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Approvato dall’Assemblea dei Sindaci del 09 Aprile 2009

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INDICE

PREMESSA

1. IL MODELLO DI WELFARE DI RIFERIMENTO

2. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

3. L’ITER PROCEDURALE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO

4. IL CONTESTO TERRITORIALE: DAI PRECEDENTI PIANI DI ZONA AI TAVOLI TEMATICI

5. OBIETTIVI STRATEGICI DI PIANO

6. OBIETTIVI SPECIFICI - LE AREE DI INTERVENTO E LE AZIONI DI SISTEMA

7. GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI ZONA 2009-2011 (tavola sinottica riepilogativa)

8. VALUTAZIONE E VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO

9. IL PIANO ECONOMICO DI PREVISIONE

ALLEGATO: accordo di programma fra Comuni dell’Ambito, ASL, Provincia ed Azienda Ospedaliera

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PREMESSA

L’Ambito Distrettuale di Somma Lombardo, costituito dai Comuni di , Besnate, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Somma Lombardo e Vizzola Ticino, approva, con il presente documento, il Piano di Zona per il triennio 2009-2011.

Il Piano è stato redatto attraverso una preventiva consultazione delle Parti Sociali ed un approfondito lavoro compiuto dai Sindaci, dagli Assessori alle Politiche Sociali e dall'Ufficio di Piano.

E’ un documento che costituisce lo strumento di regia per le risposte al bisogno dei cittadini, attraverso l’integrazione delle politiche sociali con altre politiche – sanitarie, del lavoro, della scuola – e attraverso la collaborazione con i soggetti del Terzo Settore, rappresentativi e portatori degli interessi della comunità locale.

E’, inoltre, un documento che da’ origine ad un’intesa con altre realtà istituzionali del territorio: ASL, Azienda Ospedaliera e Provincia, attraverso la firma di un Accordo di Programma che disciplina i rapporti tra le Parti e puntualizza i reciproci impegni.

In ultimo, ma non per importanza, è un documento originato dall’analisi e dalle proposte degli Assistenti Sociali dei Comuni (Gruppo Tecnico) cioè da chi ogni giorno è a contatto con la gente e con nuovi e vecchi bisogni.

Con il documento di Piano viene, inoltre, approvata la programmazione economico- finanziaria del triennio 2009 – 2011 per la gestione dei progetti, degli interventi e delle unità d’offerta necessari a dare risposte concrete alle domande della comunità. Una previsione che si avvale delle risorse (da considerarsi in forma di budget unico) provenienti:  dal Fondo Nazionale Politiche Sociali;  dal Fondo Sociale Regionale;  dal Fondo per le non autosufficienze;  dai Fondi conferiti dai singoli Comuni, in base alla convenzione per la gestione associata;  da altre fonti; nella consapevolezza che una adeguata politica sociale non può prescindere da un corretto utilizzo delle risorse.

L’ultima riflessione riguarda la dinamicità che caratterizza il Piano di Zona: si tratta di un Piano che vuole essere il punto di partenza necessario alla costruzione delle strategie di intervento, presenti e future, in un’ottica di crescente integrazione dei servizi e avendo particolare attenzione allo sviluppo di una reale sussidiarietà

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______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO orizzontale, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che sul territorio distrettuale si occupano della “persona”.

Per tali ragioni non è stato costruito un meccanismo “ingessato” ma un documento aperto e sempre “in cammino”, pronto a cogliere le nuove esigenze di “benessere” e proiettato alla ricerca della qualità delle Politiche Sociali .

I contenuti e le funzioni del Piano di Zona per il triennio 2009-2011 sono definiti avendo come orientamento i seguenti principali riferimenti normativi:

 la Legge n. 328 dell’8 Novembre 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;  la Legge Regionale n. 3 del 12 Marzo 2008 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”;  il D. Lgs. n. 267 del 18 Agosto 2000 “Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali”;  la DGR della Regione Lombardia n. 8551 del 3 Dicembre 2008 “Determinazione in odine alle linee di indirizzo per la programmazione dei Piani di Zona – 3° triennio (2009-2011)”;  la DGR della Regione Lombardia n. 9152 del 30 Marzo 2009 “Determinazione in merito alla ripartizione delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali anno 2008, del Fondo Sociale Regionale 2009 e del Fondo Nazionale per le non autosufficienze 2008”.

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Capitolo 1

IL MODELLO DI WELFARE DI RIFERIMENTO

Il Piano di Zona è lo strumento fondamentale volto a disegnare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, con riferimento agli obiettivi strategici, alle priorità di intervento, agli strumenti ed alle risorse da attivare (L. 328/2000 art. 19 e L.R. 3/2008). ll Piano di Zona prevede inoltre il coinvolgimento dei soggetti attivi della comunità locale attraverso lo sviluppo di processi di partecipazione e di concertazione, secondo una logica di governance locale.

Occorre dare atto della complessità di questo processo che deve condurre gli attori del territorio a ripensare ruoli e competenze, a ricercare insieme opportunità e risorse, in una logica che non può essere solo quella di sistematizzare o di sommare ciò che già esiste, bensì di mettere in rete l’azione di più soggetti quale valore aggiunto.

Già nel primo Piano di Zona (2002) la visione culturale di riferimento che si richiamava era orientata ad un welfare di tipo societario dove, citando John J. RODGER 1: “L’aspetto comune a tutti i modelli di welfare societario, comunque, riguarda le interazioni - sino a oggi perlopiù trascurate - tra gli interventi dell’assistenza pubblica e la ricezione di tali interventi da parte del tessuto sociale: sul piano dei comportamenti individuali, ma anche a livello delle relazioni sociali e di comunità”.

La direzione è la stessa di allora, con le opportune e sempre più puntuali definizioni, anche alla luce dei continui approfondimenti in campo accademico, integrando tale modello con “nuove” indicazioni che citiamo quali riferimenti teorici di questo Piano di Zona:

V. CESAREO 2 sempre sul welfare societario sostiene che: “La qualità del nuovo welfare societario si gioca sull’integrazione, non solo socio-sanitaria, ma anche tra istituzioni e territorio, tra pubblico e privato, tra formale e informale, tra competenze e saperi diversi”.

P. DONATI 3 a proposito del modello relazionale afferma : “La forza del modello relazionale sta nel fatto che anticipa la formazione di una nuova sfera pubblica nella quale la

1 John J. RODGER – “Il Nuovo welfare societario”, Erickson, 2004. 2 V. CESAREO – relazione per il II° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: come promuovere buone pratiche” Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 13-14-15 Novembre 2008. 3 P. DONATI – relazione per il I° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: buone pratiche e innovazioni”, Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 9-10-11 Novembre 2006. 5 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO qualità del welfare è perseguita con buone pratiche che sono caratterizzate dal tipo di beni sociali che producono. (…) Esso sostiene che le politiche sociali sono articolate su una pluralità di attori (stato, mercato, privato sociale e terzo settore, famiglie e reti informali) e che esse producono una pluralità di beni socialmente rilevanti (….). In breve: la qualità dei servizi per il benessere non sta nella loro natura “amministrativa”, ma sta nell’effetto emergente della combinazione di elementi materiali e non materiali (i cosiddetti intangibles), laddove questi ultimi (detti relazionali) sono i più caratterizzanti della qualità umana”.

Ancora P. DONATI sulle buone pratiche ed il capitale sociale : ”Il modello prospetta una nuova strategia di analisi finalizzata all’intervento. La strategia è quella di osservare le buone pratiche a partire da una precisa distinzione-guida: la pratica è tanto migliore quanto più crea o rigenera il capitale sociale dei soggetti-target (individuali o collettivi). (…) Ci interessano le pratiche sociali capaci di generare coesione sociale, capitale sociale, una vita buona. (…) Se parliamo di buone pratiche sociali, questa dovrebbe essere la stella polare di ogni analisi della qualità”.

P. DI NICOLA 4 definisce il capitale sociale come: “Il concetto in parte si sovrappone a quello di rete sociale, ma in parte eccede i confini delle reti sociali. Infatti, mentre nelle pratiche di organizzazione ed erogazione dei servizi secondo il modello di rete, l’attenzione è stata posta quasi esclusivamente sulle reti informali (le cosiddette risorse delle e nella comunità), (…) l’introduzione del concetto di capitale sociale, (…) consente di affrancare i servizi sociali dalla loro caratterizzazione eminentemente assistenziale, riparatoria, sostitutiva e di controllo sociale, e di connotarli come istituzioni che entrano prepotentemente nei processi di crescita e potenziamento del capitale sociale, sia a livello macro che micro. (…) A livello macro, il capitale sociale può essere considerato come quella risorsa, data dalla fiducia interpersonale e istituzionale, dal senso di appartenenza, dalla condivisione di norme e valori, che crea sinergia (attraverso il circuito virtuoso del rafforzamento reciproco) tra interesse individuale e collettivo, tra benessere individuale e bene comune. A livello individuale, il capitale sociale può essere considerato come risorsa fruibile individualmente o di proprietà dell’attore sociale, che su di essa fa leva per collocarsi socialmente nella società del rischio. Il capitale sociale così definito diventa una risorsa tanto più necessaria, quanto più incerti, flessibili e molteplici sono diventati i percorsi di costruzione dell’identità sociale e personale, quanto più profondo è il processo di de-istituzionalizzazione delle biografie di vita individuale. In questa prospettiva di analisi, ai servizi sociali spetta il compito di produrre capitale sociale, più che utilizzarlo secondo una visione – e relativa pratica – semplificata e semplicistica di paradigma di rete. Diventano condizione di promozione e mantenimento di un clima di fiducia istituzionale e interpersonale nella comunità, di un buon livello di integrazione e coesione sociale, che costituiscono il cuore del capitale sociale”.

4 P. DI NICOLA - relazione per il I° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: buone pratiche e innovazioni”, Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 9-10-11 Novembre 2006.

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In aggiunta alla dinamica buone prassi/capitale sociale, P. DONATI 5 introduce il tema della riflessività dei servizi e delle relazioni sociali: “Per apprezzare il nuovo carattere relazionale del lavoro sociale, occorre osservare come la qualità sociale del welfare sia il prodotto della capacità riflessiva delle persone, delle reti sociali e delle organizzazioni sociali in connessione con strutture socio-economico-culturali, che possono favorirlo o inibirlo. A questo proposito, l’approccio relazionale suggerisce qualcosa di nuovo (…). La novità consiste nell’esigenza di rendere riflessive le relazioni sociali, oltre gli individui in se stessi, perché sono le relazioni a fare la qualità del welfare. (…) Nel caso del lavoro sociale con le famiglie, ad esempio, una pratica è valutata come buona se attiva una riflessività relazionale capace di modificare la rete di relazioni per aumentare il capitale sociale delle famiglie come tali”.

Su quale può essere il ruolo degli Assistenti Sociali , o comunque degli operatori del sociale, in questa prospettiva di welfare fortemente relazionale, ci fornisce qualche indicazione A. TWELVETREES 6: “Ci sono due ordini di motivi che depongono a favore del lavoro di comunità svolto da operatori professionisti, e in particolare del lavoro di sviluppo di comunità. Anzitutto, una società in cui i cittadini siano coinvolti, prendano iniziative, sollecitino chi governa a dar conto delle sue decisioni, ecc., richiede gruppi e reti sociali e comunitari di ampio raggio. In secondo luogo, dato che non sempre tali gruppi riescono ad essere pienamente efficaci, è importante poter disporre di interventi in grado di facilitare la loro crescita, il loro sviluppo e la loro efficacia, appunto. Il ruolo dell’operatore di comunità consiste nel facilitare la crescita e lo sviluppo dei gruppi comunitari, soprattutto per quelle categorie di cittadini in situazioni di disagio, di esclusione e di mancanza di servizi. L’operatore di comunità agisce per lo più come facilitatore , aggregando le persone e aiutandole a identificare i loro bisogni. Egli suggerisce, più che agire in prima persona”.

Ancora sul ruolo degli operatori V. CESAREO 7 sostiene: “Gli operatori del welfare sono chiamati a leggere in modo nuovo la propria professionalità: pensiamo a chi lavora nel sociale, cui si chiede innanzitutto di abbandonare la logica dell’intervento preconfezionato sulla base del primato dell’offerta, per pensare a interventi sociali basati sulla logica della domanda, quindi all’interno di un processo dinamico e riflessivo. L’operatore sociale è chiamato perciò ad un atteggiamento proattivo , capaci di incidere lo stesso corso innovativo delle politiche sociali”.

Completiamo il quadro con gli altri protagonisti del territorio, le Organizzazioni del Terzo Settore ; ci interessa in questa sede cogliere al loro interno le diversità e peculiarità; in proposito citiamo una sintesi dei risultati di una ricerca condotta da I. COLOZZI 8: “La ricerca ha avuto un carattere esplorativo, soprattutto per la numerosità

5 P. DONATI - relazione per il II° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: come promuovere buone pratiche” Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 13-14-15 Novembre 2008. 6 A. TWELVETREES – relazione per il I° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: buone pratiche e innovazioni”, Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 9-10-11 Novembre 2006. 7 V. CESAREO - Ibidem 8 I. COLOZZI - relazione per il II° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: come promuovere buone pratiche” Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 13-14-15 Novembre 2008.

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______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO relativamente modesta del campione su cui si basa: 230 interviste, nella maggior parte a Presidenti, ma anche a Vice-Presidenti e a Consiglieri (…) di tre tipi di organizzazioni di Terzo settore (OTS): organizzazioni di volontariato (OV), cooperative sociali (COS), associazioni di promozione sociale (APS) con estensione nazionale. Correndo il rischio di una eccessiva semplificazione, cerchiamo di sintetizzare i diversi identikit di OTS, emersi in questa ricerca esplorativa attraverso gli “occhi” della loro dirigenza. Il volontariato, pur molto differenziato al suo interno, esprime in maggioranza un codice culturale e organizzativo che esalta le qualità generative del legame sociale. È entro le OV che si osserva una capacità di generare amicizia e fiducia, tra i membri e con l’esterno, che nelle altre OTS non è così spiccata e neppure ricercata. (…) Il volontariato esprime così un “codice” culturale e organizzativo fortemente produttivo di legame sociale, in quanto appare guidato dal “valore” del dono e della gratuità verso l’altro. Il codice culturale e organizzativo delle COS è molto differente dal precedente. Sembra trattarsi di un mondo dove l’amicizia tra i membri non è così necessaria come per il volontariato, mentre rimane molto importante il valore della fiducia reciproca, quasi che il mondo cooperativo rappresentasse un contro-modello di società o una “nicchia” con regole proprie. I valori emergenti sembrano essere quelli del “saper fare”, della competenza professionale e del lavoro; valori che tendono a portare le COS sempre più nettamente entro la sfera dell’organizzazione di impresa e a misurarsi con i criteri di qualità che tale organizzazione impone, cioè l’efficienza e l’efficacia. (…) A testimonianza della forte spinta “lavoristica” e “funzionalistica”, comunque, sta la percezione del futuro del Terzo settore tutta giocata sul dare nuova occupazione e nel diventare simile al mercato. Le APS elaborano un codice culturale e organizzativo ancora diverso, basato su un CS (capitale sociale) interno che si vuole amicale, ma che non presuppone fiducia generalizzata. Il valore di base di questo mondo pare essere l’interesse personale, nel senso di trovare persone che condividano gli stessi interessi. Si evidenzia, quindi, una sorta di logica di “club” probabilmente molto presente nelle associazioni sportive e culturali e meno attiva in quelle più operative verso l’esterno. (…) In estrema sintesi, dalla nostra ricerca emerge un’immagine del Terzo settore estremamente differenziata rispetto alla capacità di creare capitale sociale, tanto da mettere in dubbio la stessa opportunità di utilizzare un termine sintetico come Terzo settore per indicare una realtà che forse non è più omogenea e che, quindi, non può essere valutata con gli stessi criteri”.

A partire dal modello di riferimento fin qui delineato si acquista consapevolezza che, nel corso del triennio 2009-2011, occorre agire secondo modelli di rete, di promozione e sviluppo di “capitale sociale” e di “riflessività” dei servizi.

In particolare diventa prioritario in questo Piano di Zona sviluppare un sistema di relazioni fra la struttura tecnico-amministrativa e politica dell’Ambito distrettuale e le Organizzazioni del Terzo Settore; argomento, questo, per il quale si rimanda agli obiettivi strategici (Capitolo 5).

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Capitolo 2

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

La struttura organizzativa è definita dalla convenzione fra i Comuni dell’Ambito distrettuale per la gestione associata del Piano di Zona. Tale formula convenzionale, pur evidenziando qualche limite, ha, finora, risposto all’esigenza di fornire un contesto amministrativo di Ambito.

2.1 ORGANI POLITICI

L’Assemblea dei Sindaci, costituita dai Sindaci dei Comuni dell’Ambito e partecipata (senza diritto di voto) dalla Direzione dell’Area socio-sanitaria di e dalla Provincia di , è l’organo titolare delle funzioni di indirizzo e di governo per quanto attiene la gestione del Piano di Zona. È l’organo politico che regge le attività di programmazione delle strategie di politica sociale del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali. Inoltre è chiamata a:  Approvare il documento di Piano e suoi eventuali aggiornamenti;  Verificare annualmente lo stato di aggiornamento degli obiettivi di Piano;  Aggiornare le priorità annuali, coerentemente con la programmazione triennale e le risorse disponibili;  Approvare annualmente i piani economico-finanziari di preventivo e i rendiconti di consuntivo;  Approvare i dati relativi alle rendicontazioni richieste dalla Regione per la trasmissione all’ASL ai fini dell’assolvimento dei debiti informativi.

La Conferenza degli Assessori , composta dagli Assessori alle Politiche Sociali dei Comuni dell’Ambito, agisce sulla base delle linee di indirizzo dell’Assemblea dei Sindaci e coadiuva l’Assemblea stessa; in particolare collabora con l’Ufficio di Piano per la trasformazione delle indicazioni strategiche in obiettivi gestionali.

2.2 ORGANI TECNICO-AMMINISTRATIVI

L’Ufficio di Piano è costituito da Funzionari Responsabili dell’Area Sociale dei Comuni, da un Assistente Sociale in qualità di Referente Tecnico e da personale amministrativo. Svolge funzioni tecniche ed amministrative per la gestione del processo di attuazione del Piano di Zona e supporta l’Assemblea dei Sindaci e la Conferenza degli Assessori.

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Il Gruppo Tecnico distrettuale , composto dagli Assistenti Sociali dei Comuni, collabora alla programmazione e realizzazione di progetti e servizi approvati dall’Assemblea dei Sindaci; partecipa, attraverso suoi rappresentanti, ai Tavoli Tematici Permanenti e mantiene un rapporto diretto con l’Ufficio di Piano per il tramite del Referente Tecnico.

I Tavoli Tematici Permanenti , suddivisi per area, sono finalizzati alla coprogettazione ed alla valorizzazione dei processi di partnership, con particolare riferimento allo sviluppo di un sistema di relazioni pubblico/privato. All’interno degli stessi Tavoli sono previsti momenti di verifica degli obiettivi di Piano.

Il Tavolo locale di consultazione dei Soggetti del Terzo Settore (DGR n. 7797 del 30 Luglio 2008 – allegato C), da attivare entro il 2009, a partire dalla collaborazione e dall’apporto dei Tavoli Tematici Permanenti. In attesa della sua istituzione questo Ambito distrettuale si avvale del tavolo attivato dalla ASL, così come indicato nell’Accordo di Programma, per l’esame di questioni inerenti sia la rete di unità di offerta sociali che quella riguardante le unità di offerta socio-sanitarie.

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Capitolo 3

L’ITER PROCEDURALE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO

Gli attori coinvolti nella costruzione del Piano di Zona sono sia Soggetti istituzionali, sia Soggetti sociali, non dimenticando, nell’intero processo, il ruolo centrale dei Comuni associati.

La partecipazione alle varie fasi della programmazione dei Soggetti del Terzo Settore consente il passaggio da un sistema centrato sul governo esclusivo dell’Ente locale ad una prospettiva di sviluppo della sussidiarietà orizzontale.

La programmazione del nuovo Piano è stata avviata con una prima fase preparatoria costituita, essenzialmente, da alcuni momenti di “riflessione formativa” che hanno coinvolto i rappresentanti politici dei Comuni, l’Ufficio di Piano ed il Gruppo Tecnico.

L’Assemblea dei Sindaci, con l’approvazione dell’Atto di indirizzo per il processo programmatorio del Piano di Zona 2009/2011, ha dato così concretamente inizio all’iter procedurale, riattivando la rete dei Soggetti con la finalità di individuare le scelte strategiche per il Piano.

Più in dettaglio, il Distretto di Somma Lombardo ha attuato il seguente iter:

 Predisposizione da parte della Conferenza degli Assessori, unitamente all’Ufficio di Piano, del percorso programmatorio sia in termini di contenuti che di tempistica.

 Approvazione dell’ atto di indirizzo (28.11.2008), da parte dell’Assemblea dei Sindaci per la ridefinizione di priorità e obiettivi delle politiche sociali del territorio, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla Regione Lombardia.

 Incontro aperto (16.12.2008) ai Soggetti del Terzo Settore, alle Organizzazioni sindacali e ai Soggetti istituzionali, per l’avvio della programmazione partecipata e concertata.

 Convocazioni del Gruppo Tecnico distrettuale per la collaborazione alla programmazione dei Servizi e alla comprensione dei fenomeni sociali che caratterizzano il contesto distrettuale.

 Convocazione dei Tavoli Tematici (dal 28 Gennaio al 27 Febbraio 2009) per la messa in rete di responsabilità e competenze, per collaborare alla costruzione

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della base conoscitiva quale importante contributo all’individuazione di obiettivi e priorità di area.

 Confronto con i Soggetti Istituzionali firmatari dell’Accordo di Programma, per definire le intese e i reciproci impegni.

 Incontro dell’Assemblea dei Sindaci con le Organizzazioni sindacali (19.03.2009) quale ulteriore momento conoscitivo dei bisogni e delle priorità.

 Gestione tecnica da parte dell’Ufficio di Piano di tutte le fasi del processo programmatorio, stesura della bozza di Piano e dell’Accordo di Programma in attuazione delle indicazioni politiche.

 Approvazione del documento Piano di Zona triennio 2009-2011 da parte dell’Assemblea dei Sindaci.

 Sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte dei Soggetti Istituzionali.

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Capitolo 4

IL CONTESTO TERRITORIALE: DAI PRECEDENTI PIANI DI ZONA AI TAVOLI TEMATICI

Ai fini della stesura del presente documento di Piano è stata effettuato un monitoraggio del movimento e delle trasformazioni della popolazione residente, riferito all’arco temporale 2001-2008. I dati raccolti sono stati ricavati da fonti ufficiali (ISTAT, Osservatorio provinciale e Comuni), e sono riferiti alle date rese disponibili dalle varie fonti.

Dell’Ambito distrettuale di Somma Lombardo fanno parte nove Comuni. La popolazione complessiva, pari a 69.017 unità, risulta così distribuita:

Comuni Popolazione al 31.12.2008 Arsago Seprio 4.779 Besnate 5.319 Cardano al Campo 14.095 Casorate Sempione 5.689 Ferno 6.859 Golasecca 2.579 Lonate Pozzolo 12.025 Somma Lombardo 17.129 Vizzola Ticino 544 Totale 69.017

Dal confronto con i dati rilevati durante la stesura del primo Piano di Zona, emerge un incremento demografico di 4.993 unità (popolazione rilevata al 31.12.2001: 64.024), con un incremento pari al 7,8%.

Ulteriori informazioni circa l’aumento dei residenti nei nove Comuni dell’Ambito sono ricavabili dalle tabelle sotto riportate, che mettono a confronto la popolazione, italiana e straniera, nel periodo relativo agli anni 2002-2008, da cui si rileva che:

1. i dati confermano la tendenza dell’Ambito ad un incremento demografico che interessa, seppure in percentuali diverse, tutti i Comuni;

2. secondo dati ISTAT altrettanto evidente è l’incremento della popolazione straniera che, con esclusione di un Comune, si aggira su percentuali elevate (dal 93% del Comune di Casorate Sempione al 198% del Comune di Ferno).

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POPOLAZIONE DEL DISTRETTO DI SOMMA LOMBARDO 1° GENNAIO 2002 - 1° GENNAIO 2008

ARSAGO CARDANO CASORATE LONATE SOMMA VIZZOLA BESNATE FERNO GOLASECCA TOTALE SEPRIO AL CAMPO SEMPIONE POZZOLO LOMBARDO TICINO

01.01.2002 4.543 4.851 12.160 5.117 6.417 2.584 11.512 16.412 428 64.024

01.01.2008 4.746 5.253 13.757 5.627 6.785 2.530 11.939 16.988 492 68.117

INCREM. UNITA’ 203 402 1.597 510 368 -54 427 576 64 4.093

INCREM. % 4,5% 8,3% 13,1% 10% 5,7% -2% 3,7% 3,5% 15% 6,4%

POPOLAZIONE STRANIERA DEL DISTRETTO DI SOMMA LOMBARDO 1° GENNAIO 2003 - 1° GENNAIO 2008

01.01.2003 149 85 324 125 152 65 298 541 15 1754

01.01.2008 305 182 861 241 453 156 722 1309 18 4247

INCREM. UNITA’ 156 97 537 116 301 91 424 768 3 2493

INCREM. % 105% 114% 166% 93% 198% 140% 142% 142% 20% 142%

Inoltre, dai dati forniti dall’Osservatorio Provinciale relativi al periodo 2004-2007, si ricava che all’incremento demografico corrisponde un incremento del numero di nuclei familiari, che così viene rappresentato:

Famiglie anagrafiche nei Comuni della provincia di Varese: anni 2004-2007

Ambito di 2004 2005 2006 2007 increm. v. a. increm. % Somma Lombardo n. n. n. n.

Arsago Seprio 1.896 1.924 1.967 1.959 63 3,3% Besnate 1.933 1.957 1.982 2.006 73 3,8% Cardano al Campo 5.271 5.440 5.515 5.860 589 11,2% Casorate Sempione 2.174 2.226 2.287 2.328 154 7,1% Ferno 2.502 2.517 2.568 2.615 113 4,5% Golasecca 1.059 1.060 1.077 1.094 35 3,3% Lonate Pozzolo 4.491 4.512 4.572 4.646 155 3,5% Somma Lombardo 6.809 6.836 6.922 7.097 288 4,2% Vizzola Ticino 193 197 208 220 27 14,0% Totale famiglie 26.328 26.669 27.098 27.825 1.497 5,7%

Mentre, con riferimento all’anno 2007, in base ai dati dell’Osservatorio Provinciale, la distribuzione delle famiglie sul Distretto, risulta essere la seguente:

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______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO

FAMIGLIE ANAGRAFICHE ANNO 2007

Ambito di Somma Lombardo n. % su tot. Distretto

Arsago Seprio 1.959 7,0% Besnate 2.006 7,2% Cardano al Campo 5.860 21,1% Casorate Sempione 2.328 8,4% Ferno 2.615 9,4% Golasecca 1.094 3,9% Lonate Pozzolo 4.646 16,7% Somma Lombardo 7.097 25,5% Vizzola Ticino 220 0,8% TOTALE 27.825 100,0%

Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione dell’Ambito per fasce di età, l’ISTAT fornisce la situazione rilevata alla data del 01.01.2008 e riportata nella tabella seguente:

AMBITO DISTRETTUALE DI SOMMA LOMBARDO

POPOLAZIONE PER FASCE D'ETA' - AL 1° GENNAIO 2008 91 E 0-4 5-13 14-20 21-40 41-50 51-60 61-70 71-80 81-90 OLTRE TOT.

ARSAGO SEPRIO 250 369 266 1.441 764 611 538 350 134 23 4.746 BESNATE 279 435 318 1.425 846 676 613 453 182 26 5.253 CARDANO AL CAMPO 675 1.136 815 4.236 2.095 1.685 1.537 1.109 399 70 13.757 CASORATE SEMPIONE 285 438 335 1.624 891 728 615 450 222 39 5.627 FERNO 348 576 458 1.985 1.086 901 735 462 200 34 6.785 GOLASECCA 124 178 152 657 417 341 313 212 111 25 2.530 LONATE POZZOLO 598 1.030 790 3.558 1.839 1.467 1.325 881 383 68 11.939 SOMMA LOMBARDO 826 1.328 994 4.741 2.609 2.121 2.054 1.537 647 131 16.988 VIZZOLA TICINO 35 27 23 153 69 70 60 38 16 1 492

TOTALI 3.420 5.517 4.151 19.820 10.616 8.600 7.790 5.492 2.294 417 68.117

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AMBITO DISTRETTUALE DI SOMMA LOMBARDO POPOLAZIONE PER FASCE D'ETA' - AL 1° GENNAIO 2008 FASCE 91 E D’ETA’ 0 -20 21-40 41-60 61-70 71-80 81-90 OLTRE TOTALI

TOTALI 13.088 19.820 19.216 7.790 5.492 2.294 417 68.117

19% 29% 28% 11% 8% 3% 1% 100%

fino a 60 anni oltre 60 anni Totali

77% 23% 100%

POPOLAZIONE DEL DISTRETTO DI SOMMA LOMBARDO 1° GENNAIO 2002 - 1° GENNAIO 2008 - ETA' SUPERIORE A 65 ANNI

ARSAGO CARDANO CASORATE LONATE SOMMA VIZZOLA TOTALE TOTALE BESNATE FERNO GOLASECCA SEPRIO AL CAMPO SEMPIONE POZZOLO LOMBARDO TICINO > 65 POPOLAZ.

1° GENN 2002 679 864 2.020 920 910 469 1.807 3.174 77 10.920 63.508 17%

1° GENN 2008 829 1.054 2.509 1.103 1.118 538 2.123 3.559 97 12.930 68.117 19%

INCREMENTO 150 190 489 193 208 69 316 385 20 2.010 4.609 44% UNITA' INCREMENTO 22% 22% 24% 21% 23% 15% 17% 12% 26% 18% 7% %

Confermando quanto già osservato al momento della stesura del primo Piano di Zona, la popolazione del Distretto è, sostanzialmente, una popolazione relativamente giovane. Infatti, la popolazione con età superiore a 60 anni rappresenta il 23% del totale. La popolazione anziana (oltre 65 anni) rappresenta il 19%. Si osserva come, nel periodo confrontato (anni 2002 e 2008) la popolazione anziana sia passata dal 17% al 19%. Si osserva, inoltre, che l’aumento complessivo della popolazione, consistente in n 4.609 unità, è costituito per il 44% da persone con età superiore a 65 anni.

Per quanto attiene la situazione socio economica è opportuno rilevare che nel 2002/2003 si evidenziava una situazione occupazionale concentrata prevalentemente nel settore dei servizi e, soprattutto, nel maggior insediamento produttivo costituito dall’Aeroporto di Malpensa e dal suo indotto. Inoltre, nel medesimo periodo, veniva messo in rilievo il fatto che il “richiamo” occupazionale costituito da Malpensa, stava influenzando complessivamente la “qualità della vita“ nella zona: conflittualità relativa all’impatto ambientale (delocalizzazione di alcuni insediamenti abitativi adiacenti il sedime aeroportuale nei Comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno, inquinamento acustico ed atmosferico), aumento di forme occupazionali precarie, squilibri nel mercato delle abitazioni, incremento in termini di quantità e complessità della domanda di servizi sociali.

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Nella congiuntura attuale, le criticità sopra evidenziate, non del tutto risolte, pesano ulteriormente in termini sociali sul territorio dell’Ambito sia a causa della crisi economico-finanziaria, che interessa la generalità del Paese, sia a causa delle note difficoltà legate al ridimensionamento dell’Aeroporto, con inevitabile innalzamento del livello di bisogno di sostegno economico e non solo.

Tali fenomeni vanno letti incrociandoli con l’incremento demografico, sia in termini di unità che di nuclei familiari, che ha interessato il territorio.

Dall’osservatorio dei Servizi Sociali comunali, si registra, inoltre, che il fenomeno immigratorio interno ed esterno (comunitario ed extra comunitario), già rilevato nel 1° Piano, continua ad avere proporzioni rilevanti, con inevitabili ricadute in termini di bisogni e conseguenti interventi/servizi.

Per consentire una visione più completa del contesto territoriale, si ritiene utile riportare i principali servizi, pubblici e privati, e la loro dislocazione sul territorio.

E’, innanzitutto, opportuno rilevare che il Servizio Sociale professionale è pressoché garantito su tutto il territorio distrettuale, sia in forma diretta (personale comunale) che con personale esterno, come da tabella di seguito riportata:

Popolazione al Comuni N. assistenti sociali 31.12.2008 Arsago Seprio 4.779 1 Besnate 5.319 1 Cardano al Campo 14.095 3 Casorate Sempione 5.689 1 Ferno 6.859 1 Golasecca 2.579 1 Lonate Pozzolo 12.025 2 Somma Lombardo 17.129 2 Vizzola Ticino 544 = Totale 69.018 12

Considerando che non tutti gli operatori sono in servizio a tempo pieno, il dato rilevato indica un rapporto di un Operatore sociale ogni 6.000 abitanti circa. Le indicazioni che definiscono il livello essenziale del Servizio Sociale, riferite al Piano Socio-Assistenziale della Regione Lombardia (D.C.R. 871/1987), sono di 1 Assistente Sociale ogni 5.000 abitanti.

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Si registra, inoltre, la presenza dei seguenti servizi:

SERVIZI PER MINORI E FAMIGLIE ASILI NIDO “Oreste e Piero Bossi”- Via Bellini, 12 - Cardano al Campo Asilo Nido – Via Montegrappa - Casorate Sempione “Primi giochi” - Via dell'Arcobaleno, 2 – Ferno ASILI NIDO COMUNALI “Nido Rido” – Via Don Angelo Molteni, 5 – Besnate “Piccoli Passi” - Piazzale Aldo Moro – Lonate Pozzolo “Gemma Missaglia” - via Salvioni 1- Somma Lombardo Micro nido “Il nido dei balocchi”- Via Don Minzoni, 3 – Cardano al Campo Micro nido “Il nido dei cuccioli” - Via Carreggia, 53 – Cardano al Campo Micro nido “Il nido dei folletti” - Via Pertini, 16 – Cardano al Campo ASILI NIDO PRIVATI “Raggio di sole” - Via Padre Luigi Rosa, 22 – Lonate Pozzolo “Gioca e sogna” - Via Cabagaggio, 24/B – Somma Lombardo “Giocomotiva” Via del Barchello, 10 – Somma Lombardo “La cicogna” - Via Raffaello Sanzio, 9 – Somma Lombardo SCUOLE INFANZIA

“Achille Porraneo” – Via Porraneo, 32 – Arsago Seprio

Via S. Francesco, - Cardano al Campo Via Montegrappa, 1 – Casorate Sempione SCUOLE STATALI P.zza S. Stefano – Rione Mezzana – Somma Lombardo P.zza Duca Visconti – Fraz. Maddalena – Somma Lombardo “Galli” – Via Garibaldi, 2 – Somma Lombardo “Buratti” – Via Salvioni – Somma Lombardo “Caduti in guerra” – Via Rosa, 9 - Besnate “Scuola Infanzia Porraneo” – Via Porraneo – Cardano al Campo “Carlo Castiglioni” – Via Cinque Martiri, 2 - Ferno “Rigoli” – Via Roma, 52 - Golasecca

Parrocchiale . Via Giovanni XXIII, 59 – Lonate Pozzolo SCUOLE PRIVATE “Bambino Gesù” – Piazza Asilo, 1 – Lonate Pozzolo Fraz. S. Antonino “Sormani” – Via V. Veneto, 39 – Lonate Pozzolo “Parravicino” – Via Verga, 1 – Lonate Pozzolo – Fraz. Tornavento “La Giocomotiva” – Via del Barchello, 10 – Somma Lombardo “Case Nuove” – Via F. Baracca – Somma Lombardo – Fraz. Case Nuove Parrocchiale – Via Colombo 2/A – Somma Lombardo – Fraz. Coarezza SERVIZI EDUCATIVI C.A.G. Centro Aggregazione Giovanile - Via Adamello – Lonate Pozzolo

CONSULTORI FAMILIARI SOMMA LOMBARDO Sede principale - Via Fuser Ang. Via Cavour LONATE POZZOLO Sede distaccata - Via Cavour 21 CARDANO AL CAMPO Sede distaccata - Via De Amicis 7

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SERVIZI PER ANZIANI CDI Centro Diurno Integrato - Via Bosisio 3 – Lonate Pozzolo RSA Fondazione Centro Accoglienza per Anziani onlus - Via Bosisio 3 – Lonate Pozzolo RSA Casa di riposo "C. e V. Bellini” - Via Bellini 27 – Somma Lombardo RSA Azienda di Servizi alla Persona "Il Girasole" - Via Bellini 29 – Somma Lombardo SAD Servizio Assistenza Domiciliare – In tutti i Comuni PASTI A DOMICILIO Il servizio di consegna pasti a domicilio è attivo in 5 Comuni

SERVIZI PER DISABILI

CDD Centro Diurno Disabili Il Seme - Via Bari 6/8 - Cardano al Campo Centro terapeutico e riabilitativo semiresidenziale per bambini e adolescenti disabili ad CD MINORI interventi multipli "IL SEME" - Via XX Settembre, 40 - Cardano al Campo Centro Socio Educativo “Maestrale” – Coop. L’Arca - Via XXV Aprile, 12 - Cardano al Campo Centro Socio Educativo “Il Perograno Servizi” Onlus – Via Bassano del Grappa, 21 – CSE Lonate Pozzolo Centro Socio Educativo “Anffas Ticino Onlus” – Loc. Molino di Mezzo, 1 – Somma Lombardo Centro Socio Educativo comunale - via Fuser, 5 - Somma Lombardo Servizio Formazione all’Autonomia “Marina” – Coop. L’Arca – via XXV Aprile, 12 – Cardano al Campo Servizio Formazione all’Autonomia “Il Perograno Servizi” Onlus – Via Bassano del SFA Grappa, 21 - Lonate Pozzolo Servizio Formazione all’Autonomia “Progetto Atlantide”- Loc. Molino di Mezzo, 1 – Somma Lombardo Comunità alloggio socio sanitaria -(C.S.S.) Coop. "IL SEME" – Via Carreggia 28/a – Cardano al Campo COMUNITA’ ALLOGGIO Comunità alloggio socio-sanitaria –(C.S.S.) “Anffas Ticino Onlus” – Loc. Molino di Mezzo, 1 – Somma Lombardo Servizio Inserimento Lavorativo – Progetto Me. La (Mediazione Lavoro) - Via XXV Aprile, SIL DISTRETTUALE 12 – Cardano al Campo Alloggio di convivenza assistita per disabili “La Mansarda” – Coop. Il Seme – Via ALTRI SERVIZI RESIDENZIALI Carreggia 28/a – Cardano al Campo

SERVIZI PER NUOVE POVERTA’ – EMARGINAZIONE – SALUTE MENTALE Centro di Ascolto Caritas "Natività Maria Vergine" - Via Giuseppe Verdi, 20 - Fraz. Cuoricino- Cardano al Campo Centro di Ascolto Parrocchia S. Anastasio - Cardano al Campo CENTRI D’ASCOLTO Centro di Ascolto Caritas Decanale -Via S. Fortunato - Lonate Pozzolo Centro di Ascolto Caritas Decanale "S. Agnese" - Piazza Vittorio Veneto, 3 - Somma Lombardo Centro di Ascolto Caritas “Fratel Arturo” – Via Marconi, 1 – Casorate Sempione Centro Psico Sociale unificato di e Somma Lombardo – via Ospedale, 3 – CPS Somma Lombardo

SERVIZI PER L’IMMIGRAZIONE Sportello informativo presente sul territorio dei Comuni di: Arsago Seprio, Cardano al SPORTELLI INFORMATIVI Campo, Casorate Sempione, Golasecca, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo

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Nel territorio sono, inoltre, presenti significative esperienze di partnership tra:

• pubblico e volontariato per la produzione di servizi di trasporto per persone in difficoltà e di interventi d’emergenza per situazioni di povertà; • tra pubblico e cooperazione sociale (con il territorio interagiscono oltre una decina di organizzazioni) per progetti di protezione sociale.

Altrettanto significativa, dal punto di vista dell’analisi del contesto, è una breve ricognizione dei servizi e degli interventi attivati nel corso delle precedenti annualità di gestione del primo e secondo Piano di Zona. Si tratta di interventi e progetti innovativi, gestiti in forma associata, che nel tempo si sono trasformati in servizi consolidati. Si citano, pertanto, le esperienze più significative degli anni precedenti, come una sorta di “consuntivo” e come punto di partenza per la nuova programmazione zonale.

Servizio Tutela Minori . La gestione in forma associata ha consentito di sperimentare prassi e condivisione di metodo, costituendo una sorta di “formazione continua” degli operatori sociali per offrire un servizio di buona qualità su tutto il territorio. Il Servizio si avvale delle prestazioni del lavoro degli operatori sociali dei Comuni e di quelle di cooperative sociali per le prestazioni psicologiche. A titolo informativo, si forniscono i dati relativi all’anno 2007.

Cardano al Campo Arsago Seprio – Besnate - Casorate INDICATORE – Ferno - Sempione – Golasecca - TOTALI Lonate Pozzolo Somma Lombardo - Vizzola Ticino

TUTELA MINORI 2007

Casi in carico- inizio 2007 Civile 57 45 102

Casi in carico- inizio 2007 Penale 26 12 38

Casi in carico- inizio 2007 TOTALE 83 57 140

Nuovi casi in corso 2007 Civile 18 20 38

Nuovi casi in corso 2007 Penale 5 9 14

Nuovi casi in corso 2007 TOTALE 23 29 52

Casi chiusi in corso 2007 TOTALE 12 17 28

Casi in carico- fine 2007 Civile 63 50 113

Casi in carico- fine 2007 Penale 31 19 50

Casi in carico- fine 2007 TOTALE 94 69 163

Casi in carico prevenzione TOTALE 28 39 67

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SIL – Progetto Me.La - Servizio di Inserimento Lavorativo per persone svantaggiate. Anche in questo caso, la gestione associata ha consentito di avviare e stabilizzare un servizio di cui il Territorio risultava sprovvisto e che rappresenta una fonte significativa di opportunità per cittadini in situazione di svantaggio. Di seguito alcuni dati:

SIL DISTRETTUALE ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008

CASI SEGNALATI NELL’ANNO 64 39 34 39

PERCORSI DI TIROCINIO/BORSA LAVORO 14 28 27 17 REALIZZATI

ASSUNZIONI NELL’ANNO 8 11 19 13

CASI IN CARICO AL 31/12 50 60 66 73

L. 40/98 “Rete sportelli per l’immigrazione” La rete degli sportelli è nata per favorire il processo di integrazione anche attraverso uno strumento che favorisse la semplificazione amministrativa, l’assistenza ed accompagnamento nelle pratiche per il soggiorno legale delle persone immigrate. La rete degli sportelli è articolata nel Distretto di Somma Lombardo su 6 sedi coincidenti con i Comuni di Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Golasecca, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo.

Titoli sociali – Il sistema dei titoli, avviato secondo le disposizioni regionali fin dal 1° Piano di Zona, è stato ampiamente sperimentato e, nel tempo, consolidato, soprattutto in forma di “buoni sociali”.

BUONI SOCIALI AREE ANZIANI DISABILI MINORI E FAMIGLIE NUOVE POVERTA' TOTALI

Anni D B € D B € D B € D B € €

2003 102 53 39.018 29 27 22.180 63 29 14.904 108 54 40.974 117.076 2004 86 61 47.497 45 35 29.837 154 83 55.375 137 69 48.970 181.679 2005 133 104 47.692 70 56 26.734 226 145 63.946 276 140 57.059 195.431 2006 80 69 46.055 48 46 28.598 161 63 27.299 188 109 55.720 157.672 2007 81 74 43.959 56 48 25.555 190 73 22.400 201 114 57.013 148.927 2008 76 76 38.077 76 64 28.121 234 177 51.259 216 148 61.277 178.734 Totale 558 437 262.298 324 276 161.025 1.028 570 235.183 1.126 634 321.013 979.519 LEGENDA D =N. DOMANDE PRESENTATE B = N. BENEFICIARI

Il sistema dei voucher è stato introdotto nell’anno 2008, quale strumento di sostegno alla domiciliarità per persone anziane che richiedono posti di sollievo in strutture accreditate.

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Già a partire dall’anno 2006 il Distretto garantiva l’accesso a posti di sollievo attraverso convenzioni con le 2 RSA del territorio, il cui utilizzo è di seguito evidenziato:

ANNO 2006 ANNO 2007

Girasole e Fondazione Lonate P. Girasole

Totale giorni disponibili 730 Totale giorni disponibili 305 COMUNI utenti giorni % di utilizzo utenti giorni % di utilizzo SOMMA LOMBARDO 10 288 50,8 5 164 57

CARDANO al CAMPO 3 138 24,33 4 119 41 LONATE POZZOLO 3 57 10,05

FERNO CASORATE SEMPIONE 1 5 2 BESNATE ARSAGO SEPRIO 1 54 9,52 GOLASECCA 1 30 5,3 VIZZOLA TICINO TOTALE 18 567 100 10 288 100

In modo sintetico è, inoltre, opportuno riportare gli ulteriori interventi e progetti attuati dall’Ambito, nel corso di questi anni, in relazione a fonti di finanziamento derivanti da specifiche normative e alle risorse costituite dalle cosiddette “Leggi di settore” e dal Fondo Sociale Regionale (ex Circ. 4), progressivamente confluite in un unico finanziamento (budget unico).

Legge 45/99 "Interventi per la lotta alla droga" Il progetto per contrastare il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti si è avvalso della metodologia di “educativa di strada”. Il budget stanziato per l’iniziativa è stato ripartito ai Comuni in relazione a standard di intervento (n. ore settimanali – n. settimane annue), commisurati alla dimensione demografica, per l’attuazione del Progetto “Fuori Pista – Le strade della prevenzione”. Oltre al lavoro sui singoli territori comunali, sono stati organizzati eventi unitari, che hanno coinvolto sia i ragazzi e le ragazze dei diversi Comuni che le Organizzazioni del Terzo Settore incaricate del servizio.

Legge 162/98 "Misure di sostegno a favore di persone con handicap grave" In base ai criteri definiti e approvati dall’Assemblea dei Sindaci, il Distretto ha finanziato progetti predisposti sia dai singoli Enti che dal Privato sociale, finalizzati a supportare le persone disabili gravi e le loro famiglie con interventi di personalizzati.

Legge 285/97 "Programma per la promozione dei diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza" La programmazione degli interventi ha visto il coinvolgimento di tutti i Comuni del Distretto soprattutto attraverso il sostegno psicopedagogico attuato presso le locali Scuole, nonché attraverso la realizzazione di azioni volte a prevenire il disagio, a formare insegnanti e genitori (Progetto Abuso – Costituzione Gruppo Te.M.A.), a creare spazi educativi per le ragazze/i. 22 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Legge 23/1999 – Progetti Interrail/Cassiopea Il fenomeno della dispersione scolastica “è un processo di allontanamento dal contesto formativo che spesso inizia da lontano, fin dai primi contatti col mondo del sapere, e che arriva a cristallizzarsi, rendendo poi sempre più arduo il compito di avvicinare i ragazzi alla scuola, con la reale possibilità di un abbandono scolastico ”9. Sul tema della dispersione il Distretto ha realizzato interventi, attraverso i progetti presentati da Cooperative Sociali e Associazioni, operanti sul territorio, con la partnership dell’Ufficio di Piano e di 8 Comuni del Distretto. Come sviluppo del lavoro e dell’esperienza maturati, è nata l’idea di costituire Tavoli locali, in tutti i Comuni, che si occupino di mantenere in efficienza la rete costruita sul tema della dispersione scolastica, ampliando l’interesse anche ad altre dinamiche legate all’area minorile.

Progetto Affido – (Leggi 184/1983 e 149/2001). Nel corso degli anni, sulla base di un bisogno emergente e significativo in relazione alle situazioni di minori in tutela, il tema dell’affido familiare è stato trattato e presentato in diversi Comuni, fino a giungere all’approvazione di un Progetto distrettuale unitario, che si pone come finalità la costituzione di una “banca” di famiglie affidatarie, con l’impegno di tutti gli operatori sociali del territorio e la collaborazione di una Cooperativa sociale.

Progetto Salute mentale nella Comunità Il progetto, avviato nel 2005, in collaborazione con una Cooperativa Sociale, e proseguito nelle annualità successive, è nato per affrontare la complessità dei bisogni espressi dalle persone che hanno problemi di salute mentale (bisogno di socializzazione e di ripresa di contatti significativi con il territorio di residenza, bisogno di riappropriarsi di abilità nella gestione del vivere quotidiano), con la partecipazione dei servizi di cura designati (CPS, CRA, CD), dei Servizi Sociali dei Comuni, delle famiglie ove possibile, e degli operatori, attraverso lo sviluppo del lavoro di rete e la promozione di processi di partecipazione e di mediazione sociale.

L’analisi dei dati fin qui presentati offre, seppur in modo non esaustivo, un quadro conoscitivo dell’Ambito distrettuale, sia in termini di popolazione che di servizi.

L’aspetto qualificante del presente Piano è, però, la definizione di un complesso di informazioni di livello distrettuale che, integrato con i dati in possesso dei Soggetti del Terzo Settore operanti sul territorio, può offrire ulteriori potenzialità alla pianificazione. Nella fase di attivazione del nuovo processo programmatorio è stato, perciò, indispensabile cogliere il contributo di conoscenze che i vari attori operanti nel Distretto potevano mettere a disposizione, a partire sia dalla riflessione sui servizi, sui progetti e sugli interventi attuati dall’Ambito, sia sulle risposte ai bisogni messi in campo dalla comunità.

9 Dalla relazione presentata durante la Giornata di Studio “Progetti in Ambito” del 23 Gennaio 2008 a Lonate Pozzolo 23 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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In tal senso è stata avviata la nuova programmazione relativa al triennio di Piano 2009-2011 con il coinvolgimento, attraverso il Gruppo Tecnico (Assistenti Sociali dei Comuni), dei Soggetti del Terzo Settore. Sono stati, quindi, attivati i Tavoli Tematici relativi alle quattro macro aree di intervento previste dal Piano, coordinati da un componente dell’Ufficio di Piano e dagli Assistenti Sociali dei Comuni.

I tavoli sono stati partecipati dai diversi Soggetti del Terzo Settore, secondo il seguente calendario:

Tavolo Tematico “Minori e Famiglia” – Si è riunito nelle seguenti date:

- 11 Febbraio 2009; - 16 Febbraio 2009; - 23 Febbraio 2009.

Hanno aderito:

 Associazione AVULSS di Somma Lombardo, Arsago Seprio, Casorate Sempione;  Oratorio San Giovanni Bosco di Arsago Seprio;  Associazione Il Girasole di Casorate Sempione;  Cooperativa sociale laBanda di ;  Cooperativa sociale CO.L.C.E di Varese;  Consorzio di cooperative sociali UNISON di Gallarate;  Cooperativa sociale Naturart di Gallarate;  Cooperativa sociale Il Seme di Cardano al Campo;  Cooperativa sociale San Martino di Milano;  Cooperativa sociale La Fucina di Canegrate;  Organizzazione sindacale CISL Varese;  Istituto Comprensivo TOSCANINI di Casorate Sempione.

Tavolo Tematico “Disabili” – Si è riunito nelle seguenti date:

- 30 Gennaio 2009; - 13 Febbraio 2009; - 27 Febbraio 2009.

Hanno aderito:

 Associazione AISLA di Somma Lombardo;  Associazione AVULSS di Arsago Seprio;  Associazione Per Andare Oltre di Somma Lombardo;  Associazione ANFASS Ticino di Somma Lombardo;  Associazione Il Girasole di Casorate Sempione;

24 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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 Centro di Formazione Professionale di Somma Lombardo;  Cooperativa sociale L’Arca di Cardano al Campo;  Cooperativa sociale Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio;  Cooperativa sociale Il Seme di Cardano al Campo;  Caritas Centro d’Ascolto Cuoricino di Cardano al Campo;  Caritas Parrocchia S. Anastasio di Cardano al Campo.

Tavolo Tematico “Anziani” – Si è riunito nelle seguenti date:

- 28 Gennaio 2009; - 11 Febbraio 2009; - 24 Febbraio 2009.

Hanno aderito

 Associazione AVULSS di Arsago Seprio;  Associazione AVULSS di Casorate Sempione;  Cooperativa IRIS Servizi – ONLUS di Gallarate;  Fondazione Centro Accoglienza Anziani di Lonate Pozzolo;  Caritas – AVULSS di Gallarate e Cardano al Campo;  Caritas Centro d’Ascolto Cuoricino di Cardano al Campo;  Associazione Centro Anziani di Cardano al Campo.

Tavolo Tematico “Nuove povertà (emarginazione, salute mentale, immigrazione)” – Si è riunito nelle seguenti date:

- 4 Febbraio 2009; - 11 Febbraio 2009; - 18 Febbraio 2009.

Hanno aderito:

 Associazione AISLA di Somma Lombardo;  Associazione AVULSS di Somma Lombardo, Arsago Seprio, Casorate Sempione;  Centro di Formazione Professionale di Somma Lombardo;  Cooperativa sociale CO.L.C.E di Varese;  Cooperativa sociale Mediazione e integrazione;  Consorzio di Cooperative sociali UNISON di Gallarate;  Cooperativa sociale Naturart di Gallarate;  Cooperativa sociale Il Seme di Cardano al Campo;  Centro d’Ascolto di Somma Lombardo;  Caritas di Somma Lombardo;  Oratorio San Giovanni Bosco di Arsago Seprio.

25 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Il lavoro dei Tavoli

Dagli incontri con i Tavoli sono emerse diverse tematiche, delle quali si riporta una sintesi, in relazione alle priorità rappresentate:

Tavolo Minori e Famiglia Sintesi incontri 11, 16 e 23 Febbraio 2009

Partendo dall’Atto di indirizzo approvato dall’Assemblea dei Sindaci nella seduta del 28.11.2008 si sottolinea la valenza del contributo dei Tavoli per la costituzione della base conoscitiva, quale elemento fondante della programmazione. Nel corso degli incontri sono stati affrontati molti temi legati all’Area di intervento. Da quanto emerso dai diversi punti di vista dei partecipanti, rispetto alla propria esperienza di operatività rispetto ai minori e alle famiglie, si possono evidenziare, in sintesi, i principali argomenti:

Bisogni e nodi critici

• Bisogno di luoghi di incontro stabili e riconoscibili per gli adolescenti e i giovani. • Spazi di ascolto e accoglienza con la presenza di figure significative di riferimento. • Recupero della funzione educativa della scuola. • Bisogno per i ragazzi di sostenere la motivazione della frequenza scolastica. • Necessità di sostenere e supportare i ragazzi nel percorso di orientamento scolastico e lavorativo, oltre che un accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro. • Bisogno di approfondire il fenomeno emergente di isolamento da parte di adolescenti, che manifestano il proprio disagio evitando i luoghi della socialità e gli scambi comunicativi con i pari, prediligendo l’utilizzo di strumenti informatici nelle loro abitazioni. • Per le famiglie è emerso un crescente bisogno di sostegno alla genitorialità e momenti di confronto e scambio su temi educativi, finalizzati anche a superare la tendenza all’isolamento dei nuclei con figli in età adolescenziale.

Punti di forza e di debolezza degli interventi e dei Servizi presenti sul territorio

• I punti di forza: La progettualità sviluppata nel corso degli anni si è consolidata ed è stata condivisa tra il Privato sociale e gli Enti pubblici. Questo ha consentito di dare maggiore continuità agli interventi. È forte la partecipazione in prima persona dei giovani che, se adeguatamente sostenuti e ascoltati, possono promuovere azioni di sviluppo di comunità.

26 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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• I punti di debolezza: Difficoltà a proporre progetti sperimentali e innovativi per mancanza di risorse, si preferisce proseguire progettazioni consolidate e di copertura finanziaria certa. Scarsità di risorse e ancora poca attitudine a ricercare finanziamenti, anche nel privato, per la promozione di nuovi interventi a livello distrettuale.

Azioni di sistema

Le Parti ritengono auspicabile la prosecuzione di momenti di confronto tra la Scuola, il Pubblico e il Privato sociale per sostenere una progettualità condivisa e un’implementazione delle risorse disponibili sul territorio, con azioni di coinvolgimento anche dei privati. Gli interventi sui minori e le famiglie si fondano sulla costruzione e sostegno delle relazioni che necessitano, per portare a risultati qualitativamente significativi, di progettazioni a lungo termine. Si ritiene così importante garantire una maggiore continuità e un impegno economico adeguato alle reali necessità del territorio. Si auspica, inoltre, la disponibilità al coinvolgimento anche da parte di altri interlocutori all’interno del gruppo di lavoro, quali una rappresentanza della Scuola, delle realtà straniere e delle Associazioni sportive oltre che del Servizio Tutela Minori.

Tavolo Disabili Sintesi incontri 30 Gennaio, 13 e 27 Febbraio 2009

Numerosa e costante la partecipazione ai lavori del Tavolo. In apertura si delinea il contesto di riferimento (programmazione del triennio 2009-2011) e il significato dei ruoli: responsabilità istituzionale del Piano, attraverso i propri rappresentanti; importanza del ruolo del Terzo Settore nella identificazione dei bisogni del territorio. I dati raccolti in occasione degli incontri effettuati durante la prima programmazione (1° Piano di Zona), costituiscono la base di parte nza da aggiornare alla luce di nuovi/vecchi bisogni, delle azioni svolte in questi anni e del nuovo scenario normativo rappresentato dalla Legge Regionale 3/2008. Nel corso degli incontri è stata effettuata una rilevazione del sistema di collaborazioni in atto tra i diversi Soggetti, attraverso l’esposizione verbale di ciascuno, in base ad una griglia appositamente predisposta. E’ stata inoltre distribuita una scheda di rilevazione, per aggiornare i dati già raccolti in occasione del Piano di Zona 2003.

In sintesi gli elementi di riflessione emersi sono sintetizzabili come segue:

Necessità di migliorare la rete informativa

Dall’esposizione delle varie Organizzazioni presenti emerge una forte esigenza di “informazione”.

27 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Infatti, in relazione alla diversa strutturazione degli enti che si occupano di disabilità (più “attrezzata” la cooperazione, più “informale” il volontariato), emerge il bisogno di un’informazione strutturata fra i diversi livelli (utile anche come “formazione”) per consentire una efficace comunicazione/conoscenza dei servizi offerti nell’area disabilità, anche per una più adeguata continuità degli stessi. Il miglioramento della rete informativa dei servizi potrebbe costituire una sorta di punto unico virtuale d’accesso per l’utenza. Le Cooperative riportano l’esperienza del coordinamento, provinciale e settoriale, alla quale partecipano, sottolineandone la valenza formativa e informativa sulla situazione dei servizi. Le Associazioni di volontariato, per contro, lamentano la mancanza di esperienze simili, sottolineando come spesso i corsi attivati dal Cesvov siano a volte organizzati in momenti e luoghi poco accessibili ai volontari. Le Associazioni, inoltre, manifestano il bisogno di godere di un maggior “avallo” da parte della Pubblica Amministrazione per pubblicizzare e patrocinare le loro attività.

Panoramica dei principali bisogni rilevati

Con riferimento alla disabilita nelle diverse fasi della vita (minori, adulti, anziani) vengono messi in evidenza una serie di bisogni differenziati: - presa in carico precoce del disabile, fin dalla minore età, attraverso il c ase management (fra operatori sociali del Comune, operatori dei servizi, …) in grado di mantenere una visione globale e unitaria degli interventi. Tale presa in carico potrebbe agevolare quello che è un nodo critico, costituito dalla fase di raggiungimento della maggiore età del disabile con l’esigenza di un supporto “organizzato” in tale fase; - progetti individualizzati partendo da sperimentazioni su alcuni casi (ad esempio monitoraggio dei percorsi CSE e SFA) fino alla stesura di protocollo operativo di messa in rete; - residenzialità leggera, anche per pazienti psichiatrici. Scarsità di servizi a bassa/media protezione e con posti di sollievo; - rispetto all’inserimento di persone disabili nei CSE, in particolare per i pazienti psichiatrici, si lamenta la mancanza di una reale presa in carico da parte del servizio sanitario, con ricaduta dei costi interamente sul sociale. Mancano inoltre servizi diurni (ad esempio, non esistono servizi tipo SFA per i pazienti psichiatrici); - problemi legati al trasporto: largamente inutilizzabile quello pubblico, occorre intervenire in modo estremamente personalizzato per soddisfare le normali esigenze legate agli spostamenti; - necessità emersa negli ultimi tempi di garantire una maggior apertura oraria dei servizi diurni (CDD, CSE, SFA) per far fronte a più ampie esigenze delle famiglie legate alla flessibilità del lavoro; - necessità di supportare maggiormente, con maggiori risorse finanziarie, i percorsi propedeutici all’inserimento lavorativo (tirocini, borse lavoro); - Adozione della Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili;

28 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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- Omogeneizzare le condizioni di accesso alle prestazioni/servizi sul territorio distrettuale.

Azioni di sistema

Emerge la necessità di dare continuità al lavoro dei Tavoli, per costruire e consolidare la rete dei servizi, attraverso lo scambio sistematico di informazioni e conoscenze, attraverso uno strumento di rete che possa indirizzare utenti/famiglie/colleghi al soddisfacimento di un preciso bisogno. Viene rilevata, infine, la necessità di dare uniformità ai criteri di accesso delle persone disabili ai servizi presenti sul territorio dell’Ambito, soprattutto con riferimento alla compartecipazione ai costi. Viene proposta l’adesione dei Comuni alla Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili.

Tavolo Anziani Sintesi incontri 28 Gennaio, 11 e 24 Febbraio 2009

Durante gli incontri sono state affrontate numerose tematiche relative all’Area Anziani. Le priorità emerse afferiscono ai seguenti argomenti:

Integrazione

Concetto ampio, caratterizzato da una molteplicità di aspetti. Il più rilevante è il tema dell’integrazione socio-sanitaria, soprattutto riguardo i servizi di SAD e ADI, in modo tale da poter organizzare prestazioni mirate e coordinate tra gli interventi istituzionalizzati e quelli gestiti dal Privato sociale e dalle Associazioni di volontariato, stabilendo con chiarezza a chi spetta il coordinamento per una migliore efficacia ed efficienza. Su tale argomento la riflessione ha portato ad evidenziare l’importanza dell’integrazione tra pubblico e privato e tra privati, poiché spesso manca una efficace comunicazione tra i vari enti e associazioni, che non sono a conoscenza del ruolo svolto per gli anziani dalle altre organizzazioni attive sul territorio.

Informazione

E’ emersa a più riprese la carenza di informazione in merito alle varie agevolazioni, contributi e benefici per gli anziani. Tale circostanza limita, di fatto, la possibilità di fruizione.

Ricerca

Viene considerata favorevolmente l’opportunità di individuare un target di riferimento tra la terza e la quarta età ritenuta più fragile, finalizzata alla costituzione di una sorta di “banca dati” sulla quale concentrare gli sforzi con azioni di tipo informativo e di coordinamento, in modo tale da indirizzare gli interventi su chi ne ha maggiormente 29 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO bisogno, soprattutto con azioni di contrasto alla solitudine, fenomeno riscontrato da quasi tutti i presenti.

Trasporti

Si sottolinea nuovamente la carenza del trasporto pubblico, parzialmente giustificata dalla conformazione del territorio. Di fatto il servizio di trasporto viene svolto, in modo non omogeneo, grazie ai vari centri anziani o da altre associazioni, se presenti sul territorio.

Voucherizzazione

Viene proposta la possibilità di utilizzare lo strumento del voucher per coprire parzialmente le rette dei Centri Diurni Integrati.

Nuovi servizi

Si auspica la creazione di una struttura ad hoc di tipo ambulatoriale psico-geriatrica riservata agli anziani e alle persone che li assistono, con funzioni di sostegno psicologico, con personale specializzato che sappia gestire le peculiarità di questa tipologia di utenza.

Continuità

Si sottolinea l’importanza di dare stabilità al Tavolo, ipotizzando almeno due incontri nell’anno per svolgere azioni di restituzione, aggiornamento e monitoraggio rispetto alle tematiche emerse sino ad ora.

Tavolo Nuove Povertà (emarginazione - salute mentale – immigrazione) Sintesi incontri 4, 11, 18 Febbraio 2009

Il Tavolo ha visto un’ampia partecipazione di Associazioni, con forte motivazione al proseguimento degli incontri con cadenza almeno semestrale. Durante i tre incontri è stata proposta la compilazione di schede finalizzate alla conoscenza delle diverse realtà presenti e della loro specificità di intervento. Le schede, inoltre, hanno consentito di integrare la conoscenza del fenomeno che caratterizza il settore dell’emarginazione e delle cosiddette nuove povertà. Viene segnalato un sensibile aumento (almeno in termini di percezione) dell’utenza che si presenta alle Associazioni di volontariato con diverse richieste di aiuto, in modo particolare relative a bisogni primari, quali sostentamento, lavoro, casa.

In sintesi gli elementi emersi che possono generare azioni in grado di produrre effetti positivi nell’area povertà, sono:

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Il tema dell’integrazione degli stranieri

Esistono alcune scuole di lingua italiana gestite da volontari. Esse costituiscono una forte risorsa territoriale, sia perché forniscono strumenti d’integrazione sociale tramite l’apprendimento della lingua italiana, sia perché costituiscono un momento di aggregazione tra gli stranieri, favorendo la nascita di percorsi di sostegno reciproco tra gli stessi. In tal senso si è rivelata assai positiva la partecipazione femminile, anche considerato l’isolamento in cui spesso viene lasciata la donna extracomunitaria.

Elemento di eccellenza è la convenzione tra il Girasole di Casorate ed il Centro EDA di Gallarate per il conseguimento dei diplomi della scuola dell’obbligo italiana.

Si è proposta un’azione di sistema per mettere in rete, valorizzare e potenziare le scuole di italiano, fornendo anche metodi e strumenti per far acquisire concetti essenziali della vita sociale e civile italiana.

La conoscenza reciproca delle Associazioni di volontariato

Si basa inizialmente sulla stesura di un semplice elenco delle Associazioni di volontariato contenente mission , sede, numero di telefono, fascia oraria per contatti e ricevimento pubblico.

La ricerca di una modalità di collaborazione

Per una migliore gestione degli interventi per coloro che chiedono assistenza alle varie Associazioni, oltre che al Comune di residenza, emerge la necessità di giungere ad un accordo sulle modalità di collaborazione tra associazioni e comuni. A tal fine viene proposto un incontro di approfondimento, dopo l’approvazione del Piano di Zona.

Si ritiene, inoltre, importante coinvolgere ed informare del percorso fatto le associazioni assenti in modo particolare le Caritas ed i Centri di Ascolto dei Comuni di Besnate, Ferno, Golasecca, Vizzola Ticino e Lonate Pozzolo.

31 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Capitolo 5

OBIETTIVI STRATEGICI DI PIANO

Gli obiettivi strategici, che di seguito vengono indicati, rappresentano il fulcro della politica di Piano.

Di fondamentale importanza risulta lo sviluppo del rapporto con il Terzo Settore , secondo il modello di welfare di riferimento (vedi Capitolo 1).

C’è poi il sistema dei titoli sociali , che necessita del mantenimento della diffusione dei buoni ma anche di implementazione del sistema dei voucher sociali.

Seguono gli obiettivi legati all’integrazione delle politiche: sociali, sanitarie, lavorative e scolastiche, quale passaggio obbligatorio per poter parlare di sistema integrato di servizi (L. 328/2000 e L.R. 3/2008).

Altrettanto importante è la definizione, anche sovradistrettuale, dei requisiti per l’accreditamento delle unità di offerta sociali , fondati su elementi di qualità del welfare, privilegiando il modello relazionale.

Infine una nota circa uno degli strumenti essenziali per l’attuazione del Piano di Zona, peraltro trasversale a tutti gli obiettivi: il gruppo. Dal Tavolo Tecnico distrettuale ai Tavoli Tematici, dall’Assemblea dei Sindaci alla Conferenza degli Assessori, per finire allo stesso Ufficio di Piano, il lavoro di gruppo appare la modalità più funzionale, anche se a volte faticosa, in grado di rispondere alla complessità che caratterizza il lavoro sociale.

“È solo con l’altro che possiamo condividere”. 10

5.1 IL RAPPORTO CON IL TERZO SETTORE

L’obiettivo è quello di sviluppare un sistema di comunicazione/collaborazione tra pubblico e privato sociale, tra le Amministrazioni comunali rappresentate dall’Ambito e le Organizzazioni del Terzo Settore.

Sul piano della comunicazione occorre partire da strumenti semplici e funzionali che favoriscano lo scambio nell’immediatezza, sia con i Soggetti del Terzo Settore che con i cittadini. Alcuni esempi possono essere la creazione di un sito web, la costruzione di mailing list per area o settore di intervento, l’attivazione di forum di

10 Autore anonimo 32 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO discussione su tematiche emergenti o semplicemente come occasione di scambio di opinioni.

Un altro strumento di comunicazione e scambio è il consolidamento della “ Giornata di Studio ” annuale, che già da due anni si realizza allo scopo di monitorare lo stato di attuazione del Piano di Zona e “riflettere” sui servizi erogati. Si ritiene necessario allargare a tutte le Organizzazioni del Terzo Settore, presenti sul territorio, la partecipazione a questo momento.

A questi semplici strumenti si deve accompagnare una struttura un po’ più complessa, deputata a garantire la collaborazione fra le Organizzazioni del Terzo Settore e la pubblica Amministrazione; ne sono un esempio l’organizzazione dei Tavoli Tematici Permanenti nonché il Tavolo locale del Terzo Settore (DGR n. 7797 del 30 Luglio 2008 – allegato C), che si intende rendere attivo entro il 2009, come indicato nel precedente Capitolo 2.

La strategia di fondo, per dirla con P. DONATI 11 : “massimizza la partecipazione e l’apporto di tutti i soggetti in campo, non però come attori di un assetto già strutturalmente ordinato, ma come soggetti di imprenditorialità sussidiaria, che organizzano reti societarie con metodologie di lavoro sociale che si orientano a produrre capitale sociale (sono i “soggetti” dell’ordine relazionale”)”.

Fra le Organizzazioni del Terzo Settore , attualmente, l’Ambito ha rapporti più stabili con le cooperative sociali, in virtù dell’affidamento della gestione di servizi da parte dell’Ufficio di Piano a tali organismi. Tuttavia è nelle organizzazioni di volontariato che si osserva una maggiore capacità di generare capitale sociale 12 e pertanto appare opportuno sviluppare la collaborazione con il volontariato, così da consentire la piena espressione delle capacità progettuali e valorizzare le spinte innovative, secondo un modello di sussidiarietà orizzontale.

5.2 IL SISTEMA DEI TITOLI SOCIALI

Anche in questo caso si tratta di un obiettivo che si realizza su due livelli: il monitoraggio dei titoli erogati, in modo da ottimizzarne l’efficacia e lo sviluppo dell’erogazione di servizi (voucher).

Attraverso il monitoraggio si intende verificare la reale incidenza/efficacia del sistema “buoni sociali”, fin qui prevalentemente utilizzato dall’Ambito, sui bisogni da sostenere. La definizione di tale obiettivo nasce dalle osservazioni effettuate e sulla base dell’esperienza maturata, che hanno evidenziato una sorta di “limitazione” rispetto

11 P. DONATI – relazione per il I° Convegno Internazionale “La Qualità del Welfare: buone pratiche e innovazioni”, Centro Studi Erickson, Riva del Garda (TN), 9-10-11 Novembre 2006. 12 I. COLOZZI – citazione nel Capitolo 1 33 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

______ARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO – CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA – LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO alla costruzione di una progettualità sul “caso” e una diversa incidenza/efficacia sulle Aree di intervento. Dall’analisi della tabella sotto riportata , inoltre, si riscontra che: - i dati riferiti all’Area Anziani e all’Area Disabili dimostrano una maggior coincidenza fra domanda e “offerta”; - i dati riferiti alle Aree Minori e Famiglia e Nuove Povertà evidenziano una “lista d’attesa” (maggiore scostamento fra domande presentate e domande soddisfatte). Da tali considerazioni scaturisce la necessità di calibrare diversamente l’allocazione delle risorse fra le Aree, anche in considerazione di altre risorse regionali (es. buono sociale ASL e Fondi per la non autosufficienza DGR n. 8243/2008 e DGR n. 9152/2009).

Rapporto fra numero domande ammesse e numero fruitori dal 2003 al 2008 1126 1200 1028

1000

634 800 558 570 437 600 324 276 400

200

0 Anziani Anziani Disabili Disabili Minori e Minori e Nuove Nuove domande fruitori domande fruitori Fam. Fam. Povertà Povertà Domande Fruitori domande fruitori

Risorse attribuite alla diverse Aree dal 2003 al 2008

MINORI NUOVE ANZIANI DISABILI TOTALI AREE E FAMIGLIE POVERTA'

RISORSE 262.298,00 161.025,00 235.183,00 321.013,00 979.519,00 ATTRIBUITE (€.) % RISORSE 27% 16% 24% 33% 100% per AREA

Sul versante dello sviluppo, l’orientamento è quello di implementare l’erogazione di titoli sottoforma di voucher. Ad oggi tale modalità di erogazione viene utilizzata per quanto riguarda il voucher di sollievo (area anziani). 34 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Anche alla luce delle considerazioni sopra esposte, si evidenzia l’opportunità di favorire lo sviluppo di un sistema che consenta l’utilizzo del voucher per l’acquisto di alcuni servizi sociali, in un sistema a rete. La voucherizzazione dei servizi non può prescindere da un efficace sistema di accreditamento, con criteri che tengano in considerazione il modello relazionale e riflessivo,13 per dar luogo a nuove sperimentazioni in questo settore.

5.3 L’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

Occorre dare atto della complessità del processo che deve condurre al raggiungimento di questo obiettivo, senza nascondere le numerose difficoltà che si riscontrano in questa direzione. Attraverso l’Accordo di Programma, sottoscritto dall’Ambito con l’Azienda Sanitaria di Varese e l’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Gallarate, vengono individuati gli impegni che le parti si assumono. Tra tutti gli impegni, qui di seguito riportati, acquista particolare significato la disponibilità dei Comuni e dell’ASL a lavorare congiuntamente per ottimizzare e condividere le diverse progettualità (sociali e sanitarie) per quanto attiene l’erogazione dei servizi domiciliari (ADI e SAD) nell’area anziani.

Citando parte dell’Accordo di Programma l’ASL di Varese si impegna:

 a garantire l’erogazione dei servizi territoriali di propria competenza, secondo quanto previsto dal DPCM 14 Febbraio 2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”;  a definire e sottoscrivere con l’Ambito un protocollo operativo in ordine alle rispettive competenze ed alle modalità di erogazione delle prestazioni socio- sanitarie e sanitarie, per quanto riguarda l’area della tutela minori;  ad attivare un sistema di comunicazione facilitata di informazioni, relativamente alla rete di servizi sanitari e socio-sanitari, alle quali i Comuni possano accedere e quindi diffondere ai propri residenti, tramite l’attività di segretariato sociale;  a collaborare, per la fascia 0-3 anni, con modalità concordate con le comunità locali;  a fornire supporti agli interventi preventivi agiti dai comuni in favore di adolescenti e giovani, in ciò avvalendosi anche del servizio Con-tatto;  a concordare con i Comuni dell’Ambito modalità per l’integrazione socio-sanitaria per i servizi domiciliari (ADI e SAD), finalizzate alla condivisione progettuale ed alla ottimizzazione delle risorse;  ad attivare il percorso integrato di monitoraggio delle situazioni di fragilità con modalità operative condivise;  a mantenere la collaborazione con l’area della disabilità per la costruzione di progetti personalizzati;

13 P. DI NICOLA e P. DONATI – citazione nel Capitolo 1 35 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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 a facilitare la collaborazione dei MMG e Pediatri LS per interventi di educazione alla salute e per la gestione di situazioni che presentano complessità socio- sanitaria;  a collaborare con i Comuni dell’Ambito di Somma Lombardo alla programmazione della rete locale delle unità di offerta sociali (art. 14 L.R. n 3 del 12 Marzo 2008 - Lettera C);  ad effettuare la verifica e il monitoraggio dell’attuazione del Piano di Zona per le annualità di vigenza del medesimo.

Sempre in tema di integrazione socio-sanitaria l’Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate di Gallarate si impegna: mediante l’Unità Operativa di Psichiatria

 a concordare e definire con l’Ambito un eventuale protocollo operativo per la sperimentazione e realizzazione di progetti per la residenzialità leggera;  a definire e sottoscrivere con l’Ambito di Somma Lombardo un protocollo operativo per la condivisione progettuale delle situazioni in carico, che richiedono l’intervento dei Servizi Sociali comunali, nonché in ordine alle rispettive competenze ed alle modalità di erogazione delle prestazioni socio-sanitarie, per quanto riguarda le persone adulte coinvolte in provvedimenti relativi all’area della tutela minori; mediante l’Unità Operativa di Neuropsichiatria

 a definire e sottoscrivere con l’Ambito di Somma Lombardo un protocollo operativo per la condivisione progettuale delle situazioni in carico, che richiedono l’intervento dei Servizi Sociali comunali, nonché in ordine alle rispettive competenze ed alle modalità di erogazione delle prestazioni socio-sanitarie, per quanto riguarda l’area della tutela minori.

5.4 L’INTEGRAZIONE SOCIO-LAVORATIVA

Le azioni che riguardano questo obiettivo coinvolgono la Provincia di Varese che, sottoscrivendo l’Accordo di Programma, in tema di integrazione socio-lavorativa, si impegna a collaborare:

 in ordine all’integrazione delle politiche programmate a livello locale in particolare nelle materie della formazione professionale e politiche del lavoro;  mettendo a disposizione risorse annue proprie per il sostegno e l’attuazione di specifiche Azioni di Area o di Sistema. In ogni caso le risorse previste saranno utilizzate per progetti innovativi e sperimentali condivisi ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 LR 3/2008 comma 1) lettera g). Si esclude pertanto l’utilizzo di tali risorse per le spese di funzionamento dell’Ufficio di Piano;

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 con il supporto del Servizio di Inserimento Lavorativo dell’Ambito di Somma Lombardo, alfine di favorire l’inserimento al lavoro delle persone disabili ex L. 68/1999;  individuando, tramite gli Uffici per l’Impiego, azioni volte a favorire l’occupazione delle persone a rischio di emarginazione;  con il coordinamento in rete di: - Informa Lavoro e Informa Giovani; - progetti a vantaggio dell’inserimento lavorativo delle persone disabili, con l’utilizzo del Fondo per l’Occupazione.

5.5 L’INTEGRAZIONE SOCIO-SCOLASTICA

Il rapporto privilegiato con le Istituzioni scolastiche è da sempre patrimonio dei Comuni, che lo curano per il tramite dei propri Servizi Sociali e Pubblica Istruzione.

Per quanto attiene le politiche di Ambito distrettuale è da rilevare una certa “distanza” fra Scuola ed Ambito stesso che, a volte, può apparire incolmabile e che deve essere ricondotta alle differenze che caratterizzano le due Istituzioni.

Fino ad oggi l’Ambito ha svolto un ruolo di sostegno all’interno della Scuola attraverso l’attuazione di progetti ex L. 285/1997.

A partire da questi presupposti si ritiene sia possibile realizzare una governance da parte dell’Ambito, solo attraverso la collaborazione dei Comuni.

Un’esperienza che si ispira a questo principio è quella dei Gruppi di rete comunali : si tratta di gruppi sorti in relazione ad una progettazione ex L. 23/99, proposta e realizzata da alcune Organizzazioni del Terzo Settore; tale progettazione si è conclusa nel Novembre 2008 dopo due anni di lavoro, consentendo di attivare, nella quasi totalità dei Comuni dell’Ambito, dei tavoli che avevano per oggetto il fenomeno della dispersione scolastica. Tutti i Comuni dell’Ambito si sono impegnati nella prosecuzione di questi tavoli che, in alcuni casi, hanno anche ampliato il loro oggetto di lavoro includendo altre dinamiche legate all’area minorile.

Questa iniziativa ha consentito di far sedere attorno ad un tavolo diversi e numerosi portatori di interessi, in primis la Scuola, mettendo così in rete risorse esistenti ed offrendo la possibilità di riflettere insieme sulle specifiche problematiche a partire dalla conoscenza comune del contesto territoriale.

In aggiunta al livello comunale sarà attivato anche un tavolo a livello distrettuale, all’interno del quale potrà avvenire un confronto sulle strategie ed i modelli di intervento educativi utilizzati nelle diverse realtà.

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5.6 IL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO DELLE UNITÀ DI OFFERTA SOCIALI

Obiettivo è l’individuazione dei requisiti di accreditamento delle unità di offerta sociali (DGR n. 20943/2005 e circ. n. 1 del 16 Gennaio 2009). Questa operazione richiede una particolare cura proprio in rapporto alle caratteristiche già più volte richiamate, di espressione di un modello relazionale e riflessivo. La nota esplicativa della Regione Lombardia 18 Febbraio 2009, relativamente alla circolare n. 1, prevede la scadenza del 31 Dicembre 2009 entro cui definire il sistema di accreditamento, anche con il coinvolgimento e la collaborazione delle Organizzazioni del Terzo Settore.

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Capitolo 6

OBIETTIVI SPECIFICI LE AREE DI INTERVENTO E LE AZIONI DI SISTEMA

Di seguito vengono indicati gli obiettivi specifici per ogni singola area di intervento, suddivisi per processo (sviluppo; sperimentazione; consolidamento). Per quanto riguarda le azioni di sistema si rimanda al paragrafo 6.5.

6.1 AREA MINORI E FAMIGLIE

Sviluppo

 Servizio Affido : passaggio da progetto a Istituzione del Servizio Affido. Nel corso dell’anno 2008, su indicazione dell’Assemblea dei Sindaci, l’Ufficio di Piano ed il Gruppo Tecnico distrettuale hanno elaborato un progetto per dare avvio ad un Servizio Affido a livello di Ambito. Il progetto prevedeva anche una specifica formazione agli operatori che si è realizzata con la collaborazione del CBM (Centro per il Bambino Maltrattato e la cura della crisi familiare), con una quota prevalente di finanziamento a carico dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia;

Sperimentazione

 Gruppi di rete comunali : si tratta di Gruppi a livello comunale costituiti da numerosi portatori di interessi, in primis la scuola, rispetto all’area minorile, mettendo così in rete risorse esistenti sul territorio ed offrendo la possibilità di riflettere insieme sulle specifiche problematiche a partire dalla conoscenza comune del contesto territoriale. Oltre al livello comunale è previsto un coordinamento distrettuale di questi Gruppi, partecipato dal Referente Tecnico dell’Ufficio di Piano.

Consolidamento

 Fondo di solidarietà : L.R. 34/2004 (art.4) a sostegno degli oneri derivanti dall’affidamento familiare o dall’ospitalità in strutture residenziali, per i minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria;  Servizio psicologico Tutela Minori : si tratta del servizio che fornisce la presenza/consulenza di psicologhe all’interno delle équipe tutela minori; la componente sociale è garantita dagli Assistenti Sociali comunali;  Centro Adozioni : svolto con delega all’ASL;

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 Progettualità L. 285/1997 : in questi anni l’Ambito ha sostenuto questi progetti con un finanziamento medio intorno al 50% dei costi; l’orientamento è quello di focalizzare le risorse in particolare sui progetti in grado di coinvolgere gli Istituti Scolastici, in azioni condivise e sinergiche;  Gruppo Te.M.A. : l’Ambito di Somma Lombardo, l’Ambito di Gallarate, l’ASL di Varese (Consultorio Familiare dell’Area distrettuale di Gallarate), e l’Azienda Ospedaliera (Unità Operativa di Neuropsichiatria), in data 24 Ottobre 2006, hanno sottoscritto formale protocollo di intesa per dare vita al Gruppo Te.M.A. (Territoriale Multidisciplinare Abuso); da allora il Gruppo svolge una funzione di consulenza e supervisione agli operatori del territorio (insegnanti, psicologi, assistenti sociali, pediatri, ecc.), per la gestione delle situazioni di abuso nell’infanzia; il Gruppo è composto da differenti figure professionali ed agisce, sia a sostegno degli operatori che ne fanno richiesta, sia mantenendo costante l’attenzione al problema e creando relazioni stabili tra operatori con competenze diverse.  Titoli sociali: emissione annuale, incluso il Fondo “famiglie numerose” – (DGR n. 8243/2008); la stessa delibera regionale ha definito gli indirizzi per questi titoli sociali, per i quali sono già state definite le modalità di attuazione per la loro erogazione, che si realizzerà già da quest’anno.

6.2 AREA ANZIANI

Sviluppo

 Titoli sociali “Fondo NON autosufficienze”: Fondo assegnato dalla Regione, a decorrere dall’anno 2008, per la cui gestione sono già state definite le modalità di attuazione;  Azioni per l’integrazione socio-sanitaria: conseguenti all’accordo di programma sottoscritto con la ASL, relativamente ai servizi domiciliari (ADI e SAD), finalizzate alla condivisione progettuale ed ottimizzazione delle risorse.

Sperimentazione

 Accesso alle unità di offerta della rete – L.R. 3/2008 art. 8 e DGR 8551/2008 punto 4 comma a): l’impegno è quello di garantire modalità e criteri di accesso uniformi per tutti i Comuni dell’Ambito, a partire da alcuni servizi specifici; per quanto riguarda il SAD si è già iniziato questo percorso svolgendo una ricerca/rilevazione (in collaborazione con l’IRS) che ha messo a confronto le attuali modalità e caratteristiche dei SAD nei singoli Comuni.

Consolidamento

 Voucher posto di sollievo: questo titolo sociale è stato attivato dal Luglio 2008, dopo una sperimentazione con le due RSA, presenti sul territorio, tramite specifico convenzionamento.

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6.3 AREA DISABILITÀ

Sviluppo

 Titoli sociali “Fondo NON autosufficienze”: Fondo assegnato dalla Regione, a decorrere dall’anno 2008, per la cui gestione sono già state definite le modalità di attuazione;  Azioni per l’integrazione socio-lavorativa : conseguenti all’accordo di programma sottoscritto con la Provincia, relativamente alle persone disabili (L. 68/1999).

Sperimentazione

 Accesso alle unità di offerta della rete – L.R. 3/2008 art. 8 e DGR 8551/2008 punto 4 comma a): l’impegno è quello di garantire modalità e criteri di accesso uniformi per tutti i Comuni dell’Ambito, a partire da alcuni servizi specifici; per quanto riguarda il SAD si è già iniziato questo percorso attivando una ricerca/rilevazione (in collaborazione con l’IRS) delle attuali modalità e caratteristiche dei SAD nei Comuni;  Partecipazione al gruppo di lavoro/confronto con l’ANFFAS – l’ANFFAS, attraverso il Tavolo del Terzo Settore della ASL, ha proposto agli Ambiti della Provincia di Varese di avviare un gruppo di lavoro/confronto, relativamente alla partecipazione alla spesa dei servizi da parte delle persone con disabilità. Questo Ambito aderisce all’iniziativa ritenendola un’ulteriore opportunità di collaborazione.

Consolidamento

 Servizio Inserimento Lavorativo – Progetto Me.La. (Mediazione e Lavoro): per l’integrazione socio-lavorativa delle persone disabili (L. 68/1999) ed a rischio di emarginazione; il servizio opera a livello di Ambito dal 2005;  Progettualità L. 162/1998 : in questi anni l’Ambito ha sostenuto questi progetti con un finanziamento dei costi tra il 40 e l’80%, in relazione alle tipologie dei progetti; l’orientamento è quello di consolidare queste percentuali.

6.4 AREA NUOVE POVERTÀ (emarginazione – salute mentale – immigrazione)

Sviluppo

 Azioni per l’integrazione socio-lavorativa : conseguenti all’accordo di programma sottoscritto con la Provincia, relativamente alle persone a rischio di emarginazione.

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Sperimentazione

 Azioni per l’integrazione socio-sanitaria: conseguenti all’accordo di programma sottoscritto con l’Azienda Ospedaliera (Unità Operativa di Psichiatria), relativamente alla realizzazione di progetti per la residenzialità leggera.

Consolidamento

 Progetto “Salute mentale nella Comunità”: si tratta di un progetto a forte integrazione socio-sanitaria che si realizza a partire da progetti individualizzati e concordati fra gli operatori dei diversi Servizi (Servizi Sociali comunali ed Unità Operativa di Psichiatria), a favore di pazienti psichiatrici; i progetti si realizzano mediante l’intervento di una figura educativa in affiancamento dei pazienti direttamente nel loro contesto di vita, sostenendoli in particolare sul piano della socializzazione. Questo Progetto è stato avviato nel 2005;  Progetto “Fuori Pista” L. 45/1999 : si tratta di un Progetto di prevenzione del disagio e dell’abuso di sostanze stupefacenti; utilizza l’approccio dell’educativa di strada come metodologia di intervento. Questo Progetto è stato avviato nel 2001 ed opera a livello di Ambito, quindi con indicazioni e metodologie simili per tutti i Comuni;  Rete degli Sportelli per l’immigrazione – Progettualità L. 40/1998: lo scorso anno vi è stato uno sviluppo della rete di sportelli che è passata da un numero di 4 a 6 sedi; in pratica 6 Comuni sul totale dei 9 che compongono l’Ambito hanno una sede di sportello. Tali sportelli garantiscono il servizio anche per i residenti degli altri Comuni; la rete è attiva dal 2003;  Titoli sociali: emissione annuale.

6.5 Le azioni di SISTEMA

Rientrano in questa sfera le seguenti azioni:

 Sito web dell’Ambito: creazione di un sito web per l’accesso alle informazioni da parte della cittadinanza con aree specifiche per le Organizzazioni del Terzo Settore e per gli operatori;  Il segretariato sociale (art. 6 comma 4 della L.R. 3/2008): l’attività di segretariato sociale è di fatto già svolta presso i Comuni dell’Ambito, pertanto l’azione di sistema deve riguardare la loro messa in rete, creando un canale di comunicazione che consenta di garantire l’unitarietà di accesso alla rete delle unità di offerta sociali e sociosanitarie; in proposito è stato concordato con l’ASL l’attivazione di un sistema informativo integrato che sia funzionale all’attività di segretariato sociale (vedi anche Capitolo 5);  Adozione della Carta d’Ambito: tale strumento, al pari della carta dei servizi (art. 9 comma 1 della L.R. 3/2008), dovrà contribuire alla corretta comunicazione/informazione al cittadino ed agli operatori dei diversi servizi, in particolare in merito alle regole di accesso.

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Capitolo 7

GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI ZONA 2009 – 2011 (tavola sinottica riepilogativa)

Obiettivi Oggetti della programmazione strategici

 Consolidamento “Giornata di Studio” annuale, per la verifica dello Il rapporto stato di attuazione del Piano di Zona con il Terzo settore  Stabilizzazione dei Tavoli Tematici Permanenti  Attivazione Tavolo locale del Terzo Settore DGR n. 7797/2008

Il sistema  Monitoraggio dei titoli erogati dei Titoli Sociali  Sviluppo erogazioni di servizi (voucher)

 Protocollo operativo per le prestazioni socio-sanitarie (DPCM 14 Febbraio 2001), in particolare per l’area della tutela minori  Attivazione sistema informativo integrato tra la rete di unità di offerta sociali e sociosanitarie L’integrazione  Azioni per la condivisione progettuale ed integrazione sui servizi socio-sanitaria domiciliari (ADI e SAD)  Protocollo operativo per la sperimentazione di progetti per la residenzialità leggera  Altri interventi previsti dall’Accordo di Programma

 Azioni a supporto del SIL (Servizio di Inserimento Lavorativo), da parte della Provincia, a sostegno dell’inserimento lavorativo ex L’integrazione L. 68/1999 socio-lavorativa  Iniziative in collaborazione con gli Uffici per l’Impiego provinciali, per favorire l’occupazione  Altri interventi previsti dall’Accordo di Programma

 Gruppi di rete comunali, con la partecipazione delle Istituzioni L’integrazione scolastiche socio-scolastica  Tavolo distrettuale di riferimento per i Gruppi comunali

Il sistema di  Individuazione requisiti di accreditamento delle unità di offerta accreditamento delle sociali (DGR n. 20943/2005 e circ. n. 1 del 16 Gennaio 2006, con unità di offerta sociali relativa nota esplicativa del 18 Febbraio 2006)

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Obiettivi Oggetti della programmazione specifici per Area di intervento Consolidamento Sviluppo Sperimentazione  Fondo di Solidarietà L.R. n. 34/2004  Servizio psicologico  Azioni per Tutela Minori l’integrazione  Centro Adozioni in  Servizio Affido: socio- Minori e delega all’ASL passaggio da scolastica  Progettualità della Legge progetto a Famiglie Gruppi di rete 285/1997 istituzione del comunali (vedi  Gruppo Te.M.A. servizio anche obiettivi  Titoli sociali: emissione strategici) annuale più Fondo “famiglie numerose” (DGR n. 8243/2008)  Titoli sociali “Fondo  Accesso alle NON autosuff.” unità di offerta DGR n. 8243/2008  Voucher “Posto di DGR n.  Azioni per Anziani sollievo” 8551/2008: l’integrazione socio- criteri uniformi sanitaria (vedi per il SAD obiettivi strategici)

 Accesso alle unità di offerta  SIL (Servizio  Titoli sociali “Fondo DGR n. Inserimento Lavorativo) NON autosuff.” 8551/2008: “Progetto Me.La – DGR n. 8243/2008 Disabilità criteri uniformi Mediazione Lavoro”  Azioni per per il SAD  Prosecuzione della l’integrazione socio-  Partecipazione progettualità della Legge lavorativa (vedi al gruppo di 162/1998 obiettivi strategici) lavoro con l’ANFFAS

 Progetto “Salute mentale nella comunità” Nuove povertà  Progetto “Fuori Pista”  Azioni per  Azioni per (emarginazione- (Legge 45/1999) l’integrazione l’integrazione salute mentale-  Rete degli “Sportelli per socio-lavorativa socio-sanitaria immigrazione) l’immigrazione” (Legge (vedi obiettivi (vedi obiettivi 40/1998) strategici) strategici)  Titoli sociali: emissione annuale

Le Azioni  Sito web dell’Ambito con accesso al sistema informativo distrettuale  Messa in rete dell’attività di segretariato sociale dei Comuni di sistema  Adozione della Carta d’Ambito

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Capitolo 8

VALUTAZIONE E VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Questo Ambito, già nel corso dei precedenti Piani di Zona, ha dato avvio a specifici progetti finalizzati alla valutazione di Servizi esistenti, in modo particolare: • Ricerca-azione sui Servizi domiciliari per anziani, in collaborazione con l’IRS (Istituto di Ricerca Sociale), che ha coinvolto anche un campione dell’utenza, con l’obiettivo di rilevare il livello di efficacia-efficienza del Servizio e soddisfazione da parte dei fruitori. Ulteriore obiettivo è stato quello di evidenziare le differenze che caratterizzano i Servizi fra i Comuni dell’Ambito, individuando possibili strategie per giungere ad una maggiore uniformità, obiettivo del presente Piano. • Costruzione, in collaborazione con il Gruppo CLAS s.r.l., di un modello di valutazione e monitoraggio dei principali Servizi relativi all’area Minori e del SIL (Servizio Inserimento Lavorativo), che sta tuttora proseguendo con il coinvolgimento diretto di tutti gli operatori sociali coinvolti.

Sempre nella direzione della verifica e valutazione, sono state realizzate due “Giornate di Studio” a cadenza annuale, che hanno consentito di svolgere un’azione di monitoraggio dei servizi attivati sul territorio, nonché di mettere a fuoco eventuali problematiche emergenti.

Tali momenti sono stati caratterizzati dalla testimonianza diretta degli operatori e da scambi con altre figure professionali (Pedagogisti; Giudice Tribunale Minorenni), oltre ad alcuni rappresentati di Organismi del Terzo Settore (perlopiù delle Cooperative Sociali che gestiscono servizi e interventi per conto dell’Ambito).

L’esperienza fin qui maturata ci ha portato a constatare come la stessa dinamica legata alla preparazione di questi eventi, ci riconduca al tema della riflessività dei servizi (vedi capitolo 1): si pensi ad esempio alla semplice gestione degli aspetti organizzativi, o ancor di più alla stesura delle relazioni da presentare e quindi del necessario confronto fra gli operatori in merito ai contenuti da testimoniare.

In linea con la logica di maggior coinvolgimento e partecipazione delle Organizzazioni del Terzo Settore, definita da questo Piano, si ritiene di allargare la partecipazione/preparazione delle “Giornate di Studio” anche a tali Organizzazioni, ampliando in questo modo lo spazio riflessivo ed inserendo in queste occasioni di incontro anche momenti di verifica e valutazione dello stato di attuazione del Piano. Nella stessa direzione anche all’interno dei Tavoli Tematici Permanenti è prevista la funzione di verifica e valutazione, a partire da ogni singola area di intervento.

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In sintesi la funzione di valutazione e verifica si realizza con l’apporto di diversi soggetti (Tecnici; Politici; rappresentanti Organismi del Terzo Settore) e mediante l’organizzazione dei seguenti incontri:  tra l’Assemblea dei Sindaci e l’Ufficio di Piano;  tra la Conferenza degli Assessori e l’Ufficio di Piano;  dei Tavoli Tematici Permanenti;  della “Giornata di Studio” annuale.

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Capitolo 9

IL PIANO ECONOMICO DI PREVISIONE

Per la realizzazione degli obiettivi e delle azioni di Piano l’Ambito disporrà delle risorse elencate nella tabella sottostante. A riferimento sono stati presi i valori dei Fondi (FNPS; FSR; NON autosufficienze), indicati nella DGR n. 9152/2009, e delle risorse comunali relative all’anno corrente, confermandole, in via di previsione, anche per le due annualità successive, costituendo in questo modo il budget unico per il triennio.

Si aggiungono a tali risorse altre quote derivanti da precedenti annualità:  €. 29.744,00 – Fondo di Riserva ex Circ. 4, ad integrazione del FSR 2009;  €. 20.238,00 – Fondo di Riequilibrio assegnato dalla ASL;  €. 158.651,00 – Fondo DGR 8243/2008, più quote ad integrazione, costituito da:  €. 8.004,36 – Quota Buoni sociali Famiglie Numerose assegnata con le Circolari regionali n. 9 e 31 del 18 Dicembre 2006;  €. 23.694,00 – Fondo progetto Famiglie Numerose (DGR 8243/2008);  €. 39.802,00 – Fondo progetto NON autosufficienze (DGR 8243/2008);  €. 67.151,00 – Fondo progetto Assistenti Familiari (DGR 8243/2008);  €. 20.000,00 – Quota assegnata con risorse dell’Ambito (bilancio 2008).

Risorse (€.) Totale 2009 2010 2011 Oggetto triennio FNPS 542.982,00 542.982,00 542.982,00 1.628.946,00

FSR 652.534,00 652.534,00 652.534,00 1.957.602,00

Fondo NON autosufficienze 146.787,00 146.787,00 146.787,00 440.361,00

Risorse autonome dei Comuni 105.000,00 105.000,00 105.000,00 315.000,00

Fondo di Riserva ex Circ. 4 29.744,00 29.744,00

Fondo di Riequilibrio ASL 20.238,00 20.238,00 Fondo DGR 8243/2008 158.651,36 158.651,36 più quote ad integrazione. Totali 1.655.936,36 1.447.303,00 1.447.303,00 4.550.542,36

Nella tabella successiva sono invece elencate, suddivise per aree di intervento, tutte le quote relative alla realizzazione degli obiettivi ed azioni previsti dal Piano di Zona. I valori riportarti corrispondono al totale delle risorse stanziate nel triennio 2009-2011 e, per ciascuna iniziativa, viene indicata la fonte di finanziamento a cui si attingerà. 47 Ufficio di Piano - Somma Lombardo Tel. 0331.989049 - Fax 0331.989087 e-mail [email protected]

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Spesa (€.) per il triennio 2009 - 2011 FSR + Fondo DGR Fondo Risorse FNPS Fondo di 8243/08 di Riequil. Totale Obiettivi Riserva NON Comuni + integraz. 2009 autosuff. ASL Area Minori e

Famiglie Fondo di Solidarietà 69.762,00 20.238,00 90.000,00 Servizio psicologico Tutela 311.500,00 108.500,00 420.000,00 Minori Centro Adozioni 33.000,00 33.000,00 Legge di settore L. 285/1997 225.000,00 225.000,00 Titoli sociali 120.000,00 31.698,36 151.698,36 Servizio Affido 45.000,00 45.000,00 Gruppi di rete comunali 18.000,00 18.000,00 Cofinanziamento Servizi e 775.075,00 775.075,00 Interventi ex Circolare 4 Area Anziani Voucher posto di sollievo 45.000,00 45.000,00 Titoli sociali 220.180,50 63.476,50 283.657,00 Cofinanziamento Servizi e 218.603,00 218.603,00 Interventi ex Circolare 4 Area Disabilità SIL Progetto Me. La. 100.887,00 139.113,00 240.000,00 Legge di settore L. 162/1998 150.000,00 150.000,00 Titoli sociali 220.180,50 63.476,50 283.657,00 Cofinanziamento Servizi e 854.555,00 854.555,00 Interventi ex Circolare 4 Area Nuove povertà (emarginazione - salute mentale - immigrazione) Progetto “Salute mentale 64.797,00 64.797,00 nella comunità” Legge di settore L. 45/1999 225.000,00 225.000,00 Progetto “Fuori Pista” Legge di settore L. 40/1998 Rete “Sportelli per 65.000,00 65.000,00 l’immigrazione” Titoli sociali 120.000,00 120.000,00 Sperimentazione Progetti per 15.000,00 15.000,00 la “Residenzialità leggera” Azioni di Sistema Sito web dell’Ambito 10.000 10.000,00 “Giornata di Studio” in Ambito 7.500,00 7.500,00 Funzionamento 99.000,00 111.000,00 210.000,00 Ufficio di Piano Totali 1.628.946,00 1.987.346,00 440.361,00 158.651,36 20.238,00 315.000,00 4.550.542,36

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