Bari

Modugno Triggiano Mola di Bari Noicattaro Valenzano Polignano a Mare Sannicandro Rutigliano di Bari Conversano Monopoli Tur i Castellana Acquaviva Sammichele delle Fonti di Bari Altamura Putignano Fasano

Santeramo Gioia Noci Alberobello in Colle del Colle Locorotondo Ostuni Cisternino

Martina Franca Carovigno Mottola Brindisi San Vito Laterza Ceglie Messapica dei Normanni Castellaneta Massafra Crispiano Villa Castelli Ginosa Montemesola MARE ADRIATICO Palagiano Statte Grottaglie Mesagne San Pietro Monteiasi Francavilla Fontana Vernotico Torre Santa Susanna San Giorgio San Donaci Ionico Taranto Fragagano Faggiano San Pancrazio Sava Manduria Salentino Pulsano Lizzano San Cataldo Torricella Marugio Avetrana

Galatina MARE IONIO Nardò Uggiano La Chiesa Gallipoli Santa Cesare Terme Castro

Santa Maria di Leuca Terra d’Arneo Paesaggi fra Natura e Memoria Natural and Historical Landscapes Arneo L’Arneo affonda le sue radici in un passato La sua storia era già impressa nel toponimo: molto lontano; la posizione geografica, la Arna, riflesso in arnissa premessapica, da particolare morfologia costiera, con tratti cui Arneo, indicava la presenza diffusa di rocciosi e sabbiosi, le diverse insenature aree palustri. con isole e isolotti, i porti naturali, le La repulsività all’insediamento costiero numerose sorgenti costiere, la fertilità rappresentava una costante di questo del terreno lo rendevano appetibile. Terra angolo di : il litorale non era solo di insediamenti preistorici, messapici, paludoso ma anche poco sicuro. Torri romani e bizantini, terra di casali e di costiere e imponenti masserie fortificate feudalità laica ed ecclesiastica, terra di costituivano un baluardo per la difesa del culto e di devozione, terra di latifondi territorio; infatti, l’area di maggiore densità feraci e ubertosi, abbondanti di grano, di delle masserie era quella subcostiera. olio e di vino ma anche terra di malaria, di Nel 1879, l’illustre storico salentino morte, di lotte contadine e di bonifiche. E Giacomo Arditi annotava l’importanza finalmente terra di riscatto. di Terra d’Arneo: era «un luogo di grasse pasture, in ogni anno dal 25 novembre in cui qualità geomorfologiche, ambientali al 10 maggio scendono a pascolarvi da e vicende umane hanno “disegnato” Martina, da Taranto, e da Noci in quel di una particolare fisionomia del territorio Bari, le mandre di vacche che provvedono ed hanno consegnato ai posteri un di ottimi latticini i circondari di Gallipoli ricchissimo patrimonio da salvaguardare e e di Lecce». Nelle chiazze macchiose e valorizzare. La secolare produzione di olio boschive si praticava la transumanza, con e di vino, aggiornata sulla base di modalità bestiame proveniente dalle diverse aree innovative di lavorazione, resta ancora il della Puglia e della Basilicata. La “foresta” tratto ai diversi centri del G.A.L. di Nardò si allacciava a quella di Gallipoli, Terra d’Arneo. Le comunità locali hanno di Taranto e di Brindisi, costituendo avuto la capacità di reinterpretare il un’ampia “continuità ombrosa”, necessaria proprio passato, coniugando la tradizione alle comunità locali per la legna, la caccia e, all’innovazione e offrendo a turisti e soprattutto, per il pascolo e l’allevamento. visitatori i valori dell’unicità, dell’identità Sono questi i tratti salienti di Terra d’Arneo, territoriale e della tipicità. The origins of the Arneo district d’Arneo: it was «a place of rich pastures; date back to the distant past; its each year from the 25th of November to geographical position, its distinctive the 10th of May, from Martina, Taranto, coastal morphology with rocky and and Noci in the province of Bari, they sandy stretches, the many bays, islands bring their herds of cattle, which are the and islets, the natural harbours, the source of the excellent dairy products numerous coastal springs and the for which Gallipoli and Lecce are well fertility of the soil drew many settlers. known». In the scrub lands and woods, A land of prehistoric, Messapian, Roman transhumant grazing was practised, with and Byzantine settlements, a land of livestock brought from all over Puglia homesteads and lay and ecclesiastical and Basilicata. The “forest” of Nardò fiefs, a land of worship and devotion, a merged with those of Gallipoli, Taranto land of productive estates yielding much and Brindisi, forming an extensive wheat, oil and wine but also a land of “shady continuity”, on which the local malaria, death and peasant struggles, communities depended for wood, hunting and finally a land of reclamation and and above all grazing and livestock redemption. rearing. These are the salient features of Its history is impressed on its very name, Terra d’Arneo, in which geomorphological which is derived from Arna, from the pre- and environmental characteristics have Messapian arnissa, meaning “marshes”. combined with human events to shape The unsuitability for coastal settlement the physiognomy of the territory and was a constant feature of this corner of have left a rich legacy to be safeguarded the Salento peninsula from the Middle and valued. The centuries-old production Ages onwards, since the coastline was of oil and wine, today enhanced by the not just marshy but also unsafe. Coastal use of innovative production methods, watchtowers and imposing fortified is a shared characteristic of the various masserie (traditional farmhouses) towns and villages of the Terra d’Arneo bear witness to the need to defend the GAL. The local communities have territory from pirate raiders. Indeed, the succeeded in reinterpreting their past, area of greatest density of the masserie joining tradition with innovation and was further inland. offering tourists and visitors the values In 1879 the local historian Giacomo of uniqueness, territorial identity and Arditi noted the importance of Terra distinctive local products. Indice Paesaggi fra natura 06 e memoria Campi Salentina 08 Guagnano 11 Salice Salentino 16 Veglie 20 Carmiano 24 Leverano 28 Copertino 32 Nardò 36 Porto Cesareo 42 Sapori, profumi, 46 forme e colori Bibliografia 48

Colophon Ideazione e realizzazione

Coordinamento editoriale ADELE URSO, GIUSEPPE VETERE Redazione testi FRANCESCA RUPPI Traduzioni GEORGE METCALF Foto ANTONIO FATANO PIERLUIGI BOLOGNINI Paesaggi fra Natura e Memoria Il G.A.L. Terra d’Arneo comprende un’area hanno custodito gelosamente saperi e molto vasta con un notevole sviluppo valori, che sono ancora oggi il tratto più costiero; si adagia nei comuni di Nardò marcato. e di Porto Cesareo, affacciandosi nelle Attraverso un percorso dall’entroterra acque cristalline dello Ionio, e si dilata al mare, l’esperienza della conoscenza nell’entroterra, abbracciando i territori condurrà il visitatore nell’atmosfera di Leverano, Copertino, Carmiano, calorosa della quotidianità, tra passato e Veglie, Salice Salentino, Guagnano e presente. Da Campi Salentina, Guagnano, Campi Salentina. Il comprensorio rientra Salice Salentino e Veglie si giunge a nel grande Parco del Negroamaro per la Carmiano, Leverano e Copertino; dopo promozione dell’enogastronomia locale Nardò, l’itinerario si sviluppa nelle sue e dei vitigni autoctoni. Paesaggi costieri marine di Santa Maria al Bagno e Santa e subcostieri, rurali ed urbani hanno un Caterina, attraversa il litorale e si conclude fascino senza tempo che sembra svelarsi a Porto Cesareo, la “perla” dello Ionio. E’ lentamente e in modo discreto, senza un succedersi continuo di foreste di ulivi grandi clamori. Tra i silenzi infiniti dei e filari interminabili di vigne, intervallati grandi spazi di Terra d’Arneo. da estesi appezzamenti di seminativo, di E’ impossibile indicare in modo esaustivo masserie, “abituri campestri” e muri a il patrimonio culturale e naturale di questo secco, di “casine” di villeggiatura e di territorio; l’offerta è così ricca e variegata esuberanti ville eclettiche. Il preludio più da rendere difficile la sua trasposizione consono prima di immergersi nelle pure completa in una breve guida. L’intento è acque dello Ionio. quello di riannodare il filo della memoria Fatevi avvolgere dal caldo abbraccio per valorizzare le singole peculiarità, la di Terra d’Arneo. E’ un’esperienza dimensione agricola e rurale dei luoghi e umana e sensoriale davvero unica ed delle comunità residenti, che per secoli indimenticabile!

06 Natural and Historical Landscapes The GAL of Terra d’Arneo consists of an which for centuries have jealously guarded extensive area with a long coastline. It its knowledge and values, which are still lies within the coastal municipalities of today its most important feature. Nardò and Porto Cesareo, lapped by the A route running from the inland areas crystal clear waters of the Ionian Sea, to the sea draws the visitor into the and extends inland to the municipalities welcoming atmosphere of the area’s of Leverano, Copertino, Carmiano, Veglie, daily life, suspended between past and Salice Salentino, Guagnano and Campi present. Passing through Campi Salentina, Salentina. The area also lies within the Guagnano, Salice Salentino and Veglie large Parco del Negroamaro, which serves we come to Carmiano, Leverano and to promote local food-and-wine and native Copertino; after Nardò, the itinerary leads grape varieties. Its landscapes, coastal to the coastal resorts of Santa Maria al and sub-coastal, rural and urban, have a Bagno and Santa Caterina, continuing timeless charm that reveals itself slowly along the coast to Porto Cesareo, the and discreetly, without great clamour, in “pearl” of the Ionian. The continuous the infinite silence of the vast open spaces succession of olive groves and vineyards, of Terra d’Arneo. alternating with arable fields, masserie It is impossible to exhaustively describe the (traditional farmhouses), dry-stone huts cultural and natural heritage of this land; and walls, traditional summer homes and its assets are so rich and varied as to make it exuberant eclectic villas makes the perfect difficult to do them justice in a brief guide prelude to a refreshing dip in the clear such as this. Our intention here is to take waters of the Ionian. up the thread of collective memory in order Let yourself be enveloped by the embrace to highlight its distinctive characteristics of Terra d’Arneo: a truly unique and and the agricultural and rural dimension unforgettable human and sensory of the localities and resident communities, experience!

07 Campi Salentina

Abitanti Inhabitants 10.565 Altitudine Altitude 33 metri Superficie Area 45,10 kmq / km2 Gps 40°23’54.82” Nord 18°00’55.50” Est FESTE Feasts San Pompilio (14-15/7) Sant’Oronzo (1/9) Madonna della Mercede (terza Domenica di Ottobre • third Sunday of October) FIERE Fairs Madonna della Mercede (terza Domenica di Ottobre • third Sunday of October) EVENTI Events Città del libro: evento legato all’editoria locale e nazionale, Dicembre • Book festival, December Notte bianca della Cultura (14/7) MERCATO Market Giovedì • Thursday TIPICITÀ Local specialities vino, dolci • Wine and Cakes MUSEI Museums Museo Pompiliano Ubicato presso il convento dei Padri Scolopi, comprende la cella in cui visse San Pompilio Maria Pirrotti.

08 www.terradarneo.it Campi Salentina reca già in sé la cui non mancavano volumi di classici vocazione agricola del territorio. Secondo greci e latini, di storia sacra, di teologia, alcuni, infatti, il toponimo indicherebbe i di filosofia, di retorica oltre a diversi “piccoli campi” e anche l’emblema civico, incunaboli e cinquecentine. In questa dove è riprodotto un fascio di spighe di Casa prestò servizio per breve tempo grano, avvalorerebbe questa ipotesi. I San Pompilio Maria Pirrotti, canonizzato suoi dintorni risultavano densamente nel 1934; giunse a Campi nel 1765 e popolati nel Medioevo con i vicini casali vi morì un anno dopo. Ma quell’anno di Bagnara, Afra, Ainoli e Firmigliano, fu sufficiente a legare per sempre la che avrebbero avuto come fulcro religioso comunità locale al Santo: si curava dei la chiesa di Santa Maria dell’Alto. poveri e dei piccoli indigenti e non si Ubicata in posizione dominante sulla risparmiò durante una tremenda carestia, Serra omonima, l’edificio, dalle vicende venendo incontro ai bisogni dei più deboli. costruttive molto complesse, sarebbe I campioti erano convinti che fu la Sua stato realizzato in età tardoromanica su protezione a salvarli; in ricordo di quel una struttura databile al VI secolo d.C. miracolo, durante i festeggiamenti in Suo Nel Seicento, i feudatari locali furono onore (14 e 15 luglio), si distribuiscono gli artefici di un fermento culturale ed cesti di pane benedetto. L’antica chiesa edilizio che interessò la Chiesa Matrice, dello Spirito Santo, oggi Santuario di il palazzo marchesale e la fondazione San Pompilio Maria Pirrotti, custodisce degli Scolopi. Si rimaneggiò in chiave i Suoi resti mortali; è stata solennemente barocca la chiesa rinascimentale di Santa consacrata nel 1682 mentre il campanile Maria delle Grazie, realizzata su una è stato completato nel 1690. In seguito al Mater Ecclesia precedente; il prospetto crollo della facciata superiore, avvenuto principale ebbe il suo punto culminante nel 1895, si intervenne prontamente per nel portale centrale, opera autografa scongiurare ulteriori danni. Nel convento delle scultore copertinese Ambrogio è ospitato anche il Museo Pompiliano, Martinelli, e nel grande rosone con decori dove sono conservati arredi liturgici del vegetali. All’interno, fra il cinquecentesco tesoro della chiesa dello Spirito Santo, monumento funebre del barone Bellisario opere d’arte dall’Età Moderna all’Età Maremonte, il prezioso pulpito ligneo e Contemporanea legate al Santo e alla Sua l’esuberanza barocca degli altari, sono vita, ex voto e reliquiari. La semplicità custodite le tracce medievali dell’edificio della cella in cui visse racconta ancora lo originario: l’affresco della Madonna con spirito di dedizione e l’impegno costante Bambino, l’immagine più antica della nell’aiuto degli emarginati. chiesa, difficilmente databile, e gli Il fermento culturale che aveva affreschi della cappella dei Maremonte, caratterizzato il centro è riscontrabile collocabili nella prima metà del XV ancora oggi. Città natale di Carmelo Bene, secolo. Il palazzo marchesale, sorto su un Campi Salentina ha il suo cuore pulsante preesistente fortilizio, fu trasformato in nel suburbano quartiere fieristico, in cui residenza signorile dai feudatari Erriquez; si svolgono iniziative legate all’editoria, il portale di accesso, con il particolare all’artigianato locale, all’antiquariato, bugnato, conferisce alla solenne struttura al tessile. La rassegna più nota è quella una nota di grazia. nazionale degli autori e degli editori, Ancora nel XVII secolo, il marchese la “Città del Libro”, nata nel 1995, e Giovanni Enriquez promosse l’istituzione articolata in una serie di appuntamenti del convento dei padri Scolopi, sede letterari ed artistici diffusi anche nel delle Scuole Pie e punto di riferimento centro storico. dell’intera provincia per l’istruzione Degna di nota è la Fiera della Madonna pubblica. L’offerta culturale ed educativa della Mercede, un tempo riservata al e la qualità della formazione potevano bestiame, che si svolge da più di due contare su una ricchissima biblioteca, in secoli nella terza domenica di ottobre.

09 Campi Salentina is a town with a long in Greek and Latin as well as works of agricultural tradition. The name of the religious history, theology, philosophy town itself means “fields” and the civic and rhetoric and a number of incunables emblem, a sheaf of wheat, confirms and books printed in the 16th century. this. Its surroundings were densely Pompilio Maria Pirrotti, canonised in populated in the Middle Ages, with the 1934, worked in this house for a period. agricultural estates of Bagnara, Afra, He came to Campi in 1765 and died there Ainoli and Firmigliano, whose religious a year later, but that year was sufficient centre was the church of Santa Maria to associate the local community with the dell’Alto. Located in a strategic position Saint forever. He took care of the poor on the hill (Serra) of the same name, the and indigent and did not stop his work building, which has a somewhat complex even during a terrible famine, always architectural history, is believed to have seeking to help the most vulnerable. The been built in the late Romanesque period people of Campi were convinced that it on the foundations of a structure dated to was his protection that saved them, and the 6th century AD. in memory of this miracle, during the In the 17th century, the local fief-holders feast in his honour every year (14th and were the driving force behind a cultural 15th of July), baskets of blessed bread and architectural ferment that affected are distributed. The ancient church of the Chiesa Matrice (the town’s main Spirito Santo, today the Sanctuary of church), the palace of the Marquess and San Pompilio Maria Pirrotti, contains the foundation of the Scolopi (Piarists). his mortal remains; it was solemnly The renaissance church of Santa Maria consecrated in 1682, and the bell-tower delle Grazie, built over an earlier Mater was completed in 1690. Following the Ecclesia, was rebuilt in a baroque style; collapse of the upper façade in 1895, the main features of the new façade were repairs were carried out immediately to the central doorway, attributed to the avoid further damage. The monastery also Copertino sculptor Ambrogio Martinelli, houses the Pompiliano Museum, which and the large rose with plant motifs. contains liturgical furnishings from the Inside, together with the 16th century treasury of the church of Spirito Santo, funerary monument of Baron Bellisario works of art depicting the Saint and his Maremonte, the fine wooden pulpit and life from the Modern and Contemporary the baroque exuberance of the altars, periods, votive offerings and relics. The are the medieval traces of the original simplicity of the cell in which he lived building: the fresco of the Madonna with still reflects the spirit of dedication and child, the church’s oldest image but hard constant commitment to his mission in to date precisely, and the frescoes of the aid of the poor. Maremonte chapel, datable to the first The cultural ferment that had characterised half of the 15th century. The Marquess’ the town, which is the birthplace of the palace, built over a pre-existing fort, was actor, poet and film director Carmelo transformed into an aristocratic residence Bene, is still visible today. The cultural by the fief-holders, the Erriquez family; heart of Campi Salentina is the suburban the main doorway, with its distinctive trade fair district, which plays host to bossage, confers a certain grace on the initiatives linked to publishing, local solemn structure. handicrafts, antiques and textiles. The In the 17th century, Marquess Giovanni most famous is the national authors and Enriquez sponsored the establishment publishers’ fair known as the “Città del of the monastery of the Padri Scolopi Libro”, which started in 1995 and consists (Piarists), which was the home of the of a series of literary and artistic events religious schools known as the Scuole which are also held in the old town. Pie, making it a point of reference Also worthy of note is the Fiera della for public education throughout the Madonna della Mercede, originally a province. The quality of the education livestock fair, which has been held for they provided was strengthened by an more than two centuries on the third extensive library containing classic texts Sunday of October.

10 Campi Salentina - www.terradarneo.it Chiesa Madre Palazzo Marchesale, particolare

Palazzo Marchesale Chiesa di San Pompilio

Chiesa di San Pompilio, particolare Chiesa di San Pompilio, particolare

Chiesa di Sant’Oronzo Casa Prato, particolare 11 Guagnano

Abitanti Inhabitants 5.793 Altitudine Altitude 49 metri Superficie Area 37,80 kmq / km2 Gps 40°24’04.48” Nord 17°57’05.20” Est FESTE Fairs San Giuseppe Patriarca (19/3) Madonna del Carmelo a Villa Baldassarri (2-3/9) Madonna del Rosario (primo fine settimana di Ottobre • early October) SAGRE food festivals dell’uva cardinale (ultima decade di Luglio • grapes, late July) del Maiale a Villa Baldassarri (prima decade di settembre • early september) EVENTI Events Premio Terre del Negroamaro (fine settimana dopo ferragosto • late August) MERCATO Market Sabato • Saturday TIPICITÀ Local specialities uva da tavola, vino • dessert grapes, wine MUSEI Museums Museo e Centro Studi del Negroamaro

11 www.terradarneo.it Guagnano (con la frazione di Villa rurali circostanti, dove regnava un’estesa Baldassarri, già feudo di San Giovanni «coltivazione di ulivi e di fruttetti». Monicantonio), si identificò per secoli con L’operosità e l’esperienza agricola della il proprio bosco, che costituiva un brano comunità locale hanno determinato integrale dell’immensa foresta di Oria. un’importante attività di coltivazione della Ai suoi margini furono erette una serie vite, con la produzione di uve da tavola o di masserie che sfruttavano le macchie da destinare alla vinificazione. limitrofe per scopi produttivi. Dimensione I produttori locali esportano vini di rurale, tradizione, religiosità e devozione eccellenza e li valorizzano attraverso eventi si intrecciarono con la quotidianità, come il “Premio Terre del Negroamaro” dando vita ad eventi leggendari legati alla e le attività del “Museo Centro Studi costruzione degli edifici di culto locali. del Negroamaro”, una vera e propria Come accadde per la cappella extra moenia celebrazione dei piaceri di Bacco. Nel della Madonna dell’Acqua, invocata in Museo, ospitato presso un ex palmento, si occasione di una siccità, o per la chiesa ricostruiscono i processi di produzione del matrice, edificata sul luogo in cui un toro vino; dalla raccolta all’imbottigliamento, (o un bue, in un’altra versione) rinvenne gli antichi strumenti di lavoro e il materiale un affresco di Maria con una corona tra audiovisivo propongono le diverse fasi di le mani. Si tentò invano di asportare la lavorazione delle uve, in cui convivono sacra icona della Madonna del Rosario elementi tradizionali e tecniche innovative. per collocarla nella chiesa parrocchiale Fra ieri e oggi, la valorizzazione del ma era del tutto evidente che la Vergine prodotto non può prescindere dalla non volesse abbandonare quel sito. conoscenza del paesaggio; degustazioni ed L’attuale chiesa, dedicata all’Assunta, fu escursioni guidate nel territorio, tra oliveti edificata nel XVIII secolo sulla fondazione secolari e vitigni autoctoni, tra masserie e precedente e conserva nel transetto destro casine di campagna, sono fondamentali l’immagine miracolosa. L’elegante facciata per comprendere appieno il milieu del barocca si confaceva ai caratteri di nettezza Negroamaro e l’esperienza secolare dei e di sobrietà del piccolo centro urbano, già lavoratori della terra. identificati da Cosimo De Giorgi alla fine Una tradizione ancora molto viva è quella dell’Ottocento: «questo paesino ha delle delle Tavole di San Giuseppe; solidarietà, vie regolari e diritte, la più larga delle enogastronomia e fede rivitalizzano quali mette sulla piazza comunale, dove tutta la comunità. Le famiglie di devoti è pure la chiesa parrocchiale moderna. E’ preparano piatti succulenti da offrire ai piuttosto pulito, ed ha delle case basse e più bisognosi e allestiscono la cosiddetta imbiancate all’esterno [...]». Strade strette e matthra, una tavola arricchita da fiori graziose, vicoli e case a corte restituiscono freschi e apparecchiata con le tovaglie più le atmosfere genuine d’altri tempi e il senso preziose. Un carro con la Sacra Famiglia di sacralità del vicinato. La stessa cura percorre le vie del centro e raccoglie doni per l’abitato si rifletteva anche nelle aree da destinare ai meno abbienti.

12 Chiesa dell’Assunta e Municipio Guagnano (with the village of Villa areas, home to extensive «cultivation of Baldassarri, once a fief of San Giovanni olive groves and fruit orchards». Monicantonio), was identified for The industriousness and the agricultural centuries with its nearby wood, which experience of the local community are also was an extension of the immense forest seen in the flourishing vineyards, with the of Oria. On the edge of the wood were production of wine and dessert grapes. built a series of masserie (traditional The local winemakers produce and export farmhouses) that used the wood and wines of excellence, promoted by means the adjacent scrubland for productive of initiatives such as the “Premio Terre purposes. The rural dimension, traditions, del Negroamaro” (prize) and the “Museo religiosity and devotion were (and still Centro Studi del Negroamaro” (museum), are) all intertwined with the rhythms of an unabashed celebration of the “pleasures daily life, and many places of worship of Bacchus”. In the Museum, housed in a are associated with legendary events. building once used for pressing grapes, An example is the extra moenia chapel the exhibits reconstruct the process of of the Madonna dell’Acqua (Our Lady of wine production from the harvest to the the Water), invoked on the occasion of a bottling. The ancient work tools and the drought, or the Chiesa Matrice (the town’s audiovisual guides illustrate the various main church), built in the place where a phases of processing the grapes, which is bull or an ox found a painting of the Virgin now characterised by a blend of traditional Mary with a crown in her hands. Attempts elements and innovative techniques. to move the icon to the parish church were Today, as yesterday, getting the best out in vain, as the Virgin Mary clearly had no of the product requires knowledge of the wish to leave the site. The current church, landscape. Tastings and guided excursions dedicated to the Assumption, was built in in the area, visiting centuries-old olive the 18th century on the foundations of the groves, vineyards growing local grape previous building, with the miraculous varieties, masserie and country houses, image conserved in the right transept. are the best way to fully understand and The elegant baroque façade mirrors the appreciate the milieu of Negroamaro and simplicity and sobriety of the small town the cultivators’ centuries-old experience. itself, described by Cosimo De Giorgi at A tradition that is still very much alive the end of the 19th century: «this small is that of the Tavole di San Giuseppe (the town has regular and straight streets, Tables of St Joseph), in which charity, the widest of which leads to the town food-and-wine and religiosity revitalise square, where the modern parish church the whole community. Devout families also stands. It is quite clean, and has low prepare succulent dishes to give to the whitewashed houses [...]». The narrow needy, and set up the so-called matthra, and elegant streets, alleyways and houses a table laid with the best linen and fresh with courtyards created the authentic flowers. A float carrying the Holy Family atmosphere which we associate with is driven around the streets of the town, another time. The same care for the town gathering gifts and donations for the less was also reflected in the surrounding rural fortunate.

14 Guagnano - www.terradarneo.it Chiesa dell’Assunta, particolari

“Germinazioni” Affresco di Ercole Pignatelli, presso Cantina Moros

Museo del Negroamaro Antica Bottaia 15 Salice Salentino

Abitanti Inhabitants 8.710 Altitudine Altitude 49 metri Superficie Area 58,95 kmq / km2 Gps 40°23’06.26” Nord 17°57°54.91” Est FESTE Feasts Sant’Antonio Abate (17/1) Madonna della Visitazione (30/6-2/7) San Francesco d’Assisi (4/10) FIERE Fairs Madonna della Visitazione (29/6-3/7) SAGRE food and wine festivals del Vino (seconda decade Luglio • mid July) EVENTI Events Salice Jazz Wine Festival (prima decade di Settembre • early September) MERCATO Market Venerdì • Friday TIPICITÀ Local specialities Vino DOC Salice Salentino • DOC certified wines MUSEI Museums Museo del Vino di Terra d’Arneo “Merum” Museo del Vino Leone de Castris

16 www.terradarneo.it Salice Salentino, che dà il nome al Santa Maria della Visitazione. rinomato vino D.O.C., rappresenta il La fisionomia attuale della chiesa limite nord-occidentale della provincia dell’Assunta è frutto degli interventi di Lecce e segna il confine con quelle di di ricostruzione ed ampliamento Brindisi e di Taranto. Secondo Giuseppe settecenteschi, seguiti al crollo del Leopoldo Quarta, questo elemento 1689. Notevole lo slanciato prospetto topografico, associato alla qualità del principale, ritmato da lesene e da nicchie, suolo, favorì lo sviluppo di questo con il raffinato portale, sovrastato dal piccolo casale medievale. Infatti, la sua gruppo scultoreo della Vergine con particolare “giacitura” consentiva attività putti e decori di fiori e frutta. Poderosi e scambi commerciali, offriva strutture pilastri scandiscono lo spazio interno in per il riposo dei viandanti e il ricambio tre navate, arricchito da pregevoli tele, delle “cavalcature” quando la viabilità fra cui quella del Cristo Morto del pittore era ancora piuttosto precaria; la qualità leccese Serafino Elmo. del suolo, poi, lo rendeva un luogo molto L’avvio della costruzione del complesso ambito per l’abbondante caccia tanto dei Frati Minori fu deciso nel 1587 dal di selva quanto di palude. Insieme con marchese Giovanni Antonio I Albricci, Guagnano, Salice era l’ultimo centro della forse per un voto fatto a San Francesco vasta foresta oritana, che si sviluppava in d’Assisi durante una malattia. La lunghezza per 35 miglia, «con un circuito fondazione conventuale, sorta accanto di circa 100 miglia e forse più». Il suo all’antica cappella di Santa Maria del terreno, «allora molle ed acquitrinoso», Soccorso, fu possibile anche grazie ad un era caratterizzato da una diffusa presenza altro benefattore, che donò un giardino di alberi di salici, impressi nel toponimo di proprietà, e al concorso di diverse locale e nell’emblema civico. L’attuale famiglie salicesi. La casa fu completata vocazione agricola del territorio, con nel secolo successivo e la nuova chiesa, produzione notevole di vino ed olio, più ampia, fu intitolata a Santa Maria era già evidente nelle fonti d’archivio della Visitazione; l’immagine originaria del Settecento e dell’Ottocento; in questo della cappella fu sostituita da un dipinto periodo, infatti, aumentarono in modo che l’Albricci donò alla nuova chiesa «per significativo le aree vitate ed olivate, ultimo ornamento» dell’altare maggiore, con i nuovi impianti di olive novelle o di raffigurante la Vergine in visita presso vigna impalata (a spalliera). La viticoltura Elisabetta. Il volto bellissimo e dolcissimo ha ormai raggiunto livelli di eccellenza, di Maria fu dipinto, secondo la leggenda riconosciuti in tutto il mondo; una sosta popolare, dagli angeli mentre il pittore, presso il Museo del Vino Leone de Castris durante la notte, attendeva la giusta oppure nella tenuta Castello Monaci, ispirazione! localizzata al confine con San Pancrazio, La devozione popolare mariana fu è un vero piacere dei sensi! incentivata anche dai nuovi signori di La dimensione religiosa è rappresentata Salice, gli Enriquez, tanto che, nella soprattutto da edifici di culto mariano; seconda metà del XVII secolo Gabriele ne sono un esempio le chiesette della Agostino istituì per il 2 luglio la grande Madonna del Latte, dell’Immacolata fiera annuale della “Madonna della e di Santa Maria ma gli edifici più Visitazione”, che richiamava mercanti rappresentativi restano la chiesa matrice, e commercianti da tutto il circondario. dedicata all’Assunta, e la chiesa del Questo evento si svolge nel primo fine convento dei Frati Minori, intitolata a settimana di luglio.

17 Salice Salentino, which gives its name to and the church of the monastery of the the famous DOC wine, marks the north- Friars Minor, dedicated to Santa Maria western boundary of the della Visitazione. where it borders the provinces of Brindisi The current physiognomy of the church and Taranto. According to Giuseppe of the Assunta is the result of the Leopoldo Quarta, this topographical reconstruction and expansion conducted aspect, together with the quality of the in the 18th century, which followed the soil, favoured the development of this collapse of 1689. Of considerable interest small medieval settlement. Indeed, its is the slender main prospect, with its strategic position facilitated commercial lesenes and niches, and the fine portal, activities and exchanges and made it an surmounted by the sculptural group of ideal staging post for travellers and the the Virgin Mary with putti, flowers and exchange of horse teams at a time when fruit decorations. Sturdy pillars divide the the road network was still primitive. internal space into three naves, enriched Hunters came to the area for its abundant with fine paintings, including that of the game, in both the forest and the marshes. Dead Christ by the Lecce painter Serafino Together with Guagnano, Salice marked Elmo. the furthest extent of the vast forest of Construction of the complex of the Friars Oria, which was 35 miles long, «with a Minor began in 1587 by order of the circumference of about 100 miles, maybe Marquess Giovanni Antonio I Albricci, more». Its terrain, «then soft and marshy», perhaps due to a vow made to St Francis of was characterised by the widespread Assisi during an illness. The foundation of presence of willow trees, from which the monastery, next to the ancient chapel the town’s name and civic emblem of Santa Maria del Soccorso, was also derive (Salice means willow in Italian). possible thanks to another benefactor, The area’s agricultural talents, with who donated a garden, and contributions considerable production of wine and oil, from numerous families in the town. The are attested in the archive sources of the house was completed in the following 18th and 19th centuries. Indeed, the area century and the new, bigger church, given over to vines and olives increased was dedicated to Santa Maria della significantly in this period, with the Visitazione. The chapel’s original image introduction of new techniques such was replaced by a painting showing the as vigna impalata (espalier vines) and Virgin Mary visiting Elisabeth, which olive novelle. Grape cultivation has now Albricci donated to the new church «as attained levels of excellence recognised the last ornament» of the high altar. all over the world; a stop at the Leone According to legend, the beautiful and de Castris Wine Museum or the Castello delicate face of Mary was painted by the Monaci estate, located near the boundary angels while the painter spent the night with San Pancrazio, is a true pleasure for waiting for inspiration! the senses! Popular Marian devotion was encouraged The religious dimension is represented by the new lords of Salice, the Enriquez above all by structures devoted to family, and in the second half of the 18th Marian worship. Examples include the century Gabriele Agostino declared the small churches of the Madonna del Latte, 2nd of July to be the date of the annual the Immacolata and Santa Maria, but fair of the “Madonna della Visitazione”, the most representative buildings are the which drew merchants and traders from Chiesa Matrice (the town’s main church), all around the area. This event is now dedicated to the Assunta (Assumption), held in the first weekend of July.

Museo del Vino Leone De Castris

18 Salice Salentino - www.terradarneo.it Chiesa della Visitazione, particolare

Chiesa Madre dell’Assunta Chiesa Madre dell’Assunta, Campanile

Castello Monaci 19 Veglie

Abitanti Inhabitants 14.298 Altitudine Altitude 47 metri Superficie Area 61,35 kmq / km2 Gps 40°20’06.72” Nord 17°57’59.62” Est FESTE Feasts Focara di Sant’Antonio Abate (ultima settimana di Gennaio • last week of January) Madonna dei Greci (Aprile • April - detta anche “Pasquetta di Veglie”) San Francesco (prima domenica di giugno • first Sunday of June) San Giovanni Battista (23-24/6) Madonna dell’Iconella (8/9) SS. Medici (Ottobre • October) FIERE Fairs San Francesco (prima domenica di giugno • first Sunday of June) EVENTI Events Mercatino del Santo Palato (periodo estivo • summer) MERCATO Market Sabato • Saturday TIPICITÀ Local products tessuti a telaio, vino, olio d’oliva, pasta e prodotti da forno, animali da cortile, uova • tweaving, wine, olive oil, pasta and baking products, poultry, eggs.

20 www.terradarneo.it Alla fine dell’Ottocento, il territorio all’inaugurazione della mietitura e alla di Veglie risultava ricco «in olio, purificazione con l’acqua per auspicare frumenti, vini, cotone, pascoli e latticini, abbondanti raccolti, a Veglie il santo frutta ed altro»; una produzione veniva invocato e portato in processione senza dubbio variegata, che rivelava in periodi di siccità, di carestia e di un ricco patrimonio di “saperi calamità naturali. La devozione al santo agricoli”, tramandato di generazione è una tradizione cultuale secolare, in generazione fino ai nostri giorni. riconducibile verosimilmente al basso Agricoltura e zootecnia si praticavano medioevo. La chiesa matrice, di cui è nelle numerose masserie a carattere titolare insieme a Sant’Irene, fu fondata misto, localizzate soprattutto nell’antico tra il XV e il XVI secolo, rimaneggiata feudo di Vocettina e nell’area compresa nei secoli successivi e trasformata tra i comuni di Salice e Leverano. Uomini, radicalmente dopo il terremoto del 1743. donne e animali segnavano il percorso La solennità annuale del santo si sdoppia giornaliero dalla città alla campagna (e in due eventi: il primo si svolge il 24 viceversa) e animavano spazio rurale e giugno, data della Natività (San Giovanni insediamenti produttivi. I luoghi della Piccinnu) e, l’altro, il 29 agosto, data del trasformazione del prodotto, però, erano Martirio (San Giovanni Ranni). ubicati anche nel centro urbano ed oggi Un altro culto molto partecipato è quello costituiscono una risorsa significativa della Madonna della Favana, raffigurata per lo studio dell’archeologia industriale. con il Bambino nella cripta omonima, che Sono i frantoi ipogei, antichi impianti di rientra nel perimetro dell’area cimiteriale produzione dell’olio scavati nella roccia; insieme al convento dei Francescani. antri ombrosi, testimoni silenziosi di Secondo gli studiosi, l’intero ciclo di fatiche e di sacrifici, di vita simbiotica affreschi è databile al XV secolo e la tra uomini ed animali. Come il frantoio coesistenza di elementi agiografici, di largo San Vito, restaurato nel 1998 linguistici ed architettonici greci e latini con i fondi del Programma Comunitario sono la testimonianza della radicata LEADER II e restituito alla collettività. presenza della cultura greca nel Salento. L’atmosfera cupa del passato sembra Questa peculiarità rinvia alla presenza di stemperata dalla consapevolezza che comunità miste, sulle quali i Francescani l’ipogeo sia diventato una risorsa hanno giocato un ruolo importante, da rendere fruibile per comprendere evidenziato anche dalle immagini dei appieno l’importanza che l’olio e l’olivo santi dell’Ordine. L’appellativo Favana hanno avuto nell’economia di Terra si riferisce alla miracolosa Madre, che d’Otranto. In queste superfici cavate, che liberava «uomini ed animali quadrupedi» trasudano ancora fatica, è stato prodotto dal “male della fava” e richiamava devoti “l’oro giallo” che ha illuminato le città da tutto il circondario. Il favismo è una dell’Europa del Nord. malattia di natura allergica del sangue, Il rapporto fra fede e attività agropastorale causata da sostanze contenute nella fava, assume qui una connotazione molto legume fondamentale per quest’area, singolare. L’intreccio tra calendario paludosa fino a non molti decenni fa. agricolo e religioso risulta evidente Grazie alla fava, che agiva sul ciclo nel culto del patrono, San Giovanni responsabile della malaria, una buona Battista; considerato in tutta Europa parte dei contadini di Veglie (e non solo) una sorta di “divinità agricola”, legata sviluppò una resistenza alla malattia.

21 Chiesa Madre, particolare At the end of the 19th century, the territory start of the harvest and purification with of Veglie was rich «in oil, wheat, wine, water as a means of obtaining a bumper cotton, pasture and dairy, fruit and more»; crop, in Veglie the saint was invoked an undoubtedly varied production, which and carried in procession in periods of pointed to a rich heritage of “agricultural drought, famine and natural calamities. knowledge”, which has been handed down The devotion to the saint is a centuries- from generation to generation to our own old religious tradition, believed to date day. Agriculture and livestock rearing back to the late Middle Ages. The Chiesa were practised by the numerous masserie Matrice (the town’s main church), which (traditional farms), located above all in is dedicated to both St John and St Irene, the ancient fief of Vocettina and the area was founded in the 15th-16th centuries, between the municipalities of Salice and refurbished in subsequent centuries and Leverano. Men, women and animals made radically transformed after the earthquake the daily journey from the town to the of 1743. The annual celebrations for the countryside (and vice versa) and populated saint consist of two events: the first takes the rural space and farmsteads. The place on the 24th of June, the date of the products were also processed in the town, Nativity (San Giovanni Piccinnu) and the and the structures used for this purpose second on the 29th of August, date of the today constitute a significant resource Martyrdom (San Giovanni Ranni). for the study of industrial archaeology. Another highly popular cult is that of They include the underground frantoi the Madonna della Favana, shown with (olive-presses), ancient structures for olive the Child in the crypt of the same name, oil production excavated in the rock; which is situated in the cemetery together shady chambers, bearing silent witness with the Franciscan monastery. According to toil and sacrifice and to the symbiosis to scholars, the entire cycle of frescoes between men and animals. An example is can be dated to the 15th century and the the Frantoio di largo San Vito, restored in coexistence of Greek and Latin elements - 1998 with funds from the EU’s LEADER hagiographical, linguistic and architectural II programme and presented to the – is evidence of the consolidated presence community. The dark atmosphere of the of Greek culture in the Salento. This past is tempered by the awareness that aspect also reflects the presence of mixed the underground chamber has become a communities, in which the Franciscans resource helping us to fully understand the played a key role, highlighted by the importance that olives and oil have had in images of the saints of the Order. The the economy of the province. From these appellative “Favana” is a reference to the holes in the rock, which still convey the miraculous Mother who freed «men and idea of toil and labour, flowed “the yellow quadruped animals» from the “broad-bean gold” that was used to light up the cities of sickness” (favism), drawing the faithful northern Europe. from all over the surrounding area. Favism In this context, the relationship between is a condition involving haemolysis caused faith and agro-pastoral activities takes by substances found in broad beans, on a special meaning. The links between which were a fundamental source of food the agricultural and religious calendars in this marshy area until a few decades is evident in the cult of the patron saint, ago. Thanks to broad beans, which act on San Giovanni Battista (John the Baptist), the cycle responsible for malaria, many considered throughout Europe as a sort of of the peasants of Veglie and other towns “agricultural divinity”. Associated with the developed resistance to the disease.

22 Veglie - www.terradarneo.it Frantoio Ipogeo

Chiesa Madre - ph. P. Bolognini Convento dei Francescani - ph. P. Bolognini

Cripta della Favana, particolare ph. P. Bolognini 23 Carmiano

Abitanti Inhabitants 12.208 Altitudine Altitude 31 metri Superficie Area 23,65 kmq / km2 Gps 40°21’01.00” Nord 18°02’45.66” Est FESTE Feasts Sant’ Antonio Abate (17/1) San Giovanni Battista (24/6) San Vito (ultima Domenica di Ottobre • last Sunday of October) Madonna del Carmine (16/8) Maria Santissima (seconda Domenica di Agosto • second Sunday of August) Immacolata (8/12) Martire a Magliano (7-9/12) FIERE Fairs San Vito (ultima Domenica di Ottobre • last Sunday of October). MERCATO Market Martedì • Tuesday TIPICITÀ Local specialities vino, olio di oliva, ortaggi • wine, olive oil, citrus fruit.

24 www.terradarneo.it Dal punto di vista geografico, Carmiano simboli indiscussi del potere locale. e la frazione di Magliano sono comprese L’originaria chiesa matrice, che aveva nella cosiddetta Valle de “La Cupa”, incorporato l’unico luogo di culto, la depressione carsica nell’hinterland di chiesetta quattrocentesca di San Giovanni, Lecce, caratterizzata fin dal Settecento fu sottoposta a diversi rimaneggiamenti dalla presenza diffusa di imponenti nei secoli successivi fino alla totale ville, graziosi “casini” e “casine” per demolizione negli anni Sessanta del la villeggiatura. In quest’area le nobili secolo scorso. Dell’epoca “aurea” di famiglie leccesi riscoprirono il piacere Carmiano resta il palazzo dei Celestini; di vivere in campagna, poco lontano l’ordine segnò anche l’ambiente culturale dalla città capoluogo, nelle architetture del piccolo centro rurale senza interferire raffinate e nei giardini rigogliosi. nelle vicende religiose delle istituzioni Se la storia degli altri centri di Terra ecclesiatiche locali. L’edificio era dotato d’Arneo fu caratterizzata dalla feudalità di una cappella in cui si celebravano i laica, Carmiano godette della signoria di Santi dell’ordine, ritratti su una grande un importante ordine religioso, quello tela di scuola napoletana, collocabile dei Celestini di Santa Croce di Lecce. tra il XVI e il XVII secolo. Il raffinato e A questa presenza, infatti, si deve la monumentale portale di accesso, di gusto nascita reale dei due casali che, nel corso catalano-durazzesco, è affiancato da due del tempo, divennero entità sociali ed nicchie che ospitano altrettante statue amministrative autonome. Possesso dei lapidee delle virtù, attribuite al famoso Celestini dal 1448 fino alla soppressione architetto leccese Giuseppe Zimbalo, napoleonica, tra la fine del XV e gli che contribuì non poco a vivacizzare la inizi del XVI secolo registrò un impulso scena artistica del casale. Straordinario significativo grazie alle concessioni di artefice della Lecce barocca, lo Zimbalo terre in enfiteusi perpetua ai lavoratori dimorò per un po’ di tempo a Carmiano che decidevano di stabilirsi in quei casali: per motivi familiari. A lui sono stati Carmiano e Magliano si ripopolarono, attribuiti anche l’altare maggiore e il si sfruttarono le risorse produttive, si portale della chiesa dell’Immacolata, bonificarono e si resero produttive ampie databili intorno alla metà degli anni zone macchiose e paludose, si avviò il Cinquanta del XVII secolo, veri graduale disboscamento di una parte capolavori d’arte e di manualità artigiana. del territorio, compreso nella vasta area Lontano dall’esuberanza decorativa e della “foresta di Lecce”. Nel corso del dalla ridondanza formale, il linguaggio Cinquecento, questa fase di espansione, artistico di Zimbalo qui assume un tono coinvolse anche il settore edilizio, con più semplice e sommesso, modulato importanti ripercussioni sul tessuto su una realtà molto diversa da quella urbano, sintetizzate nel palazzo baronale leccese. Senza rinunciare alla forte e nella chiesa matrice di Carmiano, personalità della sua arte.

25 Chiesa dell’Immacolata

From a geographical point of view, on the town, including the baron’s palace Carmiano and the village of Magliano lie and the Chiesa Matrice of Carmiano (the within the so-called Valley of “La Cupa”, town’s main church), obvious symbols of a karstic depression in the hinterland of local power. In addition, the order had an Lecce. Since the 18th century the area has impact on the cultural environment of been characterised by the widespread the small rural town, without interfering presence of imposing villas and elegant in the religious affairs of the other local rural retreats known as “casini” and ecclesiastical institutions. “casine”. In this area the noble families The original Chiesa Matrice, which had of Lecce rediscovered the pleasure of incorporated the only pre-existing place living in the countryside, not far from the of worship, the 15th century church of provincial capital and surrounded by fine San Giovanni, was subject to various architecture and lush gardens. modifications in the following centuries, While the history of the other towns leading to its total demolition in the in Terra d’Arneo was shaped by the 1960s. Of Carmiano’s “golden” age, the secular nobility, Carmiano played host Palazzo dei Celestini is all that remains. to an important religious order, that of The building had a chapel in which it the Celestini di Santa Croce di Lecce, a celebrated the order’s Saints, depicted branch of the Benedictines. This order in a large canvas of the Neapolitan was responsible for the creation of two school, datable to the 16th-17th centuries. farmsteads which, over the course of The elegant monumental doorway, in time, became autonomous social and the Catalan-Durazzo style, is flanked administrative entities. Controlled by by two niches housing stone statues the Celestine order from 1448 until its of the virtues, attributed to the famous suppression at the hands of Napoleon, in Lecce architect Giuseppe Zimbalo, who the late 15th and early 16th centuries the area made a significant contribution to the saw significant development thanks to the settlement’s artistic scene. A key figure in granting of lands in perpetual emphyteusis Lecce baroque, Zimbalo lived for a while to peasants who wanted to settle there and in Carmiano for family reasons. Also farm them: Carmiano and Magliano were attributed to him are the high altar and the repopulated with new residents who began portal of the church of the Immacolata, clearing and improving the land, thereby datable to about the middle of the 17th bringing large areas of maquis (scrub) century, true masterpieces of design and marsh land into cultivation. Another and manual skill. Eschewing decorative consequence was the gradual elimination exuberance and formal redundancy, of the forest in much of the area, which Zimbalo’s artistic language here takes on was part of the extensive “Forest of simpler, more subdued tone, adapted to a Lecce”. In the course of the 16th century, situation that was quite different to that this phase of expansion also involved the of Lecce, without forgoing the strong building sector, with a significant impact personality of his art.

26 Carmiano - www.terradarneo.it Chiesa dell’Immacolata, particolare

Palazzo Baronale, particolare

Frantoio semi-ipogeo Campanile 27 Leverano

Abitanti Inhabitants 14.240 Altitudine Altitude 37 metri Superficie Area 48,80 kmq / km2 Gps 40°17’51.90” Nord 17°59’41.40” Est FESTE Feasts Madonna della Consolazione (ultima domenica maggio • last Sunday of May) San Rocco (16/8) FIERE Fairs Madonna della Consolazione (ultima domenica maggio • last Sunday of May) EVENTI Events Novello in Festa (Novembre • November) MERCATO Market Giovedì • Thursday. TIPICITÀ Local specialities fiori, olio di oliva, Vino DOC Leverano, formaggi e latticini, agrumi, ortaggi, pasta e prodotti da forno • flowers, olive oil, DOC certified wines, cheese and other dairy products, citrus fruit, pasta and baking products.

28 www.terradarneo.it www.terradarneo.it Leverano è la “città dei fiori”; la L’altro edificio rappresentativo per la floricoltura rappresenta un settore comunità è la Chiesa Matrice, intitolata economico sempre più importante, alla SS. Annunziata, costruita su valorizzato da un “Mercato Comunale” ad una fondazione preesistente a partire hoc. A maggio, “Leverano in Fiore” anima dall’ultimo scorcio del XVI secolo; il centro storico con particolari decori e danneggiata dal terremoto del 1743 fu composizioni floreali, dove l’arte barocca ristrutturata e riaperta al culto nel 1747. delle architetture e l’arte floreale si Il prospetto principale è caratterizzato intrecciano con la fantasia dei produttori dalla sobrietà e dall’equilibrio formale; in uno scenario di grande suggestione. l’intelaiatura con colonne binate e Il centro è dominato da un’imponente sovrapposte appare molto originale torre che, secondo la tradizione, sarebbe nella tripartizione del primo ordine stata realizzata da Federico II: è il monumento più insigne, «la gigantesca (con i relativi portali) e assume una emergenza edilizia della sua storia, connotazione ancora più raffinata nel il simbolo stesso della sua entità», secondo, in cui la cuspide terminale è scriveva il Paone. Lo slanciato corpo arricchita da una loggia e da una coppia quadrangolare di circa 30 metri, coronato di nicchie. da una semplice merlatura, rappresentava Fuori dal centro urbano, sulla strada un efficace strumento di controllo del per Nardò è ubicato il complesso territorio, così prossimo al mare. L’interno conventuale di S. Maria delle Grazie dei si sviluppava su quattro piani ed era Frati Minori che risalirebbe alla fine del suddiviso da tre solai lignei, collegati da XV secolo o agli inizi del XVI. La fonte una scaletta elicoidale. L’ultimo piano documentaria più antica sulla chiesa, in era dotato di una copertura con volta a origine dedicata a S. Rocco, patrono di crociera e costoloni bicromi, con conci Leverano, è una bolla del 1557 con la chiari e scuri alternati. quale l’arcivescovo di Brindisi concede Fu il figlio più illustre di Leverano, il un beneficio. L’originaria fisionomia della medico, filosofo ed umanista Girolamo struttura è stata modificata nel corso Marciano (1571-1628), ad indicare dei secoli: gli elementi tardoromanici l’origine federiciana della torre. Nell’opera postuma “Descrizioni, origini, successi del prospetto monocuspidale sono stati della Provincia di Terra d’Otranto” (XVII quasi completamente obliterati da quelli secolo) scrisse che fu realizzata verso il barocchi. A navata unica con copertura 1220 ed era «la più alta che oggi si vegga a capriate, l’interno è caratterizzato da nella Provincia». La cinquecentesca casa un maestoso arco trionfale che divide in cui nacque e visse la sua infanzia il l’aula dal presbiterio. Il convento fu cantore delle glorie patrie è rimasta edificato sul finire del XVI secolo: intatta; da qui il Marciano sembra ancora presenta un chiostro rettangolare in cui dialogare con la “possente emergenza” sono distribuite 24 ogive che poggiano per rinverdire i fasti di antiche memorie. su colonne poligonali.

2900 Leverano is the “city of flowers”. Flower- the splendour of ancient memories. growing represents an increasingly The other representative building for important economic sector, sustained by the community is the Chiesa Matrice a specially-created “Municipal Market”. In (the town’s main church), dedicated to May, “Leverano in Fiore” fills the old town the SS. Annunziata (Assumption), built with floral decorations and compositions, on the foundations of a pre-existing in which baroque architecture and floral building from the late 16th century art intertwine, reflecting the imagination onwards; damaged by the earthquake of the producers in a highly evocative of 1743 it was refurbished and reopened spectacle. for worship in 1747. The main prospect The town centre is dominated by an is characterised by sobriety and formal imposing tower, which according to equilibrium; framed by multiple orders tradition, was built by Frederick II of of twin columns, the three-way division Hohenstaufen: it is the town’s most of the first order with relative portals is famous monument, «as gigantic as its own highly original, while the second order, history, the symbol of its own greatness», enriched with a loggia and a pair of wrote Paone. The quadrangular building niches, is even more sophisticated. is about 30 metres tall. Crowned by Outside the urban area, on the road to a simple crenellated parapet, it was Nardò is the Monastery of Santa Maria an effective tool of control over the delle Grazie belonging to the Friars territory, close to the sea. Inside there are Minor, believed to date back to the late four storeys separated by three wooden 15th or early 16th centuries. The most floors, linked by a spiral staircase. The ancient documentary reference to the top floor had a cross vault ceiling with church, originally dedicated to San alternating light and dark brickwork. Rocco, patron saint of Leverano, is a It was Leverano’s most illustrious son, bull of 1557 in which the archbishop of the doctor, philosopher and humanist Brindisi grants a benefice. The original Girolamo Marciano (1571-1628) who physiognomy of the structure has been attributed the tower to Frederick II. modified over the centuries, with the In his posthumous work “Descrizioni, late Romanesque elements of the façade origini, successi della Provincia di Terra almost completely obliterated by the d’Otranto” (17th century) he wrote that it baroque additions. A single nave with an was built in about 1220 and was then A-frame roof, the inside is characterised «the tallest building to be seen in the by a majestic triumphal arch that divides Province». The 16th house in which he the nave from the presbytery. The bulk was born and spent his childhood is still of the monastery was built in the late intact; indeed, Marciano’s dialogue with 16th century: it has a rectangular cloister the tower’s “imposing emergence” seems with 24 ogives resting on polygonal to still be in progress today, keeping alive columns.

30 Leverano - www.terradarneo.it Chiesa Madre dell’Annunziata, particolare

Torre Federiciana Sala Federico II, particolare

31 Copertino

Abitanti Inhabitants 24.470 Altitudine Altitude 37 metri Superficie Area 57,75 kmq / km2 Gps 40°16’10.70” Nord 18°03’37.76” Est FESTE Feasts Madonna della Neve (5/8) San Giuseppe da Copertino (18/9) Festa Madonna della Grottella (pasquetta copertinese) FIERE Fairs Madonna della “Urteddha” (Martedì dopo Pasqua • Tuesday after Easter) San Sebastiano (28-30/4) Mostra dell’Antiquariato Antiques fair (Settembre • September) EVENTI Events Premio Salentino “Festival nazionale musicale cristiano per cori e giovani cantanti” (Giugno-Luglio • June-July) MERCATO Market Martedì • Tuesday TIPICITÀ Local specialities Vino DOC Copertino, olio di oliva, formaggi e latticini, pasta e prodotti da forno, ortaggi • DOC certified wines, olive oil, cheese and other dairy products, pasta and baking products, vegetables.

32 www.terradarneo.it Copertino è la città di Giuseppe Maria Giovani”, in cui gli studenti si affidano al Desa, più conosciuto come S. Giuseppe Santo per il nuovo anno scolastico. da Copertino, il “Santo dei voli” per le Diverse furono le fondazioni conventuali sue continue estasi seguite da vere e sorte tra le aree urbane e rurali; fra queste è proprie “lievitazioni”. Fu consacrato da annoverare il complesso monumentale al sacerdozio nel 1628 dopo un lungo di Santa Maria di Casole (inizi del XVI periodo di studio intenso e faticoso, per secolo), già insediamento medievale di cui oggi è venerato come protettore degli monaci italo-greci. Localizzato sulla studenti. Canonizzato nel 1767, divenne provinciale Copertino-Nardò, nell’antico principale patrono civico quasi un secolo villaggio rurale di Casole, secondo la dopo, nel 1858; dovette affrontare anche tradizione, questo luogo fu legato alla il Santo Uffizio per l’accusa di “abuso presenza di San Pietro che, di passaggio della credulità popolare”, da cui fu poi nelle regioni meridionali, avrebbe fatto assolto. Ripercorrendo la sua vita, è dipingere l’immagine di Maria. Del possibile anche indicare gli edifici più convento resta ben poco ma la chiesa, rappresentativi dell’antica area urbana: in cui si intrecciano tardoromanico e nella stalla in cui era nato nel 1603, gotico, sembra resistere fiera e solenne al per esempio, ora sorge il Santuario trascorrere del tempo. settecentesco a Lui intitolato, molto Fra le strutture di diversa tipologia, vicino alla casa paterna; fu battezzato notevole è il cinquecentesco Castello, nella chiesa matrice di S. Maria ad realizzato su una fondazione angioina Nives, fondazione medievale ampiamente dall’architetto militare Evangelista Menga. rimaneggiata tra Cinquecento e Settecento. E’ uno degli esempi più significativi ed L’altro edificio legato al suo nome èil importanti del Salento. L’aspetto militare Convento dei Frati Minori di S. Maria si stempera nel portale di accesso del della Grottella, in contrada Cigliano, prospetto principale, impreziosito da ad est del centro abitato. La tradizione una ricca ed elegante decorazione, molto racconta di un misterioso ritrovamento simile ad un arco di trionfo. La pianta in una grotta di un’effigie della Vergine quadrangolare è sottolineata agli angoli con Bambino, incastonata attualmente da quattro baluardi a lancia e dal fossato nell’altare maggiore della chiesa, che perimetrale. All’interno, il castello ospita determinò la costruzione dell’edificio. due cappelle: quella di San Marco, in cui Nel convento, San Giuseppe dimorò operò il pittore locale Gianserio Strafella, e studiò prima di essere consacrato al e quella della Maddalena, venuta alla sacerdozio; la cella del Santo e quella del luce durante i restauri degli ultimi Sangue rappresentano concretamente il decenni del secolo scorso, con affreschi suo percorso: la prima, più piccola, è più collocabili agli inizi del Quattrocento. vicina all’altare maggiore e all’immagine Quest’ultima cappella rappresenta un di Maria, per la quale nutriva un amore tassello significativo nel panorama della smisurato. L’altra, era il luogo della pittura di quel periodo in Terra d’Otranto; sofferenza e della penitenza, per le quali rapportato ad altri esiti contemporanei, il Santo utilizzava anche strumenti di secondo Ortese, indica la formazione flagellazione. I festeggiamenti in Suo di un linguaggio artistico salentino, in onore si celebrano dal 16 al 19 settembre grado di rielaborare in piena autonomia e prevedono anche il “Meeting dei le sollecitazioni esterne.

3300 Santa Maria Ad Nives, particolare

Copertino is the city of Giuseppe Maria which students commend themselves to Desa, better known as San Giuseppe da the Saint for the new school year. Copertino (Joseph of Cupertino), called Numerous monasteries were founded in the the “Flying Saint” due to his levitations urban and rural areas of the municipality. while in an ecstatic state. He became These include the monumental complex a priest in 1628 after a long period of of Santa Maria di Casole (early 16th intense study, because of which today he century), which had been a medieval is venerated as the protector of students. settlement of Italo-Greek monks. Located Canonised in 1767, he became the town’s on the Copertino-Nardò road, in the main patron saint almost a century ancient village of Casole, according to later in 1858. He was prosecuted by the tradition, this place was associated with Roman Inquisition for “abuse of popular St Peter who, while travelling in the credulity” but was acquitted. Some of south of , commissioned portraits of the most representative buildings of the the Virgin Mary. Of the monastery little old town are associated with his life, for remains, but the church, which mixes late example: on the site of the stable where Romanesque and Gothic, seems to resist he was born in 1603, near his father’s the passage of time, a proud and solemn house, there now stands the 18th century monument. Sanctuary that bears his name; he was Of the various other structures, of baptised in the Chiesa Matrice (the considerable interest is the 16th century town’s main church) of Santa Maria ad Castle, built over Angevin foundations Nives, founded in the Middle Ages but by the military architect Evangelista extensively modified in the 16th and 17th Menga. It is one of the most significant centuries. The other building linked to and important examples in the Salento. his name is the Monastery of the Friars Its military appearance is tempered in the Minor of Santa Maria della Grottella in portal of the main façade, which bears a the Cigliano district east of the town. rich and elegant decoration, very similar Tradition tells of a mysterious discovery to a triumphal arch. The quadrangular in a cave of an effigy of the Virgin Mary layout is emphasised at the corners by with Child, currently installed in the high four bastions and the moat. Inside, the altar of the church, which inspired the castle has two chapels: that of San Marco, construction of the building. San Giuseppe where the local painter Gianserio Strafella lived in the monastery and studied before worked, and that of the Maddalena, which being ordained; the Saint’s cell and that came to light during the restorations of of the Sangue (Blood) represent his route: the last few decades of the 20th century, the former, smaller, is closer to the high with frescoes dated to the early 15th altar and the image of Mary, for whom century. The latter chapel represents a he felt an immense love. The latter was significant phase in the art of that period the place of suffering and penitence, for in Terra d’Otranto; according to Ortese, which the Saint also used instruments seen in the light of other contemporary of flagellation. The celebrations in his works, it indicates the formation of an honour are held from the 16th to the 19th artistic language peculiar to the Salento, of September and include the “Meeting able to interpret external themes in an dei Giovani” (Meeting with the Youth), in entirely autonomous way.

34 Copertino - www.terradarneo.it Santuario di San Giuseppe Santuario di San Giuseppe, particolare

Castello - ph. P. Bolognini

Santa Maria della Grottella 3500 Nardò

Abitanti Inhabitants 31.785 Altitudine Altitude 45 metri Superficie Area 190,50 kmq / km2 Gps 40°10’34.27” Nord 18°01’41.25” Est FESTE Feasts San Gregorio Armeno (20/2) San Biagio (3/8) Incoronata (Agosto • August) SS. Cosma e Damiano (26-27/9) EVENTI Events Infiorata a Santa Caterina (Maggio • May) Calvalcata storica e fiera dell’incoronata (Agosto • August) MERCATO Market Venerdì • Friday TIPICITÀ Local specialities Vino DOC Nardò, olio di oliva, pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini, angurie, carni equine, agrumi, ortaggi, allevamenti, “passulate” (pane tipico) • DOC certified wines, olive oil, pasta and baking products, cheese and other dairy products, cured meats, watermelons. SANTA MARIA AL BAGNO MUSEI Museums Museo della Memoria e dell’Accoglienza Acquario del Salento

36 www.terradarneo.it Nardò è il centro più popoloso; il suo Minore nel 1980. Dedicato a Maria SS. paesaggio costiero è sede di insediamenti Assunta, l’edificio religioso fu fondato preistorici che ricadono nel Parco nell’alto Medioevo e divenne sede di Naturale Regionale di Porto Selvaggio e un’abbazia italo-greca con un’importante Palude del Capitano, una delle principali schola scriptoria; fu ricostruito in epoca “isole verdi” del Salento, con 300 ettari normanna ed ingrandito nel XIV secolo. di pineta e 7 chilometri di litorale alto La fisionomia attuale è opera del vescovo e roccioso. Un’area dalle importanti Antonio Sanfelice che nel 1724 volle valenze paesaggistiche e culturali, con rifare la facciata e parte dell’interno. le torri costiere e le grotte preistoriche Le testimonianze residue degli affreschi del Cavallo, di Uluzzo, di Torre dell’Alto, coprono un’arco di tempo di circa due di Serra Cicora, di Capelvenere secoli, più o meno dalla fine del XIII alla rappresentano solo alcuni degli esempi fine del XV secolo. Degne di nota sono più significativi a livello internazionale, anche le opere di Francesco Solimena oggetto di studio dagli anni Sessanta del e il Crocifisso ligneo, probabile opera Novecento. L’importanza dei ritrovamenti del XIII secolo, attribuita ad un maestro nella grotta di Uluzzo, catalogati nel catalano operante nell’ambiente artistico Paleolitico Medio e Superiore, ha campano. determinato la definizione di un periodo L’aspetto religioso è arricchito da una “uluzziano”, considerato una delle prime serie molto ricca di fondazioni, fra cui manifestazioni di arti figurative in la chiesa di S. Teresa e il convento Europa. delle Carmelitane Scalze, la chiesa La continuità insediativa è attestata in dell’Immacolata con il convento dei epoca messapica e in epoca romana, padri Minori, quella della Beata Vergine quando, intorno al III secolo a.C., Nardò e del Carmelo con il convento dei il suo porto di Emporium Nauna (l’attuale Carmelitani, la chiesa di S. Giuseppe e S. Maria al Bagno) furono conquistati dai quella della Purità, la chiesa di S. Chiara Romani. con il convento delle Clarisse, la chiesa di Il centro storico rivela una ricchezza ed S. Antonio da Padova... una raffinatezza sorprendenti: palazzi Notevole per l’imponenza architettonica gentilizi, chiese e cappelle, complessi e per l’apparato decorativo è l’attuale conventuali, guglie, piccole corti Palazzo di Città, eretto tra il XV e gli inizi raccontano di un fervore costruttivo del XVI secolo dai feudatari locali, gli strettamente legato alla presenza della Acquaviva d’Aragona, a scopo difensivo e sede vescovile e delle diverse famiglie del rimaneggiato alla fine del XIX secolo dai patriziato locale. baroni Personè. Il prospetto principale è Il grave terremoto del 1743 rappresentò caratterizzato da un particolare balcone, un duro colpo per la comunità: molti sorretto da cariatidi. immobili urbani furono distrutti L’area “cerniera” tra la città e il mare completamente o in parte e, quindi, è rappresentata da località Le Cenate, ricostruiti ex novo o restaurati. L’abilità caratterizzata da ville e casini di di mastri muratori e di scalpellini locali è villeggiatura, databili dall’inizio del XVIII riuscita a restituire l’antica armonia delle all’inizio del XX secolo. La nobiltà laica ed architetture, la leggerezza dei decori e ecclesiastica palesava il suo ruolo sociale l’eleganza della secolare cultura lapidea. ed economico attraverso l’architettura e Si pensi al “salotto dei neretini”, piazza i giardini e trasformava radicalmente la Salandra, una delle più scenografiche facies del paesaggio rurale. La vocazione del Salento, dominata dall’obelisco con vinicola del territorio, però, restava la statua dell’Immacolata (XVIII secolo), intatta; Cenate deriverebbe da “acenata”, e delimitata dal cinquecentesco Sedile, un tipo particolare di uva senza acini. con la statua del protettore, S. Gregorio Da non perdere è il Museo della Memoria Armeno, dall’antico Palazzo della Pretura e dell’Accoglienza presso Santa Maria al (XVIII secolo), dalla chiesa di San Trifone, Bagno, che raccoglie testimonianze dei dalla Fontana del Toro. Nelle vicinanze, tanti ebrei deportati, ospitati tra il 1943 da un lato, la chiesa di S. Domenico, e il 1947. con l’elegante prospetto, e, dall’altro, Il tratto costiero neretino si allunga verso piazza Pio XI, sulla quale si affacciano Santa Caterina, Portoselvaggio e Torre l’episcopio, il vecchio seminario e la Inserraglio tra coste rocciose e frastagliate Cattedrale, designata monumento che, lentamente, cedono il passo al nazionale nel 1879 e Basilica Pontificia litorale sabbioso di Sant’Isidoro.

37 Chiesa di San Domenico Chiesa di San Domenico, particolare

Chiesa di Sant’Antonio, particolare Fontana del Toro

Nardò is the biggest town by population; noble families. its coastal landscape includes prehistoric The powerful earthquake of 1743 dealt settlements that lie within the Regional a harsh blow to the community: many Natural Park of Porto Selvaggio e Palude del urban properties were completely or partly Capitano, one of the most important “green destroyed and thus had to be rebuilt from islands” in the Salento, with 300 hectares scratch or restored. Thanks to the skills of of pinewood and 7 kilometres of rocky the local master builders and stonemasons it coastline. The area is host to important was possible to restore the ancient harmony landscape and cultural heritage, with coastal of the city’s architecture, the delicacy of towers and the prehistoric caves of Cavallo, the decorations and the elegance of the Uluzzo, Torre dell’Alto, Serra Cicora and centuries-old culture of stone architecture. Capelvenere, to name but a few examples, An example is the “citizens’ lounge”, Piazza which have been the object of international Salandra, one of the most striking in the studies since the 1960s. The discoveries in Salento, dominated by the obelisk with its the cave of Uluzzo, dated to the Middle and statue of the Immacolata (18th century), Upper Palaeolithic, were so important as and bounded by the 16th century Sedile to lead scientists to refer to the “Uluzzian” (seat of government), with the statue of period, considered one of the earliest the protector, San Gregorio Armeno, the manifestations of figurative art in Europe. ancient Palazzo della Pretura (18th century), The continuity of settlement is attested in the church of San Trifone and the Fontana the Messapian and Roman epochs, when, del Toro (Fountain). Nearby, on one side around the 3rd century BC, Nardò and its port is the church of San Domenico, with its of Emporium Nauna (today Santa Maria al elegant façade, and on the other, Piazza Pio Bagno) were conquered by the Romans. XI, with the Episcopio (bishop’s palace), the The architecture of the old town is strikingly old seminary and the Cathedral, designated rich and sophisticated: aristocratic palazzi, a national monument in 1879 and a Minor churches and chapels, monasteries and Basilica in 1980. Dedicated to Maria SS. convents, spires and small courtyards reflect Assunta (Our Lady of the Assumption), the the fervour of construction arising from the building was founded in the early Middle presence of the bishop’s seat and numerous Ages and became the seat of an Italo-

38 Nardò - www.terradarneo.it Piazza Salandra Tempietto dell’Osanna

Castello, particolare Chiesa Beata Vergine del Carmelo, particolare

Greek abbey with an important schola for defensive purposes in the 15th and early scriptoria; it was rebuilt in the Norman 16th centuries by the local fief-holders, the epoch and enlarged in the 14th century. The Acquaviva d’Aragona family, and modified current physiognomy is the work of Bishop in the late 19th century by baron Personè. Antonio Sanfelice, who in 1724 ordered The main façade is characterised by a the rebuilding of the façade and part of the distinctive balcony, supported by caryatids. inside. The residual traces of the frescoes Between the city and the sea is the Le cover a period of about two centuries, Cenate district, characterised by villas and roughly from the end of the 13th to the end leisure homes datable to a period from the of the 15th centuries. Also worthy of mention early 18th to the early 20th centuries. The are the works by Francesco Solimena and secular and ecclesiastical nobility expressed the Wooden Crucifix, probably from the their social and economic role by means 13th century, attributed to a Catalan artist of architecture and gardens, radically working in the artistic environment of transforming the appearance of the rural Campania. landscape. The area’s vocation for wine- The religious aspect is enhanced by the making remained intact however; the term foundations of religious orders, including Cenate derives from “acenata”, a special the church of Santa Teresa and the convent type of grape without fruit. of the Carmelitane Scalze (Discalced Not to be missed is the Museo della Memoria Carmelites), the church of the Immacolata e dell’Accoglienza (museum) in Santa Maria with the monastery of the Friars Minor, the al Bagno, which contains exhibits pertaining church of the Beata Vergine del Carmelo to the experience of the displaced and with the convent of the Carmelites, the deported Jews who stayed in the Salento churches of San Giuseppe and the Purità, between 1943 and 1947. the church of Santa Chiara with the convent The coastline of the municipality of Nardò of the Clarisse (Poor Clares) and the church includes the resorts of Santa Caterina, of Sant’Antonio da Padova. Portoselvaggio and Torre Inserraglio. Of considerable interest thanks to its Moving in a north-westerly direction, the imposing architecture and decoration is the rocky and indented coastline gradually gives current Palazzo di Città (Town Hall), built way to the sandy shores of Sant’Isidoro.

39 Santa Caterina

Santa Maria al Bagno

Sant’Isidoro

Museo della Memoria e dell’Accoglienza Villa Saetta 40 Nardò - www.terradarneo.it Baia di Portoselvaggio

Torre Dell’Alto Palude del Capitano

Le Quattro Colonne Torre Uluzzo 41 Porto Cesareo

Abitanti Inhabitants 5.815 Altitudine Altitude 3 metri Superficie Area 34,65 kmq / km2 Gps 40°15’37.35” Nord 17°53’35.13” Est

FESTE Feasts Madonna del Perpetuo Soccorso (ultimo Sabato di Giugno • last Saturday of June) Santa Cesarea (terza Domenica di Agosto • third Sunday of August) con processione a mare • with procession on the sea Assunta (16-18/8) MERCATO Market Giovedì • Thursday TIPICITÀ Local products pesce e frutti di mare, aragosta, polpo, triglia, lavorazione del giunco • fish and seafood, lobster, octopus, rush weaving. MUSEI Museums Museo di Biologia Marina

42 www.terradarneo.it Divenuto comune autonomo nel 1975, aironi e per la riproduzione di un gran Porto Cesareo è una delle località balneari numero di pesci ed organismi marini. più frequentate della Puglia. Citata da Una peculiarità è rappresentata anche Plinio con la denominazione di Sasinae dalle cosiddette “spunnulate” (nel Portus, era stata indicata dal Marciano dialetto locale significa “sprofondate”), come «il più fertile porto del Regno, formazioni carsiche costiere, localizzate ove del continuo s’imbarcano merci in soprattutto nel tratto di litorale compreso abbondanza e si pescano infinita specie tra Torre Lapillo e Torre Castiglione, dove di saporitissimi pesci e di frutti marini in la falda carsica è in comunicazione con quantità tale che se ne fa copia per tutta il mare. Si tratta di cavità doliniformi, la Provincia». dovute all’azione congiunta di acque Marcato dalle cinquecentesche torri sotterranee e marine sul calcare fratturato costiere, il territorio si sviluppa lungo e carsificato. il litorale, caratterizzato da valenze Alla flora e alla fauna marine è dedicato naturalistiche ed ambientali di pregio: dal il Museo di Biologia Marina, attualmente 1997 è sede di un’Area Marina Protetta gestito dall’Università del Salento, fondato molto vasta, tra le più ampie in Italia, negli anni Sessanta del Novecento dal che si estende fino a 7 miglia dal litorale naturalista Pietro Parenzan. Comprende compreso tra Torre Inserraglio a sud e la Collezione Malacologica, con centinaia Punta Prosciutto a nord. Coste sabbiose, di conchiglie esposte senza alcun basse scogliere, isole, isolotti e penisole trattamento conservativo, e l’Algario, delimitano ampie lagune. con più di 200 specie diverse di alghe dei Nel 2006 è stata istituita anche la riserva mari Ionio e Adriatico. Una sezione del naturale orientata regionale “Palude Museo è destinata alla Biblioteca, ricca di del Conte e Duna Costiera” che tutela volumi sugli habitat acquatici e terrestri il litorale extraurbano; è caratterizzata e dotata di un Archivio fotografico e di da un esteso sistema dunale con specie un’aula multimediale. insolite, come il ginepro fenicio, e da una La pesca è ancora oggi una delle l’attività depressione retrodunale in cui si articola economiche più importanti; la marineria il sistema di canali e bacini della bonifica ospita centinaia di natanti di dimensioni del secolo scorso. Vegetazione igrofila medio-piccole per tonnellaggio e ed alofila, con specie rare della “Lista motorizzazione. Rossa”, cedono il passo al bosco di Serra In questi ultimi anni si è sviluppato degli Angeli e agli ampi tratti di macchia anche il settore della “pescaturismo”, in e gariga, residui delle “folte macchie cui il turista può comprendere appieno la d’Arneo”. Oltre alle praterie di Posidonia, secolare cultura cesarina, tramandata di i fondali marini accolgono testimonianze generazione in generazione. A bordo del preziose; nello specchio d’acqua tra peschereccio, si può rivivere una tradizione l’insediamento preistorico di Scala di fatta di gesti rituali, di attese, di strumenti Furno e la torre denominata Chianca del mestiere e di.... “salpate” produttive! Si giacciono i resti di antichi naufragi, pensi alla pesca con il palancaro, utile a come le colonne di marmo cipollino catturare il pesce spada, o con il tramaglio, di epoca romana. Alcune insenature per i pesci più legati al fondale, come lo sono un ecosistema fondamentale per scorfano, o alla pesca sotto costa, per l’alimentazione di uccelli limicoli ed recuperare orate, dentici e saraghi.

43 An autonomous municipality since 1975, grounds for a large number of fish and Porto Cesareo is one of the most popular marine organisms. A distinctive feature bathing resorts in Puglia. Cited by Pliny is the so-called “spunnulate” (a local as Sasinae Portus, it was described by dialect word meaning “collapsed”), coastal Marciano as «the most fertile port in the depressions found above all in the stretch Kingdom, where goods in abundance of coastline between Torre Lapillo and Torre are embarked continuously and infinite Castiglione, where the karstic water table species of tasty fish and seafood are is in communication with the sea. These caught in such quantities as to supply the are dolines, formed from the collapse of whole Province». underground cavities caused by the joint Marked by 16th century coastal towers, action of subterranean and marine waters the coastline has high naturalistic and on the fractured and karstic limestone. environmental value: since 1997 it has The marine flora and fauna are the been the home of one of the biggest centrepiece of the Museum of Marine Marine Protected Areas in Italy, stretching Biology, founded by the naturalist Pietro 7 miles from Torre Inserraglio to the south Parenzan in the 1960s and currently to Punta Prosciutto to the north, with a managed by the University of the Salento. coastline consisting of sandy beaches, It houses the Malacological Collection, low cliffs, islands, islets, peninsulas and with hundreds of shells on display with no large lagoons. conservation treatment, and the Algarium, 2006 saw the establishment of the with more than 200 different species of regional nature reserve known as “Palude algae from the Ionian and Adriatic Seas. del Conte e Duna Costiera”, which The Museum also has a Library, with many safeguards the extra-urban coastline. This works on aquatic and terrestrial habitats, is characterised by an extensive system of a photographic archive and a multimedia dunes with rare species such as Phoenician classroom. juniper, and by a retro-dunal depression Fishing is still today one of the most containing the system of channels and important economic activities; the marina basins constructed as part of the land hosts hundreds of boats, mainly of small reclamation projects of the last century. to medium dimensions in terms of tonnage Hygrophilic and halophile vegetation, and engine power. including rare species cited in the “Red The last few years have seen the List”, gives way to the woods of Serra development of “fishing tourism”, which degli Angeli and large patches of maquis enables the tourist to experience first- and garrigue, residues of the “dense hand the town’s centuries-old culture scrubland of the Arneo”. In addition to of fishing, handed down through the seagrass meadows (Posidonia), the sea generations. On board a fishing vessel, the beds contain important archaeological tourist can observe a tradition composed evidence; in the stretch of water between of ritual gestures, patience, tools of the the prehistoric settlement of Scala di trade and productive voyages. There’s Furno and the Chianca coastal tower lie fishing with the “palancaro” (longlining), the remains of ancient shipwrecks, one useful for catching swordfish, or with of which yielded Roman-era columns the “tramaglio” (gillnet), for fish that live of cipollino marble. Some of the bays close to the sea bed such as the blackbelly constitute essential feeding grounds for rosefish, as well as coastal fishing for gilt- wading birds and herons and breeding head, dentex and sargo.

Torre Lapillo

44 Porto Cesareo - www.terradarneo.it Torre Cesarea

Isola dei Conigli

Museo di Biologia Marina 45 Sapori FLAVOURS

Profumi FRAGRANCES

Nel corso dei decenni, il sistema produttivo particolarmente ricca e si propone di sod- di Terra d’Arneo si è indirizzato verso una disfare anche i palati più esigenti. Prodotti concreta diversificazione e specializzazione, a base di grano duro, preparati con lievito sempre più legate ad un turismo di qualità naturale e cotti nei forni a legna (frise di in cui ambiente e dimensione rurale sono i grano e di orzo, taralli, focacce e pucce), fattori di forte attrazione. pasta fresca (sagne ‘ncannulate e orecchi- L’attività agricola dei centri aderenti al ette) e latticini (caciocavallo, mantèche, G.A.L. è basata soprattutto sulla produzione caciotta, giuncata, ricotta marzotica, ricotta di olio extravergine (ogliarola e cellina di uscante, dal sapore pungente, e pecorino Nardò sono le cultivar autoctone) e di vino piccante) sono una vera bontà! Per dare un di qualità (si pensi ai diversi vini D.O.C. e tocco vivace all’insieme, carciofi, melan- ai vitigni del negroamaro e del primitivo). zane, peperoni, finocchi e pomodori, fre- Negli ultimi decenni, alla viticoltura e schi, cotti o sott’olio, appagano occhi, gusto all’olivicoltura si sono associati anche il flo- e olfatto. Tante prelibatezze condite con rovivaismo e l’orticoltura, che costituiscono olio extravergine di oliva e accompagnate un significativo segmento economico. da un buon bicchiere di vino D.O.C. dalla Le masserie, sentinelle inconsapevoli di personalità forte e compiuta. Per gli appas- memorie di vita contadina, hanno acquisito sionati di pietanze a base di pesce, ecco ser- un ruolo diverso e sono state trasformate in vita la triglia al cartoccio, le cozze gratinate aziende agricole, agrituristiche, ricettive o con pangrattato e quelle ripiene di mollica, ristorative. uova, pecorino, sale, pepe e prezzemolo. Se Il settore artigianale riassume le diverse si preferisce un piatto tipico dei pescatori, attività salentine del settore; nei centri all’affollatissima Sagra del Pesce di Porto storici è facile imbattersi in piccole bot- Cesareo resterete ammaliati dal cosiddetto teghe di cartapesta, terracotta, pietra lec- quataru, una zuppa estemporanea che i pes- cese e carparo; piccole aziende o laboratori catori preparavano durante le trasferte. Dal producono lavorazioni artistiche del vetro, punto di vista degli eventi, le feste patronali dando vita a giochi di luce e colori davvero rappresentano uno spettacolo straordinario; sorprendenti. Alle forme tradizionali si ac- imponenti e colorate luminarie decorano costano i moderni oggetti di design, che le vie, popolate da turisti e visitatori, at- interessano anche la lavorazione del legno tratti dalle tradizionali fiere e dagli eventi e del ferro battuto. Non mancano piccoli a latere. Imperdibile a Leverano “Novello laboratori del tessile, dove si realizzano i in festa” (novembre), uno degli eventi eno- pizzi e i merletti delle nonne. gastronomici più conosciuti ed apprezzati La “tavola imbandita” di Terra d’Arneo è dell’autunno salentino.

46 www.terradarneo.it Forme FORMS

Colori COLOURS

Over the decades, the economy of Terra wheat, prepared with natural yeast and baked d’Arneo ha undergone both diversification in wood ovens (frise made of durum wheat and and specialisation, and is increasingly associ- barley, taralli, focacce and pucce), fresh pasta ated with quality tourism in which the envi- (sagne ‘ncannulate and orecchiette) and dairy ronment and the rural dimension are stroang products including caciocavallo, mantèche, factors of attraction. caciotta, giuncata, ricotta marzotica, ricotta Agriculture in the municipalities affiliated uscante (with a pungent flavour), and pecorino with the GAL is based above all on the produc- piccante) are all delicious! Dishes are livened up tion of extra-virgin olive oil (especially from with artichokes, aubergines, peppers, fennel and the two autochthonous cultivars ogliarola and tomatoes (fresh, cooked or conserved in olive cellina di Nardò) and high-quality wine (in- oil), a delight for the senses of sight, taste and cluding several DOC wines), especially from smell! A wealth of delicacies dressed with extra- the negroamaro and primitivo grape varieties). virgin olive oil and accompanied by a nice glass In the last few decades, viticulture and olive of full-bodied and rounded DOC wine. cultivation have been joined by flower-grow- For those who love fish dishes, try a triglia ing and horticulture, which now account for a al cartoccio (red mullet cooked in foil), cozze significant proportion of the economy. gratinate (mussels au gratin) or mussels with The masserie (traditional farmhouses), uncon- breadcrumbs, stuffed with bread, eggs, pecori- scious guardians of the memory of peasant no cheese, salt, pepper and parsley. If you’d life, have taken on a new role, having been like to try a classic fisherman’s dish, at the transformed into working farms, agri-tourism very popular Sagra del Pesce fish festival in establishments, hotels and restaurants. Porto Cesareo you can taste the so-called qua- The craft sector includes various traditional taru, an improvised casserole that fisherman activities of the Salento; in the old towns prepared when going on long journeys. one often finds small workshops producing In terms of events, the feasts of the patron items in papier-mâché, terracotta, pietra lec- saints are an extraordinary spectacle; im- cese stone and carparo stone; small compa- pressive coloured street lights decorate the nies or workshops producing artistic objects streets, full of tourists and visitors drawn by in glass that glitter in a remarkable play of the traditional fairs and sideshows. Among light and colours. In addition to traditional the various towns of Terra d’Arneo, thanks forms there are modern design objects, made to the creation of various food-and-wine of wood and wrought iron. There are also routes, Leverano plays a central role in the small textile workshops producing lace in organisation of annual events. An unmiss- traditional styles. able event in Leverano is the “Novello in The culinary tradition of Terra d’Arneo is par- festa” new wine festival (November), one of ticularly rich and aims to please even the most the most famous and eagerly awaited food- exacting palates. Products made from durum and-wine events of the Salento autumn. 47 Bibliografia Bibliography

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Pubblicazione promossa e finanziata dal GAL Terra d’Arneo nell’ambito del PSL “Impresa e Innovazione in Terra d’Arneo” - Misura 313 Azione 2

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