PALAZZO MORIGGIA 8 marzo – 6 maggio 2018 IL CORTILE D'INGRESSO Nel cortile d’ingresso, lateralmente alla“Sala Vetri” sarà posizionata una struttura composta da tre pannelli in cui, oltre all’introduzione della mostra, saranno presenti una mappa di Milano e una mappa dell’Italia, per evidenziare tutte le iniziative messe in atto dall’Umanitaria e capillarmente diffuse nel capoluogo lombardo (ad esempio gli uffici di collocamento creati con la Camera del Lavoro e L’unione femminile, le Biblioteche Popolari gestite insieme al Consorzio delle Biblioteche Popolari e la rete di teatri cittadini che ospitavano gli spettacoli del palinsesto del Teatro del Popolo dell’Umanitaria) e tutte le sedi decentrate dell’Ente sul territorio nazionale (da Bari a Tirano, da Napoli alla Sardegna), con qualche sede distaccata all'estero (Svizzera e Francia). Cosi come all’interno della mostra, le due mappe saranno provviste della tecnologia QR CODE che rimanderà a pagine del sito dell’Umanitaria dove saranno caricati testi bilingue di approfondimento sulle singole iniziative. MAPPA MILANO Scuole professionali (Scuola Elettrotecnica, piazza Cavour - Scuola del Libro, via Kramer 4 - Scuole professionali femminili, via Goldoni 10 - Scuola di disegno elementare e complementare, via Disciplini 15 - Scuole-Laboratorio d’Arte applicata Industria, via Sassetti 6); Uffici collocamento (Via Crocefisso 17, Via Tre Alberghi 17, via Manzoni 9, via Mauri 6, via Nerino 10); Casa degli emigranti (via Rosellini 22); Quartieri operai (I° Quartiere operaio, via Solari 54 - II° Quartiere operaio, viale Lombardia 65); Teatro del Popolo 1911-1944 (Teatro alla Scala, Teatro Filodrammatici, Teatro Lirico, via Larga, Teatro Carcano, Teatro Nazionale, Teatro Politeama, Teatro Fossati, Conservatorio di Milano); Teatri rionali (T. Rionale “Arte Moderna”, via Campo Lodigiano 8 - T. Rionale della Società Corale Verdi, via Pastrengo 6 - T. Rionale di Porta Vittoria, Teatro Augusteo, viale vittoria 21 - Teatro Rionale di Porta Magenta, via Raffaello Sanzio 23 - T. Rionale “Figli del Lavoro”, Via Lomazzo - T. Rionale Loreto, Cinematografo Loreto, piazzale Loreto - T. Rionale di Porta Genova, Cinematografo Colombo, corso Cristoforo Colombo 15); Teatro del Popolo 1945-1967 (Teatro alla Scala, Teatro Nuovo, Teatro Odeon, Teatro Olympia, Teatro Lirico, via Larga, Piccolo Teatro, via Rovello); Biblioteche popolari (via Ugo Foscolo 5 - via Pace 10 (Umanitaria) - ex dazio Porta Genova - ex dazio via Porta Venezia - via Solari 54 (case popolari dell'Umanitaria) - via Giusti 19 (Scuole comunali) - Piazza Sicilia 2 (Scuole comunali) - via Mac Mahon 87 (Case Ente Autonomo) - viale Lombardia 263 (case popolari dell'Umanitaria) - Riparto Bovisa 101 - viale Lombardia 66 (Scuole comunali) - via Gentilino (Scuole comunali) - ex dazio Porta Monforte - via Comasina (Scuole comunali) - viale Brenta 24 - ex dazio via Porta Nuova - via Orazio (Università Popolare) - Biblioteca Musicale Circolante, via Ugo Foscolo 5, con due sezioni speciali: via Ugo Foscolo 5, ex dazio Porta Genova) MAPPA ITALIA Abbiategrasso, Alghero, Bari, Basilea, Bergamo, Berna, Biadene, Biella, Cagliari, Carbonia, Cocquio Sant'Andrea, Cormano, Cremona, Ferno, Lodi, Lugano, Marsiglia, Meina, Milano, Modane, Monza, Nancy, Napoli, Ostiglia, Padova, Piacenza, Roma, Spilinbergo, Tirano, Udine, Ventimiglia, Vailate, Verona, Zurigo LA SALA VETRI VETROFANIA All’ingresso della sala, sono disposte le illustrazioni di 32 Pionieri, illustri personaggi che, nell’arco di 125 anni, hanno dato il loro fondamentale contributo per la realizzazione delle più importanti iniziative messe in campo dalla Società Umanitaria. Elenco Pionieri vetrofania sinistra In alto da sinistra: Nino Chiappano, Alessandro Mazzucotelli, Sabatino Lopez, Ettore Fabietti, Lyda Borelli, Riccardo Bauer, Marino Marini, Lodovico D'Aragona. In basso da sinistra: Elisa Boschetti, Alfredo Sassi, Luigi Majno, Giovanna Marini, Giovanni Broglio, Giò Pomodoro, Osvaldo Gnocchi Viani, Paolo Monti. Elenco Pionieri vetrofania destra In alto da sinistra: Felice Ferri, Bernardino Mazza, Filippo Turati, Maria Montessori, Albe Steiner, Carlo Gatti, Linda Malnati, Umberto Boccioni. In basso da sinistra: Gino Negri, Cesare Saldini, Rosa Genoni, Prospero Moisè Loria, Arturo Toscanini, Alessandro Schiavi, Augusto Osimo, Alessandrina Ravizza. LE SEZIONI DELLA MOSTRA Il criterio scelto per poter sintetizzare tutte le vicende di cui si è resa promotrice la Società Umanitaria nel corso del Novecento è stato quello di valorizzare quanto previsto nello statuto originario del 1893, tuttora vigente: "aiutare i diseredati a rilevarsi da sè medesimi, procurando loro appoggio, istruzione, lavoro". Tre parole-chiave – assistenza, istruzione, lavoro – diventano le tre le macro-aree individuate per suddividere un programma articolato di iniziative sociali, culturali, formative, che hanno di fatto sviluppato e trasformato la fisionomia della nostra città, e di tante altre località, in Italia e all'estero. Le sezioni documentano un programma contraddistinto da una progettualità interdisciplinare moderna, dove tutte le iniziative si compenetrano, si intrecciano, si uniscono in un piano organico e riformista, contraddistinto da un'operosità varia ed eterogenea. Ogni sezione è presentata da un pannello descrittivo che contestualizza cronologicamente l'opera della Società Umanitaria attraverso una selezione di immagini e documenti storici. "Provide the underprivileged with support, work and education so that they may elevate themselves". Highlighting this principle included in the Umanitaria’s original, and still current, charter of 1893 was the main criterion selected to offer a concise review of the Umanitaria’s history during the twentieth century. Three keywords – assistance, education, and work – match three macro-areas that articulate the vast program of social, cultural, educational activities and reflect its undeniable influence on the development of both our city and many others both in Italy and abroad. Each section includes a descriptive panel that chronologically frames the work of the Società Umanitaria through selected images and historical documents. LE TRE SEZIONI / THE EXHIBITION’S SECTIONS ASSISTENZA/ ASSISTANCE Emigrazione - Edilizia popolare / Migration – Social housing ISTRUZIONE/ EDUCATION Scuole - Biblioteche popolari - Teatro del Popolo - Educazione degli adulti Schools – People’s libraries – People’s Theatre – Adult education LAVORO/ WORK Disoccupazione - Cooperazione - Formazione professionale Unemployment – Cooperation – Professional training SEZIONE ASSISTENZA - Dare dignità a chi ha bisogno Fin dai primissimi anni del ‘900 l’intervento assistenziale dell’Umanitaria si concentrò su quelle masse sempre crescenti di “paria delle campagne” che si riversavano nei principali centri industriali italiani, o che sceglievano la strada dell’emigrazione all’estero. Lotta alla disoccupazione, tutela degli emigranti, edilizia popolare sono dunque i problemi sociali più rilevanti da risolvere. Ecco perché l’Umanitaria diede vita a iniziative in favore dei disoccupati (come evidenziato nella sezione Lavoro), avviò i servizi per l’assistenza agli emigranti (portati avanti anche nel secondo dopoguerra con la pubblicazione del Bollettino quindicinale dell’emigrazione), si impegnò nella costruzione di nuove case operaie (i quartieri di via Solari e viale Lombardia, tuttora esistenti). Senza contare l’opera capillare di assistenza verso l’infanzia, nel primo dopoguerra, con gli asili antimalarici nella Venezia Giulia. Fin dal 1903, d’intesa con i Segretariati laici dell’Emigrazione, si creò il Consorzio per la tutela dell’emigrazione temporanea in Europa, mettendo in piedi per la prima volta una complessa macchina organizzativa con diramazioni in tutta Italia e all’estero, che si estrinsecava in una moltitudine di attività. Attraverso l’Ufficio di informazioni e traduzioni si davano notizie sempre aggiornate sui mercati di lavoro esteri affinché gli emigranti non partissero alla cieca; con le scuole per gli emigranti si insegnavano nozioni base su lingua, costumi e legislazione sociale esistente nei paesi stranieri, in modo che gli italiani fossero a conoscenza dei loro diritti ma anche dei loro doveri, conducendo un’opera di educazione contro la pratica del crumiraggio; con l’Ufficio di Consulenza medico-legale e l’Ufficio di Avvocatura per i poveri si dava assistenza ai lavoratori in patria e oltre confine in caso di infortunio o per altre vertenze con le imprese. L'opera messa in atto fu immensa. A completare il piano di assistenza, una struttura all'avanguardia: la Casa degli Emigranti. Strategicamente situata alle spalle della vecchia Stazione Centrale, dava supporto pratico (notizie certe sul mercato del lavoro) e offriva un po’ di ristoro (cibo, doccia, letto) alle migliaia di uomini e donne che ogni anno transitavano per il capoluogo lombardo: oltre mezzo milione i "viandanti della disperazione" aiutati fino al 1914. La Casa degli Emigranti fu attiva per oltre vent’anni e la sua opera si moltiplicò a dismisura durante la Grande Guerra per l’immensa affluenza di rimpatriati e profughi provenienti dalle zone di guerra. Il servizio si propagò presto a molte sedi dell'Ente: da Piacenza a Bergamo, da Ventimiglia fino a Marsiglia. Un’altra straordinaria iniziativa furono i quartieri operai. Non più case di ringhiera, dove i lavoratori erano costretti ad abitare in case prive delle più elementari norme igieniche, spesso in situazioni di promiscuità, ma appartamenti singoli (affittati a prezzi calmierati),
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