Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN Storia, Culture, Civiltà Ciclo 29 Settore Concorsuale di afferenza: 11 / A3 Settore Scientifico disciplinare: M-STO / 04 «To make complete purification of the University»? La fallita epurazione dei professori universitari tra volontà politica e spirito corporativo (1943-1948) Presentata da: Mattia Flamigni Coordinatore Dottorato Relatore Prof. Massimo Montanari Prof. Gian Paolo Brizzi Esame finale anno 2017 INDICE I. Introduzione 9 1. Il problema dell’epurazione 9 2. Il fascismo nelle università 14 3. Le fonti 18 II. L’epurazione locale delle università. I comitati di epurazione universitari fra AMG e ACC 27 1. L’amministrazione militare dell’Italia: l’Allied Military Government e la Allied Control Commission 31 i. La Education Division diretta da George Robert Gayre 36 ii. La riorganizzazione dell’AMG e l’istituzione delle Regioni 45 iii. L’istituzione dell’ACC 49 iv. La Education Subcommission di Thomas Vernor Smith 57 v. La Education Subcommission di Carleton Washburne 63 2. L’epurazione nelle università meridionali e delle isole: primi approcci e improvvisazione (ottobre 1943 – giugno 1944) 73 i. Le università siciliane: Palermo, Catania, Messina 74 ii. L’Università di Napoli 78 iii. Le università soggette al governo italiano: Bari, Cagliari, Sassari 84 3. L’epurazione nelle università del Centro Italia: verso una procedura uniforme (luglio 1944 – gennaio 1945) 89 i. L’Università di Roma 89 ii. L’Università di Perugia 94 iii. Le università marchigiane: Macerata, Camerino, Urbino 96 iv. Le università toscane: Siena, Firenze, Pisa 98 4. L’epurazione nelle università del Nord: la conclusione dell’epurazione universitaria degli Alleati (aprile – settembre 1945) 105 i. L’Università di Bologna 106 ii. Le altre università emiliane: Ferrara, Modena, Parma 113 iii. L’Università di Genova 118 iv. L’Università di Pavia 121 v. Le università milanesi: Statale, Politecnico, Cattolica e Bocconi 122 vi. L’Università di Padova 136 vii. Gli Istituti superiori di Commercio e di Architettura di Venezia 140 viii. L’Università di Trieste 142 ix. L’Università e il Politecnico di Torino 144 5. Gli ufficiali della Education Subcommission. Il caso del Capitano Willis Pratt 146 III. I processi di epurazione delle autorità italiane. Dai giudizi della Commissione ministeriale per l’epurazione del personale universitario al ritorno in cattedra degli epurati 155 1. L’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo e l’epurazione nell’Italia regia 157 i. I primi inefficaci provvedimenti 158 ii. Il Decreto Legislativo Luogotenenziale 27 luglio 1944, n. 159 e l’effettivo avvio dell’epurazione della pubblica amministrazione italiana 160 iii. La «legge Nenni» e i suoi effetti sul processo epurativo 175 iv. La soppressione dell’Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo, e il termine dell’epurazione 180 2. «Colpire pochi, ma colpire in fondo»: un bilancio (parziale) dell’epurazione delle Commissioni italiane (1944-47) 181 i. Bilancio dei lavori della Commissione d’epurazione del personale universitario del Ministero della Pubblica Istruzione 182 ii. I procedimenti di appello e i collocamenti a riposo 185 iii. I docenti (temporaneamente) esclusi dall’Università alla fine del processo epurativo 188 iv. L’adesione al fascismo dei professori universitari 198 3. Il ritorno in cattedra dei professori epurati 203 i. Dall’«amnistia Togliatti» del 1946 alla revoca dei provvedimenti di epurazione del 1949 203 ii. Bilancio conclusivo dell’epurazione delle università 207 iii. Il reintegro degli epurati. Circostanze e reazioni 218 iv. Il ripiegamento del 1948 227 IV. Conclusioni 229 V. Appendice – I professori ordinari e straordinari coinvolti nell’epurazione 243 Fonti archivistiche 465 Bibliografia 469 ELENCO ABBREVIAZIONI a.a. Anno Accademico ACC Allied Control Commission (Commissione Alleata di Controllo) ACS Archivio centrale dello Stato AMG Allied Military Government (Governo Militare Alleato) APICE Archivi della parola, dell’immagine, della comunicazione editoriale – Università di Milano ASUBO Archivio storico dell'Università di Bologna ASUCT Archivio storico dell’Università di Catania ASUFI Archivio storico dell’Università di Firenze ASUGE Archivio storico dell’Università di Genova ASUPD Archivio storico dell'Università di Padova ASUPI Archivio storico dell’Università di Pisa ASUPR Archivio storico dell’Università di Parma ASUPV Archivio storico dell'Università di Pavia ASUSI Archivio storico dell’Università di Siena ASUTO Archivio storico dell’Università di Torino BUPV Biblioteca universitaria dell'Università di Pavia CAO Civil Affairs Officer (Ufficiale degli Affari civili) CIC Counter Intelligence Corps (Agenzia di intelligence americana) DC Democrazia Cristiana Dgis Direzione generale istruzione superiore Dgiu Direzione generale istruzione universitaria D.L.C.P.S. Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato D.L. Decreto Legislativo D.L.L. Decreto Legislativo Luogotenenziale D.L.P. Decreto Legislativo Presidenziale D.P. Decreto Presidenziale FSS Field Security Service (Agenzia di intelligence britannica) GIL Gioventù Italiana del Littorio GUF Gruppi Universitari Fascisti L. Legge Mpi Ministero della Pubblica Istruzione MVSN Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale NARA National Archives and Records Administration OVRA Organizzazione per la Vigilanza e la Repressione dell’Antifascismo PCI Partito Comunista Italiano PdA Partito d’Azione PDL Partito Democratico del Lavoro PFR Partito Fascista Repubblicano PLI Partito Liberale Italiano PNF Partito Nazionale Fascista PSIUP Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria RCAO Regional Civil Affair Officer (Ufficiale regionale degli Affari civili) R.D. Regio Decreto R.D.L. Regio Decreto Legge REO Regional Education Officer (Ufficiale regionale dell’istruzione) RG. Record Group (ripartizione archivistica) RSI Repubblica Sociale Italiana SCAO Senior Civil Affair Officer (Ufficiale capo degli Affari civili) I – Introduzione Il tema affrontato in questo studio non è nuovo. La letteratura sul processo epurativo di quanti si erano compromessi con il regima fascista con azioni o incarichi di particolare responsabilità, è ricca e non ha trascurato anche l’azione repressiva svolta all’interno del mondo universitario. Possiamo contare sull’analisi condotta su casi esemplari o su alcuni atenei ma manca ancora uno studio d’insieme che ripercorra il fenomeno dal 1943 in poi, nelle sue diverse fasi e nella varietà degli interventi compiuti da organi diversi che si alternano nel tempo, dai primi processi epurativi compiuti dagli Alleati a quelli successivi degli organismi italiani. L’obiettivo che mi sono posto è pertanto quello di ricostruire l’insieme di tale processo, ripercorrendolo nei 31 istituti di istruzione superiore che operavano in quel momento in Italia ed esaminando individualmente i casi dei 197 professori universitari che furono allontanati dalla cattedra per un tempo più o meno breve. Per ciascuno di costoro ho voluto ricostruire l’iter del procedimento di epurazione concluso, come si dirà, nella quasi totalità dei casi, con il reintegro in servizio, una misura che consentì alla maggior parte degli interessati, dopo un’espulsione che si protrasse per pochi mesi o per uno o due anni accademici, di tornare all’insegnamento. Gli anni occupati dal processo epurativo si dispiegano fra il 1943 e il 1963, anno in cui l’ultimo docente epurato Ernesto Pierrottet è riassunto in servizio. Tuttavia l’arco temporale in cui si esaurisce la fase più coinvolgente del fenomeno può essere fissata al 1951, quando la soluzione dei singoli casi si risolve a favore di tutti gli inquisiti, fatto salvo una dozzina di docenti e quanti sono deceduti nel frattempo. Ho inoltre tentato di far luce sui conflitti e sui rapporti di solidarietà che accompagnarono nel mondo universitario dell’immediato dopoguerra il passaggio dal regime fascista alla Repubblica e come le diverse fasi del fenomeno epurativo riflettano l’influenza dei mutamenti dello scenario politico italiano e internazionale. 1. Il problema dell’epurazione Qualsiasi dizionario di lingua italiana dà generalmente, per il lemma «epurare», le tre seguenti definizioni: «liberare una collettività, un organismo, ecc. dalle persone ritenute indegne o incapaci»; «destituire, rimuovere, specialmente per motivi politici»; e «liberare 9 dalle impurità»1. Queste enunciazioni (e specialmente le prime due) descrivono in maniera semplice e immediata cosa sia l’epurazione, ovvero l’azione di liberare il corpo sociale dalle persone ritenute indegne o incapaci, specialmente per motivi politici. Tuttavia, questa definizione, per quanto precisa e corretta, non copre l’intera ampiezza concettuale necessaria a comprendere a fondo i complessi aspetti del fenomeno. Per approcciare il problema dell’epurazione, infatti, è utile dapprima osservarlo nell’ottica del mutamento di regime, ovvero come necessaria operazione che il nuovo ordine deve compiere nel subentrare a quello vecchio. All’interno di questo procedimento, nel caso dell’uscita dai fascismi dei Paesi europei, si inscrive poi un fenomeno definito «giustizia di transizione» o «giustizia post-autoritaria»: questa è descritta come «la necessità di punire i responsabili dei regimi dittatoriali e coloro i quali li hanno sostenuti, definendo […] i colpevoli per arrivare a una generale pacificazione interna»2. In seguito, è utile valutare quali elementi di discontinuità essa abbia apportato e, al contrario, in quali ambiti sia invece prevalsa la continuità
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