foto Insidefoto/Image Sport TMW n° 23-novembre2013 PIPITA D’ORO

Saranno I Giganti del I Re del L’

Intervista Intervista Gonzalo HIGUAIN FULVIO COLLOVATI MASSIMO MACCARONE ANDREA BELOTTI GIOCONDO MARTORELLI Mercato Campioni Calcio ma Mensile dicriticaeapprofondimentocalcistico g azine TUTTO mercato WEB

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Walter Sabatini

Editore: Roma, TC&C srl Sede Centrale, Legale ed Amministrativa Strada Setteponti Levante, 114 52028 Terranuova B.ni (AR) applausi Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 Redazione giornalistica di Michele Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872 CRISCITIELLO Sede redazione Firenze a scena Via da Pordenone 12, Firenze Tel. 055 3999336 | Fax 055 3999336

Direttore Responsabile: Michele Criscitiello aperta [email protected] on siamo mai stati teneri con Redazione: . L’operato Marco Conterio del direttore sportivo della [email protected] Luca Bargellini Roma negli anni passati era [email protected] sempre stato contraddistinto Chiara Biondini N dall’aura di eterno incompiu- [email protected] Gianluca Losco to, quella che aveva poi caratterizzato anche [email protected] l’evolversi della stagione giallorossa. Nessun Hanno collaborato: dubbio sulle sue capacità di scouting, garanti- Alessio Alaimo, Diego Anelli, Simone te dalla qualità degli interpreti acquistati dai Bernabei, Alessio Calfapietra, Alessan-

foto Marco Iorio/Image Sport dro Carducci, Barbara Carere, Raimon- capitolini nelle sessioni di mercato condotte do De Magistris, Pietro Mazzara, Gian- dall’ex direttore di Lazio e Palermo, ma anche Mazzari e Max Allegri, perché la capacità cendo la differenza molto più di quanto po- lugi Longari, Tommaso Loreto, Andrea Losapio, Max Sardella. la sensazione di avere affidato il progetto da di individuare la soluzione migliore in una si- trebbe accadere con l’acquisto di un bom- lui partorito a guide tecniche inadeguate alla tuazione di emergenza va certamente ascrit- ber di razza. Il centrale scovato dall’Udinese Fotografi: valorizzazione del patrimonio messo a loro di- P.De Francesco/Universal Music, Vin- ta ai meriti dello stesso Sabatini. nella periferia della Ligue 1 ha blindato la cenzo Blandino, Federico De Luca, Ima- sposizione. Era accaduto con , con Aveva lasciato l’amaro in bocca ai tifosi ed difesa giallorossa regalandole numeri da geSport, PhotoViews. il fallimento dell’utopia di trasportare a Roma in parte anche a noi la scelta di sacrifica- record difficilmente riscontrabili negli alma- i dettami del sogno Barcellona; si era ripetu- re sull’altare delle plusvalenze la qualità di nacchi. L’eleganza delle sue giocate contri- Nato ad Avellino to con Zdenek Zeman. Scelte sbagliate alla gente come Lamela, e Osvaldo buisce a fare della Roma una delle squadre il 30/09/1983, loro radice, ma probabilmente non totalmen- ma alla luce dei risultati ottenuti i rimpiazzi più solide, concrete, ma allo stesso tempo giornalista e con- te frutto del pensiero dello stesso Sabatini. La si sono dimostrati non solo all’altezza della spettacolari (le ripartenze giallorosse sono duttore televisivo. controprova la si è avuta chiara ed evidente Lavora a Milano, situazione ma addirittura un’inequivocabi- una goduria per chi ama il calcio) d’Europa. Capo-Redattore nell’ultima estate. Con l’addio di Franco Bal- le upgrade rispetto all’anno passato. Seb- Strootman è la classica ciliegina sulla torta, della Redazione dini migrato a Londra in seguito all’offerta bene con caratteristiche diverse rispetto ai l’investimento importante da non sbagliare Realizzazione grafica: calcio di Sportita- del Tottenham, il direttore sportivo gialloros- due “argentini”, Ljajic e si stanno ed inequivocabilmente azzeccato. TC&C srl lia. Direttore Re- so ha avuto l’opportunità di far fruttare la mettendo in luce come due tra i migliori in- Sembra passato un secolo dalla guerra civile TMWmagazine sponsabile di Tutto- totalità del suo pensiero calcistico sotto tutti i MercatoWeb e di terpreti del proprio ruolo presenti a livello di fine maggio susseguente alla sconfitta nel- Supplemento mensile gratuito alla testa- punti di vista. Poco importa che Garcia fosse continentale e non solo italiano; mentre in la finale di . Un secolo targato ta giornalistica Tuttomercatoweb.com® TMWmagazine Testata iscritta al Registro degli Opera- solo la terza scelta ipotizzata dopo Walter difesa la qualità di Mehdi Benatia sta fa- Sabatini e Garcia. Applausi a scena aperta. tori di Comunicazione, numero 18246 TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 3 in questo numero Gonzalo Higuain Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMWn° 23 - novembre 2013 magazineTUTTOmercatoWEB com®

L’ Intervista MASSIMO MACCARONE I Re del Mercato GIOCONDO MARTORELLI I Giganti del Calcio FULVIO COLLOVATI Saranno Campioni ANDREA BELOTTI Tango Napoletano Figlio d’arte, la maglia Gonzalo HIGUAIN foto Insidefoto/Image Sport PIPITA D’ORO del River come seconda 3 copertina pelle e una passione per Gonzalo Higuain Diego Maradona. Ecco 11 l’intervista Massimo Maccarone la storia di Gonzalo 19 editoriale juventus Higuain, il bomber che 20 editoriale inter 21 editoriale milan fa sognare Napoli. 22 editoriale napoli di Luca Bargellini - foto Image Sport 23 editoriale roma 24 editoriale fiorentina rest è una terrazza sull’Atlan- 25 editoriale sampdoria tico, un avamposto sull’Euro- 26 editoriale pa. E’ il porto dove il padre 27 editoriale estero Jorge sbarcò con una valigia 29 i Re del mercato piena di sogni e di fogli fir- Giocondo Martorelli B mati con la squadra del di- 36 i giganti del calcio partimento di Finisterre. Con la moglie Nancy Fulvio Collovati e i figli Nicolas e Federico, atterrò tra le nubi 44 saranno campioni francesi, nella rada, sulle sponde del Penfeld. Andrea Belotti Poi, il 10 dicembre 1987, Gonzalo. La madre 48 l’altra metà di è pittrice, firma con lo pseudonimo Zacarias. Il Jonathan Biabiany padre dipinge parabole in Ligue 1, ma dopo pochi mesi la famiglia ritorna in Argentina. 49 questione di cuore Jorge, il calcio nelle vene, il talento poi tra- Roberto Vecchioni sferito nella fantasia e nel cuore di Gonzalo, 53 social soccer viene chiamato dal River Plate del Flaco Me- 54 recensioni - auguri TMW notti. Lì il piccolo, dieci mesi, si ammala di me- ningite fulminante: venti giorni all’ospedale, la TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 4

vita appesa ad un filo. I medici lo salvano ma, po fisico importante che lo rese fin da subito un al contempo, spiegano alla famiglia che dovrà calciatore completo. Non aveva però solo strut- curarsi e seguire anche successivamente tera- tura, ma anche qualità. Al punto tale da giocare pie riabilitative per superarla definitivamente. come trequartista, da numero dieci”. Ben pre- Ci riesce e, all’età di otto anni, inizia la carrie- sto però il vizietto del gol fece capolino e una ra calcistica del giovane Gonzalo. Pipita, dal volta approdato nella formazione riserve dei soprannome del padre, El Pipa, a causa di un Millonarios il suo ruolo fu ben definito. La pro- naso ben più che pronunciato, alla Cyrano. Da fessione del più piccolo della famiglia Higuain qui, forse, anche il fiuto del gol del giovanotto poteva essere solo quella del Bomber. “Ricor- della rada francese. do bene Gonzalo nelle sue prime apparizioni come giovane aggregato alla prima squadra - Tutto parte da Palermo - Superati i problemi racconta Juan Antonio, attaccante del Brescia di salute, il piccolo Gonzalo Gerardo Higuain -. Io ero già in gruppo da qualche tempo ma inizia a giocare sul serio a pallone nel Club ho ben impresso in mente come rimasi colpito Palermo, la società del barrio più grande di dalla qualità che riusciva ad esprimere giocan- Buenos Aires, quello della classe media della do sia con il destro che con il sinistro. Per me è capitale argentina. Tra il Parque Tres de Fe- stata, immediatamente, la dimostrazione del suo brero e il Planetario Galileo Galilei, questo incredibile potenziale”. Un talento che arrivo a figlio d’arte ci mette davvero poco a farsi no- calcare i campi della massima serie argentina tare. A soli 10 anni il suo talento colpisce non il 5 maggio 2005 quando l’allora tecnico del- solo i suoi allenatori, ma anche lo stesso Jor- la prima squadra del River, Leonardo Astrada ge, suo padre. “Fu lui a chiamare il suo vecchio decise di gettarlo nella mischia nel match con- amico Daniel Passarella per segnalare il talento tro il Gimnasia y Esgrima La Plata. Il risultato di Gonzalo - spiega Barend Krausz, ex colla- non fu dalla parte della formazione di Buenos boratore del River Plate -. Jorge e Daniel si Aires, ma quello alla fine ebbe poca importan- conoscevano dai tempi della comune militanza za. Il piccolo Gonzalo era diventato grande, con la maglia dei Millonarios e un giorno, quan- aveva raggiunto il palcoscenico che aveva vi- do il ragazzo aveva circa 10 anni, Higuain Sr. sto anche suo padre protagonista anni e anni chiamò l’allora ct dell’Argentina per segnalare il prima. Per il primo gol fu necessario attendere figlio e farlo valutare agli osservatori del club. ancora qualche mese, ovvero il Torneo Clau- Una volta viste le qualità del giovane Gonzalo i sura del 2006 quando l’attaccante contribuì responsabili del settore giovanile del River det- alla vittoria sul Taladro. Un gol, ma anche una tero subito l’ok per il suo tesseramento”. Dieci prestazione, che convinse tutti tanto da meri- anni, un cognome comunque importante e un tarsi i titoli della stampa sportiva locale. Nello gran potenziale misero subito il Pipita al centro stesso anno il Pipita fece le prime apparizio- dell’attenzione. Lui però non si scompose. Ave- ni in Copa Libertadores riuscendo ad andare va ben chiaro il suo obiettivo. a segno nel match decisivo per il passaggio ai quarti di finale. Era il ritorno degli ottavi Ecco il River - “Una volta approdato al River allo stadio Pacaembu, casa dei temibili bra- - continua Krausz - Gonzalo ebbe uno svilup- siliani del Corinthians. Per Higuain la partita TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 5

inizia al 19’ del secondo tempo prendendo il gentino avanti a pochi minuti dalla fine del uno dei quotidiani più importanti dell’Ar- sul finire dello stesso anno, portò una società posto di Gonzalo Aban. Da pochi minuti il Ri- match. Non contento Gonzalo, pochi minuti gentina. Era ufficialmente nata una stella. d’investimento privata ad acquistare il 50% ver aveva trovato il gol dell’1-1 con Coelho dopo volle proprio esagerare. Dieci minuti del suo cartellino dal River Plate per 6 milioni dopo il sigillo di Nilmar a fine primo tempo. più tardi, su calcio di punizione di Gallardo, Le lusinghe europee - Il 2006 fu davvero di dollari mentre il giovane centravanti con- Higuain, mandato in campo da Passarella Federico Dominguez colpì il palo con un po- l’anno della consacrazione per Gonzalo Hi- tinuò a crescere esponenzialmente fino alla per dare maggior peso offensivo alla squa- tente colpo di testa. Sulla ribattuta Higuain guain. Le sue prestazioni eccezionali gli permi- doppietta nel superclasico argentino contro il dra, dopo un paio di azioni non sfruttate non si fece trovare impreparato e mise la sero di essere eletto nella “formazione ideale Boca Juniors. A quel punto per i grandi club a dovere, approfitta di un errore difensivo sfera ancora una volta alle spalle del mal- d’America” assieme ad altri grandi giocatori europei era divenuto davvero impossibile non dei giocatori del Timao per mettere in rete capitato Silvio Luiz. “Delirio argentino in del calibro di Rogerio Ceni, Juan Sebastian prendere in considerazione il nome di Gonzalo d’astuzia il pallone che portava il club ar- Brasile” titolò il giorno seguente il Clarin, Veron e . Un rendimento che, Higuain. Per il Pipita nel giro di breve tempo TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 6

iniziano a circolare voci di numerose società varo è il leader della difesa, David Beckham di primo piano del panorama calcistico del sono muscoli e cervello del centrocampo e in Vecchio Continente: Milan, Lazio, Manchester attacco Higuain si trovò a giocarsi il posto con United erano alcune di queste, ma la candi- campioni del calibro di Ronaldo, Robinho, Ruud data principale all’acquisto del giocatore fu, van Nistelrooy e la leggenda Raul. Non cer- fin da subito, il Real Madrid. “In occasione del to un compito semplice. In questa situazione il derby contro il Boca - ricorda ancora Krausz primo gol del Pipita con la maglia dei Blancos - dissi a , allora dirigente delle non tardò comunque ad arrivare. Il 24 feb- merengues, di tenere d’occhio proprio Gonzalo. braio nel derby contro l’altra formazione di Ventiquattro ore dopo quella doppietta il Real Madrid, l’Atletico, Gonzalo mise a segno la Madrid aveva praticamente già in mano il ra- rete che valse il pareggio finale per 1-1 sul gazzo”. Il 14 dicembre 2006 il club spagnolo prato del Calderon. Una marcatura che, co- ufficializzò l’acquisto del numero 19 del River munque, non valse una continuità d’impiego Plate per 13 milioni di euro e al momento della all’argentino che si consolò con l’assist per sua presentazione alla stampa internazionale la rete di Antonio Reyes nel match contro il Ramon Calderon, allora presidente del Real, Maiorca che valse il secondo titolo consecu- usò davvero poche parole per descriverlo: “Il tivo del Real in campionato. suo talento è grande quasi quanto la sua umiltà”. La stessa situazione si ripropose anche l’anno Davvero un bel biglietto da visita. successivo. Alla guida del Real Madrid c’era il tedesco Bernd Schuster, tecnico dalla gran- Avventura Real - La formazione di Madrid, de esperienza. La concorrenza di Raul e van nella stagione 2006/2007 allenata dall’ita- Nistlerooy relegò ancora una volta al ruolo liano , è praticamente il sunto di di comprimario Gonzalo Higuain, tanto che lo quanto di meglio esiste al momento nel pano- stesso allenatore arrivò a dichiarare di “non rama calcistico internazionale. Fabio Canna- sapere dove metterlo” dubitando soprattutto

“Appena lo vidi rimasi col- “Il padre Jorge lo segnalò a pito dal suo talento. Destro o si- Passarella. Non lo fece con nessun nistro non importa, è un grande altro dei suoi figli” (Barend Krausz) attaccante” (Juan Antonio) TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 7

Manuel Pellegrini. Con “l’ingegnere” cileno l’at- taccante instaura un buon feeling (così come fu particolare il rapporto con Ruben Cousillas, collaboratore del tecnico ed ex compagno di squadra del padre Jorge al San Lorenzo, ndr) senza però poterlo aiutare nel raggiungimen- to del traguardo per il quale la dirigenza del Real Madrid lo aveva scelto: centrare la deci- ma vittoria in Champions League. Pagato il fallimento internazionale al posto dell’allenatore ex Villarreal alla guida degli “Il suo talento è grande ex Galacticos arriva il tecnico più chiacchie- quasi quanto la sua umiltà” rato, ambito e vincente del nuovo millennio. (Ramon Calderon) Lo Special One, Josè Mourinho. Il portoghese mostra subito di avere le idee chiare, ma a delle reali capacità realizzative del giocatore. discapito di tutte le previsioni della vigilia, Hi- E’ con l’avvento in panchina di Juande Ramos guain non è al centro del progetto madrileno. che la musica cambia. La stagione è quella Per l’argentino inizia infatti un nuovo periodo 2008/2009 e per Higuain è arrivato il mo- di poca continuità, nonostante una media re- mento di terminare il periodo di praticanta- alizzativa che rimase molto alta e che portò to. Sotto la guida del tecnico Pedro Munoz alla vittoria della Copa del Rey diciassette il Pipita riesce finalmente a trovare continu- anni dopo l’ultimo successo e al raggiungimen- ità d’impiego e un rendimento di altissimo to della semifinale di Champions League poi profilo. Con ventidue gol in campionato fu persa contro i rivali di sempre del Barcellona. eletto “Pichichi” della Liga riuscendo anche A differenza dei suoi predecessori, però, a nell’impresa di segnare quattro gol nella Mourinho il fallimento in campo internazionale stessa partita contro il Malaga. La stagione, però, si concluse nel peggiore dei modi per il Real Madrid. Dopo aver perso il primato in campionato fu malamente eliminato dal Liverpool in Champions League negli ottavi di finale con un risultato complessivo, fra an- data a ritorno, di 5-0 a favore degli inglesi allenati da un certo Rafael Benitez. Alla sua terza stagione completa al Real Ma- drid, Gonzalo Higuain era oramai diventato una certezza. Conquistato per la seconda volta il titolo di capocannoniere superano di cinque Ha tutto per scrivere pa- reti anche il suo precedente traguardo (22 a gine leggendarie del Napoli” 27) l’ex ragazzo prodigio del River Plate con- (Bruno Giordano) quista anche il nuovo tecnico delle Merengues, TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 8

non costò il posto. Anche grazie ad un ricchis- simo contratto al portoghese fu concessa una seconda stagione alla guida del Real e una campagna acquisti da oltre 55 milioni di euro spesi. Per Higuain un nuovo campionato con lo Special One valse comunque una bella rivinci- ta. Dopo un anno di scarso minutaggio, il Pipita mise a referto oltre 50 apparizioni fra Liga, Copa del Rey e Champions League, con un bottino di 26 gol complessivi che, sommati ai 60 di Cristiano Ronaldo e ai 32 di Karim Ben- zema, fecero di questo tridente il più prolifico della storia del calcio spagnolo. Con queste armi a disposizione il titolo di campioni della Liga tornò a Madrid, ma lo stesso non accad- de per la tanto agognata Champions. Anche in questo caso i Blancos non riuscirono a supe- rare lo scoglio delle semifinali, battuti questa volta dal Bayern Monaco. Un risultato che non fu mai digerito dai tifosi del Real che dal quel momento iniziano la loro lotta personale con Mourinho. Per Higuain, invece, il Real Madrid in versione Mourinho 3.0 portò nuova precarietà. Il gol numero 100 con la maglia del club fu sono un banale palliativo: oramai il portoghe- se aveva chiarito a tutti che per lui il titolare al centro dell’attacco era e sarebbe rimasto Benzema. Higuain, da calciatore serio e con- centrato, però non fece mai una polemica. Con diciotto reti stagionali ebbe almeno la soddisfazione di dimostrare a tutti il proprio valore. Un’altra cosa era però evidente. Dopo la terza eliminazione consecutiva in semifinale di Champions League il rapporto fra lui e il Real Madrid non poteva andare avanti. A prescindere da Mourinho, infatti, l’argentino fu spesso messo sul banco degli imputati e questo fece capire al ragazzo che era tempo di cambiare aria. Dopo tre suc- cessi nella Liga, due Supercoppe di Spagna TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 9

e una Copa del Rey il momento dei saluti era giunto. del Pipita per 40 milioni di euro e contrat- to quinquennale al giocatore. Poche setti- London calling e l’oro di Napoli - Una volta mane d’ambientamento e in questo inizio che la notizia della sua decisione di lasciare il di stagione per il nuovo re di Napoli sono Real Madrid si fu propagata in tutto il Mondo già prestazioni a suon di gol. “Visto il suo il telefono di Gonzalo Higuain non smise più passato al Real non c’è da esserne stupiti - di suonare. Centosette reti in 190 gare con la commenta Bruno Giordano, attaccante che maglia dei Blancos sono un tabellino di mar- con la maglia azzurra ha vinto uno scudetto cia che ingolosì praticamente tutte o quasi le proprio assieme a Maradona -. Anche a li- big europee. Come nell’anno del suo arrivo vello umano è già entrato in sintonia con la dall’Argentina, il Pipita era tornato ad essere città di Napoli e questo può essere il fattore uno dei talenti più ambiti del calciomercato. Il decisivo per far sì che riesca a scrivere pagi- primo club a muoversi per lui fu l’Arsenal di ne indelebili della sua carriera da calciatore Arsene Wenger. Il tecnico francese, dopo aver e della leggenda del Napoli”. perso la stagione precedente Robin van Persie a favore del Manchester United, aveva identi- ficato in lui il giocatore perfetto per prendere le redini dell’attacco dei Gunners. La trattati- va, però, dopo una prima fase decisamente veloce subì una brusca frenata. Altre società cercarono di mettere i bastoni fra le ruote, lu- singando l’argentino e fra queste anche un’i- taliana. Ma non la Juventus che per settimane è stata accostata dalla stampa internazionale a Higuain, bensì il Napoli. Ceduto Cavani per 64 milioni di euro al PSG il patron parteno- peo Aurelio De Laurentiis, in accordo con il nuovo tecnico azzurro Rafael Benitez (lo stesso che scippò alla guida del Liverpool la finale di Champions al Pipita versione Real) pensò bene per il ritorno in pianta stabile della sua squadra nell’olimpo del calcio internazionale servisse un nuovo leader argentino ventinove anni dopo l’approdo all’ombra del Vesuvio di un certo Diego Armando Maradona. Lo stesso Pibe de Oro che è da sempre l’idolo proprio di Higuain. Destino manifesto? Difficile saperlo con la stessa certezza con la quale il Napoli riesce a chiudere il 27 luglio 2013 l’acquisto TMW coPERTINA/Gonzalo Higuain magazineTUTTOmercatoWEB com® 10 “Con Higuain il Napoli può lottare per lo scudetto” (Diego Armando Maradona) TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 11 Massimo Maccarone BIG MAC ALL’ITALIANA L’Inghilterra nel suo destino, la Toscana nel suo futuro. Massimo Maccarone, l’acquisto più caro della sto- ria del Middlesbrough, ci racconta la sua carriera. di Simone Bernabei - foto Federico De Luca

tranquilla l’aria che si respi- ra a Empoli, cittadina a po- chi chilometri da Firenze in cui da anni si produce calcio e soprattutto calciatori. Tutto E’ è molto familiare, e forse il segreto è proprio questo. Tutti si conoscono, tutti si salutano, come in una piccola comuni- tà dagli stessi intenti. Ed è qui, nelle meravi- gliose terre natali di Leonardo da Vinci, che Massimo Maccarone ha deciso di vivere la sua vita calcistica e la sua vita privata, una volta chiuso col calcio: “Quello che ho qui in Toscana, e soprattutto a Empoli, non sono mai riuscito a trovarlo da nessun’altra parte. E’ il luogo ideale per vivere e per lavorare. Chi TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 12

mi toglie più da qui…”, è il racconto di Big Mac. Sulle tribune del Castellani, mentre le persone comuni (quelle che non ci incastrano niente con lo sfarzoso mondo del pallone) si allenano nella pista di atletica, Maccarone ci racconta le sue origini e ripercorre per intero una carriera fatta di gol, esperienze fuori dai confini e tanto cuore per le maglie indossate.

Ma partiamo dagli inizi. Come si sono cono- sciuti Massimo Maccarone ed il calcio? “Sostanzialmente come tutti i ragazzi: avevo 6-7 anni e mi piaceva questo meraviglioso sport. Iniziai nell’Oleggio, la squadra del mio paese, assieme a mio fratello. Anche lui era bravo, ma alla fine ha scelto un’altra strada”.

Quindi il settore giovanile del Milan: come è arrivato a vestire la maglia rossonera? “Passai dopo due anni al Soccer Boys, una squadra satellite dell’Inter. Dopo un paio d’anni la collaborazione cambiò e l’Inter fu sostituita dal Milan. Dopo 4 anni, fui notato dal Parma e proprio dai rossoneri, dovevo soltanto sceglie- re. Il prestigio del Milan e la vicinanza a casa alla fine orientarono la mia scelta”.

Quante sono le pressioni su di un ragazzo che veste per la prima volta una maglia così pesante? “Sinceramente non ci pensavo troppo. All’epo- ca ero ancora molto giovane e pensavo solo a divertirmi giocando, il prestigio della maglia che indossavo non era un peso”.

Dopo molti anni di settore giovanile, la prima esperienza nel calcio che conta: il prestito al Modena. “Era il periodo in cui dovevo fare il militare e la caserma a cui ero stato assegnato era a TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 13

Bologna. Da li, il Milan scelse il Modena per iniziato da poco a seguire questa strada che, continuare il mio percorso di crescita. Gli im- a quanto pare, è quella giusta”. pegni extra campo però non mi permettevano di allenarmi con continuità e quindi non gio- Qual è il segreto di una realtà come quella cavo la domenica. Così scelsi Prato, una città di Empoli? dove mi sono trovato benissimo”. “L’aria che si respira. E la tranquillità. Un ra- gazzo può crescere senza pressioni e miglio- A Prato si è tolto anche le prime soddisfa- rare come calciatore e come uomo. E poi le zioni come calciatore... persone che ci lavorano. Tutti sono competenti “L’anno successivo mi voleva anche il Novara, e gli scout hanno l’occhio davvero lungo”. la squadra della mia città. Io però scelsi di tor- nare a Prato perché in Toscana mi sentivo già a Intanto la sua carriera andava avanti. A fine casa. Così, alla fine della stagione 99/00 vinsi anno Terim la rivoleva al Milan... la classifica dei marcatori di ”. “Ero in comproprietà, era tutto fatto per il mio ritorno al Milan. Pensate che avevo an- Quindi la prima fortunata esperienza a Empoli. che già fatto le visite mediche. Poi le società “A fine stagione avevo tantissime offerte, fra non trovarono l’accordo e alle buste il mio cui l’Empoli. La Toscana, anche in questo caso, cartellino fu riscattato dall’Empoli”. recitò un ruolo fondamentale. Questa terra mi ha accolto a braccia aperte, mi sono trovato Rimpianti per l’occasione mancata? subito bene e ho instaurato fin dai primi giorni “Sul momento c’era delusione, ma col senno di dei meravigliosi legami di amicizia”. poi sono felice così. Con l’Empoli ho vinto il cam- pionato, raggiunto la e la Nazionale”. Le aspettative furono confermate? “I primi mesi furono abbastanza complicati, poi A proposito di Nazionale: il suo esordio in però la squadra cominciò a girare e arrivammo maglia azzurra fu particolare, ricorda? ad un punto dalla serie A”. “Come dimenticarlo. Ero in Inghilterra con l’Under 21. All’intervallo del match con gli Lei faceva coppia con un certo Totò Di Na- inglesi Gentile mi chiama e mi dice che do- tale. Si immaginava che potesse raggiun- vevo uscire perché Trapattoni aveva chiesto gere i livelli attuali? la mia disponibilità a causa dell’infortunio “Si vedeva che era molto bravo. In allena- di Vieri. Non mi sembrava vero, non avevo mento palleggiava con qualsiasi cosa: pallo- ancora esordito in serie A ed ero già stato ni, palline, borracce... Per me era incredibile chiamato in Nazionale. Un sogno. Quella vedere la facilità dei suoi gesti”. notte non riuscii a dormire, ma il bello do- veva ancora venire visto che il giorno dopo Già a quel tempo quindi l’Empoli puntava feci addirittura l’esordio, sempre contro forte sui giovani... l’Inghilterra. Credo che questo sia un paese “L’Empoli sono oltre 10 anni che ha questa che è sempre stato nel mio destino, visto che filosofia. Le grandi squadre italiane hanno l’anno successivo passai al Middlesbrough”. TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 14 foto archivio TC&C Sport foto Daniele Buffa/Image foto Carmelo Imbesi/Image Sport Sport foto Daniele Buffa/Image Ci racconta il passaggio in ? Aston Villa e Blackburn. Poi decisi di andare 3 La volevano un po’ tutti, insomma... “Per me è stata un’esperienza bellissima, “Ripeto, credo che l’Inghilterra fosse nel mio giorni a visitare il centro sportivo del Middle- “Arrivai all’aeroporto e li trovai il manager del che consiglierei a tutti i miei colleghi. destino. Comunque il mio esordio in azzurro su- sbrough e li mi convinsi. Venni pagato 13 milio- Bolton che voleva convincermi a firmare con C’è un’altra cultura e un’altra filosofia scitò molto clamore mediatico anche in Gran ni, l’acquisto più costoso della storia del club”. loro. In Inghilterra ci sono spesso questi tenta- rispetto all’Italia. Andare allo stadio è Bretagna, tanto che l’estate successiva arriva- tivi last minute, ma io avevo già dato la parola come andare a teatro e la gente capi- rono 5-6 offerte dalla Premier. L’Empoli voleva Cosa la convinse del progetto inglese? al Middlesbrough e non tornai indietro”. sce se un giocatore mette in campo tutto cedermi all’estero per monetizzare, anche se “Le grandi ambizioni del club. Anche se il quello che ha. I calciatori si sentono li- a me l’idea non piaceva troppo. Inizialmente giorno della firma col Middlesbrough potevo L’Inghilterra è davvero la terra pro- beri di provare le giocate perché il pub- rifiutai Manchester City, Birmingham, Fulham, firmare anche con il Bolton”. messa del calcio? blico capisce. Che ricordi...”. TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 15

Il suo arrivo fu anticipato da una grande attesa. Il tecnico McLaren parlò di lei come un novello Del Piero. “Non sarei mai “Le cose col mister però non andarono bene. Inizia fortissimo segnando tanto nelle prime partito da Siena. giornate, poi gli infortuni mi tennero fuori per un po’ e non giocai più con regolari- Purtroppo tà. L’anno successivo McLaren mi disse di cercarmi un’altra squadra, e io non la presi qualcuno volle bene. Ero giovane e invece che rimboccarmi le maniche mi lasciai un po’ andare”. farmi passare

Al Middlesbrough vinse anche il suo primo per il traditore trofeo. Ricorda le emozioni? “Ovviamente. Vincemmo la Curling Cup, anche di turno” se ho il rammarico di non aver giocato la finale dopo che nelle eliminatorie ero stato protago- nista. Un mese prima della finale, McLaren mi disse che mi avrebbe impiegato part time per farmi arrivare al massimo alla partita più im- portante della storia del club. In realtà, non so perché, da quel momento non giocai più”.

In Inghilterra è nato anche il suo soprannome. “Big Mac venne fuori dopo che segnai una doppietta all’esordio, ma ebbe risalto solo in Italia. Là mi chiamavano Massimo, con il classico accento anglosassone”.

Qual è il ricordo più bello dell’esperienza oltremanica? “Il terzo anno, dopo il ritorno da Parma, McLaren mi disse che ero la quarta scelta, ma io ero maturato e decisi di giocarmi l’occasio- ne col lavoro. Facemmo una splendida Coppa Uefa: io segnai il gol decisivo ai quarti e una doppietta, sempre decisiva, in semifinale. A fine partita c’era tutto lo stadio in piedi che cantava il mio nome e un coro tutto per me”. TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 16

Ricorda le parole? voglia di aiutare il club a venire fuori da una “Era molto simpatico: ‘He’s Here, He’s There, brutta situazione. Non ci volle molto a convin- He’s Every Fucking Where... Massimo, Massi- cermi. Tornai in azzurro e vincemmo i play out. mo, Massimo’. Da brividi, davvero”. Fu un momento davvero indimenticabile”.

Chiuso con l’Inghilterra, ecco un’altra pa- Insomma, con Empoli e l’Empoli sembra gina importante della carriera di Massimo davvero esserci un rapporto speciale… Maccarone. Siena. “Diciamo che mi sono rimesso in gioco per “Sono il giocatore che ha segnato più gol l’ennesima volta tornando qui. Ma, in fondo, in serie A con la maglia del Siena. Una bel- era quello che volevo: Empoli è la città dove la soddisfazione. Quella del Siena era una mi stabilirò quando smetterò con il calcio. splendida famiglia, purtroppo fu rovinata da Qua ormai ho tanti amici, la gente mi vuol una proprietà non all’altezza. Io non sarei bene, non vedo perché dovrei andarmene via”. mai voluto andarmene via da Siena nono- stante la retrocessione, e invece qualcuno mi Anche se il momento in cui deciderà di ha voluto far passare per il traditore”. appendere le scarpe al chiodo è ancora lontano, cerchiamo di fissare alcuni punti A Palermo invece cosa non ha funzionato? della sua carriera. C’è un gol che ricorda “Mi sono trovato bene in Sicilia, ho un ottimo con particolare affetto? ricordo. Giocavo solo in Coppa Uefa e non in “A livello di importanza la doppietta nella semi- campionato, così a gennaio le nostre strade finale di Coppa Uefa ai tempi del Middlesbrou- si separarono”. gh. Era la gara di ritorno contro la Steaua Bu- carest. A livello estetico, quello che preferisco lo E lei passò alla Samp. Ma non era ad un segnai con la maglia del Siena contro l’Udinese. passo dalla Fiorentina? Feci più di mezzo campo sulla sinistra, saltai un “Ero davvero vicino alla maglia viola. Poi avversario, mi accentrai e feci gol nell’angolo qualcosa andò storto, arrivò con convinzione più lontano. Un gol alla Del Piero direi…”. la Samp e io volai a Genova”. Un compagno che merita un menzione L’annata però non fu esaltante, anzi. particolare. “Ci fu la retrocessione. Mi spiace davvero, “Uno che ricordo con grande affetto, anche per- perché la piazza non lo meritava. Io comun- ché siamo tutt’ora in contatto, è sicuramente Lo- que venni escluso da Atzori perché ascoltò catelli. Ai tempi del Siena siamo diventati molto il volere della piazza. Ho qualche rimpianto amici, mi colpì subito la sua genialità in ogni per quell’esperienza”. cosa che faceva. È uno estroso in campo e fuori”.

Quindi il ritorno a Empoli: sembra un po’ un E un allenatore? cerchio che si chiude. “Silvio Baldini. L’ho conosciuto durante la “Era gennaio e alla Samp ero fuori rosa. Mi prima esperienza a Empoli, mi aiutò davvero chiamò il presidente Corsi chiedendo se avevo tanto. Con lui sono cresciuto tanto sia dal pun- TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 17

to di vista professionale che umano”. “L’Inghilterra è Ci racconta la sua esultanza? “Il gesto del cestista nacque a Siena con sempre stata alcuni compagni. Ha un significato preciso, nel mio destino: ma preferisco tenerlo per me”. E cosa fa prima delle partite? l’anno del “Niente di particolare. A volte ascolto la musica, con gli auricolari. Le cuffie enor- Middlesbrough mi da dj non fanno per me. Mi aiuta a concentrarmi anche se non ho un genere rifiutai altre 5 o un artista preferito”. Chiudiamo con un tema caldo, quello del offerte dalla razzismo. Un giocatore dal campo avver- te l’aumentare di questo fenomeno? Premier” “E’ un fenomeno che negli ultimi anni è cresciuto molto. A dire la verità in serie B è molto meno diffuso, anche se chiara- mente è presente. Il problema è che non è semplice da debellare, l’imbecille di tur- no purtroppo è sempre in agguato. Forse potrebbe aiutare un sistema come quello inglese, dove tutto è monitorato e ogni spettatore è controllato per il bene di tut- ti. Chi fa qualcosa che non va bene, ne paga le conseguenze in prima persona”.

intervista di Simone Bernabei TMW L’intervista/Massimo Maccarone magazineTUTTOmercatoWEB com® 18

“Quello che ho qui in Toscana, e soprattutto a Empoli, non sono mai riuscito a trovarlo da nessun’altra parte” TMW editoriale juventus magazineTUTTOmercatoWEB com® 19 Ne resterà e almeno uno? di Andrea Andrea Pirlo e Antonio Conte, LOSAPIO protagonisti diversi della Juventus di oggi, hanno un futuro non chiaro. A Torino tremano. campista bresciano, in un battere di mani a scena aper- no dei due è di troppo, forse en- ta, un vero tributo al talento, un omaggio alla carriera trambi. Andrea Pirlo e Antonio di chi non veniva quasi mai tolto dal centro del campo Conte sono simboli diversi di questa perché troppo importante, nei club come in nazionale. Juventus, scudettata per due anni Com’è possibile che, nonostante questa dimostrazione consecutivi e assolutamente favorita di stima, un giocatore così venga messo in discussione? U anche per la stagione in corso. Vero La carta d’identità è impietosa come lo scorrere del è che le dirette concorrenti si sono molto rinforzate, in tempo, granelli di sabbia che, oltre i trent’anni, incomin- particolare Roma (che però appare la gazzella delle ciano a pesare il triplo. Le trentacinque candeline che corse podistiche, vedremo se sarà solo impressione) e verranno spente il prossimo 19 maggio sono tutt’altro Napoli, ma l’ampiezza della rosa bianconera dà la che un buon investimento, almeno per quel che pensa la possibilità di giocare carte inaspettate. E, alle volte, Juventus, dopo il triennale firmato nell’estate del 2011, di mandare in panchina chi a centrocampo muove i fili, quando sembrava che la sua stella fosse già spenta. detta la manovra. Spesso anche legge, con punizioni A confermarlo ci sono le parole di Giuseppe Ma- arcuate e aperture geniali. rotta, che troppo spesso ha spiegato quali fossero Due sono le immagini che in questo primo scorcio di le priorità, inserendo a ragion veduta più o meno annata vanno a stridere, spiegando anche quanto sia tutta la rosa, tranne Pirlo. Perché, appunto, in quel profonda una frattura che si trascina lentamente da ruolo Conte vorrebbe adattare Paul Pogba, facen- maggio. La prima è la sostituzione operata dal tecnico dolo crescere fino a diventare una sorta di Vieira durante il match contro il Chievo Verona, quando Pirlo più tecnico, con compiti di organizzazione e non solo decise di non rimanere in panchina per imboccare la di rottura. Nella futura Juventus, insomma, non c’è Nato a Bergamo il strada per gli spogliatoi. La polemica non tardò ad ar- spazio per Pirlo. A meno che sia Conte a lasciare lo 23 giugno 1984, rivare, senza nessuna conseguenza per il comportamen- Juventus Stadium, ma sarebbe un colpo di scena che lavora in testa- al momento non è così probabile. Non impossibile, te locali prima di to ma con una previsione d’ammenda - a futura memo- approdare come ria - per chi non si sarebbe fermato in panchina dopo però, perché un’eliminazione - che al momento non collaboratore a Tut- la sostituzione. Un provvedimento che ha la valenza del “Conte vorrebbe Pogba è da escludere - dalla Champions League ai gironi toMercatoWeb nel chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati. al posto di Pirlo. Una porterebbe un danno consistente alle casse juventine. 2008, Collabora La seconda istantanea d’inizio stagione è l’abbraccio E poi molto dipenderà da eventuali trofei raggiunti e con il Corriere della riedizione di Vieira” da rassicurazioni tecniche per la prossima stagione. E Sera e Odeon TV. del Santiago Bernabeu quando il tabellone luminoso ha se alla fine dovessero saltare entrambi?

sottolineato, in rosso, il numero di Pirlo. Fuori il centro- foto Giuseppe Celeste/Image Sport -2 TMW editoriale inter magazineTUTTOmercatoWEB com® 20 reparto, colpisce la zoppia (figurata beninteso) di Alva- Hugo Armando Campagnaro ro Pereira. In estate in molti (non mi sottraggo alla lista) avevano identificato l’uruguaiano come uno dei possibili L’importanza beneficiari della cura Mazzarri. Una considerazione sup- portata dalla stima nutrita dall’ex tecnico del Napoli nei confronti del Palito, ma disattesa dalle prime uscite dell’e- di chiamarsi sterno sinistro in questa stagione. La fase difensiva lascia di Gianluigi a desiderare, quella offensiva non è delle più efficaci a LONGARI fronte di potenzialità che suggerirebbero esiti differenti. Campagnaro La spesa monstre affrontata due estati fa non è stata an- la retroguardia Nerazzurra va cora giustificata dai fatti. Anzi. Cambiando reparto, il vero tasto dolente del nuovo corso nerazzurro assume le in crisi Senza l’argentino. sembianze di Mateo Kovacic. Un paradosso bello e buo- Kovacic? Un tasto dolente. no perché rivolto al calciatore che più degli altri sembra arlare di flop in un inizio di stagio- avere le potenzialità per poter rappresentare il leader ne tutto sommato positivo per il nuovo tecnico di un nuovo corso, una verità incontrovertibile se corso di casa Inter potrebbe sembrare associata ad un rendimento abbondantemente al di sot- inopportuno, ma come ogni analisi criti- to rispetto agli standard passati e soprattutto potenziali. ca impone è inevitabile cercare di far L’infortunio nel corso della preparazione ha minato l’in- P emergere quei meccanismi che stanno serimento negli schemi del nuovo tecnico, è vero, ma col incontrando più difficoltà rispetto al lecito o comunque trascorrere delle settimane e con il rientro del croato a rispetto a quanto ci si poteva attendere alla vigilia. In pri- pieno regime la situazione non si è affatto appianata. Si mo luogo, non si può che ascrivere alla categoria delle fatica a trovare la corretta collocazione a livello tattico nel difficoltà da superare quella legata alla Campagnaro- centrocampo a tre: da regista Kovacic non ha più giocato dipendenza che sembra caratterizzare la retroguardia a causa dell’attuale imprescindibilità di Cambiasso, e da nerazzurra. Per quanto sia ovvio che chi conosce a me- mezz’ala nonostante le attese il rendimento ha tradito le nadito le richieste di Walter Mazzarri alla propria difesa attese. L’esperimento da trequartista è durato solo pochi Nato a Milano il sia un elemento imprescindibile, gli svarioni palesati ed i minuti per colpe non assegnabili al progetto di fuoriclasse 18 agosto 1986, gol subiti in assenza dell’argentino sembrano decisamen- giunto dalla Dinamo Zagabria (leggi espulsione di Han- vive e lavora nella te troppi per poter competere ai massimi livelli. Entrando danovic a Torino) ma i fatti raccontano di un campione sua cittá dal 2010 nel dettaglio, e facendo nomi e cognomi, identifichiamo in in potenza non ancora perfettamente conscio dei propri per la redazione mezzi. Pesa la voce “zero” alla casella “gol fatti”, grava di Sportitalia e dal Andrea Ranocchia una delle note stonate di questa fase 2006 per quella di del campionato. Le qualità dell’italiano non sono in di- ancor di più l’impressione di volersi sottrarre alla respon- Tuttomercatoweb. scussione, perlomeno a livello tecnico e tattico. Ciò che non sabilità quando è il momento di cercare la conclusione o di Esperto di mercato, convince del tutto è la tenuta mentale dell’azzurro, parsa trovare la giocata risolutrice. I dubbi di un’inversione partecipa quotidia- a più riprese troppo labile per poterlo ergere a baluardo di tendenza anche in questo caso sono pressoché nulli: namente alle tra- troppa qualità per poter essere sprecata, troppo ta- smissioni calcistiche imprescindibile di una retroguardia che continua a fare Calcio€Mercato e fatica e a non essere affatto trascinata da chi avrebbe lento per non esplodere. Forse anche troppa fretta da Speciale Calciomer- invece la possibilità di farlo. L’alta considerazione nutri- “Pereira? Neanche Mazzarri è parte di chi in Kovacic nutre stima incondizionata. At- cato in onda sull’e- ta nei mezzi del calciatore in questo senso rappresentano riuscito finora a recuperarlo” tendersi un’inversione di tendenza totale e repentina mittente televisiva un’aggravante più che un’attenuante. La musica cambierà, sembra tuttavia assolutamente inevitabile. Mazzarri è nazionale

ne siamo certi, ma occorre fare in fretta. Nello stesso foto Matteo Gribaudi/Image Sport il primo iscritto al partito degli impazienti. TMW editoriale milan magazineTUTTOmercatoWEB com® 21 I SOLITI Mario Balotelli Alessandro Matri PROBLEMI di Pietro Dalla preparazione atletica MAZZARA al mercato, l’estate del Milan si riflette sui risultati.

n casa Milan le prospettive di inizio foto Lingria/PhotoViews stagione erano sicuramente più ro- ad adattarsi sia ai nuovi compagni che agli alle- see rispetto alla situazione attuale. namenti avendo svolto con Conte un tipo di lavoro Il grido di battaglia che riecheg- atletico completamente diverso rispetto a quello giava in quel di Milanello era ben studiato da Folletti. Del mitra bianconero ancora I scandito: “I play off di Champions non si hanno tracce sensibili. Non un colpo andato League sono vitali e vanno conquistati”. Per tutta l’e- a segno, un po’ di spaesamento nei movimenti da state, fino alla doppia sfida con il PSV Eindhoven, fare e un’ombra, quella di , che non si è parlato d’altro a livello di campo. Molto si si sta iniziando ad espandere visto che il Pazzo è è detto a livello di mercato e le due cose, è innega- quasi pronto e inizia a scaldare il motore. In difesa bile, sono andate di pari passo. Preparazione at- le cose non vanno tanto meglio: Mexes e Zapata letica modificata nella sua intensità ma non nei suoi hanno smarrito la loro intesa e i cambi diretti, ov- carichi, con sedute più corte ma più faticose con vero Bonera e Silvestre, hanno guardato dalla tv l’obiettivo, a detta dei preparatori atletici, di avere le partite perché alle prese con infortuni ossei. Le una buona condizione fisica per l’appuntamento da prestazioni tutt’altro che esaltanti di Zaccardo han- non fallire. Vero è che il Milan nelle due partite con no indotto Adriano Galliani a lanciarsi subito alla la squadra di Cocu, dal punto di vista fisico, ha di- ricerca di giocatori di un’altra caratura che possa- Collaboratore mostrato una buona tenuta ma gli sforzi estivi han- di MilanNews.it. no dare un contributo importante alla squadra da Corrispondente e no presentato il loro conto, salatissimo, non appena Gennaio. Preso Rami, bloccato da tempo Honda, radiocronista per è entrato in scena il campionato. Da El Shaarawy l’Amministratore Delegato rossonero dovrà agire in Radio Sportiva. a Birsa, passando per Montolivo, Balotelli e Kakà, uscita nei 28 giorni che avrà a disposizione nella Opinionista per ecco che molti degli infortuni che hanno messo KO i finestra invernale per cedere chi non ha motivazioni Odeon TV e Ra- dio Radio. Scrive big sono stati di tipo muscolare, a chiara dimostra- e rimpiazzarlo con altri acquisti alla , per Panorama.it. zione che qualcosa non ha funzionato o è stata mal ovvero giocatori di qualità che sappiano dare il Ospite a Milan digerita dai muscoli dei calciatori. Non si scappa, loro contributo a una squadra che, a Natale, per Channel. E’ tra i i dati sono questi e di difficile confutazione. Con i detta di Allegri, dovrebbe essere in una situazione principali cono- giocatori cardine fermi forzatamente ai box, ecco “Troppi infortuni nella di classifica diversa rispetto a quella attuale. Però scitori del settore che anche l’amalgama di squadra dei nuovi acqui- giovanile ros- stessa zona muscolare: per farlo, le prossime giornate di campionato, fino sonero. Inviato sti ha fatto fatica a crearsi. Alessandro Matri ne è qualcosa non ha funzionato” all’ultima sosta obbligata per le Nazionali, dovran- al seguito della l’esempio vivente. Ancora a secco dal punto di vista no essere portate a casa dai rossoneri altrimenti squadra. realizzativo, l’ex juventino sta facendo molta fatica / Image Sport foto Daniele Buffa si potrebbe parlare già di stagione compromessa. TMW editoriale napoli magazineTUTTOmercatoWEB com® 22 Un top player Javier Mascherano per puntare di Raimondo DE MAGISTRIS Riccardo Bigon allo Scudetto foto Federico De Luca Con un difensore e un o invernali che siano. Un occhio al campo e uno al Centrocampista Benitez potrà mercato 365 giorni l’anno è una considerazione che non è la deformazione professionale di chi, come progettare il salto di qualità. me, da tempo lavora su TMW, ma la risposta che oma, Napoli e Juventus. Juventus, ogni anno arriva dal campo. Chi investe vince, chi Napoli e Roma. Dopo il primo scor- non lo fa resta al palo. Lazio e Milan insegnano. cio di stagione sembra chiaro a tutti Torniamo, però, alla domanda posta poc’anzi senza come questo terzetto di testa sia de- divagare troppo. Perché nel Napoli che Benitez ha stinato ad andare lontano. Vuoi per trasformato in pochi mesi le lacune sono chiare. In pra- R il vantaggio che già hanno sulle altre tica, bisognerà fare quello che era già stato proget- candidate alle zone nobili della classifica, vuoi per- tato in estate senza successo: servono un difensore e ché hanno certezze che altrove mancano. Tre squadre un centrocampista. Bigon a luglio ha seguito a lungo pronte alla fuga, quella che poi nel girone di ritor- Skrtel e Gonalons, due acquisti importanti sfumati col no deciderà l’ordine di arrivo. A novembre è ancora passare delle settimane estive che il Napoli negli ulti- troppo presto per dire come saranno disposte in clas- mi giorni di agosto ha sintetizzato in un unico grande sifica a maggio, difficile fare dei bilanci semi-definitivi colpo: Javier Mascherano. E’ lui il top player ideale quando ancora non sei arrivato al giro di boa. da seguire anche a gennaio perché lo Jefecito è tra i Possibile, invece, azzardare delle previsioni e tutti - pochi che per carisma, qualità tecniche e tempra ca- addetti ai lavori e protagonisti in campo - sembrano ratteriale può far fare il salto di qualità a una fase avere una certezza: Roma e Juventus hanno qualcosa difensiva troppo vulnerabile nelle partite di cartello. in più. Le motivazioni alla base di questa tesi sono Più difficile individuare l’acquisto giusto nella Ju- abbastanza condivisibili. Doveroso dare i favori del ventus. Le pecche difensive sembrano più il frutto pronostico a una Juventus reduce da due Scudetti di di un modulo probabilmente da ripensare, piuttosto Nato a Napoli il fila e a non credere in una Roma che col suo inizio che di singoli che negli ultimi due anni hanno fatto 10/03/88, colla- stratosferico ha rispolverato record di squadre che la differenza. La Roma, invece, è perfetta così. Un boratore di Tutto- poi il campionato l’hanno stravinto. vero e proprio miracolo che nessuno - Sabatini com- mercatoweb.com Tutti, però, omettono un particolare, un aspetto di dal 2008. Esperto preso - ha intenzione di toccare. di calciomercato questa corsa a tre che ci porta dritti al mercato di Per il Napoli, quindi, quello attuale è il momen- per Radio Incontro gennaio: “Quale tra le squadre in vetta può uscire mag- “Nel Napoli di Benitez to di stringere i denti. Di soffrire e restare ag- e Radio Sportiva, giormente rinforzata dalla prossima sessione di calcio- ganciato alle prime due fino a gennaio quando collabora con Tutto- mercato?” Una questione che non è di secondo ordi- le lacune sono chiare” servirà un assalto deciso a Mascherano. Guai a napoli.net. ne perché gli Scudetti passano dagli acquisti, estivi foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image farselo scappare, costi quel che costi. TMW editoriale roma magazineTUTTOmercatoWEB com® 23 determinazione che gli permette di essere molto utile Daniele De Rossi anche in fase di interdizione. Nella Roma il segreto è che tutti si sentono coinvolti nel progetto, tutti corrono IL CUORE e aiutano in difesa , anche i giocatori con maggior qualità, proprio come Pjanic.

DELLA ROMA DANIELE DE ROSSI - Anche Capitan Futuro avreb- di Alessandro Tre storie diverse, tre giocatori be potuto lasciare la Capitale. Per lui, vista la sua CARDUCCI importanza e il suo essere romanista fino al midollo che quasi casualmente si sono , sarebbe stato un distacco più traumatico. Il cen- trovati a giocare insieme per trocampista di Ostia, autore di una brutta stagione, formare un reparto di ferro. era diventato il capro espiatorio di questi ultimi due anni deludenti. Il suo ingaggio importante si era tra- e squadre nascono a centrocampo. sformato in un’arma che gli si ritorceva contro a ogni È nel reparto centrale che si svilup- passaggio sbagliato. A fine stagione aveva comuni- pano sia i più grandi disastri sia le cato alla società l’intenzione di ascoltare le offerte stagioni vincenti. L’inizio sprint del- di altre società, ma alla fine è rimasto: non poteva la Roma ha in Garcia il suo uomo sopportare che l’ultima sua partita con la maglia L chiave: il mister ha restituito fiducia della Roma fosse il derby perso in Coppa Italia. a una squadra demoralizzata, ha messo ordine e Garcia l’ha fatto sentire nuovamente importante e ideato una filosofia di gioco ben definita. Il tutto in lui ha ricominciato a giocare ai suoi livelli e a essere pochissime settimane e in un ambiente che lo trattava l’ultimo baluardo davanti alla difesa. con scetticismo e diffidenza. Rudi si è messo subito a lavorare e in pochissimo tempo ha blindato la difesa – Il centrocampista olandese è e ridato vigore all’attacco. Scolasticamente, si direb- stato l’acquisto più oneroso del mercato della Roma be che abbia semplicemente rafforzato entrambi i e tra i più prestigiosi del campionato italiano. Por- reparti. Sbagliato. La vera forza motrice è il centro- tarlo nella Capitale non è stato un lavoro facile per campo, formato dal trio Pjanic-De Rossi-Strootman, Sabatini. I club olandesi non svendono i propri cal- che abbina sapientemente quantità e qualità, misce- ciatori e la Roma ha dovuto sborsare una cifra che, late alla perfezione fino a creare un unicum. Eppure bonus compresi, si aggira attorno ai 20 milioni. An- è solo per caso che i tre si siano ritrovati a giocare che Garcia ha giocato un ruolo importante, convin- cendo il giocatore ad accettare l’offerta giallorossa: Nato a Roma il 25 insieme. gennaio 1986, “Ho passato molto tempo a parlare con lui al tele- giornalista pub- MIRALEM PJANIC – Dopo due anni trascorsi tra luci fono prima di fare breccia e di persuaderlo che vo- blicista all’età di e ombre, il bosniaco ha preso le chiavi del centro- levamo creare una grande squadra”, ha dichiarato vent’anni, inizia a campo giallorosso. L’ex Lione in estate è stato a un il tecnico francese. Strootman sa far tutto: si avventa collaborare con il sugli avversari come un mastino, difendendo con for- Corriere Laziale. passo dall’addio: la Roma sembrava propensa alla Ospite per il cal- sua cessione, ma Garcia ha opposto un rifiuto secco za la sua porzione di campo, per poi far ripartire ciomercato a Radio rifiuto: “Non, pour moi, n’est pas à vendre ”, il pen- “La vera forza motrice l’azione con la classe di un numero 10. Abbina forza Sportiva, è collabo- siero del tecnico. Il centrocampista bosniaco è torna- è il centrocampo” e qualità, determinazione e visione di gioco. È un ratore di Vocegial- to al centro del progetto e lui ripaga la fiducia del centrocampista completo che, quando gioca male, si lorossa.it dal 2010. merita comunque una piena sufficienza in pagella. mister non solo con la sua classe, ma anche con una foto Insidefoto / Image Sport TMW editoriale fiorentina magazineTUTTOmercatoWEB com® 24 Il Cuadrado Juan Guillerme Cuadrado che tutti di Tommaso LORETO vorrebbero Gli occhi delle “Big” sul

colombiano sempre più foto Federico De Luca decisivo in viola. vittoria contro la Juventus. Non solo il ruolino di marcia uando arrivò a Firenze le statistiche di Cuadrado, però, è cresciuto. Insieme al suo impatto parlavano per lui. Juan Guillerme sulle partite sono infatti esponenzialmente cresciute le Cuadrado ai tempi del Lecce, d’al- cifre che lo riguardano, e che chiaramente riguarda- tronde, era il giocatore che poteva no la Fiorentina. In altri termini, gara dopo gara, il vantare il maggior numero di drib- valore di Cuadrado è cresciuto a dismisura. Attraen- Q bling riusciti in tutta la Serie A. E lo do le attenzioni della Juventus, che già quest’estate spot di un suo coast to coast in campionato, contro il aveva fatto carte false per inserirsi nella trattativa Siena, aveva stregato la dirigenza viola. La Fiorentina tra Fiorentina e Udinese, ma non solo. Bayern Monaco seguì da vicino l’affare a braccetto con l’Udinese, al- e Arsenal, per esempio, continuano a tenere gli oc- lora unica proprietaria del cartellino, e il colombiano chi sull’esterno offensivo viola che può cambiare volto arrivò alla corte di Montella. Del resto lo stesso tec- alla partita da un momento all’altro. A gennaio c’è nico viola lo considerava centrale nel suo impianto di da scommettere che qualcuno verrà a bussare a casa gioco, e di lì a poco i viola pensarono bene di assicu- Fiorentina per informazioni su Guillerme, e se per quei rarsi almeno la comproprietà di questo sudamericano tempi i viola non dovrebbero avere difficoltà a trat- scoperto dal club di Pozzo. Per la qualità, certo, ma tenerlo la questione potrebbe essere decisamente più anche per la quantità. Perchè Cuadrado è uno che ti complicata nella prossima estate. Quanto anche altre copre interamente la corsia esterna come se niente “big” potrebbero farsi vive per lui. Nel panorama, fosse, e che si ritrovi a destra o sinistra poco cambia. infondo, trovare un giocatore come Cuadrado, per di Nato nel 1976, L’aspetto su cui doveva maggiormente lavorare il co- più in versione goleador, sta diventando praticamente direttore di Firenze- impossibile, e trattenere un giocatore di questo tipo viola.it. Collabora- lombiano, semmai, era una certa cattiveria sotto por- tore del quotidiano ta che spesso veniva meno anche per il tipo di gioco rischia di diventare impresa difficilissima. Perché se è La Nazione, è una assai dispendioso. Montella questo lo sapeva e di lui vero che la Juve tornerà alla carica, è altrettanto vero delle voci di punta disse che “oltre alle partite è in grado di spaccare an- che la stessa concorrenza europea potrebbe essere dell’emittente tosca- che altro...”. Da allora Cuadrado, e la Fiorentina, sono “Oltre al suo impatto sulle di quelle insuperabili. Per il momento, però, Montella na Radio Blu di cui è il primo a beneficiare delle sgassate della “Vespa” è esperto di calcio- cresciuti molto e dopo i gol nel finale della passata partite sono cresciute anche mercato e voce su stagione ne sono arrivati due in serie nella trasferta le cifre che lo riguardano” viola tornata anche a segnare. E di questo passo, tutta Firenze per Radio di Verona. Quando, per inciso, i viola dovevano di- la Fiorentina, può sperare di correre a tutta velocità Sportiva. verso le zone più alte della classifica. mostrare di non essersi seduti troppo sugli allori della fotoFederico De Luca TMW editoriale sampdoria magazineTUTTOmercatoWEB com® 25 Altalena Manolo Gabbiadini blucerchiata di Diego Dopo una stagione di ANELLI assestamento la compagine doriana era chiamata a salire

di livello. Così non è stato. / Image Sport foto Daniele Buffa massima serie. Un calendario ostico, Juventus, Roma alvolta occorrono decenni per vive- e Milan da affrontare, alcuni errori arbitrali hanno re emozioni agli antipodi, passare sicuramente pesato, ma, al di là dell’impresentabile dalle stelle alle stalle e viceversa. presentazione nel derby, la squadra necessita non di Ai tifosi blucerchiati sono invece ba- ritocchi, ma di rinforzi. Gennaio non è alle porte, oc- stati un paio d’anni per raggiungere corre fare di necessità virtù, affidarsi all’esperienza T il quarto posto, perdere i gironi di di Delio Rossi, alla caparbietà di giocatori carismatici Champions per una manciata di secondi e conquista- come De Silvestri e Pozzi, al talento di Gabbiadini, re una promozione al termine di una rimonta straor- augurandosi di rivedere presto ai loro livelli i gioielli dinaria sotto la guida di mister Iachini. Dopo un’an- Krsticic e Obiang, la colonna portante, il punto di for- nata di assestamento nella massima serie in qualità za dell’11 blucerchiato, per qualità, dinamismo, geo- di neopromossa, la Sampdoria era attesa al salto di metrie e carattere. A Livorno la Samp ha riassaporato qualità, allo step successivo di un processo di cresci- il gusto del successo dopo tempo immemore, portando ta graduale, ma costante, senza voli pindarici o sogni a casa punti fondamentali in uno scontro salvezza. In apparentemente irrealizzabili, per tornare ai livelli virtù delle lacune d’organico e dei numerosi giocatori che le competono per storia e blasone, superiori alla impiegati in una rosa non sfoltita in estate, sono stati salvezza. In estate sono stati ceduti alcuni tasselli pre- cambiati uomini, provati moduli alla ricerca dell’asset- Nato a Genova il ziosi dello scacchiere di Delio Rossi, da Andrea Poli to migliore, ma finora il campo ha evidenziato la man- 2 agosto 1981. a , incassando cifre inferiori al valore canza di un bomber da doppia cifra da affiancare a Giornalista Pub- dei giocatori, ma si è dovuto fare i conti con un pote- Gabbiadini, un degno erede di Andrea Poli, un cur- blicista. Diretto- re e Ideatore di re contrattuale non elevato. Idem per Simone Zaza, sore di ruolo sulla sinistra e un portiere d’esperienza. Sampdorianews. girato dalla Juventus al Sassuolo in un’operazione che Contro le big sono state offerte le prestazioni migliori, net, fondato il 12 ha consentito l’arrivo in blucerchiato di Manolo Gab- agendo di rimessa e non essendo chiamati a fare la novembre 2008. biadini, il fiore all’occhiello di un mercato concentrato partita. Il “Ferraris” deve tornare il fortino di un tem- Direttore Respon- sul ritorno alla base di Eramo e Regini, ma non capa- po, nel quale venga costruita la salvezza, ma la Samp sabile TMW Sam- pdoria. Collabora ce di colmare, nonostante le operazioni last minute, le “Gennaio è lontano, occorre deve scacciare via i fantasmi del passato, giocare con Radio 19, lacune emerse nello scorso torneo. 6 punti in 8 partite fare di necessità virtù e senza paura, imporre il proprio gioco con orgoglio Radio Sportiva, non rappresentano certamente un bottino invidiabile, affidarsi all’esperienza di Rossi” e farsi trascinare da un pubblico meraviglioso, unico Primocanalesport i 3 punti di Livorno hanno posto fine all’inizio di sta- come il Presidente Paolo Mantovani, scomparso 20 e Telegenova.

gione più traumatico della storia blucerchiata nella / Image Sport foto Daniele Buffa anni fa, ma sempre indelebile in ogni cuore doriano. TMW editoriale serie b magazineTUTTOmercatoWEB com® 26 100 di questi Francesco Tavano gol di Gianluca Tavano in un colpo solo LOSCO raggiunge due record. E tutta Empoli applaude. olti lo considerano un vero e proprio lusso per la Serie B. In effetti France- sco Tavano ha già dimostrato nella sua lunga carriera di poter fare la differenza in diverse situazioni; nel M campionato cadetto la sua luce conti- nua a splendere senza interruzioni. E lui entra sempre di più nella storia dell’Empoli, un club che forse non è Sport foto Daniele Buffa/Image fra i principali del panorama italiano, ma che ha sfor- fine, l’alfa e l’omega, perché è facile pensare che nato e portato alla ribalta molti giocatori, e soprat- Tavano, raggiunti i 34 anni, possa chiudere all’Empo- tutto attaccanti, importanti. Un attestato verso un cal- li con il calcio giocato. Magari in bellezza. ciatore che forse è mancato nel passaggio verso una grande, perché le esperienze di Valencia e Roma non Perché l’Empoli, dopo aver sfiorato la promozione sono state positive, ma sulla cui classe c’è poco o nien- l’anno scorso, sicuramente vuole continuare a fare te da obiettare. Da Caserta a Nola, poi il passaggio bene, grazie a Tavano e agli giocatori che possono verso il centro Italia, ma non a Empoli; a Firenze, dove fare la differenza in Serie B. L’avvio è promettente, Nato a Firenze Tavano completa le giovanili. E ancora Toscana, Pisa e il 16 novembre nel primo quarto e passa di stagione solo il sorpren- 1982, inizia a la- Rondinella, prima dell’approdo al Castellani. dente Lanciano ha fatto meglio degli azzurri; e na- vorare nel mondo turalmente per il paradiso chiamato Serie A molto del giornalismo La cifra tonda è un traguardo che molti attaccanti passa dai piedi degli attaccanti. Tavano ha comin- calcando i campi sognano, andare in tripla cifra può essere il punto di ciato bene, e se il fisico non darà problemi (l’anno del calcio giova- arrivo o di inizio verso un fine-carriera glorioso. Ta- nile per Calciopiù. scorso ce ne furono diversi) è lecito pensare che si Successivamente si vano in un colpo solo è riuscito a raggiungere quota potrà continuare a togliere molte soddisfazioni, sia affaccia al mon- 100 in due record diversi: tanti i gol segnati in Serie a livello personale che di squadra. Allora cento di do del web con B, tante le reti realizzate (in tutte le competizioni) con questi gol Francesco Tavano, con la speranza che FirenzeViola.it e l’Empoli; e “Ciccio” resta anche il miglior marcatore prima di appendere le scarpette al chiodo, le reti ad CalcioNews24. “Questa inevitabilmente è da del club toscano in Serie A. Questa inevitabilmen- essere gonfiate possano essere quelle di San Siro, com prima di ap- considerare la dimensione prodare nel 2010 te è da considerare la dimensione perfetta per il dell’Olimpico o del Franchi, del San Paolo e del alla redazione di casertano: quella attuale è l’ottava stagione con la perfetta per il casertano” Tardini; in una categoria che appartiene all’attac- Tuttomercatoweb. maglia azzurra, divise in due tranche. L’inizio e la cante, dove possa essere non considerato un lusso. com. foto Federico De Luca TMW editoriale estero magazineTUTTOmercatoWEB com® 27 DIAVOLO, CHE Thibaut Courtois FENOMENO di Marco Storia di Thibaut Courtois, CONTERIO il belga che ha shockato il mondo. A suon di parate e titoli. orreva l’anno 2010 e l’Udine- se seguiva un giovane portiere belga. Gli scout friulani erano all’opera, a caccia dell’en- C nesimo talento. Visionarono il Genk a più riprese, Thibaut Nicolas Marc Courtois era uno dei più giovani estremi di- fensori d’Europa a giocare in una squadra di livello. Già. Perché il 17 aprile 2009, a 16 anni e 341 giorni, quello che è oggi il titolare dei Diavoli Rossi, debuttava in prima squa- dra e nella stagione 2010-2011 aiutava il club a vincere uno storico titolo. Predestinato. Così lo elessero da subito i tifosi che lo no- Nato a Firenze il minarono pure giocatore dell’anno del club 5 maggio 1985, della provincia di Limbourg, mentre la Lega collabora con Tut- tomercatoweb.com lo insignì del titolo di portiere dell’anno con dal 2011. Inizia soli 32 gol subiti in stagione. Nato a Bree con Firenzeviola. it, per poi colla- nel 1992, a sette anni passa dai dilettan- borare con Radio ti del Bilzen al Racing da dove poi spicca il Blu, Lady Radio e La Nazione. Ora volo per l’Inghilterra. Chelsea, Abramovich, firma de Il Mes- Drogba, Lampard, Terry. Nomi e realtà da “Sono tra i migliori cinque portieri del mondo” saggero e Leggo, è stato speaker e brivido per il giovane Thibaut, che sfiora Thibaut Courtois conduttore per Ra- però solo col pensiero, per pochi giorni. Per- dio Sportiva. ché coi Blues, nel 2011, firma sì un quinquen- TMW foto Giuseppe Celeste/Image Sport poche settimane,poche haconquistatoigal- inviolata. Ci siamo: ilgiovane belga, in pionato netrascorre quattro aporta maraes e nelleprime sei gare di cam- in Europa League contro ilVitoriaGui- gio Asenjo, debutta ma Courtois bene è titolare da posto il per sfidante Lo infinito. talento un con e centimetri sul diciannovenne dicentonovantanove non hanno dubbi: tutto dei Colchoneros United,gliscout De GeaalManchester tico Madridhaappena ceduto David nale manonpermettereradici. L’Atle- ma g azine TUTTO mercato WEB

com ® Ser - in un’amichevole contro laFrancia. I sempre agiocare conlaNazionale, to dipiùgiovane calciatorebelga di conquistatoilprima- 2011, haanche to dalBelgioeche,il 15 novembre nel frattempo era giàstatoconvoca- lità. LaSpagnas’innamora dilui,che imberbe. Hacarattere, qua- oltreche di carattere, daportierino altro che uomo da è anno fine di dichiarazione alChelsea”.La inpanchina prestito che gioso comel’Atletico. “Meglio ancora in diunclub presti- loni da primoportiere volgefiguradesio,la al e Chelsea, al bilmente l’ultima. Perché l’era Cech stagione all’AtleticoMadrid, proba- portieri almondo”.Questaèlaterza ne didire. “Sonotraicinquemigliori a ventuno anni, ha la lecita presunzio- ora, che na. Meglio di tutti, Courtois meglio di Victor Valdes al Barcello- Casillas-Diego LopezalReal Madrid, di glior numero unodellaLiga. Meglio il tura coppa Europea, loscorsoannoaddirit- titoli sisprecano: Coppa Uefa, Super T rofeo Zamora, riservato al mi- al riservato Zamora, rofeo - me. Ciaveva visto lungo, l’Udinese... ePreud’hom- difensori come Pfaff passato alcalciomondiale estremi ha già regalato inda una terra che vieneBrasile spaventa tutti, luiche in vista delRossi, di quel Belgio che in grande, ilnumero unodeiDiavoli “Voglio ungrandeMondiale”. Sogna nonèuno damezzemisure.Courtois te, letappe. Perché tuttobruciando Tutto inpocotempo, tuttorapidamen- Dai record col Genk al sogno Blues. di Thibautsifasemprepiùimponente. editoriale estero 28 i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 29 Giocondo Martorelli Innamorato del pallone Dalla provincia ai grandi palcoscenici del calcio. Bergomi nel passato, Bonaventura è il futuro: Martorelli si racconta.

di Alessio Alaimo - foto F. De Luca

orrettezza prima di tutto”. Provate a chiedere in giro di Giocondo Martorelli, agente Fifa dalla pluriennale espe- rienza. Difficilmente qual- “C cuno ve ne parlerà male. Rispetto e attenzione verso i suoi assistiti e anche per i colleghi. Perché mettere i bastoni tra le ruote a chi fa il suo stesso lavoro, non è abitudine di Martorelli, che sceglie TMWMA- GAZINE per raccontare la sua esperienza.

Martorelli agente Fifa, perché? “Tutto nasce dalla grande passione per il calcio che ho sempre avuto. Vengo da un paese molto piccolo, Vibonati, lì sono rimasti fino al liceo e poi mi sono trasferito a Firenze, dove ho avuto i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 30

dei contatti importanti che mi mettevano in buo- ni rapporti con alcuni calciatori dell’Inter. Parlo della fine degli anni ’70. I primi giocatori che ho conosciuto sono stati Muraro, Bini e Canuti”.

E poi, Beppe Bergomi… “Era ancora un ragazzino. Quando è tornato dal Mondiale era già campione del mondo e il nostro rapporto s’è sempre più intensificato. Anche se i primi tempi era un rapporto un po’ particolare: prima non c’erano cellulari o so- cial network. La grande passione per il calcio mi ha portato ad innamorarmi di questo am- biente e così ho fatto l’esame da procuratore italiano e poi quello da agente Fifa. Il mio primo giocatore è stato, appunto, Beppe Ber- gomi. Ci lega un rapporto fraterno, una delle cose più belle che mi ha dato il calcio”.

Quando scatta la scintilla? “Gli studi di giurisprudenza hanno fatto si che mi avvicinassi sempre di più a questo mondo, la molla me l’ha data Beppe Bergomi grazie al nostro grande rapporto. Ma non solo lui: vorrei citare anche ragazzi che ho cresciuto dalle giovanili, forse dimenticherò qualcuno ma Passoni, Dei, Rossetti, Danilevicius e altri calciatori che sono stati con me fin dalla gio- ventù non li dimenticherò mai. E ancora oggi abbiamo un bel rapporto”.

Ha mai avuto un modello da seguire? “No, non c’è. In quel momento eravamo po- chissimi. Io ho la tessera numero 40, oggi siamo tanti. Ai tempi avevo un bel rapporto con Luciano Marangon, un ragazzo sveglio, simpatico. Ma non c’era un modello da segui- re, perché eravamo davvero pochi”.

Dicono degli agenti: “I padroni del calcio- i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 31

mercato”. Che ne pensa? Il suo rapporto con la stampa? catore di un altro agente e viceversa? Il prossimo predestinato è Giacomo “Non è una cosa che condivido. Il calciatore “Ottimo. Penso di avere rispetto verso coloro “Non voglio apparire come colui che ha l’aure- Bonaventura. è la figura dominante del sistema calcio, è i quali lavorano, do sempre la mia disponibili- ola. In trent’anni di attività non ho mai avuto un “Giacomo l’ho visto crescere. Il nostro è un giusto che sia sempre lui, perché senza non tà, cerco di essere sempre corretto, leale. Non atteggiamento irriguardoso verso un collega. rapporto importante, è un ragazzo di gran- c’è procuratore che faccia valere le sue qua- vivo la stampa come una situazione pesante. Mentre qualcun altro, nei miei confronti lo ha de equilibrio e maturità. Rappresenta quel- lità. Se non c’è Messi non c’è il suo agente. Il Anzi, ho grande rispetto per chi fa il vostro fatto. E questa è la cosa più brutta che ci possa lo che è l’aspetto sano di questo mondo. A nostro ruolo è stato ingigantito, amplificato lavoro. Oggi però a volte si va alla ricerca essere dal punto di vista deontologico. La cosa volte si considera il calciatore un po’ su- dal sistema. D’altra parte, in un mondo in cui della notizia che magari non c’è”. che più mi gratifica è il rapporto di grande sti- perficiale, frivolo. E invece ci sono ragazzi regna la comunicazione, è difficile poter ar- ma ed affetto con tutti i calciatori che ho avuto come Giacomo che hanno un equilibrio e una ginare questo tipo di situazione”. Sincero: ha mai provato a prendere un gio- ed ho ancora. Molti li ho visti crescere”. grande maturità, una cultura che ti rende i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 32

orgoglioso di seguire la sua crescita”.

Chi è Giocondo Martorelli fuori dal campo? “Un buon padre di famiglia che ama i suoi cari più di ogni altra cosa. Amo mia moglie Barbara e i miei due gioielli, Carlo e Giulia. Penso di com- portarmi da buon padre di famiglia e di dare ai miei ragazzi quell’educazione che i miei genito- ri hanno saputo inculcarmi. Mio figlio Carlo ha quattordici anni, gioca nella Fiorentina, gli ho sempre fatto capire che il calcio deve viverlo di- vertendosi. Non sempre però se ti occupi di calcio tuo figlio deve fare il calciatore, ecco perché gli ho detto che deve essere qualcosa di naturale. Poi il tempo dirà se è bravo oppure no. Ma non ho mai pensato che lui dovesse fare il calciatore solo perché io lavoro in questo mondo”. “Con i miei assistiti c’è anche Il giocatore che non ha reso secondo le Il suo rapporto con i colleghi? un rapporto di amicizia” aspettative? “Credo di avere un buon rapporto con tutti, “Avrei scommesso qualcosa, anche il dito di una mi ritengo una persona corretta. Poi ci sono mano su Giacomo Bonora, ragazzo del 1980, delle pecore nere che non stimo e non saluto. ex Primavera della Fiorentina. Un esterno sini- Di persone scorrette ce ne sono”. stro nato per giocare a calcio, talento puro. Ma purtroppo si è perso, mi dispiace molto”.

I prossimi talenti di cui sentiremo parlare? “Nell’Atalanta c’è Ungaro, un giocatore di pro- spettiva. Poi nella Juve c’è Vannucchi, portiere clas- se ’95 e attenzione a Panatti, ’93 della Fiorentina”.

La sua ultima vacanza? “Castiglioncello... evento meraviglioso orga- nizzato da TuttoMercatoWeb. Un’organizza- zione perfetta, che migliora di anno in anno. E vi faccio i complimenti”.

La prossima? “Il nostro è un lavoro particolare, non abbia- “Difficile che qualcuno mo mai giorni di vacanza. Faccio un esem- parli male di me” pio: ho fatto le vacanze di Natale sempre al i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 33 “TMW a Castiglioncello: evento da ripetere”

cellulare, perché dovevo fare il trasferimento glie, è straordinaria. Sa qual è il mio lavoro. re dei confronti. Questo mi fa piacere”. Una delusione in carriera? di Danilevicius al Latina. I giorni che sono E i miei due figli non me lo fanno mai pesare. “Un ragazzo che è andato in serie A fir- intercorsi dal 24 dicembre fino a capodanno Quando torno a casa trovo sempre grande Quanto si sente tutelato dalla Federazione mando un contratto di cinque anni, poi ha sono stato al telefono con la presidentessa allegria che mi fa dimenticare la stanchez- come agente? consentito che i miei guadagni andassero a del Latina, una donna straordinaria, ma tutti za, riesco a staccare grazie a loro”. “Poco. Veniamo considerati tutti come delle peco- qualcun altro. Spero rifletta…”. i giorni mi chiamava… era un piacere par- re nere. Siamo riconosciuti solo quando ci devono larle, però erano giorni di lavoro”. Quante volte parla di calcio a casa? fare le multe… molte cose andrebbero riviste. Ci Questa è facile, la più grande soddisfazione? “Di lavoro mai. Di calcio con mio figlio sì, vorrebbe maggiore tutela. Ai poteri forti, coloro “Il mio pensiero va sempre a lui: Beppe E la sua famiglia, come vive il suo lavoro? perché vediamo le partite sul divano, comin- i quali devono prendere decisioni, spero arrivino Bergomi. Ma non posso non posso rin- “Ho una grande fortuna: Barbara, mia mo- cia a farmi qualche domanda. E cerca di ave- persone che conoscono questo mondo”. graziare tutti”. i Re del mercato / Giocondo Martorelli TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 34 “Buon rapporto con la stampa, giusto rispettare chi lavora” IN COLLABORAZIONE CON

CONDIVIDERE I BISOGNI, PER CONDIVIDERE IL SENSO DELLA VITA

www.bancoalimentare.it i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 36 Fulvio Collovati I Collovoti alla mia vita “Il Mondiale del 1982 il punto più alto della mia carriera”. Pertini, Bearzot. Ma anche Liedholm, Rocco e Scoglio. Fulvio Collovati racconta tutto. E tutti. di Marco Conterio - foto Federico De Luca

a vita di Fulvio Collovati è fatta di dialetti, grandi uomi- ni, colori. Di fotografie. Il cap- pello di . La tuta di . I silenzi L di . Le tre dita al cielo di Sandro Pertini. L’urlo di . La prima istantanea arriva però da un paese di neppure mille anime. Teor, uno dei cento- trentasei comuni di Udine, dove l’Italia lavora, suda, distante e nell’ombra. Silenziosa come il sogno di un ragazzo che, a sette anni, si trasfe- risce a Milano. Là dove le luci brillano e splen- dono, là dove le tende saranno piantate ma senza scordare l’iniziale porto. “Rocco parlava triestino, io friulano”. Sorride, Fulvio Collovati. i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 37

Perché chiudere gli occhi e far scattare nella mente quelle fotografie, rievoca dolci ricordi.

Tutto inizia a Milano, nella Grande Mela d’Italia. “In provincia, per la verità. Ero a Limbiate, gio- cavo nell’Oratorio e mi manda a chiamare la squadra di Cusano Milanino. Che detta così po- trebbe sembrare anche una squadra locale, ma aveva dato i natali a Trapattoni, a Prati...”.

Su quel ramo della metro di Milano, allora... “Già. Il Trap veniva a vederci, io avevo tredici anni e per me il calcio era ancora un divertimen- to. Nacque tutto per caso: i fratelli Crippa, a fine stagione, vennero da me e mi dissero: ‘vuoi andare all’Inter o al Milan’? Non ebbi dubbi”.

Questioni di cuore? “Ero milanista, doc, da piccolo, la scelta arrivò automaticamente. Pulcini, Allievi, Juniores, Prima- vera: ho fatto tutta la scalata anche se col settore giovanile, a livello di squadra, ho avuto anche sfortuna. Due sconfitte al Viareggio, in finale, la prima col Dukla Praga, la seconda con la Sam- pdoria. Però mi sono tolto la soddisfazione di vincere il titolo di miglior giocatore del torneo”. “Ho ancora Dai baby ai grandi. “Con Genioni mi affaccio alla prima squadra a di- ciotto anni, poi dovevo andare in prestito. Però il ds negli occhi Vitali viene da me e mi dice: ‘non te ne vai. Arriva Marchioro e lui punta sui giovani, punta su di te’. Zoff che alza E così fu. Giocai subito, c’era coraggio nel puntare sui ragazzi, mica come oggi. Vincemmo la Coppa la Coppa e Italia, ma fu una stagione di sofferenza”. Tardelli che Una sofferenza alleviata dalle grandi figure che la circondavano: una era Nereo Rocco. urla di gioia” “Uomo d’altri tempi. Viveva in collegio con noi, io ero in stanza con Baresi e per tutti i i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 38

ragazzi era un periodo difficile, dove rinun- ciavi in parte all’adolescenza. Rocco parlava “Liedholm disse: in triestino, ci chiamava ‘mona’, mangiava al tavolo con noi giovani e spesso eravamo noi ‘i grandi calciatori ad andare con lui e coi senatori”. sono nati Bilancia, Grande uomo di calcio, grande figura fuori. “E’ stata una figura di riferimento. Ci chiede- fai nascere il va: ‘dove andate stasera con le ragazze? State attenti’. Amo ricordarlo spesso, anche perché tuo così’. Fatto. cercava di scavare anche nel profondo della persona e non solo del calciatore”. Però sono Certi nomi rievocano un passato oramai an- nate femmine...” dato. Come Nils Liedholm. “Fu il tecnico della mia definitiva consacra- Liedholm è, tra l’altro, legato anche alle zione. Ho giocato trenta gare su trenta, a sue questioni di cuore. vent’anni, abbiamo anche vinto lo Scudetto “Mi sono fidanzato con mia moglie Cateri- nel ‘79. Un allenatore, poi, si giudica anche na nel ‘79 e mi disse: ‘ti sposi? Quando farai per il rapporto che ha con i suoi e lui era nascere un figlio, fallo nascere sotto il segno un personaggio unico. Parlava poco, è vero, della bilancia come i grandi giocatori. Mara- ma lo si rispettava sempre. Mai discussioni, dona, Tardelli, Sivori, Jashin, Charlton, Falcao, botte, ed assicuro che a volte accadono negli Rummenigge,Nordhal e molti altri sono nati così. spogliatoi... C’era grande rispetto”. Anche io’. E sa che l’ho fatto sul serio?”

Davvero? “Già. Ma sono nate femmine...”.

Scorriamo il calendario: nel 1980, il Milan va in B. E’ il primo grande caso di calcio- scommesse in Italia. “Rimasi shockato, non volevo crederci. Retroce- demmo e io rimasi lì, il Milan era la mia vita. Ero in Nazionale, fu una scelta sofferta, ri- schiavo di perderla giocando in serie cadetta”.

Perché poteva essere poco considerato? “Macché. Solo che giocavo il sabato con la Na- zionale e la domenica col club in B. Bearzot però lo accettò e lo feci tre volte”. i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 39

Altro che tour de force dei giorni d’oggi... “Bettega, Boninsegna, Pruzzo, Rossi, Van Ba- “Arrivavo a Milanello alle due di notte, era stan- sten, Altobelli, Giordano. La lista è lunga, eh!”. cante anche a livello mentale. Però la B è stata un’esperienza forte, seppur dopo la promozio- Dall’Inter all’Udinese. Ma è vero che poteva ne il Milan sia di nuovo retrocesso. Stavolta sul andare alla Fiorentina? campo, purtroppo”. “Non in questo frangente, ma dopo il Milan. Avevo già l’accordo con il Conte Pontello, E lì, uno dei primi storici e discussi passaggi del ma Mazzola mi convinse a vestire la maglia Naviglio: dal Milan all’Inter, tanto che la stampa dell’Inter”. locale la dipinse come ‘ingrato transfuga’. “Il passaggio fu clamoroso, sono stato uno In Friuli, poi, è rimasto poco tempo. dei primi dell’era moderna ma la verità è una “Una tappa di passaggio, non mi sono trovato e una soltanto. L’ho fatto perché avevo paura bene. L’Inter, praticamente, mi obbligò ad ac- di perderla davvero la Nazionale, stavolta. cettare, ma avevo una clausola per liberarmi A Como i tifosi del Milan ci contestarono, si a fine stagione”. disse che presero di mira me in particolare, ma ero il capitano ed il simbolo dei malumori E così scelse la Roma, del presidente Viola. dopo la retrocessione”. “Un personaggio unico, mitico, d’altri tempi. E poi c’era Liedholm... Dopo la telefonata, Fu così che saltò sull’altra sponda del Naviglio. accettai subito, sono stati due anni bellissimi. “Quattro anni meravigliosi, sia con il club che Roma è una realtà diversa da Milano, è vero, con l’ambiente. Mi porto dietro ricordi bel- ma mi sono ambientato subito bene. Lì, poi, lissimi, anche perché i tifosi mi hanno subito il derby è vissuto in maniera viscerale. Faccio accolto bene”. un esempio: dopo tre giorni, mi si avvicina un vecchietto e mi fa. ‘Collovà, mejo annà in B Ha giocato con grandi campioni. Uno, in che perde il derby’. Splendido”. particolare, le deve aver fatto sudare sette camicie in allenamento: Rummenigge. Dulcis in fundo, quadriennio al Genoa. “Preferivo non marcarlo... Un grande amico “Mi chiamò Scoglio, altro grandissimo perso- ed una persona leale, corretta, che merita la naggio. Avevo trentadue anni ma allora a trenta grande carriera da dirigente (è presidente del si era già considerati più che maturi. Firmai così Bayern Monaco, ndr) che sta facendo”. contratti annuali, volta dopo volta, e finii con Bagnoli. Anche se Scoglio cercò di convincermi Però non avete vinto niente. a non appendere le scarpette al chiodo e di an- “Non me ne capacito. C’era lui, c’era Alto- dare a Messina con lui, finendo a trentanove...”. belli. Era una corazzata, ma non abbiamo conquistato nessun trofeo”. Il Professore. Altro grandissimo personaggio. “Un grande comunicatore. Mi disse, per convin- Diceva di Rummenigge, prima: è il più forte cermi: ‘ti faccio tornare quello del 1982’. Lo mai affrontato? chiamavamo Professore, gli vorrò sempre bene”. i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 40

Poi Bagnoli. lutato. Perché conosceva il calcio come pochi “Con lui parlavo milanese. Era esigente, un altri nella storia del nostro calcio e perché era padre di famiglia, praticamente. Poco co- una persona di infinita cultura ed intelligenza. municatore, poco uomo immagine. Veniva in Lo si additava, però, perché era ‘uscito da tuta, aveva modi semplici. D’un tempo. L’ulti- Coverciano’, perché non aveva fatto la gavet- ma non fu con lui ma con Maselli in panchina ta dei club. Sbagliavano”. e fu Genoa-Milan. Finì 2-2”. E magari si sono anche ricreduti, in molti, Dal Milan al Milan. Il cerchio si chiude. dopo la vittoria... “Amo ricordare quella partita perché fu anche “Il bello è che, dopo il 3-1, Bearzot disse: ‘mi l’ultima di Daniele Fortunato, che se ne andò dispiace per chi mi aveva criticato, ma non dopo poco tempo. Un bravo ragazzo, grande cerco vendette’. Poi si eclissò, si nascose, non persona, così come ricordo con tutto il mio cuo- si faceva trovare. Anche io lo chiamavo ma re anche Gianluca Signorini. Sono stato cinque non rispondeva. Era fatto così”. anni in camera con lui nei ritiri, purtroppo ho vissuto anche tutta la sua tragica malattia”. Chiuda gli occhi. “Devo?” In carriera ha incontrato figure uniche. Miti- che. Come Sandro Pertini, il Presidente della Proviamo: le istantanee dei suoi ricordi del Repubblica nel 1982. 1982. “Quello è stato un Mondiale storico, per tan- “Il gol di Rossi. L’urlo di Tardelli”. ti motivi. Per quando l’hai vinto e per come l’hai vinto: Brasile, Argentina, Germania. Avanti, bene così. Tutte sconfitte, tutte battute. E poi c’era Per- “Vedo Zoff che alza la Coppa, davanti a me. Lo tini, il Presidente più amato dagli italiani. vedo ancora. E poi Pertini, col suo fare gentile. Venne prima e dopo la finale del Bernabeu Bearzot che fa il giro di campo con noi”. negli spogliatoi, dopo la vittoria andammo al Quirinale a mangiare con lui”. Notti magiche. “Poi la festa nell’hotel. Gli ottantamila del Un’emozione dietro l’altra. Bernabeu che ci applaudono. I cinquanta chi- “Tutto molto semplice, tutto da Pertini. Sembra- lometri di persone in festa da Ciampino fino va quasi di essere in trattoria. Ho ancora negli al centro di Roma”. occhi il gesto delle tre dita, con cui sfogò la sua gioia, in finale. E poi quella partita a carte Memorie di una vittoria memorabile. Per l’I- in aereo, con Zoff, Causio e Bearzot. Era un talia, ma anche per voi. ambiente di un’umanità pazzesca”. “E’ stato il punto più alto della mia car- riera ed hai così tante sollecitazioni che è Già, Bearzot. Friulano come lei. impossibile renderle immagini adesso. Le “Almeno con lui parlavo in friulano -sorride ho sempre negli occhi, quelle istantanee, Collovati-. Le dico una cosa: è stato sottova- anche dopo trentuno anni”. i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW “ Rocco ci chiedeva: ‘dove andate magazineTUTTOmercatoWEB com® stasera con le ragazze? State attenti’ ” 41

Vittorie che le hanno anche permesso di in- ma intanto collaboro col Piacenza. Ho subito Campagnaro dell’Inter? L’ha scoperto lei? ganizzare la festa del Centenario, il 7 novembre contrare Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II. voluto staccarmi dal mondo del calcio, il ruolo “Ce l’hanno segnalato, sono stato in Argentina del 1993. Porto Gino Paoli, Baccini, tanti perso- “Un’altra figura grandissima, che ha fatto di ds è nato dal rapporto col club e da delle e per cento milioni di lire l’ho portato in Italia”. naggi del Genoa del passato. C’erano trentacin- la storia dei nostri tempi. Era un grande trasmissioni sportive che producevo”. quemila persone al porto. Una vera emozione”. appassionato di calcio, un vero sportivo. Una curiosità: come nasce la passione per la Sono stati due incontri istituzionali, è vero, Come è andata? comunicazione? Adesso, invece, fa l’imprenditore. ma entrambi forti, intensi”. “Esperienza positiva, anche se sono stato uno “Quasi per caso”. “Gestisco la Mediacinque, con cui produco pro- dei pochi a dare le dimissioni, nel mondo del grammi sportivi su emittenti come Odeon e Ca- Come la sua carriera. Che intanto è finita. calcio. Ho portato a Piacenza due giocatori Come tutte le cose belle. nale Italia. Dove non vogliamo valorizzare tanto “Inizio subito a lavorare nella comunicazione, su tutti: Matuzalem e Campagnaro”. “Ero a Genova, Spinelli mi chiede aiuto per or- l’aspetto televisivo, quanto la qualità e puntiamo i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 42 “Sono andato dal Milan all’Inter per paura di perdere la Nazionale”

anche sul web, con lo sguardo al futuro”. del mondo del calcio. Le mie due ragazze hanno ventinove e diciannove anni, una è laureata in Perché questa ‘vocazione’? Legge e l’altra ha iniziato a studiare Economia”. “Sin da piccolo mi ha sempre attirato questo mondo: finanza, imprenditoria. Ambiti che, Da Teor all’imprenditoria. Poi Rocco, Sco- se non avessi fatto il calciatore, forse avrei glio, Bagnoli, Pertini, Liedholm, Rumme- frequentato sin dalla giovane età. Mi sareb- nigge, Trapattoni, Baresi, Bearzot. Istan- be piaciuto essere manager di una grande tanee dal passato di un uomo Fotografie azienda e... Mai porsi limiti, no? Ho preso dell’Italia intera. Pezzi di storia roman- la maturità scientifica, ma avrei studiato nel tica, passata. Sorride, Collovati. La sua ramo economico, sicuramente”. storia, in fondo, abbraccia un po’ tutti noi.

Intanto, al fianco di questa avventura con la Mediacinque, c’è anche anche quella di commentatore. “Quella è l’ultima parte del Collovati ex cal- ciatore. Da quindici anni seguo i grandi even- ti con la Rai ed anche la Domenica Sportiva come opinionista”.

Last but not least, è sposato e, come diceva prima, padre di due figlie. “Ho conosciuto Caterina quando ero a Milano, il nostro rapporto è uno dei matrimoni più longevi intervista di Marco Conterio i giganti del calcio / Fulvio Collovati TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 43 “Ai miei tempi c’era coraggio nel puntare sui ragazzi, mica come oggi” SARANNO CAMPIONI /Andrea Belotti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 44 Andrea Belotti SU LA CRESTA Tra una canzone di Max Pezzali e le sue scaramanzie Andrea Belotti si racconta:“Sogno un gol a San Siro”

di Alessio Alaimo foto Vincenzo Blandino e Image Sport

accia da bravo ragazzo, po- che parole, ma consapevole dei propri mezzi. Andrea Be- lotti, classe ‘93 è l’uomo del momento in serie B. Giovane F e di talento, gioca nel Paler- mo, che grazie ad un’intuizione del Direttore Giorgio Perinetti, lo ha strappato ad un’ag- guerrita concorrenza di serie A e B. Belotti è il nuovo che avanza. E ha voglia di alzare la cresta - del gallo - settimana dopo settimana. “L’anno scorso ho fatto bene con l’AlbinoLeffe e ho pensato subito che sarei dovuto andare in una squadra di serie B”, confida il giovane at- taccante di Calcinate. SARANNO CAMPIONI / Andea Belotti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 45

Quando i primi calci con la maglia dell’AlbinoLeffe? “Per il Palermo “Circa dieci-dodici anni fa”.

ho detto no Non solo calcio: fino a due-tre anni fa, oltre a giocare, faceva altro. Giusto? a Napoli e “Aiutavo mia zia che ha un’azienda agricola di salumi e formaggi. Nel tempo libero andavo ad Sampdoria” aiutarla, provavo un po’ tutto...”.

È lì che ha scoperto i galli? “Ce n’erano tanti. Mi piaceva andarli a vedere. Il gallo è sempre stato il mio animale preferito”

E lo ricorda ad ogni gol... “Sì. E poi c’è un mio amico a Bergamo che si chiama Gallo, è come se fosse mio fratello. Quindi esulto ricordando il gallo anche per lui”.

L’allenatore che le ha dato di più in carriera? “Pala, l’anno scorso. E adesso anche Iachini mi sta dando tanto”.

Ora per lei un’occasione importante, il Palermo. “Appena si è fatto sotto il Palermo e il mio pro- curatore Sergio Lancini mi ha informato dell’in- teresse non ho avuto alcun dubbio”.

Una trattativa chiusa al fotofinish. Per anda- re al Palermo ha anche fatto un po’ di resi- stenza con l’AlbinoLeffe... “Sì, è stata una trattativa dura, che si è ri- solta l’ultimo giorno. Ho dovuto lasciare an- che un po’ di stipendi. Ma quando s’è fatto sotto il Palermo ho pensato solo una cosa: volevo vestire rosanero”.

E ha rifiutato Sampdoria e Napoli. “Sì, vero”. SARANNO CAMPIONI /Andrea Belotti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 46

Ma chi glielo ha fatto fare, per la serie B? “Andando lì non avrei avuto spazio o magari mi avrebbero mandato da un’altra parte. Invece “Lavoravo con al Palermo posso giocare e mettermi in mostra. E poi mi trovo bene, avverto la fiducia di tutti”. mia zia in

Le prime impressioni su Palermo? un’azienda “È una città bellissima, una piazza impor- tante. Per la serie B questa piazza è il top, agricola. Lì ho perché è la squadra più importante. E me- rita categorie superiori. Il Palermo è una coltivato la società importante”. mia passione La sua squadra del cuore? “Il Milan. E l’idolo lo sapete tutti, Sheva”. per i galli”

Belotti fuori dal campo, chi è? “Un ragazzo umile. Non vado in giro a fare stu- pidate. Mi piace girare, ma sono un ragazzo tranquillo”.

Scaramantico? “Sì”.

Riti particolari? “Qualcuno. Prima delle partite ascolto un po’ di musica”.

L’artista preferito? “Max Pezzali. Mi piace La dura legge del gol”.

Il suo rapporto con la tecnologia? “Buono. Utilizzo il computer e i social network, ma solo per stare in contatto con gli amici di Bergamo”.

Il compagno con cui ha legato di più fin adesso? “Ho legato un po’ con tutti, perché sono sta- to accolto bene. Ma se devo fare un nome dico Verre, che conoscevo già”. SARANNO CAMPIONI /Andrea Belotti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 47 “Da Iachini sto imparando, ma a Pala devo molto”

Obiettivi per il futuro: la maglia azzurra? “Prima di arrivarci devo fare bene nel Paler- mo. Penso alla mia squadra e all’Under 21. Se arriverà la chiamata della Nazionale ov- viamente, sarò contento. Vedremo”.

Lo stadio dove sogna di fare gol? “San Siro”.

Magari con la maglia del Milan... “Intanto, magari, con quella del Palermo. Più avanti, se dovesse arrivare la chiama- ta del Milan chiaro che mi piacerebbe. Ma sono concentrato solo sul Palermo e voglio fare bene qui per ripagare la fiducia”.

Sfidiamo la sorte: quanti gol vuole fare? “Ho detto prima che sono scaramantico, meglio non dirlo (sorride, ndr)”. intervista di Alessio Alaimo l’altra metà di /Jonathan Biabiany TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® Sara Da Silva con Jonathan Biabiany 48 Il suo difetto che non sopporti? “Se proprio devo scegliere dico che in passato ha Una favola sbagliato a fidarsi di persone che non lo meritavano”. Dal carattere alla vita di tutti i giorni. Come siete messi a tatuaggi? d’amore “Ne abbiamo tanti. Lui sette. Io 10. Tre di questi li ab- biamo in comune e raccontano il nostro amore. Gli altri di Barbara Lui francese, lei brasiliana. quattro che ha Jonathan sono il mio ritratto sul cuore, un CARERE Sara Da Silva racconta il toro che gioca a calcio che lo rappresenta, un rosario e suo amore con Jonathan il Mondiale per club che ha vinto con l’Inter”. Biabiany Che ricordi hai del giorno del vostro matrimonio? rrivato in Italia grazie all’Inter “Ogni istante della cerimonia è stato per me come un che lo ha voluto per il proprio vero sogno, una favola”. settore giovanile, Jonathan Lu- Un sogno d’amore che dopo un anno di vita insie- dovic Biabiany nel Bel Paese me vi ha portato la vostra bimba, Kelis. Barbara Carere ha trovato non solo un campionato nata a Napoli il 27 “E’ stato il regalo più bello possibile per il nostro primo A in cui essere protagonista, ma Aprile 1974, Gior- anniversario. Ora siamo in attesa del nostro secondo anche l’amore. Una bellissima brasiliana di nome nalista e Speaker figlio e posso dare una news in anteprima ai lettori di Radiofonico, nel Sara Da Silva: “Ci siamo incontrati e piaciuti da TMW Magazine: è un’altra femmina. Lo abbiamo sco- 2001 inizia la sua subito - confida lady Biabiany -. E’ stato un vero perto da poco”. carriera come gior- e proprio colpo di fulmine. Dal giorno del nostro nalista sportiva per Cronache di Napoli, incontro non ci siamo più lasciati”. Beh allora congratulazioni. Come si comporta Jo- Napoli+ e il Gior- nathan nelle vesti di papà? nale di Caserta. Nel Cosa ti ha fatto innamorare di Jonathan? “Avendo cinque fratelli ed essendosi occupato di loro 2002 fino al 2008 “Sono stata conquistata dal suo sguardo, dal suo quando è nata Kelis sapeva già cambiare pannolini, co-conduce un pro- sorriso e con la sua semplicità rende tutto speciale. gramma sportivo a fare il bagnetto alla bimba e darle la pappa. Insomma Radio Marte, dove Inizialmente, però, conoscendo la reputazione dei cal- è partito avvantaggiato (ride, ndr). Con nostra figlia è inizia a curare la ru- ciatori non mi fidavo molto e lui è stato molto pa- un padre presente, premuroso e non perde mai l’occa- brica dedicata alle ziente. Ha dimostrato di essere diverso da quello che sione di stare con lei”. mogli dei calciatori. pensavo e mi ha fatto capire che le persone non vanno Nel 2008 da’ vita mai etichettate”. Sara chiudiamo questa intervista con la tua pagella alla rubrica L’ altra Metà su TuttoMer- di Jonathan. “Prometto che sarò obiettiva”. catoWeb. Attual- Attraverso le sue prestazioni in Serie A conosciamo mente collabora per il Jonathan Biabiany pubblico, ma com’è quello di Un voto come uomo. “10mila. Nessuno è come lui”. www.noesolofutbol. tutti i giorni nella vita privata? Come compagno? “Dieci”. com e cura una ru- “E’ davvero l’uomo perfetto! Come marito è premuroso, brica sulle frequen- ze di Radio Crc e come padre è davvero fantastico. Tratta me e nostra Come amante? “Dieci”. Capri Event. Autrice figlia Kelis come delle regine. In più caratterialmente io del Ebookwww l’al- e lui ci compensiamo: io sono più istintiva, mentre lui è Come casalingo? “Nove. Questo perché non sa cuci- tra metà’. più paziente”. nare, ma per il resto fa tutto e mi aiuta sempre”. questioni di cuorE / Roberto Vecchioni TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 49 Roberto Vecchioni Inter, sei nel mio cuore Padre milanista, origini napoletane, ma con una profonda passione a tinte nerazzurre. Roberto Vecchioni si racconta nei panni del tifoso

di Alessio Calfapietra - foto Universal Music /P.De Francesco - Image Sport due anni dal trionfo sanreme- se, Roberto Vecchioni torna in grande stile con l’album “io non appartengo più”. Tredici brani senza retorica, attra- A versati dalla consueta vena lirica che 47 anni di carriera hanno reso un inconfondibile marchio di fabbrica. Nonostan- te il suo passato didattico, il cantautore lom- bardo evita di impartire lezioni ad un’epoca che non sente più propria, anzi preferisce ab- bandonarsi ad una lunga riflessione che spazia dal mito all’autobiografia, dai diritti civili al racconto di donne coraggiose. Non considera- telo un “bandolero stanco”, perché lui si sente come un ventenne. Anche se Baudelaire ci ha questioni di cuorE / Roberto Vecchioni TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 50 “Il cuore starà sempre con Moratti”

insegnato che il tempo è un giocatore avido che vince senza barare, Vecchioni è rimasto sempre lo stesso: ad essere cambiato è ciò che lo circonda, in primis una tecnologia diventa- ta invasiva ed alienante, come l’uso improprio della democrazia che ne contraddice il reale significato. Neanche l’amore per l’Inter patisce i segni dell’usura, e la nostra amabile conver- sazione con il Professore, candidato di recen- Nietzsche, si considera inattuale? te al Nobel per la letteratura, lo dimostra in “Mi sono sempre definito un poetastro e anche in modo chiaro. questo senso di mancata appartenenza, che pro- vo e non solo canto, un senso che non è solo mio, “Io non appartengo più”. Se davvero è una ma di tante persone, non solo in Italia, ci sono dichiarazione di inadeguatezza, a chi più aspetti umani che intellettuali. C’è l’uomo si riferisce? A lei o al mondo che la che ha sempre combattuto e che ora chiede una circonda? O forse lei, per dirla con pausa, un uomo che ha bisogno di affidarsi alle certezze più naturali della sua vita in un periodo nel quale altre certezze non si possono avere. Quindi io non appartengo a questo tempo per come lo interpreta la maggioranza, il fiume che scorre, e preferisco restare in attesa di un nuovo umanesimo avendo come punti di riferimento la famiglia, le mie nipotine, gli amici che non sono stati di passaggio e le letture classiche. Poi, è “Sono interista per ripicca” questioni di cuorE / Roberto Vecchioni TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 51

chiaro, per non appartenere a un certo tempo regalato tantissime emozioni, con il quale ho e bisogna comunque viverlo, sentirlo, analizzarlo, abbiamo avuto io e mio fratello Sergio un rap- quindi io appartengo ancora a certe lotte, a cer- porto intensissimo, però noi dell’Inter e lui del te situazioni, ma a 70 anni non posso più bat- Milan. Forse, inconsapevolmente, anche un’op- termi sul ring come ho fatto per tanto, tantissimo portunità di dialogo e di discussione in più”. tempo, con la forza di un giovane che sogna di cambiare il modo e di non farsi cambiare da lui”. Quale è il ricordo migliore che conserva come tifoso? “Ho conosciuto il dolore” è una lirica corag- “E’ chiaro che i ricordi di quando sei giova- giosa nei riguardi del suo vissuto, si sen- ne sono bellissimi, anche perché sono abbinati te di dedicarla anche a tutti i malati che a altre situazioni, magari a una fidanzata di la ascoltano? allora o a un amico che non c’è più e con il “Chi ha conosciuto il dolore non ha bisogno quale andavi a San Siro, quindi il ricordo della di dediche. In questo testo in musica si ritrova Grande Inter o dell’Inter di Boninsegna, l’ulti- o non si ritrova semplicemente ascoltandolo. ma volta in campo di Facchetti, una punizione Tante persone mi hanno scritto sottolineando di Corso, la rapidità di Mazzola. Poi è arrivato che il sentimento di rivolta al dolore lo hanno il Triplete e allora il ricordo di Madrid è fortis- provato anche loro. Il testo esalta la vita, che simo: dopo la partita mi sono perso dentro la è più forte di tutto e di tutti, soprattutto del felicità della vittoria e mi sono ritrovato in un suo opposto, dei suoi oppositori”. locale dove c’erano tanti tedeschi. Sono stati carini, simpatici, molto sportivi, anche se credo Il suo impegno nel sociale è noto. Queste che le birre avessero fatto la loro parte... “. settimane sono all’insegna della lotta alla sclerosi multipla, cosa si deve fare perché di Lei sostenne che l’interista è programmato questa malattia ci si occupi tutto l’anno? alla sofferenza e gli eventuali successi sono “Bisogna parlarne senza pregiudizi, biso- come delle vittorie di Pirro. Si sente di confer- gna studiarla, bisogna viverla e soprattut- mare tutto ciò dopo il mitico triplete? to non appartenere a quelli che, a coman- “Ho sempre sostenuto che l’interista ha un de- do, s’interessano di una questione e poi il terminato DNA, vive più l’attesa che il godi- giorno dopo si girano dall’altra parte. E mento, il sabato del villaggio piuttosto che la bisogna battersi sempre e comunque per la partita. L’interista è molto critico, ha sempre ricerca, socialmente e non solo quando i una sua opinione, non segue mai il branco e problemi aprono la porta di casa nostra”. questo lo porta a provare una gioia immensa, quando si vince, ma sempre particolare, una fe- Passiamo allo sport. Lei disse di essere di- licità molto esistenziale, a tratti dubbiosa. La ventato tifoso dell’Inter per ripicca, può rac- vittoria del Triplete è stata la somma di sta- contarci quello che è successo? gioni splendide, nelle quali girava anche tutto “Molto semplice, è successo a me come a tanti dalla parte giusta. Con Mourinho, in quell’anno, altri: è stata una scelta di rivolta contro mio avremmo anche potuto vincere il Giro d’Italia padre milanista, un padre che per altro mi ha o il mondiale di Formula 1 se fossimo stati una questioni di cuorE / Roberto Vecchioni TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 52

squadra di ciclismo o un team di piloti. Infatti io ho pure vinto a ruota il Festival di Sanremo... E queste vittorie ci hanno in parte ripagato di un “Con Mourinho periodo nel quale, in Italia, non potevamo vin- cere, non tecnicamente, ma sistematicamente”. avremmo

E’ soddisfatto dell’avvio di Walter Mazzarri? vinto anche il Pensa sia il tecnico della rinascita? “E’ un lavoratore, un professionista, ha Giro d’Italia” messo ordine, sta programmando la cre- scita della squadra. Va bene così. Mi pia- ce chi, come Mazzarri, fa quello che sa fare, chi è sempre se stesso”.

Cosa si aspetta dall’avvento di Thohir? Credo che lei potrebbe scrivere un al- bum intero sulle differenze tra il roman- ticismo di un presidente tifoso e del ma- gnate che gli succede... “Il cuore sta, stava e starà sempre, con Mo- ratti. La ragione con Thohir. E noi interisti dobbiamo stare con la nostra squadra, non cambiarla mai per nulla al Mondo”.

Un pensiero al Napoli, squadra che le sta molta simpatica per via delle sue origini. “Il Napoli ha saputo costruire un progetto importante, è risalito dopo una lunga cadu- ta, ha tifosi straordinari fra i quali anche alcuni miei parenti. Pensavo potesse vincere lo scudetto già nella passata stagione. Beh, se non lo vince l’Inter, che vinca il Napoli, senza dubbi, anche se nella prima parte del campionato la Roma mi ha incantato”.

Per chiudere: il suo augurio è che si accenda- no di nuovo le Luci a San Siro... “Le luci di San Siro per l’Inter sono sempre accese, per altri no, soprattutto le mie...”. the social soccer TMW Commenta l’articolo sul blog di Max: www.maxsardella.it magazineTUTTOmercatoWEB com® 53

MAI DIRE SOCIAL: Cesare Prandelli e il caso Calcio & Web a cura di Max Sardella Balotelli

on sono un simbolo anti- ha ricordato anche da Demetrio Alber- camorra, vengo solo per tini - sembra difficile da un punto di vista giocare”. Le polemiche legale però - proprio come succede in per il tweet di Mario Ba- molte società di calcio - dei paletti pos- N lotelli, alla vigilia della sono essere messi. Ci sono, infatti, alcune partita a Napoli della Nazionale contro regole social e norme di utilizzo comune l’Armenia, hanno scosso la rete e l’entou- adottate da molte squadre. E’ vietato, rage azzurro. Proprio dopo le dichiara- ad esempio, offendere compagni, av- zioni dell’attaccante del Milan sul suo versari o qualsiasi membro dello staff profilo ufficiale diT witter, il commissario tecnico; esprimere posizioni razzistiche tecnico Cesare Prandelli ha annunciato e legate a discriminazioni territoriali. E’ un giro di vite “molto rigido” sull’uso dei vietato “cinguettare” su infortuni propri social network da parte dei calciatori o di altri. Postare foto su allenamenti della Nazionale in vista dei Mondiali in svolti. In attesa di trovare delle regole Brasile. Lo staff azzurro avrebbe addi- per una corretta forma di comunicazio- rittura pensando a un “regolamento in- ne da condividere con i giocatori, con terno” e il provvedimento sembra fatto un equilibrio tra libertà d’espressione, su misura per il più discusso tra gli atleti vita privata e attività professionale, il

azzurri, Mario Balotelli. Il divieto - come Mondiale sul web è già iniziato. Sport foto Daniele Buffa/Image Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? recensioni TMW Scrivi a [email protected] magazineTUTTOmercatoWEB com® 54

LA RECENSIONE il giocatore in attività e straniero con più presenze in serie TMW AUGURI di Chiara Biondini A. E’ il calciatore che ha giocato più partite consecutive in di Gianluca Losco nerazzurro, 137 in tutto. I record non si fermano al campio- Giocare da uomo. nato italiano, perché Javier è anche il recordman di presenze RYAN GIGGS con la nazionale argentina: 145 partite. 16 sono i trofei che (Cardiff, 29 novembre 1973) La mia vita raccontata lo rendono il più titolato della storia dell’Inter, da quando, nel lontano 1995, Zanetti arrivò da giovane sconosciuto alla yan Giggs, che arriva alla cifra ton- a Gianni Riotta corte del presidente Moratti, per un amore e una stima che da dei 40 anni, ha bisogno di poche Autori: Zanetti Javier; Riotta Gianni sarebbe durata sino a oggi: “E’ un amore che penso rimarrà presentazioni. Fra le poche leggende Editore: Mondadori collana Strade blu. Non Fiction tale. Non smetterò mai di ringraziare la famiglia Moratti e i viventi del calcio moderno, approda prima pubblicazione Ottobre 2013 tifosi per tutto l’amore che mi hanno dato dal primo giorno”. al Manchester United già a livello di R giovanili: era il 1987 e il giovane Ryan l libro “Giocare da In questo libro il Capitano ha riper- uomo” è stato scrit- corso tutte le tappe della sua car- aveva 14 anni. Passato in prima squadra, cresce e diventa to a “quattro mani” riera in nerazzurro, le partite, le il simbolo dei Red Devils. Oltre ad aver vinto tutto a livello con il giornalista vittorie, le sconfitte e quel triplete di club, finora ben 37 trofei, si leva “discrete” soddisfa- e autore di fama, conquistato con Mourinho in panchi- zioni anche personali: giocatore con più presenze in Pre- I Riotta Gianni, che na, soffermandosi su quella notte del mier Le- ague, ne ha curato la stesura e la pub- 22 maggio 2010, quando è salito ad aver vinto blicazione, in otto mesi di lavoro, sul tetto d’Europa, conquistando la più tro- fei con in viaggio fra Argentina e Italia, a terza Champions League. Protagoni- il Man- che- cogliere frammenti di vita, ritratti sta di tante battaglie, Javier Zanetti, ster Uni- ted ed di famiglia, storie di povertà e di ha legato in modo indissolubile la in Pre- mier impegno, per un racconto vero di propria carriera alla maglia neraz- League, gioca- una delle ultime bandiere del cal- zurra, suscitando in tutti, compagni e tore del Man- foto Image Sport cio italiano, Javier Zanetti. Il Capi- allenatori, tifosi e avversari, un’am- chester United tano spiega che il titolo della bio- mirazione per l’esempio impeccabile con più grafia“significa soprattutto giocare che è sempre stato in campo e anche presen- ze in con tanti valori, con la correttezza fuori, con la creazione della Fonda- Cham- pions e la voglia di lasciare qualcosa di zione Pupi per aiutare bambini e Lea- gue, in importante a chi ci guarda”. ragazzi disagiati di quei barrios di gene- rale 200 pagine edite da Mondadori per Buenos Aires, dove è cresciuto. A ri- in Euro- pa ed raccontare la storia di una leggen- prova della grande stima recipro- ancora più in generale con i Red Devils, giocatore con più da nata a Buenos Aires, dove prima ca, il presidente Moratti era pre- stagioni al proprio attivo e con più campionati vinti. Al di iniziare la carriera da calciatore sente alla presentazione del libro momento è il dodicesimo giocatore con più presenze in faceva il muratore insieme a suo pa- al Mondadori Multicenter di Mila- assoluto fra i professionisti e fra i 18 con più di 1000 pre- dre: “Lavorare con mio padre e ve- no, e ha scherzato sulla longevità senze in tutte le competizioni. Nato Ryan Wilson, cambia dere i suoi sacrifici ha fatto sì che io della carriera del Capitano: “Vo- nome e nazionalità con la maggiore età: dopo aver fatto accogliessi in maniera importante ogni levo chiedere a Javier la storia del l’Under 16 con l’Inghilterra sceglie il Galles, e prende il cosa che veniva dopo nella mia vita. Seguire i consigli dei miei suo pianeta Kripton e come ha nascosto di essere Superman. E’ cognome della madre, appunto Giggs. Diventato Ufficia- genitori è stato fondamentale”. Sacrificio è la chiave con cui ha una persona fuori dall’ordinario per volontà, per professionalità le dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2007, nel 2011 interpretato tutto il suo lavoro, che lo ha portato ad essere e per fare cose belle. Penso abbia ancora 4-5 anni di gioco”. gli viene conferito il Golden Foot alla carriera.