L’agrobiodiversità tradizionale della come opportunità di sviluppo locale GRAZIANO ROSSI – UNIVERSITA’ DI PAVIA

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• LA BIODIVERSITA’ TRADIZIONALE DELLA VALCHIAVENNA COME OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO LOCALE (AGRO-BIODIVERSITA’)

• Prof. Graziano Rossi LINEE GUIDA 2012, MIPAAF Per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale di interesse per l’agricoltura. • Piano Nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo.

• Oggetto principale: le varietà locali (landrace).

• Possono essere efficacemente impiegate nei sistemi agricoli biologici, grazie alle loro caratteristiche peculiari. Varietà locali e agricoltura biologica

• Da Linee Guida 2012 MIPAAFT

• Le varietà locali si sono generalmente evolute in condizioni di bassi input agronomici (rusticità, frugalità).

• la diversità genetica (in genere ampia, peculiare) utile per una più pronta e adeguata risposta sia ad eventi ambientali estremi sia a cambiamenti nei criteri selettivi (adattabilità). Cosa prevede la normativa per l’uso di varietà tradizionali e locali? • Le così dette «Varietà da conservazione» la cui procedura di registrazione in Lombardia è stata avviata nel 2013, possono essere utilizzate in Agricoltura biologica, «automaticamente» in deroga (circolare n. 596/2014 Mipaaf).

• Idem per i PAT (es. Patate di )

• Uso consentito come se derivassero già da sementi BIO VALOTI et al. 2004

CONCLUSIONI: L’abbinamento della tipicità e anche di metodi di produzione biologica può consentire di ottenere prodotti capaci di formare una fonte di reddito alternativa per alcune zone agricole. LINEE GUIDA 2012, MIPAAF Per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale di interesse per l’agricoltura.

• Cosa sono le varietà locali (landrace) ?

• Sono popolazioni bilanciate, in equilibrio con l’ambiente, e con i patogeni, geneticamente dinamiche, ma anche soggette a diversi gradi di selezione attuata dagli agricoltori.

• Competitive nel loro ambiente, territorio di origine, dove sono state selezionate e mantenute (non è detto al di fuori). Cosa sono le varietà locali?

Normalmente associate ad usi e tradizioni spesso ben consolidate, che in particolare si esprimono in piatti tipici della tradizione territoriale, anche in virtù, in genere, delle loro, spesso, ottime caratteristiche organolettiche (“antichi sapori”).

Es. Zucca cappello da prete mantovana e tortelli di zucca (sono anche PAT) CULTIVAR OBSOLETE

• Piante coltivate che hanno avuto in passato una selezione formale che però poi il mondo sementiero ha abbandonato (anche 50/100 anni fa), ma sono sopravvissute nelle colture famigliari, persistendo ancora occasionalmente, localizzate POMODORO LIBERTY (FAO 1983). BELL, DA USA, CULTIVAR DI INIZIO ‘900 RITROVATO IN OLTREPO’ PAVESE NUS, Colture sottovalutate Neglected and underutilized species • Entità di colture minori, legate all’agricoltura marginale, ampia diffusione

• CARATTERISTICHE: • Importanza per le tradizioni culinarie e produzioni locali • Adattamenti a condizioni marginali e capacità di resistere agli stress • Sono coltivate e utilizzate seguendo i saperi tradizionali • Ecc. Interesse ritrovato per le varietà locali e altre categorie «speciali» come cultivar obsolete «locali», NUS, spesso però a rischio di scomparsa….

• Andrebbero:

• Individuate • caratterizzate nella loro specificità • sottratte al pericolo di erosione genetica o estinzione (es conservazione in banca dei semi) • registrate con strumenti ad hoc, che esistono (es. Varietà da conservazione MIPAAFT, Legge n 194/2015 Anagrafe nazionale).

• Volendo poi, rimesse in uso, promuovendo progetti di ri-coltivazione. COSA SUCCEDE IN VALCHIAVENNA ? CM VALCIAVENNA: INCARICO ALL’UNIVERSITA’ DI PAVIA 2017-19, PER INDIVIDUARE LA BIODIVERSITA’ VEGETALE TRADIZIONALE LOCALE, AL FINE ANCHE DI UNA SUA VALORIZZAZIONE TURISTICA («Aree interne») QUAL’E’ L’OGGETTO SPECIFICO DELLA RICERCA?

• LANDRACE, O VARIETA’ LOCALI, TRADIZIONALI

• CULTIVAR OBSOLETE

• NUS, Colture sottoutilizzate o sottovalutate RISULTATI …………in breve Varietà locali, Landrace

• Mais, almeno 4 tipi (rostrato, ottofile, cfr nostrano dell’isola, marano) • Patate, almeno 2 tipi (a Campodolcino, bianche e rosse) Mais tradizionali locali ROSTRATI italiani (2018) Mais Rostrato di Val Az. Masolini, : 100 anni di mais Rostrato di Val Chiavenna, linea rossa debolmente rostrata, polenta concia Mais ottofile della Valchiavenna

• Da Codera, 2017 ; Prata Camportaccio 2018 (cesto…) PATATE DI CAMPODOLCINO (Starleggia e Fraciscio). PAT 2019, MIPAAFT CULTIVAR OBSOLETE (probabili)

• Zucche, 1 tipo

• Fagioli, almeno 7 tipi

• Servono analisi genetiche per capire meglio …….. ZUCCHE ZUCCA DA ZUCCHINI Cucurbita pepo. CULTIVAR OBSOLETA ‘Vegetable Marrow’, Prata Camportaccio Sig, Danilo Pasini, Orti 2017. FAGIOLI, Phaseolus vulgaris L., numero 7 tipi

• Ad uso spesso anche come fagiolini, cornetti, oltre che semi come tali

Fagiolo mangiatutto o Cornetto da , Prata Camportaccio, Codera ‘ANELLINO DI VALCHIAVENNA’. Prata Camportaccio, San Giacomo F., Villa di C., Codera (sig Calzada). Fagiolo ad uso di cornetto, mangiatutto, carnoso e screziato di violetto. Valchiavenna. Simile ad altri in Valcamonica (“Cornetto torto”, “Cornetto grasso”) e commerciali (es. fagiolo ‘Stortino di Trento’ (noto anche come ‘Anellino’ o ‘Gancetto di Trento’). «Borlottino della Si.ra Rosalia di ». Fagiolo ad uso di cornetto e fagioli. Simile al Fagiolino dello zio Doro, Unimont, individuato in Valcamonica (Bs) e al Fagiolo della Emma, da (SO).

• (Solo semi in foto color beige-rosato di base, fino a viola scuro, ma mai nero) FAGIOLO DORATO VALCHIAVENNA (Codera) E VALTELLINA (Valmalenco). Altri fagioli simili in Prov. di Brescia (cfr Unimont), Veneto (‘Scalda’ di Posina, VI), Toscana, LU (‘Fico di Gallicano’); cfr. anche cultivar desuete come “fagiolo di Valsesia”, “di Milano”, “di Cipro”…… (da anni ‘30). 4 NUS • Phaseolus coccineus, Fagiolo di Spagna • Fagopyrum esculentum, grano saraceno • Phoeniculum vulgare, Finocchietto selvatico • Tetragonia tetragonoides, Spinacio della Nuova Zelanda Grazie per l’attenzione www.labecove.it