GOMUNED[ LIBRIZZIffi Provinciadi UFFICIO TEGNICO

OGGETTO:PR€POSTA DIffi DELCOMUNEI)I LIBRIZZI NELTERRITORIO DEL PARCO REGIONALE DEI NEBRODI

ALLEGATO

RELAZIONETECNICA ILLUSTRATIVA.

1'Settore Tecnico . Falliano) RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

IL CONTESTO STORICO E TERRITORIALE Il territorio del di Librizzi si trova nella parte centro-settentrionale della Provincia di Messina e costeggia la valle del fiume Timeto. È situato in una posizione strategica con un magnifico panorama sulle Isole Eolie, sul promontorio del Santuario del Tindari e sull'Etna. Si estende per una superficie territoriale di 23,35 Kmq e confina con i comuni di Patti, , Sant’Angelo di , e . Il centro storico del Paese sorge ad un’altitudine di circa 500 m sul livello del mare, il territorio presenta variazioni altimetriche molto accentuate che vanno dai 100 m sino a raggiungere anche i 1106 m di quota. Sul territorio comunale sono disseminati resti di fattorie e altri edifici risalenti all’età romana. Il Comune di Librizzi basa la propria economia soprattutto sulle tradizionali attività agro-pastorali, sull’artigianato e sul commercio al dettaglio. L'origine di Librizzi si fa risalire intorno al 1100, ma si può ipotizzare l'esistenza già in epoca precedente del castello Brichinnai, di cui in atto non è visibile alcun rudere: sulle sue rovine pare che sorga oggi la Chiesa Madre.

La storia di Librizzi, dalle origini e fino all'ottocento, si identifica con la storia del Ve- scovado di Patti. Nel 1117 l'abate Ambrosio, che aveva in cura la diocesi di - Patti, concede ai "terrazzani" (servi della terra) di Librizzi, che l'imploravano, lo sgravio delle giornate lavorative decidendo che essi servissero il monastero per una sola settimana al mese.

Centro urbano Librizzi

Sin da questi primi atti si desume che il popolo di Librizzi era totalmente legato alla terra e che anzi doveva disporre di una certa quantità di essa se, come abbiamo prima visto, godeva nonostante le ferree leggi feudali, del diritto di lavorarla tre settimane al mese per conto proprio e se, nel 1191, in un conflitto di interessi, costrinse i cittadini Pattesi a rendersi garanti contro ogni ingerenza del Vescovo. Nel 1371 le terre di Librizzi furono concesse da re Federico III a Vinciguerra d'Aragona; nel 1392 dai re Martino e Maria al conte Bartolomeo di Aragona; nel 1413 insieme alla torre di Librizzi passano dal barone di San Pietro Berengario de Orioles alla nobile Ljanora de Centelles, alla quale viene pure affidato l'incarico di pacificare il "populus", che, come si ricava dai titoli di investitura, era già sicuramente organizzato in "civitas". Ed è un susseguirsi di assegnazioni e di conflitti con il Vescovato di Patti, che reclama diritti e balzelli, scontrandosi con la tenace opposizione dei Librizzesi, che, di conseguenza, si guadagnano l'appellativo di "furmiculi russi". Addirittura i contrasti divengono così acuti che interviene Papa Pio V, che, nell'anno 1567 prima, e successivamente nell'anno 1571, "fulminava" scomunica contro i Librizzesi detentori dei beni appartenenti alla mensa vescovile di Patti. Per aver avuto a signore un vescovo, Librizzi non ebbe mai famiglie di nobile casato, ed i suoi abitanti sono sempre stati esclusivamente piccoli agricoltori, contadini, artigiani, gente di umile condizione. Oltre al entro storico, Librizzi comprende le Borgate di: Murmari - Sant’Opolo, Nasidi, San Pancrazio e Colla Maffone, nonché numerosi nuclei abitati minori e tante case sparse per un totale di circa 1750 abitanti.

1 Nella parte a valle del territorio in area collinare si sviluppa la borgata Murmari - Sant’Opolo e Colla Maffone i cui abitati si sviluppano principalmente lungo la Strada Provinciale n° 122 Patti - San Piero Patti.

Nel territorio di Librizzi ad economia prevalentemente agricola, si trovano ubicati resti di fattorie di età romana, abbeveratoi, alcune costruzioni religiose arabe (“tubitti”), tracce di insediamenti con macina in pietra lavica, palmenti a vitone, postazioni dell'ultima guerra e un mulino a pietra. Nella parte alta del territorio comunale, raggiungibile con i mezzi di trasporto dalla Strada Provincialen°126 Librizzi - Piano Raò - Sant’Angelo di Brolo e successivamente tramite un breve tratto di strada comunale con piano viabile in terra battuta, si trova il bosco comunale (che si estende per circa 140 ettari) e le tre baite comunali di cui una a breve sarà interessata da interventi di completamento (con fondi del PSR Sicilia 2007- 2013), nonchè gli antichi sentieri naturalistici in selciato (che si sviluppano per più di tre chilometri. Il territorio comunale di Librizzi è dotato di una fitta rete sentieristica che si diparte dal centro storico e si dirige verso le zone a monte del territorio comunale, in quanto, nell’antichità tali sentieri avevano essenzialmente lo scopo di collegare le zone rurali del territorio e i territori dei paesi confinanti con il centro abitato di Librizzi. La maggioranza della popolazione trovava sostentamento dai boschi (legname da costruzione e riscaldamento), dai prati (loro sfalcio per alimentare il bestiame), dalle colture predominanti (noccioleto, uliveto, vigneto), dai pascoli (monticazione estiva del bestiame) distribuiti sul territorio. I sentieri erano gli assi viari attraverso cui l'uomo, ed i beni da esso ricavati tramite il proprio lavoro, si muovevano sul territorio. Buona parte di questa rete, di inestimabile retaggio storico, con l’intervento previsto nel PIT Tindari - Nebrodi finanziato dalla Regione Sicilia ad oggetto “Recupero antica sentieristica in selciato per consentire la fruizione dei beni architettonici catalogati e di quelli ambientali” in parte è stata recuperata (nell’anno 2006) ed oggi utilizzata per scopi turistico-escursionistici si sviluppa per circa tre chilometri e comprende i seguenti sentieri:

1. Librizzi - Pantano - Portella Due Croci (sito in cui risultano localizzate le baite comunali ed il bosco comunale); 2. Librizzi - San Sebastiano - Monte Cerannoli; 3. Librizzi - Trombettina.

Particolare sentiero Pantano-Portella Due Croci

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Particolare sentiero Pantano-Portella Due Croci essi, insieme a tratti di collegamento viari comunali e provinciali, permettono la fruizione dell’area boschiva comunale di circa 140 ettari ove risultano ubicate le tre baite di proprietà comunale. Tale rete di sentieri naturalistici in selciato dai quali è possibile ammirare, oltre alla ricchissima flora nebrodense, panorami straordinari che vanno dal Golfo di Patti alle Isole Eolie, dalla valle del Timeto al Santuario di Tindari ed all’Etna, è stata inclusa all'interno del progetto "Meraviglia Italiana", iniziativa promossa in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia dal Forum nazionale dei Giovani e che si proposto di selezionare mille meraviglie italiane, scelte tra i siti paesaggistici e naturali, tra i beni culturali e le manifestazioni della tradizione popolare del Bel Paese con l'obiettivo di realizzare un itinerario turistico di alto impatto. In atto diversi tratti dei sentieri di cui sopra presentano già i primi segni di degrado (sia per gli effetti delle avversità atmosferiche, sia per l’incuria dell’uomo e sia per la non costante manutenzione degli stessi), per questo necessitano di urgenti ed indispensabili interventi di manutenzione, pulitura, cura e mantenimento.

baite comunali Valle Cirasa Baita bosco comunale

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Baita Portella Due Croci

Pertanto la porzione di territorio comunale sopra descritta, di elevato interesse ambientale e naturale, caratterizzata da paesaggi eterogenei e abitata da diverse specie di animali e vegetali, necessita di essere salvaguardata, tutelata, valorizzata e sfruttata ai fini della fruizione turistica, naturalistica, ambientale, ricreativa e socio-culturale.

Tale area, che presenta elevato valore ambientale e naturale, risulta individuata a monte della Reggia Trazzera Sant'Angelo di Brolo - Librizzi ed è compresa tra le località Serro Urna, Portella Due Croci, Valle Cirasa, Monte dei Saraceni, Monte Ilice, Musodamo, Fossa della Neve (dove esistono ancora i resti di un’antica costruzione per la conservazione della neve), a circa 1000 m slm, Cirannuli.

In considerazione che nessuna parte del territorio comunale è ricompreso in aree naturali protette, l’Amministrazione Comunale intende inoltrare richiesta alle competenti istituzioni regionali, per includere la suddetta area, all’interno del Parco Regionale dei Nebrodi, costituito ai sensi della L.R. n. 98/1981 e ss.mm.ii., con Decreto Assessoriale del 4 agosto 1993 e ss.mm.ii. (vedi Fig. 1, 2 e 3), in quanto la stessa area possiede caratteristiche che la rendono particolare ed unica rispetto ai luoghi circostanti e per questo merita un utilizzo ed una tutela diversa da quelle attuali.

Bosco Ilice

4 I Comuni che fanno parte del Parco dei Nebrodi sono vedi Fig. 2): - 19 in provincia di Messina (, , , , Cesarò, Floresta, , , , , , Sant’Agata Militello, , , San Marco d'Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, , ), - 3 in provincia di Catania (Bronte, Maniace, Randazzo), - 2 in provincia di Enna (Cerami, Troina). Sulla base del censimento del 2001, in questi Comuni risiede una popolazione complessiva di 96.532 abitanti con una densità media di 56,5 abitanti per Kmq.

I centri più popolosi sono Bronte (18.512 abitanti), Sant’Agata Militello (12.876) e Randazzo (11.223); quelli più piccoli Longi (1.653), San Teodoro (1.578), Santa Domenica Vittoria (1.173) e Floresta (637). Il Comune più basso è Sant’Agata Militello (m. 25 s.l.m.), quello più alto Floresta (m. 1.275 s.l.m.), che è anche il più alto della Sicilia. Con Decreto dell'Assessore Regionale del Territorio e dell'Ambiente n.67/GAB del 08.03.05 sono entrati a far parte del territorio del Parco i Comuni di Troina (in provincia di Enna) ed Acquedolci (in provincia di Messina). Con il medesimo Decreto è stato altresì ampliato il territorio del Comune di Cerami ricadente all'interno dell'area protetta. Con Decreto n.13/GAB del 3 marzo 2010 dell’Assessore Regionale Territorio e Ambiente, è stato ulteriormente ampliato il territorio del Parco con l’entrata del Comune di Raccuja (in provincia di Messina).

Figura 1 - Aree protette in Sicilia

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Figura 2 - Comuni ricadenti nel Parco dei Nebrodi

Figura 3 - Articolazione delle area nel territorio del Parco dei Nebrodi

La proposta di massima per l’articolazione zonale relativamente al territorio del Comune di Librizzi, redatta sui disposti normativi che disciplinano le aree naturali protette in Sicilia nelle quali operano particolari divieti

6 e limitazioni, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell’area in esame, prevede le seguenti zone:

1. La zona A (di riserva integrale) si estende per circa 84,36 ettari e comprende i sistemi boscati alle quote più alte (pineta e lecceto).

2. La zona C (di protezione) si estende per circa 101.39 ettari e ricomprende nove aree, strategicamente ripartite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento di importanti finalità del parco, quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.

3. La zona D (di controllo) si estende per circa 29,44 ettari, è la zona di pre-parco. Essa costituisce, infatti, la fascia esterna dell’area protetta e consente il passaggio graduale nelle zone a maggior valenza naturalistica.

Superficie delle zone da inserire nel Parco Tot. Ha Comune Ha nel parco % Zona A Zona B Zona C Zona D territorio LIBRIZZI 2.350,00 215,19 9,16 84,36 /////// 101,39 29,44 Tabella 1 - Articolazione dell’estensione delle zone da inserire nel Parco (Previsione di massima)

NOTE SULLA FLORA

L’area in oggetto, nonostante gli incendi dell’agosto 2007, si presenta ricca di vegetazione costituita prevalentemente da coltivi, tra i quali predomina il noccioleto, con la presenza diffusa di zone coperte da boschi di querce e leccio e con formazioni meno estese di castagneti.

Bosco comunale

Tra le specie quercine più diffuse troviamo la Roverella (Quercus pubescens) che si sviluppa frequentemente anche su substrati poveri e microclimi aridi caratterizzati da elevate temperature; la Roverella infatti ben si adatta a tali situazioni riuscendo, peraltro, a sopportare anche valori termici alquanto bassi. Essa si sviluppa con portamento alto arbustivo dando origine a formazioni che si presentano più con la fisionomia di

7 boscaglia, che con quella di bosco vero e proprio.

Nello strato arbustivo, a volta assai fitto, sono comuni oltre alle giovani piante di Roverella, il Biancospino (Crataegus monogyna), la Coronilla (Coronilla emerus) ed altre. Man mano che si risale, fino alla quota maggiore, si incontrano diversi esemplari, non molto numerosi, di querce caducifoglie, tra le quali predomina la Quercia di Gussone, (Quercus Gussonei), che trova invece ambiente ottimale su suoli profondi ed evoluti. Nella parte alta, si raggiunge una delle più importanti formazioni di lecceta acidofila del comprensorio nebroideo. Tale formazione (Quercus Ilex) ha colonizzato il crinale esposto a Nord Est del Monte dei Saraceni, fino a raggiungere la sommità dell’altura (1.106 m slm), estendendosi lungo il versante nord orientale della dorsale compresa tra Monte dei Saraceni e Monte Ilici (il cui nome sembra derivi dalla presenza di questa formazione boschiva).

Veduta Monte Ilice

Si tratta di consorzi anticamente ceduati, ma ancora relativamente integri e di particolare interesse naturalistico ambientale.

Nella parte più alta del Monte Serro Urna tale formazione naturale è stata sostituita da rimboschimenti con essenze esotiche del genere Pinus (gran parte di queste devastate dai suddetti incendi dell’agosto 2007). Nelle zone non coperte da vegetazione forestale (a causa dei suddetti incendi o per passati disboscamenti), risultano molto comuni formazioni arbustive ad Erica arborea ed a Cytisus villosus.

NOTE SULLA FAUNA Percorrendo la porzione di territorio comunale si ha la possibilità di osservare oltre agli scenari floristici sopra descritti, anche significative presenze della fauna locale. Sia lungo i percorsi, che nei boschi, con un po’ di pazienza e fortuna, sarà anche possibile avvistare esemplari di avifauna quali il Picchio, il Cuculo, il Pettirosso, l’Usignolo, il Merlo, l’Upupa e anche predatori rapaci quali la Poiana, il Falco pellegrino, il Capovaccaio, e tra quelli notturni la Civetta ed il Barbagianni. Oltre alla comune Volpe (Vulpes Vulpes) è possibile anche incontrare anche altri rari mammiferi quali il Gatto selvatico (Felis Silvestris), la Donnola (Mustela nivalis), il Ghiro (Glis glis), la Martora (Martes martes), l’Istrice (Hystrix cristata), il porcospino, ecc. Tra essi i più importanti, dal punto di vista naturalistico e scientifico, sono senz’altro il gatto selvatico e la martora che sono considerate due specie in pericolo di estinzione in tutta Europa. Del gatto selvatico, nella zona, ne sono stati avvistati rari esemplari, anche per le abitudini notturne e crepuscolari che lo rendono difficilmente avvistabile. La donnola, carnivoro abbastanza comune nella zona, si incontra invece piuttosto facilmente sia nelle zone più alte che in quelle medio-basse. Anfibi e rettili sono rappresentati da generi piuttosto comuni coma la testuggine (Testudo hermanni), la Raganella, il Rospo e la Biscia d’acqua che popola le zone umide.

OBIETTIVI E FINALITÀ L’Amministrazione Comunale con questa procedura intende avviare un prioritario percorso tecnico- amministrativo per creare le condizioni, da concertare puntualmente con i soggetti territoriali interessati (consiglio comunale, associazioni locali, comitati, ecc.), affinché una strategica ed importante porzione di territorio comunale, con rilevante valore naturalistico, ambientale e turistico (dove insistono un’ampia area

8 boscata comunale, diverse baite comunali e molti antichi sentieri naturalistici in selciato), venga tutelata, salvaguardata, valorizzata e gestita in modo che si conservi per le generazioni presenti e future e crei parallelamente importanti occasioni di sviluppo turistico e crescita occupazionale per la comunità locale.

Librizzi, li 18/12/2013

Il Tecnico Comunale Il Responsabile del 2° Settore Tecnico (Geom. S. Di Perna) (geom. T. Falliano)

BIBLIOGRAFIA: Le notizie sopra riportate sono state tratte anche dalle seguenti pubblicazioni: Antonino Collurafi - IV Centenario dalla Nascita - Ristampa anastatica de "Le Tumultuazioni della Plebe di " con saggio introduttivo di Tindaro Gatani - La Bottega di Hefesto; Antonino D'Amico - Librizzi - documenti, uomini e fatti prima e dopo il mille EDAS 1996; Guida alle Attività Produttive - Artigianali della Zona Tirrenica Occidentale - Amministrazione Provinciale di Messina Marco Marziano - Memorie di ieri e dell'altro ieri - edizione 1997 a cura dell'autore Sito Istituzionale Parco dei Nebrodi http://www.parcodeinebrodi.it/ Sito Istituzionale Comune di Librizzi http://www.comune.librizzi.me.it/ Sito Istituzionale ISTAT: http://www.istat.it/ Archivio comunale

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