BIBLIOTECA STATALE DI LUCCA

Mostra bibliografica - 27 maggio - 25 giugno 2016

La presenza dei gesuiti nelle collezioni conventuali e private della Biblioteca Statale di Lucca - secc. XVI-XVIII

ELENCO DELLE OPERE ESPOSTE

SEZIONE 1: I TRATTATI Salmerón, Alfonso Alfonsi Salmeronis Toletani, e Societate Iesu ... Commentarij in euangelicam historiam, et in acta apostolorum: nunc primum in lucem editi. Addita est auctoris vita, per r. p. p. Petrum Ribadeneiram conscripta. Cum duplici indice locupletissimo. ... Coloniæ Aggrippinæ, apud Antonium Hierat, et Ioan. Gymni, 1612-1615 v. 1. Q.LIII.i.3

Alfonso Salmerón (Toledo, 1515 – Napoli, 1585) Studiò prima ad Alcalá, poi dal 1533 a Parigi. Fu presentato a Ignazio di Loyola, ne divenne discepolo e il 22 aprile 1541, in San Paolo fuori le Mura, pronunziò i voti solenni di religione. Fu in Irlanda in qualità di nunzio della Santa Sede; poi a Modena (1543), dove celebri rimasero le sue prediche per i violenti contrasti con gli Accademici del Castelvetro e gli strascichi che ebbero tre lustri dipoi, ai tempi del processo di eresia contro il cardinale Giovanni Morone sotto Paolo IV. Nel 1546 venne in alta reputazione nel concilio di Trento, al quale sempre prese parte come teologo pontificio sia nella traslazione a Bologna, sia dopo Paolo III nelle seguenti sessioni tridentine, durante i pontificati di Giulio III e di Pio IV. Paolo IV nel 1555 lo diede teologo al nunzio apostolico, Luigi Lippomani, nella dieta di Augusta, e l’anno seguente al cardinale Scipione Rebiba legato nelle Fiandre; Pio V, infine, nel 1569 lo designò a predicare la quaresima alla sua corte. Conchiuso il concilio di Trento, si trasferì a Napoli, ove già era stato nel 1552, e divenutovi popolare e accetto ai viceré spagnoli e alla nobiltà, si applicò a disperdere i semi di eresia sparsi nelle classi più colte da Giovanni Valdés; negli anni più maturi, libero dalle fatiche del pergamo, pose mano a riordinare i suoi commentarî sulla Sacra Scrittura. Del S., mentre visse, non vide la luce altro che l’Oratio in concilio Tridentino habita il 27 dicembre 1546. Postumi vennero pubblicati in Madrid, dal 1597 al 1602, sedici tomi, dei quali i primi dodici contengono i Commentarii in Evangelicam Historiam et in Acta Apostolorum, e i quattro rimanenti il commento alle lettere paoline e alle canoniche. Revisore e correttore dei primi quattro tomi fu il Bellarmino, vivente ancora il Salmerón.

Cacciaguerra, Bonsignore Trattato della communione del r. mons. Cacciaguerra: di nuouo con belle figure ornato, & con diligenza anco ricorretto. In Vinegia, appresso Enea de Alaris, 1575 Q.XXI.a.17/1

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Bonsignore Cacciaguerra. - Nacque a Siena nel giugno 1495 da Pietro Antonio e da una Bulgarini, figlia del noto giurista Bulgarino. La sua vita viziosa e fastosa fu mutata da una crisi spirituale, e a trentacinque anni un pellegrinaggio a Santiago de Compostela intessuto di crudeli mortificazioni corporali ne consacrò il definitivo approdo mistico. Tormentato dalla coscienza dei suoi antichi peccati, cominciò a comunicarsi con una frequenza sempre maggiore e della pratica della frequente comunione fece presto il caposaldo del suo apostolato. A Napoli dal 1541 al ‘46, conquistò assai presto un grande prestigio spirituale che gli permise di esercitare una forte influenza sulla nobiltà e sul clero napoletano della Controriforma. Nel 1547 si fece ordinare prete a Roma, ma la sua pratica eucaristica (la comunione da frequente diventò quotidiana) e la celebrazione quotidiana della messa gli provocarono non poche difficoltà, che infine superò.

Gli ultimi anni della sua vecchiaia il C. li dedicò alla pubblicazione di alcune opere ascetiche che egli aveva scritto in precedenza, per comunicare i risultati della sua esperienza mistica. Furono date così alle stampe il Trattato della comunione (Roma 1557), che ebbe decine di edizioni fino a quella veneziana del 1843, il Trattato della tribolazione (Roma 1559), ristampato anch’esso molte volte. Seguirono, ma senza raggiungere lo stesso successo editoriale, le Lettere spirituali (Venezia 1563), il Dialogo spirituale (Venezia 1563), e le Pie et divote meditazioni (Roma 1583), che furono pubblicate postume, come una seconda raccolta di Lettere spirituali (Roma 1575), a cura di un gruppo di amici suoi devoti. Le sue opere ebbero ben presto traduzioni nelle principali lingue europee. Il C. morì a Roma nel 1566 contornato dalla sua solita coorte di devote.

L’enorme fortuna a livello popolare, tutt’altro che inconsueta per opere del genere, è tuttavia il segno più evidente della loro scarsa originalità e inconsistenza dottrinale. E fu quindi, come doveva essere, un labile successo che si eclissò con il volger del secolo e non lasciò alcuna traccia in quello stesso ambiente napoletano dove pure aveva attecchito con maggior forza.

Benci, Francesco Francisci Bencij e Societate Iesu Oratio de discrimine. inter virum sapientem & indoctum. Habita Romæ. in. aula gymnasij eiusdem Societatis. Cum renouarentur. studia postridie Kalendas Nouembris 1589. Romae, apud Franciscum Zanettum, 1589 Bta.731/8

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Francesco Benci (Bencio, Benzi, Bencius). - Nacque ad Acquapendente nel 1542. Il 18 maggio 1570, al termine di una lunga crisi religiosa acuitasi con la morte della madre, entrò nella Compagnia di Gesù e cambiò nell’occasione il nome di Plauto in quello di Francesco, come si chiamava il padre, vivo ancora nel 1590. Trascorso il normale periodo di noviziato, il B. abbracciò la carriera dell’insegnamento. Fu ammirato professore di retorica a Siena, a Perugia e specialmente a Roma, dove negli anni 1583-84 appare come docente negli elenchi ufficiali di quel Collegio - voluto da Ignazio di Loyola - che costituiva allora il centro più prestigioso della cultura gesuitica. Per i suoi scolari, e talvolta con essi, compose numerose orazioni, opere poetiche e drammi recitati nelle accademie annuali. A Roma visse in continuità negli ultimi due decenni della sua esistenza ed ebbe modo di farsi conoscere e stimare dai maggiori dotti e umanisti del tempo. Morì il 6 maggio del 1594 e venne sepolto nella chiesa dell’Ordine.

La sua opera, interamente in latino, pur variata nei contenuti e nei generi, è costantemente fedele ai contegni severi e monotoni della produzione di stretta osservanza controriform istica e non richiama su di sé una particolare attenzione critica. Le Orationes (Romae 1590, ma alcune già a stampa prima) ebbero più edizioni, unite al De stylo e ai Carmina, e talora anche ai drammi; le più curate sono: Ingolstadii 1592, 1599 e 1602, Coloniae Agr. 1617.

Cacciaguerra, Bonsignore Delle lettere spirituali del reuer. monsig. Cacciaguerra, libro primo -2!. ... Con un dialogo dell’istesso auttore, & la vita di vna diuota vergine sua figliuola spirituale, con vna lettera sopra la frequentia della santissima communione Nuouamente ristampate. In Venetia, appresso Valerio Bonelli, 1584. Titolo della parte. 2.: Dialogo spirituale, del reuer. monsig. Cacciaguerra. Segue con proprio front. a c. k1: Lettera alla reuerenda suor Isabella di Capua. Sopra la vita & transito di Felice vergine da Barbarano. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio B.VI.a 30

Possevino, Antonio Antonii Posseuini ... Aduersus Dauidis Chytraei haeretici imposturas, quas in oratione quadam inseruit, quam de statu ecclesiarum, hoc tempore in Graecia, Asia ... inscriptam edidit, & per Sueciam, ac Daniam disseminari curauit. Opera Nicolai Mylonii ... in lucem edita. Ingolstadii, ex officina typographica Vvolfgangi Ederi, 1583 Provenienza: Francescani poi Chierici Regolari della Madre di Dio BB.XII.a.8

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Antonio Possevino. - (Mantova 1533 o 1534 - 1611). P. fu una importante personalità della Controriforma, di cui fu ardente campione in anni di dure lotte. Anche se i suoi grandi progetti fallirono, la sua azione non and ò perduta: diede un forte contributo all’azione antiprotestante in Polonia e in Transilvania e contribuì non poco alla riunione dei Ruteni alla Chiesa cattolica.

Dopo essere stato precettore presso i Gonzaga, entrò nella Compagnia di Gesù (1559) e fu ordinato prete (1561); svolse importanti missioni, in Piemonte (1560) contro valdesi e calvinisti, poi (1563-72) in Francia contro gli ugonotti. Segretario della Compagnia, fu inviato da Gregorio XIII in Svezia (1577-80) e ottenne la conversione segreta al cattolicesimo di re Giovanni III. Passò quindi (1580) in Polonia e in Russia, presso Stefano Báthory e Ivan il Terribile: egli sperava di ottenere la pace tra i due sovrani, per iniziare un’offensiva contro i Turchi, e di stringere relazioni tra Russia e Venezia, ma riuscì solo nel primo intento (1582). Morto Ivan, appoggiò la politica di Báthory che voleva unire Russia e Polonia, e riuscì a ottenere l’approvazione papale a tali progetti. Ma la morte del re di Polonia lo indusse a tornare in Italia, interrompendo la sua attività diplomatica. Visse a Padova insegnando nel collegio gesuitico (1587-91), dove ebbe tra gli allievi Francesco di Sales, e riprese la sua attività diplomatica in due occasioni: nel 1593, presso il duca di Nevers, inviato da Enrico IV per la questione dell’assoluzione papale, e nel 1595 per difendere l’ordine espulso dalla Francia.

Missionario abile e appassionato, tipico esponente della Controriforma cattolica, P. diede forte impulso alla lotta contro i protestanti e alla politica della Chiesa di Roma. Tra i suoi scritti vanno ricordati: l’interessante diario della sua missione in Russia (Moscovia, 1586), la forte polemica contro il protestantesimo (Atheismi Lutheri, Melanchtonis, Calvini, Bezae, ecc., 1586) e contro Machiavelli, Bodin, de La Noue e Duplessis-Mornay (Iudicium, 1592); di vasta erudizione la sua Bibliotheca selecta qua agitur de ratione studiorum (1593), l’Apparatus ad omnium gentium historiam (2 voll., 1597 e 1602) e l’Apparatus sacer ad scriptores Veteris et Novi Testamenti (3 voll., 1603-06).

Bartoli, Daniello Il Giappone seconda parte dell’Asia descritta dal P. Daniello Bartoli ... In Roma, nella stamperia d’Ignatio de’ Lazzeri, 1660 Fa parte di Dell’Historia della Compagnia di Giesu L’Asia descritta dal P. Daniello Bartoli della medesima Compagnia. Provenienza: Dono Sardini già di Francesco Maria Fiorentini V.V.h.3

Daniello Bàrtoli. - (Ferrara 1608 - Roma 1685). A 15 anni entrò nella Compagnia di Gesù, di cui nel 1650 fu nominato storiografo, e da tale anno dimorò stabilmente a Roma. Le sue opere sono numerosissime: storiche, morali, scientifiche, retoriche, grammaticali. La più importante è la Istoria della Compagnia di Gesù (1653-73), divisa in sezioni (Asia, Giappone, Cina, Inghilterra, Italia), per la quale si servì di documenti autentici e d’informazioni precise. Ammirato per lo stile da Giordani, Leopardi, Tommaseo, Carducci, sottovalutato, come tutti i secentisti, dalla critica romantica, oggi si riconoscono alla sua prosa pregevoli qualità pittoriche e architettoniche. Delle opere morali si ricorda La ricreazione del savio (1659). Negli scritti Il torto e il diritto del non si può (pubblicato sotto il nome di Ferrante Longobardi, 1655) e Trattato dell’ortografia italiana (1670) combatté argutamente l’intransigenza della Crusca. In campo scientifico lasciò studî di meccanica e di acustica e intorno ai fenomeni della coagulazione. Non temé di lodare Galileo dopo la condanna.

Bartoli, Daniello Dell’historia della Compagnia di Giesu L’Asia descritta dal P. Daniello Bartoli della medesima Compagnia. Parte prima. In Roma, nella stamperia d’Ignatio de’ Lazzeri, 1653 L.III.i.20

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SEZIONE 2: LA CRONACHISTICA, L’ERUDIZIONE, LA STORIA

Trigault, Nicolas Entrata nella China de’ Padri della Compagnia del Gesu. Tolta dai Commentarij del P. Matteo Ricci di detta Compagnia. Doue si contengono i costumi, le leggi, & ordini di quel Regno, e i principij difficilissimi della nascente Chiesa ... Opera del P. Nicolao Trigauci padre di detta Compagnia, & in molti luoghi da lui accresciuta, e reuista. Volgarizzata dal signor Antonio Sozzini da Sarzana. In Napoli, per Lazzaro Scoriggio, [1622?] G.XXX.d.18

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Nicolas Trigault. - (Douai 1577 - Nanchino 1628), gesuita (1594). Inviato in Cina (1606), nel 1612 dovette tornare in Europa per raccogliere sussidî per le missioni e soprattutto per risolvere a Roma i problemi concernenti l’evangelizzazione di quel paese, ottenendo da Paolo V (1615) privilegi e autonomie per la cristianità cinese (tra cui la possibilità di celebrare la liturgia in cinese, che però non fu utilizzata). Tornò poi in Cina, dove morì. La sua opera principale è De christiana expeditione apud Sinas, suscepta a Societate Iesu, ex P. Ricci commentariis (1615).

Gasser, Achilles Pirmin Historiarum et chronicorum mundi epitomes libellus [Achilles P. Gassarus], velut Index accuratius recens recognitus, emaculatus, auctus & locupletatus. Ad maiorem insuper commoditatem accessit & alphabeticus index. [Venezia, Melchiorre Sessa], 1533 (Venetijs, per Io. Antonium & fratres de Sabio Sumptu et requisitione D. Melchioris Sessae, 1533) Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio BB.XII.e.27/1

Achilles Pirmin Gasser (Lindau, 1505 – 1577) fu medico a Feldkirch (Voralberg) e sostenne il giovane Retico, di cui divenne amico. Fu tra i primi a leggere la Narratio Prima, il primo rapporto sulle teorie di Copernico, che aveva scritto e fatto stampare anonimamente il Retico a Danzica nel 1540. Fu uno dei rari contemporanei del Polacco a sostenerne pienamente il sistema eliocentrico come una realtà fisica, e non solo come un modello matematico.

Kircher, Athanasius Athanasii Kircheri e Soc. Iesu, Oedipus Aegyptiacus. Hoc est Vniuersalis Hieroglyphicae Veterum doctrinae temporum iniuria abolitae instauratio. Opus ex omni orientalium doctrina & sapientia conditum, nec non viginti diuersarum linguarum authoritate stabilitum. Romae, ex typographia Vitalis Mascardi, 1652-1654. Provenienza: Cesare Lucchesini G.XXIII.i.3

Athanasius Kircher (Geisa, 1602 – Roma, 1680) è stato un gesuita, filosofo, storico e museologo tedesco.

Pubblicò una quarantina di opere, anzitutto nei campi degli studi orientali, della geologia e della medicina. Kircher è stato paragonato al suo confratello gesuita Ruggero Giuseppe Boscovich e a Leonardo da Vinci per la sua enorme varietà di interessi, ed è stato onorato con il titolo di “maestro in un centinaio d’arti”. Insegnò per più di quarant’anni nel Collegio Romano, dove allestì una Wunderkammer.

Kircher fu il più celebre “decifratore” di geroglifici del suo tempo, malgrado buona parte dei suoi presupposti e “traduzioni” in questo campo da allora siano stati smentiti. Egli tuttavia condusse uno dei primissimi studi sui geroglifici egiziani, stabilendo il legame corretto tra la lingua egizia antica e il copto, per il quale è stato considerato il fondatore dell’Egittologia. Era inoltre affascinato dalla sinologia e scrisse un’enciclopedia della Cina, nella quale notava per la prima volta la presenza dei cristiani nestoriani, ma tentò anche di stabilire collegamenti più tenui con l’Egitto e il cristianesimo.

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Kircher, Athanasius Athanasii Kircheri Soc. Iesu Oedipi Aegyptiaci tomus 3. Theatrum hieroglyphicum, hoc est, Noua & hucusque intentata obeliscorum coeterorumque hieroglyphicorum monumentorum, quae tum Romae, tum in Aegypto, ac celebrioribus Europae musaeis adhuc supersunt Romae, ex typographia Vitalis Mascardi, 1654 Provenienza: Cesare Lucchesini G.XXIII.i.6

Almanoiza, Pedro Relazione della battaglia del di’ 1. di ottobre 1759. Seguita nel Paraguai fra i Gesuiti, e gli Spagnuoli, e Portughesi si aggiunge una lettera di un ministro di Spagna con la traduzione dallo spagnolo nell’italiano del signor Bernardo ... Napoli, presso Giustino Ferri, 1760 Bta.1136/17 Posseduta solo la dedicatoria al P. Ricci

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Ms.3383 Possevino, Antonio Ragionamento fatto nel Palagio di Lucca alla Illustrissima Repubblica a 3 di marzo 1589 del modo di conservare lo Stato e la libbertà dal padre Antonio Possevino giesuita. Ms., cart., sec. XVI (?), mm.204x150, cc.I,24, I numerate modernamente in basso a sinistra; già numerate anticamente 46-69 a inchiostro in alto a destra. Legatura non originale floscia in pergamena. Il manoscritto è pervenuto alla Biblioteca per acquisto da Renato Piattoli il 15 giugno 1948 (nr. Ingresso 81257)

Possevino, Antonio Ragionamento del padre Antonio Possevino della Compagnia di Gesù tenuto alla Signoria della Repubblica d i Lucca ai 4 di Marzo 1589 Modena, per gli eredi Soliani tipografi reali, 1829 Bta. 802/32

SEZIONE 3: LA MANUALISTICA

Bellarmino, Roberto Compendio della dottrina cristiana dell’eminentiss. sig. cardinale Bellarmino coll’aggiunta di una istruzione pratica sopra la Confessione e Comunione già pubblicata nell’Appendice del Concilio Romano per rendere nelle Scuole uniforme il metodo d’insegnarla. Dato nuovamente in luce ad istanza dei signori parrochi della città e di cui monsignore ... arcivescovo Martino Bianchi desidera che se ne faccia universalmente uso. In Lucca, presso Francesco Bonsignori, 1788 Bta 987/5

Roberto Bellarmino, santo. - Teologo (Montepulciano 1542 - Roma 1621). Gesuita, si distinse combattendo, nelle sue opere, le dottrine protestanti. Divenuto cardinale, intervenne come consigliere di papa Paolo V nelle principali questioni del tempo, come i processi a Galileo, T. Campanella e G. Bruno. Fu autore di scritti polemici, esegetici, ascetici e storici.

Entrato nella Compagnia di Gesù (1560), compì gli studi al Collegio Romano, poi a Padova e Lovanio. Ordinato sacerdote nel 1570, iniziò a insegnare teologia a Lovanio, dove si impegnò nella predicazione contro Michele Baio. Richiamato in patria (1576), ebbe nel Collegio Romano la nuova cattedra di controversie, e dall’insegnamento (1576- 88) nacquero le celebri Disputationes de controversiis christianae fidei adversus huius temporis haereticos, contro le dottrine protestanti. Nel 1589 Sisto V lo inviò come teologo al seguito del cardinale Caetani, legato in Francia a sostegno dei cattolici contro gli ugonotti. Al ritorno a Roma (1590), fu nella commissione per la revisione della Vulgata, poi rettore del Collegio Romano, quindi a Napoli preposito in quella provincia del suo ordine (1595). Ma alla morte del cardinale Toledo, teologo del papa, Clemente VIII lo richiamò a Roma nominandolo (1597) teologo della Penitenzieria, consultore del Sant’Uffizio, esaminatore per la nomina dei vescovi; due anni dopo (1599) lo creò cardinale. In questa veste R. fece parte di quasi tutte le congregazioni romane, e anche di quella de auxiliis (1600-05) nella quale si schierò per , perdendo per questo il favore del papa che, nominatolo arcivescovo di Capua (1602), lo allontanò da Roma. Morto Clemente VIII (1605), intervenne ai conclavi che elessero Leone XI e Paolo V. Trattenuto a Roma da quest’ultimo, che lo volle suo consigliere e aiuto, intervenne attivamente nelle principali questioni del tempo, come l’interdetto di Venezia (1606), la controversia anglicana (1607-09), i processi di Galileo, G. Bruno e T. Campanella. La sua produzione fu vastissima: oltre alle importantissime Disputationes già ricordate (3 voll., 1586-93), è autore di scritti polemici, esegetici (In omnes Psalmos dilucida expositio), ascetici, storici; importanti le sue prediche.

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Bellarmino, Roberto De arte bene moriendi libri duo. Auctore Roberto S.R.E. Card. Bellarmino e’ Societate Iesu. Adiecto in hac impressione indice rerum notabilium. Viterbij, typis Discipulorum, 1620 Q.XX.d.28

Polanco, Juan Alphonso Breue directorium ad confessarii, confitentis munus recte obeundum. M. Ioanne Polanco theologo Societatis Iesu authore. Item De frequenti vsu sanctissimi Eucharistiae Sacramenti libellus, per d. Chritophorum Madridium doctorem theologum Societatis Iesu. Venetiis, apud Ioann. Baptistam Bonfadium,1586 Q.XLIII.a.34

Juan Alonso de Polanco (Burgos, 1517 – Roma, 21 dicembre 1576) è stato un gesuita spagnolo. Polanco nacque da un’importante famiglia di Burgos e, probabilmente, tra i suoi antenati c’erano anche ebrei convertitisi al cattolicesimo: studiò filosofia a Parigi e si stabilì poi a Roma dove svolse l’incarico di scrittore apostolico. Entrò tra i gesuiti nel 1541 e riprese gli studi a Padova. Nel 1547 venne eletto segretario della Compagnia di Gesù, incarico che mantenne anche sotto i suoi successori Diego Laínez e, almeno per un certo periodo, Francesco Borgia. Ebbe un ruolo importante nella stesura delle costituzioni della Compagnia e ne curò la versione in latino da sottoporre all’esame della Santa Sede. È autore di una monumentale Vita Ignatii Loiolae et rerum Societatis Jesu historia.

Polanco, Juan Alphonso Breue directorium ad confessarij, confitentis munus recte obeundum, M. Ioanne Polanco theologo Societatis Iesu authore. Item De frequenti vsu sanctissimi Eucharistiae sacramenti libellus, per D. Christophorum Madridium doctorem theologum Societatis Iesu. Venetiis, apud Ioann. Baptistam Bonfadium, 1605. Q.LXXV.b.7

Soto, Pedro de Polanco, Juan Methodus confessionis, hoc est, Ars, sive ratio, & brevis quaedam via confitendi, in qua peccata, & eorum remedia plenissime continentur. Ad haec Duodecim Articulorum fidei cum pia, tum erudita explanatio. Haec omnia recens nunc recognita, in quibusdam locis nonnullis mutatis, in alijs, nonnullis additis. Istis in hac ultima editione acceßit breue Directorium confeßionis D. Ioannis Polanci theologi societatis Iesu. 1564 (Dilingae, excudebat Sebaldus Mayer). Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Cinq.a.468

Bellarmino, Roberto De officio principis christiani libri tres. Auctore Roberto S.R.E. card. Bellarmino e societate Iesu. Ad sereniss. principem Wladislaum Sigismundi 3 ... Romae, ex typographia Bartholomæi Zannetti, 1619. Provenienza: Cappuccini Q.XLVIII.c.4

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SEZIONE 4: LE CONTROVERSIE

Possevino, Antonio Antonij Posseuini ... Iudicium de confessione, (vt vocant) Augustana: acnum admittendi sint haeretici ad publicum de fide colloquium. De Desiderio Erasmo, ad quem noui Ariani prouocant. De Picardica Secta, mixta Caluinismo, & Anabaptismo. Posnaniae, in officina Ioannis Wolrhabi, 1586 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Bta.286/10

Possevino, Antonio Risposta a Pietro Vireto, à Nicolo Balbani, & à due altri heretici, i quali hanno scritto contra il Trattato della messa di m. Ant. Posseuino In Auignone, per Pietro Rosso, 1566 Q.LXV.h.24

Ribadeneira, Pedro Trattato della religione, e virtuti, che deue hauer il principe Christiano, per gouernare, e conseruare i suoi stati; contra quello, che Nicolò Macchiauelli, dannato auttore, & i politici (cosi indegnamente chiamati) di questo tempo insegnano. Composto per il r.p. Pietro Ribadeneyra della Compagnia di Giesu. E dalla lingua spagnuola nella italiana tradotto per Scipione Metelli da Castelnuouo di Lunigiana. In Brescia, appresso la Compagnia bresciana, 1599. Provenienza: Cappuccini di Lucca BB.V.b.23

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Pedro de Ribadeneira (o Ribadeneyra) - Gesuita (Toledo 1526 - Madrid 1611). Paggio del card. Alessandro Farnese a Roma (1539), fuggì dalla sua corte, riparando presso s. Ignazio di Loyola, che lo fece studiare a Parigi, Lovanio e Padova. Ordinato prete (1553), fu mandato nelle Fiandre a propagare la Compagnia di Gesù, poi in Spagna. Scrisse contro Machiavelli nel Tratado de la religión y virtudes que debe tener el príncipe christiano (1595); autore della prima vita di s. Ignazio (1572), di una vita di s. Francesco Borgia (1592) e del Flos sanctorum o libro de las vidas de los santos (1599), fu anche storico (Historia ecclesiástica del scisma del reyno de Inglaterra, 1588) e scrittore ascetico (Tratado de la tribulación, 1589), e fondò la Bibliotheca scriptorum Soc. Iesu. Possevino, Antonio Trattato del santiss. sacrificio dell’altare detto messa. Nel quale per la santa parola di Dio, & per i testimonij de gli Apostoli, & della chiesa primitiua si mostra che il Signor Giesu Christo institui la Messa, & gli Apostoli la celebrarono . In Lione, appresso Michele Gioue, all’insegna del Giesu, 1563 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Bta 191/12

Michelet, Jules Consigli di Satan ai Gesuiti : opera corredata di note storiche e di un preludio per cura del sig. de Beelzebuth membro attivo di tutte le società scientifiche, letterarie e filantropiche. Parigi, [s. n.], 1846 G.VIII.d.44/1

Jules Michelet - Storico (Parigi 1798 - Hyères 1874). Studiò al collegio di Santa Barbara, nel quale in seguito iniziò la sua carriera di insegnante nel 1821. La traduzione da Vico dei Principes de philosophie de l’histoire (1827) gli procurò la cattedra di storia all’École Normale, dove restò fino al 1847. Influenzato dalle tesi del Thierry, si dedicò alla storia del Medioevo, pubblicando un’importante raccolta di materiale archivistico (Procès des Templiers, 1841-51) e dando inizio alla stesura della monumentale Histoire de France (1833). Nel 1838 fu nominato professore al Collège de France: con M. la cattedra divenne luogo privilegiato di un dibattito culturale in cui egli mostrò le sue capacità di polemista, appassionato studioso di riforme religiose e sociali. A questo indirizzo polemico, oltre i corsi su Les jésuites (1843), Le prêtre, la femme et la famille (1845), Le peuple (1846), appartiene la grande epopea della Histoire de la révolution française (1847-53). Privato dell’insegnamento dal colpo di stato del 1851, nel suo ritiro bretone delineò in varî saggi (La Pologne; La Russie, 1851; Les Principautés danubiennes, 1853; ecc.), scarsamente documentati, la storia del movimento democratico europeo. In altre opere, L’amour (1858), La femme (1859), La sorcière (1862), La bible de l’humanité (1864) esemplificò il suo impegno morale in difesa delle libertà dell’intellettuale contro qualunque forma di autoritarismo. Intanto terminava l’Histoire de France (19º vol. 1867) e iniziava una Histoire du XIXe siècle, rimasta incompiuta. Ribadeneira, Pedro Historia ecclesiastica del scisma del reyno de Inglaterra, en la qual se tratan las cosas mas notables que han sucedido en a quel reyno, tocantes a nuestra santa religion, desde que començo hasta la muerte de la Reyna de Escocia. Recogida de diuersos y graues autores por el padre Pedro de Ribadeneyra, de la compañia de Iesus. ... En Valencia : en casa de Pedro Patricio Mey, a la plaça de la Yerua : vendense en casa de Gabriel Ribas, y Martin de Esparça, 1588. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio G.XVIII.a.41

Possevino, Antonio Antonii Posseuini Societatis Iesu, Moscouia, et alia opera de statu huius seculi aduersus Catholicae ecclesiae hostes Nunc primù in vnum volumen collecta, atqe ab ipsomet auctore emendata & aucta. Adiecto indice rerum … [Colonia], in officina Birckmannica, sumptibus Arnoldi Mylij, 1587 Q.XXIII.h.9 11

Possevino, Antonio Antonij Posseuini Societatis Iesu. Notae diuini verbi. Et apostolicæ Ecclesiæ fides, ac facies ex quatuor primis oecumenicis synodis. ... Aduersus responsum cuiusdam Dauidis Chytræi. Posnaniæ in maiore Polonia, typis Ioannis Wolrabij, 1586. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Q.LIII.i.1

SEZIONE 5: GLI SCRITTORI

Benci, Francesco Francisci Bencii ab Aqua Pendente e societate Iesu Orationes 22 earum argumentum pagina, quae epistolam sequitur proxime, indicabit. Eiusdem De stylo & scriptione disputatio. Romae, apud Iacobum Tornerium, 1590 Provenienza: Francesco Orsucci Q.XXI.e.27

Orlandini, Nicolò Vita del p. Pietro Fabro della Compagnia di Giesù, primo compagno di s. Ignatio Loiola. Scritta in latino dal p. Nicolò Orlandini e tradotta da Erminio Tacito. In Bologna, per l’herede del Benacci, [1631?]. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Z.VII.a.33

Nicola (o Nicolò) Orlandini. – (Firenze, 1553 – Roma, 1606). Entrò nella Compagnia di Gesù il 7 novembre 1572, prendendo i voti solenni il 31 luglio 1595 a Napoli. Se si esclude lo studio della retorica, che insegnò a Napoli tra il 1577 e il 1580, si formò al Collegio Romano, dove seguì i corsi di teologia tra il 1580 e il 1584. Da quell’anno al 1589 fu nel noviziato romano di S. Andrea al Quirinale, dove tenne corsi per i novizi e si occupò della redazione delle Litterae annuae relative agli anni 1583-85 in vista della loro pubblicazione (Annuae litterae Societatis Iesu anni 1583-1585. Ad patres, et fratres eiusdem Societatis, Romae 1585-87). In quegli anni servì anche come segretario del generale . Fu il padre confessore del collegio gesuitico di Nola nel 1590, prima di diventare rettore (1591) e maestro dei novizi (1593) a Napoli, incarico che conservò fino al 1599, quando tornò a Roma, a S. Andrea al Quirinale, per dedicarsi alla stesura della sua opera più importante, l’Historiae Societatis Jesu prima pars, authore Nicolao Orlandino, Societatis eiusdem sacerdote (Roma 1614; Colonia 1615 e 1621; Anversa 1620), senza alcun dubbio il suo capolavoro storiografico.

Durante il generalato di Acquaviva nacque, tra Orlandini e il suo collaboratore e successore Francesco Sacchini, una «vera e propria storiografia della Compagnia di Gesù», un’«im-presa storiografica» che andò oltre le prime cronache e testimonianze storiografiche e che deve essere valutata alla luce dell’opera di «consolidamento e di autolegittimazione compiuta dalla Compagnia» in quegli anni. Nella redazione dell’Historia, che segue le vicende del fondatore dell’Ordine, Ignazio di Loyola, fino alla sua morte, avvenuta nel 1556, Orlandini mantenne lo stile annalistico delle Litterae annuae. Riuscì a convincere molti gesuiti, alcuni dei quali in età già avanzata, a mettere per iscritto i loro ricordi su gli inizi della Compagnia, ma la sua fonte principale fu la Vita Ignatii Loiolae et rerum Societatis Jesu historia, ovvero il Chronicon di Juan Alfonso de Polanco, il fedele segretario di s. Ignazio e poi dei generali Diego Laínez e Francesco Borgia, nel cui manoscritto, tra l’altro, è possibile leggere le annotazioni a margine per mano dello stesso Orlandini.

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Bellarmino, Roberto De aeterna felicitate sanctorum libri quinque: ad illustriss. ... auctore Roberto card. Bellarmino e Societate Iesu. Antuerpiae, ex Offcina Plantiniana, apud Balthasarem & Ioannem Moretos, 1616 Q.XXVII.c.7

Castiglione, Giuseppe Illustriss. et excellentiss. D.D. Ioannis Francisci Aldobrandini ... laudatio habita per Iosephum Castalionem I.V.D. Romae in oratorio archiconfraternitatis sanctissima Trinitatis ... cum iusta funeri ad monumentum honorarium a sodalibus persoluerentur. ... Romae, expensis Paulini Arnolfini, apud Carolum Vulliettum, 1602 Bta.538/15

Sacchini, Francesco In funere Io. Francisci Aldobrandini illustriss.mi et excell.mi principis generalis sanctae ecclesiae ducis oratio Francisci Sacchini e Societate Iesu, habita ad cardinales in templo S. Mariae supra Mineruam, 16. Kal. Ianuarij 1601 Romae, ex typographia Aloysij Zannetti, 1602 Bta.538/14

Francesco Sacchini. (Paciano, 1570 – Roma, 1625) – Storico e umanista del Seicento. Entrò nel noviziato dei gesuiti in Roma l’8 ottobre 1588 e finiti gli studî filosofici e teologici, fu destinato a insegnare rettorica prima in Firenze poi nel Collegio Romano. Nel 1606, morto N. Orlandini, ebbe l’ufficio di storico del suo ordine che tenne sino alla morte, con l’aggiunta della carica di primo segretario.

Paziente nella ricerca delle fonti, acuto nel vagliarle, il S., dopo avere esordito pubblicando il I vol. della Historia Societatis (1614) scritto dall’Orlandini, ma bisognoso ancora delle ultime cure, continuò in venti anni di lavoro l’opera iniziata dal predecessore, stendendo quattro tomi che comprendono la storia gesuitica dal 1556 al 1590. La quinta e ultima parte (generalato dell’Acquaviva), interrotta dalla morte, fu condotta a termine dal P. Poussines. Il S., che sente vivissimo il rispetto alla verità storica, rifugge dagli accomodamenti ad usum Delphini; si dimostra mirabilmente esatto nella cronologia e nei più minuti particolari, suole risalire dagli effetti alle cause ricercandole nei documenti e illustrandole.

Del S. abbiamo anche una pregevole Vita divi Paulini Episcopi Nolani, inserita dipoi negli Acta Sanctorum e parecchi opuscoli didattici, come il De ratione libros cum profectu legendi, il Protrepticon ad magistros scholarum inferiorum Soc. Iesu, ecc.

Benci, Francesco Francisci Bencii ab Aqua Pendente e societate Iesu Carminum libri quattuor eiusdem Ergastus Romae, apud Iacobum Tornerium, 1590 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio SMN 146.36/1

Castelletti, Cristoforo Rime spirituali di Christoforo Castelletti. In Venetia, appresso gli heredi di Marchiò Sessa, 1582 Provenienza: Cappuccini di Lucca Bta.22/11

Cristoforo Castelletti. (m. a Roma, 1596) - Della sua vita non si hanno molte notizie. Nacque a Roma, ove trascorse quasi tutta la sua vita: qui prese gli ordini religiosi e svolse un’intensa e rilevante attività culturale. Si ha notizia precisa 13

della sua morte che avvenne il 9 ag. 1596, sempre nella città natale, ove egli venne sepolto nella Chiesa Nuova. L’attività del C., che pur non si dovette sottrarre alla consueta poliedricità dei letterati dell’epoca, ha un certo rilievo soprattutto in campo teatrale.

Benci, Francesco Francisci Bencii e Societate Iesu Quinque martyres Altera editio castigatior. Romae, ex Typographia Vaticana, 1592. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio CC.VIII.d.18

Ribadeneira, Pedro Illustrium scriptorum religionis Societatis Iesu catalogus: auctore p. Petro Ribadeneira, Societatis eiusdem theologo Hac secunda editione auctus. Lugduni, apud Io. Pillehotte, 1609. Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Z.III.a.18

Bellarmino, Roberto De scriptoribus ecclesiasticis liber vnus. Cum adiunctis indicibus vndecim & breui Chronologia ab orbe condito vsque ad annum 1613. Auctore Roberto cardinale Bellarmino, e Societate Iesu Editio vltima. Lugduni, sumptibus Horatii Boissat & Georgii Remeus, 1662-1663 Q.XXXVI.f.1

Fuligatti, Giacomo Vita del P. Pietro Canisio della Compagnia di Giesu’. composta dal P. Giacomo Fuligatti della medesima Compagnia. Caesar. Card. Baronius Tom. 1. Annal. anno Christi 9. ... In Roma, per Manelfo Manelfi, 1649 G.XXIII.b.14

Giacomo Fuligatti (m. 1653). Fu direttore nel 1626 e nel ‘47 della Congregazione Mariana dell’Assunta. Nel 1624 fu autore di una Vita di Roberto Bellarmino. Bellarmino, Roberto De scriptoribus ecclesiasticis liber vnus. Cum adiunctis indicibus vndecim, & breui chronologia ab orbe condito vsque ad annum 1612. Roberto card. Bellarmino e Societate Iesu auctore. ... Romæ, ex typographia Bartholomæi Zannetti, 1613 Provenienza: Francesco Maria Fiorentini Z.III.d.32

Baldinucci, Filippo La veglia dialogo di Sincero Veri. (In Lucca, appresso Iacinto Paci, 1684) E.VII.g.16/5

Filippo Baldinucci - Letterato fiorentino, nato nel 1624, morto il 1° gennaio 1696. Dal cardinale Leopoldo de’ Medici, che sottoponeva al suo giudizio le opere d’arte da acquistare, ebbe l’incarico di ordinare la celebre raccolta di disegni, che oggi costituisce uno dei nuclei più importanti della preziosa raccolta degli Uffizî. Fu così indotto a studi are la vita e le opere degli artisti in essa rappresentati, e venne così via via scrivendo quelle Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua, di cui pubblicò, dopo il 1681, tre volumi, lasciando in abbozzo la materia di tre altri, che furono editi poi, dopo la sua morte, dal figlio e dagli amici (Firenze, fino al 1728). Del B. sono notevoli anche la vita del Bernini, scritta per incarico della regina Cristina di Svezia (Firenze 1682), quella del Brunelleschi, pubblicata postuma, e anche il trattato sul Cominciamento e progresso dell’arte d’intagliare in rame (Firenze 1686) e il Vocabolario toscano dell’arte del disegno (Firenze 1681).

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Possevino, Giovanni Battista Dialogo dell’honore di M. Giouanni Battista Posseuini mantouano. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari e fratelli, 1553 Provenienza: Giuseppe Sardi che lo ha avuto da Bartolomeo Boccella Cinq.e.130

Giovan Battista Possevino. (Mantova, 1520 – 1549) – Scarsamente documentata risulta la sua formazione culturale, benché, per via indiretta, è noto che sin da giovanissimo si distinse per acume e dottrina. Nel 1547 fu sollecitato a comporre un’opera sul tema dell’onore e del duello da alcuni nobiluomini romani, opera condotta a termine «molti mesi innanzi che morisse», come risulta dalla dedicatoria al cardinale Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora, e pubblicata postuma nel 1553 con il titolo di Dialogo dell’honore in un’edizione curata dal fratello Antonio Possevino, fregiata dei privilegi di stampa concessi all’editore Giolito da figure del calibro di papa Giulio III e Cosimo de’ Medici. Insieme al Duello di Girolamo Muzio o al Forno di , il Dialogo dell’honore è un testo capitale per la definizione e per la promozione della cultura nobiliare nella seconda metà del Cinquecento, soprattutto per quanto concerne le novità introdotte in materia cavalleresca. All’indomani dell’uscita del Dialogo dell’honore, Possevino fu accusato di plagio ai danni di Antonio Bernardi della Mirandola, che a nove anni di distanza dalla princeps dell’opera, in una lettera ad Alessandro Farnese premessa alle sue Disputationes sulla Monomachia, quam singulare certamen Latini, recentiores Duellum vocant, lo incolpò di aver tradotto, conformandolo al genere dialogico, un proprio trattato in cinque libri dal titolo De honore.

Bellarmino, Roberto Roberti Bellarmini … Conciones ab ipso illustriss. Auctore denuo recognitæ, & ab innumeris quibus scatebant erroribus repurgatæ. Præfixa singulis Concionibus sua synopsi … Venetiis, ex typographia Ambrosij Dei, 1617 Provenienza: Canonici Regolari Lateranensi Q.L.h.21

Possevino, Antonio Antonii Posseuini Mantuanii, Societatis Iesu Bibliotheca selecta de ratione studiorum, ad disciplinas, & ad salutem omnium gentium procurandam. Recognita nouissime ab eodem, et aucta, & in duos tomos distributa. Triplex additus index. Alter librorum, alter capitum vniuscuiusq. Libri, vt vniuersa ipsorum materia statim incurrat in oculos. Tertius verborum, & rerum. Venetiis, apud Altobellum Salicatium, 1603 BB.II.h.4

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Ribadeneira, Pedro Bibliotheca scriptorum Societatis Iesu, post excusum anno 1608 catalogum r.p. Petri Ribadeneiræ Societatis eiusdem theologi; nunc hoc nouo apparatu librorum ad annum reparatæ salutis 1642 editorum concinnata, & illustrium virorum elogiis adornata a Philippo Alegambe Bruxellensi ex eadem Societate Iesu. ... Antuerpiæ, apud Ioannem Meursium, 1643 C.XIV.e.10

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SEZIONE 6: LA REGOLA, GLI ESERCIZI SPIRITUALI, CANONI E MASSIME

Gesuiti Regulae Societatis Iesu. Auctoritate septimæ congregationis generalis auctæ. Romæ, in Collegio Romano eiusdem Societatis, 1616 Provenienza: Agostiniani G.XIX.a.68

Bartoli, Daniello De vita et instituto S. Ignatii Societatis Iesu fundatoris. Libri quinque. Ex italico r.p. Danielis Bartoli Societatis Iesu, Romæ edito. Latine redditi, a p. Ludouico Ianino ex eadem Societate. Lugduni, sumptibus Laurentii Anisson, 1665 G.XXI.e.6

Gesuiti Canones congregationum generalium Societatis Iesu cum aliis nonnullis ad praxim pertinentibus. Romae, in collegio Societatis Iesu, 1581 Q.XVII.d.31/1

Ignacio de Loyola santo Exercitia spiritualia Ignatij de Loyola. Romae, in Collegio Societatis Iesu, 1576 Provenienza: Domenicani di S. Romano Q.LXXXVI.d.5

Ignazio di Loyola, santo, fondatore della Compagnia di Gesù (Loyola, Azpeitia, 1491 - Roma 1556). Di profonda educazione cattolica, fu alla corte di Ferdinando di Castiglia come paggio e divenne più tardi gentiluomo del viceré di Navarra. Ferito gravemente nella difesa di Pamplona (1521), durante la lunga degenza si orientò verso la vita religiosa e perfezionò il suo proposito nel ritiro della grotta di Manresa. Si dedicò quindi agli studi, passando da Alcalà a Parigi, Venezia e Roma (1522-41), riunendo nel contempo compagni per il nuovo apostolato, che attraverso le diverse esperienze vissute e osservate veniva organizzandosi in un preciso programma: esercizi spirituali, catechismo, vita pastorale intensa, conversione e difesa degli ebrei. Con lo sviluppo di queste attività, Ignazio di Loyola si convinse della necessità di fondare un nuovo ordine religioso, che nel 1540 ricevette l’approvazione del papa Paolo III con la bolla Regimini militantis Ecclesiae e venne chiamato Compagnia di Gesù: fondato un primo noviziato le nuove leve furono inviate in Portogallo, Spagna, Indie, Venezia, Francia, Brasile, Congo, ecc., mentre Ignazio di Loyola si stabilì a Roma e, nel 1548, ottenne l’approvazione dei suoi Esercizi Spirituali, uno dei più importanti libri di ascetica dell’età moderna. A complemento d’importanti esperienze pedagogiche, Ignazio di Loyola fondò a Roma un collegio, destinato a essere un centro di scienza ecclesiastica (1549), mentre all’interno dell’ordine componeva la prima e la seconda stesura delle Costituzioni (1546-49). Dopo la nuova approvazione della Compagnia da parte di papa Giulio III (1550), Ignazio di Loyola le impresse un orientamento più spiccatamente antiprotestante. Negli ultimi anni fondò il Collegio Romano e il Germanico e diede alla Compagnia una struttura volta all’apostolato pedagogico, facendone un ordine insegnante. La sua opera valse alla Chiesa l’introduzione di una spiritualità organica specialmente con gli esercizi spirituali, una sapiente organizzazione dell’insegnamento destinato alla gioventù e alla formazione del clero, lo spirito missionario, la visione ecumenica dell’apostolato. Fra i maggiori mistici della Chiesa, Ignazio di Loyola incentrò le sue esperienze (Diario espiritual) nella contemplazione della vita trinitaria.

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Ignacio de Loyola santo Le massime di S. Ignazio fondatore della Compagnia di Giesu co’ sentimenti di S. Fracesco Saverio tradotta dal franzese da un padre di essa Compagnia. In Firenze, [s.n.], 1698 Q.IV.a.19

Bellarmino, Roberto De ascensione mentis in Deum per scalas rerum creatarum opusculum Roberti Cardinalis Bellarmini e Societate Iesu ... Antuerpiae, ex Officina Plantiniana apud viduam & filios Io. Moreti, 1615 Provenienza: Canonici Regolari Lateranensi Q.XXVII.c.2

Ignacio de Loyola santo Lettera di S. Ignazio sopra l’obbedienza a’ Padri e fratelli di Portogallo. In Lucca, presso Domenico Marescandoli, 1796 Bta.942/21

Vatier, Antoine La guida di S. Ignatio di Loyola; per guidare vn’anima alla perfettione, per mezzo degli esercitij spirituali. Con alcune annotationi, ... Et vn piccolo estratto delle regole, ... che S. Ignatio vi ha inserite. Con la Bolla dell ’indulgenza plenaria di papa Alessandro 7. Composta in francese del padre Antonio Vatier della Compagnia di Giesù, e tradotta in italiano da Pietro T. Barozzi. In Bologna, per Gioseppe Longhi, 1674 Q.LII.d.27

Ignacio de Loyola santo Exercitia spiritualia Ignatij de Loyola. Romae, in Collegio Societatis Iesu, 1596 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Santa Maria Nera Q.LXII.c.3

Gesuiti Regulae Societatis Iesu Romae, in Collegio Rom. eiusdem Societat., 1607. Provenienza: Cappuccini di Lucca G.XIX.a.69

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Ignacio de Loyola santo Les vrais exercices spirituels du B.P.S.Ignace de Loyola ... suivant qu’ils sont ordinairement donnez par les RR.PP. de la mesme Compagnie. Ensemble la Guide ou Directoire pour ceux qui sont faire lesdits Exercices. Edition troisiesme, reueue, corrigee & augmentee. A Paris, Chez Sebastien Hvre’, rue Sainct Iacques, au Coeur-Bon, 1628. Q.XLI.d.18

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Agnelli, Giuseppe Arte di conoscer l’ottimo osseruata nelle meditazioni proposte nella prima settimana degli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola dal padre Gioseppe Agnelli della Compagnia di Giesu. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek boemo alla fontana di Treui, 1695 v. 1 di Arte di goder l’ottimo contenuta negli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola fondatore della Compagnia di Giesu. Ed’ osseruata dal padre Gioseppe Agnelli della medesima compagnia. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek boëmo alla fontana di Treui, 1689-1695 Provenienza: Agostiniani Q.VIII.c.26

Giuseppe Agnelli (Napoli, 1621 – Roma, 17 ottobre 1706) entrò nella Compagnia di Gesù nel 1637. Fu professore di teologia morale e rettore dei collegi di Montepulciano, Macerata e Ancona, e consultore dell’Inquisizione nella Marca Anconitana. Passò gli ultimi trentatré anni d vita alla Casa Professa di Roma.

Agnelli, Giuseppe Arte di elegger l’ottimo, osseruata nelle meditazioni proposte nella seconda settimana degli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola. Dal padre Gioseppe Agnelli della Compagnia di Giesu. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek all’angelo custode, 1689 v. 2 di Arte di goder l’ottimo contenuta negli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola fondatore della Compagnia di Giesu. Ed’ osseruata dal padre Gioseppe Agnelli della medesima compagnia. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek boëmo alla fontana di Treui, 1689-1695 Provenienza: Francescani Q.XXX.e.19

Agnelli, Giuseppe Arte di stabilire l’elezzione dell’ottimo. Osseruata nelle meditazioni proposte nella terza settimana degli esercizii spirituali di santo Ignazio di Loiola. Dal padre Gioseppe Agnelli della Compagnia di Giesu In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek all’Angelo Custode, 1690 v. 3 di Arte di goder l’ottimo contenuta negli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola fondatore della Compagnia di Giesu. Ed’ osseruata dal padre Gioseppe Agnelli della medesima compagnia. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek boëmo alla fontana di Treui, 1689-1695 Provenienza: Francescani Q.XXX.d.20

Agnelli, Giuseppe Arte facile di pratticare l’elezzione stabilita dell’ottimo osseruata nelle meditazioni proposte nella quarta settimana degli esercizii spirituali di santo Ignazio di Loiola, dal padre Gioseppe Agnelli della Compagnia di Giesu In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek Bohemo all’Angelo Custode, 1693 v.4 di Arte di goder l’ottimo contenuta negli esercizii spirituali di Santo Ignazio di Loiola fondatore della Compagnia di Giesu. Ed’ osseruata dal padre Gioseppe Agnelli della medesima compagnia. In Roma, nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek boëmo alla fontana di Treui, 1689-1695 Q.XXXI.e.20

Copia di una lettera del n. padre Ignatio, alli padri, e fratelli di Portogallo dell’ubidienza, di Ignacio de Loyola estratto da Gesuiti Regole della Compagnia di Giesu. In Roma, nel Collegio di detta Compagnia, 1580 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Bta. 108/8

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SEZIONE 7: L’EPISTOLOGRAFIA

Carvalho, Valentin Lettera della Cina dell’anno 1601. Mandata dal p. Valentino Caruaglio rettore del Collegio di Macao, al m.r.p. Claudio Acquauiua generale della Compagnia di Gesu. In Roma, nella stamperia di Luigi Zannetti, 1603 G.X.c.44

Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell’anno 1579. insino al 1581. In Roma, appresso Francesco Zannetti, 1584 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Z.VII. e.47

Gesuiti Tre lettere annue del Giappone, de gli anni 1603. 1604. 1605. e parte del 1606. Mandate dal P. Francesco Pasio V. prouinciale di quelle parti al M.R.P. Claudio Acquauiua generale della Compagnia di Giesu’. Con l’aggiunta del martirio di sei christiani giapponesi. In Bologna, appresso Gio Battista Bellagamba : ad instanza di Simone Perlascha, 1609 CC.XII.a.9

Séminaire des Missions étrangeres Parigi Lettera de’ signori delle Missioni straniere diretta al Papa sopra il decreto fatto da Sua Santità nel 1704. e pubblicato nel 1709. contro l’idolatrie, e superstizioni della China, 1710 Bta.1143/27 Gesuiti Lettere annue d’Etiopia, Malabar, Brasil, e Goa. Dall’anno 1620 fin’ al 1624. Al molto reuer. in Christo p. Mutio Vitelleschi preposito generale della Compagnia di Giesu. In Roma, per Francesco Corbelletti, 1627 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio G.XXI.b.12/1

Tabaglio, Giuseppe Maria Al molto rever. padre della Compagnia di Giesù autore della risposta alla lettera scritta da un religioso dell ’Ordine de’ Predicatori a’ PP. Giesuiti del Collegio di Pechino nella Cina. Tridenti, 1702. Provenienza: Domenicani G.IX.a.37

Giuseppe Maria Tabaglio è stato un inquisitore e teologo domenicano originario di Piacenza, commissario generale del Sant’Uffizio dal 1707 al 1713. Fu altresì Inquisitore di Brescia (1699-1701), professore di teologia alla Sapienza di Roma e procuratore generale dell’ordine domenicano. Morì nel 1714.

Alexandre, Noël Lettera d’una persona pia sopra una scrittura de rr.pp. gesuiti contro la censura fatta dalla facoltà di Parigi di alcune proposizioni de’ rr.pp. le Comte, e Le Gobien, &c. circa la religione, e culto de’ chinesi. Con una risposta dell’illustriss. Navarette arcivescovo di San Domingo all’Apologia de’ padri gesuiti della China. Composta dal p. Diego Moralez della stessa Compagnia.

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In Colonia, appresso gl’heredi di Cornelio d’Edmon, [1701] CC.XI.a.11

Noël Alexandre, in latino Natalis Alexander (Rouen, 19 gennaio 1639 – Parigi, 21 agosto 1724), è stato un teologo francese. Religioso dell’Ordine Domenicano, venne chiamato nella capitale francese come insegnante di filosofia al collegio di Saint-Jacques, di cui fu anche rettore, e fu docente di teologia alla Sorbona (dal 1675) e padre provinciale a Parigi (1706-1710): fu tutore di Jacques-Nicolas de Colbert, figlio di Jean-Baptiste, e Luigi XIV, che ebbe modo di apprezzarne le omelie, gli accordò una pensione. Di tendenze moderatamente gianseniste, venne privato della pensione ed esiliato a Châtellerault: nel 1713 fu tra gli “appellanti” alla bolla Unigenitus; si schierò apertamente contro i gesuiti nella questione dei riti cinesi. Fu autore di una Selecta historiae ecclesiasticae capita (1678-1687), messa all’Indice da papa Innocenzo XI, riscritta e ripubblicata nel 1699 come Historia ecclesiastica veteris novique testamenti; ha inoltre lasciato una Theologia dogmatica et moralis secundum ordinem catechismi concilii Tridentini (1694), ispirata alle dottrine tomistiche, due commentari al Vangelo (1703) ed alle epistole paoline (1710).

Gesuiti Lettere annue di Ethiopia del 1624. 1625. e 1626. Scritte al M.R.P. Mutio Vitelleschi generale della Compagnia di Giesù. In Roma, per l’herede di Bartolomeo Zannetti, 1628 Provenienza: Domenicani G.IX.a.40

Froes, Luis Lettera annale del Giapone. Scritta al padre generale della Gompagnia [sic] di Giesu. Alli 20 di febbraio 1588. In Roma, appresso Francesco Zannetti, in Piazza di Pietra, 1590 Provenienza: Caterina Serafini G.VIII.d.51

Luís Fróis (Lisbona, 1532 – 8 luglio 1597) è stato un gesuita e missionario portoghese. Nato a Lisbona, nel 1548 si unì alla Compagnia di Gesù. Nel 1563 giunse in Giappone per diffondere la fede cristiana, e l’anno successivo arrivò a Kyoto, incontrando lo Shogun Ashikaga Yoshiteru. Nel 1569 incontrò Oda Nobunaga e rimase nella sua magione a Gifu per scrivere diversi libri.

Rodrigues Girão, João Lettera annua del Giappone del 1611. Al molto reueren. padre Claudio Acquauiua, generale della compagnia di Giesu. Scritta dal p. Giouanni Roderico Giram della medesima compagnia di Giesu. In Roma, appresso Bartolomeo Zannetti, 1615 S. Maria Forisportam (Congregazione Renana e Canonici Regolari Lateranensi) G.IX.b.43

Gesuiti Lettere annue del Tibet del 1626. e della Cina del 1624. Scritte al M.R.P. Mutio Vitelleschi generale della Compagnia di Giesu. In Roma, appresso Francesco Corbelletti, 1628 Le lettere dal Tibet sono del padre Anton Andrade; quelle dalla Cina del padre Venceslao Pantaleone Provenienza: Cesare Lucchesini G.IX.b.40

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Alexandre, Noël Lettere d’un dottore di teologia dell’Università di Parigi dell’ordine de’ Predicatori intorno alle idolatrie e superstizioni della China. In Colonia [i.e. Amsterdam], appresso gli eredi di Cornelio D’Egmond, 1700 Traduzione dall’originale francese dell’opera del domenicano Noël Alexandre Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Q.XL.f.19

Gesuiti Lettere annue d’Etiopia, Malabar, Brasil, e Goa. Dall’anno 1620 fin’ al 1624. Al molto reuer. in Christo p. Mutio Vitelleschi preposito generale della Compagnia di Giesu. In Roma, per Francesco Corbelletti, 1627 Provenienza: Domenicani G.IX.b.38

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Gesuiti Lettere del Giapone, et della Cina de gl’anni 1589 & 1590 ... In Roma, appresso Luigi Zannetti, 1591 Provenienza: Cesare Lucchesini G.X.c.41

Gesuiti Lettere annue del Giappone dell’anno 1622. e della Cina del 1621. & 1622. Al molto reu. in Christo P. Mutio Vitelleschi preposito generale della Compagnia di Giesù. In Roma, per Francesco Corbelletti, 1627 G.X.c.46

Gesuiti Lettere annue del Giappone, China, Goa, et Ethiopia. Scritte. Al M.R.P. generale della Compagnia di Giesù. Da Padri dell’istessa Compagnia ne gli anni 1615. 1616. 1617. 1618. 1619. Volgarizati dal P. Lorenzo delle Pozze della medesima Compagnia. In Napoli, per Lazaro Scoriggio, 1621 Provenienza: Cesare Lucchesini G.X.b.54

SEZIONE 8: L’APOLOGETICA

Gesuiti Relazione breve della republica, che i religiosi gesuiti delle provincie di Portogallo, e di Spagna hanno stabilita ne ’ domini oltramarini delle due monarchie ... Cavata da’ registri delle segreterìe dei due rispettivi principali commissarj, e plenipotenziarj ... e fedelmente tradotta dall’idioma portughese, in italiano. Lisbona, 1757 Bta.104/7

Bellarmino, Roberto Apologia Roberti s.r.e. cardinalis Bellarmini, pro responsione sua ad librum Iacobi magnae Britanniae regis, cuius titulus est, Triplici nodo triplex cuneus; in qua Apologia refellitur praefatio monitoria regis eiusdem. Accessit eadem ipsa responsio iterum recusa, quæ sub nomine Matthaei Torti anno superiore prodierat. Romæ, apud Bartholomæum Zannettum, 1609 Provenienza: S. Maria Forisportam (Congregazione Renana e Canonici Regolari Lateranensi) : legatura in pergamena con impressioni in oro sui piatti stemma del futuro papa Altieri Clemente X Q.XXX.a.9

Osservazioni sopra l’istituto della Societa de’ Gesuiti con una lettera del M.R.P. Fr. Luigi Strada, ed altri opuscoli attinenti agli affari correnti. Fossombrone, 1762 Provenienza: Chierici Regolari della Madre di Dio Q.XVI.e.18

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SEZIONE 9: OPERE DEVOZIONALI

Rosignoli, Carlo Gregorio Marauiglie di Dio ne’ suoi santi scelte dalle lor vite, opera del p. Carlo Gregorio Rosignoli della Compagnia di Giesù. Centuria seconda. In Bologna, per il Longhi, 1696 CC.XIV.a.19

Carlo Gregorio Rosignoli o Rossignoli (Borgomanero, 1631 – Borgomanero, 1707) è stato un gesuita e predicatore italiano. Fu autore di numerose opere teologiche e ascetico-devozionali. Viene ricordato per le sue opere di carattere moraleggiante ed in particolare atte ad emendare dai “cattivi costumi”; esemplari sono le sue opere La Lingua Purgata ove individua i cattivi costumi nelle parlate oscene, blasfeme o irriverenti, così come ne La Pittura in Giudicio in cui vengono condannate le “immagini lascive”.

Bartoli, Daniello De’ simboli trasportati al morale dal p. Daniello Bartoli della Compagnia di Giesu ... In Venetia, presso Gio. Giacomo Hertz, 1677 CC.VI.c.21

Esercizio di divozione per la novena di s. Luigi Gonzaga della Compagnia di Gesù, proposto da un religioso della medesima compagnia, coll’aggiunte di altri esercizi divoti e de’ decreti delle indulgenze plenarie nel giorno della sua festa, e nelle sei domeniche ad onore di detto Santo. In Lucca, per Sebastianao Dom. Cappuri, 1741 CC.IV.a.20

Bartoli, Daniello De’ simboli trasportati al morale dal padre Daniello Bartoli della Compagnia di Giesù. Libro primo, e secondo. In Bologna, per Gioseffo Longhi, [1676] Q.LXV.c.22

Bellarmino, Roberto De gemitu columbae siue de bono lactymarum. Libri tres. Auctore Roberto S. R. E. Card. Bellarmino… Romae, Typis Bartholomaei Zannetti, 1617 Provenienza: Noviziato Domenicani Q.XXXVIII.d.9

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Da Kircher, coll. G.XXIII.i.3, ✠✠✠✠✠✠✠✠✠3 v.

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Da Kircher, coll. G.XXIII.i.3, ✠1 v. 28