ESTUDIOS Cuadernos de Historia del Derecho ISSN: 1133-7613 http://dx.doi.org/10.5209/CUHD.56789 Forma di governo e sistema normativo della Repubblica Sociale Italiana Daniele Trabucco1; Michelangelo De Donà2 Recibido: 28 de febrero de 2017/ Aceptado: 4 de abril de 2017 «Ascolta più spesso ciò che vive / ascolta la voce del fuoco / ascolta la voce dell’acqua / e ascolta nel vento / i singhiozzi della boscaglia : / sono il soffio degli an- tenati. / I morti esistono, / essi non sono mai partiti, / sono nell’ombra che s’illumina, / e nell’ombra che scenden / ella profonda oscurità. / Sono nell’albero minaccioso e nel bosco che geme, / sono nell’acqua che scorre, / sono nell’acqua stagnante, / sono nelle capanne, sono nelle piroghe. / I morti non sono morti. / I morti esistono, / non sono mai partiti, / sono nei seni della donna / sono nel bimbo portato dal suo corpo / sono nel tizzone che si accende / non sono sotto terra /sono nell’incendio che divam- pa / sono nelle erbe che piangono / sono nelle rocce che gemono/ sono nella foresta, nelle abitazioni, nelle barche. / I morti non sono morti» Birago Diop, Les Souffles Resumen. El trabajo propone una caracterización jurídica, desde la perspectiva constitucional, de la célebre República Social Italiana (la República de Salò), creada por B. Mussolini en los últimos años de la II Guerra Mundial, al mismo tiempo que busca explicar el sistema normativo que dicho régimen fue capaz de alumbrar. Se busca poner de relieve cómo se organizó el poder, con la distinción típica entre Estado y Gobierno, qué instituciones eclosionaron y cuáles fueron sus productos jurídicos más relevantes. Palabras clave: Italia; Guerra Mundial; Fascismo; Benito Mussolini; República Social Italiana; Re- pública de Salò. [en] Italian Social Republic’s government plan and legal system Abstract. A juridical characterization of the famous Italian Social Republic (the Republic of Salò), created by B. Mussolini in the last years of World War II, from a constitutional perspective. This por- trait seeks to explain the normative system that this regime was able to build. It seeks to highlight how power was organized, with the typical distinction between State and Government; what institutions hatched from it and what were its most relevant legal products. Keywords: Italy; World War; Fascism; Benito Mussolini; Italian Social Republic; Republic of Salò. 1 Doctor Universidad de Padua [email protected] 2 Doctorando de investigación [email protected] Pur nell’ambito di una riflessione comune, Michelangelo De Donà è autore dei paragrafi 1 e 2 Daniele Trabucco dei paragrafi 3 e 4. I restanti paragrafi 5 e 6 sono stati scritti congiuntamente dai due autori. Cuad. hist. derecho 24, 2017: 243-252 243 QUINTAS_CHD-24-2017.indd 243 19/9/17 7:19 244 Trabucco, D.; De Donà, M. Cuad. hist. derecho 24, 2017: 243-251 Résumé. Le document propose une qualification juridique, du point de vue constitutionnel, de la célè- bre République sociale italienne (la République de Salò), créé par B. Mussolini dans les dernières années de la Seconde Guerre mondiale, tout en cherchant à expliquer le système de réglementation du dit système qui l’a suivie. On vise à mettre en évidence la façon dont le pouvoir est organisé, avec la distinction typique entre État et gouvernement, quelles institutions ont éclos et quels sont ses produits juridiques les plus importants. Mots clé : Italie; Première Guerre mondiale; fascisme; Benito Mussolini; République sociale italienne; République de Salò. Sommario: 1. Definizione di forma di governo. 2. Quale forma di governo per la R.S.I. ? 3. La struttura costituzionale della R.S.I. 4. Le fonti di produzione del diritto della R.S.I. 5. La vocazione costituente della R.S.I. 6. Approfondimento: Il Consiglio dei Ministri della R.S.I. Cómo citar: D. Trabucco; M. De Donà (2017). «Forma di governo e sistema normativo della Repub- blica Sociale Italiana», Cuadernos de Historia del Derecho, XXIV, 2017, 243-252. 1. Definizione di forma di governo Lo studio delle istituzioni della Repubblica3 sociale italiana4 e dei loro rapporti ri- chiede di chiarire, preliminarmente, il concetto di forma di governo. Secondo la definizione standard risalente ad un passo delle Storie5 di Polibio, essa (la forma di governo, la c.d. politéias eidos) è impiegata con riferimento alla distribuzione delle funzioni tra i diversi organi «costituzionali». In altri termini, concerne la dimensione della allocazione dei pubblici poteri6, o meglio le modalità attraverso le quali il pote- re è distribuito tra gli organi dello Stato-apparato7. Di quali funzioni si tratti e quali siano i soggetti beneficiari del riparto è questione controversa in diritto pubblico. La dottrina tradizionale fa riferimento alle funzioni sovrane o meglio, più specifi- catamente, alla funzione di indirizzo politico8. In questo senso, secondo l’insegna- mento di Mortati, la forma di governo indica i «diversi modi secondo cui si ordina e si esprime in concreto la suprema volontà statale…che trova la sua più saliente 3 Il nome Repubblica sociale italiana iniziò ad essere utilizzato a partire dal 01 dicembre 1943 in ottemperanza di quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri del 24 novembre 1943. Per una lettura ravvicinata del periodo dell’esperienza fascista repubblicana si rinvia a E. Amicucci, I 600 giorni di Mussolini, Roma, Editrice Faro, 1948. 4 Sulla natura giuridica della Repubblica sociale italiana si vedano, ex plurimis, i contributi di V. Gueli, Diritto costituzionale provvisorio e transitorio, in Foro it., 1950; M.S. Giannini, La Repubblica sociale italiana rispe- tto allo Stato italiano, in Riv. it. sc. giur., 1951; M. Fiorillo, La nascita della Repubblica italiana e i problemi giuridici della continuità, Milano, Giuffrè, 2000; C. Ghisalberti, Storia costituzionale d’Italia 1848/1994, Bari, Laterza, 2002; F. Perfetti, Ascesa e declino del fascismo, la seconda guerra mondiale, la Repubblica sociale italiana, Torino, Cidas, 2003. Recentemente D. Trabucco – M. De Donà, L’ordinamento giuridico della Repu- bblica sociale italiana. Dal colpo di Stato del 25 luglio 1943 alla fine della guerra, Chieti, Solfanelli Editore, 2017. 5 Polibio, Storie, lb. VI, V, 15, 1. 6 Cfr., G. Amato, Forme di Stato e forme di Governo, Bologna, il Mulino, 2006, 15. 7 Così C. Mortati, Le forme di governo. Lezioni, Padova, Cedam, 1973, 3; R. Bin – G. Pitruzzella, Diritto Costi- tuzionale, Torino, Giappichelli, 2016, 35. 8 In questo senso M. Luciani, voce Governo (forme di), in Enc. dir., Annali III, Milano, Giuffrè, 2010, 540. QUINTAS_CHD-24-2017.indd 244 19/9/17 7:19 Trabucco, D.; De Donà, M. Cuad. hist. derecho 24, 2017: 243-251 245 espressione nella determinazione dell’indirizzo politico generale dello Stato»9. Nei sette punti dell’ordine del giorno fatto diramare da Mussolini il 15 settembre 194310, alcuni giorni dopo la liberazione dalla prigionia sul Gran Sasso d’Italia, ossia 1) riassunzione della suprema direzione del fascismo da parte del Duce; 2) la nomina di Alessandro Pavolini a segretario (per il momento provvisorio) del partito repub- blicano fascista; 3) ripristino delle funzioni da parte delle autorità militari, politiche, amministrative e scolastiche; 4) ricostituzione degli uffici del partito; 5) ricostituzio- ne di tutte le formazioni e di tutti i reparti della Milizia; 6) nomina del luogotenen- te generale Renato Ricci comandante in capo della M.V.S.N.; 7) liberazione degli ufficiali delle forze armate del giuramento fatto al Re, si può vedere come, salvo il terzo, le priorità erano il partito e la Milizia11. Lo si comprende bene dal discorso di Radio Monaco della sera del 18 settembre 1943, il partito fascista repubblicano12 era il prius logico-politico13 per la determinazione della successiva forma di governo, la condizione per uno Stato «nazionale e sociale nel senso più alto della parola,… cioè fascista». La forma di governo che andremo brevemente ad analizzare in queste pagine è improntata ad una dimensione di provvisorietà, in quanto intrinsecamente legata alle vicende belliche. Il comunicato diramato il 29 settembre 1943, relativo al primo Consiglio dei Ministri tenutosi presso la Rocca delle Caminate (Provincia di Forlì) il 28, mostra però la volontà, da parte del nuovo Stato repubblicano fascista, di trovare «nella Costituente…la promulgazione dei suoi definitivi ordinamenti cos- tituzionali»14. 2. Quale forma di governo per la R.S.I.? Si è discusso se l’affermazione del punto 2 dell’ordine del giorno del 15 settembre 1943, cioè l’assunzione da parte del partito fascista della qualifica di repubblicano, implicasse anche un’esplicita proclamazione della Repubblica15. Certamente, come ricorda Bruno Spampanato, l’intenzione del Duce era quella di una presenza, all’in- terno del nuovo ordinamento nato dal colpo di Stato del 25 luglio 1943 e dal tradi- mento dell’08 settembre16, non solo del P.F.R.17, ma anche di quei partiti che, nati e ricostituitesi durante i quarantacinque giorni del Governo Badoglio, ne avessero accettato «gli istituti e le leggi» di «avanzato progresso sociale» e di «assoluta unità 9 Cfr. C. Mortati, Istituzioni di Diritto Pubblico, I, Padova, Cedam, 1969, 128. 10 Così A.O. Guerrazzi, Storia della Repubblica sociale italiana, Roma, Carocci Editore, 2012, 62-63. 11 Cfr. R. De Felice, Mussolini e il fascismo. La guerra civile 1943-1945, vol. VIII, Torino, Einaudi, 2006, 346. 12 Cfr., per uno studio approfondito sul Partito fascista repubblicano, R. D’Angeli, Storia del partito fascista repu- bblicano, Roma, Castelvecchi Editore, 2016. 13 Sulla stessa linea anche la testimonianza di J. Goebbels, The Goebbels Diaries, Edited and translated by Louis Lochner, Hamish Hamilton, London, 1948, 606. Parla, viceversa, di priorità di riorganizzazione dello Stato rispetto al partito D. Martinelli, Ordinamento costituzionale forze armate della R.S.I., Roma, Bibliotheʞa, 2015, 15. 14 Cfr. F. R. Scardaccione, La Repubblica sociale italiana: aspetti istituzionali ed archivistici, in Verbali del Con- siglio dei Ministri della Repubblica sociale italiana, I, Roma, 2002, XVIII.
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