Parrocchia di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme. Inventario dell'archivio (1842 -1955)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2006

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica della Soprintendenza per i Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2006. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte in. intrante n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

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Albero delle strutture

Parrocchia di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1842 - 1955 Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1842 - 2006 Registri dei nati e battezzati, 1875 - 1966 Registri dei matrimoni, 1887 - 1983 Registri dei morti, 1887 - 1984 Registri dei cresimati, 1888 - 2006 Stati delle anime, 1913 - 1938 Registri degli sponsali, 1898 - 1934 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1903 - 1958 Atti matrimoniali, 1887 - 1955 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1858 - 1942 Diari delle messe avventizie, 1893 - 1961 Diari delle messe legatarie, 1897 - 1972 Registri degli avvisi, 1921 - 1951 Registri delle elemosine, 1908 - 1966 Registri di cassa generale, 1905 - 1954 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1891 - 1942 Registri di cassa del Pane di S. Antonio, 1910 - 1958 Registri di cronache e memorie, 1852 - 1989 Protocolli degli esibiti, 1902 - 1923 Carteggio e atti ordinati, 1842 - 2000 Chiesa di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1864 - 1969 Urbari, 1902 - 1921 Registri di cassa, 1908 - 1968 Registri di amministrazione dei legati a carico della chiesa, 1915 - 1969 Resoconti, 1864 - 1955 Confraternita del Santissimo Rosario di Molina di Fiemme, 1884 - 1947 Registri degli iscritti, 1884 - 1946 Registri dei verbali delle riunioni, 1895 - 1921 Registri di amministrazione, 1894 - 1947 Asilo infantile di Molina di Fiemme, 1902 - 1926 Registri di cassa, 1902 - 1926

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Albero dei soggetti produttori

Curazia di Sant'Antonio, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), [1855] - 1920 maggio 11 Successori: Parrocchia di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1920 maggio 12 -

Parrocchia di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1920 maggio 12 - Predecessori: Curazia di Sant'Antonio, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), [1855] - 1920 maggio 11 Assorbe : Chiesa di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1851 - 1987 gennaio 24 E' matrice di : Curazia dei Santi Angeli Custodi, Stramentizzo (Castello - Molina di Fiemme), 1739-1983

Chiesa di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1851 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1920 maggio 12 -

Confraternita del Santissimo Rosario, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1884 - [1955]

Asilo infantile di Molina di Fiemme, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1907 -

4 superfondo Parrocchia di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1842 - 1955

regg. 36, quadd. 4, bb. 11

Storia archivistica L'archivio storico della parrocchia di Molina di Fiemme si trovava depositato, al momento del presente riordino, nella canonica del paese in un locale adibito ad archivio in due armadi di metallo. Nello stesso luogo era depositata anche la documentazione relativa all'ex curazia di Stramentizzo, legata a Molina dal 1943 ed ora soppressa. Come di consueto alcuni registri di anagrafe si trovavano nell'ufficio del parroco. La documentazione si presentava abbastanza ordinata: gli atti relativi ai matrimoni e il carteggio e gli atti prodotti erano raccolti in faldoni, mentre la produzione più recente in cartelle con lacci. Il carteggio venne riordinato sicuramente nel periodo di don Celestino Vinante(1) e in seguito su quell'impianto mantenuto. Il registro più antico è quello relativo ai nati e battezzati, iniziato in seguito all'autorizzazione all'erezione del fonte battesimale della chiesa. I registri dei matrimoni e dei morti si fanno ricondurre al periodo in cui fu presente a Molina don Tommaso Dellafior che, nel momento della consegna dell'archivio avvenuta nel 1885 in seguito alla sua nomina a sacedote di Molina, annotava "manca il libro dei morti e dei matrimoni la cui spesa viene assunta dal di Castello assieme a quella del timbro di proprietà del cessato primissario"(2).

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 15 dicembre 1993 è stato dichiarato di interesse storico.

Contenuto Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico (1983). Il canone 535 (cfr. §§ 1-5) regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

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La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Molina di Fiemme ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dalla Soprintendenza, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Il presente inventario si chiude al 1955, limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali del 15 dicembre 1993. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1955.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni

6 puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali"

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196

Note (1) Cfr. introduzione alla serie "Carteggio e atti ordinati". (2) Ibidem, 1.10.

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Ente Curazia di Sant'Antonio [1855] - 1920 maggio 11

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 01/01/1842 - 31/12/2006

Storia Molina di Fiemme è un paese relativamente recente, sorto e ingranditosi intorno a due antichi mulini che si trovavano sul rio e nei quali si macinava il grano coltivato nella piana di Castello. A partire dal XVIII secolo l'abitato di Molina si ingrandì progressivamente, grazie ad un forte sviluppo del settore artigianale (lavorazione del legno e della creta) che prosperava sfruttando l'energia idrica del torrente Avisio e dei rii Cadino e Predaia. Una cronaca presente nell'archivio parrocchiale riporta che nella prima metà dell'Ottocento gli abitanti di Molina e di Predaia arrivavano complessivamente a 491, divisi in 96 famiglie(1). E' proprio in quel periodo che la popolazione residente cominciò a manifestare il desiderio di costruire una chiesa che permettesse il culto in loco, anziché dipendere dalla curazia di Castello, distante da Molina circa mezz'ora. Unite le forze e le finanze, costituite da lasciti e da contributi ottenuti dalle varie amministrazioni locali, nel 1851 venne completata una chiesa che ottenne, nel momento della consacrazione, anche delle indulgenze(2). A incremento della devozione, dietro approvazione dell'Ordinariato di Trento, il 25 febbraio del 1853 fu eretta e benedetta una Via Crucis. In questo modo il culto in Molina divenne solido e crebbe anche il desiderio di un sacerdote che celebrasse stabilmente in paese e che esercitasse la cura d'anime. Tale bisogno era riconosciuto anche dal comune di Castello che discusse il modo migliore di contribuire per l'onorario di un sacerdote per Molina. Il 2 maggio 1855 si stipularono delle "compattate" in via provvisoria tra il curato di Castello, il sacerdote da eleggersi, il comune di Castello e la popolazione di Molina che vennero accettate dall'autorità vescovile di Trento il 15 maggio (decreto n. 1532). Venne nominato don Giovanni Battista Sieff da Ziano con il titolo di primissario cooperatore della curazia di Castello residente a Molina e con l'obbligo di esercitare la cura d'anime dipendentemente dal curato non solo a Molina ma in tutta la curazia qualora se ne presentasse il bisogno(3). Dieci anni più tardi, nel 1865, in seguito alle richieste presentate al vescovo in occasione della visita pastorale, si pervenne ad un accordo che regolava i rapporti tra il sacerdote di Molina e il curato di Castello(4). Uno dei punti dell'accordo prevedeva l'erezione nella chiesa di Molina del battistero in modo che il sacerdote potesse battezzare in loco. L'acqua battesimale doveva essere fornita dalla chiesa di Castello e il primissario cooperatore di Molina doveva far pervenire alla canonica di Castello, non oltre le 24 ore successive alla celebrazione del Sacramento, l'attestato del conferito battesimo affinché i dati venissero inseriti nel registro curaziale "restando proibita la conservazione d'un tale registro in Molina e la estensione di ogni relativo certificato"(5). Don Sieff rimase in paese trent'anni ma fu con il suo successore, don Tommaso Dellafior, che per mettere fine ad attriti sorti tra il curato e la popolazione di Molina venne ulteriormente regolato il rapporto tra matrice e filiale. Con il decreto vescovile del 13 gennaio 1888 l'Ordinariato stabilì che Molina dovesse considerarsi una espositura e il suo sacerdote dovesse essere chiamato cappellano esposto con i diritti e i doveri di esercitare nella propria chiesa tutte le funzioni ecclesiastiche che erano di "uso nelle curazie di Fiemme"(6). A lui spettava inoltre il compito di catechizzare i ragazzi nelle scuole. Aveva il diritto di stola per gli obiti dei bambini e degli adulti deceduti all'interno dei confini dell'espositura. Le pubblicazioni degli sponsali si potevano fare a Molina e i matrimoni potevano essere benedetti dal 8 sacerdote di Molina su delegazione del curato di Castello. Aveva la facoltà di tenere i registri dei battezzati e dei morti e doveva presentare ogni tre mesi gli estratti al curato di Castello(7). Nei primi anni del Novecento si spinse affinché Molina potesse ottenere la totale indipendenza da Castello ed essere elevata a parrocchia, ma il processo si interruppe con lo scoppio della prima guerra mondiale. Bisognò aspettare il 12 maggio 1920 per vedere finalmente Molina elevata a parrocchia, riconosciuta però solo dal punto di vista ecclesiastico. Il curatore, poi parroco don Giovanni Preti, aspettò inutilmente anche il riconoscimento civile, che avrebbe comportato un aiuto economico dal governo, ma tutto rimase come promessa. Nel frattempo, dal primo dicembre 1943, Molina ebbe sotto la sua responsabilità anche la curazia di Stramentizzo. Nel 1956 il vicario don Celestino Vinante raccolse una sostanziosa somma che depositò a Trento in Curia il 6 maggio 1956 assieme alla documentazione necessaria e il 4 luglio il presidente della Repubblica firmò il decreto di riconoscimento civile a parrocchia di Molina(8). Il primo aprile il vicario don Vinante venne investito del titolo di primo parroco con pieni diritti ecclesiastici e civili. Con D.M. del 30 dicembre 1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 381).

ELENCO DEI CURATI E DEI PARROCI DI MOLINA DI FIEMME

1855-1885 Giovanni Battista Sieff da Ziano (primissario cooperatore) 1885-1896 Tommaso Dellafior dai Masi di (cappellano esposto) 1897-1907 Giuseppe Daprà da 1907-1912 Michele Ghezzi da Faedo 1912-1914 Pietro Cristel da 1915-1922 Giovanni Pretti da Cembra (primo parroco) 1923-1934 Antonio Tasin da Terlago 1935-1938 Giuseppe Morandini da 1939-1958 Celestino Vinante da Tesero 1958-1966 Federico Motter 1966-1968 Bruno Zeni 1968-1981 Erminio Secchi 1981-1993 Valerio Delladio 1993- Angelico Boschetto OFM

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini di una parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il

9 curato indipendente era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte(9). Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Note (1) Cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Registri di cronache e memorie", reg. 1, p. 2. (2) Ibidem, p. 6. (3) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Parrocchie e curazie", 60.B/2 n. 2.a. (4) Ibidem. (5) Il registro dei nati si cominciò a tenere a Molina solo dieci anni più tardi, nel 1875, cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Registri dei nati e battezzati", reg. 1. (6) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Parrocchie e curazie", 60.B/2 n. 2.a. (7) Cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 2.3. (8) Ibidem. (9) BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio per il clero curato", Trento, 1888 (2.a ed.), pp. 501-503.

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Ente Parrocchia di Sant'Antonio di Padova 1920 maggio 12 -

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 01/01/1842 - 31/12/2006

Funzioni, occupazioni e attività Il termine "parrocchia" (1) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

Fonti normative Raccolta di Concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili / a cura di Angelo Mercati, Città del Vaticano : Tipografia poliglotta vaticana, 1954. Codice di diritto canonico (1983)

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali" 11

Archivio diocesano tridentino, "Parrocchie e curazie" Archivio parrocchiale di Cavalese Archivio parrocchiale di Castello Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, Trento, 1995 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LUTTEROTTI VON A., "Il Trentino", Bolzano, 1997 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932

Note (1) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'"Enciclopedia del diritto", Giuffré, Varese, 1958-1995

12 fondo Ufficio parrocchiale di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1842 - 2006

Soggetti produttori Curazia di Sant'Antonio, [1855] - 1920 maggio 11 Parrocchia di Sant'Antonio di Padova, 1920 maggio 12 -

13 serie 1 Registri dei nati e battezzati, 1875 - 1966

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da due registri recanti le registrazioni dei nati e battezzati di Molina a partire dal 1875. I registri sono strutturati a tabella prestampata nella quale sono riportate, secondo le disposizioni governative, le generalità del battezzato, "il tempo della nascita" (anno, mese, giorno e ora), il luogo di nascita, il giorno del battesimo, i nomi dei genitori, del ministro battezzante e dei padrini, e la condizione sociale di questi ultimi.

A. 1. 1 Registro dei nati e battezzati 1875 aprile 11 - 1904 dicembre 21 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 159, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A. 1. 2 Registro dei nati e battezzati 1905 febbraio 28 - 1966 dicembre 18 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 232, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

14 serie 2 Registri dei matrimoni, 1887 - 1983

Contenuto I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da tre registri sui quali sono riportati i matrimoni celebrati a Molina a partire dal 1887. I matrimoni fino all'erezione di Molina a parrocchia, avvenuta nel 1920, venivano celebrati dal sacerdote su delegazione del curato di Castello. I registri sono strutturati a tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, la data del matrimonio, le generalità degli sposi, del ministro celebrante, dei testimoni e la condizione sociale di questi ultimi. L'ultimo registro della serie è compilato secondo le norme concordatarie.

A. 2. 1 Registro dei matrimoni 1887 novembre 15 - 1904 novembre 23 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 49, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. 15

A. 2. 2 "Registro dei matrimoni 1905-46. Volume II" 1905 gennaio 9 - 1946 dicembre 28 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 94, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 2. 3 "III. Matrimoni 1947-***" 1947 gennaio 23 - 1983 gennaio 15 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 165, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

16 serie 3 Registri dei morti, 1887 - 1984

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da tre registri riportanti le registrazioni dei morti di Molina a partire dal 1887. I registri sono strutturati a tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, le generalità del defunto, la causa di morte e il luogo di sepoltura.

A. 3. 1 Registro dei morti 1887 giugno 22 - 1904 dicembre 30 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 110, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n

A. 3. 2 "Registro morti 1905-***. Volume II" 1905 gennaio 3 - 1946 dicembre 24 Tra le pp. 192-193: cronaca di un episodio di lotta partigiana, s.d. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 196, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 3. 3 "III. Morti dal 1947-***"

17

1947 gennaio 6 - 1984 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 109, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

18 serie 4 Registri dei cresimati, 1888 - 2006

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

La serie è formata da due registri.

A. 4. 1 "I. Cresimati 1888-1900" (tit. dorso) 1888 luglio 13 - 1900 agosto 12 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 40

A. 4. 2 "Cresimati dal 1911 al ***" 1911 luglio 14 - 2006 maggio 14 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 88, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

19 serie 5 Stati delle anime, [1913 - 1938]

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero aggiornati(1). Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili(2). Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su questa lacuna; ma fu il vescovo Celestino Endrici che in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia degli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di diritto canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440).

La serie è formata da tre registri. Il primo venne compilato dal curato di Molina don Pietro Cristel mentre gli altri due dal parroco Giuseppe Morandini.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio del clero curato", Trento, 1888 (2.a ediz), p. 52. (2) Cfr. SPARAPANI L., "I libri parrocchiali nella diocesi di Trento" in "La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze" a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319.

A. 5. 1 Anagrafe [1913] (con annotazioni fino al 26 dicembre 1936) Anagrafe della popolazione di Molina compilata da don Pietro Cristel. All'inizio: annotazione del compilatore, [1913]. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 303 (bianche alcune pp.), con indice alfabetico a rubrica alle pp. 295-303

A. 5. 2 "I. Anagrafe Molina A-C" [1937-1938] con annotazioni posteriori fino al 23 gennaio 1992) Anagrafe delle famiglie di Molina con cognome compreso tra la lettera A e la lettera C compilata da don Giuseppe Morandini, con alcuni alberi genealogici.

20

Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 216 (bianche alcune pp.), con indice alfabetico alla fine n.n.

A. 5. 3 "II. Anagrafe D-Z" [1937-1938] (con annotazioni posteriori fino al 9 marzo 1999) Anagrafe delle famiglie di Molina con cognome compreso tra la lettera D e la lettera Z compilata da don Giuseppe Morandini, con alcuni alberi genealogici. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 199 (bianche alcune pp.), pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

21 serie 6 Registri degli sponsali, 1898 - 1934

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(cfr. Foglio diocesano, a. 1908, n. 3) stabilì che dal giorno di Pasqua del 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire problemi o controversie che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco che stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre il matrimonio nè a versare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è formata da due registri. Il primo registro riporta le promesse di matrimonio anteriori all'entrata in vigore del decreto papale.

A. 6. 1 "Protocollo degli sponsali" 1898 gennaio 1 - 1917 maggio 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 35 n.n.

A. 6. 2 "Registro sponsali dal 12.10.1918 al ***" 1918 ottobre 12 - 1934 marzo 4 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 50 n.n.

22 serie 7 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1903 - 1958

Contenuto La serie è composta da un registro sul quale venivano annotate, per essere successivamente comunicate ai fedeli durante le funzioni, le date delle tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni stabilite dal Concilio di Trento (Sess. 24) e dal Codice di diritto civile austriaco (§ 71) che recitava "la denuncia deve farsi in tre giorni di domenica o di festa, all'adunanza ordinaria nella chiesa parrocchiale del distretto e se gli sposi abitano in diversi distretti nella chiesa parrocchiale del distretto di ciascun di essi".

A. 7. 1 "1903-*** Pubblicazioni matrimoniali Molina" 1903 gennaio 1 - 1922 novembre 14; 1935 dicembre 15 - 1958 maggio 18 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.

23 serie 8 Atti matrimoniali, 1887 - 1955

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato(1). In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie è composta da quattro buste che raccolgono, in fascicoli annuali, le pratiche dei matrimoni celebrati a Molina.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 174-175.

A. 8. 1. b. 1 Atti matrimoniali 1887 - 1910 Busta, cc. 573 n.n.

A. 8. 2. b. 2 Atti matrimoniali 1911 - 1935 Busta, cc. 594 n.n.

A. 8. 3. b. 3 Atti matrimoniali 1936 - 1947 Busta, cc. 639 n.n.

A. 8. 4. b. 4 Atti matrimoniali 1948 - 1955 Busta, cc. 462 n.n.

24 serie 9 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1858 - 1942

Contenuto La serie è formata da una busta.

A. 9. 1. b. 1 Certificati anagrafici 1858 - 1942 Certificati di nascite (1858-1939), di morti (1889-1942) e di matrimoni (1892-1941) avvenuti fuori parrocchia. Busta, cc. 378

25 serie 10 Diari delle messe avventizie, 1893 - 1961

Contenuto L'autorità ecclesiastica predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione(1). I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere custoditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante.

La serie è formata da cinque registri.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 382-386.

A. 10. 1 "Diarium missarum" 1893 settembre 5 - 1907 agosto 24 Latino Registro, legatura in tela, cc. 120 n.n.

A. 10. 2 "Diarium missarum" 1907 agosto 25 - 1922 febbraio 28 Latino Registro, legatura in tela, cc. 122 n.n.

A. 10. 3 "Diarium missarum" (tit. int.) 1922 marzo 1 - 1943 agosto 28 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 108 n.n.

A. 10. 4 "Diarium missarum" 1943 agosto 29 - 1954 dicembre 31 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n.n. 26

A. 10. 5 "Diarium missarum" 1955 gennaio 1 - 1961 agosto 7 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 80 n.n.

27 serie 11 Diari delle messe legatarie, 1897 - 1972

Contenuto L'autorità ecclesiastica predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e stilò le norme per la loro compilazione(1). I diari delle messe legatarie, assieme a quelli delle messe avventizie, dovevano essere conservati in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe legatarie dovevano essere annotati la data del ricevimento della disposizione testamentaria, il numero progressivo delle messe celebrate, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione.

La serie è formata da un registro.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 382-386.

A. 11. 1 "Diario delle messe legatarie in Molina" 1897 dicembre - 1972 gennaio 28 Diario delle messe legatarie con indicazione delle avvenute celebrazioni. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 82

28 serie 12 Registri degli avvisi, 1921 - 1951

Contenuto La serie è composta da due registri e un quaderno sui quali venivano annotati gli avvisi da leggersi ai fedeli a conclusione delle principali celebrazioni liturgiche; essi riguardavano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di oggetti rinvenuti e portati in chiesa, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione alle feste religiose e altre comunicazioni.

A. 12. 1 "Pubblicazioni nella parrocchia di Molina di Fiemme" 1921 gennaio - 1922 ottobre 15; 1934 dicembre 23 - 1937 aprile 18 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 57 n.n.

A. 12. 2 "Pubblicazioni nella chiesa di Molina 1937-***" 1937 aprile 25 - 1940 novembre 30 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 45 n.n.

A. 12. 3 "Pubblicazioni 30 nov. 1947-*** Molina di Fiemme" 1947 novembre 30 - 1951 gennaio 6 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 38 n.n.

29 serie 13 Registri delle elemosine, 1908 - 1966

Contenuto La serie è formata da tre quaderni e un registro sui quali sono annotate offerte e elemosine a favore di opere diocesane, circoli cattolici, poveri e devozioni varie.

A. 13. 1 "Libro memoria legato Battisti ai poveri. Oboli ecc." 1908 gennaio 13 - 1914 novembre 28 Registro delle elemosine raccolte per varie associazioni diocesane e pontifice. Italiano Quaderno, legatura in tela, cc. 28 n.n.

A. 13. 2 "Libro elemosine cappella di Cadino" 1908 maggio 20 - 1958 novembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 13 n.n.

A. 13. 3 "Elemosine raccolte in chiesa per la chiesa la domenica III. del mese" 1926 gennaio [17] - 1943 settembre [19] Italiano Quaderno, legatura in mezza tela, cc. 10 n.n.

A. 13. 4 "1) Elemosine di opere pie da spedire 'quibus de iure' dal 1.1.1954 2) Fondo missioni in parrocchia (alla penultima pagina)" 1954 gennaio 1 - 1966 novembre [17] Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 7 n.n.

30 serie 14 Registri di cassa generale, 1905 - 1954

Contenuto La serie è formata da due registri in uso al parroco che riportano l'annotazione di entrate e uscite di varie amministrazioni presenti in parrocchia sulle quali il sacerdote esercitava il suo controllo.

A. 14. 1 "1. Legato Elisabetta Bortolotti (Gianda) 1899-1923 estinto perché passato al beneficio pag. 1-26 2. SS. Anime pag. 29 3. Grotta a Piazzol pag. 71 4. Chiesa a Piazzol pag. 83 5. Propagazione della fede, opera S. Infanzia, opera S. Vigilio ecc. pag. 57 6. S. Missioni in paese pag. 86" (1) 1905 agosto 10 - 1921 aprile 20; 1938 agosto 5 - 1954 gennaio 1 Italiano Registro, legatura in mezza tela, con appigli, pp. 89 (bianche alcune pp.) Note (1) Titolo cassato con sovrascritta: "Vecchio".

A. 14. 2 "1. Campane (d. Tasin) 1925 2. Legname 1942 3. Altare nuovo 1942-43 [4]. Chiesa nuova 1943 [5]. Organo nuovo 1943-46" 1924 ottobre 26 - 1928 maggio 17; 1942 aprile - 1949 agosto 14 - "Resoconto campane nuove", 1924 ott. 26-1928 mag. 17; - "Conto legname acquistato dall'amministrazione demaniale al canton di Cadino", 1942 apr.-1946 giu.; - "Conto chiesa nuova", 1943 apr. 16-1949 ago. 14; - "Pro organo nuovo", 1943 ott. 1-1946 nov. 25; - "Conto dell'altare nuovo", 1942 giu. 3-1944 apr. 16 Italiano Registro, legatura in mezza tela, con appigli, cc. 33 n.n. (num. originale parziale)

31 serie 15 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1891 - 1942

Contenuto La serie è formata da cinque registri degli iscritti alle associazioni o opere pie presenti a Molina.

A. 15. 1 "Aspiranti alla Pia unione delle figlie di Maria" (tit. int.) 1891 marzo 25 - 1925 gennaio 26; 1935 agosto [18] - 1940 dicembre 8 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 20 n.n.

A. 15. 2 "Catalogo della Santa Infanzia e Propagazione" 1902 gennaio - 1942 dicembre Registro degli iscritti alla Santa Infanzia e alla Propagazione della Fede con indicazione delle riscosssioni mensili e prospetti annuali di ricapitolazione. Alla fine: memoria delle offerte annuali dal 1866 al 1952. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 271 n.n.

A. 15. 3 "Registro degli ascritti alla Pia Unione contro la bestemmia" 1911 aprile 1 - 1911 aprile 10 All'inizio: breve storia della pia unione, [1911] Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 18 n.n.

A. 15. 4 "Terz'Ordine di S. Francesco" 1914 gennaio 1 - 1937 marzo 19 (con annotazioni fino al 1941) All'inizio: storia del Terz'Ordine di Molina con copia di documenti, 1914 feb. 4; a metà: altra cronaca del Terz'Ordine, 1918 nov. 4. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 17 n.n.

A. 15. 5 "Registro soci Apostolato della preghiera" 1936 - 1938 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 16 n.n.

32 serie 16 Registri di cassa del Pane di S. Antonio, 1910 - 1958

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono annotate le entrate e le uscite delle elemosine raccolte in una cassetta posta nella chiesa. Di questo denaro, amministrato dal parroco, un terzo andava alla chiesa e due terzi ai poveri.

A. 16. 1 "Pane di S. Antonio. Cassa" 1910 gennaio 31 - 1926 dicembre 31; 1939 luglio 15 - 1958 novembre 30 Registro di cassa con, all'inizio di ogni anno, prospetto dei poveri da sovvenzionare e, alla fine, protocollo di consegna dei conti. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 83 (bianche alcune pp.)

33 serie 17 Registri di cronache e memorie, 1852 - 1989

Contenuto La serie è formata da due registri.

A. 17. 1 "Erezione della chiesa di S. Antonio in Molina, stazione di cura d'anime, benefattori e patrimonio della stessa chiesa consacrata l'anno 1852" 1852 agosto - 1989 Cronache e memorie relative all'erezione della chiesa di Molina (1852-1855), ai lavori di restauro (1945-1989), elenco dei benefattori (1855, 1890, 1911), conto entrata-uscita per la fabbrica della chiesa (1862), elenco delle messe legatarie (1855-1910), registrazioni di cassa del fondo missioni (1899-1912), elenco spese sostenute dalla confraternita del SS. Rosario per arredi della chiesa (1888-1898), conto di entrata-uscita della scuola infantile (1893-1902).

Contiene: 12 foto b/n Italiano Registro, legatura in pelle, cc. 31 n.n. (num. originale incompleta), con indice alfabetico a rubrica degli argomenti all'inizio n.n.

A. 17. 2 "Elenco dei primi oblatori per la erezione della nuova cappella Cadino 1902" 1902 luglio 25 Cronaca della costruzione della cappella con elenco dei primi benefattori. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 5 n.n.

34 serie 18 Protocolli degli esibiti, 1902 - 1923

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica (Raccolta delle leggi provinciali, 19.12.1816) sia da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887)(1).

La serie è formata da un registro.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 120-121.

A. 18. 1 "Protocollo degli esibiti" 1902 gennaio 2 - 1923 febbraio 4 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 96 n.n.

35 serie 19 Carteggio e atti ordinati, 1842 - 2000

Contenuto La serie è formata da sei buste strutturate in fascicoli contenenti tutto il carteggio e gli atti relativi alle diverse amministrazioni attive a Molina di Fiemme. Si trova quindi raccolta qui non solo la documentazione prodotta o ricevuta dal titolare dell'ufficio curaziale e, in seguito, parrocchiale di Molina, ma anche quella relativa alla chiesa, alle confraternite attive in paese, ai vari legati o lasciti e all'asilo infantile di Molina. Sono conservate le cinque buste(1) che si presentavano, al momento del riordino, come un nucleo ben definito. Esse infatti avevano sul dorso un numero romano progressivo (dal I al V) e applicata una fascetta di carta recante la descrizione dei fascicoli contenuti. Questa fascetta è stata incollata in tempi recenti (i titoli sono dattiloscritti con macchina da scrivere elettrica) ma ricalca con esattezza le titolazioni dei fascicoli interni. Con ogni probabilità questo tipo di organizzazione si può far risalire al periodo di don Celestino Vinante (1939-1958) il quale dichiarava, nella relazione preparatoria alla visita pastorale del 1946, che "gli atti sono stati ordinati da poco in teche e cartelle"(2). Nel 1955 lo stesso sacerdote descriveva l'archivio e lo diceva "situato nel corridoio della canonica, asciutto, sicuro e chiuso a chiave. Vi sono conservati tutti i registri e atti in diverse teche di cartone legate, nelle quali sono spartiti gli atti in altri cartoncini secondo gli affari"(3). I successori di don Vinante hanno integrato i fascicoli preesistenti che così sono giunti fino a noi.

Vedi anche: Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Molina di Fiemme. Fondo Chiesa di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme. Fondo Asilo infantile di Molina di Fiemme.

Note (1) L'ultimo fascicolo che raccoglie le lettere pastorali è probabilmente superstite di un ulteriore precedente ordinamento. Lo si è inserito in questa serie all'ultimo posto come traccia di antico intervento. (2) Cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 1.3. (3) Ibidem.

A. 19. 1. b. 1 "I. Cooperatori. Messe legatarie. Visite pastorali e decanali. S. Reliquie. Perdon d'Assisi. Via Crucis. S. Missioni. S. Messe binate e trinate. Facoltà. Atti amministrativi. Atti comunali. Imposte. Permessi civili ecc." 1842 - 1963 Busta

A. 19. 1.1. b. 1 "1. Cooperatori. Don Carli Costantino, don Giuseppe Dorigatti, don Silvano Candotti, don Silvino Caola" 1953-1957 Nomine vescovili per i cooperatori di Molina. 36

Fascicolo, cc. 4

A. 19. 1.2. b. 1 "2. S. Messe legatarie" 1857 - 1958 Documenti di fondazione delle messe legatarie e carteggio relativo. Fascicolo, cc. 108

A. 19. 1.3. b. 1 "3. Visite pastorali e decanali" 1906 - 1955 Rapporto della visita decanale del 1906, documentazione relativa alle visite pastorali del 1911, 1946, 1955. Contiene, a stampa: cerimoniale per la visita pastorale del 1943 e 1954. Fascicolo, cc. 36

A. 19. 1.4. b. 1 "4. S. Reliquie" 1855 - 1911 Nn. 7 autentiche di reliquie. Fascicolo, cc. 9

A. 19. 1.5. b. 1 "5. Perdon d'Assisi" 1925 - 1930 Indulgenza della "Porziuncola". Fascicolo, cc. 3

A. 19. 1.6. b. 1 "6. Via Crucis" 1853; 1905 - 1906 Documento di erezione (1853); carteggio relativo alla benedizione (1905-1906). Fascicolo, cc. 13

A. 19. 1.7. b. 1 "7. SS. Missioni" 1899 - 1914 Lasciti a favore del fondo, documento di fondazione. Fascicolo, cc. 6

A. 19. 1.8. b. 1 "8. S. Messa binata e trinata" 1896 - 1963 Autorizzazioni vescovili alla binazione o trinazione di messe. 37

Fascicolo, cc. 9

A. 19. 1.9. b. 1 "9. Facoltà" 1897 - 1957 Facoltà per la benedizione dei matrimoni, dell'ostensorio, di statue e di bandiere, per celebrare particolari funzioni. Fascicolo, cc. 22

A. 19. 1.10. b. 1 "[10]. Atti di consegna e riconsegna" 1885 - 1938 Atti di consegna a don Tommaso Dellafior (1885), di riconsegna di don Michele Ghezzi (1912), di consegna a don Pietro Cristel (1912), di riconsegna di don Giovanni Pretti (1922), di consegna a don Giuseppe Morandini (1935) e di riconsegna dello stesso (1938). Fascicolo, cc. 46

A. 19. 1.11. b. 1 "11. Atti amministrativi" 1842 - 1951 Lasciti e legati a favore della chiesa, rinnovazioni ipotecarie, quietanze, richiesta di approvazione per spese della chiesa, locazioni, norme per la divisione delle rendite del legato Trentini per povere nubende, compravendite, elenco dei capitali, ecc. Fascicolo, cc. 72

A. 19. 1.12. b. 1 "12. Atti comunali" 1893 - 1954 Obbligazione comunale al pagamento di una quota alla chiesa per l'aumento del suo capitale, circolari e comunicazioni provenienti dal Comune, dal Capitanato distrettuale di Cavalese e da altre autorità politiche, carteggio, ecc. Fascicolo, cc. 31

A. 19. 1.13. b. 1 "13. Imposte" 1861 - 1932 Fogli di pagamento per le imposte sui redditi della chiesa, carteggio relativo alla presentazione delle fassioni. Fascicolo, cc. 66

A. 19. 1.14. b. 1 "14. Permessi civili di processioni religiose" 1940 - 1950 Fascicolo, cc. 18

A. 19. 1.15. b. 1

38

"Denunzie di manomorta e redditi" 1935 - 1952 Fascicolo, cc. 15

A. 19. 1.16. b. 1 Miscellanea 1883 - [1938] Carteggio con l'Ordinariato in merito al cimitero di Molina (1883), comunicazioni dal decano, protocollo della riunione dell'associazione "Padri di famiglia e delle vedove di Molina-Predaia" (1919-1920), circolare dell'"Unione del lavoro del Trentino" (1922), elenco di offerte per l'acquisto di oggetti sacri ([1938]). Fascicolo, cc. 17

A. 19. 2. b. 2 "II. 1.a Estratti tavolari 1. Beneficio 2. Erezione a parrocchia 3. Fontana 4. Campana 5. Campanile di Castello" 1865(copia) - 1965 Busta

A. 19. 2.1. b. 2 "1a. Estratti tavolari, fogli di possesso, conti da 1955 in poi" 1954 - 1965 Estratti tavolari dei fondi della chiesa di Molina, fogli di possesso fondiario. Fascicolo, cc. 39

A. 19. 2.2. b. 2 "1. Beneficio" 1858 - 1963 Carteggio e atti relativi al pagamento della congrua al curato, prospetti di rettificazione delle fassioni per le rendite, pagamento da parte del Comune, inventario del beneficio parrocchiale, verbale di consegna delle temporalità del beneficio (1934), ecc. Fascicolo, cc. 145

A. 19. 2.3. b. 2 "2. Erezione a parrocchia" 1865(copia) - 1960 Carteggio relativo al distacco di Molina da Castello, carteggio preparatorio all'erezione a parrocchia, decreto di erezione a parrocchia, carteggio relativo all'ottenimento del riconoscimento civile della parrocchia, nomina del primo parroco, ecc. Fascicolo, cc. 97

A. 19. 2.4. b. 2 "3. Fontana" 1901 - 1906; 1948 Carteggio relativo alla costruzione e all'utilizzo di una fontana difronte alla canonica; copia di una richiesta inviata al Comune per la riparazione della fontana (1948). 39

Fascicolo, cc. 17

A. 19. 2.5. b. 2 "4. Campane" 1905 - 1943 Carteggio e atti relativi alla fusione delle campane, preventivi, carteggio con le fonderie, elenco di offerenti, permesso per la benedizione, contributi, quietanze, requisizioni, polizza di assicurazione antincendio, ecc. Fascicolo, cc. 164

A. 19. 2.6. b. 2 "[5.] Campanile di Castello" 1902(copia) - 1913 Carteggio e atti relativi al contributo di Molina alla costruzione del campanile di Castello. Fascicolo, cc. 45

A. 19. 3. b. 3 "III. 1. Cadino 2. Piazzol 3. Curazia di Stramentizzo 4. Sacristano e fabbriceri 5. Urbari vecchi 6. Confraternita" 1886 - 2000 Busta

A. 19. 3.1. b. 3 "1. Cadino" 1900 - 2000 Carteggio e atti relativi all'obbligo di mantenimento della cappella privata di Cadino, documento di fondazione, fondazione di una messa, decreti tavolari, liberazione dall'obbligo di mantenimento, ecc. Fascicolo, cc. 80

A. 19. 3.2. b. 3 "2. Piazzol" 1913 - 1939 Carteggio e atti relativi alla costruzione della Grotta di Lourdes e, in seguito, della cappella da parte dei boscaioli di Molina, documento di fondazione del legato per il mantenimento della grotta, donazioni, ecc. Contiene: notizie storiche in fotocopia, 1955 Fascicolo, cc. 40

A. 19. 3.3. b. 3 "3. Curazia filiale Stramentizzo" 1853 - 1970 (con allegati del 1845) Carteggio e atti relativi alle fondazioni missarie con affrancazione (1857-1960), all'ipoteca a favore della chiesa di Stramentizzo fondata dai baroni Longo di Egna con affrancazione (1903-1962), resoconto del 1940/41, carteggio per lo scorporo della curazia da Castello, decreto di aggregazione a Molina(1943), distinta dei lavori da eseguirsi in seguito ai danni

40

provocati dalla ritirata dell'esercito tedesco, carteggio e atti relativi alla costruzione della nuova chiesa, verbale di riconsegna (1956), copia dell'atto di benedizione della nuova chiesa, ecc. Fascicolo, cc. 122

A. 19. 3.4. b. 3 "4. Sacristano fabbriceri e cantori" 1886 - 1964 Carteggio e atti relativi ai fabbricieri (nomine, richieste di rimborso), ai sacrestani (capitoli, permessi vescovili per toccare i vasi sacri, questioni per il suono delle campane, indennità di buona uscita, polizza assicurativa, ecc.) e al coro parrocchiale (statuti, autorizzazioni all'uso di locali scolastici per le prove, ecc.). Fascicolo, cc. 49

A. 19. 3.5. b. 3 "5. Urbari vecchi(1) e estratti catastali e libro tavolare" 1896 - 1907 Inventari del patrimonio della chiesa del 1895 e 1906. Fascicolo, cc. 16 Note (1) Ora in "Archivio della chiesa di S. Antonio da Padova in Molina di Fiemme", "Urbari", regg. 1 e 2.

A. 19. 3.6. b. 3 "[6]. ex Confraternita e Figlie di Maria ecc." 1884 - 1946 - Confraternita del SS. Rosario: elenco di indulgenze, permessi per la processione, per la predica, libretto di risparmio, carteggio con il Comune, elenchi di iscritti/e con annotazione del pagamento delle tasse annuali, quietanze, 1884-1946 (contiene, a stampa: "La confraternita del S. Rosario. Statuto, indulgenze e privilegi", Firenze, 1944); - Pia unione delle Figlie di Maria(1): decreto d'erezione, regolamento, indulgenza, carteggio con la curia di Trento ecc., 1891- 1911; - Congregazione del Terz'Ordine(2): decreto di erezione nella cura di Molina, protocollo dell'elezione del direttorio femminile e protocolli di riunioni, carteggio con la casa provinciale di Trento, 1913-1942 (contiene, a stampa: statuti della congregazione); - Pia unione delle madri cristiane: quietanze, aggregazione alla casa madre di Parigi, elenco iscritte, materiale informativo, 1919-1920; - Apostolato della preghiera(3): diploma di aggregazione, diploma di nomina a direttore, 1936. Fascicolo, cc. 134 Note (1) Eretta a Molina il 25 febbraio 1891; venne "riordinata" nel 1940. Nel 1946 contava 25 iscritte. (2) Eretta canonicamente a Molina il primo gennaio 1914. (3) Istituito a Molina nella Pasqua del 1936.

A. 19. 4. b. 4 "IV. 1. Casa frazioni 2. Asilo. Riattamento dell'asilo 3. Eredità don S. Corradini 4. Eredità Demarchi Domenico 5. Causa granda (sic)" 1895 - 1955 (con allegati dal 1853) 41

Busta

A. 19. 4.1. b. 4 "1. Casa frazioni" 1911 - 1943 Carteggio e atti relativi all'amministrazione della casa situata al numero civico 132 di proprietà delle frazioni di Molina e Predaia amministrata dalla fabbriceria della chiesa e donata dalla benefattrice Maria Weber vedova di Aquilino, perizie di danni di guerra, domande di esenzioni da imposte, preventivi dei lavori, offerte, contratti d'affitto, rimborsi, copia del testamento di Giovanni Battista Bortolotti, ecc. Fascicolo, cc. 94

A. 19. 4.2. b. 4 "2. Asilo" 1895 - 1926; 1947 - 1950 Carteggio e atti relativi all'eredità di Elisabetta Bortolotti a favore dell'asilo (1895-1905), carteggio relativo al documento di fondazione del legato, offerte di pane per l'asilo, quietanze, contributo comunale allo stipendio delle maestre, lasciti, ecc.; ritiro delle suore dall'asilo di Molina (1948-49), carteggio e atti relativi al progetto di sistemazione dell'asilo, computi metrici, preventivi, assegnazione del legname, ecc. (1947-1950) con 35 progetti e 29 veline. Fascicolo, cc. 262

A. 19. 4.3. b. 4 "3. Eredità da don Silvio Corradini 1949" 1932 - 1959 Carteggio e atti relativi all'eredità lasciata alla chiesa di Molina da don Silvio Corradini ex parroco di Grauno, liquidazione delle spese sostenute dalla domestica, lite con gli eredi in merito al lascito, inventario, perizie dei beni, quietanze, ecc. Fascicolo, cc. 154

A. 19. 4.4. b. 4 "4. Eredità ex Demarchi Domenico" 1908 - 1955 (con allegati dal 1853) Documenti appartenenti alla massa ereditaria di Domenico fu Domenico Demarchi: azioni, estratto tavolare con allegati, polizze di assicurazione, intavolazioni di cancellazione di mutui, acquisto del caseificio sociale di Molina, testamento, compravendita di terreni, accettazione dell'eredita da parte della chiesa, ecc.

Contiene 1 foto b/n. Fascicolo, cc. 131

A. 19. 4.5. b. 4 "5. Causa Gianda" 1898 - 1903 (con allegati dal 1894) Atti della causa intentata dagli eredi di Domenico Bortolotti detto "Giando" contro la chiesa di Molina per il possesso di un libretto di deposito. Fascicolo, cc. 17

42

A. 19. 5. b. 5 "V. 1. Restauri chiesa 1940-46 2. Organo nuovo 1940-46 3. Organo vecchio, statua S. Antonio 4. Pratiche lavori chiesa 1957 5. Fatture lavori chiesa 1957 6. Fatture ecc. 7. Lavori per Seminario Minore" 1892 - 1958; 1961 Busta

A. 19. 5.1. b. 5 "1. Ristauri chiesa 1940-1946" 1939 - 1952 Concessioni di legnami da varie autorità civili per i lavori alla chiesa, carteggio del parroco con gli artigiani, preventivi di spesa, documentazione dell'I.N.A.I.L. e I.N.P.S., costruzione dell'altare, ecc. Fascicolo, cc. 200

A. 19. 5.2. b. 5 "2. Organo nuovo 1940-46" 1937 - 1954; 1961 Progetto della ditta Mascioni di Cuvio (1937), della ditta Stadelmann di Bolzano (1940), carteggio per ottenere contributi all'acquisto, progetto della ditta Tamburini di Crema (1946) e carteggio, ecc. Fascicolo, cc. 69

A. 19. 5.3. b. 5 "3. Organo vecchio. Statua S. Antonio. Campanello della sacrestia. Miserere di Olneider" 1892 - 1941 - Carteggio relativo alla costruzione dell'organo vecchio, elenco di offerenti, conto e/u con quietanze, ecc., 1892-1898; 1917; [1937]; - elenco di offerenti per l'acquisto della statua di S. Antonio, 1909; - copia del promemoria relativo alla donazione del campanello della sacrestia, 1941; - copia del componimento poetico del 1809 scritto da Battista Olneider da Molina, sec. XX. Fascicolo, cc. 68

A. 19. 5.4. b. 5 "Pratiche lavori chiesa 1957" 1955 - 1957 Carteggio e fatture relative ai lavori di sistemazione del tetto della chiesa parrocchiale e della cupoloa del campanile con approvazione dei lavori da parte del Comune, capitolato speciale d'appalto, consuntivo dei lavori e computo metrico-estimativo delle opere, ecc.

Contiene: 3 progetti. Fascicolo, cc. 153

A. 19. 5.5. b. 5

43

"5. Fatture con I.G.E. pagata" 1957 Fatture relative ai lavori alla chiesa con stati di avanzamento e resoconto dei lavori. Fascicolo, cc. 101

A. 19. 5.6. b. 5 "6. Fatture" 1957 - 1958 Ricevute di pagamento relative ai lavori della chiesa e altro. Fascicolo, cc. 23

A. 19. 5.7. b. 5 "7. Lavori per il Seminario Minore" 1944 - 1946 Documentazione relativa agli operai impiegati per conto della Curia arcivescovile di Trento: stati di famiglia, libro matricola I.N.A.I.L., attestazioni comunali, modelli I.N.F.P.S.(1), ecc. Fascicolo, cc. 75 Note (1) Istituto Nazionale Fascista Prevenzione Infortuni.

A. 19. 6. b. 6 "Pastorali 1856 - 1920" 1856 - 1920 Fascicolo, cc. 240 n.n.

44

Ente Chiesa di Sant'Antonio di Padova 1851 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 01/01/1864 - 31/12/1969

Storia La chiesa di Molina di Fiemme si trova in una zona particolarmente scoscesa; il luogo scelto per la costruzione non è dei più agevoli se si considera che gran parte dell'abitato si estende lungo il fondovalle, nel punto in cui l'Avisio riceve le acque del rio Predaia. Evidentemente questa ha rappresentato una scelta obbligata dal momento che la chiesa non venne realizzata solo per la comunità di Molina ma anche per quella del vicino paese di Predaia: infatti la chiesa si trova proprio a metà strada tra i due nuclei abitati. La costuzione della chiesa venne stimolata dalle disposizioni testamentarie predisposte dal curato di Castello Giovanni Battista Monsorno morto il 9 agosto 1839. Egli infatti lasciò 400 fiorini alla cappella che si meditava di fabbricare a Predaia, aggravati da una messa perpetua, con la condizione che, se non venisse edificata, i fiorini andassero a beneficio del fondo poveri del comune di Castello. In questo modo Molina e Predaia, staccate ma troppo deboli per costruirsi una qualsiasi cappella, unirono le forze e costruirono un tempietto nel mezzo delle due frazioni "a comune utilità". Al lascito di don Monsorno si unirono altri capitali che formarono il primo nucleo di dotazione per la fabbrica della chiesa(1). Il 29 ottobre 1846 il decano di Cavalese don Casimiro Bertagnolli su delegazione del vescovo di Trento benedì il luogo designato e la prima pietra dell'edificio. Gli abitanti del luogo oltre ai contributi in denaro prestarono una buona parte dell'opera trasportando e fornendo i materiali necessari. Nel 1851 la chiesa era compiuta. Così il 26 ottobre il decano di Cavalese la benedisse collocandovi l'altare portatile. Il 16 agosto dell'anno dopo, in occasione della visita pastorale, il vescovo di Trento Giovanni Nepomuceno de Tschiderer si recò a Molina e procedette alla solenne consacrazione della chiesa dedicandola a S. Antonio da Padova e riponendo nell'altare le reliquie dei Ss. martiri Sisinio, Martirio e Alessandro. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946, il parroco don Celestino Vinante seguì i lavori di ristrutturazione dell'edificio(2). Nel 1957 si pensò di rifare il tetto, ormai in cattive condizioni, e il soffitto(3). Ora la chiesa si presenta con una copertura su due livelli (con l'abside più bassa) e assieme al campanile, che ha visto sostituire il "cipollone" di gusto barocco con l'attuale cuspide di stile moderno, dà l'impressione di un complesso sostanzialmente novecentesco anche grazie ai materiali usati (ad esempio il cemento). L'interno, composto da una spaziosa aula e da un profondo presbiterio, presenta un soffitto a cassettoni con gli scomparti al centro a formare una croce greca dipinti a tempera nel 1957 da Giovanni Battista Daprà.

Il santuario di Piazzol e la cappella di Cadino sono sottoposte alla chiesa di Molina.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEI BOSCAIOLI IN PIAZZOL Il santuario sorge all'imbocco della val Cadino sulla strada del passo Manghen ed è costituito da una grotta e da una cappella. La grotta, alta 9 metri, venne allestita su iniziativa del capo boscaiolo Quirino Prada (1868-1935) di Molina di Fiemme negli anni 1911-1913 per mettere i boscaioli sotto la protezione della Madonna di Lourdes. Venne benedetta 45 assieme alle statue che contiene l'8 settembre 1913. La cappella del santuario, finanziata dalla Magnifica Comunità di Fiemme, fu costruita nel 1927(4).

CAPPELLA DEL CRISTO REDENTORE IN CADINO La cappella sorge in val Cadino nella località detta "al Tabià" a cinque chilometri da Molina. Già da molto tempo si trovava in detta località un crocefisso per il quale era stato eretto un capitello. Nel 1900 il signor Bortolo Bortolotti di Predaia, proprietario del terreno su cui era costruito il capitello, pensò di fabbricare una cappella. La cappella, iniziata nel settembre 1900, venne terminata nel giugno dell'anno successivo. Durante la prima guerra mondiale la cappella divenne un punto di riferimento per i soldati dislocati in val Cadino e accanto alla chiesetta nel 1915 fu allestito un piccolo cimitero militare dove furono sepolti 19 soldati caduti sul fronte del Lagorai e quattro prigionieri russi(5).

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(6). I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie.

46

L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Note (1) Cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Registri di cronache e memorie", reg. 1. (2) Ibidem, "Carteggio e atti ordinati", 5.1 (3) Ibidem, 5. 3. (4) Ibidem, 3.2. (5) Ibidem, 3.1. (6) Cfr. "Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento", 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10

47 fondo Chiesa di Sant'Antonio di Padova in Molina di Fiemme, 1864 - 1969

regg. 10, quad. 1, b. 1

Soggetti produttori Chiesa di Sant'Antonio di Padova, 1851 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme".

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati.

48 serie 1 Urbari, 1902 - 1921

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è formata da tre registri.

B. 1. 1 "Patrimonio della venerabile chiesa di S. Antonio di Molina 1902"(1) 1902 maggio 23 - 1918 gennaio 17 Urbario dei beni mobili e immobili. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 17 n.n. Note (1) ex "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 3.5.

B. 1. 2 "Patrimonio della venerabile chiesa di Molina 1906"(1) 1902 maggio 23 - 1921 dicembre 28 Urbario dei beni mobili e immobili. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 14 n.n. Note (1) ex "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 3.5.

B. 1. 3 "Chiesa parrocchiale. Mappe" sec. XX (con annotazioni fino al 13 dicembre 1993) Urbario dei fondi appartenenti alla chiesa. Contiene, sciolto: mappa catastale. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 40, con indice alla fine n.n.

49 serie 2 Registri di cassa, 1908 - 1968

Contenuto La serie è formata da tre registri sui quali è riportata la situazione di cassa della chiesa parrocchiale come luogo di culto (arredi sacri, cera, organista, messe, ecc.) e le entrate e le uscite relative all'amministrazione del suo patrimonio.

B. 2. 1 "Libro conti chiesa" 1908 gennaio 17 - 1927 novembre 14; 1934 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 28 n.n.

B. 2. 2 "Cassa dal 20.04.1935 fino al 17.10.1938" 1935 aprile 20 - 1946 febbraio 17 Registro di cassa della chiesa e, fino al 1938, delle opere pie e delle cappelle. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 40 n.n.

B. 2. 3 "Libro cassa della chiesa parocchiale dal 1942-***" 1942 gennaio 8 - 1968 dicembre 29 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 50 n.n.

50 serie 3 Registri di amministrazione dei legati a carico della chiesa, 1915 - 1969

Contenuto La serie è formata da quattro registri e un quaderno che riportano le registrazioni relative ai legati o ai lasciti amministrati dalla chiesa di Molina. Il lascito di Maria Corradini vedova di Aquilino Weber consisteva in una casa inizialmente destinata alle frazioni di Molina e Predaia e in seguito, a partire dal 1920, amministrata dalla chiesa di Molina(1); l'eredità di don Silvio Corradini che con testamento del 21 giugno 1949 lasciò tutti sui beni alla chiesa di Molina e l'usufrutto degli stessi al fratello Arturo. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1953, la sostanza passò alla chiesa(2). L'eredità di Domenico Demarchi consistente in una casa(3) e una campagna(4). Questa eredità venne unita al patrimonio della chiesa dal 1949(5).

Note (1) Carteggio e atti si trovano in "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 4.1. (2) ) Carteggio e atti si trovano in ibidem, 4.3. (3) A nome della chiesa ma di proprietà del beneficio parrocchiale i cui redditi al 60% erano destinati al beneficio e il rimanente 40% per la manutenzione della chiesa. (4) I redditi dovevano servire per l'educazione della gioventù di Molina. (5) ) Carteggio e atti si trovano in "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 4.4.

B. 3. 1 "Libro di amministrazione del beneficio Aquilino e Maria Weber Molina dal 1915 in avanti" 1915 settembre 3 - 1922 ottobre 15 Registro di cassa. All'inizio: breve storia del lascito, 1920 gen. 31 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 12 n.n.

B. 3. 2 Registro dei verbali delle riunioni dell'amministrazione del legato Maria Weber vedova di Aquilino 1920 febbraio 2 - 1920 settembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 10 n.n.

B. 3. 3 "Demarchi. Amministrazioni"(1) 1944 luglio 7 - 1949 luglio

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Registro di cassa. All'inizio, cassate: registrazioni di pagamenti d'affitto, 1942 nov. 11-1944 sett. 2. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 19 n.n. Note (1) ex "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 4.4.

B. 3. 4 "Amministrazione dell'eredità di don Silvio Corradini proprietà della chiesa parrocchiale" [1949] - 1966 ottobre 8 Registro di cassa. All'inizio: breve storia del lascito, s.d. Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 14 n.n.

B. 3. 5 "Amministrazione dell'eredità di Domenico Demarchi dal 1944 al 1949 in cassa poi in partitario" 1949 agosto 9 - 1969 gennaio 2 Registro di cassa dell'amministrazione dell'eredità. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 37 n.n.

52 serie 4 Resoconti, 1864 - 1955

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il Ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare, che cominciava il primo novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie è formata da una busta.

B. 4. 1. b. 1 Resoconti 1864 - 1955 Nn. 1-64 Per il 1866 solo lettera d'evasione con allegata copia dell'inventario dei beni della chiesa; per il 1867 solo lettera d'evasione; per il 1909 anche quietanze. Busta, cc. 558 n.n.

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Ente Confraternita del Santissimo Rosario 1884-[1955]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Molina di Fiemme, 01/01/1884 - 31/12/1947

Storia In seguito alla richiesta presentata dai fedeli di Molina nel 1884 l'arciprete di Fiemme, don Giovanni Domenico Valentinelli, ottenne dalla casa madre di Roma il permesso di poter istituire una confraternita del SS. Rosario nella chiesa filiale di Molina. In quell'occasione egli ebbe dal procuratore generale dei Predicatori anche l'autorità delegata per istituirla, in sostituzione di un sacerdote domenicano. Così nel mese di maggio 1884 l'arciprete si recò a Molina e istituì nella chiesa di S. Antonio la confraternita del Rosario sotto la protezione del santo titolare(1). Il 22 settembre 1887 l'Ordinariato di Trento concesse il permesso per una processione del Rosario. Nelle riunioni dei confratelli veniva eletto un cassiere che aveva il compito di tenere aggiornato l'elenco degli iscritti e la cassa, riscuoteva le tasse di semestre in semestre, infine pagava sette messe al parroco. Il primo cassiere della confraternita fu il signor Aquilino Weber che resse la carica fino al 1890. Nel questionario redatto in previsione della visita pastorale del 1946 il parroco Celestino Vinante lamentava che la confraternita del SS. Rosario, pur eretta e costituita da molti iscritti, "potrebbesi chiamare l'associazione per la buona morte"(2). Egli inoltre relazionava di aver "ripetuto che per esserci confraternita ci vuole tutt'altro e niente di questo. Ho spiegato alle prediche del Rosario il dovere dei veri confratelli di vita cristiana, frequenza ai sacramenti, recita del Rosario, ma tutto inutilmente"(3). Nel 1951 ci fu un tentativo di ricostituire il sodalizio da parte del predicatore Umberto Giuseppe Carmarino in visita a Molina in occasione della "Crociata del Rosario". I nuovi iscritti alla confraternita, sotto la direzione del parroco pro tempore, si impegnavano alla recita settimanale dei quindici misteri del Rosario e il parroco a "zelare" la devozione del Rosario tra i suoi parrocchiani(4). Tuttavia negli atti visitali del 1955 la confraternita si dice "interrotta".

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. 54

Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note (1) Cfr. "Archivio della confraternita del SS. Rosario di Molina di Fiemme", "Registri degli iscritti", reg. 1. (2) Cfr. "Archivio dlel'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 1.3. (3) Ibidem. (4) Cfr. "Archivio della confraternita del SS. Rosario di Molina di Fiemme", "Registri degli iscritti", reg. 1.

55 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Molina di Fiemme, 1884 - 1947

regg. 5

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, 1884-[1955]

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme".

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati.

56 serie 1 Registri degli iscritti, 1884 - 1946

Contenuto La serie è formata da due registri.

C. 1. 1 "Confraternita del Santissimo Rosario Molina 1884" [1884] - 1910; 1936 - 1938 (con annotazioni fino al 1942) All'inizio: breve storia dell'erezione della confraternita a Molina, [1884]; a metà: notizia della confraternita, 1951 mar. 8 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 34 n.n.

C. 1. 2 "Elenco dei confratelli della compagnia del S.to Rosario in Molina incominciato li 29 luglio 1906" 1885 - 1946 settembre 18 Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 30 n.n.

57 serie 2 Registri dei verbali delle riunioni, 1895 - 1921

Contenuto La serie è formata da un registro.

C. 2. 1 "Registro dei conchiusi presi dalla confraternita del St. Rosario dall'anno 1902" 1895 dicembre 22 - 1921 marzo 13; 1936 febbraio 16 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 19 n.n.

58 serie 3 Registri di amministrazione, 1894 - 1947

Contenuto La serie è formata da due registri.

C. 3. 1 "Registro della compagnia del S. Rosario" 1894 gennaio 1 - 1946 Elenchi di confratelli defunti, prospetti delle riscossioni delle iscrizioni, elenco delle elemosine raccolte in chiesa, registrazioni di entrate e uscite. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 205, con indice delle parti a p. 1

C. 3. 2 "Libro cassa confraternita S. Rosario"(1) 1925 agosto 1 - 1947 novembre 6 Registro di cassa. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 40 n.n. Note (1) Soprascritto: "sospesa".

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Ente Asilo infantile di Molina di Fiemme 1907 -

Altre Forme autorizzate del nome Scuola dell'infanzia di Molina di Fiemme

Archivi prodotti Fondo Asilo infantile di Molina di Fiemme, 01/01/1902 - 31/12/1926

Storia L'impulso alla costruzione e all'istituzione di un asilo infantile a Molina di Fiemme venne dal lascito della benefattrice Elisabetta Bortolotti. Ella dispose nel suo testamento, redatto il 27 aprile 1895, che parte della sua eredità andasse a favore di quest'opera. Il curato di Molina aveva il compito di amministrare la fondazione sotto la sorveglianza dell'Ordinariato di Trento. Il documento di fondazione dell'asilo venne steso il 30 agosto 1906, approvato dal Consiglio scolastico provinciale di Innsbruck il 24 agosto 1907 e dall'Ordinariato di Trento il 14 maggio 1908(1). Il patrimonio era costituito da una casa situata a Molina con un orto annesso e un prato, e da un capitalte costituito da un conto corrente, da obbligazioni e dagli interessi derivanti dai prestiti di guerra. Nei primi anni l'asilo era aperto solo i tre mesi estivi per mancanza di rendite e di un locale idoneo. Negli anni Cinquanta si provvide a fornire il luogo adatto(2).

Note (1) Cfr. "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme", "Carteggio e atti ordinati", 4.2. (2) Ibidem.

60 fondo Asilo infantile di Molina di Fiemme, 1902 - 1926

reg. 1

Soggetti produttori Asilo infantile di Molina di Fiemme, 1907 -

Contenuto Per un'introduzione generale dell'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'Ufficio parrocchiale di Molina di Fiemme".

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati.

61 serie 1 Registri di cassa, 1902 - 1926

Contenuto La serie è formata da un registro.

D. 1. 1 "Conto annuale della scuola infantile di Molina dall'anno 1903-***" 1902 ottobre 26 - 1926 gennaio 12 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 34 n.n.

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