Progettazione e testi a cura di: Elisabetta Spadoni

Dove non espressamente citato le immagini sono dell'autrice. Si ringrazia B. Caula per aver gentilmente fornito alcune immagini.

Questa pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del Progetto Provinciale INFEA 2006, con il contributo della Regione , Assessorato all’Ambiente

2 tra i ciottoli di Gesso e

INDICE GENERALE:

IL FIUME Una questione di energia 3 GESSO E STURA A CUNEO Due corsi d'acqua a confronto 8 CUNEO Un'antica storia di ghiaccio, terrazzi e catture 11 ANTICHE STORIE “Parlano” i ciottoli del fiume 14 IL RISORSE DEL FIUME Un esercito di soldati contro l'inquinamento 20 PREZIOSE VITE TRA SASSI E CORRENTE I bioindicatori 22 Bibliografia 26

3 Grafica e stampa

Finito di stampare nel mese di aprile 2007

4 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura

I due corsi d'acqua che già conferiscono alla città di Cuneo la particolare forma, sono destinati a segnarne anche il futuro. Sono, infatti, i protago - nisti dell'ambizioso progetto del Parco fluviale Gesso e Stura: una zona di tutela di oltre 1500 ettari, all'interno della quale sono individuate undici aree di intervento, sette aree attrezzate per lo sport, la didattica, il tempo libero e quattro riserve naturali orientate alla conservazione dell'ambien - te. Le varie aree saranno collegate fra loro con una Rete Verde di per - corsi ciclo-pedonali che al momento conta circa 30 km, ma arriverà ad oltre 100 km di estensione, raggiungendo anche le frazioni e i comuni limitrofi. Il torrente Gesso e il fiume Stura potranno così riappropriarsi della loro funzione sociale ed entrare in città con un patrimonio naturalistico, cultu - rale e storico. Potranno, per esempio, parlare delle loro origini antiche, dei loro ciottoli, della loro preziose risorse. Questo quaderno rappresenta un utile supporto alla didattica proprio per stimolare la conoscenza dei corsi d'acqua cuneesi che presentano caratteristiche e tratti unici. Il torrente Gesso e il fiume Stura percorrono 30 chilometri all'interno del Comune di Cuneo e in passato hanno determinato fortemente l'economia e la stessa localizzazione della città. E se un tempo l'acqua era anche necessaria per il funzionamento dei sistemi protoindustriali e per l'irrigazione, oggi è diventata indispensabile per garantire la vita delle sva - riate specie animali e vegetali dell'ecosistema fluviale. Solo con una maggiore sensibilità verso l'ambiente naturale, che passa necessariamente attraverso la formazione dei ragazzi, il parco fluviale può rappresentare un valore aggiunto per la qualità della vita di tutti i cittadini .

Il Sindaco L'Assessore all'Ambiente e Territorio Alberto Valmaggia Elio Allario

5 IL FIUME Una questione di energia

Alla parola fiume sono collegate tante portata è possibile definire il regime del azioni e ognuna di queste imprime al fiume cioè la sua variazione durante paesaggio modificazioni differenti. l'arco di un anno. Quanta acqua scorre nel fiume? Da Il clima è un fattore essenziale per cosa dipende la sua quantità? l'andamento del regime: aumentando le Tecnicamente si definisce portata la precipitazioni la ricchezza media quantità d'acqua che passa nell'unità di d'acqua dei fiumi cresce. La temperatura tempo attraverso una sezione trasversale interviene a mitigare l'influenza pluviale al fiume. Normalmente la sua misura si agendo sull'intensità di evaporazione, effettua alla foce e si esprime in metri sulla durata e l'estensione del manto cubi al secondo (m 3/s); la portata è il nevoso e la fusione dei ghiacci. parametro più utilizzato per studiare le Determinanti sono anche, la topografìa, caratteristiche idrologiche di un corso la copertura vegetale e la struttura geo - logica: la matrice del sottosuolo influisce a seconda della minore o maggiore per - meabilità dei litotipi di cui è formato. Un manto vegetale inesistente accresce l'irregolarità degli scorrimenti, una copertura fitta, invece, si rivela spesso benefica, poiché frena la perdita per evaporazione, riduce e ritarda lo scorri - mento. Quando le alternanze di piene sono fre - quenti nel tempo, come accade nei tor - renti che alternano piene primave - d'acqua. Il letto, o alveo , è formato da rili- estive a magre invernali, si parla di un fondo e due rive o sponde . La cassa regime torrentizio , mentre si definisce d'espansione dell'acqua, dal canale di regime fluviale quello in cui la portata è scorrimento agli argini maestri prende il nome di golena o area golenale. Poiché la portata del corso d'acqua varia sia nel corso del giorno sia nel corso dell'anno si individuano diversi tipi di letto interessati da valori massimi, perio - di di piena, a valori minimi, periodi di magra, in funzione della stagione. Con il monitoraggio di queste variazioni di

6 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura molCtoORrPeOgoIDlaRrICeO con pPoOcRhTeATvAarMiaEzDiIoAnAi.NNUA nuire. GESSO Con quanta energia l'acqua trasfor - A 14,4 m 3/s ma il territorio al suo passaggio? Cosa trasporta il fiume? STURA DI Il fiume è una massa d'acqua che si a Cuneo 16,5 m 3/s muove e come tale possiede un' energia cinetica che dipende direttamente dalla velocità e dalla portata; dalla fisica sap - piamo che se l'acqua del fiume fosse un fluido perfetto, privo di viscosità, perfet - Da cosa dipende la velocità dell'ac - tamente liscio, senza irregolarità, privo qua? materiali, e defluisse su una superficie Come tutti i corpi presenti sul nostro perfettamente liscia, la corrente del pianeta anche l'acqua risente della forza fiume sarebbe sottoposta a un moto uni - di gravità per cui un corso d'acqua scor - formemente accelerato e la sua velocità, re in qualunque parte del pianeta, dal - e di conse - l'alto, sorgente, verso il basso, foce, den - guenza sua tro il suo alveo. Durante la sua discesa energia, da monte a valle la velocità muta: più dipendereb - l'alveo è inclinato, più l'acqua scorre bero solo velocemente; anche lungo la sua lar - dalla penden - ghezza ci sono delle differenze: nei za del letto. punti dove è rettilineo la velocità più Per il calcolo elevata si registra al centro, poco sotto la della sua superficie; dove l'alveo curva il flusso energia baste - più veloce si registra verso i lati più rebbe appli - esterno. La velocità varia dunque lungo care una sem - lo stesso fiume in relazione alla penden - plice formula za dell'alveo: in linea generale il Corso che la vede Cascata di montagna Superiore, dalla sorgente allo sbocco in direttamente pianura, ha pendenza elevata e veloci - proporzionale alla massa dell'acqua tà massima; il Corso Medio, che si svi - moltiplicata per la sua velocità. (E = luppa in pianura, ha pendenza poco MV2). accentuata e velocità minore; il Corso Nella realtà le cose sono diverse; nei Inferiore, sito in prossimità della foce, tratti di montagna tutti possiamo notare ha pendenza molto bassa e relativa l'energia dell'acqua in una cascata; più il velocità. La velocità è legata anche ad salto è alto, maggiore è l'energia che altri fattori come la quantità dell'acqua e l'acqua sprigiona; quindi più l'acqua si la rugosità del letto: è maggiore al cen - trova in alto rispetto al punto di arrivo, tro dell'alveo ed in superficie, mentre sul maggiore è l'energia che sviluppa; que - fondo e verso le rive lati tende a dimi - sta viene dissipata incidendo la roccia

7 la sponda esterna subisce erode mentre in quella interna avviene la deposzione dei sedimenti. Il percorso del fiume in questo caso si estende sempre più late - ralmente formando laghetti a ferro di cavallo chiamati lanche . Quando il fiume raggiunge il mare, deposita i suoi sedimenti alla foce for - mando nuova terraferma; si parla di Valle fluviale foce a delta o a esturario in relazione del letto e scavando l'alveo; è l'azione di alla sua forma. erosione lineare del fiume che forma Un reticolo idrografico è formato dal - strette valli fluviali dal caratteristico pro - l'insieme di più corsi d'acqua (aste) che filo a V; nei primi tratti le pareti posso - convergono in un unico fiume che sfo - no essere decisamente verticali forman - cia nel mare. Il bacino idrografico cor - do profnde gole, in base alla resistenza risponde a quell'area che fa convergere delle rocce all'erosione. l'acqua meteorica nello stesso reticolo In seguito all'erosione si carica di mate - riali eterogenei che trasporta e deposi - ta man mano che la pendenza diminui - sce: ghiaia, sabbia, limo, argilla, tronchi, carcasse di animali ecc. costituiscono il carico solido ; il risultato è una perdita di energia da parte dell'acqua. Giunto a quote minori la sedimentazio - ne sempre maggiore del carico solido costituisce la pianura alluvionale . Quando il fiume si sposta lungo la pia - nura alluvionale, rallentando la sua velo - cità, possiede un andamento sinuoso, idrografico ed è delimita da uno spar - serpeggiante, a meandri . Nei meandri tiacque. Il deposito a valle dà luogo ad un parti - colare tipo di sedimenti continentali chiamati depositi alluvionali , o più comunemente, ciottoli : formati da materiali di varie dimensioni si deposita - no in maniera graduata a seconda del loro peso: per prime si depositano le ghiaie pesanti, al di sopra le ghiaie più leggere, i limi ed infine le argille. Lo loro origine geologica è dunque a Rocce spaccate dall'azione di gelo-disgelo

8 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura monte nelle formazioni rocciose chiama - ti bacini di alimentazione : possono essere bacini di rocce eruttive, metamor - fiche o sedimentarie. I deposi alluviona - li, durante il ciclo di trasporto e deposi - to subiscono profonde alterazioni chimi - che e fisiche operate dagli attriti e dal - l'azione degli agenti atmosferici che ne modificano la struttura. Legno depositato da una piena di Gesso GESSO E STURA A CUNEO Due corsi d'acqua a confronto

In valle Stura, a 1974 metri di quota, dal freddo lago della Maddalena, nasce lo al confine tra le Alpi Marittime e le Cozie: lo Stura, dopo la sua prima corsa in montagna, arriva a Borgo San Dalmazzo per giungere a Cuneo. In valle Gesso, a ridosso del confine italo-francese, due spumeggianti torren - Gesso della Barra ti di monte, il Gesso di Entraque ed il Gesso delle Terme, confluiscono a Valdieri, in valle Gesso e formano il Gesso vero e proprio che scorre in direzione SW-NE; dopo aver raccolto le acque del torrente , che vi converge presso Borgo San Dalmazzo, punta su Cuneo. Gesso e Stura corrono più o meno paralleli, delimitando l'altipiano della città di Cuneo, finchè confluiscono, appena a valle dell'abita - to, “pizzo”, a formare un unico fiume Lago della Maddalena diretto in pianura indicato come Stura di

“Il Grezzo….dopo essersi fatto vedere in assai angusto alveo ad Entraque, indi più spa - zioso a Valdieri …..Finalmente sotto l'antico castello di Pedona, o vogliam dire Borgo di Cuneo, dove seco s'unisce la Vermenagli ala fine sotto la città di Cuneo confondesi con la Stura..” Descrizione del '600 Piero Goffredo

9 Demonte; dopo una corsa di circa 40 lotti sono scarsi, o assenti, poco coloniz - Km nella pianura cuneese orientale zati dalla vegetazione. Durante il perio - verso , converge nel fiume do di magra la scarsa acqua è presente , affluente del . nel canale di scorrimento più centrale Il territorio del Parco Fluviale di Gesso che solca la distesa di ciottoli. Depositi e Stura interessa la fascia fluviale dei alluvionali: abbondanti, molto eteroge - due corsi d'acqua compreso tra i comu - nei e di grosse dimensioni superano ni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, anche il metro di diametro. Vignolo, Cervasca, Centallo e Castelletto STURA a Cuneo. Stura. Visti dall'alto, a monte della loro Dimensioni alveo: meno esteso in confluenza, all'altezza di Cuneo, gli larghezza del Gesso, a valle della con -

Alveo di Stura a Cuneo Alveo di Gesso a Cuneo alvei di Gesso e Stura si presentano fluenza raggiunge i 100-300 metri di lar - piuttosto diversi. Tra i due fiumi ci sono ghezza. Pendenza media del 1,8%. almeno 10 metri di dislivello con conse - Morfologia fluviale: alveo ben mar - guente passaggio di acqua sotterranea. cato, sinuoso e con due o tre canali GESSO a Cuneo. ben definiti; si presenta meandrizzato, Dimensioni alveo: fino a 200-300 soprattutto a monte di Borgo San metri di larghezza. Pendenza media del Dalmazzo 1,3%. Morfologia fluviale: a causa di Depositi alluvionali: poco abbon - numerose captazioni a scopo irriguo danti, di dimensioni omogenee intorno l'alveo non è ben delineato; si presenta ai 50-70 cm. anastomizzato in numerosi canali che si Queste notevoli differenze tra i due intrecciano fra loro a formare una fitta corsi d'acqua sono riconducibili alle trama che sparisce durante le piene per portate: lo Stura ha un regime assimila - ricomparire successivamente. Gli iso - bile a quello fluviale con portata unifor -

10 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura me durante il corso di tutto l'anno, men - letto si allarga, l'acqua si distribuisce in tre il Gesso presenta un regime di tipo canali, diminuisce la pendenza e si for - torrentizio con alternanze di momenti di mano numerosi isolotti che ospitano piena e magre. una vegetazione stabile ed offrono ripa - A valle del pizzo di Cuneo avviene la ro all'avifauna migratoria. convergenza dei due corsi d'acqua: il

Stura di Demonte Stura a valle della confluenza con il Gesso CUNEO Un'antica storia di ghiaccio, terrazzi e catture

Durante l'Era Cenozoica, che copre un zioni, la Würm , che per tutto l'arco del periodo di storia terrestre compreso tra periodo pleistocenico, ricoprì di ghiac - 65 milioni di anni a 1,8 milioni di anni cio le terre emerse, dall'America del fa, il Piemonte era occupato da una suc - nord all'Europa. I ghiacciai delle Alpi cessione di sedimenti marini, denomi - conobbero un periodo di grande espan - nati Bacino Terziario Piemontese, che sione ed anche quelli delle Alpi costituivano la parte più occidentale Marittime arrivarono ad estendersi fino dell'antico Golfo Padano. alla pianura cuneese; si racconta (Sacco Durante questa lunga era geologica la 1886) che il ghiaccio lambisse l'odierna terra subì 5 grandi glaciazioni che alter - Beguda, poco a monte di Borgo San narono fasi di globale congelamento Dalmazzo (Cn.). delle acque continentali (fasi anaglacia - li) e momenti di scioglimento e ritiro dei “Ci fu un'epoca in cui nella valle Stura ghiacciai ( fasi cataglaciali); durante le un compatto fiume di ghiaccio, dello fasi anaglaciali le calotte di ghiaccio spessore di centinaia di metri, percorse arrivarono a coprire la superficie di un lentamente il fondovalle modellandolo terzo dei continenti emersi, tre volte e scavandolo gradatamente…..” maggiore di quella che occupano i rid - dotti ghiacciai attuali. Circa 10.000 anni Cento sentieri fa terminò l'ultima delle cinque glacia - Piera e Giorgio Boggia

11 Il livello di oceani e mari si abbassò di alcune decine di metri, a causa dello stoccaggio dell'acqua nelle calotte pola - ri, esponendo all'erosione glaciale este - si tratti della piattaforma continentale, modellandoli e determinando le morfo - logie attuali, segnando il profilo ad U di intere valli alpine: un ghiacciaio, appa - rentemente statico, possiede un suo movimento determinato dalla gravità ed esercita un'azione erosiva sulle rocce di vioni würmiane e l'alveo, è repentino e fondo e dei fianchi (esarazione seletti - brusco. A valle della convergenza va); rimuove verso valle materiali ete - Gesso-Stura i terrazzi sono molto ben rogenei disgregandoli e sradica interi visibili; più estesi, e ben delimitati, se ne blocchi rocciosi di grandi dimensioni, contano cinque livelli nei pressi di detti massi erratici. Gesso e Stura, tra - Murazzo. Il fenomeno curioso è che le sformati in lingue di ghiaccio, hanno superfici terrazzate più antiche della agito nello stesso modo: nel corso delle basa pianura sono più alti che non a successive fasi di scioglimento dei monte, arrivando a misurare 59 m a ghiacci hanno trasportato con grandissi - Sant'Albano Stura e 70 m a Cervere. ma energia, enormi quantità di materia - Come si spiega il fenomeno per li depositandoli a valle sui sedimenti cui le scarpate hanno altezza cre - marini dell'originario Bacino Terziario scente da monte a valle? E da cosa Piemontese formando l'attuale pianura deriva la caratteristica forma a alluvionale cuneese. cuneo dell'altipiano? La spiegazione L'energia erosiva dei due corsi d'acqua sta in una serie di modificazioni del pas - ha creato l'altipiano di Cuneo, inciden - sato a carico del fiume Tanaro, che oggi do, sedimenti alluvionali e scarpate late - drena il Piemonte meridionale; nascen - rali, potenti fino a 50 metri; il risultato di questo lenta ma incessante azione di modellamento ha dato origine ai ter - razzi fluviali. I terrazzi più alti sono i più antichi e quelli intermedi fanno da raccordo con l'alveo attuale e la pianura alluvionale: lungo il Gesso, in alcuni punti, sono visibili due ordini di terrazzi di raccor - do, anche se spesso si presentano poco delineati e si confondono tra loro; sullo Stura, le scarpate sono più ripide e il passaggio tra i diversi livelli, tra le allu -

12 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura do dalle Alpi Liguri incide le colline di testata, ha smantellato lo spartiacque e Monferrato, per confluire nel invadendo il bacino del Tanaro (precat - Po nella pianura di , nel tura), ( Biancotti 1981); a causa di tutto Piemonte sud-orientale, a 87 m s. l. m. ciò il punto di confluenza fra Po e Fino al Pleistocene superiore era invece Tanaro si è abbassato di 150 m circa con tributario del Po, più a monte, presso conseguente rimodellamento di tutto il Carignano, nella pianura piemontese profilo longitudinale del Tanaro e dei sud-occidentale, compresa fra Cuneo e suoi affluenti, che hanno inciso i loro Torino, alla quota di 240 m circa s. l. m. alvei sia nella pianura cuneese creando Cosa ha fatto variare il suo corso? i terrazzi. Da parte dello Stura, che Una “cattura ”: si parla di cattura quan - affluisce nel Tanaro, si sono innescati do la deviazione di una corso d'acqua è forti processi di erosione, fatto che spie - la conseguenza di processi erosivi, a gherebbe la crescente altezza, da monte loro volta indotti da mutamenti geologi - a valle, dei terazzi di pianura e la forma ci o climatici; due fiumi (1 e 2 nello attuale dell'altipiano di Cuneo. schema) scorrono a quote differenti; i I depositi alluvionali delle superfici ter - versanti del fiume a quota minore sono razzate sono sottoposte, come tutte le più ripidi e un affluente (3), a causa rocce, a processi di alterazione chimica della forte erosione, arretra alla testata e disgregazione fisica che, in tempi più fino ad intercettare il corso del fiume a o meno lunghi, a seconda del clima, ne quota maggiore, sottraendone le acqua, determinano la trasformazione in suolo. cioè catturandolo. Di norma il corso I terrazzi più alti ed antichi, würmiani, si d'acqua catturato, nel luogo della devia - sono lentamente trasformati in suoli ben zione, piega bruscamente verso il fiume evoluti dal colore bruno-rossiccio, ricchi catturatore formando il caratteristico di sostanza organica associata a ferro, “gomito di cattura”. Dopo il gomito il con un buon rapporto tra sabbia, limo solco del fiume decapitato diventa una ed argilla, particolarmente adatti all'agri - “valle morta”, paludosa o secca, soprae - coltura; durante il periodo dell'alto levata rispetto a quella a monte, percor - medioevo non c'era famiglia che non sa dal fiume deviato: in quest'ultima la coltivasse un orto o una vigna: dalla fer - corrente continua ad erodere; la cattura tile terra si raccoglievano molti tipi di del Tanaro è avvenuta presso la città di ortaggi, cereali, foraggio per il bestiame Bra, dove lo spartiacque era segnato dai allevato, si coltivava la canapa ed il lino primi contrafforti delle colline del e qualsiasi tipo di gestione dei terreni, Bacino Terziario piemontese; vi hanno come della preziosa acqua di Gesso e concorso i seguenti eventi tettonici: un Stura, era sottoposta a severe norme abbassamento della pianura legislative. dell'Alessandrino e un sollevamento tet - tonico dele colline delle Langhe; come conseguenza una delle aste a monte, più attiva, per erosione regressiva di

13 ANTICHE STORIE “Parlano” i ciottoli del fiume

Andando per ciottoli nel letto di Gesso di metamorfismo e sedimentazione, e Stura si possono osservare cristalli rac - cambiando completamente l'abito ai chiusi in rocce antichissime. Come si è paleocristalli che le componevano e detto queste rocce di greto sono state dando origine a formazioni geologiche prelevate e trasportate dai bacini di ali - eterogenee. mentazione delle valli Stura, Gesso e Le rocce che formano le Alpi sud-occi - Vermenagna, per opera dei fiumi che ne dentali, nelle quali i corsi d'acqua hanno cambiato l'abito. hanno inciso le valli Gesso, Stura e Tutte le rocce si originano da un magma Vermenagna costituiscono i seguenti primordiale e rovente distribuito più o bacini di alimentazione: meno ad una profondità compresa tra Bacino dello Stura di Demonte: il 50 e 150 Km., sotto la crosta terrestre; settore di testata (sorgente) del bacino attraverso fessurazioni, crepe, e edifici montano dello Stura è costituito da vulcanici vari il magma emerge in rocce sedimentarie e metamorfiche superficie dove trova nuove condizioni della Zona Brianzonese, di pressione e temperatura; passando Subbrianzonese e dalla copertura sedi - dallo stato semifluido a quello solido mentaria del Massiccio Cristallino prende forma nei cristalli, a formare le Esterno dell'Argentera che affiora nel rocce ignee , madri di tutte le rocce. settore medio-inferiore in sinistra idro - Dalle rocce eruttive derivano le rocce grafica; sulla destra idrografica, nel set - sedimentarie e metamorfiche, tore inferiore del bacino, sono presenti secondo un ciclo petrografico che si rocce metamortfiche della Falda dei ripete da centinaia di milioni di anni. Calcescisti o Pietre verdi. Il tratto di pia - L' orogenesi alpina , cioè la formazio - nura è formato dapprima da depositi ne delle Alpi si verificò nell'Oligocene alluvionali rissiani terrazzati, nei quali la (da 38 milioni a 23 milioni di anni fa), profonda incisione della Stura di periodo dell'Era Cenozoica; prima di Demonte, ha raggiunto il livello dei questo momento al posto delle Alpi depositi Villafranchiani e Pliocenici. c'era un grande fondale oceanico; in Bacino del Gesso: il settore di testata seguito a mirabolanti movimenti, causa - del bacino montano è impostato su ti da scontri di intere placche continen - rocce del Massiccio Cristallino Esterno tali, e a fenomeni tettonici su grande dell'Argentera; il settore mediano e infe - scala, il mare primordiale è rimasto in riore è cosituito da una successione di balia di sollevamenti, ripiegamenti, terreni sedimentari e metamorfici riferi - sovrascorrimenti e accavallamenti del bili alla copertura sedimentaria del suo fondale: un caotico rimescolio di Massiccio dell'Argentera, alla Zona rocce eruttive, ha determinato processi Brianzonese e Subbrianzonese; nella

14 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura porzione di pianura sono presenti no classificate in base alle dimensioni depositi prevalentemente würmiani e dei granuli (o clasti) che le compongo - rissiani (più antichi). no. Gli alvei di Gesso e Stura sono costi - Da questi bacini di alimentazione deri - tuiti da clasti con dimensioni superiori vano i depositi alluvionali; geologica - a 2 mm che costituiscono le ghiaie : mente parlando si tratta di rocce sedi - queste compattate costituiscono i con - mentarie clastiche composti da parti - glomerati . I granuli possono essere celle di natura diversa; l'erosione agisce più o meno cementati fra loro, ed il infatti su rocce preesistenti di tipo meta - cemento che li tiene insieme non neces - morfico, igneo o sedimentario. Tutte le sariamente è della stessa natura dei rocce sono soggette a degradazione e a detriti stessi. Il rotolamento del materia - erosione fisica che le rompe e frattura; le porta ad un logoramento reciproco l'azione di dilavamento dell'acqua, alte - dei frammenti, all'arrotondamento delle ra il chimismo dei minerali: alcuni ele - loro superfici a seconda della durezza menti entrano in soluzione, defluendo dei minerali per cui si distinguono le brecce con spigoli vivi, angolosi, dalle puddinghe formate da detriti a forma globosa e rotondeggiante; il conglome - rato può essere monogenico, cioè for - mato da frammenti di una sola qualità di roccia, o poligenico ovvero misto. Oltre all'azione dell'acqua fluviale sui detriti lavorano sole, vento e ghiaccio Conglomerato poligenico trasformando i ciottoli lentamente in sabbia. alla foce, mentre altri restano come resi - Il materiale con granuli di dimensioni dui insolubili, in forma di cristalli, di comprese tra i 2mm e i 1/16mm è defi - frammenti o detriti più o meno fini, più nito sabbia. La sabbia compattata forma o meno depauperati dei componenti l' arenaria una roccia estremanete fria - originari. Il detrito sedimentario prodot - bile; le particelle di limo, con diametro to da degradazione ed erosione, è com - variabile da 1/16 a 1/256 di mm, forma - posto da frammenti di roccia, granuli di minerali e particelle argillose. Durante il trasporto le varie componenti del detri - to tendono a separarsi formando frazio - ni di diversa granulometria, cioè origi - nando gruppi di frammenti con dimen - sioni e pesi simili. Ciascuna frazione si deposita non appena viene a mancare l'energia per un suo trasporto ulteriore. Le rocce sedimentarie clastiche vengo - Sabbia fine di greto

15 no le siltiti. I minerali delle argille sono la bocciatura immediata, era “i colori”. particelle piccolissime, meno di 1/256 I minerali essenziali di una roccia, pre - mm, si depositano per formare le senti in quantità maggiore tanto da argilliti e le marne . impartire il colore generale , possono “Quando si prende in mano una roccia essere, scuri o chiari, opachi o lucenti; e la si guarda cosa si vede per prima in base alla presenza di componenti cosa?”; esordiva così un mio severissimo scuri (basici) o chiari (acidi) si può pro - professore di geologia dell'università e cedere ad una prima generica classifica - l'unica e sola risposta che voleva, pena zione sul campo della roccia in esame. MINERALI CHIARI - ACIDI

Minerale Colore e lucentezza Feldspato (ortoclasio) Bianco, da rosa a rosso intenso Plagioclasi Incolore trasparente, bianco, grigio, rosso Quarzo Bianco se puro (latteo); azzurro, viola, rosa, giallo. Lucentezza grassa e quasi totale trasparenza Muscovite Lucentezza elevata sericea, in laminette

MINERALI SCURI - BASICI

Minerale Colore e lucentezza Olivina verde bottiglia- verde oliva Lucentezza: da vitrea a grassa Pirosseni nero intenso, bronzei, verde scuro. Anfiboli nero ferro, verde, marrone, grigio, blu Biotite nero intenso, a volte con riflessi marroni-dorate, verde se alterata in clorite Lucentezza brillante in laminette Clorite Da verde a verde-nero

16 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura La lucentezza è un altro parametro osservabile ad occhio nudo e dipende da come la superficie del minerale riflette la luce; ci sono minerali con lucen - tezza metallica (pirite), vitrea (quarzo) o madre - perlacea (mica bianca). Oltre ai colori dei minera - li di una roccia si indivi - duano struttura (dal latino struere = costruire) Struttura olocristallina Clasto di origine granitica e tessitura (da textus = tes - dove prevalgono bianchi (feldspati); il minerale suto): la struttura riguarda vetroso è quarzo i punti neri sono dovuti alla biotite l'aspetto dei minerali presen - ti; si definisce struttura secondo specifici abiti cristallini seguen - olocristallina (tutta cristalli) quella in do un preciso ordine di cristallizzazio - cui cristalli si presentano ben visibili e ne. ben formati come nelle rocce ignee Si parla di struttura porfirica , tipica intrusive di cui fanno parte i graniti; la delle rocce eruttive effusive come i grana, che riguarda le dimensioni dei porfidi, quando i cristalli sono immer - cristallo, può essere molto grande, si in un fondo di base dal colore piutto - media o fine; la struttura è in stretta sto omogeneo, detto matrice; in questo relazione alla genesi della roccia stessa; caso il brusco e repentino raffredda - in condizioni di raffreddamento gradua - mento della lava originaria non permet - le i cristalli hanno il tempo di formarsi te la cristallizzazione di tutti i compo - nenti; il risultato è la forma - zione di rocce i cui minerali sono criptati nella matrice comune. La tessitura di una roccia riguarda la disposizione reci - proca dei minerali e può essere più o meno omogenea; non mancano vuoti come nelle rocce porose (piroclasti) o mancare del tutto nelle rocce molto compatte (meta - Tessitura scistosa. Clasto di origine metamorfica con i morfiche) a tessitura massic - Cristalli di feldspato e quarzo formano fasci paralleli cia. La tessitura può essere

17 scistosa se i minerali sono disposti in verdi dalle splendide sfumature verdi. fasci paralleli tipica delle rocce e meta - In entrambi gli alvei sono presenti brec - morfiche . ce calcaree, conglomerati e puddinghe Nell' alveo di Gesso predominano i ed una finissima sabbia, derivante dalla clasti di origine granitica, dai graniti alle disgregazione di tutte queste rocce, che dioriti, provenienti dal bacino del mas - spesso luccica al sole esprimendo anco - siccio cristallino fra la Cima sud ra la grande energia dei fenomeni natu - dell'Argentera ed il Monte Malinvern; rali che l'hanno portata fino a lì. sempre dallo stesso bacino si rinvengo - no poi porfidi e rocce metamorfiche come gneiss, embrechiti, anatessiti da un'ampia fascia compresa all'incirca tra la Rocca dell'Abisso e la zona di e agmatiti del Monte Matto. Nel letto di Stura oltre a rocce del Massiccio Cristallino dell'Argentera e possibile trovare delle quarziti prove - nienti dalla zona di , le meta- ofioliti della zona dei calcescisti o pietre

IL RISORSE DEL FIUME Un esercito di soldati contro l'inquinamento

Troppo spesso i corsi d'acqua vengono mulati negli organi bersaglio (fegato, utilizzati come discariche dove, chissà muscoli) dei carnivori, che si cibano di perché, moralmente, non legalmente, è pesce, dove possono raggiungere concesso scaricare di tutto e di più. Il quantità accumulate tali da accentuar - carico tossico che l'uomo riversa nei ne gli stessi effetti (biomagnificazio - fiumi si può così schematizzare nel ne). Le sostanze inorganiche non seguente desolante elenco: tossiche, argilla e minerali vari, pro - 1) inquinamento chimico : vocano abrasioni alle mucose degli le sostanze inorganiche tossiche , animali e, intorbidendo l'acqua, limita - sottoforma di cocktail chimici di sinte - no il passaggio della luce con conse - si, hanno effetti distruttivi diretti sul guente moria di organismi vegetali e metabolismo della microfauna acquati - ripercussioni sugli organismi erbivori. ca, cibo dei pesci, che si ripercuote 2) inquinamento fisico : modificazio - sull'intera catena alimentare: i metalli ne di ambienti conseguenti alle opere pesanti, per esempio, vengono accu - in alveo comportano drastiche altera -

18 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura zione di microhabitat; immissioni di sostanze presenti in soluzione nell'ac - acqua calda da parte degli stabilimen - qua intercettando le particelle inquinan - ti industriali innalzano la temperatura ti grossolane che vengono poi attaccate e riducono l'ossigeno; l'inquinamento da altri organismi. radioattivo ha un impatto diretto ed In questi continui passaggi tra il com - indiretto (bioaccumulo) sulle popola - parto biotico, costituito dagli organismi zioni. viventi ed abiotico, rappresentato dai 3) inquinamento biologico : specie sedimenti, le molecole inquinanti ven - esotiche di pesci e crostacei, immessi gono lentamente trasformate e assimila - dall'uomo per fini puramente econo - te dall'ecosistema che ne attenua peri - mici, causano danni irreparabili sulla colosità e tossicità; però la capacità di ittiofauna autoctona; virus e batteri smaltimento non è illimitata e, superato importati da chissà dove completano un certo limite critico, il fiume si arren - l'opera. de e soccombe letteralmente ammalato Aggredito da tutti questi tipi di invasori di inquinamento; i primi sintomi visibili un corso d'acqua o soccombe o si difen - di malessere sono dati dalla comparsa de mettendo in campo un “esercito di di lucide macchie nere sulla superficie soldati ” difensori organizzati in sistemi dei sassi, frutto dell'attività di batteri che di autodepurazione : entro certi limiti di vivono e proliferano in condizioni di inquinamento riesce a smaltire liquami anaerobiosi ( carenza di ossigeno); altri e fertilizzanti: primo sistema di auto - batteri chiamati “funghi di fogna”, e il depurazione: i primi a fronteggiare nome la dice lunga, compaiono in lun - l'emergenza sono microrganismi mono - ghe sfilacciature biancastre ancorate al cellulari come batteri e funghi: attuano fondo e fluttuanti nella corrente. Anche una tattica di attacco sulle superfici il fondo sabbioso può dare indicazioni delle molecole consumandole e ren - sullo stato di salute dell'acqua: se la sab - dendole aggredibili da organismi più bia è ricoperta da uno strato verde grandi. Secondo sistema di autode - alghe maleodoranti o se il limo vicino purazione: i macroinvertebrati bento - alla riva è nero con bollicine ed emette nici (insetti, molluschi) che vivono sul un odore di uovo marcio, significa che fondo si nutrono dei sedimenti anche se c'è inquinamento di tipo organico (sca - includono sostanze inquinanti. Terzo richi civili o zootecnici). sistema di autodepurazione: pesci, In conclusione risulta evidente che tutte anfibi, rettili e uccelli si cibano di le comunità animali e vegetali di un macroinvertebrati; pesci a dieta erbivora corso d'acqua si modificano sostanzial - come le carpe non disdegnano i sedi - mente al variare dei parametri ecologici menti del fondo anche conditi con qual - dalla sorgente alla foce, ma anche in che inquinante. Quarto sistema di conseguenza agli impatti antropici che autodepurazione: piante sommerse, ne rompono i delicati equilibri. piante acquatiche e piante delle spon - de: con le loro radici assorbono le

19 PREZIOSE VITE TRA SASSI E CORRENTE I bioindicatori

Per saperne di più sulla salute di un corso d'acqua è possibile, oltre al moni - toraggio chimico-fisico, sollevare qual - che pietra ed andare a curiosare in pro - fondità: tra i sedimenti dove vivono larve di Insetti, Crostacei, Molluschi, sanguisughe e vermi, ovvero i macroinvertebrati . Sono organismi dulciacquicoli dalla breve vita, legati all'acqua nella quale trascorrono parte del loro ciclo biologico come larve. Gli esigenti e via via le altre, mentre riesco - adulti che si formano dopo successive no a sopravvivere solo le più resistenti metamorfosi più o meno complete, vol - che paradossalmente proliferano per teggiano in eleganti voli nuziali vesper - assenza di competizione. I macroinver - tini, o notturni, sulle rive del fiume, sul tebrati rappresentano una cartina di tor - pelo dell'acqua, senza allontanarsene nasole della qualità dell'acqua, sono mai per concludere la loro breve esi - bioindicatori : qualsiasi immissione stenza deponendo le uova in acqua. inquinante, in un qualsiasi tratto di Abitano qualunque zona del corso fiume, determina un mutamento nelle d'acqua adattandosi alla corrente, al comunità biologica che lo popola e tipo di alimentazione disponibile, alla questi cambiamenti sono monitorabili quantità di ossigeno presente e all'in - ed interpretabili attraverso un sistema quinamento. Hanno corpi appiattiti, che verrà spiegato più avanti. fusiformi o carenati muniti di uncini I macroinvertebrati comprendono diver - efficacissimi, ventose e astucci protetto - se classi: ri. I regimi dietetici sono quanto mai GASTEROPODI : molluschi con con - vari: sono erbivori,carnivori, detritivori, chiglia a spirale turricolata o piana. filtratori, succhiatori e tagliuzzatori. I Sono organismi demolitori che utilizza - più esigenti, i Plecotteri, vivono solo in no soprattutto detriti vegetali; la loro acque ben ossigenate e fredde. Per con - dieta è mista, a tro gli Irudinei, meglio conosciute come base di alghe e sanguisughe, ben si adattano a dosi ele - mirorganismi vate di inquinamento in situazioni di incrostanti che forte carenza di ossigeno. scalzano dalla Quando la qualità dell'acqua è preclusa roccia con la dalla presenza di inquinanti, prima potente radula scompaiono le specie più sensibili ed cornea; si ciba -

20 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura chiare e ben correnti; si cibano di picco - li invertebrati vivi, o morti, e larve. INSETTI : compiono parte del loro ciclo biologico in acqua; le larve acquatiche, ninfe, dapprima “respirano” attraverso la cuticola o trachoebranchie toraciche; dopo una metamorfosi più o meno completa, gli adulti, immagini, sviluppa - no trachee ed escono dall'acqua. Le Plecottero adulto ninfe presentano mirabolanti adatta - no altresì di detrito organico, batteri, menti alla corrente dell'acqua: hanno materiale vegetale appassito, tessuti di zampe, provviste di minuscoli ma effi - animali morti (pesci) e piantine acquati - caci uncini ed unghie adatte agli anco - che raggi più impensabili! Gli insetti com - BIVALVI : racchiusi in una conchiglia a prendono diversi ordini alcuni: due valve grazie ad un legamento elasti - Plecotteri : vivono in ambienti non co che viene azionato dalla contrazione inquinati dove trovano acque fredde e di due piccoli muscoli adduttori, vivono ben ossigenate. Il loro corpo è diviso in infossati nei sedimenti molli di laghi e capo, torace e addome, sono provvisti fiumi, tollerando acque inquinate; di due code, detti cerci, nella parte ter - hanno un alto grado di adattabilità minale del corpo che fungono da timo - anche se alcuni generi amano i fondi ni, due lunghe antenne quali organi di sabbiosi di sorgente con acque pulite e senso, grandi occhi composti laterali più limpide. tre ocelli dorsali. TRICLADI : sono vermi dal corpo molto Le branchie sono toraciche o anali. plastico ed ultrapiatto comunemente detti Planarie . Strisciano sul substrato che li ospita e per mezzo di ciglia parti - colari e un rivestimento di muco, vivo - no aderenti ai massi rocciosi. Hanno capacità rigenerative spiccate: tagliando un esemplare in due parti, cia - scuna di queste rigenera un nuovo indi - viduo. Alcune planarie non amano la luce e vivono rifugiate sotto i ciottoli del Efemerotteri : abitano ambienti non fiume. In generale preferiscono acque inquinati anche se alcune specie tollera - no quantità consistenti di inquinanti. Le ninfe si distinguono dalle precedenti per i tre cerci, gli astucci alari sul torace entro i quali si sviluppano le ali e le branchie sull'addome.

21 Rappresentano le prede di numerosi Coleotteri : i coleotteri adulti, agili nuo - pesci e invertebrati acquatici. Le ninfe tatori, vivono in immersione vicino alle per adattarsi alla corrente possono esse - ripe, in acque poco profonde e poco re piatte perfettamente aderenti al sub - correnti, dove abbonda cibo vegetale; strato, nuotatrici fusiformi ed idrodi - mantengono la capacità di volare che namiche, marciatrici con potenti sfruttano per uscire dall'acqua; in caso zampe che permettono brevi sposta - di pericolo, sfoderando le ali che tengo - menti da un anfratto all'altro, scavatri - no all'asciutto dentro gli astucci alari o ci con di potenti mandibole adattate a elitre. scavare gallerie a U nei fondali a granu - La loro possibilità di immagazzinare aria lometria fine. Gli efemerotteri possono anche per lunghi periodi di immersione, essere detritivori o erbivori e rappresen - intervallati da risalite per prendere tano i collettori aspiratori o raschiatori. “fiato”, è data da intercapedini nelle Tricotteri : popolano diversi ambienti quali viene accumulata la provvista di dalle rocce di montagna appena bagna - gas. Altri, per rifornirsi di aria, si dispon - te da un velo d'acqua (ambienti igrope - gono con il corpo inclinato verso l'alto, trici), alle sorgenti, alle acque ferme e distendono in avanti le antenne ricoper - stagnanti di pianura. La sensibilità all'in - te di una fitta peluria idrofuga e fanno scorrere l'aria fino ad una camera di riserva, sotto le elitre, espellendo dal - l'estremità posteriore una bolla d'aria priva di ossigeno. Questi due sistemi sono tanto perfetti da fare invidia ai migliori sistemi tecnologici umani. Le larve sono molto differenti dagli adulti quinamento è piuttosto elevata. Sono (insetti olometaboli= a metamorfosi validi indicatori biologici e le specie che completa) che presentano elitre coria - prosperano in acque inquinate sono cee, da cui il nome greco kole_s = astuc - poche. Vengono chiamati “portasassi” o cio e pter_n = ala. Carnivori, fitofagi, “portalegna”, perchè con una secrezio - xilofagi (mangiatori di legno) e onnivo - ne sericea adesiva, si costruiscono la ri possiedono apparati boccali speciliz - casa cementando granuli di sabbia, pic - zatissimi per ogni dieta. cole pietre o frammenti vegetali; nel Odonati : sono le libellule i cui colori sicuro riparo compiono la metamorfosi, metallizzati sono ammirati da tutti. e da adulti, aiutati dalla spinta idrostati - Ottimi volatori e predatori, sono forniti ca dell'acqua e dai peli natatori delle di mandibole dentate, da cui il nome zampe, escono aggrappandosi ad un che deriva da od_n = dente, con cui corpo fuori dall'acqua, per poi farfal - afferrano al volo altri insetti. Anche da lare. larve acquatiche sono carnivore e Tricottero deriva dal greco e significa ali impietose cacciatrici: munite di un orga - ricoperte di peli. no raptatorio, atto a catturare, chiamato

22 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura “maschera”, si corso d'acqua ed alcune specie si adat - appostano tano a condizioni estreme come le immobili sul acque cloacali e termali. I più caratteri - fondo o su stici sono i Simuliidi le cui larve amano piantine som - soggiornare fissate alle rocce da un merse e, al disco adesivo che contrasta la corrente. momento Si presentano come vermetti rossi e buono, sferra - possiedono un tipo di emoglobina che no l'attacco ne determina il colore e permette loro fulmineo ai di fissare l'ossigeno anche in acque malcapitati dove è scarsissimo; sono infatti indica - (Ciliati, Poriferi, Oligocheti girini avan - tori di inquinamento organico. notti..) proiettando in avanti la micidia - CROSTACEI : granchi e gamberi sono le tenaglia dentata. Si trovano soprattut - caratteristici per il loro robusto carapa - to nei tratti a corrente debole e con ce; le varie sottoclassi prediligono abbondante vegetazione; le larve abita - acque lente, fangose e ricche di vegeta - no sul fondo infossate nei sedimenti. zione; fanno eccezione, i Gammaridi, Il volo delle libellule è può essere “sfar - gamberi di fallante”, come nel sottordine dei acqua dolce, Zigotteri comunemente chiamate che coloniz - Damigelle o Donzelle, o essere impe - zano corsi tuoso e veloce come negli Anisotteri. d'acqua con velocità di Ditteri : quando parliamo di ditteri pen - corrente siamo subito alla mosca e a tutti i suoi anche eleva - parenti aerei dalla zanzara al tafano; ta. La loro s'intendono per ditteri acquatici quelli dieta è che per una parte del loro ciclo, per lo mista, ma più come larve, sono legati all'acqua. prevalente - Occupano diversi microhabitat del mente erbi - vora e detritivora. Gli Astacidi esigono acque correnti, limpide e ben ossigena - te. L'adulto di Astacidae raggiunge gli 11 cm. di lunghezza, è provvisto di poten - ti chele ed è molto sensibile all'inquina - mento: l'unica specie autoctona Austropotamobius pallipe oggi quasi introvabile se non sotto le pietre e o in gallerie sugli argini di torrenti con acque limpidissime e correnti; i crostacei di Adulto di Libellula - foto di B. Caula acqua dolce europei sono minacciati da

23 parenti esotici, di origine turca e ameri - anteriore, stacca la ventosa posteriore e cana, che non temendo l'inquinamento si sposta, ripetendo questo movimento ed essendo di grandi dimensioni, fino alla meta prefissata. Le sanguisughe rischiano di soppiantare le specie autoc - sono carnivore e parassitizzano, suc - tone. Questo è un tipico esempio di chiandone il sangue ed altri liquidi cor - come l'azione scriteriata dell'uomo porei, Molluschi, Pesci, Crostacei, Pesci abbia effettivi dannosi sulla natura e Mammiferi. Abiatano in acque sta - molto veloci; peccato che, una volta gnanti o correnti, su substrati duri con fatto il danno, ci sia bisogno di tempi vegetazione. Non si riproducono in molto più lunghi per cancellarlo ed eli - acqua al di sotto dei 10-11° C. Sono minarne gli effetti! molto resistenti all'inquinamento in OLIGOCHETI : si tratta di vermi acqua - forte carenza di ossigeno. tici dal tipico corpo appiattito suddiviso La valutazione generale dello stato di in metameri (segmenti); si muovono salute delle acque si conduce con le grazie a particolari setole che determi - metodologie che considerano le struttu - nano onde di contrazioni propulsive. re delle popolazioni di macroinvertebra - Vivono nei fiumi su fondi fangosi inge - ti mediante il sistema di applicazione rendo gli stessi e producendo sostanza dell'E.B.I. o Indice Biotico Esteso organica come i parenti terrestri, mentre (Ghetti, 1997); questo indice si adatta a altri sono carnivori e detritivori. rilevare nel tempo gli effetti dei fattori di IRUDINEI : sono le leggendarie san - stress (chimico, fisico e biologico) sul - guisughe dal corpo diviso in 33 seg - l'ambiente del fiume. L'EBI confronta le menti e provvisto di 2 ventose: salda - comunità censite in un corso d'acqua mente attaccato al substrato l'animale si con quelle ottimali che si avrebbero in allunga con la ventosa posteriore, aderi - condizioni di buona efficienza ecologi - sce ad un oggetto più avanti con quella ca e consente di risalire alle cause che

24 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura ne hanno prodotto il degrado. Ad una bili con gli scarichi urbani di Cuneo e fase di prelievo sul campo segue un con quelli industriali della Michelin. La lavoro di determinazione delle specie portata relativamente costante e prelevate ad al calcolo del valore l'assenza di industrie di grandi dimen - dell'EBI. sioni permettono una buona qualità Il metodo consiste nel prelevare dall'ac - delle acque. Le popolazioni ittiche pre - qua, con apposito retino, campioni di senti nello Stura vedono presenti la macroinvertebrati; dopo una prima sele - Trota marmorata (Salmo trutta mar - zione sul posto, vengono portati in moratus ), il Temolo (Thymallus thy - laboratorio e classificati al microscopio mallus ) e, piuttosto abbondante, lo fino ad individuarne famiglia o specie Scazzone (Gobio gobio ). con l'utilizzo di specifiche chiavi di clas - Il è in classe III e presenta una situa - sificazione. Una tabella a due entrate zione piuttosto alterata a causa delle permette di ricavare il valore dell'IBE numerosi captazione ad uso irriguo; nei che viene convertito in CLASSI DI QUA - periodi di magra l'alveo rimane in secca LITA'. Le classi di qualità sono cinque: i totale fino alla confluenza con lo Stura; colori indicano la qualità dell'ambiente questo non gioca a favore nè dell' auto - esaminato; depurazione ne del popolamento ittico che pare assente. Attualmente il fiume Stura di A valle della confluenza dei due fiumi il Demonte è in classe I e la sua qualità corso d'acqua recupera velocemente le biologica è sorprendentemente buona, condizioni naturali, anche grazie alla nonostante l'intensa attività agricola e la presenza di copiose risorgive. discreta densità abitativa. Il corso d'acqua mantiene ancora buona capaci - tà autodepurativa, anche se esistono sul suo corso alcuni punti critici identifica -

25 BIBLIOGRAFIA Geografia Generale con elementi di cosmologia - A . Biancotti, C. Binelli, T. Regge -Bompiani Le rocce - E. Artini - Hoepli Atlante di riconoscimento dei Macroinvertebrati dei corsi d'acqua italiani - Provincia di Trento

26 Cuneo tra i ciottoli di Gesso e Stura

Il Laboratorio di Chiusa ha sede presso il Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro e per questa caratteristica si differenzia dagli altri centri della Rete. Le attività didattiche a Chiusa Pesio sono iniziate molto prima della nascita del Laboratorio (1991) grazie alla presenza di una Commissione Didattica del Parco molto attiva costituita da insegnanti e guardiaparco. Il Laboratorio si occupa di didattica naturali - stica non soltanto nell'ambito territoriale dell'area protetta ma anche nelle zone extra-parco. Il Laboratorio è innanzitutto un luogo d'incontro dove è possibile confrontarsi con altre figure profes - sionali per impostare progetti, acquisire strumenti di ricerca, raccontare ed ascoltare esperienze e usu - fruire della consulenza didattica e progettuale del personale del Laboratorio.

Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio (CN) Via Sant'Anna, 34 - 12013 Chiusa Pesio (CN) telefono 0171/734021 - Fax 0171/735166 Email: [email protected]

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