Darren Bader Forest/Trees

Darren Bader Forest/Trees

FOREST/TREES DARREN BADER 映りと揺るがし 4年前の冬に河名温と会った。チェルシーのいつ を交わすチャンスをやすやすと逃すはずもない。い ングはなかなか見つからない。彼は頭の中ではな では弘子さんがコーヒーを挽きはじめた。ギギギ る」ことは「うつつになる」つまり「リアルになる」こ しまったのだろう。長旅の疲れもあって瞼が緩ん ものギャラリーで何年かぶりに彼の大きなソロシ てもたってもいられずあちらへ飛んだ。着いてしば く外で考えを深めていくようだ。彼が外に出す言 ギギギ。ギギギギギギギ。しかし部屋を漂うのはな とだった。鏡や水に映る薄っぺらの形は中味の詰 でしまったのだろう。揺らしてください 。いや 許して ョーが開かれていたのだがそれにあわせて刷られ らくして落ち着いてからある日の昼前に彼のアパ 葉を受け止めて撥ね返す鏡としてこそ目の前に他 ぜかゴマが摺られている香りである。そして味噌 まった形と等しいものとして捉えられていたのだろ く だ さ い 。窓 辺 の ブ リ ト ー は 消 え て い た 。影 も 形 も た新しいモノグラフに彼の直々の望みで私のテキ ートへと向かった。緑色のエレベーターから吐き の誰かがいることを求めるタイプなのかもしれな 汁が運ばれる。すべてが少しだけズレている。私は う。かつてリアリティは何よりも目の前に現れるイ ない。コーヒー色の猫が現れてみゃ~と鳴いた。 ストが載せられたのである。ニューヨークを訪れる 出されたところで河名温と妻の弘子さんが迎えて い。私は彼の言葉に耳を傾けつつも部屋のあちこ パラレルワールドに迷い込んだのだろうか。これは メージによって成り立っていたのだ。そんなことを 私は別れの印として河名の手を握りしめた。そし ことがあれば我が家に招くからいつでもいらっし くれた。佐原次郎の『グリニッジの光りが溢れて』 ちへと目を泳がせてみた。遠い窓辺に目を留めた。 鏡の内側か。それとも影の世か。いやどちらも同じ ぼんやり考えていたらまわりのイメージがゆっくり てふたたび緑色のエレベーターへと吸い込まれ ゃいとのお誘いがエディターを通して届けられた。 によればかつての河名はすらりと痩せていたらし 窓ガラスの下の突き出た台のところに小さな岩の かもしれない。中西進によれば「かがみ」は「かげを と揺れ始めた。ふたつのブリトーが震えている。す た。外に出ると瞬きもしないうちに河 名の熱が 私 私すなわち山辺冷という名の謎のライターは何者 いがそれから長い月日が流れた今でもそれは変わ ようなものがふたつ置かれていた。いや岩ではな みる」ことから来ている。そして「かがやき」という べてがゆっさゆっさと揺らいでいる。アースクエイ の掌から去って冬の空の冷たさに消えた。それで なのかというところにも惹かれていたのかもしれ らないようだった。広い部屋のソファに座るとすぐ い 。ブリトー だ 。ふたつ のブリトー が 陽 の 光 を 受 け 言葉からもわかるように「かげ」はそもそも光によ クだ!おのれの叫び声で目が覚めた。部屋は静か も私という鏡が彼の姿を忘れることはないだろう。 ない。オン・カワナと会えるというのは夢みたいな に話が切りだされる。フィジックスやサイキックス て白く輝いている。しかし目を凝らすと世のブリト って象られたあらゆる形を指していた。光に照らさ だ っ た 。揺 れ て い た の は 私 の 体 だ っ た 。河 名 が 私 の 話である。彼は人前にまったく姿を現さない人な からポリティクスやシヴィリゼイションまでさまざ ーとはわずかに異なる。トルティーヤではなくなぜ れることで浮かび上がる確かな形であれ光が遮ら 肩を揺さぶっていたのだ。そうか私はまどろみの中 —山辺冷 のだから。危ういのは河名と顔を合わせることによ まな事柄を行き交いながら彼の唇から休みなく言 かサクサクに焼かれたトーストが筒の形に丸まっ れることで現れる虚ろな形であれどちらも「かげ」 にいたのか。私の魂はバタフライになっていつかど って彼の仕事に対する私の見方が後戻りできな 葉が繰り出される。優しい頬笑みと笑い声を伴い ている。耳のところは焦げている。そしてその真ん であることに変わりなかった。だから「かがみ」のこ こかをゆらゆらと飛んでいた。果てなく続く河 名の い形で変わってしまうことだが生身の河名と言葉 つつもその舌は鋭く力強い。私が口を挟むタイミ 中からキューカンバーが顔を出しているのだ。台所 ちらとあちらにも違いはなかった。そもそも「うつ 話を聞いているうちにその声の響きに身を委ねて Back home the vet can’t look in the mirror, on, I mean, outsources or, rather, glad-hands finite as man’s always been, let’s not reduce existence to cremains. Rock-paper-scissors played in front of a mirror until he does. He can’t hum the national anthem misery to man, but no amount of anomie on the rocks If I stand close to you, face to face, remains child’s play, until the empty hands (no lips), slow-clapping what used to be hands will stop me at last call from leaving with whoever remains. I know that it’s not the same as looking in a mirror. start signing the new anthem of all that’s been defaced. for life risen up from foreign desert remains. All the above’s just some ways to hold up a mirror, It’s been years since I walked down a street holding hands. Meanwhile drone hits top the charts, and, en face, to the moment, I guess, but you didn’t ask for an anthem. I loved someone very much once, but sickly: love wrecks —Bruce Hainley people in glass houses shouldn’t throw rocks. No one wants to be alone in feeling barely able to face me spices up the refrain of any pop anthem. Or is it stones? Most find it hard to get their rocks all the world’s wrongs, even if some days its surface However much heartbreak sells, it’s anathema, off caring about vocabulary. Mirror, mirror, shimmers—no need to swipe left, like the marchands a score no one wants to sing, truly or solely, and remains, yesterday’s clickbait asks the screen, whose face de vie we’ve become, or sing the song of the selfie, anthem when you’re in it, miserable—on those mythic rocks launched a thousand shits? The ellipsis bubble pulses—anthem du jour, a gesture about as appealing as a pair of Crocs, your heart, not liver, puts the grin on the raptor’s face. of algorithms waiting to scour emotional remains— and just as poetic, however auto-tuned. Whitman was never mere or Another sadgasm. I want to wash my hands pulses, and then just stops: no response. Man hands cynical. However finite what remains of man remains, of this mood swiftly as I’d wipe steam from a mirror. “Il sistema della deformazione conoscitiva, qualora di logica e di linguistica. Risulta interessante a Ma non basta. La presenza degli specchi richiama stabilisce una sorta di equivalenza tra pensiero venga pensato fuori dal tempo, ci si presenta questo punto chiamare in causa un intellettuale sui anche la non trascurabile presenza e influenza di scientifico e pensiero culturale, sottolineando necessariamente come un mostruoso logogrifo generis come Carlo Emilio Gadda, la cui riflessione un soggetto che percepisce un oggetto ed entra in come la relazione tra soggetto e oggetto modifichi offrente infinite soluzioni ermeneutiche. Esso è sul mondo come sistema risulta ancora oggi attuale relazione con esso: ne consegue una inevitabile necessariamente quest’ultimo. Il concetto del come un sistema montuoso che secondo i punti di e affascinante. In particolare in Meditazione milanese deformazione di quest’ultimo. Nulla è dunque reciproco condizionamento dei termini di una osservazione si deforma all’occhio dell’esploratore.” (1974), l’intellettuale italiano, pronto a riconoscere più lontano da questi specchi del principio del relazione conoscitiva è costantemente presente —Carlo Emilio Gadda, Meditazione milanese il suo debito nei confronti della filosofia di Leibniz, rispecchiamento come mimesis. Darren Bader anche in Darren Bader e — nonostante sottolinei ma anche della fisica einsteiniana, prende le mosse parla inoltre di metafisica quando si riferisce alla di privilegiare l’aspetto apollineo (razionale) “rocks and mirrors” di Darren Bader è una mirabile dal fatto che la realtà non si manifesta con dati propria arte, ma si tratta di una volontà di andare al dell’opera d’arte — è perfettamente consapevole e ironica metafora della trasformazione che si semplici bensì complessi e cerca di fare luce su di là della mera fisicità delle cose senza muoversi e attento alla materialità dei suoi lavori. Quello di compie inevitabilmente nella creazione così come cosa sia un sistema. Ovvero: “il mero semplice è un comunque in sfere trascendentali. La presenza di Darren Bader è un mondo di relazioni complesse. nella percezione artistica. chiuso in sé e non potrebbe rappresentare alcunché, posate, caschi, iPad e altre superfici riflettenti di Le sue opere sono costruzioni deformanti, a volte nemmeno sé medesimo, non potendo riferirsi ad oggetti comuni con usi e funzionalità differenti, bizzarre e divertenti, a volte magiche e metafisiche, Bader è un mago dei cortocircuiti sia visivi che alcunché, nemmeno a sé medesimo.” ascrive volutamente la deformazione percettiva a un che scaturiscono da processi mentali, ma che si concettuali: attraverso incontri inediti e spesso contesto quotidiano, concreto. radicano nel mondo e nella realtà di tutti giorni. assurdi tra oggetti e soggetti, tra idee, cose, persone Gli oggetti in pietra, siano essi sassolini o pezzi e animali, l’artista crea intrecci paradossali che imponenti di roccia, sono volutamente presentati Gli oggetti che vengono idealmente percepiti —Letizia Ragaglia divertono, ma che in fondo ci parlano in modo nella mostra “rocks and mirrors” come pezzi attraverso gli specchi sono tutti di origine naturale, molto serio del sistema di relazioni in cui ci unici. Ma nel mondo di Bader un sasso non è mai ovvero pietre presentate come pezzi unici. È forse troviamo tutti inevitabilmente nel momento in cui semplicemente un sasso, così come un masso una forzatura evocare il parallelismo dei metodi smettiamo di essere delle monadi e ci apriamo al non è mai semplicemente un masso. La presenza cognitivi, scientifici e culturali di Gadda, ma una mondo. Il suo lavoro è indubbiamente debitore massiccia di superfici specchianti allude al fatto presenza così ingombrante di frammenti del mondo dell’arte concettuale così come del cadavre exquis di che una cosa è definibile solamente in relazione a naturale non lascia indifferenti. Carlo Emilio surrealista memoria, ma richiama anche questioni un’altra. Gadda, sempre nella sua Meditazione milanese, Kamienie i lustra Kamień przy lustrze, w lustrze kamień. Kamienie Przechadzając się po sali widzimy lustra odbijające Bez ilości i różnorodności nie czułoby się napięcia. Po pewnym czasie, ze względu na ich ilość i W końcu, nie chodzi już o samą fizyczną rzecz— różnych rodzajów, kształtów i rozmiarów. Sporo swe otoczenie. Kamienie odbijają się w szkle, Jest tyle możliwych relacji pomiędzy kamieniami i nieskończoność, zanika dialektyka kamieni i odbić. lustro czy też kamień. Poczucie grawitacji nie jest wielkich, wręcz kolosalnych, a inne skromne tworząc związek między rzeczą a odzwierciedleniem. lustrami, a patrząc w lustra wszystko się spiętrza, W końcu to wszystko jedynie rzeczy w przestrzeni najważniejsze, ani odzwierciedlenie w powierzchni i nijakie. W małym podwórku ugrzązł duży Twarde staje się miękkie i niestałe—na tafli szkła powiela, powtarza. Trudno sobie wyobrazić jak galerii. A różnica między kamieniem i szkłem jest lustra. Raczej, nasuwa się pytanie o samą sytuację, okaz, niczym meteoryt wcisnął się w beton. Dla najtwardszy kamień jest jedynie niematerialnym, inaczej można by to odczuwać, gdyby było tylko tylko morfologiczna—i jedno i drugie zależy od która wymusza uwagę. O nawiasy, w których geologicznego laika siła wyrazu tkwi w wyglądzie— przelotnym obrazem. Objętość zostaje spłaszczona kilka kamieni i luster, albo może tylko jedna odpowiedniego stężenia minerałów. W końcu, jako zestawiono te rzeczy razem, sposób w jaki dano lub w kolorze, teksturze i kształcie. Te bardziej szorstkie w dwuwymiarowość, sugerując,

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