Atti del 12° Congresso dell'Associazione Italiana di Oceanologia e Limnologia (Isola di Vulcano, 18-21 Settembre 1996). Vol II - Genova: A.I.O.L., 1998 Piccazzo M. (ed.): 239 - 249. CARATTERI GEOMORFOLOGICI ED EVOLUZIONE RECENTE DEL TRATTO DI COSTA COMPRESO FRA CAPO S. AMPELIO E CAPO NERO (LIGURIA OCCIDENTALE) Pierluigi BRANDOLINI, Edoardo G. DE STEFANIS Istituto di Geografia, Università di Genova ABSTRACT Geomorphological features and recent evolution of the coastal zone between Capo S. Ampelio and Capo Nero (Western Liguria - Italy) A detailed geological and geomorphological mapping has been performed along the coastal zone between Bordighera and Ospedaletti. This area is strongly modified by human settlement and activities and it is characterized by the presence of rocky coast made of Cretaceous-Paleocenic turbiditic sequences, mainly arenaceous, few narrow gravelly beaches and pliocenic clays and conglomerates outcrops in the western sector, dislocated along two main neo-tectonic directions: NNW-SSE and ENE-WSW. Such directions are also responsable for the geometry of the coastline. It has been possible to recognize some former marine morphologies and deposits, few outcrops made of sedimentary breccia and some gravitational phenomena which can be explained as the consequence of quaternary evolution of the coast and relative sea level changes. Among the quaternary deposits, a beachrock has been mapped in detail and it is now object of palaentologic and cronologic study. Finally the analysis of hystorical cartographic records has been used to reconstruct the changings of the coastline during the last two centuries, mostly following human activity. 1. INQUADRAMENTO GENERALE Il tratto costiero rilevato, situato nell'estrema Liguria occidentale in provincia di Im- peria, si estende per oltre 9 km tra Capo S. Ampelio nel territorio comunale di Bor- dighera, e Capo Nero, nel comune di Ospedaletti. In esso sfociano alcuni corsi d'acqua, che si sviluppano in piccoli bacini idrografici, su una superficie complessiva di circa 12 km2. Si tratta di un'area da tempo fortemente antropizzata, in cui il notevole sviluppo del- le attività turistiche, di antica tradizione per Bordighera e di origine più recente per Ospe- daletti, unitamente a quelle agricole, ne ha condizionato l'evoluzione morfologica recente (Fig. 1 e 2). Il litorale si articola in tratti di costa deposita, con spiagge in prevalenza ciottolose, generalmente in erosione, alternati a tratti di costa alta, impostati in roccia, talvolta interessati da frane. Entrambi i morfotipi presentano rilevanti modificazioni artificiali, effettuate negli ultimi decenni attraverso la realizzazione di colmate a mare e di varie opere di difesa. Le condizioni meteomarine generali del paraggio sono caratterizzate dall'azione 239 dominante delle mareggiate di libeccio, con un fetch di circa 800 km, e dall'azione regnante dello scirocco, con un fetch di circa 200 km. L'interazione tra i due moti ondosi, i cui effetti si risentono particolarmente nei periodi tardo autunnali e invernali, da luogo ad una deriva litoranea prevalente, in rapporto all'orientazione della linea di costa, verso est. Le condizioni geologiche sono caratterizzate dall'affioramento di litotipi arenacei e calcareo-marnosi appartenenti alla falda dei Flysch ad Elmintoidi che, in corrispondenza del T. Vallecrosia, poco ad ovest del limite occidentale dell'area rilevata, si accavalla, tramite il complesso degli "schistes a blocs", al flysch priaboniano del dominio Subalpi- no, noto in letteratura come Flysch di Ventimiglia. I termini del Flysch ad Elmintoidi appartengono all'Unità di Sanremo-Monte Saccarello e sono rappresentati dal basso della successione stratigrafica all'alto, dalla formazione delle Arenarie di Bordighera, dai Calcari di Monte Saccarello e dalle Marne di Sanremo (Fig. 3). Le Arenarie di Bordighera, del Maastrichtiano-Campaniano Superiore (?), rappre- sentano secondo Sagri (1980), un complesso di conoide sottomarina del tipo "a bassa efficienza di trasporto" caratterizzata da elevato spessore e da contenuto espandimento areale: nella zona studiata affiorano nella facies più prossimale sotto forma di potenti banchi arenaceo-conglomeratici con base gradata e frequenti strutture da corrente; la natura dei clasti è essenzialmente quarzoso-feldspatica e, nei livelli più grossolani, sono riconoscibili graniti, porfidi e gneiss. 240 I Calcari del Monte Saccarello (Maastrichtiano-Campaniano Superiore) affiorano solo lungo la costa e sono presenti nelle sinclinali nel settore di Ospedaletti ed a NO di Bordighera, al limite occidentale dell'area rilevata. Nella loro facies calcareo-marnosa essi appaiono come una sequenza di strati da medi a spessi, fino a plurimetrici, di marne- calcaree e calcari marnosi a base calcareo arenacea, straterelli compatti di calcari micritici e rare arginiti costituenti i giunti di strato. Il passaggio alla facies marnoso-arenacea avviene tramite un episodio di sedimentazione essenzialmente marnosa , cui seguono alternanze di torbiditi siltoso-arenacee, marne argillose e arginiti marnose (Marne di Sanremo del Maastrichtiano). Nel settore occidentale a quote superiori ai 200 m affiorano lembi plioce nici costituiti da conglomerati e sabbie cementate. La tettonica legata ai sistemi plicativi dell'orogenesi alpina è caratterizzata da diret- trici principali NNE-SSO, a cui hanno fatto seguito, attraverso una tettonica fragile avvia- tasi per lo meno dal Pliocene, direttrici con orientamento N40° e NI20°-150°. 3. GEOMORFOLOGIA L'assetto geomorfologico generale dell'area analizzata è stato fortemente condizio- nato nella sua evoluzione plio-quaternaria dalle caratteristiche geologiche predisponenti. Si può osservare infatti come il profilo costiero attuale ricalchi le principali direttrici tettoniche e come in corrispondenza degli alti strutturali, laddove affiorano le arenarie, si riscontrino i promontori di Capo S. Ampelio e di Capo Nero, mentre in corrispondenza dei bassi strutturali, ove affiorano le meno tenaci formazioni flyscioidi calcareo-marnoso- 241 arenacee, si presenti l'arcuatura costiera. Nell'analisi più di dettaglio delle forme derivate dall'azione marina, nei tratti di costa rocciosa, si sono rilevate diverse tipologie, quali grotte interstrato, solchi di battente, talora legati ad un'azione erosiva selettiva, e tipiche forme subalveolari, presenti diffu samente nelle bancate arenacee (Fig. 4). Lungo tali tratti di costa sono in atto fenomeni di arretramento con frane in roccia, di crollo e scivolamento, particolarmente attive ove le discontinuità strutturali presentano giaciture sfavorevoli (Capo Nero). I principali tratti di costa deposita, con modeste spiagge prevalentemente ghiaioso ciottolose, sono presenti immediatamente ai lati di Capo S. Ampelio, in corrispondenza rispettivamente della porzione estrema orientale della piana fluvio-costiera del T. Nervia, su cui si sviluppa l'abitato di Bordighera, e della poco estesa piana alluvionale del Rio Sasso. Altre piccole spiagge sono presenti tra Madonna della Ruota e Ospedaletti, ai piedi degli acclivi versanti che incombono sul litorale e ai margini della modestissima piana alluvionale del Rio Crosio. Come meglio esposto nel paragrafo successivo questi arenili risultano oggi, a causa di una pressoché totale mancanza di alimentazione in conseguenza di una serie di interventi antropici, in prevalente erosione. Tracce di antiche forme e depositi, sempre riconducibili a processi marini, dislocate a quote superiori dell'attuale livello del mare, per la congiunta azione neotettonica e già- 242 243 cioeustatica plio-quaternaria, sono state rilevate su alcuni versanti. A circa 6 m s.l.m., sulla sommità della falesia in arenaria presente sul margine sudoccidentale dell'accumulo franoso di "Madonna della Ruota", è stato riconosciuto un affioramento di modesta estensione di beachrock, mai segnalato in precedenza (Fig. 5a): tale deposito si sviluppa in modo discontinuo lungo un piano, debolmente inclinato verso sud, per un'estensione di circa 20 m ed è costituito prevalentemente da ciottoli pluricentimetrici arenacei con sabbie, limi e resti conchigliari cementati da carbonato di calcio. I frammenti organogeni meglio conservati hanno permesso il riconoscimento, in via preliminare, di valve di Spondylus e gusci di Glauculus Corallinius, Gibula varia e Bitium, la cui associazione è riconducibile ad un ambiente di litorale roccioso sommerso. La beachrock poggia, con contatto erosivo, sul substrato arenaceo ed è ricoperta e in parte sostituita da detrito di versante cementato. Data la peculiarità di questo affioramento, che segnala una passata fase di stazionamento del livello del mare, fatto estremamente raro lungo le coste liguri, sono in corso approfondimenti delle analisi di tale deposito. Le variazioni relative del livello marino sono altresì testimoniate da alcune spianate e per lo più da tratti di cresta subpianeggianti, ritrovati a diverse quote. Sul versante che dal porto turistico di Bordighera si sviluppa sino a Sasso di Bordighera e sul quello che da Capo Nero si erge sino a Col di Rodi sono stati riconosciuti almeno 4 ordini di superfici, a circa 35, 75, 180 e 200 m , oggi in gran parte obliterate dagli insediamenti. Per quanto riguarda i processi di versante legati all'azione gravitativa e delle acque correnti, e le relative forme ed i depositi, pur con le difficoltà di rilevamento dovute all'alto grado di antropizzazione, sono state cartografate le più potenti coperture detritiche distinguendo i depositi di origine eluvio-colluviale
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