane uguale a se stesso. Il su tutto il resto stendo un velo, Del re il messo a cavallo vien! in questa valle tutto è pianto ormai. concorso di alcune sfortunate circostanze mi ha e chiedo qui perdono a voi. portato alla caduta. Bene – io cado. Alto sulla sella, compare Brown come messag- Smith gero a cavallo. Illuminazione per la canzone: luce dorata. L’orga- Prego, signor Macheath. no viene illuminato. Dall’alto calano tre lampade Brown appese a una pertica e sui cartelli è scritto: Signora Peachum La regina clemente così vi ordina: Polly e Lucy, state vicine a vostro marito in que- che capitan Macheath sia rimesso in libertà. Ballata in cui macheath fa le proprie scuse a tutti sti ultimi istanti. (Giubilo generale) Contemporaneamente lo proclama Milord, con- Abbiate almeno un po’ di noi pietà, Macheath te e marchese, fratelli che al mondo poi verrete, Signore mie, qualunque cosa ci sia stata tra noi… (Giubilo) nell’ora che alla forca noi si va, ed un castel personal vi prego, sotto i baffi non ridete. Smith con l’appannaggio occorrente gli dà, Nella sventura non ci maledite, (lo conduce via) fino al terminar dei suoi felici dì. siate più miti di chi condannò: Avanti!

58 59 L’opera in breve di Daniele Spini

Londra, al principio dell’epoca della regina Vittoria, alla fiera di Soho, dove “i men- dicanti mendicano, i ladri rubano, le puttane puttaneggiano”. Si comincia con un A Prologo: un’ouverture per un’orchestrina bizzarra, in cui si mescolano e alternano fiati classici e harmonium, pianoforte e banjo, sassofoni e percussioni, violoncello e chi- tarra e via così, poi un cantastorie intona la Moritat, la ballata funebre di Mackie Messer, riassunto delle gesta di Macheath, soprannominato appunto “Mackie il coltello”, benve- stito e sfrontato capo dei banditi di strada. È il più amato degli oltre venti amatissimi pez- zi composti da Kurt Weill per L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht, rappresentata per la prima volta il 31 agosto 1928 a Berlino, al culmine dell’indimenticabile ed eroica vicenda culturale e artistica della Germania di Weimar. Ritmo, melodia, parole ci fanno capire su- bito che cosa stiamo per vedere e sentire: non ci aspetta un’opera vera e propria, magari rivisitata modernamente, né un Singspiel come Il flauto magico, e neanche un’operetta come La vedova allegra, ma qualcosa di nuovo e insieme di eterno, un apologo beffardo ed estremo che rivisitando l’Opera del mendicante messa in scena a Londra giusto due secoli prima, nel 1728, da John Gay, attraverso i vizi dei poveri vuol mostrarci quelli dei ricchi, che scardina la storia grandiosa del dramma musicale con la proposta parados- sale e parodistica di una recitazione trapunta di canzoni. Di queste e di quella possiamo anche innamorarci (com’è successo a intere generazioni, rendendo la Dreigroscheno- per uno dei prodotti più popolari del teatro e della musica del Novecento), ma sempre restando noi stessi, ricordando che si tratta di una finzione, riflettendo piuttosto che immedesimandoci nelle vicende e nei sentimenti di questi antieroi. A questo mira Brecht ricreando, con la significativa collaborazione di Elisabeth Bach- mann, che l’ha tradotto dall’inglese, il testo di Gay; a questo mira Kurt Weill, sostituendo le melodie popolari dell’originale (a suo tempo arrangiate da un musicista vero, Johann Christoph Pepusch) con canzoni moderne, senza paura di toccare i generi più commer- ciali, citando i balli di società, dal tango al fox-trot, come il cabaret, sapendo di scrivere per cantanti-attori e non per i divi del melodramma o del dramma musicale di Richard Wagner, dei quali, e dei cui epigoni attuali, L’opera da tre soldi vuole anzi essere dissa- crante caricatura, come già avevano fatto Gay e Pepusch nei confronti dell’opera seria italiana allora trionfante a Londra. L’impiego di linguaggi così estranei alla tradizione colta, a prima vista etichettabili come volgari, concorre a scavare un solco fra ciò che

60 61 si narra da un lato e gli spettatori, ma anche gli attori, dall’altro. Tutti sappiamo e dob- biamo sapere che niente è vero, che niente è del tutto credibile, se non una realtà cruda, La ballata degli antieroi senza buoni sentimenti e senza, appunto, eroismi, che ci è mostrata con distacco dagli di Daniele Spini interpreti stessi, in un percorso didattico che non è meno tale per il solo fatto di essere anche divertente. Perché tale lo rendono sia il testo di Brecht, redatto con efficacia e ironia senza pari, sia le canzoni di Weill, che proprio perché è compositore di solidissima preparazione classica può permettersi queste incursioni in generi musicali finora non ammessi nelle stanze più elevate dell’arte. E sono melodie e ritmi un po’ ribaldi ma anche irresistibilmente affascinanti: fino al punto da piacere all’ascoltatore e diventare oggetto di consumo e di culto perfino al di là dei desideri degli autori… Così lungo tre atti si dipana il racconto: nel suo antro Jonathan Jeremiah Peachum, capo della banda dei mendicanti, che gli debbono obbedienza e metà dei profitti, mal- tratta uno dei suoi protetti (o vittime), in una sorta di allegoria dello sfruttamento ca- pitalistico. Poi, insieme con la signora Peachum, passa agli affari di famiglia: sua figlia Polly non è rientrata per la notte. Certo è stata con Macheath; ma il padre-padrone saprà metter termine a questa storia e far fuori l’odiato Macheath. Intanto in una stalla abban- donata Mackie Messer si prepara a sposare Polly, dopo che i ladri della sua banda gli ondra, 29 gennaio 1728: dopo i fasti di un Seicento concluso grandiosamente dai hanno procurato vettovaglie e mobilia. Si festeggia, e le canzoni si susseguono: c’è anche capolavori di Henry Purcell, il melodramma in lingua inglese se la vede male. Lo Tiger Brown, il capo della polizia, che intona insieme con il suo vecchio amico Mackie la Lha quasi del tutto travolto il dilagare dell’opera italiana di cui è gran profeta un Canzone dei cannoni. Di nuovo nell’antro di Peachum: Polly annuncia trionfante ai geni- tedesco naturalizzato britannico, Georg Friedrich Händel (anzi, George Frederick Han- tori di aver sposato Mackie, raddoppiando in loro il desiderio di vendetta. Ed è il Primo del, come lo chiamano i suoi nuovi connazionali), che da anni impera grazie al prestigio finale da tre soldi. e alla bravura di virtuosi d’ogni sesso – o di nessun sesso, visto che le star più luccicanti Nel secondo atto Polly avverte Mackie che i due Peachum tramano il suo arresto e sono castrati – arroccato nel suo teatro, la Royal Academy of Music. Sono storie favolose la sua rovina e lo convince a fuggire. Mackie passa le consegne della ditta a Polly e va a di re ed eroi della storia antica e della mitologia classica, raccontate in italiano, lingua nascondersi in un bordello. Qui ritrova Jenny delle Spelonche, una sua ex: ma lei, com- estranea sia al compositore sia al suo pubblico, ma in tutta Europa accettata nel me- prata da Mrs Peachum, lo ha tradito, e Tiger Brown è costretto ad arrestarlo. In prigione, lodramma come il latino nella Messa (questo magari nell’Inghilterra anglicana circola Mackie riesce a far innamorare anche Lucy, la figlia di Brown, destando la gelosia di Polly. un po’ meno: il che forse spiega perché ogni tanto anche nell’opera si possa cercare di Lucy riesce a farlo fuggire, ma Peachum ricatta Tiger Brown: se Macheath riuscirà a ca- parlare nuovamente inglese), che la musica sublime di Händel affida a un canto di ric- varsela, scatenerà tutti i suoi mendicanti durante l’incoronazione della regina, e gli farà chezza ineguagliabile, impegnando spesso gli interpreti in acrobazie ai limiti dell’umano. perdere il posto. Si chiude con il Secondo finale da tre soldi. Ma ecco andare in scena, al Lincoln’s Inn Fields Theatre, The Beggar’s Opera, L’opera Terzo atto: Jenny va da Peachum chiedendo il compenso per aver tradito Macheath, del mendicante: una ballad opera, in cui la recitazione parlata si alterna a canzoni; pra- ma la signora rifiuta di pagarla. Jenny rivela allora il rifugio di Mackie: quando Brown ar- ticamente agli antipodi del melodramma italiano, anche perché la storia scritta da John riverà, deciso ad arrestarlo di nuovo, apprenderà con spavento che i mendicanti sono già Gay, un letterato esattamente coetaneo di Händel (come di Johann Sebastian Bach e pronti a scattare, e che solo Peachum potrà fermarli. Macheath è perduto: sarà arrestato Domenico Scarlatti: 1685), non parla di re ed eroi ma di ladri e prostitute, e anziché in e impiccato. Nella cella della morte Mackie spera di salvarsi corrompendo questo e quel- Arcadia o nella reggia di un imperatore romano è ambientata nei bassifondi di Londra. lo, ma né Polly né i suoi banditi riescono a raccogliere soldi sufficienti. Lo portano alla La figura di Macheath, il capo dei ladri, è ispirata a quella, a modo suo popolarissima, forca: ma all’ultimo momento arriva un messaggero a cavallo, annunciando il perdono di un antieroe veramente esistito, il bandito Jack Sheppard, finito sulla forca a Tyburn. della regina e addirittura la concessione di un titolo, di un castello e di una rendita. Il Terzo Nella recitazione anziché arie virtuosistiche sono inserite sessantanove canzoni ricavate finale da tre soldi sigla questo scioglimento volutamente incredibile, parodia sarcastica dal repertorio popolare, perlopiù scozzese. Per meglio sottolineare la distanza dall’opera del lieto fine consolatorio, troppe volte appiccicato alle vicende narrate in romanzi, testi italiana, primo bersaglio della sua satira (un altro è Robert Walpole, il potentissimo Primo teatrali, e opere liriche. Lord del Tesoro, Cancelliere dello Scacchiere e Leader della Camera dei comuni), John In oltre ottant’anni di vita l’Opera da tre soldi ha conosciuto migliaia di allestimenti e di Gay avrebbe voluto che gli attori cantassero senza alcuna forma di accompagnamento: rivisitazioni, e ha girato il mondo tradotta in tutte le lingue possibili, conquistandosi simpa- ma il prudente impresario John Rich ha imposto una scelta meno pauperistica e provo- tia perenne da parte dei pubblici più diversi, compresi quelli meno disposti a raccogliere il catoria, e ha chiesto a un altro tedesco trapiantato a Londra, Johann Christoph Pepusch, messaggio politico e morale che Brecht e Weill avevano inteso comunicare. E che però di di arrangiare in qualche modo una partitura e premettervi un’ouverture orchestrale alla questa creatura straordinaria resta parte integrante, facendone anche il documento stra- francese. Il successo sarà enorme, con moltissime repliche, tanto da far dire a un periodi- ordinario di una cultura e di un’epoca drammatiche e animate come poche altre. co londinese che grazie alla Beggar’s Opera Rich sarà “very Gay”, molto felice, e Gay “very

62 63 Rich”, molto ricco. Rich in particolare, oltre che felice ci diventerà pure lui così ricco da legame con le poetiche romantiche. Come Brecht anche Weill è di sinistra, e irresistibil- mettersi a costruire un altro teatro, nientemeno che il Covent Garden. Ancora venti giorni mente attratto dal teatro come da certi aspetti della musica cosiddetta leggera. dopo la prima, la stessa testata noterà con soddisfazione come la Beggar’s Opera con- Un bel giorno si vede proporre da un festival di musica da camera di Baden-Baden la tinui a essere rappresentata con consenso generale, “per la grande Mortificazione degli commissione per un’opera da camera: ha altri impegni, e vorrebbe rifiutare; ma gli capi- Esecutori e Ammiratori dell’Opera Straniera a Haymarket”, e chi vuol capire capisca. Non tano in mano le Hauspostille, e cambia subito idea. Nasce così Mahagonny: non è ancora mancherà naturalmente qualche voce contraria: specialmente per le implicazioni sociali la più ampia e oggi notissima Ascesa e caduta della città di Mahagonny, che Brecht e Weill della satira, che metteva in risalto la sostanziale impunità dei ricchi per colpe che invece elaboreranno più tardi, ma un Songspiel, un ibrido fra il vecchio genere del Singspiel, con gli umili scontavano duramente. Nei due secoli successivi il ricordo dell’Opera del men- i pezzi musicali separati dalla recitazione parlata, dapprima leggero e poi reso sublime dicante resterà ben , con periodiche riprese in sempre nuovi adattamenti musicali, dal Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart e dal Fidelio di Ludwig van Beethoven, anche perché, tranne che per l’ouverture, la partitura di Pepusch andrà perduta, e delle e il song, la canzone moderna americana, che satireggia, e con le scelte musicali non sessantanove canzoni rimarranno soltanto le melodie. meno che con i testi, l’avidità filistea del piccolo borghese, usando l’America come me- tafora della Germania moderna. È la prima collaborazione di un duo creativo destinato Marzo 1927: nella Berlino straordinaria dei tardi anni Venti, scena di una vita culturale a gloria imperitura: Weill utilizza nella sua partitura anche qualche melodia di Brecht, e artistica animata e trasgressiva quale la Germania non aveva mai visto, si incontrano quasi subentrandogli in maniera più ampia e professionalmente solida nell’impegno mu- per la prima volta due giovani di belle speranze. sicale che tende ad ampliare in canzoni le sue poesie. Un incontro di parola e suono che Il più anziano, classe 1898, viene da Augusta: si chiama Bertold Brecht ma per il mo- potrebbe ricordare Richard Wagner, ma, ancora una volta, alla rovescia, senza ambizio- mento si firma abbreviando il nome in Bert. Il mondo lo ammirerà e lo ricorderà come ni alla grandezza esteriore e alla narcosi estetica del lettore-spettatore-ascoltatore. Alla Bertolt, con la “t” finale. Ha cominciato come poeta: irregolare, aggressivo, spesso bef- prima, il 17 luglio 1927, partecipa una cantante-attrice genialmente in bilico fra teatro fardo fin dagli esordi. Gli interessa anche la musica, e ha scritto qualche melodia per classico e cabaret, Lotte Lenya, che da un anno è la moglie di Weill. I frutti successivi della i suoi testi, ma non certo nella tradizione del Lied romantico: se li canta in serate fra collaborazione fra Brecht e Weill saranno Morte nella foresta, una cantata da camera su amici accompagnandosi con la chitarra. Ha anche frequentato un cabarettista geniale un’altra delle Hauspostille, ma soprattutto Die Dreigroschenoper, L’opera da tre soldi, che e irriverente più d’ogni altro, Karl Valentin. Presto lo ha preso la febbre del teatro, e ha svilupperà in forma più completa e significativa le premesse di questa primaMahagonny . cominciato a scrivere drammi e commedie. Non per questo smette di scriver poesie: giusto in questo 1927 ha pubblicato una raccolta intitolata provocatoriamente Hauspo- Avvicinandosi il bicentenario della Beggar’s Opera, Brecht riprende il vecchio testo di stille, qualcosa come Devozioni domestiche, una sorta di breviario alla rovescia, in cui la John Gay con l’intenzione di metterne in risalto e svilupparne in termini attuali, dunque riflessione quotidiana non è richiesta di esercitarsi sui dogmi della fede ma di espander- antiborghesi, tutta la carica di contestazione sociale. Punto di partenza è la traduzione si in reazione critica a un sociale presentato sotto forma di apologo. “Qui la letteratura tedesca di Elisabeth Hauptmann, che ha già collaborato con lui per i Mahagonny Songs, raggiunge il grado di disumanità visto da Marx nel proletariato, e al tempo stesso quel e come allora si tratta ben più che di una semplice collaborazione. La storia di Macheath, non esserci via d’uscita che gli dà speranza. La maggior parte delle poesie parla di deca- ribattezzato qui Mackie Messer, “Mackie Coltello”, benvestito e sfrontato capo dei banditi denza, e la poesia segue fino in fondo una società che a fondo sta andando. La bellezza di strada, è spostata dalla Londra di Giorgio II a quella ottocentesca della regina Vittoria, va a stabilirsi fra i relitti, gli stracci diventano una prelibatezza. Il sublime si rotola nella la cui incoronazione fa da sfondo al racconto, che è poi anche la Londra di Charles Di- polvere, la mancanza di senso è accolta come una liberazione. Il poeta non solidarizza ckens. La storia d’amore di Mackie con Molly Peachum, ostacolata dai genitori di lei, non più neanche con se stesso. Risus mortis. Ma fiacco non lo è davvero”, dirà più tardi Brecht è certo quella di Romeo e Giulietta: se Peachum, figura sordida come i mendicanti di cui di queste sue poesie: “didattiche”, come didattico vuol essere il suo teatro. Perché l’al- è il capo, e una moglie degna di lui, ordiscono intrighi e trappole per far fuori il genero non tra grande passione di Brecht è la politica: anche qui scelte estreme, con la rivoluzione desiderato, Mackie non ne esce certo come un angioletto, viste anche le sue tresche con spartachista fiancheggiata nell’immediato dopoguerra, e poi lo studio e l’assimilazione Jenny delle Spelonche, prostituta e sua ex, e la disinvolta seduzione di Lucy, figlia di un del pensiero di Karl Marx. Una delle cinque “Lezioni” in cui si articolano le Hauspostille si capo della polizia connivente a sua volta con i ladri di Macheath: né troppo più poetico, intitola Mahagonny-Gesänge, Canti di Mahagonny. nella sua ostentata incredibilità, sarà il lieto fine che vedrà Mackie sfuggire all’ultimo L’altro è nato nel 1900 a Dessau: si chiama Kurt Weill, è ebreo, e fa il musicista. Suo momento all’impiccagione. Ancora una volta il testo si articola in recitazione parlata e padre era cantore in sinagoga; il piccolo Kurt ha seguito studi severi, con grandi maestri canzoni: le canzoni di Kurt Weill, che anche qui le definisce proprio songs, in inglese, con e a Berlino è stato allievo di Ferruccio Busoni, un classicista austero, ma più amico dell’i- chiara allusione alla canzone moderna americana sulla linea così felicemente sperimen- ronia che non dello psicologismo romantico. Così molte delle prime prove di Weill come tata in Mahagonny. I testi di queste, spesso elaborati da Elisabeth Hauptmann (il lavoro compositore andranno in direzione di una manipolazione sarcastica di stili e linguaggi: con Brecht si svolge per qualche tempo in Riviera, dove poi li raggiunge anche Weill), non cercherà di essere un emulo di Richard Strauss, insomma. Compositore moderno, a volte fanno riferimento anche a modelli illustri: Rudyard Kipling, per il Kanonensong guarda ad Arnold Schönberg e all’Espressionismo ma anche a Igor Stravinskij, che ha già (Canzone dei cannoni) e soprattutto François Villon, quattrocentesco poeta maledetto imboccato la strada di un neoclassicismo ironico e corrosivo, primeggiando fra i musici- ante litteram, scampato alla forca come il protagonista della Dreigroschenoper, di cui è sti che nel dopoguerra hanno mollato gli ormeggi e abbandonato definitivamente ogni qui parafrasato più di un testo. Il titolo definitivo, dopo che Brecht ha esitato fra diverse

64 65 possibilità, lo suggerisce da un altro scrittore di genio, Lion Feuchtwanger. Il sottotitolo dolorosi e graffianti di tanti orrori liberati nella pittura “seria”, da cavalletto. Il cabaret, le definisce Die Dreigroschenoper come “Eine Stück mit Musik”, un dramma, o azione, o danze di società, dal tango al fox-trot, la canzone vera e propria: tutto l’arsenale di detriti pièce con musica, ricavato dall’originale inglese di John Gay tradotto da Elisabeth Haupt- di vissuto sperimentato in Mahagonny – esteso anche a citazioni colte ironiche proprio mann nella “rielaborazione tedesca di Bert Brecht“. La satira è anzitutto sociale, e ripren- perché decontestualizzate, compresa una reminiscenza dell’ouverture di Pepusch nel de alcuni temi del testo di Gay per modularli verso l’attualità: esibire le colpe degli umili Corale mattutino di Peachum – torna ad ampliare il parlato in una dimensione ancor più per meglio esporre i vizi dei ricchi (della borghesia, ormai). Le colpe piccole o enormi di paradossale, fino a conseguire una sua epicità, bislacca e ironizzante quanto si vuole ma ladri e prostitute sono metafora di una colpa sociale ancora più vasta, marxianamente tale da collocare anche musicalmente lo spettacolo in una sorta di luogo “terzo” rispetto identificata con lo sfruttamento capitalistico. La satira è anche artistica, naturalmen- a noi spettatori, da una parte, e ai personaggi dell’azione dall’altra. Alle spalle della Drei- te. Illusionismi e adescamenti sono evitati con cura: lo spettatore non deve identificarsi groschenoper c’è, certo, anche l’operetta: ma per Weill davvero negli anni Venti non è più emotivamente con le storie che vede svolgersi in palcoscenico, ma al contrario guardarle tempo di valzer, se non per farne balenare qualche fantasma più inquietante che non per dir così da fuori, valutandole per quel che sono e per quel che significano: ed è la cate- serenamente svagato all’uso viennese d’anteguerra, come nella Canzone di Salomone goria brechtiana per elezione, lo “straniamento”. I personaggi non esitano a rivolgersi agli di Jenny. “Non preparate i fazzoletti”, sembrano dirci Brecht e Weill: “le lagrime che noi spettatori per spiegar loro che cosa stia accadendo, abbattendo quella “quarta parete” versiam son false”: l’esatto contrario della poetica naturalista. che a Brecht sembra una condanna storica del teatro tradizionale, e togliendo maestà e Ovviamente le voci non sono quelle dei divi dell’opera, o dei tenori eroici di Wagner, ma mistero a un’azione che non esita a identificare nello stesso modo dissacrante anche for- quelle di cantanti-attori da cabaret. L’orchestra ideata da Weill non è da meno, e schiera me e funzioni, con un Primo, un Secondo e un Terzo finale da tre soldi. In continuità con le nove esecutori per ventuno strumenti: sax contralto (anche flauto, clarinetto e sax ba- idee di Brecht la realizzazione di Weill opera una dissacrazione irriverente, quasi violenta, ritono), sax tenore (anche soprano, fagotto e clarinetto basso), due trombe, trombone dell’opera romantica e soprattutto del dramma musicale di Wagner. A perpetrarla non (anche contrabbasso), banjo (anche violoncello, chitarra, chitarra hawaiana, bandoneon è la cifra ironica ma pur sempre stilizzatissima di un Neoclassicismo consapevole della e mandolino), timpano, percussioni, harmonium (anche celesta e pianoforte). Una distri- storia, come in Stravinskij, ma il ricorso a materiali stilistici altrettanto ignobili quanto buzione che da sola indica direzioni assai diverse da quelle abituali della musica seria: i loschi personaggi di cui si raccontano le storie. La via in fondo l’aveva aperta all’alba non solo e non tanto per la scelta degli strumenti, anche se il bandoneon appartiene del secolo un altro ebreo, Gustav Mahler: Weill la prosegue in una declinazione minore alla cultura argentina del tango, non certo a quella del classicismo viennese, quanto per dell’Espressionismo, in qualche modo analoga a quella esplosa in campo visivo con la l’idea stessa di far suonare a uno stesso musicista contrabbasso e trombone, o violon- figuratività caricaturale di Georg Grosz, il cui il senso del comico ottiene effetti non meno cello e banjo, del tutto improponibile in un’orchestra sinfonica regolarmente costituita. Questo nelle intenzioni di Weill: poi la pratica spesso e volentieri modifica organico e distribuzione, così come taglia o sposta o integra con altri di diversa provenienza i ven- tiquattro pezzi che compongono la partitura, a volte assegnando una canzone a un per- sonaggio diverso. Ma L’opera da tre soldi non è né vuol essere un nuovo Tristano e Isotta, intoccabile nella sua augusta sublimità, e come tutto ciò che ha a che fare anzitutto con il teatro e con la sua vita perennemente rinnovata e adeguata nasce e resta sostanzial- mente un’opera aperta.

Così è sempre successo, fin da prima che L’opera da tre soldi andasse in scena: poi- ché al culmine di un periodo di prove abbastanza tempestoso, e segnato da ritiri e rientri di più di un interprete (se ne andò sbattendo la porta anche Peter Lorre, che avrebbe dovuto impersonare Peachum, e che di lì a poco sarebbe diventato celeberrimo come protagonista di M - Il mostro di Düsseldorf, primo film sonoro del grande Fritz Lang), Ha- rald Paulsen, che sosteneva la parte di Macheath, giudicando che il suo personaggio non fosse sufficientemente posto in risalto, chiese agli autori di sottolinearlo meglio. Nacque così, in fondo per caso, il pezzo indimenticabile destinato a rimanere il più popolare fra tutti quelli creati da Brecht e Weill e quasi il simbolo della loro collaborazione, la Moritat, la ballata funebre di Mackie Messer: intonata da un Cantastorie (in molti allestimenti però la canta Mackie) alla fiera di Soho, dove “i mendicanti mendicano, i ladri rubano, le puttane puttaneggiano”, in un breve prologo al primo atto vero e proprio, subito dopo l’ouverture aguzza e parodistica nelle sue allusioni alla musica colta. Così il personaggio di Jenny delle Spelonche trovò un rilievo particolare per dare spazio all’interprete, che era la moglie di Weill, ma che rimase famosa più di tutti gli altri, perché era Lotte Lenya,

66 67 da allora ugualmente simbolo di quella vicenda, fino al punto di interpretare anche la Moritat, come testimonia un’incisione discografica memoranda. Splendono di lustrini Si arrivò comunque alla prima, il 31 agosto 1928 al Theater am Schiffbauerdamm. Oltre a Harald Paulsen e Lotte Lenya (il cui nome però non figurava in locandina) fra la svergognata Jenny gli interpreti principali c’erano Roma Bahn (Polly), Erich Ponto (Peachum), Rosa Valetti (Signora Peachum), Kurt Gerron (Tiger Brown), Kate Kühn (Jenny). La regia era firmata da Erich Engel, che peraltro da ultimo si era ritirato, costringendo Brecht a terminare il e la pudica Polly suo lavoro, le scene da Caspar Neher, altro collaboratore di lungo corso di Bertolt Brecht. di Enrico Groppali Theo Mackeben dirigeva la Ruth Lewis Band. Successo dapprima modesto, ma presto in crescita tumultuosa, arrivando a quattrocento repliche in due anni. Tradotta in diciotto lingue, in poco tempo l’Opera da tre soldi ebbe centinaia di allestimenti, migliaia di repli- che e moltissimi adattamenti, fra i quali merita di esser citata almeno la Kleine Dreigro- schenmusik, la Piccola musica da tre soldi, una suite strumentale ricavata da Weill stesso e diretta nel 1929 da Otto Klemperer, che ne lasciò anche due incisioni in disco a dir poco emozionanti. Una fortuna straripante, più forte persino della tempesta storica che pochi anni dopo travolse Brecht, Weill e il loro mondo. Prima che il nazismo prendesse il potere i due dioscuri produssero molti altri testi, teatrali o da concerto, fra i quali Happy end i sono opere immortali di cui basta citare il titolo per essere edotti del loro conte- nel 1929 e nel 1930 la seconda e definitiva Mahagonny e Colui che dice di sì. Poi l’intesa nuto al di là degli antecedenti che han dato loro vita. Basti per tutte il verdiano Ri- cominciò a incrinarsi, anche perché Weill esitava a seguire Brecht su una strada sempre Cgoletto, di cui i profani continuano ad ignorare l’ascendenza letteraria di monsieur più decisamente politica (“Non me la sento di mettere in musica il Manifesto del Partito Victor Hugo e dell’inequivocabile Il re si diverte, sostantivo sotto il quale si nasconde quel comunista”, confidò una volta a Lotte). Già costretti all’esilio, si ritrovarono nel 1933 a Pa- libertino di Gualtier Maldé alias Duca di Mantova alle origini del sacrificio di Gilda. Ma rigi, per I sette peccati capitali, poi traversarono entrambi l’Atlantico per stabilirsi in Ame- ce ne sono altre come L’opera da tre soldi, frutto congiunto di un librettista di grido di rica. Dopo la guerra Brecht tornò in Germania, e si stabilì a Berlino Est, dando vita con il nome Bertolt Brecht e di un musicista smaliziato e suadente chiamato Kurt Weill, di cui Berliner Ensemble a una nuova epopea del teatro moderno, fino alla sua scomparsa nel molti, se non tutti, conoscono la filiazione diretta dall’Opera del mendicante scritta da Mr. 1956. Così Elisabeth Hauptmann, che aveva sposato un altro compositore impegnato a John Gay nel 1728, e cioè esattamente due secoli prima dello spregiudicato adattamento sinistra, Paul Dessau. Anche gli altri protagonisti della prima del 1928 seguirono chi l’una novecentesco che tuttora ci manda in visibilio. Ma di cui si parla poco quasi fosse un di- chi l’altra delle diverse strade della diaspora intellettuale causata dalla Seconda guerra sonore per Brecht-Weill aver messo le mani su un classico figlio delle gelide sponde della mondiale: Kurt Gerron, il primo interprete di Tiger Brown e di Moritat morì nel Lager di superba Albione. Ma ora per fortuna, grazie a Luca De Fusco regista dell’edizione che Theresienstadt. Rosa Valetti andò stabilirsi in Israele. Harald Paulsen, Roma Bahn, Erich in queste righe andiamo ad ossequiare, ogni addebito rientra nel suo guscio o, pardon, Ponto e Theo Mackeben invece servirono il regime in film e spettacoli di propaganda, nell’alveo originario. Dopo Strehler, che per ben quattro volte la mise in scena (l’ultima ma come molti altri sopravvissero alla sua caduta riciclandosi comodamente nella poco replicante dell’edizione originale fu la versione francese dove si udì persino la voce di esigente rinascita della Germania federale. Kurt Weill rimase negli States, godendosi una Brecht spuntar feroce dalle tenebre peggio dell’ammonimento finale del Commendatore fortunata seconda vita artistica a Broadway, fino a una morte davvero immatura, nel nell’opera di Mozart), vedemmo Bob Wilson al Berliner precipitar l’azione nelle secche 1950. Lotte Lenya rimase con lui, e ne tenne poi vivo il culto, sopravvivendo fino al 1981 di un puzzle irto di sbarre trasversali che obbligavano i bravissimi interpreti ad agitarsi sempre nella luce riflessa di quel passato favoloso: anche se la notorietà più vasta le come mosche imprigionate in diaboliche tele di ragno. E prima ancora, tra un Tato Russo venne da tutt’altra parte, nel 1960, quando interpretò grandiosamente la terribile Rosa e un Paolo Rossi, fu la volta di un delizioso scherzo di Carriglio che giocò tutte le sue carte Klebb in uno dei grandi film di 007, Dalla Russia con amore. ambientando la saga di Mackie Messer, bandito gentiluomo quant’altri mai, nella colori- In Gran Bretagna il successo travolgente della Dreigroschenoper non fece impallidire tissima Vucciria palermitana, tra i banchi trasudanti sanguigna carne di porco e le ban- il ricordo della Beggar’s Opera, che continuò a conoscere rivisitazioni importanti, fra le carelle grondanti pesce fritto, tra i soprassalti di Polly, ragazza innamorata dell’amore, e quali quella che vide Benjamin Britten nel 1948 rinfrescare le antiche canzoni con una il mesto contraltare di Jenny carcerata, come una fanciulla vittima della perfida strega veste musicale assai preziosa. Ma per tutto il resto del mondo quella storia resta legata del sesso, tra le pareti del bordello da cui non uscirà più. Ora invece l’Opera di De Fusco si inscindibilmente alla rilettura sarcastica di Bertolt Brecht ed Elisabeth Hauptmann. E trasferisce nell’immaginario bohémien di uno spazio neutro dove il bianco luttuoso delle forse ancor più ai songs dolceamari di Weill, nei quali risuona comunque, più o meno ce- regine domina incontrastato tra i colori di fondo della scena. A tratti spruzzata di grigio, lata, una malinconia che li nobilita anche più dell’intento didascalico e predicatorio che li come la piuma di un gabbiano, e a tratti tinta in vago nerofumo, come il viso infantile dei aveva motivati, e che li ha resi fra i monumenti musicali più popolari e amati del Novecen- monellacci fermati da Vincenzo Gemito nell’implacabile colata dei suoi ori. Brillano qua e to: a cominciare da quella Moritat che ci era finita dentro quasi per caso. là, tra luci suadenti come baci capaci di mutarsi per incanto in brucianti sferzate, scritte e disegni pubblicitari in stile futurista che ammiccano a pericolose predilezioni feticiste

68 69 (ricordate le calzature femminili di cui fa incetta Buñuel nel Diario di una cameriera?) po- aplomb dall’aulica navata della chiesa ai séparé profumati all’essenza di rose di certi edi- ste ad hoc a ricordarci che l’antro di Peachum, il re dei mendicanti, è una serra per palati fici dalle finestre ermeticamente chiuse? Il Peachum di De Fusco non è certo un malfat- raffinati cultori di eccentrici piaceri. Siamo insomma, se vogliam proprio rifarci alla sto- tore ma un onesto commerciante di carne umana. Che mescola l’acqua come un vinaio riografia del ricordo, dalle parti di un maestro come Pabst. A suo tempo ingiustamente momentaneamente sprovvisto di spumante con ciò che ha a portata di mano per non vilipeso, nell’anno di grazia 1931, quando fissò nel lucido fotogramma di un bianco e nero deludere le oneste aspettative del cliente. Avendo a che fare col sentimento più ambiguo dove il male era riservato al lucore abbacinante delle ghette di Mackie Messer mentre che esista, quello della lacrimuccia che spunta in fondo agli occhi del privilegiato quan- il bene, guarda caso, civettava col nero affondando nei cimiteriali bagliori della notte. do scorge il mendico tendergli implorante la manina, Peachum da artigiano consumato Un’estetica scelta a priori per funzionare da implicito messaggio cifrato, se non addirit- arruola la sua armata di nullatenenti decorandoli di amputazioni degne dei carnefici che tura come attacco sornione alla borghesia, sempre abbagliata dal sapore trasgressivo hanno imperversato alla Bastiglia prima che la Rivoluzione ne abbattesse le mura. Il suo del bordello confortato dall’aura insolente del delitto. Anche se, come è noto, qui non scopo è quello di tramutare la visione che ogni uomo ha del mondo in cui si muove nel si tratta mai di condannare a morte – se non per suscitar qualche lacrimuccia prima gran teatro parallelo dell’immaginario. Dove ciò che conta non è la verità della carne viva dell’assoluzione finale del colpevole – ma semmai di ammiccare tra i bordi del fazzoletto che si muove sotto l’uniforme del cencio ma l’ombra che la spoglia dell’individuo, rivesti- alla tentazione di trasgredire. to a dovere della casacca della miseria, proietta sull’avventore che ne giudica il degrado. Che differenza c’è in fondo tra l’antro di Peachum, tranquillo imbonitore di stampelle Ciò che conta non è l’inoppugnabile documento ma il riflesso suscitato ad arte per far per mendichi che camminano benissimo e di agghiaccianti protesi che paiono sbucare scucire la moneta al cliente. Morte, malattia e paura del contagio fanno parte di un alle- dall’arsenale proibito del dottor Frankenstein, e le tremende gesta del nostro bandito stimento che culmina nello spettacolo, il prodotto da consumare in silenzio dopo l’esbor- gentiluomo che la scena ci nega e di cui appuriamo la paternità solo dal canto lancinante so al botteghino dell’incanto. Qui nello spettacolo adombrato, se mai ce ne fosse ancora di Jenny? Lo spettacolo di cui parliamo è esplicito in proposito: l’attrezzeria è quasi la bisogno, nell’irsuta parrucca inalberata dalla signora Peachum. Fatta apposta per con- stessa. E si riflette sinistra e prepotente nella vistosa truccatura dei volti come nelle ela- ferirle l’aspetto di una vecchia Eva scacciata da secoli dal Paradiso Terrestre, compagna borate parrucche che sfoggiano con sussiego sia il pater familias che la mater dolorosa perfetta di un Adamo imprenditore che sull’umanità vestita di stracci ha fondato il suo di Polly, ingenua sì ma fino a un certo punto. Siamo proprio sicuri che il signor Peachum impero. In altri termini la signora Peachum, senza mai essere sfiorata dal beneficio del non obbedisca alle leggi implacabili della caricatura sulfurea, quella per intenderci che dubbio, si è mutata col tempo in una di quelle maîtresse che considerano la prostituzione animava il segno indelebile di Grosz quando, fingendo di additare i vizi del proletariato, benefica a patto non coinvolga mai le sue figlie. Con l’avvertenza, mai ripetuta abbastan- in rea­ltà mordeva a sangue l’habitus del ricco borghese, che transitava col medesimo za, che il mondo di Brecht-Weill, da sempre a casa nostra ritenuto un simbolico atto d’ac- cusa contro l’orrenda ingerenza borghese nel mercato della carne umana, è in realtà solo il lucido spaccato di qualsiasi status di cose vigente in qualsiasi stato dell’universo mon- do. Esattamente come in pieno diciottesimo secolo aveva proclamato ad oltranza John Gay e dopo di lui, nel più vicino 1953, un cineasta della tempra di Peter Brook. Che in quel capolavoro tuttora inspiegabilmente ignorato persino dai più accesi dei cinefili, che da noi, ahimè, va sotto il nome del Masnadiero, ci presentava l’aitante Laurence Olivier nelle vesti del libertino Mackie Messer. Perfetto nell’agitar la spada nelle sfide, abilissimo nel lanciarla di prepotenza nei duelli, capace di ritagliare sul petto dell’avversario arabeschi più squisiti del pennello di Beardsley. Sempre nel nome di quell’Opera del mendicante, antesignana quant’altra mai della premiata “Opera” del signor Bertolt Brecht.

70 71 La messinscena di Luca De Fusco

opera da tre soldi è un capolavoro assoluto del teatro del Novecento, un miraco- lo nato quasi per caso da un’esplosione in quel formidabile “laboratorio” che era L’il rapporto tra Brecht e Weill. A mio avviso i due mai più hanno raggiunto risultati analoghi a questo esperimento composto a quattro mani. Com’è noto, il successo alla prima fu talmente inaspettato che gli autori avevano preso altri impegni, sicuri dell’in- successo. Invece, questa commistione inedita tra prosa e canzoni, in cui la parte più viva resta la seconda, questa parodia dell’operetta, che ne risulta essere in realtà una geniale reinven- zione, funziona ancora. Ho indugiato molto a metterla in scena, aspettando il cast giusto e credo di averlo trovato nella formidabile compagnia capitanata da Massimo Ranieri, un attore talmente adatto, con la sua fisicità, con le sue doti canore, con il suo fascino spac- cone, da chiedersi come mai non abbia già interpretato altre volte questo ruolo. Accanto a lui una Jenny d’eccezione come Lina Sastri e un cast di assoluto rilievo. Ci sono versioni dell’Opera da tre soldi che volutamente presentano in forma ruvida e sciatta la parte musicale, pensando più alla seconda parte del titolo, “da tre soldi”, che alla prima, “Opera”. Avendo un cast con grandi qualità canore e potendo disporre di gran- di orchestre e di prestigiosi Teatri musicali, ho scelto di rileggere la storia di Mackie, Polly, Jenny e Peachum come un musical contemporaneo, ambientato tra rifiuti tecnologici e basato sullo straordinario apporto di un grande videoartista divenuto scenografo, come Fabrizio Plessi, che introduce l’immaginario televisivo in questo grande gioco. Credo infatti che la parte più politica del testo sia ormai talmente penetrata nella so- cietà da aver perso il carattere della novità. Il concetto che sia più criminale fondare una banca che rapinarla è diventato talmente proverbiale da essere entrato nel linguaggio giornalistico. L’affermazione, invece, che un mendicante finto sia più commovente di uno vero ci fa ancora oggi ripensare il nostro mondo televisivo, popolato più di personaggi che di persone, più di maschere che di volti e ci fa meglio capire lo spirito di un’opera non psicologica in cui i personaggi passano da uno stato d’animo all’altro in un attimo, senza logica, come le maschere della commedia dell’arte. O come gli odierni “mostri” televisivi. Ecco perché “facciamo finta” di ambientare lo spettacolo nell’immediato dopoguerra, come in un film in bianco e nero, e poi “gettiamo la maschera” nel finale entrando a pieno titolo nel gioco dell’immaginario televisivo tanto da trasformare il messaggero sul caval-

73 lo bianco in… Non voglio rovinare l’effetto sorpresa e mi fermo qui. Un’Opera da tre soldi postmoderna, quindi? La traduzione Forse, ma soprattutto una messinscena che tenta di far godere il testo e la partitura al di Paola Capriolo pubblico il più possibile. Gli autori credevano di aver confezionato una pietra, scoprirono poi di aver fatto un fiore. Sullo sfondo resta Napoli. Non perché la facciata di Plessi richiami quella dell’Albergo dei Poveri o perché lo spettacolo contenga alcune piccole citazioni partenopee, ma per- ché la natura stessa del recitar cantando di Brecht e Weill si incontra, si scontra, si me- scola con un’altra tradizione analoga, quella degli attori napoletani che portano questa doppia natura nel loro dna.

a circa vent’anni affianco alla mia attività di scrittrice quella di traduttrice di opere letterarie: da Goethe a Thomas Mann, da Kafka a Kleist, del quale ho affrontato Dtra l’altro la Pentesilea, un testo teatrale grandissimo, ma poco rappresentato e forse poco rappresentabile, proprio per la densità della scrittura poetica. L’opera da tre soldi costituisce in un certo senso il caso opposto: qui tutto è teatro allo stato puro, ogni parola è pensata con istinto infallibile in funzione della scena, sulla quale soltanto è in grado di sprigionare pienamente il suo potenziale espressivo. Alla scena è dunque obbligato a pensare anche il traduttore, tenendo sempre presente che non sta lavorando a un testo destinato alla lettura, ma a un copione che dovrà prendere vita sulle labbra degli attori, nei loro gesti, nella mimica del corpo e del viso. Non semplice parola, insomma, ma parola incarnata; e questa prospettiva cambia completamente le cose. Se normalmente mi sforzo di rispettare da un lato il testo originale, di cui devo rendere il significato e lo stile, e dall’altro le particolarità espressive della mia lingua, qui a questi due vincoli di fedeltà, già non sempre facili da conciliare, se ne aggiunge un terzo: la fedeltà al teatro; ed è il più importante, quello decisivo per la riuscita del lavoro. Così la fatica solitaria di chi traduce a tavolino si trasforma (si è trasformata) in un fitto e affascinante confronto con il regista, con gli attori, con quanti, prova dopo prova, vanno elaborando quell’altra, complementare “traduzione” in cui consiste la messa in scena. Ma L’opera da tre soldi non è soltanto teatro; è teatro musicale, e le parti cantate vi svolgono un ruolo importantissimo. Il che significa, per lo sventurato traduttore, do- ver rendere in italiano i testi delle canzoni adeguandoli con esattezza matematica alla partitura (e siamo al quarto vincolo di fedeltà, soggetto all’attenta verifica del direttore d’orchestra). Una sillaba, una nota: di qui non si scappa. E gli accenti devono essere quelli giusti, e i suoni “rotondi”, e i versi cantabili. Da appassionata, ma del tutto profana in campo musicale, difficilmente sarei venuta a capo di una simile impresa senza l’affettuosa collaborazione di Michele Porzio, che per settimane ha provato e riprovato con me quelle parti al pianoforte aiutandomi a raggiun- gere un risultato corretto e, spero, efficace.

74 75 La partitura di Francesco Lanzillotta

azz, musica di intrattenimento, opera lirica, musica sacra, canzoni, ballate, tutto que- sto e molto altro è L’opera da tre soldi. Come affrontare una partitura così variegata? JE ancora, come impostare il lavoro con attori-cantanti? Sono le prime domande che mi sono posto appena è iniziato questo affascinante progetto. Le differenze con la messa in scena di un’opera lirica ci sono, ma non così grandi. Cambia soprattutto l’approccio iniziale, con i protagonisti prima di tutto, attori con ottime capacità vocali con cui ho lavorato sin dallo studio dei singoli brani, per arrivare in seguito alle classiche prove mu- sicali. Cambia il lavoro sulla partitura, alla quale sono stati aggiunti dei piccoli inserti fun- zionali alla scena, lasciando ovviamente invariata la musica di Kurt Weill. In fondo però il discorso squisitamente musicale non cambia, l’attenzione allo stile, la ricerca del giusto fraseggio, l’espressività vocale e strumentale, sono tratti comuni al teatro musicale, che sia lirica o no, il fine ultimo è lo stesso. Affrontare L’opera da tre soldi significa questo, elasticità, conoscenza stilistica e un’i- dea musicale ben definita, senza dimenticarsi mai, come in qualsiasi produzione, la cosa più importante: divertirsi.

76 77 La Fondazione persegue Dal 2007 la Fondazione Teatro di Tradizione Dante Alighieri finalità di solidarietà sociale, dedica una parte importante Fondazione contribuisce alla salvaguardia delle proprie risorse Ravenna Stagione d’Opera e Danza ed allo sviluppo ai progetti strategici, Manifestazioni 2011-2012 del patrimonio artistico che esprimono l’attenzione e culturale, ed al sostegno a questioni significative della ricerca scientifica e rilevanti, emergenti Soci Sovrintendente attraverso la definizione nelle comunità territoriali Comune di Ravenna Antonio De Rosa Regione Emilia Romagna di propri programmi di riferimento (provincia Provincia di Ravenna Direttore artistico e progetti di intervento di Bologna e Ravenna). Camera di Commercio di Ravenna Angelo Nicastro da realizzare direttamente Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Coordinamento programmazione o con la collaborazione Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e progetti per le scuole Federica Bozzo di altri soggetti pubblici Associazione Industriali di Ravenna o privati. Confcommercio Ravenna Spazi teatrali Confesercenti Ravenna Responsabile Romano Brandolini CNA Ravenna Servizi di sala Alfonso Cacciari SETTORI RILEVANTI PROGETTI STRATEGICI Confartigianato Ravenna Cultura Parco di Classe, Ravenna Archidiocesi di Ravenna-Cervia Ufficio produzione Ricerca Scientifica Bella Fuori Fondazione Arturo Toscanini Responsabile Emilio Vita Stefania Catalano, Giuseppe Rosa e Tecnologica SeiPiù Consiglio di Amministrazione Sviluppo Locale Una città per gli Archivi Presidente Fabrizio Matteucci Marketing e comunicazione Servizi alla Persona Vicepresidente Vicario Mario Salvagiani Responsabile Fabio Ricci e Solidarietà Vicepresidente Lanfranco Gualtieri Editing e ufficio stampa Giovanni Trabalza Sistemi informativi, archivio fotografico Stefano Bondi Consiglieri Impaginazione e grafica Antonella La Rosa Ouidad Bakkali Segreteria Antonella Gambi, Ivan Merlo Gianfranco Bessi Antonio Carile Biglietteria Alberto Cassani Responsabile Daniela Calderoni Valter Fabbri Biglietteria e promozione Francesco Giangrandi Bruna Berardi, Fiorella Morelli, Paola Notturni, Natalino Gigante Maria Giulia Saporetti, Mariarosaria Valente Roberto Manzoni Maurizio Marangolo Segreteria e contrattualistica Pietro Minghetti Responsabile Lilia Lorenzi Gian Paolo Pasini Amministrazione e contabilità Cinzia Benedetti Roberto Petri Segreteria amministrazione Valentina Battelli Lorenzo Tarroni Segreteria di direzione Giorgia Orioli, Michela Vitali

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna deriva dalla Banca del Monte di Bologna e Ravenna e nasce nel 1991, a norma della Segretario generale Marcello Natali Servizi tecnici L.30/97/1990 n.218 ed in conformità al decreto del Ministero del Tesoro del 12/07/1991. Essa è la continuazione ideale del Monte Responsabile Roberto Mazzavillani di Pietà di Bologna - promosso da Padre Michele Carcano e autorizzato dal governo bolognese il 22 aprile 1473 - e del Monte di Responsabile amministrativo Capo macchinisti Enrico Ricchi Pietà di Ravenna e Bagnacavallo. Roberto Cimatti Macchinisti Matteo Gambi, Massimo Lai, Francesco Orefice, Marco Stabellini Revisori dei conti Capo elettricisti Luca Ruiba www.fondazionedelmonte.it Giovanni Nonni Elettricisti Christian Cantagalli, Uria Comandini, Mario Bacigalupo Marco Rabiti Angelo Lo Rizzo Servizi generali e sicurezza Marco De Matteis Portineria Giuseppe Benedetti, Giusi Padovano, Samantha Sassi prossimi spettacoli

Rinaldo dramma in musica in tre atti libretto di Aaron Hill e Giacomo Rossi musica di Georg Friedrich Händel direttore Ottavio Dantone regia, scene, costumi Pier Luigi Pizzi assistente alle scene Serena Rocco assistente ai costumi Lorena Marin coreografo Roberto Maria Pizzuto light designer Vincenzo Raponi

Accademia Bizantina

Coproduzione Teatro Alighieri di Ravenna, I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara venerdì 20 aprile, ore 20.30 (turno A) domenica 22, ore 15.30 (turno B)

The Parsons Dance Company The Best of Parsons Dance coreografieDavid Parsons

Round my world prima europea Hand Dance Swing Shift Caught Nascimento sabato 25 febbraio, ore 20.30 (turno A) domenica 26, ore 15.30 (turno B) Alcune poltrone ci intimidiscono.

Altre ci ispirano.

Per essere sicuri di poterti offrire una poltrona che sia per te fonte di ispirazione, sponsorizziamo numerose iniziative culturali in tutta Europa. Perché crediamo che l’arte abbia il potere di accendere l’immaginazione e unire le persone. Anche sostenendo la cultura, vogliamo essere concretamente vicini a te in ogni momento.

unicreditgroup.eu La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi.