sedici

l’opinione

Un F.A.R.O. alla Fava Il programma di miglioramento avviato nello stabilimento di Cento è partito dalla produzione ma è stato esteso II recupero di efficienza ot- anche alla progettazione tenuto con l'applicazione I primi settant’anni di una azienda che è riconosciuta nel mondo come un “pezzo di del Lean Thinking alla ma- che vale davvero“ sono già un evento. Se poi l’azienda è guidata, oggi come niera italiana e con il team nel 1937, dalla stessa famiglia del fondatore e da settant’anni cresce ‘rimanendo italiana Bonfiglioli Consulting si al 100%’, anche nell’assetto societario, c’è qualcosa in più di una ‘storia’, c’è il valore del fare impresa. C’è la capacità di essere "portatori di idee fondate su formule avvicina al 30% imprenditoriali di successo". Idee che risultano vincenti perché anticipano i tempi e le tendenze: dal ‘Trabatto’ inventato da Augusto Fava alle innovazioni tecnologiche introdotte da Enrico Fava fino al Lean Thinking che è entrato nello stabilimento di Cento con Luigi Fava.

… in tempi di crisi conviene innovare. della riduzione del lead time, della L’impiantistica industriale è un settore velocizzazione e del recupero di effi- che vive fasi di grandi espansione ma cienza. Abbiamo investito sul recupero anche periodi di rallentamento o di di competitività. vera crisi quando la capacità di investi- E’ nato così F.A.R.0., acronimo che mento si riduce fino al minimo vitale significa “Fava Accresce il Risultato Luigi Fava per non bloccare le attività produttive. Operativo” ma rimanda all’immagine Nel settore delle macchine per i pastifici della luce che identifica l’approdo in l’ultimo “rallentamento” è arrivato tra un porto sicuro. Dal mare tempestoso il 2003 e il 2004. della crisi per arrivare in porto serviva E’ in quel periodo che Fava decide di una rotta e Romano Bonfiglioli con il lanciare un piano di riduzione dei costi. suo team di consulenti ci ha aiutato a “La crisi era evidente e pesante per tracciarla”. tutto il settore. Era necessario un Nel 2005 i segnali di ripresa sono di- intervento concreto per abbassare il ventati più concreti e il portafoglio punto di pareggio. Abbiamo condotto ordini di Fava è tornato a crescere. le nostre analisi e abbiamo alleggerito “Avevamo però già fatto un bel salto i costi fissi di struttura seguendo le in produzione - commenta Luigi Fava tecniche classiche - spiega Luigi Fava, - e il Lean Thinking stava entrando amministratore delegato di Fava Spa - anche in progettazione. Fava produce ma non bastava. Era necessario aggre- impianti “su misura”, ogni linea ha dire anche i costi variabili e l’obiettivo soluzioni e caratteristiche personaliz- rimaneva il recupero in termini di mar- zate per il cliente. Il miglioramento che gini di contribuzione”. volevamo ottenere non poteva limitarsi Negli anni ottanta i primi rapporti di alla produzione. E’ stato forse meno Fava Spa con un giovane consulente di facile, rispetto alla produzione, ma in direzione, Romano Bonfiglioli sulla capo a pochi mesi anche in progetta- strada della qualità e dell’organizzazione. zione si ‘pensava snello’. Abbiamo “In più, di recente, ho seguito alcuni quantificato il recupero di efficienza meeting di Bonfiglioli Consulting sul ottenuto con F.A.R.0.: è tra il 25 e il Lean Thinking - aggiunge Luigi Fava - e 30% che abbiamo ritrovato nei risultati l’idea di tagliare costi e sprechi in pro- 2006. E’ l’anno record di Fava: 26 im- duzione aveva le caratteristiche giuste. pianti completi sono usciti dai cancelli In una fase di scarsa richiesta in termini dell’azienda e sono state completate di produzione si poteva tentare la carta 19 revisioni di linee. E’ il frutto di un diciassette

coinvolgimento a 360° di tutta l’azienda dato un buon contributo nella fase di “I primi mesi del 2007 ci dicono che ma anche dei nostri principali fornitori realizzazione del programma F.A.R.O. potrebbe riconfermarsi una annata ‘di (una sessantina) che hanno condiviso ma: “quel che rimane decisivo è il cam- gran lavoro’ - conclude Luigi Fava - le con noi il percorso di miglioramento bio di mentalità - spiega Luigi Fava - commesse non mancano. Ora dobbia- impostato da Bonfiglioli Consulting”. quel che conta è superare la resistenza mo dare continuità ai risultati positivi Il risultato è che il tempo di consegna al cambiamento e questo è ‘un mestiere’ ottenuti con F.A.R.O., non bisogna delle macchine si è ridotto e c’è una che compete alla proprietà dell’azienda. allentare la tensione positiva dopo i maggiore sincronia tra progettazione Il coinvolgimento delle persone è basi- primi risultati, che magari arrivano in e produzione. Il “visible planning” ha lare e bisogna sempre guardare avanti. fretta. Ora dobbiamo consolidarli”.

LA STORIA Benedetto quel “Trabatto” Augusto Fava iniziò a lavorare giovanissimo nella piccola bot- tega da lattoniere del padre Mario a S.Giorgio in Piano e all’inizio degli anni trenta aprì la sua “bottega” a Cento.

I fratelli Fava, Augusto Fava (al centro)

Nel 1937 Augusto Fava aveva tra i era già salito a 230 e il fatturato su- suoi clienti più importanti, oltre al perava i 900 milioni. Comune e alla Cassa di Risparmio, il La ricerca e l'inventiva portarono nel Pastificio Barbieri. 1970 all'ideazione della tecnologia “ad conduttore dell’attività industriale di Lavorando nel pastificio e osservando altissima temperatura”, che è valsa Fava, da tre generazioni. i problemi degli impianti di essiccazione all’attuale presidente dell’azienda, En- Una scelta di campo che unita a con- iniziò a ‘inventare’ nuove soluzioni. rico Fava, la laurea “ad honorem” in tinui investimenti in ricerca e sviluppo Augusto Fava realizzò così la prima Ingegneria Meccanica. ha portato Fava a controllare quote macchina: il “Trabatto”, capace di au- Nel 1980 il fatturato superava già i di mercato di assoluto rilievo anche tomatizzare e di rendere continuo il 7,5 miliardi. nei confronti dei due competitor di trattamento di essiccazione della . Nel 1995 la Fava dopo aver sciolto sempre (la svizzera Buhler e la veneta L’innovazione, il primo essiccatoio l’accordo commerciale con la Braibanti Pavan). continuo per pasta corta, diventò un iniziò a commercializzare direttamente Il fatturato nel 2006 ha raggiunto i 65 brevetto, il primo di una lunga serie, gli impianti creando la prima rete milioni di euro e nello stabilimento e attirò nuovi clienti. vendita. di Cento lavorano mediamente 235 I primi ordini arrivarono alla fine del Oggi Fava è l’azienda leader nel settore dipendenti. Le vendite all’estero rap- 1937 dalla di Bologna e dalla e si proietta sui mercati di tutto il presentano l’85% del fatturato. di Parma. mondo. Poi arrivarono , Voiello e Pan- Nel 1999 Fava ha realizzato le mac- Fava ha sviluppato una forte sinergia tanella. Nel 1940 la Braibanti di Milano, chine più grandi del mondo: 6000 kg/h con la Storci di Collecchio che si è un'azienda leader nella commercializ- per la pasta lunga e 9000 kg/h per la consolidata dal 1995 nella partecipa- zazione di impianti completi per pa- pasta corta. zione al 50% della società parmense stifici iniziò a commercializzare gli Record frutto della qualità e delle fondata nel 1991 da Anzio Storci per impianti della ditta “Mario Fava e Figli” tecnologie sviluppate con continue fornire ai pastifici servizi specialistici, che poi si trasformò nella "Essiccatoi innovazioni. macchine, accessori e impianti con Fava”. Anche per questo Fava vanta un por- caratteristiche innovative e di alta Nel 1946 i dipendenti erano 70 per tafoglio clienti di altissimo livello. qualità. un fatturato di circa 90 milioni. La specializzazione: “Facciamo una La Storci oggi fattura circa 16 milioni Nel 1960 il numero dei dipendenti cosa sola e la facciamo bene”. E’ il filo di euro con una cinquantina di addetti.