
LUNEDÌ 30 DICEMBRE 1991 PAGINA 15 L'UNTA Grafica e televisione In principio era il triangolo SPETTACOLI (elettronico) RENATO PALLAVICINI Ha lavorato con Tarkovskij e Bunuel, leggerà «Peter Pan» •si Tutto cominciò ton un triangolino, un triangolino alla radio ma i più la conoscono come moglie di Fantozzi bianco, intermittente che ap­ pariva nell'angolo in basso a destra dello schermo tei''visi Ritratto della Vukotic, attrice brava ma non diva vo Era la seconda metà dogli anni Sessanta, il seconde; ca­ nale della Rai era nato da qual­ e con un rimpianto: «Non essere un direttore d'orchestra» che anno, e quel piccolo mar­ chio «elettronico» rispondeva ad una funzione precisa: se­ gnalare a chi vedeva uno dei due canali che, sull'altro, stava per iniziare un programma im­ portante. Cortesie da Rai pro- riforma, buone maniere da azienda monocratica e mono- lottizzata dell'era Bernabci, quando la concorrenza tra le reti di stato (e tra i partili ) non Milena sull'isola esisteva e le private erano roba da fantascienza. Bastarono pochi mesi e a quel triangolinoci si fece l'abi­ Due immagini tudine, tanto che ci si dimenti­ dell'attrice cava di cambiare canale, in Milena barba all'auditel (che allora si Vukotic chiamava «servizio opinioni») Poi cominciarono a nascere le tv locali, un po'easarecce e un po' clandestine; crebbero e si che non e moltipllcarono, la Rai partorì il Terzo canale ed uno scono­ sciuto imprenditore milanese Il grande pubblico la associa immediatamente alla cominciò ad arraffare reti o fre­ quenze. Nella giungla dell'ete­ «grigia» signora Pina, la moglie di Fantozzi, ma Milena re, il povero triangolino rinsec­ Vukotic è un'attrice a tutto tondo. Ha lavorato con chì come una fòglia e mori grandi registi come Tarkovskij e Bunuel, ha recitato in Destino inevitabile, visto che per segnalare le decine di pro­ televisione e ha fatto molto teatro. In questa intervista grammi concorrenti, non sa­ ricostruisce i perché e i quando della sua vita: figlia di rebbero bastate le figure della un montenegrino, ballerina a Parigi, quindi attratta dai geometria euclidea; e visto che mondo del cinema come da una calamita. l'irruzione del telecomando, croce e delizia delle nostre se­ rate accorciava le distanze tra un canale e l'altro e rendeva i STEFANIA CHINZARI «salti», facili come i balzi nell'i­ perspazio delle astronavi di •• ROMA. Ha lavorato con creatura di Villaggio. Anche se Guerre stellari. Bunuel e con Tarkovskij. con nulla ha a che vedere nella Ma intanto, sugli schernii, Oshima econ Fellini, ma il per­ realtà con quella scalcagnata avevano fatto la loro comparsa sonaggio che ama di più si signora. altre figure. Ciascun canale aveva il suo «logo», come si di­ chiama Alice, lo ha interpreta­ Questo personaggio coi) po­ to per la televisione e appartie­ ce oggi: improvvisati od affidali polare è quasi II perfeziona­ a sofisticati studi grafici, mar­ ne alle favole, sia pure quelle mento di un'altra figura linguisticamente virtuose di chi e marchietti cominciarono grottesca che lei ha portato ad imperversare ai quattro an­ Lewis Carroll. E da un "mondo sullo schermo In «Venga a altro» sembra uscita anche Mi­ goli dello' schérmo. TJapprima .. prendere U. caffè da noi»; discreti appena ' visibili: Poi lena Vukotfe'.'còsl pallida e le­ non le dispiace che cosi sempre più grartdi, colorati, in­ vigata, cosi raffinata e vulnera­ spesso le propongano parti vadenti (con poche eccezioni, bile, cosi armoniosa. Con gli caricaturali? tra cui la Rai), alla disperala ri­ occhi grandi e il naso all'insù cerca di una originalità assolu­ che amiamo nei bambini o nei Voglio mollo bene a Villaggio, mincia un viaggio curioso e Non ho esitato a lasciare il pia­ oscuri. Per quanto ini riguardi! ta. Come le griffes degli stilisti, disegni di Walt Disney. Con lo stimo e lavoro sempre vo­ drammatico lungo l'Italia. noforte per la danza, che é sta­ penso a certi squilibri del mio al pan del coccodrillo Lacoste una passione per II cinema lentieri con lui. Certo, la signo­ Suo padre era un letterato, ta per me un'esperienza im­ carattere, alla mia caparbieU'i o della «V» di Valentino, inse­ che ha stravolto la sua vita, ra Pina, le zitelle, le donne sua madre una concertista e portantissima' il mio servizio che e però anche labilità, alle guivano lo statussymbol dell'e­ spingendola ad abbandonare brutte che mi olirono sono lei ha frequentato il conser­ militare U ho imparato cos'è difficoltà che questo crea nei tere. La scusa, ufficiale, e/a senza rimpianti persino Parigi personaggi quasi da favola, ca­ vatorio a Parigi, Come mal la disciplina, attraverso la gioia rapporti con le persone: mi quella di farsi riconoscere e di e la danza. Con uno stato d'a­ ratteri condizionati o addirittu­ ha abbandonato la musica? dell'espressione del corpo. sento spesso vigliacca, e trop­ impedire arrembaggi e pira- nimo che oggi prende a presti­ ra limitati alla loro fisicità. E di Mi dico sempre che nella pros­ Poi, però, è arrivato Fellini. È po trasparente, come chi ò abi­ laggi di vascelli videoregistran­ to da uno dei suoi prossimi la­ questo un po' mi dispiaccio, sima vita che mi sarà concessa un artista vero, un genio. Un tuato a stare da solo. Rimpian ti. Fu tutto vano. Nell'era della perché sento che potrei dare sarò completamente assorbita uomo che é riuscito sempre a ti? Uno solo: i bambini che conlaminazione e del plagio vori: «Mi sento un po' qua e un questa vita troppo particolare di più, che e arrivato il mo­ dalla musica, come avrebbe rispettare se stesso e le sue elettronico, nell'epoca del po' la» dice citando una frase non mi ha dato. «blobbismo» imperante, quei di Peter Pan. E cosi, tornando mento in cui posso incanalare dovuto essere in questa. Non idee. Per me é stato come un 1 simboli e quei «loghi», invece alle fiabe, si chiude il cerchio. il mio bagaglio artistico e uma­ misteriosa che ci sia. e nel frat­ in fondo ha sempre saputo fa­ rare. In questi mesi, invece, ho ho mai pensato di dirigere un faro per venire a Roma, nella Come vive, lei figlia di uno no in ruoli diversi, più completi tempo ho cominciato a recita­ re il cinema americano, Però lavorato ad uno sceneggiato speranza di lavorare con lui, di distinguere e proteggere, in­ Nello studio accogliente, ric­ film né l'idea mi attira, ina da­ Jugoslavo, il dramma di que­ vece di stemmi di nobiltà tele­ e meno trascurati. re in teatro e a lavorare per la l'America mi spaventa. francese. Per tutto il mese di rei tutta me stessa se potessi fa- ho lasciato Parigi. co di quadri e di preziosi og­ gennaio sono impegnata con sto paese senza pace? visiva, sono diventati marchi televisione. Ho lasciato la dan­ Dopo «Le relazioni pericolo­ < re II direttore d'orchestra. A ca­ Non ha nessun rimpianto, infamanti, «lettere . scarlatte» getti, della sua casa romana, Come spiega che di lei si sia­ za, ma questa altalena è dura­ la Rai di Napoli, leggerò Peter Sono vissuta in Jugoslavia solo no accorti più I grandi regi­ se» accanto a Paolo Poli e sa mia si respirava un'aria in- nessuna colpa da addossare impresse a fuoco per additare Milena Vukotic si racconta con ta più o meno sempre, anzi, Pan alla radio, poi spero di po­ al suo lavoro d'attrice? per brevi periodi, quando ero molta discrezione e grande sti stranieri che quelli di ca­ •Vortice» portato In scena , solita: mio padre era un uomo piccola. Mio padre era del al pubblico ludibrio. forse si e aggravata con le pro­ termi dedicare al film che Sil­ E poi - diciamola tutta - sincerità. Ricostruisce i perché sa nostra7 l'anno scorso, è tornata a, la­ vano Ambrogi ha scritto appo­ di lettere, aveva conosciuto Pi­ Recitare e un mestiere caotico Montenegro e adesso è sepol­ poste che ho accettato all'este­ vorare sul set. A quali pro­ randello e lo traduceva, e ap­ danno pure fastidio. Già inva­ e i quando della sua vita, delle Credo che sia perché non ho ro, in Francia soprattutto. sitamente per me, come già e magico. Certo, si fa una vita to 11, dove sono anche mia so­ denti di per sé. hanno subito sue scelte di lavoro e del pre­ mai puntato su una cosa sola. getti? aveva fatto con un breve lesto parteneva alla cerchia dei Fu­ stancante, piena di difficoltà, a rella e la sua (amiglia. Natural­ Che personaggio le piace­ turisti, Mia madre, invece, era processi d'ipertrofia elettroni­ sente di un'attrice affermata, Ho cominciato danzando, a In settembre ho partecipato al teatrale, L'applauso. È una sto­ volle arche di routine, soprat­ mente, penso che sia atroce, é ca e di narcisismo elettronico eclettica e mai diva, che ha co­ Parigi, sotto la guida di Tania rebbe interpretare, allora? film di Luciano Martino In ca­ ria che mi ha molto colpito, compositore ed era stata allie­ tutto con le tournée, ma non una guerra di cui pare non si va di Respighi e Casella. Cosi il da computer grapluc, si muo­ nosciuto alcuni dei più impor­ Balachova e quindi ballando Vorrei recitare in un film di mera mia. una storia scritta e una favola ironica su una don­ posso non pensare che sia un possa fare a meno, perché l'o­ teatro e la musica sono sem­ vono di qua e di là, rotola no da tanti registi del mondo, ma che nella compagnia del Marchese Woody Alien. Mi piacciono bitcrprelata da Gianfranco na russa che viene in Italia per lusso.
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