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Andrea Sperelli

LO STATO DELL' ARTE DEI MODULI HARDWARE EURORACK RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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CONTENUTI

• Prefazione ______

• Prima parte: situazione precedente, nascita ed evoluzione dei sistemi modulari

!! Oltre il nastro magnetico !! Presupposti per lo sviluppo dei sistemi modulari !! Donald Buchla •• Buchla Music Box •• Moog e Buchla •• WWest Coast / East Coast •• System 400 !! Electronic Music Studios •• , Peter Eötvös, EMS

!! Sequencer !! Sistemi ibridi •• Piper •• Groove •• Sal Mar Construction •• Sequencer !! Ambienti digitali •• Max !! Conclusioni circa la prima parte ______

• Seconda parte: lo stato dell'arte nei moduli hardware eurorack

!! Rinascita dell’ hardware modulare !! Lo stato dell’arte dei moduli eurorack •• Strumenti di controllo •• Strumenti di controllo gestuali •• Spazializzazione quadrifonica RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Prefazione RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Sono passati circa cinquant' anni dai primi sistemi modulari, la sintesi digitale e l' elaborazione del suono in tempo reale sono pratiche oggi diffuse. Applicazioni open source come Super Collider e Pure Data distano pochi click da chiunque abbia una connessione internet e sembra che l' unico ostacolo tra noi e il desiderio di comporre musica elettronica sia il non averne affatto.

Ma se la tecnologia è stata resa più disponibile ed efficiente una cosa sembra non essere cambiata: la natura umana. Per quanto travolgente e pregnante sia stata l' evoluzione tecnologica in questi decenni, l' attività musicale si concentra ancora sull' espressione di un pensiero compositivo e questa espressione avviene ancora attraverso la scelta di uno o più strumenti.

E se questa scelta in passato poteva essere concertata in ambienti istituzionali con un realizzatore di informatica musicale, oggi la tendenza alla fusione della figura del musicista elettronico con quella del R.I.M, porta il compositore ad una costante attività di aggiornamento sullo stato dell' arte degli strumenti compositivi, per poter valutare e scegliere quelli più adatti alle sue idee musicali, e per limitare la necessità di crearne ex novo ai casi dove effettivamente non esista già nulla di simile.

Tra le finalità di questo scritto troviamo quindi quella di essere una guida, per comprendere le necessità che hanno portato allo sviluppo della logica modulare nella costruzione di strumenti hardware per la sintesi ed elaborazione del suono nel passato, ed orientare oggi il lettore all’ interno del fiorente mercato di una loro sottocategoria: i moduli in formato eurorack.

Verranno inoltre prese in considerazione le tecnologie attualmente disponibili per la creazione di ambienti musicali integrati, che permettono quindi di interfacciare i parametri dei moduli trattati con vari software tra cui Max Msp. I moduli in grado di generare suono saranno considerati funzionali a scelte compositive ed estetiche individuali.

Il lavoro si articolerà dunque in una prima parte di carattere storico, che tratterà la nascita e l’ evoluzione dei sistemi modulari. Si tratta in effetti di una lunga introduzione, utile a comprendere il percorso di queste tecnologie e priva dell’ intento di trattare in maniera esaustiva tutti i macchinari sviluppati nel corso degli anni. Verranno poi proposte le motivazioni per cui gradualmente sono venuti meno i motivi che ne hanno caratterizzato la nascita e le prime fasi di sviluppo. Nella seconda parte verrà accennato alla particolare inversione di tendenza e al relativo incremento di domanda che ha interessato queste tecnologie ed il loro mercato di riferimento negli ultimi quattro anni. Saranno poi presentati alcuni moduli, in formato eurorack, scelti per la loro originalità RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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PRIMA PARTE

Situazione precedente, nascita ed evoluzione dei sistemi modulari RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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OLTRE IL NASTRO MAGNETICO

Le tecniche di manipolazione e organizzazione del suono fissato su nastro, proprie della musica concreta degli anni cinquanta, avevano raggiunto alla fine del decennio un livello di maturità che spingeva figure coinvolte nella composizione di musica elettronica e nella realizzazione di strumenti musicali, a interrogarsi sulla necessità di costruire nuovi mezzi. Lo scopo sarebbe stato estendere il range timbrico a disposizione del musicista e fornire un maggior controllo nell' ambito dell' elaborazione del suono e della sua sintesi, praticata in quel periodo attraverso le tecniche additiva, sottrattiva, modulazione ad anello e attraverso basilari strumenti elettronici come generatori di rumore bianco, filtri, oscillatori e in alcuni centri di ricerca, grazie a sintetizzatori valvolari. Possiamo citare a questo proposito il sistema MARK 2.

RCA Mark II in 1958. Columbia University Computer Music Center RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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"They had techniques for constructing electronic music and constructing studio production tapes, but they depended entirely on bomb sites and Hewlett Packard oscillators and left over equipment from this and that. I suggested they use electronics to build an intentional instrument.".[2]

Donald Buchla circa il San Francisco Tape Music Center

"The first thing we’ve got to do is to get rid of cutting tape. We need something. And I was thinking that 100 years in the future (…)”. [3]

Morton Subotnick RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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PRESUPPOSTI PER LO SVILUPPO DI SISTEMI MODULARI

Parallelamente, Max Matthews e (un costruttore tedesco di strumenti musicali, noto tra le altre cose per aver realizzato nel 1949 il Melochord, strumento di grande influenza, utilizzato da Meyer- Eppler per il brano “Klangmodelle” e durante le letture alla “New Music School” di Darmstadt), diregevano le proprie attività di ricerca proprio verso quel futuro [4].

Max Matthews nel 1957 aveva sviluppato MUSIC 1, il primo di una serie di software per la sintesi del suono su computer digitali, cui aveva fatto seguito nel 1960 MUSIC 3, decisivo punto di svolta per l' inserimento al suo interno delle "unit generator", blocchi di codice che potevano rappresentare un oscillatore, un generatore di rumore, un filtro o altro ancora. Il concetto era fornire al musicista una serie Harald Bode e il Melochord di strumenti per la costruzione di un timbro, con un approccio modulare.

Parallelamente Bode, emigrato in america, fondava nel 1958 la “Bode Electronic Company” e nel 1960 realizzava l’ Audio System Synthesizer [5], un dispositivo concepito secondo logica modulare, frutto di una consapevole riflessione sull' efficienza di questo approccio in ambito software e di ricerche condotte nella costruzione di strumenti musicali elettronici cui si dedicava, come accennato, da diversi anni. Presentato durante una convention dell' Audio Engineering Society a New York, nell’ ottobre del 1960, presentava l’ impiego di transistor. L’ obbiettivo pragmatico di Bode era realizzare uno strumento per comporre colonne sonore e sound design per il cinema e la tv. I moduli si potevano connettere in qualsiasi ordine. Il controllo dei parametri RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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AudioSystem Synthesizer, pannello frontale

Tra il pubblico, quella sera era presente un giovane Robert Moog, in quel periodo a capo di un piccolo buisness che vendeva kit per l' autocostruzione di Theremin (successivamente Bode avrebbe realizzato vocoder, modulatori ad anello, filtri, pitch shifter proprio per i sistemi modulari Moog). Era l' alba di quelli che conosciamo oggi come sistemi modulari analogici. Mancava un solo tassello: il controllo in tensione, già impiegato da Hugh Le Caine (fisico, compositore e costruttore) nella realizzazione del suo strumento elettronico "Sackbut" nel 1945.

Ma per capire cosa spinse la ricerca verso lo sviluppo delle tecnologie analogiche, è necessario fare RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Chiampaigne-Urbana, l' università di Claifornia e San Diego, il CCRMA (Center for Computer Research in Music and Acoustics) alla Standofrd University e l' istituto di ricerca e coordinazione acustico/musicale a Parigi (IRCAM).

Tuttavia se da un lato le tecnologie digitali per la sintesi erano in uno stadio prematuro, dall' altra sia Max Matthews che Peter Zinovieff (geologo, figlio di aristocratici russi, residente in Ing e prima persona al mondo a possedere un computer PDP-8 nella propria abitazione[1]) si erano resi conto che i computer potevano essere per il momento una risorsa nel controllo dei parametri delle apparecchiature analogiche.

Nel 1963 si erano quindi raggiunti alcuni punti fondamentali che avrebbero costituito le linee guida nello sviluppo immediato di strumenti hardware analogici per la sintesi ed elaborazione del suono:

- l' impiego dei transistor nella costruzione delle apparecchiature analogiche al posto valvole, cosa che avrebbe portato vantaggi in termini di: riduzione delle dimensioni delle apparecchiature, migliori prestazioni dal punto di vista della precisione e stabilità e una diminuzione dei costi di produzione.

- l' utilità dell' approccio sistemico e modulare, che rendeva queste apparecchiature ambienti compositivi estremamente flessibili sia nella realizzazione di musica elettronica (per la rapidità di collegamento tra gli stessi moduli o apparecchi esterni ) sia nella loro configurazione (era infatti possibile espandere o ridurre il numero dei moduli secondo le proprie necessità). Ogni sistema poteva essere considerato più che uno strumento musical l' insieme di tutti gli strumenti musicali o processori del suono possibili dato un certo numero e tipo di moduli.

- la consapevolezza che sarebbero passati diversi anni prima di poter lavorare efficientemente in campo digitale e la necessità per il momento di convivere con una serie di criticità, proprie delle macchine analogiche di quel periodo (tra cui mancanza di stabilità e relativa precisione nel controllo dei parametri)

- il pensiero che i computer sarebbero stati utili nel frattempo, come strumenti di controllo.

Questi principi sarebbero stati portati avanti in Europa da Peter Zinoviev, in America da Donald Buchla e in principio da Robert Moog. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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DONALD BUCHLA

"I was 20 and i was using a tape recorder to create unheard of before sounds because you played them backwards and spliced them in strange ways and so on”.[2]

Donald Buchla

Fisico e fisiologo interessato alla musica concreta e alla musica elettronica Donald Buchla frequentava il "San Francisco Tape Music Center" per seguire gli eventi musicali che venivano regolarmente proposti agli inizi degli anni sessanta.

Proprio in occasione di uno di questi eventi, Buchla decise di avvicinare Morton Subotnick, che in quel periodo stava cercando qualcuno in grado di realizzare uno strumento elettronico, capace di offrire maggior possibilità di controllo per la sintesi e l' elaborazione del suono. Il pensiero di RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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• l' utilizzo di circuiterie con transistor e di componenti di alta qualità per minimizzare le attività di manutenzione

• garantire la portabilità di questi strumenti, in modo che potessero essere utilizzati in casa, nei centri di ricerca musicale o in esibizioni esterne

• un costo contenuto, coerentemente con l' esigenza di mantenere la massima qualità nei componenti e nel processo di realizzazione. Gli alimentatori di corrente e le scatole utilizzate per ospitare i moduli avrebbero dovuto essere facilmente reperibili e l' approccio alla costruzione avrebbe dovuto essere modulare, per garantire una facile ed economica riconfigurazione ed espandibilità del sistema.

Allo stesso modo Buchla aveva chiara l’ importanza del controllo in tensione. Il motivo di base era che senza il controllo in voltaggio non era possibile cambiare istantaneamente la posizione di una manopola. In una recente intervista Buchla ricorda a questo proposito il laboratorio dell' università di Princeton, dove erano posizionate svariate bobine di nastro con registrate singole note, eseguite da oscillatori sinusoidali. I musicisti che avessero avuto per esempio bisogno di un fa diesis, avrebbero preso il nastro corrispondente, per poi misurare e tagliarne una porzione in base alla durata necessaria della nota! [2]

Buchla Music Box (generalmente conosciuto come Buchla System 100)

Il primo sistema modulare realizzato da Buchla per il San Francisco Tape Music Center, nel 1963, contava 25 moduli e conteneva sostanzialmente gran parte degli strumenti hardware per la generazione e l' elaborazione del suono che sarebbero stati impiegati negli anni seguenti nei sistemi modulari. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Il Buchla Music Box venne utilizzato per la prima volta nella composizione "Silver Apples Of the Moon" da Morton Subotnick, nel 1966. Le parti musicali furono registrate su due Revox e senza utilizzare considerevoli operazioni di overdubbing . Il brano ebbe un notevole successo, scalando e raggiungendo la vetta della classifica di musica classica del periodo.

BUCHLA MODEL 400 MUSIC BOX RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Buchla Model 400

La tastiera era sensibile al tocco e realizzata con piastre di metallo (secondo la tradizione degli strumenti Buchla); ogni tasto era intonabile individualmente. Era inoltre disponibile un joystick e una grande quantità di ingressi e uscite cv e gate per l' interconnessione con altri sistemi modulari. La programmazione era realizzata collegando un monitor per accedere alle funzioni di editing grafico e di sequencing. Il linguaggio di programmazione usato era proprietario e chiamato Midas e permetteva il controllo di 64 parametri. Era implementato inoltre un editor di partitura in sincronizzato tramite SMPTE che anticipava quello che sarebbero state le moderne applicazioni MIDI di sequencing. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Dall' altro lato i consulenti musicali di cui si avvaleva Moog (che secondo Subotnick, all’ inizio della sua attività non sapeva nulla di musica [3]) insistevano verso la direzione opposta, sostenendo la necessità che i suoi sistemi fossero dotati di tastiere tradizionali.

Robert Moog

Forse anche in virtù di questa scelta, il successo di Moog in ambito popolare fu negli anni successivi sempre più vasto e la maggior parte dei suoi utenti recepirono i suoi sistemi non tanto come ambienti compositivi per realizzare musica elettronica ma bensì come strumenti per suonare musica più o meno tradizionale con suoni elettronici, proprio come previsto da Subotnick.

L' industria si concentrò di conseguenza sul parametro timbro, facendo gradualmente scomparire dalle interfacce molti dei comandi necessari alla sintesi e all' elaborazione del suono o a renderli disponibili attraverso editor software, con modalità spesso dedicate ad un pubblico specializzato. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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• il differente range di voltaggio dei segnali e la presenza di headroom in quelli generati dai moduli di Buchla

• il comportamento dei potenziometri per il controllo dei segnali in ingresso: lineare per Moog ed esponenziale per Buchla

Dando uno sguardo più distaccato e d' insieme, le filosofie che avrebbero distinto questi costruttori sarebbero state definite come "West Coast" e "East Coast”, prendendo spunto dalla collocazione geografica sul suolo americano, delle due imprese.

WEST COAST / EAST COAST

Per definizione, i sistemi realizzati con l' approccio East Coast (ovvero quasi tutti tranne Buchla, Wiard, Serge, Make Noise e pochi altri) sono orientati da un punto di vista del flusso di lavoro verso la sintesi sottrattiva, secondo la classica patch VCO-VCF-VCA con inviluppi di tipo ADSR. I generatori di inviluppo hanno tipicamente un' unica uscita. Gli oscillatori hanno solitamente forme d' onda molto semplici: dente di sega, quadra, triangolare. Questo approccio assume una certa utilità nell' esecuzione di parti musicali con tastiere tradizionali e offre un modo di operare potenzialmente semplice, orientato ad un' utenza media.

Viceversa nei sistemi modulari costruiti con l' approccio "West Coast" l' utente si trova a lavorare in genere con tre sistemi di sintesi: additiva, waveshpaing ed FM con indice dinamico. I moduli offrono un grande numero di ingressi cv e gate per il controllo da parte di sequencer con svariate uscite e generatori di inviluppo complessi. I risultati timbrici sono più variegati. La classica patch in questo senso, coinvolge un oscillatore complesso che supporti non-linear waveshaping e RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ELECTRONIC MUSIC STUDIOS

Nel corso del 1966 Peter Zinovieff fondava insieme a Delia Derbyshire e Brian Hodgson il collettivo musicale "Unit Delta Plus". Il gruppo si sarebbe avvalso per la composizione di un sistema di sintesi analogica controllato digitalmente e progettato dallo stesso Zinoviev grazie all' aiuto dell' ingegniere David Cockerelle e del programmatore Peter Grogono [7].

Musys (in seguito "Mouse") era anche il nome del software impiegato nei calcolatori a loro disposizione, due Ditigal Equipment PDP-8 a 12 bit con un 1k di memoria. Era inoltre utilizzato un monitor e la comunicazione delle istruzioni alla macchina avveniva attraverso l' inserimento di dati tramite schede di carta perforata.

Il collettivo si sciolse nel 1967, per via della divergenza di opinioni che RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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dello studio, sotto forma di sintetizzatori modulari portabili, con finalità educative e performative. Nacque così a Londra, nel 1969, il marchio “Electronic Music Studios”.

Citiamo tra i sintetizzatori prodotti il modello VCS-3, circuiteria ad opera di David Cockerell e design di Tristram Cary con la collaborazione di Peter Zinoviev, messo sul mercato nel 1969. Il prezzo fu tenuto il più basso p o s s i b i l e , u t i l i z z a n d o p e r l a costruzione materiale militare di surplus. Fu tra i primi sistemi modulari poratili ed il primo sistema modulare prodotto in Europa, in grado di realizzare processi di sintesi analogica ed elaborare segnali audio esterni. Era equipaggiato in particolare con un joystick a due dimensioni e con una matrice 16 x 16 pin che permetteva di connettere i moduli senza avvalersi di cavi. Zinoviev: "The idea of leads was even worse than cutting up tape."[1]

Tuttavia, sia questa matrice che quella impiegata successivamente nel Synthi 100 erano caratterizzate da diversi problemi. Sopratutto quelle implementate nel Synthi 100 soffrivano di crosstalk errori di parallasse, ulteriori errori si verificavano nell’ inserimento e nell’ estrazione dei pin, motivo per cui risultava difficile replicare processi e ottenere quindi risultati iden RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Uno degli aspetti più drammatici dei sintetizzatori è che non sono precisi. Uno dei più interessanti è che sono costruiti con criteri modulari (…)”. [9] Un ulteriore conferma di come, a fronte di una serie di pregi, la composizione con sistemi modulari analogici implicava seri problemi di natura tecnica.

I pin erano di diversi colori e ad ogni colore corrispondevano diverse caratteristiche. I pin verdi ad esempio erano degli attenuatori con una resistenza pari a 68.000 ohm. Differenti variazioni di voltaggio, provocate dall’ uso di differenti pin, portavano ad una maggiore o minore modulazione, fornendo una curiosa flessibilità (per l’ epoca) nella costruzione delle patch.

Specifiche tecniche:

Polifonia - Monofonico Oscillatori - 3 VCO's - Sintesi sottrattiva / FM analogica Filtri - Passa basso VCF VCA - Generatore di inviluppo trapezoidale LFO - si Tastiera - assente Memoria - assente Controllo - CV/GATE

Kalrheinz Stockhausen, Peter Eötvös & EMS

Il sistema portatile VCS3 venne utilizzato in diversi brani di Karlheinz Stockhausen. Citiamo a questo proposito: Spiral (1968), Pole (1970), Sternklang (1971) e Ylem (1972). In particolare il musicista Peter Eötvös si avvalse del sistema VCS3 per il live electronics, in combinazione con strumenti a corda (spesso uno zither). Il suono dello strumento era trasdotto attraverso microfoni a contatto, collegati agli ingressi audio del VCS3. Il suono acquisito era quindi elaborato in tempo reale con RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Successivamente Stockhausen utilizzò per Sirius (1975-1977) un Synthi 100. Un sistema modulare composto essenzialmente da tre VCS3, un computer digitale PDP8 e un' interfaccia visiva a monitor. L' apparecchiatura disponeva in particolare di:

• dodici oscillatori • un sequencer digitale a 256 step • una matrice 64x64 pin per interconnettere i diversi moduli

I filtri eran simili a quelli presenti nel modello VCS3, gli oscillatori erano invece più stabili. Presentava tuttavia una serie di problemi, sopratutto nella matrice, come accennato precedentemente. [8] [9] RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Ipotesi dell’ equipaggiamento degli studi ems precedentemente alla fabbricazione del sistema vcs-3 RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SERGE

Serge è un marchio depositato nel 1975 da Serge Tcherepnin. Professore al Californian Institute of the Arts. Tcherepnin desiderava creare un sistema modulare per gli studenti che non erano in grado di permettersi i più costosi modelli Buchla. Inizialmente propose una serie di kit di auto-costruzione ed in seguito fondò una piccola inpresa nei pressi di Hollywood, dopo aver lasciato il CalArts. Catalogato dagli appassionati di sistemi modulari tra i costruttori caratterizzati dalla filosofia coast , ha pubblicato recentemente gli schemi e messo a disposizione degli appassionati di auto- costruzione circuiti stampati, per realizzare i prodotti Serge. Attualmente le parti sono acquistabili presso il sito Ken Stone. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SISTEMI IBRIDI

La storia dei sistemi ibridi, dotati di un apparato di controllo digitale e di una parte di generazione ed elaborazione del suono inizialmente analogica e in seguito digitale, si svolge dalla metà degli anni sessanta fino alla fine degli anni ottanta. Il tramonto di questi dispositivi avrebbe avuto per via dei costi elevati di sviluppo e mantenimento ma sopratutto per la crescente calcolo e diffusione dei personal computer, che ad un minor costo avrebbero consentito lo sviluppo e la diffusione di software come Max Msp, capaci di gestire la parte di controllo e la suono in tempo reale su un unico calcolatore, con una logica definibile come modulare.

In questo capitolo verranno citati alcuni esempi significativi dei sistemi ibridi realizzati dagli anni sessanta agli anni ottanta.

PIPER

Uno dei primi apparati in oggetto. Realizzato nel 1965 da James Gabura & Gustav Ciamaga (già coinvolti nello sviluppo dello strumento elettronico "Sonde" di Hugh Le Caine) all' università di Toronto (UTEMS), permetteva di scrivere ed editare musica in tempo reale usando un computer e dispositivi per la sintesi analogica.

Le funzioni di scoring e controllo dei parametri erano affidati ad un computer IBM 6120 e la generazione del suono ad un sintetizzatore analogico esterno, dotato di due oscillatori Moog. Il computer era inoltre in grado di memorizzare input da parte del musicista come pitch e durata delle note, valore del cut-off del filtro e così via, permettendo al compositore di memorizzare questi dati ed editarli in real-time.[10]

GROOVE

Nel 1967 il compositore e musicista Richard Moore inziava una collaborazione con Max RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Il computer usato era un DDP-224 disponibile nei laboratori Bell. Era inoltre utilizzato un display CRT per semplificare la gestione delle operazioni in real-time e un disco di memoria dove memorizzare librerie di routine di programmazione, in modo che l' utente potesse creare dei pattern logici personalizzati a scopo di automazione o composizione. Il sistema era dotato di un convertitore digitale analogico a 12 bit, di un' interfaccia cv-gate, e di svariati controlli (tastiera musicale, manopole, j o y s t i c k ) p e r c a t t u r a r e "istantaneamente" le performance dei musicisti elettronici. Emmanual Ghent, F.R. Moore, Laurie Spiegel e altri utilizzarono questo sistema e contribuirono ad allargarne le possibilità.Il linguaggio di Groove S sthem utilizzato da Richa programmazione era Assembler, una prima dimostrazione fu effettuata alla conferenza Music and Technology a Stoccolma, organizzata dall' Unesco nel 1970.

Max Mathews: “Starting with the Groove program in 1970, my interests have focused on live performance and what a computer can do to aid a performer”.[11]

Segue la lista delle specifiche tecniche del sistema:

• 14 DAC control lines scanned every 100th/second ( twelve 8-bit and two 12-bit) An ADC coupled to a multiplexer for the conversion of seven voltage signal: four generated • 14 DAC control lines scanned every 100th/second ( twelve 8-bit and two 12-bit) • An ADC coupled to a multiplexer for the conversion of seven voltage signal: • four generated by the same knobs • and three generated by 3-dimensional movement of a joystick controller; • Two speakers for audio sound output; • A special keyboard to interface with the knobs to generate On/Off signals • A teletype keyboard for data input • A CDC-9432 disk storage; RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SAL MAR CONSTRUCTION

Creato nel 1969 utilizzando parti del supercomputer ILLIAC 2. Il progetto venne proposto da Sal vatore Mart irano, un compositore americano, insieme ad un gruppo di ingegneri e musicisti presso l' università dell' Illinois, con la finalità di creare uno strumento musicale elettronico orientato alla composizione ed all' esecuzione interattiva in tempo reale. Dotato di circuiti logici TTL e moduli analogici i cui parametri erano controllati in voltaggio, disponeva di oscillatori, filtri, amplificatori e di un sistema di spazializzazione a 24 canali. Nelle esecuzioni live, l' interprete sedeva davanti ad un pannello composto da 291 switch illuminabili e sensibili al tocco. Gli switch erano a due stati ed erano utilizzati dall’ interprete per inserire sequenze di numeri caratterizzati da una varietà di intervalli e lunghezze. Sal Mar Construction Una sequenza poteva bypassare, riferirsi o essere aggiunta ad altre sequenze formando un albero concatenato di messaggi di controllo in accordo alla scelta del musicista. Gli switch inoltre potevano essere azionati sia manualmente che logicamente, cosa che permetteva una sorta di interazione con la macchina nel processo performativo. L' inoltre permetteva di variare la scala dei parametri da una dimensione una dimensione micro.[12]

SEQUENCER RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Riley iniziarono tuttavia ad utilizzarli per creare strutture ritmiche, influenzando diverse generazioni di musicisti e orientando la logica di costruzione di questi apparecchi negli anni a venire.

Con il tempo i circuiti di questi macchinari divennero digitali. Uno dei più complessi, sviluppato nel 1976, si basava sul processore KIM. Disponeva di 256 step programmabili la cui posizione era memorizzabie in supporti di memoria di sola lettura (PROM chip). Il prezzo allo stesso modo era piuttosto ridotto, circa duecento dollari, in un periodo in cui il computer meno costoso era venduto intorno agli ottomila dollari. [13] KIM-1 computer RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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AMBIENTI DIGITALI

Con il diffondersi alla fine degli anni settanta dei microprocessori si erano venuti a creare i presupposti per quello che sarebbero stati i primi personal computer. Inoltre diventava più semplice connettere un sintetizzatore a un calcolatore e il fatto stesso di poter programmare in linguaggio Basic, forniva una facilitazione rispetto a realizzare prom.

E se al di fuori dagli ambienti ufficiali iniziava ad essere possibile lavorare musicalmente anche in digitale (pensiamo anche ai sintetizzatori Yamaha, tra cui il celebre DX7), nei centri di ricerca lo sviluppo di queste tecnologie aveva portato ad un progressivo superamento dei sistemi analogici. Dai sistemi modulari analogici degli anni sessanta, passando per i sistemi ibridi (controllo digitale, sintesi analogica) degli anni settanta, negli anni ottanta si raggiungeva la disponibilità di apparati interamente digitali, composti analogamente ai loro predecessori da una parte di controllo e una di sintesi / elaborazione del suono, in grado non solo di realizzare le tecniche tradizionali (come la sottrattiva e additivia) ma di indagare su nuove interessanti applicazioni ( come la sintesi granulare e la predizione lineare).

Lo step successivo sarebbe stato la possibilità di eseguire questi e altri processi in tempo reale su un unico calcolatore.

MAX

Tra il 1980 e il 1981 Giuseppe Di Giugno completava all' IRCAM lo sviluppo del processore 4X, ultimo di una serie di processori sviluppati dal fisico italiano durante i suoi lavori nel centro di ricerca musicale francese. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Parte di un sistema più ampio generalmente chiamato Sitema 4X o sintetizzatore 4X, ebbe un ottimo successo sia per le sue prestazioni sia per la sua flessibilità d' uso. Il sistema si basava sull' utilizzo di un computer PDP-11/55. Il processore era strutturato in unità elementari, ovvero da otto processori (4U), ciascuno programmabile in maniera separata. Il sistema era equipaggiato con 16 canali DAC per l' output e 16 canali ADC per l' input, rendendolo adatto per svariate applicazioni in tempo reale come: esecuzioni musicali, elaborazioni sonore, registrazioni digitali e l' impiego di svariate tecniche di sintesi e di analisi come la Linear Predictive Coding (LPC).

La prima versione di questo processore fu completata dunque nel 1981 e presentata alla Conferenza Internazionale di Computer Music dello stesso anno. Il prototipo del 1981 fu utilizzato per la realizzazione della prima versione di Répons, un lavoro di . Nel 1984 fu poi realizzata una seconda versione e con il miglioramento delle sue prestazioni iniziarono ad avvertire nuovi problemi a cui fare fronte come la sincronizzazione tra le parti durante l' esecuzione dal vivo. Effettivamente, dopo aver reso operativo in tempo reale un dispositivo era necessario capire in che maniera mettere in relazione una parte eseguita dal computer con quella di un esecutore con strumenti tradizionali.

Si interessarono a queste problematiche figure come Miller Puckette oltre che Larry Beaudegard e Barry Vercoe (che aveva già realizzato il Synthetic Performer, sistema che fu integrato con il processore 4X nel 1984).

Nel 1985 Miller Puchette venne chiamato all' Ircam proprio da Barry Vercoe per collaborare al progetto del Synthetic Performer. Puckette pensò di riadattare il proprio software Music500 con il processore di Giuseppe Di Giugno.[14]

Alcuni problemi tecnici resero irrealizzabile per intero questo progetto ma Puckette riuscì ad utilizzare la parte di controllo del software. La nuova applicazione per la gestione del processore dell' Ircam fu rinominata MAX, in onore di Max Matthews, che aveva gettato le basi per lo sviluppo di questo e altri software già nel 1981 RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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poteva avere responsabilità riguardo una specifica voce sintetica. Il timing dei compiti era controllato da funzioni wait e da triggers. Un solo compito era eseguibile per volta ma il compito eseguito poteva in ogni momento interrompersi chiamando una funzione wait e specificando un trigger da aspettare. I trigger potevano essere causati da input in real-time (attraverso una tastiera ad esempio) o lanciat task.[14]

La separazione del problema di controllo in tempo reale in task separate era una chiave di volta necessaria per rendere il computer uno strumento musicale.[14] Questo permetteva all’ utente di controllare la sequenza di esecuzione del programma selezionando quale compito triggerare nel tempo. Per esempio, in un ambiente multi-tasking, era possibile descrivere un piano come 91 compiti, uno per ogni tasto e pedale. L’ esecutore sceglieva in quale ordine triggerare i 91 compiti e quante volte azionarli.[14]

Nel 1988 il processore 4X fu configurato in maniera del tutto nuova. Estrapolato dal complesso sistema di cui era parte, fu interfacciato con un computer Macintosh (portato all' IRCAM da David Wessel) come se fosse un normale dispositivo MIDI esterno.[14]

La programmazione di questo nuovo ambiente fu approntata da Miller Puckette attraverso il linguaggio Lightspeed C (anche chiamato THINK C) e attraverso un ulteriore sviluppo di Max, che nel frattempo si andava costituendo come ambiente grafico di programmazione. Patrick Potacsek nello stesso periodo sviluppava all IRCAM un' interfaccia grafica per computer Macintosh per la gestione semplificata del processore 4X, che avrebbe consentito di operare attraverso il mouse in un ambiente caratterizzato da grafica rasterizzata. L' interfaccia grafica permetteva la creazione, la gestione e il collegamento di elementi modulari, le icone potevano essere mosse sullo schermo e collegate tra loro tirando delle linee.[14]

Questa versione di Max fu utilizzata per la prima volta sul palco in un pezzo di Frédéric Durieux ma fu Pluton di Philippe Manoury, la cui produzione iniziò nell' autunno del 1987 e la cui esecuzione avvenne nel luglio del 1988, che illuminò il suo utilizzo come strumento musicale.

La patch Pluton è in pratica la prima patch di Max. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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unico computer.

Max Msp

CONCLUSIONI CIRCA LA PRIMA PARTE

I sistemi analogici avevano espanso negli anni sessanta e settanta, il range timbrico dei suoni sintetici e le possibilità di elaborazione di sorgenti acustiche. Avevano inoltre consentito ad un certo numero di compositori ed interpreti di esprimere le proprie idee musicali in tempo reale, seppur con importanti problemi tra cui: la mancanza di precisione, la difficoltà nel ripetere processi e una certa fragilità dei macchinari. Parallelamente le tecnologie digitali crescevano e raggiungevano un livello adeguato a fornire simili e nuove interessanti applicazioni per l’ indagine e la composizione del suono. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SECONDA PARTE

Stato dell’ arte dei moduli hardware eurorack RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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RINASCITA DELL’ HARDWARE MODULARE

Dagli anni ottanta si è assistito dunque ad uno sviluppo enorme dei mezzi digitali in campo musicale, sia in ambito colto che popolare e ad un graduale abbassamento dei costi di queste tecnologie. Dal lato consumer la filosofia dei grandi marchi di strumenti musicali hardware, avrebbe condotto agli anni novanta con la produzione di apparecchi poco innovativi per un pubblico generalista, interessato a vaste librerie di suoni (a volte orientate a particolari generi). Alcune compagnie con un target semi-professionale e professionale invece avrebbero continuato a proporsi sul mercato progettando sintetizzatori (in genere orientati alla sintesi sottrattiva anche di FM, RM e/o DNL). Clavia e Access, proprio tra il 1995 e il 1997 avrebbero presentato i loro primi sintetizzatori digitali “virtual analog”. Solo alcuni marchi come Doepfer avrebbero continuato a seguire l’ approccio modulare nella costruzione dei propri strumenti. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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con il nome Euro-rack.

Sistema modulare controllato digitalmente via software e superficie di controllo a pad

Agli effetti questo standard (più o meno rispettato a seconda dei casi) sembra essere stato uno dei presupposti che hanno reso possibile l’ interoperabilità tra i centinaia di moduli in commercio semplificato la costruzione dei contenitori per alloggiarli e dei dispositivi per alimentarli. [16].

Ma per osservare l’ inizio di questa “seconda giovinezza” dei sistemi modulari, è necessario superare il 2010. Nei quattro anni successivi infatti, il mercato si è espanso in maniera sorprendente, RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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attraverso un’ esperienza d’ uso che coinvolga vista, tatto e udito, in una logica che poco ha a che fare con la dimensione scientifica e che privilegia la suggestione nell’ esercizio di una fase compositiva spesso non deterministica. Non per ultimo, la crescente possibilità di integrarli con ambienti virtuali come Max Msp, grazie a moduli sviluppati su Arduino), in modo da essere in grado di generare l’ un per l’ altro segnali di controllo e segnali audio, secondo la propria prassi compositiva.

Moduli eurorack visti come “opcode analogici”, con proprie entrate e uscite da collegare con cavi reali e virtuali alle interfacce di comunicazione disponibili sul mercato, grazie alla maturità delle tecnologie su cui è basata la progettazione di questi moduli, che rendono possibile la generazione di segnali più stabili che in passato e risultati predicibili.

A livello sociale invece, è stato il consolidarsi del World Wide Web a favorire la diffusione e la promozione di molti marchi e a fornire spazi di aggregazione per gli utenti appassionati possiamo citare il forum presente sul sito MuffWiggler e poi i le pagine web Synthophia, MatrixSynth, i svariati gruppi Facebook e lo sviluppo di servizi e-commerce dedicati come AnalogueHeaven, Post Modular, Modulargrid). Non mancano parallelamente nemmeno i negozi fisici, tra cui segnaliamo il berlinese Schneidersladen o l’ italiano Funky Junk (presente a Roma e Milano con la sua divisione modulare “Killing Toys”). Da precisare che stiamo parlando pur sempre di una nicchia ma si tratta di un ambito in forte espansione, ad oggi presente online come sul territorio con occasioni “analogiche” come workshop, fiere e incontri, nel mondo come in Italia (citiamo Torino con il “Torino Synth Meeting”, promosso da NoiseCollective, Siena con The Knobbers” e gli eventi promossi daSocial Art Center 2.0 a Milano). Un ulteriore segnale dell’ allargamento di questo trend è la produzione di documentari tematici come “I Dream of Wires”, presentato ad aprile 2014 al Moog Fest o il documentario proposto dalla BBC “Synth Britannia” nel 2009. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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tramite cui è possibile, acquistando apposite schede pcb, circuiti o componenti in kit pre- organizzati, ricostruire sintetizzatori modulari del passato come l’ Arp 2600 o singoli moduli Serge. La stessa Korg ha messo in vendita nel 2013 un kit d’ assemblaggio per il famoso modello semi- modulare Ms-20. E la voglia di prendere in mano cacciavite e cassetta degli attrezzi non si ferma qui e si traspone anche nella costruzione di alloggi che spiccano talvolta per originalità, grazie alla possibilità di reperire anche in questo caso kit che includono tutti gli elementi di base per realizzare un adattare un contenitore già esistente.

Valigetta adattata ad alloggio per un sistema modulare Euro-Rack

A fronte di questo fortunato momento tuttavia, l’ impegno della maggior parte dei marchi presenti sul mercato sembra essere orientato esclusivamente verso il parametro timbro Questo vale sia per brand come Ams che dichiara apertamente che il tale modulo è il clone di questo o quell’ oscillatore degli anni settanta ma anche per altri altri marchi che sembrano appiattirsi nella progettazione delle interfacce e negli scopi di funzionamento a ciò che è stato RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Tra le compagnie che spiccano per indipendenza di pensiero e originalità, riconosciamo l’ italiana Sound Machines, Addac Systems, Expert Sleepers e Make Noise. Notiamo in particolare in questi marchi una certa attenzione al lato di controllo, sia dal vista gestuale sia dal punto di vista dell’ integrazione con ambienti software (sviluppo di intefacce di conversione da usb, ethernet, bluetooth verso porte analogiche) e lo sviluppo di moduli basati su microcontrollori come Arduino (le cui funzioni sono quindi modificabili o riprogrammabili!).

E’ inoltre possibile riconoscere a questi quattro brand un certo impegno nello sviluppo di moduli non convenzionali, in grado ad esempio di ricevere e inviare segnali di controllo cv e dispositivi luce che utilizzino lo standard DMX (Soundmachine “Synesthesia”) o trasdurre onde celebrali in segnali analogici di controllo (Soundmachine “Brain”).

Nei prossimi paragrafi ci occuperemo di questo e altro e andremo dunque a illustrare alcuni moduli, scelti su un campionario di circa mille unità.

E’ da sottolineare che contemporaneamente alla lettura di questa monografia, molte delle imprese elencate hanno in fase di progettazione ulteriore moduli. Per chi fosse interessato a questi dispositivi, è consigliato monitorare il sito della casa produttrice di interesse o i topic sul forum ospitato da MuffWiggler.com.

Per ogni modulo, cliccando sul nome sarà possibile accedere ad un video di dimostrazione o al sito della casa produttrice.

LO STATO DELL’ ARTE DEI MODULI EURORACK

STRUMENTI DI CONTROLLO

CAVI STACKABLE

Permettono la sovrapposizione di più connettori. Danno quindi la possibilità di evitare l’ utilizzo di patchbay e adattatori a y e di realizzare la somma di più segnali provenienti da diversi moduli per la modulazione di un parametro che disponga di un a RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SOUNDMACHINE: SYNESTHESIA

Trasforma cinque flussi di controllo cv in uno stream di dati via porta DMX. Permette quindi di controllare i parametri di uno o più dispositivi (par, teste mobili, luci, macchine del fumo..) che utilizzi il protocollo di comunicazione DMX. In questo modo è possibile variare i colori prodotti da un dispositivo luci al variare dello spettro di una forma d’ onda (legando l’ ampiezza di due o più bande di un filtro Addacc 601, in cui sia inserito un segnale audio, ad un determinato colore. Esempio: intensità banda da 50 a 110 Hz controlla il colore rosso, intensità banda da 500 a 1100 Hz il colore verde e intensità banda da 5Khz a 11Khz il colore blu).

Il modulo dispone di cinque ingressi cv e cinque manopole. Tutti e dieci i controlli sono rimappabili a piacimento su un range di valori definibile dall’ utente, per trasmettere su 32 canali DMX, impostando all’ occorrenza anche degli offset.

La programmazione viene svolta collegando il modulo via Usb ad un computer e utilizzando il terminale del sistema operativo. La procedura è ben illustrata nel manuale del prodotto. In questo modo è possibile adattare il funzionamento del modulo sulle basi dell’ equipaggiamento luci disponibile nella venue dove si terrà la performance. Il mapping di ogni dispositivo DMX è ovviamente differente ma è facile reperire sul manuale dell’ apparecchio luci, tutte le informazioni necessarie. Un esempio di mappatura per il controllo di un testa mobile potrebbero essere:

- PAN (0-360°)TILT (0-270°) - GOBO WHEEL (discrete values, 8 or 16 normally - COLOR WHEEL (discrete values, 8 or 16 normally) - DIMMER (overall intensity 0-255)

Per una semplice macchina del fumo:

- ON/OFF (0 is OFF, every other value is ON) RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SOUNDMACHINE: BL1 BRAIN INTERFACE

Interfaccia neurale. I dati rilevati attraverso un caschetto prodotto da Neur oSky (c he sarà ve nd ut o insieme al prodotto, attualmente non ancora in commercio), sono studiati in frequenza dal modulo. Lo spettro del segnale rilevato dal sensore (che trasduce la tensione sulla pelle, nella parte sinistra della fronte) viene filtrato, diviso in bande e quindi rielaborato per ridurre il rumore eventualmente presente nei dati. Ogni banda è disponibile su un’ uscita cv come valore di controllo. Dalle bande vengono derivati attraverso un algoritmo altri due flussi di dati inviati su due rispettive uscite: focus e meditate.

La bontà dei segnali ricevuti dal modulo è rilevabile attraverso tre led (rosso, arancione e verde) sul pannello frontale. Il modulo non è ancora in commercio e al momento i dati in uscita dalle porte focus e meditate sono gli unici in grado di garantire prestazioni ripetibili. La padronanza del mezzo è ottenuta anche grazie al principio di biofeedback, per cui i segnali captati, venendo amplificati ed usati per gest segnali acustici o visivi, spingerebbero l’ utilizzatore ad adottare strategie di controllo per imparare a controllare la funzione monitorata. Con un training di poche ore sarebbe quindi possibile gestire in maniera fattiva due grandezze ricavate dall’ attività neurale, al fine di gestire parametri di controllo per la sintesi o l’ elaborazione del suono (o altro) via cv.

Il modulo dispone inoltre di due manopole in grado di controllare l’ interpolazione dei dati e la RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ADDAC: 503 MARBLE

Generatore di valori cv basato sul modello fisico del comportamento di di un oggetto sferico su un piano. E’ possibile inclinare il piano con due parametri X & Y, definire la velocità della simulazione del movimento della sfera, l’ elasticità delle pareti contro cui andrà a sbattere e la forza dell’ urto (da cui dipenderà un rotolare e un rimbalzare dell’ oggetto). Il modulo manderà in uscita la posizione XY dell’ oggetto e tutti questi dati su porte cv e gate. Quando la sfera urta le pareti, l’ urto corrisponde a un segnale trigger in uscita e così i suoi rimbalzi. E’ possibile creare inoltre simulazioni monodimensionali utilizzando solo il piano X.

E’ dunque possibile simulare una serie di eventi per controllare ad esempio il movimento di un file audio in un ambiente multicanale, trattando la sorgente audio come se fosse un oggetto fisico.

ADDAC: 502 ULTRA LISSAJOUS & EXPANSION

Questo modulo genera curve di Lissajous. Ampiamente studiate dal fisico Jean Antoine Lissajous (1822 - 1880) e in precedenza dall’ astronomo Nathaneil Bowditch (1773 - 1383) sono date da sistemi di equazioni parametriche, dove:

L’ aspetto di queste curve è molto sensibile al rapporto fra la velocità angolare di x e y. Per rapporti semplici avremo figure semplice come l’ elisse, il cerchio, la parabola. Altri rapporti producono curve più complicate che si chiudono solo se il rapporto è razionale. La forma di queste curve spesso ricorda un nodo tridimensionale, il che le rende utili nell’ ambito della spazializzazione di una sorgente monofonica in un sistema multicanale. Ricordiamo a questo proposito il loro utilizzo nell’ RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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positive a bipolari.

Gli ingressi hanno un range di ±10V e le uscite di ±5V E’ disponibile inoltre un’ espansione: ADDAC502, che permette di avere un’ uscita gate e una sua copia invertita per ogni coppia di curve in uscita dal modulo.

E’ disponibile sul sito di Addac Systems un’ applicazione java di dimostrazione del modulo.

STRUMENTI DI CONTROLLO GESTUALI

ADDAC: 303 MUSCLE SENSING

Permette di trasdurre la tensione muscolare, utilizzando degli elettrodi (inclusi nel prodotto). E’ possibile così applicare il sensore alla gamba di un batterista che stia eseguendo un groove che preveda l’ uso della cassa oppure a qualsiasi muscolo che vada in tensione e applicare i dati ricavati per controllare la frequenza di un lfo, la resonance di un filtro o l’ intensità del colore rosso di un dispositivo DMX (accoppiando a questo dispositivo il modulo “Synesthesia” di Soundmachines).

I dati in ingresso sono amplificabili in uscita attraverso la manopola gain (in un range di ±10V). Altre funzioni permettono di aggiungere un offset (±10V) al segnale in ingresso, settare una soglia per distinguere il rumore dai dati di interesse, la possibilità di interpolare i dati “grezzi” prima che vengano mandati in uscita con un controllo smooth (due posizioni: hard e soft) , e due uscite di cui una presenta il segnale invertito. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SOUNDMACHINE: LP1 LIGHT PLANE

Il modulo offre una superficie capacitiva sensibile al tocco per la generazione di segnali di controllo tridimensionali (3 valori cv XYZ con risoluzione a 7 bit più un segnale gate, generato al momento della pressione). E’ possibile inoltre registrare i movimenti prodotti sulla superficie e metterli in loop.

Le tre modalità d’ uso sono:

- live: normale modo operativo - hold: allo scostarsi della mano dalla superficie il valore resta trattenuto. All’ aumentare della pressione esercitata sulla superficie, diminuisce il valore di zeta (la pressione). - rec: registrazione del movimento e della pressione del dito sulla superficie per una successiva riproduzione ciclica.

Il range di voltaggio in output può essere di ± 5V o ±10V a seconda di come viene impostato un jumper posto sul retro del modulo. Il dispositivo offre due standard di qualità per la registrazione dei dati. In High Quality Mode il tempo di campionamento è di 15 ms e non viene rilevata la pressione sulla superficie. In Standard Mode sono rilevate tutte e tre le dimensioni XYZ tempo di campionamento è di 30 ms. In entrambi i casi è possibile registrare fino a 4.5 secondi. Ottimo in combinazione con un modulo di spazializzazione multicanale come l’ ADDAC 803, o per controllare l’ inclinazione del piano nel modulo ADDAC 503 o per agire contemporaneamente su tre parametri e comandare il movimento di un dispositivo luci attraverso il modulo Synesthesia (sopra, sotto = x; destra, sinistra, = y; acceso, spento = gate) o per controllare fino a quattro parametri con un solo gesto. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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MAKE NOISE: TELEPLEXER

Si tratta di un router di segnale elettrico

Nella pratica abbiamo tre ingressi e tre output fisici e una serie di placche metalliche. Collegando un jack ad un altro modulo (che generi un segnale di controllo) e appoggiando l’ altra estremità del cavo ad una delle placche presenti sul dispositivo in oggetto, sarà possibile indirizzare quel segnale verso una o più uscite tra le tre a disposizione nel modulo Teleplexer. Ad esempio, posizionando il jack sulla placca numero 16, il segnale di controllo verrà indirizzato in parallelo sulle porte 1, 2, 3; posizionando il jack sulla placca 11 il segnale sarà indirizzato porta numero 2; e così via, seguendo lo schema nella figura sottostante. Le placche da 17 a 23 provocano un inversione di fase sugli output, segnalata dal passaggio di colore da verde a rosso del led numerico posto sotto l’ uscita interessata.

I segnali in ingresso sugli input fisici inoltre, verranno mischiati a quelli ricevuti attraverso le placche.

E’ possibile infine sovrapporre più di un connettore jack su ciascuna placca, sommando in questo modo le modulazioni e veicolandole verso l‘ uscita o le uscite desiderate. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SYNTHWERKS: FSR 4C & 4B

Il modulo 4C mette a disposizione quattro uscite gate e cv, quattro controlli di soglia e quattro manopole per scalare i valori in ingresso dal modulo 4B (dispositivo dotato di quattro pad sensibili alla pressione). Utile per triggerare manualmente qualsiasi tipo di evento, come l’ accensione di una macchina del fumo (combinandolo con il modulo Soundmachine Synesthesia), la funzione play di un campionatore o un inviluppo per variare dinamicamente l’ indice di modulazione di una sintesi FM.

MODCAN: TOUCH SEQUENCER

Un semplice sequencer a quattro righe, ciascuna di 64 step, programmabile con una touch pen o agendo con le proprie dita sullo schermo. Offre uscite separate cv e gate per ogni riga e un ingresso per sincronizzare il RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SPAZIALIZZAZIONE QUADRIFONICA

ADDAC:803 QUADRIPHONIC SPATIALIZER

Permette di spazializzare una sorgente su un sistema quadrifonico. Il percorso audio è interamente analogico mentre l’ algoritmo è implementato e gestito digitalmente e basato sul modello VBAP (Vector Based Amplitude Panning). E’ possibile impostare la posizione della sorgente attraverso coordinate cartesiane o polari. Sono forniti due ingressi audio (quindi anche per segnali stereofonici). I valori di ampiezza per ogni vca sono disponibili individualmente su porte cv (con un range da 0 a +5V) così come le coordinate X & Y (in radianti o gradi), permettendo di utilizzare il modulo anche come convertitore da coordinate polari a cartesiane e viceversa. Due uscite cv aggiuntive permettono di avere una funzione (impostabile da lineare a logaritmica) per controllare il filtraggio o la reverberazione di una copia del segnale sorgente e simularne l’ aumento o la diminuzione della distanza dal punto di ascolto (ad esempio più il suono sarà distante dal centro e più reverbero sarà applicato o minore sarà la frequenza di taglio del filtro). La funzione descritta quindi, dovrà controllare il cut-off di un modulo filtro o la quantità di reverbero di un modulo reverbero via cv. E’ possibile esprimere il range di valori X & Y come assoluto o continuo. Assoluto significa, nel caso di coordinate polari, che all’ incremento e al decremento di y avremo un incremento e RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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WIARD: JOYSTICK AXIS GENERATOR

Date due funzioni di controllo in ingresso rispettivamente alla porta cv Y & X, il modulo ricava il valore per otto uscite jack da 3.6 mm, disposte intorno ad un punto centrale detto dome (dotato di output come il suo opposto edge).

A seconda delle coordinate ogni uscita avrà una relativa ampiezza, indicata da un led associato.

L’ intensità al centro è determinata dalla manopola dome height.

Tra i possibili utilizzi si potrebbe ipotizzare una spazializzazione ad otto canali o un’ elaborata sintesi vettoriale.

MODULI BASATI SU MICROCONTROLLORI

Addac: 001 Voltage Controlled Computer

Si tratta di un microcontrollore, basato sul framework di Arduino, in formato eurorack. Integra un Atmega2560 IC, comunicazione Usb e otto canali bipolari a 16 bit di conversione digitale-analogica, con un range compreso tra ± 5V. E’ naturalmente possibile caricare sul modulo i propri programmi (oltre a quelli forniti sul sito di Addac), selezionarli attraverso due switch (ciascuno di sedici posizioni) e inviare sulle uscite analogiche disponibili tutte le RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Un modulo quindi che offre notevoli possibilità tra cui quella di connessione al proprio computer via porta Usb e la comunicazione con software tra cui: Pure Data, Max/Msp, Live, IanniX o quasliasi altro dispositivo che utilizzi i protocolli OSC o MIDI. La conessione di questo modulo a dispositivi iPad e iPhone è allo stesso modo ottenibile attraverso la combinazione del modulo 007 (connettività Ehternet) e di un router wireless.

Il modulo viene consegnato con all’ interno una serie di programmi che richiamano funzioni presenti in altri moduli Addac (il che fa intuire quanto possa essere versatile e utilizzabile dispositivo):

. Complex Random . Lissajous Curves . Marble Physics . Complex ADSR’s . Complex LFO’s . Complex Gate Delays . CV Looper . Quadraphonic Spatializer . Configurable Quantizer

Si tratta quindi di un dispositivo in grado di ospitare numerose di funzioni e dalle svariate possibilità. La libreria utilizzata per Arduino è open-source. Per restare al corrente con gli aggiornamenti sullo sviluppo di questi dispositivi e scaricare ulteriori programmi è disponibile un sito dedicato: http:// vcc.addacsystem.com/

Snazzy Fx: Ardcore

Stessa logica del modulo precedente ma con un numero minore di porte e la mancanza (al momento) di moduli di espansione. Dotato di un’ ingresso clock, quattro manopole, due uscite gate/trigger, due ingressi cv e due uscite DAC. La conversione da digitale ad analogico è effettuata ad 8 bit. I costruttori suggeriscono di utilizzare quest’ ultime due uscite per generare segnali audio con estetica “lo- RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Qu-bit: Nebulae

Campionatore e granulatore. Si tratta di un modulo eurorack open-source che utilizza come CPU un Raspberry Pi e come linguaggio di programmazione audio Csound. I file da riprodurre o granulare sono caricati tramite un dispositivo di memoria Usb (in un formato a scelta tra .wav, .flac, .aif, .ogg e con una durata non superiore a 9.6 minuti). Come abbiamo accennato, il modulo utilizza come linguaggio Csound, per cui se il supporto di memoria esterno dovesse contenere un file .csd, questo verrebbe (a dettta dei costruttori) eseguito. Nella configurazione di fabbrica é’ possibile impostare la velocità di riproduzione (da metà del valore nominale fino al doppio) indipendentemente dal pitch, riprodurre il file in reverse, richiamare dei preset (tramite bottone apposito o via cv con segnali gate al di sopra dei 2.5V), cambiare il file audio durante il playback, impostare la lunghezza di una rampa per interpolare le variazioni di pitch, regolare il rapporto tra segnale diretto e granulato, impostare la densità dei grani (da 1 a 23 per secondo) , definire il punto di inizio di lettura del file, la misura del loop (se attivato), la quantità di distorsione (eventuale). In edit mode è possibile inoltre specificare se la lettura dei grani avverrà in intervalli di tempo costanti o secondo un intervallo temporale randomico. E’ disponibile infine uno stadio di amplificazione per il segnale in uscita.

Da notare che, essendo sviluppato su Rasperry, ed essendo un modulo opern-source è possibile andare a modificare qualsiasi aspetto del suo funzionamento fino ad ottenere un altro modulo.

SOUNDMACHINES: ROBOTTO RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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INTERFACCE DI CONNESSIONE

SOUNDMACHINE: RC1 RADIOSTAR

Interfaccia di comunicazione da bluetooth a otto uscite cv (-10V/+10V) , otto uscite cv (0V/5V) e otto uscite gate. La comunicazione avviene attraverso un protocollo proprietario che verrà aperto alla messa in commercio del modulo. La generazione dei dati di controllo può avvenire attraverso un’ applicazione dedicata per Android e Iphone, in grado di gestire un sequencer interno al modulo.

EXPERT SLEEPERS

Marchio focalizzato sullo sviluppo di interfacce hardware eurorack per il controllo di sistemi modulari attraverso l’ applicazione dedicata Sylenth Way (utilizzabile in Max For Live, su i-Pad, e i-Phone, o in formato stand-alone). Recentemente sono stati messi a disposizione quattro external per utilizzare Max Msp in combinazione con i moduli ES4, ES5, ESX-4CV. Ogni porta su ogni modulo è dotata di un’ indicatore luminoso a led che ne segnala lo stato.

ES4 SPDIF Interface

Converte un input SPIDF in cinque canali cv. Essendo l’ SPDIF un formato stereo, l’ encoding dei dati è gestito attraverso un external per Max Msp oppure il plugin dedicato Sylenth Way. Gli ingressi dell’ external possono essere segnali o valori numerici. Due dei cinque canali sono calibrati per offrire una conversione 1V/octave, per un totale di cinque ottave. I restanti tre canali sono per scopi generici (gate, inviluppi, lfo) ed ognuno dispone di un range pari a ± 5V o 0-10V selezionabile. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ES3 Lightpipe/CV Interface

Utilizzabile con il plugin Sylenth Way.. Converte otto canali audio acquisiti tramite un cavo ottico in otto uscite analogiche cv per jack da 3.5 mm. La conversione avviene a 24 bit, 113dB SNR dichiarati. La massima frequenza di campionamento gestibile per otto uscite è 48 Khz e il range di voltaggio in output è di ± 10V DC. E’ possibile lavorare con il modulo a 96 KHz ma le uscite disponibili si riducono in questo caso a 4 (output 1/2, canale ADAT 1; output 3/4, canale ADAT 2; ecc.).

ES5 Audio/CV Interface

Espansione del modulo ES3. Offre otto uscite utilizzabili per segnali gate, clock, sync più sei headers per connettere altri moduli di espansione. Il range di voltaggio delle porte è di 0V/5V.. L’ utilizzo di questo modulo è possibile attraverso il plugin Sylenth Way o un external dedicato per Max Msp. Gli ingressi dell’ external possono essere segnali o valori numerici (es: un number box tramite cui selezionare una delle otto porte disponibili per uno dei sei dispositivi potenzialmente connessi ai sei header). RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ESX-4CV

Modulo di espansione per i moduli ES5, ES40 o ES4. Aggiunge quattro uscite cv. I dati in uscita sono riprodotti ad 1/8 della frequenza di campionamento. Si tratta quindi di output non adatti per modulazioni nella banda audio (FM-AM) e per l’ invio di inviluppi particolarmente rapidi. Non è richiesta calibrazione per l’ utilizzo secondo lo standard V/octave. La conversione è a 12 bit e il voltaggio sulle uscite è di ± 5.33V.. Il dispositivo potrebbe esser quindi collegato ad un modulo ES5 a sua volta collegato ad un ES3.

L’ utilizzo di questo apparecchio è possibile attraverso il plugin Sylenth Way o un external dedicato per Max Msp. Gli ingressi dell’ external possono essere segnali o valori numerici.

ES1 Audio/CV Interface

Utilizzabile con il plugin Sylenth Way.. Converte fino a otto ingressi audio (provenienti sia da uscite DC-coupled che AC-coupled) in otto flussi di controllo cv. Gli RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ES40 SPDIF Interface

Utilizzabile con il plugin Sylenth Way. Converte dati provenienti da un input SPDIF su cinque headers collegabili a diversi moduli di espansione. L’ uscita SPDIF presente sul modulo è utilizzabile per rimandare i dati verso un’ altra apparecchiatura dotata di una porta conforme a questo standard o al modulo di espansione ES7 CV expander di Expert Sleepers.

ALYSEUM: MS812

Interfaccia ehternet-cv, sfrutta come struttura logica di supporto il framework Copperlan. Il routing dei dati viene effettuato grazie un’ applicazione dedicata che è inoltre in grado di gestire e collegare al dispositivo altre apparecchiature che utilizzino lo standard Copperlan come il controller gestuale GECO (http://uwyn.com/geco/). L’ apparecchio dispone di otto uscite cv e dodici uscite digitali. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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ADDAC: 103 DC COUPLED USB SOUNDCARD

Mini scheda audio con due ingressi, due uscite ac coupled (filtrano un’ eventuale componente continua nel segnale), due uscite dc coupled, un’ uscita cuffia e la possibilità di riscalare in uscita il range di oscillazione dei segnali per entrambi i canali (da 5 a 10 volt). I due stadi di amplificazione finale sono controllabili in voltaggio.

ALYSEUM: MSX-MATRIX

Matrice in formato eurorack attualmente in fase di sviluppo firmware. Dispone di sedici ingressi e sedici uscite per cavi jack 3.5 mm. Si tratta di un dispositivo in grado di gestire segnali di controllo e segnali audio in maniera semplice e rapida attraverso un’ interfaccia essenziale, dotata uno schermo luminoso e due manopole (una per gli input e una per gli output).

ADDAC: 911 UTILITY PATCH BAY

Patchbay utile per risolvere il problema degli adattatori da jack 3.5 mm a 6.3 mm. tra dispositivi che utilizzino questi due tipi di porte. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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SPEKTRO AUDIO

Citiamo sempre nell’ ambito della gestione di segnali di controllo i plugin di Spektro Audio. Sviluppati in Max Msp e utilizzabili sia come applicazione stand-alone che all’ interno di Max For Live o Reaktor, permettono di inviare segnali cv e gate attraverso le uscite DC-coupled di una scheda audio, senza l’ ausilio di ulteriori interfacce di conversione. E’ importante che le uscite siano DC-coupled poiché le uscite AC-coupled filtrano eventuali offset presenti nel segnale. Tra i plugin sviluppati troviamo lfo, s&h, generatori di inviluppo

sequencer. Nella versione stand-alone, che integra tutti i plugin disponibili è disponibile una matrice per il routing dei segnali di controllo sulle varie uscite dc-coupled disponibili alla scheda audio. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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GENERAZIONE ED ELABORAZIONE DI SEGNALI AUDIO

METASONIX

Metasonix è attualmente l’ unico marchio a proporre moduli valvolari. Il suono di questi moduli è caratteristico e il suo spettro risente particolarmente dei componenti fisici che compongono il dispositivo. Segue una selezione dei moduli disponibili sul sito e correntemente in sviluppo.

Metasonix: R-54 Supermodule Vco/Vcf

Utilizza un circuito Wien-bridge per ottenere un segnale sinusoidale, secondo la documentazione particolarmente privo di imperfezioni. Il circuito permetterebbe in particolare di ottenere distorsioni esclusivamente sulle componenti di “basso ordine” nello spettro del segnale, contrariamente ai moduli basati su circuiti solid-state per l’ oscillazione e nella maggior parte dei sine-waveshapers. Questa caratteristica sarebbe ottenuta per via della mancanza di circuiti aggiuntivi che svolgano la funzione di wave-shaping o di controllo dell’ ampiezza del segnale nello stadio vca; questi compiti sono eseguiti dalla valvola stessa. La frequenza del segnale generato è definibile attraverso una manopola sul pannello e / o due ingressi cv, in un range che varia da 20 Hz a 5000 Hz.

Inserendo un segnale nell’ ingresso, il modulo assume la funzione di un filtro passa banda risonante con lo stesso range operazionale dell’oscillatore. Il fattore di merito è a quel punto definibile attraverso la manopola resonance (precedentemente utilizzata per il controllo del waveshaping del segnale sinusoidale).

Una porta cv permette di controllare l’ ampiezza del segnale in uscita e la sua relativa distorsione e uno switch invia una copia del segnale su una linea di feedback, creando un loop per arricchire, se RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Sono disponibili in uscita separatamente sia il segnale distorto e reverberato che il mix tra il segnale effettato e il segnale diretto, il cui bilanciamento è definito attraverso un’ apposita manopola.

Una linea di feedback permette inoltre di creare un loop intorno alla molla e uno switch definisce l’ inversione del segnale al suo ingresso, producendo ad esempio un effetto sensibile sui transienti di segnali impulsivi, caratterizzati dalla presenza di basse frequenze.

I due ingressi cv controllano rispettivamente lo stadio di pre-amplificazione e il livello del segnale inviato nella linea di feedback. E’ possibile connettere attraverso delle prese sul retro un dispositivo più grande di reverberazione come un amplificatore per chitarra. Il dispositivo esterno dovrebbe avere un’ impedenza non inferiore a 300 ohm in ingresso e 1000 ohm in uscita. I due dispositivi a molla potrebbero essere a quel punto usati in parallelo. Si tratta al momento dell’ unico reverbero a molla valvolare, in formato eurorack, sul mercato.

Metasonix: R-57 Dual Pre-amp/Vca

Si tratta di un modulo per il controllo dell’ ampiezza e la pre-amplificazione di due segnali audio. Ciascun segnale in ingresso e la sua distorsione è controllabile attraverso una porta cv dotata di un attenuatore. Lo switch posto a destra del pannello permette di invertire il modo operazionale di una porta rispetto all’ altra. Più semplicemente, questo switch permette di utilizzare il modulo come uno stereo panner, causando al crescere del segnale di controllo dell’ ampiezza sul destro un decrescere sul canale sinistro e viceversa.

ADDAC: 601 8 BAND VOLTAGE CONTROLLED FILTERBANK

Filtro analogico ad otto bande con ingresso stereo e uscite separate per banda. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Distribuzione delle bande: 50 Hz / 110Hz / 220Hz / 500Hz / 1.1kHz / 2.2kHz / 5.2kHz / 11 kHz

ADDAC: 111 ULTRA WAVE PLAYER & 111B WAVE EXPANSION

Consente la lettura e la modifica di file audio (o loro segmenti) memorizzati su una scheda micro-sd. La selezione dei file avviene tramite una manopola dedicata o via un modulo espansione: Addac 111B che offre otto input gate con i quali selezionare fino ad otto file in qualsiasi sequenza o tramite una coppia di bottoni posti sull’ interfaccia stessa.

La lunghezza del loop è definibile e così il suo punto di partenza. Entrambi i parametri sono controllabili via ingressi cv, dotati di attenuatore; la loro variazione corrisponde con un eliminazione automatica dei clip alla fine e all’ inizio del loop.

I bottoni presenti sull’ interfaccia permettono di impostare manualmente il punto di inizio e il punto di fine del loop, di attivarlo e disattivarlo, farlo suonare una volta sola, triggerarlo o passare al file immediatamente precedente o successivo. Tutti questi comandi sono controllabili anche attraverso le rispettive porte gate e cv con dispostivi esterni in grado di generare funzioni deterministiche o randomiche. E’ possibile inoltre modificare ampiezza del file riprodotto e la sua velocità di riproduzione (da 0 fino al doppio della velocità) influenzando anche il parametro pitch. Anche la selezione del file è automatizzabile.

Un ulteriore uscita cv fornisce l’ inviluppo di ampiezza estratto dal file in esecuzione ed è utilizzabile ad esempio, per controllare la velocità di lettura del file (sul modulo indicata con il termine frequenza di campionamento).

Il modulo è impiegabile quindi per operazioni di “scrambling” su uno o più file e più in RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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MAKE NOISE: PHONOGEN

Modulo ispirato alle pratiche di composizione della musica concreta degli anni cinquanta e in particolare all’ omonimo strumento Phonogen, utilizzato da Pierre Schaeffer.

Utilizza un buffer digitale in cui allocare un segnale audio registrato in tempo reale. Il segnale è quindi scomponibile e i segmenti sono riorganizzabili secondo diversi algoritmi selezionabili tramite una manopola.

E’ allo stesso modo possibile variare la velocità e la direzione di riproduzione dei segmenti audio. Ogni parametro è modulabile grazie ad un rispettivo ingresso cv.

LISTA AGGIUNTIVA DI OSCILLATORI E FILTRI

Segue quindi un campionario di moduli caratterizzati dal parametro timbro e selezionabili quindi in base al gusto del lettore.

OSCILLATORI:

TipTop: Z3000 oscillator

Make Noise: Dpo oscillator

Livewire: Audio Frequency Generator

Wiard: Anti-oscillator RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Synthesis Technologies: E340 cloud generator

Synthesis Technologies: E350 Morphing Terrarium

Mfb: 02 Triple Vco

Cwejman: Vco6

Talking Synth: Speech Sound

Intellijel: Dixie 2 oscillator

FILTRI

harvestman-bionic-lester

Pittsburgh-Modular-Filter

Toppobrillo-Multifilter

Wiard/Malekko-Boogie

wmd-Micro-Hadron-Collider

WMD-Sychrodyne

CLONI DI FILTRI DEL PASSATO

Ams-am8000-Roland SH-5

ams-am8012-arp-2600

ams-am8044-Korg-Poly-6-PPG-Wave-2.2 RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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bubblesound-sem20-oberheim-sem

doepfer-a-235-vcf5-wasp- EDP Wasp synthesizer

harvestman-polivoks-filter

intellijel-Dr-Octature2

intellijel-korgasmatron-dula-vcf-Korg-MS20-inspired

livewire-frequensteiner-Steiner-Parker-Synthasistem-filter

manhattan-analog-ma35-vcfa-korg-ms-10

tip-top-z2040-lp- Prophet5- SSM2040-filter chip RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Conclusioni RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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CONCLUSIONI

Andando oltre quelli che possono essere gli impieghi specifici dei moduli che hanno interessato la seconda parte di questo lavoro (la cui utilità potrà essere valutata dal lettore in base alle sue esigenze compositive), quello che risulta interessante è la logica che caratterizza questi strumenti, oggi come sessant’ anni fa. Una logica che negli anni è stata trasposta in ambito software e che si è andata perdendo nella progettazione dell’ hardware. In questo modo, il computer ospitando i processi logici dell’ espressione musicale ma restando fisicamente di fatto uno strumento di calcolo, è finito per incarnare un’ evidente contraddizione, che risulta evidente ogni qualvolta sia necessario collegare una tastiera o un qualsiasi altro controller. In quei frangenti, il computer torna a guardarci esattamente per quello che è, un dispositivo per nulla flessibile sul lato hardware e privo di arti per qualsiasi altro compito che non sia l’ eseguire computazioni e l’ inserimento di dati numerici e testuali.

D’ altra parte non possiamo nemmeno pensare di riporlo sulla scrivania e sostituirlo con un certo numero di moduli analogici in formato eurorack, proprio perché essendo così bravo a fare calcoli, ci permette di disporre in qualsiasi momento di tutte le funzioni di cui abbiamo bisogno o di realizzare elaborazioni del suono impensabili in ambito analogico (vedi il phase-vocoder).

Quello che gli manca è proprio quello che si è perso per strada, l’ approccio modulare.

Ciò che sarebbe auspicabile in questo senso, è arrivare nel futuro ad una standardizzazione di una serie di tool basati su un microcontrollore componibili, assemblabili e programmabili delle proprie necessità (installative, performative, compositive) proprio con quella logica.

L’ intuizione avuta da Addac e da altri pochi marchi di moduli euororack, sarebbe quindi da sviluppare in questo senso: l’ utilizzo dei microcontrollori programmabili per la costruzione di strumenti con finalità espressive (in questo caso musicali) componibili attraverso un certo standard hardware.

L’ obiettivo sarebbe pertanto la scomparsa del laptop, inteso come un oggetto unitario e indivisibile con componenti assemblati di cui solo schermo il mouse e la tastiera sono relativamente (e non sempre) accessibili all’ utente e la nascita di un dispositivo con porte analogiche e digitali che potrebbe essere grande come il palmo di una mano, o grande come uno schermo a seconda RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Passi verso il ripensamento di dispositivi hardware secondo la logica modulare, sono compiuti in questo momento da Google, per quanto riguarda la telefonia e dalla Startup Kano per quanto riguarda il settore dei computer e sopratutto da Little Bits (link consigliatissimo!).

Ma ad ogni modo, tornando alle finalità più pragmatiche di questa monografia, abbiamo visto come gli utenti interessati ad un approccio modulare, possano oggi avvelersi tanto di software come Max Msp quanto di sistemi euro-rack per l’ espressione del proprio pensiero compositivo, con il vantaggio di poter integrare i due ambienti rendendoli comunicanti attraverso: i moduli Expert Sleepers, i plugin Spektro Audio, in modalità wireless grazie al modulo Soundmachine “Radio Star” e così via. Abbiamo visto inoltre come i moderni sistemi analogici beneficino di vantaggi come: portabilità, precisione dei segnali e quindi predicibilità dei processi.

A fronte della vaste opportunità espressive che ci sono date, è quindi necessario spingere la propria fantasia oltre le applicazioni più comuni. Ricordiamo infatti la disponibilità di moduli che offrono funzioni tutt’ altro che banali come: Brain e Synesthesia di Soundmachines, ADDAC 303 Muscle Sensing, ADDAC 503 Marlbe Physics e Teleplexer di Make Noise ma sopratutto i moduli basati su microcontrollori come Arduino e Raspberry, che rendono possibile lo svolgimento di qualsiasi funzione sia programmata e caricata loro in memoria, sia essa orientata a scopi musicali o installativi.

Certamente un buon utilizzo di queste apparecchiature rende necessaria una consapevolezza più solida circa “cosa fa ogni manopola” ma di sicuro può portare a risultati decisamente più interessanti del noto “frullato di frequenze” provocato dall’ uso indiscriminato di un lfo in banda audio sulla frequenza di un oscillatore.

Infine, a fronte del rischio di avvicinarsi in maniera naive alla tecnologia o di cadere dal lato opposto in un’ eccessiva attenzione nei suoi confronti, è bene tenere a mente le parole di Isaac Stern:

“Non usate la musica per suonare il violino, usate il violino per suonare la musica”.

Buon pensiero musicale. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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APPENDICE RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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LISTA DEI BRAND PRESI IN CONSIDERAZIONE

Acidlab ADDAC Aion Modular ALM Busy Circuits Alyseum AMSsynths Analogue Solutions Analogue Systems AniModule Audio AtomoSynth Audio Damage modular Bananalogue Barton Musical Circuits Befaco Blue Lantern Modules Broken Silicon Brownshoesonly Bubblesound instruments CESYG CGS Circuit Abbey Critter and Guitari Curetronic Cwejman Cylonix Cyndustries D:machinery Dave Jones Design Delptronics RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Flame Flight Of Harmony Fonitronik Frequency Central Future Sound Systems Gieskes Ginko Synthese Gotharman Grayscale Greg Surges HackMe Happy Nerding Haken Audio Happy Nerding Hexinverter Hinton Instruments Itijik Innerclock Systems Intellijel designs J3RK Jabrudian Industries Jomox Kenton Kilpatrick Audio KNAS KOMA Elektronik L 1 Ladik Liivatera Livewire Electronics Livid Low Gain Electronics Lunar Modular LZX Industries MacBeth studio Systems RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Modcan Monorocket Moon Modular Mungo Enterprises Mutable Instruments Niio Analog Noise Engineering Oakley Sound Systems Orthogonal Devices Panels4DIY Pittsburgh Modular Plan B Pro Modular PT Audio PulpLogic Qu bit Electronix Rare Waves Razmasynth Rebel Technology RYO Schippman Sequentix Seven Woods Audio Sherman Snazzy Fx SND Soundmachines Space Case Ltd Special stage systems Spinal Cat Modular Steady State Fate Steffensen Stg / Soundlabs STG Soundlabs Studio Electronics RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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Tiptop Audio Tom Oberheim Toppo Brillo Totalmusik Touell Skouarn Trautoniks Trogotronic Trouby Modular Verbos Electronics Vermona Wiard WMD XAOC Devices Zerosum Inertia 4ms RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E LINK

[1] Peter Zinoviev, “Red Bull Music Academy lecture: Dr Peter Zinovieff”, intervista, L 2010

[2] Donald Buchla, “Red Bull Music Academy lecture: ”, intervista, Toronto,

[3] Morton Subotnick, “Red Bull Music Academy lecture: Morton Subotnick”, intervista, Madrid, 2011

[4] Thomas L. Rhea. Contemporary Keyboard magazine “Bode’s Melodium and Melochord”, January 1980, p. 68.

[5] Rebekkah Palov, “Harald Bode: a short Biography”, Electronic journal of electroacoustics Community, July 2011

[6] Gayle Young, “Electronic Sackbut”, HughLeCain.com, 1999

[7] Simon Crab, “EMS Synthesisers, Peter Zinovieff, Tristram Cary, David Cockerell United Kingdom”, 120years.net, London, 2014

[8] Hinton Instruments “The Background”, giugno 2012.

[9] “Intervista sulla Musica”, editore Laterza, 2007

[10] David Suzuki, Margaret Atwood, Piers Handling, Daniel Latouche,Pierre Berton, Marc Laurendeau, others… ”Guastav Ciamaga” The Canadian Encyclopedia

[10] Emanuele Battisti, “The Experimental Music Studio at the University of Illinois”

[11] Max Matthews “//ccrma.stanford.edu/radiobaton/“

[12] University of Illinois Archive “ Salvatore Martirano Music, Personal Papers, and Sal-Mar Construction, 1927-1999” giugno, 2008

[13] Butterfield, Jim; Ockers, Stan; Rehnke, Eric (1977). “The First Book of KIM”. Hayden ISBN 0-8104-5119-0. RELATED TITLES Documents  Science & Tech  Tech  Digital & Social Media

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L’ AUTORE

Nome: Andrea Sperelli

Località attuale: Milano

Mi occupo di: arte digitale, composizione, insegnamento

Scrivimi: [email protected]

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