2 maggio 2015. Festa bianconera per la consegna della Coppa dello scudetto. I colori della vittoria I colori della vittoria

Campionato 2014-15 k MAX & ARMANDINO

sono quattro! Il poker tricolore è servito. Ad inizio stagione nomi assimiliano Allegri e Armando Pic- e numeri sono di colore EAncora una volta con largo anticipo. E’ giallo, per poi tingersi di Mchi. Max & Armandino. Dopo 36 di Arturo Vidal il gol-scudetto contro la Sa- nero. F anni un altro livornese sulla panchina mpdoria alla 34’ giornata, 2 maggio 2015. della Juventus. Estate 1970. Italo Al- Nessuno ha resistito agli strappi juventini. lodi, General Manager bianconero ha Neppure la Roma di Garcia e Totti, seconda l’idea di affidare la panchina ad Ar- ancora una volta. Eppure la stagione era mando Picchi, 35 anni appena. L’ex partita con una scossa tellurica del mas- libero della Grande Inter nei suoi primi simo grado: l’addio improvviso di Antonio approcci da tecnico ha incantato. Allodi Conte a ritiro estivo appena iniziato. Il cielo lo conosce benissimo dai tempi del- del popolo bianconero si incupisce. Anche la comune esperienza nerazzurra. E’ perchè il nome del sostituto, Massimiliano pronto a scommettere su di lui. Picchi Allegri, scatena contestazioni e polemiche, ha sicuro carisma, capisce di calcio ed sterili quanto prevenute. Non proprio l’at- è un vincente. Armandino ha una rosa mosfera giusta per l’assalto al quarto titolo di giocatori in erba, in gran parte un- consecutivo. Ma il mister livornese è uomo k der 25. Semina benissimo. Purtroppo il intelligente e tecnico capace. Assorbe tutto, destino gli toglierà la gioia di vedere i valorizza al meglio il lavoro del suo prede- frutti del suo lavoro. Il cielo lo rapisce cessore e gradatamente inserisce elementi SECONDA MAGLIA il 26 maggio 1971. A lui verrà intitolata nuovi nel gioco e nella gestione dello spo- Torna il classico blu per la divisa di una squadra di calcio nella sua Livor- gliatoio. E la Juventus vola. Carlitos Tevez riserva stagione 2014-15. Paricollo no: l’Armando Picchi. Dove a metà anni segna venti gol. L’Apache è l’uomo in più, bordato di giallo; sul davanti spiccano ‘80 giocherà anche un promettente il trascinatore, il vero numero 10. Ma non tre grandi stelle tono su tono. Massimiliano Allegri. Lo scudetto tricolore è ancora una volta c’è solo lui. C’è Pirlo che regala lampi di posizionato al centro, mentre ai lati F classe purissima e reti pesanti come quella trovano spazio il simbolo societraio ed nel derby d’andata a pochi secondi dal- PRIMA MAGLIA il logo dello sponsor tecnico. la fine. C’è il giovanissimo Alvaro Morata, Ultimo anno di Nike. uno dei volti nuovi, il vero crack della Le strisce bianconere si allargano e sono stagione, un centravanti di li- sfalsate rispetto a quelle del retro, chiaro vello internazionale. C’è Paul richiamo alle maglie degli anni ‘90. Pogba, ancora più spetta- Il colletto di colore nero è chiuso da un triangolino elastico. All’interno del collo colare e concreto. Ci sono i compare la scritta “Fino alla fine”, il motto califfi della difesa da Bonucci scelto dalpopolo juventino.. Lo scudetto è a Chiellini, passando per Lich- posizionato al centro. steiner e Barzagli. Gigi Buffon è la granitica certezza. Marchisio è al top anche quando gioca da regista. Vidal è la solita furia. Il nuovo acquisto Evra è l’esperienza e il carisma. Pereyra, il guastatore sempre utile. Llorente garantisce gol e lavoro spor- co. Ma su tutto e tutti c’è il lavoro di Max Allegri e della società. Perchè l’unica cosa che conta è la vittoria. E sono 31 scudetti, due in più per il popolo bianconero.

Arturo Vidal, Armando Picchi, il colpo di testa vincente. a Villar Perosa nell’estate 1970. Massimiliano Allegri, 206 in trionfo dopo la conquista dello scudetto. 207 I colori della vittoria La Juventus SCHIERATA PER LA FINALE I colori della vittoria DI CHAMPIONS LEAGUE CONTRO IL BARCELLONA In piedi da sinistra: Lichtsteiner, Barzagli, Morata, Pogba, Bonucci e Buffon. 2014-15 Accosciati: Marchisio, Evra, Pirlo, Vidal e Tevez. IL SOGNO CHAMPIONS

nizia a gennaio il cammino della Ju- redici minuti. Dal 55’, gol del pareg- Iventus in Coppa Italia, dagli Ottavi di Tgio di Morata, al 68’, nuovo vantag- finale. E’ questa la formula. Le squadre gio del Barcellona con Suarez. In quei sono divise in fasce di merito. Le teste tredici minuti il popolo bianconero ci ha di serie, e la Juve è tra queste, entra- creduto davvero. Lasciamo stare che no in gioco a metà percorso. Il debutto su Pogba c’era rigore e che sulla ripar- per i bianconeri, vestiti con il blu della tenza è arrivato il 2-1 per loro, questi seconda maglia, è allo Stadium, il 15 sono dettagli. Ci abbiamo creduto sul gennaio 2015, contro il Verona. Gara serio perché la Juventus faceva sul se- secca per l’accesso ai Quarti. La Juven- rio e gli avversari si sono impauriti sul tus è già campione d’inverno con un serio. Tutto questo a Berlino, il 6 giugno turno di anticipo. Allegri si affida a chi 2015, nella finale di Champions. Contro viene impiegato meno in campionato. A Messi, Neymar, Suarez, Iniesta, Piquè, partire dal vice Buffon Marco Storari, , il meglio del meglio del calcio mondiale. portiere di coppa. Spazio anche per cresciuto nelle giovanili Tredici minuti, mille secondi. E la sensa- Giovinco, ormai prossimo ai saluti. 6-1: bianconere. Dal 2005 zione, netta, concreta, tridimensionale, ad oggi ha collezionato questo dicono i novanta minuti contro 340 presenze con 35 gol. che la Coppa dalle grandi orecchie po- gli scaligeri. Più duro l’ostacolo-Parma tesse veramente essere adornata dai nei Quarti, con il gol-partita di Morata nastrini bianconeri. che arriva all’89’. Quindi c’è il doppio confronto in semifinale con la Fioren- tina. A Torino i bianconeri scherzano e i viola vincono per 2-1. A Firenze la Juventus non scherza più e asfalta la squadra di casa con un 3-0 che non lascia nessun dubbio sulla forza e sul carattere degli uomini di Allegri. La finale è conquistata. Si gioca all’Olim- pico di Roma, mercoledì 20 maggio 2015. L’avversario è la Lazio di Stefano Pioli. Gara unica, con supplementari e rigori se necessario. Davanti a Storari la Juve schiera tutti i big. Parte forte la Lazio che passa in vantaggio al 4’. Chiellini aggiusta tutto all’11’. L’equili- brio regge per tutti i novanta minuti. Si va all’extra-time. E la Juve pesca il jolly Matri. Il bomber di scorta, tornato in bianconero al mercato di gennaio, è in TERZA MAGLIA campo dall’84’. La sua zampata nel pri- Il verde scelto dalla Nike è un mo tempo supplementare è vincente. E’ omaggio alla maglia di riserva il gol del definitivo sorpasso. E’ la rete in uso negli anni ‘50. che vale la conquista della Coppa Italia. Colletto in stile “polo”, lo La decima, per un successo che in casa scudetto è cucito sulla destra bianconera mancava da venti anni. sopra il logo dello sponsor tecnico. Sulle maniche e lungo Alvaro Morata, Marco Storari, i fianchi scorre un’elegante il suo gol nella finale. 64 presenze nella Juventus linea di colore nero. dal 2010 al 2015. 208 209 La Juventus 2015/16: cinque scudetti consecutivi come i bianconeri del “Quinquennio” degli anni Trenta. I colori della vittoria I colori della vittoria

Supercoppa Italiana 2015 ADIDAS: TRE STRISCE E TRE STELLE

agosto 2015. In Italia STELLE, SCUDETTO 8 sono le due del po- PRIMA MAGLIA E COCCARDE NEL TEMPO meriggio. Per la Juven- Scollo a V bianco, undici tus volata in Cina è già sottili righe sul fronte che Terzo “double” nella storia tempo di coppe. A Shan- richiamano la mitica divisa della Juventus e tre diverse ghai sfida la Lazio. In palio degli anni Settanta. soluzioni per la disposizione c’è la . Sulle spalle corrono le tre dello scudetto e della

righe Adidas. coccarda tricolore.

Primo obbiettivo stagionale. Prima Nomi e numeri neri in La prima volta (1960-61) ’annuncio del matrimonio tra Ju- tappa da vincere. Non sarà facile. campo bianco. k i simboli delle vittorie furono Lventus e Adidas era stato dato con La Juventus ha cambiato pelle. Sono cuciti sotto l’unica stella. abbondante anticipo. La data delle noz- andati via Andrea Pirlo e Carlitos Te- Nel 1995-96 lo scudetto è ze era stata fissata per il primo luglio vez. A loro si è aggiunto Arturo Vidal. posizionato sulla sinistra 2015. Una data storica per una novità sormontato dalle due Tre colonne. La società, tuttavia, non stelle, mentre la coccarda assoluta. L’unica eccezione, 40 anni si è fatta trovare impreparata. Marotta della Coppa Italia è sul lato prima, la maglia verde di Zoff, ma quel- e Paratici si sono assicurati campioni opposto appena sotto il logo la fu una divisa ad personam. Ci siamo: come Mario Mandzukic, Sami Khedi- k dello sponsor. viene sollevato il velo sulle prime ma- Con l’Adidas lo scudetto è al ra e il brasiliano Alex Sandro. Hanno F glie bianconere con le tre righe sulle centro; il cerchietto tricolore puntato sull’attaccante Simone Zaza. Sulla banda nera a chiusura è collocato sopra il marchio spalle. In origine c’era la Kappa, poi c’è Hanno riportato a Torino il difensore spicca una J su un motivo dello sponsor tecnico. stata la parentesi Lotto, quindi la Nike. Daniele Rugani. Hanno acquistato il geometrico che richiama Ed ora il colosso tedesco fondato da francesce Lemina, il brasiliano Herna- l’esterno dello Adi Dassler. Prima maglia classica, se- “Juventus Stadium”. nes e il funambolico Juan Cuadrado. Ma conda rosa, terza nera con bordi d’oro. soprattutto hanno investito sul miglior SECONDA E Per nuovi traguardi e vittorie. E sullo prospetto del campionato italiano, e TERZA MAGLIA stemma sociale brillano per la prima non solo: Paulo Dybala, classe 1993. Girocollo per entrambe, la volta le tre stelle dorate. Un attaccante dal talento straripante. seconda è rosa nel ricordo 8 agosto 2015. Il primo momento della della prima divisa ufficiale. La terza è nera, con bordi e verità arriva presto. La Lazio è temibi- stemma sociale color oro. le, ma la Juventus è superiore a tutto. Buffon e compagni vogliono iniziare la stagione sollevando la prima Coppa. E l’obbiettivo è raggiunto, nonostante le assenze di Morata e Khedira. Il netto 2-0 matura nel secondo tempo. I gol sono di due dei volti nuovi, forse quel- li più attesi. Mario Mandzukic apre al 69’ con un perentorio colpo di testa su cross di Sturaro. Paulo Dybala, in cam- po da poco più di dieci minuti, raddop- pia al 73’: sinistro di prima intenzione da centro area su deliziosa imbeccata di Paul Pogba. E Gigi Buffon alza al cie- lo la Supercoppa italiana. E’ la settima volta, un nuovo primato per la Juventus m che ne ha vinte più di tutti. Gigi Buffon, solleva la settima Supercoppa Italiana. 212 213 I colori della vittoria I colori della vittoria

Campionato 2015-2016 SUPER G1G1 BUFFON

e made Hi5tory. Se lo dice da sola igi Buffon. Il capitano. 38 anni. Una W la Juventus di capitan Buffon che Gstagione da urlo. Interventi sicuri. ha uguagliato il primato della Juve del Parate decisive, compreso il rigore nel- Quinquennio. Cinque campionati di fila la partita-scudetto contro la Fiorentina allora, dal 1930 al 1935. Cinque cam- il 24 aprile 2016. E su tutto il record pionati consecutivi adesso: dal 2011 di imbattibilità di 974 minuti. Dal gol di al 2016. Tre targati , gli Antonio Cassano nell’ultima di andata contro la Samp a gennaio, alla rete su ultimi due a immagine e somiglianza di 14 maggio 2016. Massimiliano Allegri. 8 pentascudettati: Al termine di Juventus- rigore di Belotti nel derby di ritorno, ad Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Ca- Sampdoria (5-0) consueta aprile. Un primato che lo lega ancora di festa bianconera per la ceres, Lichtsteiner, Marchisio e Padoin. più a Dino Zoff, che nel 1973 non prese consegna della Coppa dello gol per dieci partite. Un primato che 34 titoli complessivi per i conti del po- scudetto. Per l’occasione i polo bianconero, due in meno per l’albo giocatori indossano per la Gigi ha voluto condividere con i suoi prima volta le maglie della d’oro ufficiale. Numeri pazzeschi. E dire Gigi Buffon compagni di reparto, Barzagli, Bonucci stagione 2016-17. che la partenza era stata da incubo. para il rigore di Kalinic e Chiellini, la BBC, la sua triplice allean- Squadra rinnovata, giovani da inserire in Fiorentina-Juventus 1-2 za. Gigi Buffon. Il numero uno dei nu- del 24 aprile 2016. e alla decima giornata la Juve è a meno mero uno. Leader bianconero. In guanti undici dalla vetta. Poi la scossa decisi- e maniche corte. Come un personaggio va con la vittoria nel derby al 93’ il 30 dei fumetti Disney. novembre 2015. Da lì in poi un filotto di successi consecutivi, una rimonta in- credibile, un’andatura a cui nessuno ha saputo resistere. L’ultimo ad arrender- si è stato il Napoli campione d’inverno, superato dal gol di Zaza a due minuti dalla fine nello scontro diretto del 13 febbraio 2016. E lo scudetto è arrivato con tre giornate d’anticipo. Una vittoria fondata sulla impenetrabilità della dife- sa guidata dal recordman Gigi Buffon e dai suoi compari Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un successo che passa dalla fantasia di Juan Cuadrado. Dalle incur- sioni di Lichsteiner, Evra e Alex Sandro. Dalle geometrie dinamiche di Marchisio e Khedira. Dai lampi accecanti di Paul Pogba. Dalla tecnica muscolare di Ma- rio Mandzukic. Dai gol raffinati di Alvaro Morata. Dall’istinto animale di Simone Zaza. Ma sopratutto dalle meraviglie di Paulo Dybala. Gioiello purissimo. Ogni sua giocata è da brividi. Pensa veloce, Per la maglia di Gianluigi Buffon l’Adidas si è ispirata gioca velocissimo. Ed è decisivo. Il pa- alla divisa da portiere delle stagioni 1981-82 e ragone con Omar Sivori ci sta tutto. Il 1982-83. Nella foto sopra Dino Zoff all’ingresso in campo nel sinistro è da favola. Il suo tiro a giro match di Coppa dei Campioni contro l’Aston Villa a disegna nell’azzurro del cielo un arco- Birmingham il 2 marzo 1983 terminato con il risultato baleno sorridente. di 2-1 per la Juventus.

214 215 21 maggio 2016. Paulo Dybala tocca il cielo dopo la conquista della Coppa Italia. I colori della vittoria I colori della vittoria

SECONDA E TERZA MAGLIA Coppa Italia 2015-2016 IL “13” PORTAFORTUNA

tessa formula della stagione prece- ue su due. Per la seconda volta dente per la Coppa Italia. La Juve Seconda uscita stagionale per Dconsecutiva il gol che vale la coppa S la maglia ufficiale 2016-17 arriva nei supplementari e lo realizza entra in gioco a dicembre 2015, Ottavi utilizzata nella finale di Coppa di finale. Supera in serie Torino, La- Italia giocata a Roma il 21 un subentrato. Alessandro Matri nel zio e Inter e centra la finale. Allegri fa maggio 2016 contro il . 2015, Alvaro Morata nel 2016: stesse molto turn over a cominciare da Neto, k iniziali, AM, altra fantastica coinciden- vice Buffon in coppa, per finire con Si- za. Il gol dalla panchina, dunque. Il so- mone Zaza, mattatore contro il Toro. E gno di tanti. Entro e segno la rete de- il 21 maggio 2016, nella magica not- cisiva. E quando questo accade, corro te dell’Olimpico di Roma, arriva anche ad abbracciare il compagno panchinaro l’undicesima Coppa Italia. 21 maggio che mi ha predetto la futura segnatura. 2016, un’altra data che fa la storia del- Nella Juve il primatista assoluto è Ales- la Juventus e del calcio italiano perchè sandro Del Piero, con 37 reti, tra cui la Paulo Dybala Il gol di Alvaro Morata che vale l’undicesima nessuna squadra prima d’ora è riusci- sua prima in A contro la Reggiana nel Alla Juventus Coppa Italia. è il regalo d’addio del centravanti 1994. Poi c’è l’immenso Gaetano Sci- ta a ripetere per due anni consecutivi dall’estate 2015. spagnolo che, in due stagioni alla Juventus dal la doppietta scudetto-Coppa Italia. La Ad oggi conta 56 2014 al 2016, ha realizzato rea che realizza il suo ultimo gol con Juve sì. E non poteva essere altrimenti. presenze e 27 gol. 27 reti in 93 partite. la maglia bianconera nel 2-2 contro la Non è stato facile perchè il Milan, lo sfi- k Sampdoria il 24 aprile 1988, dopo aver dante di turno, si è arreso solo ad un sostituito Favero. In mezzo c’è Josè Al- passo dai rigori. C’è voluta una prodez- tafini, il “tredicesimo” per eccellenza, za di Alvaro Morata dopo 110 minuti goleador part-time come da contratto: per spezzare l’equilibrio. In campo da 13 centri negli anni ‘70: gol decisivi per un centinaio di secondi, il centravanti due scudetti. spagnolo al primo pallone toccato, ha realizzato il gol che vale l’ennesimo trionfo. Ancora una coppa da alzare al cielo. Ancora una volta un podio illu- minato dai fuochi d’artificio e inondato di musica e coriandoli tricolori. E arriva così il terzo successo stagionale dopo la Supercoppa Italiana e lo scudetto. Un triplete da urlo, a certificare una stagione da record. Che sarebbe stata perfetta se solo la fortuna avesse dato una mano ai bianconeri nel cammino in Champions League. Il passaggio ai Quarti di finale ai danni dei galattici del Bayern Monaco sembrava cosa fatta. Il sogno è svanito a pochi minuti dal novantesimo. Grande la delusione. Ma grande anche la consapevolezza, dopo la finale della scorsa stagione, di aver ormai colmato il gap con le grandi co- razzate europee. Perchè la Coppa dei Campioni possa essere finalmente sol- Josè Altafini levata dalle grandi mani di Gigi Buffon. Alla Juventus dal 1972 al 1976, 119 presenze con 37 gol.

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