UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI STUDI STORICI Corso di dottorato in Storia, culture e teorie della società e delle istituzioni XXIX ciclo LO SVILUPPO DELL’INQUISITIO HAERETICAE PRAVITATIS NELLE LETTERE DI GREGORIO IX (1227-1241) Alessandro Sala Matricola R10446 Tutor: Chiar.ma Prof.ssa Marina Benedetti Tutor: Chiar.ma Prof.ssa Marta Calleri Coordinatore: Chiar.mo Prof. Vittorio Criscuolo A.A. 2015-2016 Primo volume Primo volume Introduzione p. 1 I. Dall’erudizione domenicana alla recente storiografia 1. Le origini dell’inquisizione secondo l’Ordine dei Predicatori (secc. XVI-XVIII) p. 14 2. Tra XIX e XX secolo: apologia e anticlericalismo p. 46 3. Dal secondo dopoguerra agli anni Novanta p. 71 4. Le linee di ricerca degli ultimi venticinque anni p. 92 II. Gli anni dell’incertezza (1227-1232) 1. La sperimentazione iniziale: vescovi, chierici e Mendicanti p. 115 2. Solent heretici: la diffusione della normativa antiereticale p. 130 3. Incarichi antiereticali ai frati Predicatori p. 146 III. 1233: la svolta 1. Frate Giovanni da Vicenza e la repressione degli eretici durante l’Alleluia p. 162 2. Frate Roberto “il Bulgaro” e i frati Predicatori della Francia meridionale p. 180 3. Corrado di Marburgo e l’apice della persecuzione in Germania p. 197 IV. Dal consolidamento all’emergere di nuovi problemi (1234-1241) 1. Inediti scenari: la crociata nei Balcani e la penisola iberica p. 215 2. L’invio di legati in Lombardia e la campagna antiereticale dei frati Predicatori nell’Italia centrale p. 235 3. I primi inquisitores haereticae pravitatis p. 253 Bibliografia p. 273 Secondo volume Introduzione alla documentazione p. 1 1. I registri vaticani (Appendice I) p. 4 2. Lettere esterne ai registri (Appendice II) p. 250 3. Repertorio cronologico dei documenti p. 329 Bibliografia p. 378 Introduzione Il problema delle origini dell’inquisizione medievale anima da diverso tempo il dibattito storiografico che ha sottolineato l’assenza di un documento che ne attesti la nascita in un preciso momento («Geburtsurkunde»), preferendo fare riferimento ad un percorso di sviluppo («Geburtsvorgang»)1. Chi intende occuparsi di tale questione si trova ad affrontare una documentazione eterogenea per tipologia e produzione. L’intraprendenza dei pontefici di inizio XIII secolo nella repressione dell’eresia non rimane un’iniziativa esclusiva, ma è accompagnata dalla parallela evoluzione della legislazione antiereticale dell’imperatore e alla successiva ricezione di queste norme da parte dei comuni all’interno dei propri statuti2. Le fasi iniziali dell’inquisizione medievale vedono coinvolti diversi attori e pertanto si è a ragione parlato di «origine policentrica»3. In tale percorso pluridecennale assume un ruolo chiave il pontificato di Gregorio IX (1227-1241) nel corso del quale si verificano numerosi avvenimenti che risultano decisivi per lo sviluppo della repressione dell’eresia: la conclusione della crociata contro gli Albigesi nel 12294, il moto dell’Alleluia in Italia centro-settentrionale nel 12335 e il contrasto tra Federico II, il pontefice e i comuni6. Durante il suo pontificato si assiste al conferimento di specifici incarichi antiereticali a personalità eminenti, con un coinvolgimento progressivo 1 Peter Segl, Einrichtung und Wirkungsweise der inquisitio haereticae pravitatis im mittelalterlichen Europa. Zur Einführung, in Die Anfänge der Inquisition im Mittelalter. Mit einem Ausblick auf das 20. Jahrhundert und einem Beitrag über religiöse Intoleranz im nichtchristlichen Bereich, herausgegeben von Peter Segl, Köln- Wiemar-Wien, Böhlau, 1993, pp. 1-38. 2 Sulla politca antiereticale di Federico II, si veda Kurt-Victor Selge, Die Ketzerpolitik Friedrichs II, in Probleme um Friedrich II, herausgegeben von Josef Fleckenstein, Sigmaringen, 1974, pp. 309-343; Grado Giovanni Merlo, Grado Giovanni, Federico II, gli eretici, i frati, in Federico II e le nuove culture, (Atti del XXXI Convegno internazionale, Todi 9-12 ottobre 1994), Spoleto, Cisam, 1995, pp. 45-67. Sull’inserimento della normativa all’interno degli statuti comunali, si veda Thomas Scharff, Häretikerverfolgung und Schriftlichkeit. Die Wirkung der Ketzergesetze auf die oberitalienischen Kommunalstatuten im 13. Jahrhundert, Frankfurt am Main, Peter Lang, 1996. 3 Marina Benedetti, Gregorio IX: l’inquisizione, i frati e gli eretici, in Gregorio IX e gli Ordini mendicanti (Atti del XXXVIII Convegno internazionale Assisi, 7-9 ottobre 2010), Spoleto, Cisam, 2011, pp. 293-294. 4 Sull’importanza dei trattati di pace tra Raimondo VII, conte di Tolosa, e Luigi IX, re di Francia, e del concilio di Tolosa del 1229 sul successivo sviluppo della repressione degli eretici nel Midi, si veda Henri Maisonneuve, Études sur les origines de l’inquisition, Paris, Vrin, 1960 (prima ed. 1942), pp. 237-242, 270-275; Jean-Louis Biget, L’inquisition en Languedoc (1229-1329), in L’Inquisizione (Atti del simposio internazionale Città del Vaticano, 29-31 ottobre 1998), a cura di Agostino Borromeo, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003, pp. 41-94. 5 Per un’analisi dell’attività dei frati Minori e Predicatori nel corso dell’Alleluia, si veda André Vauchez, Une campagne de pacification en Lombardie autour de 1233. L’action politique des Ordres Mendiants d’après la réforme des statuts communaux et les accords de paix, in “Mélanges d’Archéologie et d’Histoire de l’Ecole française de Rome”, 78 (1966), pp. 503-549 (traduzione italiana in Id., Ordini mendicanti e società italiana XIII-XV secolo, Milano, Il saggiatore, 1990, pp. 119-161). 6 Sulla repressione dell’eresia in Italia centro-settentrionale nel contesto dello scontro tra i pontefici e gli imperatori fino alla prima metà del XIII secolo, si veda Walther Helmut, Ziele und Mittel päpstlicher Ketzerpolitik in der Lombardei und im Kirchenstaat (1184-1252), in Die Anfänge der Inquisition im Mittelalter, pp. 103-130. 1 dei frati Predicatori; infine, fanno la loro comparsa i primi inquisitores haereticae pravitatis: assenti dalla documentazione dei primi tre decenni del XIII secolo7. Le lettere di Gregorio IX rappresentano un punto di vista privilegiato per la comprensione dell’evoluzione della repressione dell’eresia a partire dal vertice della Chiesa cattolico- romana. Soltanto la raccolta di tutta la documentazione pertinente fornisce la possibilità di esaminare la politica antiereticale del pontefice nel suo complesso, senza limitarsi ad un indagine su base regionale, come è stato fatto finora. Le lettere si trovano in repertori diversi creati tra XVIII e XX secolo per raccogliere materiale relativo a un Ordine o ad una determinata regione, con finalità diverse dallo studio del fenomeno inquisitoriale8. La stessa edizione dei registri di Gregorio IX, curata da Lucien Auvray oltre un secolo fa nell’ambito di un vasto progetto dell’École française di Roma, nonostante la sua rilevanza dal punto di vista scientifico, presenta ovviamente alcuni limiti9. Pertanto si è deciso di provvedere ad una nuova edizione delle lettere secondo criteri più rigorosi e moderni per permettere una visione omogenea e non frammentaria dell’iniziativa antiereticale di Gregorio IX, partendo proprio dalla documentazione contenuta nei sette registri che coprono i quasi quindici anni del suo pontificato10. Si sono prese in considerazione tutte le lettere che fanno riferimento all’eresia, anche in maniera non esplicita attraverso l’uso delle immagini della zizzania o delle piccole volpi, compresi due documenti redatti da Federico II in relazione alla repressione dell’eresia nei suoi territori e inseriti nel registro in corrispondenza della risposta del pontefice. Non sono state selezionate le lettere relative allo scontro tra Gregorio IX e l’imperatore, ad eccezione della Excommunicamus et anathematizamus del 1229, poiché la scomunica dello Svevo e di altri personaggi è introdotta da un elenco di gruppi di eretici condannati ripreso dalla Ad abolendam, che sarà riportato anche nella Excommunicamus et anathematizamus del febbraio 1231. Tale lavoro, che ha fatto emergere 239 documenti, non sarebbe stato completo senza un’indagine rivolta 7 Sulla svolta impressa da Gregorio IX alla lotta all’eresia a partire dagli anni Trenta del Duecento, si veda Grado Giovanni Merlo, Le origini dell’inquisizione medievale, in L’inquisizione, pp. 25-39. 8 Ad esempio i repertori dei frati Predicatori (Bullarium ordinis fratrum Praedicatorum, I-VII, opera Thomae Ripoll, Romae, ex typographia Hieronymi Mainardi, 1729-1739) e dei frati Minori (Bullarium Franciscanum Romanorum Pontificum, I, studio et labore Joannis Hyacinthi Sbaraleae, Romae, Typis Sacre Congregationis de Propaganda Fide, 1759, rist. anastatica 1983), i numerosi lavori su base regionale o diocesana (Urkundenbuch) composti in area tedesca tra XIX e XX secolo, oppure una recente edizione di lettere papali dedicata alla Spagna (Documentos de Gregorio IX referentes a España, por Santiago Domínguez Sánchez, León, Universidad de León Secredariado Publicaciones, 2004). 9 Les registres de Gregoire IX, I-IV, a cura di Lucien Auvray, Paris, Fontemoing-De Boccard, 1896-1955. Da alcuni anni è possibile consultare i registri dei pontefici del XIII e XIV secolo attraverso il database Ut per litteras apostolicas, risultato di un progetto che ha coinvolto diversi istituti di ricerca francesi e pubblicato online o su CD-rom dall’editore Brepols, che rappresenta la digitalizzazione delle edizioni realizzate tra XIX e XX ad opera dell’École française di Roma. 10 Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, Registra Vaticana, nn. 14-20.
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