MINE Progettazione Di Un Controller Modulare Per Dj Studente

MINE Progettazione Di Un Controller Modulare Per Dj Studente

MINE Progettazione di un controller modulare per dj Studente: Belingheri Riccardo Matricola: 765598 Relatore: Prof. Venanzio Arquilla Laurea Magistrale Design del Prodotto per l’Innovazione Politecnico di Milano Scuola del Design A.A 2012/2013 Il disco digitale: il Compact Disc 127 Indice Digitalizzazione 128 La crisi del CD e la nascita della musica liquida 129 DJing nell’era digitale 132 1. INTRODUZIONE 4 Il futuro 136 2. DJ CULTURE 6 4. ABLETON LIVE! 140 - Il dj e le sue origini 10 - Caratteristiche e funzionalità 142 Tipologie di prodotti 88 Chi è e cosa fa il dj? 10 Cos’è Ableton Live? 142 L’era della radio 12 Workflow 144 R’n’b e rock’n’roll 4 Arrange View 146 Jimmy Savile, il primo esempio di dj da discoteca 18 Session View 147 Le prime discoteche 20 Browser 148 Una rivoluzione nel ballo: il twist 22 L’inizio della club culture 24 Vista Traccia e Vista Clip 148 Gli acidi 25 - Djing con Ableton Live! Perchè? 151 - Il dj moderno e i nuovi generi musicali 26 Ableton Live non è un Dj Software 152 Motivi per usare Live 154 Northern Soul 26 Chi dovrebbe usare Ableton per il djing? 159 Reggae 30 Considerazioni 159 La rivoluzione Disco e il primo dj moderno, Francis Grasso 34 Gli ideali del Loft di David Mancuso 36 - Device per Ableton Live 162 La nascita del remix e del 12” 38 Cresce il fenomeno disco 40 5. USER INTERFACE (UI) 188 La morte della disco 44 Cos’è l’UI? 190 L’Hip Hop e il suo precursore, dj Kool Herc 46 Le interfacce dei midi controller 191 Il maestro dei giradischi: Grandmaster Flash 48 Nuove interfacce 204 Afrika Bambaataa 52 Ableton Dj Setup 209 I rapper 53 6. PROGETTO La fine dell’old school 54 212 Turntablism 55 Brief 214 I successori della disco 56 Requisiti di progetto 218 Larry Levan e il Paradise Garage 56 Concept 222 Il Garage 58 L’innovazione 224 Origine della house music 59 Caso studio: Mawzer 227 Bedroom producer 60 Analisi delle aziende 228 La diffusione della house music 61 Avvio di una startup 231 Acid House e la Seconda Summer of Love 62 Nuovo Brand 232 Techno 64 Business Model Canvas 233 Piano Strategico - Il dj oggi 236 67 Mine 242 Dj/Producer/Remixer 67 La matrice 254 Superstar 68 I moduli 256 Superclub 70 Storyboard inserimento / rimozione moduli 260 Grandi eventi 72 Mine S 264 EDM 81 Materiali e tecnologie 266 3. DJ TECHNOLOGY 86 Bibliografia - Timeline tecnologica 86 274 Sitografia Tipologie di prodotti 88 276 Ringraziamenti - Dall’analogico al digitale 124 278 L’era del vinile 124 2 INDICE INDICE 3 1. Introduzione L’oggetto di questa tesi riguarda il tema della musica elettronica da club e deriva da un un eventuale processo di industrializzazione, al contrario componenti meno richiesti dalla mio interesse personale sulla materia. Pur non essendo un dj o un compositore musicale, maggioranza dell’utenza potranno venir realizzati attraverso tecnologie di prototipazione da designer mi sono sempre interessato alla figura del dj ed all’arte del djing con partico- rapida. lare attenzione agli strumenti ed alle tecniche connesse. Ho quindi proposto la creazione di una start-up, dove il designer diventa “designer-im- Nella sua evoluzione storica, la musica da club ha avuto una serie di strumenti, che ne presa”. Avendo scelto questa soluzione, ho ipotizzato di creare un brand con una nuova hanno caratterizzato le tecniche e gli stili. Oggi, il passaggio dall’analogico al digitale, dal identità, puntando sulla riconoscibilità dei prodotti, sulle nuove idee, sulla flessibilità e ver- giradischi ai nuovi strumenti computerizzati, si può dire sia ormai avvenuto completamen- satilità e soprattutto sulla comunità. te. Infatti, il principale strumento per dj e producer è diventato il laptop. Questo, viene col- legato a vari device utilizzati come interfacce di tutti i tipi: da emulatori del sistema vinile/ Il modello di business proposto prevede un finanziamento attraverso il crowdfunding, che cd, a superfici tattili, fino ad interfacce originali che elaborano i movimenti del corpo e delle sposta la soglia di accettazione del prodotto al mercato e che fa della comunità che gli sta mani. intorno, uno dei punti di forza dell’intero progetto. Lo strumento più diffuso in assoluto è il controller midi. Un midi controller è una piatta- forma hardware composta da diverse interfacce come potenziometri, pulsanti, fader, pad, con le quali l’utente può comunicare ed interagire con il software musicale, attraverso lo scambio di messaggi midi, solitamente permesso grazie all’uso di un cavo usb. Senza un software musicale di riferimento i controller midi non hanno senso di esistere, in quanto normalmente privi di dispositivi interni di generazione audio. Gli utenti che preferiscono affidarsi ai software in commercio e ai controller midi sono sempre di più ed è un mercato in continua crescita, e anzi quest’ultimo è quasi saturo di prodotti di questo tipo. Il mio interesse progettuale riguarda un prodotto innovativo, che intende risolvere alcune questioni emerse da un’analisi sul campo: i controller industriali hanno interfacce non per- sonalizzabili dall’utente che sono quindi costretti ad adeguarsi al controller; i controller DIY (fai da te) richiedono invece competenze che non tutti possiedono e riguardano sia per la progettazione del circuito elettronico che la realizzazione della struttura (il case); tutti i controller sono composti da layout rigidi non aggiornabili e non riconfigurabili. Ho quindi voluto progettare un controller midi modulare che rispondesse alla domanda di mercato di tutti quegli utenti che hanno la necessità o il desiderio di rendere personale l’interfaccia del proprio controller. In sostanza ho cercato di dare all’utente la possibilità di creare differenti layout attraverso l’impiego di moduli formati da singoli componenti elet- tronici (pad, fader, potenziometri, pulsanti, encoder) inseribili in un case apposito. Il mio prodotto può essere considerato una valida alternativa ai vari controller industriali. Il lavoro di tesi ha poi preso in considerazione un possibile sviluppo produttivo del pro- dotto, in cui ho analizzato le aziende, le tecnologie produttive e il design ricercato dal mio target di utenti. Da questa analisi è emerso, dal mio punto di vista, che quasi nessuna delle aziende attualmente sul mercato ha manifestato grande spirito innovativo negli ultimi anni e comunque nessuna sarebbe adatta alla realizzazione del mio prodotto. Le nuove tecno- logie produttive permettono la realizzazione di prototipi e prodotti in piccola serie senza ricorrere a processi produttivi seriali, che ben si sposano con il desiderio di accontentare la personalizzazione estrema di questa fascia di utenza. Nello specifico penso che alcuni componenti (pad, potenziometri, fader, ecc...) siano più consoni di altri ad essere inseriti in 6 INTRODUZIONE INTRODUZIONE 7 2. Dj Culture Il dj e le sue origini Qualche pensiero... Chi è e cosa fa il dj? ”Ti stai preparando per il mix, e le tue intenzioni sono buone, ma si finisce per essere giudicati dal mix piuttosto che dal disco. E il disco dovrebbe essere più Il DJ, chiamato anche disc jockey o deejay, è una figura professionale che lavora nel mon- importante del mix! ” do della musica con il compito di selezionare brani e mixarli (mescolarli) tra loro in modo da ottenere una narrazione musicale continua che possa intrattenere in modo piacevole l’ascoltatore. David Mancuso | DJ | Dance, Funk, Soul | USA | carriera incominciata alla fine degli anni ‘60 Quest’arte di miscelare i dischi tra loro è detta DJing. I primi dj, come vedremo nei prossimi capitoli, erano solamente dei presentatori di dischi, attività che viene svolta ancora oggi dai dj radiofonici. Il dj da discoteca, invece, utilizza i dischi come pezzi di un puzzle per cre- are la propria performance personale, il dj set. Per essere un dj è fondamentale conoscere ”Un buon dj sta sempre con gli occhi fissi sulla folla per capire se si sta diverten- la struttura di ogni traccia che si vuole suonare, avere un buon senso ritmico, una buona do e se sta filando tutto liscio, comunica con il pubblico, gli sorride. Un cattivo dj cultura musicale e ovviamente conoscere l’equipaggiamento che si vuole utilizzare. se ne sta sempre chino sulla consolle comportandosi come quando si esercitava Nel corso degli anni, grazie all’evoluzione tecnologica, sono stati progettati nuovi strumen- nella sua stanza, noncurante del fatto che il pubblico si stia divertendo o meno.” ti e sono state inventate e perfezionate nuove tecniche di mixaggio che hanno contribuito in modo significativo ad aumentare l’efficacia e la creatività nei dj set. Detto questo, molti dj storici erano particolarmente carenti nell’arte del mixaggio, ma alcuni di loro riuscivano Fatboy Slim | DJ & Producer | Big Beat,House, Techno | UK | inizio carriera 1989 ad interagire profondamente e intensamente con la folla. Proprio quest’ultima è la regola fondamentale per essere un buon dj: controllare la relazione tra musica e persone, creare l’atmosfera giusta, far ballare la gente, entrare in sintonia con la persone che stanno ascol- tando il set e farli emozionare. “Un grande dj è capace, anche per un solo istante, di far innamorare un intero locale. Essere dj non significa solo scegliere i brani da suonare. Significa creare emozioni condivise, com- ”Chi frequenta un club lo fa per dimenticare le proprie preoccupazioni della setti- prendere i sentimenti di un gruppo di persone e traghettarle verso un posto migliore” 1. mana e per divertirsi. Penso che la musica sia una importante parte di questo.” Oltre all’attività di dj, oggi, la maggior parte degli artisti che svolgono questa professione sono anche producer, cioè producono loro stessi brani appositi per la pista che utilizzeran- Paul Oakenfold | DJ & Producer | House, Trance, Progressive | UK | inizio carriera 1988 no o saranno utilizzati da altri nei dj set.

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