UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” MACROAREA DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA IN LETTERATURA ITALIANA FILOLOGIA MODERNA E LINGUISTICA Tesi di Laurea in Letteratura di Viaggio «Ho corso i continenti» Stanislao Nievo scrittore e reporter di viaggio Relatore: Laureando: Giuseppe Mammetti Chiar.mo Prof. Fabio Pierangeli matricola: 0197740 Correlatrice: Chiar.ma Prof.ssa Cristiana Lardo Anno Accademico 2016/2017 SOMMARIO INTRODUZIONE ........................................................................................................ 5 CAPITOLO I LO SCRITTORE-ESPLORATORE: STANÌS NIEVO ............................................... 8 CAPITOLO II STANISLAO NIEVO E IL REPORTAGE II. 1) L’arte di raccontare il mondo ................................................................................... 15 II.2) Il racconto dei continenti: l’Africa ............................................................................ 23 II.3) L’Europa ...................................................................................................................... 30 II.4) L’America .................................................................................................................... 37 II.5) L’Asia ............................................................................................................................ 47 II.6) L’Oceania ..................................................................................................................... 57 CAPITOLO III IL PRATO IN FONDO AL MARE III.1) Dal reportage al romanzo: nel segno dei tempi ...................................................... 62 III.2) Il romanzo ................................................................................................................... 66 III.3) Personaggi secondari: i sensitivi .............................................................................. 72 III.4) Altri personaggi secondari: i marittimi .................................................................... 76 III.5) I personaggi principali: Ippolito e Stanìs ................................................................ 80 III.6) Una lettura del mito ................................................................................................... 86 III.7) Il “viaggio dell’eroe”: ennesima versione del mito ................................................. 90 III.8) “Il prato in fondo al mare”: un tentativo di possibile definizione ............. ........ 97 1 CAPITOLO IV LE ISOLE DEL PARADISO IV.1) Ancora un romanzo-reportage ................................................................................ 104 IV.2) L’antefatto ................................................................................................................... 105 IV.3) La finzione romanzesca ............................................................................................. 107 IV.4) Una possibile lettura ................................................................................................. 113 CAPITOLO V STANÌS E IL MARE: UN RACCONTO D’AMORE V.1) La dimensione ideale ................................................................................................... 119 V.2) Il racconto di mare: precedenti storici ....................................................................... 120 V.3) Il mare nei romanzi italiani ......................................................................................... 124 V.4) Il racconto di mare: una possibile classificazione .................................................... 125 V.5) La balena azzurra: un atto d’amore per il mare ........................................................ 128 V.6) Conclusioni ................................................................................................................. 134 APPENDICE I parchi letterari .................................................................................................................... 137 Interviste: Consuelo Artelli Nievo ....................................................................................................... 145 Mariarosa Santiloni .............................................................................................................. 148 BIBLIOGRAFIA Bibliografia delle opere ........................................................................................................ 152 Bibliografia della critica ........................................................................................................ 164 RINGRAZIAMENTI ....................................................................................................... 170 2 Signore concedimi un miracolo lo cerchiamo sin dal primo capitolo. Carl Einstein, Bebuquin Come il suo grande proavo, come Ippolito Nievo, anche Stanislao Nievo è un outsider, un talento imprevisto, insofferente di ogni letteratura notarile e di ogni morto accademismo vigente. Cesare Garboli 3 A te, che guardi il mondo dall’alto. 4 INTRODUZIONE La tesi nasce dal percorso di studio intrapreso dalla cattedra di Letteratura di viaggio di questa facoltà, mirato alla valorizzazione della figura di Stanislao Nievo, reporter, documentarista, ma soprattutto scrittore di romanzi. Un personaggio complesso, eclettico nelle passioni e nelle preferenze letterarie, non riconducibile al tipo del semplice “scrittore di viaggio”, ma meritevole di un’analisi molto più profonda. Stanìs, che in molti associano soprattutto al prozio Ippolito, è stato uno scrittore molto singolare, un unicum. Un irregolare nel mondo delle lettere, che ha tracciato un solco nella nostra letteratura contemporanea, rivelando una propria personale originalità, capace di resistere nel tempo. Sin dall’esordio, avvenuto nel ’74 con il romanzo-reportage Il prato in fondo al mare1, il suo nome si è imposto tra le “voci originali” del panorama letterario nazionale, segnalato da una figura cardine della critica come Cesare Garboli e da un sostenitore eccellente come Pier Paolo Pasolini. Proprio Garboli, nella prefazione alla seconda edizione de Il prato in fondo al mare2, evidenzia la diversità di Stanìs rispetto al panorama dell’epoca, identificando alcuni tratti caratteristici del romanzo d’esordio, che poi ritroveremo in quasi tutte le opere successive: lo stile asciutto, derivato dal giornalismo di reportage; la tendenza ad alternare i generi letterari, la passione per il viaggio, l’interesse per il paranormale, il mito, l’avventura, la religione e l’ossessione per la ricerca. Ingredienti letterari di primordine, che contribuirono a fare del romanzo un autentico caso editoriale, assieme all’interesse del pubblico per il tema dominante: il mistero sulla morte di Ippolito Nievo, leggenda del nostro Risorgimento, figura mitica di “poeta soldato”, ma soprattutto autore simbolo dell’Ottocento letterario italiano. L’appeal del tema dominante, la costruzione narrativa originale, lo sviluppo di argomenti non consoni nel dibattito di quegli anni e le qualità letterarie dello scrittore, non 1 S. NIEVO, Il prato in fondo al mare, Mondadori, Milano 1975. (Premio Campiello 1975, Premio Comisso 1975); Oscar Mondadori, Milano 1977; Italica, Stoccolma 1988; Evergreen Mondadori, Milano 1989; Niculescu, Bucarest 1994; Newton Compton, Roma 1995; Marsilio, Venezia 2010. 2 S. NIEVO, op. cit. 5 sono i soli aspetti degni d’interesse. Dal punto di vista critico, una peculiarità de Il prato in fondo al mare3 è anche il suo essere uno dei primi esempi di romanzo-reportage. Di poco successivo ad A sangue freddo4 di Truman Capote, capolavoro del secondo Novecento americano, ma soprattutto autentico promotore del genere su scala internazionale. È un romanzo-reportage anche l’altro grande successo editoriale di Stanìs Nievo: Le isole del paradiso5, premio Strega 1987. Per la stesura del quale, l’autore si è lasciato ispirare da un altro soggetto storico realmente accaduto. Una disavventura patita da una colonia di emigranti veneti in Papua Nuova Guinea, nella seconda metà dell’Ottocento, che ancora oggi viene ricordata tra gli episodi più tristi dell’emigrazione italiana. L’analisi del rapporto d’interdipendenza che s’instaura tra romanzo e reportage nell’opera di Stanìs Nievo, è il vero punto focale di questa tesi. Sotto l’aspetto critico è particolarmente interessante osservare come la singolare relazione che in Stanìs si stabilisce tra i reportage e le opere di narrativa, definisca la sua stessa figura di scrittore. Tanto lo scrittore Stanìs, almeno nelle sue opere maggiori, è ispirato allo stile narrativo del reportage, quanto il reporter, sin dai primi lavori, si lascia rapire dalle suggestioni della letteratura. Proprio come lo scrittore, anche lo Stanìs reporter, si è distinto per la sua originalità. A cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta, in compagnia di un agguerrito manipolo di letterati, Stanìs Nievo è stato tra i primi interpreti del reportage narrativo in Italia. Uno dei primissimi ad abbracciare il modello di New Journalism6 promosso da Tom Wolfe, che a partire dagli anni Sessanta, sulle colonne del “Washington Post” diede vita a un nuovo modo di praticare il giornalismo, basato sul primato dello stile. Anche nel reportage narrativo, Stanìs Nievo ha saputo manifestare la sua originalità. Malgrado il livello degli autori interessati, tendenzialmente elevatissimo, i reportage di Stanislao Nievo mostrano dei caratteri propri, che li caratterizzano inesorabilmente. Uno su tutti, che in genere lo differenzia dai reporter letterati, è la tendenza a non focalizzare il racconto su di sé, spostando l’io narrante fuori
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