Protagonisti “Good Morning Mr. Marcora” Politici, diplomatici, funzionari della CIA cosa pensavano del ministro dell’Agricoltura e del leader politico della DC Giovanni Marcora? La desecretazione Politica/2 di documenti di alcuni archivi USA permettono oggi di capire come “Albertino” fosse guardato da Oltreoceano con un misto di ammirazione per la sua tenacia e preparazione e sospetto per le sue aperture verso il Partito Comunista Italiano.

A cura di Gianni Mainini Presidente “Centro Studi Marcora” Inveruno

a recente desecretazione de- ha visionato le carte riguardanti Marcora gli archivi americani NARA presso i National Archives del Maryland (National Archives & Record (Stati Uniti). Da questo lavoro è nato Administration-Maryland) ha il libro Marcora visto da Washington Lconsentito di esplorare una documenta- presentato il 24 novembre 2018 pres- zione inedita e di estremo interesse re- so la sede metropolitana della CISL di lativa alla figura e all’opera di Giovan- via Tadino. Ospiti: , ni “Albertino” Marcora come ministro parlamentare DC per sette legislature, dell’Agricoltura prima e dell’Industria ministro dell’Interno (1978-1983), mini- poi. Studio condotto su incarico del Cen- stro di Grazia e Giustizia (1986-1987) e tro Studi Marcora di Inveruno dal pro- infine ministro della Difesa dal 1990 al fessor Emanuele Bernardi, ricercatore e 1992; Giovanni Cervetti, parlamentare docente di Storia Contemporanea presso del PCI e politico di rilievo a Milano, l’Università “La Sapienza” di Roma, che deputato nella X e XI legislatura, dal

Giovanni Marcora incontra l’Ambasciatore USA Gardner. Il tavolo dei relatori del Convegno di Milano: da sinistra, Emanuele Bernardi, Gianni Mainini, Virginio Rognoni, Roberto Mazzotta, Giovanni Cervetti, Piero Bassetti.

1984 al 1989 deputato europeo; Roberto la lotta alla disoccupazione, la ricer- Mazzotta deputato DC dal 1972 al 1987 ca di nuove strade per l’equità sociale. e ministro per gli Affari regionali dal Il direttore del Centro, Gianni Borsa, 1980 al 1981; Piero Bassetti, Consiglie- ha ricordato come i documenti americani re e Assessore al bilancio del Comune ci raccontino la storia di un pezzo impor- di Milano dal 1956 al 1970, nelle prime tante della diplomazia italiana in Europa elezioni regionali del 1970 è stato eletto rispetto alla costruzione della Politica primo Presidente della Regione Lombar- agricola comunitaria (Pac) e di una se- dia, carica che ha ricoperto fino al 1974. rie di figure e interessi impegnati nelle relazioni economico-commerciali poco ella sua introduzione il presidente conosciuti, facendoci entrare in intrecci Ndel “Centro Studi Marcora”, Gian- fitti tra politica, commercio ed - econo ni Mainini, ha sottolineato come dallo mia. Non mancano poi osservazioni sul- studio delle carte degli Archivi NARA la Milano in espansione economica ed emerga in tutta la sua fierezza, durezza edilizia, una e competenza la figura di Giovanni Mar- sorta di “la- cora confermandone la sua statura uma- boratorio” na e politica di ineguagliato ministro politico nel dell’Agricoltura, di negoziatore capace quale si e rispettato, persino temuto in Europa, sperimen- di altrettanto capace anche se meno ri- tano nuovi cordato ministro dell’Industria alle prese equilibri, col piano energetico, la crisi dell’accia- con l’ipo- io, il contenimento dell’inflazione -ga tesi con- Il Direttore del “Centro Marcora” loppante, il controllo dei conti pubblici, trastata di Gianni Borsa. un’apertura al PCI. Si scopre così che il sizione ai console di Milano Thomas Fina nel 1978 disegni del monitora e segue le vicende all’interno ministro. I della Dc, intervistando figure ed espo- diversi Di- nenti del mondo economico e religioso, partimenti fra cui il cardinale Giovanni Colombo. e osserva- tori ameri- arcora ministro dell’Agricoltu- cani, tra i «Mra, afferma l’autore Emanuele quali anche Bernardi, è figura raramente considera- la Central ta nella storia delle relazioni internazio- Intelligen- nali del nostro Paese. I documenti ameri- ce Agency Emanuele Bernardi. cani dimostrano viceversa come vi fosse (CIA), moni- una fortissima attenzione verso di lui, torarono i difficili dibattiti europei sulla all’interno delle relazioni diplomatiche Pac che s’intrecciano alle spinte statuni- tra Europa, Stati Uniti e Italia». Marco- tensi per una nuova ondata di liberaliz- ra incontrò gli ambasciatori americani a zazioni, proprio in quei settori dell’agri- Roma (da John Volpe a Richard Gardner), coltura italiana – gli ortofrutticoli – che molto interessati a riferire a Washington Marcora viceversa vuole tutelare, in di- sui progetti fesa degli politici del interessi ministro, sia soprattutto nell’ambito dei pro- della Politi- duttori del ca agricola Sud. In- comunitaria terdipen- (Pac) discus- denza e sa a Bru- multilate- xelles, sia ralismo vi- per quanto vono una riguardava fase di ten- il posiziona- sione com- mento della merciale corrente de- rispetto ad mocristiana interessi della “Base” economi- Una bella immagine di Giovanni “Albertino” Marcora. di fronte alle ci sempre grandi questioni politiche del tempo, in più contrastanti. Ne emerge un quadro particolare sull’apertura o meno al Parti- sfaccettato, con un Marcora presentato to Comunista Italiano guidato da Enrico dagli osservatori come battagliero so- Berlinguer (il cosiddetto “Compromesso litario e insofferente circa le pressioni storico”). Si evince dalle carte d’archi- americane; indisponibile ad accettare lo vio di Washington un misto di curiosità, scambio prospettato dalla Germania tra interesse, ma anche contrarietà e oppo- il “Pacchetto mediterraneo” e l’apertura La vita di Giovanni Marcora è segnata da diverse tappe: la lotta partigiana, l’impegno politico nelle fila della Democrazia Cristiana e in Parlamento, il ruolo di amministratore lo- cale, quello di imprenditore nel campo delle costruzioni edilizie e del settore primario. Ma, forse, egli è noto soprattutto per essere stato uno dei ministri più “longevi” nella storia politica del Paese, guidando il dicastero dell’Agricoltura fra il 1974 e il 1980, per poi pas- sare a quello dell’Industria nel biennio 1981-1982. Originario di Inveruno, nasce il 22 dicembre 1922. Orfano di madre in tenera età, frequenta le scuole comunali e l’oratorio. Si diploma geometra nel 1941. Chiamato alle armi, dopo l’8 settembre 1943, a soli 21 anni, Marcora diventa partigiano e opera - con il nome di battaglia di “Albertino”, che gli resterà caro per tutta la vita - fra l’Alto-milanese e l’Ossola divenen- do vice comandante del Raggruppamento divisione Fratelli Di Dio e partecipando alla liberazione di Milano il 25 aprile 1945. Nel 1953, a Belgirate, con alcuni ami- ci, fonda la corrente della Base, gruppo politico all’in- Da sinistra, Giovanni Marcora, terno della Democrazia, nel tentativo di spostare più a Luciano Vignati, don Giuseppe Albeni, sinistra l’asse conservatore della politica nazionale, in Guido De Carli nel 1945. sintonia con i bisogni di un Paese in grande sviluppo ed evoluzione. Segretario provinciale della Democra- zia Cristiana milanese dal 1958 al 1968, attua tra mille difficoltà, l’ostracismo degli ambienti benpensanti e le riserve espresse dalla Curia milanese, la prima esperienza di centro-sinistra al Comune di Milano (1961), mettendo in collaborazione al governo della città Democristia- ni e Socialisti, e anticipando in questo modo la soluzione politica nazionale praticata col governo Moro nel 1963. Eletto senatore nel collegio di Vimerca- te nel 1968, nel 1972 è Vicesegretario nazionale della Democrazia Cristiana. La consacrazione politica arriva nel 1974, quando lo chiama al Governo come ministro dell’Agricol- tura. Marcora resta ininterrottamente alla guida dello stesso dicastero fino al 1980 (viene varata in questi anni la “legge Quadrifoglio”), passando poi a quello dell’Industria nel bien- nio 1981-82. Epiche le sue battaglie a Bruxelles, dove difende gli interessi prima dell’agricoltura poi dell’indu- Marcora (secondo da sinistra) giura da ministro stria italiana nel consesso europeo. nel V gabinetto Andreotti del 21 marzo 1979. A livello comunitario diventa paladino delle ragioni italiane, finora neglette, ma soprattutto diventa fautore all’interno della CEE e nel pieno rispetto dei regolamenti comunitari, delle ragioni dell’agricoltura nei confron- ti di altre produzioni. Riesce a scardinare gli impliciti, coriacei, accordi tra le agricolture continentali forti a vantaggio di quelle mediterranee, più deboli sotto il profilo organizza- tivo e produttivo. Di questo beneficeranno anche i nuovi Paesi comunitari che aderiranno al Trattato di Roma a partire dagli anni ‘80 (in particolare Spagna e Portogallo). Appassio- nato ed esperto di agricoltura, fin dal 1964 acquista un podere a Bedonia, nell’alta Valdi Taro (Pr) e lo trasforma in una fattoria modello con allevamento di capi bovini ed equini: è qui che ospita con orgoglio amici e politici, soprattutto delegazioni europee e Commis- sari CEE. Profondamente legato alla sua gente e al suo paese, è sindaco di Inveruno una prima volta dal 1970 al 1975 e poi dal 1980 fino alla morte, avvenuta nel febbraio 1983. commerciale ad alcuni prodotti agricoli americani; deciso a presentare le pro- prie dimissioni in difesa di un interesse nazionale che sente minacciato da una squilibrata posizione dell’Italia rispet- to agli altri Paesi europei e allo stesso alleato americano. L’atlantismo dei go- verni italiani e la preminenza della po- litica estera sulla politica agricola, non riescono dunque a risolvere un braccio di ferro sotterraneo, che Marcora so- stiene fino ad ottenere l’uso da parte italiana di strumenti come la “riserva” (sospensione del giudizio, minaccia di quasi sempre la capacità di ricondurre non firmare l’accordo), ricevendo il tutto a sintesi ed approdare ai risultati consenso dell’opinione pubblica, del migliori in quelle determinate circo- proprio partito e anche quello del PCI stanze storiche. L’unico limite della ri- (con Giorgio Napolitano in particolare). cerca, ha osservato Rognoni, è la man- canza di riferimenti al dramma dell’uc- irginio Rognoni, ha elogiato il cisione di Aldo Moro e a tutti i dubbi, V professor Bernardi per l’impor- le interferenze della CIA e degli Usa tanza della ricerca che ha fatto scoprire nel caso umano politico e istituzionale le attenzioni del mondo americano su della vicenda e soprattutto sulle conse- Marcora per la sua politica di sinistra, guenze contemporanee nonché sulle di- il suo ruolo di ministro dell’Agricoltu- verse prospettive politiche che di fatto ra e di leader del Consiglio dei ministri si sono aperte dopo quell’avvenimento. agricoli europei. Un Marcora deciso, competente, non disponibile a compro- ianni Cervetti ha ripercorso il pe- messi e per questo in contrapposizione G riodo degli anni dal 1965 al 1980 spesso con gli Ambasciatori americani nei quali il suo rapporto con Marcora era oltre che con diretto, in quanto lui rappresentava il ri- il proprio ferimento del PCI a livello milanese,del Presidente colloquio sempre aperto e sempre leale del Consiglio tra Base - sinistra DC e Partito Comu- (evidente il nista. Frequentazione che prosegue an- suo disappun- che dopo quando Cervetti viene eletto to con Giulio deputato e Marcora senatore nel 1968. Andreotti per Naturalmente erano nate molte critiche non aver po- a livello locale su entrambi i versanti e tuto portare si scandagliavano persino le situazioni personali dei protagonisti. «Ricordo che Virginio Rognoni. a termine la copertura e la uno dei motivi di una maggior cautela protezione dei prodotti del pacchetto suggerita a Marcora nei miei confron- mediterraneo) anche se alla fine aveva ti», ricorda Cervetti, «era la mia storia personale dove si adducevano legami troppo stret- mo le fabbriche”). Problemi sui quali si ti con Mosca, interfacciava anche con altri esponenti compresa una del PCI , come Eugenio Peggio, Gior- presunta moglie gio Napolitano, Emanuele Macaluso e russa. Marcora di cui si ha notizia per i vari incontri rispondeva in promossi nella sua casa di Inveruno dialetto con la con professori universitari come Lom- sua verve e la bardini e Ricci. Di tali problematiche consueta imme- si trova eco nelle lettere che Marco- diatezza: “ Ma ra inviava al Presidente del Consiglio Gianni Cervetti. che russa, se l’è per esprimere il suo disappunto per il da Bagg!!”. Al- continuo sfilacciarsi della situazione bertino mi interpellava spesso ami- (si veda il volumetto ”Preoccupazioni chevolmente: “Ma i tò amis de là ed allarmi di un ministro” di G.Maria cosa ne pensan “ , essendo ovviamen- Capuani, ndr). La preoccupazione di te importante conoscere le conside- Marcora era quella di non lasciare fuo- razioni e l’orientamento di Mosca». ri dal perimetro della rilevanza sociale Sul problema delle compatibilità econo- tutto il mondo della sinistra relegan- miche delle politiche dei governi Moro, dolo all’opposizione e confinandolo Andreotti, Cossiga viene ricordata la solo nella protesta e nell’antisistema. preoccupazione di Marcora per il dete- riorarsi dell’economia e l’incremento el suo intervento Roberto del debito pubblico, l’incompatibilità di NMazzotta ha ricordato i mo- politiche economiche che poco lascia- menti di sua permanenza come sotto- vano agli investimenti e troppo ai con- segretario al ministero dell’Agricoltura sumi (“svuotiamo le osterie e riempia- nel 1974. «La chiamata al ministero

Roberto Mazzotta (secondo da destra) durante il suo intervento. Nel dicembre del 1982 Giovanni Goria è ministro del Tesoro nel V Governo Fanfani. presupponeva una preparazione ed una aveva una diversa posizione politica. competenza per cui gli uomini veni- Mazzotta non vedeva la possibilità di vano scelti solo se in grado di dare un coinvolgere i comunisti nel governo del apporto al Governo. Marcora mi chia- Paese (anche in forme limitate) ma ac- mò dimostrando estrema fiducia e mi cettava il coinvolgimento del PCI nelle disse: “Io faccio la politica agricola e scelte parlamentari : si era in un mo- tu scrivi le leggi”. In realtà Marcora mento molto difficile e c’era bisogno verificava tutto con minuziosità e com- del sostegno delle forze popolari per le petenza e si confrontava continuamente scelte che altrimenti avrebbero provo- con le associazioni di categoria, le coo- cato reazioni dannose e forse incontrol- perative, le aziende agroalimentari, gli labili in Italia. «Quando ho comunicato agricoltori e la sua base politica, i suoi a Marcora la mia decisione», ricorda, elettori. Anche quando utilizzava risor- «lui mi chiese di restare ma, se non vo- se esterne (come i professori dell’U- levo farlo, di rassegnare le dimissioni niversità Cattolica Ricci, Stupazzoni, direttamente nelle mani del Presidente Pastori) lo faceva in collaborazione coi Andreotti . Il commento di quest’ulti- responsabili di Gabinetto in modo che mo fu salace: “Che strani questi lom- i provvedimenti venissero emanati dai bardi: voi siete proprio un’altra raz- medesimi e non ci fosse incompatibi- za. Insistete anche per dimettervi!“». lità ma integrazione tra tutti coloro che lavoravano per il Ministero». Venendo resente al Convegno anche Ales- poi al problema delle sue dimissioni da P sandro Massasso, Vicepresidente sottosegretario, Mazzotta ricorda come della Fondazione “Giovanni Goria”, la sua fu una scelta sofferta ma dettata che ha ricordato come tra le tante con- da motivi di chiarezza e di coerenza: sonanze dei due personaggi ci fosse non poteva continuare a collaborare anche quella che l’ultima carica istitu- a livello tecnico con un ministro che- zionale di Goria fu proprio il ministero dell’Agricoltura. Ma già nel primo go- iero Bassetti ha concluso i lavori verno Spadolini, P ricordando che la partita che Mar- era stato nominato ministro del Tesoro cora giocava era basata sul coinvolgi- e Goria sottosegretario al Bilancio e mento delle forze popolari per far pro- programmazione economica. Marco- gredire il sistema democratico. Marco- ra aveva salde radici popolari maturate IL LIBRO dai tempi dalla Resistenza ed era un popolare vero, popolare europeo in Autore: anticipo sui tempi, con radici nell’Illu- Emanuele Bernardi minismo e nel pragmatismo. Aveva un

Anno: 2018 grande rispetto per chi la sapeva lunga – “quei che la san”; era capace (capa- Numero pagine: 96 cità tutta lombarda) di far emergere gli

Prezzo di copertina: aspetti operativi nel mezzo delle situa- 12,50 euro zioni politiche – istituzionali più com- plesse. Marcora, patriota coi piedi tutti Editore: per terra con riferimento alla realtà e Edizioni Studium complessità dei sistemi in evoluzione e ai dinamismi delle forze politiche con- ra all’Industria e Andreatta al Tesoro vergenti o di- cercarono di imporre una svolta per vergenti, non la modernizzare l’economia e render- aveva paura la competitiva con le altre maggiori di non essere economie occidentali con una nuova conformista, visione della spesa pubblica e mag- dì superare gior attenzione ai conti dello Stato. gli steccati. Goria fece parte di questo dise- Quando si par- gno, anche per i rapporti con Mi- lava di agri- sasi, grande amico di entrambi. coltura c’era Piero Bassetti. Il progetto esposto da Marcora nel anche Pio La congresso dell’EUR del maggio 1982 Torre; per l’economia Eugenio Peggio. era di far convergere su questo dise- Emanuele Macaluso era un altro perso- gno il mondo degli imprenditori del naggio di costante confronto istituzio- Nord convincendoli a sostenere un nale così come i contatti sulla linea po- uomo del Sud come . litica più generale col PCI avvenivano Nel 1991 Goria entra nella compagi- con Giorgio Napolitano. Marcora era un ne del settimo governo Andreotti (di- uomo che ha saputo coniugare il sapere mettendosi da europarlamentare) con e l’agire con un uso civile del potere. l’incarico di ministro dell’Agricoltura Mentre dal Risorgimento italiano dove affronta il dissesto finanziario in avanti la civilizzazione italiana è di della Federconsorzi (grande carrozzo- serie A e la politica italiana è di serie ne politico clientelare ritenuto feudo B si può dire che con Marcora anche della Coldiretti). Attirandosi odi e an- la politica diventa di serie A. «Oggi, tipatie decide per il commissariamento. oltre alla carenza della politica, c’è un Da sinistra, Marcora, , a un Congresso della Democrazia Cristiana durante la segreteria Zaccagnini. vuoto istituzionale-sociale: il ruolo del e parole forti per concetti deboli, la nostro popoli (e dei nostri popoli eu- saggezza, la pregnanza, la freschezza, ropei) va ricomposto in un quadro di l’attualità e la modernità del messag- sintesi cui oggi lo Stato non sa rispon- gio e dell’esempio di Marcora sono dere. A livello nazionale abbiamo poi state per tutti come un riemergere dal una situazione di impoverimento socia- buio del girone infernale della politica le, culturale, di leggerezza estrema, di odierna per “ rivedere ancora le stelle”! supponenza e quasi incoscienza, dove l‘impreparazione e quasi l’ignoranza sono un vanto. I problemi sono quelli IL CENTRO STUDI della civiltà globalizzata ai quali non si può far fronte con ottiche solo interne, Lo scrigno della carte che il “Centro Studi retrospettive, che non sappiano tener Marcora”conserva conto della infinità dei legami con il è ancora ricco di mondo, dall’India, alla Cina dagli Sta- documentazioni inedite su Albertino riferite sia alla ti Uniti alla Russia. È una complessità sua attività lombarda, italiana ed europea che dobbiamo fronteggiare anche va- sia alla sua esperienza nella Resistenza, lorizzando il locale, costruendo solide mentre continua l’approfondimento e l’analisi di tutti i fascicoli in possesso relazioni partendo da basi locali: occor- da cui ricavare spunti di elaborazione, re un approccio e una soluzione “glo- ricerche, pubblicazioni e convegni. Si tratta cal” (globale-locale) dei problemi». di una vasta documentazione riguardante fra l’altro figure partigiane, collaboratori politici, amministratori locali, amici “basisti” opo mesi di governo contraddi- e democristiani, con interventi video, Dtorio, di società arrabbiata con fotografie e registrazioni. Materiali, questi, contrasti sociali latenti e amplificati, che progressivamente si stanno riservando sul sito www.centrostudimarcora.it di incompetenze manifeste, di litigi