2013

REGIONE DEL dr. Leoni Maurizio - agronomo via Donatori del Sangue 20 – Villorba ℡ 0422-423000 PROVINCIA DI PADOVA capogruppo: arch. Roberto Cavallin

COMUNE DI

Oggetto:

Piano di Assetto del Territorio del comune di Loreggia (TV)

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE relazione di screening ai sensi art. 5 D.P.R. n. 357 del 08.09.1997 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” D.g.r. n.3173 del 10 ottobre 2006 .

Loreggia, 11 Aprile 2013

RIFERIMENTI NORMATIVI 2

FASE 1 - VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ 6

FASE 2 - DESCRIZIONE DEL PIANO 7

2.1 CONTENUTI DEL PIANO 7 2.2 AREE INTERESSATE E CARATTERISTICHE DIMENSIONALI 9 2.3 DURATA DELL ’ATTUAZIONE E CRONO PROGRAMMA 28 2.4 DISTANZA DAI SITI NATURA 2000 E DAGLI ELEMENTI CHIAVE DI QUESTI 28 2.5 INDICAZIONI DERIVANTI DAGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 31 2.6 UTILIZZO DELLE RISORSE 35 2.7 FABBISOGNO NEL CAMPO DEI TRASPORTI , DELLA VIABILITÀ E DELLA RETE INFRASTRUTTURALE 40 2.8 EMISSIONI , SCARICHI , RIFIUTI , RUMORI , INQUINAMENTO LUMINOSO 44 2.9 ALTERAZIONI DIRETTE E INDIRETTE SULLE COMPONENTI AMBIENTALI ARIA , ACQUA , SUOLO 49 2.10 IDENTIFICAZIONE DI TUTTI I PIANI , PROGETTI E INTERVENTI CHE POSSONO INTERAGIRE CONGIUNTAMENTE 54 FASE 3 - VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE 55

3.1 DEFINIZIONE DEI LIMITI SPAZIALI E TEMPORALI DELL ’ANALISI 55 3.2 IDENTIFICAZIONE DEI SITI NATURA 2000 INTERESSATI 56 3.3 IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI VULNERABILI DEI SITI CONSIDERATI 66 3.4 IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI A CARICO DI HABITAT , HABITAT DI SPECIE E SPECIE 68 3.5 IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI SINERGICI E CUMULATIVI 90 3.6 IDENTIFICAZIONE DEI PERCORSI E DEI VETTORI ATTRAVERSO I QUALI SI PRODUCONO 90 3.7 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI CON RIFERIMENTO AGLI HABITAT , HABITAT DI SPECIE E SPECIE 90 FASE 4 - CONCLUSIONI 92

ALLEGATI TAV. 1 Estratto C.T.R. con individuazione Siti Natura, habitat e previsioni di Piano All. 2 Tavola della Trasformabilità del P.A.T. All. 3 NTA All. 4 Curriculum professionale

1 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

L’Amministrazione comunale di Loreggia ha incaricato il sottoscritto dott. agr. Maurizio Leoni, iscritto all'Albo dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Treviso al n° 83, con studio in Via Donatori del Sangue, 20 – Fontane di Villorba, di redigere la Valutazione di Incidenza Ambientale del Piano di Assetto del Territorio del comune di Loreggia.

RIFERIMENTI NORMATIVI

La direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ha come obiettivo costituire una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione, denominata Natura 2000. Questa rete, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali e specie di fauna e flora di interesse comunitario, deve garantire il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, di tali habitat. I siti di importanza comunitaria sono ambiti che, nella regione biogeografica cui appartengono, contribuiscono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di rilevanza comunitaria e la diversità biologica, attraverso un sistema di ambiti costituenti la Rete Natura 2000. La rete "Natura 2000" comprende, oltre ai siti di importanza comunitaria, anche le zone di protezione speciale classificate dagli Stati membri a norma della Direttiva 2009/147/CE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. L’art. 4 della direttiva 92/43/CEE - cd. Habitat, prevede che “qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell'incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica .” Il D.P.R. n. 357/1997 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, integrato e modificato dal D.P.R. n. 120 del 12.03.2003, disciplina le

2 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia procedure per l’adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE “Habitat”, ai fini della salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali di interesse comunitario e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. Il richiamato D.P.R. recepisce e dà attuazione alla direttiva “Habitat”, che si prefigge di costituire una rete ecologica europea denominata “Natura 2000”, formata dai Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.). In particolare l’art. 5 prevede che “nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico – ambientale dei siti di importanza comunitaria ”. Tali siti sono stati individuati con Decreto del Ministero dell’Ambiente 3 aprile 2000 “Elenco delle zone di protezione speciale designate ai sensi della direttiva 79/409/CE e dei siti di importanza comunitaria proposti ai sensi della direttiva 92/43/CEE”. Il recepimento delle disposizioni comunitarie in materia di valutazione di incidenza (D.P.R. n. 357/1997) prevede che ogni piano o progetto insistente su un S.I.C. sia accompagnato da una relazione documentata, finalizzata ad “ individuare e valutare i principali effetti che il piano può avere sul sito di importanza comunitaria, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo ”. La Commissione Europea – DG Ambiente – ha redatto la guida metodologica alle disposizioni dell’art.6 – paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat, denominata “Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa su siti della rete Natura 2000, che definisce quattro successivi livelli di analisi dell’incidenza ambientale: I) screening: individuazione delle implicazioni potenziali di un progetto o piano su un sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti e determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze; II) valutazione appropriata: analisi approfondita dell’incidenza, tenendo conto della struttura e della funzione del sito e dei suoi obiettivi di conservazione, con individuazione di eventuali interventi di mitigazione; III) valutazione delle soluzioni alternative per l’attuazione del progetto, in grado di prevenire possibili alterazioni dell’integrità del sito; IV) in caso di assenza di soluzioni alternative e di permanenza di incidenze negative: individuazione di misure compensative, nel caso in cui si ritenga necessari realizzare comunque il progetto, in considerazione di rilevanti motivi di interesse pubblico.

3 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia La Regione del Veneto ha definito le “Disposizioni per l’applicazione della normativa comunitaria e statale relativa ai S.I.C., Z.S.C. e Z.P.S.” con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1662 del 22.06.2001 “Direttiva 92/43/CEE, Direttiva 79/409/CE, D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, D.M. 3 aprile 2000”. Tale provvedimento estende a tutti i S.I.C. individuati dal D.M. 3 aprile 2000 l’applicazione della valutazione di incidenza ambientale, “ atta ad evitare la compromissione dei valori che potrebbero costituire oggetto di tutela a conclusione del procedimento di selezione dei siti ”, previsto dalla direttiva “Habitat”. La relazione d’incidenza deve essere formulata con riferimento ai contenuti di cui all’art. 5 all. G - D.P.R. 357/97, in modo tale da permettere di “ valutare la congruità del piano con le esigenze di conservazione dei caratteri naturalistici ed ambientali della zona ”. La Regione Veneto ha dato attuazione all’applicazione del citato D.P.R. 357/97, con la “Guida metodologica per la valutazione di incidenza”, ora riformulata con DGR n. 3173 del 10.10.2006. Il provvedimento fissa i criteri metodologici e i contenuti della relazione di valutazione di incidenza e prevede la seguente procedura: 1. verifica della necessità di redigere la valutazione di incidenza, rispetto ai criteri di esclusione previsti dal richiamato provvedimento regionale; 2. fase di screening: è finalizzata a identificare i potenziali effetti significativi del progetto sul sito, attraverso dati oggettivi e verificabili: a. descrizione del progetto: si individuano indicatori correlati alla consistenza e alle modalità degli interventi previsti; b. indicatori ambientali: descrivono la configurazione ed il profilo ambientale del sito; c. indicatori di significatività: descrivono la rilevanza dei probabili effetti sul sito e le interferenze sulla struttura funzionale del sito. La fase di screening si conclude con due alternative valutazioni: a) la valutazione preliminare degli impatti identificati si conclude con la dichiarazione di non significatività degli effetti generati dal piano. b) la valutazione preliminare degli impatti identificati indica probabili impatti significativi; è richiesta la stesura della relazione di valutazione di incidenza ambientale, secondo la metodologia prevista per la V.I.A.. In questo caso le linee guida prevedono un approfondimento delle analisi, con valutazione quantitativa e qualitativa degli impatti

4 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia indotti dalla realizzazione dell’intervento, attraverso una comparazione di più soluzioni alternative e di adeguate misure di mitigazione e di compensazione. I S.I.C/p e le Z.P.S. sono stati ridefiniti con D.P.G.R. n. 1180 del 18 aprile 2006 e si farà quindi riferimento a tale provvedimento. Il sito ricadente all’interno del territorio comunale è il S.I.C./p. “ Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga” (codice IT3260023). Sulla base del quadro normativo di riferimento, appena richiamato, tenuto conto della entità e della localizzazione delle previsioni di piano, si ritiene adeguato esaminare i seguenti aspetti: FASE 1: verifica di assoggettabilità; FASE 2: descrizione del piano; FASE 3: valutazione della significatività degli effetti; FASE 4: conclusioni. La presente procedura di screening fa propri anche gli elementi conoscitivi desunti dalla Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art.4 della LR 11/2004.

5 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia FASE 1 - VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’

Il Piano riguarda l’intero territorio comunale di Loreggia che comprende al suo interno il S.I.C. “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” (IT3260023). Tenuto conto, quindi, della collocazione del sito e dell’entità del piano, si procede alla relazione di screening, in quanto il caso in esame non rientra tra quelli previsti dal punto VI “piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi sui siti della rete Natura 2000” ai sensi della D.G.R. 3173/2006, paragrafo 3. Pertanto si procede con le successive fasi valutative.

6 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia FASE 2 - DESCRIZIONE DEL PIANO

Il Piano da sottoporre a valutazione di incidenza è il Piano di Assetto del Comune di Loreggia (P.A.T.), redatto ai sensi dell’art. 12 della LR 11/2004. Il piano delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo dell’intero territorio comunale, con i contenuti di cui all’art.13 della LR 11/2004. Le linee guida del P.A.T., volte alla sostenibilità ambientale possono essere così riassunte: • evitare il consumo di risorse rinnovabili (ad esempio acqua ed energia) a ritmi superiori alla capacità del sistema naturale di ricostruirle; • limitare al minimo il consumo di risorse non rinnovabili; • ridurre al minimo l’occupazione di suolo, attraverso un ordinato sviluppo del tessuto urbano; • limitare l’emissione di inquinanti in quantità tale da eccedere le capacità di assorbimento e trasformazione di aria, acqua, suolo; • mantenere la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo a livelli sufficienti per sostenere la vita ed il benessere dell’uomo, nonché la vita animale e vegetale; • mantenere e, ove possibile, incrementare la biodiversità e la biomassa.

Il documento preliminare del PAT adottato dalla Giunta Comunale di Loreggia con Delibera n. 112 del 26/11/2009 e la proposta di rapporto ambientale, individuano gli obiettivi da considerare prioritari e congrui con le potenzialità e le criticità rilevate nel territorio di Loreggia, nell’ottica di perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio. Gli obiettivi di sostenibilità e le azioni poste in essere per conseguire tali obiettivi sono state sottoposte a valutazione qualitativa e quantitativa attraverso la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art.4 della LR 11/2004.

2.1 Contenuti del piano

Il P.A.T. è formato dai seguenti elaborati: a) Quadro conoscitivo di cui all’art. 10 L.R. n° 11/2004; b) Elaborati grafici: i) Tavola P1a - carta dei vincoli – sc. 1:10.000 ii) Tavola P1b - carta della pianificazione territoriale – sc. 1:10.000 iii) Tavola P2 - carta delle invarianti – sc. 1:10.000

7 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia iv) Tavola P3 - carta delle fragilità – sc. 1:10.000 v) Tavola P4 - carta della trasformabilità – sc. 1:10.000 c) Elaborati documentali: i) Norme Tecniche ii) Relazione tecnica iii)Relazione sintetica iv) Valutazione ambientale strategica (V.A.S.) v) Valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) vi) Valutazione di compatibilità idraulica (V.C.I.) d) Banca dati del P.A.T.

Tra tutti gli elaborati del P.A.T. hanno valore normativo i seguenti: a) Norme Tecniche b) Tavola P1a - carta dei vincoli – sc. 1:10.000 c) Tavola P1b – carta della pianificazione territoriale – sc. 1:10.000 d) Tavola P2 - carta delle invarianti – sc. 1:10.000 e) Tavola P3 - carta delle fragilità – sc. 1:10.000 f) Tavola P4 - carta delle trasformabilità – sc. 1:10.000 g) Valutazione ambientale strategica (V.A.S.) per i contenuti relativi alle mitigazioni h) Valutazione di compatibilità idraulica (V.C.I.) per le parti espressamente richiamate dalle presenti NT.

L’indagine agronomica ha rilevato i principali elementi della rete ecologica comunale con particolare attenzione ai corsi d’acqua e alle aree di connessione naturalistica che rivestono una porzione rilevante del territorio comunale. Il Piano individua tutti i principali elementi di pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico, definendo ampie zone come invarianti. Sono stati rilevate le principali criticità dal punto di vista ambientale ed idrogeologico, cartografate nelle tavola di progetto n.3 – Fragilità. Il Piano suddivide il territorio comunale in cinque ambiti territoriali omogenei (A.T.O.): 1. A.T.O. AA1 - Muson Vecchio e sorgenti : è un contesto prevalentemente agricolo e di maggior valenza ambientale e paesaggistica; si sviluppa ad ovest del torrente Muson dei Sassi fino al confine comunale;

8 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 2. A.T.O. AG1 - Rio Rustega, Marzenego : è un contesto prevalentemente agricolo e si sviluppa nella porzione orientale del territorio comunale limitato ad ovest dal centro abitato di Loreggia; 3. A.T.O. IR1 – Loreggiola : è un contesto prevalentemente residenziale e comprende la frazione di Loreggiola e l’immediato intorno; 4. A.T.O. IR2 – Loreggia : è l’altro contesto residenziale, più grande per estensione rispetto al precedente; comprende il centro abitato di Loreggia ed è limitato a sud dalla ex ferrovia militare Treviso - Ostiglia; 5. A.T.O. IP1 - Zona Industriale Boscalto : è un contesto a prevalente carattere produttivo con alcuni insediamenti residenziali; si sviluppa tra il torrente Muson dei Sassi e la strada regionale n. 307.

Gli obiettivi di sostenibilità e le azioni poste in essere per conseguire tali obiettivi sono state sottoposte a valutazione qualitativa e quantitativa attraverso la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art. 4 della LR 11/2004. Il Piano assume e fa propri gli indirizzi, le prescrizioni ed i vincoli del PATI del Camposampierese in corso di definizione.

2.2 Aree interessate e caratteristiche dimensionali

Il comune di Loreggia si estende su una superficie territoriale di 19,03 kmq. Confina con i comuni di e Resana a Nord, ad est, a sud, S. Giustina in Colle e San Martino di Lupari ad ovest. Il territorio di Loreggia, interamente pianeggiante, ricade nell’area centrale veneta con sistema insediativo caratterizzato da relazioni di tipo metropolitano a struttura diffusa. Il territorio è attraversato con direttrice nord ovest – sud est dai corsi d’acqua Muson Vecchio, Muson dei sassi, Rustega e Marzenego e con direttrice nord-sud dalla strada regionale n° 307 “Del Santo”, dalla nuova strada regionale n° 308 e dalla linea ferroviaria Padova - Castelfranco Veneto; in direzione est-ovest dalle strade provinciali n° 71 “Del Marzenego” e n° 97 “Sanguettara”. Il corso del Muson vecchio e la roggia Acqualonga sono classificati come Sito di Interesse Comunitario S.I.C. (codice IT3260023).

9 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia La parte sud del territorio comunale fa parte della centuriazione di Camposampiero (CIS - Musonem). Altro elemento di notevole rilevanza ambientale è il sedime della ex – ferrovia militare Treviso - Ostiglia, che attraversa il territorio in esame nella sua parte sud, con uno sviluppo di circa 4 km. Il territorio comunale è classificato come Zona Vulnerabile ai nitrati di origine agricola con D.C.R. n.62 del 17/05/2006.

La classificazione dell’ambito come Sito di Importanza comunitaria nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea (SIC IT3260023 “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga”), se da un lato conferma la qualità del territorio di Loreggia, dall’altro non deve essere considerata esaustiva delle indagini volte a cogliere i contesti di pregio ambientale presenti nel comune.

Sono previste espansioni residenziali massime per un volume lordo di 488.700 mc, per le espansioni legate ai servizi sono previsti al massimo 122.175 mc, mentre per le attività produttive e commerciali è prevista una espansione massima su una superficie di 32.749 mq.

Le Norme Tecniche di Attuazione previste dal Piano sono le seguenti:

TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I - GENERALITÀ Art. 1 - Finalità, obiettivi generali, contenuti ed ambito di applicazione Art. 2 - Elaborati del P.A.T. e contenuti prevalenti Art. 3 – Efficacia CAPO II – DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE Art. 4 – Attuazione del P.A.T. Art. 5 – Accordi tra soggetti pubblici e privati Art. 6 – Accordi di programma ed Intese Art. 7 – Perequazione Urbanistica e Territoriale/Ambientale Art. 8 – Credito edilizio Art. 9 – Compensazione Urbanistica Art. 10 – Incentivi per la qualità degli interventi

TITOLO II – DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER L’ASSETTO DEL TERRITORIO CAPO I – VINCOLI E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Art. 11 – Disposizioni generali sui vincoli, sulle zone di tutela e fasce di rispetto, sulla pianificazione sovraordinata

10 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia PARTE I – VINCOLI Art. 12 – Beni culturali – immobili di interesse storico o artistico Art. 13 - Beni paesaggistici – immobili ed aree di notevole interesse pubblico Art. 14 – Beni paesaggistici – fiumi, torrenti e corsi d’acqua Art. 15 – Beni paesaggistici - zone di interesse archeologico Art. 16 – Beni paesaggistici – aree a destinazione forestale Art. 17 – Beni paesaggistici – aree a destinazione agro-silvo-pastorale - Usi civici Art. 18 – Vincolo sismico PARTE II – BIODIVERSITA’ Art. 19 - Rete Natura 2000 – S.I.C. PARTE III - ALTRI ELEMENTI GENERATORI DI VINCOLO E FASCE DI RISPETTO Art. 20 – Cimiteri - fasce di rispetto Art. 21 – Ferrovia / fasce di rispetto Art. 22 – Viabilità / fasce di rispetto Art. 23 – Centri abitati Art. 24 – Idrografia / servitù idraulica Art. 25 – Centrali elettriche ed elettrodotti - fasce di rispetto Art. 26 – Gasdotti - fasce di rispetto Art. 27 – Impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico - fasce di rispetto Art. 28 – Allevamenti zootecnici intensivi Art. 29 – Cave Art. 30 – Pozzi per uso idropotabile / zone di tutela PARTE IV - PIANIFICAZIONE DI LIVELLO SUPERIORE Art. 31 – Centri storici (P.T.R.C. – P.T.C.P.) Art. 32 – Agro centuriato (P.T.R.C. vigente) Art. 33 - Pertinenze scoperte e contesti figurativi di ville o edifici di pregio architettonico (P.T.C.P.) Art. 34 – Ambiti di paesaggio (P.T.R.C. adottato) Art. 35 - Aree ad elevata utilizzazione Agricola (P.T.R.C. Adottato) Art. 36 - Paesaggi da rigenerare (P.T.C.P.) Art. 37 - Ambiti naturalistici di livello regionale (P.T.R.C.) Art. 38 – Zone boscate (P.T.C.P.) Art. 39 – Rete ecologica provinciale (P.T.C.P.) Art. 40 – Aree a pericolosità idraulica ed idrogeologica (P.A.I.) Art. 41 – Fascia delle risorgive (P.T.R.C. adottato) Art. 42 – Fascia di ricarica delle risorgive (P.T.C.P.) Art. 43 - Area tributaria della laguna di Venezia (P.T.R.C. vigente) Art. 44 – Piano della Viabilità Provinciale Art. 45 – Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (S.F.M.R.) CAPO II – INVARIANTI Art. 46 – Generalità sulle invarianti strutturali PARTE I – INVARIANTI DI NATURA GEOMORFOLOGICA Art. 47 – Paleoalvei PARTE II – INVARIANTI DI NATURA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA Art. 48 – Paesaggio delle risorgive Art. 49 – Corsi d’acqua Art. 50 - Monumenti botanici Art. 51 – Terrapieno boscato della ex ferrovia militare Treviso - Ostiglia Art. 52 – Principali filari alberati

11 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Art. 53 – Siepi campestri Art. 54 – Isole ad elevata naturalità PARTE III – INVARIANTI DI NATURA STORICO CULTURALE Art. 55 – Generalità sulle invarianti di natura storico culturale Art. 56 – Agro centuriato – strade e tracciati storici Art. 57 – Centri, nuclei storici e corti rurali Art. 58 – Edifici e complessi di valore storico culturale Art. 59 – Parchi, giardini e pertinenze scoperte degli edifici di valore culturale Art. 60 – Manufatti di interesse storico culturale Art. 61 – Identificazione e disposizioni generali per le Unità edilizie dell’invariante storico culturale Art. 62 – Classificazione delle Unità Edilizie di valore culturale Art. 63 – Interventi sulle unità edilizie di valore culturale Art. 64 – Analisi filologica e progettazione preliminare agli interventi Art. 65 – Unità Edilizie prive di valore culturale interne ai centri storici CAPO III - FRAGILITA’ Art. 66 – Generalità sulle condizioni di fragilità PARTE I – COMPATIBILITA’ GEOLOGICA AI FINI URBANISTICI Art. 67 – Classificazione delle aree Art. 68 – Aree idonee Art. 69 – Aree idonee a condizione Art. 70 – Aree non idonee PARTE II – AREE SOGGETTE A DISSESTO IDROGEOLOGICO Art. 71 – Aree esondabili e/o a periodico ristagno idrico Art. 72 – Fascia delle risorgive PARTE III – MITIGAZIONE IDRAULICA Art. 73 – Disposizioni valide per tutte le aree PARTE IV – ZONE DI TUTELA Art. 74 - Corsi d’acqua, specchi lacuali e relative zone di tutela Art. 75 – Zone di vulnerabilità da nitrati di origine agricola CAPO IV – TRASFORMABILITA’ PARTE I – AZIONI STRATEGICHE DEL SISTEMA INSEDIATIVO Art. 76 – Aree di urbanizzazione consolidata Art. 77 – Edificazione diffusa Art. 78 – Aree di urbanizzazione programmata dal P.R.G. Art. 79 – Linee preferenziali di sviluppo insediativo Art. 80 – Limiti fisici all’espansione Art. 81 – Dispositivi di mitigazione Art. 82 – Aree per interventi diretti alla riqualificazione e riconversione Art. 83 – Opere incongrue o elementi di degrado Art. 84 – Servizi ed attrezzature di interesse comune di maggior rilevanza Art. 85 – Attività produttive/commerciali in zona impropria Art. 86 – Sportello unico per le attività produttive Art. 87 – Localizzazione delle grandi strutture di vendita PARTE II – AZIONI STRATEGICHE DEL SISTEMA RELAZIONALE Art. 88 – Infrastrutture per la mobilità Art. 89 – Direttrici preferenziali e punti di raccordo per l’organizzazione delle nuove connessioni viarie Art. 90 – Viabilità di connessione e distribuzione da potenziare o riqualificare

12 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Art. 91 – Viabilità da riqualificare attraverso interventi diretti al miglioramento della qualità urbana Art. 92 – Mobilità lenta PARTE III – AZIONI STRATEGICHE DEL SISTEMA CULTURALE Art. 93 – Centri storici Art. 94 – Ville venete, edifici e complessi di rilevante valore storico o artistico Art. 95 – Ambiti di pertinenza da tutelare Art. 96 – Contesti figurativi dei complessi di rilevante valore storico o artistico Art. 97 – Coni visuali PARTE IV – AZIONI STRATEGICHE DEL SISTEMA AMBIENTALE Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Parchi e riserve naturali di interesse locale Art. 99 – Rete ecologica locale Art. 100 – Aree nucleo (core areas) Art. 101 – Aree di connessione naturalistica (buffer zone) Art. 102 – Isole ad elevate naturalità (Stepping stone) Art. 103 – Corridoi ecologici principali Art. 104 – Corridoi ecologici secondari Art. 105 – Barriere infrastrutturali e opere di mitigazione Art. 106 – Varchi e discontinuità PARTE V – DISPOSIZIONI PER LO SPAZIO EXTRA URBANO Art. 107 – Spazio extra urbano e aree agricole Art. 108 – Disposizioni generali per le aree agricole Art. 109 – Disposizioni per gli ambiti agricoli di buona integrità ambientale e paesaggistica: area delle risorgive Art. 110 – Disposizioni per gli ambiti agricoli di buona integrità ambientale e paesaggistica: agro centuriato Art. 111 – Disposizioni per gli ambiti di agricoltura specializzata Art. 112 – Disposizioni per le costruzioni esistenti non più funzionali alle esigenze dell’azienda agricola Art. 113 – Disposizioni per le costruzioni esistenti di attività produttive artigianali dismesse Art. 114 – Disposizioni per i nuclei residenziali in territorio extraurbano Art. 115 – Direttive per l’individuazione di nuovi insediamenti abitativi ed aziendali agricoli Art. 116 – Tipologie e caratteristiche costruttive per le nuove edificazioni Art. 117 – Disposizioni per l’insediamento di attività agricole speciali CAPO V - DISPOSIZIONI PER GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI PARTE I – DISPOSIZIONI GENERALI Art. 118 - Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.) Art. 119 – Dimensionamento Art. 120 – Utilizzo della zona agricola PARTE II – DISPOSIZIONI SPECIFICHE Art. 121 – Individuazione degli ambiti territoriali omogenei (A.T.O.) Art. 122 – Insieme A: disposizioni comuni per gli A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema ambientale e paesaggistico Art. 123 – Insieme I: disposizioni comuni per gli A.T.O. con prevalenza dei caratteri del sistema insediativo Art. 124 – A.T.O. AA1 – Muson vecchio e sorgenti Art. 125 – A.T.O. AG1 – Rio Rustega - Marzenego Art. 126 – A.T.O. IR1 - Loreggiola Art. 127 – A.T.O. IR2 - Loreggia Art. 128 – A.T.O. IP1 - Z. I. Boscalto

13 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia CAPO VI – SOSTENIBILITA’ Art. 129 – Accorgimenti e misure di mitigazione e compensazione Art. 130 – Sostenibilità ambientale Art. 131 – Sostenibilità ambientale nel settore edilizio Art. 132 – Verifica e monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del P.A.T. in rapporto alla V.A.S.

TITOLO III – NORME FINALI Art. 133 – Norme di salvaguardia Art. 134 – Disposizioni transitorie Art. 135 – Varianti al P.A.T.

Tra quelle elencate, alcune possono generare incidenze sul sito Natura 2000 “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga” presente all’interno del territorio comunale. In particolare:

Art. 71 – Aree esondabili e/o a periodico ristagno idrico 1. Il PAT individua le are interessate ad episodi, eccezionali o ricorrenti, di esondazioni dei corsi d’acqua o da fenomeni di allagamento: come risulta dagli allegati grafici alla Valutazione di Compatibilità Idraulica del PAT; dal PTPC della Provincia di Padova; dalla Cartografia dei Consorzi di Bonifica competenti per il Territorio. 2. Con l’esclusione delle zone ricadenti entro la fascia dei 10 m da fiumi e canali (zone in ogni caso inedificabili) nelle aree indicate come esondabili e/o a periodico ristagno idrico l’edificazione o urbanizzazione è condizionata al rispetto, oltre che delle prescrizioni elencate per le aree idonee a condizioni, alle direttive costruttive di seguito elencate. 3. Vige l’obbligo di adottare gli accorgimenti costruttivi relativi alle aree sondabili o a ristagno idrico elencati nella Valutazione di Compatibilità Idraulica, accorgimenti suddivisi per tipologia di area esondabile e/ o a periodico ristagno idrico. 4. Eventuali rimodellazioni morfologiche, destinate a riportare il sedime di intervento su quote di sicurezza rispetto alle problematiche idrauliche in essere, devono in ogni caso preveder paralleli interventi compensativi finalizzati al recupero dei corrispondenti volumi d’invaso persi. 5. Deve essere prescritta la manutenzione obbligatoria ed esterna, in carico ai concessionari delle opere, dei manufatti di mitigazione idraulica passiva realizzati in ossequio alle direttive dello strumento urbanistico. 6. Il PI, sulla base di analisi geologico – idrauliche puntuali, può precisare e ridefinire i limiti delle aree esondabili e/o a periodico ristagno idrico rappresentati nella tav. P3. Giustificando le diversità mediante adeguata documentazione geologico – tecnica allegata al PI. 7. In particolare, per quanto riguarda la situazione di rischio riferita al torrente Muson dei Sassi ed all’esecuzione, da parte degli enti competenti, delle opere di rinforzo arginale, il PI precisa: a) Le tracce arginali con lavori di ripristino programmati. b) Le terre arginali con lavori di ripristino già eseguite, che possono condizionare la ridefinizione dei limiti delle aree sondabili e/o a periodico ristagno idrico come specificato al comma precedente. 8. Il PI valuta la possibilità di individuare, con idonea destinazione urbanistica, appositi invasi, sia locali che diffusi, per il drenaggio, la raccolta e lo scarico controllato delle piogge più intense, o per la laminazione delle portate di piena dei corsi d’acqua a rischio di esondazione. Per gli interventi finalizzati a contenere o risolvere la situazione critiche disciplinate dal presente articolo, il PI valuta anche le possibilità di operare con programmi complessi, o di applicare gli strumenti della perequazione urbanistica, del credito edilizio e della compensazione urbanistica, definendone gli ambiti e i contenuti. Devono essere

14 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia comunque rispettate le indicazioni e prescrizioni fornite dalla Valutazione di compatibilità Idraulica e le disposizioni date per i singoli ATO e Insiemi di ATO di cui alle presenti norme.

Art. 72 – Fascia delle risorgive 1. Si richiamano le disposizioni di cui al precedente art. 41.

Art. 73 – disposizioni valide per tutte le aree 1. Il PI disciplina gli interventi di trasformazione del territorio in coerenza con le direttive contenute nei singoli ATO e nel presente articolo ed inoltre con le indicazioni e prescrizioni fornite dalla Valutazione di Compatibilità Idraulica del PAT e dello stesso PI recependone i contenuti ed eventualmente integrandoli nella scala di maggior dettaglio.

Prescrizioni

2. Negli interventi di trasformazione deve essere comunque garantita la salvaguardia delle vie di deflusso dell’acqua per assicurare lo scolo ed eliminare possibilità di ristagno in particolare: a) Salvaguardia o ricostituzione dei collegamenti con fossati o scoli esistenti (di qualsiasi natura e consistenza); b) Scoli e fossati non devono subire interclusioni o perdere la funzionalità idraulica; c) Ponticelli, tombamenti, o tombotti interrati, devono garantire una luce di passaggio mai inferiore a quella maggiore fra la sezione immediatamente a monte o quella immediatamente a valle della parte di fossato a pelo libero, d) L’eliminazione dei fossati o volumi profondi a cielo libero non può essere attuata senza la previsione di misure di compensazioni idraulica adeguate; e) Nella realizzazione di nuove arterie stradali, ciclabili o pedonali, contermini a fossati o canali, gli interventi di spostamento sono preferibili a quelli di tombamento; in casi di motivata necessità di tombamento, dovrà rispettare la capacità di flusso preesistente e il rispetto del volume preesistente (conteggiato sino al bordo più basso del fossato/canale per ogni sezione considerata).

Direttive

3. Assetto idraulico delle nuove urbanizzazioni/edificazioni: a) Le nuove urbanizzazioni/edificazioni devono essere attuate tenendo presente la necessità di non aumentare i coefficienti di deflusso, evento incompatibile con le capacità della rete scolante a valle. Pertanto l’assetto idraulico dovrà essere adeguatamente studiato adottando tecniche costruttive atte a migliorare la sicurezza ed al contempo diminuire i coefficienti di deflusso con accorgimenti validi sia per le lottizzazioni che per i singoli fabbricati. b) Ad intervento urbanistico o edilizio eseguito, ed a parità di evento di pioggia, la rete di smaltimento delle acque piovane deve prevedere valori di portata massima non superiori a quelle stimabili nella situazione ante intervento. A questo fine, si metteranno in atto le opere di mitigazioni idraulica più adeguate alla specifica situazione. Queste saranno definite per ciascun progetto con la procedura di calcolo e le modalità operative descritte nella valutazione di compatibilità idraulica allegata al PI. 4. Superfici impermeabili: a) Prediligere sempre, nella progettazione delle superfici impermeabili, basse trascurabili pendenze di drenaggio superficiale, organizzando una rete densa di punti di assorbimento (grigliati, chiusini, canalette di drenaggio). b) Utilizzo preferenziali di pavimentazioni destinate al parcheggio veicolare pubblioc/privato di tipo drenate ovvero permeabile, da realizzare su opportuno sottofondo che garantisca l’efficienza del drenaggio ed una capacità di invaso (porosità efficiente) non inferiore ad una lama d’acqua di 10 cm; la pendenza delle pavimentazioni destinate alla sosta veicolare deve preferibilmente essere inferiore a 1 cm/m;

15 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 5. Reti di smaltimento delle acque: a) Prediligere, nella progettazione dei collettori di drenaggio, basse pendenze e grandi diametri; b) Valutazione dell’opportunità di impiego di perdenti delle acque piovane nel primo sottosuolo e tubazioni delle acque bianche del tipo drenante. 6. Aree a verde pubblico/private: a) Negli interventi di nuova urbanizzazione, configurare dal punto di vista plano – altimetrico le aree a verde, sia pubbliche che private, in modo che alle stesse possa defluire, attraverso il deflusso superficiale, una quota più elevata possibile delle acque di pioggia relative alle impermeabili contermini.

Art. 77 – Edificazione diffusa 1. Gli ambiti di “edificazione diffusa” comprendono gli insediamenti costituiti da addensamenti edilizi a morfologia lineare o nucleare in contesto periurbano o extraurbano, prevalentemente posti lungo gli assi viari, che non presentano, di norma, alcun nesso funzionale con l’attività agricola e sono caratterizzati da: a) Riconoscibilità dei limiti fisici dell’aggregato rispetto al territorio agricolo produttivo circostante; b) Adeguata viabilità già dotata delle principali opere di urbanizzazione; c) Elevata frammentazione fondiaria con presenza di edifici prevalentemente residenziali non funzionali all’attività agricola di imprenditori a titolo principale. 2. L’individuazione degli ambiti di edificazione diffusa all’interno del P.A.T. ha esclusivamente valore ricognitivo-strategico dello stato dei luoghi, non conformativo delle destinazioni urbanistiche dei suoli, funzione questa demandata, ai sensi dell’art. 17 della L.R 11/04, al P.I.. 3. Al fine di migliorare la qualità della struttura insediativa, il rapporto degli insediamenti con l’ambiente rurale e, coerentemente con quanto previsto dall’art. 1 delle N.T. del P.T.C.P., frenare la tendenza alla dispersione edilizia indifferenziata, negli Ambiti di Edificazione diffusa il P.A.T. definisce i seguenti obiettivi, da perseguire attraverso il PI: a) L’integrazione delle opere di urbanizzazione eventualmente carenti; b) L’integrazione degli insediamenti con aree per parcheggi pubblici e/o privati ad uso pubblico; c) L’individuazione, ove possibile, di soluzioni per migliorare le condizioni di sicurezza della viabilità, con particolare riferimento agli accessi carrai con sbocco diretto sulla strada, favorendo le condizioni per la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali; d) il riordino morfologico e percettivo dell’edificato e delle aree scoperte, anche verso il territorio agricolo, in adeguamento al contesto ambientale, anche mediante la formazione di apparati vegetali quali filari alberati, siepi e macchie arbustive ed arboree; e) l’integrazione e la riorganizzazione dell’edificazione diffusa esistente e prossima ad “ambiti di urbanizzazione consolidata” ed a “linee preferenziali di sviluppo insediativo” tramite la correlazione degli ambiti e l’integrazione delle urbanizzazioni e delle infrastrutture; 4. Gli eventuali interventi di nuova edificazione, ristrutturazione, ricostruzione e ampliamento devono perseguire il miglioramento del contesto dell’insediamento mediante il recupero, riuso, ristrutturazione edilizia e urbanistica, con particolare riguardo alle aree già interessate da attività dismesse e devono essere indirizzati prevalentemente alle esigenze abitative di ordine famigliare, volti a favorire la permanenza delle nuove famiglie nel tessuto sociale e nella comunità di appartenenza, da attuare mediante tipologie edilizie appropriate al contesto agricolo circostante, nel rispetto dei parametri di dimensionamento dei singoli A.T.O.. 5. Vanno in ogni caso esclusi dagli ambiti di edificazione diffusa, gli eventuali edifici e aree che risultino ancora in rapporto funzionale con lo svolgimento dell’attività agricola, sulla base del rilievo della effettiva consistenza delle aziende agricole, della localizzazione di centri aziendali, delle abitazioni degli imprenditori agricoli e delle strutture agricolo - produttive esistenti e utilizzate. 6. Le attività produttive in zona impropria, eventualmente presenti all'interno dell'ambito di edificazione diffusa, potranno essere confermate solo se considerate compatibili con la residenza, prevedendo nella scheda relativa all'ambito, se necessario, le opportune opere di miglioramento quali opere di mitigazione, potenziamento degli accessi stradali, parcheggi, ecc.. 16 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 7. Il P.I., in coerenza e in attuazione del P.A.T., sulla base di una approfondita analisi della effettiva consistenza e destinazione d’uso degli edifici presenti nei vari ambiti di edificazione diffusa, documentata in apposita scheda, individuerà, all’interno di questi, eventuali “nuclei residenziali in territorio extraurbano” che potranno ricomprendere anche aree ed edifici esistenti, contigui agli “ambiti di edificazione diffusa”. 8. Il P.I. potrà quindi classificare tali “nuclei residenziali in territorio extraurbano” quali zone territoriali omogenee diverse da quella propriamente agricola. Tale riclassificazione comporta anche un consumo della S.A.T. disponibile, per le aree che erano state considerate dal P.A.T. come S.A.U. 9. Per i “nuclei residenziali in territorio extraurbano” il P.I. definirà: a) le destinazioni d’uso ammesse; b) i modi di intervento relativi all’edilizia esistente e alla nuova edificazione; c) i parametri edificatori (volumetria massima edificabile, distanze, altezze, superficie coperta, permeabilità fondiaria, ecc.); d) le azioni necessarie per conseguire gli obiettivi definiti dal P.A.T.. 10. L’individuazione, in sede di P.I., dei “nuclei residenziali in territorio extraurbano” all’interno degli ambiti di edificazione diffusa previsti dal P.A.T., dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti criteri: a) Presenza delle principali opere di urbanizzazione; b) Superficie fondiaria non inferiore a mq. 10.000; c) Indice di edificabilità fondiaria, riferito allo stato di fatto nell’ambito di edificazione diffusa, non inferiore a 0,5 mc./mq. (rif. ex art. 24 L.R. 61/85); d) Rapporto di copertura, riferito allo stato di fatto nell’ambito di edificazione diffusa, non inferiore a 7,5% (rif. ex art. 24 L.R. 61/85). 11. La disciplina dei “nuclei residenziali in territorio extraurbano” dovrà prevedere: a) la limitazione della dilatazione degli insediamenti esistenti consentendo, esclusivamente per una sola volta ed allo scopo di rispondere a problemi abitativi di carattere familiare, l'individuazione di lotti liberi di testa che, alla data di adozione della prima variante al P.I., risultino di proprietà di persone residenti all'interno del relativo nucleo residenziale; b) l'individuazione di lotti liberi con capacità edificatoria unitaria non superiore a mc 800, per una variazione della volumetria residenziale complessiva, non superiore al 25% della volumetria residenziale esistente alla data di adozione del P.A.T.; sono consentiti comunque interventi sugli edifici esistenti di cui alle lettere a, b, c, d dell'art. 3 del D.P.R. 380/2001 nonché ampliamenti fino ad un massimo di mc 800. Il conseguente aumento di volumetria residenziale riferito alle nuove edificazioni, andrà quindi previsto sulla base della volumetria residenziale contemplata dal P.A.T. nel dimensionamento residenziale dell'A.T.O. corrispondente; c) che in tali nuclei residenziali non sia ammesso creare una seconda fila di lotti. Nel caso essa sia già esistente, le nuove edificazioni potranno avvenire solo al fine di saturare l'edificazione attraverso la previsione di nuovi “lotti liberi” in adiacenza a lotti di seconda fila già edificati; d) che debba essere inoltre evitata la formazione di "corridoi urbanizzati" su entrambi i lati delle strade, mantenendo la discontinuità dell'edificato e l'intercomunicazione visiva con il paesaggio agrario. A tal fine e per favorire una effettiva saturazione dei nuclei a scapito di una dilatazione lineare, non potranno essere ricomprese all'interno dei nuclei residenziali in ambito agricolo, le fasce di terreno agricolo di ampiezza superiore ai 100 m. ove non siano presenti abitazioni; e) che la volumetria relativa alle eventuali attività in zona impropria rilevate all'interno dell'ambito, non possa concorrere alla determinazione degli indici precedentemente citati necessari per la definizione dei “nuclei residenziali in territorio extraurbano”. f) che nella scheda relativa al singolo ambito di edificazione diffusa debbano essere indicati gli edifici che risultino non più funzionali alla conduzione del fondo. La superficie coperta ed il volume degli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo, come rilevati alla data di adozione della prima variante al P.I., potranno essere conteggiati al fine del conseguimento dei parametri necessari per l’individuazione dei “nuclei residenziali in territorio extraurbano”. Non potrà invece essere considerato il volume degli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo, al fine del calcolo dell'eventuale 25 % del volume esistente, destinato alle nuove edificazioni. Il volume degli edifici 17 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia non più funzionali alla conduzione del fondo, deve infatti essere calcolato all'interno del volume concesso in ampliamento al fabbricato esistente. g) che nella scheda relativa al singolo ambito di edificazione diffusa, il P.I. possa individuare nuove attività di servizio alla residenza, che siano compatibili con il contesto rurale e residenziale adiacente. Il P.I. dovrà elencare, all'interno della normativa di Piano, le attività ritenute compatibili per l'insediamento all'interno degli Ambiti di edificazione diffusa. L'eventuale volumetria necessaria alla localizzazione di tale attività, dovrà essere ricompresa all'interno del limite del 25% della volumetria residenziale esistente alla data di adozione del P.A.T., già citato in precedenza. h) che gli edifici ed aree interessati da vincolo monumentale ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e schedati dal P.R.G. ai sensi dell’art. 10 della L.R. 24/1985 o che possano rientrare tra quelli individuati ai sensi dell'art. 40 della L.R. 11/2004, in quanto già sottoposti a specifica disciplina di tutela e valorizzazione, che risultano localizzati dal P.A.T. all'interno di ambiti di edificazione diffusa, la cui volumetria superi 1.200 mc, dovranno essere esclusi o non computati al fine del calcolo dei parametri di cui al precedente comma 10, in sede di P.I., dagli eventuali “nuclei residenziali in territorio extraurbano” individuati dal P.I.. 12. Nel caso in cui, all'interno degli ambiti di edificazione diffusa, non vengano individuate aree che rispondano ai criteri sopra evidenziati, gli aggregati edilizi di modesta entità ricompresi in tali ambiti non potranno essere assimilati a zone diverse da quella agricola; per tali aree il P.I. potrà definire una specifica disciplina tale da prevedere esclusivamente interventi sull'edificazione esistente e finalizzati a conseguire gli obiettivi del P.A.T. di cui al presente articolo, nel rispetto delle disposizioni normative di cui agli artt. 44 e 45 della LR 11/04. 13. Il P.A.T. individua come ambiti di edificazione diffusa le aree classificate Z.T.O C1.1 dal vigente P.R.G., ed il P.I. potrà riconfermarne i parametri, nel caso che anche il perimetro non risulti variato rispetto al P.R.G. vigente, od adeguarli a quelli sopra indicati per i “nuclei residenziali in territorio extraurbano”. Per tali zone, fino all’adozione del primo P.I., valgono le N.T.A. del P.R.G. vigente. 14. In sede di P.I. dovrà essere redatto un opportuno elaborato contenente le schedature degli Ambiti di edificazione diffusa individuati nel territorio, ed un registro delle proprietà e dei lotti edificabili presenti all'interno degli stessi, prevedendo il suo costante aggiornamento.

Art. 78 – aree di urbanizzazione programmate dal PRG 1. Per aree di urbanizzazione programmata si intendono le parti del territorio già individuate dal PRG vigente come aree trasformabili e che risultano: a) Compatibili con le previsioni del PAT e quindi da confermare; b) Incompatibili con le previsioni del PAT e quindi da riclassificare. 2. Le aree di urbanizzazione “programmata”, comprendono: a) Le zone di trasformazione del PRG non ancora oggetto di pianificazione urbanistica attuativa convenzionata; b) Le aree per i servizi del PRG non ancora attuate. 3. Le aree di urbanizzazione programmata sono inoltre classificate sulla base dell’uso prevalente: a) Residenza e servizi per la residenza; b) Attività economiche non integrabili con la residenza, con i relativi servizi. 4. Per le aree di urbanizzazione programmata dichiarate incompatibili con le previsioni del PAT il PI opera una riclassificazione a destinazione prevalentemente residenziale, integrata da servizi alla popolazione oppure ne determina la decadenza, a partire dalla sua adozione, giustificandone le motivazioni. 5. Le aree di urbanizzazione programmata dal PRG, escluse quelle intercluse all’interno di aree di urbanizzazione consolidata e quelle non confermate da linee preferenziali di sviluppo insediativo, di cui all’art. 79, mantengono la loro efficacia fino all’adozione del PI, il quale potrà confermare o lasciarle decadere. 6. Per le aree di urbanizzazione programmata dal PRG, compatibili con le previsioni del PAT, e che il PI intende confermare:

18 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia a) Le trasformazioni edilizie e le potenzialità edificatorie si attuano prevalentemente per mezzo di strumenti urbanistici attuativi, nel rispetto degli obiettivi di tutela, riqualificazione e valorizzazione stabiliti dal PAT ed in coerenza con i limiti quantitativi fissati nella disciplina dei singoli ATO. b) Il PI disciplina gli interventi ammessi e li condiziona ad azioni volte al complessivo miglioramento della struttura insediativa con le seguenti finalità: i. Integrazione delle opere di urbanizzazione carenti o mancanti; ii. Potenziamento dei servizi pubblici e di uso pubblico di servizi alla zona; iii. Estensione della rete dei percorsi pedonali e ciclabili interni agli insediamenti; iv. Mitigazione delle situazioni di incompatibilità legate alla contiguità di funzioni differenti; v. Prevede l’integrazione e la riorganizzazione degli ambiti di edificazione diffusa esistenti negli ambiti di sviluppo insediativo.

Art. 79 – Linee preferenziali di sviluppo insediativo

1. Il P.A.T. individua, rispetto alle aree di urbanizzazione consolidata, le linee preferenziali di sviluppo insediativo, ossia le parti del territorio che sulla base delle verifiche di sostenibilità ambientali ed idrogeologiche e di compatibilità rispetto alle invarianti e fragilità del territorio, risultano maggiormente idonee allo sviluppo degli insediamenti. 2. Le linee preferenziali di sviluppo insediativo corrispondono sia all’organizzazione di nuovi insediamenti completi di una propria struttura interna di servizi e luoghi centrali, sia al completamento e ricucitura dei margini delle aree di urbanizzazione consolidata e possono indicare lo sviluppo di insediamenti per la residenza con le proprie funzioni compatibili o indicare insediamenti con specifica prevalente destinazione d’uso: a) produttiva; b) commerciale; c) servizi; d) ecc.. 3. Le indicazioni di cui al presente articolo non hanno valore conformativo delle destinazioni urbanistiche dei suoli e dei diritti edificatori che sono definite dal P.I. 4. Gli interventi di espansione urbana devono, in tutti i casi: a) configurarsi in modo coerente e compatibile con le aree di urbanizzazione consolidata contigue; b) relazionarsi e integrarsi organicamente con gli insediamenti esistenti e programmati, per quanto riguarda le funzioni, l’immagine urbana e le relazioni viarie e ciclopedonali; c) inserirsi visivamente in maniera armonica nel territorio, ricomponendo e riqualificando adeguatamente il fronte dell’edificato verso il territorio agricolo, al fine di salvaguardarne i valori paesaggistici, attraverso la previsione di una idonea fascia “verde” di mitigazione, evitando gli sviluppi tentacolari; d) non superare i limiti fisici all’espansione di cui al successivo art. 80; e) essere assoggettate a pianificazione urbanistica attuativa. 5. Il P.I.: a) Privilegerà in via prioritaria le trasformazioni urbanistiche che i) prevedono il recupero degli insediamenti esistenti, ii) ricadono in vuoti urbani e dotate/dotabili facilmente di opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di servizi, iii) sono situate in aree significative poste all’interno del limite fisico alla nuova edificazione in coerenza con il PAT, iv) non sono interessate o in prossimità da vincoli, ambiti di tutela, invarianti, fragilità; b) Individua i limiti delle aree di urbanizzazione consolidata sui quali sviluppare interventi di completamento, ricucitura e riprogettazione dei margini, in relazione agli spazi aperti adiacenti; c) definisce, in coerenza con gli indirizzi e i limiti quantitativi fissati nella disciplina degli A.T.O., gli ambiti di sviluppo insediativo, individuando le specifiche zone d’intervento;

19 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia d) indica gli strumenti urbanistici attuativi, le modalità di trasformazione urbanistica del territorio, gli indici stereometrici, le destinazioni d’uso e in generale i parametri insediativi in riferimento ai criteri di sostenibilità del P.A.T. e della V.A.S.; e) garantisce il coordinamento degli interventi urbanistici, disciplina l’applicazione della perequazione urbanistica definendone ambiti e contenuti; f) disciplina gli interventi comunque ammissibili in assenza di strumento urbanistico attuativo, sulle parti di territorio edificate, incluse negli ambiti di trasformazione urbanistica; g) disciplina gli interventi volti a: i) garantire il corretto inserimento dei nuovi insediamenti nel territorio in rapporto alle condizioni di accessibilità rispetto agli insediamenti adiacenti e alla viabilità esistente; ii) trasferire o eliminare eventuali attività presenti non compatibili con il carattere dei nuovi insediamenti; iii) integrare e riorganizzare l’edificazione diffusa esistente nel quadro degli ambiti di sviluppo insediativo; 6. Le aree di trasformazione, in sede di P.I., potranno anche essere organizzate in P.U.A. perequati ad “arcipelago”, perimetrando cioè in un unico ambito di intervento aree non contigue, ma comunque funzionali agli obiettivi strategici del P.A.T. 7. Per le previsioni di sviluppo insediativo a carattere produttivo e commerciale il P.A.T. recepirà le indicazioni del P.A.T.I. del Camposampierese, con obbligo di adeguamento successivamente alla sua approvazione. 8. Il P.I., per le previsioni di sviluppo insediativo a carattere produttivo e commerciale indicate dal P.A.T.: a) deve ridurre al minimo gli impatti ambientali legati al consumo di territorio aperto, introducendo idonei contenuti disciplinari per schermare e mitigare gli impatti visivi, sonori e olfattivi; b) indirizza prioritariamente la previsione delle nuove espansioni: i) al reinsediamento delle attività produttive già presenti in aree non idonee specialmente se individuate come attività da trasferire dal P.A.T. e/o dal P.I. ii) al consolidamento e sviluppo prioritario delle attività produttive già insediate; iii) al soddisfacimento del fabbisogno insediativo delle attività produttive nonché del fabbisogno di servizi alle imprese ed ai lavoratori; iv) all’attrazione di attività operanti nei settori avanzati.

Art. 83 – Opere incongrue o elementi di degrado

1. Per opere incongrue o elementi di degrado si intendono le costruzioni o gli esiti di interventi di trasformazione del territorio che per impatto visivo, per dimensioni plani volumetriche, per caratteristiche tipologiche e funzionali o per le loro condizioni di degrado sotto il profilo edilizio, igienico sanitario e/o dell’uso, alterano in modo permanente l’identità storica, culturale o paesaggistica dei luoghi. 2. Il P.A.T. individua le principali opere incongrue e gli elementi di degrado con problematiche di compatibilità urbana ed ambientale, oppure non congruenti rispetto ad ipotizzabili scenari urbanistici. 3. Per tali ambiti il P.A.T. prevede la loro eliminazione, la delocalizzazione in aree compatibili o la riqualificazione e riconversione volta alla rigenerazione degli insediamenti. 4. Sono equiparati alle opere incongrue gli allevamenti zootecnici ubicati in aree non idonee dal punto di vista igienico sanitario o ambientale. Prescrizioni

5. Dopo l’approvazione del P.A.T., nelle more di formazione del P.I. e/o in assenza di uno specifico piano di riqualificazione, sugli immobili di cui al presente articolo sono ammessi gli interventi di cui alle lettere a), b), c), d), comma 1 dell’art. 3 del D.P.R. 380/01, escludendo modifiche alle destinazioni d’uso ed aumento del numero delle unità immobiliari, fatti salvi gli interventi di mantenimento, adeguamento e/o messa a norma delle attività esistenti alla data di adozione del P.A.T., nel rispetto della normativa del P.R.G. vigente.

20 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Direttive

6. Il P.I. integra e completa l’individuazione delle opere incongrue e degli elementi di degrado operata dal P.A.T., con quelli di tipo puntuale e definisce i più appropriati strumenti per ripristinare le corrette condizioni ambientali e paesaggistiche nelle aree occupate da opere incongrue. 7. Il P.I., sulla base delle diverse caratteristiche e condizioni d’uso degli edifici e manufatti precisano, anche attraverso schede d’intervento: a) gli interventi subordinati alla mitigazione degli impatti; b) gli interventi subordinati al recupero della coerenza e/o al miglioramento della qualità urbana od ambientale; c) gli interventi condizionati alla rimozione delle opere incongrue e degli elementi di degrado. 8. In tali ambiti il P.I. può condizionare gli interventi di trasformazione all'approvazione di un P.U.A. o di un programma complesso con i contenuti, i parametri e gli indici posti dalle schede d’intervento utilizzando anche lo strumento del credito edilizio. 9. In caso di ambiti inquinati o potenzialmente tali (insediamenti produttivi dismessi, discariche, siti pericolosi, allevamenti, ecc.), ogni intervento sarà subordinato allo svolgimento delle necessarie analisi ambientali preventive ed all'attuazione degli interventi di bonifica prescritti secondo la disciplina statale e regionale vigente.

Art. 87 – Localizzazione delle grandi strutture di vendita

1. Il P.A.T. individua, quali ambiti preferenziali per la localizzazione delle grandi strutture di vendita e di altre strutture alle stesse assimilate, le A.T.O. che fanno parte dell’insieme insediativo I, Sottoinsieme P - con contesto misto a dominante produttiva secondo i criteri stabiliti dagli artt. 17 e 18 della L.R. n° 15/2004 e a quanto disposto dal presente articolo. 2. E’ di competenza del P.I., in coerenza con le previsioni del vigente P.T.C.P. e del P.A.T.I. del Camposampierese che il P.A.T. recepirà successivamente alla sua approvazione, l’individuazione dei siti idonei all’insediamento delle grandi strutture di vendita e delle altre strutture alle stesse assimilabili, nel rispetto delle seguenti direttive: a) valutare la presenza di idonea viabilità e/o la possibilità di adeguata integrazione, finalizzando prioritariamente gli interventi al miglioramento delle situazioni di congestione in atto; b) mitigare l’impatto nel tessuto urbano-residenziale limitrofo e nel territorio agricolo; c) verificare l’idoneità in riferimento alle indicazioni della V.A.S. e, nei casi previsti, della V.I.A. 3. previsioni di nuove grandi strutture di vendita di prodotti alimentari e non, di superficie superiore a 2.500 mq., ovvero di nuove aggregazioni tali da configurare un’area commerciale integrata, possono essere introdotte esclusivamente sulla base di un accordo territoriale tra i Comuni interessati, ai sensi dell’art. 34 del P.T.C.P., senza che ciò costituisca variante al P.A.T.

Art. 88 – infrastrutture per la mobilità 1. il PAT individua con apposita simbologia le infrastrutture per la mobilità di maggior rilevanza esistenti o in programmazione: a) la viabilità di livello territoriale: i. esistente: la SR n° 308 che attualmente collega Padova con Castelfranco Veneto e successivamente, sulla base della programmazione della rete regionale, con la pedemontana Veneta. b) La viabilità di livello sovracomunale: i. Nuova previsione: la direttrice preferenziale per il superamento della linea ferroviaria e la chiusura del passaggio a livello su via Loreggiola; ii. Esistente: costituita dall’insieme delle strade che garantiscono il supporto alla viabilità di livello territoriale per la distribuzione dei flussi di traffico e per il collegamento tra i vari centri; iii. Esistente da potenziare: il raccordo tra lo svincolo della SR n° 308 ed il capoluogo su via Tolomei;

21 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia iv. Esistente da riqualificare: i tratti urbani di via Aurelia, via G. verdi e via Loreggiola e via San Pio X. 2. Il PI, per eliminare/ridurre le situazioni di criticità individuate nella rete viabilistica comunale, valuta la possibilità di: a) Revisione del sistema di circolazione afferente ai punti di conflitto; b) Rilocalizzare/riorganizzare il sistema degli accessi, per i generatori di traffico continuo/non continuo; c) Riqualificare/riprogettare parti della viabilità, con particolare attenzione alla sistemazione della carreggiata e delle aree limitrofe, ai materiali impiegati, alla segnaletica, all’illuminazione, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza per i pedoni e le diverse categorie di mezzi di trasporto; d) Promuovere le forme di possibile integrazione tra trasporto privato e trasporto pubblico (ferroviario ed extraurbano su gomma). 3. Il PI dovrà inoltre individuare e dettare norme specifiche per: a) Le strade di nuova previsioni e le relative fasce di rispetto; b) Le strade che devono essere protette da “fasce ecologiche boscate” per la mitigazione degli inquinamenti da traffico; c) I parcheggi al servizio della mobilità urbana, che devono essere preferibilmente realizzati in aree da alberare e/o schermare allo scopo primario di mitigare l’impatto visivo degli stessi; d) Le strade, che richiedono interventi di razionalizzazione. 4. Non costituiscono variante al PAT le previsioni viarie di interesse comunale purché non interferiscano con la viabilità di livello territoriale o sovra comunale. 5. Le opere infrastrutturali di attraversamento di fiumi e relative aree golenali dovranno garantire una elevata “qualità architettonica” intesa come esito di un coerente sviluppo progettuale che, nel rispondere alle esigenze di carattere funzionale, garantisca il loro armonico inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante

Art. 89 – Direttrici preferenziali e punti di raccordo per l’organizzazione delle nuove connessioni viarie

1. Il P.A.T. individua le direttrici preferenziali e i punti di raccordo per l’organizzazione delle connessioni viarie che integrano e completano l’assetto della mobilità di livello territoriale o finalizzate alla risoluzione delle principali criticità della rete di distribuzione locale. 2. La rappresentazione cartografica dei tracciati e dei punti di raccordo riportata nelle tavole di progetto del P.A.T. costituisce indicazione sommaria rispetto all’ubicazione degli effettivi tracciati che andranno definiti in sede di specifica progettazione preliminare e definitiva. 3. Il P.I., per quanto di competenza, sviluppa e precisa le indicazioni del P.A.T., le azioni da svolgere per conseguire gli obiettivi di piano, le priorità, le interrelazioni, i soggetti coinvolti o da interessare e le modalità e condizioni per la fattibilità e l’attuazione delle previsioni, valutando anche la possibilità di operare con programmi complessi, o di applicare gli strumenti della perequazione urbanistica, del credito edilizio e della compensazione urbanistica, definendone gli ambiti e i contenuti.

Art. 90 – Viabilità di connessione e distribuzione da potenziare o riqualificare

1. Il P.A.T. individua i tratti viari che presentano caratteristiche non idonee ai flussi di traffico presenti o futuri. 2. Il P.A.T. incentiva il miglioramento delle caratteristiche della viabilità di connessione e distribuzione di livello sovracomunale attraverso interventi volti a riprogettare e riqualificare la viabilità, con particolare attenzione alla sistemazione delle intersezioni e carreggiate e delle aree limitrofe, ai materiali impiegati, alla segnaletica, all’illuminazione, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza per i pedoni e le diverse categorie di mezzi in transito. 1. Il P.A.T. recepisce le previsioni sulla viabilità di livello territoriale e prevede adeguate azioni strategiche per l’eliminazione o la riduzione delle criticità del sistema relazionale in ambito locale.

22 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

Art. 91 – Viabilità da riqualificare attraverso interventi diretti al miglioramento della qualità urbana

1. Il P.A.T. incentiva il miglioramento delle caratteristiche della viabilità di livello sovra comunale, interna ai centri urbani principali, attraverso interventi volti alla riduzione della velocità prevedendo "Isole Ambientali" (Zone 30), in modo da salvaguardare ulteriormente la sicurezza dei residenti ed una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni, aumentando lo spazio riservato a questi ultimi; 2. Il P.I. potrà affiancare agli interventi di riqualificazione della viabilità, interventi di riqualificazione dei fronti urbani, dettando norme specifiche per: a) Rafforzare il fronte edificato anche attraverso interventi di densificazione edilizia, in modo che gli edifici prospicienti aree pubbliche possano affacciarsi, anche con portici, direttamente su aree pubbliche o di uso pubblico riservate ai pedoni senza interruzioni, con larghi marciapiedi e significativi elementi di arredo urbano, limitando al massimo le recinzioni specie nelle aree centrali; b) evitare le localizzazioni mono-funzionali all'interno delle aree urbane centrali favorendo la compresenza di funzioni residenziali miste a funzioni artigianali di servizio, direzionali, commerciali, servizi pubblici e privati, fatta salva la rigorosa verifica di impatto di vicinanza rispetto alle abitazioni, privilegiando la localizzazione di attrezzature e servizi di vicinato a scala locale.

Art. 92 – Mobilità lenta

1. Il P.A.T. incentiva la realizzazione di un sistema a rete dedicato alla mobilità ciclabile e ciclo-pedonale al fine di incrementare le connessioni territoriali, migliorando le relazioni tra centri abitati e le frazioni, ottimizzando l’accessibilità alle aree di pregio ambientale, ai servizi ed alle centralità urbane ed attrezzando i punti di sosta per valorizzare il contesto ambientale in cui sono inseriti. 2. Il P.A.T. indica i tracciati della rete di percorsi ciclopedonali esistenti e individua le direttrici preferenziali dei nuovi percorsi ciclopedonali di livello sovra comunale. 3. Il P.I. integra e completa l’individuazione delle piste pedonali e/o ciclabili e dei percorsi di interesse ambientale (anche in accordo con i comuni contermini e/o con gli enti sovraordinati), al fine di costituire una rete continua di collegamenti e detta norme specifiche per la loro realizzazione.

Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Parchi e riserve naturali di interesse locale 1. Il PAT individua le aree che per la loro localizzazione, per la limitata alterazione antropica e per i valori ambientali e storico testimoniali che le caratterizzano, costituiscono gli ambiti preferenziali per l’istituzione di parchi e/o riserve naturali di interesse comunale o sovra comunale. 2. Tale aree sono caratterizzate a Loreggia dalla presenza del sistema della fascia delle risorgive e della rete di corsi d’acqua di risorgiva del fiume Muson Vecchio e roggia Acqualonga in cui vi è una scarsa presenza di preesistenze edificatorie e in cui l’organizzaione produttiva ripredne tradizionali impianti poderali. 3. Il comune, in fase di stesura del PI, ne definisce con precisione i limiti destinati a tutela e valorizzazione attraverso la creazione di un “parco agrario/fluviale”di interesse locale con particolare salvaguardia ambientale e paesaggistica. 4. Il PI sottoporrà a specifica disciplina, ai sensi dell’articolo 27 della LR 40/84, i beni immobili ricadenti nelle aree di cui al presente articolo, nelle more di tale adempimento, nelle suddette aree sono ammessi gli interventi previsti dalle presenti NT e dalle NT del PI per le aree agricole. 5. Il PI dovrà, in particolare: a) Dettare norme sulle destinazioni d’uso e sugli interventi ammissibili per edifici esistenti; b) Dettare norme per la conservazione dei beni naturali, da operarsi attraverso interventri di, manutenzione continua e programmata in rapporto al tipo di uso previsto e alla composizione delle masse arboree;

23 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia c) Nel caso siano presenti elementi degradanti o comunque incongrui con il contesto di valore ambientale e paesaggistico che possano compromettere l’integrità dei beni succitati e le relazioni tra gli stessi ed il loro immediato intorno, valutare la possibilità di: i. Prevedere la demolizione delle opere incongrue, disciplinando il procedimento e le modalità di attribuzione e gestione del credito edilizio; ii. Separare con fasce boscate di mitigazione gli elementi incongrui dal contesto paesaggistico.

Art. 99 – rete ecologica locale 1. Le componenti strutturali della rete ecologica di interesse territoriale e locale sono costituite dai seguenti elementi: a) Le aree nucleo (Core Area): aree centrali entro le quali mantenere nel tempo le specie guida delle popolazioni animali e/o vegetali; b) Le aree di connessione naturalistica che comprendono: i. Le aree di completamento delle aree nucleo; ii. Le buffer zone: fasce tampone di protezione mirate a ridurre i fattori di minaccia alle aree nucleo ed ai corridoi. c) I corridoi: fasce di connessione mirate a consentire lo scambio di individui tra le aree nucleo, che comprendono: i. Corridoi principali; ii. Corridoi secondari. d) Le isole ad elevata naturalità (stepping stone); e) I Varchi: strettoie esistenti nella rete ed aree in cui sono in atto processi dinamici di occlusione. 2. La progettazione della rete ecologica è soggetta alle prescrizioni e agli indirizzi generali seguenti, accompagnate dalle prescrizioni e indirizzi specifiche delle singole componenti della rete ecologica. 3. Gli interventi ricadenti all’interno degli ambiti individuati dalla rete ecologica di sui ai successivi artt. da 100 a 106, vanno indirizzati verso il mantenimento ed il potenziamento delle condizioni di naturalità e connettività esistenti, oppure verso la previsione di adeguate misure di mitigazione e compensazione. 4. Il comune, in sede di PI formula una disciplina volta a: a) Favorire l’interconnessione ecologica del territorio; b) Sottrarre progressivamente alla pressione antropica esercitata dal sistema insediativo ambiti territoriali da utilizzare per la riconnessione e la ricostituzione della rete, formando attorno ai centri abitati, quando possibile, una cintura verde; c) Promuovere la gestione ecologica dell’agroecosistema attraverso l’introduzione di siepi campestri, di corridoi ecologici di connessione diffusa, che si traduca in una successione di micro corridoi e di piccole unità di habitat, a vantaggio della biodiversità e del paesaggio, anche attraverso forme di agevolazione per quei soggetti che realizzano gli interventi; d) Promuovere la realizzazione di paesaggi e scale per consentire il transito di specie ittiche nei corsi d’acqua in cui sono presenti manufatti di sbarramento; e) Promuovere interventi di ingegneria naturalistica nella gestione, manutenzione e trasformazione di fossi, fossati e canali e delle relative sponde, evitando azioni di tombinatura e la creazione di sponde cementificate; f) Incentivare l’incremento della frazione di necromassa legnosa ed il numero di alberi lasciati invecchiare definitivamente al fine di contribuire all’aumento della biodiversità animale a tutti i livelli, fornendo si ti di rifugio di alimentazione e di riproduzione; g) Inserire nei corridoi ecologici zone agricole abbandonate o degradate, parchi pubblici e di ville in quanto collegabili alla direttrice principale dei corridoi; h) Favorire l’introduzione di colture e di tecniche con ridotto e nullo carico inquinante sugli acquiferi e la creazione di centri per la raccolta e il trattamento dei reflui zootecnici con introduzione di tecniche di separazione e/o trattamento della frazione liquida, oltre che di tecniche di riduzione di impatto delle deiezioni (riduzione carico di azoto), ecc.; 5. Lo sviluppo della rete ecologica va incentivato con progetti misto pubblio – privato, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007 -2013, Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale”, 24 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia attraverso sinergie tra l’amministrazione provinciale, le amministrazioni comunali, gli enti territoriali (consorzi di bonifica) e le Associazioni agricole e produttive riconosciute attraverso i Piani Integrati d’Area (P.I.A.), le Intese Programmatiche d’Area (I.P.A.) o progetti singoli.

Art. 100 – Aree nucleo (core areas) 1. Costituiscono aree nucleo le aree rilevanti per la rete ecologica territoriale, in grado di mantenere nel tempo le specie – guida e costituire, considerata anche la loro estensione, sorgenti di diffusione ai fini della diversità biologica. 2. Le aree comprendono l’ambito del Sito di Importanza Comunitaria “Muson Vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga” e le aree contermini per una adeguata profondità. 3. All’interno delle aree nucleo il PI dispone una normativa atta ad evitare nuove edificazioni sparse. 4. Il comune, in sede di PI, dovrà prevedere, anche di concerto con la Provincia, interventi di rinnovamento ed incremento del patrimonio arboreo – arbustivo, di controllo qualità delle acque, di promozione di usi ed attività compatibili, di tipo ricreativo, turistico, didattico e colturale ( in alcuni casi potrà essere necessario salvaguardare l’area limitando le attività di disturbo verso flora e fauna). 5. La realizzazione delle infrastrutture e degli impianti tecnici è subordinata a misure di mitigazione mirate alla ricostituzione delle continuità della permeabilità biologica nei punti critici di passaggio, ed inoltre con l’inserimento di strutture utili all’attraversamento faunistico e con la costituzione di aree di rispetto formate con elementi arborei ed arbustivi finalizzate alla conservazione della biodiversità. 6. Il PI individua le aree critiche per la presenza di infrastrutture, aree insediative e corridoi ecologici che devono essere considerati come ambiti prioritari verso i quali convergere gli interventi di riorganizzare mediante azioni di mitigazione e compensazione.

Art.101 – Aree di connessione naturalistica (buffer zone) 1. Le aree dove sussistono le condizioni di naturalità e l’esigenza di garantire la connettività e la continuità dei flussi faunistici e le aree dove le infrastrutture o gli insediamenti antropici (civili e produttivi) richiedano azioni di mitigazione costituiscono le aree di connessione naturalistica. 2. Il PI può ridefinire la delimitazione, adattandola al contesto territoriale definito a scala locale, mantenendo comunque la funzionalità ecologica della connessione naturalistica. 3. Esse si distinguono secondo il grado di priorità degli interventi in: a) Grado “1”, individuate prevalentemente su: i. Fasce adiacenti ai corsi d’acqua già tutela ti da vincolo paesaggistico; ii. Aree ove sussistono le condizioni di naturalità o l’esigenza di garantire la connettività e la continuità dei flussi faunistici; iii. Aree dove le infrastrutture o gli insediamenti produttivi, sia esistenti che di progetto, richiedano azioni di mitigazioni; b) Grado “2”, individuate prevalentemente su aree con destinazione agricola prevalente o “mista” ad insediamenti antropici, ma con minore rilevanza/potenzialità naturalistica. 4. In generale sono da limitare le nuove edificazioni ad alto consumo di suolo e fortemente impattanti (impianti industriali inquinanti e legati ad un elevato carico trasportistico) e l’urbanizzazione diffusa. 5. Il PI promuoverà interventi di rinnovamento, incremento e creazione del patrimonio arboreo – arbustivo, di controllo della qualità delle acque, di promozione di usi ed attività di tipo ricreativo, turistico, didattico e culturale. 6. Gli interventi relativi alla creazione di boschi andranno programmati, destinandone parte alla produzione di biomasse legnose e parte alla permanente valorizzazione ecologica del territorio. 7. Il PI individuerà le aree dove realizzare: a) Face vegetative, siepi fitte e boschetti, nelle zone di maggior fragilità ambientale e dove emergono paesaggi agrari portatori di valore naturalistico, in vicinanza di parchi, aree protette, ecc.; b) Filari alberati e siepi per la rete idrica agraria, da inserire lungo i corsi d’acqua minori, reti di bonifica, ecc.

25 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Art. 102 – Isole ad elevata naturalità (stepping stone) 1. Comprendono le aree che a causa della loro ridotta dimensione non possono assumere il ruolo di aree nucleo, ma che sono in grado di costituire dei nodi locali che rivestono ugualmente una funzione eco sistemica, come appoggio per trasferimenti faunistici, soprattutto se in prossimità di altri nodi o di altri elementi della rete ecologica. 2. Le aree che presentano le caratteristiche di cui al comma precedente sono rappresentate da: a) Parchi urbani; b) Giardini e parchi di ville storiche; c) Formazioni naturaliformi presenti in aree agricole; 3. Ogni intervento in queste aree dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. 4. Il comune, in sede di PI: a) Incentiva e favorisce interventi di rinaturalizzazione o di rafforzamento dei caratteri di naturalità presenti; b) Organizza accessi e percorsi ricreativi e didattici, promuovendo attività ed attrezzature per il tempo libero, ove compatibili; c) Valorizza l’attività agrituristica attraverso la creazione di itinerari ed il recupero di edifici dimessi a scopi ricreativi; inoltre dovrà essere favorita l’introduzione di colture e tecniche con ridotto carico inquinante sugli acquiferi.

Art. 103 – Corridoi ecologici principali 1. Si definiscono corridoi ecologici principali quelli di collegamento fra elementi che strutturano la rete ecologica (aree nucleo, isole ad elevata naturalità, corridoi di livello principale, ecc.), o che abbiano valenza di connessione sovra comunale. 2. Essi si localizzano prevalentemente lungo il sistema idrografico (blueways), sia di origine naturale che artificiale. 3. Nel comune di Loreggia i corridoi ecologici principali sono rappresentati dal sistema idrografico dei fiumi Muson Vecchio, Muson dei Sassi, Marzanego e Rustega e dal corridoio terrestre rappresentato dal rilievo boscato della ex Ferrovia militare Treviso – Ostiglia. 4. Ogni intervento in questi ambiti dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità e connettività esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. 5. Come già sottolineato nel precedente art. 49 – Corsi d’acqua, sono da evitare in particolare gli interventi di cementificazione delle sponde favorendo, ove possibile, la creazione di fasce arboree ed arbustive. 6. Il comune, in sede di PI: a. Precisa la posizione e l’ampiezza della fascia del corridoio ecologico; b. Aumenta le caratteristiche di biodiversità della vegetazione ripariale e spondale anche al fine di aumentare la qualità chimico – fisica delle acque; c. Prescrivere, anche attraverso l’uso di incentivi, interventi finalizzati a raccordare siepi e filari alberati, che con piccoli interventi possono creare un sistema continuo; d. Organizza accessi e percorsi ricreativi e didattici, promuovendo attività e attrezzature per il tempo libero, ove compatibili.

Art. 104 – Corridoi ecologici secondari 1. Sii definiscono corridoi ecologici secondari quelli costituiti da fasce più o meno estese che connettono i rami della rete principale. 2. Fanno parte della rete anche i corridoi secondari terziari (greenways) costituiti dalle siepi campestri in area agricola. 3. Per i corridoi ecologici secondari si applicano le medesime direttive dei corridoi principali.

26 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Art. 105 – barriere infrastrutturali e opere di mitigazione 1. Si definiscono tali ambiti o punti di discontinuità e/o conflitto per le vie di transizione della fauna, a causa di infrastrutture viarie o strutture e/o insediamenti produttivi o residenziali. 2. Si verificano barriere infrastrutturali (ambiti) quando l’infrastruttura o l’insediamento produttivo o residenziale si interfacciano direttamente con aree della rete ecologica o con suoli agrari ancora integri oppure ambiti non ancora o scarsamente edificati. 3. Si creano barriere infrastrutturali (punti) in caso di intersezioni tra nuovi interventi infrastrutturali ed i corridoi ecologici. 4. Le barriere infrastrutturali rappresentano anche i limiti fisici all’espansione di cui all’art. 80 delle presenti norme. 5. Il comune ed i soggetti realizzatori, per ogni nuovo intervento (infrastruttura o insediamento produttivo o residenziale) che generi barriere infrastrutturali, oltre ad osservare la normativa vigente, devono sempre garantire il mantenimento della connettività della rete ecologica, predisponendo adeguati passaggi ed ecodotti, nonché prevedere sempre adeguate opere di mitigazione. 6. Le opere di mitigazione non sono incluse negli standard urbanistici. 7. Le opere di mitigazione relative alle infrastrutture, nei casi in cui si realizzino su proprietà privata, non sono soggetti ad esproprio, ma all’istituzione di una fascia di rispetto. 8. Esse dovranno essere localizzate nelle fasce di rispetto dell’arteria principale, compresi svincoli, raccordi, aree di servizio e tutte le opere ed i manufatti realizzati ex novo a servizio dell’infrastruttura. 9. Le opere di mitigazione relative agli insediamenti produttivi sono da realizzarsi all’interno delle aree interessate all’intervento stesso. 10. Esse devono essere localizzate preferibilmente lungo il perimetro dell’area interessata, delle opere e dei manufatti realizzati ex novo, che confinano con il territorio agricolo. 11. Gli interventi di mitigazioni dovranno: a) Costituire barriera ambientale (inquinamento acustico e da polveri), nonché barriera visiva rispetto al contesto paesaggistico, tramite la realizzazione di siepi e fasce tampone; allo scopo dovranno essere predisposti studi sulla vegetazione adeguata a conseguire gli obiettivi di mitigazione; b) Prevedere adeguati drenaggi e filtraggio delle acque di sgrondo dalle superfici interessate dagli interventi infrastrutturali e/o produttivi: ciò realizzando fossature la cui sistemazione spondale abbia capacità fitidepurativa, grazie ad adeguata geometria della sezione e alla vegetazione ripariale; 12. Predisporre adeguati passaggi ed ecodotti, ossia strutture predisposte al fine di superare una barriera artificiale e finalizzate a consentire la continuità dei flussi di transizione. La posizione, la frequenza distale e le caratteristiche progettuali degli attraversamenti, costituiti da sottopassi e sovrapassi, si individuano in base alle specie faunistiche e alle loro attitudini. Per la realizzazione di ecodotti andranno redatti studi specifici quindi sulle specie faunistiche da far transitare e sulla vegetazione adeguata a creare l’invito all’ecodotto medesimo. 13. Le barriere infrastrutturali (ambiti) si distinguono in: a) 1° grado: quando la barriera infrastrutturale o l’insediamento produttivo si interfacciano direttamente con aree della rete ecologica, o quando le infrastrutture viarie sono di primaria importanza: i. Obbligatorietà degli interventi di mitigazione: per una fascia di intervento di larghezza non inferiore a 20 m (computati dalla linea di confine dell’infrastruttura o dalla linea di confine dell’insediamento produttivo), da estendere a 30m in prossimità delle zone residenziali esistenti e programmate. b) 2° grado: quando la barriera infrastrutturale o l’insediamento produttivo si interfacciano con suoli agrari ancora integri o ambiti non ancora edificati in generale. i. Obbligatorietà degli interventi di mitigazione: per una fascia di intervento di larghezza non inferiore a 10 m (computati dalla linea di confine dell’infrastruttura o dalla linea di confine dell’insediamento produttivo). 14. Le barriere infrastrutturali (punti) si creano in ogni caso di intersezioni tra nuovi interventi infrastrutturali ed i corridoi ecologici. 27 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 15. Esse sono da considerare sempre di 1° grado e comportano perciò l’obbligatorietà delle opere di mitigazioni finalizzate a garantire la continuità dei flussi faunistici di transizione. 16. I costi di gestione dell’opera di mitigazione e gli indennizzi, dovuti alla presenza di tali opere su terreni di proprietà privata, sono a carico del soggetto attuatore dell’infrastruttura/insediamento produttivo o residenziale. 17. I costi di gestione dell’opera di mitigazione, per tutta la durata del tempo di esercizio dell’infrastruttura/insediamento produttivo o residenziale, sono a carico del medesimo ente realizzatore e, nel caso insista su altrui proprietà, eventualmente oggetto di apposita convenzione con i soggetti presenti nel territorio, in primis con i conduttori dei terreni agricoli limitrofi, o in alternativa, con i servizi territoriali pubblici.

Art. 106 – varchi e discontinuità 1. Il PAT individua i principali varchi della rete ecologica minacciati da occlusione causata da pressione insediativa o presenza consistente di infrastrutture. 2. Lungo gli assi viari di connessione territoriale maggiormente interessati dal fenomeno dell’edificazione diffusa, il PAT individua le discontinuità in posizioni strategiche per le interconnessioni funzionali e percettive degli spazi aperti e per le integrazioni del sistema viario. 3. Le discontinuità, oltre alla funzione ecologica, hanno anche una valenza paesaggistica per le finalità di cui al precedente art. 97, sia per garantire la percezione del paesaggio del territorio aperto, libero da edificazioni, di interesse paesaggistico. 4. Il PI integra l’individuazione di varchi e discontinuità operata dal PAT e dispone apposita disciplina finalizzata a: a) Definire gli utilizzi r gli interventi in modo da garantire la tutela dei punti di discontinuità esistenti nei fronti di edificazione; b) Prevedere interventi sistemici anche intensivi di recupero ambientale ed impedire ulteriori artificializzazioni delle naturalità esistenti o potenziali; c) Valorizzare le relazioni visive biunivoche tra le parti del paesaggio opposte messe in relazione dal simbolo indicato nell’elaborato grafico minimizzando gli impatti degli elementi di disturbo presenti, limitando le altezze delle recinzioni, sistemando i terreni, realizzando nuove piantumazioni, ecc.

2.3 Durata dell’attuazione e crono programma

La durata del P.A.T. è decennale; sarà attuato attraverso i PI, che definiscono in modo conformativo la trasformabilità effettiva delle aree nel periodo quinquennale di operatività. Il PAT è soggetto a monitoraggio, volto alle eventuali correzioni necessarie, qualora non fosse verificata l’efficacia delle misure di Piano.

2.4 Distanza dai siti Natura 2000 e dagli elementi chiave di questi

All’interno del territorio comunale é presente l’ambito Rete Natura 2000: S.I.C. IT3260023 “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga”, che interessa anche i Comuni di Camposampiero, S. Martino di Lupari e Castelfranco Veneto e la rete dei corridoi ecologici rappresentata principalmente dai corsi d’acqua e dal sedime della ex ferrovia militare Treviso- Ostiglia i quali possono essere collegati e valorizzati integrandoli in un sistema di percorsi ciclo turistici di fruizione del territorio aperto.

28 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Nell’intorno sono presenti i seguenti Ambiti della Rete Natura 2000: • S.I.C. “ Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina ” (codice sito Rete Natura 2000- IT3240011), che interessa i Comuni di Piombino Dese, Vedelago, Morgano, Istrana e Quinto di Treviso e dista circa 6,3 Km dal confine comunale; • Z.P.S. “ Prai di ” (codice sito Rete Natura 2000- IT3240026) che interessa i Comuni di Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Loria, Riese Pio X e Altivole e dista circa 6,3 Km dal confine nord di Loreggia; • S.I.C. “ Palude di Onara ” (codice sito Rete Natura 2000- IT3260001) e che interessa i Comuni di Tombolo, S. Giorgio in Bosco e e dista circa 5,5 Km confine comunale; • S.I.C. “ Palude di Onara e corso d’acqua di risorgiva S. Girolamo ” (codice sito Rete Natura 2000- IT3260022) e che interessa i Comuni di Tombolo, S. Giorgio in Bosco e Cittadella e dista circa 6,3 Km dal confine comunale.

Data la collocazione, esterna e non relazionata al territorio comunale in esame, che porta ad escludere a priori possibili effetti su tali siti dovuti alle previsioni del PAT, si valuta sin d’ora di escludere questi ultimi quattro ambiti dalla presente valutazione di screening.

Gli habitat relativi al SIC “ Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga” , cartografati ai sensi della DGR 4240/2008 si trovano tutti in alveo dei corsi d’acqua, come evidenziato nella tavola 1.

29 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Le distanze minime delle Previsioni di Piano dal Sito Natura 2000 in oggetto sono riportate nella seguente tabella.

Distanza minima rispetto N.T.A. Titolo al Sito Natura 2000 Art. 71 Aree esondabili e/o a periodico ristagno idrico Interno Art. 72 Fascia delle risorgive interno Art. 73 Disposizioni valide per tutte le aree Intero territorio comunale Esterni. Eccezione ambiti Art. 77 Edificazione diffusa identificati con il numero 1 e 4: interno al SIC. Art. 78 Aree di urbanizzazione programmate dal PRG 3 ml Esterni. Le direttrici indicate con le lettere A e Art. 79 Linee preferenziali di sviluppo insediativo B sono esterne ma a confine con il Sito Natura 2000. Art. 83 Opere incongrue 13 ml. All’interno della A.T.O. IP1 Art. 87 Localizzazione delle grandi strutture di vendita – 780 ml Art 88 Infrastrutture per la mobilità Intero territorio comunale Direttrici preferenziali e punti di raccordo per Art. 89 460 ml l’organizzazione delle nuove connessioni viarie Viabilità di connessione e distribuzione da Art. 90 1.090 ml potenziare o riqualificare Viabilità da riqualificare attraverso interventi Art. 91 140 ml diretti al miglioramento della qualità urbana Lungo la sponda dei corsi d’acqua che identificano il S.I.C.. Art. 92 Mobilità lenta Il tracciato effettivo sarà valutato in sede di progetto definitivo. Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Parchi e Art. 98 Interno riserve naturali di interesse locale Art. 99 Rete ecologica locale Interno Art. 100 Aree nucleo (core areas) Interno Art. 101 Aree di connessione naturalistica 150 ml Art. 102 Isole ad elevata naturalità (Stepping stone) 3 ml Art. 103 Corridoi ecologici principali Interno Art. 104 Corridoi ecologici secondari Interno

30 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Distanza minima rispetto N.T.A. Titolo al Sito Natura 2000 Art. 105 Barriere infrastrutturali ed opere di mitigazioni 550 ml Art. 106 Varchi e discontinuità Interno

2.5 Indicazioni derivanti dagli strumenti di pianificazione

Vanno considerate le interrelazioni del piano in oggetto con gli altri strumenti pianificatori (piani o programmi) che interessano l’area, quindi le dipendenze derivanti da altri sistemi decisionali e viceversa le influenze su altri contesti di pianificazione, così da delineare un quadro completo di obiettivi e decisioni interessanti l’area di piano.

Piano territoriale regionale di coordinamento (PTRC) Il PTRC è stato recentemente adottato dopo che, nel 2004, la Regione Veneto aveva predisposto il “documento programmatico preliminare” ed avviato le consultazioni. Il nuovo PTRC definisce otto obiettivi essenziali. 1. un riorientamento delle politiche di sviluppo in chiave di “spazio europeo” in un contesto che vede perdere di significato i vecchi confini geografici; 2. il rafforzamento della capacità di competere del sistema economico regionale definendo i settori da sviluppare, come le nuove tecnologie, nano e biotecnologie, agroalimentare, turismo/ospitalità, servizi; 3. la capacità di tutelare le risorse territoriali fondamentali e non riproducibili come natura, cultura, storia, paesaggio; 4. la valorizzazione delle città venete come “motore di futuro”, favorendo la razionalizzazione dei nuovi poli urbani (Centri commerciali, Direzionali ecc.), la trasformazione delle grandi aree produttive, la definizione dei cosiddetti “servizi rari” (come parchi tecnologici e scientifici, fiere, etc.), il recupero delle periferie urbane degradate e la limitazione dell’uso del suolo per lo sviluppo insediativo; 5. la definizione, derivandola dal Piano Regionale Trasporti, della rete della mobilità “fast”(vale a dire la logistica, il sistema aeroportuale, i corridoi europei, la portualità) e della mobilità “slow” (vale a dire canali navigabili, strade romantiche, piste ciclabili, alte vie, percorsi tematici ed enogastronomici), nonché l’individuazione di “corridoi energia” e delle reti tecnologiche;

31 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 6. la salvaguardia del patrimonio rurale e l’individuazione degli interventi per valorizzare l’agricoltura con produzioni di qualità e tipicità; 7. l’indicazione della rete ecologica del Veneto, da raccordare a quella europea costituita da parchi naturali e territori ad elevata naturalità; 8. l’individuazione dei “sistemi di paesaggio” come strumenti per favorire interventi mirati di restauro e valorizzazione territoriale alla ricerca di una nuova e moderna sintesi di cultura e natura, e di un nuovo e moderno equilibrio tra uomo e ambiente. Il PTRC, nel documento preliminare effettua una classificazione tipologica dei comuni del veneto sulla base dei loro caratteri distintivi. Il comune di Loreggia rientra nel 2° gruppo (territori del benessere e della solidità produttiva). E’ quello caratterizzato dai comuni più prosperi, che registrano valori elevati di ricchezza e di diffusione delle imprese, ma la cui dinamicità economica non è elevata e in cui vi è una scarsa diffusione dei servizi di livello superiore. Sono centri di minor peso rispetto a quelli del 1° gruppo (le centralità) ma comunque di elevata densità. Il gruppo è caratterizzato da un elevato numero di famiglie e per l’elevato livello di utilizzazione del patrimonio abitativo. IL PTRC individua, all’interno del comune di Loreggia, un ambito caratterizzato da presenza di risorgive.

Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) In data 31 luglio 2007 la Provincia ha adottato il PTCP, che da quella data esplica la sua validità per le misure di salvaguardia. Gli obiettivi generali (finalità) del PTCP, in coerenza con gli obiettivi del Piano Regionale di Sviluppo, sono i seguenti: - orientare l’attività di governo del territorio provinciale; - costituire nel proprio ambito territoriale specificazione, approfondimento ed attuazione delle previsioni contenute nei piani sovraordinati; - costituire il momento di sintesi e di verifica degli strumenti della programmazione e pianificazione settoriale esistenti e di indirizzo alla loro elaborazione; - costituire, assieme agli strumenti di programmazione territoriale regionale, il parametro per l’accertamento di compatibilità degli strumenti della pianificazione urbanistica comunale. Dagli obiettivi generali sono stati poi sviluppati gli obiettivi specifici:

32 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia a) salvaguardare l’ambiente naturale, culturale ed i paesaggi, valorizzando contestualmente le risorse umane, naturali e culturali; b) sviluppare in modo equilibrato le opportunità insediative, con particolare riguardo alle attività produttive; c) garantire a tutti - singoli, famiglie e imprese – l’accesso alle dotazioni territoriali, in specie a quelle di valenza provinciale; d) perseguire la qualità dell’insediamento urbano – produttivo, sia dell’intera rete urbana, sia delle singole realtà, sui piani funzionale, morfologico e paesaggistico, con l’obiettivo ulteriore di ridurre l’occupazione di suolo, grazie all’azione di rinnovo e recupero urbano delle aree per insediamenti produttivi e la previsione di nuove aree produttive consortili; e) elevare la mobilità di persone, cose ed informazioni per le esigenze economico – finanziarie ed in modo sostenibile per l’ambiente; al riguardo si perseguiranno gli obiettivi di integrazione e riequilibrio modale, privilegiando i trasporti collettivi su ferro. Questi obiettivi, considerato l’avanzato iter di approvazione del PTCP, costituiscono un utile riferimento per le politiche di governo del territorio degli enti locali.

Piano di Assetto del Territorio Intercomunale - PATI del Camposampierese Il Comune di Loreggia rientra nel gruppo di comuni aderenti al “P.A.T.I. del Camposampierese”. Si tratta di un PATI tematico che comprende i seguenti sistemi, a lettura di area vasta: • sistema ambientale e naturalistico • sistema della viabilità • sistema della connettività e dell’innovazione tecnologica • sistema turistico – ricettivo • sviluppo e promozione delle fonti di energia rinnovabile • sistema dei servizi a scala territoriale Dopo la sottoscrizione dell’accordo di pianificazione tra i comuni aderenti, la Provincia di Padova e la Regione Veneto, è stato dato avvio alla concertazione e partecipazione sul documento preliminare. Il P.A.T.I. attualmente è in fase di progettazione.

33 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Il Piano in esame integrerà, per quanto possibile, le previsioni di area vasta definite dal PATI.

Strumento urbanistico vigente Il comune di Loreggia è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 26 del 12-06-1997 e n. 47 del 22-12-1997 e con Delibera della Giunta Regionale n. 3040 04-08-1998. Il Piano è stato oggetto di successive varianti parziali, l’ultima delle quali risale al 2008, adottata con Delibera del Consiglio Comunale n. 53 del 17-12-2007 e approvata con Delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 28-03- 2008.

Altri piani sovraordinati Si evidenziano alcuni progetti di area vasta, che pur non interessando il territorio comunale in esame, si relazionano per la loro valenza con l’ambito comunale di Loreggia: l’accordo di programma, sottoscritto ai sensi dell’art. 34 del D. Lgs. 267/2000 in data 28.02.2003, per la realizzazione di un itinerario ciclopedonale lungo il Muson dei Sassi e la Roggia Acqualonga, al quale hanno aderito tutti i comuni della Provincia di Padova, nel cui territorio ricade l’asta fluviale del Muson dei Sassi. Attualmente è in corso di progettazione la “Realizzazione di un percorso ciclo-turistico lungo la ex – ferrovia militare Treviso- Ostiglia in Provincia di Padova”, nell’ambito dell’intesa programmatica d’area del Camposampierese. Tali progetti di area vasta vanno nella direzione di una incentivazione della mobilità lenta e della fruizione turistica e ricreativa del territorio aperto, che già il vigente P.R.G. recepisce con la previsione di zona F lungo il percorso della ex – ferrovia militare Treviso - Ostiglia.

La sensibilità e vulnerabilità dal punto di vista idrogeologico è attestata dall’inclusione del territorio di Loreggia nelle aree vulnerabili ai sensi della direttiva 91/271/CEE, relativa alla protezione dall’inquinamento da nitrati di origine agricola .

34 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia 2.6 Utilizzo delle risorse

Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse, si rimanda al dimensionamento del PAT. Si prevede la trasformazione massima ad uso urbano di SAU in misura di mq. 173.750. Il PAT può determinare le seguenti azioni, limitatamente agli interventi che verranno individuati nel successivo paragrafo 3.3. Di seguito si definiscono i possibili effetti per ciascun articolo delle Norme Tecniche di Attuazione:

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Formazione di nuovi invasi) Art. 71 – Aree esondabili Possibile (Emissione di rumori in fase di Aria e/o a periodico ristagno cantiere) idrico Possibile (Formazione di nuovi invasi, Acqua rimodellazione morfologica)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (recupero ambientale delle risorgive) Art. 72 – Fascia Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) delle risorgive Acqua Possibile (ricomposizione ambientale delle risorgive)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Opere di mitigazione idraulica) Art. 73 – Disposizioni Possibile (Emissione di rumori in fase di valide per tutte le aree Aria cantiere) (Mitigazione idraulica) Acqua Possibile (Opere di mitigazione idraulica)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Nuova edificazione) Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Art. 77 – Aria emissione in atmosfera di composti dannosi) Edificazione diffusa Possibile (Prelievi idrici, Formazione di nuovi Acqua scarichi domestici)

35 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Nuova edificazione) Art. 78 – Aree di Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Aria urbanizzazione emissione in atmosfera di composti dannosi) programmata dal PRG Possibile (Prelievi idrici, Formazione di nuovi Acqua scarichi domestici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Nuova edificazione) Art. 79 – Linee Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Aria preferenziali di emissione in atmosfera di composti dannosi) sviluppo insediativo Possibile (Prelievi idrici, Formazione di nuovi Acqua scarichi domestici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Art. 83 – Opere Suolo Possibile (interventi edilizi) incongrue o Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) elementi di degrado Acqua Possibile (Prelievi idrici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Possibile (Nuova edificazione) Art. 87 – Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Localizzazione delle Aria emissione in atmosfera di composti dannosi) grandi strutture di Possibile (Prelievi idrici, Formazione di nuovi vendita Acqua scarichi domestici)

36 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Realizzazione di nuove strade o Suolo Art. 88 – riorganizzazione delle infrastrutture esistenti) infrastrutture per la Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Aria mobilità emissione in atmosfera di composti dannosi) Acqua Possibile (Perturbazione del reticolo idrografico)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Realizzazione di nuove strade o Suolo Art. 89 – Direttrici riorganizzazione delle infrastrutture esistenti) preferenziali e punti di Possibile (Emissione di rumori in fase di raccordo per Aria cantiere, emissione in atmosfera di composti l’organizzazione delle dannosi) nuove connessioni viarie Possibile (Perturbazione del reticolo Acqua idrografico)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Art. 90 – Viabilità di Possibile (Realizzazione di nuove strade o Suolo connessione e riorganizzazione delle infrastrutture esistenti) distribuzione da Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Aria potenziare o emissione in atmosfera di composti dannosi) riqualificare Acqua Possibile (Perturbazione del reticolo idrografico)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Art. 91 – Viabilità da Possibile (Realizzazione di nuove strade o Suolo riqualificare riorganizzazione delle infrastrutture esistenti) attraverso Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere, Aria interventi diretti al emissione in atmosfera di composti dannosi) miglioramento della Acqua Possibile (Perturbazione del reticolo idrografico) qualità urbana

37 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Realizzazione di nuove piste Suolo ciclopedonali, creazione di punti di sosta) Art. 92 – Mobilità Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) lenta Possibile (Prelievi idrici, perturbazione del reticolo Acqua idrografico)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Nessuno Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione Aria Nessuna di Parchi e riserve naturali di interesse locale Acqua Nessuna

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Nessuno Art. 99 – Rete Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) ecologica locale Acqua Possibile (Trasformazione di fossi e canali)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Realizzazione di infrastrutture ed Suolo Art. 100 – Aree impianti tecnici) nucleo (Core areas) Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Art. 101 – Aree di Suolo Possibile (Interventi per la fruizione) connessione Aria Possibile (Emissione di rumori in fase di cantiere) naturalistica (Buffer Acqua Nessuno zone)

38 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Percorsi ricreativi e didattici, Art. 102 – Isole ad Suolo attrezzature per il tempo libero) elevata naturalità Aria Possibile (Emissione in fase di cantiere) (Stepping stone) Acqua Possibile (Prelievi idrici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Percorsi ricreativi e didattici, Suolo Art. 103 – Corridoi attrezzature per il tempo libero) ecologici principali Aria Possibile (Emissione in fase di cantiere) Acqua Possibile (Prelievi idrici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (Percorsi ricreativi e didattici, Suolo Art. 104 – Corridoi attrezzature per il tempo libero) ecologici secondari Aria Possibile (Emissione in fase di cantiere) Acqua Possibile (Prelievi idrici)

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Possibile (creazione di infrastrutture di Art. 105 – Barriere Suolo mitigazione) infrastrutturali ed Aria Possibile (Emissione in fase di cantiere) opere di mitigazione Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE UTILIZZO Suolo Nessuno Art. 106 – Varchi e Aria Nessuno discontinuità Acqua Nessuno

39 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia I limiti massimi dei nuovi insediamenti generabili con le previsioni del presente Piano sono: residenziali per un volume lordo di 488.700 mc, servizi 122.175 mc, attività produttive e commerciali 32.749 mq. Le espansioni produttive saranno concentrate solo nella ATO IP1 – Boscalto.

2.7 Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e della rete infrastrutturale

Di seguito si riportano i fabbisogni che le NTA in esame generano nei confronti dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali:

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento, limitatamente alla fase di cantiere Art. 71 – Aree esondabili e/o a Viabilità Nessun aumento pericolo ristagno idrico Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento, limitatamente alla fase di cantiere Art. 72 – Fascia delle risorgive Viabilità Nessun aumento Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 73 – Disposizione valide Trasporto Aumento, limitatamente alla fase di cantiere per tutte le aree (mitigazione Viabilità Nessun aumento

idraulica) Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento sia in fase di cantiere che in fase di esercizio Art. 77 – Edificazione Viabilità Possibile aumento in fase di esercizio diffusa Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 78 – Aree di Trasporto Aumento sia in fase di cantiere che in fase di esercizio urbanizzazione Viabilità Possibile aumento in fase di esercizio programmate dal PRG Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

40 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 79 – Linee Trasporto Aumento sia in fase di cantiere che in fase di esercizio preferenziali di Viabilità Possibile aumento in fase di esercizio sviluppo insediativo Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 83 – Opere Trasporto Aumento, limitatamente alla fase di cantiere incongrue o elementi Viabilità Nessun aumento Nessun aumento di degrado Rete infrastrutturali

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 87 – Localizzazione Trasporto Aumento sia in fase di cantiere che in fase di esercizio delle grandi strutture Viabilità Aumento in fase di esercizio di vendita Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento sia in fase di cantiere che in fase di esercizio Art. 88 – Infrastrutture Viabilità Aumento in fase di esercizio per la mobilità Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Aumento sia in fase di cantiere che Art. 89 – Direttrici preferenziali e Trasporto in fase di esercizio punti di raccordo per l’organizzazione Viabilità Aumento in fase di esercizio delle nuove connessioni viarie Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Aumento sia in fase di cantiere che Art. 90 – Viabilità di connessione e Trasporto in fase di esercizio distribuzione da potenziare o Viabilità Aumento in fase di esercizio riqualificare Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

41 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Aumento sia in fase di cantiere che Trasporto Art. 91 – Viabilità da riqualificare in fase di esercizio attraverso interventi diretti al Viabilità Aumento in fase di esercizio miglioramento della qualità urbana Rete infrastrutturali Aumento in fase di esercizio

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 92 – Mobilità lenta Viabilità Nessun aumento Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Nessun aumento Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Viabilità Nessun aumento Parchi e riserve naturali di interesse locale Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Nessun aumento Art. 99 – Rete ecologica locale Viabilità Nessun aumento Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 100 – Aree nucleo (Core Viabilità Nessun aumento areas) Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 101 – Aree di connessione Viabilità Nessun aumento naturalistica (buffer zone) Rete infrastrutturali Nessun aumento

42 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 102 – Isole ad elevata Viabilità Nessun aumento naturalità (Stepping stone) Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 103 – Corridoi ecologici Viabilità Nessun aumento principali Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere Art. 104 – Corridoi ecologici Viabilità Nessun aumento secondari Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO Art. 105 – Barriere Trasporto Aumento limitatamente alla fase di cantiere infrastrutturali e opere di Viabilità Nessun aumento mitigazione Rete infrastrutturali Nessun aumento

N.T.A. TIPOLOGIA FABBISOGNO

Trasporto Nessun aumento Art. 106 – Varchi e discontinuità Viabilità Nessun aumento Rete infrastrutturali Nessun aumento

Pertanto non si riscontrano fabbisogni tali da comportare necessità di realizzazione di nuova viabilità veicolare.

43 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

2.8 Emissioni, scarichi, rifiuti, rumori, inquinamento luminoso

Di seguito si riportano gli effetti che le NTA in esame generano intermini di emissioni, scarichi, rifiuti, rumori ed inquinamento luminoso:

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Art. 71 – Aree esondabili Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Rifiuti e/o a pericolo ristagno secondo le normative vigenti in materia idrico Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati secondo le Art. 72 – Fascia Rifiuti normative vigenti in materia delle risorgive Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Art. 73 – Disposizione Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati secondo valide per tutte le Rifiuti le normative vigenti in materia aree (mitigazione Rumori Limitatamente alla fase di cantiere idraulica) Inquinamento Nessuno luminoso

44 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Scarichi In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia Sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, verranno Art. 77 – Edificazione Rifiuti trattati secondo le normative vigenti in materia diffusa Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Art. 78 – Aree di Scarichi In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia Sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, verranno urbanizzazione Rifiuti trattati secondo le normative vigenti in materia programmate dal Rumori Limitatamente alla fase di cantiere PRG Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Scarichi In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia Art. 79 – Linee Sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, verranno Rifiuti preferenziali di trattati secondo le normative vigenti in materia sviluppo insediativo Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Scarichi In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia Art. 83 – Opere Sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, verranno Rifiuti incongrue o elementi trattati secondo le normative vigenti in materia di degrado Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

45 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Art. 87 – Scarichi In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia Sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, verranno Localizzazione delle Rifiuti trattati secondo le normative vigenti in materia grandi strutture di Rumori Sia in fase di cantiere che di esercizio vendita Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Scarichi Nessuno Art. 88 – Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati secondo le Rifiuti Infrastrutture normative vigenti in materia per la mobilità Rumori Sia in fase di cantiere che di esercizio Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in materia luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio Art. 89 – Direttrici Scarichi Nessuno preferenziali e punti di Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati raccordo per Rifiuti secondo le normative vigenti in materia l’organizzazione delle nuove Rumori Sia in fase di cantiere che di esercizio connessioni viarie Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in luminoso materia

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio

Art. 90 – Viabilità di Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati connessione e Rifiuti secondo le normative vigenti in materia distribuzione da Rumori Sia in fase di cantiere che di esercizio potenziare o riqualificare Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in luminoso materia

46 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Sia in fase di cantiere che di esercizio

Art. 91 – Viabilità da Scarichi Nessuno riqualificare attraverso

interventi diretti al Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Rifiuti miglioramento della secondo le normative vigenti in materia qualità urbana Rumori Sia in fase di cantiere che di esercizio Inquinamento In fase di esercizio rispettando le norme vigenti in luminoso materia

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Art. 92 – Mobilità Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Rifiuti lenta secondo le normative vigenti in materia Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento luminoso Nessuno

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE Art. 98 – Ambiti dei Emissioni Nessuno parchi o per Scarichi Nessuno l’istituzione di Parchi e Rifiuti Nessuno Rumori Nessuno riserve naturali di interesse locale Inquinamento luminoso Nessuno

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Nessuno Scarichi Nessuno Art. 99 – Rete Rifiuti Nessuno ecologica locale Rumori Nessuno Inquinamento luminoso Nessuno

47 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati secondo le Art. 100 – Aree Rifiuti normative vigenti in materia nucleo (Core areas Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Art. 101 – Aree di Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Rifiuti connessione naturalistica secondo le normative vigenti in materia (buffer zone) Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Art. 102 – Isole ad elevata Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Rifiuti naturalità (Stepping secondo le normative vigenti in materia stone) Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Art. 103 – Corridoi Rifiuti secondo le normative vigenti in materia ecologici principali Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

48 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno trattati Art. 104 – Corridoi Rifiuti secondo le normative vigenti in materia ecologici secondari Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento Nessuno luminoso

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Limitatamente alla fase di cantiere

Art. 105 – Barriere Scarichi Nessuno Limitatamente alla fase di cantiere, verranno infrastrutturali e Rifiuti trattati secondo le normative vigenti in materia opere di mitigazione Rumori Limitatamente alla fase di cantiere Inquinamento luminoso Nessuno

N.T.A. TIPOLOGIA DESCRIZIONE

Emissioni Nessuno Scarichi Nessuno Art. 106 – Varchi e Rifiuti Nessuno discontinuità Rumori Nessuno Inquinamento luminoso Nessuno

2.9 Alterazioni dirette e indirette sulle componenti ambientali aria, acqua, suolo

Di seguito si elencano le alterazioni che le NTA in esame provocano nei confronti delle componenti ambientali acqua, aria e suolo:

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per la formazione di invasi; Suolo Art. 71 – Aree esondabili rimodellazione morfologica, ripristino degli argini e/o a pericolo ristagno Emissione di rumore e di composti inquinanti in fase di Aria idrico cantiere Acqua Nessuna

49 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Interventi di ricomposizione ambientale Art. 72 – Fascia Aria Emissione di rumore e di composti inquinanti in fase di cantiere delle risorgive Acqua Ricostituzione delle riserve idriche

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per la posa di rete di smaltimento delle Art. 73 – Disposizione Suolo acque valide per tutte le Emissione di rumore e di composti inquinanti in fase di aree (mitigazione Aria cantiere idraulica) Acqua Eliminazione di fossati

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni Emissione di rumore in fase di cantiere, emissioni gassose in Art. 77 – Edificazione Aria fase di cantiere e di esercizio diffusa Nessuno, perché gli scarichi e i prelievi idrici devono Acqua rispettare le normative in materia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Art. 78 – Aree di Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni Emissione di rumore in fase di cantiere, emissioni gassose in urbanizzazione Aria fase di cantiere e di esercizio programmate dal Nessuno, perché gli scarichi e i prelievi idrici devono Acqua PRG rispettare le normative in materia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni Art. 79 – Linee Emissione di rumore in fase di cantiere, emissioni gassose in Aria preferenziali di fase di cantiere e di esercizio sviluppo insediativo Nessuno, perché gli scarichi e i prelievi idrici devono Acqua rispettare le normative in materia

50 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Nessuno Art. 83 – Opere Emissione di rumore in fase di cantiere, emissioni gassose in Aria incongrue o elementi fase di cantiere e di esercizio di degrado Nessuno, perché gli scarichi e i prelievi idrici devono Acqua rispettare le normative in materia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Art. 87 – Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni Emissione di rumore in fase di cantiere, emissioni gassose in Localizzazione delle Aria fase di cantiere e di esercizio grandi strutture di Nessuno, perché gli scarichi e i prelievi idrici devono Acqua vendita rispettare le normative in materia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI Art. 88 – Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni viarie Infrastrutture Aria Emissione di rumore e gassose sia in fase di cantiere che di esercizio per la mobilità Acqua Modifiche alla rete idrografica

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI Art. 89 – Direttrici Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni Suolo preferenziali e punti di viarie Emissione di rumore e gassose sia in fase di cantiere raccordo per Aria che di esercizio l’organizzazione delle nuove Acqua Modifiche alla rete idrografica connessioni viarie

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI Art. 90 – Viabilità di Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni viarie Emissione di rumore e gassose sia in fase di cantiere che connessione e Aria di esercizio distribuzione da potenziare o riqualificare Acqua Modifiche alla rete idrografica

51 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI Art. 91 – Viabilità da Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove costruzioni viarie riqualificare attraverso Emissione di rumore e gassose sia in fase di cantiere che interventi diretti al Aria di esercizio miglioramento della qualità urbana Acqua Modifiche alla rete idrografica

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Consumo di suolo a seguito di nuove tracciati ciclopedonali Art. 92 – Mobilità lenta Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere Acqua Nessuna

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Nessuno Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Aria Nessuno Parchi e riserve naturali di interesse locale Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Nessuno Art. 99 – Rete ecologica Aria Nessuno locale Acqua Manutenzione e trasformazione della rete idrografica

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per insediamento di attività ricreative, Suolo Art. 100 – Aree turistiche, didattiche e culturali nucleo (Core areas Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per insediamento di attività Art. 101 – Aree di Suolo ricreative, turistiche, didattiche e culturali connessione naturalistica Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere (buffer zone) Acqua Nessuno

52 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per insediamento di attività Art. 102 – Isole ad elevata Suolo ricreative, turistiche, didattiche e culturali naturalità (Stepping Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere stone) Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per insediamento di attività Suolo Art. 103 – Corridoi ricreative, turistiche, didattiche e culturali ecologici principali Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per insediamento di attività Suolo Art. 104 – Corridoi ricreative, turistiche, didattiche e culturali ecologici secondari Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Consumo di suolo per l’installazione di infrastrutture Art. 105 – Barriere Suolo atte alla mitigazione infrastrutturali e opere di Aria Emissione di rumore e gassose in fase di cantiere mitigazione Acqua Nessuno

N.T.A. COMPONENTE ALTERAZIONI

Suolo Nessuno Art. 106 – Varchi e discontinuità Aria Nessuno Acqua Nessuno

Per quanto concerne i nuovi tracciati ciclopedonali, di cui all’articolo 92 delle Norme Tecniche di Attuazione, si precisa che non è possibile, allo stato attuale, valutarne l’incidenza in quanto la previsione è basata su un progetto preliminare. Pertanto, poiché tali tracciati di massima interessano anche il sedime dell’ambito SIC, ogni valutazione in merito all’incidenza delle opere necessarie a rendere funzionali i tracciati, dovrà essere effettuata in sede di progetto definitivo.

53 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

2.10 Identificazione di tutti i piani, progetti e interventi che possono interagire congiuntamente

I Piani e progetti che possono interagire congiuntamente sono: • P.A.T. dei Comuni contermini • P.A.T.I. del Camposampierese

54 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

FASE 3 - VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE

Il D.P.R. n. 357/1997 richiede di individuare i “ principali effetti che il piano può avere sul S.I.C., tenuto conto degli obiettivi di conservazione dello stesso ”. In questa sede si ritiene opportuno verificare se possano generarsi effetti significativi, sulla base dei seguenti fattori, mutuati dalle procedure applicate alla V.I.A., relativamente al tipo di impatto:

♦ puntuale : impatti che riguardano ambiti spaziali ben definiti e circoscritti;

♦ diffuso : alterazione che interessa ambiti estesi, con effetti variabili a seconda della distanza (ad es. emissione di rumori);

♦ reversibile : alterazioni che possono essere rimosse, fino al ripristino di uno stato simile a quello originario (es. estirpazione e successivo reimpianto di alberature);

♦ irreversibile : modificazioni definitive, tali da non permettere il ripristino dello stato originario (es. urbanizzazione di aree arborate);

♦ a breve termine : alterazioni immediate e di durata limitata, per lo più relative alla fase di cantiere;

♦ a lungo termine : alterazioni che persistono nel tempo;

♦ sinergici : concorrono insieme ad altri a generare il medesimo impatto;

♦ cumulativi : con effetti che si sommano ad altri del medesimo segno;

♦ diretti : alterazioni che modificano direttamente l’impatto sui luoghi;

♦ indiretti : modificazioni dovute a effetti che hanno interessato l’alterazione dell’ambito.

La valutazione degli effetti generati dal piano viene riportata con riferimento alle previsioni della tavola P4 del PAT – Trasformabilità.

3.1 Definizione dei limiti spaziali e temporali dell’analisi

Alla luce delle analisi appena riportate, tenuto conto dei potenziali effetti individuati e della presenza all’interno del territorio comunale del sito Natura 2000 “ Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” (IT3260023), l’area di influenza viene definita, nel rispetto

55 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia del “ Principio di precauzione” (Direttiva habitat 92/43/CE), in 100 ml dal perimetro degli ambiti di intervento identificati agli articoli 77, 78, 83, 89, 90, 91 e 102 delle Norme

Tecniche di Attuazione. Tale fascia buffer è valutata sulla base delle normali emissioni acustiche in seguito ad interventi edilizi in zona residenziale o a piccoli interventi di opere stradali legate alla mobilità lenta, soprattutto in fase di cantiere. In particolare, supponendo una emissione sonora pari a 90dB, che è quella prevista per un cantiere di dimensioni medie per interventi di edilizia privata, si prevede la riduzione dell’intensità acustica a 50dB nel raggio di 100ml dal punto di emissione: è infatti assodato che al di sotto di tale soglia -50 dB - non è prevedibile alcun disturbo a carico della fauna selvatica. Per ottenere tale risultato si è utilizzata la seguente formula:

Lp0 -Lp1 = 20 log 10 (r 1/r 0)

Dove L p0 è il livello di emissione sonora alla distanza r 0 e L p1 è il livello di emissione sonora alla distanza r 1.

3.2 Identificazione dei siti Natura 2000 interessati

Il S.I.C. “ Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” (codice IT3260023), interessa i Comuni di Castelfranco Veneto, San Martino di Lupari, Loreggia e Camposampiero ed è costituito principalmente da una rete di corsi d’acqua di risorgiva, in parte regimati e con adiacenti sistemazioni di conduzione di agraria tradizionale. Il S.I.C. interessa una superficie complessiva di 27 Ha e si sviluppa soprattutto in lunghezza secondo un orientamento nord-ovest/sud est. L’elemento di maggiore interesse è dato dalla vegetazione verticale, presente lungo il reticolo idrografico principale e minore (vegetazione di ripa e siepi campestri). Tali formazioni si rinvengono con differente densità all’interno del territorio comunale, in particolare, nel territorio aperto della frazione di Loreggiola, si nota la presenza di una ricca rete di fossati e corsi d’acqua che ha permesso la conservazione di siepi igrofile, con specie quali Salix alba , Populus nigra , Alnus glutinosa . Non mancano aree dove l’integrità della maglia poderale unitamente alla ricchezza del reticolo idrografico superficiale ha permesso la conservazione della fitta trama di siepi 56 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia campestri, con presenza di specie proprie delle stazioni mesofile od igrofile, quali l’acero capestre, l’olmo campestre, il platano nello strato arboreo.

Lo stato di salute del patrimonio vegetale è legato essenzialmente alla quantità e alla qualità delle acque superficiali: è quindi essenziale conservare e possibilmente potenziare il reticolo idrografico, anche i in funzione della tutela idraulica del territorio.

Caratterizzazione habitat Nell’Unione Europea la direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ha come obiettivo costituire una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione, denominata

Natura 2000. Questa rete, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali e specie di fauna e flora di interesse comunitario, deve garantire il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, di tali habitat. I siti di importanza comunitaria sono ambiti che, nella regione biogeografica cui appartengono, contribuiscono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di rilevanza comunitaria e la diversità biologica, attraverso un sistema di ambiti costituenti la Rete Natura 2000.

Di seguito si riporta il formulario Natura 2000.

Identificazione sito RAPPORTI CODICE DEL SUPERFICIE DATA TIPO DI SITO NOME DEL SITO CON SITI SITO ETTARI AGGIORNAMENTO Z.P.S. SIC designato Muson “Muson vecchio, SIC: vecchio,sorgenti e - 27 02/2005 sorgenti e roggia IT3260023 roggia Acqualonga Acqualonga ”

57 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

SIC “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga” (IT3260023)

Tipi di habitat % copertura Corpi d’acqua interni (acque stagnanti e correnti) 70 Torbiere, stagni, paludi, vegetazione di cinta 10 Praterie umide, praterie di mesofite 15 Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 5

Si tratta di un insieme di corsi d’acqua di risorgiva, regimati inizialmente in epoca storica, ben conservati e con adiacenti sistemazioni di conduzione agraria tradizionale. Qualità delle acque e sistemi di conduzione hanno permesso la conservazione di importanti habitat e specie.

Vulnerabilità Bonifica,cambiamento delle regimazioni idriche.

Habitat: allegato I Direttiva habitat % di copertura Superficie stato di valutazione codice dell'habitat rappresent. dell'habitat relativa conservazione globale 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Chenopodium rubr i p.p. e 60 buona 0 – 2% buono buono Bidention p.p.. 91E0: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion 10 significativa 0 – 2% media significativo incanae, Salicion albae ) 6410: Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argillosi-limosi 10 significativa 0 – 2% media significativo (Molinion caeruleae)

58 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

Uccelli: elencati nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione Valutazione sito Valutaz. Riproduz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie globale Riprod. Svern. Staz.

non isolata, A229 Alcedo atthis comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz. non isolata, A029 Ardea purpurea comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz. non isolata, A031 Ciconia ciconia molto rara 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A026 Egretta garzetta presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A339 Lanius collurio presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A022 Ixobrychus minutus presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A166 Tringa glareola rara 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz

Uccelli: non elencati nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione Valutazione sito Valutaz. Riproduz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie globale Riprod. Svern. Staz.

non isolata, Luscinia A271 comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono megarhyncos distribuz non isolata, A262 Motacilla alba comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A260 Motacilla cinerea presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, Acrocephalus A296 presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono palustris distribuz non isolata, A053 Anas platyrhyncos presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A055 Anas querquedula presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A052 Anas crecca presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A028 Ardea cinerea presente 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A212 Cuculus canorus comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz

59 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Uccelli: non elencati nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione Valutazione sito Valutaz. Riproduz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie globale Riprod. Svern. Staz.

non isolata, A123 Gallinula chloropus comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz non isolata, A168 Actitis hypoleucos comune 0 – 2% buona vasta fascia di buono distribuz

Mammiferi: allegato II della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione Valutazione sito Valutaz. Riproduz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie globale Riprod. Svern. Staz.

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Anfibi e Rettili: allegato II della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione Valutazione sito Valutaz. Riproduz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie globale Riprod. Svern. Staz.

non isolata, 1215 Rana latastei rara 0 – 2% buona vasta fascia buono distribuz. non isolata, 1167 Triturus carnifex rara 0 – 2% buona vasta fascia buono distribuz. non isolata, 1220 Emys orbicularis molto rara 0 – 2% media vasta fascia significativo distribuz

Pesci: allegato II della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione valutazione sito Valutaz. Riproduzione Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della globale specie Riprod. Svern. Staz.

non Lethenteron 1097 comune 2,1 – 15% buona isolata,vasta buono zanandreai fascia distribuz. non 1163 Cottus gobio rara 0-2% buona isolata,vasta buono fascia distribuz. non Alburnus 1120 comune 0-2% buona isolata,vasta buono albidus fascia distribuz. non 1149 Cobitis taenia comune 0-2% buona isolata,vasta buono fascia distribuz.

60 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

Invertebrati: allegato II della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione valutazione sito Riproduzio Valutaz. Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della specie ne globale Riprod. Svern. Staz.

non Austropotamobios 1092 rara 0-2% buona isolata,vasta buono pallipes fascia distribuz

Piante: allegato II della Direttiva 2009/147/CE Cod. Popolazione valutazione sito Valutaz. Riproduzione Migratoria Popolaz. Conserv. Isolamento nome della globale specie Riprod. Svern. Staz.

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altre specie importanti di Flora e Fauna

GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE

anfibi Triturus comune anfibi Bufo bufo comune anfibi Bufo viridis comune anfibi Hyla intermedia comune anfibi Rana dalmatina comune anfibi Rana lessonae comune rettili Natrix tassellata comune rettili Natrix natrix comune rettili Anguis fragilis comune rettili Podarcis muralis comune mammiferi Neomys anomalus comune mammiferi Muscardinus avellanarius comune mammiferi Crocidura suaveolens comune mammiferi Mustela nivalis comune

Per meglio delineare la configurazione del sito Natura 2000 é stata redatte la Tavola 1

che identifica gli habitat approvati con DGR 4240/2008:

• 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione di Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion . Sono presenti lungo tutto il corso d’acqua del Torrente Muson Vecchio e il rio Acqualonga.

• 3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. E’ presente su una piccola porzione di SIC nei pressi del confine comunale a sud ovest del centro abitato di Loreggia.

61 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Aspetti faunistici Per quanto riguarda le specie dell’avifauna elencate nelle schede Natura 2000, occasionalmente sono visibili in questa porzione del Sito di Importanza Comunitaria ardeidi ( Egretta garzetta, Ixobrychus minutus e Ardea cinerea ), anatidi ( Anas platyrhyncos ) e rallidi ( Gallinula chloropus ), mentre si ritiene che la presenza di specie quali l’averla piccola e il martin pescatore sia possibile anche se la popolazione di questi due uccelli appare in regressione negli ultimi anni. Le altre specie non vengono segnalate per questa porzione SIC in quanto non sussistono le caratteristiche ecologiche necessarie alla loro biologia. Le specie animali di interesse comunitario presenti nel SIC sono rilevabili dalle schede

Natura 2000 e una puntualizzazione recente dell’avifauna nidificante è contenuta nel lavoro della Associazione Faunisti Veneti - Nuovo Atlante degli Uccelli nidificanti in Provincia di Treviso, a cura di F. Mezzavilla e K. Bettiol (2007) e dalle informazioni tratte dal PTCP della Provincia di Padova: da questo si evince l’evoluzione delle specie nel territori confinanti al comune di Loreggia nel corso degli anni 1983-1988 e 2003-2006. Le specie indicate con un asterisco (*) sono quelle vulnerabili (Atlante ucceli nidificanti,2007), mentre con due asterischi (**) quelle potenzialmente minacciate. Le specie considerate come indicatrici di qualità ambientale sono indicate in grassetto. L’ambito di indagine è posto a cavallo delle Provincie di Padova e Treviso. I valori numerici indicano la distribuzione delle specie e vanno da un valore massimo di 6 (distribuzione alta in tutte le zone) ad un valore minimo di 0 (assente).

62 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

Specie 1983-1988 2003-2006 TREND Nome comune Nome scientifico Tuffetto Tachybaptus ruficollis 1 3 + 2 Tarabusino * Ixobrychus minutus 3 0 - 3 Nitticora* Nycticorax nycticorax 1 0 - 1 Cigno reale Cygnus olor 0 2 + 2 Germano reale Anas platyrhynchos 0 6 + 6 Poiana Buteo buteo 0 1 + 1 Gheppio Falco tinnunculus 0 4 + 4 Lodolaio Falco subbuteo 0 2 + 2 Quaglia** Coturnix coturnix 1 2 + 1 Porciglione Rallus aquaticus 2 2 0 Gallinella d’acqua Gallinula chloropus 6 6 0 Folaga Fulica atra 0 3 + 3 Corriere piccolo Charadrius dubius 3 1 - 2 Pavoncella Vanellus vanellus 1 0 - 1 Colombaccio Columba palumbus 1 5 + 4 Tortora del collare Streptopelia decaocto 3 6 + 3 Tortora Streptopelia turtur 3 6 + 3 Cuculo Cuculus canorus 5 4 - 1 Barbagianni** Tyto alba 5 1 - 4 Civetta Athene noctua 6 5 - 1 Allocco Strix aluco 3 3 0 Gufo comune Asio otus 0 3 + 3 Apus apus Rondone 5 6 + 1 Martin pescatore Alcedo atthis 4 6 + 2 Upupa Upupa epops 3 1 - 2 Torcicollo** Jynx torquilla 5 6 + 1 Picchio verde Picus viridis 2 4 + 2 Picchio rosso maggiore Picoides major 3 6 + 3 Cappellaccia Galerida cristata 3 0 - 3 Allodola** Alauda arvensis 3 1 - 2 Topino Riparia riparia 3 0 - 3 Rondine Hirundo rustica 6 6 0 Balestruccio Delichon urbica 6 6 0 Cutrettola Motacilla flava 3 2 - 1 Ballerina gialla Motacilla cinerea 3 4 1 Ballerina bianca Motacilla bianca 3 4 1 Usignolo Luscinia megarhynchos 6 5 - 1 Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros 0 3 + 3 Saltimpalo Saxicola torquata 6 5 - 1 Merlo Turdus merula 5 6 + 1 Usignolo di fiume** Cettia cetti 5 6 + 1 Beccamoschino Cisticola juncidis 2 0 - 2 Cannaiola verdognola** Acrocephalus palustris 2 2 0 Cannaiola Acrocephalus scirpaceus 3 5 + 2 Cannareccione* Acrocephalus arundinaceus 3 1 - 2 Canapino Hippolais polyglotta 0 1 + 1 Sterpazzola** Sylvia communis 3 1 - 2 Capinera Sylvia atricapilla 6 6 0 Pigliamosche Muscicapa striata 0 5 + 5 Codibugnolo Aegithalos caudatus 3 4 + 1 63 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Specie 1983-1988 2003-2006 TREND Nome comune Nome scientifico Cinciarella Parus caeruleus 1 2 + 1 Cinciallegra Parus major 3 6 + 3 Pendolino Remiz pendulinus 2 6 + 4 Rigogolo Oriolus oriolus 3 3 0 Averla piccola Lanius collurio 3 4 + 1 Ghiandaia Garrulus glandarius 0 4 + 4 Gazza Pica pica 3 6 + 3 Cornacchia grigia Corvus corone cornix 3 6 + 3 Storno Stornus vulgaris 3 6 + 3 Passera d’Italia Passer italiae 6 6 + 0 Passera mattugia** Paaser montanus 4 6 + 2 Fringuello Fringilla coelebs 5 4 - 1 Verzellino Serinus serinus 6 5 - 1 Verdone Carduelis chloris 5 4 - 1 Cardellino Carduelis carduelis 5 4 - 1 Migliarino di palude Emberiza schoeniclus 2 0 - 2

Anfibi e rettili Fra le specie di anfibi e rettili elencate nel formulario standard alla voce “altre specie di flora e fauna” si ritiene sia possibile la presenza del rospo comune, della raganella italica e della biscia dal collare. La recente pubblicazione della Associazione Faunisti Veneti- Atlante degli anfibi e dei rettili del Veneto, a cura di L. Bonato, G. Fracasso, R. Pollo, J. Richard, M. Semenzato (2007), ha permesso di formulare la seguente lista, con individuazione del grado di vulnerabilità. Le specie contrassegnate da due asterischi (**) sono anche inserite nella lista delle specie riportate nel formulario del SIC “ Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” (IT3260023).

64 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

Specie (nome scientifico) Specie (nome italiano) Categoria “LISTA ROSSA”

Triturus carnifex** Tritone crestato Vulnerabile

Lissotriton vulgaris Tritone punteggiato Vulnerabile

Bombina variegata Ululone dal ventre giallo In pericolo critico

Bufo bufo** Rospo comune Vulnerabile

Bufo viridis** Rospo smeraldino Non in pericolo

Hyla intermedia** Raganella italiana Non in pericolo

Rana esculenta Rana verde Non in pericolo

Rana dalmatina** Rana dalmatina Vulnerabile

Rana latastei Rana di Lataste Vulnerabile

Specie (nome scientifico) Specie (nome italiano) Categoria “LISTA ROSSA”

Emys orbicularis** Testuggine palustre europea Vulnerabile

Trachemys scripta Testuggine palustre dalle orecchie rosse Non in pericolo

Anguis fragilis** Orbettino Vulnerabile

Lacerta bilineata Ramarro occidentale Vulnerabile

Podarcis muralis** Lucertola muraiola Non in pericolo

Zootoca vivipara Lucertola vivipara In pericolo critico

Coronella austriaca Columbro liscio Non in pericolo

Hierophis viridiflavus Biacco Non in pericolo

Natrix natri** Natrice dal collare Non in pericolo

Natrix tessellata** Natrice tassellata Vulnerabile

Zamenis longissimus Saettone comune In pericolo critico

65 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Pesci Per quanto riguarda i pesci il cobite europeo e lo scazzone sono piuttosto comuni nelle acque del camposampierese, e si registrano segnalazioni anche per quanto riguarda la lampreda padana (uno degli endemismi più pregiati presenti nelle acque provinciali ed al tempo stesso è una delle specie più minacciate di scomparsa). In definitiva il territorio di Loreggia presenta ancora ambiti e microhabitat di pregio, che dovranno essere adeguatamente conservati e migliorati, soprattutto attraverso interventi di potenziamento della rete ecologica comunale.

3.3 Identificazione degli aspetti vulnerabili dei siti considerati

Considerando l’area di indagine definita al punto 3.1, le previsioni di piano indicate nel precedente paragrafo 2.2 che possono avere incidenze sul S.I.C. “ Muson Vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” sono:

• Art. 71 – Aree esondabili e/o a periodico • Art. 72 – Fascia delle risorgive • Art. 73 – Disposizioni valide per tutte le aree • Art. 77 – Edificazione diffusa • Art. 78 – Aree di urbanizzazione programmata dal PRG • Art. 79 – Linee preferenziali di sviluppo insediativo • Art. 83 – Opere incongrue • Art. 88 – Infrastrutture per la mobilità • Art. 92 – Mobilità lenta • Art. 98 – Ambiti dei parchi o per l’istituzione di Parchie e riserve naturali di interesse locale

• Art. 99 – Rete ecologica locale • Art. 100 – Aree nucleo (core areas) • Art. 102 – Isole ad elevata naturalità (Stepping stone) • Art. 103 – Corridoi ecologici principali • Art. 104 – Corridoi ecologici secondari • Art. 106 – Varchi e discontinuità 66 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Per quanto riguarda i percorsi ciclopedonali (art. 92), si rimanda la valutazione di incidenza in sede di progetto definitivo, in quanto allo stato attuale non è possibile effettuare alcuna valutazione. Sulla base della bibliografia esistente e riportata in allegato, le specie di interesse comunitario potenzialmente presenti in quella specifica area di indagine sono di seguito indicate.

PRESENZA SPECIE DI INTERESSE STATO DI NOME COMUNE NELL ’AREA DI STATO DI ISOLAMENTO COMUNITARIO CONSERVAZIONE INDAGINE Popolazione non isolata Alcedo atthis Martin pescatore SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Ardea purpurea Airone rosso SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Ciconia ciconia Cicogna bianca SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Egretta garzetta Garzetta SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Lanius collurio Averla piccola SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Ixobrychus Tarabusino SI Buono all’interno di una vasta fascia di minutus distribuzione Popolazione non isolata Luscinia Usignolo SI Buono all’interno di una vasta fascia di megarhyncos distribuzione Popolazione non isolata Motacilla alba Ballerina bianca SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Motacilla cinerea Ballerina gialla SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Acrocephalus Cannaiola SI Buono all’interno di una vasta fascia di palustris verdognola distribuzione Popolazione non isolata Anas Germano reale SI Buono all’interno di una vasta fascia di platyrhyncos distribuzione Popolazione non isolata Ardea cinerea Airone cinerino SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione

67 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia PRESENZA SPECIE DI INTERESSE STATO DI NOME COMUNE NELL ’AREA DI STATO DI ISOLAMENTO COMUNITARIO CONSERVAZIONE INDAGINE Popolazione non isolata Cuculus canorus Cuculo SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Gallinula Gallinella d’acqua SI Buono all’interno di una vasta fascia di chloropus distribuzione Lethenteron Popolazione non isolata Lampreda padana SI Buono all’interno di una vasta fascia di zanandreai distribuzione Popolazione non isolata Cobitis taenia Cobite comune SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Cottus gobio Scazzone SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione Popolazione non isolata Rana latatei Rana di lataste SI Buono all’interno di una vasta fascia di distribuzione

Nella stessa specifica area di indagine sono presenti i seguenti Habitat:

• 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion ; sono presenti lungo tutto il corso del Torrente Muson Vecchio e del rio Acqualonga.

• 3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition ; presente su una piccola porzione di S.I.C. nei pressi del confine comunale a sud ovest del centro abitato di Loreggia.

3.4 Identificazione degli effetti a carico di habitat, habitat di specie e specie

Nella seguente scheda si procede alla identificazione degli effetti potenzialmente generabili dalle previsioni del PAT identificate al punto precedente (art. 71, 72, 73, 77, 78, 79, 83, 88, 92, 98, 99, 100, 102, 103, 104, 106 delle N.T.A.) a carico di habitat, habitat di specie e specie. Per quanto riguarda l’articolo 92 – Mobilità lenta, la valutazione degli effetti a carico di habitat, habitat di specie e specie, viene rimandata in sede di progetto definitivo . Come già detto, non è possibile allo stato attuale identificarne gli effetti.

68 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Gli effetti sono solo indiretti (emissioni di rumori) in quanto non sono prevedibili incidenze dirette sul Sito Natura 2000.

69 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

SCREENING INCIDENZE

AREE ESONDABILI E/O A RISTAGNO IDRICO (art. 71 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. A, B, C, E, F. Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Distanza minima dal S.I.C./ All’ interno del S.I.C. Z.P.S.

Perdita di superficie di habitat e Non si esclude la possibilità di perdita di habitat e di di habitat di specie habitat di specie.

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si escludono il verificarsi di perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo.

70 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

FASCIA DELLE RISORGIVE (art. 72 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. A, B, C, E, F. Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Distanza minima dal S.I.C./ All’ interno del S.I.C. Z.P.S.

Perdita di superficie di habitat e Non si esclude la possibilità di perdita di habitat e di di habitat di specie habitat di specie.

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si escludono il verificarsi di perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo.

71 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

DISPOSIZIONI VALIDE PER TUTTE LE AREE (art. 73 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. A, B, C, E, F. Intero territorio comunale La norma in esame non ha propria autonomia esecutiva in quanto si tratta di direttive e prescrizioni Localizzazione che richiedono necessariamente l’attivazione di altre norme di zona. Pertanto le valutazioni di seguito riportate non danno alcune esito in ordine a possibili alterazioni. Distanza minima dal S.I.C./ All’ interno del S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Nessuna

72 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

EDIFICAZIONE DIFFUSA (art. 77 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. E; C1.1; C1.2 Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Distanza minima dal S.I.C./ Esterna al S.I.C. per gli ambiti identificati con il numero 2, 3, 5, 6, 7. Solo gli ambiti identificati con il numero 1 e Z.P.S. 4 sono interni al S.I.C. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza. Non si prevedono effetti significativi a carico della Alterazione qualità dell’aria qualità dell’aria, data la modesta entità degli interventi ammessi. Redazione della VIncA in sede di attuazione definitiva del Piano degli Interventi per gli interventi con area di influenza che ricade all’interno del SIC (identificati nella Prescrizioni tavola 1 allegata alla presente relazione con i numeri progressivi da 1 a 8). Si prescrive inoltre l’adeguamento dei limiti delle zone ad urbanizzazione diffusa n° 1 e 4, con esclusione dell’area fluviale coincidente con l’ambito Natura 2000

73 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

AREE DI URBANIZZAZIONE PROGRAMMATA DAL P.R.G. (art. 78 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. C Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Distanza minima dal S.I.C./ Esterna al S.I.C.. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza. Non si prevedono effetti significativi a carico della Alterazione qualità dell’aria qualità dell’aria, data la modesta entità degli interventi ammessi. Redazione della VIncA in sede di attuazione definitiva del Piano degli Interventi per gli interventi con area di Prescrizioni influenza che ricade all’interno del SIC ed identificati nella tavola 1 allegata alla presente relazione con il numero 1.

74 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO (art. 79 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. E e Ambito Naturalistico di Livello Regionale – area nucleo Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Esterne al S.I.C.. Le direttrici A e B sono prossime al Sito Distanza minima dal S.I.C./ Natura 2000; per la espansione indicata con la lettera A, Z.P.S. trattasi di conferma dal vigente PRG (vedasi allegato riportato nella figura sottostante). Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di Frammentazione di habitat o di specie all’interno delle aree SIC/ZPS. Le fasce a verde, habitat di specie con funzione buffer sono da considerare adeguate, rispetto all’entità dei nuovi possibili insediamenti. Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni permanenti. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza. Non si prevedono effetti significativi a carico della Alterazione qualità dell’aria qualità dell’aria, data la modesta entità degli interventi ammessi. Redazione della VIncA in sede di attuazione delle previsioni (PUA/Piano degli Interventi). Prescrizioni Si prescrive che la zona individuata dal PAT come area nucleo non sia interessata da edificazioni o trasformazioni che comportino sottrazione di suolo.

75 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Estratto del P.R.G.

N.T.A. del P.R.G.

ART. 11 - ZONA C2 RESIDENZIALE NON URBANIZZATA 11.1 Individuazione Zone con prevalente destinazione residenziale, non urbanizzate e/o parzialmente urbanizzate, nelle quali l'indice territoriale attuale non raggiunge gli 0.5 mc/mq. 11.2 Destinazioni d’uso • la residenza di qualsiasi tipo; • negozi, botteghe, mercati, chioschi, bancarelle, ecc.; • uffici pubblici e privati; • magazzini e depositi commerciali; • laboratori artigianali e di servizio limitatamente alle attività che non procurano rumori, fumi e odori molesti, contrari all'igiene e decoro di zona, con un massimo di 251 mq. di superficie utile e/o un volume massimo di 1.001 mc.; • attività direzionali; • attività ricettive (alberghi, ristoranti, bar, escluse sale da ballo); • autorimesse pubbliche e private; • tutte le attrezzature pubbliche compatibili; • sale da esposizione e convegni; • poliambulatori medici e laboratori di analisi; • palestrine ed altre attrezzature destinate ad attività sportiva, motoria, riabilitativa e simili private e/o pubbliche. 11.3 Modi di intervento 11.3.1 Tipo a) sono sempre ammessi per gli edifici esistenti le destinazioni compatibili con la zona e gli interventi di cui all'art. 31, lettere a, b, c, d, della Legge n° 457/78; per gli edifici con destinazioni non compatibili sono ammissibili esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria; 11.3.2 Tipo b) con strumento urbanistico attuativo con utilizzo minimo del 75% dell'edificabilità massima consentita che potrà prevedere, nel rispetto dell’art. 3 della L.R. 47/93, 76 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia limitate modificazioni del proprio perimetro, con il limite massimo del 10%, sia in conseguenza della definizione esecutiva delle infrastrutture ed attrezzature pubbliche previste in sede di strumento urbanistico generale, sia per evitare procedure espropriative ai sensi del penultimo comma dell’art. 60 della L.R. n° 61/85 nei confronti di eventuali proprietà marginali dissenzienti. Sono inoltre ammesse, sempre ai sensi dell’art. 3 della L.R. n° 47/93 e dell’art. 11 della L.R. n° 61/85 trasposizioni di zone per le motivazioni di cui al punto precedente, purché nel rispetto della capacità insediativa teorica dello strumento attuativo e senza riduzione della superfici per servizi. Non si applicano le disposizioni degli artt. 9 e 109 della L.R. n° 61/85 per l'esecuzione di interventi diretti di nuova edificazione. 11.4 Parametri edificatori 11.4.1 Indice di edificabilità • aree soggette a strumento urbanistico attuativo: secondo gli indici espressi nel repertorio normativo. 11.4.2 Distanza minima dai confini di proprietà • ml. 5.00 o minore nel caso di consenso dei terzi confinanti, previa costituzione di idoneo vincolo di inedificabilità fino alla distanza minima di ml. 10.00 tra fabbricati, registrato e trascritto. 11.4.3 Distanza minima dalle strade la distanza minima dalle strade destinate al traffico dei veicoli, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 27 della L.R 61/1985 e nuovo Codice della Strada, deve corrispondere a: • ml. 5.00 per strade di larghezza inferiore a ml. 7.00; • ml. 7.50 per strade di larghezza compresa tra ml. 7.00 e ml. 15.00; • ml. 10.00 per strade di larghezza superiore a ml. 15.00; salvo il caso di prevalente allineamento di fabbricazione precostituito a maggiore o minore distanza nel quale il Sindaco può imporre o autorizzare la costruzione secondo detto allineamento. 11.4.4 Distanza minima tra i fabbricati e corpi di fabbrica • tra pareti finestrate: la semisomma delle altezze degli edifici con un minino di ml. 10.00; • da edifici a confine: ml. 10.00 oppure in aderenza per almeno 1/3 della parete più lunga; • altre distanze: con strumento urbanistico attuativo (P.P., oppure P. di L. con previsioni planivolumetriche); • il distacco non viene computato nelle rientranze degli edifici qualora il rapporto tra profondità e larghezza delle rientranze sia inferiore a 1/3; • tra pareti cieche: ml. 5.00 oppure in aderenza. 11.4.5 Distanza minima dai limiti di zona 11.4.5a da zona a destinazione pubblica: ml. 5.00, fatte salve le sopraelevazioni per le quali sono ammesse distanze inferiori con il vincolo di non sopravanzare comunque il fronte verso gli spazi pubblici; 11.4.5b da zona a destinazione privata: ml. 5.00 nel caso in cui il limite di zona coincida con il limite di proprietà; nessuna limitazione nel caso di medesima proprietà. 11.4.6 Altezza Quella prevista nel repertorio normativo. 11.4.7 Superficie coperta Nessuna limitazione. 11.4.8 Caratteri degli interventi Secondo le prescrizioni del repertorio normativo.

ART. 20 - ZONE F DESTINATE AD USO PUBBLICO E DI INTERESSE GENERALE 20.1 Le zone F, così come indicate nelle planimetrie di P.R.G., sono destinate alle attrezzature e spazi pubblici o di uso pubblico di cui al D.M. 02.04.1968, n° 1444, ovvero:

77 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia FI aree per l’istruzione; FC aree per attrezzature di interesse comune civili; FR aree per attrezzature di interesse comune religiose; FS aree per spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e per lo sport; FP aree per parcheggi. 20.2 Per le attrezzature pubbliche o di uso pubblico esistenti sono consentiti i seguenti interventi: • manutenzione ordinaria e straordinaria; • restauro e risanamento conservativo; • ristrutturazione edilizia; • adeguamento alle disposizioni dei regolamenti commerciali in ordine all’altezza dei vani, nel rispetto dei distacchi tra edifici. 20.3 Le nuove costruzioni, ricostruzioni ed ampliamenti devono rispettare le seguenti norme: 20.3.1 FI aree per l’istruzione • destinazione d’uso: * asili nido; * scuole materne; * scuole elementari e medie dell’obbligo; • parametri edificatori: * quelli previsti dal repertorio normativo e dalla legislazione vigente in materia, in particolare a quelli fissati dal Ministero dei LL.PP. con D.M. 21.03.70 e successive modificazioni * distanza dai confini di proprietà m. 5,00; • prescrizioni e norme specifiche: le aree scoperte devono risultare possibilmente accorpate ed essere attrezzate in parte per il gioco e lo sport e per il resto a giardino. 20.3.2 FC – FR aree per attrezzature di interesse comune civili e religiose: • destinazione d’uso: − attrezzature religiose e di culto; − culturali; − sociali; − sanitarie; − amministrative; − servizi tecnologici; − attrezzature di interscambio; • parametri edificatori: − quelli previsti dal repertorio normativo, dalle norme specifiche e dalle leggi vigenti; − distanza dai confini di proprietà m. 5,00; • prescrizioni e norme specifiche: * nelle aree per servizi tecnologici (Enel, Acquedotto, Gas) sono ammesse le attrezzature e gli impianti a ciò destinati nel rispetto di specifiche normative Regionali e Statali; * nell’area per stazione di rifornimento e servizio è consentita, nel rispetto della legislazione vigente in materia, l’installazione di nuovi impianti commerciali per la distribuzione di carburanti al servizio della circolazione veicolare; gli impianti possono comprendere, oltre alle attrezzature necessarie per l’erogazione (pompe, pensiline, cisterne interrate, ecc.) anche le strutture per l’assistenza meccanica ed il lavaggio degli autoveicoli, le attività commerciali connesse con l’assistenza meccanica, i servizi di ristoro, i servizi igienici, ecc.; l’ubicazione, i collegamenti con le sedi stradali esistenti e le caratteristiche degli impianti vengono definiti dalla Giunta Municipale, su richiesta dell’interessato, prima della presentazione della domanda di concessione edilizia, avute presenti le esigenze del traffico, la sicurezza della circolazione, nonché la tutela dei valori storici, architettonici e ambientali; * le aree per impianti ferroviari (Stazione) sono destinate alle attrezzature attinenti

78 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia ai servizi ferroviari; sono ammessi gli interventi volti alla realizzazione di servizi sociali per il pubblico ed il personale dipendente delle Ferrovie dello Stato. 20.3.3 FS aree per spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport • destinazione d’uso: * verde pubblico: parchi ed aree attrezzate per il gioco e l’arredo urbano; * impianti sportivi: impianti, sia coperti che scoperti, destinati all’esercizio dell’attività fisica e sportiva in forma agonistica e non, compresi i servizi e le attrezzature di supporto agli impianti; • parametri edificatori: − quelli previsti dal repertorio normativo e dalle leggi vigenti; − distanza dai confini di proprietà m. 5,00; • prescrizioni e norme specifiche: può essere consentita la realizzazione e gestione di attrezzature sportive anche da parte di privati, a mezzo di apposita deliberazione di Consiglio Comunale. 20.3.4 FP aree per parcheggi • destinazione d’uso: parcheggi e spazi di sosta per i veicoli; • parametri edificatori: quelli previsti dal repertorio normativo; • prescrizioni e norme specifiche: le aree sono destinate a parcheggi pubblici o di uso pubblico, da realizzare anche su più piani sopra e sottosuolo; i parcheggi possono essere utilizzati anche per il mercato settimanale, fiere ed esposizione di pubblico interesse, ecc. e possono essere attrezzati con manufatti di arredo. 20.4 Modi di intervento 20.4.1 Nelle zone F si interviene, di norma, in forma diretta, previa predisposizione di adeguati progetti. 20.4.2 Le destinazioni d’uso specifiche indicate nei grafici di P.R.G. (simboli e grafie) relative alle diverse attrezzature hanno valore indicativo e possono essere variate in seguito ad approvazione, da parte del Consiglio Comunale, di progetto edilizio delle nuove costruzioni e delle opere, ferme restando le quantità minime di legge stabilite per ogni attrezzatura o servizio.

79 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

OPERE INCONGRUE E ELEMENTI DI DEGRADO (art. 83 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. E e C Localizzazione Vedi tavola 1 allegata. Distanza minima dal S.I.C./ Esterna al S.I.C., ad una distanza minima di 13 ml. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Redazione della VIncA in sede di attuazione definitiva del Piano degli Interventi per gli interventi con area di Prescrizioni influenza che ricade all’interno del SIC ed identificati nella tavola 1 allegata alla presente relazione con il numero 1.

80 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’ (art. 88 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. A, B, C, E, F. Localizzazione Intero territorio comunale Distanza minima dal S.I.C./ All’ interno del S.I.C. Z.P.S.

Perdita di superficie di habitat e Non si esclude la possibilità di perdita di habitat e di di habitat di specie habitat di specie.

Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si esclude il verificarsi di perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si escludono il verificarsi di effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di attuazione delle previsioni (Progetto definitivo/Piano degli Interventi).

81 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

MOBILITA’ LENTA (art. 92 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. E Lungo il torrente Musone. Il tracciato è indicativo, in Localizzazione quanto deriva da progetto preliminare. Il tracciato è stato individuato nell’ambito dell’accordo tra i Comuni del Camposampierese. Distanza minima dal S.I.C./ All’interno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Non valutabile in questa sede. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Non valutabile in questa sede. habitat di specie

Perturbazione habitat Non valutabile in questa sede.

Alterazione ciclo acqua Non valutabile in questa sede.

Alterazione qualità dell’aria Non valutabile in questa sede. Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo.

82 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

AMBITI DEI PARCHI O PER L’ISTITUZIONE DI PARCHI E RISERVE NATURALI DI INTERESSE LOCALE (art. 98 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. E Vedi tavola 1 allegata. La norma in esame non ha propria autonomia esecutiva in quanto si tratta di direttive e prescrizioni Localizzazione che richiedono necessariamente l’attivazione di altre norme di zona. Pertanto le valutazioni di seguito riportate non danno alcune esito in ordine a possibili alterazioni. Distanza minima dal S.I.C./ All’interno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Nessuna.

83 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

RETE ECOLOGICA LOCALE (art. 99 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. C ed E Vedi tavola 1 allegata. La norma in esame non ha propria autonomia esecutiva in quanto si tratta di direttive e prescrizioni Localizzazione che richiedono necessariamente l’attivazione di altre norme di zona. Pertanto le valutazioni di seguito riportate non danno alcune esito in ordine a possibili alterazioni. Distanza minima dal S.I.C./ All’interno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Nessuna.

84 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

AREE NUCLEO (art. 100 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. B, C ed E Localizzazione Si trovano all’interno del S.I.C. e nelle aree contermini Distanza minima dal S.I.C./ All’interno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Non valutabile in questa sede. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Non valutabile in questa sede. habitat di specie

Perturbazione habitat Non valutabile in questa sede.

Alterazione ciclo acqua Non valutabile in questa sede.

Alterazione qualità dell’aria Non valutabile in questa sede.

Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo o di Piano degli interventi.

85 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

ISOLE AD ELEVATA NATURALITA’ (STEPPING STONE) (art. 102 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. A ed F Aree di ridotte dimensioni (parchi urbani, giardini e Localizzazione parchi di ville storiche, formazioni naturaliformi in aree agricole) con funzione ecosistemica, presenti nell’intero territorio comunale (vedi tavola 1 allegata). Distanza minima dal S.I.C./ All’esterno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Redazione della VIncA in sede di attuazione definitiva del Piano degli Interventi per gli interventi con area di Prescrizioni influenza che ricade all’interno del SIC ed identificati nella tavola 1 allegata alla presente relazione con il numero 1.

86 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

CORRIDOI ECOLOGICI PRINCIPALI (art. 103 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. C ed E Localizzazione Intero territorio comunale. Distanza minima dal S.I.C./ All’esterno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Non valutabile in questa sede. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Non valutabile in questa sede. habitat di specie

Perturbazione habitat Non valutabile in questa sede.

Alterazione ciclo acqua Non valutabile in questa sede.

Alterazione qualità dell’aria Non valutabile in questa sede.

Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo o di Piano degli interveni.

87 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

CORRIDOI ECOLOGICI SECONDARI (art. 104 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. C ed E Localizzazione Intero territorio comunale. Distanza minima dal S.I.C./ All’esterno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Non valutabile in questa sede. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Non valutabile in questa sede. habitat di specie

Perturbazione habitat Non valutabile in questa sede.

Alterazione ciclo acqua Non valutabile in questa sede.

Alterazione qualità dell’aria Non valutabile in questa sede.

Prescrizioni Redazione della VIncA in sede di progetto definitivo o di Piano degli interveni.

88 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia

VARCHI E DISCONTINUITÀ (art. 106 N.T.A.) Indicatore Descrizione

Destinazione urbanistica P.R.G. Z.T.O. C ed E Vedi tavola 1 allegata La norma in esame non ha propria autonomia esecutiva in quanto si tratta di direttive e prescrizioni Localizzazione che richiedono necessariamente l’attivazione di altre norme di zona. Pertanto le valutazioni di seguito riportate non danno alcune esito in ordine a possibili alterazioni. Distanza minima dal S.I.C./ All’esterno dell’ambito S.I.C. Z.P.S. Perdita di superficie di habitat e Nessuna perdita di habitat e di habitat di specie. di habitat di specie Frammentazione di habitat o di Nessuna frammentazione di habitat o di habitat di habitat di specie specie all’interno delle aree SIC/ZPS.

Perturbazione habitat Non si prevedono perturbazioni. Alterazione ciclo acqua Nessuna interferenza.

Alterazione qualità dell’aria Non si prevedono effetti significativi a carico della qualità dell’aria. Prescrizioni Nessuna.

89 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia In definitiva la presente valutazione prevede incidenze indirette a carico delle specie indicate nel precedente paragrafo 3.3, generate dal possibile disturbo per l’emissione di rumori durante la fase di cantiere, limitatamente alle superfici ricadenti all’interno delle aree di possibile influenza del P.A.T..

3.5 Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi

Trattandosi di strumenti di pianificazione strutturale, si evidenziano effetti sinergici e cumulativi positivi con gli altri Piani sovraordinati (PTRC e PTCP) e con i PAT/PATI dei comuni contermini, in quanto i requisiti di legge e le limitazioni alla sottrazione di superfici agricole sono i medesimi.

3.6 Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali si producono

Il vettore che è stato considerato nel corso della presente valutazione è l’aria.

3.7 Valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie

La precedente fase di analisi ha permesso di individuare le possibili interferenze indotte dalle previsioni di trasformazione urbana (art. 73, 77, 78, 83, 98, 99, 102 e 106 delle N.T.A.) generate dal piano in esame sul sistema ambientale del SIC. Per quanto riguarda le norme di cui all’art. 71, 72, 79, 88, 92, 100, 103, 104 si rimanda la valutazione in sede di progetto definitivo, Piani Urbanistico Attuativo o Piano degli interventi, in quanto allo stato attuale di definizione, le norme non sono valutabili compiutamente sotto il profilo dell’incidenza ambientale.

Gli effetti generati dalle previsioni urbanistiche sugli habitat del sito Natura 2000 sono non significativi in quanto la tipologia di alterazione degli interventi previsti non è tale da determinare incidenze sugli habitat presenti, tipicamente d’acqua:

• 3260: “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Chenopodium rubr i p.p. e Bidention p.p..”.

90 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia • 3150: “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition ”.

Gli effetti generati dalle previsioni urbanistiche sulla fauna ittica indicata nel paragrafo

3.3 sono da considerarsi nulli in quanto le emissioni sonore e la loro entità non sono tali da determinare disturbo alla fauna ittica.

Gli effetti generati dalle previsioni urbanistiche sulle specie di uccelli indicate nel paragrafo 3.3 (possibile disturbo dell’avifauna a causa dei rumori) sono da considerarsi non significativi. La motivazione è legata ai seguenti fattori:

• elevato grado di adattabilità delle specie considerate; • durata limitata dei possibili interventi edilizi; • estensione limitata delle fasce interessate dalla possibile emissione di rumori, rispetto allo sviluppo dell’ambito Natura 2000. La presenza delle specie individuate come vulnerabili è legata a passaggi saltuari per la ricerca di siti di alimentazione. Pertanto l’emissione di rumori genera incidenze non significative sulle specie sopra indicate.

91 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia FASE 4 - CONCLUSIONI

Sulla base delle precedenti valutazioni, si sottoscrivono le seguenti dichiarazioni.

Dati identificativi del progetto Descrizione del progetto Piano di Assetto del Territorio del comune di Loreggia (TV) Codice e denominazione dei siti Natura S.I.C. “ Muson vecchio, sorgenti e roggia 2000 interessati Acqualonga ” (IT3260023) Indicazioni di altri piani, progetti o interventi che possono dare effetti PTCP della Provincia di Padova combinati Valutazione della significatività degli effetti Descrizione di come il piano, progetto o Le schede di impatto predisposte e le intervento (da solo o per azione valutazioni effettuate indicano effetti non combinata) incida o non incida rilevanti e non significativi, a carico delle negativamente sui siti della rete Natura componenti ambientali dell’ambito SIC, per 2000 cui il Piano non incide negativamente sui siti della rete Natura 2000. Consultazione con gli Organi e Enti Provincia di Padova componenti e risultati della consultazione Comune di Loreggia

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Dati raccolti per l’elaborazione dello screening

Livello di Luogo dove possono Responsabili completezza Fonte dei dati essere reperiti e visionati della verifica delle i dati utilizzati informazioni Regione Veneto – Tecnico Formulari Natura 2000 – Adeguato Direzione Urbanistica e incaricato Ministero per l’Ambiente Beni Ambientali Tecnico P.R.G. vigente del Comune di Adeguato Comune di Loreggia incaricato Loreggia F. Mezzavilla – Atlante degli Tecnico Associazione Faunisti uccelli nidificanti in provincia Adeguato incaricato Veneti di Treviso(2007) Tecnico P.T.C.P. della Provincia di Adeguato Provincia di Padova incaricato Padova

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Tabella di valutazione riassuntiva Habitat / Specie Presenza Significatività Significatività Presenza di nell’area negativa delle negativa delle effetti sinergici e Cod. Nome oggetto di incidenze incidenze dirette cumulativi valutazione indirette Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del 3260 Si Nulla Non significativa No Chenopodium rubr i p.p. e Bidention p.p.. Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior 91E0 No Nulla Nulla No (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae ) Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o 6410 No Nulla Nulla No argillosi-limosi ( Molinion caeruleae) Laghi eutrofici naturali con vegetazione del 3150 Si Nulla Non significativa No Magnopotamion o Hydrocharition Cod. Specie A229 Alcedo atthis Si Nulla Non significativa No A029 Ardea purpurea Si Nulla Non significativa No A031 Ciconia ciconia Si Nulla Non significativa No A026 Egretta garzetta Si Nulla Non significativa No A339 Lanius collurio Si Nulla Non significativa No A022 Ixobrychus minutus Si Nulla Non significativa No A166 Tringa glareola No Nulla Nulla No A271 Luscinia megarhyncos Si Nulla Non significativa No A262 Motacilla alba Si Nulla Non significativa No A260 Motacilla cinerea Si Nulla Non significativa No A296 Acrocephalus palustris Si Nulla Non significativa No A053 Anas platyrhyncos Si Nulla Non significativa No A055 Anas querquedula No Nulla Nulla No A052 Anas crecca No Nulla Nulla No A028 Ardea cinerea Si Nulla Non significativa No A212 Cuculus canorus Si Nulla Non significativa No A123 Gallinula chloropus Si Nulla Non significativa No A168 Actitis hypoleucos No Nulla Nulla No 1215 Rana latastei Si Nulla Nulla No 1167 Triturus carnifex No Nulla Nulla No 1220 Emys orbicularis No Nulla Nulla No 1097 Lethenteron zanandreai Si Nulla Nulla No 1163 Cottus gobio Si Nulla Nulla No 1120 Alburnus albidus No Nulla Nulla No 1149 Cobitis taenia Si Nulla Nulla No 1092 Austropotamobios pallipes No Nulla Nulla No Triturus No Nulla Nulla No Bufo bufo No Nulla Nulla No Bufo viridis No Nulla Nulla No Hyla intermedia No Nulla Nulla No Rana dalmatina No Nulla Nulla No Rana lessonae No Nulla Nulla No Natrix tassellata No Nulla Nulla No Natrix natrix No Nulla Nulla No Anguis fragilis No Nulla Nulla No Podarcis muralis No Nulla Nulla No 94 V.Inc.A. P.A.T. Loreggia Neomys anomalus No Nulla Nulla No Muscardinus avellanarius No Nulla Nulla No Crocidura suaveolens No Nulla Nulla No Mustela nivalis No Nulla Nulla No

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Esito della procedura di screening

Le indagini e i rilievi effettuati e le valutazioni espresse sulla base della documentazione disponibile hanno permesso di verificare che non risulta probabile il verificarsi di effetti significativi sul sistema ambientale del SIC “Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga ” IT3260023.

Si prescrive la redazione della VIncA in fase di Piano degli Interventi per quanto previsto dagli articoli 77 (limitatamente agli ambiti numerati da 1 a 8), 78

(limitatamente all’ambito individuato con il n° 1), 79, 83 (limitatamente all’ambito individuato con il n° 1), 88, 100, 102(limitatamente all’ambito individuato con il n° 1),

103, 104 delle N.T.A.

Si prescrive, altresì, la redazione della VIncA in fase di progetto definitivo per gli articoli 71, 72, 92.

Dichiarazione firmata del professionista

Il sottoscritto dr. agr. Maurizio Leoni DICHIARA che con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sulla Rete Natura 2000.

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Dichiarazione firmata del professionista

Il sottoscritto dr. agr. Maurizio Leoni, iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi della Provincia di Treviso al n. 83,

DICHIARA in conformità alla DGR 3173/2006, ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n.445/2000, di essere in possesso delle competenze e di avere acquisito una adeguata esperienza professionale per la corretta ed esaustiva redazione della valutazione di incidenza ambientale, di cui all’oggetto.

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