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PAG 249-266_SI_Cancelli_etal_RIVISTA ANMS DEF 30/10/14 17.11 Pagina 249 MUSEOLOGIA SCIENTIFICA MEMORIE • N. 12/2014 • 249-266 ISSN 1972-6848 Le collezioni di Cetacei dei musei italiani. Prima parte (Cetacei attuali) Luigi Cagnolaro, Nicola Maio e Vincenzo Vomero (eds) La collezione di Cetacei dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena Fabrizio Cancelli Accademia dei Fisiocritici Onlus, piazzetta Silvio Gigli, 1. I-53100 Siena. E-mail: [email protected] Letizia Marsili Dipartimento Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, Università di Siena, via Mattioli, 4. I-53100 Siena. E-mail: [email protected] Nicola Baccetti ISPRA, via Ca’ Fornacetta, 9. I-40064 Ozzano Emilia (Bologna). E-mail: [email protected] Tommaso Renieri Dipartimento Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Università di Siena, strada delle Scotte, 4. I-53100 Siena. E-mail: [email protected] RIASSUNTO Si presenta una review dell’attività pluri-decennale svolta in campo cetologico dal Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena, nelle cui collezioni sono attualmente presenti 158 reperti (150 esempla- ri, 11 specie), di cui si presenta il catalogo completo. Vengono brevemente analizzate frequenze temporali, distri- buzioni geografiche e caratteristiche biometriche delle specie più rappresentative. Viene inoltre descritto l’im- piego di campioni derivanti da questo materiale per ricerche scientifiche. Parole chiave: Cetacei, museo, ricerca. ABSTRACT The Cetacean collection of Accademia dei Fisiocritici, Siena. The collecting activities carried out on stranded Cetaceans over the last few decades by the zoological museum of Accademia dei Fisiocritici, Siena, is reviewed. The collection presently includes 158 specimens, referring to 150 individuals and 11 species. Temporal frequencies, geographical distributions and biometrics of the best represented species are briefly analyzed and the complete catalogue is presented. The scientific use of biological samples obtained from this material is described. Key words: Cetaceans, museum, research. INTRODUZIONE (Balaenoptera physalus) il cui scheletro (fig. 1) venne successivamente allestito nel 1982 (Anonimo, 1982a, La collezione cetologica del museo dell’Accademia 1982 b; Gorini, 1982; Bralia et al., 1990). Nello stesso dei Fisiocritici di Siena può essere sostanzialmente anno 1974 si ebbe l’acquisizione di un Tursiope suddivisa in due sezioni. La prima è costituita da alcu- (Tursiops truncatus) già naturalizzato, dono del Museo ni reperti allestiti nell’Ottocento, con caratteristiche Civico di Storia Naturale di Milano e nel 1976 di un non dissimili da quelli presenti nella gran parte delle Grampo (Grampus griseus) preso in reti da pesca nel raccolte dell’epoca (Pezzo et al., 1995). Essa include mare antistante Livorno. anche alcune acquisizioni avvenute in anni molto più La seconda sezione della collezione senese, che com- recenti, sull’onda del restauro generale del museo prende la maggioranza dei reperti, è stata costituita a avvenuto nel 1970 (Ricci, 1972) e della riattivazione partire dal 1985, anno della fondazione del Centro dell’annesso laboratorio di tassidermia. Al 1974 risale Studi Cetacei (CSC). Questo organismo, costituito in infatti l’estemporaneo intervento a Piombino seno alla Società. Italiana di Scienze Naturali, si pre- (Baccetti, 1974, 1975; Anonimo, 1982a, 1982b), per il figgeva il coordinamento a livello nazionale di tutte le recupero di un esemplare di Balenottera comune attività di ricerca sui cetacei dei mari italiani ai fini LA COLLEZIONE DI CETACEI DELL’ACCADEMIA DEI FISIOCRITICI DI SIENA 249 PAG 249-266_SI_Cancelli_etal_RIVISTA ANMS DEF 30/10/14 17.11 Pagina 250 e quello dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena (MuSNAF). Successivamente si aggiunse anche il Mu - seo Provinciale di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno (MSNL). Inoltre furono coinvolte nel proget- to numerose associazioni naturalistiche attive lungo la costa. Nei primi anni, l’attività di intervento e recupero lungo le coste della Toscana è stata sinergicamente svolta dai quattro musei, ma con il passare del tempo solo l’istituzione senese è rimasta attiva, operando fino a tutto il 2006 in seno al CSC e continuando dal 2007 in seno all’Osservatorio Toscano Cetacei (OTC). Quest’ultimo organismo nasce nel 2007 come proget- Fig. 1. Scheletro di Balaenoptera physalus montato to della Regione Toscana, che - prima in Italia - ha nel 1982 nel cortile cinquecentesco della sede dell’Accademia inteso coinvolgere e coordinare tutte le esperienze e dei Fisiocritici (struttura di protezione auto-drenante, su progetto di Renato Pellizzer). le professionalità presenti nel settore sul suo territorio ed avere uno strumento consultivo e interpretativo per le tematiche riguardanti i Cetacei ed il loro ambiente. della loro tutela. Una delle iniziative più riuscite del L’operatività del MuSNAF prosegue ancor oggi, gra- CSC fu il Progetto Spiaggiamenti, finalizzato al recu- zie a nuovi laboratori (fig. 2) appositamente allestiti pero, allo studio e alla valorizzazione di tutti gli esem- nel 2005 (Anonimo, 2005; Ferri, 2006) e nonostante plari spiaggiati sulle coste italiane (Corazza, 1986). In le pesanti ripercussioni di una crisi senza precedenti tale contesto, la conservazione dei reperti derivanti della struttura universitaria senese, tuttora irrisolta a dal Progetto Spiaggiamenti attribuì a diversi musei ita- oltre cinque anni di distanza (Meletti, 2013) ed anzi liani l’importante funzione di archivio della biologia di aggravata dal tracollo del principale motore dell’eco- questo gruppo zoologico, in precedenza non studia- nomia cittadina (Ascheri, 2012). to con la dovuta continuità e sistematicità. Il lavoro svolto in questi anni, con il rilevamento dei In Toscana, regione con una lunga e consolidata tradi- dati morfologici sull’animale in carne, il prelievo dei zione di cultura naturalistica e museologica, aderirono campioni tissutali, la musealizzazione delle parti ossee al Progetto Spiaggiamenti i tre musei principali natu- di quasi tutti gli esemplari e la puntuale rendicontazio- ralistici: “La Specola”di Firenze (MZUF), quello di ne delle attività (Cagnolaro, 1985; Borri et al., 1997, Storia Naturale e del Territorio di Calci, Pisa (MSNP) 2001; Centro Studi Cetacei, 1987 - 2006), trova le sue Fig. 2. Panoramica del laboratorio tassidermico realizzato nel 2005 presso l’Accademia dei Fisiocritici. 250 FABRIZIO CANCELLI - LETIZIA MARSILI - NICOLA BACCETTI - TOMMASO RENIERI PAG 249-266_SI_Cancelli_etal_RIVISTA ANMS DEF 30/10/14 17.11 Pagina 251 Fig. 3. Scheletro di Kogia sima, recuperato nel 1988 lungo la costa della Maremma tosco-laziale e primo record mediterraneo della specie. motivazioni in una nuova concezione della funzione Ziphius cavirostris 4, Delphinus delphis 3, Physeter macro- culturale e scientifica dell’istituzione museale, caratte- cephalus 3, Globicephala melas 2, Phocoena phocoena relicta 2, rizzata non solo da compiti di ostensione e conserva- Balaena mysticetus 1, Kogia sima 1. zione, ma anche dall’essere motore e sostegno per Già i semplici totali nella lista delle specie appaiono multiformi linee di ricerca. L’animale recuperato rap- indicativi di quella che forse è la caratteristica saliente presenta infatti un ricchissimo materiale di studio per della raccolta fisiocritica. Questa infatti è stata allesti- condurre ricerche sulla morfologia, biologia, fisiologia ta cercando di conservare tutti gli esemplari spiaggia- e patologia. I dati raccolti rappresentano parametri ti, siano essi appartenenti a specie rare o comuni¸ allo indispensabili per l’individuazione e la realizzazione scopo di creare serie quanto più possibile rappresenta- di politiche di tutela delle popolazioni e di salvaguar- tive delle popolazioni naturali. Tra le specie rare, risal- dia ed uso sostenibile dell’ambiente marino. Per perse- ta Kogia sima, primo rinvenimento per l’Europa ed il guire queste finalità, il MuSNAF ha mantenuto una Mediterraneo (Baccetti et al., 2001), seguito a breve continua collaborazione con vari centri e istituti di da altro in Sicilia (Centro Studi Cetacei, 2004). A pro- ricerca, in particolare con il Dipartimento di Scienze posito della cogia senese (fig. 3), solo a posteriori può Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (in precedenza:i d essere rimarcato come, sebbene reperita fortuitamen- Scienze Ambientali) dell’Università di Siena, con la te e al di fuori della network CSC, l’esemplare non Banca Tessuti dell’Università di Padova e con il fosse in realtà sfuggito alla stessa. Era infatti stato Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali (CIBRA) del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia. CONSISTENZA DELLA COLLEZIONE Il catalogo informatizzato MuSNAF comprende 159 reperti cetologici, relativi a 150 esemplari diversi. La leggera discrepanza tra reperti museali ed esemplari nasce dalla presenza di parti scheletriche di uno stes- so animale inventariate separatamente nella collezio- ne storica, oppure dall’esigenza di evidenziare prepa- rati fisicamente distinti di uno stesso esemplare, come scheletro e pelle montata, oppure adulto e feto. Il catalogo completo della raccolta, presentato nelle pagine seguenti, aggiorna quello di Pezzo et al. (1995), che comprendeva solo 59 esemplari acquisiti fino al 1995. Le specie attualmente rappresentate sono 11, qui elencate in ordine decrescente per il numero di esemplari presenti: Stenella coeruleoalba 75, Tursiops trun- Fig. 4. Distribuzione geografica dei siti di raccolta catus 43, Grampus

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