Elaborato n. 5: Schede degli Ambiti Pesaggistici A. DESCRIZIONI STRUTTURALI DI SINTESI B. INTERPRETAZIONE IDENTITARIA E STATUTARIA C. SCENARIO STRATEGICO Ambito 8/ ARCO IONICO TARANTINO Piano Paesaggistico Territoriale Regionale http//:www.paesaggio.regione.puglia.it INDICE DELLA SCHEDA DI AMBITO SEZIONE A - SEZONE B - SEZIONE C - DESCRIZIONI STRUTTURALI DI SINTESI INTERPRETAZIONE IDENTITARIA E STATUTARIA LO SCENARIO STRATEGICO A0_ B1. C1. INDIVIDUAZIONE DELL’AMBITO INTERPRETAZIONE STRUTTURALE DI SINTESI OBIETTIVI DI QUALITÀ PAESAGGISTICA E TERRITORIALE A1_ B2. C2. RAPPRESENTAZIONE IDENTITARIA: STRUTTURA IDRO-GEO-MORFOLOGICA AZIONI, POLITICHE, PROGETTI - Estratto della carta del patrimonio A2_ - Le figure territoriali dell’ambito STRUTTURA ECOSISTEMICO - AMBIENTALE B3. LE REGOLE STATUTARIE: A3_ STRUTTURA ANTROPICA E STORICO CULTURALE - Descrizione delle invarianti strutturali (rilevanza) - Stato di conservazione delle invarianti (integrità) A3.1 Lettura identitaria e patrimoniale di lunga durata - Regole di riproducibilità delle invarianti A3.2 I paesaggi rurali A3.3 Caratteri agronomici e colturali A3.4 I paesaggi urbani A3.5 I paesaggi costieri A3.6 Struttura percettiva e valori della visibilità sezione A - descrizioni strutturali di sintesi SEZ. A0 - INDIVIDUAZIONE DELL’AMBITO LIMITe DeLL’ AMbITo A L’Arco tarantino è roccia incisa, è ac- qua affilata, che ha trasformato la pie- tra in una scultura di giardini abitati, degradanti verso il mare. B Dal punto di vista morfologico l’ambito è formato sostanzialmente da un altopiano lievemente mosso e una zona pianeggiante che degrada verso il mare. C Sup.compresa Sup.ambito/sup. nell’ambito tot L’Arco Ionico-Tarantino costituisce una vasta piana a forma di arco che ARCO IONICO (kmq.) (%) si affaccia sul versante ionico del territorio pugliese e che si estende quasi interamente in provincia di Taranto, fra la Murgia a nord ed il Sa- Superficie totale 1.325,80 lento nord-occidentale a est. La morfologia attuale di questo settore di Province: territorio è il risultato della continua azione di modellamento operata da- gli agenti esogeni in relazione alle ripetute oscillazioni del livello marino Taranto 1.325,80 56% verificatesi a partire dal Pleistocene medio-superiore, causate dall’inte- Comuni: razione tra eventi tettonici e climatici Carosino 10,75 100% Castellaneta 181,28 76% Crispiano 82,79 74% REGIONI FIGURE TERRITORIALI E AMBITI DI GEOGRAFICHE PAESAGGISTICHE Faggiano 5,64 100% PAESAGGIO STORICHE (UNITA’ MINIMe DI PAeSAGGIo) Ginosa 187,47 100% Puglia grande Arco Jonico 8.1 L’anfiteatro e la piana tarantina Grottaglie 100,39 100% (arco Jonico 2° liv) tarantino 8.2 Il paesaggio delle gravine ioniche Laterza 96,26 60% Leporano 15,09 100% Massafra 93,48 74% Monteiasi 9,87 100% 8.2 Montemesola 16,20 100% 8.1 Monteparano 4,02 100% Mottola 75,66 36% Palagianello 43,33 100% Palagiano 69,33 100% Riccaforzata 5,56 100% Arco ionico Tarantino San Giorgio Ionico 23,25 100% ambito Statte 66,48 100% Taranto 205,69 91% pag.8 1 di 33 sezione A - descrizioni strutturali di sintesi SEZ. A.1 - STRUTTURA IDRO-GEO-MORFOLOGICA / 1 tenenti a questo ambito siano quelli che più di tutti, nel territorio pugliese, DESCRIZIONE STRUTTURALE A mostrano con frequenza le evidenze di significative discontinuità morfo- logiche della rete di drenaggio. Assai diffusi sono infatti i casi in cui tratti L’Arco Ionico-Tarantino costituisce una vasta piana a forma di arco che di reticolo profondamente incassati nel substrato si raccordano a valle si affaccia sul versante ionico del territorio pugliese e che si estende con penepiani dove la continuità idraulica delle stesso reticolo è quasi quasi interamente in provincia di Taranto, fra la Murgia a nord ed il Sa- irriconoscibile, talora per cause naturali, ma molto più frequentemente B lento nord-occidentale a est. La morfologia attuale di questo settore di per le trasformazioni antropiche realizzate in dette aree che hanno del territorio è il risultato della continua azione di modellamento operata da- tutto obliterato quelle che erano, pur in maniera non del tutto evidente, gli agenti esogeni in relazione alle ripetute oscillazioni del livello marino le aree naturali di deflusso delle acque. In alcuni tratti del litorale taranti- verificatesi a partire dal Pleistocene medio-superiore, causate dall’inte- no, in virtù delle relazioni che intercorrono fra livelli litologici a differente C razione tra eventi tettonici e climatici. In particolare, a partire dalle ultime grado di permeabilità, le acque di falda presenti nel sottosuolo che sono alture delle Murge, si riscontra una continua successione di superfici alimentate per la natura prevalentemente carsica del territorio sotteso, pianeggianti, variamente estese e digradanti verso il mare, raccordate vengono a giorno in prossimità del litorale, ove danno origine sia alle da gradini con dislivelli diversi, ma con uniforme andamento subparallelo risorgive sottomarine caratteristiche del Mar Piccolo, comunemente de- alla linea di costa attuale. Nei tratti più prossimi alla costa sistemi duna- nominate “citri”, sia a veri e propri corsi d’acqua come il Tara e il Galeso. ri via via più antichi si rinvengono nell’entroterra, caratterizzati da una Il Tara in particolare nasce da una copiosa sorgente carsica presso Va- continuità laterale notevolmente accentuata, interrotta solamente dagli lenza (Torrente Gravina Gennarini). alvei di corsi d’acqua spesso oggetto di interventi di bonifica. Le litologie affioranti sono quelle tipiche del margine interno della Fossa bradanica, Il clima è prettamente mediterraneo con inverni miti ed estati caldo ari- ossia calcareniti, argille, sabbie e conglomerati, in successioni anche de. Per quanto riguarda la ventosità, l’Arco ionico tarantino non soffre ripetute. Le forme più accidentate del territorio in esame sono quelle di di grossi problemi, poiché protetto a Nord dal sistema murgiano, che origine fluviale, che hanno origine in genere sulle alture dell’altopiano modera l’azione dei venti freddi. Le precipitazioni sono scarse, infatti il murgiano, ma che proseguono nei terreni di questo ambito, con forme valore annuo è al di sotto della media regionale. incise non dissimili da quelle di origine. Sempre in questo ambito sono ricomprese alcune propaggini delle alture murgiane, localmente denominate Murge tarantine, che comprendono che i tratti del reticolo caratterizzati da questo morfotipo occupano una una specifica parte dell’altopiano calcareo quasi interamente ricadente aliquota sostanzialmente limitata dell’intero sviluppo longitudinale della nella parte centro-orientale della Provincia di Taranto e affacciante sul rete fluviale. Quasi sempre si rinvengono a partire dal limite litologico tra Mar Ionio. Caratteri tipici di questa porzione dell’altopiano sono quelli i terreni calcarei e calcarenitici murgiani e quelli argilloso-sabbiosi della condizionati dai processi fluviali e tettonici, per la presenza di importanti Fossa bradanica, ove spesso è anche presente una significativa discon- scarpate morfologiche e incisioni fluvio-carsiche. Le morfologie superfi- tinuità morfologica dovuta al terrazzamento dei versanti per abrasione ciali ivi sono caratterizzate da rilievi più modesti di quelli murgiani, che marina o sollevamento tettonico. raggiungono la massima altitudine fra i 400 ed i 450 m s.l.m. in corrispon- Tra i fiumi più importanti di questo ambito sono da annoverare il Lato, denza del territorio di Martina Franca; per il resto si possono segnalare il Lenne ed il canale Aiedda. Il Lato, che nasce nella parte finale della solo emergenze molto meno accentuate, come le Coste di Sant’Angelo, lama di Castellaneta, convoglia le acque provenienti dalla Gravina di a Nord di Statte, il Monte Castello ad ovest di Montemesola, ed il Monte Castellaneta e dalla Gravina di Laterza. Il fiume Lenne nasce in contrada fra San Giorgio e San Crispieri. Le aree pianeggianti costituiscono inve- la Giunta (torrente lama di Lenne) e, dopo aver raccolto i tributi idraulici ce un tavolato lievemente digradante verso il mare, interrotto da terrazzi di una serie di incisioni con reticolo fortemente discontinuo, sfocia nel più o meno rilevati. La monotonia di questo paesaggio è interrotta da Golfo di Taranto. Il canale Aiedda, infine, drena i deflussi dei reticoli che incisioni più o meno accentuate, che vanno da semplici solchi a vere e si sviluppano in una estesa porzione dell’arco ionico-tarantino; questi proprie gravine. partendo sia dai rilievi murgiani nel territorio di Martina Franca, sia dalle Dal punto di vista litologico, questo ambito è costituito prevalentemente colline poste al margine orientale della piana di Grottaglie, tendono a da depositi marini pliocenici-quaternari poggianti in trasgressione sulla convergere verso il settore orientale del Mar Piccolo ove collettori di am- successione calcarea mesozoica di Avampaese, quest’ultima caratteriz- pia sezione le trasferiscono nello stesso mare. zato da una morfologia contraddistinta da estesi terrazzamenti di stazio- La porzione dei reticoli idrografici presenti posta generalmente a monte namento marino a testimonianza delle oscillazioni del mare verificatesi a dei tratti di “gravina”, mostra assetti plano-altimetrici non molto diversi seguito di eventi tettonici e climatici. Le aree prettamente costiere sono da quelli dei bacini del versante adriatico delle Murge, mentre le por- invece ricche di cordoni dunari, poste in serie parallele dalle più recenti zioni di rete idrografica poste generalmente a valle degli stessi, assume in prossimità
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