sua giovinezza. Per mancanza di mezzi non aveva potuto frequentare che saltuariamente, dal 1906 al 1910, il Corso quadriennale presso l'allora Istituto di Belle Arti e il Museo Artistico Industriale, desideroso di apprendere sempre più segreti della tecnica. Nel 1912 poté riprendere i suoi studi grazie alla vincita di un concorso per una Borsa di Studio triennale presso la Scuola dell'Arte della Medaglia, alla Zecca di Roma, 'i Regia ·I , I ove si perfezionò nello studio del nudo e della composizione, ,, divenendo presto padrone di questa difficile Arte della quale fu Maestro. [, Lasciamo parlare in proposito Lui stesso, in una auto­ I:; presentazione: il « Una caratteristica che qualificò l'inizio della mia atti­ vità artistica, allora indubbiamente connessa all'età giova­ nile, ma in seguito, posso dire, mantenuta, seppure in mi­ 'i sura più moderata, fu una innata instancabile volontà di lavorare, che mi sollecitava ad ampliare il campo delle espe­ rienze, spingendomi ad affrontare ogni possibile forma di espressione. Naturalmente in questo desiderio di ricerca, di approfondimento, non potevo rimanere insensibile al ri­ chiamo allettante che mi veniva dall'arte medaglistica, il cui sano rifiorire ne aveva ridimensionato, con più rispon­ dente valore, l'in:portanza plastica. Tentai perciò anche la strada della medaglia, in ciò conf urtato da una stilistica ten­ denza nel temperamento che armonizzava con le particolari esigenze di questa forma d'arte. Fu un primo contatto, ricco di sorprese e di promesse; fu un ampio orizzonte che invitava a proseguire. Ma fu soprattutto il palpito di una delicata sensazione, P. Morbiducci - «Monumento ai Caduti dd Sommergibile « Seba­ tutta pervasa di intimità, di raccoglimento, di proprio, una stiano Veniero», Cimitero del Verano, Roma. 330 l 331 sensazione nuova che si distingueva dai sentimenti m gene­ re provati negli altri lavori. Quasi che plasmare la materia nelle mm1me dimensioni consentite comportasse una più accentuata confidenza, sì da rendere il colloquio spirituale, libero da inutili reticenze, una limpida esposizione della propria personalità. E la medaglia, anche tenendo conto delle imposizioni sovente volute dal tema o dall'ordinatore del lavoro, è stata sempre per me come un rifugio di tranquilla operosità, un momento di calma contemplativa, un racchiudermi in mc stesso ». Innumerevoli furono le sue affermazioni in questo cam­ po; per citarne le più importanti: nel 1923 eseguì il modello per la moneta da L. 2 del Regno d'Italia; nel 1923 la meda­ glia per i volontari di Guerra 1915-18; nel 1928 la medaglia per la ricorrenza del I decennale della Guerra 1915-18; nel 1949 fu secondo premio al Concorso per la medaglia com­ memorativa degli Scavi di Pompei. Le sue medaglie figura­ no nelle Collezioni di Stato dell'Italia e in quelle dei vari paesi stranieri dove Egli ha esposto (British Museum di Londra; Museo Nazionale di Stoccolma; Museo Civico di Amsterdam). Conservo due grandi Medaglie da Lui donate­ mi: Il Bacio di Giuda e il Battesimo di Gesù, modellate con sapiente cura e profonda spiritualità. Publio Morbiducci profuse a piene mani le doti del suo ingegno con una generosità senza limiti, spendendo la sua I vita interamente a servizio dell'Arte, alla ricerca di sempre I nuove esperienze, rimanendo sempre fedele alla sua perso­ nalità. Fu un artista completo che oltre alla medaglistica, alla xilografia, all'incisione, alla pittura, alla quale si dedicò per un breve periodo, predilesse fra tutte la scultura che «è espressa in forme essenziali, contenuta in una saggia modellazione, capace di rendere con chiarezza le esigenze P. Morbiducci - Busto di Pietro Mascagni, Hotel Plaza, Roma. 332 333 dei temi più impegnativi nelle più diverse dimensioni, nelle 1 materie e tecniche più varie » • La sua attività di scultore ha inizio nel 1915 come aiuto dello scultore Angelo Zanelli presso il quale rimarrà fino al 1923 collaborando all'esecuzione dei modelli del fregio per « l'Altare della Patria» e di altri importanti lavori, per pro­ seguire poi, in proprio, con la partecipazione a molti con­ corsi di cui risulterà vincitore. Nel 1924 vince il concorso per le fontane monumentali di Roma ed esegue quella di piazza del Viminale, imponente opera in travertino. Nel 1926 esegue il monumento dei Caduti di Benevento. Nel 1929 vince il Concorso per il monumento ai Caduti del sommergibile « Sebastiano Veniero ». La tragedia del sommergibile, inabbissatosi nelle acque del Mediterraneo il 6 agosto 1925, fu intimamente sentita dall'Artista. Nel mo­ numento che possiamo ammirare nel famedio del Verano, Egli seppe magistralmente modellare nel bronzo, a grandez­ za naturale, la figura del Marinaio che si erge possente sulla tolda del sommergibile a simboleggiare la forza del dovere e la generosità del sacrificio. Nel 1931 esegue il monumento al Bersagliere, eretto nel­ la piazza di Porta Pia, nel quale dà vita alla grande statua del Bersagliere che ritrae in movimento, in tutta la sua ir­ rompente carica di ardimento. Nei sei pannelli che ne orna­ no la base raffigura i fatti più importanti della storia del­ !' Arma. E' del 1940 il grandioso fregio in travertino (m. 16xl6), eseguito per il palazzo degli Uffici all'E.U.R., nel quale l'Ar- 1 AROLDO BELLINI, Note commemorative di P. Morbiducci. Atti dell'Accademia Naz. di S. Luca, Roma 1964, pag. 6. P. Morbiducci - Bozzetto per una Porta di S. Pietro in Vaticano. (particolare). 334 335 tista narra la storia di Roma dalla fondazione ai nostri gior­ ni. Superando le difficoltà di un tema così complesso, Egli ha saputo tradurre in immagini essenziali e vigorose gli eventi più salienti della Storia della Città Eterna, in una sintesi armoniosa di notevole pregio. Nello stesso anno esegue in marmo i due imponenti gruppi equestri (m. 7) per il palazzo della Civiltà all'E.U.R. Difficile sarebbe poter elencare compiutamente tutte le opere eseguite nella sua lunga ed ininterrotta attività di scultore. Basti ricordare la graziosa fontanella rionale di piazza della Cancelleria (1930); una statua di Atleta per il Foro Italico (1938); due porte in bronzo per il salone della Casa Madre dei Mutilati in Roma (1928). Nel 1948-49 partecipò al Concorso Internazionale per le Porte di Bronzo per S. Pietro in Vaticano per il quale fu premiato di medaglia d'oro, ma non risultò vincitore. Nel 1948 l'Associazione fra i Romani si rese promotrice delle Onoranze a Pietro Mascagni, con l'apposizione di una lapide e di un suo busto in bronzo sulla facciata dell'Hotel Plaza, dove era morto tre anni prima. Un bronzo di P. Morbiducci. L'esecuzione del busto fu affidata a Publio Morbiducci. Egli aveva eseguito la maschera del Maestro appena morto' ma il calco in gesso, che ne riproduceva le sembianze esa­ profondo affetto. Mi accompagnò da lei, nella sua casa ro­ nimi, non poteva essere utilizzato; occorreva una esauriente mana. Un vero sacrario mascagnano. Tutto parlava di Lui, documentazione fotografica del Maestro, cui ispirarsi per del suo Maestro, di cui serbava imperituro ricordo. Quando poter ideare un Suo ritratto in età matura. A risolvere tale le esponemmo le ragioni della nostra visita rimase entusia­ difficoltà fu un carissimo socio dell'Associazione fra i Ro­ sta nel sapere finalmente onorato il suo Santo - come Lei mani, Adelchi Velia, la cui moglie, artista lirica, era stata diceva - e si mise a nostra completa disposizione. Da un amica della signora Anna Lolli, che fu legata al Maestro da baule, colmo di corrispondenza del Maestro, gelosamente conservata, trasse un fascio di fotografie eseguite in vari ' PUBLIO MORBIDUCCI, La maschera di Mascagni, Strenna dei momenti della sua vita. Da esse Morbiducci seppe trovare Romanisti 1949, pagg. 253-255. felice ispirazione realizzando un somigliantissimo ritratto 336 337 ~ che tutti possiamo ammirare. Gli stessi figli di Mascagni, in­ Dopo la sua morte, doveva presentarsi l'occasione per vitati dall'Autore nel suo studio per esprimere il loro giudi­ poterne onorare la memoria. zio, rimasero pienamente soddisfatti. Nell'approssimarsi del cinquantesimo anniversario della L'inaugurazione fu resa ancor più solenne dalla parte­ 1" Guerra mondiale, auspice l'Associazione fra i Romani e cipazione di Beniamino Gigli che volle cantare le pit1 belle l'Associazione Naz. dei Bersaglieri, fu ideata l'erezione di arie del Maestro, ascoltate dalla folla che gremiva la sotto­ un Monumento al Bersagliere a Musile di Piave, sulla riva stante piazza di S. Carlo al Corso. Con l'occasione l'on. An-­ del fiume Sacro, dove operarono i nostri ardimentosi cai­ I dreotti, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, mani. portò l'adesione del Governo quale doveroso riconoscimento Non vi era tempo sufficiente per bandire un concorso, all'Arte del Maestro. nè era facile la scelta di un artista cui affidare l'esecuzione Morbiducci, oltre alle principali attività di medaglista del monumento. e scultore, esercitò l'Arte dell'illustrazione, del cartello, del­ Alla fine, su mia proposta, fu deciso di eseguire, in gran­ la decorazione applicata in genere e soprattutto dell'incisione dezza naturale, la copia in bronzo del « Bersagliere » di in legno partecipando per quest'ultima a numerose mostre Porta Pia, opera di Morbiducci. in Italia e all'Estero. Fu indetta una pubblica sottoscrizione che riscosse am­ Mi piace ricordare la Sua collaborazione alla Strenna pi consensi e la fusione della statua fu effettuata in una 11 1 dei Romanisti per la quale eseguì le copertine del 2 e 3 ' fonderia torinese. volume. Il trasferimento del Bersagliere fino a Musile fu un vero Prese parte come espositore a parecchie Biennali e trionfo. La statua, collocata su di un carro attrezzato, attra­ Quadriennali e a molte mostre all'Estero. Partecipò a varie versò le varie città, accompagnata da staffette di bersaglieri commissioni giudicatrici in mostre e concorsi vari. ciclisti al suono delle fanfare, suscitando ovunque grande Nel 1937 entrò a far parte dell'Accademia Nazionale entusiasmo nella folla che si assiepava nelle strade gettando di S.
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