NON ACCADDE QUEST’OGGI UN ANNO DI VIAGGIO TRA I CLASSICI Giacomo Cavallo © Copyright 2012 by Giacomo Cavallo IN COPERTINA. Da uno schizzo dal vero di uno scompartimento nella ferrovia Transiberiana (1984), luogo considerato ideale per la lettura, soprattutto di classici voluminosi. Poi in genere si scopre che non lo è. NON ACCADDE QUEST’OGGI, UN ANNO DI VIAGGIO TRA I CLASSICI INTRODUZIONE SCRITTA DA UN AMICO. E' quasi imbarazzante scrivere l'introduzione ad una raccolta incomprensibile come questa, anche se scritta da un mio carissimo amico. Come oggetto di lettura è interessante quanto le Pagine Gialle. Soltanto, è meno utile. Ora, ci sono persone che imparano a memoria l'orario ferroviario. Pensavo che questa raccolta di date fosse dedicata a loro. Macché. L'autore si sogna di interessare i giovani, vale a dire quelli più giovani di lui, vale a dire la maggior parte del genere umano, alla lettura dei classici. Classici! Non facciamo ridere: molti dei classici che cita non sono affatto classici, e l'unico loro pregio è che sono stati scritti tempo fa da un autore meritatamente defunto, e quindi sono in massima parte disponibili gratuitamente su Internet in edizione originale o almeno tradotti in inglese o francese. Non per questo i libri meritano di essere letti. Ci mancherebbe! Oddio, taluni sarebbe effettivamente meglio leggerli una volta nella propria vita, magari da giovani, così come è meglio fare il morbillo o gli orecchioni da piccoli, ma altri basta scorrerli, della maggior parte basta sapere che esistono - altri infine sarebbe meglio ignorarli. E poi molti non sono per niente classici, ma piuttosto curiosità letterarie. E come se non bastasse c'è pieno di “classici” della letteratura per ragazzi. Lui dice che anche questi sono importanti perché, ad esempio, ai suoi tempi tutti i maschi italiani avevano letto “Le due tigri” di Emilio Salgari, e nessuno l'intera “Gerusalemme Liberata”. Sarà. Del resto, ormai, leggere un classico è come salire a piedi su una montagna e il mio amico sovente paragona la lettura di opere letterarie ad un’escursione in montagna. Ma chi ce lo fa fare? Difatti non si fa più né una cosa né l'altra. I giovani, soprattutto, hanno di meglio da fare, soprattutto se hanno qualche ambizione di riuscire nella vita. E mi sento in dovere di aggiungere che i commenti dell'autore su varie opere letterarie sono quanto di più indisponente. Ma chi crede di essere? Magari queste citazioni potrebbero servire a qualcosa se l'autore ci facesse un riassuntino, proprio un minimo, insomma, due righe, per dirci come vanno a finire le varie opere letterarie, in modo che uno ne possa parlare a cena con gli amici senza dover legger tutta quella noia. Macché. Lo fa apposta, a non dire niente. Dice che non vuol togliere l'interesse al lettore: ma quale interesse? Quale lettore? Per me, questi classici non li ha letti neanche lui. Ecco, così mi pare di aver detto quel che dovevo su quest’opera. Ah, pardon, devo anche commentare il titolo: "Non accadde quest'oggi". Inizialmente, se ho capito bene, l'autore voleva elencare per ogni giorno dell'anno gli eventi che sono unicamente avvenuti in opere letterarie, come l'incontro di Don Abbondio con i bravi, 7 novembre. E fin qui va bene. Poi si deve essere trovato in difficoltà a reperire eventi adatti. Allora ha incominciato a cedere ed ha preso a citare date di eventi storici, con la scusa che vi parteciparono personaggi immaginari, o addirittura perché furono citati (!) da personaggi immaginari. E qua e là ha fatto anche di peggio. Me ne vergogno per lui. Molto poco serio. L'unica conclusione che se ne può trarre è che al giorno d’oggi si scrive troppo. Spero solo che non ne tragga un libro, perché, secondo me, dei libri di questo genere dovrebbe essere vietata la pubblicazione. Ah, e poi è quasi patetico che l'autore non scriva volgarità. Ma andiamo! Come se ci fosse qualcosa di male. Quando gli ho detto - no, l'ho implorato - di introdurne qualcuna, ha piagnucolato con lacrime senili: "Metterò qualche volgarità quando scriverò il libro". Ah. Mi sa che sarà meglio non trattenere il fiato nell'attesa. GGFM. GC è un settantenne dagli occhiali spessi, grigio in tutte le maniere. La sua conversazione, pedante quanto il suo modo di scrivere, annoia mortalmente. Insomma, è un classico topo di biblioteca, vissuto sempre nel suo buco, che non ha messo mai il naso fuori della sua città, conosce male l'italiano e peggio, a quanto pare, qualche altra lingua. Evidentemente la scienza e la tecnologia non sa neppure che cosa siano e tra le righe pare che se ne vanti: in questo libro, se non sbaglio, il più moderno accenno alla scienza è nel suo commento all'ode al signor di Montgolfier. Sveglia! I palloni aereostatici sono stati superati, signor GC! L'unica cosa che lo redime è che so che è un bugiardo. NOTE TECNICHE. 1. Il criterio per la costruzione di questa raccolta è che ogni libro sia in qualche forma o lingua gratuitamente disponibile su Internet e l’autore sia defunto da almeno cinquant’anni. Le eccezioni sono pochissime e mi dolgo ancora di averle ammesse. Per comodità indico la lunghezza approssimata del testo originale. Se un testo piace, uno magari poi si compra l'edizione cartacea. La lunghezza del testo è data, se possibile, in Bytes, ciascuno dei quali corrisponde grosso modo a un carattere o battuta. Può esser utile ricordare che in una pagina normale ci sono 60 battute per 35 righe, 2100 battute, circa 340 parole per pagina. Un testo di un Megabyte, cioè un milione di battute, equivale a poco meno di 500 pagine. Quando poi riporto un numero preciso di pagine, vuol dire che esiste almeno un’edizione del libro, spesso la prima edizione, con quel numero di pagine. 2. Guida di elezione per "l'escursionista dei classici" Italiano è il Dizionario Letterario Bompiani, di cui posseggo l'edizione 1956-57, che recensisce in modo competente e conciso circa 25000 opere. Molti miei giudizi sono ispirati da questo aureo libro. Lì si può trovare qualcosa di più sulla trama. 3. Saranno ben accolti contributi di due specie a questa raccolta: (i) citazioni di altre opere che rispondano al criterio 1; (ii) possibili illustrazioni. Tanto il testo completo delle opere quanto le illustrazioni dovrebbero essere disponibili gratuitamente su Internet. Si prega di voler cortesemente citare i link. I contributi dovrebbero riferirsi alla settimana in corso o a quelle precedenti. CRONOLOGIA Esistono su Internet siti che offrono gratuitamente software per convertire le date da un calendario all'altro. Altrettanto gratuiti sono vari calendari perpetui, che indicano il giorno della settimana a cui corrisponde una determinata data. Citerò il giorno della settimana quando mi sembrerà aver senso. Per le Olimpiadi, ho assunto che il culmine delle celebrazioni avvenisse il primo plenilunio del primo mese lunare dopo il solstizio d’estate. La successione delle gare intorno al plenilunio è più o meno nota. Su Internet è disponibile software gratuita che permette di calcolare quando ebbe luogo il solstizio, quando il novilunio (inizio del mese) e quando il plenilunio. Per le commedie e tragedie greche dei tempi della Guerra del Peloponneso (431-404 aC), utilizzerò la serie dei capodanni data da Benjamin D. Meritt (“The Chronology of the Peloponnesian War”, Proceedings of the American Philosophical Society, Vol 115, p.97, 1971) ed assumerò che sempre tra il 14 Gamelione (rappresentazioni alle feste Lenee) ed il capodanno successivo intercorressero 165 giorni, e fra il giorno 11 Elafebolione (rappresentazioni alle feste Grandi Dionisiache) ed il capodanno ne intercorressero 109. Per le opere della letteratura russa, il “vecchio stile” è quello che non tiene conto della riforma gregoriana (“nuovo stile”), per cui la Rivoluzione d’Ottobre (vecchio stile) veniva celebrata il 7 novembre. Alla lettrice GENNAIO 1 gennaio 1477, mercoledì. Descrizione della battaglia di Nancy, con cui, al capitolo XXXVI, si conclude di fatto il romanzo "Anna di Geierstein, la fanciulla della nebbia", di Walter Scott. Però la battaglia avvenne il 5 gennaio 1477 (vedi questa data). È giusto che la mia collezione inizi appunto con un evento di cui sappiamo con certezza che non accadde in questa data, anche se fu un non insignificante evento storico. Non è questa l’unica imprecisione nel romanzo in questione, e Sir Walter ne era ben conscio, tanto da fare le sue scuse all’inizio dell’introduzione, imputando le inesattezze alla sua memoria ed alla sua cattiva salute. 1659-1660, domenica. “Blessed be God, at the end of the last year I was in very good health...- Grazie a Dio, alla fine dello scorso anno godevo di ottima salute”. Ha così inizio il Diario di Samuele Pepys (vedi anche 31 maggio). Ma nel Regno Unito era il 1659 o il 1660? L'anno incominciava ufficialmente il 25 marzo, e l'anno fiscale inglese per lungo tempo incominciò in quella data, poi cambiata al 6 aprile quando fu accettato il calendario Gregoriano (1752). Tuttavia era diffusa l'idea di considerare come capodanno il primo gennaio. Così possiamo dire che Samuel Pepys iniziò la sua opera il 1 gennaio 1660 (e non 1659) tanto per i Britannici quanto per noi. I Diari di Pepys (“The Diary of Samuel Pepys”), originariamente scritti in una sorta di stenografia, sono un monumento alla perseveranza dello scrittore ed anche senza dubbio una gradevole lettura per un lettore paziente. Dopo diverse edizioni parziali a partire dal 1825, la prima edizione completa (1970-1983) fu in nove volumi, più indici e note. Per un decennio (1 gennaio 1660-31 maggio 1669), tutto vi è annotato, dalla vita matrimoniale (ed extra) dell'autore ai fatti politici (Pepys era un alto funzionario e membro del Parlamento), passando per la peste e l'incendio di Londra.
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