Ore 5, Antonio Gava Finisce in Cella

Ore 5, Antonio Gava Finisce in Cella

Mercoledì 21settembre ,1994^ il Fatto 'Unità pagina CAMORRA E POTERE. L'ex ministro nel carcere militare di Forte Boccea a Roma Lo accusano diversi pentiti e vecchi amici democristiani La scelta di Carmine Alfieri: da boss dei boss a «collaboratore» Carmine Alfieri, 50 anni, è stato il numero uno della camorra Ano all'arresto, dopo oltre un decennio di latitanza, avvenuto l'il settembre del 1992 in un casolare nel Nolano. Ufficialmente Importatore di carni, ha costruito durante la sua «carriera» un impero con un fatturato stimato nell'ordine di 1.500 miliardi all'anno, frutto di una diversificazione degli affari: droga, traffico di armi, estorsioni, controllo degli appalti. Arrestato, ancora minorenne, per II possesso di una pistola, Carmine Alfieri, insieme con II fratello Salvatore, giurò nel 1953 di ammazzare l'uomo che aveva ucciso II padre: una vendetta portata a termine dallo stesso fratello, in seguito assassinato. Fu allora che divenne II capo di una banda sempre più agguerrita e sanguinaria. Agli Inizi degli anni '80 Alfieri entra nel cartello della -Nuova Famiglia», l'alleanza sorta per contrastare il potere della «Nuova Camorra Organizzata» di Raffaele Cutolo. < Ma al boss questo non basta. Passa qualche anno e un rapporto della Crimlnalpol gli attribuisce un «esercito» di . circa quattromila «guaglioni». Una forza che gli consente di creare nella provincia di Napoli «un AntJstato con proprie leggi e proprie regole». E quando! vecchi - • schieramenti saltano, sotto l'Incalzare degli arresti e degli omicidi, Carmine Alfieri Impone la sua «pax camorristica» nel Nolano, diventa il punto di riferimento delle principali bande, intessendo rapporti con la mafia siciliana. Gli Inquirenti gli attribuiscono •prestigio, carisma, grande spietatezza», sospettano saldi legami con le amministrazioni locali, lo definiscono «imprenditore del crimine». Latitante dal 1982, viene catturato in un covo dove gli Investigatori trovano libri di Svevo e Goethe, " dischi di Bach e Vivaldi. Nell'estate del 1993, quando già Pasquale Galasso ha riempito ' Antonio Gava. A destra I pentiti Carmine Alfieri e, sotto, Pasquale Galasso pagine di verbali. Alfieri decide di «pentirsi». Ore 5, Antonio Gava finisce in cella Associazione mafiosa: custodia cautelare per 98 persone Alle 5 di ieri mattina i carabinieri hanno arrestato l'ex mi­ carabinieri), sono finiti in manette la guardia di finanza e decine di delle imprese della holding negli Pasquale Galasso, trenta fra amministratori pubblici, agenti della squadra mobile di Na­ appalti della Ricostruzione». Infine, nistro degli Interni Antonio Gaya. L'esponente ,dc, prele­ pregiudicati ed'-imprendltori, men- poli: Secondo il-procuratore della . il procuratore ha affermato: «Se so- ' il «nuovo Buscetta» vato nella sua abitazione romana, all'Eur, è accusato di •' tre trentadue risultano latitanti (an- Repubblica Agostino Cordova, l'in­ no inquinati i vertici lo sono anche associazione mafiosa. Sono stati i pentiti della camorra ' che l'ex, presidente della commis­ dagine ha ricostruito gli episodi più parti dell'amministrazione. E se lo Pasquale Galasso, 38 anni, è stato a lungo sione- giustizia della Camera Rat- sanguinosi della guerra di camorra Stato non riacquisterà il controllo , esponente di primo piano della cosiddetta. .„, Pasquale Galasso e Carmine Alfieri a riferire ai magistrati ' faele Mastrantuono). Ad altre tren­ per il controllo delle attività illecite del territorio, presto gli spazi lascia­ -camorra Imprenditoriale». La sua decisione di napoletani l'intreccio fra politica, imprenditoria e malavi­ tasei persone il provvedimento re­ nel Napoletano, e in molti centri ti vuoti dopo le inchieste della ma- •• collaborare con la giustizia risale al dicembre ta. L'ex senatore, detenuto nel carcere di Forte Boccea, si strittivo è stato notificato in carcere. della Campania, tra la Nuova fami­ gistratura saranno coperti...». All'in­ del 1992, dopo la «rottura» con II «boss» Carmine sarebbe assicurato voti-in cambio di appalti miliardari. Di buon ora sono entrati a Poggio- glia e la Nuova camorra organizza­ contro con i giornalisti ha parteci- - Alfieri. Il «pentito» fu ritenuto l'erede del reale l'ex senatore Vincenzo Meo e ta, con l'idendificazionc dei man­ pato anche il pm Paolo Mancuso, " capostipite del clan, Sabato Galasso, morto il 9 l'ex sottosegretario alle Poste Raf­ danti e degli esecutori di cinquanta che ha ricordato le varie fasi della maggio del'92 a Montecarlo. Proprietari di - ' • DALLA NOSTR A REDAZIONE faele Russo, entrambi De. Poi è toc- omicidi. «Le indagini - ha detto il camorra negli ultimi decenni., Il società e terreni, nonché di una importante - MARIO RICCIO , cato ad alcuni imprenditori «orga- magistrato nel corso di una confe­ magistrato ha confermato che ad concessionaria per la vendita di autoveicoli, I .-• nicamente inseriti nel sistema ma- renza stampa - ci hanno consenti­ inchiodare Gava sono state le di­ • NAPOLI. Miliardi, tanti miliardi • • ta per la liberazione dell'assessore Galasso sono stati a capo di una organizzazione • fioso di controllo degli appalti pub­ to di accertare in maniera definiti-. chiarazioni dei boss pentiti Carmi- ' camorristica che da Poggiomarlno ha esteso la intascati dalla camorra grazie agli regionale Ciro Cirillo, rapito dalle ne Alfieri e Pasquale Galasso, «oltre • .brnell'81.- ; > - blici governato dall'organizzazione va il salto di qualità della camorra propria Influenza In una vasta area tra le -• appalti che Don Antonio elargiva * dal 1981 ad oggi». •- • • al contributo offerto da venti fra * province di Napoli e Salerno. Nel maggio del '91 in cambio dei voti assicurati a lui e .' • Gava è stato arrestato a Roma e Alfìen», varcare il portone del car­ successivamente portato nel car­ cere napoletano. I primi a finire in . Per Cordova, il sequestro Cirillo collaboratori di giustizia e testimo­ alla famiglia Galasso furono sequestrati beni ai suoi compagni di partito. L'ulti­ • cella sono stati i fratelli Antonio e ha rappresentato la svolta, perché ni». Nella stessa inchiesta resta in­ per un valore complessivo di 30 miliardi; nel luglio ' ' mo re di Napoli, il «deus ex machi- ' cere militare di Forte Boccea, che dista duecento metri dalla sede dei • Vincenzo Agizza. Quindi Luigi e a differenza del rapimento Moro, dagato l'ex ministro Paolo Cirino successivo beni per 140 miliardi; e nel dicembre del '92 un na» della politica democristiana Domenico Romano e Bruno Bran­ «per la liberazione dell'assessore Pomicino. castello nel Novarese. Parte del beni sequestrati è stata poi nel capoluogo campano e nel re­ ' servizi segreti, e dove, nel gennaio di 11 anni fa, saltò in aria il luogo­ caccio, l'ingegnere che ha ristruttu­ De intervennero i politici, con alti Per l'avvocato Carlo Taromina, restituita al Galasso nelle successive fasi del procedimento sto del Paese è finito dietro le sbar­ rato lo stadio di calcio San Paolo in esponenti governativi, per mediare che difende l'ex ministro degli In­ giudiziario. Diplomatosi In un Istituto privato. Pasquale re con la gravissima accusa di as­ tenente di Cutolo, Vincenzo Casil- lo. Le 98 ordinanze di custodia ocasione del Mundial del 1990. Gli con la camorra e le br». Insomma, terni, «le ragioni dell'arresto di An­ Galasso si iscrisse nel 75 alla Facoltà di Medicina, ma sociazione mafiosa. A mettere alle investigatori napoletani hanno se­ con il «caso Cirillo si radicalizzò il tonio Gava sono incomprensibili». ' abbandonò gli studi quello stesso anno, quando uccise due corde l'ex ministro degli Interni An­ . cautelare, 1400 pagine, sono state emesse dal gip Antonio Sensale, su questrato alle cosche beni immo­ rapporto tra camorra, politica e Taormina ha affermato che «la ma­ giovani • per questa vicenda è stato assolto per legittima tonio Gava sono stati i pentiti di ca- ] richiesta dei pm della Dda, Giovan­ bili, case, auto, barche, terreni e pubblica amministrazione». Pro­ gistratura napoletana ha da tempo difesa - che minacciavano II rapimento della sorella. Negli morra Pasquale Galasso e Carmine ni Mellito, Antonio Laudati e Luigi società edili, per un valore di oltre prio in quel periodo si verificò uno potuto constatare autonomamente anni successivi assunse sempre più un ruolo preminente nel Alfieri, ma anche un gruppo di suoi Gay, del sostituto della procura na­ , millequattrocento miliardi di lire, spostamento dei finanziamenti de­ e con l'aiuto dello stesso Gava, che clan. Nell'87 viene ucciso il fratello. Nino, e comincia una amici fidati come Francesco Pa- • zionale antimafia, Franco Roberti, fra cui anche una cooperativa e stinati ai lavori della ricostruzione . nessuno dei moltissimi collabora­ •guerra» tra I Galasso e le organizzazioni rivali, fino m'arca e Armando De Rosa, che " e del procuratore distrettuale dele­ quattro appartamenti che farebbe del dopoterremoto dalla provincia tori di giustizia interpellati sul ruolo all'alleanza con il clan guidato da Carmine Alfieri. hanno militato a lungo nella De. gato, Paolo Mancuso. Oltre all'ex capo allo stesso Gava. Al blitz di ie­ di Avellino a quella di Napoli, gra­ dell'ex ministro ha potuto indicare . Pasquale Galasso è stato arrestato II 9 maggio del 1992 a Nel suo lussuoso appartamento di ' ' ministro, arrestato alle 5 di ieri nel­ ri, coordinato dalla direzione Di­ zie anche alla complicità di alcuni un solo episodio o un solo com­ Sarno (Salerno). Le sue dichiarazioni coinvolgono boss e via Petrarca, sulla collina di Positli- la sua casa all'Eur («Perché a que­ strettuale antimafia, hanno preso istituti bancari. «La contropartita - portamento a lui nconducibile che gregari della camorra, amministratori locali, ma anche po, l'ex senatore di Castellammare st'ora: non sarei mica scappato» ha parte i carabinieri del Ros, i finan­ ha aggiunto Cordova - sarebbe sta­ potesse in qualche modo suffraga­ magistrati, avvocati, giornalisti e uomini politici di di Stabia organizzò anche la collet- detto con rabbia l'ex senatore ai zieri del comando provinciale del­ ta l'inserimento della camorra e re l'ipotesi del voto di scambio». primissimo piano. Persino Ciriaco De Mita lo difende Dal padre Silvio al figlio Antonio, storia di quarant'anni di potere de a Napoli quando viene depositata, nell'88.

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