Sanremo 2020, È Fiorello Show: La Classifica Dei Big Dopo La Seconda Serata, Gabbani Vola

Sanremo 2020, È Fiorello Show: La Classifica Dei Big Dopo La Seconda Serata, Gabbani Vola

Sanremo 2020, è Fiorello show: la classifica dei Big dopo la seconda serata, Gabbani vola La seconda serata del festival di Sanremo 2020 è un vero e proprio Fiorello show. Fa tutto: balla, canta, gioca a tennis, fa il quinto dei Ricchi e Poveri. Ma non solo: colpisce all’avvio della trasmissione quando entra in scena dalla scala vestito da Maria De Filippi. Più rilassato anche Amadeus, forte di un debutto da oltre 10 milioni di spettatori con uno share del 52.2%, il più alto dal 2005. Sul fronte canzoni è la serata di Francesco Gabbani, che non solo domina la classifica della seconda serata, ma al termine delle esibizioni di tutti e 24 gli artisti, 12 martedì e 12 mercoledì, è in vetta alla graduatoria secondo la votazione della giuria demoscopica. LO SPETTACOLO. Il refrain di C’è posta per te in sottofondo, Fiore apre lo show scendendo dalla scala, tacchi, parrucca bionda, abitino bon ton nero, l’immancabile caramella in bocca: deve onorare la promessa fatta ieri sera in caso di successo di ascolti del festival. “Il problema è una parola sola: Techetechetè, questa cosa rimarrà per sempre, ma io ho una famiglia a casa”, ironizza “Sembro Boris Johnson piastrato”. Ma la sorpresa è la telefonata di ‘queen Mary’: la signora della tv si presta alla ‘carrambata’, fa i complimenti ad Amadeus e si lascia doppiare dallo stesso showman per il classico ‘Benvenuti alla 70/a edizione del festival di Sanremo’. Fiorello trasforma l’Ariston in discoteca con Stayin’ Alive, in campo da tennis per un breve scambio con Nole Djokovic (“Solo questa racchetta fa il 40%, ride prima di coinvolgere l’amico sulle note di Terra promessa di Eros Ramazzotti) e poi canta La classica canzone di Sanremo, “canzone qualunquista, senza polemica sessista, vagamente ambientalista… da qui all’eternità, e adesso andiamo a stravincere Sanremo”. La prima standing ovation della serata è per Fabrizio Frizzi, che proprio il 5 febbraio avrebbe compiuto 62 anni: “Sono convinto che se Fabrizio ci fosse stato ancora, questo 70/o festival lo avrebbe presentato lui”, dice commosso Amadeus mentre arriva sul palco la moglie del conduttore scomparso, Carlotta Mantovan. Tutti in piedi anche per Massimo Ranieri e Tiziano Ferro, che duettano e si emozionano sulle note di Perdere l’amore, e tutti a ballare sul medley dei Ricchi e Poveri, tornati eccezionalmente nell’originaria formazione a quattro: un tuffo negli anni ’70-’80 con La prima cosa bella, Che sarà, Se mi innamoro, Mamma Maria, Sarà perché ti amo. Superospiti della serata anche Zucchero – che travolge il teatro con i rimi da black music tra Spirito nel buio, La canzone che se ne va e Consapevole libidine – e Gigi D’Alessio. Il pugno nello stomaco nella seconda serata è la storia del guerriero Paolo Palumbo, 22enne malato di Sla, che propone il brano ‘Io sto con Paolo’ presentato alle selezioni di Sanremo Giovani, e con una voce elettronica racconta la sua lotta contro la malattia, l’importanza di non arrendersi, lo straordinario rapporto con il fratello Rosario, invitando tutti a “continuare dritti per la propria strada”, perché non esistono sogni irrealizzabili. Nel ruolo di signore del festival, le giornaliste del Tg1 Laura Chimenti a Emma D’Aquino, elegantissime negli abiti bianco/nero e argento e finalmente “visibili tutte intere”, e Sabrina Salerno che – a parte un piccolo ‘incidente’ con un tacco sulla scala – si sente ancora una ‘sexy girl’ come 35 anni fa quando conobbe Amadeus. E sicuramente lascia esplodere la sua sensualità Elettra Lamborghini, che accenna il twerking con la sua Musica (e il resto scompare), scatenando i social. Gli ospiti si prendono la scena e la gara dei big procede a rilento. Ecco il ‘Gigante’ Piero Pelù, Enrico Nigiotti con Baciamo adesso, Levante con Tikibombom, i Pinguini Tattici Nucleari che si scatenano con Ringo Starr, una convincente Tosca con Ho amato tutto. E ancora Francesco Gabbani (Viceversa), Paolo Jannacci (Voglio parlarti adesso), Rancore (Eden). A chiudere la gara, Junior Cally (No grazie), Giordana Angi (Come mia madre), Michele Zarrillo (Nell’estasi e nel fango).Tra i Giovani passano in semifinale Fasma e Marco Sentieri. LA CLASSIFICA DELLA SERATA. In base al voto della giuria demoscopica, composta da 300 persone, la classifica della seconda serata vede davanti a tutti Francesco Gabbani, a seguire Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Tosca, Michele Zarrillo, Levante, Giordana Angi, Paolo Jannacci, Enrico Nigiotti, Elettra Lamborghini, Rancore, Junior Cally. LA CLASSIFICA GENERALE. Al termine delle esibizioni di tutti e 24 gli artisti, ecco la prima classifica generale dei Big in gara al festival di Sanremo, secondo la votazione della giuria demoscopica. Al primo posto Francesco Gabbani, poi a seguire: Le Vibrazioni, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Elodie, Diodato, Irene Grandi, Tosca, Michele Zarrillo, Levante, Marco Masini, Alberto Urso, Giordana Angi, Raphael Gualazzi, Anastasio, Paolo Jannacci, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Rita Pavone, Riki, Elettra Lamborghini, Rancore, Bugo e Morgan, Junior Cally. Sanremo 2020 tra show e denuncia, la classifica della prima serata: Vibrazioni in testa Ironia, denuncia, show e momenti di riflessione. C’è tutto questo nella prima serata del festival di Sanremo 2020. Si parte dalla ‘benedizione’ di don Rosario Fiorello, si va avanti con il pianto a dirotto di Tiziano Ferro nell’omaggio a Mia Martini, si ascolta l’urlo potente e pacato insieme di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne. “Buonasera fratelli, c’è bisogno di pace”. Fiorello fa l’ecumenico entrando dalla platea. La tonaca è quella originale di don Matteo, “uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia: da solo quest’abito fa il 35%, con me dentro al 40% ci arriviamo”, ride punzecchiando Renzi e Salvini. Non se ne abbia papa Francesco: “Santo padre, non disdica il canone”, scongiura. Poi torna a modo suo sulle polemiche pre festival: “Amadeus si è messo contro tutti. Le donne, la politica, la destra, la sinistra. Salmo, Jovanotti, la Bellucci sono fuggiti neanche fossero elettori dei Cinque Stelle. Allora qualcuno doveva pur aiutarlo. Sarò al suo fianco, gli darò qualche consiglio, sarò il suo Rocco Casalino”. E subito lo mette in allerta sui rischi che corre: “Questi sono gli attimi che precedono la fine della tua carriera: ti levano pure i Soliti Ignoti. Ce l’hai presente il parente misterioso? Quello fai. La gente cancella i selfie con te. Tu non devi pensare al cast, a quelli che stanno qua, ma a quelli che hai lasciato a casa. Era meglio il Festivalbar. Ricordati: a Sanremo si entra papa e si esce Papeete”, altra stoccata a Salvini. ‘L’amico del conduttore’, il ‘badante 2.0’, contagia Amadeus facendogli imitare Sandy Marton e Adriano Celentano e punteggia una serata dalla durata monstre che decolla con l’omaggio a Mia Mia Martini di Tiziano Ferro, in lacrime dopo un’interpretazione da brivido di Almeno tu nell’universo. Ma il pugno nello stomaco arriva con Rula Jebreal, che non tradisce le attese con un monologo potentissimo contro il femminicidio: le domande fatte alle vittime nelle aule di tribunale sono insopportabili, i numeri in Italia dipingono una realtà spietata, ma l’invito alle donne è a denunciare, a “non avere più paura, a essere libere nello spazio e nel tempo” e agli uomini a “lasciarci essere quello che siamo e quello che vogliamo essere, diventando complici e compagni”. La figlia Miral la guarda commossa in platea mentre Rula si mette a nudo con coraggio raccontando la tragedia della madre Nadia, suicida dopo essere stata brutalizzata due volte, “a tredici anni da un uomo e poi dal sistema che l’ha costretta al silenzio”. L’Ariston è in piedi per lei. E’ standing ovation anche per Al Bano e Romina: introdotti dalla figlia Romina jr, che trentatré anni fa era nel pancione, trascinano la sala nel karaoke con Nostalgia canaglia e con un medley sulle note delle hit La siepe, Ci sarà, Felicità, prima di proporre l’inedito Raccogli l’attimo scritto da Cristiano Malgioglio, che gongola in prima fila. Accanto c’è la famiglia di Amadeus, l’ad Rai Fabrizio Salini, il presidente Marcello Foa, il direttore di Rai1 Stefano Coletta. Diletta Leotta gioca a fare la conduttrice sportiva, poi si cimenta anche lei in un monologo sulla bellezza, “che capita, non è un merito”, e soprattutto “è un peso che con il tempo ti può far inciampare se non lo sai portare”, come le ha insegnato nonna Elena, 85 anni, che la guarda ancora bellissima dalla platea. Sul palco sfilano i primi dodici Big. Achille Lauro conferma la sua voglia di provocare entrando sul palco con un mantello di velluto nero che poi lascia cadere, restando in scena con una tuta aderente nude look per cantare il suo brano-bandiera, Me ne frego: una citazione, nelle intenzioni dell’artista, della spoliazione di San Francesco. Irene Grandi si conferma la ‘ragazza di Vasco’ con Finalmente io, l’applauditissima Rita Pavone si mangia il palco con Niente (resilienza 74), Marco Masini è fedele a se stesso con Il confronto, Diodato convince con Fai rumore, Le Vibrazioni cantano Dov’è accompagnati dal maestro star Beppe Vessicchio e dal linguaggio dei segni, Anastasio graffia con Rosso di rabbia. Poi tocca a Elodie, Alberto Urso, Riki, Raphael Gualazzi, Bugo e Morgan. E’ tempo di primi verdetti per i Giovani: dopo le prime due sfide passano in semifinale Tecla Insolia, che con con 8 marzo canta anche lei la resilienza versione millennial, e Leo Gassmann con Va bene così (e papà Alessandro tira un sospiro di sollievo (“…come se avessi partorito 3 gemelli…”). Ma il verdetto più importante – e più atteso – arriverà inesorabile domattina con le curve dell’Auditel. LA CLASSIFICA DELLA PRIMA SERATA.

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