Colore: Composite ----- Stampata: 10/06/01 22.51 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 2 - 11/06/01

2 oggi lunedì 11 giugno 2001

che giorno L’increbile governo del signor B. è La Formula 1«cancella» i titoli La squadra: Berlusconi la presenta «Un’ottima squadra» dichiara Ber- Nasce il governo Berlusconi. Sor- Giura domattina il nuovo governo Alla Roma sfugge la festa scudet- La seconda volta di Berlusconi. I della sera. Subito le notizie: la a Ciampi al Quirinale.Il leader della lusconi. «Pronta da prima delle ele- ridente il premier incaricato. Berlusconi to Delusione per i tifosi ministri sono 23, soltanto due le – È il giorno del governo Berlu- squadra dei nuovi ministri. CdL soddisfatto per l’alta qualità zioni. donne sconi. Il capo della destra L’oppossizione attacca: incredi- dell’équipe Il Vaticano consacra cinque nuovi Un interrogatorio al giorno per il Il governo Berlusconi nasce gran- scioglie la riserva e si reca al bile la scelta di Bossi. Rinviata la festa per lo scudetto- santi. papà di Serena de grande 24 ministri Un farmaco per la vita potrebbe Quirnale con la lista dei mini- Il mistero del cellulare Il padre di La Roma pareggia. Scontri e feriti a entrare in coma perché non ha il stri. «Un’ottima squadra», se- Simoni vince il Giro, ma resta Serena: l’ho consegnato io ai cara- Napoli Scioperi: fermi gli assitenti di volo. Napoli rovina la festa alla Roma. Serena: gira e rigira interrogano il farmaco condo Berlusconi. Come no? l’incubo doping binieri. E la Juve spera padre Ecco qualche esempio: Um- Serena: presto l’assassino in ma- Il Napoli inchioda la Roma su uno La festa non è qui bandiere arroto- berto Bossi, ministro alle Ri- Pari tra Napoli e Roma. Juve e nette. straordinario 2 a 2. Giro, finale con lo sprint di Cipollini Appello del padre di Chiara: senza late a Roma. Si deciderà tutto do- forme e alla «devoluzione» Lazio a passo di carica. quel farmaco morirà menica prossima (proprio così, devoluzione); , ministro del- l’Interno;

(quello contro l’unità d’Italia e i tg di ieri la nazionale di calcio), mini- tg1 tg2 tg3 tg4 tg5 studio aperto tmc news stro della Giustizia; , ministro delle Comu- nicazioni: il capo del governo nonché della Fininvest sarà preoccupatissimo per le sue tv. Governo pletorico, nel qua- le fa la parte del leone, e le donne sono pratica- mente assenti: appena due su Al Quirinale dietro i sorrisi di circostanza ventiquattro (per ora). Era francamente difficile fare peg- gio. Il premier si lamenta del sistema «dimenticandosi» che ne è garante proprio Ciampi – È il giorno del Giro che fini- sce e del campionato che Vincenzo Vasile continua. Con la tradizionale la nuova classe passerella di Milano si è con- cluso il Giro d’Italia, forse il ROMA È il giorno della serenità esibi- più triste e amaro della storia ta, la domenica delle strette di ma- «Dunque un governo lampo», ci dice il Tg 3 del giorno 10 maggio, alle per le note vicende del do- no. Addirittura - in mezzo ai vapori ore 14,15. ping. Onore comunque al vin- di una giornata afosa - è Carlo Aze- L’espressione è azzardata dal punto di vista dei fatti (una lista di citore, Gilberto Simoni, Dove- glio Ciampi in persona che accompa- governo tutt’altro che smagliante esce dopo un mese di tira e molla su va concludersi anche il cam- gna sulla soglia del- tutti i nomi e tutti i ruoli possibili) e lo è come stile giornalistico. È pionato di calcio, invece l’im- la Loggia della Vetrata, e gli fa caloro- normale che un telegiornale adotti come proprio il linguaggio di uno previsto pareggio della Roma samente gli auguri in mezzo ai coraz- dei protagonisti? a Napoli ha rinviato a domeni- zieri. Sorrisi da una parte e sorrisi La definizione editoriale del Tg 3 va infatti in onda in apertura. ca prossima il responso dello dall’altra. Da immortalare in una fo- Subito dopo, diciamo alle 14.18, compare Berlusconi con il suo sorri- scudetto. L’ira degli ultras gial- to ricordo che rischia di non resiste- so teso che mette in risalto lo sguardo che non sorride affatto, e dice: lorossi si scatena tra auto bru- re allo scorrere del tempo. Perché «Converrete con me che è stata una decisione lampo, dopo che ciate, sassaiole e treni danneg- qualche minuto dopo quel fotogram- siamo stati costretti ad aspettare un mese». Si tratta di lentezza istitu- giati. ma il presidente incaricato compierà zionale, precisa il presidente. Noi ci permettiamo di non convenire. puntualmente l’ennesima gaffe isti- La questione Ruggiero non è stata provocata da una lentezza – È un giorno di ordinaria ten- tuzionale. Ripete davanti alle teleca- istituzionale. Casini e Pera, erano destinati rispettivamente agli Esteri sione in Medio Oriente. L’uc- mere il suo tormentone - contraddit- (Casini ha tenuto duro più che ha potuto) e alla Giustizia. Pera aveva cisione di tre donne arabe da torio con una democrazia parlamen- preparato tutto un dossier sulla giustizia, aveva incontrato giudici e parte dei soldati israeliani get- tare, e sgarbato nei confronti di giuristi, ci ha fatto sapere di avere un piano. Se ci sono voluti quindici ta nuove ombre sulla precaria Ciampi - secondo cui questo «mese giorni per schiodarli dai ministeri sognati (dunque probabilmente tregua. La diplomazia comun- d’attesa abbiamo dovuto subirlo», la promessi) , la ragione è nel percorso affaticato della premiata Casa. E que non si ferma. Gli Usa han- lista era pronta il 13 maggio e i pochi a colpi di reciproci sorrisi, ovvero che «sconto» su almeno un paio di Parlamento quel che intende fare del poi Maroni. Si arriva fino a Bossi che dichiara che forse «sarà necessa- no presentato una nuova pro- «aggiustamenti» sono dovuti per «certo, il problema si porrà con l’an- nomi non proprio graditi (come suo impero industrial-mediatico. E, rio tornare alle urne», perché su Maroni alla Giustizia non si discute. posta di pace, israeliani e pale- l’appunto al tempo che è trascorso dar del tempo», come qualcuno - Scajola e Bossi). E si sa che un atteg- d’altro canto, è noto come il capo Non era una questione di «totoministri» montata dai giornali. Era stinesi si sono impegnati a far «con il freno tirato», per colpa di preoccupato - confidava. giamento soft è stato suggerito in ma- dello Stato ritenga di non aver margi- proprio Bossi che parlava. O qualcuno che ne ha imitato molto bene il arrivare presto una risposta. «quello che è il nostro sistema». Sen- La linea è, perciò, quella di non niera decisiva dall’inserimento in ni per un’iniziativa stringente, poi- volto e la voce, e che dal vero Bossi non è stato smentito. E gli Interni? Dal Papa l’ennesimo appello za badare che il vertice e il garante di portare alla luce alcuno dei motivi di squadra di un paio di «tecnici» come ché la questione non è regolata da E la Pubblica Istruzione, con relativa intervista di Buttiglione che ci dà alla pacificazione. questo vituperato «sistema» è pro- dissidio che, pure - al chiuso dello Ruggiero e Lunardi. alcuna norma, che - Ciampi ha recri- indicazioni sul modo di insegnare la storia, per poi passare a indicarci prio quell’anziano signore che l’ha Studio della Vetrata - a quanto pare 2) Un’obiezione di contenuto minato con la delegazione dell’Ulivo le vie del nucleare una volta investito di un altro ministero di cui non – È l’ultimo giorno di vita di appena tanto cortesemente salutato. erano emersi. Il Quirinale per il mo- durante le consultazioni era stata fat- - il Parlamento uscente avrebbe do- sapeva e a cui non pensava? Timothy McVeigh. Il terrori- «Arbitro» programmaticamente mento ha insomma scelto la linea ta trapelare: a inizio di campagna vuto varare. Intendiamoci, non c’è niente di strano nello scoprire che è difficile sta chiede scusa ai parenti del- equidistante, il presidente della Re- più felpata e più cauta. Anche alla elettorale era stato lo stesso Berlusco- 3) Preme molto a Ciampi che i e faticoso comporre un esecutivo. La stranezza è nel negare, risoluta- le vittime della strage di Ok- pubblica si trova, dunque, da ieri a luce di alcune risposte, pur parziali, ni ad annunciare che l’impegno prio- due schieramenti non si delegittimi- mente e a testa alta, che sia accaduto ciò che è accaduto, sostenendo lahoma City, ma continua a fare i conti con un giocatore che con- che ritiene di aver ricevuto da Berlu- ritario dei cento giorni sarebbe stato no a vicenda. E così sarebbe partito che non se ne parla neanche, che questo è comunque un governo rivendicare il suo gesto «di testa a gran voce le regole del gioco. sconi. Quindi, se è vero che l’«arbi- quello di una soluzione del conflitto proprio da lui il consiglio a Berlusco- lampo. È vero che lo aveva promesso, ma non c’è niente di male nel guerra» contro il governo. Uno che non accetta il fatto che il tro» Ciampi ha fischiato ieri il calcio di interessi. Ci si attendeva che una ni di telefonare a Rutelli, dopo il ri- dire: avrei voluto farlo in due giorni e ci ho messo un mese. È umano e «Se andrò all’inferno sarò in campo sia rettangolare e non quadra- di inizio della quattordicesima legi- indicazione, purchessia, fosse conte- fiuto della sfida tv durante la campa- simpatico. buona compagnia». to, che la palla regolamentare sia slatura, perché ha ritenuto che la va- nuta nelle quattro parole con cui Ber- gna elettorale. Berlusconi ha accon- E allora, per stare dalla parte giusta, il nostro Tg chiude con queste una anziché tre. Uno che di questa lutazione complessiva della nuova lusconi sabato ha dato notizia della sentito. E così Ciampi, nel mostrarsi parole la parata politica del giorno: « ora esce di sua indisciplina fa una bandiera, e compagine potesse consentire il va- ricezione del mandato. Invece, non a fine mattinata stanco, ma soddisfat- scena. Il suo lavoro è terminato». Suggeriamo ai colleghi di procurarsi che non si trattiene dal correre senza ro del nuovo esecutivo, alcune om- si è potuto ascoltare nessuna dichia- to di «queste giornate pesanti e inten- di corsa un costituzionalista, anche perché, a forza di accontentare Giornale chiuso in redazione maglietta verso la curva a ogni goal. bre rimangono. razione esplicita da parte di Berlusco- se» ha annunciato di voler passare il Berlusconi finiranno per irritare il Quirinale. Dov’è scritto, nella no- alle ore 22.55 Andando di questo passo - è la previ- 1) Viene presentata come una ni. Stando ai si dice, l’impegno preso pomeriggio a vedere le partite in tv. stra Costituzione che «Il presidente della Repubblica esce di scena»? sione che trapelava ieri mattina - la scelta realistica e quasi obbligata di dal presidente incaricato con Ciam- Anche quelli sono «problemi di squa- F.C. partita si farà difficilmente gestibile Ciampi, quella di aver concesso qual- pi sarebbe quello di annunciare in dra».

Il ministro che ha trasformato Forza Italia in un partito di massa l’ha spuntata su Frattini e Pisanu Alla giustizia un leghista considerato “moderato”. Voleva occuparsi di trasporti Scajola, al Viminale nonostante tutto Castelli e il corteo contro Papalia

ROMA Altro che «Sciaboletta». Ha passato giorni d’infer- Claudio è in manette con un’ accusa gravissima: tentati- Carlo Brambilla disposto al confronto con tutti. no in silenzio, mordendo il freno. Ha assistito al sali e vo di concussione aggravata. La vicenda è quella del Comunque la carriera di Castelli non conosce scendi dei papabili ministri raccontato dai giornali, ha Casinò di Sanremo, tangenti e lunga mano della mafia su soste. Il suo destino ministeriale sembra segnato fin finache letto le ultimissime indiscrezioni che davano per tavoli verdi e roulette. Settanta giorni di cella a San Vitto- MILANO «Un moderato». Roberto Castelli, il nuovo dai primi passi nella politica attiva. Di certo nessuno certo un altro, un terzo nome, sulla poltrona più alta del re, mitigati solo dalla visita del fratello Alessandro, nel Guardasigilli della Repubblica italiana, dopo un de- immagina che il traguardo sia la poltrona di via Viminale, e non ha mai replicato. Mai un’intervista, una frattempo eletto deputato della Dc: «E’ vero - dice il cennio di militanza leghista è riuscito a conquistarsi Arenula. Il suo campo sembrerebbe quello legato alla dichiarazione, un fiato. E alla fine ha vinto lui, ha scalza- parlamentare - mio fratello Claudio accompagnò il sinda- la fama di moderato. Una qualifica certificata dallo sua professione di ingegnere civile, tanto che Bossi in to , «il ragazzo» ben voluto da ambienti co di Sanremo in Svizzera ad incontrare il conte Borletti, stesso , che qualche giorno fa, incro- svariate circostanze lo ha sempre segnalato come del Quirinale e sostenuto dal potente superpartito dei ma il viaggio fu fatto per incarico del partito». Una brutta ciando in Transatlantico Piero Fassino, alla doman- «ottimo ministro dei Trasporti». Infatti nel corso gran commis, e battuto con un ko netto Beppe Pisanu, il storia finita nel 1989 con l’assoluzione piena del futuro da del ministro uscente, «allora chi metterai al mio della sua attività parlamentare si segnala per parec- sardo di Ittiri. E ora se proprio un so- ministro dell’Interno. Nel 1990 Scajola viene rieletto sin- posto?», rispondeva: «Castelli, è un chie iniziative legate a opere pobbliche in materia di prannome gli si deve appioppare giocan- daco di Imperia, sei anni dopo è deputato di Forza Italia, moderato». trasporti, viabilità, movimento delle merci. do sulla sua bassa statura, si ripeschi il partito di Berlusconi, che poco tempo prima aveva L’ingegegner Castelli, nato a Lec- Nel collegio elettorale si guadagna buona fama quello dei tempi della scuola: Napoleo- definito «un’accozzaglia di fascistelli». Folgorato sulla via co il 12 luglio del 1946, residente in per aver contribuito a sbloccare i finanziamenti per ne. Perché ancora una volta, Claudio di Arcore, Scajola trasforma il partito televisivo e virtuale un paese della provincia, Abbadia La- la strada che porta in Valtellina dove ama fare passeg- Scajola ha vinto. E alla grande. A dimo- in una organizzazione di massa radicata sul territorio e riana, è alla quarta legislatura parla- giate in montagna. Non per niente è presidente del- strazione che il più democristiano tra i scala i vertici di Forza Italia emarginando la vecchia mentare. Le prime due (1992-1994 e l’Associazione Liberi Padani Escursionisti (Alpe). democristiani di Forza Italia è lui. E non guardia dei venditori di Publitalia. E’ lui la vera eminenza 1994-1996) è eletto deputato, la terza La sua carriera subisce decisamente un balzo in poteva essere diversamente per uno na- grigia, capo di un potente sistema di potere in Liguria. (1996-2001) passa al Senato e diven- avanti dal 17 febbraio del 2000, quando la Lega, to in quel mitico 1948 (il 15 gennaio), Rafforza il clan familiare: il fratello Alessandro, ex deputa- terà capogruppo del Carroccio a Pa- all’Hotel Michelangelo di Milano, firma il patto poli- anno di Madonne Pellegrine e della vit- to, ex sindaco, ex presidente della Camera di Commercio lazzo Madama. Se non proprio del tico col Polo per le elezioni regionali. Bossi spedisce toria della Democrazia Cristiana contro di Imperia, è vicepresidente della Banca Carige; un altro gruppo dei fondatori della Lega, Ca- immediatamente Castelli nel gruppo di lavoro strate- i «rossi», e tenuto a battesimo dalla figlia fratello, Maurizio, è direttore della Unioncamere e candi- stelli fa comunque parte del gruppo gico formato con Forza Italia e noto come «gruppo di . Perché quella di dato a guidare il Dipartimento sviluppo economico della dirigente da molti anni. Officina», cui fanno parte, tra gli i professori, Giulio Claudio Scajola, l’uomo che ha trasfor- Regione Liguria. E non è finita, c’è posto anche per mogli Uomo fidatissimo di Bossi è riu- Tremonti e . Del club «Officina» mato il «partito di plastica» di Silvio e figli. Maurizio, primogenito di Alessandro, è consiglie- scito a mantenere la rotta nelle molte Castelli è il vicecoordinatore. Obbiettivo: la stesura Claudio Berlusconi in una potentissima macchina da guerra, è re comunale a Imperia, mentre la signora Maria Teresa Roberto guerre intestine al movimento nordista, autoprocla- dei programmi di governo. Scajola, stata una vita tutta vissuta all’interno della politica, del Verde, moglie del ministro dell’Interno, è consigliera ad Castelli, mandosi sempre «sincero federalista», in contrappo- Il parlamentare leghista prepara quasi tutti i capi- ministro potere e della grande mamma Dc. Un predestinato cre- Aurigo. Parenti e amici e affari: quelli della Riviera Tra- ministro sizione alle frange dichiratamente secessioniste. Fede- toli relativi alle maxiopere pubbliche che verranno dell’interno sciuto all’interno di una dinasty politico-familiare, quella sporti, società controllata dalla Provincia e dai comuni della Giustizia ralista ma duro e puro. Moderato ma non scevro da mostrate agli italiani da Silvio Berlusconi durante la degli Scajola. Che vive gioie e amarezze del potere. La dell’Imperiese. Si occupava solo di bus e trasporti e sotto posizioni oltranziste proprio in materia di scontro campagna elettorale. Di sicuro la vocazione di Castel- prima grande amarezza le dimissioni da sindaco del papà la regia di Scajola, che ne è il Presidente, è diventata una con la magistratura. li punta decisamente ai trasporti. Si reca anche al- Ferdinando, che negli anni Cinquanta deve lasciare la holding: è entrata con quote nell’Aeroporto di Villanova Un episodio a Lecco. Il centrosinistra organizza l’estero per approfondire le varie materie. Ad esem- carica di primo cittadino della città ligure con l’accusa di d’Albenga e nella Sanremo Promotion, società consortile un convegno, qualche tempo fa, sui problemi legati pio in Francia studia il modello dell’Alta velocità aver aiutato il cognato ad ottenere il posto di primario che si occupa di turismo. Un allargamento dispendioso all’immigrazione clandestina. Il parlamentare leghi- ferroviaria. nell’ospedale locale. Una storia di potere come tante, che ora al vaglio della Corte dei Conti. Bazzecole! L’uomo sta di Lecco, Castelli, viene invitato al dibattito. Accet- Moderato ma non moderatissimo, Roberto Ca- non impedisce ad un altro Scajola, Alessandro, di essere che Silvio Berlusconi ha voluto a tutti i costi al Viminale, ta ma subito declina l’invito. Non solo: si mette alla stelli, distintivo di Alberto da Giussano sempre all’oc- rieletto sindaco vent’anni dopo. Una poltrona di fami- scontentando il fido Pisanu, lasciando con l’amaro in testa di una fiaccolata della Lega per contestare quel- chiello e fazzolettino verde nel taschino del- glia, sulla quale, ed è il 1982, siederà Claudio Scajola e a bocca lo scalpitante Frattini, e inimicandosi ambienti che la iniziativa. Motivo: fra i partecipanti alla serata di la giaccia, era stato cooptato nella segreteria della soli 34 anni. Ed è anche quello l’inizio di una brutta contano al Quirinale, anche questa volta ha vinto. Non studio c’è anche il procuratore Guido Papalia di Ve- Lega su segnalazione proprio di Roberto Maroni. avventura. E’il 12 dicembre del 1983, sono da poco passa- chiamatelo più «Sciaboletta», ora è davvero «Napoleo- rona, il magistrato bollato da Bossi come il «persecu- Ironia della sorte: fra i due Roberti ha vinto l’outsi- te le sette di sera, a casa Scajola arrivano i carabinieri, ne». r.p tore» della Lega. Moderato ma non precisamente der.