ECO DI S A B AT O 23 AGOSTO 2014 MEMORIE DELLA NOSTRA TERRA 21

SAN PAOLO CERVO comunale di come in quello Approfondire la storia delle Cave di e le prime conces- della Balma. si potrà farlo ancora oggi, Gli anni d’oro delle cave della Balma: oggi ultima visita sioni allo sfruttamento da parte delle sabato, alle ore 15, nell’ambito della la mostra e al sito delle cave. sandra Montanera ed Emanuele Ro- la principale fonte di sostentamento per Amministrazioni comunali risalgono mostra “Carta e penna, puncia e mazzet: La mostra, allestita nei locali del Cir- lando, che ha portato all’esposizione di il territorio dell’Alta Valle del Cervo e, alla prima metà dell’Ottocento circa. gli anni d’oro delle cave della Balma”, or- colo Valët di San Paolo Cervo una cinquantina di fotografie storiche e grazie alle caratteristiche meccaniche La mostra resterà aperta al pubblico ganizzata dalla Casa Museo dell’Alta (all’Asmara), è frutto di un percorso di documenti d’archivio ed è arricchita ed estetiche della pietra estratta, le ope- con ingresso gratuito fino al 24 agosto, Valle del Cervo, con il Comune di San ricerche d’archivio e di censimento di dagli “strumenti del mestiere” conser - re realizzate sono tuttora presenti in a ingresso libero, con i seguenti orari: Paolo Cervo e realizzata con il contri- fonti iconografiche condotto da Moni- vati presso la Casa Museo e raffigurati molte parti d’Italia e nel mondo. Le ca- sabato e domenica 16-19. Inf o: Casa buto di Banca Simetica e la ditta Vella ca Fantone e Laura Piccinelli, in colla- nelle immagini. Le cave di sienite han- ve più importanti sono quelle sorte nel- Museo dell’Alta Valle del Cervo, & Figlio, con l’ultima visita guidata al- borazione con Daniela Casale, Ales- no rappresentato per più di un secolo la zona della Balma, tanto nel territorio www.casamuseo-altavalledelcer vo.it LA STORIA Tre agosto 1878: una “bomba d’acqua” fa 6 morti a Il tragico evento di Refron- tolo di qualche giorno fa ha La rovina, la desolazione portato, ancora una volta, l’at - tenzione di tutti su questo no- ed il lutto devastano la valle stro clima mutante e assassino. Quanto la causa prima di tali Muoiono sei operai mutamenti sia da attribuire all’uomo è ancora da stabilire. nominata al Gabbio, ma ebbe eziandio a rovinare una ri- La fotografia del Di certo, gli effetti sulla natura Comoglio di delle nostre azioni sconside- guardevole parte del fabbricato rate sono gravi e progressivi, stesso, riducendo la parte in- Pianceri scattata ma pensare che certe situa- vasa ad un puro e mero ghiaia- qualche giorno zioni si verifichino solo oggi e to, senza lasciar traccia di dopo il disastro solo per colpa degli uomini quanto esisteva...». Giacomo Marchisio registrò sarebbe un errore di prospet- descritto dal professionista val- della pedanca mulattiera fra era crollata completamente, tazione fine a se stesso o un tiva e di valutazione. In epoche che l’ingrossamento improv- viso del aveva modi- sesserino e se anche lo sta- Coggiola e per la cui trascinando nel flusso anche i gesto dettato dalla morbosa cu- passate, quando il genere uma- bilimento di Pietro Ubertalli direzione investirono l’opificio sei tessitori che, con più in- riosità per uno spettacolo im- no aveva ancora provocato ficato la morfologia del suo alveo e che l’antropizzazione aveva perso la legnaia spazzata Ormezzano. In meno di dieci coscienza che coraggio, erano pressionante e macabro. La la- troppi danni agli assetti me- via dalla piena, il vero Ground minuti tutto fu travolto dalle rimasti «tranquilli nella fab- stra al collodio fu utilizzata più teorologici, le precipitazioni delle rive doveva essere rivista nel segno della prudenza, in Zero di quel disastro si deve onde, meccanismi, stoffe, mo- brica Ormezzano, parte ancor e più volte per stampare al- intense e alcune specifiche collocare nei pressi del ponte bili e purtroppo anche sei ope- occupati al vostro telaio pre- bumine di grandi dimensioni, condizioni idrogeologiche si previsione di futuri fenomeni altrettanto eccezionali. Il geo- pedonale al centro dell’abita - rai che malgrado i ripetuti av- murosi di guadagnare il pane che il Comoglio mise in ven- potevano rivelare combinazio- t o. vertimenti loro dati con segnali alla numerosa vostra famiglia, dita per racimolare qualche ni, è il caso di dirlo, esplosive, metra fu chiamato a coadiu- vare l’ing. Davicini del Genio dalla sponda opposta erano e parte mirando attoniti dal soldo da dare ai famigliari delle vere e proprie bombe, quelle Su “Eco dell'Industria” rimasti sul luogo del disastro. prospiciente balcone la fiuma- vittime. Una fotografia costava bombe d’acqua che ci sorpren- Civile per ripristinare le difese spondali e quel compito lo dell’8 agosto si può leggere un Ogni soccorso ai medesimi era na che stava per travolgervi, una lira e mezza. Nel frat- dono sempre di meno e de- vivido racconto dei fatti: «Le impossibile: si videro tre delle per rigettarvi ed abbandonarvi tempo era scattata la bella gara vastano sempre di più. La tra- riempì di orgoglio professio- nale, ragion per cui l’alluvione acque del torrente estrema- vittime aggruppate insieme fa- poscia cadaveri quasi irrico- della solidarietà. Non solo gedia di Coggiola, consuma- mente gonfiate da non ricordar re sforzi erculei per salvarsi». noscibili sui ghiaiati dei co- Coggiola o la Valsessera ri- tasi in pochi minuti sabato 3 del Sessera si ritagliò un posto nelle sue memorie. Ma se il mai altra piena consimile, si L’immane bura era arrivata muni di Praj e di Crevacuo- sposero al richiamo di aiuto agosto 1878, rientra senza apersero un varco dal lato de- dopo che, nella notte e nella re!». lanciato dagli stessi impren- dubbio nel triste elenco delle lanificio di Antonio Bozzalla ebbe a patire “solo” quanto stro abbattendo lo spallone mattina di quel sabato, la piog- ditori Ormezzano o dalle ve- tante micro-alluvioni dimen- gia aveva investito, come mai I morti furono Giovanni dove dei tessitori. ticate ma non per questo meno era avvenuto a memoria d’uo - Galfione Cantarino, Quintino disastrose. Ci sono varie fonti mo, tutta la vallata. Gli af- Galfione Lomo, Carlo Calcia La gara di solidarietà. Tutto dirette che testimoniano quan- fluenti si erano riversati nel Longo, Tersilio Bruno Ventre, il Biellese si mosse per dare to avvenuto quel giorno: i gior- Sessera già colmo e alle 13 Celestino Scaglia Rat e Pietro una mano partecipando alla nali locali e non, gli atti di giunse l’ondata di piena. Barchietto detto “Maranda”. I sottoscrizione organizzata alla morte della (soppressa) Par- più giovani erano Tersilio Bru- bisogna. Il vicario di Creva- rocchia di San Bartolomeo di Il fotografo Comoglio di no Ventre, che aveva 26 anni cuore, il vercellese avv. Crolla, Masseranga di Portula, una Pianceri si recò sul posto qual- ed era già padre di tre bam- il signor Senta di re- preziosa fotografia e le pagine che giorno dopo e scattò la bine, e Celestino Scaglia Rat, sidente a Parigi e, soprattutto, di un diario tenuto da un cog- fotografia di cui sopra. di due anni più giovane, che Quintino Sella si prodigarono giolese che assistette agli av- Nell’immagine si vede nitida- non era sposato. Come era fin da subito per far sì che le venimenti (questi ultimi due offerte andassero generosa- mente il risultato della furia abitudine in occasioni come mente a destinazione. Le so- documenti sono stati segnalati delle acque: sgretolate le fon- quella, con famiglie lasciate da Enzo Vercella Baglione). cietà operaie di mutuo soc- dazioni erette lungo l’argine e sul lastrico dalla morte pre- corso di Coggiola e di Portula, asportate ampie porzioni dei matura del principale membro Giacomo Marchisio era come anche quelle dei centri piani inferiori del fabbricato, la attivo, l’attività del fotografo viciniori, si attivarono da par uno dei più stimati geometri facciata rivolta verso il torrente non fu un atto di documen- della Valsessera, spesso inca- loro e altro denaro arrivò dai ricato di rilevare e di riprodurre lanifici Negri e Vigna e dai loro graficamente, arte nella quale lavoratori di Occhieppo Infe- riore e Superiore. Tutti gli in- era assai versato, stabilimenti dustriali lanieri della zona, in- industriali, derivazioni idrau- cluso il Triverese e il Mossese, liche, ponti e strade. La sua non esitarono e a loro si uni- precisione si ritrova nello scrit- rono artigiani (come il caf- to del 10 novembre 1878 ri- fettiere Strobino), commer- portato qui di seguito: «La cianti (come il libraio Flecchia) straordinaria e non mai ricor- e molti altri tra cui i fratelli data disastrosa piena del tor- Avandero e i banchieri ebrei rente Sessera, avvenuta il 3 Vitale Graziadio. L’impeto del agosto ultimo scorso, che ap- Sessera abbatté gran parte del- portò la rovina, la desolazione, la passerella, ma risparmiò lo ed il lutto nella Valle di Cog- sperone su cui sorge la cap- giola, fra i gravissimi danni pelletta dalla quale, ancora og- cagionati dall’irruvente (sic) gi, la Madonna Nera di Oropa suo passaggio ai terrieri delle e i due santi ai lati, vegliano su due sponde, vuolsi pure an- chi attraversa il torrente. E, noverare quello arrecato anche forse, sussurrano un monito a alla Ditta di Commercio Boz- chi troppo ha preso confidenza zalla Antonio e Figlio corrente con l’acqua e la sua forza, in questo stesso luogo di Cog- costruendo male e troppo vi- giola, a cui venne distrutto ed cino ai torrenti anteponendo il Lo stesso punto del disastro di Coggiola come appare oggi: lavoro e il profitto alla sicu- asportato non solamente la argini più ampi e sicuri, la pedanca di legno sostituita da un passerella di cemento. Particolare della cappelletta costruita a rezza e al rispetto della natura. massima parte del muro già Casi successivi e ancor più costrutto a difesa del muovo guardia del ponte: si riconosce identica nella fotografia del 1878 drammatici non sono purtrop- opificio in pannilana, che stava po mancati. impiantando nella regione de- l Danilo Craveia