A Associazione ex Alunni Nobile Collegio Mondragone Fondata il 2 febbraio 1922

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N° 19 GIUGNO 2010

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Primo numero redatto il 14 luglio 1866 - Nuova edizione semestrale dal 2001 On-line, a colori, sul sito www.collegiomondragone.com Il Mondragone ______

Indice degli articoli

L’OSTENSIONE DELLA SINDONE……………………………………………….………….………….....pagg.3÷7

UNA MEDAGLIA PER PADRE CUBBE dal Dipartimento per “ I GIUSTI” di Israele……………..pag.8÷9

OVE NULLA OSTI a cura del Ex convittore Giuseppe Munno…………………………………….….pagg.10÷11

TUSCOLO, IL FUTURO PARCO a cura della Comunità montana di Rocca Priora……………..…..pagg.12÷13

ATHANASIUS KIRCHER………………………………………………………………………………….…pagg.14÷19

IL CARDINALE LANZICHENECCO…………………………………………………………………..….…pagg.20÷21 . IL GIARDINO SEGRETO a cura dei Proff. D. Maestri e R.M. Strollo……………………………...…pag.22

LE MADONNELLE DI CAPRANICA a cura di Fabio Ceccarini………………………………………..pag.23

AMEDEO AMADEI…………………………………………………………………………………………….pagg.24÷25.

GIULIANO ZINCONE Ex convittore diventato scrittore e giornalista………………………….…….pag.26

La posta ricevuta via e-mail…………………………………………………………………….…pagg.27÷28

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L’Ostensione della Sindone

Dal 10 aprile (sabato dopo Pasqua) al 23 immediato che aiuta a comprendere e meditare maggio (domenica di Pentecoste) 2010 ha la drammatica realtà della Passione di Gesù, e avuto luogo, nel Duomo di Torino, per questo il Papa l’ha definita “specchio del l’Ostensione della Sindone, cioè del lenzuolo Vangelo”. di lino, citato nei Vangeli e che, secondo la L’evento è particolarmente atteso e, si tradizione, servì per avvolgere il corpo di Gesù prevede, vedrà affluire nella capitale subalpina nel sepolcro: per le caratteristiche della sua da due a tre milioni di pellegrini, provenienti impronta, rappresenta un rimando diretto e da tutto il mondo.

Un po’ di storia

Le prime testimonianze, sicure e irrefutabili, ingrandire la cappella del castello di relative alla Sindone risalgono alla metà del Chambéry, capitale del Ducato, in previsione XIV secolo, quando Geoffroy de Charny, di una futura sistemazione della Sindone, per valoroso cavaliere e uomo di profonda fede, cui, dopo un’iniziale collocazione nella chiesa depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata dei francescani, la Sindone venne nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non definitivamente riposta nella Sainte-Chapelle lontano da Troyes. du Saint-Suaire: in tale circostanza i Savoia Nel corso della prima metà del ‘400, a causa richiesero e ottennero nel 1506 dal Papa Giulio dell’acuirsi della Guerra dei cento anni, II il riconoscimento di una festa liturgica Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla propria, per la quale fu scelto il 4 maggio. chiesa di Lirey (1418) e la portò con sé nel suo II 4 dicembre 1532 un incendio devastò la peregrinare attraverso l’Europa, finché trovò Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli accoglienza presso la corte dei duchi di danni che furono riparati nel 1534 dalle Suore Savoia, alla quale erano stati legati sia suo Clarisse della città. padre, sia il suo secondo marito, Umbert de La Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Roche. Fu in quella situazione che avvenne, Sindone a Torino nel 1578 per offrire nel 1453, il trasferimento della Sindone ai all’Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, la Savoia, nell’ambito di una serie di atti giuridici possibilità di venerarla, risparmiandogli una intercorsi tra il duca Ludovico e Marguerite. parte del lungo viaggio che avrebbe dovuto A partire dal 1471, Amedeo IX il Beato, figlio effettuare per raggiungere la Savoia e di Ludovico, incominciò ad abbellire e Chambéry: il Lenzuolo giunse in città il 14

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Il Mondragone ______settembre di quell’anno, tra le salve dei Maurilio Fossati, la trasferì al santuario di cannoni, in un'atmosfera di grande solennità. Montevergine (Avellino), dove il conflitto era La Sindone restò, da quel momento, ormai finito. Il Telo venne riportato a Torino definitivamente a Torino, salvo nel periodo più al termine della guerra. terribile della seconda guerra mondiale, quando l’allora arcivescovo di Torino, Card.

Le Ostensioni

Dal 1578 ad oggi il telo è stato più volte verticalmente (e non orizzontalmente come era “studiato” ed esposto sia in pubblico, che in consuetudine) per quella che è stata la prima privato: le esposizioni prendono il nome di ostensione televisiva e la sua immagine, ostensioni. attraverso le telecamere, ha raggiunto le case E’ opportuno fare alcuni cenni sulle ostensioni di milioni di persone. Nell’occasione vennero degli ultimi cento anni: prelevati alcuni fili e frammenti del Telo per effettuare analisi ematologiche e - Nel 1931 la Sindone venne esposta, in microscopiche. occasione delle nozze tra il principe Umberto Nel 1978, dopo 45 anni dall’ultima ostensione II di Savoia e la principessa Maria Josè: al pubblica, vi fu la prima ostensione solenne in termine dell’ostensione la Sindone è stata occasione del quarto centenario del mostrata ai fedeli dalla gradinata del trasferimento da Chambery a Torino. Duomo di Torino. - In occasione del 19° centenario della Redenzione (la morte e risurrezione di Cristo) dal 24 settembre al 15 ottobre 1933 la Sindone venne esposta, su iniziativa dell’Arcivescovo, Cardinal Maurilio Fossati, nel Duomo di Torino per celebrare l’Anno Santo. - Dal 16 al 18 giugno 1969 la Sindone fu esposta a Palazzo Reale, nella cappella del Crocefisso, per consentire a una commissione di studio, nominata dal cardinale Michele Pellegrino, di effettuarne una ricognizione: in tale occasione furono scattate le prime foto a colori. Il sagrato del Duomo in occasione Il 23 novembre 1973, nel Salone degli Svizzeri dell’Ostensione del 1978 di Palazzo Reale, la Sindone venne esposta ______Edizione n° 19 – giugno 2010 pag.4 di 28

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Il Lenzuolo rimase esposto sopra l’altare prelettura è stato proiettato (come si è detto maggiore del Duomo dal 26 agosto all’ 8 sopra) un video in alta definizione che ha ottobre ed, al termine dell’ostensione, distesa mostrato le immagini riprese in occasione su un tavolo girevole, la Sindone è stata dell’ostensione privata del 25 giugno 1997. oggetto di esami diretti (misure e osservazioni In tale occasione, il 24 maggio 1998, visitò per 120 ore consecutive) compiuti da 44 Torino Sua Santità Giovanni Paolo II, la cui studiosi italiani e stranieri presenza portò nel capoluogo subalpino circa - Il 13 aprile 1980, in occasione della 450 mila persone, assiepate davanti al Duomo visita a Torino di Sua Santità Giovanni Paolo e lungo il tragitto del Santo Padre per II°, vi fu un’ostensione a lui riservata. raggiungere piazza Vittorio Veneto e nella - Il 25 giugno 1997 vi fu un’altra stessa piazza, dove venne celebrata la S. ostensione privata, nel corso della quale Messa . vennero fatte delle riprese in alta definizione - L’ostensione nell’anno del Giubileo dei segni impressi sul Lino: tali immagini 2000 è durata ben 72 giorni, dal 12 agosto al furono, poi, proiettate nel percorso di 22 ottobre, ed ha avuto le caratteristiche del avvicinamento alla Sindone, in occasione pellegrinaggio giubilare. Infatti il percorso di dell’ostensione pubblica del 1998. visita è stato allestito con stazioni meditative, - Dal 18 aprile al 14 giugno 1998, su penitenzieria per il sacramento della iniziativa dell’Arcivescovo, Cardinale Riconciliazione e cappella dell’Adorazione Giovanni Saldarini, vi fu un’ostensione eucaristica. In tale occasione molto prezioso è pubblica. E’ stata questa la prima ostensione stato il contributo dei 3225 volontari, che dell’era Internet, con oltre 100 mila contatti hanno accolto i pellegrini, accompagnato sul sito ufficiale, e le tecnologie multimediali disabili ed anziani, letto preghiere e svolto un hanno rivestito un ruolo importante anche per servizio d’ordine per 93.512 ore. l’allestimento del percorso di avvicinamento, lungo il quale, tra le altre cose, su alcuni maxischermi posizionati nelle sale della

La Sindone

La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a accostata per il capo del cadavere di un uomo spina di pesce delle dimensioni di circa m. morto in seguito ad una serie di torture 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine culminate con la crocefissione.

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Nei secoli l’integrità della Sindone ha all’altare maggiore, protetta da una struttura di conosciuto momenti critici. cristallo antiproiettile e antisfondamento Il più grave si verificò con il disastroso appositamente costruita. incendio del 1532 a Chambéry, quando il Pur non essendo la Sindone e la sua teca Lenzuolo fu danneggiato dal metallo fuso della direttamente interessate dal fuoco teca in cui era custodito: le gocce dell’incendio, nel corso di quella notte fu incandescenti crearono una serie di fori comunque deciso di rompere la struttura di simmetrici (il lenzuolo era conservato cristallo e di portare via il suo contenuto, onde ripiegato). Nel 1534 le Clarisse di Chambéry evitare sia i rischi di un crollo anche solo la “ripararono”, sovrapponendo pezze di lino parziale della cupola della cappella, sia i triangolari, cucite su una fodera di lino possibili danni provocati dall’acqua degli (chiamata Telo d'Olanda), applicata per idranti usati dai vigili del fuoco: la Sindone fu rendere più robusto l'insieme. così trasferita nel palazzo arcivescovile e Negli anni ’90 del secolo scorso il custode lunedì 14 aprile fu effettuato un sopralluogo pontificio, Card. Giovanni Saldarini, istituì una ufficiale, che accertò che non aveva subito commissione internazionale di scienziati con alcun danno. l’incarico di studiare le migliori condizioni possibili di conservazione. Si rese comunque necessario un intervento di Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile restauro perché, con il passare del tempo, le 1997, poco prima di mezzanotte, un furioso tensioni delle cuciture rendevano sempre più incendio si sviluppò nella Cappella della profonde le pieghe presenti sul telo e i residui Sindone, posta tra Il Duomo e Palazzo Reale: organici potevano diventare elementi di rischio le fiamme devastarono la cappella barocca per la conservazione. seicentesca progettata da Guarino Guarini, e si Una commissione di scienziati suggerì la estesero successivamente al torrione nord- ripulitura della Sindone e la sua conservazione ovest del palazzo, distruggendo alcune decine in posizione non più arrotolata, ma distesa: di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i così, fra giugno e luglio del 2002, nella vigili del fuoco riuscirono a spegnere Sacrestia Nuova del Duomo la professoressa definitivamente le fiamme. Flury Lemberg e le sue collaboratrici hanno eseguito il delicato lavoro di scucitura, rimozione dei residui organici, sostituzione del telo di supporto e ricucitura. In questo modo sono state rimosse le “toppe” applicate dalle Clarisse, rimossi i lembi di tessuto bruciato a Chambery, staccato il telo d’Olanda su cui era stata fissata la Sindone nel 1534, e ristabilita su un nuovo telo d’Olanda. Inoltre venne effettuata una scansione digitale completa del Telo, sia sul lato dell’immagine sia sul retro, e venne prodotta nuova documentazione fotografica. L’incendio della cupola del Guarini del 1997 Oggi, grazie agli interventi di restauro effettuati nel 2002, le condizioni di La Sindone non fu direttamente interessata conservazione della Sindone sono migliorate. dall’incendio, perché il 24 febbraio 1993, per Le parti asportate sui bordi delle bruciature consentire i lavori di restauro della Cappella, sono state raccolte, catalogate, verbalizzate e era stata provvisoriamente trasferita consegnate al Custode Pontificio. Inoltre sono (unitamente alla teca d’argento, in cui era state effettuate rilevazioni con strumenti custodita arrotolata su un cilindro di legno) al appositamente costruiti: rilevazioni centro del coro della Cattedrale, dietro fotografiche; scansioni e controlli fotografici

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Il Mondragone ______in fluorescenza; registrazioni di spettri di maggiore interesse della teca e della Cappella riflettanza UV-VIS, spettri di fluorescenza e Duomo) dove essa è oggi collocata: valori spettri Raman (1). relativi a temperatura, pressione, umidità, I risultati di questi rilievi sono stati consegnati composizione del gas interno, ecc. al Custode Pontificio della Sindone, e la Santa In occasione delle ostensioni la Sindone sarà Sede deciderà quando potranno essere messi a trasferita in un’altra teca, avente la forma di un disposizione per successive ricerche. parallelepipedo di 4640 x 1380 x 282 mm., del Oggi la Sindone è conservata in posizione peso di 2.500 Kg, con la faccia superiore in distesa, piana e orizzontale all’interno di una cristallo di sicurezza multistrato. Tale struttura teca a tenuta stagna, in assenza di aria e in sarà collocata su un robusto carrello metallico presenza di un gas inerte. (nel transetto sinistro del che ne consente la La teca è stata prodotta nel 2000 da Alenia rotazione dalla posizione orizzontale a quella Spazio e Microtecnica, ricorrendo alle più verticale, operazione necessaria per rendere aggiornate tecnologie del settore aerospaziale visibile la Sindone durante l’esposizione. e, in particolare, realizzandone il corpo metallico mediante la lavorazione di fresatura di un unico lingotto di lega leggera aeronautica, mentre la superficie superiore è costituita da un cristallo multistrato di sicurezza.

La nuova teca L’uomo della sindone La teca è a sua volta protetta da un

“sarcofago” realizzato con una struttura a più (1) Contestualmente è stata effettuata, dallo studio strati in grado di fornire una considerevole Giancarlo Durante, una nuova serie completa resistenza meccanica ed una valida protezione di fotografie. Le immagini più rappresentative in situazioni di incendio. Il sistema di sono pubblicate nel volume Sindone le conservazione è completato dall’impianto di immagini – 2002 di G. Ghiberti, mentre alla documentazione scientifica e fotografica degli generazione di gas inerte (argon) umido che interventi di ricucitura è dedicato Sindone viene attivato quando si deve rinnovare o 2002: L'intervento conservativo. Preservation. rabboccare l’atmosfera interna della teca. Konservierung di M. Flury-Lemberg. Un sistema computerizzato consente di tenere sotto costante controllo i parametri di

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UNA MEDAGLIA PER PADRE CUBBE

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Gerusalemme 9 Maggio 2010

Sig. Francesco de Ghantuz Cubbe Via dei Quattro Santi 20 B 00184 Roma Italia

Carissimo Sig.Ghantuz Cubbe,

Abbiamo il piacere di annunciarLe che la Commissione per la designazione dei Giusti ha deciso di conferire il titolo di “Giusto fra le Nazioni” a suo zio don Raffaele de Ghantuz Cubbe, per l’aiuto reso ai cittadini ebrei durante il periodo dell’ Olocausto rischiando la sua stessa vita.

La medaglia ed il certificato della onorificenza sarà inviato alla Ambasciata di Israele in Roma che provvederà ad organizzare la cerimonia in suo nome. In futuro il suo nome sarà aggiunto sul muro dell’onore ai Giusti a Yad Vashem.

Gradiremmo ricevere delle fotografie di suo zio, preferibilmente del periodo della guerra.

Le suggeriamo di prendere contatto con la Ambasciata – veda le indicazioni per contattarla riportate qui sotto - in maniera da conoscere il loro programma e la data della cerimonia.

Cordialmente

Irena Steinfeldt Direttore del Dipartimento per i Giusti

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“OVE NULLA OSTI”

Una bellissima miniatura del Crocifisso, di origine medioevale (da Edizioni Paoline)

Voler togliere il Crocifisso e un'illusione di libertà Molti altri, seguaci dell'angelo ribelle, e la manifestazione di quell’oscuro malessere che accrescendo le sofferenze del nobile cuore di induce a cercare un capro espiatorio cui far Cristo, si sono offerti ad una sorte avversa, per scontare il grave disagio dei disordini di impostura e per odio verso Gesù, ma di loro coscienza, amaro prezzo del tradimento e della purtroppo, altro non resta, e senza rimedio, che ribellione. cenere e malinconico oblio. Ma è proprio Cristo che, in nome della libertà più Il serpeggiare del dubbio non annulla la certezza grande, si è offerto come capro espiatorio, vittima che, da secoli, non s’è trovato nessuno che sacrificale, per la salvezza di tutti non badando apprezzi il gusto dell’amarezza e il dolore della per amore, al merito o al demerito di ognuno, ma sofferenza, per sempre. Non e difficile trovare un per ridare serenità e fiducia agli oppressi e la sostituto di Cristo, ma nessuno più di Lui è Verità, libertà agli schiavi. nessun altro é La Via, nessuno privo di Lui e la Il crocifisso, simbolo tragico ma icona di liberta Vita. autentica, continua nei secoli ad ispirare il grande Il Crocifisso può essere soltanto una bellissima amore di molti, anche al|’offerta totale di sé, icona medioevale, ma i continua ad essere per anche al martirio, in una storia di gloria e di vita tutti, o un motivo di scandalo o una indispensabile senza fine, nella luce di Dio e in nome di Cristo ragione di amore e di vita. Gesù. Dopo più di venti secoli c'era da aspettarsi che la vicenda di un uomo, morto crocifisso, finisse nel

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Il Mondragone ______dimenticatoio della storia. Ma le punte aguzze e livello di civiltà di ogni popolo, rispettando la sempre più affilate dell'odio contro di Lui, e il sacralità delle singolari tradizioni, nel calore del fuoco sempre acceso dell'amore per favorire il benessere, i diritti fondamentali Lui, inducono il sospetto che l'ininterrotta alla vita, alla salute, alla libertà, attenzione confermi la sua unicità e non lo all’istruzione, al lavoro ed alla libera manifesti secondo a nessuno degli uomini illustri, professione religiosa. in ogni tempo, altrettanto amati e odiati. Giuseppe Munno Preghiamo il nostro Signore Gesù Cristo che, con le verità universali caratteristiche (in collegio dal 1949 al 1952) della nostra fede, illumini la mente e riscaldi il cuore di chiunque, di fatto, è per primo SCUOTICOSCIENZE schiavo di quegli stessi principi con i quali opprime il suo prossimo, traendo ingiusto e Caro Vittorio, non avendo ormai più niente altro da turpe profitto dalla debolezza, dalla povertà, fare che leggere e scribacchiare, mi sono inventato il mestiere di "scuoticoscienze" (un mio neologismo dall’ignoranza, dal terrore. senza copyright). Per questo ti do l'occasione di Se il Signore Gesù Cristo ha insegnato a esercitare la tua pazienza, se ne hai, accertando la sostituire alla stolida vendetta, il costruttivo possibilità di pubblicare, ove nulla osti, sul nostro perdono, la concordia e la pace, è perché a periodico Il Mondragone, il testo qui allegato sui martiri cristiani di oggi, da aggiungere alle riflessioni tutti occorre la sua misericordia mentre, per sul Crocifisso inviate il 22 gennaio scorso. amor suo e nostra consolazione, fedeli a Lui ricordiamo la sua temibile, perfetta giustizia. Affettuosamente, Quando pensiamo ai martiri cristiani la

Giuseppe Munno mente ci mostra le immagini del Circo Massimo e delle Catacombe. NEL COMMOSSO RICORDO DI DUE MARTIRI Ma è ben altro che storia finita! Tanto sangue CRISTIANI DI OGGI: innocente continua ad essere ancora versato sotto gli occhi di tutti e, per quanto sembra, SHAZIA BHASHIR, GIOVANE CRISTIANA nella ignava indifferenza di molti. DODICENNE UCCISA IL 22 GENNAIO SCORSO A LHAORE, PAKISTAN, e Non ci sono interessi da contendere, la gente coinvolta è povera per lo più, non compie DON ANDREA SANTORO UCCISO IL 5 gesti eclatanti esercitando a mani nude la FEBBRAIO 2006 MENTRE PREGAVA NELLA fede in Cristo, nel silenzio, nell'umiltà, nel CHIESA DI SANTA MARIA A TRABZON, gratuito, quotidiano sacrificio di sé a favore TURCHIA. dei derelitti, dei poveri più poveri, dei bisognosi di tutto. Preghiamo il Signore perché, mentre attendiamo l’applicazione rigorosa della Sono ignorati, miti, indifesi, sembrano non giustizia terrena, ci conserviamo fedeli avere un volto distinto dagli altri e non fanno all’insegnamento di Gesù Cristo il quale ha numero nelle ferree leggi dell'economia. insegnato a perdonare anziché a vendicare. Eppure, da sempre, sono il bersaglio E’ il perdono, infatti, ancorché doloroso che privilegiato per il feroce appetito mai sazio ci distingue da quei non cristiani o cattivi di odio, del "predatore" che continua ad cristiani che, senz’altra ragione ci accanirsi proprio contro questi silenziosi considerano nemici, se non per la nostra angeli buoni, operosi e fedeli seguaci di inesauribile volontà di affermazione della Cristo! La loro unica mercede è la gioia convivenza pacifica tra tutti i popoli della infinita di servire Gesù. Costi quel che costi! terra, nella condivisione di amore per il prossimo, nel collaborare all’elevazione del Giuseppe Munno

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Tuscolo, il futuro parco

Il Tuscolo sempre più vicino allo “status” di parco archeologico. La domenica 18 aprile 2010, si è aperto il primo percorso di visita dell'area del Foro, dove sarà possibile ammirare i tesori rinvenuti nelle ultime campagne di scavo. Camminamenti, pannelli informativi e didattici, un centro di accoglienza e visite per turisti faranno da anteprima all'inaugurazione ufficiale del parco, prevista entro l'estate. La definizione di parco archeologico è un passo importante per quel patrimonio di settanta ettari - in cui dal 1994 con la “Soprintendenza archeologica del Lazio” e la” Escuela espanola de historia y arqueologia en Roma” si sta portando avanti un'intensa campagna di scavi e indagini scientifiche. (dal Corriere della Sera del 17 aprile 2010)

L'area archeologica della città del Tuscolo è posta sulla sommità di un’altura tra l’antica Via Latina e l’antica Via Labicana, sul ciglio della grande caldera del vulcano laziale. Le origini mitiche di Tuscolum, secondo gli autori antichi, sono da riferire a Telegono, figlio di Ulisse e di Circe, o a Silvio, discendente di Enea e re di Albalonga: un abitato, risalente all’età del Bronzo, precedente alla città latina di cui conosciamo la storia, è stato messo in luce dalle indagini archeologiche. Tuscolo militò nella Lega Latina in stretta alleanza con Roma ed ebbe nel 338 la cittadinanza romana divenendo di fatto un "comune dello Stato romano” e arricchendosi alla fine del II sec a.C. del teatro e dell’ anfiteatro.

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Parte dell’ampia cavea teatrale, con le file dei gradini per l'accesso, sono tutt’oggi visitabili nel centro dell’antica città.L’anfiteatro, poco fuori dall’area forense, rimase in uso fino agli inizi del sec. III con una attività pubblica documentata fino agli inizi del V secolo.

Un tratto della via Latina

Gli scavi condotti dalla Escuela Española, dal 1994 in poi, hanno permesso di conoscere le Lungo le strade che collegavano Tuscolo con le caratteristiche di questi monumenti, le vie Labicana e Latina, sorgono diversi trasformazioni, e di ricostruire l’assetto monumenti funerari e le numerosissime ville dell’area centrale con la piazza del foro chiusa che occupavano il territorio tuscolano sud da un grande edificio porticato. Tutt’intorno appartenute a diversi membri delle famiglie sono state messe in luce tratti di mura, cunicoli imperiali, quali Tiberio, Nerone, Galba e e cisterne, e la cosidetta “Villa di Tiberio”, un Mathidia. L’ultima fase edilizia documentata grande santuario extraurbano di epoca risale all’epoca medioevale al X secolo, in repubblicana, forse dedicato ai Dioscuri. corrispondenza evidente dell’ascesa politica dei conti di Tuscolo. Sono state rinvenute diverse case terrinee, di buona struttura, di una certa ampiezza con un’elevata concentrazione urbanistica. Doveva trattarsi dunque di un abitato importante. La rocca fu distrutta dall’esercito del comune romano nel 1191.

(Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini Via della Pineta, 117 - Rocca Priora)

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Athanasius Kircher

Athanasius Kircher (Geisa, 12 maggio 1602 – Roma, 28 novembre 1680) è stato un gesuita, filosofo e storico tedesco del XVII secolo.

Pubblicò una quarantina di opere, anzitutto nei misure efficaci per prevenire la diffusione campi degli studi orientali, geologia e medicina. della malattia. Kircher mostrò inoltre un Kircher è stato paragonato al suo confratello vivace interesse per la tecnologia e le gesuita Ruggiero Giuseppe Boscovich e invenzioni meccaniche: tra le invenzioni che a Leonardo da Vinci per la sua enorme varietà gli sono attribuite vi sono un orologio di interessi, ed è stato onorato con il titolo di magnetico, diversi automi ed il "maestro in un centinaio d'arti". primo megafono. Kircher fu il più celebre "decifratore" di geroglifici del suo tempo, malgrado buona L'invenzione della lanterna magica è spesso parte dei suoi presupposti e "traduzioni" in attribuita impropriamente a Kircher, che questo campo da allora siano stati smentiti. condusse uno studio sui principi inerenti nel Egli tuttavia condusse uno dei primissimi suo trattato Ars magna lucis et umbrae. studi sui geroglifici egiziani, stabilendo il Fu una delle più famose personalità del suo legame corretto tra la lingua egizia antica e tempo in campo scientifico, venendo oscurato il copto, per il quale è stato considerato il verso la fine della sua vita fondatore dell'Egittologia. Era inoltre dal razionalismo di Cartesio e altri. Nel tardo affascinato dalla sinologia e scrisse XX secolo, tuttavia, la qualità estetica della un'enciclopedia della Cina, nella quale sua opera ha ricominciato ad essere notava per la prima volta la presenza apprezzata. Uno studioso moderno, Alan dei cristiani nestoriani, ma tentò anche di Cutler, ha descritto Kircher come "un gigante stabilire collegamenti più tenui con l'Egitto e tra gli studiosi del XVII secolo" e "uno degli il cristianesimo. ultimi pensatori che potrebbero giustamente L'opera di Kircher sulla geologia rivendicare come suo dominio tutta la comprendeva studi su vulcani e fossili. conoscenza".[2] Un altro studioso, Edward E’ stato fra le prime persone ad W. Schmidt, si riferisce a Kircher come all'"ultimo uomo del Rinascimento". osservare microbi attraverso un microscopio; e fu talmente in anticipo sul suo tempo da proporre la tesi che la peste era causata da un microrganismo infettivo, e da proporre

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Athanasius Kircher: Il Museo del Mondo ("De Arte Magnetica"), di metafisica ("Ars Magna Lucis et Umbrae"), di cabala ebraica ("Cabbala Haebraicae vetus et Christiana"), di Musica ("Musurgia Universalis") oltre a decine di opere. Se non ci fosse stato il precedente di Sant'Agostino, si stenterebbe a credere che un uomo solo abbia scritto una quantità simile di opere scientifiche. Studia i geroglifici, ne sbaglia l'interpretazione, si fonda – anche - sui testi di Orapollo ("Ieroglifica") e Valeriano. Ma quando Champollion li decritta è il metodo di Kircher ad illuminarlo. Inventa la lanterna magica: una fiammella posta dietro ad un vetro cui si sovrappone un'immagine anticipa la Fotografia e il Cinema. Inventa la camera oscura: due parallelepipedi inseriti l'uno dentro l'altro che mediante delle lenti riproducono al buio il paesaggio circostante. Inventa carillon, macchine che producono musica secondo il padre dal potere taumaturgico. Inventa metodi sulla decrittazione e sulla scrittura stenografica, sulla scia del catalano Raimondo Lullo e la sua "Arte della Memoria", e per questo motivo tutti i sovrani europei, compresa la colta Caterina di Russia, gli chiedono delucidazioni e libelli sull'argomento (per i propri servizi segreti, naturalmente). Avanza inoltre Chi era Atanasius Kircher" Un negromante" Un teorie sul movimento delle terre. Spesso è in alchimista" Un Umanista" Quest'ultima errore, ma Kircher è consapevole del suo limite, e definizione racchiude, in parte, il personaggio del procede per tentativi: come la moderna scienza. gesuita. Nato a Fulda, in Germania, il giovane Conserva un dipinto di Raffaello, uno ancora del Kircher manifesta precocemente il suo genio: Cinquecento, pregno di simbolismo, di Lorenzo versato nelle lingue straniere, dotato di una Lotto: memoria ferrea, predisposto per le discipline più diverse, Kircher è nel 1634 a Roma. Qui esprime le sue enormi capacità intellettuali ed inventive. Padre dell'ordine dei Gesuiti, compone opere di ricerca scientifica e letterarie, inventa macchine idrauliche, orologi, studia i geroglifici egiziani, colleziona quadri, oggetti d'arte, e testimonianze che via via i suoi confratelli riportano dalle Missioni per il mondo. La mostra espone l'imponente repertorio dello studioso, ubicata al Collegio Romano dal 1651 e distrutta con l'ingresso dei bersaglieri a Roma nel 1870. Perché il Museo fu considerato come un crogiolo di diavolerie legate alla magia, mentre conteneva abiti degli indiani d'America, mappe geografiche, scheletri umani ed animali. Era, insomma, una mappa, anzi un "Museo del mondo". Kircher scrive di vulcanologia ("Mundus Subterraneus"), di geroglifici ("Oedipus Aegyptiacus"), di metalli

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"Madonna e Santi", dove il viso della Vergine è Secondo San Bernardo di Chiaravalle il mulo ha incastonato in un triangolo che richiama il codice questa significazione per via della sua pelle che, simbolico di Dio. Colleziona due grandi tele di tesa, serve per i tamburi, e diviene nell'ambito Malot, una splendida di Federico Barocci: "La della metafora consimile all'imene femminile. O Fuga in Egitto". la stessa postura del Bambino, che non poggia sulla terra ma sul velo di Maria e sul suo: come le Tavole della Legge mosaica custodite nell'Arca dell'Alleanza, prefigurazione della Buona Novella di Cristo. O infine il ciliegio da cui Giuseppe coglie un frutto per porgerlo al Bambino: ratifica visivamente l'infanzia giocosa di Cristo, mentre la fiaschetta di vino, in basso a sinistra, ne prefigura il sangue, la Passione. Ma Kircher non fu un negromante. Si allineava con "l'eretico" Galileo, ma nella veste di Gesuita ne condivideva solo in parte la teoria: intorno alla terra ruotano i pianeti ma poi questi (come asseriva Galileo) ruotano intorno al sole. E tuttavia Athanasius intuiva il cosmo e l'infinito, come Giordano Bruno, anche se non lo ammise mai in assoluta chiarezza per ovvie ragioni. E tuttavia individuava nella magia nera (come Sant'Agostino) l'eredita di Zoroastro e, prima di lui, di Caim, il figlio di Noè, che era solo volta al Male e alla mistificazione. Atanasius Kircher, invece, aspirava, seguendo la traccia umanistica del secolo, alla "maraviglia". Forse, nella sua lunga vita, seguendo la sua mente Anche questo dipinto non è casuale che si trovi eclettica e instancabile, la raggiunse senza mai nella collezione di Padre Atanasius: il mulo che cercarla. osserva il Bimbo simboleggia la Verginità di Maria. *****************

La Facoltà di Scienze La “Tariffa" Kircheriana, in prestito dalle Matematiche, Fisiche collezioni dell'Ufficio Biblioteche e Archivi Storici e Naturali del Comune di Velletri, aveva per Kircher lo dell'Università degli scopo preciso di fornire a matematici e studiosi Studi di Roma Tor delle scienze alcune tavole che alleviassero i Vergata ha calcoli noiosi. Nella Prefazione ci sono organizzato il 10 indicazioni date da Kircher anche sul significato marzo 2010 di “Tariffa” e sull'accezione scientifica che lui dà l'esposizione di due al termine. volumi in dodicesimo L'opera sarà esposta dalle ore 10:00 nella sala della “Tariffa" Kircheriana, opera pubblicata a G2C della Facoltà di Scienze Matematiche, Roma nel 1679 da Kircher. Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Durate i suoi studi Athanasius Kircher, gesuita Roma Tor Vergata, presso la Biblioteca di Area docente di matematica e studi orientali, soggiornò Scientifico-Tecnologica. Presente all'incontro il presso Villa Mondragone. Professor Roberto Buonanno, docente di Astrofisica.

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marine; fu il primo ad osservare il sangue umano al microscopio e con la sua decifrazione del Copto e la sua interpretazione dei geroglifici gettò le basi che portarono all'attuale decodifica dell'antica scrittura egizia. La vita di Athanasius fu costellata da molti eventi particolari tra cui ce ne furono alcuni che lo portarono addirittura molto vicino a perdere la vita: una volta rischiò di annegare perchè cadde in una crepa apertasi in un fiume ghiacciato ma anche se faticosamente, riuscì a trarsi in salvo; durante la guerra dei trent'anni per poco non fu impiccato da un gruppo di protestanti che dopo averlo circondato e derubato lo lasciarono andare perché riconobbero qualcosa di speciale nella sua estrema calma di fronte alla fine che stava Athanasius Kircher fu un personaggio molto subendo; da giovane si salvò miracolosamente particolare i cui interessi spaziarono in tutti i dallo sfracellarsi quando fu trascinato dalla campi dello scibile umano. La sua ricerca si corrente verso la ruota di un mulino ad acqua; basava principalmente sulla comprensione dei un'altra volta rimase miracolosamente illeso meccanismi cardine che regolavano la natura. quando, mentre stava guardando una corsa di In totale affinità con il sentimento cavalli, finì accidentalmente sotto gli zoccoli neoplatonico di cui fu uno dei massimi degli animali. Grazie alla sua estrema fede in esponenti concepiva tutti gli aspetti del Dio e nel destino che, come affermò egli mondo sensibile come emanazione dell'uno stesso, lo doveva portare a compiere qualcosa dal quale andavano prendendo forma di grande, mantenne sempre una straordinaria attraverso una serie di stati degradativi. calma cosa che gli fu di notevole aiuto anche Secondo Kircher questo processo di in quei frangenti pericolosi. Il Kircher derivazione dalla fonte unica avveniva sempre possedeva una personalità poliedrica. Il suo con lo stesso meccanismo per ogni singolarità carattere particolare lo spinse ad praticare per della natura e ciò permetteva che principi ben cinque anni un curioso esercizio. Per scoperti in un determinato campo erano, per esercitare l'umiltà si finse stupido dal analogia, applicabili ad un altro momento in cui fu ammesso al noviziato dei apparentemente molto diverso dal precedente. Gesuiti di Paderbon in Vestfalia (2 ott 1618) Con tale forma mentis egli poté investigare e fino a quando non fu trasferito a Coblenza nel conoscere a fondo un'infinità settori spaziando 1623. Dotato di una spiccata sensibilità verso dall'astronomia alla matematica, dalla il metafisico ebbe diverse visioni e sogni archeologia all'ottica, dalla chimica al "profetici" come quello che gli preannunciò la magnetismo, dalla filosofia alla musica, dalla distruzione, per ordine di Gustavo Astolfo di storia naturale alla fisica e alla gnomonica. Il Svezia(1631), del collegio dei gesuiti di suo sapere non si limitava al solo studio Wurzburg dove egli risiedeva. Era anche un teorico ma era costantemente accompagnato uomo in cui una sterminata curiosità si legava da brillanti realizzazioni quali ad esempio il ad una buona dose di temerarietà e questo lo prototipo della lanterna magica che espose, portò, non solo ad ammirare in loco le insieme ad altre meraviglie meccaniche, nel eruzioni dell' Etna e dello Stromboli (1637) e suo "Wunderkammer" il primo museo della ad osservare da Tropea terremoto che scienza al mondo. Creò inoltre una delle più distrusse Sant'Eufemia nel 1638, ma antiche calcolatrici e compilò la prima addirittura come un novello Plinio Seniores, a rappresentazione cartografica delle correnti ______Edizione n° 19 – giugno 2010 pag.17 di 28

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scendere, all'età di più di settant'anni, nel Nel 1624 si trasferì prima a Mainz, dove nel cratere del Vesuvio per eseguire delle 1628 divenne sacerdote e poi presso misurazioni. Appassionato della storia arcaica l'Università di Würzburg in qualità di dell'uomo intraprese moltissime ricerche professore di filosofia, matematica e lingue indirizzate al reperimento di documenti e orientali. prove legate ad episodi a cavallo tra la storia e Nel 1633 ricevette, praticamente in la mitologia. In particolare i suoi interessi si contemporanea, due illustri proposte che lo diressero principalmente su Atlantide di cui volevano l'una a Vienna per succedere a possedeva un'antica mappa che esamineremo Keplero, deceduto nel 1631, nel ruolo di in seguito e sui più importanti resoconti matematico presso la corte dell'imperatore biblici come Ferdinando II e l'altra a Roma per l'importante il Diluvio Universale, l'Arca di Noè, la Torre traduzione di alcuni vocabolari copti. di Babele ed i Giganti per cui collezionò i Il destino lo mosse nel novembre del 1633 a resti di alcuni elefanti antidiluviani ritrovati a Roma dove rimase per tutto il resto della sua Trapani e Palermo nel 1636 e diversi scheletri vita fatta eccezione per un soggiorno a Malta dalle misure straordinariamente grandi (Le fra il 1636 e il 1637 in qualità di confessore di "ossa di giganti" delle grotte di Maredolce Hesse-Darmstadt da poco convertitosi al presso Palermo). cattolicesimo. Le informazioni sulla sua vita oltre a pervenirci dall'innumerevole quantità di opere lasciateci e dalla folta corrispondenza che tenne con più di 760 personaggi dell'epoca, fra cui scienziati (Leibniz, Torricelli e Gassendi), medici, missionari gesuiti, due imperatori del Sacro Romano Impero, papi e potentati di tutto il mondo (Cristina di Svezia), ci arrivano anche attraverso la sua autobiografia di cui riportiamo l'incipit:

"Nacqui il 2 maggio 1602, giorno di Sant'Atanasio, alle tre della notte, nell'infelice città di Geisa, a tre ore di viaggio da Fulda. I miei genitori erano Johann Kircher e Anna Gansek, cattolici devoti, rinomati per le loro buone opere." Georg Hesse Darmstadt Cronologicamente il giovane Athanasius entrò all'età di dieci anni nel collegio gesuita Nel 1638 venne nominato professore di di Fulda e poi, ammesso come novizio nel matematica presso il Collegio Romano, collegio gesuita di Paderborn (2 ottobre 1618) incarico che lasciò otto anni dopo per ivi rimase finché gli esiti delle persecuzioni dedicarsi completamente alle sue ricerche. della guerra dei Trent'anni lo costrinsero ad Morì a Roma il 27 novembre 1680 e fu andare prima a Munster e successivamente a sepolto nella Chiesa del Gesù mentre il suo Colonia, dove proseguì i propri studi cuore, per suo espresso volere, venne invece scientifici e umanistici. tumulato nella cappella di Santa Maria della Mentorella vicino a Palestrina.

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Il Kircher si adoperò moltissimo per farla ristrutturare e da quel giorno decise che vi ci sarebbe recato ogni 29 settembre, giorno in cui si festeggia San Michele Arcangelo, e divenne per lui il posto dove egli più amava ritirarsi a meditare e a scrivere. La sua poderosa produzione letteraria (più di trenta testi) lo fece apprezzare come uno dei più grandi eruditi del XVII secolo.

San Tra le sue opere più suggestive, ricordiamo il ta Maria della Mentorella Prodromus Coptus sive Ægyptiacus (1636), LinguaÆgyptiaca restituta (1643), Ars Magna Questo luogo, sin dal suo primo incontro avvenuto casualmente nel 1661, ebbe Lucis et umbrae in mundo (1645–1646), un'attrazione speciale per il gesuita. Obeliscus Pamphilius (1650), Musurgia La chiesetta abbandonata che lì sorgeva si poggiava sulle rovine dell'antico santuario universalis, sive ars magna consoni et dissoni edificato nel luogo dove era avvenuta la (1650), Œdipus Ægyptiacus (1652–1655), conversione di Sant'Eustachio e la cui Mundus subterraneus, quo universae denique fondazione risaliva secondo un'iscrizione all'imperatore Costantino come ci viene naturae divitiae (1664–1678), Obelisci Aegyptiaci descritto nella autobiografia Kircheriana: interpretatio hieroglyphica (1666), China

Monumentis, qua sacris qua profanis (1667), Ars "Ci avvicinammo e scoprimmo che si trattava di una chiesa in quasi completa rovina. magna lucis et umbrae (1671), Arca Noë (1675), Entrai e mi resi conto che era stata una Sphinx mystagoga (1676) e Turris Babel sive chiesa magnifica. Rimasi stupito al pensiero che fosse stata Archontologia (1679). costruita in quella terra spaventosamente desolata, e supposi che vi si nascondesse un segreto. … guidato da Dio, mi imbattei in una lastra di marmo su cui era inciso il testo seguente:

In questo luogo si convertì Sant'Eustachio, allorchè il Cristo crocefisso gli apparve tra le corna di un cervo. In memoria di tale avvenimento, l'Imperatore Costantino il Grande fece erigere questa Chiesa, solennemente consacrata dal santo papa Silvestro I al culto della Madre di Dio, e di Sant'Eustachio." Obeliscus Panphilium 1650

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Il cardinale lanzichenecco

L’editore torinese Anànke pubblica, con il Hohenems (italianizzato poi con traduzione contributo della Regione Lazio, “Il cardinale letterale in “Altemps”) a partire dal suo arrivo lanzichenecco” di Piero Panizon: la biografia del nella città eterna, dove fu chiamato dallo zio, Cardinale Marco Sittico Altemps, che dette il Giovanni Medici, eletto papa col nome di Pio IV. proprio nome al principesco palazzo, oggi sede Era il 1559 e due anni dopo Marco Sittico del Museo Nazionale Romano, a pochi passi da Altemps fu nominato cardinale. Le cronache del Piazza Navona. tempo sono molto severe con questo “tedesco” dai È un’opera storiografica rigorosa che, guidata da costumi rudi e dalla cultura un po’ arida: risentono una viva curiosità, accende la luce non solo sulla certo dell’allora recente “sacco di Roma” vita del porporato che, da imprenditore di guerra, perpetrato con violenza e oltraggio dai seppe trasformarsi in mecenate delle arti nella Lanzichenecchi dei quali lo stesso Altemps era Roma del Cinquecento; ma soprattutto permette al imprenditore internazionale. lettore contemporaneo un viaggio mai tedioso Certo è che, col galero in capo e lo zio sul soglio nell’affascinante “contesto” dell’epoca, come pontificio, il cardinale percorse una carriera l’avrebbe definito il grande storico francese Marc folgorante, assumendo incarichi prestigiosi e Bloch, fondatore dei prestigiosi “Annales”. ottenendo rendite favolose, tali da farne uno degli La temerarietà dell’autore - regista del TG3 Rai e uomini più ricchi del suo tempo. Seppe far buon documentarista - è stata premiata dal ricorso uso del proprio prestigio, salendo la scala del diligente e costante agli strumenti dai quali chi riconoscimento sociale fino a potersi permettere il pratica il mestiere di storico non può né deve mai riconoscimento e il passaggio patrimoniale in prescindere: l’analisi attenta e minuziosa delle favore del figlio Roberto, morto in gioventù ma fonti, il confronto e lo studio delle testimonianze capace comunque di dargli un nipote, poi uomo di iconografiche, la pazienza raramente premiata dal scienza e di vastissima cultura, capostipite della successo che caratterizza il duro lavoro del “topo famiglia dei Duchi di Gallese, che tuttora di biblioteca”. custodiscono il castello e il vasto archivio Così il triestino Panizon, che in vero si cimentò, in familiare. gioventù, come storico dell’età contemporanea, Un uomo del tutto fuori dall’ordinario, il ricostruisce l’avventura romana di Markus Sitticus cardinale, ma perfetto interprete del suo tempo: ______Edizione n° 19 – giugno 2010 pag.20 di 28

Il Mondragone ______uomo d’azione, comandante temuto e amato dai moderna, soprattutto per quanto riguarda suoi uomini dalle vesti sgargianti e dalle armi l’attuazione della Riforma cattolica. letali, divenne capace di raccogliere un’immensa Fu papa Gregorio XIII (al secolo Ugo biblioteca, aggiornatissima sui più importanti temi Boncompagni) a sollecitare il suo ospite, il della sua epoca; abbellì il suo palazzo di una cardinale Marco Sittico Altemps, a edificare una collezione d’arte prestigiosissima; costruì a nuova villa sulle imponenti sostruzioni della villa Frascati, alle porte di Roma, Villa romana, occupando la sommità del colle Mondragone, una residenza principesca, dalla sovrastante l'amata Villa Tuscolana, già proprietà quale - tanto per citare un episodio tra i tanti Farnese e acquistata nel 1567 proprio dal che rendono attuale la sua figura - fu emessa giovane cardinale Altemps. Il progetto della nel 1582 la bolla pontificia con la quale papa nuova residenza fu affidato a Martino Longhi il Gregorio XIII modificò il calendario, che è Vecchio, uno dei protagonisti dell'architettura tuttora il nostro: “Gregoriano”, appunto. romana, assieme a Della Porta, Bernini e Uno squarcio così luminoso e chiaro su un’epoca Borromini, tra XVI e XVII secolo e che già aveva tanto complessa e poco conosciuta è, di per sé, un lavorato per la famiglia tedesca degli Altemps. merito enorme che va riconosciuto all’autore. La nuova costruzione, che prese il nome di Villa Maggior premio, però, lo merita lo stile, asciutto e Mondragone in onore al drago araldico dei colorito insieme; la lingua, rigorosa e forbita; la Boncompagni, passò ben presto, con tutti i dimestichezza, infine, con la quale Panizon passa possessi del comprensorio tuscolano (si parla dal registro colto a quello più divulgativo. Pregi ai infatti di uno status Tusculanus) nelle mani del quali il cardinale lanzichenecco deve la sua cardinale Scipione Borghese che tra il 1616 e il cartacea… “resurrezione”. (sl) 1618 inaugurò una stagione di lavori di “Il cardinale lanzichenecco” ampliamenti degli edifici del Longhi. Ma Brossura, 240 pagine, contiene DVD con video l'imponente costruzione, che si estese per circa dei siti, immagini scritti e documenti 80.000 mq, iniziò il suo lento declino subito dopo (da internet) la morte di Paolo V (Camillo Borghese): il suo successore, infatti, spostando la residenza estiva *** del papa e la sua corte a Castel Gandolfo decretò l'offuscamento graduale, ma inesorabile, delle Ville.Tuscolane. Un momento di revival Villa Mondragone l'ebbe nel corso del '700, quando ospitò di nuovo un papa, Benedetto XIV, e diverse manifestazioni mondane per i nobili del tempo, ma già il secolo successivo vide la struttura messa a dura prova da eventi tellurici e dalla presenza di truppe austriache che vi si insediarono nel 1821 e nel 1828. Solo nel 1865, quando la Villa venne concessa dai principi Borghese in usufrutto ai Gesuiti per un Gregorio XIII loro collegio, iniziarono da parte di questi i primi nato Ugo.Buoncompagni (in latino: Gregorius.XIII) lavori di restauro, mentre in alcuni ambienti della Bologna, 7 gennaio 1502 –Roma, 10 aprile 1585), fu il stessa Villa si insediava il primo nucleo 226° papa della Chiesa.cattolica dal 14.maggio 1572 dell'osservatorio meteorologico.

(da internet) Per la storiografia successiva è considerato come uno dei pontefici più importanti dell’età ______Edizione n° 19 – giugno 2010 pag.21 di 28

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IL GIARDINO SEGRETO

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L’originario giardino segreto della Villa (oggi scomparsi) e di alcune palme tuttora Mondragone di Marco Sitico Altemps fu esistenti. denominato “giardino pensile” o “giardino di Dalle piante messe a dimora all’inizio del Gregorio XIII”, dopo la realizzazione da parte Novecento resta oggi soltanto il glicine del dei Borghese del nuovo, più ampio giardino gazebo metallico collocato sula “torretta segreto, dal quale fu separato dal grande scoperta”. portico a monte, che lo chiuse con il suo lato posteriore. Il terrazzamento con la “torretta scoperta” verso Roma e la “torretta coperta” verso Monte Porzio appartengono alle costruzioni di Martino Longhi il Vecchio, mentre l’attuale disposizione del verde è diversa dall’originaria, anche se probabilmente il disegno è sempre stato basato su uno schema centrale. Dal confronto tra le immagini anteriori al 1910 e quelle del Uno scritto autografo di Martino Longhi il Vecchio, 1939-40 appare evidente la risistemazione pubblicato dal Grossi Gondi. attuale con l’inserimento di un filare di alberi

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(testo tratto da:” La Villa Spedita” a cura dei Proff. Diego Maestri e Rodolfo Maria Strollo.)

LE MADONNELLE di CAPRANICA LA MATER PIETATIS di Via degli ANGUILLARA

Icona di gusto barocco raffigurante la Madre che allora si chiamava "Nostra Signora della della Pietà che si trova sulla parete di Palazzo Pietà", incentrata sull'evento salvifico di Petrucci rivolta verso via degli Anguillara, Maria ai piedi della Croce, il venerdì dei all'altezza del civico n. 74. La madonna è dolori, intitolandola dei "sette dolori di raffigurata a mezza figura, a mani giunte con Maria". lo sguardo rivolto verso il basso. Lo stucco a La festa, in seguito all'ultima riforma raggiera riproduce la gloria, mentre un liturgica, è scomparsa a motivo dell'esistenza angioletto reca il cartiglio "Mater pietà" ( la di un'altra celebrazione dei dolori della scritta originale doveva essere "Mater Madonna che si celebra ogni 15 settembre. In Pietatis"). L'icona risale con molta probabilità quella data, fino agli anni '70 del Novecento, alla prima metà del Settecento, allorché papa si ricorda l'omonima processione che veniva Benedetto XIII (1724-1730) assegnò alla festa tenuta per le vie di Capranica.

Fabio Ceccarini www.encyclocapranica.it

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AMEDEO AMADEI (Socio onorario della nostra Associazione Ex del Collegio Mondragone)

Nato a Frascati (Roma) il 26 luglio 1921. Fu il centravanti del primo scudetto della Con la Roma vinse lo scudetto del 1942, giocò Roma, quello del 1942. fu uno dei più grandi anche con Napoli e Inter. bomber della storia della Roma, militando nella In segnò 174 gol, in Nazionale 13 compagine giallorossa dal 1936 al 1948, con presenze e 7 gol. Esordio nella Roma il 2 una parentesi di un anno a Bergamo nel maggio 1937 e si giocava ancora al Testaccio, campionato di Serie B 1938-39. dove i mostri sacri erano e Diventò calciatore della Roma, dopo un provino , Luigi Allemandi e Fulvio ben riuscito all'insaputa dei genitori, che non Bernardini, « ai quali portavo volentieri la avrebbero approvato il suo tentativo. valigia. Non avevo nemmeno sedici anni, Amadei fu noto a molti per la sua bontà d'animo nessuno ha mai debuttato tanto presto in serie e per la sua generosità, che dimostrò tutte le A. Neppure Gianni Rivera nel 1959 è riuscito a domeniche anche in campo, entrando così di strapparmi quel record e ogni volta che ci diritto nei cuori dei tifosi romanisti. incontriamo me lo rinfaccia scherzosamente».

Am adei con la San Giorgio

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Le doti principali di Amadei erano il tiro La mia caratteristica principale era lo scatto poderoso e la sua incredibile velocità. Finché bruciante. Avevo un dribbling essenziale, puntavo militò nella Roma non ebbe grossi sbocchi in deciso a rete. Un gioco senza fronzoli, insomma. Nazionale, monopolizzata dai campioni del Dicevano che nei piedi nascondessi il tritolo”. grande Torino di allora. Dopo il grave incidente di Superga Amadei cominciò ad essere spesso convocato e a far parte degli azzurri. Amadei ha collezionato con la Roma ben 386 presenze, segnando 101 reti, dopo aver esordito in serie A all'età di 15 anni, 9 mesi e 6 giorni. Dopo la pausa dei campionati, dovuta alla seconda guerra mondiale, il giocatore fu venduto dalla Roma, che aveva grossi problemi economici, all'Inter. Si fece valere anche nella squadra milanese, Incontro della San Giorgio con Amedeo Amadei continuando a segnare come da sua abitudine, dopo 52 anni l’8 maggio 2004 a Casal Romito superando il traguardo delle 100 reti in serie A. Terminò la carriera nel Napoli, dove giocò le sue ultime 5 stagioni. Lo chiamavano "fornaretto".

“Mio nonno aveva un forno a Frascati, ma una sera se lo giocò a carte per 30 mila lire. L'indomani la famiglia lo ricomprò per 40 mila, coprendosi di debiti. Dovemmo sacrificarci tutti. Ero poco più di un bambino, ma nel forno ci lavorai anch’io. Consegnavo il pane ai clienti in.bici».

Ad Amedeo Amadei, che ancora oggi vive a Frascati, è stato intitolato lo scorso 5 novembre 2007 il campo già "Lucio Mamilio" di Frascati (recentemente ristrutturato e dotato di impianto in sintetico), il più antico impianto sportivo del tuscolano. Un riconoscimento dovuto ad un campione che ha portato in alto il nome della sua città. Il 20 gennaio 2009 si è costituito il Roma Club Amadei e Totti Frascati intitolato al Campione giallorosso che ha con entusiasmo accettato la carica di Difficile il rapporto con la Nazionale: Presidente; il club di tifosi è affiliato all'Unione Tifosi Romanisti. “Dovetti aspettare che si facesse da parte , che mi considerava inadatto ai meccanismi ***** tattici della squadra e non mi convocò mai.

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GIULIANO ZINCONE Scrittore e giornalista

(Allievo del Nobile Collegio Mondragone dal 1951 al 1953)

Nato a Roma il 20/12/39, sposato, due figli, Ha pubblicato inchieste sulle fabbriche (La quattro nipotini. pelle di chi lavora, 1977) e sui boat people Giornalista. vietnamiti (Gente alla deriva, Rizzoli, 1980), Ha pubblicato commedie, racconti, reportage oltre a quattro romanzi, tra cui Vita, vita, vita! giornalistici, romanzi e un poemetto in ottave. (Rizzoli, 1985) e l’ultimo Ci vediamo al Bar A lungo inviato-editorialista del “Corriere Biturico (2006, firmato Paolo Doni). della Sera”, ha diretto “Il Lavoro” di Genova. I testi teatrali di Lo stivaletto malese (1996), il Oggi scrive sul “Foglio” e sul “Sole 24 Ore”. poemetto Giovanni Foppa vuole cambiar vita (1997) e i racconti di Palazzo Cùccumo (2002) completano la sua produzione.

LIBRI PUBBLICATI:

Vita, vita, vita! 1985 Palazzo Cùccumo e altre storie 2002 Lo stivaletto malese: 4 testi teatrali dell'assurdo 1996

Gente alla deriva 1980

Il miele delle foglie 1995 La pelle di chi lavora 1997 Giovanni Foppa vuol cambiar vita: poemetto in sedici canti tra ... 1997

Niente lupi 2009

Il seme della protesta: In appendice 1969 Edizione straordinaria 1979

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POSTA

Buongiorno, disposizione, e nel contempo ricordare gli anni sono il figlio di Massimo Scaramella (in di studio e le varie vicissitudini e o peripezie collegio dal 1939 al 1942) ex alunno del Nobile che ciascuno di noi ha sopportato o dovuto Collegio Mondragone e socio della vostra affrontare a quell'epoca. Associazione di ex Alunni. In proposito sto preparando un "pezzo" per IL Mi sono permesso di pubblicare un articolo in MONDRAGONE che fa seguito a quanto ti ho inglese sul nostro blog Royal Monaco Riviera già inviato e se avrai spazio e lo riterrai ispirandomi e traducendo un articolo pubblicato opportuno, lo potrai pubblicare prossimamente. sulla vostra rivista no.12 (Dic. 2006-Gen 2007) In occasione del Natale ho inviato ai miei ex che tratta dell' argomento del Calendario compagni di studio,come da tua lista inviatami,i Gregoriano. miei auguri ,ma solo due mi hanno risposto. Il link Web del mio articolo è il seguente: Il mio slogan "Siamo rimasti in pochi" è sempre http://royalmonaco.libcast.com/read/7999/ di attualità !! Cordiali Saluti Su youtube ho visto il servizio sul nostro Bruno Scaramella collegio. Fatto molto bene ,complimenti, non ho ***** capito però il sotto fondo musicale con canzoni napoletane, senza nulla togliere alle stesse che Gentile Dr. Spadorcia, sono sempre bellissime ed intramontabili. ancora memore della gradevole chiacchierata Ti confermo che ho provveduto tramite c.c. intercorsa l'autunno scorso, mentre conducevo postale al versamento della quota annuale per ricerche su Gastone Casagrande (cugino in l'associazione degli ex. primo grado di mio padre ed ex allievo del Un caro saluto Collegio di Mondragone dal 1936 al 1940) e a Fernando Fujani (in collegio dal 1942 al seguito dell'ultima conversazione telefonica da 1943) Lei avuta con mio marito Mario Valerio, Le *** allego, con piacere, i nostri recapiti ed il nostro Anch' io vorrei unire il mio messaggio di indirizzo:…………… congratulazioni a quelli pubblicati sul Sperando di avere presto Sue notizie, mi è Mondragone per gli achievements fuori dell' gradita l'occasione per rinnovarLe i miei più ordinario del prof. Avv. Piero Antonio Bonnet, fervidi auguri per un sereno e proficuo 2010, (in collegio dal 1949 al 1953) mio compagno di pregandoLa di estenderli alla Suoi Cari. camerata, se ben mi ricordo, col quale Con stima e simpatia parlavamo del Comacchio ( possibile ?). Paola Casagrande Cenci Bolognetti

*** Caro Spadorcia ho ricevuto il numero di gennaio de IL MONDRAGONE e non ti dico la mia meraviglia e nel contempo soddisfazione intima nel veder pubblicata la mia corrispondenza con l'Associazione. Ne sono immensamente felice e ti ringrazio moltissimo. P.A. Bonnet oggi ( 2010 ) e nel…1949 Spero che qualcuno dei miei ex compagni di studio si faccia vivo con me onde scambiare Giovanni Ferrero (in collegio dal 1952 al 1953). quattro chiacchiere, ora abbiamo molto tempo a *** ______Edizione n° 19 – giugno 2010 pag.27 di 28

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Lugano 18.05.10.

Buon giorno cari Amici di Mondragone! Ho ricevuto il molto gradito invito per partecipare alla “ Giornata degli Ex 2010 ". Purtroppo, la somma di 88 anni di età con i circa 600 Km. di trasferta, per raggiungere Roma, sono motivo per formulare riflessioni ed a considerate la rinuncia a venire. Ciò non toglie che, ammesso che ci sia ancora UOMO, che si ricordi di me, invio a Lui ed a tutti Voi, il mio cordiale saluto. Nel caso che, Qualcuno dei vecchi amici, avesse la " chance “ di passare da Lugano, chiedendo di annunciarsi tempestivamente, sarebbe il benvenuto. — Antonio Bosco nel 1933, anno di entrata in collegio Con molti auguri per una buona riuscita dell' incontro, invio a tutti i miei più cordiali saluti.

Antonio Bosco (in collegio dal 1933 al 1938)

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Redazione ed editing a cura di Vittorio Spadorcia e Rolando Tonarelli

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