1 Fondazione Teatro Goldoni Stagione Lirica 2011-2012 Livorno, Teatro Goldoni Mercoledi 7 dicembre, ore 21 Anniversario della nascita di Pietro Mascagni (1863-1945) – Around Mascagni … il bianco manto di Isabeau I cento anni di Isabeau e il repertorio sinfonico e corale di Pietro Mascagni Concerto Pagine scelte da Isabeau, leggenda drammatica in tre parti di Luigi Illica e brani sinfonico-corali dalle opere di Pietro Mascagni Ed. Casa Musicale Sonzogno, Milano Solisti del Cantiere Lirico della Fondazione Goldoni Silvana Froli soprano - Nicola Simone Mugnaini tenore Coro Around Mascagni M° del Coro Maurizio Preziosi Orchestra del Laboratorio Strumentale della Fondazione Goldoni Direttore Mario Menicagli Programma Prima parte Il centenario di “Isabeau” (1911-2011) ISABEAU – Questo mio bianco manto, atto I Silvana Froli soprano ISABEAU – Canzone del falco, atto I Nicola Simone Mugnaini tenore ISABEAU – “Onde di polve” atto I Coro Around Mascagni ISABEAU – Cavalcata, interludio atto II Orchestra del Laboratorio Strumentale ISABEAU – Dormivi? Sognavo, atto III Silvana Froli soprano, Nicola Simone Mugnaini tenore Seconda parte Sinfonie, intermezzi e cori da opere mascagnane LE MASCHERE - Sinfonia GUGLIELMO RATCLIFF - Sogno L’AMICO FRITZ - Intermezzo SILVANO - Barcarola IRIS - Inno al Sole 2 Il bianco manto di Isabeau: i cento anni della fiaba crudele di Mascagni e Illica Il 7 dicembre è diventato per la programmazione lirica del Teatro Goldoni di Livorno un appuntamento di riferimento: la ricorrenza della data della nascita di Pietro Mascagni (7 dicembre 1863) ha sancito dal 2010 una nuova tappa del Progetto Around Mascagni, ovvero la proposta di un evento dedicato ai momenti più rilevanti della produzione – operistica e non – del maggiore genio musicale labronico; nella passata stagione l'omaggio alla giovanile Messa di gloria, quest'anno la ricorrenza del centenario della prima assoluta di uno dei traguardi più rilevanti del Mascagni novecentesco e decadente, la leggenda drammatica su libretto di Luigi Illica Isabeau, andata trionfalmente in scena oltreoceano, il 2 giugno 1911, al Teatro Coliseo di Buenos Aires, con l'Autore sul podio. Al Teatro Goldoni, con alcuni brani scelti, l'opera mascagnana torna dopo quasi mezzo secolo d'assenza; fu nel settembre del 1954, quando la temperamentosa Gigliola Frazzoni, affiancata dal solido Salvatore Puma, riportò sulle scene livornesi l'incontaminata purezza della “reginotta”, poi, nell'autunno del 1962, qualche mese dopo il ripescaggio patrocinato da Tullio Serafin al Teatro del Casino di San Remo, l'ultima apparizione su un palcoscenico cittadino, ovvero la storica edizione della Gran Guardia, realizzata, un anno prima della ricorrenza del centenario della nascita, sotto la direzione di Ottavio Ziino, con il duo Marcella Pobbe - Pier Miranda Ferraro al quale si deve il rilancio della partitura mascagnana fino all'inizio degli anni Settanta del secolo scorso. Che senso ha riportare, un secolo dopo, l'attenzione su questa partitura adorata dai cultori di Mascagni e dell'opera italiana del Novecento storico ma ai nostri giorni completamente dimenticata? Che valore può avere nel ventunesimo secolo rivisitare la leggenda di Lady Godiva immortalata dal poemetto di Alfred Tennyson e rivissuta da Mascagni nell'ottica del liberty più visionario e sensuale, magistralmente espresso nel manifesto-simbolo dell'opera, con la “reginotta” che cavalca completamente nuda immersa nella sua fluviale capigliatura? La riproposta di Isabeau in epoca odierna può avere un senso se ci può servire a illuminare un aspetto fondamentale della poetica del padre del verismo in musica: non solo la sua adesione alla temperie decadente e simbolista inaugurata con il bozzetto parnassiano Zanetto (1896) e approfondita con l'esotismo di Iris (1898), ma soprattutto l'inclinazione alle suggestioni del fiabesco e dell'onirico e quindi a una drammaturgia 'antinaturalistica' che è una delle componenti essenziale della ricca ed eclettica produzione teatrale dell'autore di Cavalleria rusticana. Tale impostazione antinaturalistica della drammaturgia musicale mascagnana, già presagita, dopo l'adesione al verismo con l'atto unico tratto dalle “scene popolari” di Verga, con la virata verso l'idillio crepuscolare e intimistica dell'Amico Fritz (1891) e con l'esplorazione delle tematiche tardo romantiche del fantastico di matrice nordica e wagneriana di Guglielmo Ratcliff (1895), culmina nella vera e propria “trilogia” su libretto di Illica composta da Iris, Le Maschere (1901) e Isabeau. In questi tre titoli i personaggi in carne e ossa, le loro passioni e le loro pulsioni ritratte a tutto tondo tipiche della vena veristica dell'Autore si trasformano nelle gelide e spettrali marionette quasi pre-espressionistiche di Iris, nel gioco intellettuale del metateatro e delle citazioni 'neoclassiche' delle Maschere e nella dimensione epica dei protagonisti di Isabeau, che dissolvono il Medio Evo di cartapesta del libretto di Illica, nella temperatura di una favola allucinata e crudele, dove il sogno e la visione prevalgono sulla realtà, il simbolo sulla concretezza della vicenda. Vicenda la quale, ancora prima della dannunziana Parisina (1913), senza dubbio il conseguimento più alto e suggestivo del Mascagni maturo, di cui Isabeau è considerata a buon diritto una sorta di “prova generale”, si rivela una vera e propria reincarnazione 'italica' dell'indissolubile binomio Eros & Thanatos esaltata dall'esperienza rivoluzionaria del Tristan und Isolde di Wagner, l'opera da cui l'esperienza del decadentismo non può assolutamente prescindere. Questa pronunciata tendenza all'antirealismo, la tendenza a una drammaturgia statica, dilatata, dall'andamento quasi rituale, le tematiche quasi psicoanalitiche desunte dell'assunto favolistica, si riflettono nella scrittura musicale di una partitura affascinante e complessa, di evidente respiro 'europeo': la macerata sensualità che divora i personaggi, dai protagonisti alla grande comunità corale che partecipa attivamente alla vicenda, viene immersa in una sorta di poema sinfonico con voci nel quale liquescenze impressionistiche di sapore debussiano, cromatismi di 3 ascendenza wagneriana e vampate sonore di marca straussiana e preziosità arcaicizzanti sostengono una vocalità prepotente, più espressionistica che naturalistica. Non a torto Fulvio Venturi, nel suo ampio saggio sull'opera, sottolinea le “affinità elettive” con uno dei capolavori del decadentismo e del simbolismo di Richard Strauss e Hugo von Hoffmansthal, quella Frau ohne Schatten (Donna senz'ombra) che ci pare ideale pendant della “leggenda drammatica” di Mascagni e Illica. Il tutto verrà restituito nella nostra serata celebrativa secondo l'ottica sperimentale e 'laboratoriale' del Progetto Around Mascagni della nostra Fondazione: l'esecuzione di alcuni dei brani più importanti – o meglio, delle scene più rilevanti dell'opera, essendo Isabeau costruita a grandi 'blocchi' e non secondo lo schema ottocentesco 'a pezzi chiusi' - di questo titolo centenario, alla quale seguiranno alcuni dei più celebrati preludi e inserti sinfonici dei suoi titoli più importanti – tra i quali l'Amico Fritz, che compie 120 anni, e Le Maschere, di cui ricorrono invece i 110 anni del debutto – sarà affidata a un giovane complesso orchestrale scaturito dal Laboratorio Strumentale tenuto dai direttori Mario Menicagli – sul podio del nostro concerto, come già della Messa di Gloria della passata stagione – e Giampaolo Mazzoli iniziato nella scorsa estate – e a solisti di canto selezionati tra le voci veriste emergenti del nostro territorio: una sorta di passaggio di consegne dai grandi interpreti del passato alle giovani forze che tramanderanno l'opera di Mascagni al pubblico del futuro. IL 7 DICEMBRE AL GOLDONI UNO SPECIALE ANNULLO FILATELICO DELLE POSTE ITALIANE Posteitaliane La musica di Pietro Mascagni è stata sicuramente ambasciatrice della cultura italiana nel mondo e con essa anche del nome della città di Livorno: per commemorare la nascita del compositore livornese ed in occasione della speciale serata lirica in programma al Teatro Goldoni per il Centenario della sua opera “Isabeau”, Poste Italiane in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni ha predisposto uno speciale Annullo Filatelico per contribuire a favorire un’originale diffusione della figura umana ed artistica di Mascagni correlata alla Stagione Lirica del Teatro di Tradizione della sua città natale. L’Annullo sarà disponibile per tutti gli spettatori, collezionisti ed appassionati a partire dalle ore 19.30 presso il foyer del Teatro Goldoni, dove Poste Italiane predisporrà un apposito ufficio distaccato (accesso libero). Sarà così possibile fare annullare francobolli su lettere e cartoline, oltre che sulle speciali stampe dello storico Teatro labronico acquistabili direttamente al Goldoni. Il servizio rimarrà attivo fino alle ore 23. L’annullo resterà, inoltre, disponibile successivamente presso gli uffici filatelici delle Poste Italiane di Livorno: infatti, oltre ai bolli ordinari in dotazione agli uffici postali, Poste Italiane realizza degli "annulli speciali" (bolli figurati e non), che riproducono con scritte e immagini il tema di manifestazioni legate ad eventi di notevole interesse culturale, economico e sociale. L’annullo filatelico è pertanto un bollo unico, realizzato per una manifestazione specifica (come questa del 7 dicembre 2011 al Goldoni) e non potrà mai essere uguale ad altri annulli. Perciò, viene data la possibilità al pubblico di ottenere un ricordo dell’evento e, allo stesso
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