Feltrine1.J.i/rraveller BALIKBAYAN RACCONTI FILIPPINI CONTEM PORAN El a cura di Ubaldo Stecconi OSS I GENO © 1999, Feltrinelli 'Ihlveller S.r.l.- via Andegari 6-20121 Milano INTRODUZIONE Prima edizione maggio 1999 Ubaldo Stecconi ISBN 88-7108-307-5 Ossigeno è una collana Feltrinellifl'raveller Ossigeno: libri per respirare scelti da Stefano Benni Traduzione di Ubaldo Stecconi La storia Questa storia inizia un pomeriggio di febbraio del 1995, nel campus di Ateneo de Manila alla fine di una giornata di lezioni, quando il poeta Danny Reyes mi chiese se potevo consigliargli dei romanzi italiani. 11Potrei darti quelli che ho a casa, ma capisci l'italia­ no?" "Neanche una parola, infatti li voglio leggere in inglese." Cercando una risposta per il mio amico sco­ prii che gli autori italiani disponibili a Manila erano pochissimi. Riuscii a trovare Dante, Machiavelli, - An Lim. J., The Axolotl Colony, in Ricardo de Uogria (a cura di). Cat(ish Manzoni, e fra i contemporanei, Calvino, Primo Levi, Arriving in Little Schools. Anvii Publishing, 1996. Calasso e i romanzi di Eco. La cosa mi parve abba­ - Apostol, G., Fredo Avi!Jz, in Ricardo de Uogria (a cura di), Catfìsh Arri­ ving in Little Schools, Anvil Publishing, 1996. stanza strana. Perché erano cosi pochi? E perché - Dalisay, J.Y., Jr., Ki.ss me Goodbye, Oldtimers and Other Stories, Aspho­ proprio questi quattro in rappresentanza dei moder­ del, l984. tutti i - Dalisay, J.Y., Jr., The Body, Sarcophagus and Other Stories U.P. Press ni? Guardai meglio e vidi che titoli che avevo 1992. trovato erano stati tradotti altrove e successivamente - Dayrit, J.T, Scoring, The Walk, O.R.P. Ateneo de Manlla Uoiversity, importati nelle Filippine. Senza accorgermene, ero_ 1992. in - Gamalinda, E., Magicians in My 1ime. Peripheral Vzsion , New Day, entrato un'inaspettata regione della condizione 1992. l postcoloniale. E per capire cosa significa, dobbiamo - Ong, C., Downshifi, Co r1version & Other Stories, Anvil Publishing, 1992. dare un'occhiata alla storia. - Palanca, C., In Days ofRain, Landscapes, U.P. Press, 1997. - Tan, B .. In theName ofthe Father, in "Chjmera", 1,2. I.:arcipelago che oggi chiamiamo Filippine è stato - Yuson, A., A Balikbayan Christmas, The Music Child and Other Stories, una colonia dal 1571 fino alla fine della Seconda Anvil Publishing, 1991. guerra mondiale. In precedenza, nessuna popolazio­ - Zafra, J.,-Was H ere, Manananggal1èrrori.zes Manila Anvil Publishing 1992. ' ' ne locale si era data pena di unificare le settemila - Zafra, J., The *de Open Eyes of Madness, Manarwnggal Terrorizes Ma­ isole che lo compongono. I primi a pensarci furono i nila, Anvil PubHshing, 1992. navigatori europei che, giunti presso l'isola di Cebu, 7 presero possesso di tutto l'arcipelago per conto del Dopo alcune incertezze, la scelta cadde sull'inglese re di Spagna. Le Filippine, quindi, diventarono una che, cosl, diventò obbligatorio in tutte le scuole del' colonia nel momento stesso in cui vennero identifi­ territorio come lingua di istruzione. cate come un solo territorio. I.:evento non è raro nel­ L'iniziativa, della quale oggi sono noti i disastrosi la storia dell'espansione europea nel mondo, tuttavia effetti culturali e sociali, ebbe immediato successo. è meno comune che da un paese venga cacciata una Una rivista curata da alcuni studenti filippini all'uni­ potenza coloniale solo per vedeme arrivare un'altra. versità di Berkeley in California pubblicò le prime Questo è proprio ciò che successe nel 1898 quando, poesie in inglese di autori filippini già nel 1905. Era alla fine del conflitto noto come Guerra di Cuba, l'ar­ solo l'inizio: una recente antologia (Man of Earth, a cipelago venne ceduto agli Stati Uniti. Per quasi cin­ cura di Gemino Abad ed Edna Manlapaz, Ateneo de quant'anni, quindi, le Filippine ebbero la rara distin­ Manila Press, Quezon City 1989) conta ben ottanta zione di essere l'unica colonia diretta mai posseduta poeti in inglese fra il 1905 e la metà degli anni cin­ dagli Usa. Cosa fecero gli americani di questi territo­ quanta. Ciò sta a dimostrare che l'inglese fu accolto ri d'oltremare? Prima di tutto il nome. Gli architetti con entusiasmo, a volte persino eccessivo. Un amico della nuova amministrazione capirono che dovevano mi ha raccontato che nella scuola elementare di una evitare di ripetere gli errori dei precedenti padroni cittadina di provincia, negli anni settanta, gli alunni coloniali. Gli spagnoli, fra le altre cose, avevano proi­ venivano invitati a fare un gioco. Durante le ore di ri­ bito l'apprendimento del castigliano ai sudditi filip­ creazione dovevano appuntare su un quadernino il pini, fatta eccezione per l'esigua élite di collaboratori nome di tutti i compagni sorpresi a parlare ilonggo,la e amministratori locali. Difatti a cento anni dalla loro lingua madre. Gli zelanti delatori - ma parliamo prima sollevazione contro gli spagnoli, quasi nessu­ di bambini- andavano poi a mostrare il risultato del­ no parla più il castigliano a Manila. Gli americani le indagini ai maestri che appioppavano pubblica­ lanciarono invece un vasto programma di istruzione mente una multa agli scolari rei di espressione lin­ i cui formidabili effetti si avvertono ancora. Oggi ol­ guistica illegale. E ciò sta a indicare cosa intendo per tre il90 per cento della popolazione sa leggere e scri­ disastro culturale. Tenuto conto delle proporzioni fra vere, almeno secondo gli ottimistici funzionari del la velocità con cui cambia il tempo e quella con cui ministero dell1struzione, ed è un fatto straordinario cambia una cultura, è stato come se sulla grande di­ se confrontato con i paesi vicini. n programma di versità linguistica delle Filippine una notte fosse ca­ scolarizzazione, però, arrivò con su attaccato il car­ duta la neve. Non era mai successo prima che gli abi­ tellino del prezzo. All'inizio del secolo, nell'arcipela­ tanti dell'arcipelago, così dissimili per appartenenza go si parlavano oltre cento lingue diverse, assai più etnica, religiosa e culturale, potessero intendersi fra diverse fra loro di quanto non lo siano le lingue e i loro. Le lingue autoctone non scomparvero, ovvia­ dialetti d'Italia, anch'essi un centinaio, e nessuna ve­ mente, ma rimasero sotto; un po' nascoste e gelate niva compresa in tutto il paese. La situazione era nello sviluppo. Soprattutto, acquistarono una posi­ chiaramente inaccettabile sotto il profilo ammini­ zione subordinata rispetto all'inglese, diventato pre­ strativo. n primo governatore americano si sarà cer­ stigioso grazie al suo impiego esclusivo a scuola, nel tamente chiesto come farsi intendere da tutti i nuovi governo e nei tribunali. Era stata introdotta la lingua amministrati; doveva scegliere una lingua comune. del potere, ma certamente non la lingua nazionale. 8 9 Sogni a occhi aperti Restituzione Ed è a causa di questa differenza di prestigio che A questo punto, invece di festeggiare l'avvenimen­ non riuscivo a dare un buon consiglio a Danny. Mi to, mi venne un dubbio. Non è che, al di là delle no­ spiego: non solo le opere scritte in inglese vengono stre migliori intenzioni, avevamo compiuto un altro percepite come superiori rispetto a quelle scritte nel­ atto di colonizzazione culturale? Insomma, di scrit­ le lingue autoctone, ma la posizione di dominio del­ tori e poeti validi nelle Filippine ce ne sono tanti, che l'inglese è tale che anche le opere scritte originaria­ bisogno c'era di importare racconti dall'Italia? Di mente in altre lingue sono tradotte in un paese anglo­ questa tristitia che segue non il fallimento ma la rea­ sassone prima di entrare in circolazione a Manila lizzazione dell'opera parla George Steiner in After Non sto dicendo che nelle Filippine non si traduce af­ Babel (Oxford University Press, Oxford e Londra fatto, alcuni progetti recenti hanno portato sugli scaf­ 1975, pp. 296 ss.) e la si trova in un famoso discorso fali traduzioni in fìlipino Oa progettata lingua nazio­ sulla traduzione. In esso, Steiner sostiene che quan­ nale) di opere scritte da autori filippini in spagnolo, do si traduce da una lingua all'altra si entra in una inglese o altre lingue autoctone; inoltre esistono spa­ transazione alla fine della quale tutti guadagnano rute versioni di Shakespeare e di libri per l'infanzia qualcosa: coloro che appartengono alla cultura da stranieri. Ma si tratta di progetti sporadici. Che male cui proviene l'originale e coloro che vivono in quella c'è a importare il lavoro dei bravi traduttori inglesi e dove va a finire la traduzione. Questo perché, se da americani bell'e fatto? Nessuno, tranne che non me la una parte la traduzione rapina l'originale dalla sua sentivo di consigliare a Danny L'isola del giorno pri­ cultura, dall'altra gli restituisce importanza e presti­ ma, perché, conoscendolo, ero sicuro che non gli sa­ gio sul piano simbolico; ed è vero che i testi che ven­ rebbe piaciuto. E non si tratta di una sua antipatia gono considerati degni di essere tradotti acquistano personale. Eco, molto apprezzato e venduto in Ame­ una certa distinzione. Secondo Steiner: 'Tl]e frecce rica, non ha lettori entusiasti nelle Filippine perché, del significato, del beneficio culturale e psicologico in barba a Coca-Cola e Colgate, a Michael Jordan e vanno in entrambe le direzioni. Idealmente, si tratta Michael Crichton, il gusto dei lettori filippini è rima­ di uno scambio senza perdita" (ivi, p. 302). Ma il di­ sto- grazie a Dio - diverso da quello dei lettori ameri­ scorso non mi convinceva. Con Daydreams non si cani. Sono andato, così, a parlare con un paio di edi­ trattava di tradurre un autore tedesco in francese - tori di Manila e ho proposto loro di mettere insieme la situazione tipica che Steiner sembra avere in men­ una raccolta di racconti italiani recenti che potesse te - bensì scrittori italiani per lettori filippini.
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