STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA

GIANLUIGI ALZONA

INTRODUZIONE.

Le famiglie che attualmente in Italia condividono il cognome Alsona-Alzona vivono in diverse località: Torino, , Villanova Monferrato, Genova, Bologna, oltre che in diversi comuni situati in prevalenza nelle province di , , Novara. La ricerca si è posta due obiettivi fondamentali: 1) individuare in via ascendente l'eventuale esistenza di un capostipite comune per queste famiglie; 2) in caso affermativo, ricostruire l'evoluzione della relativa discendenza maschile, trasmettitrice del cognome. Fonte d'obbligo per una simile ricostruzione è stato innanzitutto l'archivio parrocchiale di Villanova, i cui libri si trovano tuttora completi ed in buone condizioni fin dal 1567, anno in cui furono introdotti per adempiere alle prescrizioni del Concilio di Trento. La consultazione di tali libri ha consentito di raccogliere i dati anagrafici (nascite, matrimoni e morti) di tutti gli Alsona villanovesi in via ascendente fino alla prima metà del seicento, quando è emerso l'insediamento del primo capostipite. Nello stesso tempo i dati raccolti, opportunamente integrati con ricerche in altre località, hanno consentito di ricostruire l'insieme dei rami discendenti dal progenitore comune. Nonostante le difficoltà dovute alle frequenti omonimie, agli errori di scrittura, all'incompletezza di certi dati anagrafici, ecc., dal seicento fino a metà ottocento la ricerca ha incontrato meno ostacoli che nel periodo successivo. Infatti, fino a quell'epoca gli Alsona-Alzona sono rimasti pressoché totalmente insediati nel comune di

411 GIANLUIGI ALZONA origine e quindi la documentazione sulla loro vita è concentrata negli archivi villanovesi. I numerosi trasferimenti verso altre località che si sono verificati a partire dalla seconda metà dell'ottocento, hanno moltiplicato i luoghi cui estendere le indagini. Le persone complessivamente individuate sono oltre 550, di cui oltre 300 di sesso maschile. Oltre ad aver raccolto i dati anagrafici, si è provveduto ad individuare i più significativi elementi della storia personale dei protagonisti, e ad inquadrarli sullo sfondo delle principali vicende politiche ed economiche dei vari periodi. Un contributo essenziale per quanto riguarda i periodi più antichi (dal seicento agli inizi dell'ottocento) è venuto dalla consultazione degli Archivi di Stato di Alessandria e di Torino. Particolarmente interessanti lo spoglio del Fondo Notai del Monferrato (Archivio di Stato di Alessandria), nonché del Catasto Francese (Archivio di Stato di Torino). Poiché la trasmissione del cognome è legata ai maschi, è su questi ultimi che si è concentrata l'attenzione. Complessivamente, si sono raccolte circa 1500 informazioni anagrafiche, la cui elaborazione ha anche consentito di effettuare alcune considerazioni di natura demografica sui fattori dello sviluppo numerico della discendenza complessiva dal seicento fino ad oggi. L'autore ringrazia le numerose persone che hanno facilitato il reperimento delle informazioni utili per la ricerca, in particolare i responsabili e i funzionari degli archivi consultati (parrocchiali, comunali, di Stato). Un particolare ringraziamento al Prof. Giuliano Gasca Queirazza, per la cortese disponibilità dimostrata. L'autore rimane ovviamente unico responsabile dei risultati della ricerca.

PARTE PRIMA: ORIGINI E SVILUPPO DELLA DISCENDENZA

1 - L'INSEDIAMENTO IN VILLANO VA MONFERRATO.

Nel 1624 Antonio Lessona, originario di Pollone vicino a Biella, contrae matrimonio in Villanova Monferrato e vi pone la sua residenza. Negli anni successivi, i registri parrocchiali attribuiscono ad Antonio 412 STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA un cognome in via di trasformazione: per un certo periodo egli è denominato Pollone tout-court, finché viene a riassumere il cognome originario Lessona, modificato peraltro nella forma dialettale Alsona. L'ulteriore trasformazione in Alzona, che ha riguardato la maggior parte delle famiglie, è relativamente recente: essa avrà luogo alla fine dell'ottocento. La ricerca colloca dunque all'inizio del seicento la data di comparsa in Villanova della famiglia, spostandola indietro di un secolo rispetto a quanto ipotizzato dall'unica fonte che risulta pubblicata in materia, la nota di Aldo di (Genealogie della nobile famiglia Avonto e di altre casate subalpine, 1977, S.E.T.E., Vercelli, p. 79), che la fa risalire al settecento. Nel seicento Villanova è zona di confine, agli estremi margini settentrionali del Monferrato, nella striscia di terra che divide questo Stato, a nord del , dalla Signoria di Vercelli soggetta al Ducato di Savoia. A pochi chilometri verso oriente, il fiume Sesia segna i confini con lo Stato di Milano, sottoposto al dominio degli Spagnoli. Per la sua posizione strategica nei confronti di Casale, Villanova è pesantemente coinvolta nelle vicende della "guerra dei trent'anni" (1618- 1648), in particolare durante i diversi assedi che ripetutamente la città subisce in quel periodo. Appena insediato in Villanova, Antonio Alsona vive i momenti drammatici legati a questi eventi. Durante l'assedio di Casale del 1630, la peste colpisce gran parte della popolazione villanovese: è probabilmente a causa di questo morbo che in quell'anno Antonio perde la prima moglie. Nel 1637 Villanova subisce un saccheggio ed un incendio da parte di soldati spagnoli, che nel 1640 pongono nuovamente l'assedio a Casale: in tutti quegli anni, numerosi sono i soldati stranieri la cui morte viene annotata nei registri della parrocchia di Villanova. Eloquenti sono inoltre le frasi che il parroco di allora dedica al passaggio delle truppe in guerra. «Adì 26 sud.0 (Dicembre 1637) fu disvaligiata la chiesa con perdita di ogni cosa et alii 28 fu brugiata la terra, et casa prebendale da soldati spagnoli alogiati in Caresana. «Adì 12 Aprile 1640 fu disvaligiata la casa parochiale da spag.li con la perdita di quanto in essa si ritrovava di paesani. «Alii 29 Aprile li spag.li fugirono dall'assedio di Casale con perdita di quanto havevano di munitioni et mortalità tra amazati, et negati nel po' grand, mo».

413 GIANLUIGI ALZONA

Annotazioni nel libro parrocchiale di Villanova Monferrato all'epoca della guerra del treni'anni

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Fonte: Libro 5° dei nati, matrimoni e defunti, della parrocchia di Villanova Monferrato (dall'I.1.1617 al 16.2.1663) La guerra dei trent'anni non si è ancora conclusa quando, nel 1646, Antonio e la seconda moglie danno alla luce Giovanni Battista, il figlio maschio che consentirà la trasmissione del cognome. Giovanni Battista si sposa in Villanova nel 1665: dal matrimonio nascono nove figli, tra cui i tre maschi (Gian Giacomo, Giuseppe e Antonio) capostipiti delle tre linee di discendenza tuttora rappresentate. Nella seconda metà del settecento nasce in Villanova la quarta generazione di Alsona da quattro diverse famiglie. Se applicassimo la normativa oggi vigente, all'epoca i membri delle tre linee sarebbero ancora giuridicamente «parenti» tra di loro. Infatti il codice civile, agli articoli 76 e 77, stabilisce ai fini della «parentela» il limite del 6° grado (numero di generazioni che si contano risalendo da un soggetto al capostipite comune e scendendo da questo a un altro soggetto, comprese le generazioni dei due soggetti ed esclusa quella del capostipite). Poiché i membri di ciascuna linea hanno in comune il bisnonno Giovanni Battista con i membri delle altre due, sono esattamente sei le generazioni che dividono i membri delle tre linee. Da allora in avanti, tra i discendenti delle tre linee la parentela giuridica viene meno.

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2 - PROFESSIONI E CONDIZIONE SOCIALE.

A metà seicento, il capostipite Antonio è indicato come Mastro (Magister) in tutti gli atti che lo riguardano, sia ecclesiastici sia notarili. Si tratta probabilmente del mestiere di Mastro da muro, esercitato da diversi oriundi biellesi in quel periodo: la costante attribuzione dell'appellativo (mentre la maggior parte dei Villanovesi dell'epoca vengono citati senza alcun appellativo) è indice del rispetto sociale goduto da una simile attività in un ambiente prevalentemente contadino. Il figlio Giovanni Battista è qualificato come Sergente (Stator). Dai documenti conservati nell'Archivio Notarile del Monferrato presso l'Archivio di Stato di Alessandria, egli risulta coinvolto in un'intensa attività di compravendita e di permuta di terreni e di case, a cominciare dall'anno del suo matrimonio (1665) fino agli ultimi anni della sua vita. La buona condizione economica e sociale di questi primi capostipiti è riflessa nell'appellativo di "nobile» che viene attribuito dal notaio sia al Sergente Giovanni Battista alla fine del seicento, sia ai suoi figli nei primi decenni del settecento (negli atti notarili del periodo il cognome è scritto Alissona). Nel corso del secolo, le condizioni economico-sociali delle tre linee tendono a divergere. La linea Giuseppe viene ad assumere una posizione di rilievo in ambito villanovese, posizione che conserva per tutto l'ottocento, fino all'epoca del progressivo abbandono del comune di origine. Dalla metà del settecento alla metà dell'ottocento, membri della linea sono ripetutamente Priori, Sotto Priori e Consiglieri della "Veneranda Confraternita di San Michele Arcangelo" importante luogo d'incontro per i Villano vesi di quei tempi. Contemporaneamente, membri della stessa linea partecipano alle elezioni comunali e alcuni di essi ricoprono funzioni ufficiali nell'amministrazione locale fino all'inizio del novecento. Lo stesso capostipite della linea, Giuseppe, figlio del Sergente Giovanni Battista, nel 1735 compare prima come Console, poi come Consigliere della «Commumtà di Villanuova». Per quanto riguarda i discendenti, si possono citare, tra gli altri, Giovanni municipalista nel periodo della rivoluzione francese (1800) e Lorenzo sindaco nel triennio 1843-45. Per il 1875 si può dipingere un quadro completo delle professioni svolte dagli individui di sesso maschile in Villanova, grazie alle schede 415 GIANLUIGI ALZONA anagrafiche conservate presso l'archivio comunale. Nove su 11 membri adulti della linea Giuseppe sono indicati come «proprietari», ossia traenti il loro reddito dalla proprietà terriera. In realtà, anche le due professioni vere e proprie, quella del medico e dell'albergatore, coesistono con la condizione di proprietario. Nello stesso tempo, svolgono il mestiere di contadino la totalità dei discendenti della linea Gian Giacomo, così come 5 su 6 membri della linea Antonio. In località diverse da Villanova, discendenti della linea Giuseppe si dedicano a professioni commerciali e liberali (un negoziante, un geometra e un ingegnere); discendenti della linea Gian Giacomo svolgono attività connesse all'agricoltura. Nel cinquantennio successivo, a cavallo tra ottocento e novecento (1876-1925) profonde sono le trasformazioni strutturali subite dall' economia piemontese, con i mutamenti delle professioni e gli ingenti spostamenti di popolazione dalle aree rurali verso le città. Simili tendenze sono confermate dalle professioni esercitate dagli Alsona-Alzona nel 1925, anno in cui quasi il 60% di essi risiede ormai in località diverse da Villanova. I discendenti della linea Giuseppe sono in prevalenza ingegneri, avvocati, farmacisti, medici. La maggior parte di essi risiede in città, come Casale, Vercelli, Torino, Genova e Bologna. I discendenti della linea Gian Giacomo sono ancora per la maggior parte agricoltori; un buon numero di essi ha peraltro iniziato a svolgere attività diverse in Villanova (filatore, muratore, parrucchiere, sarto, pasticciere, commerciante); alcuni di essi, anche grazie al benessere acquisito in Argentina, hanno conseguito titoli di studio superiore. Rappresentanti di questa linea iniziano ad assumere cariche comunali. I discendenti della linea Antonio, residenti in Villanova, tendono a spostarsi dall'agricoltura al commercio. Nei cinquant'anni che seguono (1926-1975) il sistema economico e sociale piemontese subisce ulteriori profonde trasformazioni, venendo ad assumere i suoi connotati moderni. Nei centri rurali continua il ridimensionamento della popolazione; gli addetti all'agricoltura si contraggono ulteriormente, lasciando spazio crescente ai servizi e, talora, all'industria. Servizi ed industria si sviluppano in modo notevole nelle aree cittadine, contribuendo al progressivo dilatarsi delle popolazioni residenti. In un simile periodo di grandi trasformazioni, le condizioni economiche e sociali di partenza delle famiglie non esercitano 416 STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA più come in passato un'influenza pressoché esclusiva sul tipo di professione degli individui e, quindi, sulle loro condizioni economiche e sociali di arrivo. Le professioni svolte dagli Alsona-Alzona nel 1975, ultimo anno per il quale si possiedono informazioni complete, riflettono simili cambiamenti di vincoli ed opportunità. Tra i discendenti della linea Giuseppe continuano a prevalere le professioni liberali (avvocato, farmacista, medico, docente universitario), ma emergono attività nuove, soprattutto in campo agricolo e commerciale. I discendenti della linea Gian Giacomo svolgono ormai in larga maggioranza attività di servizi ed artigianali (muratore, meccanico, falegname, parrucchiere, tabaccaio, negoziante), nonché lavoro operaio ed impiegatizio. Nelle famiglie trasferite in città, vengono seguiti studi superiori e universitari (architettura, economia, ingegneria). Tra i discendenti della linea Antonio sono diventate prevalenti le attività commerciali.

3 - SVILUPPO NUMERICO, EMIGRAZIONI E INSEDIAMENTO IN LOCALITÀ DIVERSE.

Per oltre due secoli, da metà seicento a metà ottocento, gli Alsona restano saldamente insediati nel comune di origine. In Villanova essi nascono, vivono, mettono al mondo i loro figli, muoiono. Solo per sposarsi, talvolta si recano in. altre località, secondo l'usanza di celebrare il matrimonio nella parrocchia della sposa. Alla fine del settecento, gli Alsona maschi in vita individuati erano 24 e risiedevano ancora tutti nel comune di origine. Durante l'ottocento - soprattutto durante la seconda metà del secolo - si è avuta una grande espansione numerica della discendenza e, contemporaneamente, si è accentuato il fenomeno dell'emigrazione. I primi casi di Alsona maschi che, nati in Villanova, non vi risultano deceduti, risalgono agli inizi dell'ottocento, n primo trasferimento di cui si hanno dati certi ha come destinazione il contiguo comune di . Nella seconda metà dell'ottocento diverse famiglie si trasferiscono, soprattutto a Torino, nel vercellese ed a Casale. A fine secolo, alcuni membri di famiglie trasferitesi a Torino si spostano verso altre località (come Firenze e Bologna). Nello stesso periodo, lasciano Villanova altre famiglie, per destinazioni in genere a breve raggio, nei vicini territori delle 417 GIANLUIGI ALZONA province di Vercelli e di Alessandria, a parte il caso isolato di un'emigrazione nelle Marche. Tra fine ottocento e inizio novecento anche Villanova viene coinvolta nel fenomeno dell'emigrazione transoceanica. In quel periodo sono una decina gli Alzona che partono per l'Argentina: la maggior parte di essi ritornerà in Italia dopo un periodo più o meno lungo di permanenza. Alla fine dell'ottocento gli Alsona-Alzona maschi in vita individuati erano 76 (triplicati rispetto a cento anni prima): di questi, solo 44 risiedevano ancora in Villanova. Nei primi venticinque anni del novecento l'espansione numerica della discendenza è continuata, sia pure ad un ritmo molto più contenuto: gli individui maschi in vita hanno raggiunto il massimo storico di circa 90 unità nel 1924. Le emigrazioni interne all'Italia riprendono agli inizi del novecento, con varie destinazioni, come Casale, Alba, Torino, Milano e Genova. Alcuni casi si hanno ancora dopo la prima guerra mondiale, verso destinazioni vicine, come Balzola, Vercelli, la Lomellina, e meno vicine, come Torino e Aosta. Negli anni cinquanta-sessanta-settanta, anche in relazione alle esigenze di lavoro delle nuove generazioni, le emigrazioni hanno ulteriormente contratto la presenza degli Alzona in Villanova, con destinazione verso il casalese, il novarese e Torino. H calo delle nascite verificatosi durante il novecento ha portato ad una contrazione progressiva della discendenza, che nell'arco di sessant'anni si è dimezzata, riducendosi a 45 unità nel 1985. Tali persone risiedevano nelle seguenti località: 12 a Torino, 9 a Villanova, 8 a Casale, 4 a Genova, 2 a Bologna, 1 a Milano, 1 a Aosta, 8 nelle province di Alessandria, Vercelli, Novara. Si tratta complessivamente di 32 famiglie: 14 della linea Gian Giacomo, 11 della linea Giuseppe, 7 della linea Antonio. Nelle diverse località italiane di residenza, certi rami di Alzona-Alsona sono giunti alla dodicesima generazione a partire dall'antico progenitore Antonio.

Nel Grafico che segue si osserva chiaramente la parabola numerica degli Alsona-Alzona maschi a partire dall'insediamento di Antonio in Villanova a metà seicento, lungo i tre secoli e mezzo che sono seguiti. Così come si nota la progressiva perdita di importanza di Villanova a vantaggio di altri luoghi di residenza da metà ottocento in avanti. 418 -'•-^MiNiOùujijitnyi "N| ^J 00 00 \°ooiotnocnocnotno INDIVIDUI w O 01 o tn

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PARTE SECONDA: CONSIDERAZIONI DEMOGRAHCHE INTORNO ALLA DIFFUSIONE DEL COGNOME

1 - SVILUPPO E DECLINO IN VlLLANOVA, EMIGRAZIONI E SVILUPPO IN LOCALITÀ DIVERSE.

Come si è visto, nella seconda metà del seicento si pongono le basi della futura espansione degli Alsona in Villanova, con la nascita dei sei nipoti maschi di Antonio, di cui tre danno origine all'intera discendenza successiva. Consideriamo ora, con l'aiuto delle Tavole 1, 2 e 3, come si è sviluppata nel tempo la discendenza maschile, cui è legata la trasmissione del cognome. Nella seconda metà del seicento, le nascite maschili sono state 8 e le morti 3, portando ad un incremento netto di 5 unità. L'espansione numerica accelera nel settecento, in particolare nella seconda metà, quando, rispetto alla prima metà del secolo, le nascite maschili salgono da 21 a 44, le morti da 18 a 29, e l'incremento netto da + 3 a + 15 unità. Alla fine del settecento, gli Alsona maschi presenti in Villanova sono 24. Nell'ottocento si ha la massima espansione numerica delle nascite e delle morti in Villanova. La prima metà del secolo è caratterizzata da 54 nascite e da 40 morti, con un incremento netto (+ 14 unità) simile a quello del cinquantennio precedente. Tenuto conto anche dei due casi d'emigrazione, a metà ottocento gli Alsona maschi viventi nel comune assommano a 36. Nella seconda metà del secolo le nascite subiscono una forte accelerazione (da 54 passano a 83, con un aumento del 54%), mentre l'incremento delle morti è proporzionalmente più contenuto (da 40 a 57, con un + 42%): il saldo netto risulta di 26 unità, doppio rispetto a quello registrato nella prima metà del secolo. Contemporaneamente, si accresce notevolmente il fenomeno dell'emigrazione. In questo periodo risultano 18 casi di Alsona maschi che lasciano Villanova per stabilirsi in diversi luoghi di residenza. Ciò comporta un incremento solo lieve del numero di unità presenti nel comune alla fine dell'ottocento, rispetto a cinquant'anni prima: 44 contro 36. E' comunque in questo periodo che, prima delle emigrazioni degli anni '890, gli Alsona maschi viventi in Villanova hanno raggiunto il numero storicamente più elevato (46 nel 1890). fl novecento segna il declino della presenza Alzona in Villanova. Nel primo venticinquennio del nuovo secolo (1900-1924), complice anche la grande guerra, le nascite si riducono a circa un terzo rispetto a quelle dell'ultimo venticinquennio dell'ottocento (15 contro 42); analogamente le morti (10 contro

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29). fl saldo demografico naturale resta dunque positivo ma molto più contenuto rispetto al passato (+5). Nello stesso periodo, le emigrazioni continuano numerose: sono 13 gli Alzona maschi che lasciano Villanova. Come risultato, inizia quella contrazione numerica degli Alzona in Villanova che prosegue ininterrotta fino ai nostri giorni: a fine 1924 nel paese vivono 36 maschi, ovvero lo stesso numero esistente settantacinque anni prima (nel 1850). Dal 1925 in avanti si verificano contemporaneamente: un calo drastico delle nascite (addirittura dal 1975 al 1985 non risulta più alcuna nascita maschile), un numero di morti sempre sensibilmente più elevato delle nascite (e quindi un saldo demografico negativo), un flusso costante di emigrazioni. I maschi Alzona viventi in Villanova si riducono rapidamente di numero, passando a 26 nel 1949, 11 nel 1974, 9 nel 1985. All'inizio del 1993 il numero di Alzona maschi in Villanova si è ridotto ad appena 6 unità, appartenenti a quattro famiglie.

Si è già notato che, a cominciare dagli inizi dell'ottocento alcuni Alsona maschi nati in Villanova non vi risultano deceduti. In quel periodo le emigrazioni di cui si conoscono dati certi, sono peraltro a brevissimo raggio avendo come destinazione il contiguo comune di Balzola. Le emigrazioni da Villanova subiscono un'accelerazione nella seconda metà dell'ottocento e nella prima del novecento. Torino è la destinazione che ha accolto il maggior numero di emigrati in un solo periodo (10 maschi dal 1850 al 1874); negli ultimi venticinque anni dell'ottocento le destinazioni sono più diversificate (province vicine, Casale, Bologna, Firenze, altre). A parte la parentesi argentina, che, come si è visto, interessa alcune famiglie villanovesi tra fine ottocento e inizio novecento, nella prima metà del novecento le emigrazioni coinvolgono non solo gli Alzona di Villanova, ma anche quelli che già erano emigrati in altre località nei periodi precedenti. Le destinazioni sono molteplici (Torino, Casale, province vicine, Genova, Milano, altre). Dopo il 1950 le emigrazioni si riducono fortemente di numero, pur continuando ad interessare gran parte delle destinazioni dei periodi precedenti. H numero complessivo di Alsona-Alzona maschi viventi, oltre che in Villanova, nelle diverse località italiane in cui si sono trasferiti ed hanno avuto discendenze, raggiunge il suo massimo storico nel 1924, con 88 unità. Da allora declina progressivamente, per il costante supero delle morti sulle nascite, ridottesi drasticamente di numero, n saldo naturale, diventato negativo, ha il seguente andamento: -10 unità nel venticinquennio 1925-49, -23 unità nel venticinquennio 1950-1974, -8 unità nell'undicennio 1975-85 (periodo in cui i nati maschi sono stati appena 4).

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Tav. 1 - Alsona-Alzona maschi: numero di nati e immigrati nelle diverse località e periodi.

Località Villanova Balzola Torino Prov. vicine Casale Bologna Genova Altre località Totali Periodi nati imm. nati imm. nati imm. nati imm. nati imm. nati imm. nati imm. miti imm. nati imm. 1646-1674 2 2 1675-1699 6 6 1700-1724 15 15 1725-1749 6 6 1750-1774 16 16 1775-1799 28 28 1800-1824 26 26 1825-1849 28 1 2 29 2 1850-1874 41 4 2 10 1 47 11 1875-1899 42 1 10 6 2 1 1 1 2 3 6 64 11 1900-1924 15 2 1 3 2 5 3 3 5 1 2 2 3 4 34 17 1925-1949 8 4 1 1 2 4 2 2 4 1 1 20 10 1950-1974 2 2 1 2 2 2 2 1 1 10 5 1975-1985 0 3 1 4 Totali 235 8 3 24 14 14 10 11 10 3 2 5 6 7 11 307 56

Tav. 2 - Alsona-Alzona maschi: numero di morti e emigrati nelle diverse località e periodi.

Località Villanova Balzola Torino Prov. vicine Casale Bologna Genova Altre località Totali Periodi morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. morti emig. 1646-1674 2 2 1675-1699 1 1 1700-1724 12 12 1725-1749 6 6 1750-1774 10 10 1775-1799 19 19 1800-1824 16 16 1825-1849 24 2 24 2 1850-1874 28 10 2 1 2 32 11 1875-1899 29 8 2 8 3 3 42 11 1900-1924 10 13 1 4 1 6 1 1 2 2 24 17 1925-1949 11 7 2 2 3 2 2 1 1 3 6 30 10 1950-1974 13 4 3 4 6 1 1 3 2 32 5 1975-1985 2 1 2 4 2 1 1 13 Totali 183 44 8 3 22 4 16 11 2 2 1 7 14 2 263 56

Tav. 3 - Alsona-Alzona maschi: saldi naturali e migratori, individui in vita nelle diverse località e perìodi.

Località Villanova Balzola Torino Prov. vicine Casale Bologna Genova Altre loc. Totali Periodi s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. s.n. s.m. i.v. 1646-74 0 1 0 1 1675-99 5 6 5 6 1700-24 3 9 3 9 1725^9 0 9 0 9 1750-74 6 15 6 15 1775-99 9 24 9 24 1800-24 10 34 10 34 1825-49 4 -2 36 1 2 3 5 0 39 1850-74 13 -10 39 2-14 10 10 1 1 15 0 54 1875-99 13 -8 44 -1 3 2-39 629 1 1 2 1 2 3 6 6 22 0 76 1900-24 5 -13 36 1 1 5 -1 1 9 -1 3 11 248 1 4 224 1 2 9 10 0 86 1925-49 -3 -7 26 -2 -2 1 1 1 11 -1 2 12 2 2 12 -1 -1 2 -147 -5 1 5 -10 0 76 1950-74 -11 -4 11 -1 1 11 -2 2 12 -4 1 9 2 -2 5 -2 3 -22 0 54 1975-85 -2 9 -1 1 12 -4 8 -1 8 2 -1 4 -1 2 -9 0 45 Totali 52 -M 0 0 2 10 -2 10 0 8 1 1 -2 6 -7 9 44 0 Nota; s.n. = saldi naturali s.m. — saldi migratori i.v. = individui in vita

422 STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA.

2 - QUOZIENTI DEMOGRAFO.

Alcuni fattori demografici particolarmente favorevoli hanno reso possibile che dall'unico progenitore vivente nel seicento si sia sviluppata una discendenza che ha raggiunto quasi il centinaio di individui nel giro di due secoli e mezzo.

Tav. 4 - Alsona-Alzona: rapporto dei sessi alla nascita e numero medio di nati per famiglie formatesi nei vari periodi.

Modi nati complessivi fami- n° medio nati per famiglia (**) mas- fem- NN tot. m/f% glie mas- fem- NN totale chi mine <*) n° chi mine 1643-1674 2 3 5 66,7 2 3,5 2,0 5,5 1675-1699 6 1 7 600,0 1 7,0 4,0 11,0 1700-1724 15 6 21 250,0 3 4,3 2,0 6,3 1725-1749 6 9 15 66,7 2 2,0 4,5 6,5 1750-1774 16 10 1 27 160,0 5 4,4 2,0 0,2 6,6 1775-1799 28 14 2 44 200,0 5 4,6 2,2 0,4 7,2 1800-1824 26 24 6 56 108,3 13 2,1 2,5 0,6 5,2 1825-1849 29 36 4 69 80,6 11 3,5 3,4 0,2 7,1 1850-1874 47 44 1 92 106,8 13 3,8 3,6 0,2 7,6 1875-1899 64 54 2 120 118,5 22 2,5 2,2 0,0 4,8 1900-1924 34 23 57 147,8 23 1,1 0,8 1,9 1925-1941 20 16 36 125,0 22 0,9 0,6 1,5 1950-1974 10 12 22 833 11 0,8 1,1 1,9 1975-1985 4 2 6 200,0 3 1,3 03 1,7 Totali 307 254 16 577 120,9 136 23 1,9 0,1 4,2

Note: (*) m/f % = rapporto dei sessi alla nascita ( n° maschi / n° femmine x 100 ); (**) a differenza delle prime colonne, che indicano i nati nei vari periodi, si tratta dei figli generati dalle famiglie formatesi nei vari periodi, anche se sono nati nel periodo successivo.

Innanzitutto (v. Tav. 4), da fine seicento a tutto il settecento, il rapporto dei sessi alla nascita si mantiene quasi sempre decisamente favorevole ai maschi (nel periodo 1675-99 è stato addirittura di 6 maschi contro 1 femmina). Nello stesso tempo il numero di maschi nati nelle famiglie formatesi nel periodo è piuttosto elevato (circa 4 in media per tutto il settecento). Nell'ottocento continuano generalmente a nascere più maschi che femmine, anche se il vantaggio è meno accentuato che nel secolo precedente, fl numero di nati maschi nelle famiglie formatesi nel periodo è sempre elevato, anche se inferiore a quello registrato nel settecento (circa 3 in media per tutto l'ottocento). Contemporaneamente, però, aumenta sensibilmente il numero di famiglie, che a fine ottocento superano le 20.

423 GIANLUIGI ALZONA

Altri fattori, oltre quelli sopra descritti, concorrono a spiegare l'accrescimento della popolazione maschile degli Alsona-Alzona fino agli inizi del novecento, ed il suo declino successivo. A tal fine è rilevante il livello e l'andamento dei quozienti medi annui di natalità confrontati con quelli di mortalità (Tav. 5).

Tav. 5 - Alsona-Àlzona maschi : natalità, mortalità, nuzialità. Quozienti nei vari periodi (valori per mille, medie annue).

Periodi nata- morta- accresc. morta- morta- nuzia- lità lità natur. lità lità lità (a) (b) (a)-(b) (entro (entro l°anno) 10°anno) 1643-1674 125,0 125,0 0,0 0,0 500,0 125,0 1675-1699 68,6 11,4 57,1 166,7 333,3 11,4 1700-1724 80,0 64,0 16,0 333,3 666,7 16,0 1725-1749 26,7 26,7 0,0 666,7 666,7 8,9 1750-1774 53,3 33,3 20,0 250,0 500,0 16,7 1775-1799 57,4 39,0 18,5 321,4 428,6 10,3 1800-1824 35,9 22,1 13,8 230,8 307,7 17,9 1825-1849 31,8 26,3 5,5 310,3 413,8 12,1 1850-1874 40,4 28,4 12,0 212,8 361,7 12,0 1875-1899 39,4 25,2 14,2 234,4 343,8 14,2 1900-1924 16,8 12,3 4,4 58,8 88,2 11,4 1925-1949 9,9 14,8 -4,9 0,0 0,0 11,4 1950-1974 6,2 19,8 -13,6 0,0 0,0 6,8 1975-1985 7,4 22,3 -14,8 0,0 0,0 5,6

Note: (n.° nati,morti,sposati nel periodo) / (n.° anni del periodo) Quozienti di natalità, mortalità, nuzialità = per mille media semplice n.° dei viventi all'inizio e alla fine del periodo

Accrescimento naturale = natalità - mortalità

n.° morti entro il 1° (10°) anno di vita nel periodo Quozienti di mortalità entro il 1° (10°) anno di vita = • per mille n.°nati nel periodo

n periodo 1675-99 è caratterizzato da un'elevata natalità e da una bassa mortalità: il divario tra i due quozienti, che evidenzia l'accrescimento medio annuo della popolazione maschile degli Alsona, è molto elevato (57.1 per mille). In particolare, in quel periodo la mortalità infantile è eccezionalmente bassa per l'epoca, e infatti su 6 nati maschi ne sono sopravvissuti 5 oltre 1 anno di vita e 4 oltre i 10. Nei primi venticinque anni del settecento il quoziente medio di natalità cresce ancora, raggiungendo il suo livello storicamente più elevato (80 per mille); ciò accade anche per il quoziente medio di mortalità (64 per mille), in gran parte a causa dell'accentuarsi della mortalità infantile (un

424 STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA. terzo dei nati non supera un anno e due terzi non superano i 10). In ogni caso il divario tra natalità e mortalità si mantiene positivo e contribuisce all'accrescimento della popolazione. Dopo la battuta d'arresto del venticinquennio 1725-49, in cui natalità e mortalità si riducono fortemente e si bilanciano, nella seconda metà del settecento entrambi i quozienti tornano ad assumere valori più elevati - la natalità tra il 50 e il 60 per mille, la mortalità tra il 30 e il 40 per mille - con un saldo di accrescimento attorno al 20 per mille. L'ottocento è caratterizzato da un calo di entrambi i quozienti, che peraltro rimangono ancora su livelli ragguardevoli. Il calo è più sensibile per la natalità - che scende ad un livello compreso tra il 30 e il 40 per mille, rispetto alla mortalità - che si attesta tra il 25 e il 30 per mille. Da notare che alla diminuzione della mortalità complessiva ha contribuito il calo di quella infantile: mediamente «solo» più uno su tre nati non supera il decimo anno di vita. In definitiva, durante l'ottocento il saldo netto tra natalità e mortalità determina un accrescimento della popolazione maschile degli Alsona ad un tasso medio annuo di poco superiore al 10 per mille. Nel novecento i quozienti di natalità crollano. Ciò accade già nel primo venticinquennio, quando il livello medio si dimezza, passando dal 39.4 al 16.8 per mille, n fenomeno si accentua nel secondo venticinquennio e prosegue nei periodi successivi, quando il livello medio della natalità scende a poco più del 7 per mille. Anche i quozienti di mortalità si riducono, rispetto a quelli medi dell'ottocento, anche grazie alla pratica scomparsa della mortalità infantile. Ma la contrazione della mortalità è molto meno accentuata rispetto a quella subita dalla natalità, anzi, a differenza di quest'ultima, a partire dal periodo 1925-49 la mortalità tende a risalire. Inoltre, da tale periodo, il livello dei quozienti di mortalità tende a superare, e in misura sempre più ampia, il livello dei quozienti di natalità: da tale periodo la popolazione maschile degli Alsona-Alzona tende a contrarsi, e ciò a ritmi via via crescenti. Dall'osservazione dei quozienti di nuzialità non emergono significativi cambiamenti nel tempo. L'unico dato chiaramente nuovo rispetto al passato è quello registrato nel periodo più recente, posteriore alla seconda guerra mondiale. Rispetto ad un quoziente di nuzialità che mediamente aveva sempre superato il 10 per mille, nel venticinquennio 1950-74 esso scende a 6.8, ed ancora a 5.6 nell'undicennio successivo.

Un confronto di massima con i quozienti demografici relativi all'intera popolazione italiana calcolati nei vari decenni successivi al 1861

425 GlANLUIGlALZONA

(Tav. 6), consente di mettere in luce analogie e specificità per la discendenza maschile Alsona-Alzona.

Tav. 6 - Alsona-Alzona maschi : quozienti demografici dal 1861 al 1985 e confronti a livello nazionale (valori per mille, medie annue).

Alsona - Alzona maschi Popolazione italiana Periodi nata- morta- accr. morta- nuzia- nata- morta- accr. morta- nuzia-

lità lità natur. infan.0 lità lità lità natur. infan. lità 1861-1870 23,3 21,4 1,9 250,0 5,8 37,6 30,3 7,3 225,2 7,5 1871-1880 50,9 33,3 17,5 137,9 19,3 36,9 29,9 7,0 214,8 7,7 1881-1890 48,5 27,9 20,6 272,7 17,6 37,8 27,3 10,5 195,0 7,9 1891-1900 18,5 17,2 1,3 357,1 9,3 35,0 24,4 10,6 175,0 7,3 1901-1910 21,4 15,1 6,3 117,6 8,8 32,7 21,6 11,1 159,7 7,7 1911-1920 16,7 10,7 6,0 9,5 27,3 22,2 5,1 144,6 6,6 1921-1930 7,3 17,1 -9,8 13,4 28,6 16,9 11,7 122,7 8,2 1931-1940 11,4 8,9 2,5 15,2 23,6 14,0 9,6 103,9 7,2 1941-1950 9,2 19,6 -10,5 10,5 20,5 12,7 7,8 92,4 7,2 1951-1960 5,9 22,2 -16,3 5,9 17,8 9,6 8,2 52,7 7,4 1961-1970 10,0 16,7 -6,7 13,3 18,0 9,6 8,4 35,6 7,5 1971-1980 3,8 24,8 -21,0 7,6 14,5 9,7 4,8 21,3 6,7 1981-1985 8,7 17,4 -8,7 0,0 10,4 9,5 0,9 11,4 5,4

Nota ° : morti entro un anno di età sui nati nel periodo, per mille. Fonte per i dati nazionali: M.Natale (1990, p.32) Fonte per i dati nazionali: M.Natale, Economia e popolazione; alcuni aspetti delle interrelazioni tra sviluppo demografico ed economico, F. Angeli Ed., Milano, 1990, p. 32.

Nota: n confronto tra le due serie di quozienti (quelli riferiti agli Alsona-Alzona e quelli medi nazionali) deve essere fatto con cautela, data la non omogeneità dei rispettivi criteri di calcolo. I numeratoli e i denominatori dei quozienti per la popolazione di Alsona-Alzona comprendono i soli maschi (nati, morti, sposati su numero medio dei maschi in vita) mentre quelli della popolazione nazionale comprendono anche le femmine (totale nati, morti, sposati su numero medio delle persone in vita).

Essendo calcolati su una popolazione ristretta, i quozienti del cognome sono soggetti a una variabilità temporale molto accentuata, che però non impedisce di cogliere alcune tendenze di fondo. Analogamente a quanto accade a livello nazionale, i quozienti di natalità e di mortalità del cognome iniziano un chiaro trend decrescente nell'ultimo decennio dell'ottocento, con l'accentuarsi della trasformazione della società da agricola a industriale. Per il cognome, la contrazione della natalità è peraltro così forte da causare, a distanza di pochi decenni, un aumento dei quozienti di mortalità e quindi una rapida contrazione dell'accrescimento naturale, che diventa negativo già negli anni venti. Così come fortunate circostanze demografiche avevano consentito la diffusione del cognome nel settecento e nell'ottocento, l'influenza anticipata dei fattori di crisi demografica emersi nel novecento, ne spiegano la progressiva contrazione già a partire dai primi decenni del secolo.

426 STORIA DI UNA DISCENDENZA MONFERRINA.

Incisione del 1706 raffigurante i territori di Casale e

FONTI DOCUMENTALI.

Archivi di Stato di Alessandria e Torino.

Archivi storici della parrocchia e del comune di Villanova Monferrato.

Uffici Anagrafe e Stato Civile dei seguenti comuni: Alba (CN), Arborio (VC), Balzola (AL), (AL), Candia Lomellina (PV), Casale Monferrato (AL), (AL), Garlasco (PV), Genova, Osimo (AN), (AL), San Remo (IM), Sartirana (PV), Settimo Torinese (TO), Suardi (PV), Torino, Treviso, Tricerro (VC), Trino (VC), Vercelli, Villanova Monferrato (AL).

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