C I T TÁ D I C A V E Città Metropolitana di Roma Capitale

Piano Urbanistico Comunale Generale - PUCG

Relazione Generale data giugno 2016 Rev.1 novembre 2016

Adozione Approvazione

Amministrazione sindaco Angelo Lupi

assessore all’Urbanistica e ai LLPP dirigente III Dip. Urbanistica e LLPP Giulio Beltramme dott. Elio Zimpi

Professionisti incaricati Professionisti collaboratori ing. Paola Bardelloni geologi dott. Leonardo Romboli dott. Paolo Baglini

agronomo dott. Antonio Mattace arch. Michela Rossi archeologi dott. Simona Pellegrini dott. Francesca Pizziconi

elaborazione GIS arch. Clara Vergine Relazione Generale PUCG

INDICE

1. PREMESSA 3 1.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 4 1.2 INTEGRAZIONE PROCESSO DI APPROVAZIONE PUCG E VAS 6 1.3 ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI 11 2. QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO 15 2.1 PREVISIONI DEGLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATA 15 2.2 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO 16 2.2.1 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE NEL PTP 16 2.3 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE 18 2.3.1 DEFINIZIONE DI PAESAGGIO 18 2.3.2 OBIETTIVI DI QUALITÀ PAESAGGISTICA 18 2.3.3 CONTENUTI 19 2.3.4 SISTEMI DI PAESAGGIO 20 2.3.5 UNITÀ GEOGRAFICHE DI PAESAGGIO 21 2.3.6 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE NEL PTPR 21 2.4 PIANO REGIONALE DELLE AREE PROTETTE 27 2.5 PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO 29 2.6 PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE GENERALE 32 2.6.1 SISTEMA AMBIENTALE 32 2.6.2 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO 42 2.6.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE 45 2.6.4 SISTEMA MOBILITÀ 49 2.6.5 DIRETTIVE PER IL DIMENSIONAMENTO DEI PUCG 50 2.6.6 DIRETTIVE PER IL DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI 51 2.6.7 DIRETTIVE E PRESCRIZIONI PER IL RIORDINO DELLA MORFOLOGIA INSEDIATIVA 51 2.6.8 QUADRO SINTETICO PRESCRIZIONI E DIRETTIVE PTPG PER CAVE 52 3. QUADRO CONOSCITIVO TERRITORIALE 54 3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 54 3.2 QUADRO STORICO 55 3.2.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELLA CITTÀ 55 3.2.2 STRUTTURA URBANA DEL CENTRO STORICO 58 3.2.3 EDIFICI DI INTERESSE STORICO - ARCHITETTONICO 60 3.2.5 VIABILITÀ ANTICA 62 3.2.6 RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI 63 3.3 DEMOGRAFIA 64 3.4 SISTEMA AMBIENTALE 70 3.4.1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO 71 3.4.2 INQUADRAMENTO IDROGRAFICO 72 3.4.3 RISCHIO IDROGEOLOGICO - FRANE E ALLUVIONI 75 3.4.4 SISMICITÁ 76 3.5 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO 77 3.5.1 PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE 77 3.6 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE 80 3.6.1 ASSETTO ECONOMICO 80 3.6.2 DOTAZIONE DI SERVIZI PUBBLICI 81 3.6.3 DOTAZIONE DI SERVIZI PRIVATI 83 3.7 SISTEMA DELLA MOBILITÀ 85

1

Relazione Generale PUCG

4. VINCOLI E TUTELE 87 4.1 VINCOLI DEL PATRIMONIO CULTURALE 87 4.1.1 VINCOLI MONUMENTALI 87 4.1.2 VINCOLI PAESAGGISTICI 87 4.2 VINCOLI DEL PATRIMONIO NATURALISTICO 90 4.3 VINCOLO IDROGEOLOGICO 91 4.4 ELETTRODOTTI AD ALTA TENSIONE 92 5. STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE VIGENTE 93 5.1 PRG VIGENTE 93 5.2 PIANO DI RECUPERO 101 5.3 PIANO DI MICROZONAZIONE SISMICA DI PRIMO LIVELLO 103 5.4 PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA 105 5.5 PIANO DEL COMMERCIO 106 5.6 PIANO DEI RIFIUTI 107 5.7 PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE 107 6. STRATEGIE DI INTERVENTO DEL PUCG 108 6.1 OSSERVAZIONI AL DPI 108 6.2 DAL DPI AL PUCG 112 6.3 CONTENUTI 113 6.4 OBIETTIVI E AZIONI 116 6.6 QUANTIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI 140 6.6.1 PREVISIONI DI SVILUPPO DEMOGRAFICO 140 6.6.2 DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE 142 6.6.3 DIMENSIONAMENTO NON RESIDENZIALE 143 6.6.4 DIMENSIONAMENTO DEGLI STANDARD URBANISTICI 145 6.6.5 INDICATORI PER LA MORFOLOGIA INSEDIATIVA 154 7. COMPATIBILITÀ CON LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 158 7.1 SISTEMA AMBIENTALE 158 7.2 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO 159 7.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE 160 7.4 SISTEMA DELLA MOBILITÀ 160 8. PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEL PUCG 161

9. PIANO ECONOMICO 165

10. TABELLE 168 10.1 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO 169 10.2 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE - SERVIZI PRIVATI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE 170 10.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE - SERVIZI PUBBLICI 173 10.4 PREMIALITÀ E INCENTIVI NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 172 10.5 FASI E PREVISIONI DI SPESA OPERE PUBBLICHE 173

2

Relazione Generale PUCG

1. PREMESSA

Il presente documento costituisce la Relazione di Piano del PUCG del di Cave ed è costituito dalle seguenti parti:

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Illustrazione generale della LR 38/99; integrazione con la procedura di VAS ai sensi del DLgv 152/2006; ulteriori riferimenti normativi in riferimento ai criteri di perequazione urbanistica, compensazione, trasferimento dei diritti edificatori e premialità.

QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO Illustrazione generale e analitica dello stato di fatto in relazione alle disposizioni del PTP, del PTPR e del PTPG relativamente al territorio comunale.

QUADRO CONOSCITIVO TERRITORIALE Illustrazione generale e analitica dello stato di fatto in relazione a: ambiente fisico, storia, demografia, economia, attrezzature sociali e tecnologiche, edilizia, traffico e comunicazioni; indicazione delle principali criticità ed esigenze consequenziali all’analisi dello stato di fatto.

VINCOLI Illustrazione generale e analitica dello stato di fatto in relazione ai vincoli presenti sul territorio.

STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE Illustrazione generale e analitica dello stato di fatto in relazione allo stato di attuazione del PRG vigente, del Piano di Recupero del Centro Storico, dei Piani vigenti relativi al Commercio, di Zonizzazione Acustica e dei Rifiuti.

STRATEGIE DI INTERVENTO Illustrazione di progetto che comprende le strategie e le azioni proposte dal Piano, nonché il dimensionamento degli interventi sulla base degli indicatori stabiliti agli artt. 55-56-57 del PTPG.

COMPATIBILITÀ CON LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Esplicitazione della compatibilità delle proposte con le prescrizioni, direttive e obiettivi della strumentazione sovraordinata: PTP, PTPR, PTPG, Piani di Assetto dei Parchi.

PROGRAMMA DI ATTUAZIONE Illustrazione del programma di attuazione del PUCG e la sua graduazione nel tempo dimostrando la compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione.

3

Relazione Generale PUCG

1.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Le norme fondamentali che regolano i contenuti e la procedura di formazione e approvazione del PUCG sono costituite dalla “Legge urbanistica nazionale” n. 1150 del 1942, dalla Legge regionale “Criteri da osservare in sede di formazione degli strumenti urbanistici comunali” n. 72 del 12 giugno 1975 e smi nonché dalla Legge regionale “Norme sul governo del territorio” n. 38 del 22 dicembre 1999. La LR 38/99 definisce il quadro dei rapporti istituzionali ed i compiti di pianificazione e programmazione propri di ciascun livello di governo del territorio delineando un sistema di pianificazione coordinato e partecipativo all’interno del quale ciascun ente svolge il proprio ruolo di competenza. Ai sensi dell’art.19 della citata Legge regionale, la pianificazione provinciale si espleta mediante il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) che ha la funzione di Piano territoriale di Coordinamento, volto a determinare gli indirizzi generali di assetto del territorio. Il PTPG della Provincia di Roma, approvato in data 06-03-2010, assolve i compiti di programmazione di area vasta; configura obiettivi, strategie, modelli d’uso e di organizzazione del territorio provinciale; promuove le iniziative di coordinamento delle pianificazioni locali. Ai sensi dell’art.21 co. 12 della LR 38/99 spetta alle istituzioni Provinciali la verifica di compatibilità dei Piani Urbanistici Comunali Generali (PUCG). I PUCG devono pertanto assumere come riferimento, oltre ai contenuti della normativa statale e regionale, il quadro territoriale e normativo stabilito dal PTPG, precisando sul territorio locale le direttive del PTPG stesso.

Il procedimento del PUCG è disciplinato dagli artt. 32-33-34 della LR 38/99 ed è articolato in due fasi distinte : 1. Adozione del Documento Preliminare di Indirizzo (DPI) 2. Adozione e Verifica del Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG)

L’ Amministrazione Comunale di Cave ha avviato il procedimento per la formazione del Piano Urbanistico comunale Generale conferendo incarico per la redazione del Documento Preliminare di Indirizzo con DeL Dirigente III Dipartimento n. 23/2011.

Il DPI è stato adottato con Delibera Consiglio Comunale n. 58 del 27/11/2012 e, in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, è costituito dalla seguente documentazione:

Relazione illustrativa del DPI contenente: - relazione sulle linee di sviluppo storico delle trasformazioni del territorio comunale ed il loro rapporto con gli strumenti di pianificazione - descrizione territoriale ed ambientale, costituita da analisi conoscitive estese all’intero territorio comunale - quantificazione del patrimonio edilizio esistente, compresa la suddivisione tra edilizia legale ed abusiva - relazione sull’evoluzione storica e sulla struttura della popolazione residente - definizione e quantificazione della struttura e dei servizi pubblici esistenti - obiettivi che lo strumento urbanistico proposto intende perseguire

Elaborati grafici che comprendono le seguenti Tavole di Piano in scala 1:10.000: 4

Relazione Generale PUCG

TAV.1 Foto aerea TAV.2 Gerarchia viaria attuale TAV.3 Vincoli TAV.4 Piano Regolatore Vigente TAV.5 Piano Regolatore Vigente-Attuazione TAV.6 Perimetrazione del suolo per usi urbani TAV.7 Servizi Pubblici e Privati esistenti TAV.8 Viabilità-Attuazione PRG Vigente TAV.9 Reti Infrastrutture TAV.10 Proposta di Piano TAV.11 Servizi Pubblici e Privati di Piano TAV.12 Viabilità-Proposta di Piano TAV.13 Gerarchia viaria di Piano TAV.14 Viabilità-Rete verde e storico-ambientale

Allegati: All 1 Estratti di PTP - PTPR - PTPG All 2 Documento della Partecipazione All 3 Documentazione Fotografica All 4 Riproduzione delle Tavole di Piano in scala 1:20.000 con n.2 ulteriori tavole di sovrapposizione della TP2 del PTPG con il PRG vigente (TAV.15) e con la Proposta di Piano (TAV.16)

Relazione e Tavole di Indagine Geologica in scala 1:10.000: TAV. GEO-01 Carta Geologica TAV. GEO-02 Sezioni Geologiche TAV. GEO-03 Carta Morfologica TAV. GEO-04 Carta Idrogeologica TAV. GEO-05 Carta delle Acclività TAV. GEO-06 Carta P.S.A.I. R.I. (Rischi Frane) TAV. GEO-07 Carta dell’ Idoneità Territoriale TAV. GEO-08 Carta delle Indagini TAV. GEO-09 Carta delle M.O.P.S.

Relazione Tecnica di Microzonazione Sismica di 1° livello Relazione Tecnica Agronomica e Studio Agronomico - Elaborato grafico in scala 1 : 10.000 Relazione Archeologica e carta Archeologica Preliminare - Elaborato grafico in scala 1 : 10.000

La suddetta documentazione è stata trasmessa alla Provincia, nelle modalità previste dalla normativa vigente, in data 26-02-2013.

Il Sindaco del Comune di Cave ha indetto la prima Conferenza di Pianificazione in data 27-06-2013 al fine di acquisire il parere della Provincia e della Regione sulla compatibilità degli indirizzi del PUGC rispetto agli strumenti o agli indirizzi della pianificazione territoriale e paesistica regionali e provinciali.

5

Relazione Generale PUCG

A seguito dei lavori della Conferenza di Pianificazione la Provincia di Roma - Dipartimento VI “Governo del Territorio, della Mobilità e della Sicurezza Stradale” - ha redatto il Rapporto Tecnico contenente le “Osservazioni specifiche al DPI di Cave, adottato con DCC N 58 del 27-11-1012”.

La Regione Dipartimento Territorio e Urbanistica, Mobilità e Rifiuti - Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di Roma, Rieti e Viterbo - in seguito alla valutazione del DPI ed agli approfondimenti forniti nel corso della Conferenza di Pianificazione, in data 03/08/2015 ha emesso il parere di compatibilità.

Il PUCG in oggetto recepisce le osservazioni e le richieste formulate dalla Provincia, nel rispetto delle prescrizioni e direttive del PTPG, nonché quelle della Regione, così come dettagliato al Paragrafo 6.1 della presente Relazione.

1.2 INTEGRAZIONE PROCESSO DI APPROVAZIONE PUCG E VAS Il PUCG rientra nel campo della Valutazione Ambientale Strategica disciplinata dal DLgv 152/206, in quanto Piano che investe l’assetto territoriale con ricadute sull’ambiente e strumento elaborato per la gestione della destinazione dei suoli. Ai sensi dell’art.11 co.5 del suddetto decreto, “la VAS costituisce per i piani e i programmi (….), parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione”. L’Amministrazione Comunale contestualmente all’adozione del DPI, ha provveduto a dare avvio al processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi della direttiva 42/2001CE del 27-06-2011 e del DGR n. 160 del 05-03-10 con la formulazione del Rapporto Preliminare (RP). La VAS ha accompagnato la selezione delle scelte e delle azioni del PUCG del Comune di Cave, assicurandone coerenza reciproca nonchè sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

La Regione propone le fasi procedurali di integrazione come segue: - L’Autorità Procedente (AP) entra in consultazione con l’Autorità Competente (AC) contestualmente all’avvio del processo di formazione del Documento Preliminare di Indirizzo (DPI) al PUCG al fine di ricevere indicazioni per la formulazione del Rapporto Preliminare (RP) e sulle modalità di espletamento della Procedura. - L’AP redige il DPI e contestualmente il RP tenendo conto delle indicazioni eventualmente fornite dalla AC. - L’AP adotta il DPI ai sensi dell’art.32 co.1 della LR 38/1999. - L’AP avvia formalmente la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) presso l’AC trasmettendo il RP. - Sulla base dei contenuti del RP vengono svolte le consultazioni (fase di scoping) previste dall’art.3 co.1 del DLgv 152/2006 e smi. Nell’ambito della fase di scoping la Direzione Regionale Territorio e Urbanistica interviene quale soggetto competente in materia ambientale (SCA), per gli aspetti di compatibilità urbanistica e paesaggistica, ai fini della definizione della portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. - L’AC chiude la fase di scoping emettendo il Documento di Scoping.

6

Relazione Generale PUCG

- L’AP convoca la Conferenza di Pianificazione di cui all’art.32 co. 2 della LR 38/1999, nell’ambito della quale la Direzione Regionale Territorio e Urbanistica si esprime sulla compatibilità degli indirizzi del PUCG rispetto agli strumenti o agli indirizzi della pianificazione territoriale e paesistica regionali e provinciali. - L’AP chiude la Conferenza di Pianificazione tenendo conto delle risultanze del Documento di Scoping. - L’AP elabora ed adotta il PUCG ed il RA tenendo conto delle risultanze delle consultazioni, del Documento di Scoping emesso dalla AC e degli esiti della conferenza di pianificazione. - L’AP provvede alla pubblicazione di cui all’art.33 della LR 38/1999 e alla pubblicazione dell’avviso di cui all’art.14, co.1 del DLgv 152/06 e smi. L'avviso dovrà contenere il titolo della proposta di Piano o di programma, il proponente, l'autorità procedente, l'indicazione delle sedi ove può essere presa visione del Piano o programma e del rapporto ambientale e delle sedi dove è possibile consultare la sintesi non tecnica. - Dalla pubblicazione decorrono i termini per le osservazioni (60 giorni) di cui all’art.33 co.3 della LR 38/1999 (per la procedura di approvazione urbanistica) e di cui all’art.14 co.3 del DLgv 152/2006 (per la procedura di VAS). - L’AP ottempera alle disposizioni di cui dall’art.13 co.5 del DLgv 152/2006 e smi e invia il Piano all’AC, comprendente il Rapporto Ambientale ed una sintesi non tecnica. Contestualmente invia comunicazione dell’avvenuta pubblicazione agli SCA. - Decorsi i termini per le osservazioni, la AC, in collaborazione con la AP, svolge le attività tecnico- istruttorie necessarie all’espletamento della fase di valutazione. È facoltà della AC convocare gli SCA nei casi in cui le modalità di recepimento delle rispettive osservazioni o specifiche peculiarità pianificatorie ne rendano utile il loro coinvolgimento. In particolare la Direzione Regionale Territorio e Urbanistica si esprime per gli aspetti di compatibilità urbanistica e paesaggistica, nel caso in cui il DPI non sia stato redatto in modo sufficientemente esaustivo e si sia reso necessario rimandare l’espressione di compatibilità ad una fase di approfondimento successiva. - Contestualmente la AP provvede alle necessarie modifiche e/o revisioni del Piano e del RA evidenziatesi nello svolgimento della fase di valutazione. - La AC, secondo quanto disposto dall’art.15 co.1 del DLgv 152/2006 e smi, entro novanta (90) giorni dalla scadenza dei termini per le osservazioni, emette il Parere Motivato di VAS. - Successivamente alla emissione del parere motivato di VAS l’AP procede alla convocazione della Conferenza di Copianificazione di cui all’art.33 co.5 della LR 38/1999. - L’AP procede alle opportune revisioni del Piano, secondo quanto previsto all’art.15 co.2 del DLgv 152/2006, prima della conclusione della Conferenza di Copianificazione e della sottoscrizione dell’accordo di cui all’art.33 al co.9 della LR 38/1999, finalizzato all’approvazione del Piano. Le revisioni e/o modifiche del Piano dovranno tenere conto delle formulazioni del parere motivato e coerentemente ad esso essere formulate.

Si sottolinea che le procedure di VAS non costituiscono sovrapposizione con le procedure urbanistiche in quanto le tematiche oggetto delle procedure in questione investono aree e competenze distinte, le prime di carattere ambientale e strategico, con specifico riferimento agli aspetti qualitativi e quantitativi dei ricettori ambientali individuati dall’art.4 co.4 del DLgv 152/06 e le loro interazioni (uomo, fauna e flora, suolo, acqua, aria, beni materiali ed patrimonio culturale), le seconde di carattere prettamente tecnico- urbanistico.

7

Relazione Generale PUCG

Si riporta di seguito lo schema dell’integrazioni tra le diverse fasi procedurali:

PROCEDURA DI PUCG PROCEDURA DI VAS ai sensi degli artt. 32 e 33 della LR 38/1999 ai sensi degli artt. 12 a 17 del DLgv 152/2006 e smi Avvio del procedimento con formazione del Avvio del procedimento con redazione del DOCUMENTO PRELIMINARE DI INDIRIZZO (DPI) RAPPORTO PRELIMINARE (RP) (LR 38/99 art.32 co. 1) AP Adotta DPI (LR 38/99 art.32 co. 1) AP avvia la VAS - Trasmissione RP (DLgv 152/2006 e smi art.12, co. 1,lett.c) AVVIO CONSULTAZIONI (FASE DI SCOPING) (LR 38/99 art.32 co. 2 e DLgv 152/2006 e smi art.13, co. 1, lett.c) AC emette il Documento di Scoping Chiusura della fase di scoping CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE (LR 38/99 art.32 co. 2) FORMAZIONE DEL PUCG REDAZIONE RA (LR 38/99 art.33 co. 1) (DLgv 152/2006 e smi art.13) AP Adotta il PUCG (LR 38/99 art.33 co. 2) AP pubblica il PUCG e il RA (LR 38/99 art.33 co. 2 e DLgv 152/2006 e smi art.14 ) OSSERVAZIONI OSSERVAZIONI (LR 38/99 art.33 co. 3) (DLgv 152/2006 e smi art.14 co. 3) CONTRODEDUZIONI E ADEGUAMENTO DEL PIANO VALUTAZIONE (LR 38/99 art.33 co. 4) (DLgv 152/2006 e smi art.15) PARERE MOTIVATO (DLgv 152/2006 e smi art.15) TRASMISSIONE ALLA PROVINCIA DECISIONE (LR 38/99 art.33 co. 4) (DLgv 152/2006 e smi art.16) PUBBLICAZIONE DELLA DECISIONE (DLgv 152/2006 e smi art.17 ) CONFERENZA DI COPIANIFICAZIONE (LR 38/99 art.32 co. 1) CHIUSURA CONFERENZA DI COPIANIFICAZIONE (LR 38/99 art.33 co. 5) SOTTOSCRIZIONE ACCORDO DI COPIANIFICAZIONE (LR 38/99 art.33 co. 8) RATIFICA ACCORDO DI COPIANIFICAZIONE (LR 38/99 art.33 co. 9) APPROVAZIONE DEL PUCG (LR 38/99 art.33 co. 10) PUBBLICAZIONE (su BURL e quotidiani provinciali) (LR 38/99 art.33 co. 12)

8

Relazione Generale PUCG

Si riportano le fasi effettuate dal Comune di Cave che hanno visto la procedura di formazione del PUCG integrata con quella di VAS:

Consultazioni preliminari Contestualmente all’avvio del processo di formazione del Documento Preliminare di Indirizzo (DPI) al PUCG si è svolta una consultazione preliminare con l’ Autorità Competente (AC) - Direzione Regionale Ambiente della Regione - al fine di ricevere indicazioni per la formulazione del Rapporto Preliminare (RP) e sulle modalità di espletamento della Procedura.

Redazione del RP e del DPI La stesura del RP, strumento per lo svolgimento delle consultazioni finalizzate alla definizione della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (RA), è andata pressoché di pari passo con quella del DPI.

Adozione del DPI Il DPI è stato adottato, ai sensi dell’art.32 co. 1 della LR 38/99, con D.C.C. n.58 del 27/11/2012.

Avvio formale della procedura di VAS Con nota del 28/02/2013, acquisita con prot. n. 82660/08/11 del 01/03/2013 il Comune di Cave - Autorità Procedente (AP) - ha trasmesso alla AC il RP. La trasmissione del Rapporto Preliminare ha determinato l’avvio della procedura di VAS.

Consultazioni - Scoping Sulla base di considerazioni relative sia ai contenuti del Piano, sia in base ai potenziali impatti del Piano sul contesto ambientale di riferimento, tra l’AC ed AP sono stati individuati i seguenti soggetti competenti in materia ambientale (SCA) comunicati formalmente con nota del 09/05/2013 prot. n. 175777: - Regione Lazio - Direzione Regionale Ambiente Area Conservazione Natura e Foreste - Direzione Regionale Ambiente Area Conservazione Qualità dell’Ambiente - Regione Lazio – Dir. Reg. Ambiente Area Difesa del Suolo e Concessioni Demaniali - Regione Lazio – Dir. Reg. Ambiente Area Parchi e Riserve Naturali - Regione Lazio - Dir. Reg. Territorio ed Urbanistica, Area Urbanistica e Copianificazione Comunale - Regione Lazio, Agenzia Regionale Parchi - A.R.P. - Agenzia Regionale per la protezione Ambientale del Lazio - Arpa Lazio - Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano-Volturno - Min. per i Beni e la Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio - Min. per i Beni e la Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. - Min. per i Beni e la Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio - Provincia di Roma - Dipartimento IV Servizi di Tutela Ambientale - Provincia di Roma - Dipartimento VI Governo del Territorio - ASL RMG - Ente Parco XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini - Autorità ATO 2

9

Relazione Generale PUCG

Con nota del 20/05/2013 prot. n.6379 il RP è stato trasmesso ai sopraelencati SCA affinché potessero fornire il loro contributo in ragione del proprio campo d’azione.

Conferenza di Pianificazione (ai sensi dell’art.32 della LR 38/99) La prima Conferenza di Pianificazione è stata indetta dal Sindaco in data 27 giugno 2013 presso la sede dell’Amministrazione Comunale alla quale erano presenti la Regione Lazio - Dip. Territorio e Urbanistica e la Provincia di Roma - Dip. VI “Governo del Territorio, della mobilità e della sicurezza stradale” per esprimersi in merito alla compatibilità degli indirizzi del PUCG rispetto agli strumenti e agli indirizzi della pianificazione territoriale e paesistica regionale e provinciale. Una seconda seduta si è svolta il successivo 12 luglio presso la sede del Dip. VI della Provincia di Roma, cui è seguita in data 23 luglio, presso la sede dell’Amministrazione Comunale la sessione conclusiva della Conferenza i cui esiti sono riportati nel rapporto tecnico redatto dal VI Dip. della Provincia di Roma prot. n. 9154 del 23/07/13 e nel documento redatto dalla direzione Territorio , Urbanistica, Mobilità e Rifiuti – Area Urbanistica e Copianificazione comunale, Provincia di Roma Rieti e Viterbo della Regione Lazio prot. n.221134/2013 del 03/08/2015.

Gli Esiti della Conferenza di Pianificazione e le relative osservazioni sono riportati ed analizzati in dettaglio nel paragrafo 6.1 della presente Relazione.

Conferenza di Consultazione (DLgv 152/2006 e smi art.13, co. 1, lett.c) La prima Conferenza di Consultazione si è svolta in data 13/11/2013 presso l’area Valutazione Impatto ambientale della Direzione Regionale Infrastrutture alla quale erano presenti l’AP, l’AC ed i seguenti SCA: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, Provincia di Roma - Dip. VI Governo del territorio, Regione Lazio - Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e politiche Abitative, area Parchi e Riserve Naturali.

Gli Esiti della prima Conferenza di Consultazione sono stati trasmessi dall’AC all’AP ed agli SCA con nota prot. n. 137560 del 30/12/2013, allegata al RA.

Emissione del Documento di Scoping - chiusura fase di scoping Il Documento di Scoping è stato emesso dall’AC con nota del 20/05/2014 prot. n. 292117, acquisita dall’AP con prot.6785 del 21/05/2014. Ai sensi dell’art.13 co.1 del DLgv 152/2006, con l’emissione del Documento di Scoping si è conclusa la fase di consultazione preliminare e si è dato avvio alla elaborazione del RA.

In data 11 Novembre 2015, in linea con il Processo Partecipativo già avviato in sede di formazione del DPI, si è svolta una Riunione divulgativa delle scelte di indirizzo assunte con il DPI e la pubblicizzazione dei contenuti del PUCG.

Richiesta Parere Geomorfologico ai sensi dell’art.89 DPR 380/2001 alla Direzione Regionale Risorse Idriche e Difesa del Suolo -Regione Lazio, protocollo n.11348 del 19/10/2016.

10

Relazione Generale PUCG

1.3 ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI Entrando nel merito di una concreta attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici e della loro reale fattibilità amministrativa e finanziaria, non si può prescindere dal considerare i meccanismi di Perequazione, Compensazione ed Incentivazione, né si può fare a meno di valutare il difficile bilanciamento tra interessi pubblici ed interessi privati coinvolti nei processi di pianificazione. Risulta inoltre necessario supportare l’Amministrazione Comunale nell’esercizio del proprio legittimo diritto di potestà conformativa per lo sviluppo del territorio, individuando accanto alle consuete modalità attuative, strumenti di collaborazione negoziale e consensuale con i privati per il perseguimento degli interessi pubblici.

L’applicazione dei principi perequativi è prevista dall’ordinamento legislativo tradizionale nell’ambito degli strumenti attuativi, le modalità attuative dei Piani Particolareggiati o delle Lottizzazioni Convenzionate come definite all’art.23 della L 1150/42, sono riconducibili di fatto ad un principio perequativo, laddove a fronte di un indice di fabbricabilità territoriale applicato all’intero ambito (comparto) si definiscono lotti edificabili per i privati, reti infrastrutturali e superfici a standard da cedersi gratuitamente all’Amministrazione.

I principi di perequazione e compensazione sono stati introdotti e normati con specifiche disposizioni dalle Leggi Regionali sul governo del territorio di : Emilia Romagna (LLRR 20/2000 - 6/2009), Puglia (LLRR 20/2001 - 3/2005 - 12/2008), Calabria (LR 19/2002) Veneto (LR 11/2004), Campania (LR 16/2004), Toscana (LR 1/2005), Umbria (LR11/2005), Lombardia (LLRR 12/2005 - 4/2008), Friuli Venezia Giulia (LR 5/2007), Abruzzo (LR8/2010), Piemonte (LR 3/2013).

La Regione Lazio tratta il tema della Perequazione urbanistica nella LR 38/99 all’art.30 co.1 lett.b dove dispone che siano i PUOC ad indicare quali trasformazioni debbano attuarsi previa acquisizione pubblica di immobili o mediante le forme di perequazione previste nei PUOC stessi, ma non detta disposizioni specifiche in materia.

In questo panorama legislativo, il vigente PRG del Comune di Roma, approvato nel 2008 prevede meccanismi perequativi e compensativi per la sua attuazione, sancendo all’art.1 co. 2 delle NTA che: “ Il Piano persegue gli obiettivi della riqualificazione e valorizzazione del territorio, secondo i principi della sostenibilità ambientale e della perequazione urbanistica e nel rispetto dei criteri di economicità, efficacia, pubblicità e semplificazione dell’azione amministrativa, nel quadro della legislazione vigente”. I meccanismi perequativi e compensativi previsti dal PRG di Roma volti a ridistribuire “vantaggi” e compensare gli “svantaggi” generati dalle nuove previsioni urbanistiche, individuano ben cinque diverse fattispecie di perequazione.

Criteri di perequazione e compensazione urbanistica territoriale sono inoltre introdotti all’art.58 delle NA del PTPG, in base al quale “ I PUCG attribuiscono le previsioni edificatorie, secondo principi di equità e di uniformità, tenendo conto: della disciplina urbanistica pre-vigente; dell’edificazione esistente legittima; del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale.” A questi fini i PUCG possono distinguere tra previsioni edificatorie esercitabili in situ e previsioni edificatorie da trasferirsi in altre aree, nonché nella stessa area; tra previsioni edificatorie direttamente 11

Relazione Generale PUCG

attribuite ai proprietari e potenzialità edificatorie aggiuntive che saranno attribuite ai proprietari in sede di attuazione dei PUCG, a fronte dell’impegno da questi assunto a concorrere alle finalità di interesse pubblico dallo stesso definite. Il PTPG stabilisce inoltre che i PUCG possono prevedere incrementi di cubatura o SUL per incentivare la demolizione e ricostruzione di fabbricati ed edifici degradati o inseriti in contesti urbanistici bisognosi di riqualificazione, nonché per adeguare edifici non conformi alla normativa antisismica e sul contenimento del consumo energetico. Il PTPG stabilisce inoltre che in ipotesi di soppressione di previsioni edificatorie in precedenza riconosciute, per effetto dei vincoli sopravvenuti anche in conseguenza di destinazioni incompatibili, i PUCG possono anche individuare modalità di compensazione finalizzate alla traslazione del diritto di edificare su aree idonee alla traslazione del diritto di edificare o incentivi urbanistici. Le modalità di compensazione devono essere predeterminate dal Comune, facendo riferimento al principio dell’equivalenza delle previsioni edificatorie soppresse rispetto all’edificabilità da compensare con soluzioni che tendano a non incrementare il consumo del suolo complessivo destinato a usi insediati dal previgente strumento di pianificazione urbanistica generale

Ulteriori disposizioni che costituiscono un riconoscimento a livello di legislazione nazionale dei meccanismi perequativi sono state emanate negli ultimi anni. Ci si riferisce all’ entrata in vigore della Legge finanziaria 2008 (L 244/2007) che all’art.1 co.258, stabilisce che fino alla definizione di una riforma organica del governo del territorio, in aggiunta alle superfici da destinarsi a standard urbanistici come definite nel DM 1444/68, negli strumenti urbanistici devono essere definiti ambiti la cui trasformazione è subordinata alla cessione gratuita da parte dei proprietari di aree o immobili da destinarsi a Edilizia Residenziale Sociale. In tali ambiti, ai fini dell’attuazione di interventi per la realizzazione di edilizia residenziale sociale, di rinnovo urbanistico ed edilizio, di riqualificazione e miglioramento della qualità ambientale degli insediamenti, il Comune può consentire un aumento di volumetria premiale nei limiti di incremento massimi della capacità edificatoria prevista per gli ambiti stessi. A queste disposizioni vanno aggiunte quelle relative al “Piano-casa” di cui alla L 133/2008, artt. 11 e 13 ove sono previsti interventi edilizi che prevedono premialità in rapporto alla realizzazione di housing sociale, di servizi e spazi pubblici.

La L 308/2004 all’art.21 introduce la possibilità di trasferire i diritti edificatori, laddove, per effetto di vincoli sopravvenuti, diversi da quelli di natura urbanistica, non sia più esercitabile il diritto di edificare che sia stato già assentito a norma delle vigenti disposizioni, dando possibilità al proprietario di chiedere di esercitare lo stesso diritto su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità a fini edificatori.

Alla trasferibilità dei diritti edificatori fa inoltre esplicito riferimento il Decreto Legge n. 70 del 2011 (Decreto Sviluppo) convertito nella Legge n.106/2011, che prevede modifiche all’ art.2643 del Codice Civile introducendo la trascrivibilità dei “contratti che trasferiscono, costituiscono o modificano i diritti edificatori comunque denominati, previsti da normative statali o regionali, ovvero da strumenti di pianificazione territoriale”.

12

Relazione Generale PUCG

Infine il progetto di Legge Nazionale n. 3627 di modifica della L 1150/42, all’art.10 di seguito riportato, prevede esplicitamente i principi della perequazione e della compensazione urbanistica, collegandoli alla materia dei vincoli espropriativi ed esplicitando l’ascrizione dell’istituto della perequazione all’ambito di attuazione degli strumenti di pianificazione comunali ed introduce l’uso della perequazione e compensazione, come strumento di gestione ordinaria della trasformazione del territorio

Art.10 (Vincoli, perequazione e compensazione) 1. Le previsioni della pianificazione di contenuto operativo sono attuate sulla base dei criteri di perequazione, compensazione ed espropriazione. 2. Il vincolo preordinato all'espropriazione per la realizzazione di opere e di servizi pubblici o di interesse pubblico ha la durata di cinque anni e può essere motivatamente reiterato per una sola volta. In tale caso, al proprietario è dovuto un indennizzo pari ad un terzo dell'ammontare dell'indennità di esproprio dell'immobile da corrispondere entro sessanta giorni dalla data di reiterazione del vincolo. 3. In alternativa all'ipotesi di cui al co. 2, il proprietario dell'area vincolata può richiedere di trasferire i diritti edificatori su un'altra sua area o su un'area pubblica in permuta, edificabili ai sensi del Piano urbanistico comunale, previa cessione gratuita al comune dell'area di sua proprietà. 4. La perequazione è il metodo ordinario della pianificazione operativa ed è finalizzata all'attribuzione di diritti edificatori a tutte le proprietà immobiliari ricomprese in ambiti oggetto di trasformazione urbanistica e con caratteristiche territoriali omogenee. I diritti edificatori sono attribuiti indipendentemente dalle destinazioni d'uso e in misura percentuale rispetto al complessivo valore detenuto da ciascun proprietario. 5. I diritti edificatori sono liberamente commerciabili negli e tra gli ambiti individuati con la pianificazione comunale. 6. I negozi relativi alle permute di cui al co. 3 e ai diritti edificatori di cui al co. 5 non sono soggetti a imposte e tasse.

In linea con le novità introdotte dalla legislazione nazionale e dalle citate leggi regionali, con il PTPG e con il Comune di Roma oggi Città Metropolitana, il PUCG del Comune di Cave prevede l’introduzione dei principi di perequazione, compensazione e incentivazione quali strumenti di operatività della pianificazione. Le ragioni alla base dell’introduzione di Principi Perequativi tra le modalità attuative delle previsioni del Piano Urbanistico del Comune di Cave si ispirano alla volontà di applicare il principio dell’indifferenza dei singoli terreni rispetto al potere pianificatorio in capo all’Amministrazione. L’obiettivo è quello di individuare e porre in essere meccanismi in grado di contrastare la sostanziale ingiustizia esistente nella diversità di valore tra terreni edificabili e terreni aventi le stesse condizioni ma soggetti a vincoli di inedificabilità perché destinati a fini pubblici o a previsioni comportanti limiti edificatori. Inoltre la sempre difficile adozione dell’istituto espropriativo connessa al diritto di indennizzo dei vincoli preordinati all’esproprio e reiterati oltre i cinque anni di vigenza, correlata all’indennità di esproprio equiparata al valore venale del bene, che ancora oggi non consente la piena attuazione del PRG vigente e lascia sulla carta molti degli Spazi Pubblici previsti, rende ancora più impellente la necessità di superare il blocco “vincolo-esproprio-opera pubblica” tutto a carico dell’Amministrazione.

13

Relazione Generale PUCG

I metodi perequativi che si intendono porre in essere, si configurano come integrazione delle modalità attuative del PUCG, “a valle” dello stesso e interessano unicamente alcuni circoscritti e ben definiti Ambiti di Trasformazione e Aree di Margine chiaramente individuati dal PUCG.

Le specifiche modalità attuative correlate agli strumenti analizzati sono descritte compiutamente nelle Norme Tecniche di Attuazione del PUCG.

14

Relazione Generale PUCG

2. QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO

2.1 PREVISIONI DEGLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATA Gli atti di pianificazione sovraordinata sono costituiti dalle indicazioni e prescrizioni contenute nei Piani di settore della Regione Lazio relativi alla tutela delle bellezze naturali (PTP-PTPR), alla protezione della natura e tutela dell’ambiente (PRANP) nonché alla difesa del suolo e delle acque. Essi forniscono una visione complessiva degli aspetti strutturali e delle strategie di pianificazione in atto, oltre al quadro di insieme dei vincoli presenti sul territorio, con riferimenti diretti anche alla scala comunale.

I Piani sovraordinati e di settore di cui si tiene conto nella redazione del PUCG sono: - Piano Territoriale Regionale Generale - PTRG - Piano Territoriale Provinciale Generale - PTPG - Piano Territoriale Paesistico Ambito Territoriale n. 9 - PTP - Piano Territoriale Paesistico Regionale - PTPR - Piani di gestione/misure di conservazione siti - Natura 2000 - Piano Regionale delle Aree Naturali Protette - PRANP - Piano Regionale Forestale - PRF - Piano Regionale Antincendio Boschivo - AIB - Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano - PSAI - Piano di tutela delle acque - PTAR - Piano regolatore generale degli acquedotti - Programma regionale di riutilizzo delle acque reflue - Piano di risanamento della qualità dell’aria - Piano energetico ambientale nazionale, regionale, comunale - PEAR - Piano regionale di gestione dei rifiuti - Piano regionale delle attività estrattive - Piano di bonifica delle aree inquinate - Piano regionale trasporti, mobilità e logistica Una analisi puntuale di tutti Piani sopraelencati è stata effettuata nel Rapporto Ambientale di VAS ove sono riportati gli obiettivi generali dei Piani sopracitati, nonchè le indicazioni e prescrizioni, con particolare attenzione all’influenza sulla realtà territoriale comunale.

Nella presente Relazione sono analizzate le indicazioni, prescrizioni e direttive dei seguenti Piani in riferimento al territorio comunale: - PTP - Piano Territoriale Paesistico - Ambito Territoriale n. 9 approvato con DeL G. Reg. n. 4480 del 30-7-1999 ex art.20, co. 2 LR 24/98 e s.m.i - PTPR - Piano Territoriale Paesistico Regionale adottato dalla Giunta Regionale con atti n.556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007 - PRANP - Piano Regionale delle aree naturali protette - PSAI - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico - PTPG - Piano Territoriale Provinciale Generale approvato con DeL Cons. Prov. n. 1 del 18-01-2010 in conformità alla LR 38/99. 15

Relazione Generale PUCG

2.2 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO La pianificazione paesistica e la tutela dei beni e delle aree sottoposte a vincolo paesistico è regolata dalla LR 24/98 che approvando il Piano Territoriale Paesistico (PTP) ha introdotto il criterio della tutela omogenea sull'intero territorio regionale delle aree e dei beni previsti dalla Legge Galasso n. 431/85 e di quelli dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi della L 1497/39.

Il PTP suddivide il territorio regionale in Ambiti Territoriali distinti per i quali definisce norme volte a proteggere e valorizzare l'insieme dei valori archeologici, naturali e paesistici vincolati e notificati dallo Stato e dalla Regione, nonché l'insieme dei valori diffusi sui quali i vincoli agiscono ope legis. Tali norme hanno carattere vincolativo e cogente limitatamente alle aree ed ai beni dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi della L 1497/39 (Decreti Ministeriali e provvedimenti regionali) e a quelli sottoposti a vincolo paesistico ai sensi dell'articolo 1 della L 431/85: fasce costiere marine, fasce costiere lacuali, corsi delle acque pubbliche, montagne sopra i 1200 mt slm, parchi e riserve naturali, aree boscate, aree delle università agrarie e di uso civico, zone umide, aree di interesse archeologico.

Il PTP effettua altresì una Classificazione delle aree ai fini della tutela e della salvaguardia dei sistemi territoriali di interesse paesaggistico suddividendo il territorio in 21 Zone. Le Norme Tecniche dettano per ogni Zona (artt. 17 - 36) le misure di tutela e salvaguardia; forniscono le prescrizioni circa gli interventi ammissibili e le modalità attuative degli stessi. In particolare stabiliscono le zone di rispetto; il rapporto tra aree libere ed aree fabbricabili; le norme per i diversi tipi di costruzioni; la distribuzione e l’allineamento dei fabbricati; i criteri per la scelta e la distribuzione della flora.

2.2.1 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE NEL PTP Il Comune di Cave ricade entro l’Ambito Territoriale n. 9 “Castelli Romani” approvato con Del.G.Reg. n. 4480 del 30-7-1999 ex art.20, co. 2 LR 24/98, che si configura come un “sistema territoriale di interesse paesistico” e che comprende anche i Comuni di , , , , Castel San Pietro, , Colonna, , , , , , , , Marino, Montecompatri, Monteporzio Catone, , , , di Cave, , , e .

Dall’esame dell’elaborato grafico del PTP - Tavola E 1/4 contenente la graficizzazione dei vincoli di cui alle L 1497/39 e L 431/85 si osserva quanto segue. Risultano vincolati quali corsi d’acqua e torrenti iscritti negli elenchi di cui all’art.1 punto C della L 431/85 i fossi di fondovalle che attraversano il territorio di Cave con andamento da Nord a Sud ed il particolare: il Fosso di Savo e di Valle Pischeri, che trae origine dal Pianoro piroclastico sovrastante ed il cui bacino idrografico è estremamente limitato (il fosso è asciutto per la quasi totalità dell’anno ed anche in occasione di eventi metereologici importanti non si verificano fenomeni di esondazione); il Fosso Rio di Valle Collerano il cui bacino idrografico è più esteso e si sviluppa al di fuori dei confini comunali estendendosi sui pendii carbonatici dei , fino a quote superiori ai 1000 metri (anche se minima, la portata è assicurata per quasi tutto l’anno ed in occasione di eventi metereologici importanti si verificano fenomeni esondativi con notevoli quantità di trasporto solido);

16

Relazione Generale PUCG

il Fosso Cauzzo che dalle pendici di S. Maria del Monte, attraversando la valle S. Stefano si estende sino al confine sud verso Genazzano (il fosso è asciutto per la quasi totalità dell’anno ed anche in occasione di eventi metereologici importanti non si verificano fenomeni di esondazione).

Relativamente ai territori coperti da boschi e foreste o sottoposti a vincoli di rimboschimento ai sensi dell’art.1 punto G della L 431/85 risultano vincolate le aree boscate che sono localizzate in corrispondenza dei pendii e dei fianchi delle vallate interessate dai suddetti fossi di Savo, Pischeri, Rio e Cauzzo. Si osservi invece che non risultano presenti aree vincolate ai sensi della L 431/85 art.1 che riguardano: punto A - territori costieri; punto B - territori contermini ai laghi; punto D - montagne per le parti eccedenti ai 1200m s.Lm.; punto F - parchi e riserve nazionali e regionali, punto I - zone umide; punto M - zone di interesse archeologico. Non vi sono inoltre aree sottoposte a vincolo di inedificabilità temporanea ai sensi dell’art.1 ter e quinquies della L 431/85, né aree sottoposte a vincolo paesaggistico ex L 1497/39 o da sottoporre a Piano Paesistico ai sensi dell’art.1 bis della L 431/85.

Dall’esame dell’elaborato grafico del PTP - Tavola E 3/4 che riporta le classificazioni ai fini della tutela dei sistemi territoriali di interesse paesaggistico, il territorio di Cave è così caratterizzato: - nuclei originari della città ovvero del Centro Storico (Zona CA1) e delle frazioni di San Bartolomeo e Colle Palme la cui integrità nel corso degli anni è stata però compromessa da insediamenti diffusi e bassa densità (Zona CA 6/1); - espansione della città nelle località a nord del centro storico in località San Lorenzo, e a sud-est nelle località di Morino e di Valle Onica che ad oggi si caratterizzano come sature e di completamento (Zone CA2); - aree pianeggianti comprese tra i valloni dei fossi naturali, di tipo agricolo con rilevante valore paesaggistico e ambientale (Zone CA3) ed aree boscate e di rimboschimento (Zone CA12) in corrispondenza dei pendii delle valli e dei fossi. - aree agricole non compromesse di modesto valore paesaggistico ed ambientale (Zone CA4) localizzate a nord in corrispondenza delle pendici di S. Maria del Monte, in corrispondenza della Fonte S. Stefano tutelata anche come sorgente naturale ed in prossimità del confine sud con Genazzano in località Colle Tocciano. La restante parte del territorio risulta comunque compromessa da insediamenti diffusi a bassa densità sia di tipo ordinato lungo i tracciati viari di via della Selce, via Cesiano, via dello Speciano, via del Pratarone (Zona CA6) sia di tipo non ordinato in località Cannetacce (Zona CA7).

17

Relazione Generale PUCG

2.3 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007 costituisce un unico Piano Paesaggistico per l’intero ambito regionale ed è stato predisposto dalla struttura amministrativa regionale con l’obiettivo di conferire omogeneità alle norme e ai riferimenti cartografici con la finalità di salvaguardia dei valori paesistici e ambientali ai sensi dell’art.135 del DLgv 42 del 22 febbraio 2004, in attuazione del co. 1 dell’art.22 della LR 24 del 6 luglio 1998 nel testo in vigore. Il PTPR è lo strumento di pianificazione attraverso cui viene disciplinata la modalità di governo e di tutela del paesaggio, del patrimonio naturale, del patrimonio storico, artistico e culturale affinché lo stesso sia adeguatamente conosciuto, tutelato e valorizzato. Il Piano si configura a tutti gli effetti quale strumento di pianificazione territoriale di settore con specifica considerazione dei valori e dei beni del patrimonio paesaggistico naturale e culturale del Lazio ai sensi e per gli effetti degli artt. 12, 13 e 14 della LR 38/99 “Norme sul Governo del Territorio.” La redazione del PTPR ha comportato la complessiva revisione dei piani paesistici vigenti che avevano come riferimento la Legge Galasso n.431/85 per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale e la Legge n. 1497/39 sulle bellezze naturali. Dopo la sua definitiva approvazione il PTPR sostituirà tutti i Piani Territoriali Paesistici attualmente vigenti.

2.3.1 DEFINIZIONE DI PAESAGGIO Il PTPR intende per “Paesaggio” le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili, così come indicato nell'art.131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv 42/2004. Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di "Paesaggio" contenuta nella Convenzione Europea1 del Paesaggio, Legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento. Il PTPR riconosce il paesaggio quale componente essenziale del contesto di vita della collettività e ne promuove la fruizione in applicazione di principi e metodi che assicurino il concorso degli enti locali e l’autonomo apporto delle formazioni sociali sulla base del principio di sussidiarietà.

2.3.2 OBIETTIVI DI QUALITÀ PAESAGGISTICA Il PTPR individua gli obiettivi di qualità paesaggistica che si concretizzano in descrizioni, prescrizioni ed indirizzi rivolti a consentire, attraverso interventi concreti, l’attuazione della tutela per la conservazione e per la creazione dei paesaggi.

Gli obiettivi di qualità paesaggistica riguardano:

1 All’art.1 della Convenzione Europea del Paesaggio si legge “paesaggio significa una determinata parte del territorio così come concepita dalle popolazione il cui carattere è il risultato dell’azione ed interazione di fattori naturali e/o umani”. 18

Relazione Generale PUCG

- il mantenimento delle caratteristiche dei paesaggi, dei loro valori costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, delle tecniche e i materiali costruttivi tradizionali - l’indicazione di linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti con il principio del minor consumo del suolo e che non diminuiscano il pregio paesistico di ciascun ambito con particolare attenzione alle aree agricole ed ai siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO - la riqualificazioni degli immobili e delle aree compromesse o degradate per reintegrare i valori preesistenti e per realizzare nuovi valori paesaggistici che siano integrati e coerenti - l’individuazione di interventi di valorizzazione del paesaggio in relazione ai principi dello sviluppo sostenibile Il perseguimento dei suddetti obiettivi deve avvenire in coerenza con le azioni e gli investimenti di sviluppo economico e produttivo delle aree interessate attraverso la redazione di progetti mirati, l’individuazione di misure incentivanti e di sostegno per il recupero, la valorizzazione e la gestione finalizzata al mantenimento dei paesaggi nonché l’indicazione di idonei strumenti di attuazione.

2.3.3 CONTENUTI Il PTPR definisce i valori paesaggistici da tutelare, recuperare e riqualificare in base all’analisi del territorio in tutte le sue caratteristiche storiche, naturali ed estetiche e delle loro interrelazioni. In particolare: - individua le aree di cui al co.1 dell’art.142 del Codice e per esse ne determina la disciplina con la finalità di tutelarle e valorizzarle - individua i fattori di rischio e gli elementi di vulnerabilità del territorio - individua gli ambiti paesaggistici di cui all’art.135 del Codice e per essi definisce prescrizioni generali ed operative di tutela ed uso - determina le misure per la conservazione dei caratteri che connotano le aree tutelate per legge, i criteri di gestione e gli interventi di valorizzazione paesaggistica degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico - individua gli interventi di recupero e riqualificazione delle aree compromesse e degradate - individua le misure necessarie al corretto inserimento degli interventi di trasformazione del territorio nel contesto del territorio per uno sviluppo sostenibile delle aree oggetto di intervento - tipizza ed individua, ai sensi dell’art.134, co. 1, lettera c) del Codice, gli immobili e le aree diversi da quelli degli artt.136 e 142 da sottoporre a disciplina di salvaguardia - definisce le zone di rispetto, il rapporto fra aree libere ed aree fabbricabili, le norme per i diversi tipi di costruzioni, la distribuzione e l’allineamento dei fabbricati, i criteri per la scelta e la distribuzione della flora, i movimenti terra, le opere infrastrutturali e la viabilità.

I contenuti del PTPR hanno natura descrittiva, prescrittiva, propositiva e di indirizzo ed in particolare assumono valenza prescrittiva solo per le aree e i beni vincolati ai sensi di legge o tipizzati dallo stesso PTPR; nelle restanti porzioni di territorio, invece hanno valore descrittivo, di indirizzo e di raccomandazione per gli usi consentiti.

19

Relazione Generale PUCG

Gli elaborati grafici si suddividono in: - Tavole A “Sistemi ed ambiti di paesaggio” che graficizzano l’individuazione territoriale degli ambiti di paesaggio, le fasce di rispetto dei beni paesaggistici, le aree e punti di visuale, gli ambiti di recupero e di valorizzazione del paesaggio. Hanno natura prescrittiva per le aree sottoposte a vincolo ope legis. - Tavole B “Beni del Paesaggio” che graficizzano e descrivono i beni paesaggistici tramite la loro individuazione cartografica con un identificativo regionale. Hanno natura prescrittiva. - Tavole C “Beni del Patrimonio naturale e culturale” che graficizzano e descrivono i beni che, pur non appartenendo a termini di legge ai beni paesaggistici, costituiscono la loro organica e sostanziale integrazione; individuano puntualmente i punti di vista e i percorsi panoramici nonché gli ambiti in cui realizzare progetti prioritari per la valorizzazione e la gestione del paesaggio. Hanno natura descrittiva, propositiva e di indirizzo. - Tavole D: “Proposte comunali di modifica dei PTP vigenti” che graficizzano ed individuano le osservazioni dei comuni ai PTP vigenti.

2.3.4 SISTEMI DI PAESAGGIO Il PTPR individua ambiti di paesaggio in base a tipologia, rilevanza ed integrità dei valori paesaggistici presenti. Per ogni “Paesaggio” definisce: - le componenti elementari specifiche, gli obiettivi di tutela e miglioramento della qualità nonché i fattori di rischio e gli elementi di vulnerabilità (Tab. A) - gli usi compatibili e le attività di trasformazione consentite, le relative prescrizioni di tutela, gli obiettivi generali e specifici di miglioramento della qualità di paesaggio definiti per ogni uso e per ogni attività (Tab.B) - le direttive per il corretto inserimento degli interventi per ogni paesaggio nonché le misure e gli indirizzi di salvaguardia delle componenti naturali geomorfologiche ed architettoniche (Tab.C).

L’individuazione dei sistemi di paesaggio si basa sull’analisi conoscitiva delle caratteristiche storico - culturali, naturalistiche ed estetico percettive e si articola in tre sistemi fondamentali:

1. Sistema del Paesaggio Naturale e Seminaturale caratterizzato da paesaggi aventi un elevato valore di naturalità e seminaturalità in relazione a specificità geologiche, geomorfologiche e vegetazionali. Si distingue in: - Paesaggio naturale (art.21 Norme) - Paesaggio naturale agrario (art.22 cit.) - Paesaggio naturale di continuità (art.23 cit.) La tutela è volta alla valorizzazione dei beni e alla conservazione del loro valore anche mediante l’inibizione di iniziative di trasformazione territoriale che ne possano pregiudicare la salvaguardia.

2. Sistema del Paesaggio Agrario costituito da paesaggi caratterizzati dalla vocazione e dalla funzione agricola. Si distingue in: - Paesaggio agrario di rilevante valore (art.24 cit.) 20

Relazione Generale PUCG

- Paesaggio agrario di valore (art.25 cit.) - Paesaggio agrario di continuità (art.26 cit.) La tutela è rivolta alla conservazione integrale degli inquadramenti paesistici mediante l’inibizione di iniziative di trasformazione territoriale e la conservazione dei modi d’uso agricoli tradizionali.

3. Sistema del Paesaggio Insediativo costituito da paesaggi caratterizzati da insediamenti storico-culturali e da processi di urbanizzazione. Si distingue in: - Paesaggio degli insediamenti urbani (art.27 cit.) - Paesaggio dell’insediamento in evoluzione (art.28 cit.) - Paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto (art.29 cit.) - Parchi, Ville e Giardini storici (art.30 cit.) - Paesaggio dell’insediamento storico diffuso (art.31 cit.) - Reti infrastrutture e servizi (art.32 cit.)

La tutela è rivolta alla riqualificazione degli ambiti urbani e alla valorizzazione dei beni del patrimonio culturale e degli elementi naturali in essi presenti nonché alla conservazione delle visuali verso i paesaggi di pregio esistenti, il mantenimento dei corridoi verdi all’interno dei tessuti e di connessione con paesaggi naturali e agricoli contigui.

2.3.5 UNITÀ GEOGRAFICHE DI PAESAGGIO In base ai caratteri di omogeneità geomorfologica, orografica e per i modi di insediamento umano, il PTPR identifica all’interno del territorio regionale sette sistemi strutturali caratterizzati a loro volta da distinte unità geografiche che rappresentano le peculiarità ed i caratteri identitari della regione. Per ogni unità geografica di paesaggio il PTPR definisce direttive, indirizzi, misure da seguire nell’attuazione delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie nonché i programmi di sviluppo approvati ai sensi della normativa in materia di programmazione territoriale e di settore. Il tutto è contenuto all’interno del “Regolamento Paesaggistico di Unità Geografica” che ha natura propositiva. L’individuazione delle unità geografiche del paesaggio è contenuta nella Tavola C.

2.3.6 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE NEL PTPR Il territorio di Cave è compreso nel Sistema strutturale delle “Valli Fluviali” e nell’ Unità Geografica “Valle , Liri-Garigliano” ed è rappresentato nelle tavole n. 25 foglio 375 e n.30 foglio 388.

SISTEMI ED AMBITI DI PAESAGGIO Nella Tavola A “Sistemi ed Ambiti di Paesaggio” che caratterizza i diversi sistemi del paesaggio e di cui si allega uno stralcio, il territorio di Cave è rappresentato come di seguito descritto.

Relativamente al SISTEMA DEL PAESAGGIO NATURALE, si hanno aree di Paesaggio Naturale e di Paesaggio Naturale di Continuità in corrispondenza dei fossi di fondovalle che percorrono il territorio con andamento da Nord a Sud ed il particolare: il Fosso di Valle Pischeri, il Fosso Rio di Valle Collerano, il Fosso Cauzzo. Il fondovalle del Fosso Rio è caratterizzato inoltre da aree di Paesaggio Naturale Agrario. Infine i fossi Rio e Pischeri, quest’ultimo per il solo tratto al confine con il territorio di Palestrina, sono contraddistinti anche da una fascia di rispetto di 150 m. 21

Relazione Generale PUCG

Le Componenti del Paesaggio Naturale del territorio comunale da tutelare sono principalmente i corsi d’acqua (fossi) e le aree boschive (p. naturale); aree agroforestali con vegetazione arbustiva, a pascolo naturale, di fondovalle ad utilizzazione prevalentemente agricola (p. naturale agrario); aree adiacenti ai boschi ed alla vegetazione ripariale e le aree di crinale ( p. naturale di continuità). Gli Obiettivi di tutela e miglioramento della qualità del paesaggio desunti dalle Tabelle A riferite agli art.nn. 21-22-23 delle Norme, riguardano: - il mantenimento delle caratteristiche degli elementi costitutivi e delle morfologie tipiche dei paesaggi (naturale, naturale agrario e naturale di continuità) - la protezione, fruizione e valorizzazione del paesaggio e della funzione di connessione con i paesaggi con i quali concorre a costituire complessi paesaggistici unitari e/o dei quali è elemento strutturante (naturale, naturale agrario e naturale di continuità) - tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio naturale, culturale, storico ed archeologico (naturale, naturale agrario e naturale di continuità); - il mantenimento delle biodiversità e della funzione ecologica delle aree boschive, promuovendo un utilizzo compatibile delle risorse idriche e del sistema delle acque (naturale) - il contenimento e la riorganizzazione spaziale degli agglomerati urbani esistenti (naturale e di continuità) - la riqualificazione ed il recupero dei caratteri naturali propri (naturale agrario) - recupero degli ambiti parzialmente compromessi e ripristino ambientale (naturale agrario).

Gli Elementi di Rischio e di Vulnerabilità dei singoli ambiti sono connessi essenzialmente alla riduzione del suolo dovuta ad espansioni urbane, infrastrutture, abusivismo, frazionamenti o modifiche degli assetti fondiari (naturale, naturale di continuità e naturale agrario) alla potenziale modifica della compagine vegetale e morfologica e all’interruzione dei processi ecologici ed ambientali (naturale di continuità e naturale agrario).

Relativamente al SISTEMA DEL PAESAGGIO AGRARIO, si hanno vaste aree di Paesaggio Agrario di Rilevante Valore in corrispondenza della Valle Pischeri; sulle aree pianeggianti alla sommità dei colli tra i valloni tra i fossi Rio e Pischeri e tra i fossi Rio e Cauzzo; verso il confine nord-est con e Genazzano alle pendici di S.Maria del Monte. Limitate aree di Paesaggio Agrario di Valore sono localizzate in località Fonte S. Stefano ed in corrispondenza del confine nord con Rocca di Cave alle pendici di S.Maria del Monte. Aree di Paesaggio Agrario di Continuità sono individuate in corrispondenza dei tratti viari di via Cesiano e via della Selce, lungo via dello Speciano e via di Morino per la parte esterna al centro urbano, lungo i tratti viari di via delle Cannetacce e della SR 155 Roma-Fiuggi in località Madonna del Campo e Pratarone. Le Componenti del Paesaggio Agrario del territorio comunale sono costituite da prati stabili (foraggere permanenti) ed aree di coltivazione tipica (uliveti) (p. agrario di rilevante valore); seminativi di modesta estensione, colture tipiche (frutteti e castagneti) (p. agrario di valore); colture orticole di dimensione familiare, zone ad edificazione residenziale e/o produttiva sparsa, aree improduttive (p. agrario di continuità). Gli Obiettivi di tutela e miglioramento della qualità del paesaggio desunti dalle Tabelle A riferite agli art.nn. 24-25-26 delle Norme, riguardano:

22

Relazione Generale PUCG

- la tutela, salvaguardia e valorizzazione delle architetture rurali (agrario di rilevante valore, agrario di valore e di continuità) - il mantenimento delle caratteristiche degli elementi costitutivi e delle morfologie tipiche, la salvaguardia delle biodiversità (agrario di rilevante valore) - il mantenimento della vocazione agricola (agrario di valore) - la riqualificazione ed il recupero dei paesaggi a rischio di degrado o degradate(agrario di valore, agrario di continuità) - l’individuazione di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i livelli di valore riconosciuti e con il principio del minor consumo di territorio e di uno sviluppo sostenibile (agrario di continuità).

Gli Elementi di Rischio e di Vulnerabilità sono connessi essenzialmente alla riduzione del suolo dovuta ad espansioni urbane, infrastrutture, abusivismo, frazionamenti o modifiche degli assetti fondiari; alla potenziale modifica dei caratteri strutturanti il territorio agricolo; alla modificazione della funzionalità ecologica, idraulica e dell’equilibrio idrogeologico, dell’inquinamento del suolo; all’introduzione di elementi estranei ai caratteri peculiari compositivi, percettivi e simbolici che ne possono modificare l’assetto scenico o panoramico.

Relativamente al SISTEMA DEL PAESAGGIO INSEDIATIVO, il nucleo originario della Città è caratterizzato da Paesaggio dei Centri e Nuclei storici con relativa fascia di rispetto di 150 m. La città consolidata e quella in espansione del capoluogo e delle frazioni di Colle Palme e San Bartolomeo, sono caratterizzate dal Paesaggio degli insediamenti urbani e dal Paesaggio degli insediamenti in evoluzione. Le Componenti del Paesaggio Insediativo del territorio comunale sono costituite, oltre al Centro storico ed alla relativa fascia di rispetto, da insediamenti residenziali e/o produttivi continui (p. insediamenti urbani), insediamenti residenziali discontinui, aree verdi urbanizzate, aree in corso di trasformazione con caratteristiche compatibili con l’edificazione (p. insediamenti in evoluzione). Gli Obiettivi di tutela e miglioramento della qualità del paesaggio desunti dalla Tabelle A art.29 delle Norme, per il Centro Storico riguardano essenzialmente: - la tutela dell’integrità fisica e la valorizzazione della sua integrità culturale - il mantenimento ed il ripristino dell’impianto urbano - il recupero abitativo e/o sociale del patrimonio edilizio - la salvaguardia della struttura dell’insediamento; - il mantenimento e la conservazione degli elementi costituivi del patrimonio storico ed archeologico - la promozione dell’attività didattica e conoscitiva. In riferimento al paesaggio degli insediamenti urbani e degli insediamenti in evoluzione, (art.27 e 28 cit.) gli obiettivi sono finalizzati : - al controllo dell’espansione urbana; - alla promozione di tessuti integrati; - alla conservazione, riqualificazione e recupero degli elementi costitutivi del tessuto urbano quali aree verdi e patrimonio edilizio.

Gli Elementi di Rischio e di Vulnerabilità sono connessi alla eventuale realizzazione di elementi intrusivi ed incongrui con il contesto, con l’eliminazione progressiva delle relazioni visive, storico-culturali e simboliche;

23

Relazione Generale PUCG

alle modificazioni dell’assetto urbanistico, della morfologia dei luoghi, dei caratteri tipologici e costruttivi degli insediamenti. Inoltre per il Centro Storico vi sono rischi specifici connessi all’abbandono o al deterioramento del patrimonio abitativo non occupato o anche all’insediamento di attività pregiudizievoli per le sue caratteristiche storiche ed identitarie.

BENI DEL PAESAGGIO Nella Tavola B “Beni del Paesaggio” sono rappresentati: - in riferimento agli immobili ed alle aree di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art.136 lett. c) e d) del D.L 42/2004: - i beni d’insieme della Villa Clementi cd_058 080 ;cd_058 081; cd_058 082; cd_058 083; cd_058 084

- in riferimento alle aree tutelate per legge ai sensi dell’art.134 co.1 lett. b ed art.143 co. 1 del D.L 42/2004: - i corsi delle acque pubbliche: - c058_0297 fosso e relativa fascia di rispetto del Fosso di Savo al confine con Palestrina - c058_0302 fosso e relativa fascia di rispetto del Fosso del Pantano e di Cave (Fosso Rio) - il parco naturale f_117 “Parco di Villa Clementi e Fonte S.Stefano” - aree boscate localizzate in corrispondenza dei Fossi di Savo, Pischeri, Rio e Cauzzo.

Si noti che il PTPR tutela esclusivamente i fossi e le relative fasce di rispetto del Fosso di Savo e del Fosso Rio, mentre non segnala come oggetto di tutela i fossi Cauzzo e Pischeri che risultavano invece vincolati a norma del PTP.

Relativamente agli immobili e alle aree tipizzate dal PTPR ai sensi dell’art.134 co.1 lett. c) sono individuati: - il Centro Storico del Comune di Cave, cs_172; - il Parco monumentale di Villa Clementi e Fonte S.Stefano, cd_058 080 ;cd_058 081; cd_058 082; cd_058 083; cd_058 084 - i beni di interesse archeologico di tipo puntuale diffuso e relativa fascia di rispetto di 100m, localizzati a sud del territorio comunale in prossimità del confine con , tp_058 1939;tp_058 1940;tp_058 1941;tp_058 1942; tp_058 1943; tp_058 1944; tp_058 1945; tp_058 1946 - i beni di interesse archeologico di tipo lineare e relativa fascia di rispetto di 100 m, in corrispondenza dei tratti viari, tl_0058 in prossimità di via Cesiano; tl_0059 tratto iniziale di via della Selce dall’innesto sulla via Prenestina sino a Colle Palme in località Madonnella tl_0090 via Trebana, tratti della Prenestina dal centro urbano sino al confine con Genazzano.

Sono altresì rappresentate le aree urbanizzate del capoluogo e delle frazioni.

Le modalità di tutela delle aree suddette sono descritte al Capo III delle Norme del PTPR. In particolare all’art.35 - Protezione dei corsi delle acque pubbliche il co. 6 specifica che “I corsi d'acqua e le relative fasce di rispetto debbono essere mantenuti integri e inedificati per una profondità di metri 150 per parte(…)”; il co. 9 sottolinea che “Nelle fasce di rispetto è fatto obbligo di mantenere lo stato dei luoghi

24

Relazione Generale PUCG

e la vegetazione ripariale esistente (…)” con l’obiettivo di preservare il paesaggio da distruzioni o modifiche che possano recare pregiudizio. All’art.37 - Protezione dei parchi e delle riserve naturali sono descritte norme specifiche al fine di garantire la tutela e la riqualificazione dell’ambiente naturale, dei valori storico-culturali e delle caratteristiche paesaggistiche del territorio interessato e di promuoverne la fruizione in forme compatibili con la loro tutela. All’art.38 - Protezione delle aree boscate le norme sono finalizzate alla tutela naturalistica ed alla protezione idro-geologica. Dettano prescrizioni specifiche rispetto alla gestione e assestamento forestale, al taglio e alla forestazione, alle opere di bonifica e di quelle connesse alle attività agro-silvo-pastorali, nonché di difesa preventiva dal fuoco. L’art.43 - Insediamenti urbani storici e territori contermini al co.1 definisce tali ambiti come “organismi urbani di antica formazione che hanno dato origine alle città contemporanee”; al co.2 sottolinea che tali ambiti “hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno presieduto alla loro formazione”. Al co.3 si forniscono dettagli circa la perimetrazione degli insediamenti storici, ed al successivo co.4, si individuano i territori contermini, da sottoporre al medesimo regime di tutela quelli compresi entro una fascia di rispetto di 150 m. La norma individua le tipologie di intervento consentite in relazione alle tecniche costruttive, ai materiali, alle finiture e coloriture al fine di preservare e inalterare l’aspetto esteriore dei luoghi. L’art.45 - Beni puntuali e lineari diffusi testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici e territori contermini al co.1 definisce tali ambiti come “strutture edilizie comprensive di edifici e spazi inedificati, nonché infrastrutture territoriali che testimoniano fasi dei particolari processi di antropizzazione del territorio, (…) elementi riconoscibili dell’organizzazione storica del territorio”. Anche per essi viene introdotta una fascia di rispetto di 100 m. Il co.4 specifica che “in tali aree sono consentiti, in rapporto ai programmi di scavo ed alle caratteristiche dei beni, interventi tesi alla promozione culturale e alla fruizione dell’area archeologica”.

BENI DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE E AZIONI STRATEGICHE DEL PTPR La Tavola C “Beni del Patrimonio naturale e culturale e azioni strategiche del PTPR” individua nel territorio di Cave: relativamente ai Beni del Patrimonio Naturale - i pascoli, le rocce nude e le aree nude come rappresentate nella Carta d’uso del suolo del 1999 - il reticolo idrografico in conformità degli atti dell’Intesa Stato Regioni CTR 1:10.000.

Si evidenzia che non sono presenti nel territorio comunale Zone a Protezione Speciale, Siti di Interesse Comunitario ed ambiti di protezione delle attività venatorie, né parchi areali compresi nel Piano Regionale dei Parchi.

Relativamente ai Beni del Patrimonio Culturale rappresenta: - in riferimento al Sistema dell’Insediamento Archeologico, i tracciati della Viabilità Antica di via della Selce e della Prenestina vecchia - in relazione al Sistema Insediativo storico non individua beni né di tipo monumentale, storico o architettonico, né parchi giardini o ville storiche, ma esclusivamente viabilità storiche in corrispondenza delle attuali via della Ripa, via S. Lorenzo e via dello Speciano

25

Relazione Generale PUCG

- relativamente al Sistema dell’Insediamento contemporaneo rappresenta il tessuto urbano del capoluogo e delle frazioni e delle poche aree ricreative interne al tessuto urbano (Carta d’uso del Suolo del 1999) ed evidenzia l’inesistenza di tracciati di viabilità di grande comunicazione, di ferrovie o di grandi infrastrutture.

Relativamente agli Ambiti Prioritari per i progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del Paesaggio regionale, il territorio comunale non è interessato da Punti di Vista o Percorsi Panoramici. Risulta invece essere in gran parte caratterizzato da aree a connotazione specifica per Parchi Archeologici e culturali. Sistemi agrari a carattere permanente sono localizzati in corrispondenza del Fosso di Savo ed alle pendici di S. Maria del Monte. Risulta invece esteso l’insieme di aree caratterizzate da fenomeni di frazionamento fondiario e con processi insediativi diffusi in prossimità delle frazioni di San Bartolomeo, Colle Palme e lungo il tracciato di via della Selce e nei tratti extraurbani di via dello Speciano.

PROPOSTE DI MODIFICA DEI PTP VIGENTI La Tavola D “Proposte comunali di modifica dei PTP vigenti” che rappresenta l’inviluppo dei beni paesaggistici vincolati ai sensi dell’art.134 lett.a,b del DL 42/2004 ed ai sensi dell’art.22 della LR 24/98 e di cui si allega uno stralcio, evidenzia che il Comune di Cave non ha inoltrato alcuna proposta di modifica del PTP n.9 vigente. Sono state invece presentate n. 3 Osservazioni al PTPR relativamente a quanto rappresentato nelle Tavole A nn. 25-30 e Tavole B nn. 25-30 circa l’introduzione del Vincolo Lineare di Bene Diffuso e della relativa fascia di rispetto sui tratti urbanizzati di via della Selce, Via Cesiano e della SR155 e circa l’ampliamento a 150 m della fascia di rispetto del Centro Storico.

26

Relazione Generale PUCG

2.4 PIANO REGIONALE DELLE AREE PROTETTE La Regione Lazio è stata una delle prime regioni italiane ad operare in materia di aree naturali protette approvando la LR 46/1977 "Costituzione di un sistema di parchi regionali e delle riserve naturali”. Successivamente, con la LR 29/1997 "Norme in materia di aree naturali protette regionali", si è dotata di nuovo strumento normativo allo scopo di recepire i contenuti della Legge quadro nazionale n. 394/1991 e di garantire, in maniera unitaria ed in forma coordinata con lo Stato e gli enti locali, la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio naturale e di promuovere su tutto il territorio, ed in particolare all’intero sistema delle aree protette, politiche rivolte al consolidamento di forme di sviluppo economico rispettose dei valori storici ed ambientali e legate ad una concezione di sostenibilità.

Ai sensi dell’art.3 la LR 29/1997 con la creazione di un sistema di aree protette persegue i seguenti obiettivi: a) la tutela, il recupero e il restauro degli habitat naturali e dei paesaggi, nonché la loro valorizzazione b) la conservazione di specie animali e vegetali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche e di ambienti naturali che abbiano rilevante valore naturalistico ed ambientale c) l'applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale allo scopo di favorire l'integrazione tra uomo ed ambiente anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali d) la promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonchè di attività ricreative compatibili e) la difesa degli equilibri idraulici ed idrogeologici; f) la valorizzazione delle risorse umane attraverso misure integrate che sviluppino la valenza economica, educativa delle aree protette.

La Legge regionale effettua una classificazione ai fini della tutela delle aree naturali protette distinguendo tra i parchi naturali e le riserve naturali; tutela altresì i monumenti naturali ovvero “habitat o ambienti di limitata estensione, esemplari vetusti di piante, formazioni geologiche o paleontologiche che presentino caratteristiche di rilevante interesse naturalistico e/o scientifico.”

La Regione Lazio è interessata da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali istituite a seguito di diversi provvedimenti legislativi e/o amministrati, suddivise per tipologia in 23 monumenti naturali e 46 tra parchi regionali e riserve naturali, per un totale di superficie protetta pari a circa ha 226.305 (13.12 % del territorio regionale).

Sul territorio comunale è presente l’area protetta “ Monumento Naturale Villa Clementi e Fonte Santo Stefano” istituita con DPGR 517/2002 ai sensi della LR 29/97. Lo Schema di Piano dei Parchi adottato con DGR 11746/1993 ha inoltre individuato come area avente valore di indirizzo per l’istituzione di aree protette, “La Montagnozza”, una porzione settentrionale del territorio comunale posta al confine con Rocca di Cave e Castel San Pietro.

Parte integrante del PRANP è la Rete Ecologica Regionale del Lazio - RecoRd_Lazio, la cui redazione è iniziata nel 2008 e si è conclusa nel 2010 con l’approvazione del “Documento tecnico 2010” e delle relative cartografie (Det.B3189 del 30/06/2010) . In seguito a successive verifiche in campo ed approfondimenti è stato elaborato nel 2012 un aggiornamento del “Documento 2010” approvato con Determinazione A04041 del 03/05/2012. 27

Relazione Generale PUCG

Gli obiettivi della Rete Ecologica Regionale sono: - la salvaguardia della biodiversità che si traduce nell’individuazione delle aree in cui è massima l’efficienza della tutela, ovvero nell’individuazione delle aree di reperimento per l’istituzione di nuove aree protette - il mantenimento delle specie e degli habitat di interesse a livello normativo (comunitario, internazionale e nazionale) ed il mantenimento delle specie di interesse conservazionistico, accreditate da organi autorevoli come la IUCN , e bio-geografico a livello regionale.

La Rete ecologica regionale individua aree centrali primarie e secondarie utilizzando come parametri di sintesi per la loro individuazione la ricchezza potenziale di specie e l’insostituibità delle aree (irreplaceability). Tali aree sono associate alle unità di paesaggio in cui ricadono. La Rete individua altri elementi strutturali quali: ambiti di connessione continui e discontinui, nodi di sistema che comprendono tutte le aree naturali protette già istituite che possono sovrapporsi o meno alle aree centrali e aree focali per specie sensibili, utili ad attribuire la giusta importanza a quei territori che, pur provvisti di modesta ricchezza di specie di interesse rivestono comunque importanza per la loro peculiarità e unicità.

La RecoRd_Lazio individua nel territorio comunale una limitata area centrale primaria in corrispondenza dei ponti di attraversamento del Fosso Rio ed una area centrale secondaria nella parte più a nord sino al confine con Rocca di Cave e Castel San Pietro. Il territorio comunale è inoltre caratterizzato da ambiti di connessione costituiti dai Fossi di Savo, di Pischeri, di Cave e Cauzzo.

Legenda

28

Relazione Generale PUCG

2.5 PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO La Legge 183/89 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo”, integrata dalle Leggi 253/90 e 493/93 ha lo scopo di “assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di un razionale sviluppo economico e sociale e la tutela degli aspetti ambientali” ad essi connessi. Suddivide il territorio nazionale in Bacini Idrografici e definisce un nuovo strumento di pianificazione, il Piano di Bacino, la cui elaborazione è affidata a organi quali le Autorità di Bacino Nazionali, Interregionali e Regionali.

Il Piano di Bacino, strumento al quale si devono adeguare gli strumenti di pianificazione settoriale e territoriali inerenti le risorse acqua e suolo, mira al conseguimento di un duplice obiettivo: - il raggiungimento di un alto valore del “rapporto sicurezza/rischi” nell’ambito di una zonazione territoriale - l’individuazione degli interventi strutturali e non strutturali. Ai sensi dell’art.17 co.5 il Piano di bacino può imporre vincoli immediati per le Amministrazioni ed Enti pubblici, nonché per soggetti privati.

Il territorio comunale di Cave appartiene al Bacino Idrografico del Fiume Sacco e risponde all’Autorità di Bacino del Liri-Garigliano.

Il Comitato Istituzionale con Delibera n. 2 del 05/04/2006 ha adottato per l’intero bacino il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico Rischio idraulico (PSAI-Ri) e con Delibera n.1 del 05/04/2006 quello relativo al Rischio Frana (PSAI-Rf), pubblicati sul BURL n. 23 del 19/08/2006.

Il Piano PSAI-Rischio frana (PSAI-Rf) perseguendo le finalità indicate dagli artt. 1,3 e 17 della L 183/89 ha come obiettivi: - individuazione del rischio idrogeologico - macrozonizzazione delle aree in frana e ove possibile, la messa a punto di modelli di evoluzione dei versanti a scala geologica in grado di inquadrare, in un contesto organico di riferimento, i numerosissimi fenomeni franosi presenti nell’area di bacino, al fine di una gestione ottimale del territorio e del miglioramento dei metodi revisionali - individuazione di azioni strutturali e non strutturali finalizzate alla mitigazione del rischio.

Il PSAI-Rf individua: Aree a rischio frana in base al grado di pericolosità - Aree a rischio molto elevato R4: aree nelle quali per il livello di rischio presente, sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socioeconomiche. - Aree a rischio elevato R3 per il livello di rischio presente: aree nelle quali sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità. - Aree a rischio medio R2 per il livello di rischio presente: aree nelle quali sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività.

29

Relazione Generale PUCG

- Aree a rischio moderato R1: aree nelle quali per il livello di rischio presente, i danni sociali, economici e per il patrimonio ambientale sono marginali. Aree a rischio idrogeologico - Aree a rischio idrogeologico potenzialmente alto Rpa. - Aree a rischio idrogeologico potenzialmente basso Rpb nelle quali il livello di rischio può essere definito solo a seguito di indagini e studi a scala di maggior dettaglio. Aree di attenzione - Aree di alta attenzione A4 non urbanizzate, potenzialmente interessate da fenomeni di innesco, transito ed invasione di frana a massima intensità attesa alta. - Aree di medio-alta attenzione A3 non urbanizzate, ricadenti all’interno di una frana attiva a massima intensità attesa media o di una frana quiescente della medesima intensità in un’area classificata ad alto grado di sismicità. - Aree di media attenzione A2 non urbanizzate, ricadenti all’interno di una frana quiescente, a massima intensità attesa media. - Aree di moderata attenzione A1 non urbanizzate, ricadenti all’interno di una frana a massima intensità attesa bassa. - Aree C1 “di possibile ampliamento di fenomeni franosi cartografati all’interno, ovvero di fenomeni di primo distacco” - Aree C2 “di versante nelle quali non è stato riconosciuto un livello di rischio o di attenzione significativo”.

Il Piano detta direttive, indirizzi, metodologie, prescrizioni, misure di salvaguardia, norme di attuazione e linee guida ed effettua altresì azioni per il controllo e la gestione del territorio attraverso una rete di monitoraggio, presidi sul territorio e verifiche in sito. Le zone del territorio provinciale con maggiori problemi (aree a rischio elevato R4) si trovano sostanzialmente nei comuni di Valmontone, Cave, Castel S. Pietro, .

In particolare per il territorio di Cave, la carta PSAI rischio frane evidenzia come nel territorio comunale siano presenti limitate aree a rischio frana molto elevato (R4) e a rischio elevato (R3); aree di alta attenzione (A4) per lo più localizzate lungo le scarpate dei fossi; aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi (C1) di cui la più estesa si trova a nordovest del territorio ai piedi di S. Maria del Monte e limitate aree di attenzione potenzialmente alta (Rpa).

Il Piano PSAI-Rischio Idraulico (PSAI-Ri) perseguendo le finalità indicate dagli artt. 1,3 e 17 della L 183/89 ha come obiettivi: - l’individuazione e la quantificazione delle aree caratterizzate da pericolosità idraulica - l’individuazione del rischio idraulico nelle aree stesse - l’individuazione di azioni finalizzate alla mitigazione del rischio attraversi interventi strutturali e non

Il PSAI-Ri individua: Fasce di esondazione/inondazione: - fascia A , Alveo di piena standard, (corrispondente ad un periodo di ritorno T=100 anni);

30

Relazione Generale PUCG

- fascia B, denominata fascia di esondazione comprendente tre sottofasce inondabili B1, B2 e B3 con periodo di ritorno T<100 anni; - fascia C, denominata fascia di inondazione per piene di intensità eccezionale, con periodo di ritorno T=300 anni o dalla piena storica superiore alla piena di progetto.

Aree soggette a Rischio idraulico: - Aree a Rischio R4 - Molto elevato - (localizzate lungo il fiume Sacco nei comuni di , e ): quelle in cui è possibile la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, nonché la distruzione di attività socio- economiche. - Aree a Rischio R3 - Elevato - (localizzate nel Comune di Colleferro) sono quelle in cui sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-ecomiche e danni relativi al patrimonio ambientale. - Aree a rischio R2 - Medio - (localizzate nel Comuni di Colleferro e Segni): quelle in cui sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, ma che non pregiudicano l’incolumità del personale, l’agibilità degli edifici, e la funzionalità delle attività economiche. - Aree a rischio R1 - Moderato - (localizzate in diversi Comuni): quelle nelle quali i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali.

Il Piano detta le direttive, le norme di attuazione e le misure di salvaguardia, i criteri di programmazione degli interventi non strutturali (regolamentazione d’uso delle fasce fluviali) nonché i criteri di programmazione degli interventi strutturali. Il Piano effettua azioni per il controllo e la gestione del territorio attraverso reti di monitoraggio, presidi sul territorio e verifiche in sito

Le zone del territorio provinciale con maggiori problemi dal punto di vista idraulico sono localizzate lungo il corso del fiume Sacco nei comuni di Colleferro e Segni.

Per quanto riguarda Cave, nella relativa carta del rischio idraulico del PSAI, non risulta delineata alcuna area del territorio comunale a rischio idraulico.

31

Relazione Generale PUCG

2.6 PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE GENERALE Il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) è costituito da una analisi dettagliata delle componenti territoriali su cui si articolano e caratterizzano le direttive di tutela e sviluppo. Individua quattro componenti sistemiche in base alle quali articolare le analisi dello stato attuale e le proposte dei piani comunali, ovvero: il Sistema Ambientale, il Sistema Insediativo Morfologico, il Sistema Insediativo Funzionale e il Sistema della Mobilità e per essi definisce obiettivi, strategie, direttive e prescrizioni.

2.6.1 SISTEMA AMBIENTALE Per quanto attiene al sistema ambientale l’obiettivo del PTPG è di tutelare ed estendere la dotazione di risorse naturalistico-ambientali del territorio provinciale preservando le aree di maggiore interesse naturalistico e promuovendo la riqualificazione ed il recupero ambientale nei contesti in cui ne esistano le potenzialità.

RETE ECOLOGICA PROVINCIALE - REP In coerenza con quanto previsto dalla Direttiva 92/43/CEE e dal DPR n. 357/97 e smi il PTPG individua nella Rete Ecologica Provinciale (REP) lo strumento per assicurare la coerenza tra le politiche di sviluppo del territorio, la tutela e la conservazione dell’ambiente in tutti i suoi aspetti strutturali: flora, vegetazione, fauna e paesaggio e in quelli funzionali: connessioni, connettività e permeabilità. La REP è parte integrante del PTPG ed ha carattere prescrittivo. I Comuni in sede di formazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali recepiscono la REP (art.28 co. 2 NA del PTPG). Nel caso in cui propongano modifiche ad essa, elaborano sulla base di approfondite analisi ambientali la REL (Rete Ecologica Locale) producendo la documentazione idonea a dimostrare che gli interventi proposti sono compatibili con la funzionalità della REP.

Le aree che costituiscono la REP sono individuate nell’elaborato del PTPG Tav.TP2.1 “Rete Ecologica Provinciale” in scala 1 : 50.000 e sono distinte in: Componente Primaria e Componente Secondaria, in base ai livelli di ricchezza di biodiversità, di qualità conservazionistica e bio-geografica, di funzionalità ecologica e di connessione lineare e di paesaggio.

La Carta della REP evidenzia il livello di connettività ecologica strutturale e funzionale individuando i seguenti elementi: 1. COMPONENTE PRIMARIA (CP) caratterizzata da: - “aree core” che corrispondono ad ambiti di elevato interesse naturalistico, in genere già sottoposte a vincoli e normative specifiche, all’interno delle quali è stata segnalata una “alta” o “molto alta” presenza di emergenze floristiche e faunistiche (in termini di valore conservazionistico e biogeografico) - “aree buffer” che costituiscono “serbatoi di biodiversità di area vasta” in prevalenza a contatto con “aree core” caratterizzate dalla presenza di flora, fauna e vegetazione di notevole interesse biogeografico e conservazionistico. Comprendono prevalentemente vaste porzioni del sistema naturale e seminaturale - “aree di connessione primaria” (connessione lineare e landscape mosaic) che comprendono prevalentemente vaste porzioni del sistema naturale, seminaturale, seminaturale/agricolo, il reticolo

32

Relazione Generale PUCG

idrografico, le aree di rispetto dei fiumi, dei laghi e della fascia costiera e i sistemi forestali (ex legge Galasso, ora Codice Urbani)

2. COMPONENTE SECONDARIA (CS) caratterizzata da: - “nastri verdi” (landscape mosaics) che corrispondono a vaste porzioni di territorio agricolo spesso contiguo sia alla matrice naturalistica che a quella insediativa; oltre ad una elevata valenza urbanistica risultano essenziali per garantire la funzionalità ecologica della REP - “elementi lineari di discontinuità” (connessione lineare), caratterizzati da ambiti poco estesi in parte interessati dal sistema agricolo ed in parte interessati dal sistema insediativo; sono essenziali per garantire la funzionalità della REP in situazioni di elevata artificializzazione.

Le “aree di connessione secondaria”, caratterizzate in prevalenza da ambiti della matrice agricola, svolgono una funzione di connessione ecologica (sia lineare che di landscape mosaic) e di connettività tra gli elementi della REP e i sistemi agricolo ed insediativo. Le componenti della REP sono individuate attraverso le seguenti categorie di lettura e classi di valutazione delle risorse naturalistiche: - classi elementari di copertura del suolo (Corine, Land, Cover) - sottosistemi di paesaggio (31 ambiti sostanzialmente omogenei per caratteri climatici, fisiografici e geologici) - classi di valori dell’indice di conservazione del paesaggio ILC, attuale e atteso, applicate all’UTA - conoscenza georiferita delle emergenze floristiche e faunistiche - valutazioni di stato e trend attesi definiti per la VAS sulla base di indicatori ambientali (stato di conservazione, frammentazione, complessità, isolamento.

Nella REP il territorio di Cave risulta caratterizzato da aree di Componente Primaria (CP) costituite da aree di connessione primaria in corrispondenza dei valloni che percorrono il territorio con andamento nordovest - sudest. Al confine con Rocca di Cave inoltre è individuata un’area buffer di circa 9 ettari.

Gli interventi consentiti nelle aree di connessione primaria sono (art.27 NA): - Conservazione e gestione naturalistica (C.G.): prevede azioni di tutela e salvaguardia delle risorse e dell’ambiente naturale escludendo qualsiasi tipo di trasformazione. - Riqualificazione e Recupero Ambientale (R.A.): prevede azioni di tutela ed interventi rivolti alla riqualificazione e al recupero di condizioni ambientali alterate da forme di degrado; consente interventi rivolti alla mitigazione del degrado. - Qualificazione e Valorizzazione (Q.V.): prevede azioni di tutela ed interventi rivolti al mantenimento o alla ricostituzione di valori ambientali e del paesaggio rurale in territori prevalentemente agricoli ove siano presenti le condizioni favorevoli al ripristino; consente interventi rivolti al miglioramento delle attività agricole e residenziali connesse, al riordino e completamento degli insediamenti esistenti. In tali aree gli usi compatibili sono (art.27 NA): - Agro silvo-pastorali (U.A.): usi annessi alla manutenzione e al presidio del territorio rurale, mantenendo le forme consolidate di utilizzazione delle risorse naturali e di coltivazione del fondo curando la conservazione delle componenti dei paesaggi rurali e dei beni storici.

33

Relazione Generale PUCG

- Urbani locali (U.L): usi relativi alla residenza agricola e alle attrezzature per l’agricoltura. - Servizi (U.S.): attività di servizio pubblico o di interesse pubblico quali infrastrutture, impianti tecnologici e per la produzione di energie rinnovabili e attrezzature di servizio pubblico. - Ricreativi (U.R.): attività sportive, ricreative e del tempo libero con spazi e attrezzature specialistiche compatibili con i contesti paesistici e ambientali. - Formativi (U.F.): attività di fruizione culturale, di ricerca e per la formazione connesse all’attività agricola. - Turistico-ricettivi (U.T.): attività turistico-ricettive connesse con l’attività agricola finalizzate alla fruizione dei territori tutelati.

In generale il PTPG prevede la conservazione delle attività agricole presenti (bioagricoltura, vivaismo, agriturismo, ecc.), lo sviluppo del turismo naturalistico e culturale finalizzato ad indirizzare le attività del tempo libero verso la fruizione delle risorse ambientali mediante la realizzazione di percorsi natura o storici.

La REP effettua un processo di classificazione gerarchica territoriale riconoscendo: 31 Sottosistemi di Paesaggio , 12 Sistemi e 2 Regioni di territorio. La vastità del territorio provinciale e la necessità di rendere più coerente il processo urbanistico con i caratteri naturalistici hanno inoltre portato all'individuazione di 17 Unità Territoriali Ambientali (UTA). Lo stato di conservazione di ciascuna UTA è stato valutato mediante l’applicazione di un indice di conservazione del paesaggio (ILC), che tiene conto oltre che delle aree naturali e seminaturali, di quelle antropizzate e di quelle in cui prevale il disturbo e la frammentazione dovute alle attività agricole.

Per ciascuna UTA sono indicate le azioni più importanti per migliorare lo stato di conservazione o per monitorare e tutelare la funzionalità della REP. Direttive specifiche sono contenute nell’Appendice normativa II.1. delle NA del PTPG.

La Rete Ecologica Provinciale e gli indicatori obiettivo ambientali di ciascuna Unità Territoriale Ambientale costituiscono il riferimento per la governance ed il monitoraggio della sostenibilità ambientale del Piano nel tempo e la valutazione ai fini del parere provinciale di compatibilità delle proposte progettuali in attuazione del PTPG e delle relative operazioni mitigative o compensative.

Il territorio di Cave risulta compreso nell’Unità Territoriale Ambientale dell’Alta Valle del Sacco di cui fanno parte anche i Comuni di: Palestrina, Labico, Lariano, , Rocca di Cave, Genazzano, , Colleferro, Segni, Gavignano e . Le direttive per conservare e/o migliorare la funzionalità e l’efficienza della REP relativamente al territorio di Cave, sono rivolte a definire un progetto di riqualificazione e recupero per le cenosi arboree ripariali e di forra presenti nei valloni (elaborato PTPG-Tav.RT sat 4.4 e Rapporto del Territorio cap. 4.1.5.14).

34

Relazione Generale PUCG

Caratteristiche dell’Unità Territoriale dell’ Alta Valle del Sacco Comuni di: Palestrina, Labico, Lariano, Artena, Valmontone, Cave, Rocca di Cave, Genazzano, Olevano Romano, Colleferro, Segni, Gavignano e Montelanico. Clima Regione Temperata e Regione Mediterranea nel settore più interno della valle. Usi del suolo prevalenti Territorio a carattere prevalentemente agricolo (75%), in gran parte seminativi (58%). Aree naturali costituite quasi esclusivamente da boschi (11%) e superfici artificiali rappresentate quasi esclusivamente da edificato urbano discontinuo (6%). ILC dell’UTA= 0.33 Sottosistemi prevalenti Sottosistema delle colline costituite o coperte da tufi e pozzolane della Regione Temperata (ILC=0.34) (seminativi 55% e colture permanenti 14%) Sottosistema delle colline costituite o coperte da tufi e pozzolane della Regione Mediterranea (ILC=0.3) (seminativi 64% e superfici artificiali 11%) Sottosistemi di interesse ambientale Sottosistema dei rilievi collinari delle formazioni prevalentemente arenaceo-conglomeratiche in facies di flysch della Regione Mediterranea (ILC=0.92). Sottosistema di estensione limitatissima (55 ha) corrispondente al versante orientale di Gavignano (a N-E dei Lepini). Da segnalare all’interno di questo ambito molto alterato alcuni lembi di vegetazione naturale e seminaturale. Sottosistemi molto disturbati Sottosistema delle pianure e fondovalle alluvionali della Regione Mediterranea (ILC=0.26) dovuto in gran parte alla presenza di seminativi (73%). Sottosistema delle pianure e fondovalle alluvionali della Regione Temperata (ILC=0.33), anche in questo caso il valore dell’indice è influenzato dalla copertura elevata di seminativi (66%). Direttive per il Piano Ambito a matrice agricola con significativa presenza di boschi (11%). L’unità in esame presenta una bassa urbanizzazione concentrata nella categoria “edificato urbano discontinuo”. Si suggerisce di: - Tutelare il versante orientale di Gavignano in quanto nodo poco esteso (55 ha) ma di particolare valenza naturalistica. - Realizzare un Piano/progetto capace di ridare centralità paesaggistica e naturalistica al Fiume Sacco mediante la riqualificazione delle acque e il miglioramento strutturale e funzionale dei sistemi agricolo, produttivo, industriale e naturale. - Definire un progetto di riqualificazione e recupero per le cenosi arboree con particolare attenzione per quelle ripariali e di forra e per quelle presenti nei valloni del territorio di Cave. - Trasformare l’area di connessione primaria nei dintorni di Artena in “area core” mediante la realizzazione di un’area protetta estesa alla porzione di territorio terminale della ZPS dei Monti Lepini. - Mantenere la piena funzionalità ecologica degli elementi lineari della connessioni primaria e secondaria (ex legge Galasso e aree di discontinuità). Conservare il sistema agricolo ed evitare la realizzazione di nuovi insediamenti artificiali. - Ridurre la frammentazione riqualificando e recuperando parti del settore occidentale della Valle del sacco mediante impianto di cenosi boschive arbustive autoctone.

Scheda 4.1/n.13a - Unità dell’Alta Valle del Sacco

35

Relazione Generale PUCG

Scheda 4.1/n.13b - Unità dell’Alta Valle del Sacco

Scheda 4.1/n.13c - Unità dell’Alta Valle del Sacco

36

Relazione Generale PUCG

REGIMI DI TUTELA VIGENTI E PROPOSTI Sul territorio della provincia di Roma sono operanti molteplici regimi di tutela delle risorse di interesse naturalistico scaturiti da provvedimenti ed istituzioni di diversa natura e livello. A seguito della Legge Quadro sulle aree protette n. 394 del 1991, la Regione Lazio ha approvato la LR 46/77 “Costituzione di un sistema di Parchi Regionali e di Riserve Naturali” e la LR 29/97 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”. In base a queste normative sono state individuate aree di particolare valore naturalistico classificate di interesse interregionale, regionale e provinciale. Le aree sono finalizzate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale tramite l’istituzione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali e l’individuazione dei siti di importanza comunitaria.

Nell’elaborato del PTPG -Tav.RTsar5 “Ambiti e Regimi di Tutela vigenti o segnalati” sono individuate le aree di elevato valore naturalistico presenti nel territorio della Provincia di Roma, oggetto dei regimi di tutela operanti e le aree segnalate per la presenza di valori naturalistici meritevoli di attenzione ma attualmente prive di uno status giuridico.

Aree con regimi di tutela vigenti Sono costituite da: Aree Naturali Protette di interesse Nazionale(APN); Aree Naturali Protette di interesse Regionale (APR); Aree Naturali Protette di interesse Provinciale (APP); Aree Forestali(AF); Siti di Importanza Comunitaria(SIC); Zone di Protezione Speciale (ZPS).

Aree segnalate ai fini della tutela Vari soggetti, sia istituzionali che riferibili ad enti ed associazioni operanti nell’ambito della tutela ambientale, analisi e studi scientifici, hanno promosso proposte istitutive di nuove aree protette. Attualmente, parte di tali aree sono state oggetto di provvedimenti di tutela, mentre le restanti restano tuttora prive di efficaci strumenti di salvaguardia. Lo Schema del Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve (D.G.R. 8098/92 e smi- LR 29/97art.43) individua: Aree Perimetrate di interesse Regionale(PR); Aree Perimetrate di interesse Provinciale(PP) Aree Non Perimetrate di interesse Provinciale(NPP); Aree con Perimetrazione Provvisoria di interesse Provinciale(PPP). In attuazione del Progetto BioItaly (L 394/91 -Direttiva Habitat 92/43/CEE- Progetto Life Programma Habitat Italia n. LIFE94/IT/A221/IT/01048/MLTRG), realizzato dalla Regione Lazio in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e l’Unione Europea nell’ambito del Progetto Life Programma Habitat Italia, sono stati individuati nel territorio regionale 199 siti con caratteristiche di habitat e specie come definiti negli allegati alla Direttiva Habitat. I siti sono suddivisi in Siti di Interesse Nazionale(SIN), segnalati a livello nazionale per il completamento della rete dei SIC proposti ed in Siti di Interesse Regionale (SIR) individuati in studi specifici su base regionale. Sia i SIN che i SIR risultano a tutt’oggi sprovvisti di provvedimenti di adozione formale da parte delle istituzioni responsabili e conseguentemente per essi non vige alcuna specifica misura di salvaguardia. Enti ed Amministrazioni locali e territoriali, Istituzioni Accademiche e scientifiche, Associazioni di Protezione ambientale hanno effettuato le seguenti segnalazioni: Segnalazioni Enti Territoriali in Studi e Programmi (PRUSST, Accordi di Programma, Patti Territoriali, etc.) (SE); Segnalazioni individuate attraverso atti deliberativi di Comuni (SC); Segnalazione Boschi con finalità di conservazione della Biodiversità e del Germoplasma (SB) sulla base della ricognizione effettuata dalla Provincia di Roma, in ottemperanza alla LR n. 39 del 2002 art.26 co. 6, dei boschi con divieto di taglio ai sensi della LR 43/74; Segnalazioni di

37

Relazione Generale PUCG

Associazioni di protezione ambientale(SA); Segnalazioni individuate da Istituzioni Accademiche e Scientifiche individuate in pubblicazioni e studi di istituzioni accademiche e scientifiche (SS) (già denominate AINS - Aree di Interesse Naturalistico Segnalate e Biotopi nello Schema di Piano Territoriale provinciale generale del 2002).

La scheda “Piani delle Aree Naturali Protette: situazione amministrativa” dell’Allegato 5/n.5 del del PTPG illustra la situazione dell’iter di approvazione dei Piani di assetto dei parchi con indicazione, nel caso dei piani più recenti, redatti ai sensi della LR 29/97 e smi, della proposta di area contigua.

Per quanto riguarda il territorio di Cave nell’elaborato del PTPG-Tav. RT sar.5 sono individuate: - l’area naturale protetta di interesse regionale (APR 22) istituita ai sensi del D.P.G.R. n. 517 del 4-12-02 “Monumento Naturale Parco di Villa Clementi e della Fonte di Santo Stefano” - l’area non istituita non perimetrata di interesse provinciale (NPP13) Vallone di Cave - la segnalazione scientifica individuata da Istituzioni Accademiche e Scientifiche (SS 24) Vallone di Cave.

IL PTPG propone di tutelare il Vallone di Cave al fine di istituirne un Monumento Naturale mediante attivazione di procedure consensuali tra Regione e Comune (scheda analitica Allegato 5/n1).

TUTELA PAESISTICA BENI VINCOLATI AI SENSI DEL DLGV 42/2004 (ex L 1497/39 e L 431/85) Il PTPG recepisce senza ulteriori elaborazioni le tavole E1 “Ricognizione dei beni e dei vincoli” dei PTP/86 riguardanti la provincia di Roma, montandoli in un unico grafico in scala 1:100.000, elaborato del PTPG-Tav. RTsat6. Tra i beni vincolati posti in evidenza nella tavola di recepimento delle tavole E1 dei PTP, sono riportati i beni vincolati di cui all’art.1 della L 431/85 e di cui all’art.142 del DLgv 42/2004 lettere a,b,c,d,f,g,m.

Ai fini della redazione del PTPG, la Provincia ha inoltre approfondito la ricognizione dei beni ambientali, storici e paesaggistici per quanto di sua competenza, definendo i relativi indirizzi normativi nell’ambito delle sintesi di sistema relative al Sistema Ambientale: Difesa e Sicurezza del territorio, Tutela e Valorizzazione delle risorse naturalistiche, Territorio agricolo e Paesaggi rurali, Costruzione storica del territorio-Sistemi lineari di valorizzazione dei beni e percorsi storici extraurbani.

Il PTPG, nel proporre alla Regione il perfezionamento dei vincoli sulla base degli studi sopra riportati, cura le relazioni e la compatibilità tra i beni vincolati, l’intero assetto di organizzazione, l’uso e la valorizzazione del territorio provinciale previsto dal Piano.

Infine, la Provincia promuove le intese con i Comuni per il completamento ed il perfezionamento della ricognizione dei beni paesaggistici e delle azioni di tutela e valorizzazione degli stessi, da condurre in sede di revisione e di adeguamento o varianti dei PUCG, nonché le intese con la Regione Lazio per il recepimento di tali elaborazioni in sede di progressivo aggiornamento del Piano Territoriale Paesistico Regionale dopo l’approvazione e per l’istruttoria dei pareri regionali di compatibilità.

Nel territorio del Comune di Cave l’elaborato del PTPG - Tav. RTsat6 segnala la presenza di:

38

Relazione Generale PUCG

- torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al T.U. approvato con R.D. 1775/33 e relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna costituiti dai fossi di Savo, del Pantano e di Cave (Fosso Rio) con relative fasce di rispetto - territori coperti da boschi o da foreste, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento costituiti dalle aree boscate localizzate in corrispondenza dei Fossi di Savo, Pischeri, Rio e Cauzzo.

TERRITORIO RURALE Per quanto attiene al territorio agricolo il PTPG si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare i caratteri del territorio rurale ponendo l’attenzione sia sull’interesse produttivo dei luoghi da preservare nelle loro attività diversificate, sia sui caratteri specifici ed identitari del territorio rurale da valorizzare come immagine-valore del territorio stesso.

Il PTPG contiene direttive e prescrizioni a cui devono attenersi i Comuni in sede di formazione dei PUCG rivolte a: - preservare e valorizzare la fisionomia e la peculiarità morfologiga, naturalistica ed antropica dei paesaggi rurali; - conservare i caratteri particolari dei paesaggi rurali; - ripristinare e rivitalizzare le componenti di questi paesaggi che hanno perso nel tempo la loro riconoscibilità; - salvaguardare gli spazi aperti periurbani e delle aree agricole di discontinuità interna alle aree urbane escludendo dall’edificazione suoli fertili presenti in ambiti periurbani, garantendo l’integrazione delle attività agricole con gli usi ricreativi e del tempo libero, riqualificando i territori marginali attraverso la ricomposizione fondiaria e la ricostruzione del paesaggio, tutelando gli orti urbani esistenti, riutilizzando aree abbandonate e degradate dotandole di vegetazione ed elementi di interesse naturalistico, realizzando adeguate fasce arboree con funzione di schermo paesaggistico e di filtro ecologico tra aree agricole ed insediamenti industriali, tecnologici ed infrastrutture.

Il PTPG impone che i Comuni in sede di formazione dei PUCG individuino le aree in cui le tipologie del paesaggio rurale si presentano ancora totalmente o parzialmente integre e riconoscibili nelle loro componenti caratterizzanti e specifichino nelle proprio strumento urbanistico normative di tutela e valorizzazione. Il PTPG individua inoltre le seguenti strategie generali di intervento: - interventi finalizzati alla conservazione e al ripristino delle tipologie del paesaggio nelle sue componenti, compatibilmente con le esigenze del sistema agricolo produttivo - interventi di miglioramento e di valorizzazione con azioni mirate ad incentivare l’economica agricola nelle diverse produzioni caratteristiche, a ricostruire la rete delle componenti naturalistiche (siepi, filari, alberi sparsi, ecc..) che rappresentano habitat significativi e rappresentano elementi di valorizzazione paesaggistica, attraverso la piantumazione di siepi e macchie boscate, utilizzando i contributi previsti dai regolamenti comunali (CEE 2078/92 e 2080/92); ad introdurre criteri guida sulle colture e attività agricole potenzialmente inquinanti (allevamenti, monocolture cerealicole, frutteti, ecc.); ad introdurre criteri per il contenimento degli effetti negativi degli insediamenti esistenti, in particolare sull’assetto idraulico e sulla qualità delle acque favorendo la riduzione del degrado e del consumo delle risorse

39

Relazione Generale PUCG

naturali e del suolo; ad indirizzare le produzioni agricole valorizzando quelle di maggiore tipicità e quelle più significative di ordine economico e sociale; a favorire il riconoscimento delle produzioni (DOC, IGT, DOCG, DOP, IGP); a stimolare interventi sul sistema agricolo in linea con le misure di accompagnamento delle politiche agricole comunitarie (estensione delle produzioni vegetali e dell’allevamento bovino, incentivare la cura dei terreni agricoli e forestali abbandonati, ecc.) - interventi per una maggiore fruibilità del territorio rurale sotto forma di proposte progettuali la cui realizzazione dovrebbe rendere meno frammentati e degradati gli assetti fondiari, nonché incoraggiare la gestione dei terreni per l’accesso del pubblico e per la fruizione agli usi sociali (sport, cultura, agriturismo, ecc.).

TIPOLOGIE DI PAESAGGI RURALI Il PTPG individua 12 tipologie di paesaggi rurali nel territorio provinciale (elaborato del PTPG-Tav. RTsaa 8.2) definite in base all’ambito geografico, all’uso del suolo prevalente, alle attività antropiche determinanti ed ai caratteri dell’insediamento, alla morfologia prevalente ed ai caratteri storico paesaggistico dominanti. Per ogni tipologia di paesaggio detta specifiche direttive riguardanti gli obiettivi generali dell’azione del Piano, i principali elementi caratterizzanti il paesaggio in oggetto, le azioni agro economiche e gli indirizzi di natura programmatica (Appendice normativa II.2 delle NA del PTPG).

Il territorio extracomunale di Cave rientra nel “ Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste”. Si riporta di seguito la caratterizzazione di questo tipo di paesaggio effettuata al paragrafo 8.7.2.3 del Capitolo 8 -Territorio Agricolo e Paesaggi Rurali del Rapporto del Territorio del PTPG. Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste Questo tipo di paesaggio è diffuso nel territorio provinciale sui rilievi collinari che circondano le aree pianeggianti attorno a Roma conosciute come “campagna romana”. L’aspetto paesisistico preminente risiede nella varietà di forme di coltivazione e nei metodi di sistemazione che si rilevano sul territorio a seconda delle condizioni morfologiche locali. Le coltivazioni più diffuse sono: le orticole, le arboree da frutto (oliveti, vigneti e frutteti in genere), i seminativi e i pascoli che si alternano sulle colline a seconda delle diverse condizioni stazionali (fertilità, disponibilità idrica, pendenza,esposizione). La diffusione di queste colture, che lasciano spazio ai boschi di querce solo alle quote più alte, sulle pendici più scoscese o sulle spallette dei torrenti, nel tempo hai influito direttamente sull’aspetto paesaggistico, infatti il mosaico creato dagli appezzamenti coltivati diversamente sistemati, rappresenta un’evidente fattore distintivo per l’osservatore. A seconda dei fattori sopra esposti si possono osservare opere di sistemazione abbastanza incisive e che generalmente hanno radici profonde nel passato, quali: ciglionamenti, terrazzamenti, lunettamenti e muri a secco. Si tratta di opere già utilizzate dai romani per migliorare le condizioni di lavorabilità dei terreni scoscesi o la disponibilità idrica del suolo coltivato. Nelle plaghe migliori in termini di fertilità e microclima vengono spesso impiantati orti, colture da frutto o da legno, vigneti, mentre l’olivo prevale sui versanti maggiormente assolati. I pascoli si osservano nelle terre meno produttive o nelle aree più votate all’attività zootecnica, i seminativi sono molto frequenti, mentre gli orti (di pieno campo e non) producono ortofrutticoli destinati al mercato della capitale o per coltivazione e nei metodi di sistemazione che si rilevano sul territorio a seconda delle condizioni morfologiche locali.

Si riportano di seguito le direttive per il Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste dettate al paragrafo 8.8.3.3 del Capitolo Capitolo 8 - Territorio Agricolo e Paesaggi Rurali del Rapporto del Territorio del PTPG.

40

Relazione Generale PUCG

Motivazioni generali L’eterogeneità di questo ambito di paesaggio, estremamente elevata nell’area metropolitana romana non consente di individuare elementi sistematici e diffusi di valore agronomico-paesaggistico. Taluni elementi sono individuabili solo ad una scala di maggior dettaglio in connessione, ad esempio, con specifici itinerari escursionistici, storici o enogastronomici. Direttiva sugli elementi oggetto di tutela e valorizzazione Terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco, legati alla coltivazione della vite e dell’olivo. Grandi alberi isolati Direttive agro-economiche Promozione di attività agrituristiche, di escursionismo, di turismo equestre ed enogastronomico Promozione di filiere corte dal produttore al consumatore. Raccomandazioni programmatiche Integrazione tra politiche di tutela ambientale e paesaggistica e turismo escursionistico ed enogastronomico

Una limitata porzione del territorio verso Nord al confine con Genazzano risulta essere caratterizzata da “Paesaggio agricolo collinare con prevalenza di oliveti” Questo tipo di paesaggio è caratterizzato dalla coltura dell’olivo in forma specializzata o tradizionale, che già in epoca storica aveva impresso una chiara impronta su questi ambienti, e che occupa buona parte dei terreni collinari coltivabili grazie alle diffuse opere di sistemazione. Tale coltura di pregio viene sostituita dai frutteti di ciliegie e pesche soprattutto nelle aree pedemontane o più adatte per esposizione e fertilità, rendendo questa area nota anche per questo tipo di produzione agricola. In questi ambienti il ruolo visivo dei terrazzamenti e delle altre opere rurali di sistemazione è rilevante e risulta caratteristico soprattutto se posto in relazione alle altre colture praticate. In primavera la distribuzione delle colture è ancora più evidente perché le fioriture giocano un ruolo importante nella loro percezione visiva. Il paesaggio agricolo collinare e pedemontano, costituito da aziende di dimensioni medio-piccole, muta quando si addolciscono le pendenze poiché gli oliveti lasciano spazio ai seminativi e ai pascoli. La presenza di abitazioni rurali è più discreta nelle aree collinari e i centri abitati risultano abbastanza aggregati.

Si riportano di seguito le direttive per Paesaggio agricolo collinare con prevalenza di oliveti dettate al paragrafo 8.8.3.3 del Capitolo Capitolo 8 - Territorio Agricolo e Paesaggi Rurali del Rapporto del Territorio del PTPG. Motivazioni generali In questo ambito di paesaggio sono da preservare, come elemento di valore al contempo economico e paesaggistico le sistemazioni a oliveto, con i relativi terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco e insieme a questi gli elementi di insediamento costituiti dalla viabilità e dagli edifici rurali. Il valore economico è maggiormente significativo nelle aree a denominazione di origine, come nella DOP della Sabina. Direttiva sugli elementi oggetto di tutela e valorizzazione Terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco, legati alla coltivazione della vite, dell’olivo e della arboricoltura da frutto, grandi alberi isolati. Direttive agro-economiche La presenza di frutteti costituisce una valida alternativa economica (anche a fronte del previsto abbattimento dei contributi comunitari) e, specie in frutteti non specializzati, paesaggistica, con buon effetto percettivo e cromatico, nella alternanza oliveto e frutteto, soprattutto nel periodo primaverile delle fioriture. Raccomandazioni programmatiche Sostegno alla filiera di produzione dell’olio. Integrazione tra politiche di tutela ambientale e paesaggistica e turismo escursionistico ed enogastronomico. Integrazioni tra politiche dei beni culturali, creazione di parchi archeologici e sostegno alla gestione agricola dei paesaggi rurali ed archeologici

41

Relazione Generale PUCG

2.6.2 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO L’obiettivo del PTPG è di guidare le trasformazioni in corso nel sistema insediativo metropolitano con la finalità di rafforzare l’identità morfologica dell’intero sistema caratterizzato dall’area centrale della città di Roma e da sistemi insediativi morfologici locali contigui (costruzione della provincia metropolitana policentrica); di rafforzare i caratteri delle costruzioni insediative urbane complesse ed elementari nonché i caratteri individuali dei singoli centri; di contenere e riaggregare i processi insediativi diffusi per ridurre il consumo del suolo e delle risorse ambientali. La strategia generale è quella di limitare la crescita insediativa diffusa a favore delle costruzioni urbane, Roma compresa, rafforzandone la diversità di caratteri e funzioni, utilizzando la rete del trasporto collettivo come condizione per lo sviluppo degli insediamenti e riordinando la struttura degli impianti insediativi nella nuova dimensione intercomunale.

Il PTPG articola la provincia in Sistemi urbani morfologico locali in base a regole morfologiche localizzative comuni ed individua 12 Sistemi urbani morfologici di sub-regione e 41 Sistemi urbani morfologici locali (elaborato del PTPG-Tav.RT sim 9).

Il Comune di Cave appartiene al Sistema morfologico locale della Valle del Sacco-Monti Prenestini che comprende anche i Comuni di: Gregorio da Sassola, , Poli, Genazzano, Gallicano, Zagarolo, Palestrina, , , S. Vito Romano, Capranica Prenestina e Rocca di Cave. Questi sistemi morfologici locali sono caratterizzati da centri abitati addossati su speroni calcarei dislocati su alture in posizione dominante rispetto al fondovalle che si sono poi espansi in prossimità delle vie consolari. Case sparse originariamente connesse all’attività agricola sono invece dislocate sulla maglia poderale di crinale.

Il PTPG distingue tre tipologie di costruzioni insediative che caratterizzano la città metropolitana: - costruzione insediative urbane (conurbazioni, policentriche, elementari, isolate); - costruzioni insediative non urbane di carattere diffusivo (nucleari, lineari, reticolari, diffuse); - costruzioni insediative specializzate (ambiti, direttrici, cittadelle). Per esse esprime strategie morfologico-spaziali di carattere intercomunale.

Cave fa parte della Costruzione urbana insediativa complessa-policentrica dei Centri Prenestini che comprende anche i nodi urbani di Gallicano, Zagarolo, Palestrina, Genazzano e ed insediamenti lineari di carattere diffuso generati in parte dalla morfologia dei luoghi (le forre e valloni) e in parte dai percorsi viari radiali che dai centri portano alle stazioni della linea Roma-Cassino e agli svincoli autostradali di San Cesareo e Valmontone.

I centri storici a fuso, arroccati o di pendio, sono cresciuti a partire dai nuclei originari lungo assi viari urbani verso la Prenestina, la Casilina, la SR155 Roma-Fiuggi e le stazioni ferroviarie a fronte di forme insediative rurali che si collocavano fra le vigne lungo i crinali. Nel tempo la tendenza insediativa ha visto il passaggio da forme insediative rurali, con regole spontanee riconoscibili (la costruzione sui crinali), a forme reticolari indifferenziate che tendono ad allargarsi a tutto il territorio e a formare un' unica costruzione dispersa che investe anche territori di pregio ambientale e

42

Relazione Generale PUCG

paesistico. Gli interventi infrastrutturali e di funzioni metropolitane (centri commerciali, centri sportivi, poli alberghieri) si sono localizzati a ridosso degli svincoli autostradali di S. Cesareo e Valmontone. Questa costruzione insediativa fa parte di un contesto di rilevante valore ambientale, storico e paesistico.

I principali problemi che riguardano questa costruzione urbana sono: - la destrutturazione dei centri originari - la diffusione indistinta di residenze nei territori di rilevante pregio ambientale e paesistico - il forte consumo di suolo agricolo - la compromissione dell’immagine paesistica - l’uso non selezionato dei tracciati viari - una sovrapposizione di flussi di traffico sulla rete viaria.

Il PTPG si pone l’obiettivo di rafforzare questa struttura insediativa a morfologia caratteristica, distinta dalla costruzione urbana di Roma e da quella dei Castelli Romani e di indirizzarne la crescita favorendo il riordino insediativo e il mantenimento dei caratteri differenziati interni.

Le direttive programmatiche per la Costruzione urbana complessa-policentrica dei Centri Prenestini sono (elaborato PTPG-Tav. TP2): per il sistema ambientale - tutelare il territorio delle forre dell’Ager Prenestino Tiburtino (Progetto provinciale di tutela e valorizzazione ambientale), valorizzando le diverse componenti naturalistiche, storiche archeologiche, agricole con usi e modalità di fruizione compatibili (percorsi natura, percorsi cultura, parchi agricoli, ecc...) - tutelare e valorizzare le aree agricole con valori naturalistici delle forre di Gallicano e Zagarolo per utilizzarle come regole ordinatrici delle costruzioni insediative per il sistema insediativo morfologico - riorganizzare e ridisegnare la struttura urbana dei “nodi”/centri urbani principali con interventi di contenimento ed indirizzo dell’espansione favorendo un modello compatto articolato per quartieri/parti urbane tenute distinte da discontinuità verdi, progettando i margini, selezionando un numero limitato di direttrici di completamento ed espansione residenziale, organizzando gli assi viari locali interni ai “nodi” come strade di animazione cittadina su cui appoggiare sedi per funzioni urbane qualificanti - perimetrare, completare con edilizia estensiva e dotare di servizi gli ambiti delle costruzioni insediative non urbane e di diffusione insediativa escludendone l’ulteriore espansione - indirizzare l'espansione diffusa (forre di Gallicano, Zagarolo) mantenendo la regola della costruzione di crinale e i caratteri estensivi dell’edificazione e tutelando i valori ambientali e paesistici delle forre interposte - rafforzare la struttura insediativa dei centri isolati di Cave e Genazzano anche con completamenti di nuclei di nuova urbanizzazione ai margini ed in continuità dei centri, tutelando la loro collocazione sugli speroni/rupi tufacei e contrastando le tendenze di espansione indifferenziata. per il sistema insediativo funzionale - localizzare le nuove attività artigianali o di servizio locale in continuità con i centri/nuclei urbani consolidati. Localizzare le sedi di attività produttive di livello provinciale in due aree produttive attrezzate intercomunali una sulla Casilina in corrispondenza di San Cesareo-Palestrina e l’altra più

43

Relazione Generale PUCG

interna in corrispondenza di Genazzano Ponte Orsini, entrambi facilmente accessibili da tutti i centri in quanto servite dalla nuova viabilità di 2° livello metropolitano - valorizzare il carattere paesistico della via Prenestina e di alcuni assi viari locali con punti di vista panoramici - migliorare i collegamenti viari tra i centri e le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano. per il sistema della mobilità - prevedere una variante alla via Casilina in parte su tracciati esistenti e in parte su nuovi tracciati di circonvallazione esterna ai centri per liberarli dai traffici di attraversamento regionale; - valorizzare il carattere paesistico della via Prenestina e di alcuni assi viari locali con punti di sosta panoramica; - migliorare i collegamenti viari tra i centri e le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano.

Il PTPG in base alle suddette direttive indirizza pertanto la crescita residenziale di Cave verso un modello accentrato, con il consolidamento dell’impianto urbano nucleare attorno ai servizi e agli spazi pubblici centrali, tutelando le discontinuità ambientali di cornice e riaggregando gli insediamenti più periferici (art.46 NA ). Nell’elaborato TP2 classifica l’abitato della frazione di Colle Palme come “insediamento nucleare accentrato” che deve essere valorizzato come “nodo” di riaggregazione e riordino delle espansioni periferiche disperse o diffuse dei centri stessi (art.47 NA). Gli insediamenti che si sono sviluppati lungo il tracciato di via della Selce-S.P.108/a sono classificati come “costruzioni territoriali non urbane con la regola del crinale principale” per le quale il PTPG propone di procedere al riordino urbanistico escludendo nuovi insediamenti, completando quelli esistenti con la regola morfologica-tipologica riconoscibile del “crinale”.

Il PTPG impone che i Comuni attuino una perimetrazione molto stretta degli insediamenti sorti su crinale, contrastando la diffusione insediativa nei fondovalle e la saldatura lungo gli assi viari, in coerenza con gli obiettivi di tutela propri delle aree agricole collinari con valore paesistico, conservando i caratteri tipologici estensivi dell’edilizia uni-bifamiliare con orto/vigna ed individuando all’interno delle aree perimetrali alcuni nuclei o nodi minori dove organizzare, attraverso piccole convenzioni, l’offerta dei servizi di prima necessità (art.51 NA).

In base alla contiguità dei confini amministrativi dei comuni limitrofi rispetto ai confini con il Comune di Roma il PTPG individua: 26 comuni di prima corona, 25 comuni di seconda corona e 70 comuni rimanenti. Cave è un comune di seconda corona.

Il PTPG indirizza il dimensionamento dei Piani favorendo la dislocazione dell’offerta aggiuntiva residenziale nei comuni di seconda corona, sostenendo il completamento e la qualificazione delle città intercomunali contigue a Roma ed organizzando le sedi per le attività non residenziali in un numero limitato di “parchi di attività”.

44

Relazione Generale PUCG

2.6.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE Obiettivo generale è quello di contribuire allo sviluppo sociale ed economico della provincia coniugando la tutela e la compatibilità ambientale con il rafforzamento e la modernizzazione dell’economia e la coesione economico-territoriale.

Il PTPG effettua un’analisi dell’offerta e della domanda di funzioni presenti nel sistema territoriale con l’obiettivo di rilevare le condizioni di equilibrio/disequilibrio produttivo evidenziando quali siano le attività nelle quali si registra una elevata competitività, e dunque una produzione che viene “esportata” in altri sistemi territoriali e quelle bassa competitività, e dunque una dipendenza da altri sistemi. Per condurre questa analisi suddivide l’intera economia in cinque famiglie di funzioni produttive e precisamente: - funzioni di mantenimento: comprendono i servizi al consumo, la formazione (eccetto l’università), la sanità - funzioni di produzione: comprendono l’agricoltura e la trasformazione agricola, l’industria innovativa, di processo e tradizionale nonché le costruzioni - funzioni di distribuzione: comprendono i servizi alla distribuzione, le stazioni e centri merci, i trasporti di merci e passeggeri - funzioni amministrative: comprendono la pubblica amministrazione e la giustizia - funzioni strategiche: comprendono la direzionalità, la ricerca, l’università, la cultura e il tempo libero, la salute, i servizi alla produzione, servizi per l’ambiente e il turismo.

Il PTPG effettua un’analisi strutturale-funzionale con l’obiettivo di riconoscere l’identità socio-economica dei differenti luoghi che costituiscono la provincia e di valutare il ruolo che coprono nel contesto metropolitano e regionale, mettendo in luce la specializzazione produttiva di ciascuna area con la quantificazione del surplus o del deficit di offerta e di funzioni. Articola la provincia in 6 Sistemi locali funzionali (Roma, , , Tivoli, Velletri e ) e in 13 Sub-sistemi locali e per essi conduce una analisi statistica e dinamica delle caratteristiche demografiche e produttive, calcola l’offerta e la domanda di ciascuna funzione ed infine individua gli obiettivi e le strategie di sviluppo di ogni subsistema locale. Dalle analisi effettuate emerge che i sistemi locali che trainano l’economia provinciale sono due e precisamente quello di Roma, con un’offerta che supera del 68% la domanda locale e quello di Civitavecchia, nel quale l’eccedenza sfiora il 115% della domanda locale. Gli altri sistemi presentano un disequilibrio tra offerta e domanda di funzioni, il che significa che “dipendono” dai due sistemi forti della provincia.

45

Relazione Generale PUCG

Bilancio dell’offerta di funzioni dei subsistemi locali della provincia di Roma nel 2001

Ruolo dei comuni della Provincia e rete relazionale nel 2001

Cave insieme ai Comuni di , Castel San Pietro Romano, Colonna, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Olevano Romano, Rocca di Cave, San Vito Romano, Zagarolo e San Cesareo fa parte del sub-sistema locale di Palestrina che a sua volta, insieme ai subsistemi di Velletri, Colleferro e Frascati appartiene al Sistema locale di Velletri. Tutti e quattro i subsistemi presentano uno squilibrio negativo tra offerta e domanda locale di funzioni. Particolarmente difficile la situazione nel sub-sistema di Palestrina il cui deficit è il più alto della provincia.

46

Relazione Generale PUCG

L’obiettivo complessivo fissato dal PTPG per il sistema di Velletri è quello di dimezzare il deficit di offerta dall’attuale 30% al 15% entro il 2015. Il sistema è molto articolato al suo interno, infatti benché tutti e quattro i sub sistemi che lo compongono siano oggi deficitari, almeno tre svolgono un ruolo metropolitano: il subsistema di Velletri per l’amministrazione della giustizia, i servizi sanitari e la produzione agricola; il subsistema di Colleferro per i servizi per l’ambiente, per i servizi scolastici e per le produzioni industriali di processo; il subsistema di Frascati per le attività di ricerca scientifica e per le infrastrutture di trasporto (Ciampino). La produzione agricola eccedente il fabbisogno assegna poi un ruolo significativo anche al subsistema di Palestrina. Gli obiettivi fissati per il 2015 propongono di ridurre il deficit di offerta complessiva in tutti e quattro i subsistemi: in quello di Velletri dal 24% al 9%; in quello di Colleferro dal 36% al 15%; in quello di Frascati dal 21% al 9%; in quello di Palestrina dal 57% al 35%. Il PTPG si pone in particolare per il sub-sistema di Palestrina gli obiettivi di: - ridurre il deficit dell’offerta per migliorare le condizioni di vita dei residenti rafforzando i servizi al consumo, la formazione scolastica ed i servizi sanitari - avviare questo territorio verso un processo di sviluppo economico e di integrazione nell’area metropolitana attraverso la produzione agricola e l’industria delle costruzioni e mediante il consolidamento dell’industria tradizionale, delle funzioni di distribuzione e amministrative - favorire la crescita economica promuovendo la fruizione del patrimonio culturale esistente, la produzione culturale, il tempo libero ed il turismo. La finalità è quella che Palestrina rafforzi la propria economia per assumere un ruolo di Sistema. Oltre all’innalzamento dell’offerta di funzioni dei diversi subsistemi locali è necessario innalzare il livello delle relazioni tra i diversi poli, subsistemi, sistemi.

Ruolo dei comuni della provincia di Roma e rete relazionale nel 2015.

Il PTPG pone inoltre particolare attenzione per lo sviluppo economico del territorio provinciale ad attività rivolte all’innovazione, alla produzione culturale, al turismo, alla direzionalità, ai servizi alla produzione. In particolare i servizi per il turismo possono rappresentare la direzione su cui orientare lo sviluppo di alcuni sub-sistemi quali quello di Palestrina. Il turismo è connesso, oltre che al patrimonio artistico-ambientale-storico locale, anche ad una pluralità di altre funzioni quali: la direzionalità, la ricerca, l’università, l’offerta di servizi per la salute, la manutenzione

47

Relazione Generale PUCG

dell’ambiente. È caratterizzato inoltre da relazioni funzionali di prossimità geografica con i servizi al consumo, con le infrastrutture di trasporto, con i servizi di trasporto delle persone, con l’offerta di servizi culturali e per il tempo libero. La Provincia, d’intesa con i comuni interessati, promuove specifici progetti tematici per la valorizzazione dei sistemi turistici provinciali, considerando in particolare: - la ricettività nelle sue diverse tipologie (alberghi, pensioni, ostelli, affittacamere, agriturismo, campeggi) con l’assunzione e la specificazione delle normative nazionali e regionali, integrate da norme sulla multiproprietà - l’individuazione e la localizzazione di ricettività “a catena” o “integrata”: es. agriturismo, centri loisir, parchi a tema, ostelli - la promozione di strutture ricettive diffuse (albergo diffuso) legate al recupero urbanistico di quartieri, borghi, residenze in abbandono o dismesse nei centri storici della provincia, da rendere disponibili nelle forme di residenze temporanee o stagionali - la viabilità paesistica provinciale e locale (es. strade bianche, ciclabili) percorsi natura e storia - gli standards di carico e di impatto delle diverse strutture turistiche sui litorali, le coste, gli ambienti naturali protetti, con prescrizioni per i piani attuativi delle opere - il riuso compatibile dei demani militari o di altro tipo dismessi o di edifici e complessi industriali dismessi - il riuso di edifici storici legati a funzioni desuete (chiuse, mulini, etc.) - la predisposizione di aree a campeggio e per le attrezzature del turismo itinerante nei comuni maggiormente interessati da presenze turistiche. La programmazione provinciale è orientata verso la “promozione turistica integrata” sia tra le varie forme di turismo presenti in un territorio metropolitano dai caratteri molto diversificati (turismo rurale, ambientale, religioso, balneare, fluviale e lacuale, congressuale e termale, etc.) sia tra le istituzioni di diverso livello e i soggetti privati operanti nel settore.

Il Comune di Cave deve assumere le proprie decisioni inerenti l’offerta di funzioni tenendo conto del sub- sistema locale di Palestrina, promuovendo un’offerta integrata di attività e servizi in riferimento ai flussi preferenziali di relazioni come indicato nell’ elaborato TP 1. Si riporta la tabella dell’Allegato al capitolo 1 del Rapporto del territorio che evidenzia l’offerta delle funzioni di Cave al 2001:

48

Relazione Generale PUCG

2.6.4 SISTEMA MOBILITÀ Gli obiettivi che il PTPG si propone di raggiungere in riferimento al sistema dei trasporti sono i seguenti: - migliorare l’accessibilità dell’intero territorio provinciale alla Grande Rete viaria e ferroviaria per incrementare le relazioni di livello regionale, nazionale ed internazionale - migliorare l’accessibilità interna al territorio provinciale in modo differenziato in rapporto alle esigenze di incremento delle relazioni metropolitane tra i Sistemi, i Sub-sistemi locali, i centri urbani e gli ambiti di concentrazione delle sedi delle funzioni strategiche e di servizio - migliorare l’efficienza, la qualità ed il livello competitivo dei sistemi del trasporto collettivo - ridurre e mitigare gli impatti negativi (inquinamento, danni, etc.) delle infrastrutture e delle relative attrezzature sull’ambiente e sulla qualità insediativa garantendo la sostenibilità ambientale degli interventi - migliorare la sicurezza della rete infrastrutturale promuovendo i modi di trasporto più sicuri e minimizzando i conflitti tra i modi di trasporto - migliorare l’efficienza economica dei trasporti in modo da produrre impatti positivi sull’economia, riducendo le distanze, i tempi e i costi degli spostamenti delle persone e delle merci, garantendo la sostenibilità economica dei trasporti - assicurare la sostenibilità sociale del sistema dei trasporti attraverso una equa distribuzione degli impatti.

Il PTPG individua e organizza il sistema della mobilità in riferimento alle seguente gerarchia funzionale: - Grande Rete di scala nazionale e regionale ferroviaria, stradale, portuale e aeroportuale; - Rete di base della provincia metropolitana: - Rete ferroviaria di base e corridoi del trasporto pubblico di interesse della provincia metropolitana - Rete stradale di base della provincia metropolitana così distinta: - Rete di 1° livello finalizzata a unificare il territorio della provincia metropolitana, a migliorare le relazioni fra i diversi centri di sistemi e sub sistemi ai luoghi di concentrazione di attività specializzate, oltreché ad accedere alla grande rete - Rete di 2° livello finalizzata a garantire l’accessibilità interna ai sistemi locali, ai centri dei sub- sistemi ed alla rete di 1° livello.

Il PTPG stabilisce, con riferimento ai suddetti ordini gerarchici di rete, distinte linee strategiche di intervento che sono rappresentate negli elaborati grafici Tavv. TP2 - TP2.2 - TP2.3.

In particolare la rete metropolitana di 2° livello è individuata per sistemi locali (Sistema Locale Civitavecchia, Sistema locale Fiano, Sistema Locale Tivoli, Sistema Locale Velletri, Sistema locale Pomezia) per i quali il PTPG seleziona alcuni itinerari e individua i tratti di strada esistenti o da adeguare e mettere in sicurezza per svolgere le seguenti funzioni: - raccordare i sistemi insediativi locali con la rete viaria di primo livello: - collegare i diversi comuni di ciascun sub-sistema con il centro e/o i centri dei sub-sistemi stessi, e comunque con i centri dove sono localizzati i servizi di interesse sovra comunale (sedi amministrativi, ospedali,centri culturali ricreativi, poli commerciali etc.) - garantire l’accessibilità ai poli produttivi locali

49

Relazione Generale PUCG

- collegare le aree residenziali e i maggiori servizi alle stazioni ferroviarie e ai parcheggi di scambio con le reti di trasporto collettivo - offrire un adeguato supporto alla fruizione turistica delle risorse culturali e ambientali costituendo itinerari tematici e garantendo l’accessibilità ai maggiori centri storici, aree archeologiche ed aree naturali protette.

La SR 155 Roma-Fiuggi che attraversa il Comune di Cave è caratterizzata nel PTPG come strada di 2° livello compresa nel Sistema Locale Tivoli. Per essa il PTPG prevede il potenziamento per il tratto compreso tra S. Cesareo e Ponte Orsini ed una nuova tangenziale per i tratti di Palestrina e Cave. Il PTPG prevede inoltre il potenziamento della S.P.108/a via della Selce, tracciato che attraversa le Frazioni di Cave e le collega a Palestrina e a Valmontone.

Il PTPG promuove infine l’individuazione di una rete di itinerari ciclopedonali che svolga funzioni legate al tempo libero per la fruizione dei parchi e delle aree a verde urbane, di valida alternativa per l’accesso ai servizi pubblici (centri scolastici e centri di lavoro) e la creazione di percorsi tematici per i centri storici, le aree archeologiche e le aree naturali protette.

2.6.5 DIRETTIVE PER IL DIMENSIONAMENTO DEI PUCG Il PTPG assegna “indicatori” di riferimento a cui i Comuni si devono attenere in sede di formazione dei PUCG individuati in base alle analisi effettuate sull’occupazione e consumo del suolo e sullo stock abitativo dei 41 Sistemi urbani morfologici locali della provincia ed in base ai dati raccolti riferiti al 2001. Le direttive per ciascun Sistema urbano morfologico sono riportate nelle Schede n.1 e n.1.1. “Le buone politiche urbanistiche: direttive ai PUCG per il dimensionamento dell’offerta dei suoli”. In riferimento a Cave prevede: - un incremento decennale programmabile di domanda abitativa pari al 15-18% - un incremento % programmato di stock abitativo per il 2015 elevato, ovvero compreso tra il 18-24% - un’offerta programmabile di suoli per funzioni di servizi strategiche contenuta sotto la media provinciale (media provinciale 3,4 mq/ab) - un’offerta programmabile di suoli produttivi contenuta sotto la media provinciale escludendo localizzazioni sparse (media provinciale 24,8 mq/ab).

Per quanto riguarda il calcolo del carico urbanistico per le aree urbane esistenti e consolidate il PTPG indica come valori di riferimento dai 110 ai 140 mc/ab, per le nuove espansioni urbanistiche impone il parametro di 100 mc/ab, fermo restando che la superficie per gli standard deve essere calcolata complessivamente, tenuto conto degli abitanti insediati ed insediabili, con l’unico parametro di 100 mc/ab e comunque secondo quanto disciplinato dall’art.23 della LR 21/09. Alle aree necessarie per la dotazione degli standard urbanistici del DM 1444/68 devono essere aggiunte aree per l’edilizia residenziale sociale.

50

Relazione Generale PUCG

2.6.6 DIRETTIVE PER IL DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI Il PTPG fornisce orientativamente “indicatori per il dimensionamento dei servizi generali di interesse provinciale o intercomunale pubblici o di uso pubblico, in funzione di una quantificazione e qualificazione equilibrata della rete urbana policentrica con l’ulteriore finalità di aumentare le dotazioni medie della provincia (art.56 NA).

Per Cave la dotazione programmabile in base a suddetti indicatori è di 3 mq/ab, in quanto Comune che non ha valenza metropolitana e non è centro di Sistema o Sub-sistema. L’indicatore non comprende la dotazione di parchi urbani (15 mq/ab) e quella di attrezzature per lo sport e il tempo libero.

2.6.7 DIRETTIVE E PRESCRIZIONI PER IL RIORDINO DELLA MORFOLOGIA INSEDIATIVA Uno degli obiettivi posti dal PTPG è quello di contenere i valori del consumo di suolo per usi urbani a favore della compattazione e della riqualificazione degli insediamenti. Il PTPG impone che in sede di formazione di PUCG possono essere previsti, in modo subordinato e motivato, nuovi impegni di suolo a fini abitativi soltanto dopo aver effettuato la ricognizione ed il completamento degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. Prescrive la perimetrazione degli insediamenti residenziali, produttivi e per servizi, nonché degli insediamenti sparsi di origine spontanea sorti al di fuori dei centri abitati (art.57 NA). Gli elaborati grafici del PTPG-Tavv. RTsim9.2 e RTsim9.3 riportano, con valore orientativo, la perimetrazione dell’occupazione del suolo per usi urbani al 2003.

L’Allegato 9/n.1 definisce i criteri da seguire per la suddetta perimetrazione.

Il PTPG per ciascuno dei sistemi urbani morfologici fornisce indicatori del consumo del suolo ed indica nelle schede n.2 e n.2.1 dell’art.57 delle NA le direttive per il riordino della morfologia dell’insediamento e le tipologie di interventi urbanistici da favorire e promuovere con priorità.

Per quanto riguarda il sistema Cave-Genazzano le direttive impongono sia la riduzione del consumo del suolo per usi residenziali, sia la riduzione del rapporto tra occupazione del suolo diffuso e occupazione di suolo totale in quanto, in base alle analisi effettuate dal PTPG riferite al 2003, risultano entrambi elevati e promuovono interventi prioritari rivolti al completamento delle frange; alla riqualificazione con spazi pubblici, verde e servizi; al recupero e riuso del patrimonio storico residenziale.

51

Relazione Generale PUCG

2.6.8 QUADRO SINTETICO PRESCRIZIONI E DIRETTIVE PTPG PER CAVE

SISTEMA AMBIENTALE REP Componente Primaria (CP) costituita da aree di connessione primaria - Valloni Interventi consentiti: Conservazione e gestione naturalistica (C.G.), Riqualificazione e Recupero Ambientale (R.A.), Qualificazione e Valorizzazione (Q.V.) Usi compatibili: Agro silvo-pastorali (U.A.), Urbani locali (U.L), Servizi (U.S.), Ricreativi (U.R.), Formativi (U.F.), Turistico- ricettivi (U.T.)

UTA Unità Territoriale Ambientale dell’Alta Valle del Sacco (Palestrina, Labico, Lariano, Artena, Rocca di Cave, Genazzano, Cave,Olevano Romano, Colleferro, Segni, Gavignano e Montelanico) Direttive rivolte a definire un progetto di riqualificazione e recupero per le cenosi arboree ripariali e di forra presenti nei Valloni (elaborato PTPG-Tav.RT sat 4.4 e Rapporto del Territorio cap. 4.1.5.14)

AMBITI E REGIMI DI TUTELA VIGENTI O SEGNALATI Area naturale protetta di interesse regionale (APR 22) istituita ai sensi del D.P.G.R. n. 517 del 4-12-02 “Monumento Naturale Parco di Villa Clementi e della Fonte di Santo Stefano” Area non istituita non perimetrata di interesse provinciale (NPP13) Vallone di Cave Segnalazione scientifica individuata da Istituzioni Accademiche e Scientifiche (SS 24) Vallone di Cave Proposta dal PTPG la tutela del Vallone di Cave al fine di istituirne un monumento naturale mediante attivazione di procedure consensuali tra Regione e Comune (scheda analitica Allegato 5/n1)

BENI VINCOLATI AI SENSI DEL DLgv 42/2004 (ex L 1497/39 e L 431/851) Fossi di Savo, del Pantano e di Cave (Fosso Rio) e relative fasce di rispetto (torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al T.U. approvato con R.D. 1775/33 e relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna) Aree boscate localizzate in corrispondenza dei Fossi di Savo, Pischeri, Rio e Cauzzo (territori coperti da boschi o da foreste, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento)

TERRITORIO RURALE Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste Direttiva sugli elementi oggetto di tutela e valorizzazione: terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco, legati alla coltivazione della vite e dell’olivo. Grandi alberi isolati Direttive agro-economiche: Promozione di attività agrituristiche, di escursionismo, di turismo equestre ed enogastronomico, promozione di filiere corte, dal produttore al consumatore. Raccomandazioni programmatiche: integrazione tra politiche di tutela ambientale e paesaggistica e turismo escursionistico ed enogastronomico Paesaggio agricolo collinare con prevalenza di oliveti Direttiva sugli elementi oggetto di tutela e valorizzazione: terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco, legati alla coltivazione della vite e dell’olivo. Grandi alberi isolati Direttive agro-economiche: la presenza di frutteti costituisce una valida alternativa economica e, specie nei frutteti non specializzati, paesaggistica, con buon effetto percettivo e cromatico, nell’alternanza oliveto e frutteto, soprattutto nel periodo primaverile delle fioruture. Raccomandazioni programmatiche: sostegno alla filiera di produzione dell’olio. Intergazioni tra politiche dei beni culturali, creazione di parchi archeologici e sostegno alla gestione agricola dei paesaggi rurali ed archeologici.

52

Relazione Generale PUCG

SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO Sistema morfologico locale della Valle del Sacco-Monti Prenestini (Gregorio da Sassola, Casape, Poli, Genazzano, Gallicano, Zagarolo, Palestrina, Castel San Pietro Romano, Pisoniano, S. Vito Romano, Capranica Prenestina e Rocca di Cave, Cave).

Costruzione urbana insediativa complessa-policentrica dei Centri Prenestini (nodi urbani di Gallicano, Zagarolo, Palestrina, Genazzano, Cave e San Cesareo ed insediamenti lineari di carattere diffusivo generati in parte dalla morfologia dei luoghi -le forre e valloni- e in parte dai percorsi viari radiali che dai centri portano alle stazioni della linea Roma-Cassino e agli svincoli autostradali di San Cesareo e Valmontone).

Le Direttive indirizzano la crescita residenziale verso un modello accentrato, con il consolidamento dell’impianto urbano nucleare attorno ai servizi e agli spazi pubblici centrali, tutelando le discontinuità ambientali di cornice e riaggregando gli insediamenti più periferici.

SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE Sub-sistema locale di Palestrina (Bellegra, Castel San Pietro Romano, Colonna, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Olevano Romano, Rocca di Cave, Cave, San Vito Romano, Zagarolo e San Cesareo). Obiettivi: ridurre il deficit dell’offerta per migliorare le condizioni di vita dei residenti rafforzando i servizi al consumo, la formazione scolastica ed i servizi sanitari; avviare questo territorio verso un processo di sviluppo economico e di integrazione nell’area metropolitana attraverso la produzione agricola e l’industria delle costruzioni e mediante il consolidamento dell’industria tradizionale, delle funzioni di distribuzione e amministrative; favorire la crescita economica promuovendo la fruizione del patrimonio culturale esistente, la produzione culturale, il tempo libero ed il turismo.

SISTEMA MOBILITÀ Nuovo tratto tangenziale della SR155 Roma-Fiuggi - Potenziamento della S.P.108/a via della Selce.

DIMENSIONAMENTO Incremento decennale programmabile di domanda abitativa pari al 15-18% Incremento % programmato di stock abitativo per il 2015 compreso tra il 18-24% Offerta programmabile di suoli per funzioni di servizi strategiche contenuta sotto la media provinciale Offerta programmabile di suoli produttivi contenuta sotto la media provinciale escludendo localizzazioni sparse Dotazione programmabile di servizi generali di interesse provinciale o intercomunale pari a 3 mq/ab Le Direttive impongono sia la riduzione del consumo del suolo per usi residenziali, sia la riduzione del rapporto tra occupazione del suolo diffuso e occupazione di suolo totale.

53

Relazione Generale PUCG

3. QUADRO CONOSCITIVO TERRITORIALE

3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio del Comune di Cave è situato a Nord-Est della provincia di Roma dalla quale dista circa Km 42. Sorge ad una quota di m 399 sul livello del mare sul versante a sud dei Monti Prenestini e si estende fino alla Valle del Sacco.

Cave conta al dicembre 2013 una popolazione di 11.129 abitanti con una superficie territoriale di 17,75Kmq per una densità abitativa pari a 625,6 ab/Kmq.

Il territorio confina a nord con Rocca di Cave e per un breve tratto con Castel San Pietro Romano, a est con Genazzano, a sud con Valmontone ed a ovest con Palestrina.

Il territorio comunale è percorso dalla SR155 Roma-Fiuggi che attraversa il capoluogo e lo collega direttamente ai comuni limitrofi di Palestrina e Genazzano. I collegamenti viari per Valmontone sono costituiti da due strade provinciali: la prima denominata via dello Speciano-S.P.12/a con origine nel capoluogo e la seconda denominata via della Selce-S.P.108/a che da Palestrina attraversa il territorio agricolo delle frazioni. Il collegamento con Rocca di Cave avviene tramite la strada provinciale S.P.52/b che attraversa il quartiere di San Lorenzo. Non sono presenti sul territorio né attraversamenti autostradali né ferroviari verso Roma o i comuni limitrofi tanto che per raggiungerli è necessario utilizzare le linee regionali di trasporto pubblico o privato su gomma e recarsi sino a Valmontone o a Zagarolo.

Il sistema insediativo di Cave risulta costituito da un nucleo centrale di capoluogo che a partire dal centro storico si sviluppa lungo la SR155 Roma-Fiuggi e dalle frazioni cresciute in corrispondenza delle aree rurali attraversate dalla S.P.108/a via della Selce. Il capoluogo è articolato in diversi nuclei distinti: - Centro Storico - Quartiere di San Lorenzo, a monte della SR155 Roma-Fiuggi verso Rocca di Cave - Quartieri di Pratarone e Madonna del Campo, a a monte della SR155 Roma-Fiuggi verso Genazzano; - Quartieri di Morino e di Valle Onica, sorti a valle della SR155 Roma-Fiuggi verso Valmontone, distinti e separati dai valloni presenti lungo i fossi del Rio e del Potano.

Il territorio agricolo negli ultimi anni è stato interessato da fenomeni di abusivismo, soprattutto a ridosso delle strade provinciali della Selce, dello Speciano, delle Cannetacce e nella parte di territorio a nord della SR155 Roma-Fiuggi. Gli ambiti extraurbani - caratterizzati da edificazioni sparse destinate ad attività agricole con le connesse residenze, poste le une dalle altre a distanze inferiori a 150 m, localizzate lungo le strade provinciali ed organizzate a pettine lungo la viabilità principale senza dar luogo a nuclei urbani veri e propri - si estendono per una superficie complessiva pari a 2.707.080 mq.

54

Relazione Generale PUCG

3.2 QUADRO STORICO

3.2.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELLA CITTÀ ORIGINI Fin da tempi remoti un insediamento stabile di carattere essenzialmente agricolo si era organizzato a ridosso del fosso Rio che confluisce nella Valle del Sacco. Secondo alcune fonti bibliografiche doveva essere presente, nella zona non lontana dell’attuale città, un oppidum che avrebbe addirittura origine romana. Le Storie di Tito Livio raccontano che nel 267 a.C. nella guerra contro i Volsci e gli Ernici, i Romani dopo aver attirato i loro nemici in una "valle affossata" ne fecero orribile scempio. La maggior parte degli autori è concorde nel ravvisare il luogo della battaglia nella contrada Campo nel territorio di Cave, proprio dove oggi è situato il Santuario della Madonna del Campo, ove sorgeva un castello chiamato “Castrum Trebarum.” C’è poi un’altra zona che reca profonda memoria storica posta oggi in posizione esterna del centro abitato: questa zona è chiamata “Cruci”, poiché si trova nella confluenza di tre strade provenienti dalle località Morino-Potano-Valli, che si immettevano sull’antica Prenestina, attraverso la tenuta dei SS. Quattro Coronati, presso l’attuale Colle Palme. L’insediamento antico nasceva presumibilmente come avamposto militare di Praeneste, l’odierna Palestrina. DAL MEDIOEVO AL XVII SECOLO L’attuale denominazione della città pare si attesti intorno all’XI secolo ed è riferibile alla presenza di cave di tufo e di pozzolana aperte fin dai tempi più antichi dalle popolazioni prenestine, attività poi proseguita dai Romani. La prima notizia in cui viene nominato Cave risale tuttavia all’ VIII sec., quando Papa Stefano II (752-757) donò il territorio di Cave con i suoi monasteri di Santo Stefano e Santa Sabina alle monache di San Ciriaco di Roma. Un altro documento importante risale al 20 marzo 971 d.C., data in cui venne sottoscritta la convenzione tra l’abate di Subiaco e quello dei SS. Cosma e Damiano, che diede origine a Cave come vero e proprio "castello" enfiteutico della Badia di Subiaco. Nel Medioevo, Cave si distingueva per la presenza di alcune pievi, dalle quali assume il toponimo di Tre Santi e Quattro Santi. Questa ultima denominazione si riferisce al tratto occidentale del territorio di Cave che si estende da S. Bartolomeo fino ad oltre due chilometri verso sud est in località Colle Palme. Data la sua posizione, il castrum era considerato di un certo pregio strategico e per questo fu varie volte oggetto di conquiste ed attacchi alternativamente da parte del papato e dei nobili. Il Castrum Cavarum sembrerebbe essere stato uno dei più antichi castelli del Medioevo e servì da rifugio alle popolazioni laziali minacciate dalle invasioni longobarde. Il borgo di origine di Cave nella cartografia più antica viene rappresento come un agglomerato molto compatto, cinto da mura e caratterizzato dalla presenza di un’erta torre, che crollò poi nel 1760. Nel XII secolo Cave, dopo un lungo periodo di dominazione papale, divenne indipendente dalla Chiesa Romana e fu governata dai nobili cui apparteneva il “castello”. Agli inizi del XV secolo il territorio fu colpito da aspre lotte tra i Colonna, la Chiesa e Roma, che condizionarono la vita della città e che terminarono quando papa Giulio II restituì definitivamente ai Colonna tutti gli originari territori, beni e diritti, compreso dunque il territorio di Cave. Sono questi gli anni in cui l’influsso degli affari e delle vicende della famiglia Colonna divenne estremamente significativo per Cave. Durante il XV secolo furono edificati i palazzi dei Leoncelli, dei Mastricola, dei Mattei, il convento degli Agostiniani e la quattrocentesca chiesa di Santo Stefano. Nel 1461 Papa Pio II Piccolomini che si recava da

55

Relazione Generale PUCG

Subiaco a Tivoli, transitò a Cave e secondo alcuni autori si fermò alla Fonte di Santo Stefano che era in consegna ai padri Agostiniani, ove usufruì dell’acqua le cui proprietà terapeutiche erano note fin dai tempi più antichi. Dalla fine del XVI secolo Cave visse un periodo di pace caratterizzato dalla presenza di ordini religiosi, dal fiorire delle confraternite e dalla costruzione delle chiese ancor oggi esistenti. La maggior parte della popolazione si dedicava ai lavori dei campi ma anche, data l’abbondanza nella zona di boschi e macchie, ai mestieri connessi con la lavorazione del legno: il boscaiolo, il carbonaio, il falegname, il commerciante di prodotti lignei. Il XVII ed il XVIII secolo furono periodi relativamente tranquilli nei quali fiorirono le attività locali e vennero costruiti nuovi palazzi e chiese. L’ ESPANSIONE SEI–SETTECENTESCA Nei secoli XVII-XVIII, cessate le esigenze di difesa del borgo, con la realizzazione sul Colle dell’Aquila della Chiesa di San Carlo (1640) da parte dei francescani, iniziò l’espansione di Cave al di fuori del borgo antico, verso monte al di là del borgo medievale, lungo via Venzi, oggi Corso Vittorio Emanuele, che collega la chiesa edificata dai francescani all’arco Mastricola e a piazza di Santa Maria, oggi Piazza del Plebiscito, sulla quale ora si erge l’omonima chiesa dalla facciata settecentesca (1761) che divenne il fulcro della vita cittadina oltre che il trait-d’union tra il tessuto edilizio medievale del borgo antico e quello dell’espansione sei-settecentesca. Per garantire il transito nel territorio nonché i collegamenti tra Palestrina e Genazzano nel corso degli anni furono realizzati diversi ponti. L’importanza storica e strategica dei ponti nel territorio di Cave è testimoniata anche dall’enfasi con cui gli scrittori del passato riportano notizie circa queste strutture. Il primo ponte carraio ad una sola arcata risale al XVII secolo (1621) come testimoniato dal passaggio del Papa Urbano VIII Barberini proveniente da Palestrina e diretto al santuario di Genazzano per via delle Tende, che in passato era l’unica via di accesso al borgo di Cave. Fino a 50 anni fa si potevano ancora vedere i resti di un altro ponte di Cave detto “della Fontana di Viano” risalente ai primi del ‘700. L’ OTTOCENTO Nel 1827 fu costruito il ponte a sette arcate ancora oggi esistente ma in disuso che comportò anche la realizzazione di un nuovo tratto della via Prenestina vecchia facendo decadere l’uso di via delle Tende; da esso si entrava a Cave per via Nazionale (oggi via Roma). Durante il XIX secolo la Comunità di Cave dovette attraversare molte difficoltà finanziarie infatti il paese, sempre legato a risorse di tipo agricolo, ha caratterizzato la propria storia per aver sofferto in tutti i tempi le pressioni di tasse, gabelle e debiti in generale e per aver subito ripetute carestie e dannosi eventi naturali. Alla fine del XIX secolo furono edificati gli edifici su via Roma al di sotto del castello dei Colonna e quelli di fronte alla chiesa di San Carlo già piazza del Municipio. Cave era ormai un grosso centro urbano con strade, piazze, chiese e con i palazzi e le ville delle sue principali famiglie: i Mattei, i Leoncelli, i Giorgioli, i Venzi e i Clementi. La sua organizzazione civile e religiosa si andava emancipando sempre più dal potere baronale e dopo la soppressione dello stato pontificio, Cave entrò a far parte del Regno d’Italia. Se nel 1802 la popolazione di Cave ammontava a 1.988 abitanti, nel 1911 gli abitanti arrivarono a raggiungere quota 4.182. Vi fu un incremento demografico notevole e l’aspetto del paese cominciò a cambiare.

56

Relazione Generale PUCG

IL NOVECENTO Nei primi anni del XX secolo venne realizzato un nuovo ponte sul fosso Rio (1904) che, con la nuova Provinciale, delineò un nuovo asse viario lungo il quale si sviluppò la città, provocando l’abbandono completo della parte inferiore dell’antica città di Cave. Per la realizzazione della nuova arteria viaria vennero demoliti parte degli edifici su piazza Santa Maria, oggi piazza del Plebiscito, nonché edificati i margini della nuova strada provinciale verso Palestrina (via Felice Borghese) e verso Genazzano (via Cavour). In quegli anni venne istituito, oltre al mercato settimanale, anche il mercato del bestiame e dei prodotti relativi. Frequenti erano le fiere-mercato che si svolgevano nella stagione estiva come quella dei bozzoli per l’allevamento dei bachi da seta. Il mercato delle merci e delle derrate si teneva in Piazza del Plebiscito, il mercato degli animali avveniva in Piazza Santa Croce. L’abbondanza di boschi favorì l’attività di taglio e commercio del legno, nonché la commercializzazione e l’esportazione di castagne e noci. Nel 1916 fu edificato il grande edificio scolastico in contrada Canapine. Quasi contemporanemente venne inaugurata la ferrovia elettrica a scartamento ridotto delle “Vicinali” che collegava Roma a Frosinone via Anticoli di Campagna (oggi Fiuggi) e che, passando dentro l’abitato di Cave, diede un incentivo all’economia locale permettendo scambi con la capitale. Nel periodo che va dal 1930 e per qualche decennio l’agricoltura a Cave vide il proliferarsi delle piantagioni di tabacco, in particolare dei tipi per sigaro. Dopo il primo dopoguerra Cave divenne una delle mete preferite dalla borghesia romana per la villeggiatura estiva tanto che furono costruiti numerosi villini lungo l’attuale viale Giorgioli e su via San Lorenzo. Durante la seconda guerra mondiale, nel dicembre 1943, Cave, cui si era insediato il comando tedesco con il relativo arsenale, venne bombardata subendo significativi danni bellici che compromisero seriamente la parte più antica della città. Gran parte del centro storico venne gravemente danneggiato, ciò ne generò un graduale spopolamento a favore delle aree poste a monte, ormai direttamente raggiungibili grazie alla realizzazione del nuovo ponte che collega Palestrina con Genazzano passando a mezza costa. Negli anni ’50 e ’60 alcuni edifici bombardati su piazza del Plebiscito e lungo via Cavour sono stati riedificati mentre quelli all’interno del borgo antico, su via dell’Unità e su corso Vittorio Emanuele sono ancora oggi abbandonati. DAGLI ANNI ‘60 AD OGGI Agli inizi degli anni Sessanta fu elaborato un Piano di ricostruzione che però non fu mai inoltrato alle autorità competenti per l’approvazione. Venivano incluse all’interno del centro urbano ampie zone ancora del tutto inedificate lungo le tre direttrici di espansione: San Lorenzo, Morino e Speciano. Ciò permise all’interno di questo perimetro, in assenza di strumenti urbanistici e di interventi pubblici, la realizzazione di lottizzazioni abusive e il verificarsi di un’edilizia minuta ad iniziativa dei privati. Nel corso degli anni questi quartieri si sono via via completati ed addensati, tanto da essere già sin dagli anni ’80 pressoché definiti come lo sono oggi e la loro configurazione urbanistica attuale risente proprio della crescita poco controllata di quegli anni. Le frazioni hanno cominciato a delinearsi come piccoli nuclei attestati in prossimità degli imbocchi di via della Ripa e della SR 155, ovvero presso i collegamenti viari con il capoluogo. Infatti pur essendo il territorio agricolo attorno a via della Selce da sempre interessato da volumetrie sparse di tipo rurale, solo a partire dagli anni ‘80 ha cominciato a infittirsi un edificato organizzato in modo spontaneo e a pettine lungo tutto lo sviluppo di via della Selce e di via di Cesiano a partire da San

57

Relazione Generale PUCG

Bartolomeo, al confine con Palestrina, fino a protendersi verso Valmontone. Si è assistito inoltre all’infittirsi delle abitazioni in prossimità di via dello Speciano a partire da Valle Onica scendendo verso Valmontone. Il 27 dicembre 1982 è partito l’ultimo treno dalla Stazione Ferroviaria “Vicinali”.

3.2.2 STRUTTURA URBANA DEL CENTRO STORICO Il Centro Storico, così come perimetrato nel Piano di Recupero approvato con DCC n. 58 del 22/12/2008 comprende: - il nucleo antico del borgo medievale - l’espansione sei-settecentesca al di fuori dalle mura lungo le direttrici di via Venzi (oggi Corso Vittorio Emanuele) a monte e della Prenestina vecchia (oggi via Cavour) verso est. Il borgo di Cave rappresenta la parte più antica della città, quella che in epoca medievale era racchiusa entro le mura di cinta del castello. La “forma urbis” dell’insediamento originario è fortemente legata alle caratteristiche geomorfologiche del luogo, si è infatti adattata alla sommità dello sperone, saturandone ogni spazio. L’analisi della struttura urbana del borgo medievale hanno evidenziato due impianti sovrapposti: - impianto a fuso d’acropoli dove il tessuto edilizio si è rapportato al naturale andamento topografico del promontorio limitato dal vallone ed è caratterizzato da un “continuum” edilizio omogeneo e compatto interrotto soltanto da vuoti urbani rappresentati da piccole piazze e da particolari emergenze architettoniche con funzione civile o religiosa - impianto focalizzato a sviluppo avvolgente (organizzazione anulare a spirale) riconoscibile nella parte più alta del borgo dove si può riconoscere uno schema di insediamento piramidale disposto ad un piccolo fulcro che domina dal punto più alto l’intero complesso.

Immagine tratta“Cronache Cavensi” di P.Di Nola- Ottobre 2007

58

Relazione Generale PUCG

Oggi si può accedere al centro storico dall’arco Mastricola, all’epoca porta del castello munita di ponte levatoio, che conduce nelle strette vie del borgo e nella piazza Garibaldi sulle quali si affacciano importanti edifici costruiti in epoche successive: palazzo Leoncelli, palazzo Mattei, la chiesa di Santo Stefano e l’ex convento degli Agostiniani. I locali fuori terra dell’ex convento sono oggi sede del Municipio della città di Cave mentre i locali al Piano seminterrato, un tempo utilizzati come deposito, cantina e stalla sono stati restaurati per ospitare il Museo della Civiltà Contadina che raccoglie attualmente più di milletrecento oggetti e strumenti appartenuti alla popolazione contadina del luogo.

La via Piè di Palazzo, che dalla piazza Garibaldi si addentra nel cuore del borgo, è una delle vie che meglio hanno conservato l’aspetto medievale così come via di Rapello che, lunga e contorta, si snoda attraverso il fitto agglomerato di case della contrada, lungo la costa del monte, verso la valle. Lungo via di Rapello si incontrano l’antichissimo Oratorio di San Pietro e, un po’ più a valle, la chiesa di Sant’Anatolia.

L’ingresso del borgo dalla via Prenestina vecchia avveniva per una porta a forma di arco, Porta Romana, eretta intorno alla metà del 1800. La strada inoltrandosi nell’abitato, prendeva il nome di via Nazionale, oggi via Roma. Da via Roma attraverso una scalinata si arriva all’Oratorio della S.S. Annunziata, mentre proseguendo per la via stessa si giunge in una piazza caratterizzata in passato da un’ampia scalinata ormai scomparsa, dove si svolgeva la cernita delle castagne, prodotto tipico locale che, con le noci, costituiva una ricchezza per il paese. Nella piazza di via Roma, che oggi ha perso le sue caratteristiche del passato e che merita di essere riqualificata, si trova anche un antico lavatoio oggi totalmente rimaneggiato.

Cave si espande nel ‘600-‘700 lungo due direttrici che si snodano da piazza del Plebiscito: a nord-est lungo via Venzi, oggi corso Vittorio Emanuele, ad est lungo la via Prenestina Vecchia, oggi via Cavour con un edificato residenziale organizzato in modo continuo e lineare. La piazza del Plebiscito, una delle più significative della cittadina, è prospiciente le mura del castello di Cave che nel medioevo racchiudevano il borgo. Data l’ampiezza e la felice dislocazione, su questa piazza si svolse per molti anni il mercato settimanale istituito nel 1876 e, successivamente il mercato del primo sabato del mese, inaugurato nell’aprile del 1906. Su questa piazza, che ha oggi perso il suo antico aspetto soprattutto in seguito alla realizzazione della strada provinciale nel 1904, oggi SR155 Roma-Fiuggi, prospetta la facciata della Collegiata di Santa Maria Assunta, la chiesa principale di Cave, consacrata e aperta al culto il 2 luglio 1761.

Adiacente a piazza del Plebiscito è la piccola piazza delle Erbe, da cui parte il breve tratto di via Venzi su cui si allaccia Corso Vittorio Emanuele, la strada che spingendosi in salita tra due file di fabbricati porta fino a Piazza Guglielmo Marconi dove nel seicento è stata realizzata da parte dei francescani la Chiesa di San Carlo Borromeo (1640).Il Corso è stato uno dei luoghi più colpiti dai bombardamenti aerei dell’ultimo conflitto, ed ancora oggi ci sono spazi vuoti una volta occupati da case.

59

Relazione Generale PUCG

Via Cavour era fino alla metà del XIX secolo una sorta di mulattiera percorribile soltanto a piedi o a dorso di mulo o di cavallo, pertanto i carri che dovevano recarsi a Genazzano erano costretti a percorrere la ripida salita di Corso Vittorio Emanuele. Solo nel 1859 la mulattiera fu trasformata in strada carrozzabile e divenne, col tempo la principale strada di Cave. Su questa strada fu realizzato l’Ospedale Mattei, la più importante delle opere assistenziali esistenti a Cave all’inizio del ‘900. L’Ospedale fu istituito da Teresa Mattei che lasciò in testamento la sua casa affinchè fosse ristrutturata allo scopo di creare un luogo dove i malati indigenti di Cave potessero essere curati. Realizzato nel 1870 l’ospedale aveva soltanto sei posti letto, ma provvedeva a distribuire medicinali gratuitamente ai poveri del paese ed era anche dotato di un ambulatorio e di una sala chirurgica di pronto soccorso. Attualmente l’ex Ospedale Mattei ospita il Museo Lorenzo Ferri e le opere che l’artista Ferri ha donato alla città di Cave nel 1978. Proseguendo, la strada prende il nome di viale Pio XII. Su questo tratto, che in passato era denominato viale della Cona, si trova a sinistra, rialzata rispetto il Piano stradale, l’antica chiesa di Santa Maria in Plateis.

3.2.3 EDIFICI DI INTERESSE STORICO - ARCHITETTONICO Il tessuto edificato è caratterizzato da numerosi fabbricati di interesse storico-architettonico descritti puntualmente nella relazione archeologica e dei Beni Culturali redatta dagli archeologi dott.ssa S. Pellegrini e dott.ssa F.Pizziconi. Tutti i Beni sono stati censiti e per ognuno di essi è stata redatta una specifica Scheda riportante le indicazioni principali secondo il modello del MIBACT. Essi sono stati riportati nella relativa “Carta dei Beni di Interesse storico ed archeologico” allegata al PUCG. A questi si aggiungono “Elementi Identitari” che pur non rientrando tra i Beni Culturali sopra descritti, rivestono particolare importanza per l’identità storico culturale della Città. Tra questi manufatti, rappresentati nella Tavola 2. Elementi Identitari, per i quali il PUCG detta specifiche norme volte alla loro conservazione e valorizzazione, si ricordano i seguenti

Villetta Ortensia L’edificio, situato all’ingresso del centro urbano della Città, è costituito da una solida muratura in pietra tufacea e malta. Il Piano seminterrato più antico, con struttura a volta e spesse mura, era anticamente adibito a frantoio, mentre il Piano rialzato fu realizzato tra fine Ottocento e primo Novecento con destinazione di residenza nobiliare. In stato di abbandono per diversi decenni, grazie ad un finanziamento della Regione Lazio del 2003, nel 2007 l’Amministrazione Comunale ha dato avvio ad una prima riqualificazione funzionale che ha compreso una serie di opere di risanamento del fabbricato. Il suo riutilizzo prevede un uso polifunzionale. Attualmente il locale sottostante si presta a mostre temporanee, a convegni, a caffè letterari, presentazioni di libri e incontri culturali e può ospitare fino a 80 posti a sedere. Al Piano rialzato Villetta Ortensia si collega da un lato all’abitato di Cave attraverso un percorso in lieve pendenza e dall’altro ad un parcheggio pertinenziale. A partire dal 2011 il Piano superiore di Villetta Ortensia è stato destinato ad ospitare stabilmente il servizio di biblioteca comunale.

Palazzetto dell’arte Lungo la vecchia linea ferroviaria che passava nel centro urbano di Cave esistono alcuni manufatti un tempo adibiti ad aree di servizio alla stazione ferroviaria che, tenuti per lungo tempo in stato di abbandono, sono stati ristrutturati e quindi recuperati valorizzando l’intera area. L’ex deposito Co.Tra.L oggi Palazzetto dell’Arte, risalente agli anni trenta e raffigurato in alcune foto storiche con il caratteristico tetto a due falde 60

Relazione Generale PUCG

in legno, è stato ristrutturato tenendo presente l’architettura, le cromaticità del contesto urbano esistente. Si affaccia su un piazzale piuttosto ampio (Piazza caduti di Nassirya) e per le sue dimensioni e la sua posizione è stato destinato ad essere una struttura polivalente a vocazione culturale. La struttura è dislocata su due piani, per un totale di circa 68 mq, è dotata di ampie vetrate e di un ingresso adiacente il piazzale e il parcheggio, è utilizzata prevalentemente come struttura espositiva. In questi anni sono state organizzate numerosissime Mostre e Campagne Informative con artisti, pittori, scultori, associazioni, hobbisti e collezionisti.

Villini liberty La città di Cave agli inizi del Novecento era nota come stazione idroclimatica. Il clima fresco nel periodo estivo e mite d’inverno, la bellezza dei luoghi, la presenza di un’acqua sorgiva dalle proprietà terapeutiche (Fonte di S. Stefano), fecero di Cave una meta ottimale per trascorrervi le vacanze. La ferrovia favoriva altresì gli spostamenti, così famiglie facoltose cominciarono a realizzare in questo territorio le proprie residenze estive: villini con giardino che, per tipologia e stile di decorazione, costituiscono delle vere a proprie architetture liberty. Testimonianza di quegli anni sono ancora oggi i numerosi Villini edificati lungo l’allora passeggiata della Cona (oggi viale Pio XII- tratto urbano della SR 155 Roma-Fiuggi), in via T.Boccuccia, in via Venzi, via San Lorenzo e viale Giorgioli. Alcuni di essi sono stati molto ben conservati ed oggetto di pregevoli opere di ristrutturazione, altri invece sono stati rimaneggiati con aggiunte e superfetazioni.

Stufe Nel periodo che va dal 1930 al 1939 e poi ancora negli anni successivi, l’agricoltura di Cave si caratterizzò per la proliferazione delle piantagioni di tabacco per sigaro favorito dalla particolare composizione chimica del terreno che consentiva di ottenere un tabacco qualitativamente e quantitativamente superiore alla media e soprattutto con buone qualità di combustione. La presenza di molti boschi di castagni rendeva facilmente reperibile la legna da ardere per essiccare il tabacco nelle cosiddette “stufe”, fabbricati oggi vuoti ed abbandonati presenti sul territorio in maniera diffusa, memoria della tradizione agricola locale. Si tratta di edifici dall’impianto semplice e dalle caratteristiche costruttive tipiche dell’architettura rurale povera: fabbricati a pianta rettangolare di altezza fino ad 8 m utilizzati come essiccatoio per le foglie di tabacco. Questi sono elementi caratteristici del territorio agricolo, propri del comune di Cave, attualmente quasi tutti dismessi che meritano di essere oggetto di riqualificazione architettonica, funzionale e di recupero alla vita collettiva.

Fontanili e fontane Accanto alla più nota e già oggetto di tutela Fonte di S.Stefano, sono presenti nel territorio comunale, sia nella parte più antica del centro storico che in ambiti extraurbani in prossimità delle sorgenti, numerosi fontanili storici rappresentativi dei caratteri identitari della Città.

61

Relazione Generale PUCG

3.2.5 VIABILITÀ ANTICA Il territorio comunale è sempre stato attraversato da importanti vie di comunicazione. La sua posizione geografica costituiva un passaggio obbligato nell’ambito del territorio prenestino per il transito di merci, viaggiatori e pellegrini. La rilevanza che aveva la città di Palestrina ed ancora più la vicinanza con Genazzano, città natale di un importante ramo della famiglia Colonna, ponevano Cave in una posizione di transito obbligato per collegare due importanti territori. La via Prenestina, così chiamata perché conduceva all'antica Praeneste, non si fermava alla cittadina da cui aveva preso il nome, bensì proseguiva. Giunta all'altezza dell'odierna frazione di S. Bartolomeo, presentava due svincoli verso sud: il primo in direzione “colle Palma” in corrispondenza del percorso di via di Vallevina ed il secondo che ripercorreva il tracciato della via della Selcia. Seguendo le indicazioni della Tabula Peutingeriana, la via percorreva forse per un tratto la vecchia strada, parallela a quella attuale, ma spostata più a ovest, attraversava l'antico ponte dove le sponde del Fosso Rio tendono ad avvicinarsi, poi, attraversato il paese dove il percorso ormai non è più riconoscibile, passava, probabilmente seguendo l'attuale tracciato attraverso la contrada Campo Cannetaccia. Questo percorso, che correva nei pressi di una fortificazione detta Castrum Trebanum, veniva denominato via Trebana. L’antico ponte, di cui oggi si conserva solo la memoria, pare fosse il primo ponte di Cave e sembra sia esistito fin dal XV secolo. Fu poi ricostruito nel 1621 e, ancora esistente, il ponticello su Rio, attraversa il fosso ai piedi della contrada di Rapello. Questo piccolo ponte ad una arcata in passato congiungeva, scavalcando il fosso, la strada proveniente da Palestrina con via delle Tende, che ora non esiste più nella sua interezza, ma che allora era l’unica via di accesso al borgo di Cave. Di fatto i ponti hanno sempre rivestito un ruolo importante per Cave perché hanno garantito l’attraversamento del Fosso Rio e pertanto il transito e gli spostamenti all’interno del territorio, nonché i collegamenti tra Palestrina e Genazzano. La loro importanza storica e strategica è testimoniata dalle notizie riportate dagli scrittori del passato circa queste strutture e da documenti d’archivio e fonti bibliografiche che riportano dati relativi ai costi per la manutenzione e per il loro riattamento. Si hanno così numerose notizie sul Ponte detto della fontana di Viano crollato nel 1715 che in attesa della sua ricostruzione, fu sostituito da un provvisorio ponte di legno. La necessità di realizzare un nuovo ponte in muratura era fortemente sentita dalla comunità di Cave, infatti la mancanza di un ponte sul Fosso Rio faceva sì che gli abitanti non riuscissero a garantirsi dal pericolo della vita per loro e per le bestie. A testimonianza di ciò, una lettera del 1821 di Tommaso Mattei inviata alla Sacra Congregazione del Buon Governo, che aveva la giurisdizione delle strade provinciali, implorava la costruzione del ponte ed il restauro di tutta la via Prenestina. Un nuovo ponte a sette arcate fu così finalmente costruito nel 1827 per congiungere Cave con una parte di strada nuova trasformata da mulattiera in strada carrozzabile. L’accesso al borgo antico medievale avvenne così da via Nazionale (oggi via Roma). Questo ponte è stato l’unico utilizzabile fino all’inizio del novecento quando fu costruito il nuovo tratto di strada che da San Bartolomeo conduceva a Cave (Prenestina Nuova) e venne quindi eretto il Ponte Nuovo, inaugurato il 25 febbraio 1904, che collega la città di Cave con Palestrina attraverso la SR 155 Roma-Fiuggi. Il nuovo tracciato ed il maestoso ponte, realizzati a monte rispetto all’antico assetto viario di tutta l’area, consentirono la viabilità alle Ferrovie Vicinali, inaugurate nel 1916. È importante inoltre ricordare anche che in quegli anni, precisamente nel 1911 si decise la realizzazione di piazza Santa Croce attraverso l’esproprio di terre di proprietà della famiglia Clementi e si 62

Relazione Generale PUCG

avviò la realizzazione di via dello Speciano, che consentirà nuovi collegamenti per il territorio soprattutto verso Valmontone.

3.2.6 RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI Le fonti d’archivio forniscono interessanti informazioni sulle forme di occupazione di questa parte dell’Ager Praenestinus risalenti ad un arco cronologico compreso fra la media età repubblicana e la tarda antichità ed attestano che il territorio è stato interessato da importanti vie di comunicazione. Tra queste, il percorso della via Prenestina in corrispondenza dei due svincoli verso sud in località S.Bartolomeo: il primo in direzione Colle Palme lungo il tracciato di via di Vallevina, il secondo lungo l'attuale tracciato di via della Selce. Dalla cartografia emerge la cospicua presenza di ville rustiche, in particolar modo lungo la via di Cesiano, a poche centinaia di metri di distanza dall’inizio della frazione di San Bartolomeo. Sempre in località Vallevina, si conservano, protetti da una fitta vegetazione, i resti di un acquedotto costituiti da diverse arcate in opera reticolata appoggiati sul declivio. Altre strutture murarie, ancora visibili a pochi metri di distanza da via della Selce, sono riferibili ad una cisterna in opera reticolata con cinture di laterizi. Significativa è inoltre la presenza di cisterne, pozzi e canalizzazioni nonché di tombe, sporadiche o organizzate in veri e propri sepolcreti. La relazione archeologica, allegata al PUCG, redatta a cura della dott.ssa Francesca Pizziconi e della dott.ssa Simona Pellegrini descrive nel dettaglio i numerosi siti rinvenuti, la cui puntuale localizzazione è riportata nella “Carta dei Beni di Interesse storico ed archeologico.”

63

Relazione Generale PUCG

3.3 DEMOGRAFIA L’andamento demografico della popolazione residente nel Comune di Cave tra il 2001 ed il dicembre 2013 è rappresentato nel seguente grafico.

La tabella seguente, Dati ISTAT elaborati da TUTTITALIA.IT mostra la variazione del numero di abitanti registrata all’anagrafe cittadina, integrata con i dati del censimento 2013.

64

Relazione Generale PUCG

Al dicembre 2014, secondo i dati forniti dall’anagrafe cittadina, si registra pertanto una popolazione di 11.244 abitanti che mostra un incremento nel decennio pari al 12,9%. Il numero dei nuclei familiari è pari a 4.366 con un numero medio di componenti pari a 2,57.

Questo trend di crescita, evidenziatosi fin dagli anni ‘70, è stato continuo con un incremento fino al 16% nel decennio 1971-1981 per poi stabilizzarsi intorno al 10% a partire dal decennio successivo ad oggi, come evidenziato nei seguenti grafici. L’incremento della popolazione residente è dovuto prevalentemente alla migrazione di cittadini stranieri che in termini di valori assoluti, al giugno 2012 - dati anagrafe cittadina – risulta costituire una quota superiore al 11% della popolazione complessiva

Analizzando l’incremento relativo della popolazione straniera dal 2004 ad oggi si evidenzia una crescita che aumenta anno per anno soprattutto a partire dal 2007 ovvero dall’apertura della Comunità Europea ai paesi dell’Est. La comunità straniera più numerosa è proprio quella proveniente dalla Romania con il 54,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Nigeria con il 10,5% e dall’Albania con il 9,7% .

Tale fenomeno può essere messo in relazione anche con il ridotto valore di mercato delle proprietà immobiliari soprattutto se rapportato a quello dei comuni limitrofi di Valmontone, Zagarolo e Palestrina. In questi Comuni si registrano infatti valori mediamente più alti non tanto per la intrinseca dotazione di servizi ed opportunità lavorative ma soprattutto per la facilità di collegamento con Roma dovuta alle connessioni autostradali di Valmontone e alle linee ferroviarie di Zagarolo e Valmontone. Il grafico seguente mostra le variazioni annuali della popolazione espresse in percentuale poste a confronto con quelle della Regione Lazio e della Provincia di Roma.

65

Relazione Generale PUCG

Il grafico che segue, denominato “piramide delle età”, rappresenta per classi quinquennali, la distribuzione della popolazione per età, sesso e stato civile al 31 dicembre 2014. Appare evidente che le fasce di popolazione con età comprese tra 30 e 50 anni sono quelle più numerose tanto che l’età media valutata per l’intera popolazione residente risulta pari a 41,2 anni.

Per quanto riguarda la popolazione straniera, l’età media si abbassa ulteriormente a 30,2 anni come evidenziato dalla relativa piramide delle età.

66

Relazione Generale PUCG

Il grafico seguente mostra la composizione della popolazione residente differenziata per le tre fasce di età maggiormente significative: giovani 0-14 anni, adulti 15-64, anziani 65 anni ed oltre.

In relazione ad esse la popolazione ha una struttura definita come progressiva, stazionaria o regressiva in relazione al rapporto tra i giovani e gli anziani.

Per il comune di Cave si evidenzia una struttura di tipo stazionario che si mantiene pressoché costante negli anni : circa il 70% della popolazione risulta compresa nella fascia d’età intermedia.

I valori degli indicatori demografici relativi alla popolazione residente negli ultimi 10 anni sono rappresentati nella seguente tabella.

67

Relazione Generale PUCG

Il grado di invecchiamento della popolazione al 2015, evidenziato dal rapporto percentuale tra il numero degli ultra sessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, mostra che ci sono 113,8 anziani ogni 100 giovani. Relativamente all’indice di dipendenza strutturale, rappresentativo del carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni), si osserva che, teoricamente, a Cave nel 2015 ci sono 45,6 individui a carico ogni 100 che lavorano, dato che in valore assoluto e a meno di piccole oscillazioni, si mantiene costante negli anni. Per l’indice di ricambio della popolazione attiva, rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni), si ha un valore pari a 126,7 che evidenzia come il numero di residenti in uscita dal mercato del lavoro per età anagrafica risulti superiore a quelli entranti, ovvero che la popolazione in età lavorativa risulta piuttosto anziana. L’indice di struttura della popolazione attiva, grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa, ovvero rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni), è pari a 113,3 evidenziando ancora una volta il trend generale di un aumento della popolazione più anziana. Il carico di figli per donna feconda, rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni), che stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici, è pari a 18,9 un dato in costante decrescita nell’ultimo decennio.

68

Relazione Generale PUCG

L’indice di natalità al dicembre 2014 rapporto percentuale tra il numero delle nascite ed il numero della popolazione residente in riferimento a 1000 ab., è pari a 11,4 mentre l’indice di mortalità per lo stesso anno è pari a 8,6. I valori di nascite e decessi sono rappresentati dal grafico seguente.

La tabella seguente, fornita dall’anagrafe cittadina nel giugno 2011, riporta la distribuzione spaziale della popolazione sul territorio suddivisa per fasce d’età.

Si evidenzia che circa il 66% della popolazione risiede nel capoluogo, in particolare nel centro storico e nelle aree consolidate; il 20% nelle frazioni di Colle Palme e San Bartolomeo; il restante 14% risiede in piccoli nuclei edificati, case sparse a volte raggruppate in piccoli aggregati lungo la viabilità principale, diffusi sul territorio comunale.

69

Relazione Generale PUCG

3.4 SISTEMA AMBIENTALE Cave rientra nel territorio della XI Comunità Montana del Lazio “Castelli Romani e Prenestini” che comprende anche i comuni di: Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Grottaferrata, , , Palestrina, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo. Questo territorio, per localizzazione e posizione geografica, ospita numerose aree di interesse naturalistico, molte delle quali caratterizzate da valori ambientali unici ed irrepetibili a cui si accompagna un ricco patrimonio paesaggistico, archeologico, storico ed umano. Il comprensorio è caratterizzato dalla presenza dei limitrofi rilievi preappenninici Tiburtini, Cornicolani e Prenestini. L’intera area gravita intorno al bacino di due fiumi: l’Aniene e il Sacco, pur gravitando idrologicamente nel Sacco.

Il territorio di Cave, prevalentemente agricolo (73%), è caratterizzato da valli e fossi che si distendono con andamento nord ovest–sud est, alternati a colli dalla sommità piana. In particolare è segnato dalla presenza della Valle del Rio, che attraversa l’intero territorio a partire da Nord in località “la Montagnozza” (quota 571m s.l.m ) fino ad arrivare in località Fosso S. Cristina (quota 238m s.l.m), per una lunghezza complessiva di circa 7 Km ed una larghezza media di 500m (da margine superiore a margine superiore della vallata). La parte alta della valle del Rio, profondamente incisa, risulta quasi completamente coperta da vegetazione anche con dimensioni maestose, sia sulle scarpate che nel fondovalle. La parte medio alta, posta ai lati e al disopra del Ponte Nuovo della SR 155 di Fiuggi, sia sul versante destro che sul sinistro (maggiore livello di quota altimetrica, 400-500m s.l.m) è caratterizzata dalla presenza di rigogliosi castagneti da frutto dove si coltivano i famosi marroni di Cave. Lungo tutta la valle del Rio vi sono inoltre noceti coltivati sia per la produzione dei frutti eduli (noci) che per la produzione di legno da opera. Internamente a detta valle, nel tratto di quota più basso, scorre il Fosso Rio (Fosso di Cave), a carattere torrentizio che mediamente, ogni anno, presenta circa una decina di fenomeni di piena, dalla durata media di 3-5 giorni, mentre per il resto dell’anno risulta essere secco. La pendenza media dell’asta del fosso, nel tratto che attraversa il territorio del comune di Cave, è del 4,5% per cui, la velocità delle acque che lo riempiono nei periodi di piena, è elevata. Sul fondo del fosso sono presenti rilevanti materiali di rotolamento di natura calcarea, trasportati dai Monti Prenestini durante le piene; ai margini, dalla parte più alta del territorio fino a quota minore è presente, a tratti, una flora spontanea rappresentata prevalentemente da rovi, canne comuni, olmi campestri, aceri campestri, rose selvatiche, ortiche, salici. Le scarpate del fosso, aventi una pendenza media del 100% (ovvero inclinate di circa 45° rispetto al Piano orizzontale di fondovalle) sono coperte in prevalenza da boschi cedui di castagne lungo il versante di destra, da boschi cedui di latifoglie lungo quello di sinistra più soleggiato. Ai piedi delle scarpate vi sono terreni pianeggianti di fondovalle molto fertili e profondi, di dimensioni ridotte nella parte alta del fosso e di dimensioni maggiori verso valle, prevalentemente coltivati con cereali e mais (Valle del Collerano). Il Vallone del Fosso Rio di Cave rappresenta anche un importante corridoio biologico per molte specie del regno animale che lo attraversano da monte a valle e lo utilizzano durante le varie migrazioni stagionali. Tra i mammiferi vi sono istrici, tassi, cinghiali, donnole, faine, volpi e lepri. Tra gli uccelli si segnalano rapaci migratori estivi e/o stanziali (poiana, lodolaio, gheppio, astore). 70

Relazione Generale PUCG

Risultano inoltre presenti specie più rare come il picchio verde, il picchio rosso, l’upupa (migratore estivo) e specie comuni come la ghiandaia, la cornacchia grigia, la cornacchia nera, la tortora (migratore estivo) i vari turditi stanziali e migratori, fringillidi, passeriformi comuni, scolopacidi, ecc. All’interno dei boschi, ai margini di essi e nel greto del fosso Rio, vi è una abbondante fauna entomologica. Il Vallone del Rio separa due lunghi colli, Colle Palme e Colle Speciano, caratterizzati dalle dorsali piane.

Il territorio è poi attraversato dal Fosso di Valle Pischeri che si estende tra la via della Selce ed il confine comunale con Palestrina e dal Fosso Cauzzo che si sviluppa a partire dal Monumento Naturale di Villa Clementi per proseguire a valle della Fonte S.Stefano e poi a sud lungo il confine con Genazzano.

Il Fosso di Valle Pischeri è caratterizzato da territori meno acclivi ed essenzialmente agricoli tanto da essere stato interessato nel corso degli anni da fenomeni di edificazione sparsa.

Il Fosso Cauzzo nella parte più prossima alla SR 155 è caratterizzato da coltivazioni orticole e da ampie estensioni di erba medica tipiche dei paesaggi agrari, mentre nelle aree più a sud, in corrispondenza dei pendii che costituiscono le pareti delle forre, è caratterizzato da spazi boscati di essenze arbustive e legnose.

Sul territorio è presente il Monumento Naturale “Parco di Villa Clementi e della Fonte Santo Stefano” istituito ai sensi del DPGR n. 517 del 4-12-02, elemento qualitativamente significante per l’intero territorio comunale. La sua peculiarità è costituita dai secolari alberi di castagno, oltre a querce, cerri, lecci e roverelle che formano una “interessante vegetazione forestale” e dalla Fonte Santo Stefano le cui acque hanno caratteristiche oligominerali dalle proprietà terapeutiche. La tutela e le modalità di fruizione esplicitate nel decreto istitutivo nonché nella norma di riferimento costituita dalla LR 29/97 ne hanno garantito la conservazione ed hanno mantenuto stabile l’efficienza funzionale del sistema ecologico.

3.4.1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO Il Comune di Cave è ubicato nell’Alta , immediatamente all’ingresso della valle stessa, ai piedi dei primi contrafforti carbonatici dei Monti Prenestini e in vicinanza dell’Apparato Vulcanico dei Colli Albani. Appartiene quindi al distretto vulcanico dei Colli Albani che si è sviluppato a partire dalla fine del Pliocene. Solo un piccolo lembo più a Nord è posizionato direttamente sulle pendici carbonatiche dei Prenestini, una sorta di promontorio denominato “La Montagnozza”. Il resto del territorio si sviluppa su piroclasti. Subordinatamente alle piroclastiti si trovano prodotti colluviali ed eluviali e depositi recenti di origine alluvionale, derivanti dall’erosione e smantellamento sia degli stessi prodotti vulcanici, sia delle successioni sedimentarie carbonatiche che costituiscono, a nord del territorio comunale, l’ossatura dei Monti Prenestini precedenti al Pleistocene.

La morfologia è caratterizzata da pendii poco accentuati di materiali piroclastici, addossati ai calcari dei Prenestini, che si allungano con una serie di colline di origine vulcanica, dalle dorsali piuttosto ampie, verso la parete più centrale della valle.

71

Relazione Generale PUCG

I piccoli corsi d’acqua, per lo più di regime torrentizio che si dipartono dai rilievi circostanti, hanno inciso più o meno profondamente le vallette che separano tali colline. I terreni di origine vulcanica affioranti sono costituiti da cineriti pedogenizzate e rimaneggiate nei termini superiori, quindi da un alternarsi di livelli pozzolanici e tufi litoidi. Le colline presentano un pendio dolce in corrispondenza dell’affioramento dei prodotti cineritici ed un pendio piuttosto acclive dove affiorano i litoidi. La zona è soggetta ad un modellamento di tipo fluviodenudazionale, conseguente allo scorrimento delle acque meteoriche, verso un reticolo idrografico ben organizzato, costituito da fossi di fondovalle. Tutto ciò comporta la tendenza dei versanti ad assumere una pendenza prossima al verticale. I due lunghi colli che si distendono con andamento nordovest-sudest verso la valle del Fiume Sacco sono denominati “Colle Palme” e “Colle dello Speciano”; sono separati da una stretta e profonda incisione valliva, occupata dal Fosso Rio di Valle Collerano. Le quote vanno da un massimo di 560m del lembo di territorio più alto a nord, sulle pendici carbonatiche, ai 240m delle valli alluvionali più a sud. Le dorsali delle colline sono larghe e sub-pianeggianti, così come il lembo di territorio che si estende verso est, seguendo i piedi del versante montuoso. I pendii che delimitano i fianchi delle colline sono spesso ripidi ed assumono frequentemente l’aspetto di scarpate su cui agisce una intensa erosione.

3.4.2 INQUADRAMENTO IDROGRAFICO Il territorio comunale appartiene al Bacino Idrografico del Fiume Sacco. Il fiume Sacco è uno dei grandi fiumi della regione laziale, ma solo una parte del suo bacino rientra nella provincia di Roma, ovvero il tratto che va dall’inizio del fiume fino alla sezione immediatamente a valle della confluenza del suo affluente di destra, il fosso Rio. Ha origine nei monti Prenestini e scorre da Nord a Sud in una valle aperta; il bacino ha una forma irregolare ed occupa una regione in parte montagnosa ed in parte collinare con versanti da moltoacclivi a mediamente acclivi. La superficie del bacino è pari a 651Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 45Km. L’altitudine media è di 498m s.l.m. Nell’interno del bacino, o al suo limite, ricadono molti paesi e centri abitati: Castel S. Pietro Romano, Palestrina, Rocca di Cave, Cave, Labico, Valmontone, Carchitti, Rocca Priora, Rocca Massima, Artena, Montelanico, , Gorga, S. Vito Romano, Olevano Romano, Capranica Prenestina, Serrone, , La Forma, Genazzano, Piglio, Acuto, Paliano, Anagni, Colleferro, Gavignano e Segni. Il fiume Sacco è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di qualità ambientale e in funzione della verifica della idoneità delle acque alla vita dei pesci.

I corsi d’acqua superficiali che interessano il territorio comunale sono limitati a fossi di fondovalle che percorrono il territorio con andamento da Nord a Sud, di cui due in particolare: - il Fosso di Valle Pischeri, che trae origine dal Pianoro piroclastico sovrastante ed il cui bacino idrografico è estremamente limitato. Il fosso è asciutto per la quasi totalità dell’anno ed anche in occasione di eventi metereologici importanti non si verificano fenomeni di esondazione. - il Fosso Rio di Valle Collerano il cui bacino idrografico è più esteso e si sviluppa al di fuori dei confini comunali estendendosi sui pendii carbonatici dei Monti Prenestini, fino a quote superiori ai 1000 metri.

72

Relazione Generale PUCG

Anche se minima, la portata è assicurata per quasi tutto l’anno ed in occasione di eventi metereologici importanti si verificano fenomeni esondativi con notevoli quantità di trasporto solido.

Per interpretare correttamente il “patrimonio idrico” del territorio del Comune di Cave occorre innanzitutto volgere lo sguardo a due fattori di rilevante importanza e precisamente: - le precipitazioni medie annue, (ammontanti complessivamente in media a 1.150 mm per anno, ovvero 1.150 litri di acqua meteorica per mq/per anno) con clima favorevole al mantenimento del bilancio idrologico senza picchi di caldo eccessivi; - la natura chimico-fisica del suolo, vi sono soprattutto terreni tendenzialmente argillosi, in grado di contenere nel proprio interno rilevanti quantitativi di acqua, per poi veicolarla a mezzo della gravità nel sottosuolo e quindi nelle falde. In aggiunta all’acqua mediamente presente ogni anno per superficie di suolo comunale, occorre considerare anche quella che, dai sovrastanti monti Prenestini vi si immette accrescendo la portata delle falde comunali. I monti Prenestini sono per Cave una sorta di “grande inghiottitoio” di acqua in quanto essendo essi di natura calcarea ed avendo una elevata macroporosità, consentono di inglobarne quantitativi elevatissimi per poi restituirli in falda. Soltanto un quantitativo limitato di acqua caduta sui monti Prenestini riesce a ruscellare a valle in modo torrentizio nel fosso Rio, fatto che avviene sporadicamente 1-3 volte all’anno, durante periodi molto prolungati di pioggia di almeno una settimana. Tutte le acque meteoriche che non vengono assorbite quando il suolo è saturo, ruscellano a valle attraverso i fossi Rio, del Potano, fosso Cauzzo e della valle degli Archi, per poi raggiungere il bacino Imbrifero del fiume Sacco nel territorio del Comune di Genazzano.

Per quanto riguarda la circolazione sotterranea, le acque che si immettono nel sottosuolo risultano distinte in due diversi gruppi, tra loro interconnessi e precisamente: - una falda freatica sospesa posta mediamente a seconda delle zone tra i 5 e i 30 metri al di sotto del piano di campagna; - una falda idrica profonda posta mediamente tra i 120 e i 200 metri al di sotto del piano di campagna. La falda freatica sospesa, a seconda dell’andamento orografico territoriale e della natura del suolo, affiora in diversi punti dove storicamente nel corso dei vari secoli si sono costruiti fontanili, sia per l’emungimento delle acque potabili che per il raccoglimento per scopi vari (lavaggio degli indumenti, abbeveraggio degli animali, orticoltura, ecc.). Le sorgenti più note sono: Fonte di S. Stefano, avente anche particolari caratteristiche organolettiche (quasi totale assenza di sali), Fonte del Potano, Fonte del Rapello, Fonti Acqua Madre e Acqua Sciapa presso il centro storico, Fonte di Cruci, Fonte dei Piscoli, Fonte Acqua Spina presso la contrada Casali, Fonte Santa Sabina nei pressi del quartiere Speciano. La portata media di questi acquiferi superficiali è di circa 0,20-0,30 l/sec a seconda dei periodi dell’anno. Laddove vi è presenza di fossi è stato possibile in passato costruire cunicoli al disotto dei colli. Essi riuscivano a fornire un discreto quantitativo di acqua (0,10-0,20 l/sec) ai singoli fondi rurali sparsi nel territorio.

73

Relazione Generale PUCG

Nel 1800, per dare maggiori quantitativi di acqua pubblica alla popolazione locale, fu realizzata una rilevante opera idraulica consistente nella costruzione di un lungo cunicolo che, dall’altezza del convento di S. Carlo si diramava in direzione nord, verso Rocca di Cave, fino all’altezza di piazza delle Fontane Azzurre, dove ancora oggi sono presenti numerose diramazioni laterali, arieggiate da pozzi. Tale cunicolo emungeva rilevanti quantitativi di acqua dall’acquifero superficiale tali da alimentare oltre che le pubbliche fontane dell’attuale centro storico, anche la Fonte di via Roma. Le acque provenienti dal pubblico lavatoio venivano convogliate in una raccolta di acqua detta “Refota” che a loro volta alimentavano un mulino, ora fatiscente, posto al disotto del centro storico. In tutti i fabbricati rurali sparsi sul territorio, laddove vi era presenza stabile di persone (proprietà appoderata) vi era un pozzo, che emungeva acqua sempre dalla stessa falda freatica sospesa. Tali pozzi, del tipo alla romana, venivano scavati a mano, avevano una forma pressoché circolare, un diametro medio di 90-100 cm, tale da poter essere percorsi a mezzo costruzione di scalette in terra site ai lati del pozzo, dove trovavano alloggio i piedi dei “pozzaroli”. La falda idrica profonda è oggetto di emungimenti da circa 50 anni. Con l’avvento delle benne mordenti meccanizzate è stato possibile raggiungere l’acquifero profondo, con fori di 20-40 cm di diametro, ottenendo interessanti quantitativi di acqua 2-5 l/sec per ogni singolo pozzo scavato.Tali acquiferi profondi sono stati raggiunti prevalentemente laddove erano presenti aziende agricole che richiedevano acque in abbondanza. L’acqua in essi contenuta è potabile, necessita tuttavia di analisi chimiche continue per due motivi fondamentali: - i pozzi scavati verso la parte sud del territorio comunale, raggiungendo la parte vulcanica del suolo, potrebbero avere presenza di arsenico derivante dai minerali che li contengono - i pozzi scavati verso nord, raggiungendo la parte calcarea del suolo, hanno quasi sempre un eccesso di calcare. Da circa 20 anni il Comune di Cave ha scavato un pozzo trivellato in località fosso Rio, in posizione adiacente al Ponte Nuovo con il quale, durante i periodi di maggiore richiesta di acqua (turismo estivo) rifornisce i depositi posti nelle porzioni più alte del territorio. Da circa 5 anni, con la cessione del servizio idrico ad ACEA Ato 2 Spa, è stato scavato un secondo pozzo presso via Cesiano, con il quale si è incrementata ulteriormente la pubblica acqua. L’acquedotto comunale è alimentato dalle sorgenti perenni ubicate sui monti Simbruini (Comune di ) ed era storicamente noto come “acquedotto del Simbrivio”, le cui acque sono mineralogicamente equilibrate e biologicamente pure.

Sistema di smaltimento acque nere La totalità del centro urbano del Comune di Cave risulta essere dotata di impianto fognario delle acque nere collegato al depuratore di proprietà comunale collaudato nel 2009 detto Terminale delle Valli. Tale depuratore di ultima generazione è attualmente gestito da ACEA-Ato2 Spa, e possiede una capacità operativa collaudata e certificata, fino a 15.000 abitanti equivalenti, in linea con quanto previsto dalle proiezioni urbanistiche. Le acque depurate da tale impianto vengono immesse nel sottostante Fosso Rio, mentre i fanghi vengono smaltiti a norma di legge.

74

Relazione Generale PUCG

In posizione distaccata, nel quartiere Cannetaccia, esiste un piccolo depuratore autonomo che attualmente scarica le acque depurate nel sottostante “Fosso Cauzzo”. Tale impianto, anche esso gestito da ACEA-Ato 2 Spa, è oggetto di un progetto che prevede il convogliamento dei reflui non trattati nel predetto depuratore delle Valli. Fino al 2009 esistevano due ulteriori impianti di depurazione, uno nei pressi del Potano e l’altro del Centro Storico, che risultano attualmente dismessi. Gli impianti fognari che accedevano ad essi sono stati raccordati con il nuovo depuratore delle Valli tramite due condotte convoglianti in un unico collettore lungo via delle valli. Tutti i quartieri comunali, capoluogo e frazioni, risultano dotati di fognatura delle acque nere collegata al depuratore terminale per cui è possibile certificare che il complesso del territorio comunale urbanizzato è completamente risanato. Il diametro medio delle condotte pubbliche delle acque scure è il seguente: - grossi collettori storici: 1000 millimetri (in cemento e/o muratura) - grossi collettori nuovi : diametro 600 millimetri (in PVC e PEAD) - collettori di quartiere: diametro 300 millimetri (in PVC e PEAD) - collettori secondari a servizio dei condomini: 150-200 millimetri (in PVC e PEAD). Soltanto le abitazioni agricole sparse nel territorio risultano servite di impianti di scarico in fosse settiche tipo Imhoff che vengono periodicamente svuotate o che fruiscono, ove idrogeologicamente possibile, di impianti di fitodepurazione.

Sistema di smaltimento acque chiare Il centro urbano del Comune di Cave risulta dotato di impianto fognario storico delle acque chiare. L’impianto, raccogliendo le acque del centro storico e di quello consolidato (viale Pio XII) scarica le acque meteoriche a pelo libero nei sottostanti Fosso Cauzzo (parte dei quartieri S. Lorenzo e del centro urbano), Fosso del Potano (parte del centro urbano) e Fosso Rio (centro storico e parte del quartiere S. Lorenzo). Le altre acque meteoriche che cadono nei quartieri privi di fognatura di raccolta, raggiungono i fossi attraverso canaline di scolo laterali alla viabilità esistente, a pelo libero.

3.4.3 RISCHIO IDROGEOLOGICO - FRANE E ALLUVIONI Il termine rischio idrogeologico indica una serie di eventi naturali in grado di arrecare danni all’uomo e alle opere. Comprende il rischio di inondazione, il rischio di frana, il rischio di degrado delle risorse idriche ed altri rischi come quello di valanghe, nevicate intense, trombe d’aria e mareggiate. Le aree potenzialmente interessate da rischio geologico e idraulico costituiscono le “aree vulnerabili”.

Nel territorio comunale sono presenti limitate aree a rischio di frana elevato e molto elevato; aree di alta attenzione, per lo più localizzate lungo le scarpate dei fossi; aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi di cui la più estesa si trova a nordovest del territorio ai piedi di S. Maria del Monte e limitate aree di attenzione potenzialmente alta; non sono presenti aree a rischio idraulico.

Sono frequenti forme di erosione e franamento legate all’acclività dei pendii delimitanti le colline e le caratteristiche litologiche degli stessi, per cui si possono verificare scoscendimenti dove affiorano i materiali piroclastici più sciolti e crolli o ribaltamenti in presenza dei livelli di tufo. In occasione di eventi meteorici importanti si possono verificare allagamenti lungo l’asse di Valle Collerano. 75

Relazione Generale PUCG

Esistono condizioni di amplificazione sismica e di instabilità dovute alla stratigrafia e all’andamento topografico.

Sussistono due condizioni di vulnerabilità: vulnerabilità dei versanti soggetti ad erosione e franamenti e vulnerabilità delle falde acquifere in particolare della Fonte S. Stefano, falda acquifera a rischio inquinamento e impoverimento.

Il tutto è evidenziato nelle indagini geologiche e nelle relative carte redatte a cura dei geologi incaricati dott. L. Romboli e P. Baglini.

3.4.4 SISMICITÁ Il Comune di Cave appartiene alla Zona 2B, per cui il valore dell’accelerazione orizzontale massima al suolo è compreso tra 0,15 - 0,20 m/s².

In conformità con la DGR 545/2010 i geologi dott.ri L Romboli e P. Baglini hanno elaborato la carta di Microzonazione Sismica di Primo Livello (MOPS).

76

Relazione Generale PUCG

3.5 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO Il Comune di Cave è costituito da un nucleo centrale di capoluogo che, a partire dal centro storico, si sviluppa lungo la SR155 Roma-Fiuggi e dalle frazioni cresciute in corrispondenza delle aree rurali attraversate dalla S.P.108/a via della Selce. Il capoluogo si articola in nuclei abitati distinti che comprendono: il Centro Storico, il quartiere di San Lorenzo che si è sviluppato a monte della SR155 Roma-Fiuggi verso Rocca di Cave, i quartieri di Pratarone e Madonna del Campo che sono sorti a monte della SR155 Roma-Fiuggi verso Genazzano e quelli di Morino e di Valle Onica che si trovano a valle della SR155 Roma-Fiuggi. Quest’ultimi sono fisicamente distinti e separati dai valloni presenti lungo i fossi del Rio e del Potano. In continuità con questi quartieri è localizzata l’espansione residenziale che si è sviluppata prevalentemente lungo gli assi viari principali.

3.5.1 PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE La valutazione del patrimonio edilizio è stata elaborata a partire da: - una puntuale ricognizione del territorio e dei fabbricati esistenti, individuandone natura e consistenza, localizzazione, destinazione d’uso, stato di conservazione e di effettivo utilizzo - l’analisi e la verifica dei procedimenti abilitativi rilasciati ed in corso - la lettura e dall’analisi critica della cartografia e della consistenza delle volumetrie elaborate dalla S.A.R.A. Nistri SRL organismo autorizzato e riconosciuto per la produzione di elaborati cartografici da foto aerea.

LOCALIZZAZIONE , NATURA E CONSISTENZA2 Dalle analisi effettuate risulta presente sul territorio una volumetria complessiva pari a circa 3.152.000 mc di cui circa 1.853.000 mc a destinazione residenziale accentrata principalmente nel capoluogo, caratterizzato da un indice di fabbricabilità fondiaria molto alto. In seguito all’approvazione del PRG vigente si è assistito alla edificazione di tutti i lotti disponibili ad edificabilità diretta (Zona B) tanto che oggi l’edificato ne copre quasi la totalità eccezion fatta per alcune particelle di ridotte dimensioni intercluse ove la possibilità edificatoria è inficiata dalla inesistenza delle distanze minime tra fabbricati previste dalle normative vigenti. Tali aree di fatto risultano abbandonate e costituiscono vuoti urbani che necessitano di essere riqualificati e recuperati. La presente crisi economica ed il conseguente crollo del mercato immobiliare ha fatto sì che un gran numero di unità abitative siano rimaste invendute. Tale valore è stimato in circa 200 U.Imm. con una superficie lorda in media pari a 70 mq, per un volume complessivo pari a 42.000 mc.

Nuclei edificati spontanei si sono sviluppati fin dalla fine degli anni sessanta nelle località di San Bartolomeo, Colle Palme, Morino, Toce e Pratarone che il PRG vigente ha ridefinito come Zone di espansione residenziale (Zona C) con l’evidente volontà di regolarizzarne gli insediamenti al fine di dotarli dei necessari servizi pubblici.

2 Le volumetrie riportate nel testo sono state arrotondate ai 1.000mc. 77

Relazione Generale PUCG

Altrettanto consistente è la dimensione dei fabbricati destinati alle attività agricole, intesi come capanni per gli attrezzi e per il ricovero di mezzi e animali, diffusi su tutto il territorio agricolo e moltiplicatisi nel corso degli anni anche a seguito del frazionamento e parcellizzazione della proprietà fondiaria. Negli ultimi venti anni inoltre il territorio agricolo è stato interessato da costruzioni abusive sparse sul territorio che una volta sanate hanno evidenziato la presenza di una gran quantità di volumi a destinazione residenziale, ben maggiore di quella consentita prima dell’entrata in vigore della LR 38/99. Tali fenomeni hanno interessato soprattutto le aree a ridosso delle strade provinciali della Selce, dello Speciano, delle Cannetacce e nella parte di territorio a nord della SR155 Roma-Fiuggi di cui si è dato conto nelle tabelle di dettaglio relative al dimensionamento delle volumetrie residenziali e negli elaborati grafici di Piano.

DESTINAZIONE D’USO E STATO DI CONSERVAZIONE La destinazione d’uso prevalente è quella residenziale e delle relative pertinenze quali autorimesse, cantine e locali accessori.

Relativamente allo stato di conservazione dei fabbricati presenti nel centro storico medievale, circa l’ 80% risulta essere in grave stato di degrado e di abbandono. Il degrado è notevole soprattutto nella parte meno accessibile e più antica del borgo medievale. Molti degli edifici su via del Fossato e via di Rapello risultano totalmente diruti. I corpi di fabbrica sono spesso privi delle coperture e le pareti murarie presentano cedimenti e lesioni diffuse tanto da rendere le operazioni di consolidamento decisamente onerose, senza contare le problematiche connesse all’agibilità, all’adeguamento antisismico, antincendio e impiantistico.

I fabbricati del centro urbano risultano di qualità adeguata seppur necessitino di una riqualificazione e rinnovamento impiantistico soprattutto alla luce delle nuove tecnologie di risparmio energetico e sostenibilità edilizia.

I fabbricati di recente realizzazione diffusi sul territorio e destinati all’uso residenziale o propriamente agricolo, seppur di modesta qualità e realizzati in economia, risultano comunque funzionali al proprio uso.

STIMA DELLE VOLUMETRIE RESIDENZIALI PER ABITANTE Il Censimento del 2001 forniva per le superfici utili residenziali occupate un valore pari a 345.591 mq che moltiplicato per una altezza nominale pari a 3m determina un valore dei Volumi Residenziali pari a 1.036.773 mc. I volumi residenziali occupati, stando ai dati elaborati a partire dai valori tabellati dalla S.a.r.a. Nistri SRL riferiti al volo aereo sulla Provincia di Roma del 2007, risultano pari a 1.416.226 mc il che evidenzia un incremento del 40% da quanto esistente al 2000. La situazione attuale, ricavata dall’esame dei n. 283 Permessi di Costruire/D.I.A. e dai n. 13 Piani di Utilizzazione Aziendale rilasciati dalla data di approvazione del PRG vigente sino alla data odierna, mostra un ulteriore incremento di volumetria che porta il volume complessivo residenziale a 1.853.000 mc.

La volumetria residenziale effettivamente occupata risulta pari a 1.762.840 mc ed è stata stimata tenendo conto della valutazione delle unità immobiliari invendute (42.000 mc) e della quantificazione delle

78

Relazione Generale PUCG

volumetrie residenziali ad oggi abbandonate ma suscettibili di riqualificazione del centro storico (56.560 mc). Tale volumetria costituisce la capacità residenziale residua che risulta pari a 98.560 mc.

La volumetria associata in media ad ogni nucleo familiare risulta pari a circa 404 mc, ovvero pari al rapporto tra volumi totali come sopra dedotti (1.762.840 mc) ed il numero di nuclei familiari pari a 4.366 fornito dall’anagrafe cittadina. Mettendo in relazione tale valore con il numero di abitanti (11.244 al 31 dicembre 2014) ne risulta che il quantitativo di volumetria residenziale lorda associato ad ogni abitante è pari a 156,78 mc/ab .

Si riportano di seguito le stime della volumetria presente sul territorio come dettagliate nel Documento Preliminare di Indirizzo del PUCG.

79

Relazione Generale PUCG

3.6 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE 3.6.1 ASSETTO ECONOMICO La struttura economica non presenta sul territorio unità locali di particolare rilevanza. Le attività agro-silvo-pastorali nel territorio comunale hanno subito negli anni una notevole contrazione nel numero di occupati dovuta al grande esodo dalla campagne. Le attività agricoIe sono rivolte prevalentemente alla coltivazione dell’olivo in fondi di estensione limitata, finalizzate alla produzione di olio ad uso domestico familiare. Lo stesso vale per la coltivazione di viti e frutteti. È presente sul territorio un numero limitato di aziende agricole vere e proprie con produzioni legate prevalentemente all’allevamento di ovini e bovini e alla produzione avicola e di formaggi, che stanno trovando giovamento economico nell’esercizio delle attività connesse all’agri-turismo.

L’industria è assente, sono invece presenti attività artigianali di servizio e strutture di più ampio respiro legate alla lavorazione del legno per l’edilizia, per la produzione di serramenti e mobili. Queste attività sono quasi tutte concentrate nell’ambito dei comparti artigianali al margine del centro urbano.

Le attività commerciali di vendita al dettaglio sono localizzate essenzialmente lungo il tratto urbano della SR155 Roma-Fiuggi e coprono soprattutto gli ambiti dell’alimentare (generi di prima necessità) ed in minima parte dell’abbigliamento e della casa. La ricettività complessiva del Comune, suddivisa tra una struttura alberghiera localizzata nel quartiere San Lorenzo, Bed & Breakfast e agriturismi, può essere ad oggi stimata in circa 170 posti letto.

Al gennaio 2001 risultavano occupati n. 2.958 abitanti ed i disoccupati o in cerca di occupazione risultavano pari a n. 488. La forza lavoro risultava costituita da n. 3.803 unità. La seguente tabella indica i dati relativi allo specifico settore di attività degli occupati. Settore Addetti Agricoltura 94 Industria - estrazione e produzione energia 44 Industria – manifatturiero 411 Industria – costruzioni 445 Commercio, riparazioni, ricettivo,ristorativo 523 Trasporti, comunicazioni 200 Intermediazione 115 Immobiliari, professionali,imprenditoriali 144 Pubblica amministrazione, difesa, assicurazione 381 sociale Istruzione 245 Sanità, servizi sociali 187 Servizi pubblici, domestici, org. extraterritoriali 169 Totale 2.958 80

Relazione Generale PUCG

I dati del censimento 2011, seppur risentano di un errore dovuto ad un numero ridotto di dati censiti3, riportano i seguenti occupati:

Settore di Attività Addetti Agricoltura 77 2% Industria e costruzioni 978 26% Commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, 740 19% riparazioni di autoveicoli e motocicli, servizi di alloggio e ristorazione Trasporto, magazzinaggio, informazione e comunicazione 444 12% Attività finanziarie ed assicurative, immobiliari, professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di 383 10% supporto alle imprese Altre attività ( istruzione, sanità e assistenza sociale, artistiche, 1.231 32% sportive, di intrattenimento, divertimento, di servizio, ecc) Totale 3.835

Il Censimento del 2011 fornisce anche i dati del pendolarismo dai quali si evidenzia che sono ben 3.313 gli abitanti che per lavoro si spostano quotidianamente verso altri comuni, il che rappresenta quasi la metà dell’intera popolazione attiva. Questa scarsa attrattività economica appare ancora più evidente se si considera il tasso di disoccupazione che è pari al 16,99% che arriva al 40,18% per la popolazione giovanile. Tali dati sono sensibilmente superiori anche rispetto a quelli dei comuni limitrofi che risultano economicamente più attivi. Basti pensare che Palestrina, Genazzano e Valmontone hanno tassi di disoccupazione intorno al 11% che arriva al 30% per quella giovanile, con punte del 37% a Genazzano

3.6.2 DOTAZIONE DI SERVIZI PUBBLICI I servizi sono per lo più localizzati nel centro urbano del capoluogo. Nell’ex Convento degli Agostiniani situato nel cuore del centro storico trovano posto gli Uffici Amministrativi Comunali ed al Piano seminterrato il Museo della Civiltà Contadina inaugurato nel 1994. Nel capoluogo sono presenti inoltre: la Biblioteca Comunale “Villetta Ortensia”, il “Palazzetto dell’Arte” per esposizioni temporanee ed il Teatro recentemente ultimato nonché le attrezzature per l’istruzione pubblica che comprendono l’Istituto Comprensivo di scuola per l’infanzia, materna, elementare, media; un edificio scolastico secondario di primo grado, il Liceo Artistico “Matisse” e due istituti professionali: l’Istituto Tecnico Commerciale e l’Istituto Professionale per i servizi alberghieri e ristorazione (Ipsar). Le Amministrazioni che si sono susseguite hanno scelto di concentrare le scuole nel centro urbano creando un polo scolastico al fine di favorire l’aggregazione tra le diverse fasce d’età scolastica. La presenza del Liceo Artistico e dell’IPSAR, che contribuiscono alla formazione professionale dei ragazzi di Cave e non solo, permette la sensibilizzazione ad un indirizzo che può favorire, per quanto riguarda il Liceo

3 Esiste una differenza di circa 633ab. tra quelli censiti e quelli registrati all’anagrafe cittadina. 81

Relazione Generale PUCG

Artistico il potenziamento di artigianato di eccellenza - mosaici con pietre dure e tarsie lignee - e per quanto riguarda l’Istituto Alberghiero il potenziamento delle attività connesse al mondo enogastronomico, alla ristorazione e alla ricettività. Un ulteriore Istituto Professionale, l’INAPLI - Istituto Nazionale per l’Addestramento ed il Perfezionamento all’Industria - è localizzato in prossimità della zona artigianale.

Parcheggi pubblici sono in prossimità del polo scolastico, degli uffici amministrativi e della zona centrale a servizio delle attività commerciali di vicinato.

Le attrezzature sportive si trovano presso il polo scolastico lungo il tratto di via dello Speciano e comprendono: lo stadio comunale “Luigi Ariola”, due campi da tennis e da calcetto, una tensostruttura per pallavolo e basket. Non ci sono invece né palestre né edifici preposti per attività al chiuso quali ginnastica, danza, arti marziali ecc. Nel quartiere di San Lorenzo è stata recentemente riqualificata l’area a verde delle “Fontane Azzurre” dove si trova anche un antico lavatoio tuttora in uso, mentre a Morino sono state realizzate le aree a verde denominate “La Pinetina” e “Salvo d’Acquisto”. Sempre a Morino si trova un’area a verde attrezzata con un “Anfiteatro” utilizzato nel periodo estivo per rappresentazioni e concerti all’aperto.

Il Parco urbano di Villa Clementi e della Fonte Santo Stefano si estende per una superficie di circa 6 ettari posta a monte della strada SR155 Roma-Fiuggi, è caratterizzato da tigli, acacie, cipressi, abeti e castagni secolari. La Fonte Santo Stefano per le sue acque dalle qualità terapeutiche, ha sempre suscitato interesse e attirato turisti soprattutto agli inizi del secolo scorso con il fiorire delle località termali. Attualmente tuttavia ha perso le sue potenzialità di richiamo sia per la vicinanza con Fiuggi, sia per la sua localizzazione. Si trova infatti a valle della strada SR155 Roma-Fiuggi, in prossimità di un tratto in curva ove è posizionato l’unico accesso costituito da un viale privato stretto e a forte pendenza; da qui si arriva all’area attrezzata della “Piazza delle fontanelle” che purtroppo consente la sosta di un limitato numero di veicoli.

Nelle frazioni di San Bartolomeo e Colle Palme la dotazione di servizi è assolutamente carente, non ci sono attrezzature per l’istruzione né sedi distaccate degli uffici amministrativi. Le aree a verde sono limitate a due piccoli giardini dislocati lungo via della Selce ove sono situati anche due piccole aree a parcheggio. L’unica attrezzatura comunale è attualmente in fase di riqualificazione per essere destinata ad accogliere una struttura sanitaria tipo hospice, così come è in corso di realizzazione un nuovo complesso parrocchiale che andrà a sostituire l’oratorio esistente. Le frazioni non possono considerarsi come nuclei urbani autosufficienti poiché gravitano sul capoluogo per tutte le esigenze connesse alla vita cittadina, in quanto le uniche necessità che riescono a soddisfare in situ sono quelle abitative.

82

Relazione Generale PUCG

Attrezzature di interesse comune Museo della Civiltà Contadina – Palazzo Comunale ex Convento degli Agostiniani Biblioteca Comunale “Villetta Ortensia” - Centro Storico Palazzetto dell’Arte - ex Stazione Linea Ferroviaria Roma-Fiuggi Teatro - Parco di Villa Clementi Centro Anziani - Morino Caserma dei Carabinieri - San Lorenzo Ex sede comunale - Orti Giorgioli Nuovo Centro Parrocchiale - San Bartolomeo e Colle Palme Hospice - Colle Palme Scuole pubbliche Istituto Comprensivo (materna, elementare, media): Scuola materna dell’infanzia Carlo Collodi - via G. Matteotti, 29 Scuola elementare - via G. Matteotti, 11 Scuola media Metastasio - via G. Venzi, 23 Liceo Artistico Matisse Istituto Professionale per i servizi alberghieri e ristorazione Ipsar – via G. Venzi, 22-24 Istituto Tecnico Commerciale – via G. Venzi, 11 Istituto Professionale INAPLI Aree per lo sport Stadio Comunale Luigi Ariola - via G.Falcone e Paolo Borsellino Centro Sportivo - via G.Falcone e Paolo Borsellino Tensostruttura per basket e pallavolo - piazza Giordano Bruno Circolo Tennis – piazza Giordano Bruno Oratorio chiesetta di San Bartolomeo - via della Selce Campo Sportivo - via Cesiano Aree a verde e per il gioco Giardino “Fontane Azzurre” - Toce Piazza Giovanni Paolo II - centro urbano Fonte Santo Stefano - centro urbano Giardino “Pinetina” - Morino Parco “Salvo d’Acquisto” - Morino Arena - Morino

3.6.3 DOTAZIONE DI SERVIZI PRIVATI Le attività commerciali di vendita al dettaglio sono localizzate essenzialmente lungo il tratto urbano della SR155 Roma-Fiuggi e coprono soprattutto gli ambiti dell’alimentare (generi di prima necessità) ed in minima parte dell’abbigliamento e della casa. Esistono due supermercati della grande distribuzione localizzati lungo via dello Speciano; non sono presenti invece grandi strutture di vendita, il che comporta la migrazione dei residenti verso i comuni di Colleferro, Valmontone e fino a Roma (centri commerciali de “La Romanina”, “Tor Vergata”, “Roma Est”). Nel centro urbano sono presenti numerose attività di ridotte dimensioni rivolte ai servizi alle imprese (studi tecnici, legali, notarili, commercialisti) e alla persona (studi medici, paramedici e di cura); ci sono 83

Relazione Generale PUCG

inoltre due farmacie, due sportelli bancari, un ufficio postale e sei distributori di carburante, di cui cinque in sede propria. Nel centro urbano ci sono numerose strutture ristorative da banco (bar, pizzerie al taglio), al contrario i ristoranti sono assolutamente insufficienti e, tra l’altro, sono di dimensioni esigue, tali da non poter accogliere eventi quali cerimonie e convegni. È presente una unica struttura alberghiera vera e propria localizzata nel quartiere di San Lorenzo. La ricettività complessiva del Comune comprensiva anche dei posti letto nelle strutture a Bed & Breakfast e di agriturismo può essere ad oggi stimata in circa 170 posti letto. Nelle frazioni sono invece assenti farmacie, uffici postali e banche e vi è un unico distributore di carburante. Tra i servizi privati realizzati con progetto ASP (Azienda Sviluppo Provincia) è presente un centro per anziani e la cura della persona all’avanguardia per dimensionamento e funzionalità. Banche e uffici postali Poste Italiane Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Unicredit – Banca di Roma SpA Farmacie Farmacia dott.ssa Carello Maria Farmacia dott. Simeoni Roberto Attività commerciali Sono presenti 197 attività commerciali di cui 113 attive. In particolare si hanno: Generi vari n. 35 Generi alimentari n. 29 Supermercati n. 4 Ristorazione n. 12 Tabacchi n. 4 Oreficerie n. 5 Abbigliamento e calzature n. 8 Onoranze funebri n. 2 Estetica n. 3 Fiorai n. 3 Edicole e cartolerie n. 4 Scommesse n. 1

84

Relazione Generale PUCG

3.7 SISTEMA DELLA MOBILITÀ Il centro urbano di Cave è attraversato dalla SR 155 Roma-Fiuggi che lo divide in due zone distinte. In corrispondenza del tratto denominato Viale Pio XII, in posizione tangenziale laddove era situata la stazione del trenino Roma-Fiuggi ormai dismesso, vi è una piazza, luogo di aggregazione significativo, ove sono anche localizzate una gran parte delle attività commerciali. In questo tratto si attestano le arterie di distribuzione ai quartieri di “San Lorenzo” a nord (tratto urbano della S.P. 52/b Cave – Rocca di Cave); di “Morino” a sud (strada comunale con sbocco in corrispondenza del tracciato rurale delle Valli); di “Valle Onica” ad est (tratto urbano della S.P. 12/A Cave - Valmontone). Nel tratto urbano della SR 155 al traffico di attraversamento intercomunale (Palestrina - Cave - Genazzano) sempre più invasivo e condizionante, si sovrappone quindi il traffico locale causando effetti negativi evidenti. Provendo da Palestrina sulla SR 155 Roma-Fiuggi, in corrispondenza della frazione di San Bartolomeo ha inizio la SP 108/a Via della Selce, rettilineo di circa 6 Km che attraversa prima la frazione di San Bartolomeo, poi quella di Colle Palme, fino ad intersecare via dello Speciano e via di Genazzano in zona Cruci nel comune di Valmontone. Il tratto iniziale di circa 2 Km, intorno al quale si sono addensati “a pettine” i nuclei urbani delle frazioni di San Bartolomeo e Colle Palme, risulta essere interessato da due comparti di espansione residenziale, pur essendo di fatto Via della Selce, una strada ancora a carattere extraurbano, ovvero priva di marciapiedi e di illuminazione adeguata nonché ad alto e veloce scorrimento. Unico collegamento tra le frazioni ed il capoluogo è la SP 9/b Via della Ripa che risulta impraticabile viste le numerose frane avvenute nel corso degli ultimi anni e che tutt’oggi ne impongono la chiusura. Ciò determina una scissione tra il capoluogo e le sue frazioni imponendo ai residenti percorsi lunghi ed onerosi (circa 9 km) anche solo per il raggiungimento delle scuole pubbliche; inoltre provoca una migrazione degli stessi abitanti verso i comuni contermini di Palestrina e Valmontone i cui centri di vita collettiva e commerciale sono raggiungibili più agevolmente ed in minor tempo.

Queste strade sono le “arterie” che costituiscono la viabilità principale di Cave. Ad esse si aggiunge una viabilità secondaria costituita da strade strette spesso prive di marciapiedi e parcheggi che attraversano anche zone densamente edificate senza un razionale tracciato urbanistico e senza una adeguata viabilità pedonale.

Per quanto riguarda la viabilità ciclo-pedonale, nel 2010 il Comune di Cave ha sottoscritto con i Comuni di Paliano e Genazzano un protocollo di intesa per la realizzazione di un “percorso polifunzionale” all’interno dei propri territori. Tale intervento è inserito nel “Programma Integrato di valorizzazione del percorso di collegamento lago di Canterno - Roma, con il recupero della tratta ferroviaria dismessa Fiuggi - Roma”. Il progetto approvato con Del.G.Com. n. 239 del 17/12/2010 prevede che il tracciato della pista, lungo circa 4,590 km, si sviluppi in direzione Nord-Sud parallelamente al Fosso Rio che scorre lungo la Valle del Rio e prevede l’utilizzo e la relativa sistemazione delle strade poderali esistenti. Gli interventi previsti per la realizzazione della pista, conformi agli strumenti urbanistici vigenti sul territorio, sono rivolti a qualificare e valorizzare un territorio caratterizzato da un’alta valenza ambientale oggi poco fruibile che merita di essere conosciuto ed apprezzato da un vasto pubblico.

85

Relazione Generale PUCG

Il territorio di Cave è inoltre attraversato dalla via Francigena per la quale è in atto un “Progetto di interventi di messa in sicurezza e risoluzione delle criticità lungo il percorso Via Francigena nel sud- direttrice Prenestina Latina da Gabii a Piglio”, approvato con Determina n. 42 del 01/06/2010 del Responsabile dell’Area Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Genazzano, che vede coinvolti oltre al Comune di Genazzano come capofila, quelli di Capranica Prenestina, Castel San Pietro Romano, Gallicano nel Lazio, Palestrina, Paliano, Piglio, Rocca di Cave, San Cesareo, San Vito Romano, Serrone, Zagarolo.

Relativamente ai collegamenti con mezzi pubblici per i comuni contermini, è presente esclusivamente una linea Co.Tra.L lungo la direttrice Palestrina-Cave-Genazzano-Olevano che percorre la SR155 Roma-Fiuggi. Non esiste invece alcuna linea di trasporto pubblico tra Cave e Valmontone pur essendo i due comuni collegati dalle strade provinciali di via della Selce e di via dello Speciano. Questo essenzialmente a causa della inadeguata dimensione di entrambe le sedi stradali, la cui sezione ad oggi si limita a soli 7m che comprendono anche le cunette laterali per il deflusso delle acque. Allo stato attuale non vi sono marciapiedi, non vi è possibilità di accostamento laterale né spazio riservato per la fermata dei mezzi. In considerazione dell’importanza di Valmontone quale polo di collegamento a Roma per gli abitanti di Cave, necessario a garantire gli spostamenti con mezzi pubblici dei lavoratori e degli studenti, (stazione ferroviaria ed autostrada) è necessario che entrambe le strade siano riqualificate ed adeguate al vigente Codice della Strada per consentire la possibilità al transito in sicurezza soprattutto dei mezzi pubblici e ridurre così il carico veicolare privato.

86

Relazione Generale PUCG

4. VINCOLI E TUTELE

4.1 VINCOLI DEL PATRIMONIO CULTURALE L’art.2 del DLgv 22 gennaio 2004 n.42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” stabilisce che il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose aventi valore di civiltà. Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio.

4.1.1 VINCOLI MONUMENTALI La classificazione dei vincoli monumentali, ossia dei beni culturali, soggetti a tutela da parte del Ministero dei Beni Culturali e Turismo si riferisce a: - Vincoli istituiti con specifico provvedimento di tutela (art.13): riguardano le cose immobili appartenenti a soggetti privati che presentano particolare interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico (art.10, co.3 lett. a) ovvero che rivestono un ineresse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose (art.10 co. 3 lett. d) - Vincoli ope legis (combinato disposto artt. 10 e 12): riguardano le cose immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro ad eccezione di quelle che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico (art.10 co. 1); le piazze pubbliche, vie strade e gli altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico (art.10 co. 4 lett. g); le architetture rurali aventi interesse storico ed etnoantrolpologico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale (art.10 co. 4 lett. I) - Vincoli di tutela indiretta (art.45) Il Ministero ha facoltà di prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.

4.1.2 VINCOLI PAESAGGISTICI I vincoli paesaggistici così come espressi dal DLgv 42/2004 sono suddivisi in tre categorie. 1. Bellezze individue (art.136 co. 1 lett.a e b) Il Codice indica come oggetto di tutela e valorizzazione: - le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica (lett. a) - le ville, i giardini e i parchi che, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del codice, ossia non contemplati nell’ambito dei beni culturali, si distinguono per la loro non comune bellezza (lett. b)

87

Relazione Generale PUCG

La Regione o il Ministero emanano il provvedimento di “Dichiarazione di notevole interesse pubblico”, in cui è descritto ed individuato l’immobile da tutelare. L’atto viene successivamente notificato al legittimo proprietario dell’immobile stesso, depositato presso il Comune e trascritto a cura della Regione nei registri immobiliari. Infine viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul Bollettino Ufficiale della Regione. 2. Bellezze d’insieme (art.136 co. 1 lett. c e d) Il Codice indica come oggetto di tutela e valorizzazione: - i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale (lett. c) - le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze (lett.d) La Regione o il Ministero emanano il provvedimento di “Dichiarazione di notevole interesse pubblico”, in cui sono descritti ed individuati gli ambiti territoriali, d’ampiezza e superficie variabile, da tutelare. L’atto viene successivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul Bollettino Ufficiale della Regione. 3. Aree tutelate per legge (art.142 lett. dalla a alla m del DLgv 42/2004) Il Codice indica come oggetto di tutela e valorizzazione: - i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare (lett. a) - i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sui laghi (lett. b) - i fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti nell’elenco di cui al testo unico delle disposizioni di Legge sulle acque ed impianti elettrici approvato con R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775 e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 m ciascuna (lett. c) - le montagne per la parte eccedente 1600 m sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole (lett. d) - i ghiacciai e i circi glaciali (lett. e) - i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi (lett. f) - i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento come definiti dall’ art.2, commi 2 e 6 del DLgv 18 maggio 2001 n. 227 (lett. g) - le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici (lett. h.) - le zone umide incluse nell’elenco previsto dal DPR n. 448 del 13 marzo 1976 (lett. i) - i vulcani (lett. l) - le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore del codice (lett.m).

Gli interventi urbanistici ed edilizi nelle aree soggette a vincolo paesaggistico (bellezze individue, bellezze di insieme, aree tutelate per legge) devono essere sottoposti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art.146 del DLgv 42/2004.

88

Relazione Generale PUCG

BELLEZZE D’INSIEME In data 11 marzo 1969 il Ministero ha emanato il provvedimento di “Dichiarazione di notevole interesse pubblico per Villa Clementi (ID MBAC : 120129 e 120432-33-34-35) ai sensi L 1497/1939 sulla protezione delle bellezze naturali, recepito dal PTPR ai sensi dell’art.136 lett.c) e d) del DLgv 42/2004.

AREE TUTELATE PER LEGGE Ai sensi dell’art.142 lett. c) costituiscono oggetto di tutela e valorizzazione paesaggistica “i fiumi, torrenti e corsi d’acqua (…) e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 m ciascuna sono oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico. Il vincolo è finalizzato a tutelare il sistema “paesaggio fluviale”, al fine di preservarlo da distruzione o modifiche che possono recare pregiudizio al valore paesaggistico Nel territorio comunale sono soggetti al citato vincolo i Fossi di Savo, del Pantano e di Cave (Fosso Rio) comprese le relative fasce di rispetto.

Ai sensi dell’art.142 lett. f “i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi” sono oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico. Nel territorio comunale è soggetto al citato vincolo il Monumento naturale “ Parco di Villa Clementi e Fonte di S. Stefano “.

Ai sensi dell’art.142 lett. g “i territori coperti da foreste e da boschi (…)” sono oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico. Il vincolo tutela i beni forestali anche attraverso il recupero alla forestazione di terreni nudi, cespugliati o comunque abbandonati e non utilizzabili per altre produzioni agricole o zootecniche. Il vincolo è finalizzato alla tutela naturalistica, alla protezione idrogeologica, di ricerca scientifica, di funzione climatica e turistico ricreativa, oltreché produttiva. Il DLgv 227/2001 ha demandato alle Regioni il compito di stabilire, per il territorio di propria competenza, la definizione di bosco (art.2 co. 29). La LR 39/2002 definisce il termine “bosco”: “qualsiasi area coperta di vegetazione forestale avente estensione non inferiore a 5mila metri quadrati e di larghezza, mediamente maggiore di venti metri, e copertura non inferiore al 20% in qualsiasi stadio di sviluppo” . La legge in accordo alle direttive nazionali, promuove lo sviluppo del sistema forestale con particolare riguardo agli obiettivi della tutela del paesaggio (DLgv 42/2004), di difesa del suolo (L 183/1989) e di tutela idrogeologica dei terreni montani (R.D.L 3267/1923).

Nel territorio comunale sono soggette al citato vincolo le aree boscate localizzate in corrispondenza dei Fossi di Savo, Pischeri, Rio e Cauzzo.

Ai sensi dell’art.142 lett. h “le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici” sono oggetto di tutela e valorizzazione. Gli usi civici consistevano nei diritti spettanti alla collettività organizzata ed insediata su un territorio di trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque e si inquadrava nell’ottica tipica dell’economia di sussistenza. Con il suddetto art.142 le zone gravate da usi civici sono diventate beni paesaggistici.

89

Relazione Generale PUCG

Sul territorio comunale sono presenti aree gravate da usi civici che sono state individuate e perimetrate nella relativa carta del vincoli allegata alla presente relazione.

Ai sensi dell’art.142 lett.m “le zone di interesse archeologico” sono oggetto di tutela e valorizzazione. Il vincolo paesaggistico sulle zone di interesse archeologico, istituito direttamente dalla legge, è di tipo ubicazionale e prescinde dall’avvenuto accertamento, in via amministrativa o legale, del loro interesse archeologico, in quanto le due tutele, paesaggistica ed archeologica, sono distinte ed autonome. Tali aree rivestono un interesse paesaggistico in quanto caratterizzate dalla presenza di beni archeologici emergenti e sono tutelate non per la loro facies bensì per l’attitudine alla conservazione del contesto di giacenza del patrimonio archeologico nazionale. Sul territorio comunale sono presenti aree di interesse archeologico che sono state individuate e perimetrate nella relativa Carta dei Beni di Interesse storico ed archeologico.

4.2 VINCOLI DEL PATRIMONIO NATURALISTICO Con la Direttiva Habitat (Direttiva 92/427CEE) è stata istituita la rete ecologica europea “Natura 2000”: un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali che vegetali, di interesse comunitario (riportati negli allegati I e II della Direttiva) la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo. L’insieme dei siti definisce un sistema strettamente relazionato da un punto di vista funzionale: la rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri, ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica. La rete è costituita da: - Zone a protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie ornitiche contenute nell’allegato 1 della medesima direttiva. - Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat (allegato 2 della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di conservazione soddisfacente. Spetta al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio designare, con decreto adottato d’intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come “Zone speciali di conservazione”.

Sul territorio comunale non sono presenti né Zone a Protezione Speciale né Siti di Importanza Comunitaria. Il SIC più vicino è localizzato nel territorio di Rocca di Cave, comune confinante a nord con Cave. Ai sensi dell’art.6 della legge regionale 6 ottobre 1997, con DPGR del 4 dicembre 2002 n.517 è stato istituito il Monumento naturale “ Parco di Villa Clementi e Fonte di S. Stefano”. L’istituzione del Monumento Naturale del Parco è volta: - a garantire la tutela e la riqualificazione dell’ambiente naturale, dei valori storico-culturali e delle caratteristiche paesaggistiche del territorio interessato, con particolare riguardo al patrimonio zoologico, botanico e geomorfologico - a promuovere la fruizione ai fini scientifici culturali e didattici dei beni ambientali in forme compatibili con la loro tutela.

90

Relazione Generale PUCG

All’ interno del Monumento Naturale sono vietati: - la cattura, l’uccisione, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali - l’esecuzione di qualsiasi opera edilizia ad eccezione di quelle necessarie alla conservazione del patrimonio storico-archeologico, nonché quelle di ordinaria e straordinaria manutenzione - la manomissione e l’alterazione delle caratteristiche naturali - la raccolta e il danneggiamento della flora spontanea, la raccolta dei funghi e dei prodotti di sottobosco ad eccezione di quanto eseguito ai fini di ricerca e di studio effettuati nel rispetto della normativa vigente - l’apertura di nuove strade o piste carrabili, nonché il transito di veicoli a motore ad esclusione di quelli strettamente necessari per i lavori di conservazione del patrimonio ambientale e per la gestione dell’area - la realizzazione di opere che comportano modificazione permanente del regime delle acque, ad eccezione di quelle necessarie alla valorizzazione della Fonte di Santo Stefano - l’effettuazione di qualsiasi scavo o movimento terra ad eccezione dello scavo archeologico.

L’ente gestore del Monumento Naturale è il Comune di Cave al quale è consentita la realizzazione di interventi per la fruizione. Ai sensi dell’art.27 della LR 29/97 il Comune stesso dovrà provvedere alla adozione del Regolamento, ancora in corso di redazione.

4.3 VINCOLO IDROGEOLOGICO Il R.D.L 30/12/1923 n.3267 tuttora in vigore "Riordinamento e riforma in materia di boschi e terreni montani" sottopone a “vincolo per scopi idrogeologici i terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme di cui agli artt. 7,8 e 9 (articoli che riguardano dissodamenti, cambiamenti di coltura ed esercizio del pascolo), possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque”.

L’obiettivo principale del Vincolo Idrogeologico è quello di preservare l'ambiente fisico e quindi di garantire che tutti gli interventi che vanno ad interagire con il territorio non compromettano la stabilità dello stesso, né inneschino fenomeni erosivi con possibilità di danno pubblico, specialmente nelle aree collinari e montane.

Il Vincolo Idrogeologico in generale non preclude la possibilità di intervenire sul territorio, ma segue l'integrazione dell'opera con il territorio. Un territorio che deve rimanere integro e fruibile anche dopo l'azione dell'uomo, rispettando allo stesso tempo i valori paesaggistici dell’ambiente.

Il Vincolo prevede il rilascio di nulla osta e/o autorizzazioni per la realizzazione di opere edilizie o comunque di movimenti di terra che possono essere legati anche a utilizzazioni boschive e a miglioramenti fondiari. Le autorizzazioni dovevano essere presentate all’ Ufficio Ripartimentale delle Foreste competente; successivamente, la modalità di presentazione della documentazione è stata regolamentata dai DGR n.6215 del 30/07/1996 e DGR n.3888 del 29/07/1998, che hanno attribuito maggior rilievo alla salvaguardia della stabilità dei versanti ed alla prevenzione dei dissesti.

91

Relazione Generale PUCG

A partire dall’ottobre 1998 la procedura per il rilascio dei nulla osta è stata delegata alle Province.

La Provincia di Roma ha redatto ed approvato nel febbraio 2008 il “Nuovo Regolamento per la gestione del vincolo idrogeologico” che disciplina il procedimento delle funzioni amministrative delegate ai sensi della Legge Regionale n.5 del 5 marzo 1997 e n.14 del 6 agosto 1999, in materia di vincolo idrogeologico di cui al Regio Decreto Legge n.3267 del 30 dicembre 1923, conosciuto come “Legge forestale ed al suo Regolamento di applicazione ed esecuzione R.D. n.1126 del 16 maggio 1926, conosciuto come “Regolamento Forestale”. In particolare le norme ivi riportate si applicano a tutti gli interventi di trasformazione e gestione del territorio, così come definiti dalla Delibera di G.R. n.6215 del 30 luglio 1996, per i quali l’autorizzazione ad operare è rilasciata dalla Provincia ai sensi della Legge regionale n. 53/98 e Delibera di G.R. n. 3888 del 29 luglio 1998.

Gli interventi in aree sottoposte a vincolo idrogeologico devono essere progettati e realizzati in funzione della salvaguardia e della qualità dell’ambiente, senza alterare in modo irreversibile le funzioni biologiche dell’ecosistema in cui vengono inseriti ed arrecare il minimo danno possibile alle comunità vegetali ed animali presenti, rispettando allo stesso tempo i valori paesaggistici dell’ambiente (Deliberazione G.R. 28 maggio 1996 n.4340).

La documentazione tecnica progettuale a corredo delle istanze deve dimostrare l’avvenuto rispetto, oltre che degli indirizzi e delle prescrizioni espressi dalla normativa specifica in materia di vincolo idrogeologico, anche della normativa che abbia come obiettivi la difesa del suolo e la prevenzione dai dissesti del territorio.

La quasi totalità del territorio comunale (Zona I e Zona II) è sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del RDL 3/12/1923 n. 3267.

4.4 ELETTRODOTTI AD ALTA TENSIONE Il territorio comunale è attraversato da una linea MT da 150 KV in terna singola con andamento est-ovest che passa a circa 1 Km a sud del centro storico, attraversando il territorio in zone agricole al di sotto dei centri abitati. All’elettrodotto è associata una fascia di rispetto Dpa (Distanza di prima approssimazione) ai sensi del DM 29 maggio 2008. Entro la fascia di rispetto è vietata la realizzazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario, ovvero ad uso che comportino una permanenza pari o superiore a quattro ore.

92

Relazione Generale PUCG

5. STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE VIGENTE

Lo strumento urbanistico di pianificazione territoriale è la Variante Generale di PRG a cui sono correlati i seguenti strumenti di settore e regolamenti:  Piano di Recupero del Centro Storico  Piano di Microzonazione Sismica  Piano della Zonizzazione Acustica  Piano del Commercio  Piano dei Rifiuti  Piano di Azione per l’Energia Sostenibile  Regolamento Edilizio  Tabelle Oneri Concessori. Pertanto, per rendere operativo il PUCG e dare piena attuazione alle sue previsioni, l’Amministrazione Comunale dovrà provvedere all’adeguamento del: 1. Regolamento Edilizio Comunale, finalizzato a contemplare le innovazioni introdotte dal PUCG come dettagliate nelle NTA con particolare riferimento al perseguimento della sostenibilità edilizia 2. Piano del Commercio 3. Tabelle Costi di Costruzione ed Oneri di Urbanizzazione. Nei paragrafi successivi è riportata, unitamente alla descrizione dei contenuti dei Piani stessi, l’analisi dello stato di attuazione del PRG vigente e delle criticità riscontrate.

5.1 PRG VIGENTE La Variante Generale al Piano Regolatore attualmente vigente è stata approvata dalla Regione Lazio con DGR n. 558 del 25/06/2004 a seguito di un iter iniziato con l’Adozione del Piano stesso con Del.G.C. n.19 del 10/03/2000.

La Variante andava a modificare quanto previsto dal Piano allora vigente (DGR 6152 del 14/12/1979) con la finalità di risolvere un problema abitativo cogente, ed in particolare : 1. individuava nuove aree di Espansione Residenziale localizzandole sia nel capoluogo (località Toce, Pratarone, Morino, Speciano) che nelle frazioni (località San Bartolomeo e Colle Palme); 2. ampliava la zona a destinazione artigianale introducendo nuovi comparti di Espansione Artigianale in prossimità di quelli esistenti posti sulla direttrice della statale SR 155 Roma-Fiuggi; 3. dimensionava le aree da destinarsi a attrezzature pubbliche di servizio per la collettività in considerazione dell’incremento di popolazione previsto; 4. si proponeva di risolvere le problematiche connesse alla viabilità che risultava già gravata dall’incremento del flusso veicolare e dal moltiplicarsi di nuclei urbani spontanei prevedendo: - un tratto in galleria a partire dal ponte sul Fosso Rio della SR 155 Roma-Fiuggi per scavalcare l’area edificata del capoluogo nella parte Nord in località Toce, per poi ricongiungersi con la stessa SR 155 Roma-Fiuggi in prossimità dell’area Artigianale; - il potenziamento della S.P. 108/a via della Selce; - il potenziamento di via delle Valli e di via dello Speciano; - la realizzazione di due nuovi tratti di viabilità. 93

Relazione Generale PUCG

STATO DI ATTUAZIONE ZONA A - Centro Storico Il Centro Storico, come perimetrato nel PRG vigente, è stato oggetto di un dettagliato Piano di Recupero approvato con DCC n. 58 del 22/12/2008. Da una verifica puntuale dei luoghi è tutt’oggi evidente: - la perdita di identità e riconoscibilità delle quinte murarie anche sui tracciati principali - la presenza di vuoti urbani dovuti ai crolli a seguito del secondo conflitto mondiale - il decadimento strutturale dei fabbricati - una diffusa difficoltà di accesso e di percorribilità delle vie storiche - una limitata e disorganica dotazione di spazi pubblici - la destinazione a ricovero animali, attrezzi e cantine, di gran parte dei locali a livello stradale. Inoltre da una analisi degli elaborati e delle tabelle del PRG vigente in riferimento alla dotazione delle superfici da destinarsi a standard urbanistici necessarie per la fattibilità del Piano di Recupero, si rileva che le superfici a parcheggio pubblico sono di fatto sottodimensionate perché realizzabili solo in parte (Fp 22) e addirittura irrealizzabili (Fp 23) per incompatibilità con la vincolistica sovraordinata (REP del PTPG e Tavola B del PTPR). Relativamente alle superfici per attrezzature collettive e spazi pubblici, nel Centro Storico sono localizzati il Municipio e la Biblioteca Comunale, le Chiese più antiche, così come parte del tracciato della via Francigena. In Zona A è stata rilevata complessivamente una volumetria residenziale pari a 148.500 mc, di cui 91.940 mc occupata, circa 56.560 mc inoccupata da riqualificare. La restante è in stato di degrado avanzato e in abbandono. La capacità residenziale residua del Centro Storico risulta pertanto pari a 56.560 mc.

ZONA B – Completamento, Conservazione dei Volumi, Risanamento Questa Zona perimetra gli insediamenti consolidati dei quartieri di San Lorenzo, Morino, Valle Onica e quelli nelle frazioni di San Bartolomeo in corrispondenza del tratto iniziale di via della Selce e di Colle Palme all’incrocio di via della Ripa. Tutti i quartieri risultano pressoché saturi. L’edificazione è avvenuta in modo denso e compatto tanto che la viabilità interna è costituita da strade di “risulta”, prive di logica e disegno precostituito. Le vie hanno sezioni stradali ridotte, non hanno marciapiedi e sono sovraccariche di auto in sosta. I lotti edificati hanno recinzioni fin sul margine delle strade rendendo estremamente difficoltosa la possibilità di un loro eventuale ampliamento. Il PRG vigente localizzava nei diversi quartieri, nei pochi lotti disponibili, aree da destinarsi a parcheggi e verde attrezzato che risultano di fatto sottodimensionate ed irrealizzate. In posizione centrale tra i diversi quartieri del capoluogo si trovano, a monte della SR 155 Roma-Fiuggi, la Villa Clementi ed il Parco e a valle della stessa, la Fonte S. Stefano e l’Istituto Comprensivo con le scuole dell’infanzia, la primaria e l’elementare. In Zona B è stata rilevata complessivamente una volumetria residenziale pari a 1.126.187mc essenzialmente occupata e per circa 42.000 mc inoccupata, ovvero realizzata a seguito dell’approvazione del PRG vigente ed ancora invenduta. La capacità residenziale residua delle Zone B risulta pertanto pari a 42.000 mc.

94

Relazione Generale PUCG

ZONA C – Espansione Residenziale Comparto Cc1 – Colle Palme Il comparto si sviluppa intorno al nucleo edificato consolidato in corrispondenza della viabilità principale di via della Selce, via della Ripa e via Samele a sud. Il Piano Quadro di approvazione comunale suddivide il comparto in 12 sub-comparti di cui due saturi (sub- comparti 1-2). Per i sub-comparti nn. 3-5-8-11-12 sono stati già presentati i relativi Piani Attuativi: nei sub comparti 3 ed 11 sono già in corso di realizzazione le opere di urbanizzazione, nel sub-comparto 5 le opere finite sono pronte per il collaudo e la cessione all’Amministrazione. Risultano comunque edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 29.860 mc.

Comparto Cc2a – Via della Selce Il comparto risulta già realizzato con Piano attuativo approvato e nel rispetto degli standard previsti.

Comparto Cc2b – San Bartolomeo Il Piano Quadro di approvazione comunale suddivide il comparto in sette sub-comparti di cui due saturi (sub-comparti 1-5). Ad oggi l’unico Piano Attuativo presentato è quello per il sub-comparto 2 ove sono in corso di realizzazione le opere di urbanizzazione. Risultano comunque edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 39.210 mc.

Comparto Ca1 – Speciano Il comparto è suddiviso in due sub-comparti. Per il sub-comparto 1 è stato già presentato (anno 2008) il relativo Piano Attuativo che è in corso di approvazione. Non è stato invece presentato alcun Piano attuativo per il sub-comparto 2 che risulta pressoché saturo in quanto risultano edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 8.605 mc.

Comparto Ca2 – Speciano “Consorzio 31320” Il comparto è stato attuato e le aree a standard sono attualmente nella disponibilità dell’Amministrazione.

Comparto Ca3 – Speciano Per il comparto è stato presentato il relativo Piano Attuativo e sono attualmente in corso le opere di urbanizzazione.

Comparto Cb1 – Toce Per il comparto non è stato presentato alcun Piano Attuativo né Piano Quadro. Risultano comunque edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 12.500 mc.

Comparto Cb2 – Pratarone Il comparto è suddiviso dal Piano Quadro in sei sub-comparti di cui uno saturo (sub-comparto 3). Per i sub-comparti 1-2-5 sono stati già presentati i relativi Piani Attuativi che risultano in corso di realizzazione.

95

Relazione Generale PUCG

Per i sub-comparti 4-6 non sono stati ancora presentati i piani attuativi. Risultano comunque edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 5.690 mc.

Comparto Cb3 – Morino Il Piano Quadro di approvazione comunale (anno 2007) suddivide il comparto in otto sub-comparti di cui tre con Piani Attuativi presentati (sub-comparti 1-2-6) ed in corso di approvazione. I sub-comparti 7-8 sono da considerarsi di difficile attuazione perché su di essi grava il vincolo di PTPR a Zona Boscata, nonché quello provinciale di vincolo idrogeologico. Non sono stati presentati i piani per i sub-comparti 3-4-5. Risultano comunque edificati precedentemente al PRG vigente ed occupati circa 21.310 mc.

A conclusione dell’analisi conoscitiva delle Zone C di Espansione Residenziale che ha riguardato gli aspetti dimensionali e geomorfologici dei lotti interessati, nonché quelli edilizi ed infrastrutturali, si evidenzia che: - i comparti di espansione residenziale come previsti dal PRG vigente sono stati attuati solo in piccola parte - la maggior parte dei sub-comparti istituiti dai relativi Piani Quadro è tuttora in corso di approvazione per problematiche connesse allo stato dei luoghi, alla estrema parcellizzazione del territorio, ai vincoli esistenti, alle perimetrazioni di Piano, alle volumetrie preesistenti ed alla difficoltà di reperire aree a standard ecc. - vi è un notevole numero di abitanti già insediati ed ivi residenti, pertanto per essi dovranno essere comunque garantite e reperite le superfici da destinarsi a standard urbanistici in aggiunta a quelle di comparto.

I dati relativi alle dimensioni delle volumetrie esistenti diversificati in relazione allo stato di attuazione sono riportati nelle tabelle allegate alla presente relazione. In particolare è stata rilevata complessivamente una volumetria residenziale pari a circa 169.835mc essenzialmente occupata, di cui circa 117.175mc precedente ai piani attuativi. Non risultano essere stati presentati i Piani Attuativi per circa 53.000 mc residenziali. La capacità residenziale potenziale delle Zone C risulta pari a 86.335mc, ovvero corrispondente alle volumetrie dei piani in corso di attuazione.

ZONA D - Artigianato ed Industria Il PRG vigente prevedeva cinque comparti a destinazione artigianale-commerciale, per una superficie complessiva di circa 162.800mq. Ad oggi solo i comparti D1, D2 e D5 sono realizzati. Il comparto D4 ha una superficie di circa 20.000 mq e costituisce espansione naturale del comparto D1 poiché sia per forma che per estensione non risulta dotato di una sua propria autonomia, tanto che ad oggi per esso non è stato attivato alcun consorzio di realizzazione. Tale comparto risulta inoltre gravato da vincolo archeologico in quanto sono stati rinvenuti reperti che rendono l’eventuale trasformazione in chiave artigianale e produttiva particolarmente dispendiosa ed onerosa per le relative procedure ed opere di tutela.

96

Relazione Generale PUCG

Il comparto D3 si estende per una superficie di circa 57.000mq e risulta ad oggi non attuato non solo perché di difficile accessibilità ma anche per l’elevata potenzialità edificatoria se commisurata alla estensione del comparto stesso e alle destinazioni d’uso consentite. I comparti ad oggi attuati si estendono complessivamente per una superficie pari a 85.830 mq che costituisce il 53% del totale delle superfici destinate dal PRG vigente all’espansione per attività produttive con volumetrie pari a circa 98.000 mc (D1 per 33.700 mc; D2 per 58.600 mc; D5 per 5.700 mc). Le superfici non ancora attuate risultano pari a circa 77.000 mq.

ZONA E - Zona Agricola Il territorio agricolo è sempre stato interessato da interventi di edificazione sparsi e diffusi legati all’utilizzazione agricola dei suoli. Ad oggi si osserva l’avvenuta trasformazione di un notevole numero di fabbricati in residenze rurali vere e proprie con aumento dei carichi urbanistici e mutamento dell’uso dei suoli da agricolo a residenziale soprattutto in corrispondenza dei tracciati della viabilità principale. Tale fenomeno traspare dalle numerose pratiche di richieste di concessioni in sanatoria presentate sia per incrementi delle volumetrie esistenti che per cambio di destinazione d’uso. Dai dati forniti dall’Ufficio Tecnico comunale risultano presentate circa 2.520 domande di condono di cui 1.370 relative alla L47/85, circa 830 relative alla successiva L724/94 e circa 320 per l’ultima L326/2003. Ad oggi risultano rilasciate n.1.145 concessioni di cui n.839 concessioni in attuazione della L47/85, n.200 in attuazione della L724/94 e n.106 in attuazione della L326/2003. Le pratiche erano relative per la maggior parte ad interventi abusivi per nuove edificazioni di tipo residenziale realizzate per circa il 60% in zona agricola e per il restante 40% in ambito urbano. Le volumetrie associate alle singole domande di condono relative alla L47/85 sono in media pari a 330mc. I valori corrispondenti riscontrati nelle domande dei condoni successivi sono invece decisamente inferiori e si attestano intorno ai 250mc per la L724/94 e 190mc per la L 326/2003. Si stima che le volumetrie realizzate abusivamente ad oggi legittimate da concessione in sanatoria siano pari a circa 187.000mc.

Dall’introduzione della LR 38/99 e smi l’edificazione in Zona Agricola è soggetta all’approvazione dei Piani di Utilizzazione Aziendale (PUA) in conformità a quanto previsto al Capo II. Dal 1999 ad oggi sono stati presentati n.13 PUA da altrettante aziende agricole finalizzati al recupero e trasformazione di annessi agricoli già esistenti o a nuove edificazioni per realizzarvi spazi da destinarsi alla vendita diretta dei prodotti, ad attività ristorative o ricettive a scopo agrituristico.

Le volumetrie esistenti con destinazione d’uso connessa alle attività agricole vere e proprie quali depositi di sementi e prodotti agricoli, capannoni per mezzi ed attrezzature varie risultano pari a 521.629mc.

Sono rintracciabili circa 241.910mc a destinazione propriamente residenziale diffusi sul territorio in parte connessi alle attività agricole, quali residenze per i fattori e per il soggiorno nei periodi delle lavorazioni, ed in parte aggregate lungo i tracciati viari, pari a circa 168.901mc. In riferimento alla localizzazione sul territorio comunale si hanno 124.699mc lungo i tracciati di via di Cesiano e via della Selce; circa 286.112mc lungo i tracciati di via dello Speciano e via di Morino verso

97

Relazione Generale PUCG

Valmontone, via delle Cannetaccie e Campo verso Genazzano, Casali e S.Maria al Monte verso Rocca di Cave.

Sull’intero territorio agricolo, esteso per circa 14,97kmq risulta presente una volumetria complessiva di circa 932.440mc di cui 410.811mc a destinazione residenziale, localizzata entro insediamenti estesi per circa 2,71Kmq4 costituiti da case sparse disposte lungo gli assi viari provinciali principali, ad urbanizzazione diffusa e a distanze l’una dalle altre inferiori a 150m, con usi propriamente residenziali ed agricolo- residenziali. Si desume che nel territorio agricolo vi sia una densità abitativa (determinata associando ad ogni abitante 100mc) pari a 274ab/Kmq.

Non esistono in zona agricola nuclei urbani propriamente detti, ovvero costituiti da un insieme strutturato di edifici, piazze e servizi, né di tipo nucleare né a pettine.

ZONE F – Attrezzature Pubbliche di Servizio Zona Fp - Parcheggi Pubblici Ad oggi risultano attuate solo il 21% delle superfici previste ed in particolare: - nelle frazioni sono state realizzate superfici pari a 1.000 mq; restano da realizzare circa 27.000 mq di cui almeno 20.300 mq da rilocalizzare in quanto oggetto di Osservazioni al PRG o perché in aree soggette a vincolo idrogeologico e/o ambientale (Fp 23 - Fosso Rio, Fp28 - via della Ripa, Fp29 - zona Fontanella) - nel capoluogo sono state realizzate superfici pari a circa 18.470 mq; restano da realizzare circa 40.400 mq di cui circa 1.500 mq da rilocalizzare in quanto incompatibili con il tracciato esecutivo della strada comunale via Falcone e Borsellino (Fp 15 - Campo Sportivo).

Zona Fva - Verde Attrezzato Ad oggi risultano attuate quasi il 32% delle superfici previste ed in particolare: - nelle frazioni sono state realizzate circa 15.000 mq dei circa 26.500 mq previsti - nel capoluogo sono state realizzate superfici pari a 15.700 mq suddivise in cinque piccoli giardini di quartiere e circa 16.200 mq per la realizzazione di quattro centri sportivi. Le volumetrie esistenti risultano pari a circa 20.000 mc.

Zona Fsc – Servizi Collettivi Ad oggi risultano attuate quasi il 80% delle superfici previste ed in particolare: - nelle frazioni sono da realizzare circa 3.600 mq dei circa 10.000 mq previsti - nel capoluogo sono da realizzare circa 3.400 mq dei circa 23.000 mq previsti.

Zona Fi – Istruzione Ad oggi risultano attuate quasi l’80% delle superfici previste ed in particolare: - nelle frazioni sono da realizzare circa mq 10.200 dei circa 13.100 mq previsti tenendo conto del fatto che le superfici esistenti in via della Ripa (circa 3.000 mq) risultano attualmente in disuso

4 Tale valore corrisponde ai 2.707.080mq desunti graficamente dalla perimetrazione dell’occupazione del suolo effettuata in conformità all’Allegato 9/n.1 del PTPG, rappresentata nella Tavola 6 del DPI. 98

Relazione Generale PUCG

- nel capoluogo sono state attuate quasi il 95% delle superfici previste. Le volumetrie esistenti risultano pari a circa 78.000 mc.

ZONE Sp – Servizi privati Ad oggi risulta attuata la quasi totalità delle superfici previste dal PRG. In particolare si ha una volumetria complessiva di circa 99.000 mc. Sono inoltre presenti circa 8.800 mc destinati ad attività ricettivo/ristorative.

CRITICITÀ Le Zone C di Espansione Residenziale interessavano aree molto estese e già caratterizzate da un edificato diffuso e/o localmente aggregato preesistente al PRG vigente che ha comportato una difficoltà oggettiva nella produzione di Piani Attuativi da parte dei privati. La misura adottata dall’Amministrazione, ovvero l’introduzione dei Piani Quadro e dei relativi Sub-Comparti, ha risolto solo in parte lo stato di stallo degli stessi consentendo l’urbanizzazione delle aree libere, ma nulla ha potuto per le aree già edificate che sono rimaste prive dei necessari servizi pubblici. Ad oggi i comparti di espansione residenziale come previsti dal PRG vigente sono stati attuati solo in piccola parte. La maggior parte dei sub-comparti è tuttora in corso di approvazione per problematiche connesse allo stato dei luoghi, alle volumetrie preesistenti, alle perimetrazioni dei sub-comparti stessi e all’estrema parcellizzazione del territorio. Vi è un notevole numero di abitanti già insediati ed ivi residenti, pertanto per essi dovranno essere comunque garantite e reperite le superfici da destinarsi a standard urbanistici in aggiunta a quelle di comparto. Inoltre l’accesso ai nuovi comparti di Morino, Toce, Pratarone e Colle Palme, avviene passando per la viabilità locale dei quartieri consolidati e determinerà, ad espansioni attuate, inevitabili sovraccarichi veicolari.

Le Zone D di Espansione Artigianale previste risultano ancora non attuate sia per l’eccessiva estensione dei comparti, sia per le difficoltà economiche dei singoli proprietari a produrre autonomi Piani Attuativi. Dei cinque comparti a destinazione artigianale-commerciale previsti, solo tre, quelli preesistenti alla variante, risultano essere realizzati (D1, D2, D5).

Ad oggi risultano attuate solo una piccola parte delle Attrezzature pubbliche di servizio che si trovano prevalentemente nel capoluogo. La mancata realizzazione dei servizi è imputabile soprattutto alla difficoltà da parte dell’Amministrazione di reperire le risorse economiche per l’acquisizione delle aree mediante esproprio e quelle per la loro realizzazione.

La Viabilità esistente non è stata oggetto del potenziamento e delle riqualificazioni previste. Non è stato realizzato il tratto in galleria che avrebbe dovuto oltrepassare il centro urbano nella parte a nord del paese, né il potenziamento di via della Selce. Inoltre a seguito di eventi franosi è stato interdetto l’uso di via della Ripa, che collegava il capoluogo alle frazioni, di cui il PRG vigente prevedeva il potenziamento.

99

Relazione Generale PUCG

Non sono state realizzate le sedi stradali che dovevano collegare nelle frazioni via della Selce con via Cesiano, né i tracciati interni alle zone di espansione residenziale. Nel capoluogo non esiste un adeguato tessuto connettivo entro i quartieri consolidati di San Lorenzo, Morino e Valle Onica, né sono stati realizzati i nuovi tratti previsti dal PRG. Unici tratti ad essere stati completati sono quelli di via G. Falcone e P. Borsellino di distribuzione del polo scolastico e sportivo e la strada di connessione tra via del Potano e via dello Speciano.

Il PRG vigente suddivideva il territorio agricolo in Zona E1 - Agricola propriamente intesa e Zona E2 - Agricola boscata individuando per entrambe un indice di edificazione molto basso per la realizzazione di edifici per usi connessi all’attività agricola sia in termini di attrezzature che per residenze di servizio. Con l’approvazione della LR 38/99 l’edificazione in zona agricola risulta attualmente regolata dagli artt. 54-58, che hanno ridotto e sottoposto a maggior controllo le possibilità edificatorie sul territorio. Ciononostante il territorio agricolo comunale è stato oggetto di un incremento edilizio spesso poco controllato dovuto a fenomeni di abusivismo e alla parcellizzazione dei fondi rurali che hanno moltiplicato sia l’edificato annesso alle attività agricole che quello residenziale. Questi fenomeni hanno interessato prevalentemente le aree lungo i tracciati viari principali di via della Selce, via dello Speciano e via del Potano incrementando così il carico urbanistico sia in termini di sottoservizi che di traffico veicolare.

100

Relazione Generale PUCG

5.2 PIANO DI RECUPERO Il Piano di Recupero approvato con DCC n. 58 del 22/12/2008 interessa la zona A “centro storico” così come individuata e perimetrata dal Prg vigente e comprende l’organismo urbano di antica formazione costituito dal borgo medioevale, dall’espansione sei-settecentesca e da quella ottocentesca, nonché le aree circostanti, quali il “ il bosco di Cave, il Fossato e le pendici della rocca verso la Valle Collerano che per le caratteristiche possono essere considerate parte integrante dell’agglomerato stesso”. Il perimetro del Piano di Recupero include anche aree destinate dal PRG vigente a servizi quali: i parcheggi pubblici di piazza delle Erbe e del Fossato; le aree destinate ad attrezzature collettive tra piazza Garibaldi e via del Fossato nonché il Convento degli Agostiniani.

Nel Piano vengono evidenziate le caratteristiche della struttura urbana e lo stato di conservazione del tessuto edilizio esistente, gli obiettivi precipui e gli interventi progettuali perseguibili. Gli obiettivi che il Piano si propone sono: - restituire al centro storico una funzione centrale nella vita della città - ripristinare nel tessuto antico i peculiari pregi abitativi originari ora in gran parte annullati dai vuoti esistenti dovuti agli eventi bellici, al progressivo abbandono del centro storico e dall’uso improprio di edifici e spazi aperti - ricostruire i caratteri figurativi dell’insediamento perduti con l’alterazione degli edifici a seguito degli interventi di manutenzione effettuati a partire dal secondo dopoguerra. Gli interventi progettuali: - riorganizzazione della viabilità esterna al borgo antico e delle aree di sosta veicolari a servizio del centro storico attraverso la realizzazione lungo via del Fossato del del collegamento tra la S.P. Prenestina e la Valle di Collerano attraverso il parcheggio di via del Fossato (Fp 23) nonché la predisposizione di una serie di aree pavimentate destinate a parcheggio su C.so Vittorio Emanuele e su via dell’Unità - connessione funzionale tra il centro storico e la Valle del Collerano e la zona d’espansione attraverso la definizione delle porte d’accesso al centro storico in corrispondenza di Piazza del Ceppo, via Roma, Piazza del Plebiscito e Piazza San Carlo con la finalità di valorizzare tali spazi urbani - recupero del rapporto tra centro storico e valle di collerano attraverso la valorizzazione delle aree circostanti al centro storico (aree boscate) e la realizzazione sulle pendici della rocca tufacea (piazza e via del Ceppo) di aree verdi attrezzate con la finalità di recuperare l’antica forma urbis del borgo medioevale - ricostituzione del tessuto urbano originario attraverso l’acquisizione da parte dell’Amministrazione comunale delle aree e degli immobili diruti e la riedificazione dei vuoti lasciati dalle distruzioni della guerra, per ripristinare la configurazione planimetrica e volumetrica originaria - recupero e restauro degli immobili diruti e delle aree di pertinenza riconosciuti “strategici” nella definizione della forma urbis - realizzazione nel centro storico di aree ed edifici speciali destinati ad attività sociali ed a servizi collettivi - promozione di attività commerciali, artigianali, turistico-ricettive all’interno del centro storico - adeguamento funzionale finalizzato al recupero del patrimonio edilizio ed al miglioramento delle caratteristiche igienico-sanitarie delle unità immobiliari attraverso un incremento della legittima

101

Relazione Generale PUCG

volumetria da realizzarsi attraverso l’accorpamento ed il cambio di destinazione d’uso di pertinenze quali soffitte, cantine, depositi e stalle - miglioramento della qualità di vita all’interno delle unità immobiliari residenziali consentendo con interventi di manutenzione straordinaria e/o di restauro e risanamento conservativo la fusione e l’accorpamento delle unità immobiliari ed il cambio di destinazione d’uso dei locali al Piano terra - conservazione dei tipi e degli elementi edilizi della tradizione abitativa e costruttiva locale - valorizzazione dell’immagine complessiva del centro storico attraverso il ripristino di un uso sociale dello spazio pubblico, la riqualificazione di vie e piazze abbandonate e la predisposizione di un Piano di finitura e di arredo degli spazi aperti.

Il Piano effettua una classificazione degli immobili e delle relative pertinenze: A1 Complessi e edifici di carattere storico-monumentale A2 Complessi e edifici di valore ambientale A3a Complessi e edifici privi di interesse storico e artistico A3b Complessi e edifici privi di interesse storico e artistico oggetto di intervento da parte dell’Amministrazione Comunale A4a Complessi d’edifici da demolire e/o aree libere destinate ad attrezzature pubbliche e di interesse pubblico A4b Complessi d’edifici da demolire e/o aree libere destinate a spazi pubblici pavimentati A4c Complessi d’edifici da demolire e/o aree libere destinate a spazi pubblici verdi. Per ognuno di essi specifica i relativi interventi e le destinazioni d’uso ammessi.

STATO DI ATTUAZIONE Dall’approvazione del Piano di Recupero il Centro Storico è stato oggetto solo di pochi e limitati di interventi da parte di privati su alcuni fabbricati lungo via Roma e via di Rapello. Gli interventi dell’Amministrazione hanno riguardato la riqualificazione funzionale del sistema di smaltimento delle acque reflue e scure di via del Fossato (2009); la riqualificazione di Piazza del Plebiscito e gli interventi di consolidamento del versante in costa lungo via Roma sino alla Villetta Ortensia, riqualificata ed adibita a Biblioteca Comunale. Rispetto alla dotazione di Servizi Pubblici l’Amministrazione ha realizzato il primo lotto del parcheggio lungo via del Fossato con un ponte pedonale di collegamento fino all’edificio municipale (2010) ed in tempi più recenti i tre piccoli parcheggi lungo Corso V. Emanuele e quello su via dell’Unità (2014). È stata resa pedonale la piazza Garibaldi antistante il municipio con la riqualificazione di un piccolo slargo a “belvedere” sul borgo (2012) e delle facciate degli edifici prospicienti. Sono stati oggetto di intervento di riqualificazione funzionale i locali posti ai piani seminterrati dell’ ex convento degli Agostiniani che sono stati adibiti a Museo della Civiltà Contadina (2008); mentre nella parte al di sotto della cappella è stato allocato il presepe monumentale (2010) donato dall’artista Lorenzo Ferri. L’ ex Ospedale Mattei è stato ristrutturato per adibirvi uno spazio museale dedicato all’artista stesso (2013). Relativamente agli edifici religiosi, sono state portate a termine le opere di restauro e risanamento conservativo della Chiesa di S. Anatolia (2010) e della chiesetta di S.Pietro (2010) mentre nel 2012 è stato restaurato l’affresco absidale della chiesa di S.Stefano. Nessun intervento è stato ancora realizzato in relazione alla riqualificazione degli accessi al borgo antico da via del Fossato, né da Valle Collerano né dalla antica via Prenestina.

102

Relazione Generale PUCG

5.3 PIANO DI MICROZONAZIONE SISMICA DI PRIMO LIVELLO Il DGR n. 387 del 22 maggio 2009 “Nuova classificazione sismica del territorio della Regione Lazio in applicazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 Aprile 2006 e della DGR Lazio 766/03 ” ha disposto la predisposizione della pubblicazione delle “Linee Guida per l’utilizzo degli Indirizzi e Criteri generali per gli studi di Microzonazione Sismica nella Regione Lazio” approvate con DGR 545/2010 in data 26 novembre 2010.

La carta di Microzonazione Sismica di Primo Livello (MOPS) del Comune di Cave, validata con DGC 05759 del 16/04/2014, è stata redatta, in conformità con il suddetto DGR 545/2010, dai geologi dott.ri L. Romboli e P. Baglini. Sono state definite le seguenti zone omogenee: 1. Zone Stabili (S) nelle quali non si ipotizzano effetti locali di rilievo di alcuna natura ed in cui il moto sismico non è modificato rispetto a quello atteso in condizioni ideali di roccia rigida e pianeggiante; 2. Zone Stabili suscettibili di amplificazione sismica (SA) in cui il moto sismico è modificato rispetto a quello atteso in condizioni ideali di suolo a causa delle caratteristiche litostratografiche e/o geomorfologiche del terreno; 3. Zone suscettibili di Instabilità (SI) in cui i terreni sono suscettibili di attivazione di fenomeni di deformazione permanente del territorio a seguito di un fenomeno sismico (instabilità di versante, cedimenti, liquefazioni, faglie attive e/o capaci).

Una sola area del territorio comunale è risultata stabile, quella corrispondente alla zona de “La Montagnozza”, una sorta di promontorio ai piedi dei monti Prenestini al di fuori del centro abitato, dove affiorano i calcari. La stragrande maggioranza del territorio è classificato come stabile suscettibile di amplificazione. Le aree suscettibili di instabilità corrispondono ad aree classificate come aree a rischio frana (R4) dall’Autorità di bacino nella Carta PSAI e comprendono alcune fasce a ridosso delle scarpate soggette ad instabilità di versante. Tale aree non sono idonee all’edificazione. Nelle zone suscettibili di amplificazione in caso di interventi edificatori dovrà essere verificata la profondità del substrato sismico mediante indagini geofisiche mirate.

In relazione alle condizioni di pericolosità e vulnerabilità, i geologi dott.ri L. Romboli e P. Baglini hanno redatto la Carta dell’Idoneità Territoriale che ha evidenziato le seguenti situazioni di rischio e le relative prescrizioni: a) Zone di rispetto degli acquiferi - Pozzi comunali e Fonte S. Stefano - nelle quali è vietato: - disperdere fanghi ed acque reflue, seppur depurati - spandere concimi, fertilizzanti o pesticidi, fatto salvo che l’impiego di tali sostanze venga effettuato sulla base delle indicazioni di uno specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della vulnerabilità delle risorse idriche - disperdere nel sottosuolo acque meteoriche provenienti da piazzali e strade - localizzare aree cimiteriali - aprire cave che possono essere in connessione con la falda

103

Relazione Generale PUCG

- aprire pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla variazione della estrazione ed alla protezione delle caratteristiche qualitative e quantitative della risorsa idrica - gestire rifiuti - stoccare prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive - localizzare centri di raccolta, demolizione e rottamazione veicoli - pozzi perdenti - pascoli e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 Kg/ha di azoto presente negli effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione; è comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta. b) Zone potenzialmente alluvionabili nelle quali qualsiasi tipo di intervento dovrà essere verificato tramite uno studio idraulico. c) Presenza di cavità sotterranee nelle quali qualsiasi tipo di intervento dovrà preliminarmente accertare la presenza e l’interferenza dell’eventuale cavità con la struttura in progetto. d) Zone di scarpata e pendio accentuato, aree considerate di alta attenzione, nelle quali, qualora il pendio dovesse risultare scosceso e potenzialmente instabile, dovrà essere evitato qualunque intervento. e) Zone R4 e con dissesti accertati nelle quali è vietato qualsiasi intervento di edificazione.

104

Relazione Generale PUCG

5.4 PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA Il Piano approvato con DGC n.104 del 21/05/2004, redatto ai sensi della LR 18/2001 “Disposizioni in materia di inquinamento acustico per la pianificazione e il risanamento del territorio” propone una Zonizzazione Acustica del territorio comunale, valutandone lo stato attuale e gli sviluppi futuri secondo quanto disposto dalla Variante Generale al PRG vigente in riferimento alla perimetrazione delle aree per la determinazione delle zone acustiche omogenee. Il Territorio è stato suddiviso in sei classi. Nella classe I sono state incluse le aree scolastiche, le aree a verde pubblico ed il “Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte Santo Stefano” e più in generale, tutte le aree nelle quali la quiete acustica è un elemento fondamentale per la loro corretta fruizione. Sono state considerate a parte le aree destinate ad attrezzature sportive, per le quali non è necessaria una tutela acustica particolarmente vincolante. La classificazione acustica delle aree a carattere prevalentemente residenziale, misto o ad intensa attività umana, classe II, III e IV, è stata elaborata sulla base della effettiva e prevalente fruizione del territorio valutata mediante analisi parametrica ed individuando le unità territoriali di riferimento ed i relativi indicatori di consistenza delle diverse attività. Le classi V e VI sono riferite alle attività prevalentemente artigianali ed industriali. Le aree boscate, rocciose, le zone acclivi ed in quota, non contemplate dalla legislazione vigente, sono state classificate in classe I seguendo criteri di massima tutela. Per quanto riguarda la determinazione e valutazione dei volumi di traffico la classificazione adottata è ststa riferita alla fonte legislativa della LR 18/2001 ed ha portato all’attribuzione della classe acustica delle strade distinguendole in strade locali-classe II, strade di quartiere-classe III, strade ad intenso traffico- classe IV.

CRITICITÀ Il Piano ravvisa alcune criticità riferite a classi contigue in cui la differenza di rumorosità ammissibile supera i 5 dBA. Per tali aree caratterizzate dalla continuità tra ambienti con attività diverse (bosco-agricolo, bosco -strade, bosco-depuratore, scuole-strada, scuole-agricolo, scuole-industriale) il Piano propone una serie di prescrizioni atte a mitigarne gli effetti, ovvero: - la sottozona D3 dovrà essere divisa in due: la parte più esterna, con caratteristiche analoghe a quelle delle sottozone D1 e D2 (piccoli insediamenti artigianali e piccola industria ed attività non particolarmente rumorose) e la parte più interna che conserverà le caratteristiche della sottozona D3. La prima sottozona assumerà la classe IV e la seconda la classe V. - la sottozona D4 dovrà essere divisa in due: la parte adiacente all’area per attrezzature scolastiche dovrà avere una destinazione di tipo misto con attività non particolarmente rumorose, mentre la parte più distante dovrà avere le stesse caratteristiche delle sottozone D1 e D2. La prima sottozona assumerà la classe III e la seconda la classe IV. - la sottozona D1 dovrà essere divisa in due: la parte a confine con l’area per attrezzature scolastiche, dovrà avere una destinazione agricola di tipo misto con attività non particolarmente rumorose, mentre la parte più lontana dall’area per l’istruzione potrà avere le stesse caratteristiche delle sottozone D1 e D2. Dopo tali modifiche la prima sottozona assumerà la classe III e la seconda la classe IV.

105

Relazione Generale PUCG

5.5 PIANO DEL COMMERCIO Il Comune di Cave, con la finalità di riunire in un solo strumento la regolamentazione urbanistica e la regolamentazione commerciale, ha redatto il “Regolamento Generale Urbanistico-Commerciale” approvato con Del.Cons.Com n.57/2005, ai sensi della LR 33/1999 “Disciplina relativa al settore commercio” che regola le funzioni ed i compiti amministrativi in materia di commercio, nel rispetto dei principi fissati dal DLgv 114/1998 ed ai sensi dell'art.189 co. 1 e dell'art.191 co.2 della LR 14/1999. Ai sensi dell’art.15 della LR 33/99, tale documento prevede: a) l’utilizzazione del territorio nei limiti dello sviluppo sostenibile e nel rispetto dello strumento urbanistico generale e di quelli attuativi b) la promozione delle componenti produttive del territorio compatibilmente con la tutela, il recupero e la valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio rurale c) l’integrazione e la riqualificazione socio-economica e territoriale degli insediamenti produttivi e residenziali d) la localizzazione di medie e/o grandi strutture di vendita nel rispetto dei criteri dettati dalla L 33/99 e) la disciplina e la correlazione tra il rilascio della concessione o autorizzazione edilizia ed il rilascio della autorizzazione amministrativa alla vendita.

In particolare il Regolamento definisce le Superfici di Vendita attivabili nelle diverse Zone di Piano e le relative superfici minime da destinarsi a parcheggio a servizio delle attività commerciali e produttive esistenti e di nuovo insediamento; limita la superficie massima di vendita per gli esercizi di vicinato nel centro Storico; vieta l’insediamento di medie e grandi strutture di vendita nel Centro Storico e nelle sue immediate adiacenze; promuove il recupero degli insediamenti produttivi dismessi o in stato di abbandono; consente l’attivazione di attività di vendita all’ingrosso limitandone la superficie a 500m; consente l’insediamento di attività commerciali di vicinato, compreso l’ampliamento delle superfici a mezzo di trasferimento; localizza le Medie Strutture di Vendita nelle aree definite dal PRG come Spa ed Spb oltre ad una Grande Struttura di Vendita/Centro commerciale nella sottozona D3, definendo per esse condizioni di accessibilità, viabilità e parcheggi; associa il limite massimo di Superfici di Vendita autorizzabile per le Medie Strutture di Vendita e per le Grandi Strutture di Vendita, a quanto consentito dalle prescrizioni specifiche dettate per ogni singola Zona SP per Servizi Privati come definita nel vigente PRG.

CRITICITÀ Il Regolamento Generale Urbanistico-Commerciale è stato redatto nel 2005, nel periodo di passaggio del limite demografico fissato dalla LR 33/99 quando la popolazione residente risultava pari a 9.966 abitanti per passare nel successivo anno 2006 a 10.023 abitanti. Il superamento del valore dei 10.000 abitanti ha determinato la possibilità di autorizzare superfici di vendita maggiori, incrementando il tetto massimo di quelle autorizzabili nell’intero territorio comunale. Inoltre, pur rifacendosi alle direttive espresse nella LR 33/99, ha dettato per le strutture di grande vendita, dotazioni minime di parcheggi pertinenziali pari al doppio di quelle previste dalle norme regionali. Queste prescrizioni, nate dalla volontà di migliorare la funzionalità delle grandi strutture di vendita, unitamente alla sopravvenuta crisi economica ed alla oggettiva impossibilità di realizzare tutte le superfici consentite dagli elevati indici di edificabilità, più che riattivare il settore commerciale hanno contribuito a ridurne l’attrattività tanto che molte delle aree per attività commerciali e produttive individuate dal vigente PRG sono rimaste in edificate. 106

Relazione Generale PUCG

5.6 PIANO DEI RIFIUTI Con Del.G.C. n.20 del 18/02/2010 il Comune di Cave ha approvato il progetto di sistema integrato per la raccolta di rifiuti e ha dato avvio a tutte le fasi per l’attivazione del servizio di raccolta differenziata domiciliare. Il sistema di raccolta “Porta a Porta” è applicato all’intero territorio comunale ed interessa le abitazioni dei cittadini, le attività produttive, scolastiche, commerciali, di ristorazione ed i diversi circoli sociali. I rifiuti urbani ed assimilabili agli urbani, vengono prelevati e raccolti dalla ditta incaricata, direttamente presso i luoghi di produzione, nei giorni concordati, e conferiti presso il Centro di Raccolta comunale “Isola Ecologica” realizzato in via dello Speciano in località Cruci. Tale area è destinata all’ottimizzazione dei carichi da parte della ditta incaricata, al conferimento diretto da parte dei cittadini di rifiuti urbani ed assimilabili, nonché quale centro di distribuzione di materiali di supporto della raccolta domestica (sacchi per la raccolta differenziata, contenitori, ecc.). Nell’ Isola Ecologica viene svolta attività di raccolta mediante raggruppamento per frazioni omogenee di rifiuto organico umido, ingombrante, sfalci e potature, legno, imballaggi in plastica, vetro e alluminio, carta e cartone, metalli, inerti, RAEE, materiali ferrosi, batterie esauste delle automobili, toner e inchiostro per stampanti, e oli vegetali per il trasporto agli impianti di recupero, di trattamento. L’Amministrazione comunale già dal dicembre 2012 ha centrato l’obiettivo di raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata, così come previsto dalla normativa vigente (Art.205 del DLgv n. 152/2006) ed ha conferito in discarica nei primi dodici mesi di servizio “porta a porta” meno di 2.335 tonnellate di RU tanto che nello stesso anno il Comune di Cave è risultato il terzo dei comuni della Provincia di Roma in riferimento alla percentuale di rifiuti differenziati. Il Comune di Cave sta provvedendo ad aggiornare il proprio regolamento comunale di igiene urbana in materia di assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, secondo i principi di cui all’articolo 195, co. 1 lett. e) e co. 2, lettera e) del DLgv 152/2006, ferme restando le definizioni di cui all’articolo 184, co. 2, lettere c) e d) del DLgv 152/2006.

5.7 PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE Il Comune di Cave ha aderito al Patto dei Sindaci con DCC n. 73 del 17/12/2010 impegnandosi cosi a ridurre le proprie emissioni di CO₂ da qui al 2020 di almeno il 20% rispetto all’anno base (1990). Per la redazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile (SEAP) del Comune di Cave si è fatto riferimento, oltre che alle linee guida e ai documenti di indirizzo e al SEAP predisposti dalla Provincia, a Piani di settore regionali (Piano Energetico Regionale e Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria) e provinciali (Piano di Bacino Passeggeri, Piano Merci, Piano Energetico della Provincia di Roma, Piano d’azione per gli Acquisti verdi, Piano di Prevenzione dei Rifiuti della Provincia di Roma, Piano di Azione locale Agenda21) nonché alla normativa vigente regionale in campo di energia e sostenibilità (DGR n. 520 del 19/11/2010) “Linee guida regionali per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”; LR 6/2008 “Disposizioni regionali in materia di architettura sostenibile e di bioedilizia”; LR 23/2000 “Norme per la riduzione e per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” e Regolamento Regionale 8/2005). Attraverso il SEAP, approvato con DCC n. 61 del 19-12-2012, l’Amministrazione ha ricostruito il bilancio comunale dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂ individuando gli ambiti su cui agire insieme ad una specifica lista di interventi da realizzare. Valutando la situazione attuale e storica dei consumi e delle emissioni del territorio sono state individuate 27 azioni di Piano che consentiranno di abbattere le emissioni di CO₂ a breve termine di circa 1500t e di circa 7300t al 2020.

107

Relazione Generale PUCG

6. STRATEGIE DI INTERVENTO DEL PUCG

Le considerazioni emerse in sede di Conferenza di Pianificazione ove gli enti sovraordinati di Provincia e Regione si sono espressi in merito alla compatibilità degli indirizzi di Piano descritti nel DPI, sono state riportate nel successivo Paragrafo 6.1, attentamente valutate e recepite nel PUCG così come evidenziato nei paragrafi dedicati ai Contenuti, agli Obiettivi ed alle Azioni di Piano del presente capitolo.

6.1 OSSERVAZIONI AL DPI PARERE PROVINCIA DI ROMA A seguito dei lavori della Conferenza di Pianificazione il Dip. VI “Governo del Territorio, della mobilità e della sicurezza stradale” della Provincia di Roma ha redatto il Rapporto tecnico che costituisce il parere della Provincia in merito alla compatibilità degli indirizzi del PUCG al PTPG e contenente osservazioni e richieste formulate nel documento denominato “Osservazioni Specifiche al DPI di Cave, adottato con D.C.C. n.58 del 27.11.2012”, allegato al parere stesso (prot. n. 9154 del 23/07/13). Il DPI è stato valutato sostanzialmente coerente con gli indirizzi del PTPG e nelle tabelle che seguono sono riportate le osservazioni e richieste specifiche suddivise per sistemi.

Sistema Insediativo Morfologico Considerazioni Richieste5 Disegno di struttura Coerente con il PTPG, perché propone Nel PUCG dovranno essere valutati gli indicatori di uno sviluppo urbanistico corretto e a consumo del suolo residenziale e le relative basso consumo di suolo, coerente con percentuali di occupazione di suolo residenziale e il disegno morfologico e con la REP; non delle costruzioni territoriali e verificare la coerente inoltre con le direttive per il rispondenza alle previsioni insediative del PUCG. In riordino della morfologia insediativa particolare la distribuzione delle nuove previsioni volta a contenere, compattare e insediative dovrà essere così ripartita : riqualificare gli insediamenti. - 30% completamento delle costruzioni territoriali già programmate dal PTPG; - 5% nuovi insediamenti diffusi o case sparse non perimetrabili; - 65% completamento o nuove espansioni in costruzioni urbane. Dimensionamento Coerente con il PTPG, perché in linea Nel PUCG dovrà essere approfondito il quadro socio- residenziale con le direttive del PTPG rispetto economico demografico di riferimento in relazione all’incremento decennale alle dinamiche agenti nel territorio comunale. programmabile della popolazione (compreso tra il 15% ed il 18%) ed all’incremento dello stock abitativo (compreso tra il 18% e il 24%). Dotazione degli Standard Coerente con il PTPG, perché in linea Il PUCG dovrà integrare le dotazioni indicate dal DM Urbanistici con gli indicatori dimensionali, e con il 1444/68, le superfici per l’edilizia residenziale sociale DM 1444/68. ai sensi dell’art.18 LR 21/2009.

5 Quanto richiesto è stato dettagliato ai paragrafi 3.3-3.6 per l’assetto demografico e socioeconomico; paragrafo 6.6 per la quantificazione e distribuzione degli Interventi; NTA Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico Artt.56-75. 108

Relazione Generale PUCG

Sistema Ambientale Argomento Considerazioni Richieste6 REP Le proposte del DPI sono in generale Nel PUCG dovranno essere verificate le estensioni coerenti con le indicazioni della REP degli ambiti edificati in modo da non interferire con nonostante l’errore interpretativo che la Rete Ecologica. definisce il territorio comunale Il PUCG dovrà recepire la REP sul proprio territorio interessato da “connessione provvedendo alla sua precisazione a scala locale ed secondaria”. assumendo le categorie di intervento e gli usi Non si rilevano incompatibilità tra esse compatibili indicati nel PTPG ritenuti più idonei e e le categorie di intervento e gli usi coerenti, predisponendone la disciplina normativa. ammissibili. La NTA del PUCG dovranno essere integrate con Elemento di criticità è la realizzazione regole volte al controllo e alla tutela del suolo del ponte di attraversamento sul agricolo extra-urbano, al mantenimento delle vallone del fosso Rio che interferisce condizioni di biodiversità delle aree naturali, alla con la connessione primaria della REP riqualificazione ambientale ed ecologica del territorio. Per una corretta valutazione della compatibilità del “ponte” in merito agli effetti sulla REP, l’opera dovrà essere oggetto di un particolare approfondimento ambientale comprensivo di immagini illustrative . Aree protette Coerente con quanto proposto dal PTPG in merito all’ampliamento delle aree vincolate del “Monumento Naturale Parco di Villa Clementi e della Fonte di santo Stefano” (APR22). Unità Territoriale Gli interventi rivolti a riqualificare il Nel PUCG dovranno essere approfonditi gli aspetti Ambientale sistema territoriale connesso agli legati all’UTA10 assumendo le direttive del PTPG per ambiti boscati nel rispetto e il monitoraggio delle trasformazioni antropiche e per rafforzamento delle essenze arboree l’attivazione dei progetti ambientali, specificando in tipiche e a ricucire le aree verdi dettaglio le azioni e redigendo una specifica risultano coerenti con le direttive del normativa tecnica. PTPG. Articolazione del territorio in Nel PUCG dovrà essere definita una articolazione paesaggi rurali del territorio rurale identificando in esso le aree in cui le tipologie di paesaggio risultano integre e riconoscibili e per esse dovranno essere indicati usi e trasformazioni compatibili al fine della loro tutela e conservazione, della salvaguardia delle presenze significative della naturalità operando in sinergia con la programmazione della REP. Dovranno essere applicate le direttive specifiche del “paesaggio agricolo collinare con coltivazione miste”. Itinerari storici Coerente nell’individuazione dei beni e Il PUCG dovrà integrare con apposite carte e schede dei percorsi di interesse storico e informative il censimento dei beni e dei percorsi documentario. storici, oltre a prevedere strumenti idonei per il loro recupero e valorizzazione; definire gli insediamenti urbani storici aggregati e puntuali.

6 Si dà conto di quanto richiesto nei paragrafi 6.2 ”Dal DPI al PUCG”; 6.4”Obiettivi”- OG.2; Schede per il Censimento di Beni Culturali; NTA - Titolo VI Sistema Ambientale Artt.101-109. 109

Relazione Generale PUCG

Sistema Insediativo – Funzionale Argomento Considerazioni Richieste7 Sedi per funzioni strategiche Le strategie del DPI sono coerenti con Il PUCG dovrà esplicitare i criteri di valutazione e metropolitane e di servizio le direttive del PTPG, in relazione selezione dei progetti presentati ai sensi dell’art.8 generale di interesse all’offerta di servizi per il turismo, del DPR 160/2010 nelle proprie NTA. provinciale ed intercomunale cultura e tempo libero. Insediamenti produttivi Il PUCG dovrà dare conto degli impegni assunti in sede di “Patto delle colline romane”. Recupero aree dismesse e in Il PUCG dovrà individuare eventuali aree con attività dismissione, delle aree di produttive dismesse, nonché aree di proprietà proprietà pubblica e degli pubblica suscettibili di trasformazione evidenziando insediamenti per il gli usi consentiti con finalità prevalentemente commercio ambientale, sociale o di riordino insediativo; dovrà contenere indicazioni specifiche rispetto alla localizzazione ed alla tipologia delle attività commerciali nel rispetto di quanto dettato nel PTPG e nella LR 33/99.

Sistema della Mobilità Argomento Considerazioni Richieste8 Rete di Base : trasporto su Coerente con le previsioni di PTPG in Il PUCG dovrà recepire le previsioni del PTPG e la strada merito alla realizzazione del nuovo classificazione funzionale della viabilità. tracciato SR155 a monte dell’esistente Dovrà valutare le possibili implicazioni ambientali con caratteristiche di rete di 2° livello del ponte di attraversamento del vallone del Fosso metropolitano. Rio e la sostenibilità ambientale dell’intervento con Coerente con l’individuazione di una riferimento specifico alla struttura e funzionalità rete di itinerari ciclopedonali per della REP. Tale studio dovrà comprendere immagini favorire l’accessibilità del territorio. illustrative che chiariscano tipologia, dimensioni e inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico. In alternativa ad esso dovrà essere verificata la possibilità, di introdurre un sistema sostenibile di trasporto pubblico. In riferimento al potenziamento della rete locale con i nuovi tracciati nelle località di Colle Emprano e di Colle della Catasta, il PUCG dovrà riconsiderare la reale necessità degli interventi al fine di non compromettere il carattere delle aree agricole attraversate.

7 Si dà conto di quanto richiesto nel paragrafo 6.4 “Obiettivi” OG.5; NTA Art.43, Titolo V Sistema Insediativo Funzionale Artt. 76-100 8 Paragrafo 6.2”Dal DPI al PUCG”; 6.4 “Obiettivi” OG.7; NTA TitoloVII Sistema della Mobilità Artt.110-116. 110

Relazione Generale PUCG

PARERE REGIONE LAZIO Il Parere di Compatibilità espresso dal Dipartimento Territorio e Urbanistica, Mobilità e Rifiuti - Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di Roma, Rieti e Viterbo della Regione Lazio, in seguito alla valutazione del DPI ed agli approfondimenti forniti nel corso della Conferenza di Pianificazione, emesso in data 03/08/2015, risulta favorevole in quanto “gli interventi descritti non comportano in genere impatti significativi dal punto di vista paesaggistico”, fatti salvi gli adempimenti di adeguamento descritti nella tabella successiva. Il Parere sottolinea inoltre che “la proposta di PUCG espressa nel DPI risulta coerente con i principi inerenti sia la sostenibilità territoriale che con i metodi della classificazione delle aree, prevedendo, relativamente alle aree già urbanizzate, il miglioramento delle condizioni dell’abitare e della qualità urbana con la realizzazione di servizi ed attrezzature pubbliche.”

Argomento Considerazioni Richieste9 Abusivismo edilizio Non viene esaminata la problematica Il PUCG dovrà approfondire tale tematica con una connessa ai nuclei abitati sorti specifica tavola ove siano individuati e perimetrati i spontaneamente. nuclei sorti abusivamente per il loro recupero ai sensi della LR 28/80.

Le previsioni di PUCG che prevedono Integrare gli elaborati di PUCG con tavole descrittive di Vincoli di PTP/PTPR trasformazioni di aree che il PRG vigente sovrapposizione tra la zonizzazione di PUCG ed il definisce agricole, devono risultare regime vincolistico vigente del PTP/PTPR specificando compatibili con i vincoli paesaggistici le azioni di tutela. cogenti ai sensi dell’art.27bis della LR 24/98 e dell’art.63 delle NTA del PTPR. Redigere un elaborato di Analisi che individui e

Ogni modifica a quanto espresso nel PRG distingua le aree che confermano le trasformazioni vigente relativa ad aree vincolate da beni urbanistiche già previste nel PRG vigente da quelle di tipizzati dal PTPR deve essere nuova previsione del PUCG che ricadono su porzioni di compatibile con la relativa disciplina di territorio agricolo del vigente PRG tutela. Dimensionamento Verificare la consistenza delle volumetrie esistenti in volumetrie residenziali e considerazione anche di quelle abusive standard urbanistici condonate/legittime ed in base a tali valori determinare gli standard urbanistici e le modalità di acquisizione delle aree.

Principi di perequazione e La descrizione delle procedure appare Stralciare i riferimenti a tali metodologie di intervento generica e soprattutto non codificata in quanto potenzialmente generatori di ambiguità circa i metodi compensativi dalla vigente normativa. diritti reali di edificazione e la loro ubicazione.

Rete Infrastrutturale Verificare la reale fattibilità del potenziamento della rete infrastrutturale in modo da non interferire con le sensibilità ambientali.

Viene condiviso il Parere espresso dalla Concludere la procedura VAS ai sensi del D. Lgs. VAS Direzione Regionale per i Beni Culturali e 152/2006 e della DGR 05/03/2010 n.169, tenendo Paesaggistici del Lazio del Mibact in conto del citato parere. merito al RP, secondo il quale nella redazione del RA sarà necessario “porre particolare attenzione alle opere da realizzare nelle aree di particolare rilevanza culturale e paesaggistica”.

9 Si dà conto di quanto richiesto al paragrafo 6.2 “Dal DPI al PUCG”; 5.1 “PRG vigente”; 6.6 “Quantificazione degli interventi”; 1.3”Ulteriori riferimenti normativi”; 6.4”Obiettivi”OG.3-OG.4-OG7-OG.8; NTA Titolo 1 Disposizioni Generali Artt.37-40; Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico Art.74; Titolo V Sistema Insediativo Funzionale Art.87; Tavole 5-6-7. 111

Relazione Generale PUCG

6.2 DAL DPI AL PUCG L’elaborazione del presente PUCG è il risultato e la naturale conseguenza dell’insieme di analisi condotte nel corso della stesura del DPI e degli approfondimenti effettuati a seguito delle richieste della Provincia di Roma e della Regione Lazio nonché di tutti gli enti territorialmente coinvolti che si sono pronunciati sia in relazione alla procedura di Pianificazione che a quella di Valutazione Ambientale Strategica. Le osservazioni e le richieste espresse nei Pareri della Provincia e della Regione sono state recepite in toto. Tutte le considerazioni fatte hanno condotto ad una ulteriore verifica degli indirizzi delineati nel DPI ed hanno contribuito alla maturazione delle scelte effettuate per il perseguimento degli obiettivi strategici di sviluppo. Il risultato di questo processo ha prodotto Contenuti e Obiettivi discendenti da quanto definito nel DPI. Le Azioni sono state maggiormente calibrate alla realtà territoriale così da essere più rispondenti alle necessità e disponibilità economiche della comunità.

Il territorio comunale, nelle sue componenti urbane ed extraurbane, è stato oggetto di ulteriori considerazioni effettuate sulla base della rappresentazione ad una scala più dettagliata delle scelte di zonizzazione del PUCG. La redazione di specifiche tavole di sovrapposizione tra la zonizzazione di PUCG con quella del PTP, PTPR e REP, in riferimento alla classificazione delle aree e dei paesaggi ed alla vincolistica agente ope legis o tipizzata dal PTPR, ha evidenziato che, a meno di limitate modifiche alle perimetrazioni proposte nel DPI, le nuove previsioni del PUCG risultano compatibili con quanto espresso dall’art.27 bis della LR 24/98 e dall’art.63 delle NTA del PTPR (norme di salvaguardia).

Per quanto riguarda gli ambiti extraurbani è stata elaborata una classificazione delle aree con l’individuazione delle azioni di tutela, delle trasformazioni possibili e degli usi compatibili, che risultano coerenti sia con quanto espresso dal PTPR che dalla REP. In risposta alle considerazioni mosse dalla Regione circa la valutazione della presenza di “nuclei sorti spontaneamente”, il territorio comunale è stato oggetto di una ulteriore verifica. L’analisi della documentazione relativa alle concessioni in sanatoria rilasciate, ha confermato quanto già evidenziato nel DPI, ovvero l’esistenza in zona agricola di un notevole numero di fabbricati illegittimi o di ampliamenti, sopraelevazioni e cambi d’uso in residenze realizzate “in modo spontaneo”. Tali volumetrie risultano assimilabili ad una “pluralità di costruzioni abusive singole che non sono suscettibili di perimetrazione, in quanto non costituenti nuclei edilizi” come riportato all’art.15 della LR 28/80. Pertanto si conferma la inesistenza sul territorio comunale di nuclei edilizi sorti spontaneamente, suscettibili di perimetrazione. Preme sottolineare che, al fine del corretto dimensionamento delle superfici da destinarsi a standard urbanistici secondo quanto previsto dal DM 1444/68, la valutazione delle volumetrie residenziali esistenti sul territorio condotta in sede di DPI e confermata nel presente PUCG, ha tenuto conto non solo dell’edificazione nelle zone A, B e C del PRG vigente e di previsione insediativa, ma anche di questa moltitudine di edifici residenziali sparsi presenti sul territorio in zona agricola, nonché delle volumetrie connesse alle concessioni in sanatoria rilasciate ed ai permessi di costruzione diretti o mediati da Piani Attuativi ancora in corso di rilascio.

112

Relazione Generale PUCG

Sono stati inoltre approfonditi i meccanismi connessi all’applicazione dei principi di perequazione, dei metodi compensativi e di trasferimento delle volumetrie analizzando nel dettaglio quanto previsto dalla normativa nazionale e dal Codice Civile in tema di trasferibilità dei diritti edificatori; a quanto previsto dalle leggi regionali di Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Basilicata, Puglia, Calabria e Campania merito al principio della perequazione; a quanto anche espresso dal Consiglio di Stato in merito ai metodi posti in essere dal vigente PRG del Comune di Roma. Tali metodi, esplicitati nel dettaglio e corredati da una approfondita descrizione delle condizioni per una loro corretta applicazione, sono stati confermati tra le modalità attuative del Piano, come decritto in dettaglio nelle Norme Tecniche di Attuazione del PUCG.

L’unica criticità sostanziale ravvisata nei Pareri di Provincia e Regione è risultata connessa alla realizzazione del nuovo tracciato viario e del ponte di attraversamento del Fosso Rio. Nonostante l’attenzione alla tutela, alla valorizzazione e corretta fruizione del Paesaggio espressa dal DPI, tutti gli enti competenti hanno sottolineato come gli interventi previsti sul sistema viario individuati per migliorare la connessione tra capoluogo e frazioni e facilitare l’accessibilità ai servizi fossero di notevole impatto e potenzialmente rischiosi per gli ambiti attraversati, interventi tali da mettere in pericolo la funzionalità della REP e il carattere di particolare integrità e bellezza del paesaggio del Fosso Rio. In considerazione di quanto espresso è stata effettuato uno studio di interventi similari in contesti paesaggistici analoghi. Inoltre la stesura di un progetto preliminare del nuovo tracciato comprendente i tratti in tornante ed il ponte, le valutazioni sulle aree interessate dai cantieri, sui movimenti di terra ed il dimensionamento delle nuove strutture, i costi ed i tempi di realizzazione, nonché sui necessari interventi di mitigazione, hanno consentito di considerare con maggiore chiarezza il quadro complessivo degli interventi ipotizzati. Pur avendo definito un’opera infrastrutturale da realizzarsi con tecniche costruttive a basso impatto, con estese parti in tornante lungo i pendii in modo da contenere l’ampiezza e le campate del ponte di attraversamento, l’onerosità degli interventi in termini di costi delle singole opere e di impatto sul contesto paesaggistico è risultata tanto evidente da non poter essere compensata dai benefici rispetto alla viabilità generale ed a quanto ipotizzato per il miglioramento della qualità di vita nelle frazioni in sede di DPI. Queste considerazioni unitamente a quelle di carattere economico e realizzativo effettuate anche in sede di VAS, hanno condotto ad una riformulazione complessiva degli interventi ipotizzati per lo sviluppo delle frazioni a partire dalla rinuncia al ponte di attraversamento del Fosso Rio. Sacrificando il collegamento diretto, si è scelto di ridefinire ed ampliare la dotazione dei Servizi Pubblici e Privati delle frazioni creando le condizioni per attribuire loro una maggiore autonomia. San Bartolomeo e Colle Palme perderanno la attuale condizione di totale dipendenza dal capoluogo acquisendo un nuovo ruolo maggiormente attrattivo in senso economico, culturale e turistico.

6.3 CONTENUTI In considerazione di quanto indicato all’art.29 della LR 38/99 i contenuti del PUCG delineano i cardini dell’assetto del territorio comunale, indicano le trasformazioni strategiche comportanti effetti di lunga durata e tutelano l’integrità fisica e l’identità culturale territoriale.

113

Relazione Generale PUCG

Il presente PUCG è stato redatto proprio a partire da una analisi dell’assetto territoriale e dalla valutazione dell’attuazione del PRG vigente che unitamente alla valutazione delle istanze ambientali di tutela e valorizzazione, ha portato alla definizione degli Obiettivi Generali di Piano. L’Assetto del territorio comunale è stato delineato a partire da uno studio generale ed analitico dello stato di fatto10, dello stato di attuazione e dalle criticità del PRG vigente11.

È stata effettuata inoltre una ricognizione puntuale del territorio sotto il profilo geologico, idrografico, del paesaggio, dei caratteri storico-archeologici e culturali, delle antropizzazioni che ne hanno definito l’assetto e l’uso, del patrimonio edilizio in riferimento non solo alla consistenza ed all’uso dei beni ma anche alla localizzazione, allo stato di conservazione ed alle valenze storico-culturali; agli aspetti relativi al tessuto sociale, alla sua consistenza nonché all’assetto demografico ed economico12. L’analisi del contesto territoriale in tutti i suoi aspetti, ha consentito di individuare valenze, peculiarità e sensibilità di questo territorio oltre a fornire un quadro dettagliato delle problematiche in atto e relative criticità, come riportate nella seguente tabella:

Punti di Forza e Sensibilità Criticità  Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte S. Stefano  diffusa presenza di edificato sparso in ambiti extraurbani  porzioni di territorio naturale extraurbano integre e  parcellizzazione dei fondi agricoli e ridotta dimensione degli riconoscibili di particolare valore ambientale: aree di stessi connessione, aree tutelate dei boschi e dei fossi di  degrado e abbandono del centro storico fondovalle  scarsa qualità degli spazi urbani storici e consolidati  centro storico  ambiti consolidati da riqualificare e/o ristrutturare  numerosi siti archeologici e i ritrovamenti lungo le antiche  espansione residenziale non controllata e difficoltà vie di comunicazione nell’attuazione dei comparti di espansione e definiti dal PRG  numerosi fabbricati civili e religiosi di valenza storico- vigente architettonica  limitata dotazione di servizi pubblici e privati nelle frazioni  presenza di fabbricati caratteristici legati alla tradizione  scarso grado di attrattività occupazionale agricola del territorio  difficoltà nell’attuazione dei comparti di espansione  assenza di industrie inquinanti e le ridotte emissioni in artigianale definiti dal PRG vigente atmosfera  limitate attività artigianali e di piccola dimensione  presenza limitata di strutture ricettive  assenza di strutture commerciali e produttive nelle frazioni  pendolarismo  attività agricole limitate, poco produttive e poco remunerative  abbandono dei territori rurali  sovrapposizione dei flussi di traffico locale e sovracomunale  rete viaria insufficiente e inadeguata che gravita quasi esclusivamente sulla viabilità provinciale e regionale  inesistenza di tracciati alternativi alla SR 155 ed alle strade provinciali  inesistenza di un tracciato di connessione diretta tra capoluogo e frazioni  inadeguata e frazionata rete pedonale che spesso non consente il raggiungimento delle strutture pubbliche

10 L’analisi dettagliata dell’assetto territoriale - sistema insediativo, sistema dei servizi, sistema infrastrutturale - dell’assetto demografico e socio-economico, è riportata al Capitolo 4 - Quadro conoscitivo ed analisi territoriale. 11 Il PRG vigente, è descritto compiutamente al Capitolo 5.1 ove vengono valutati stato di attuazione e criticità. 12 Argomenti trattati in dettaglio nelle analisi condotte ai paragrafi 3.2 e 3.6. 114

Relazione Generale PUCG

A partire dalle analisi effettuate il PUCG: - si pone in continuità con le previsioni del PRG vigente con l’intento di risolvere le problematiche connesse alla mancata attuazione delle zone di espansione residenziale e produttiva, dei servizi ed attrezzature pubbliche e di ridurre le disparità di trattamento tra i cittadini correlate alla zonizzazione - amplia ed approfondisce altresì le tematiche sottovalutate dal PRG vigente ponendo particolare attenzione agli ambiti extraurbani con la finalità di tutelare, valorizzare e salvaguardare i paesaggi naturali, agricoli e storici del territorio, promuovendo azioni rivolte al recupero e riqualificazione del paesaggio e del patrimonio, mantenendone l’integrità fisica e preservandone l’identità culturale - individua le aree destinate ai nuovi insediamenti, residenziali, produttivi , commerciali ecc. in ambiti già urbanizzati, ovvero nelle aree di frangia o al margine delle stesse al fine di razionalizzare i tessuti esistenti e migliorare la forma urbana - propone interventi di riqualificazione urbana finalizzati all’arricchimento dei tessuti costruiti e alla semplificazione delle connessioni con attenzione mirata alla percorribilità pedonale - localizza nelle frazioni nuove superfici da destinarsi ai servizi pubblici e privati in modo da renderle maggiormente autonome rispetto al capoluogo - localizza i servizi pubblici in funzione dei bisogni e necessità degli abitanti, con spazi pensati in relazione alle diverse fasce di età, riqualifica quelli esistenti favorendone l’accessibilità - propone interventi per migliorare, adeguare e potenziare la viabilità esistente oggi del tutto carente - si pone inoltre come occasione fondamentale per definire una visione strategica del futuro della città attraverso l’individuazione delle vocazioni del territorio e delle sue funzioni specifiche suggerendo per il Comune di Cave un modello di sviluppo teso ad implementare la propria vocazione turistica nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale.

Le trasformazioni strategiche previste dal PUCG, in termini di Obiettivi Strategici, Generali e Azioni specifiche, sono ispirate ai principi di equità tra cittadini e di tutela del territorio nelle sue componenti agricole, paesaggistiche e storico-culturali; sono volte alla definizione di uno sviluppo della città che risolva e attenui le criticità in atto, migliori la qualità della vita e generi nuove opportunità occupazionali.

Le modifiche apportate alla vigente zonizzazione al fine di garantire il soddisfacimento dei fabbisogni, sono improntate alla riduzione del consumo di suolo o limitazione della trasformazione dei suoli agricoli, alla riqualificazione dei tessuti esistenti negli aspetti edilizi ed urbani, all’incremento della dotazione di servizi per la collettività laddove carenti ed al miglioramento di quelli esistenti, nonché alla valorizzazione, salvaguardia, recupero, riqualificazione dell’intero territorio comunale.

Inoltre al fine di tutelare l’integrità fisica e l’identità culturale territoriale ed in coerenza con le risultanze dell’analisi puntuale delle componenti ambientali (suolo, acqua, aria, paesaggio, condotte in sede di stesura del Rapporto Ambientale di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), le scelte di Piano sono esplicitate e concretizzate in azioni valutate anche in considerazione degli effetti generati sulle componenti stesse.

115

Relazione Generale PUCG

6.4 OBIETTIVI E AZIONI Gli Obiettivi assunti dal PUCG fanno riferimento a quanto dettato dalle norme vigenti in materia di pianificazione (LR 38/99; DM 1444/68; LR 40/99) nonché agli obiettivi di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile ai sensi dell’art.4 co.1 del DLgv 152/2006.

La LR 38/99 all’art.2 stabilisce che “Le attività di governo del territorio sono finalizzate alla realizzazione della tutela dell’integrità fisica e culturale del territorio stesso, nonché al miglioramento qualitativo del sistema insediativo ed alla eliminazione degli squilibri sociali, territoriali e di settore, in modo da garantire uno sviluppo sostenibile della Regione”, pertanto gli obiettivi della LR 38/99 possono essere così sintetizzati: 1. Tutelare l’integrità fisica del territorio 2. Tutelare l’identità culturale del territorio 3. Migliorare qualitativamente il sistema insediativo ed eliminare gli squilibri sociali, territoriali e di settore.

Obiettivo del DM 1444/68 è la definizione delle Zone Territoriali Omogenee ed il relativo dimensionamento degli Standard Urbanistici.

Gli obiettivi perseguiti dalla LR 40/99 fanno riferimento alla valorizzazione ambientale, culturale e turistica del territorio.

Per quanto riguarda gli obiettivi di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile, l’Unione Europea nel documento “Ambiente 2010 : il nostro futuro, la nostra scelta”, individua i seguenti obiettivi strategici: 1. Limitare i cambiamenti climatici, i loro costi e le ripercussioni negative per la società e l’ambiente 2. Garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali ed ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente 3. Promuovere modelli di consumo e di produzione sostenibili 4. Migliorare la gestione ed evitare il sovrasfruttamento delle risorse naturali riconoscendo il valore dei servizi ecosistemici 5. Promuovere la salute pubblica a pari condizioni per tutti e migliorare la protezione contro le minacce sanitarie 6. Creare una società socialmente inclusiva tenendo conto della solidarietà tra le generazioni e nell’ambito delle stesse, nonché garantire e migliorare la qualità della vita dei cittadini quale presupposto per un benessere duraturo delle persone 7. Promuovere lo sviluppo sostenibile a livello mondiale e assicurare che le politiche interne ed esterne all’unione siano coerenti con lo sviluppo sostenibile a livello globale e i suoi impegni internazionali

116

Relazione Generale PUCG

Gli Obiettivi Generali del PUCG del Comune di Cave discendono dai sopracitati obiettivi e sono:

OBIETTIVI GENERALI di PUCG 1 Perseguire uno sviluppo sostenibile 2 Tutelare salvaguardare e valorizzare il paesaggio 3 Rafforzare le politiche abitative e la qualità dell’abitare 4 Rafforzare l’offerta dei servizi pubblici 5 Rilanciare il sistema produttivo 6 Promuovere la vocazione turistica del territorio 7 Migliorare la viabilità e l’accessibilità 8 Ridurre le iniquità connesse alla zonizzazione 9 Promuovere una pianificazione partecipata

117

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 1. PERSEGUIRE UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Obiettivo primario del PUCG è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio sia sotto l’aspetto ambientale che quello economico e sociale. La crescita dovrà essere conforme ai principi di sostenibilità ambientale per mantenere la qualità e la riproducibilità delle risorse naturali e di sostenibilità economica che genera reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione senza alterare il contesto ambientale. La qualità ecologica ed ambientale dovrà diventare obiettivo fondante di tutti i Piani, Programmi e Progetti che incidono sugli usi agricoli ed urbani, con particolare attenzione alla trasformazione dei suoli nel rispetto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio, al risparmio idrico ed energetico, alla riduzione dell’inquinamento acustico e di quello atmosferico. L'impegno per la realizzazione di edifici e insediamenti rispondenti ai criteri del costruire sostenibile rappresenta un obiettivo concreto per la Città di Cave anche in riferimento alla "Carta delle città europee per un modello urbano sostenibile" (Aalborg, 1994). In tal modo si intende aderire ad Agenda 21, ovvero l'insieme di principi, strategie, obiettivi e azioni finalizzati alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile e durevole per il XXI secolo, attraverso un utilizzo equilibrato delle risorse naturali, umane ed economiche.

1.1 Perseguire la sostenibilità di ogni intervento di trasformazione e sviluppo territoriale 1.2 Contenere il consumo dei suoli 1.3 Migliorare l’efficienza energetica 1.4 Migliorare l’uso delle risorse idriche 1.5 Migliorare la qualità dell’aria OBIETTIVI SPECIFICI 1.6 Ridurre l’inquinamento acustico, luminoso e da gas radon 1.7 Incentivare l’utilizzo di materiali bio-compatibili, eco-sostenibili e tecniche costruttive intelligenti 1.8 Migliorare la raccolta dei rifiuti promuovendone la riduzione, la differenziazione, il riciclo e il riuso CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI Valutazione dei suoli antropizzati e delle volumetrie esistenti da condurre preliminarmente ad ogni intervento di trasformazione del territorio, subordinando ad essa le scelte localizzative Promuovere la riqualificazione dell’edificato esistente Previsione, nell’ambito della progettazione di infrastrutture, di materiali e tecniche costruttive non invasive nonché di interventi di mitigazione ambientale (acustica, luminosa ecc.) integrati CdA 1.1 con il contesto Direttive per la Sviluppo del sistema del verde integrato col sistema della mobilità prevedendo la realizzazione di riqualificazione degli percorsi pedonali e ciclabili insediamenti esistenti; Riduzione dell’uso di risorse energetiche non rinnovabili ed incentivazione di quelle rinnovabili per la realizzazione di Incentivazione all’uso di Best Available Tecnologies (BAT) negli interventi di riqualificazione e di nuovi manufatti; nuova edificazione. per il potenziamento delle Accoglimento delle prescrizioni del Piano di Zonizzazione Acustica per il controllo del rumore infrastrutture territoriali Introduzione di parametri per la limitazione dell’inquinamento luminoso introduzione di disposizione per limitare i rischi da gas radon Incentivi alla riqualificazione impiantistica finalizzata all’efficientamento energetico, al risparmio idrico ed al riutilizzo delle acque piovane Ampliamento dell’Isola Ecologica al fine di potenziare la trasformazione dei rifiuti solidi urbani Ampliamento del Depuratore Generale per migliorare la qualità delle operazioni introducendo opere di mitigazione per ridurne l’impatto sul paesaggio

118

Relazione Generale PUCG

L’introduzione dei criteri di sostenibilità ambientale posti come base di partenza per ogni intervento di Piano, esprime la volontà di agire sul territorio in modo più consapevole rispetto agli impatti che inevitabilmente lo sviluppo genera. Il PUCG intende favorire un’edilizia in grado di: - soddisfare, in maniera qualitativamente sana, i bisogni abitativi del presente - mantenersi entro i limiti delle "capacità di carico" degli ecosistemi di sostentamento - evitare di compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni abitativi. Il PUCG favorisce ed incentiva la bioedilizia, ovvero la progettazione ed esecuzione degli edifici che dedica grande attenzione all'ambiente e alla salute degli abitanti, all'uso di sostanze naturali, facilmente degradabili o riciclabili, al progetto di sistemi e impianti ad alta efficienza, basso consumo e minimo effetto inquinante. Il PUCG privilegia la valorizzazione del patrimonio edilizio attraverso il perseguimento di un livello di qualità superiore a quella ottenibile dalla semplice conformità alla normativa edilizia vigente, ritenendo che la qualità possa derivare da un insieme di prestazioni aggiuntive rispetto ai cosiddetti “requisiti minimi” (o requisiti cogenti delle opere edilizie), nel caso in cui l’edificio venga progettato e realizzato seguendo criteri di rispetto e di risparmio delle risorse ambientali, nonché con particolare attenzione verso materiali e sostanze potenzialmente nocivi. Il PUCG fa proprie le direttive statali e regionali e in merito all’uso dei suoli, al risparmio ed efficientamento energetico, all’uso consapevole delle risorse, allo smaltimento dei rifiuti solidi, alla difesa dall’inquinamento atmosferico, elettromagnetico e da radon, dettando disposizioni specifiche nelle Norme Tecniche di Attuazione da applicarsi nelle riqualificazioni ed in ogni nuovo insediamento a qualsiasi uso adibito. Inoltre assume le prescrizioni per le zone destinate ad attività produttive ancora non attuate (AP3 - AP4 - AP5 - AP6) contemplando l’adozione di misure di mitigazione quali barriere antirumore, schermi acustici naturali o artificiali, la stesura di asfalti fonoassorbenti, l’insonorizzazione di locali ed impianti per tutte le attività contigue alle zone agricole. Prevede inoltre che l’attuazione di nuove attrezzature per l’istruzione o sanitarie contempli contestualmente l’allocazione di barriere antirumore naturali, lungo i confini stradali o agricoli.

Infine le NTA forniscono indicazioni per le scelte progettuali sia in relazione ai Complessi Insediativi che in riferimento al singolo Organismo Edilizio. Nella progettazione e realizzazione dei Complessi Insediativi si dovrà tenere conto del sistema delle piazze, del verde, della viabilità carrabile e ciclo-pedonale; delle componenti ambientali quali l’accesso al sole, il controllo del vento, la qualità dell'aria ed il controllo del clima acustico; dei fabbisogni energetici, della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti. A livello di Organismo Edilizio si dovrà tenere conto anche del soleggiamento, dell’illuminazione e ventilazione naturale, dell’isolamento ed inerzia termica,dei materiali e tecnologie da utilizzare, delle dotazioni impiantistiche, della riduzione del consumo di acqua potabile e del recupero, per usi compatibili, delle acque meteoriche, del rumore negli ambienti abitativi

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche direttive nelle NTA: Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55.

119

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 2. TUTELARE SALVAGUARDARE E VALORIZZARE IL PAESAGGIO

Considerata la particolare valenza e potenzialità del territorio comunale, il PUCG pone come obiettivo la tutela e la salvaguardia del paesaggio naturale e agricolo nonché del patrimonio culturale, storico e archeologico. La valorizzazione del territorio perseguita attraverso azioni ambientalmente responsabili ispirate ai principi di sostenibilità, messe in atto mediante le tecniche dell’ingegneria naturalistica13, consentirà il godimento del paesaggio e di ogni altro elemento del patrimonio riportando alla vita attiva spazi ed ambiti oggi abbandonati ed in disuso, garantendo sempre e comunque il mantenimento dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio. 2.1 Approfondire la conoscenza del territorio comunale nella sua specificità, valutando sensibilità e criticità per una fruizione compatibile e più consapevole 2.2 Evidenziare le specificità del territorio ed in relazione a ciò, definire Ambiti e misure di OBIETTIVI SPECIFICI salvaguardia 2.3 Tutelare con prescrizioni i beni di particolare valenza paesaggistica, agricola, religiosa, storica e culturale rappresentativi e significativi per il territorio comunale 2.4 Favorire la gestione e la cura condivisa del territorio CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI CdA 2.1 Acquisizione dati presso le strutture regionali preposte circa lo stato delle acque, dell’aria, dei Ricognizione dello stato livelli di radon, sulla biodiversità del suolo, del sottosuolo, Definizione delle superfici urbanizzate, dei territori agricoli e di connessione del soprasuolo, dei corpi Redazione di carte agropedologiche idrici, dell’aria, del Redazione di carte geologiche (carta MOPS e carta di idoneità) che evidenzino il grado di sistema ambientale, della pericolosità e vulnerabilità dei suoli flora e della fauna. Ricognizione dello stato dei sistemi di smaltimento acque Recepimento degli indirizzi e prescrizioni espressi dalla normativa specifica in materia di vincolo idrogeologico, di difesa del suolo e di prevenzione dei dissesti del territorio Controllo del grado di permeabilità dei suoli tramite limitazione delle superfici non drenanti CdA 2.2 Definizione di Indicatori per il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee Definizione di interventi Definizione di interventi per l’uso razionale delle acque ed opere di depurazione degli effluenti di difesa e salvaguardia urbani e agricoli del suolo, delle acque, Miglioramento e ottimizzazione della rete idraulica dell’aria, dell’equilibrio Individuazione delle misure necessarie ad assicurare il non inquinamento delle falde idriche e dei del sistema ambientale, fossi (accertamento esistenza scarichi abusivi e/o impropri) della flora e della fauna Rafforzamento delle componenti fitoclimatiche attivando processi di recupero naturalistico, botanico e faunistico che salvaguardino la qualità ambientale senza alterare le funzioni biologiche dell’ecosistema esistente Regolamentazione del territorio ai fini della tutela ambientale CdA 2.3 Relazione circa l’evoluzione storico-urbanistica della città Ricognizione della Redazione di una carta con l’individuazione dei beni e dei percorsi storici vicenda storica che ha portato alla attuale Censimento dei beni culturali configurazione del territorio comunale

13 L’Ingegneria Naturalistica è una disciplina tecnico-scientifica che, attraverso metodologie proprie dell’ingegneria e sulla base di criteri meccanici, biologici ed ecologici, utilizza come materiale da costruzione piante vive o parti di esse, in abbinamento con altri materiali, quali pietra, legno, terra, biostuoie, geotessili. Trova ampia applicazione nelle operazioni di consolidamento, stabilizzazione, idraulica, drenaggio e rinaturazione dei terreni, in un'ottica di protezione dall’erosione, di sviluppo di ambienti naturali, nonché di salvaguardia del territorio e del paesaggio e di mitigazione dell’impatto ambientale.

120

Relazione Generale PUCG

Recepimento delle indicazioni del PTP/PTPR circa i Sistemi del Paesaggio e del PTPG/REP circa le CdA 2.4 Componenti del Paesaggio volto alla individuazione e definizione delle macro aree corrispondenti Caratterizzazione del del paesaggio di valore, naturale e agrario territorio extraurbano – zonizzazione Individuazione degli interventi consentiti e degli usi compatibili per ogni ambito e macro area individuata CdA 2.5 Recepimento delle direttive definite dall’art.35 del PTPR relativamente alla tutela dei corsi d’acqua Tutela dei vincoli Recepimento delle direttive definiti all’art.38 del PTPR relativamente alla tutela delle aree boscate istituzionali, paesistici e Recepimento delle direttive definite dalla LR 24/98 nelle aree e negli immobili sottoposti a tutela paesaggistici e del paesistica della “Villa Clementi”- DM 11/03/69 Monumento Naturale di “Villa Clementi e Fonte Promozione della redazione di un Regolamento, ai sensi dell’art.9 LR 29/97 che tuteli la S.Stefano” conservazione, integrità e sicurezza del Monumento Naturale istituito di “Villa Clementi e Fonte S. Stefano” Tutela delle aree interne al Vallone di Cave comprese entro il perimetro proposto per CdA 2.6 l’ampliamento del Monumento Naturale al fine di non alterarne lo stato e relativa perimetrazione Individuazione, Individuazione di elementi identitari da tutelare a garanzia della loro conservazione perimetrazione e tutela degli Elementi Identitari Definizione degli interventi consentiti, degli usi compatibili, delle tecniche costruttive e dei materiali da adottarsi nei fabbricati individuati Promozione di Progetti Ambientali Individuazione di attività volte ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del patrimonio naturale CdA 2.7 Individuazione di interventi edificatori e naturalistici coerenti ed integrati con i valori paesaggistici Valorizzazione del del territorio territorio naturale Conservazione e recupero delle essenze arboree esistenti Riqualificazione del sistema territoriale connesso agli ambiti boscati/fossi nel rispetto e rafforzamento delle essenze arboree tipiche Promozione di attività ricreative compatibili Riqualificazione delle aree compromesse (aree ex depuratori) Orientamento delle produzioni agricole rivolto alla valorizzazione di quelle di maggior tipicità per rafforzare il legame prodotto-territorio Sostegno alle aziende agricole con promozione di rapporti più stretti con il mondo scolastico e col CdA 2.8 turismo agro-alimentare per la commercializzazione di prodotti a Km zero Valorizzazione del Promozione delle attività imprenditoriali dell’agricoltore legate non solo ad attività di vendita territorio rurale e del diretta dei prodotti agricoli ma ad attività complementari afferenti alla manutenzione del verde e sistema produttivo del territorio agricolo favorendo la partecipazione dei cittadini alla gestione del territorio agricolo Incentivi al recupero funzionale e riuso dei fabbricati abbandonati presenti nelle aree rurali (magazzini e strutture dismesse degli ex depuratori) per funzione di agriturismo, attività ricettive o eco-turismo Salvaguardia degli spazi aperti periurbani escludendone l’edificazione (orti urbani) Individuazione di attività volte ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del CdA 2.9 patrimonio storico-culturale ed archeologico Valorizzazione del Individuazione di interventi coerenti ed integrati con i valori storico-culturali del territorio patrimonio storico culturale ed archeologico Conservazione e recupero dei beni del patrimonio edilizio Recupero dei tracciati storici della via Francigena e del tracciato dell’antica via Prenestina

In relazione al Sistema Ambientale il PUCG definisce la seguente Classificazione: AMBITI URBANI14 : Aree interessate dal Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte Santo Stefano : MN Aree a Verde Privato : VP Aree per Orti Urbani : OU

14 Artt.103-105 delle NTA 121

Relazione Generale PUCG

AMBITI EXTRAURBANI15 : Territorio Naturale : N Territorio Rurale : Aree Agricole di Interesse Primario : R1 Aree Agricole di Interesse Secondario : R2

In Ambito Urbano il PUCG perimetra le aree interessate dal vincolo del Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte Santo Stefano; individua le porzioni da attribuire a Verde Privato - VP, modificando quelle previste dal PRG vigente, ed introduce una nuova zona di continuità tra gli ambiti urbani e le aree agricole, denominata Orti Urbani - OU. Rientrano in questa zona porzioni di territorio fortemente parcellizzate ad uso agricolo localizzate in continuità con gli ambiti urbani, attualmente coltivate ad orti o ulivi per uso familiare. In Ambito Extraurbano il PUCG individua ambiti di paesaggio in base alla tipologia, rilevanza ed integrità dei valori presenti, in coerenza con il PTPR ed il PTPG. In particolare individua ambiti del Territorio Naturale che corrispondono alle aree di Connessione Primaria definite dalla REP del PTPG ed ambiti del Territorio Rurale articolati in: Aree Agricole di Interesse Primario e di Interesse Secondario. Al Capo III e IV del Titolo VI delle NTA il PUCG definisce per ogni ambito di paesaggio le trasformazioni consentite e gli usi compatibili; le relative prescrizioni di tutela nonché le direttive per il corretto inserimento degli interventi al fine di assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del paesaggio. In particolare per il Territorio Naturale - N il PUCG assume le categorie di intervento e gli usi compatibili definiti dalla REP per le aree di Connessione Primaria consentendo Categorie di Intervento di Conservazione e gestione naturalistica, Riqualificazione e Recupero Ambientale, Qualificazione e Valorizzazione e prevedendo i seguenti Usi Compatibili: Agro-silvo-pastorali, Urbani locali, di Servizio ed interesse pubblico, Ricreativi, Formativi e Turistico-ricettivi. In relazione a quanto prescrive il PTPG per l’Unità Ambientale dell’Alta Valle del Sacco, il PUCG fa proprie le direttive volte alla “definizione di un progetto di riqualificazione e recupero per le cenosi arboree ripariali presenti nei Valloni di Cave”; al mantenimento della piena funzionalità ecologica degli elementi lineari di connessione; alla conservazione del sistema agricolo evitando la realizzazione di nuovi insediamenti artificiali; al controllo delle trasformazioni antropiche attivando anche Progetti Ambientali. In particolare, in riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione in merito alla Riqualificazione delle cenosi arboree ripariali, PUCG prevede un Progetto ambientale specifico descritto nel dettaglio all’art.106 co.9 delle NTA, che garantisca, considerata la natura delle aree boscate esistenti, costituite da boschi cedui di castagno, misti di latifoglie e castagneti da frutto, il perpetuarsi delle ceppaie, dando l’indicazione della periodicità di tagli e potature in riferimento a vetustà e densità degli elementi arborei.

Per quanto riguarda il Territorio Rurale, il PUCG individua due ambiti in base alle componenti che lo caratterizzano ovvero:

15 Artt.106-109 delle NTA 122

Relazione Generale PUCG

Aree Agricole di Interesse Primario - R1 che comprendono parti di territorio comunale caratterizzate dalla naturale vocazione agricola, che conservano i caratteri propri del paesaggio agrario tradizionale costituiti da uliveti di medio-grande estensione e da vigneti di medio-piccola estensione. Tali aree sono parte essenziale nella definizione degli aspetti tipici del territorio comunale. Aree Agricole di Interesse Secondario - R2 che comprendono la restante parte del territorio comunale destinate all’agricoltura, che conservano la vocazione agricola anche se sottoposte a mutamenti fondiari e/o colturali. Si tratta di aree a funzione prevalentemente agricola produttiva con colture a carattere permanente o a seminativi di media e modesta estensione, non interessate da particolari problematiche ambientali. Per gli ambiti del Territorio Rurale le NTA del PUCG dettano direttive volte a preservare e valorizzare la fisionomia e la peculiarità morfologica, naturalistica ed antropica di ognuno; a conservare gli assetti territoriali che presentano caratteristiche particolari, derivanti dall’interazione tra gli elementi naturali e la trama agricola; a ripristinare e rivitalizzare le componenti che hanno perso nel tempo la loro riconoscibilità, considerate sia come emergenze singole sia nella complessità di rapporti con il contesto. In particolare, in riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione il PUCG fa proprie le direttive del PTPG relative al Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste prevedendo nelle NTA la tutela e valorizzazione dei terrazzamenti, lunettamenti, muri a secco, legati alla coltivazione della vite e dell’olivo nonché dei grandi alberi isolati e promuove attività agrituristiche, di turismo escursionistico ed enogastronomico.

Per quanto riguarda la tutela paesistica dei beni vincolati ai sensi del DLgv 42/2004, Il PUCG recepisce la “Ricognizione dei Beni e dei vincoli” del PTP; le direttive definite dall’art.35 del PTPR relativa alla tutela dei corsi d’acqua e dall’art.38 del PTPR relativamente alla tutela delle aree boscate, individua gli interventi compatibili e gli usi consentiti nelle aree e negli immobili sottoposti a tutela paesistica della “Villa Clementi16”. Per quanto riguarda il Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte S.Stefano”17, il PUCG promuove ai sensi dell’art.9 della LR 29/97, la redazione di un Regolamento che ne tuteli la conservazione, integrità e sicurezza. In relazione alle proposte di ampliamento del vincolo, il PUCG prevede usi e trasformazioni tali da non alterare lo stato attuale dell’intera Valle del Fosso Rio in modo da non inficiare la possibilità di un rafforzamento del regime di tutela, anche al fine di una futura istituzione del Monumento Naturale da parte degli enti preposti. Il PUCG recepisce le indicazioni dei Piani regionali di settore in materia di protezione della natura e tutela dell’ambiente (PTPR), della difesa e salvaguardia del suolo (PSAI), delle acque (PRTA), dell’aria (PRQA), dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico, per lo smaltimento e per il risparmio energetico dettando specifiche direttive nelle NTA.

16 Beni di insieme vincolati con DM 11/03/1969. 17 Monumento naturale vincolato con DPGR n. 517 del 04/12/2002.

123

Relazione Generale PUCG

Inoltre, al fine di tutelare i beni ed i percorsi storici in ambito extraurbano il PUCG definisce nelle NTA le direttive norme per il loro recupero e valorizzazione, in aggiunta alle schede conoscitive ed alle carte localizzative redatte a cura degli archeologi.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA : Titolo I Disposizioni generali, Capo III Categorie di Intervento, artt. 26-28 Titolo II Vincoli e tutele, artt. 44-49 Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico, Capo II Città Storica artt. 57-61 Titolo VI Sistema ambientale, artt. 101-109 delle NTA.

124

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 3. RAFFORZARE LE POLITICHE ABITATIVE E LA QUALITÀ DELL’ ABITARE

Il PUCG si pone l’obiettivo di orientare lo sviluppo attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e rivolge l’attenzione alla valorizzazione e conservazione delle risorse ambientali, storico-culturali e morfologiche; limita le trasformazioni dell’uso dei suoli, con politiche improntate al massimo recupero e riuso del territorio urbanizzato e delle altre aree edificabili esistenti, garantendo il minimo ricorso all’urbanizzazione e all’edificazione di nuove aree.

La città dovrà essere armoniosa e vivibile in tutti i suoi quartieri, migliorando la fruibilità del centro storico, riqualificando i quartieri consolidati del centro urbano, valorizzando le aree di valenza storica e paesaggistica sottoutilizzate, migliorando il rapporto tra spazi costruiti e aree verdi.

3.1 Riqualificare gli ambiti urbani sia in termini di spazi costruiti che di spazi pubblici ed aree verdi per rivitalizzare i tessuti esistenti OBIETTIVI SPECIFICI 3.2 Migliorare la forma urbana, razionalizzare il rapporto tra ambiti costruiti e ambiti periurbani agendo sui bordi e sui margini 3.3 Perseguire uno sviluppo insediativo di qualità, armonioso e coerente con i valori espressi dal territorio CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI Ricognizione e quantificazione del patrimonio edilizio esistente o in corso di realizzazione, caratterizzato in riferimento a : CdA 3.1 1. localizzazione, natura e consistenza Ricognizione dei 2.uso, destinazione e stato di conservazione manufatti esistenti Ricognizione dello Stato di Attuazione del PRG vigente in riferimento alle previsioni di sviluppo destinati ad esigenze residenziale tramite: abitative 1. verifica dell’attuazione di quanto previsto nelle Zone A e nelle Zone B 2.verifica dello stato di attuazione dei comparti in Zona C CdA 3.2 Analisi demografica e caratterizzazione della popolazione esistente Dimensionamento Valutazioni demografiche con proiezioni a 10 anni dell’esigenza abitativa Valutazione dei fabbisogni abitativi Interventi sul patrimonio edilizio esistente CdA 3.3 Individuazione delle aree abbandonate e dei fabbricati del centro storico dismessi Interventi di Incentivi al risanamento e al riutilizzo degli immobili dismessi o in stato di abbandono riqualificazione urbana e Riqualificazione delle piazze urbane e recupero dell’identità storica di recupero del Individuazione di aree da destinarsi a spazi pubblici e/o a verde attrezzato per riqualificare e patrimonio edilizio rivitalizzare i tessuti residenziali esistenti Riqualificazione dell’arredo urbano coadiuvata da una maggior diffusione di essenze arboree Classificazione delle aree interessate dal Sistema Insediativo Morfologico della Città Storica CdA 3.4 Classificazione delle aree Classificazione delle aree interessate dal Sistema Insediativo Morfologico della Città Consolidata residenziali - zonizzazione Classificazione delle aree interessate dal Sistema Insediativo Morfologico della Città in Trasformazione

125

Relazione Generale PUCG

Con riferimento al Sistema Insediativo Morfologico il PUCG definisce la seguente Classificazione del Territorio :

CITTÀ STORICA18 : Tessuto T1 (Zona A - Centro Storico e Piano di Recupero del PRG vigente) Beni Culturali, Beni caratteristici e Beni di Interesse archeologico

CITTÀ CONSOLIDATA19 : Tessuto T2 (Zona BA - Piani Particolareggiati già attuati del PRG vigente) Tessuto T3 (Zona B - Completamento, Conservazione dei Volumi e Risanamento del PRG vigente) Tessuto T4 (Zona C - Comparti e/o Subcomparti attuati del PRG vigente) Tessuto T5 (Zona C - Subcomparti saturi del PRG vigente,non suscettibili di ulteriore edificazione)

CITTÀ IN TRASFORMAZIONE20 : Tessuto T6 (Zona C - Subcomparti del PRG vigente in attuazione) Tessuto T7 (Zona C - Subcomparti del PRG vigente non attuati, modificati nel perimetro dal PUCG) Aree di Margine : M1, M2 ed M3 Ambiti di Trasformazione per Servizi : AT e ATS Ambiti per l’ Edilizia Residenziale Sociale : HS

Alla base delle scelte del PUCG c’è la volontà di limitare la trasformazione di ulteriori suoli confermando lo schema generale del PRG vigente circa la localizzazione delle Zone Territoriali Omogenee. Dalle risultanze delle analisi di crescita demografica e dalla definizione dei fabbisogni21, è emerso che le ulteriori esigenze abitative risultano limitate e parzialmente soddisfatte mediante l’utilizzo e la riqualificazione delle unità immobiliari disponibili nonché con l’attuazione, ancora oggi solo parziale, dei comparti residenziali previsti dal PRG vigente. È invece significativa la mancanza di superfici e volumi da destinarsi ai Servizi Pubblici e Privati, soprattutto nelle frazioni. Per questi motivi, Il PUCG non introduce ulteriori zone di espansione residenziale né modifica gli indici di edificabilità definiti dal PRG vigente, prevede invece l’introduzione di Ambiti di Trasformazione per Servizi, ovvero zone di trasformazione urbanistica ove volumetrie residenziali e per servizi privati sono consentite solo in funzione del perseguimento di Obiettivi Pubblici specifici. La maggior parte degli Ambiti è localizzata nelle frazioni allo scopo di dotarle di quei Servizi Pubblici e Privati di cui è particolarmente carente. Nel capoluogo sono invece localizzati Ambiti più estesi in corrispondenza delle maggiori superfici a standard richieste, già individuate dal PRG previgente e mai attuate per la mancanza delle risorse economiche necessarie ad indennizzare gli espropri. Per meglio definire gli ambiti periurbani, migliorarne la qualità in termini di forma, tessuto e dotazioni, il PUCG introduce inoltre Aree di Margine localizzate ai margini delle aree perimetrali degli originari comparti

18 NTA Titolo IV Capo II artt.57-61 19 NTA Titolo IV Capo III artt.62-66 20 NTA Titolo IV Capo IV artt.67-75 21 Si faccia riferimento a quanto evidenziato al paragrafo 3.2. 126

Relazione Generale PUCG

di espansione residenziale e delle zone già urbanizzate (zone B, C) nonché in corrispondenza dei tracciati viari (esistenti o di completamento) in modo da evitare possibili espansioni incontrollate.

Nella definizione delle aree del Tessuto T1 il PUCG apporta alcune modifiche al perimetro della Zona A - Centro Storico definita nel previgente PRG effettuate in seguito a segnalazioni della cittadinanza22 verificate puntualmente con sopralluoghi specifici, che hanno messo in evidenza che fabbricati di più recente realizzazione erano stati inclusi entro il perimetro tutelato. Relativamente agli interventi per la riqualificazione del Centro Storico, CdA 3.3, il Piano recepisce in modo pressoché sostanziale l’intero Piano di Recupero ed introduce interventi quali: - l’inserimento di Villetta Ortensia nel perimetro del Piano di Recupero; - incentivi al risanamento e riutilizzo mediante applicazione di oneri concessori ridotti; - rilocalizzazione di alcune aree a parcheggio; - promozione di attività turistico ricreative da aggiungere a quelle dei servizi tradizionali della residenza e del commercio.

Con riferimento al patrimonio edilizio esistente, il PUCG ne incentiva la riqualificazione in termini di efficienza energetica e rispondenza sismica, codificando nelle NTA e per i singoli tessuti ed ambiti, la possibilità di modificare le destinazioni d’uso esistenti al fine di rivitalizzare manufatti e fabbricati in abbandono in modo da ampliare l’offerta di servizi pubblici e privati. Pertanto nei tessuti della Città Storica e della Città Consolidata non si prevede la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica ma la rivitalizzazione di quelli esistenti.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55 Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico, artt. 56-75

22 Si consulti il Documento della Partecipazione allegato al DPI. 127

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 4. RAFFORZARE L’ OFFERTA DEI SERVIZI PUBBLICI

Per quanto riguarda i Servizi Pubblici come definiti dal D.M.1444/68, il PUCG si pone come obiettivo di dotare la città di una corretta, equilibrata e diffusa localizzazione dei Servizi nei tessuti urbani in riferimento alla popolazione residente, alle diverse fasce d’età e necessità. Il tutto attraverso la riqualificazione ed il potenziamento dei servizi esistenti e l’ampliamento dell’offerta di quelli mancanti.

4.1 Riqualificare e potenziare i servizi pubblici esistenti 4.2 Compensare la carenza di servizi mancanti promuovendo progettazione e gestione integrata OBIETTIVI SPECIFICI pubblico-privato 4.3 Garantire qualità e quantità dei servizi allo scopo di soddisfare le esigenze della collettività per tutte le fasce d’età CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI Ricognizione delle aree e delle strutture esistenti destinate a servizi pubblici con particolare CdA 4.1 riferimento al tipo, alla consistenza, alla localizzazione e stato di conservazione Ricognizione e Miglioramento e potenziamento delle strutture pubbliche esistenti (polo scolastico, parcheggi e riqualificazione dei servizi campo sportivo di via Cesiano) pubblici esistenti Razionalizzazione del sistema del verde Trasformazione delle strutture dismesse dei vecchi depuratori con finalità ambientali Definizione dei fabbisogni relativi ad aree e spazi pubblici con riferimento alla popolazione residente e di previsione, alla sua composizione e localizzazione CdA 4.2 Individuazione di aree e realizzazione di strutture per attività collettive (centri polivalenti, asili nido, Incremento dell’ offerta strutture assistenziali), polo archeologico, parcheggi, centri sportivi e aree verdi attrezzate, di servizi pubblici dimensionate in relazione a quanto indicato dal DM1444/68 che interessino superfici limitrofe o incluse entro i tessuti residenziali esistenti

In relazione al Sistema insediativo Funzionale il PUCG definisce la seguente Classificazione:

SERVIZI PUBBLICI23 Aree per Attività per l’Istruzione : AI Aree per Attività Collettive : AC Aree per Verde Attrezzato : VA Aree per Parcheggi : P

SERVIZI DI INTERESSE GENERALE24 Aree per Attività per l’Istruzione superiore: AIS Aree per Attrezzature sanitarie ospedaliere: AS

Da quanto emerso dalla verifica degli spazi pubblici esistenti è stata riscontrata la mancanza di strutture per la vita comunitaria, soprattutto in riferimento alle fasce d’età comprese tra i 18 ed i 65 anni.

Il PUCG incrementa in modo sostanziale i Servizi Pubblici nelle frazioni prevedendo la localizzazione di una struttura per attrezzature sanitarie, un centro sportivo, un centro polivalente ove svolgere funzioni diverse

23 NTA Titolo V Capo IV artt. 87-88; Capo V art.89 24 NTA Titolo V Capo IV artt. 87-88; Capo VI art.90-92 128

Relazione Generale PUCG

e fornire spazi utilizzabili in modo autonomo dalla cittadinanza e dalle associazioni presenti sul territorio, una struttura per attività scolastiche, un asilo nido e ludoteca nonché nuove aree a verde attrezzato e parcheggi. Nel capoluogo prevede l’ampliamento del polo scolastico esistente dotandolo di nuovi spazi funzionali, la razionalizzazione del sistema del verde con la realizzazione di percorsi dedicati e la dotazione di nuove aree a parcheggio a servizio degli istituti scolastici e degli impianti sportivi esistenti.

Con riferimento alle superfici destinate ai servizi di interesse generale nelle frazioni è prevista la realizzazione di un Polo museale a scopo didattico finalizzato alla conoscenza, diffusione e studio dei reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale, in linea con quanto indicato nella Tavola C del PTPR rispetto agli ambiti prioritari per interventi destinati a Parchi Archeologici e Culturali.

Il dimensionamento e la dotazione delle aree a servizi pubblici è stata effettuata nel rispetto degli artt. 3 e 5 del DM 1444/68 e, per quanto riguarda i servizi generali di interesse provinciale ed intercomunale in base all’art.4 co. 5 del medesimo decreto, nonché in riferimento agli indicatori dimensionali del PTPG di cui all’art.56 delle NA. Il calcolo è stato condotto in relazione al numero di abitanti teorico, ovvero a quello risultante applicando il rapporto di 100 mc/ab all’intera volumetria residenziale, esistente e prevista. Le superfici individuate definiscono una media per abitante insediato pari a 21,88 mq/ab, superiore ai 18 mq/ab di riferimento.

Le superfici destinate a Standard Urbanistici ai sensi del DM 1444/68 localizzate entro gli Ambiti di Trasformazione per Servizi, sono classificate a tutti gli effetti come Aree per Servizi Pubblici fin dall’adozione del PUCG e quindi sottoposte al vincolo preordinato all’esproprio e/o all’inedificabilità. Negli Ambiti di Trasformazione per Servizi la superficie per usi pubblici fissata (pari al 30%-40% della superficie dell’Ambito), risulta superiore ai valori minimi per abitante definiti dal DM 1444/68. Tale valore non solo risponde alla necessità di superare i valori minimi espressi dal DM 1444/68, ma soprattutto consente di dotare di superfici pubbliche anche le aree già edificate contigue agli Ambiti stessi. In effetti gli Ambiti di Trasformazione sono stati definiti e localizzati proprio laddove la massiccia presenza di abitazioni già realizzate prima del PRG vigente ha impedito l’attuazione dei comparti di espansione residenziale previsti e le relative superfici pubbliche, lasciando interi quartieri (le frazioni di San Bartolomeo e Colle Palme in primis e San Lorenzo e Valle Onica nel capoluogo) privi anche delle minime dotazioni di aree verdi e parcheggi riducendo in modo significativo la qualità di vita della collettività. Nelle aree destinate a standard urbanistico ai sensi del DM 1444/68, il PUCG modifica le modalità attuative previste dal PRG vigente, introducendo la possibilità che i Servizi Pubblici possano essere realizzati anche su aree di proprietà privata25, previa apposizione del vincolo all’uso pubblico ed apposita convenzione circa le modalità di realizzazione e gestione, senza ricorrere all’esproprio delle aree.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55 Titolo V Sistema Insediativo Funzionale, Capo IV – CapoV – Capo VI, artt. 87-92

25 NTA Titolo V Capo IV Art.87 129

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 5. RILANCIARE IL SISTEMA PRODUTTIVO

Obiettivo del PUCG per il Sistema Produttivo è concretizzare le potenzialità delle aree per attività produttive esistenti e favorire gli investimenti privati, semplificando l’odierno regime di attuazione. In riferimento ai Servizi Privati ed alle attività commerciali in genere, il PUCG si propone di aumentarne la dotazione nelle frazioni, incentivando tutte quelle attività volte ad ampliarne e diversificarne l’offerta. Con l’intento di raggiungere una equilibrata ed ordinata trasformazione del territorio, le nuove superfici sono state localizzate in aree già urbanizzate o ad esse contigue, ovvero entro specifici Ambiti di Trasformazione ove è possibile far confluire interesse pubblico e interesse privato per mezzo di strumenti di pianificazione condivisa.

5.1 Aumentare le capacità attrattive del territorio al fine di incrementare le opportunità di OBIETTIVI SPECIFICI sviluppo 5.2 Semplificare l’attuazione dei comparti artigianali CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI Ricognizione e quantificazione del patrimonio edilizio esistente o in corso di realizzazione, caratterizzato in riferimento a : CdA 5.1 1. localizzazione, natura e consistenza; Ricognizione dei 2.uso, destinazione e stato di conservazione. manufatti esistenti Ricognizione dello Stato di Attuazione del PRG vigente in riferimento alle previsioni di sviluppo destinati ad esigenze commerciale e per attività produttive tramite: produttive e commerciali 1. verifica dell’attuazione di quanto previsto nelle Zone Sp; 2.verifica dello stato di attuazione dei comparti in Zona D. CdA 5.2 Dimensionamento delle Analisi delle attività economiche presenti su territorio superfici e delle strutture per attività commerciali e Valutazione dei fabbisogni di servizi privati, per attività commerciali e produttive produttive CdA 5.3 Promozione del Centro Storico quale centro commerciale naturale per l’insediamento di attività Classificazione delle aree quali l’ospitalità diffusa, l’enogastronomia, l’artigianato locale. per attività commerciali e Classificazione delle aree interessate dal Sistema Insediativo Funzionale per i Servizi Privati produttive - zonizzazione Classificazione delle aree interessate dal Sistema Insediativo Funzionale per le Attività Produttive CdA 5.4 Introduzione di sub comparti per facilitare l’attuazione della Zona AP3 Modifica delle modalità attuative e del Piano del Individuazione delle modifiche da apportare al Regolamento Generale Urbanistico-Commerciale in Commercio relazione alle superfici di vendita consentite nelle varie zone di PUCG

Con riferimento al Sistema Insediativo Funzionale il PUCG definisce la seguente classificazione :

SERVIZI PRIVATI26 Zona SP : destinata alla realizzazione di Servizi Privati (attività ristorative, per lo sport ed il tempo libero, per la cura alla persona e sanitarie, per attività commerciali alimentari e non alimentari ecc, come definite dalla LR 33/99) Zona SPR : destinata ad accogliere le attività di tipo ricettivo (alberghi, ostelli, case di riposo e per l’ospitalità in genere).

26 NTA Titolo V Capo II Artt.77-79 130

Relazione Generale PUCG

ATTIVITÀ PRODUTTIVE27 Zone AP1-AP2-AP5 : ex Zone D1, D2 e D5 completamente o parzialmente attuate Zone AP3-AP4 : ex Zone D3 e D4 da attuare Zone AP6 : aree interessate da progetti ASP e ex art.8 DPR 160/2012 approvate.

SERVIZI TECNOLOGICI E PER INFRASTRUTTURE28 Zone STI : destinate ad accogliere l’insieme delle attrezzature necessarie al funzionamento delle reti tecnologiche, come cabine elettriche, centrali telefoniche,idrauliche, ecc; l’isola ecologica, i depuratori, ecc. ovvero tutte quelle attività necessarie alla vita collettiva ma non inseribili all’interno degli standard urbanistici come definiti nel DM 1444/68. Zone DC : distributori di carburante. C : Cimitero comunale

Relativamente ai SERVIZI PRIVATI, avendone rilevato una generale carenza, dalla logistica alle attività artigianali, per lo sport ed il tempo libero, per la cura alla persona e sanitarie e commerciali in genere, nell’ottica di aumentare l’attrattività imprenditoriale del capoluogo e delle frazioni in particolare, il PUCG definisce nuove aree per Servizi Privati in continuità dei tessuti consolidati o già urbanizzati o in specifici Ambiti di Trasformazione.

Con riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione detta disposizioni specifiche indicando zona per zona, tipologia e superfici di vendita delle attività commerciali e produttive attivabili, rimandando alle disposizioni della LR 33/99 in riferimento alle superfici minime da destinarsi a parcheggio ed ai requisiti di accessibilità29. Il PUCG definisce inoltre aree destinate ad accogliere attività di tipo ricettivo - Zona SPR - per alberghi, ostelli, case di riposo, ecc., che non possono essere avviate nelle Zone SP, in quanto il carico urbanistico ad esse associato in termini di parcheggi, viabilità e volumetrie, impone di definire specifiche localizzazioni e norme.

In riferimento alle AREE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE AP3 e AP4 (ex zone D3 e D4 del previgente PRG), il PUCG introduce limitate modifiche alla perimetrazione attuale, con modesti ampliamenti della superficie complessiva, al fine di risolvere le problematiche connesse alla presenza di vincoli sovraordinati (beni archeologici) e alla non immediata accessibilità dalla viabilità principale. Non vengono invece introdotti ulteriori comparti in quanto quelli esistenti, come modificati dal PUCG, risultano sufficienti per le necessità espresse dal territorio.

27 NTA Titolo V Capo III Artt.80-86 28 NTA Titolo V Capo VII Artt.93-100 29 Con l’adozione del PUCG, l’Amministrazione Comunale provvederà ad aggiornare il Regolamento comunale urbanistico- commerciale vigente secondo quanto specificato dal PUCG per le diverse zone. Il nuovo Regolamento conterrà disposizioni di dettaglio circa le dotazioni di parcheggi e le condizioni di accessibilità dei lotti per tutte le attività commerciali attivabili nelle diverse zone di PUCG, integrando quanto già espresso nel PUCG stesso. Inoltre, a partire dalla ricognizione complessiva di tutte le attività presenti sul territorio comunale sarà aggiornato il numero di strutture di media e grande vendita attivabili, nonché le superfici minime da destinarsi ad esercizi di vicinato entro tali strutture.

131

Relazione Generale PUCG

Il PUCG introduce inoltre metodi finalizzati alla semplificazione dell’attuazione degli ambiti per Attività Produttive per favorire gli investimenti imprenditoriali.

Con riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione in merito agli impegni assunti dall’Amministrazione Comunale riguardanti il Patto delle Colline Romane e dei relativi Bandi ASP - Azienda Sviluppo Provincia, introduce zone specifiche - Zone AP6 - che caratterizzano i progetti presentati in applicazione dell’art.8 DPR 160/2010 e dei Bandi ASP e che costituiscono Variante Puntuale al PRG vigente. Rispetto ai circa trenta progetti presentati e riportati in fase di DPI, nel tempo sino ad oggi intercorso e nel corso delle Conferenze di Servizi svolte, sono stati ritenuti meritevoli di accoglimento solo due ulteriori progetti ASP, in aggiunta ai tre già accolti, ed un solo progetto ex art.8. Ulteriori quattro progetti ex art.8, ritenuti validi in sede comunale, sono ancora in corso di approvazione da parte degli enti sovraordinati. Per eventuali ulteriori richieste di accesso alle procedure di cui all’art.8 DPR 160/2010, il PUCG definisce all’art.43 delle NTA criteri di accoglimento improntati al rispetto, salvaguardia e tutela dei valori paesaggistici e culturali espressi dal territorio. In particolare dispone che dovrà essere verificata la coerenza tra tipo e significatività dell’attività produttiva proposta e gli usi consentiti nelle aree indicate per il suo insediamento, nel rispetto di quanto definito relativamente alle trasformazioni consentite nelle specifiche Aree di Interesse del territorio extraurbano. In via generale saranno consentite tutte quelle attività che favoriscano lo sviluppo di un turismo consapevole ed eco-sostenibile del territorio; che siano di supporto ad un sistema ricettivo diffuso e diversificato a basso impatto; che riqualifichino aree e fabbricati esistenti dismessi o in disuso per il potenziamento dei servizi di cura, per la persona e gli animali; che potenzino le attività economiche connesse alle produzioni agricole e della tradizione gastronomica locale, per la vendita e la degustazione a KM zero; che siano di sostegno alle attività artigianali e agricole esistenti. Non saranno accolte quelle istanze che contemplano l’insediamento di attività ritenute dannose o nocive per le componenti ambientali quali attività produttive inquinanti o generatrici di sovraccarichi urbanistici in termini di emissioni, scarichi e traffici veicolari indotti.

Con riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione30, si sottolinea che nel territorio comunale non sono presenti aree per insediamenti produttivi o per il commercio dismessi o in degrado. Unici fabbricati di proprietà pubblica in disuso sono quelli afferenti agli impianti di depurazione inattivi già da parecchi anni, localizzati nelle valli del Fosso Rio e del Potano. Per essi si prevede la trasformazione ed il riuso finalizzato ad attività di Servizio Pubblico, ricomprese in Zone AC e VA, come aree attrezzate e per la sosta, afferenti ai percorsi ciclabili delle Valli.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo I Disposizioni generali, art. 43 Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55 Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico, Capo II – Capo IV, artt. 57-74 Titolo V Sistema Insediativo Funzionale, Capo II – Capo III, artt. 77-86

30 Vedi paragrafo 6.1. 132

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 6. PROMUOVERE LA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO

Il PUCG individua nel turismo il settore che offre maggiori potenzialità per il futuro sviluppo della città considerato il suo particolare valore paesaggistico e culturale, nonché la vicinanza al parco tematico “MagicLand” e all’Outlet di Valmontone. Il turismo che si vuole potenziare è quello che oggi viene definito “eco-turismo”, ovvero una forma di soggiorno ambientalmente responsabile, allo scopo di svago e godimento della natura e di ogni altro elemento storico e culturale collegato. Una forma di turismo che favorisca la conservazione dell’ambiente, esercitando bassi impatti negativi e che, come in un circolo virtuoso, produca benefici economici per la popolazione locale con ricadute positive anche nella gestione e protezione delle aree su cui gravita.

6.1 Potenziare l’attrattività e la ricettività del territorio OBIETTIVI SPECIFICI 6.2 Promuovere interventi finalizzati alla fruizione e conoscenza del territorio e del patimonio culturale CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI CdA 6.1 Ricognizione delle strutture ricettive presenti sul territorio Definizione di un sistema Realizzazione di una struttura di coordinamento per le attività ricettive di accoglienza Favorire l’attivazione di strutture ad uso ricettivo-ristorativo quali: agriturismi, B&B, affittacamere, diversificato e diffuso case vacanze, campi scout CdA 6.2 Attivazione di strutture per promuovere la Realizzazione di un polo didattico-museale archeologico per valorizzare i numerosi reperti conoscenza dei beni archeologici ed i siti di studio archeologici presenti sul territorio

In coerenza con quanto previsto dal PTPG la vocazione turistica del territorio comunale viene individuata come elemento fondante per il rilancio economico della città. Le potenzialità espresse dal territorio, la ricchezza del paesaggio naturale e del patrimonio storico- archeologico, la forte identità culturale, se adeguatamente promosse possono costituire punto di partenza per lo sviluppo di un sistema turistico incentrato sulla scoperta e rivalutazione dei Centri minori e delle tradizioni locali.

Una struttura di sostegno alle attività turistico-ricettive sarà avviata in uno dei palazzi comunali del Centro Storico al fine di attivare un sistema di coordinamento tra l’ente turistico comunale e quelli provinciali e regionali, finalizzata alla promozione delle risorse del territorio connesse ai prodotti tipici locali ed alla integrazione delle stesse nei circuiti turistici.

Una Rete Verde che collega i principali siti di interesse paesaggistico, storico ed archeologico presenti sul territorio, costituita da percorsi pedonali, piste ciclabili, tracciati storici, antica via Francigena, è prevista dal PUCG. Sarà possibile percorrere le vie della città a partire dal nucleo più antico del Centro Storico nella Valle del Fosso Rio, per arrivare alla Chiesa medievale di San Lorenzo fino a raggiungere il Monumento Naturale di Villa Clementi per poi scendere verso la Fonte di S.Stefano, toccando i luoghi più significativi della vita collettiva: il municipio, la biblioteca, il teatro, gli istituti scolastici, la piazza principale, il mercato. La Rete Verde sarà integrata con aree attrezzate per la sosta ed il tempo libero da localizzarsi in fabbricati di cui si prevede la riqualificazione ed il riutilizzo, tra questi, i dei due siti dismessi degli ex depuratori, per i

133

Relazione Generale PUCG

quali saranno studiate soluzioni delle aree esterne per il ristoro all’aria aperta, spazi gioco per bambini, aree barbecue, ecc. mentre i volumi esistenti saranno utilizzati per garantire i servizi necessari alla gestione (logistica e servizi igienici). Nelle frazioni è previsto un tracciato pedonale che a partire dalle nuove aree verdi si collega alla Via Francigena rendendo possibile anche la visita ai siti archeologici di Vallevina, alle ville romane e cisterne esistenti, fino raggiungere il previsto nuovo polo didattico-museale.

Il PUCG Individua altresì aree a parcheggio specifiche a supporto delle attività turistiche.

Al fine di incoraggiare uno sviluppo turistico controllato e sostenibile, il PUCG favorisce la realizzazione di un sistema di accoglienza diversificato e diffuso da localizzarsi in punti strategici del capoluogo e delle frazioni, prevedendo la riqualificazione o ristrutturazione di edifici esistenti al fine di attivare un sistema di “albergo-diffuso” ad integrazione delle strutture in sedi proprie ove attivare attrezzature ad uso ricettivo- ristorativo (Zone SPR - Servizi Privati per Attività Ricettive). Sarà consentito avviare attività ricettive ma anche ristorative, didattiche o informative, sia nei fabbricati esistenti delle aziende agricole che nelle riqualificazioni di fabbricati ammalorati o in disuso presenti sul territorio in prossimità della viabilità e/o in aree già urbanizzate.

Ulteriore elemento di valorizzazione definito dal PUCG è rappresentato dalla localizzazione di una area finalizzata alla realizzazione di un Polo Didattico-Museale Archeologico volto a promuovere la conoscenza dei beni archeologici presenti sul territorio comunale. Tale area è stata individuata in una zona agricola, compresa tra aree urbanizzate e già dotata dei servizi infrastrutturali principali, compresa entro gli “Ambiti prioritari per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del paesaggio regionale” segnalati dalla Tavola C del PTPR.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55 Titolo V Sistema Insediativo Funzionale, Capo II, artt. 77-79 ; Capo III, art. 86; Capo VI, art.91 Titolo VI Sistema Ambientale, Capo IV, artt.107-109

134

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 7. MIGLIORARE VIABILITÀ E ACCESSIBILITÀ

Al fine di migliorare l’accessibilità del territorio, il PUCG si pone come obiettivo irrinunciabile il potenziamento della viabilità di collegamento con Roma e con i comuni limitrofi attraverso l’adeguamento e la riqualificazione della rete infrastrutturale viaria. Ulteriore obiettivo è quello di migliorare e riqualificare i tracciati comunali e di quartiere, con l’intento di correlare la rete viaria carrabile con quella ciclabile in modo da favorire l’utilizzo della bicicletta e l’intermodalità tra i mezzi di trasporto. La città dovrà essere dotata di una adeguata rete pedonale in modo che gli abitanti possano raggiungere a piedi i luoghi più significativi sia per il loro valore naturale e storico artistico, sia perché rappresentano spazi di relazione e occasioni di incontro.

7.1 Garantire e migliorare l’accessibilità del territorio OBIETTIVI SPECIFICI 7.2 Migliorare l’accessibilità delle persone agli spazi pubblici 7.3 Migliorare la qualità dell’ambiente urbano CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI CdA 7.1 Ricognizione dei tracciati viari esistenti in relazione a consistenza e localizzazione Dimensionamento delle esigenze di mobilità Valutazione dei flussi di traffico e delle criticità Riqualificazione dei punti di intersezione della SR 155 Roma-Fiuggi con le strade provinciali di via della Selce e via delle Cannetacce CdA 7.2 Adeguamento alle prescrizioni del Codice della Strada in materia di dimensionamento dei tratti Riqualificazione ed urbani delle strade provinciali di via della Ripa, via della Selce, via Cesiano, via dello Speciano, via di adeguamento dei San Lorenzo nonché dei tratti extraurbani di via della Selce e via dello Speciano tracciati esistenti Riqualificazione dei tratti di viabilità locale entro i quartieri consolidati e di connessione tra questi Riqualificazione del tratto urbano della SR 155 Roma-Fiuggi da P.zza S.Croce alla fonte S.Stefano Realizzazione nuova tangenziale a nord Realizzazione dei tracciati di collegamento tra Colle Emprano e via delle Cannetacce e tra via della Selce e via Cesiano in corrispondenza di Colle della Catasta CdA 7.3 Realizzazione complanare SR155 in corrispondenza della zona AP2 Completamento e Realizzazione tratti interni alla zona AP3 rafforzamento della rete Ricucitura della rete viaria frammentata esistente nelle frazioni e nel capoluogo viaria Realizzazione di un tratto viario tra via Falcone e Borsellino e via Matteotti in corrispondenza del polo scolastico Realizzazione di tracciati ciclopedonali correlati ai tracciati carrabili della rete viaria Interventi puntuali rivolti a potenziare i tratti viari esistenti e a creare una rete di percorsi ed CdA 7.4 attraversamenti pedonali Realizzazione di una rete Realizzazione dei marciapiedi laddove i tracciati interni ai tessuti consolidati risultano carenti pedonale e ciclabile per Realizzazione di un passerella pedonale sopraelevata per collegare la Villa Clementi e l’area del polo facilitare l’accesso agli scolastico e sportivo spazi ed alle strutture Attivazione e qualificazione con punti di sosta attrezzati del tracciato ciclabile del Fosso Rio pubbliche mediante la riqualificazione di fabbricati dismessi

Relativamente alla viabilità locale entro i quartieri consolidati del capoluogo - Valle Onica, San Lorenzo, Morino - il PUCG evidenzia nella Tavola 3. Viabilità i tracciati sui quali intervenire in via prioritaria per adeguare le sezioni stradali al Nuovo Codice della Strada, con particolare riferimento all’ampiezza delle corsie e dei marciapiedi. Il PUCG prevede anche l’adeguamento dei tratti urbani delle strade provinciali di via Cesiano, via della Selce e via dello Speciano. La Viabilità sarà inoltre integrata con rotatorie previste sulla SR 155 Roma-Fiuggi in corrispondenza degli innesti con via della Selce a San Bartolomeo, con la nuova

135

Relazione Generale PUCG

tangenziale nord presso il Ponte Nuovo e con via delle Cannetacce presso il cimitero ed il previsto Centro Sportivo.

Al fine di migliorare e favorire i collegamenti con i comuni limitrofi, il PUCG prevede una tangenziale a nord della SR 155, in continuità con le scelte già operate dal PRG vigente ed in coerenza con il PTPG. Il PUCG modifica il tracciato definito nel PRG vigente eliminando i tratti in galleria e variando il tracciato previsto ai piedi di S. Maria del Monte. In alternativa alla realizzazione della galleria, è previsto un tratto a tornanti per superare il dislivello tra il ponte nuovo e la parte alta in prossimità del confine con Rocca di Cave, in località Toce. Nell’ottica di limitare le trasformazioni di suolo agricolo caratterizzato da uliveti e castagni e soprattutto per ridurre i costi economici dell’infrastruttura, il nuovo tracciato da Toce a Campo, viene individuato a partire dai tratti esistenti adeguandone, ove necessario, le sedi stradali e limitando così l’estensione dei tratti da realizzare ex novo. La Tangenziale a Nord consentirà di alleggerire i flussi veicolari della SR 155 nel capoluogo restituendo al tratto urbano della SR155, da Piazza del Plebiscito nel Centro Storico a piazza Santa Croce, i caratteri di “viale centrale” della vita quotidiana della comunità, nucleo cittadino principale ove sono gli edifici religiosi, la piazza pedonale, le attività commerciali.

Con riferimento a quanto richiesto in sede di Conferenza di Pianificazione rispetto alla rivalutazione della reale necessità di potenziare la rete locale con l’introduzione di due nuovi tracciati, uno tra Colle della Catasta e Colle Fischietto nella frazione di San Bartolomeo,e l’altro tra via dello Speciano e via delle Cannetaccie a partire da Colle Emprano, il PUCG conferma entrambi i tracciati.

Relativamente al primo tratto viario, che mette in relazione via Cesiano e via della Selce all’altezza della esistente via della Fontanella (in località Colle della Catasta), si sottolinea che tale tracciato è già presente nel PRG vigente e che risulta non attivo solo per la mancanza di un tratto adeguato in corrispondenza della parte centrale del tracciato stesso. Via della Fontanella mette in relazione le Aree a Servizi esistenti: il Centro Parrocchiale su via della Selce ed il Campo Sportivo su via Cesiano, con il nuovo Polo Museale Archeologico creando per le frazioni un vero e proprio asse dei servizi. In riferimento alla possibilità che il tracciato diventi matrice di una ulteriore espansione residenziale, si sottolinea che tale eventualità è limitata non solo dalla previsione del nuovo Polo museale ma soprattutto dalle indicazioni di tutela e degli interventi ammissibili definiti dal PUCG per il Territorio Naturale e Rurale circostante.

In riferimento al secondo tracciato, da Colle Emprano a via delle Cannetacce, se ne sottolinea la necessità in quanto esso è funzionale a migliorare l’accessibilità alla Zona Artigianale consentendo di raggiungere i diversi stabilimenti produttivi senza dover attraversare il capoluogo e soprattutto senza passare per il tratto urbano di via dello Speciano ove sono dislocati gli istituti scolastici e gli impianti sportivi comunali. Si evidenzia inoltre che il tratto in corrispondenza di Colle Emprano attraversa aree già urbanizzate secondo il PRG vigente, mentre il tratto per raggiungere via delle Cannetacce oltre l’attraversamento del Fosso Cauzzo, è tutelato dalle norme dettate per il Territorio Naturale che limitano e controllano eventuali edificazioni.

136

Relazione Generale PUCG

Il PUCG prevede inoltre interventi di ricucitura della rete viaria che risulta frammentata ed insufficiente anche a livello di quartiere quali: la realizzazione di un tratto interno di attraversamento del quartiere San Lorenzo tra via San Lorenzo e via Rinaldi; l’apertura di un nuovo tratto viario tra via Falcone-Borsellino e via Matteotti in corrispondenza della scuola elementare e la realizzazione di un tratto interno a Valle Onica per migliorare l’attraversamento del quartiere e la correlazione con Morino da una parte ed il polo scolastico dall’altra. Per migliorare l’accessibilità delle aree per Attività Produttive, il PUCG prevede la realizzazione di un tracciato complanare alla SR 155 in corrispondenza dell’Area per Insediamenti Produttivi AP2 e di un tracciato interno alle Aree AP3 di collegamento con il PIP esistente, la zona SP e la via delle Cannetacce per consentire lo sviluppo dell’area per sub-comparti. Altro elemento caratterizzante del PUCG è la definizione di una rete di percorsi pedonali e ciclabili che favorisce la connettività tra i quartieri e l’accessibilità delle persone agli spazi ed alle strutture pubbliche (aree verdi, scuole, centri sportivi) nonché la fruizione compatibile delle aree di maggior pregio paesaggistico quali il fondovalle del Fosso Rio tramite il recupero della Via Francigena la pista ciclabile esistente.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo III Applicazione dei Criteri di Sostenibilità, artt. 50-55 Titolo VII Sistema della Mobilità, artt.110-118

137

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 8. RIDURRE LE INIQUITÀ CONSEGUENTI ALLA ZONIZZAZIONE

Il PUCG si pone come Obiettivo la riduzione delle disparità di trattamento tra i cittadini connesse alla Zonizzazione e alla conseguente diversa attribuzione di valori edificatori ed economici, alla diversità degli indici e delle destinazioni d’uso fino ai vincoli di in edificabilità totale per viabilità o standard. Il PUCG introduce allo scopo criteri, modalità e procedure di perequazione. 8.1 Pianificare lo sviluppo del territorio anche tramite la definizione di norme basate su principi di OBIETTIVI SPECIFICI perequazione urbanistica CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI Introduzione di norme specifiche per attivare metodi e procedure di compensazione e trasferimento delle potenzialità edificatorie CdA 8.1 Individuazione di modalità attuative per lotti liberi interclusi per i quali non è stato possibile dare Applicazione di metodi attuazione e risoluzione dei vuoti urbani perequativi Individuazione dei criteri per i quali superfici non ancora edificate o non sature possano essere ritenute idonee ad accogliere volumetrie di trasferimento

In considerazione del fatto che le scelte pianificatorie comportano necessariamente l’introduzione di differenze delle potenzialità edificatorie dei singoli terreni e conseguentemente l’attribuzione di valori economici anche molto diversi, unitamente alla difficoltà di acquisizione delle aree per i servizi e viabilità tramite esproprio diretto, il PUCG definisce procedure specifiche per ridurre, per quanto possibile, le iniquità connesse alla zonizzazione ed in base al principio di perequazione31, introduce metodi e procedure di compensazione e trasferimento delle volumetrie. Con la compensazione sarà possibile acquisire le aree per i servizi offrendo a titolo di indennità di esproprio, potenzialità edificatorie da realizzarsi in situ o su aree specifiche. In base a tale principio saranno anche predisposte modalità di acquisizione delle aree necessarie per la viabilità, in affiancamento alle procedure ordinarie di esproprio diretto con liquidazione della relativa indennità. In applicazione del principio della trasferibilità, sarà possibile risolvere le problematiche connesse ai vuoti urbani mediante il trasferimento delle potenzialità edificatorie assegnate dal PUCG su aree di trasformazione urbanistica omogenee o ritenute compatibili previa verifica degli standard urbanistici, o entro gli Ambiti di Trasformazione ove le superfici a standard sono dimensionate anche in funzione di tali volumetrie di trasferimento. Si sottolinea che la trasferibilità dei diritti edificatori, è contemplata solo nei casi degli Ambiti di Trasformazione, nelle Aree di Margine e per i lotti interclusi in zona B ove non sia possibile attuare la potenzialità edificatoria (per motivi tecnici quali distacchi, confrontanze ecc.). La individuazione delle aree ove esercitare il trasferimento delle volumetrie connesse a tali diritti edificatori e a quelli in compensazione, è in capo all’Amministrazione Comunale che individua preventivamente o valuta di volta in volta le aree idonee all’accoglimento.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo I Disposizioni generali, Capo I, artt. 37-40

31 Si faccia riferimento a quanto esaminato dalla presente relazione al paragrafo 3.1 Ulteriori Riferimenti Normativi ed al Capo V Titolo I artt. 37-40 delle NTA ove tali metodi vengono puntualmente dettagliati. 138

Relazione Generale PUCG

OBIETTIVO 9. PROMUOVERE UNA PIANIFICAZIONE PARTECIPATA

Obiettivo di PUCG è anche quello di aumentare la consapevolezza della cittadinanza rispetto alle scelte pianificatorie in modo da condividere le strategie di crescita e trasformazione del territorio. La volontà è quella di delineare un Piano il più possibile rispondente alle esigenze della collettività che faccia crescere la città migliorando la qualità di vita dei suoi cittadini. OBIETTIVI SPECIFICI 9.1 Accrescere la consapevolezza delle criticità e potenzialità del territorio. 9.2 Condividere le scelte pianificatorie. CLASSI DI AZIONI INTERVENTI SPECIFICI CdA 9.1 Promozione di incontri volti alla divulgazione delle soluzioni che il PUCG individua rispetto alle Promozione di incontri criticità e problematiche emerse nonché sulle strategie e procedure per la trasformazione e lo con la cittadinanza per la sviluppo del territorio condivisione delle Azioni Promozione di incontri con i proprietari delle aree interessate dagli Ambiti di Trasformazione di PUCG Promozione di programmi di intervento pubblico-privato per la realizzazione di servizi pubblici La vigente normativa prevede forme di partecipazione all’elaborazione degli atti di pianificazione territoriale comunali fin dalla fase iniziale di programmazione quando tutte le “alternative” di Piano sono ancora praticabili. Il processo partecipativo è stato avviato già in fase di redazione del DPI promuovendo incontri pubblici nel corso dei quali i cittadini hanno dato il loro contributo indicando bisogni e criticità avvertite. Le problematiche emerse nel “Documento della Partecipazione” hanno evidenziato le maggiori carenze nella viabilità locale e nella mancanza di parcheggi adeguati nei quartieri più densamente abitati di San Lorenzo e Valle Onica. La maggior parte delle richieste pervenute dai cittadini riguardava la possibilità di edificare nuove volumetrie nei terreni di proprietà localizzati principalmente in zona agricola, in lotti ai margini dell’edificato, entro i comparti di espansione residenziale non attuabili o in aree destinate a spazi pubblici previste dal PRG vigente ma non attuate dall’Amministrazione Comunale per la mancanza di risorse economiche. Queste considerazioni hanno reso evidente che pur non essendoci una reale mancanza di unità abitative, come risulta anche dall’analisi della capacità residenziale residua comunale, vi è comunque una volontà diffusa di avere nuove volumetrie edificabili. La valutazione di quanto emerso, ovvero il desiderio di nuove volumetrie da una parte e l’impossibilità da parte dell’Amministrazione Comunale di realizzare gli Spazi Pubblici con i metodi tradizionali dell’esproprio dall’altra, ha portato alla definizione di nuove procedure che prevedono volumetrie di compensazione in luogo degli indennizzi economici. Nel corso della formazione del PUCG si sono svolti incontri specifici con i soggetti proprietari delle aree interessate dagli Ambiti di Trasformazione e dalle Aree di Margine con interventi sulla viabilità, per valutare il gradimento delle proposte compensative ed accertarsi che le trasformazioni venissero accolte positivamente. Infine, lo scorso 11 dicembre 2015, è stato indetto un incontro pubblico al fine di divulgare gli indirizzi del DPI, gli esiti della Conferenza di Pianificazione e le soluzioni individuate rispetto alle criticità e problematiche emerse nonché le “novità” introdotte.

Al fine di dare attuazione al presente Obiettivo il PUCG detta specifiche prescrizioni nelle NTA: Titolo I Disposizioni generali, Capo IV, artt.32-34 ; Capo VI, artt. 41-43 Titolo IV Sistema Insediativo Morfologico, Capo IV, art.74 Titolo V Sistema funzionale, Capo IV, art.87

139

Relazione Generale PUCG

6.6 QUANTIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI Le previsioni di sviluppo demografico così come tutti gli indicatori espressi nelle direttive del PTPG circa il dimensionamento del PUCG sono stati analizzati e verificati in relazione alla compatibilità e coerenza con quanto dettato nelle NA del PTPG.

6.6.1 PREVISIONI DI SVILUPPO DEMOGRAFICO Il calcolo dell’incremento atteso della popolazione è stato effettuato acquisendo presso gli uffici dell’anagrafe comunale le serie storiche relative alla popolazione nell’ultimo quindicennio.

Popolazione residente al 1 gennaio 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 9.533 9.676 9.860 9.966 10.023 10.116 10.339 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 10.606 10.757 10.924 11.057 10.977 11.129 11.249

Incremento Assoluto 1.697 Incremento medio annuo 121 Incremento percentuale totale 17,80% Incremento percentuale medio annuo 1,30%

Il calcolo di dimensionamento viene effettuato a partire dalla situazione attuale e dal perdurare anche in futuro dei medesimi livelli di crescita. Tali analisi prevedono sia il perdurare della continuità del valore percentuale di crescita, che i valori effettivi di crescita verificatesi negli anni considerati, che saranno confrontati con quelli massimi di crescita previsti dal PTPG. Stima dell'incremento secondo la perduranza dei valori percentuali incremento percentuale prevedibile 14,30% incremento totale su base percentuale 1.606 Totale finale su base percentuale 12.836

Stima dell'incremento secondo la perduranza dei valori assoluti incremento assoluto medio annuale già verificatosi 121 incremento totale su base assoluta 1.331 Totale finale su base percentuale 12.561

Stima dell'incremento secondo il tasso di crescita già verificatosi Tasso di crescita 1,268 Totale stimato al 1 gennaio 2016 11.372 incremento massimo 18% Totale stimato di crescita per il decennio 13.419

140

Relazione Generale PUCG

I valori della popolazione stimata risultanti dalle prime due tabelle, individuano, in modo più o meno prudenziale, una crescita della popolazione che tiene conto del perdurare dell’assetto territoriale, strutturale e socio-economico attuale. Gli interventi messi in campo dal PUCG si configurano invece come migliorativi dello stato attuale e tali da rendere più economicamente attrattivo il territorio, promuovendone non solo le capacità turistico-ricettive ma soprattutto una migliore qualità della vita ed un incremento diffuso e coerente sull’intero territorio comunale di Servizi pubblici e privati.

Tutto questo dovrebbe portare ad incrementare il trend di crescita registrato negli ultimi anni in linea anche con quanto previsto nelle previsioni di crescita del PTPG che per i comuni di 2^ corona individua un incremento percentuale massimo del 18% come indicato nella tabella A9/n.6 art.55 co.3 delle NA, relativamente alle valutazioni circa la crescita demografica del Sub-sistema locale Cave-Genazzano, posto tra quelli a crescita elevata.

Pertanto Il valore stimato di crescita che il presente PUCG assume come più rispondente alle nuove realtà territoriali risulta pari al 16%, ovvero medio tra quanto previsto dal PTPG e la situazione attuale.

Valore ipotizzabile di crescita 16% Popolazione attesa al 2026 13.192 Incremento abitanti da insediare 1.962

A partire dal dato di 1.962 nuovi abitanti da insediare, si possono fare le seguenti ulteriori considerazioni rispetto alla composizione delle famiglie ed al numero medio di componenti. Si ritiene che la composizione media della famiglia - ad oggi pari a 2,57 - segua nel lungo periodo, l’andamento già verificatosi nella provincia di Roma e cioè una progressiva riduzione della sua dimensione media. Si tenga conto che nel corso dell’ultimo decennio il valore registrato per Roma è passato da 2,43 componenti agli attuali 2,17.

In prospettiva e prudenzialmente si ipotizza che nel 2026 per Cave si abbia una media del nucleo familiare pari a 2,50 componenti.

In conclusione, al fine di determinare le nuove volumetrie residenziali di PUCG, si sono considerati i seguenti dati:  popolazione attesa : 13.192 ab  incremento popolazione residente: 16%  incremento numero di abitanti : 1.962 ab  unità abitative necessarie : 1962/2,50 = 785 u

141

Relazione Generale PUCG

6.6.2 DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE Il dimensionamento delle unità immobiliari di tipo residenziale ha tenuto conto del numero di nuove unità immobiliari di previsione, delle unità immobiliari attualmente esistenti e non occupate, costituenti la capacità residenziale residua, nonché delle unità immobiliari previste dai piani attuativi ancora ad oggi non realizzate, costituenti la capacità residenziale potenziale. Le scelte operate dal PUCG circa il dimensionamento delle unità residenziali rispondono non solo alla necessità di soddisfare l’esigenza abitativa dettata dalla crescita demografica prevista, ma soprattutto alla necessità di realizzare Spazi Pubblici adeguati per tutte quelle parti di territorio interessate da edificazioni non controllate prive anche delle minime superfici pubbliche per standard urbanistici. Per questo motivo il PUCG ha introdotto Ambiti di Trasformazione e Aree di Margine che insieme all’applicazione dei metodi di compensazione, incentivazione e premialità, consentiranno all’Amministrazione Comunale di acquisire “gratuitamente” le aree e gli spazi pubblici necessari. La dotazione di unità immobiliari prevista dal PUCG supera di circa il 20% quella effettivamente necessaria a soddisfare le sole esigenze abitative, restando comunque entro i limiti del range di crescita indicato dal PTPG.

Attualmente, dati dicembre 2014, il numero di nuclei familiari è pari a 4.366.

Come già evidenziato nelle analisi effettuate nel DPI circa il patrimonio immobiliare residenziale esistente, risulta che:  le Zone A e B sono interamente edificate e ad oggi esprimono una capacità residenziale residua paria 279u.32  le Zone C, in corso di realizzazione o con piani attuativi in approvazione, ad oggi inattuate (Tessuti T6), sono tali da esprimere una capacità residenziale potenziale pari a 343u.33

Lo stock abitativo esistente risulta pari alla somma delle unità abitative corrispondenti ai nuclei familiari (4.366) con la capacità residua esistente nelle Zone A e B del PRG vigente: Stock Abitativo esistente : 4.366 + 279 = 4.645u.

Le nuove unità immobiliari previste dal PUCG sono state localizzate in corrispondenza degli ambiti della Città in Trasformazione articolata in: a. Tessuti T7, sub comparti definiti dal previgente PRG e confermati dal PUCG per i quali non sono stati presentati piani attuativi e quelli ridefiniti nel perimetro e nelle superfici interessate b. Aree per l’edilizia residenziale sociale (HS) c. Aree di Margine (M1 e M2) d. Ambiti di Trasformazione per Servizi (AT e ATS).

32 Tale valore è stato determinato considerando una volumetria media residenziale per abitante pari a 140mc/ab ed una volumetria residenziale disponibile stimata nel DPI in 98.560mc. 33 Tale valore è stato determinato considerando una volumetria media residenziale per abitante pari a 100mc/ab ed una volumetria residenziale disponibile calcolata in 86.335mc. 142

Relazione Generale PUCG

Le relative volumetrie e le corrispondenti nuove unità immobiliari sono così distinte: Inc. art.18 Incentivi T7 HS M1 M2 AT - ATS TOTALE T7 AT - ATS

Volumi (mc) 30.509 6.100 4.000 18.761 15.265 52.920 21.811 149.366

N. ab. 305 61 40 188 153 529 218 1.494

U. Imm.34 122 24 16 75 61 212 87 597

L’incremento dello stock abitativo viene calcolato sommando le unità immobiliari relative ai Comparti in zona C del PRG vigente in corso di attuazione (Tessuti T6) con le previsioni di sviluppo del PUCG. Incremento stock abitativo : 343+597 = 940 unità immobiliari

Considerato che il numero delle Unità Immobiliari esistenti attualmente è di 4.645, l’incremento dello stock abitativo in 940 U.imm. risulta pari al 20,24%, compreso nel range 18%-24%, come indicato all’art.55 co.4 delle NA del PTPG per i comuni di 2^ corona.

6.6.3 DIMENSIONAMENTO NON RESIDENZIALE Con riferimento al Sistema Insediativo Funzionale per il Subsistema locale di Palestrina, ove ricade il territorio di Cave, il PTPG suggerisce che i PUCG prevedano interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, al rafforzamento dei servizi al consumo, alla formazione scolastica ed alla sanità.

Suoli produttivi Le Zone D definite nel PRG vigente si estendono per una superficie pari a 162.800mq. Ad oggi risultano attuati ed edificati i comparti D1 - D2 e D5 (denominati AP1 - AP2 - AP5 dal PUCG) che si estendono per una superficie complessiva di 85.830 mq. Il PUCG introduce una modifica dei perimetri dei comparti non ancora attuati: - il Comparto D3 (denominato AP3 dal PUCG) attualmente esteso per una superficie di 57.000mq, viene ampliato fino a raggiungere una superficie pari a 68.700mq - il Comparto D4 (denominato AP4 dal PUCG) attualmente esteso per una superficie di 20.000mq viene ridotto fino a una superficie pari a 13.800mq. La superficie totale di suoli produttivi prevista dal PUCG risulta pari a 168.330mq con un incremento di suoli produttivi rispetto a quelli previsti dal vigente PRG di circa 5.530 mq. Relativamente alle zone destinate a Servizi Privati, rispetto alle Zone SP definite nel PRG vigente estese per complessivi 77.118mq, il PUCG ne individua ulteriori sia in aree specifiche (Zone SP-SPR per complessivi 86.750mq) sia entro gli Ambiti di Trasformazione ATS per complessivi 19.046mq. Alle superfici appena menzionate, dovranno poi essere aggiunte le superfici approvate e già attuate realizzate in Variante al PRG vigente secondo i Bandi Sviluppo Provincia promossi dall’ASP tra il 2003-2005 (AP6.1-AP6.5) estese per una superficie complessiva pari a 30.545mq e quelle approvate ai sensi dell’art.8 DPR 160/2010 (AP6.6-AP6.10), estese complessivamente per una superficie pari a 21.493mq, entrambe denominate AP6 dal PUCG.

34 Il numero medio dei componenti il nucleo familiare è posto pari a 2,50 come evidenziato nelle previsioni di crescita demografica. 143

Relazione Generale PUCG

Nell’ipotesi di attuazione totale del PUCG, le superfici interessate da interventi edificatori non residenziali risulteranno pari a: - Zone AP1-AP5: 168.330mq - Zone SP: 67.353mq - Zone SPR: 19.397mq - SP entro ATS: 19.046mq - AP6.1-AP6.5 (ASP attuate): 30.545mq - AP6.6-AP6.10 (Art.8 35) :19.373mq L’insieme delle superfici destinate a Suoli Produttivi risulta pari a 324.044mq che, con riferimento popolazione prevista di 13.192 ab, definisce una superficie media per abitante pari a 24,56mq/ab nel rispetto delle direttive di cui all’art.55 co.7 delle NA del PTPG che indicano di contenere tale dato sotto la media provinciale, ovvero inferiore a 24,80mq/ab.

Aree per attività di servizio di interesse strategico finalizzate al turismo, cultura e tempo libero Come evidenziato nell’elaborato TP2 “Disegno Programmatico di Struttura-Sistemi”, il PTPG non prevede nel territorio comunale specifiche aree di interesse strategico, tuttavia in linea con quanto indicato alla lettera d. del paragrafo 4.8 della Relazione del PTPG, il PUCG per rendere più facilmente accessibile ed attrattiva l’offerta di beni culturali ed ambientali presenti sul territorio, prevede di ampliare le potenzialità ricettive consentendo di avviare attività non invasive e diffuse in ambiti già edificati. Allo scopo il PUCG definisce zone specifiche per le attività ricettive, zone SPR, ove confluiscono sia le superfici già attuate in zona SP del PRG vigente con destinazione compatibile (19.397mq), sia quelle riferite ai sensi dei Bandi Sviluppo Provincia promossi dall’ASP del 2003-2005 (3.596mq) che quelle approvate ai sensi dell’ art.8 DM 160/2010 (AP6.10 - 6.000mq) Complessivamente si avranno suoli dedicati per circa 28.993mq con una superficie media per abitante pari a 2,20mq/ab in linea con le direttive espresse all’art.55 co.5 delle NA del PTPG per le quali tale valore deve essere contenuto sotto la media provinciale ovvero inferiore a 3,40 mq/ab.

Servizi generali di interesse provinciale intercomunali pubblici e/o di uso pubblico In riferimento ai servizi di interesse provinciale il PUCG contempla i servizi già esistenti comprendenti gli istituti scolastici di secondo livello: il liceo artistico “Matisse”, l’istituto tecnico-commerciale, l’istituto professionale per servizi alberghieri e ristorazione, l’istituto professionale per l’addestramento e perfezionamento industriale (INAPLI), per una superficie complessiva di 21.400mq. Alle aree esistenti va aggiunta quella prevista nelle Frazioni relativa al Polo Didattico-Museale Archeologico estesa per circa 15.800mq. Relativamente alle attrezzature sanitarie ed ospedaliere è presente nelle frazioni una struttura allo scopo preposta che interessa una superficie di 2.900mq, mentre una nuova superficie di 2.500mq è stata individuata nel capoluogo in località Speciano, in prossimità di una struttura residenziale per anziani. La superficie complessiva per i servizi generali di interesse provinciale risulta pari a 42.600mq e che corrisponde ad una media per abitante pari a 3,23mq/ab che risulta comunque superiore a 3,00mq/ab come indicato all’art.56 co.2 delle NA del PTPG.

35 Quasi tutti i progetti proposti ai sensi dell’art.8 DPR 168/2010, sono relativi alla realizzazione di attività produttive e ricettive/ristorative in Zona E del PRG vigente. 144

Relazione Generale PUCG

6.6.4 DIMENSIONAMENTO DEGLI STANDARD URBANISTICI Le superfici da destinarsi a standard urbanistici sono dimensionate a partire da quanto previsto agli artt. 3 e 4 del DM 1444/68 per ogni abitante insediato ed insediabile, considerate come dotazioni minime di riferimento. Il dato circa il numero di abitanti teorico a completa attuazione del Piano è determinato tenendo conto delle volumetrie residenziali esistenti su tutto il territorio urbano ed extraurbano, di quelle in corso di realizzazione nelle Zone C del previgente PRG (piani attuativi approvati o in corso di realizzazione) e con quelle di nuova previsione da realizzarsi nei Comparti di espansione residenziale, negli Ambiti di Trasformazione e nelle Aree di Margine, facendo corrispondere una volumetria media di 100mc per ogni abitante.

La seguente tabella mostra l’insieme delle volumetrie esistenti e di futura realizzazione a piena attuazione del PUCG ad edificazione diretta ed il relativo numero di abitanti teorici, aree per le quali è necessario definire superfici da destinarsi a standard urbanistici in sedi proprie (zone P, VA, AC, AI).

Volumetrie per le quali devono essere garantiti spazi FRAZIONI CAPOLUOGO pubblici in sede propria (zone P,VA,AC, AI) Volumetrie nei tessuti: T1-T2-T3 Rif. co. 1-2 art.4 97.692 mc 977 ab . 1.176.994 mc 11.770 ab Volumetrie esistenti in assenza di piani attuativi: Tessuti T5 Rif. co.3 art.4 120.060mc 1.201 ab 117.768mc 1.178 ab Housing Sociale: HS Aree di Margine: Aree M1-M2-M3 Volumetrie in ambito extraurbano Rif. co.4 art.4 85.970 mc 860 ab . 247.214 mc 2.472 ab

Per queste zone residenziali il PUCG individua le seguenti superfici per Spazi Pubblici:

PARCHEGGI – FRAZIONI SUP.TOT. : 5.900 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS P1 Oratorio S.Bartolomeo 500 mq P2 Via Cesiano 1.200 mq P3 Via della Selce 1.200 mq P4 Via Chialastri 2.000 mq P5 Croce Stenina 500 mq P6 Via della Selce 500 mq totali 1.500 mq 4.400 mq

145

Relazione Generale PUCG

PARCHEGGI - CAPOLUOGO SUP.TOT. : 46.570 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS P7 Toce 900 mq P8 Toce 1.500 mq P9 Via Rinaldi 1.000 mq P10 San Lorenzo 500 mq P11 San Lorenzo 500 mq P12 Chiesa S.Lorenzo 1.000 mq P13 Viale G. Venzi 1.500 mq P14 Villa Clementi 800 mq P15 Villa Clementi 600 mq P16 San Carlo 1.200 mq P17 Villa Clementi teatro 2.700 mq P18 Via del Fossato 3.500 mq P19 Corso Vittorio Emanuele 250 mq P20 Corso Vittorio Emanuele 340 mq P21 Corso Vittorio Emanuele 180 mq P22 Prolungamento Via S.Lucia 900 mq P23 Piazza Giovanni Paolo II - nord 1.000 mq P24 Piazza Giovanni Paolo II - sud 1.500 mq P25 Piazza Plebiscito 400 mq P26 Parcheggio/area mercato 3.900 mq P27 Via Falcone Borsellino 900 mq P28 Fonte S.Stefano 400 mq P29 Valle Onica 2.500 mq P30 Morino 1.300 mq P31 Morino 500 mq P32 Morino 800 mq P33 Morino 1.800 mq P34 Piazzale Le Cateau-Cambresis 2.200 mq P35 Cimitero 5.500 mq P36 Cimitero 6.500 mq totali 23.770 mq 22.800 mq

146

Relazione Generale PUCG

SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI A PARCO E PER IL GIOCO E LO SPORT – FRAZIONI SUP.TOT. : 26.280 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS VA 1 Oratorio S.Bartolomeo 1.000 mq VA 2 Via della Selce - San Bartolomeo 3.600 mq VA 3 Colle Palme 3.200 mq VA 4 Campo Sportivo via Cesiano 10.700 mq VA 5 Oratorio Centro Parrocchiale 2.580 mq VA 6 Giardino Via della Selce 3.100 mq VA 7 Area sportiva via di Samele 2.100 mq totali 4.100 mq 22.180mq

SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI A PARCO E PER IL GIOCO E LO SPORT – CAPOLUOGO SUP.TOT. : 76.600 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS VA 8 Toce 900 mq VA 9 Fontane Azzurre 1.800 mq VA 10 Fonte Santo Stefano 700 mq VA 11 Campo 11.800 mq VA 12 Oratorio via del Fossato 2.600 mq VA 13 Area ex depuratore 1.500 mq VA 14 Centro sportivo Pallavolo 2.400 mq VA 15 Centro sportivo Tennis 2.600 mq VA 16 Campo sportivo L Ariola 9.400 mq VA 17 Campo sportivo Calcetto 1.800 mq VA 18 Campo Sportivo Speciano 20.000 mq VA 19 Valle Onica alta 900 mq VA 20 Valle Onica - Potano 4.000 mq VA 21 Giardino La Pinetina 2.800 mq VA 22 Arena all'aperto 5.300 mq VA 23 Giardino S. D'Acquisto 5.100 mq VA 24 Morino 3.000 mq totali 40.200 mq 36.400 mq

147

Relazione Generale PUCG

AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE – FRAZIONI SUP.TOT. : 13.190 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS AC 1 Nuovo Complesso Parrocchiale 6.390 mq AC 2 Chiesetta SS.Trinità 300 mq AC 3 Struttura polifunzionale 6.500 mq totali 300 mq 12.890 mq

AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE – CAPOLUOGO SUP.TOT. : 18.480 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS AC 4 Caserma 1.200 mq AC 5 Villa Clementi teatro 5.300 mq AC 6 Biblioteca 3.000 mq AC 7 Chiosco Piazza delle Erbe 100 mq AC 8 Municipio 750 mq AC 9 Ex municipio Orti Giorgioli 830 mq Palazzetto dell' Arte e AC 10 2.800 mq Palazzetto Vigili Urbani AC 11 Valle Onica - Potano 1.000 mq AC 12 Centro anziani /ASL 2.000 mq AC 13 Area ex depuratore 1.500 mq totali 16.980 mq 1.500 mq

AREE PER L’ISTRUZIONE : ASILI NIDO, MATERNE E DELL’OBBLIGO – FRAZIONI SUP.TOT. : 13.250 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS AI 1 Asilo Nido Via Cesiano 1.200 mq AI 2 Asilo Nido Colle Palme 2.450 mq AI 3 Scuola materna Via Chialastri 9.600 mq totali 13.250 mq

AREE PER L’ISTRUZIONE : ASILI NIDO, MATERNE E DELL’OBBLIGO – CAPOLUOGO SUP.TOT. : 40.660 mq Localizzazione Tessuti Tessuti T5 Denominazione T1-T2-T3 Aree M1 - M2 - M3 - HS AI 4 Scuola Media 7.000 mq AI 5 Istituto scolastico paritario 3.860 mq AI 6 Scuola Materna 6.000 mq AI 7 Scuola Elementare 10.400 mq AI 8 Ampliamento Scuola Elementare 6.700 mq AI 9 Asilo Nido Morino 2.500 mq AI 10 Asilo Nido Pratarone 4.200 mq totali 33.960 mq 6.700 mq

148

Relazione Generale PUCG

Le Verifiche per il soddisfacimento degli standard urbanistici ex DM 1444/68 sono state condotte suddividendo il territorio tra le Frazione ed il Capoluogo, diversificandole in relazione alla localizzazione delle volumetrie nelle aree omogenee residenziali.

FRAZIONI : Quantità minime Tessuti n. ab. Superfici minime Superfici Superficie per per abitante Δ T1-T2-T3 teorici ex DM 1444/68 PUCG la verifica36 (mq/ab) AI 4,5 977 4.397 mq - - - 4.397 mq AC 2 977 1.954 mq 6.690 mq 13.380 mq 11.426 mq VA 9 977 8.793 mq 4.100 mq 8.200 mq - 593 mq P 2,5 977 2.443 mq 1.500 mq 3.000 mq 558 mq

Tessuti T5 Quantità minime Area M1 n. ab. Superfici minime Superfici per abitante Δ Area M2 teorici ex DM 1444/68 PUCG (mq/ab) Area M3 AI 4,5 1.201 5.405 mq 13.250 mq 7.846 mq AC 2 1.201 2.402 mq 6.500 mq 4.098 mq VA 9 1.201 10.809 mq 22.180 mq 11.371 mq P 2,5 1.201 3.003 mq 4.400 mq 1.398 mq

Volumetrie Quantità minime n. ab. Superfici minime Superfici in Ambito per abitante Δ teorici ex DM 1444/68 PUCG Extraurbano (mq/ab) AI 4 860 3.440 mq - - 3.440 mq AC 2 860 1.720 mq - - 1.720 mq

Le superfici che non è stato possibile reperire nei tessuti consolidati e in ambito extraurbano, sono state localizzate in prossimità dei Tessuti T5 e delle Aree di Margine, la cui estensione in valore assoluto è più che sufficiente a garantire le superfici minime di spazi pubblici per tutti gli abitanti delle frazioni.

Con riferimento agli spazi pubblici per Attrezzature per l’Istruzione, la superficie in esubero definita nel PUCG va a compensare la somma delle superfici che non è stato possibile reperire entro i tessuti consolidati ed in particolare risulta 7.846mq > 4.397mq + 3.440mq = 7.837mq.

La verifica delle superfici è soddisfatta anche per le Attrezzature per Attività Collettive : 11.426mq + 4.098mq = 15.524mq > 1.720 mq e per il Verde attrezzato: 11.371 mq > 593 mq.

36 Ai sensi dell’art.4 co.2 DM 1444/68 secondo il quale “le aree destinate agli spazi pubblici reperite nelle zone A e B, sono computate ai fini della determinazione delle quantità minime prescritte, in misura doppia di quella effettiva”. 149

Relazione Generale PUCG

CAPOLUOGO: Quantità per Superfici Tessuti n. ab. Superfici Superficie per abitante minime ex DM Δ T1 - T2 – T3 teorici PUCG la verifica37 (mq/ab) 1444/68 AI 4,5 11.770 52.965 mq 33.960 mq 67.920 mq 14.955 mq AC 2 11.770 23.540 mq 16.980 mq 33.960 mq 10.420 mq VA 9 11.770 105.930 mq 40.200 mq 80.400 mq - 25.530 mq P 2,5 11.770 29.425 mq 23.770 mq 47.540 mq 18.115 mq

Tessuti T5 HS Quantità per n. ab. Superfici minime Superfici Area M1 abitante Δ teorici ex DM 1444/68 PUCG Area M2 (mq/ab) Area M3 AI 4,5 1.178 5.301 mq 6.700 mq 1.399 mq AC 2 1.178 2.356 mq 1.500 mq - 856 mq VA 9 1.178 10.602 mq 36.400 mq 25.798 mq P 2,5 1.178 2.945 mq 22.800 mq 19.855 mq

Volumetrie in Quantità per n. ab. Superfici minime Superfici Ambito abitante38 Δ teorici ex DM 1444/68 PUCG Extraurbano (mq/ab) AI 4 2.472 9.888 mq - - 9.888 mq AC 2 2.472 4.944 mq - - 4.944 mq

Le superfici che non è stato possibile reperire nei tessuti consolidati o in ambito extraurbano, sono state localizzate in prossimità dei Tessuti T5 e delle Aree di Margine, la cui estensione in valore assoluto è più che sufficiente a garantire le superfici minime di spazi pubblici.

Con riferimento alle Attrezzature per l’Istruzione, la superficie in esubero definita nel PUCG nei tessuti consolidati, va a compensare le superfici che non è stato possibile reperire per gli ambiti extraurbani ed in particolare risulta 14.955mq + 1.399mq = 16.354mq > 9.888mq. La verifica delle superfici minime per gli standard urbanistici è soddisfatta anche per le Attrezzature per Attività Collettive : 10.420mq > 856mq + 4.944mq = 5.800 mq, e per le Aree a Verde Attrezzato : 25.798mq > 25.530mq.

In relazione alle volumetrie la cui edificazione è stata mediata da specifici Piani Attuativi, ovvero quelle comprese nei Comparti di Espansione Residenziale già attuati -Tessuti T4 realizzati prima del 2006 quando la popolazione comunale era ancora inferiore a 10.000 abitanti - e nei Comparti in corso di realizzazione - Tessuti T6 - le superfici minime da destinarsi a standard urbanistici sono state individuate nei relativi Piani Attuativi.

37 Vedi Nota 37 38 Definite ai sensi dell’art.4 co.4 del DM 1444/68 150

Relazione Generale PUCG

Nei Comparti di espansione residenziale già individuati dal previgente PRG ma non ancora attuati, confermati dal PUCG - Tessuti T7 - per i quali è prevista una volumetria premiale in applicazione dell’art.18 della LR 21/2009, le superfici minime da destinarsi a Standard Urbanistici da individuarsi nei Piani Attuativi saranno determinate computando 18mq per ogni abitante insediabile secondo la volumetria residenziale totale (Vol . di Comparto + Vol. Premiale). Comparti Tessuto Volumetrie N.Abitanti Sup.Standard attuati T 4 52.660mc 527 6.324 mq39 in corso di T 6 66.335mc 663 11.934 mq40 attuazione di PUCG T 7 36.609mc 366 m 6.588 mq Totale 24.846 mq

In riferimento agli Ambiti di Trasformazione - AT e ATS - le superfici destinate a Standard Urbanistici da definirsi ai sensi dell’art.4 co. 3 del DM 1444/68 (superfici minime di spazi pubblici da osservare in rapporto agli insediamenti residenziali nelle singole zone omogenee) risultano comprese entro le Superfici di Interesse Pubblico indicate per ogni Ambito41 - in aggiunta a quelle che il PUCG individua come Aree per Standard Urbanistici soggette ad esproprio (aree P, AI, AV e AC ) in essi localizzate - come evidenziato nelle singole Schede d’Ambito. La tabella che segue evidenzia per ogni Ambito di Trasformazione il rispetto dei minimi previsti. FRAZIONI Sup. minima n. ab. Superficie prevista entro AMBITO VoL max42 DM 1444/68 Δ max.43 le SIP d’Ambito (18 mq/ab) ATS 1 2.499 mc 25 450 mq 500 mq 50 mq AT 1 2.487 mc 25 450 mq 500 mq 50 mq ATS 2 3.598 mc 36 648 mq 1.600 mq 952 mq AT 2 1.817 mc 18 324 mq 600 mq 276 mq AT 3 9.500 mc 95 1.710 mq 6.300 mq 4.590 mq AT 4 2.321 mc 23 414 mq 2.300 mq 1.886 mq AT 5 2.771 mc 28 504 mq 550 mq 46 mq ATS 3 1.677 mc 17 306 mq 400 mq 94 mq AT 6 2.781 mc 28 504 mq 600 mq 96 mq Totale 13.350 mq

39 Ai sensi dell’art.4 co.3 del DM 1444/68 per comuni con popolazione inferiore a 10.000 ab deve essere prevista una superficie a standard urbanistici non inferiore a 12 mq/ab. 40 Ai sensi dell’art.4 co.3 del DM 1444/68 per comuni con popolazione superiore a 10.000 ab deve essere prevista una superficie a standard urbanistici non inferiore a 18 mq/ab. 41 Le Superfici di Interesse Pubblico definite per ogni Ambito, comprendono in modo distinto:  superfici per Standard Urbanistici di livello comunale - Aree P, VA, AI e AC - soggette a vincolo di esproprio indipendentemente dall’attuazione dell’Ambito;  superfici per adeguamento o nuova realizzazione di Viabilità carrabile o per i tracciati della Rete Verde di PUCG;  superfici per garantire gli standard minimi come previsti all’art.4 co.3 del DM 1444/68 calcolati in riferimento agli abitanti insediabili nel singolo Ambito come definiti nella Convenzione e nel relativo Piano Attuativo. 42 La Volumetria massima è stata determinata sommando tutta la volumetria residenziale realizzabile comprendendo non solo quella di base per l’Ambito ma anche gli eventuali incrementi determinati dalle volumetrie premiali e di trasferimento. 43 Il n. di abitanti è stato determinato in relazione alle volumetrie massime realizzabili. 151

Relazione Generale PUCG

CAPOLUOGO Sup. minima n. ab. Superficie prevista entro AMBITO VoL max DM 1444/68 Δ max. le SIP d’Ambito (18 mq/ab) AT 7 2.220 mc 22 396 mq 900 mq 504 mq AT 8 3.313 mc 33 594 mq 680 mq 86 mq AT 9 3.036 mc 30 540 mq 800 mq 260 mq ATS 4 7.323 mc 73 1.314 mq 1.700 mq 386 mq ATS 5 5.240 mc 52 936 mq 990 mq 54 mq AT 10 13.440 mc 134 2.412 mq 2.500 mq 88 mq ATS 6 7.600 mc 76 1.368 mq 1.400 mq 32 mq AT 11 3.108 mc 31 558 mq 600 mq 42 mq Totale 9.570mq

Secondo quanto dettagliatamente riportato nelle tabelle precedenti, si conclude che le superfici minime da destinarsi a Spazi Pubblici, ovvero a Verde Pubblico, Parcheggi, Attività Collettive e per l’Istruzione, da individuarsi per ogni zona territoriale omogenea come definito agli art.3-4 del DM 1444/68, verificate in relazione al numero di abitanti teorici insediati o insediabili nelle singole zone, risultano sempre verificate.

Complessivamente, le superfici per Spazi Pubblici individuate dal PUCG sono pari a 288.696mq e risultano così distribuite: Spazi Pubblici Zone P, VA, AC, AI : 240.930mq Spazi Pubblici negli Ambiti di Trasformazione44 : 22.920mq Spazi Pubblici nei Comparti di Espansione Residenziale (Tessuti T4, T6 e T7) : 24.846 mq In riferimento alla popolazione attesa a dieci anni dall’approvazione del PUCG, determinata in 13.192 abitanti, ed a completa attuazione di tutte le superfici residenziali previste dal PUCG, il rapporto tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici risulta pari a 21,88 mq/ab superiore a quanto previsto all’art.3 del DM 1444/68.

In riferimento all’art.4 co.5 del DM 1444/68, gli spazi per le Attrezzature Pubbliche di Interesse Generale, in relazione agli indirizzi programmatici del PTPG ed alla popolazione del territorio servito, il PUCG definisce le seguenti superfici:

ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE SUPERIORE ALL’OBBLIGO Denominazione Destinazione Superficie AIS 1 Polo Archeologico 15.800 mq AIS 2 Liceo Artistico 7.000 mq AIS 3 Istituto Alberghiero 2.400 mq AIS 4 Istituto Commerciale 2.800 mq AIS 5 Istituto Professionale 9.200 mq Totale 37.200 mq

44 Spazi Pubblici non ricompresi nelle Zone P,VA, AC, AI interne agli Ambiti. 152

Relazione Generale PUCG

ATTREZZATURE SANITARIE ED OSPEDALIERE Denominazione Destinazione Superficie AS 1 Struttura di via Chialastri 2.900 mq AS 2 Struttura di via Speciano 2.500 mq Totale 5.400 mq

PARCHI URBANI E TERRITORIALI Denominazione Destinazione Superficie Monumento Naturale MN 65.000 mq di Villa Clementi e Fonte S.Stefano Totale 65.000 mq

Le superfici individuate per le attrezzature destinate all’Istruzione Superiore forniscono 2,82 mq/ab, superiori a quelle minime indicate dal DM 1444/68 (1,5 mq/ab). Relativamente alle superfici destinate ad attrezzature sanitarie, il PUCG prevede esclusivamente una nuova superficie di 2.500mq ad integrazione di quelle esistenti, in quanto, come indicato anche nelle disposizioni programmatiche del PTPG, non vi è l’esigenza di prevedere ulteriori superfici per tali spazi pubblici, viste quelle già esistenti nei Comuni di Palestrina, Valmontone e Colleferro, che soddisfano il fabbisogno dei residenti nel territorio comunale nell’ambito dell’Unità Territoriale di appartenenza. Valutazioni analoghe possono essere fatte anche in relazione alle superfici per i Parchi Urbani, che il PUCG non ha incrementato rispetto a quanto esistente.

Il PUCG individua infine ulteriori superfici di pubblico interesse non assimilabili a quelle sopra definite, denominate “Infrastrutture e Reti Tecnologiche di Servizio” di livello urbano come definite nelle tabelle seguenti. INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE E DI SERVIZIO Denominazione Destinazione Superficie STI 1 Sito per Antenne 100 mq STI 2 Cabina Elettrica 1.200 mq STI 3 Depuratore delle Valli 5.000 mq STI 4 Isola Ecologica 9.000 mq C Cimitero 6.000 mq Totale 21.300 mq

INFRASTRUTTURE PER LA VIABILITÀ - DISTRIBUTORI CARBURANTI Denominazione Destinazione Superficie DC 1 Via della Selce 1.500 mq DC 2 SR 155 - verso Palestrina 1.500 mq DC 3 SR 155 - verso Genazzano 2.000 mq DC 4 SR 155 - verso Genazzano 2.000 mq DC 5 Via dello Speciano 2.000 mq DC n Piazza Santa Croce non in sede propria Totale 9.000 mq

153

Relazione Generale PUCG

6.6.5 INDICATORI PER LA MORFOLOGIA INSEDIATIVA L’occupazione del suolo per usi urbani residenziali e non residenziali, come risulta dal PRG vigente si estende per una superficie di 2.655.460mq così articolata:

Zona di PRG Superficie A - B 1.042.760mq C 832.482mq Fva 145.530mq Fp 83.910mq

USI USI RESIDENZIALI Vp 184.440mq Totale 2.289.122mq

Zona di PRG Superficie D 162.800mq SP 77.118mq Fsc 32.220mq Fi 66.200mq Cimitero 28.000mq

USI NON USI NON RESIDENZIALI Totale 366.338mq

Oltre alle superfici di cui alle tabelle precedenti definite dal previgente PRG, vi sono le seguenti ulteriori superfici ad uso residenziale e non residenziale realizzate in variante al PRG: USI RESIDENZIALI: 120.365mq (superfici ai margini di aree densamente urbanizzate a Colle Palme, San Bartolomeo, Toce, Valle Onica, Cannetaccia) USI NON RESIDENZIALI: 65.918mq (Bandi ASP e “art.8” Depuratore, Isola Ecologica, Cabine elettriche, Siti per antenne RBS, Distributori di carburanti)

Complessivamente si hanno le seguenti superfici: USI RESIDENZIALI: 2.289.122mq + 120.365mq = 2.409.487mq USI NON RESIDENZIALI: 366.338mq + 65.918mq = 432.256mq che individuano una superficie pari a: 2.841.743mq.

154

Relazione Generale PUCG

L’occupazione del suolo per usi urbani residenziali e non residenziali, definita dal PUCG si estende per una superficie di 3.117.560mq così articolata:

Zona di PUCG Superficie T1 -T2 -T3 1.042.760mq T4 71.550mq T5 274.461mq T6 - T7 352.947mq AT -ATS 214.827mq M1-M2 144.500mq M3 120.365mq HS 4.000mq

USI RESIDENZIALI RESIDENZIALI USI VP 60.457mq OU 125.865mq MN 65.000mq P 52.470mq VA 102.880mq Totale 2.632.082mq

Zona di PUCG Superficie AP1-AP5 168.330mq AP6 49.918mq SP 67.353mq SPR 19.397mq AC 31.670mq AI 53.910mq AIS 37.200mq AS 5.400mq USI NON RESIDENZIALI RESIDENZIALI USI NON STI 43.300mq DC 9.000mq Totale 485.478mq

In riferimento a quanto indicato all’art.57 co.3 lett.a delle NA del PTPG, relativamente al consumo di suoli ad uso residenziale il PUCG definisce una densità di abitanti pari a: 199,52 mq/ab45 che risulta ridotto rispetto all’indicatore di consumo di suolo residenziale al 2001 riportato nella tabella A9/n8 del Rapporto del Territorio di PTPG che indicava per i comuni di Cave e Genazzano un valore pari a 256,90 mq/ab.

45 Calcolata in funzione del numero di abitanti insediabili pari a 13.192. 155

Relazione Generale PUCG

In riferimento a quanto indicato all’art.57 co.3 lett.b delle NA del PTPG, relativamente alla direttiva di riduzione della percentuale occupazionale delle costruzioni territoriali sul totale dell’occupazione del suolo residenziale e non residenziale, il PUCG definisce e localizza le seguenti superfici:

Zona PUCG Costruzioni Territoriali Costruzioni Urbane AT-ATS 50.163 mq 164.664 mq M1-M2-M3 54.495 mq 210.370 mq T1-T2-T3-T4-T5-T6-T7 184.628 mq 1.557.090 mq HS 4.000 mq VP 60.457 mq OU 125.865 mq

USI USI RESIDENZIALI P 2.900 mq 49.570 mq VA 17.880 mq 85.000 mq MN 65.000 mq SP 3.530 mq 61.323 mq SPR 11.610 mq 7.787 mq AP1-AP5 168.330 mq AP6 10.203 mq 33.945 mq STI 29.300 mq DC 1.500 mq 5.500 mq AI 3.650 mq 50.260 mq AC 6.390 mq 25.280 mq USI NON USI NON RESIDENZIALI AIS 15.800 mq 21.400 mq AS 5.400 mq Totali 362.749 mq 2.730.541 mq 3.093.290mq Rapporto % 11,73 % 88,27% 100%

Il valore percentuale delle Costruzioni Territoriali risulta ridotto rispetto a quello riportato nella tabella A9/n.10 del Rapporto del Territorio di PTPG che nel 2001 per i Comuni di Cave e Genazzano era stimato intorno al 48%.

156

Relazione Generale PUCG

Con riferimento alle direttive per il riordino della morfologia insediativa di cui all’art.57 co.3 lett.b delle NA del PTPG, la distribuzione delle nuove previsioni di insediamento interessate da modifica di uso dei suoli, risulta così ripartita:

Edificato C. Territoriali Costruzioni DISTRIBUZIONE SUOLI INTERESSATI DA MODIFICHE D’USO Sparso Programmate Urbane AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT-ATS 40.893 mq 59.552 mq AREE DI MARGINE M 2 20.135 mq 62.990 mq HOUSING SOCIALE HS 4.000 mq SUOLI COMMERCIALI E PRODUTTIVI SP - AP 3 7.190 mq 8.030 mq SPAZI PUBBLICI STANDARD URBANISTICI AI - AC - VA - P 39.300 mq SPAZI PUBBLICI SERVIZI GENERALI AIS - AS 15.800mq SPAZI PUBBLICI SERVIZI INFRASTRUTTURALI STI - DC 8.300 mq Totali parziali 8.300 mq 84.018 mq 173.872mq Totale : 266.190 mq 3,12% 31,56% 65,32%

Le superfici di previsione rappresentate in tabella individuano rapporti coerenti con le direttive del PTPG, in base alle quali la distribuzione delle nuove previsioni insediative deve essere orientata in modo che circa il 30% del totale sia costituito da edificato a completamento delle costruzioni territoriali già programmate (CTP), per il 5% costituito da edificato sparso e per il restante 65% da edificato di completamento e/o per nuove espansioni in costruzioni urbane.

Relativamente alle direttive per la riorganizzazione e lo sviluppo diversificato dei servizi per la distribuzione commerciale di interesse provinciale, l’art.69 delle NA del PTPG individua gli indirizzi localizzativi e tipologici delle attività connesse alla grande distribuzione, con particolare attenzione alle grandi e medie strutture di vendita, agli interventi nei centri storici e alla possibilità di sperimentare aggregazioni commerciali particolari quali il Parco e la Piazza Commerciale. Le scelte del PUCG risultano pienamente coerenti con le succitate direttive: le nuove strutture commerciali introdotte sono localizzate essenzialmente nelle frazioni, in contesti urbanizzati, in lotti tali da consentire l’insediamento solo di strutture di media vendita. Il PUCG prevede inoltre la possibilità di realizzare nella Zona per Attività Produttive AP3, in luogo della grande struttura di vendita già prevista nel Comparto D3 dal previgente PRG, un insieme di più superfici di media vendita a costituire eventualmente un Parco Commerciale. Il PUCG consente inoltre di avviare nel Centro storico attività commerciali di tipo ristorativo e di cura alla persona, piccole attività artigianali locali - pane, pasta fatta in casa, biscotti, miele, ceramiche, ecc. - al fine di rivitalizzarlo e renderlo maggiormente attrattivo. Il tutto compatibilmente con i caratteri del tessuto urbano, favorendo così anche azioni di riqualificazione e recupero delle piazze e degli spazi urbani. Rispetto alle direttive per il recupero delle aree dismesse o in dismissione ed alle aree di proprietà pubblica in disuso di cui all’art.74 delle NTA del PTPG, si conferma che nel territorio comunale non sono presenti aree per insediamenti produttivi o per il commercio dismessi o in degrado. Unici fabbricati di proprietà pubblica in disuso sono quelli afferenti agli impianti di depurazione inattivi già da parecchi anni, localizzati nelle valli del Fosso Rio e del Potano. Per essi si prevede la trasformazione ed il riuso finalizzato ad attività di Servizio Pubblico, come aree per la sosta afferenti ai percorsi ciclabili delle Valli. 157

Relazione Generale PUCG

7. COMPATIBILITÀ CON LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

Come descritto nel dettaglio nei paragrafi precedenti, gli obiettivi assunti dal PUCG e le relative Azioni, sono stati fissati facendo riferimento agli obiettivi della LR38/99, dei Piani sovraordinati e di settore in materia di pianificazione, di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile, calandoli nella realtà del territoriale comunale. Allo stesso modo, sono stati analizzati e considerati gli indirizzi e le direttive del PTP, del PTPR e del PTPG. Le previsioni di sviluppo di Cave sono state valutate e considerate tenendo conto della finalità generale perseguita dal PTPG di “Costruire il territorio dell’area metropolitana” al fine di garantire reciproca coerenza tra le previsioni del PRG di Roma e l’assetto complessivo dei sistemi locali dei comuni del territorio della provincia, il tutto orientando scelte volte ad accentuare i caratteri-valore, l’identità e le peculiarità del territorio comunale. Tutto ciò ha portato ad un Piano coerente e compatibile con la pianificazione sovraordinata come già evidenziato nella presente Relazione, nonché nel Rapporto Ambientale di VAS.

7.1 SISTEMA AMBIENTALE Gli Obiettivi e le Azioni del PUCG riferiti al Sistema Ambientale sono in linea con gli obiettivi di tutela e miglioramento della qualità del paesaggio del PTP/PTPR.

Il PUCG recepisce i vincoli di tutela dei beni paesaggistici relativi alle aree ed agli immobili di notevole interesse pubblico ed alle aree tutelate per legge e agli immobili e aree tipizzati; recepisce le indicazioni del PTPR in merito agli Ambiti Prioritari per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, valorizzazione e gestione del territorio, che individuano per Cave “Parchi archeologici e culturali”, prevedendo i la realizzazione di un Polo Museale Archeologico per valorizzare i numerosi reperti archeologici e le aree di interesse archeologico presenti sul territorio.

La classificazione delle aree sia in ambito urbano che extraurbano effettuata nel PUCG non interferisce con il regime vincolistico vigente come rappresentato nelle tavole serie 1/4 del PTP - Vincoli ex lege 431/85 e nelle tavole B del PTPR - Beni del Paesaggio, non prevedendo trasformazioni di uso dei suoli laddove interessati da vincoli ricognitivi di legge.

La classificazione dei suoli in ambito extraurbano è effettuata in coerenza con la classificazione delle Aree del PTP - tavole serie 3/4 e con le indicazioni della Tavole A del PTPR - Sistemi ed Ambiti di Paesaggio - e nelle relative Norme.

Il PUCG risulta coerente con quanto il PTPG prescrive per l’Unità Ambientale dell’Alta Valle del Sacco, facendo proprie le direttive espresse in merito alla tutela delle cenosi arboree (Art. 106 co.9 NTA PUCG).

Per quanto riguarda il Territorio Rurale, il PUCG effettua una classificazione del territorio in relazione alle caratteristiche paesaggistiche morfologiche e vegetazionali e recepisce le direttive del PTPG in riferimento al “Paesaggio agricolo collinare con coltivazioni miste”: tutela dei terrazzamenti, muretti a secco, lunettamenti, grandi alberi (Art. 107-108 NTA PUCG). 158

Relazione Generale PUCG

In relazione alle prescrizioni della REP e a quanto rappresentato negli elaborati del PTPG - TP1 Rete Ecologica Provinciale e RT- Sar 5 Ambiti e Regimi di tutela vigenti o segnalati, il PUCG recepisce le indicazioni di tutela delle aree di Connessione Primaria presenti sul territorio ed individuate in corrispondenza dei Fossi Rio, Pischeri e Cauzzo (Artt. 101- 106 NTA PUCG).

In relazione alle proposte di ampliamento del Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte di Santo Stefano (codice APR22), il Piano prevede una specifica disciplina che non altera lo stato attuale della Valle del Fosso Rio in modo da non inficiare la possibilità di un rafforzamento del regime di tutela, anche al fine di una futura istituzione del Monumento Naturale da parte degli enti preposti ( Artt.103-106 co.8 NTA PUCG).

La coerenza delle con gli strumenti sovraordinati, relativamente alla classificazione delle aree risulta evidente nelle relative tavole di sovrapposizione: Tav. 5 “Sovrapposizione Tav. 1 sulla Tavola B del PTPR adottato”46 - Tav. 8 “Sovrapposizione PUCG - PRG vigente e Tavola B del PTPR adottato” - Tav. 6 “Sovrapposizione Tav. 1 sugli elaborati del PTPG - Tavola TP2” - Tav. 9 “Sovrapposizione PUCG - PRG vigente e Tavola TP2/PTPG”.

Non risultano coerenti invece le azioni connesse al “Completamento e Rafforzamento della rete viaria” che riguardano:  il tratto in tornanti della Tangenziale nord in quanto attraversa aree tutelate e/o di rilevante valore ambientale (Fascia di rispetto dei corsi d’acqua ed Aree boscate) individuate nel PTP/PTPR, e definite nella Record Lazio come Aree Centrali Secondarie e nella REP/PTPG come aree di Connessione Primaria; inoltre, come rappresentato nella carta di Idoneità Territoriale47, le aree interessate sono considerate di Alta Attenzione dal punto di vista idro-geologico.  il tracciato di attraversamento del Fosso Cauzzo in quanto interessa Aree boscate individuate nel PTP/PTPR e definite nella Record Lazio come Aree di Connessione e nella REP/PTPG come aree di Connessione Primaria.

Tali interventi saranno sottoposti a studio di inserimento paesistico – SIP ai sensi degli artt. 53-54 del PTPR e dovranno essere realizzati con metodi propri dell’ingegneria naturalistica ponendo particolare attenzione agli impatti determinati sull’ambiente riferimento alle caratteristiche geo-morfologiche, agli habitat, alla biodiversità e al paesaggio nel suo complesso.

7.2 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO Le Azioni di PUCG sono rivolte a: - recuperare il patrimonio storico esistente - valorizzare e ad arricchire gli ambiti costruiti del centro urbano - razionalizzare i tessuti di frangia per migliorare la forma urbana ed il rapporto fra gli ambiti urbani ed extraurbani agendo sulla definizione dei bordi e dei margini

46 Gli elaborati grafici relativi alle sovrapposizioni di cui alle Tav.5-6-8-9 sono stati redatti utilizzando i dati vettoriali in formato shape, acquisiti dal SIT della Città Metropolitana di Roma Capitale. 47 Per maggiori dettagli si faccia riferimento a quanto descritto al paragrafo 3.1 di analisi delle Componenti Ambientali “Suolo, Sottosuolo e Rischi naturali” , “Biodiversità, flora e fauna” e “Paesaggio e Patrimonio Culturale” 159

Relazione Generale PUCG

- rafforzare le frazioni di San Bartolomeo e Colle Palme per renderle più autonome rispetto al capoluogo dotandole di nuovi servizi pubblici e privati sono coerenti con le direttive programmatiche per la Costruzione urbana complessa-policentrica dei Centri Prenestini (elaborato PTPG-Tav. TP2) di cui Cave fa parte (artt. 44-46-47-51 NA del PTPG). Le aree destinate ai nuovi insediamenti, residenziali, produttivi, commerciali ecc. individuate dal PUCG sono localizzate in ambiti già urbanizzati, ovvero nelle aree di frangia o al margine delle stesse. Tali scelte sono coerenti con gli interventi ritenuti prioritari dal PTPG per il riordino della morfologia urbana del sistema Cave-Genazzano. Il dimensionamento del PUCG è in linea le direttive del PTPG (artt. 55-56-57 NA PTPG ) come dettagliato al paragrafo 6.6 “Quantificazione degli interventi” della presente relazione e come di seguito sintetizzato: - Incremento decennale di popolazione previsto è del 16%; - lncremento dello stock abitativo programmato è pari a 20,24% compreso range 18-24% - Offerta Suoli Produttivi 24,56mq/ab ≤ 24,80mq/ab - Offerta suoli per funzioni strategiche 2,20mq/ab ≤ 3,40 mq/ab - Dotazione prevista servizi generali di interesse provinciale pari a 3,23mq/ab≥ 3mq/ab - Consumo di suolo residenziale complessivo risulta pari a 199,52 mq/ab ≤ 256,90 mq/ab

7.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE Le strategie previste dal PUCG rivolte a migliorare le condizioni di vita dei residenti rafforzando i servizi e a favorire la crescita economica promuovendo funzioni strategiche legate al turismo, alla cultura ed al tempo libero sono coerenti con gli indirizzi del PTPG per il Sistema Locale Velletri, sub-sistema locale funzionale di Palestrina di cui Cave fa parte (art.47 NA del PTPG). La dotazione degli standard urbanistici è stato effettuata nel rispetto degli artt. 3 e 5 del DM 1444/68 in riferimento alle aree a servizi; dell’ art.4 co. 5 del medesimo decreto in riferimento agli standard di interesse generale, nonché degli indicatori dimensionali espressi dalle NA del PTPG.

7.4 SISTEMA DELLA MOBILITÀ Le previsioni del PUCG relative al Sistema della Mobilità sono coerenti con le indicazioni e le direttive del PTPG in riferimento alla rete metropolitana di secondo livello del Sistema Locale Tivoli (art.84 NA PTPG). La realizzazione del tracciato a Nord della SR155 Roma-Fiuggi risulta coerente con le indicazioni del PTPG che prevede “una nuova tangenziale per i tratti di Palestrina e Cave”, così come lo è il previsto potenziamento e adeguamento della S.P.108/a via della Selce. Tutti gli interventi risultano coerenti con gli obiettivi del PTPG in quanto volti a migliorarne l’accessibilità sia a livello provinciale che comunale. In coerenza con quanto dettato dal PTPG (art.88 NA PTPG) il PUCG prevede l’attivazione di una rete pedonale che mette in relazione gli spazi pubblici più significativi, favorendo una fruizione lenta del centro urbano e del paesaggio (Artt.114-115-116 NTA PUCG). Nella Tavola 3. Viabilità, il PUCG assume la classificazione funzionale della viabilità secondo quanto indicato nella Tav.TP2.3 del PTPG, recependo gli standard tecnici di riferimento e le prescrizioni relative alle fasce di rispetto stradali esterne al centro abitato (Artt. 111-112-113 NTA PUCG).

160

Relazione Generale PUCG

8. PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEL PUCG

L’attuazione degli interventi pubblici previsti dal PUCG sarà graduata nel tempo secondo tre fasi temporali.

Nel corso del primo triennio - FASE 1 anche in riferimento a quanto già previsto nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche per gli interventi sulla Viabilità, saranno avviate opere relative ai nuovi tracciati carrabili e pedonali con la messa in sicurezza ed adeguamento ai dettami del Nuovo Codice della Strada di quelli esistenti dotandoli di marciapiedi. In particolare si avranno:

Tratto urbano via della Selce Via S. Lorenzo e tratti trasversali Via Rinaldi Tratti interni Rinaldi/Ballanti Collegamento Ballanti/P.Castellani Sottopasso via Rinaldi Via S.Lucia Tratto urbano via dello Speciano Innesto via Falcone Borsellino-Piazza S.Croce Adeguamento tracciati viari Tratti interni Valle Onica

Prolungamento via S.Lucia

Tratto via Rinaldi-via Ballanti Tratto via Matteotti- via Falcone Borsellino Tratti interni Valle Onica Tratti interni Speciano/Valle Onica

Nuovi Nuovi tracciati Tratti interni zona AP3 /SP Complanare zona AP2

Rete Verde - Colle Pizzuto Attraversamento capoluogo : da Chiesa S.Lorenzo fino al parco di Villa Clementi Rete Verde Collegamento pedonale Orti Giorgioli-Piazza Nassiriya

Nel primo triennio saranno inoltre avviate le procedure per l’acquisizione delle superfici necessarie alla realizzazione del parcheggio di pertinenza del fabbricato di proprietà comunale per le Attività Collettive in località Orti Giorgioli e per la realizzazione dei parcheggi lungo via San Lorenzo. Sarà infine realizzato il Giardino di Via Chialastri a Colle Palme, le cui superfici sono già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale, e le aree pertinenziali delle scuole elementari di via Matteotti.

161

Relazione Generale PUCG

San Lorenzo San Lorenzo P Parcheggio Via S.Lucia Parcheggio/area mercato Giardino via Chialastri

VA VA Oratorio via del Fossato

AI Ampliamento aree pertinenziali Scuola Elementare

Relativamente alle aree destinate ai servizi tecnologici ed infrastrutturali, sarà avviato l’ampliamento del dell’isola ecologica. Solo successivamente si provvederà all’ampliamento delle aree afferenti al depuratore delle Valli.

Nel corso del secondo triennio - FASE 2 si provvederà alla attivazione dei fondi necessari alla realizzazione del Polo didattico-museale archeologico e per il completamento del tratto viario di via della Fontanella, propedeutico anche all’ampliamento del Centro Sportivo di via Cesiano e di quello in prossimità del complesso parrocchiale della SS. Trinità e S. Bartolomeo in modo da concretizzare con la realizzazione del nuovo edificio scolastico, il nuovo asse dei servizi delle frazioni. Relativamente alla viabilità carrabile si procederà con l’avvio delle procedure per l’acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione dei nuovi tracciati viari nelle frazioni e per il collegamento tra via Falcone e Borsellino e via delle Cannetacce in località colle Emprano. Sarà inoltre completata la Rete Verde con la riqualificazione degli accessi nel Centro Storico di Via del Fossato. Tratto iniziale via Cesiano Tratti margine Colle Palme Tratto iniziale via della Fontanella

Adeguamento Tratti interni Morino

Tratto via della Selce -SR 155

Tratti interni San Bartolomeo Via della Fontanella Margine destro Colle Palme Tratto di collegamento via Samele - via Chialastri Nuovi Nuovi tracciati Tratto via Falcone Borsellino – via Cannetacce

Tratti interni S.Bartolomeo Riqualificazione via del Fossato Recupero tracciato rurale Fonte S.Stefano-Madonna del Campo

Rete VerdeRete Recupero tracciato rurale nuovo centro sportivo-via del Potano

162

Relazione Generale PUCG

Si darà inoltre avvio alle procedure di acquisizione e realizzazione delle aree da destinarsi a Spazi Pubblici nel quartiere di Valle Onica e dei parcheggi di viale G.Venzi , via Rinaldi, via Toce e della Fonte S.Stefano ed alle procedure per la realizzazione del Palazzetto dello Sport in località Campo nonché alla riqualificazione delle aree in corrispondenza dei fabbricati dei depuratori non più in uso per avviare attività correlate alla sosta, allo sport ed al tempo libero.

Toce Via Rinaldi

P Viale G. Venzi P.Fonte S.Stefano Valle Onica Campo Sportivo - via Cesiano Oratorio Centro Parrocchiale VA VA Giardino Valle Onica bassa

AC AC Struttura polifunzionale (SUL : 200mq) - Valle Onica

Nel corso dell’ultimo quadriennio – FASE 3 saranno realizzate le opere relative alla tangenziale nord e gli adeguamenti dei tracciati extraurbani di via della Selce e via dello Speciano; di quelli urbani a Colle Palme, Pratarone.

Tratto extraurbano via della Selce Via Chialastri

Via Samele Tangenziale nord: tratti interni Toce Tangenziale nord: tratto interno Pratarone Via del Pratarone Adeguamento Rotatoria via dello Speciano Tratto extraurbano via dello Speciano Tratto extraurbano via di Morino

Tangenziale nord : tratto Ponte nuovo-Toce

vi vi Tangenziale nord : tratto Toce-SR 155 Nuo tracciati Tangenziale nord : rotatoria SR 155 - Campo

Tracciati verso ex depuratore Valle del Fosso Rio

Rete Tracciati verso ex depuratore del Potano Verde

163

Relazione Generale PUCG

Si realizzeranno infine le altre superfici per Spazi Pubblici, ovvero i Parcheggi di via Chialastri, di Villa Clementi, di via Morino e Toce; le Aree a Verde Attrezzato di via della Selce, di Colle Palme, di Morino e per il Campo Sportivo di via dello Speciano; le Attrezzature per Attività Collettive e per l’Istruzione di via Chialastri, di via Morino e di via del Pratarone, dando priorità alle località ove non sono stati attivati gli Ambiti di Trasformazione o che risultino ancora carenti di Spazi Pubblici.

Via Chialastri Via della Selce bassa Toce Villa Clementi P Villa Clementi Morino Morino Morino Giardino via della Selce - San Bartolomeo Giardino via Toce Area ex depuratore - fabbricati VA VA Campo Sportivo - Speciano Giardino Morino Struttura polifunzionale (SUL : 500mq) - Via Chialastri AC Area ex depuratore - fabbricati

Scuola Via Chialastri AI Asilo Nido - Ludoteca Morino

Polo Archeologico AIS

AS AS Struttura assistenza sanitaria

Relativamente ai Servizi Pubblici inclusi entro gli Ambiti di Trasformazione, l’Amministrazione Comunale procederà all’avvio degli espropri solo a partire dal secondo triennio in modo da favorire in via prioritaria l’attuazione dei Servizi Pubblici da parte dei privati e solo nel caso in cui gli stessi non dessero avvio alle procedure di trasformazione urbanistica prevista.

164

Relazione Generale PUCG

9. PIANO ECONOMICO

Al fine di verificare la concretezza e la fattibilità delle previsioni di PUCG è stata effettuata un’analisi dei costi relativi alla realizzazione degli interventi per il completamento e l’adeguamento della rete viaria, per le reti di smaltimento acque reflue chiare e scure, illuminazione pubblica, adduzione acqua potabile, rete di distribuzione del gas, cavidotti per il passaggio di reti di telecomunicazione, per la realizzazione degli Spazi Pubblici e l’ampliamento dei servizi infrastrutturali quali l’isola ecologica ed il depuratore.

I costi delle opere pubbliche previste sono stati stimati facendo riferimento ai costi di esproprio ed ai costi di realizzazione di opere similari già eseguite nel territorio comunale.

Le tabelle seguenti riportano i costi stimati48 in relazione alla viabilità, alle reti impiantistiche ed agli spazi pubblici articolati secondo le fasi di attuazione di cui al paragrafo precedente.

OPERE FASE 1 FASE 2 FASE 3 Totale Viabilità/Reti € 4.989.500 € 4.220.200 € 5.006.450 € 14.216.150 Servizi Pubblici € 2.057.500 € 6.681.200 € 7.430.250 € 16.168.950 Servizi Generali € 400.000 € 6.008.000 € 6.408.000 Totale € 7.047.000 € 11.301.400 € 18.444.700 € 36.793.100

Le opere previste dal PUCG prevedono Uscite complessive pari a € 36.793.100

In caso di attuazione degli Ambiti di Trasformazione e di realizzazione da parte dei privati delle opere indicate per ciascun Ambito, si stimano le seguenti riduzioni49:

OPERE Viabilità € 1.068.625 Servizi Pubblici € 1.426.750 Servizi Generali € 400.000 Totale € 2.895.375

48 I dati indicati sono desunti dalle Tabelle 10.5 Fasi e previsioni di spesa opere pubbliche in coda alla presente. 49 Vedi nota precedente. 165

Relazione Generale PUCG

Dall’attuazione delle previsioni di sviluppo residenziale e per le attività commerciali e produttive si stimano le seguenti entrate: Val.Unitario Oneri di Oneri di Oneri di Zone di PUCG Volumetrie Superfici Costruzione Urbanizzazione Urbanizzazione 50 OUP-OUS Tessuti T6 - T7 122.944 mc 40.981 mq € 1.270.421 22 €/mc € 2.704.768 Ambiti AT- ATS 74.731 mc 24.910 mq € 772.220 20 €/mc € 1.494.620 Aree di Margine M1-M2 34.026 mc 11.342 mq € 351.620 18 €/mc € 612.468 Totale Residenziale € 2.394.243 € 4.811.856

Oneri di Val.Unitario Oneri di Zone di PUCG Volumetrie Superfici Costruzione Oneri di Urbanizzazione 51 Urbanizzazione Servizi Privati SP 16.473mc 4.335 mq € 134.385 22 €/mc € 362.406 Attività Produttive AP3 114.000 mc 30.000 mq € 930.000 18 €/mc € 2.052.000 Attività Produttive AP4 30.400 mc 8.000 mq € 248.000 13 €/mc € 395.200 Attività Produttive AP6 23.855 mc 6.278 mq € 194.607 20 €/mc € 477.100 Totale Attività Produttive € 1.506.992 € 3.286.706

Si stimano pertanto Entrate per circa € 12.000.000, cosi suddivise: Oneri di Oneri di Totale Costruzione Urbanizzazione Residenziale € 2.394.243 € 4.811.856 € 7.206.100 Attività Produttive € 1.506.992 € 3.286.706 € 4.793.698 Totale € 3.901.235 € 6.249.579 € 11.999.798

Con riferimento ai mezzi finanziari attivati ed alle risorse esterne gestite dall’Amministrazione Comunale nel corso dell’ultimo decennio, si presume che per la realizzazione delle opere di interesse e/o competenza sovracomunale, quali i Centri Sportivi, il Polo Archeologico, le scuole dell’obbligo e dell’istruzione superiore, le opere di adeguamento dei tracciati provinciali e la realizzazione della nuova tangenziale, nel prossimo decennio possano essere richiesti i seguenti finanziamenti e contributi:

1. Fondi Città Metropolitana di Roma Capitale: - adeguamenti tratti extraurbani strade di competenza provinciale (SP108/a via della Selce, SP12/a via dello Speciano, SP52/b Cave-Rocca di Cave) – contributo per 70% dei costi : € 910.000 - nuovo tracciato tangenziale nord – cofinanziamento per 30% dei costi: € 900.000 - ampliamento Liceo Artistico - contributo per 80% dei costi: € 320.000

50 Gli Oneri di Costruzione sono stati calcolati applicando il Costo di Costruzione unitario desunto dalla D.C.C. n.167 del 03/09/2007 (309,84 €/mq) arrotondato a 310 €/mq. 51 Gli Oneri di Costruzione sono stati calcolati applicando il Costo di Costruzione unitario desunto dalla D.C.C. n.167 del 03/09/2007 (309,84 €/mq) ed arrotondato a 310 €/mq 166

Relazione Generale PUCG

2. Fondi Regione Lazio: - nuovo tracciato tangenziale nord - cofinanziamento per 70% dei costi: € 2.100.000 - scuole dell’obbligo, servizi per le attività collettive, ecc. - contributo per 80% dei costi: € 4.200.000 - centri sportivi - cofinanziamento per 40% dei costi: € 2.700.000 - struttura sanitaria - cofinanziamento per 30% dei costi: € 200.000 - riqualificazione aree ex depuratori Vallone di Cave - cofinanziamento per 40% dei costi: € 200.000

3. Fondi Ministeriali: - polo archeologico - contributo per 70% dei costi: € 3.600.000

4. Partnership Private: - polo archeologico - contributo per 30% dei costi: € 1.500.000 - centri sportivi - contributo privati per 40% dei costi: € 2.700.000 - centri sportivi - contributo credito sportivo per 20% dei costi: € 1.350.000 - struttura sanitaria - cofinanziamento per 70% dei costi: € 500.000

5. Fondi propri - Mutui: € 1.000.000

Complessivamente le Entrate presunte potranno ammontare a circa € 38.075.172 di cui: Entrate dirette : € 11.999.797 Contributi Ambiti : € 2.895.375 Finanziamenti – contributi : € 23.180.000

Le Entrate stimate risultano coerenti con le previsioni di spesa ipotizzate a garanzia della potenziale attuazione delle previsioni di sviluppo territoriale del PUCG.

167

Relazione Generale PUCG

10. TABELLE

10.1 Sistema Insediativo Morfologico 10.2 Sistema Insediativo Funzionale - Servizi Privati e Attività Produttive 10.3 Sistema Insediativo Funzionale - Servizi Pubblici 10.4 Premialità e Incentivi negli Ambiti di Trasformazione 10.5 Fasi e Previsioni di Spesa Opere Pubbliche

168

Relazione Generale PUCG

10.1 SISTEMA INSEDIATIVO MORFOLOGICO

169

TESSUTI CITTÀ STORICA E CITTÀ CONSOLIDATA T1-T2-T3-T4-T5

FRAZIONI Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq)

T3 B - San Bartolomeo 2 1,50 46.900 46.348

T3 B - Colle Palme 3 1,50 29.100 51.344

Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq) T4 c Cc 2a 2 0,50 7.400 3.700

Superficie Volumetria massima Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva consentita dal previgente (mc/mq) (mc) (mq) PRG (mc) Cc 2b San Bartolomeo T5 c 2 0,30 102.240 39.210 30.672 sup. sature Cc 1 Colle Palme T5 c 3 0,30 74.321 29.860 22.296 sup. sature

CAPOLUOGO Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq)

T1 A - Centro Storico 16 - 133.800 148.500

Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq)

T2 Ba - Valle Onica 5 var secondo PP 125.560 98.750

Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq)

T3 B - Centro urbano 16 1,50 59.580 85.680

T3 B-San Lorenzo e Toce 4 1,50 288.400 460.900

T3 B-Campo 4 1,50 50.880 47.484

T3 B - Speciano 5 1,50 148.340 82.780

T3 B - Morino 5 -8 1,50 160.200 252.900

Superficie Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva (mc/mq) (mc) (mq)

T4 d Ca 2 - Speciano 5 0,45 28.000 12.600

T4 a Cd 1 - Speciano 5 1,40 17.150 24.010

T4 b Cd 2 - Speciano 5 0,65 19.000 12.350

Superficie Volumetria massima Indice Edificabilità Volumetrie Esistenti Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Complessiva consentita dal previgente (mc/mq) (mc) (mq) PRG (mc) Cb 1 - Toce T5 b 4 0,35 31.560 12.500 11.046 sup. sature Cb 2 - Pratarone T5 b 5 0,35 10.050 5.690 3.518 sup. sature Ca1- Speciano T5 a 5 0,45 12.590 8.605 5.666 sup. sature Cb 3 - Morino T5 b 8 0,35 43.700 21.310 15.295 sup. sature

In rosso sono evidenziate le volumetrie esistenti che, nelle singole zone, superano quelle consentite dal previgente PRG TESSUTI CITTÀ IN TRASFORMAZIONE T6 - T7

FRAZIONI FRAZIONI Superficie Volumetrie Volumetria Indice Superficie Volumetrie Volumetria Indice Edificabilità Id. Zona Località Foglio Id. previgente PRG Complessiva Esistenti Edificabile Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti Edificabile (mc/mq) (mq) (mc) (mc) (mc/mq) (mq) (mc) (mc)

T6 c San Bartolomeo 2 Cc 2b sub 2 0,30 11.478 - 3.443 T 7 b sub A Cc 2b 2 112-799-116-117-819-820-154 0,30 8.060 - 2.418

T6 c Colle Palme 3 Cc 1 sub 3 0,30 14.365 - 4.310 T 7 b sub B Cc 2b 2 629-675-1186-1182-1178-512 0,30 8.550 - 2.565

T6 c Colle Palme 3 Cc 1 sub 5 0,30 15.162 - 4.549 T 7 b sub C Cc 1 3 169p 0,30 8.200 540 1.920

T6 c Colle Palme 3 Cc 1 sub 8 0,30 20.564 - 6.169 T 7 b sub D Cc 1 3 1086-1087-49p-53-55-515-796-604 0,30 17.115 3.225 1.910

T6 c Colle Palme 3 Cc 1 sub 11 0,30 13.671 - 4.101 Totale: mq 41.925 Totale: mc 8.813

T6 c Colle Palme 3 Cc 1 sub 12 0,30 12.850 - 3.855

Totale: mq 88.090 Totale: mc 26.427

CAPOLUOGO CAPOLUOGO Superficie Volumetrie Volumetria Indice Superficie Volumetrie Volumetria Indice Edificabilità Id. Zona Località Foglio Id. previgente PRG Complessiva Esistenti Edificabile Id. Zona Id. previgente PRG Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti Edificabile (mc/mq) (mq) (mc) (mc) (mc/mq) (mq) (mc) (mc)

T6 b Pratarone 5 Cb2 sub1 0,35 17.281 - 6.048 68-719-713-714-1258p-18p-19p-20p- T 7 a sub A Cb 2 sub A 5 21p-22p-23p-24p-354p-357p-358p- 0,35 12.570 650 3.750 T6 b Pratarone 5 Cb2 sub2 0,35 11.031 - 3.861 359p T6 b Pratarone 5 Cb2 sub5 0,35 17.165 - 6.008 T 7 a sub B Cb 2 sub B 5 61-1503-64-648-978-503-504 0,35 11.698 - 4.094 T6 a Speciano 5 Ca 3 0,45 19.200 - 8.640

T6 a Speciano 5 Ca 1 sub1 0,45 29.575 - 13.309 T 7 a sub C Cb 3 sub A 8 118-844-852-843-853-374-205-206-207 0,35 18.071 650 5.675 T6 b Morino 8 Cb 3 sub 1 0,35 22.262 - 7.792

T6 b Morino 8 Cb 3 sub 2 0,35 16.009 - 5.603 439-1121-1122-511-512-513-515-517- T 7 a sub D Cb 3 sub B 8 0,35 23.363 - 8.177 T6 b Morino 8 Cb 3 sub 6 0,35 24.707 - 8.647 518-519-1180-1181-1100-310

Totale: mq 157.230 Totale: mc 59.908 Totale: mq 65.702 Totale: mc 21.696

HOUSING SOCIALE Volumetria Indice Edificabilità Id. zona Località Foglio Particelle Superficie (mq) Edificabile (mc/mq) (mc) HS Speciano 5 1386p 1,00 4.000 4.000 AREE DI MARGINE M1

FRAZIONI Indice Superficie Volumetrie Volumetria Id. Zona Località Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti edificabile (mc/mq) (mq) (mc) (mc)

106-962-144p-1204p-170p-120- M1 c San Bartolomeo 2 0,30 14.380 - 4.314 1299-152p-532p

796p-501-502-1056-475-249- M1 c Colle Palme 3 0,30 10.975 - 3.293 211-497-172-1132p

Totale: mq 25.355 Totale: mc 7.607

CAPOLUOGO Indice Superficie Volumetrie Volumetria Id. Zona Località Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti edificabile (mc/mq) (mq) (mc) (mc) 1859-1861-1101p-1100- 1105- M1 b Toce 4 66-1750-1754-1415-1412-78- 0,35 14.630 - 5.121 1410

M1 a Speciano 5 552-1784-1582 0,45 3.110 - 1.400

213-215-1094-376p-1107-1106- M1 b Morino 8 618-313p-776-409p-320-321- 0,35 15.800 1.400 4.130 322-911-912-325-326

M1 b Morino 11 833 0,35 1.440 - 504

Totale: mq 34.980 Totale: mc 11.154 AREE DI MARGINE M2

FRAZIONI Indice Superficie Volumetrie Volumetria Id. Zona Località Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti edificabile (mc) (mc/mq) (mq) (mc) M2 b San Bartolomeo 2 1324 0,25 1.645 - 411

11-925-927-926-593-594- M2 c Colle Palme 3 963-1-535-537-538-120- 0,20 18.490 300 3.398 62-63p-64p-65-66-68p

M2 c Colle Palme 7 152 0,20 4.230 - 846

Totale: mq 24.365 Totale: mc 4.655

CAPOLUOGO Indice Superficie Volumetrie Volumetria Id. Zona Località Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Esistenti edificabile (mc) (mc/mq) (mq) (mc) M2 c Toce 4 1056-1058 0,20 1.040 - 208

1830-1831-180p-182p- 185p-183p-263p-264p- M2 c San Lorenzo 4 0,20 13.680 - 2.736 266p-1136p-294p-301p- 292-293-1855-306p

563p-545-544-1400-12- M2 c Tangenziale nord 5 0,20 13.860 1.500 1.272 1172p-61p

M2 c Campo 5 1351-1347-1523-1534 0,20 5.920 880 304

238-453-1040p-1041- M2 a Speciano 5 0,30 15.500 1.500 3.150 1572p -938-266

1470-293p-724p-388-389- M2 a Valle Onica 5 0,30 9.800 - 2.940 294-295-866p-822p-298p

Totale: mq 59.800 Totale: mc 10.610 AREE DI MARGINE M3

FRAZIONI Indice di Superficie Volumetrie Volumetria di Id. Zona Località Foglio Particelle riferimento Complessiva (mq) Esistenti (mc) riferimento (mc) (mc/mq)

949-122-670-672-669-671-673 882-124-684p-1093-1223-874- 1096-667p-1167-126-954-955- M3 San Bartolomeo 2 162-597-163-161-870-871- 38.470 24.500 0,20 7.694 1297-1296-834-204-1331p- 1332-952-209-254-831p-226- 998-227-241-254

897-20-896-893-888-25-618- 989-950-988-990-957-958-697- M3 Colle Palme 3 32.560 11.529 0,20 6.512 579-982-948-16-964-965-966- 17-736-632-701-700-699-702

M3 Colle Palme 7 1004-1005-873 4.300 2.400 0,20 860

CAPOLUOGO Indice di Superficie Volumetrie Volumetria di Id. Zona Località Foglio Particelle riferimento Complessiva (mq) Esistenti (mc) riferimento (mc) (mc/mq) M3 San Lorenzo 16 565-912-913 900 2.270 0,20 180

M3 Toce 4 842-775-29-38-1055-46-1059 5.235 8.620 0,20 1.047

M3 San Lorenzo 4 168-1291-1290-1289-167-256 1.600 6.740 0,20 320

M3 Campo 5 118-61-120-121 4.000 2.000 0,20 800

812-1157-1562-1563-1564-817- M3 Valle Onica 5 1366-813-841-904-296p-1321p- 8.000 4.500 0,20 1.600 1261-1262

870-871-872-920-791-792-497- M3 Cannetaccia 9 601-498-877-620-793-689-18- 25.300 9.280 0,20 5.060 813

In rosso sono evidenziate le volumetrie esistenti che, nelle singole zone, superano quelle consentite dal PUCG nelle Aree di Margine e che nel previgente PRG avevano destinazione agricola (aree M2 di PUCG ). AMBITI DI TRASFORMAZIONE

FRAZIONI

Caratterizzazione delle Superfici (mq) Volumi Indice Edificabilità Volumi Volumi Volumi Superfici minime Indice Edificabilità Superfici interessate massimi Volumetria Superfici ex art.4 Destinazione Servizi Privati da Residenziali Residenziali Residenziali N. max ex art.4 co.3 Id. zona Località Foglio Particelle Residenziale Superficie (mq) da Modifica d'Uso Servizi residenziale co.3 previste Prevalente applicarsi alla SEA d'Ambito Premiali Trasferiilità abitanti DM 1444/68 (mc/mq) Superficie SP Superfici sottoposte Destinazioni Usi dei Suoli (mq) Privati massima (mc) nell'Ambito (mq) (mc/mq) SIP SEA (mc) (mc) (mc) (18mq/ab) (Spmax = 40%SEA) ad esproprio Pubblici (mc)

San Bartolomeo - via Residenziale e ATS 1 2 1081-75-76-546 0,30 0,40 6.746 2.000 4.746 1.898 1.200 + 300 AI1 + viabilità - 1.898 2.024 475 - 2.499 25 450 500 Cesiano Servizi Privati

San Bartolomeo - 95-96-1022-1368- AT 1 2 Residenziale 0,30 - 6.716 2.000 4.716 - 1.200 +300 P2 + viabilità - - 2.015 472 - 2.487 25 450 500 Foschi 1369-1370

San Bartolomeo - via 105 - 107 - 110 - Residenziale e rete verde + ATS 2 2 0,30 0,40 9.720 2.900 6.820 2.728 1.200+100 - 2.728 2.916 682 - 3.598 36 648 1.600 della Selce 83 - 749 Servizi Privati viabilità

rete verde + AT 2 San Bartolomeo 2 147-840 Residenziale 0,30 - 4.894 1.400 3.494 - 200+600 - - 1.468 349 - 1.817 18 324 600 viabilità

1355 -1356-1357- San Bartolomeo - AT 3 2 188 -189 -190 - Residenziale 0,30 - 22.087 6.600 15.487 - 300 viabilità 22.087 - 6.626 1.549 1.325 9.500 95 1.710 6.300 Grotta Piana 582 -1053-581

San Bartolomeo - Colle AT 4 2-3 573-5-7 Residenziale 0,20 - 8.570 2.500 6.070 - 200 viabilità 8.570 - 1.714 607 - 2.321 23 414 2.300 Palme

AT 5 Colle Palme 3 808-813 Residenziale 0,20 - 10.236 3.000 7.236 - 2.450 AI2 10.236 - 2.047 724 - 2.771 28 504 550

Colle Palme - via della Residenziale e ATS 3 3 23-24-980-549 0,20 0,40 6.190 1.800 4.390 1.756 1.200 + 200 P3 + viabilità 1.500 1.756 1.238 439 - 1.677 17 306 400 Selce Servizi Privati

AT 6 Colle Palme - Samele 3 999-1031p-250 Residenziale 0,20 - 10.236 3.000 7.236 - 2.100 + 300 VA7 + viabilità 7.000 - 2.054 727 - 2.781 28 504 600

22.102 6.024 1.325 29.451

CAPOLUOGO

Caratterizzazione delle Superfici (mq) Volumi Indice Edificabilità Volumi Volumi Volumi Superfici minime Superfici ex art.4 Indice Edificabilità Superficie Superfici interessate massimi Volumetria Destinazione Servizi Privati da Residenziali Residenziali Residenziali N. max ex art.4 co.3 co.3 previste Id. zona Località Foglio Particelle Residenziale Totale Ambito da Modifica d'Uso Servizi residenziale Prevalente applicarsi alla SEA d'Ambito Premiali Trasferiilità abitanti DM 1444/68 nell'Ambito (mc/mq) (mq) Superficie SP Superfici sottoposte Destinazioni dei Suoli (mq) Privati massima (mc) (mc/mq) SIP SEA (mc) (mc) (mc) (18mq/ab) (mq) (Spmax = 40%SEA) ad esproprio Usi Pubblici (mc)

64-65-25p-26-27- AT 7 Toce - San Lorenzo 4 Residenziale 0,20 - 8.200 2.400 5.800 - 1.500 viabilità 8.200 - 1.640 580 - 2.220 22 396 900 1406-1688

47-1844-1845- AT 8 Toce 4 1374-1379-1373- Residenziale 0,20 - 12.269 3.680 8.589 - 2.100 + 900 VA8 + viabilità 12.269 - 2.454 859 - 3.313 33 594 680 1879

430-431-432-433- AT 9 Colle Pizzuto 4 Residenziale 0,20 - 11.219 3.300 7.919 - 1.000 + 1.500 P12 + rete verde - - 2.244 792 - 3.036 30 540 800 434-1339

441-442-1941- Residenziale e 1.200 + 1.200 + P16 +rete verde + ATS 4 San Carlo 4 0,20 0,40 22.869 9.100 13.769 5.508 - 5.508 4.574 1.377 1.372 7.323 73 1.314 1.700 1944-1945p Servizi Privati 5.000 AIS 2

Residenziale e ATS 5 Pratarone 5 102 0,35 0,40 9.980 2.990 6.990 2.796 1.500 + 500 AI + viabilità 6.783 2.796 3.493 699 1.048 5.240 52 936 990 Servizi Privati

AT 10 Campo 5 138p Residenziale 0,20 - 42.000 16.800 25.200 - 11.800 + 2.500 VA11 + viabilità 15.000 - 8.400 2.520 2.520 13.440 134 2.412 2.500

Residenziale e ATS 6 Valle Onica 4-5 1818p - 511-198 0,35 0,40 15.500 4.600 10.900 4.360 900 + 2.300 VA19 + viabilità 8.800 4.360 5.425 1.090 1.085 7.600 76 1.368 1.400 Servizi Privati

AT 11 Morino 8 68-385-386-714 Residenziale 0,35 - 7.395 2.200 5.195 - 1.300+300 P30 + viabilità - - 2.588 520 - 3.108 31 558 600

30.818 8.437 6.025 45.280 Relazione Generale PUCG

10.2 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE SERVIZI PRIVATI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE

170

ATTIVITÀ PRODUTTIVE E PER SERVIZI PRIVATI

ATTIVITÀ PRODUTTIVE AP SERVIZI PRIVATI SP indicazione previgente Indice Superficie Località Indice Superficie Id. Zona Località Foglio Stato Id. Zona Foglio Particelle Stato PRG Edificabilità Complessiva PRG vigente/PUCG Edificabilità (mq) (mc/mq) (mq) (mc/mq) AP1 Campo 6 D1 2,00 15.500 esistente attuato SP b San Bartolomeo 2 860-895-1261 2,00 3.530 esistente, attuato AP4 Campo 6 D4 2,00 13.800 esistente ridotto - non attuato SP c Colle Palme 3 854p-10 1,00 6.195 esistente, non attuato AP2 Cannetacce 9 D2 2,00 58.000 esistente attuato SP c Colle Palme 3 160 1,00 1.800 nuovo AP3 Cannetacce 9 D3 2,00 68.700 esistente ampliato - non attuato SP c Colle Palme 7 154-1033 1,00 7.190 nuovo AP5 Cannetacce 9 D5 2,00 12.330 esistente attuato SP a Villa Clementi 4 984 2,50 1.715 esistente, attuato

SUPERFICIE TOTALE 168.330 SP a Villa Clementi 4 469-1728-1028-1834 2,50 2.300 esistente, attuato SP e Centro Storico 16 396-397 0,25 700 esistente, attuato SP a Centro Storico 16 203-920-205 2,50 1.070 esistente, attuato ATTIVITÀ PRODUTTIVE AP6 : varianti al PRG vigente per Bandi ASP e art.8 DPR 160/2010 SP e Pratarone 5 1363p 0,25 3.212 esistente, attuato Indice Superficie SP c Campo 5-6 1345-547-572p 1,00 5.280 nuovo Id. Zona Località Foglio Particelle Edificabilità Complessiva Tipo (mc/mq) (mq) SP a Speciano 5 1476 -1456 2,50 6.432 esistente, attuato AP6. 1 S.Maria del Monte 4 1740 - 1741 - 1742 1,45 3.596 ASP – ricettivo e ristorativo SP d Speciano 5 1153 0,50 1.142 esistente, attuato AP6. 2 Potano 5 249-250-251p-580-581 1,27 3.542 ASP - artigianale SP a Speciano 5 203-352-1360 2,50 2.514 esistente, attuato AP6. 3 Campo 6 63 - 122 1,95 6.300 ASP – centro commerciale SP b Speciano 5 228p 2,00 540 esistente, attuato AP6. 4 Speciano 9 130-131-32-33-522 1,07 15.707 ASP – ricettivo socio-assistenziale attuato SP b Speciano 5 859 2,00 770 esistente, attuato AP6. 5 Casalecchio 11 807 - 741p 1,21 1.400 ASP - artigianale SP b Morino 8 887-888-889-1158 2,00 8.803 esistente, attuato AP6. 7 Ceprano 7 1019 0,25 4.203 Art.8 – ricettivo socio-assistenziale SP a Campo 9 642-785-807-855 2,50 11.660 esistente, non attuato

SUPERFICIE TOTALE 34.748 SP d Speciano 12 49p-71p 0,50 2.500 nuovo SUPERFICIE TOTALE 67.353

ATTIVITÀ PRODUTTIVE AP6 : varianti al PRG vigente art.8 DPR 160/2010 - procedure in corso ATTIVITÀ RICETTIVE SPR Indice Superficie Località Indice Superficie Id. Zona Località Foglio Particelle Tipo Id. Zona Foglio Particelle Stato Edificabilità Complessiva PRG vigente/PUCG Edificabilità (mq) (mc/mq) (mq) (mc/mq) AP6. 6 Campo 6 60 2,00 2.300 Art.8 – artigianale SPR b San Bartolomeo 2 97-1360 0,75 11.610 esistente, attuato AP6. 8 Campo 6 73p - 74p 0,10 2.500 Art.8 – rivendita e mescita vini SPR a San Lorenzo 4 922 1,50 1.187 esistente, attuato AP6. 9 Casale Cipolletta 12 233-295 0,32 4.370 Art. 8 – artigianale SPR a Potano 8 127-128p-139-763-764 1,50 6.600 esistente, non attuato

AP6. 10 Cerreto 14 19-20-250-268 0,30 6.000 Art.8 – ricettivo SUPERFICIE TOTALE 19.397 SUPERFICIE TOTALE 15.170

SERVIZI PRIVATI ENTRO GLI ATS Superficie Volumetria Id. Zona Foglio Località massima massima (mq) (mc) ATS 1 2San Bartolomeo-Via Cesiano 1.898 1.898 ATS 2 2San Bartolomeo - Via della Selce 2.728 2.728 ATS 3 2Colle Palme-via della Selce 1.756 1.756

ATS 4 4San Carlo 5.508 5.508

ATS 5 5Pratarone 2.796 2.796 ATS 6 5Valle Onica 4.360 4.360

SUPERFICIE TOTALE 19.046 Relazione Generale PUCG

10.3 SISTEMA INSEDIATIVO FUNZIONALE - SERVIZI PUBBLICI

171

PARCHEGGI PUBBLICI 52.470 mq

FRAZIONI Superficie Id. Zona Località Foglio Particelle Stato (mq)

P1 Oratorio S.Bartolomeo 2 590 parte 500 esistente*, attuato esistente, non attuato, P2 Via Cesiano 2 95p -96p 1.200 inseribile in AT1 P3 Via della Selce 3 23-24-980p 1.200 nuovo, inseribile in ATS3 P4 Via Chialastri 3 169 parte 2.000 esistente, non attuato P5 Croce Stenina 3 1029 500 esistente, attuato P6 Via della Selce 7 993 - 994 500 esistente, non attuato Totale: 5.900

CAPOLUOGO Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Stato (mq)

P7 Toce 4 43-44-45 900 nuovo P8 Toce 4 174 1.500 esistente, non attuato P9 Via Rinaldi 4 239 parte 1.000 esistente, non attuato P10 San Lorenzo 4 782 500 nuovo P11 San Lorenzo 4 1849 500 nuovo esistente, non attuato, P12 Chiesa S.Lorenzo 4 430 parte 1.000 inseribile in AT 9 P13 Viale G.Venzi 4 1739 1.500 nuovo P14 Villa Clementi 4 1915 800 esistente, non attuato P15 Villa Clementi 4 1770 600 esistente, non attuato P16 San Carlo 4 1944p 1200 nuovo, inseribile in ATS4 P17 Teatro Villa Clementi 4 476-477 2.700 esistente, attuato P18 Via del Fossato 16 128p - 125- 333p- 142p 145 3.500 esistente, attuato P19 Corso Vittorio Emanuele 16 565-567 250 esistente, attuato P20 Corso Vittorio Emanuele 16 511-512 340 esistente, attuato P21 Corso Vittorio Emanuele 16 515-516 180 esistente, attuato P22 Via S.Lucia 16 938 900 nuovo P23 Piazza Giovanni Paolo II - nord 16 208 parte 1.000 esistente, attuato P24 Piazza Giovanni Paolo II - sud 16 208 parte 1.500 esistente, attuato P25 Piazza del Plebiscito 16 400 esistente, attuato P26 P. Area Mercato 5 1278-1594 p 3.900 esistente, non attuato P27 Via Falcone Borsellino 5 1599 parte 900 esistente, attuato P28 P.Fonte S.Stefano 5 151p 400 nuovo P29 Valle Onica 5 670p-445 2.500 esistente, non attuato P30 Morino 8 68 parte 1.300 nuovo, inseribile in AT11 P31 Morino 8 431 parte 500 esistente, non attuato P32 Morino 8 1033 parte 800 esistente, non attuato P33 Morino 8 1019 - 655 1.800 esistente, non attuato P34 Piazzale Le Cateau-Cambresis 5 1593 parte 2.200 esistente, attuato P35 P.Cimitero 5 1355 parte 5.500 esistente, attuato P36 P.Cimitero 5 1355 parte 6.500 esistente, non attuato Totale: 46.570

* Per "esistente" si intende che la destinazione di zona del PUCG conferma quella già assegnata dal previgente PRG SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI A PARCO E PER IL GIOCO E LO SPORT 102.880 mq

FRAZIONI Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

VA 1 San Bartolomeo 2 590p 1.000 Campo sportivo oratorio esistente*, attuato VA 2 San Bartolomeo 2 84p-119p 3.600 Giardino di quartiere esistente, non attuato VA 3 Colle Palme 3 1174 3.200 Giardino di quartiere esistente, non attuato

VA 4 San Bartolomeo - via Cesiano 2 1172p-1173p - 745 -746 10.700 Centro Sportivo all'aperto esistente, attuato

VA 5 San Bartolomeo 2 252-253-520 2.580 Campo sportivo oratorio esistente, non attuato VA 6 Colle Palme 3 943 3.100 Giardino di quartiere esistente, attuato

VA 7 Colle Palme - via della Selce 3 1031p 2.100 Centro Sportivo all'aperto nuovo, inseribile in AT6

Totale: 26.280

CAPOLUOGO Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

VA 8 Toce 4 1374p 900 Giardino di quartiere nuovo, inseribile in AT 8 VA 9 San Lorenzo 4 145p-147p 1.800 Giardino di quartiere esistente, attuato

VA 10 Fonte Santo Stefano 5 149 700 Giardino delle Fontanelle** esistente, attuato

VA 11 Campo 6 138 parte 11.800 Centro Sportivo al coperto nuovo, inseribile in AT10 118 -119-120-306-307-553- VA 12 Centro Storico 16 2.600 Campo sportivo oratorio esistente, non attuato 748 esistente, riqualificazione aree VA 13 Valle Fosso Rio 3 189p-190p 1.500 Centro di supporto rete verde ex depuratore VA 14 Via Falcone Borsellino 5 1593 parte 2.400 Centro Sportivo al coperto esistente, attuato VA 15 Via Falcone Borsellino 5 1593 parte 2.600 Centro Sportivo all'aperto esistente, attuato VA 16 Speciano 5 1285p - 206p 9.400 Centro Sportivo all'aperto esistente, attuato VA 17 Speciano 5 1402 1.800 Centro Sportivo all'aperto esistente, attuato VA 18 Via dello Speciano - Cerreto 12 20 -36 20.000 Centro Sportivo nuovo esistente, non attuato, inseribile VA 19 Valle Onica 4 - 5 511-198p 900 Giardino di quartiere in ATS6 264p-266p-270p-271p-845p - VA 20 Valle Onica 5 4.000 Giardino di quartiere nuovo 846 VA 21 Morino 8 522 - 509 2.800 Giardino di quartiere esistente, attuato VA 22 Morino 8 528 5.300 Centro Sportivo all'aperto esistente, attuato VA 23 Morino 8 553 5.100 Giardino di quartiere esistente, attuato VA 24 Morino 8 119p-559p-560p-561p 3.000 Giardino di quartiere esistente, non attuato Totale: 76.600

* Per "esistente" si intende che la destinazione di zona del PUCG conferma quella già assegnata dal previgente PRG

** Il Giardino delle Fontanelle è inserito all'interno del Monumento Naturale di Villa Clementi e Fonte S.Stefano AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE 31.670 mq

FRAZIONI Superficie Id. Zona Località Foglio ParticelleTipologia Stato (mq)

AC 1 San Bartolomeo 2 255-256-550-544-545 6.390 Complesso Parrocchiale esistente*, attuato AC 2 Colle Palme 3 979p 300 Chiesetta SS.Trinità esistente, attuato AC 3 Colle Palme 3 1131-1132p 6.500 Struttura polifunzionale nuovo Totale: 13.190

CAPOLUOGO Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

AC 4 San Lorenzo 4 883-904 1.200 Caserma esistente, attuato AC 5 Villa Clementi 4 1733 5.300 Villa Clementi teatro esistente, attuato AC 6 Centro Storico 16 1-2 3.000 Biblioteca esistente, attuato AC 7 Centro Storico 16 554-555-556-557-1259 100 Centro Informazioni esistente, attuato AC 8 Centro Storico 16 601 750 Municipio esistente, attuato AC 9 Orti Giorgioli 16 967 830 Centro medico specialistico esistente, attuato AC 10 Piazza giovanni Paolo II 16 208 parte-211 2.800 Palazzetto dell' Arte e Vigili Urbani esistente, attuato AC 11 Valle Onica 5 849-848p-1260-850p 1.000 Struttura polifunzionale nuovo AC 12 Morino 8 523 2.000 Centro anziani /ASL esistente, attuato esistente, AC 13 Potano 8 1045 1.500 Centro di supporto rete verde riqualificazione area ex depuratore Totale: 18.480

* Per "esistente" si intende che la destinazione di zona del PUCG conferma quella già assegnata dal previgente PRG AREE PER L'ISTRUZIONE 53.910 mq

FRAZIONI Superficie Id. Zona Località Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

AI 1 San Bartolomeo 2 75p 1.200 Asilo Nido nuovo, inseribile in ATS1

AI 2 Colle Palme 2 808 2.450 Asilo Nido nuovo, inseribile in AT5

AI 3 Via Chialastri 3 212p 9.600 Scuola primaria esistente*, non attuato Totale: 13.250

CAPOLUOGO Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

AI 4 San Lorenzo 4 1591-802-1591p-1657p 7.000 Scuola Media esistente, attuato AI 5 Piazza S.Croce 4 468 3860 Istituto Paritario esistente, attuato AI 6 Via Matteotti 5 641-642 6.000 Scuola Materna esistente, attuato AI 7 Via Matteotti 5 1553 10.400 Scuola Elementare esistente, attuato AI 8 Via Falcone Borsellino 5 1594p 6.700 Ampliamento Scuola Elementare esistente, non attuato AI 9 Morino 8 207p-439p 2.500 Asilo Nido nuovo AI 10 Pratarone 5 102 p -103-104-490p 4.200 Asilo nido esistente, non attuato Totale: 40.660

* Per "esistente" si intende che la destinazione di zona del PUCG conferma quella già assegnata dal previgente PRG SPAZI PER ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE GENERALE 107.600 mq

Attrezzature per l'Istruzione superiore all'obbligo Superficie Id. Zona Località Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

AIS 1 San Bartolomeo 2 232-476-477-970 15.800 Polo Archeologico nuovo

esistente*, con nuovo AIS 2 San Lorenzo 4 1591-802-1591p-1657p 7.000 Liceo Artistico ampliamento inseribile in ATS4

AIS 3 San Lorenzo 4 718 2.400 Istituto Alberghiero esistente, attuato AIS 4 San Lorenzo 4 143-445 2.800 Istituto Commerciale esistente, attuato AIS 5 Campo 6 572-590 9.200 INAPLI esistente, attuato

Totale: 37.200

Attrezzature sanitarie ed ospedaliere Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

AS 1 Colle Palme 3 1033 2.900 Struttura Sanitaria esistente, attuato AS 2 Speciano 5 1386p 2.500 Struttura Sanitaria nuovo

Totale: 5.400

Parchi urbani e territoriali Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

372-373-374-376-377-378p-379- 380-381-383-384-385-386-387-388- Monumento Naturale MN Villa Clementi 4 389p-391-392-471-472-473-474- 65.000 " Villa Clementi e esistente 475-476-1050-1051-1052-1053- Fonte S.Stefano" 1054-1588-1589-1733-140p-149

Totale: 65.000

29.300 SPAZI DI SERVIZIO 52.300 mq

Infrastrutture Tecnologiche e Servizi di Livello Urbano Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Tipologia Stato (mq)

STI 1 Casali 1 357p 100 Sito per antenne esistente, attuato STI 2 Via Falcone Borsellino 5 804 1.200 Cabina Elettrica esistente, attuato esistente, con nuovo STI 3 Collerano 15 589-591-588p 5.000 Depuratore delle Valli ampliamento esistente, con nuovo STI 4 Collerano 14 88p-111p-87p-88p 9.000 Isola Ecologica ampliamento

C Campo 5 1355p -1356-1357-1353p-1355p 28.000 Cimitero esistente, attuato

Totale: 43.300

Distributori Carburanti Superficie Id. ZonaLocalità Foglio Particelle Stato (mq)

DC 1 San Bartolomeo 2 1298 1.500 esistente, attuato DC 2 SR 155 -Centro Storico 4 978p-1819 1.500 esistente, attuato DC 3 SR 155 - Campo 9 856-785-784 2.000 esistente, attuato DC 4 SR 155 - Campo 9 894p 2.000 esistente, attuato DC 5 Via dello Speciano-Cerreto 12 71p-49p 2.000 esistente, attuato esistente, attuato, DC n Piazza Santa Croce 16 - - non in sede propria Totale: 9.000

* Per "esistente" si intende che la destinazione di zona del PUCG conferma quella già assegnata dal previgente PRG Relazione Generale PUCG

10.4 PREMIALITÀ E INCENTIVI NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

172

COMPARAZIONE PREMIALITÀ

Le opere che devono essere realizzate al fine di ottenere le Volumetrie Premiali d'Ambito sono state valutate in relazione ai costi di opere similari realizzate dalla Pubblica amministrazione di Cave ed alla localizzazione dell'Ambito nel territorio comunale.

Costo Volumetria Opere da realizzare Costo totale Valore unitario Id Ambito unitario* premiale (mc) volumetria premiale tipologia superficie (mq) €/mq €

FRAZIONI parcheggio 1.500 70 € 105.000 AT 1 672 ad. strade esist. 300 30 € 9.000 Totale € 114.000 170 €/mc

rete verde 200 40 € 8.000 AT 2 349 nuovi tracciati 430 120 € 51.600 Totale € 59.600 171 €/mc

verde attrezzato 3.400 50 € 170.000 parcheggio 1.200 70 € 84.000 AT 3 1549 ad. strade esist. 300 30 € 9.000 Totale € 263.000 170 €/mc

verde attrezzato 1.950 50 € 97.500 AT 4 607 ad. strade esist. 200 30 € 6.000 Totale € 103.500 171 €/mc

AT 5 724 area verde 2.500 50 € 125.000 173 €/mc

verde attrezzato 2.300 50 € 115.000 AT 6 727 ad. strade esist. 300 30 € 9.000 Totale € 124.000 171 €/mc

CAPOLUOGO AT 7 580 nuovi tracciati 1.000 120 € 120.000 207 €/mc

AT 8 859 nuovi tracciati 1.500 120 € 180.000 210 €/mc

rete verde 1.500 60 € 90.000 AT 9 792 parcheggio 1.000 70 € 70.000 Totale € 160.000 202 €/mc

parcheggio 2.000 70 € 140.000 nuovi tracciati 2.500 120 € 300.000 AT 10 2.520 verde attrezzato 1.500 50 € 75.000 Totale € 515.000 204 €/mc

parcheggio 1.400 70 € 98.000 AT 11 520 ad. strade esist. 300 30 € 9.000 Totale € 107.000 206 €/mc

FRAZIONI ad. strade esist. 350 30 € 10.500 ATS 1 475 verde attrezzato 1.450 50 € 72.500 Totale € 83.000 175 €/mc

rete verde 1.200 40 € 48.000 verde attrezzato 1.400 50 € 70.000 ATS2 682 ad. strade esist. 100 30 € 3.000 Totale € 121.000 177 €/mc

parcheggio 1.050 70 € 73.500 ATS 3 439 ad. strade esist. 100 30 € 3.000 Totale € 76.500 174 €/mc

CAPOLUOGO rete verde 1.200 40 € 48.000 verde attrezzato 3.000 50 € 150.000 ATS 4 1.377 parcheggio 1.200 70 € 84.000 Totale € 282.000 205 €/mc

verde attrezzato 2.500 50 € 125.000 ATS 5 699 ad. strade esist. 500 30 € 15.000 Totale € 140.000 200 €/mc

verde 800 50 € 40.000 ATS 6 1.090 nuovi tracciati 1.500 120 € 180.000 Totale € 220.000 202 €/mc Relazione Generale PUCG

10.5 FASI E PREVISIONI DI SPESA OPERE PUBBLICHE

173

PRIMA FASE

VIABILITÀ / RETI € 4.989.500

Adeguamento sedi viarie Sup. Costo un. Costo un. Tot. LOCALITÀ TOTALE Contributo Ambiti Sup. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Tratto urbano via della Selce 3000 3000 15 30 € 45.000 € 90.000 € 135.000 € 31.500 Via S. Lorenzo e tratti trasversali 2500 2500 50 60 € 125.000 € 150.000 € 275.000 Via Rinaldi 1500 1500 50 60 € 75.000 € 90.000 € 165.000 Tratti interni Rinaldi/Ballanti 1200 1200 50 60 € 60.000 € 72.000 € 132.000 Collegamento Ballanti/P.Castellani 1000 1000 5 30 € 5.000 € 30.000 € 35.000 Sottopasso via Rinaldi € 100.000 € 100.000 Via S.Lucia 500 500 50 60 € 25.000 € 30.000 € 55.000 Innesto via Falcone Borsellino-Piazza S.Croce € 250.000 € 250.000 Tratti interni Valle Onica 10000 10000 5 60 € 50.000 € 600.000 € 650.000 Totale € 1.797.000 € 31.500

Nuovi tracciati - ambiti urbani ed extraurbani Costo un. Costo un. LOCALITÀ Sup. Tot. TOTALE Contributo Ambiti Sup. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Prolungamento via S.Lucia 900 900 50 120 € 45.000 € 108.000 € 153.000 Tratto via Rinaldi-via Ballanti 900 900 50 120 € 45.000 € 108.000 € 153.000 Tratto via Matteotti- via Falcone Borsellino 1800 1800 30 120 € 54.000 € 216.000 € 270.000 Tratti interni Valle Onica 4000 4000 30 120 € 120.000 € 480.000 € 600.000 € 249.000 Tratti interni Speciano/Valle Onica 2500 2500 30 120 € 75.000 € 300.000 € 375.000 Tratti interni zona AP3 /SP 6000 6000 40 120 € 240.000 € 720.000 € 960.000 Complanare zona AP2 2700 120 € 324.000 € 324.000 Totale € 2.835.000 € 249.000

Rete Verde Sup. Costo un. Costo un. Tot. LOCALITÀ TOTALE Contributo Ambiti Sup. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Rete verde - Colle Pizzuto 1.500 1.500 5 60 € 7.500 € 90.000 € 97.500 € 97.500 Attraversamento capoluogo : da Chiesa S.Lorenzo fino 2500 2500 50 40 € 125.000 € 100.000 € 225.000 € 108.000 al parco di Villa Clementi Collegamento pedonale Orti Giorgioli-Piazza Nassiriya 500 500 30 40 € 15.000 € 20.000 € 35.000 Totale € 357.500 € 205.500

SPAZI PUBBLICI € 2.057.500

Parcheggi Costo un. Costo un. Contributo LOCALITÀ Rif. Costo Esproprio Costo Realizzazione TOTALE Note Superficie Sup. intervento esproprio realizzazione Ambiti San Lorenzo P10 500 500 50 70 € 25.000 € 35.000 € 60.000 nuovo San Lorenzo P11 500 500 50 70 € 25.000 € 35.000 € 60.000 nuovo Parcheggio Via S.Lucia P25 900 900 50 70 € 45.000 € 63.000 € 108.000 nuovo Parcheggio/area mercato P27 3.900 3.900 30 75 € 117.000 € 292.500 € 409.500 non realizzato Totale € 637.500

Area Verde Costo un. Costo un. Contributo Rif. Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Note LOCALITÀ Sup. esproprio Sup. intervento esproprio realizzazione Ambiti Giardino via Chialastri VA 3 3.200 3.200 - 50 - € 160.000 € 160.000 non realizzato Oratorio via del Fossato VA 12 2.600 2.600 10 70 € 26.000 € 182.000 € 208.000 Totale € 368.000

Attrezzature Collettive Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. Sup. esproprioSup. interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Struttura polifunzionale (SUL : 500mq) - Via Chialastri AC 3 - 500 5 1.300 € 650.000 € 650.000

Totale € 650.000

Attrezzature per l'Istruzione Costo un. Costo un. Contributo Rif. Tot. esproprioTot. realizzazione TOTALE Note LOCALITÀ Sup. esproprio Sup. intervento esproprio realizzazione Ambiti Ampliamento aree pertinenziali Scuola Elementare AI 8 6.700 6.700 30 30 € 201.000 € 201.000 € 402.000 non realizzato Totale € 402.000 SECONDA FASE

VIABILITÀ / RETI € 4.220.200

Adeguamento sedi viarie Costo un. Costo un. Tot. Contributo LOCALITÀ Sup. Sup. Tot. esproprio TOTALE esproprio intervento esproprio realizzazione realizzazione Ambiti Tratto iniziale via Cesiano 1600 1600 15 30 € 24.000 € 48.000 € 72.000 € 42.750 Tratti margine Colle Palme 600 600 15 30 € 9.000 € 18.000 € 27.000 Tratto iniziale via della Fontanella 420 420 5 30 € 2.100 € 12.600 € 14.700 Tratti interni Morino 3800 3800 50 60 € 190.000 € 228.000 € 418.000 € 24.000 Totale € 531.700 € 66.750

Nuovi tracciati - ambiti urbani ed extraurbani Costo un. Costo un. Contributo LOCALITÀ Sup. Sup. Tot. esproprio Tot. TOTALE esproprio intervento esproprio realizzazione realizzazione Ambiti Tratto via della Selce -SR 155 1000 2000 15 170 € 15.000 € 340.000 € 355.000 Tratti interni San Bartolomeo 5000 5000 15 120 € 75.000 € 600.000 € 675.000 € 58.050 Via della Fontanella 6300 6300 5 120 € 31.500 € 756.000 € 787.500 Margine destro Colle Palme 4900 4900 5 120 € 24.500 € 588.000 € 612.500 Tratto di collegamento via Samele-via Chialastri 1200 1200 5 120 € 6.000 € 144.000 € 150.000 Tratto via Speciano – via Cannetacce 6500 6500 5 120 € 32.500 € 780.000 € 812.500 Totale € 3.392.500 € 58.050

Rete Verde Sup. Sup. Costo un. Costo un. Tot. Contributo LOCALITÀ TOTALE esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Ambiti Tratti interni S.Bartolomeo 2100 2100 15 40 € 31.500 € 84.000 € 115.500 € 66.000 Riqualificazione via del Fossato 500 1000 30 50 € 15.000 € 50.000 € 65.000 Recupero tracciato rurale Fonte S.Stefano-Madonna 1800 1800 5 30 € 9.000 € 54.000 € 63.000 del Campo Tracciato rurale Fonte S.Stefano-via 1500 1500 5 30 € 7.500 € 45.000 € 52.500 FalconeBorsellino Totale € 296.000 € 66.000

SPAZI PUBBLICI € 6.681.200

Parcheggi Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Via della Selce - Colle Palme P3 1.200 1.200 15 70 € 18.000 € 84.000 € 102.000 Inseribile in ATS 3 € 91.500 Toce P8 1.500 1.500 15 70 € 22.500 € 105.000 € 127.500 Via Rinaldi P9 1.000 1.000 30 70 € 30.000 € 70.000 € 100.000 Chiesa S.Lorenzo P12 1.000 1.000 30 70 € 30.000 € 70.000 € 100.000 Inseribile in AT 9 € 100.000 Viale G. Venzi P13 1.500 1.500 50 70 € 75.000 € 105.000 € 180.000 S.Carlo P21 1.200 1.200 30 70 € 36.000 € 84.000 € 120.000 Inseribile in ATS 4 € 120.000 P.Fonte S.Stefano P28 400 400 12 70 € 4.800 € 28.000 € 32.800 Valle Onica P29 2.500 2.500 30 70 € 75.000 € 175.000 € 250.000 Totale € 1.012.300 € 311.500

Area Verde Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Campo Sportivo - via Cesiano VA 4 3.000 10.700 5 100 € 15.000 € 1.070.000 € 1.085.000 Oratorio Centro Parrocchiale VA 5 2.580 2.580 5 50 € 12.900 € 129.000 € 141.900 Palazzetto dello Sport - Campo VA 11 11.800 5 300 € 3.540.000 € 3.540.000 Inseribile in AT 10 € 232.500 Giardino Valle Onica alta VA 19 900 900 10 50 € 9.000 € 45.000 € 54.000 Inseribile in ATS 6 € 49.000 Giardino Valle Onica bassa VA 20 4.000 4.000 10 50 € 40.000 € 200.000 € 240.000 Totale € 5.060.900 € 281.500

Attrezzature Collettive Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Struttura polifunzionale (SUL : 200mq) AC 11 1.000 200 5 1.300 € 5.000 € 260.000 € 265.000 nuovo Valle Onica Totale € 265.000

Attrezzature per l'Istruzione dell'obbligo Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Asilo Nido-Ludoteca Via Cesiano AI 1 1.200 250 15 1.300 € 18.000 € 325.000 € 343.000 Inseribile in ATS1 € 90.500 Totale € 343.000 € 90.500

SPAZI PER SERVIZI GENERALI € 400.000

Attrezzature di interesse generale Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio intervento esproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Ampliamento aree pertinenziali Liceo Artistico AIS 2 5.000 5.000 50 30 € 250.000 € 150.000 € 400.000 Inseribile in ATS 4 € 400.000 Totale € 400.000 € 400.000 TERZA FASE

VIABILITÀ / RETI € 5.006.450

Adeguamento sedi viarie Sup. Sup. Costo un. Costo un. Tot. LOCALITÀ TOTALE Contributo Ambiti esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Tratto extraurbano via della Selce 10000 10000 5 60 € 50.000 € 600.000 € 650.000 Via Chialastri 1050 1050 15 30 € 15.750 € 31.500 € 47.250 Via Samele 1470 1470 5 30 € 7.350 € 44.100 € 51.450 € 10.500 Tratti interni Toce 2000 2000 15 30 € 30.000 € 60.000 € 90.000 Tangenziale Nord tratto interno Pratarone 750 750 15 60 € 11.250 € 45.000 € 56.250 Via del Pratarone 500 500 15 30 € 7.500 € 15.000 € 22.500 € 22.500 Rotatoria via dello Speciano € 100.000 Tratto extraurbano via di Morino 3000 3000 5 60 € 15.000 € 180.000 € 195.000 Tratto extraurbano via dello Speciano 10000 10000 5 60 € 50.000 € 600.000 € 650.000 Totale € 1.862.450 € 33.000

Nuovi tracciati - ambiti urbani ed extraurbani Costo un. Costo un. LOCALITÀ Sup. Sup. Tot. TOTALE Contributo Ambiti esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Tangenziale nord : tratto Ponte nuovo-Toce 6.300 6.300 5 200 € 31.500 € 1.260.000 € 1.291.500 Tangenziale nord : tratto Toce-SR 155 11.700 11.700 5 120 € 58.500 € 1.404.000 € 1.462.500 € 312.500 Rotatoria via Cannetacce € 300.000 € 300.000 Totale € 3.054.000 € 312.500

Rete Verde (3m) Sup. Sup. Costo un. Costo un. Tot. LOCALITÀ TOTALE Contributo Ambiti esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio realizzazione Tracciati verso ex depuratore Valle del Fosso Rio 1.500 30 € 45.000 € 45.000 Tracciati verso ex depuratore del Potano 1500 30 € 45.000 € 45.000 Totale € 90.000

SPAZI PUBBLICI € 7.430.250

Parcheggi Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Via Cesiano P2 1.200 1.200 15 70 € 18.000 € 84.000 € 102.000 Inseribile in AT 1 € 102.000 Via Chialastri P4 2.000 2.000 15 70 € 30.000 € 140.000 € 170.000 non realizzato Via della Selce bassa P6 500 500 20 70 € 10.000 € 35.000 € 45.000 non realizzato Toce P7 900 900 15 70 € 13.500 € 63.000 € 76.500 nuovo Villa Clementi P14 800 800 30 70 € 24.000 € 56.000 € 80.000 non realizzato Villa Clementi P15 600 600 30 70 € 18.000 € 42.000 € 60.000 non realizzato Morino P30 1.300 1.300 15 70 € 19.500 € 91.000 € 110.500 Inseribile in AT 11 € 110.500 Morino P31 500 500 15 70 € 7.500 € 35.000 € 42.500 non realizzato Morino P32 800 800 15 70 € 12.000 € 56.000 € 68.000 non realizzato Morino P33 1.800 1.800 15 70 € 27.000 € 126.000 € 153.000 non realizzato Totale € 907.500 € 212.500

Area Verde Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Giardino via della Selce - San Bartolomeo VA 2 3.600 3.600 15 50 € 54.000 € 180.000 € 234.000 non realizzato Colle Palme-Samele VA 7 2.100 2.100 5 50 € 10.500 € 105.000 € 115.500 Inseribile in AT 6 € 115.500 Giardino via Toce VA 8 900 900 5 50 € 4.500 € 45.000 € 49.500 nuovo Area ex depuratore - fabbricati VA 13 200 1300 € 260.000 € 260.000 riqualificazione Campo Sportivo - Speciano VA 18 20.000 20.000 5 100 € 100.000 € 2.000.000 € 2.100.000 nuovo Giardino Morino VA 24 3.000 3.000 15 50 € 45.000 € 150.000 € 195.000 non realizzato Totale € 2.954.000 € 115.500

Attrezzature Collettive Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Area ex depuratore - fabbricati AC 13 200 1.300 € 260.000 € 260.000 riqualificazione Totale € 260.000

Attrezzature per l'Istruzione dell'obbligo Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Asilo Nido-Ludoteca Colle Palme AI 2 2.450 400 5 1.300 € 12.250 € 520.000 € 532.250 Inseribile in AT5 € 137.500 Scuola Via Chialastri AI 3 9.600 1000 5 1.500 € 48.000 € 1.500.000 € 1.548.000 nuovo Asilo Nido - Ludoteca Morino AI 9 2.500 400 15 1.300 € 37.500 € 520.000 € 557.500 nuovo Asilo Nido - Ludoteca Pratarone AI 10 4.200 500 5 1.300 € 21.000 € 650.000 € 671.000 Inseribile in ATS5 € 137.500 Totale € 3.308.750 € 275.000

SPAZI PER SERVIZI GENERALI € 6.008.000

Attrezzature di interesse generale Sup. Sup. Costo un. Costo un. Note Contributo LOCALITÀ Rif. esproprio interventoesproprio realizzazione Tot. esproprio Tot. realizzazione TOTALE Ambiti Polo Archeologico AIS 1 15.800 3.000 10 1.700 € 158.000 € 5.100.000 € 5.258.000 nuovo Struttura assistenza sanitaria AS 2 2.500 500 1.500 € 750.000 € 750.000 nuovo Totale € 6.008.000