ATTUALITÀ La morte L'antifascismo, il processo, il carcere la Resistenza. Poi a 82 anni il Quirinale di Sandro Pertini Presidente deir«unità nazionale», fu amato e rispettato da tutti gli italiani La coscienza del socialismo Una lunga e straordinaria vita quella di dove incontrò Antonio Gramsci. La Re­ Sandro Pertini. Più di settanta anni di sistenza, il dopoguerra, il centro-sini­ intensa, appassionata attività politica, stra, videro Pertini combattere in prima segnata da una grande idealità sociali­ linea. Poi, a 82 anni, il Quirinale. Presi­ sta e da un serrato impegno per l'unità dente dell'«unità nazionale» disse subi­ della sinistra. Giovane antifascista ven­ to che non avrebbe preso ordini da ne processato e condannato. Passò an­ nessun partito. E non fu solo un presi­ ni in carcere: a Santo Stefano, a Turi, dente «scomodo». FAUSTOIBBA •i «Sarà un presidente scomodo*. Cosi sen­ un braccio a Pertini. Né varrà la protesta di un ra di sicurezza, qualcuno gli batte la spalla e gli in una intervista air<4ua/irf.'del 1980 - l'unità fra tenziò Giorgio Amendola nel 1978 quando onesto capitano dei carabinieri che ricorda co­ sussurra: «Bravo, non ci si piega». È il mare­ i partiti che rappresentano la classe operaia. Pertini si Insediò al Quirinale. La previsione fu me Pertini sia stato un valoroso ufficiale in sciallo dei carabinieri, che poi a quattrocchi gli Pur discutendo, se necessario aspramente, ho per molti versi rispettata. I tratti più spiccati guerra, proposto per la medaglia d'argento, farà questa confessione: «Sa perché le ho fatto sempre pensalo che non l'operaismo inutile della personalità di Pertini, la sua concezione anche se il suo comportamento privato «lascia le mie congratulazioni, avvocato? Mio padre ma una corretta dialettica fra le organizzazioni della politica e il suo socialismo, intesi come a desiderare perché egli giace or con l'una or era socialista, seguace di Turati, e io sono qui di sinistra sia indispensabile nel nostro paese impegno e coraggiosa testimonianza perso­ con l'altra donna». da quando è stato costituito il Tribunale spe­ per non consentire vuoti che la reazione può nale per la giustizia e la libertà, la sua intran­ Costretto a lasciare Savona, alta (Ine del ciale. E ho sempre sentilo gridare: viva il comu­ occupare. Questa linea mi ha procurato avver­ sigenza morale, la sua indipendenza di giudi­ 1926, quando le leggi eccezionali chiudono il nismo, viva l'anarchia, viva l'Internazionale co­ sità e, sovente, la min posizione è stata frainte­ zio, non trovarono smentita nei comporta­ cerchio della dittatura fascista, Pertini é a Mila­ munista. E dicevo tra me: ma non viene nessun sa. Il rapporto costruttivo fra i due partiti, socia­ menti presidenziali. «SI, sono un presidente no. U, insieme a Carlo Rosselli e Ferruccio Par- socialista a gridare viva il socialismo? Final­ lista e comunista, non deve escludere, anzi de­ scomodo - disse più tardi lui stesso - perché ri, organizza l'espatrio clandestino di Filippo mente è venuto lei ed ecco perché sono soddi­ ve esaitare la reciproca autonomia-. Spesso non sono alle dipendenze di alcun partito. Turati in Francia. Il gruppo, reclutati due mari­ sfatto». È un episodio significativo e commo­ •frainteso», Pertini non si pente però di avere Non mi sento alle dipendenze del mio partito. nai, lascia il porto di Savona a bordo di un mo­ vente, che resterà impresso nella memoria di «combattuto battaglie come quelle che alfron- A maggior ragione degli altri. Posso ricevere toscafo e, dopo una avventurosa traversata, Pertini - lo riferirà in un'intervista a Gianni Bi- tò Don Chisciotte» e anzi si vanta di essere stato esortazioni e consigli, ma non ordini». sbarca a Carvi, in Corsica. Pani e Rosselli torna­ siach -eche forse, più di lunghi ragionamenti, un po' «un Don Chisciotte caparbio e non ar­ In eltetti, Pertini non sarebbe stato solo un no In Italia e vengono arrestati appena metto­ spiega come egli vivesse l'orgoglio di essere rendevole». presidente «scomodo». La sua presenza al no piede a Marina di Carrara. socialista. Cosi Pertini. segretario del partito, nel 1945. Quirinale influì prolondamente sul corso degli Per Pertini, che accompagna il vecchio Tura­ Quel grido di sfida lanciato in Tribunale co­ é tra quei dirigenti socialisti che si pronuncia­ eventi politici. ti a Parigi, inizia l'esilio francese. Per guada­ sta caro a Pertini che, per punizione viene spe­ no per la costituzione insieme ai comunisti di Quando si arriverà ad analizzare con suffi­ gnarsi da vivere fa il «laveur de taxi», di notte la­ dito in segregazione a Santo Stefano, il più du­ ' un "partito unico» dei lavoratori. Ma, mentre ciente distacco la stagione, cosi intensa e per va le vetture perché al mattino possano circo­ ro reclusorio per ergastolani. C'erano già Um­ questa ipotesi sfuma, pur mantenendo ferma molti aspetti drammatica, che va dal 1978 al lare pulite e lucidate. Ma l'aria della capitale, il berto Terracini e Mauro Scoccimarro. Quando una linea unitaria, egli avverte sempre più la 1985. si potrà cogliere la traccia di un «effetto clima di rassegnazione che si respira tra gli gli apre la cella, la guardia gli dice: "Qui dentro necessità di preservare la fisionomia e il ruolo Pertini» più incisivo di quanto si potesse atten­ emigrati politici non gli piace. Scende a Nizza, c'è stato Luigi Settembrini». Un bel ricordo bor­ autonomi del partito e tenta un'opera di me­ dere da parte di un uomo che sembrava aves­ dove si mischia agli operai stagionali che dal­ bonico. diazione intema sino al momento della scissio­ se pagato la sua coerenza e la fedeltà al pro­ l'Italia varcano la frontiera per sfuggire alla di­ Santo Stefano incrina la salute di Pertini che ne saragattiana di Palazzo Barberini nel 194 7. prio temperamento con la mancanza di «sen­ soccupazione. Fa il manovale e il «peintre de nel '31 è trasferito al carcere di Turi dove in­ so politico». batiments», pittore di porte e finestre negli edi­ contra Gramsci. I primi battibecchi su Turati si fici in costruzione, e svolge una «incessante» at­ placano e si trasformano in un'affettuosa ami­ tività antifascista, come segnalano le spie del­ cizia che fu di conforto a Gramsci, gravemente L'emarginazione l'Ora. • malato e umiliato dall'ostracismo di molti ; «Per la mia fede ' Nizza.dove trascorre gli ultimi anni di libertà compagni comunisti. > •>•• - '•• ••• • dal partito' prima di entrare nel tunnel delle prigioni fasci­ Da Turi, dopo un anno, viene trasferito al­ sfido la morte» ' ste, rimarrà per sempre nel cuore di Pertini. l'infernale «sanatorio giudiziario» di Pianosa e Qui si precisano i tratti del suo antifascismo, la finalmente nel '35 la carcerazione si trasforma Pertini. alla vigilia delle elezioni politiche del sua concezione della lotta contro la dittatura. in confino nell'Isola di Ponza. Nella grande co­ 18 aprile 1948, è ostile alla formazione, caldeg­ lonia, composta da centinaia di comunisti, da giata soprattutto da Nenni, di liste uniche con i Nel partito socialista, se a Pietro Nenni erano Socialista geloso delle proprie idee, dei propri personali convincimenti, rifiuta però le chiusu­ piccoli gruppi di «Giustizia e libertà» e di anar­ comunisti nel Fronte popolare. Considera que­ riconosciute le doti naturali del leader, l'abilità chici, egli era il solo socialista e se ne faceva un sto un grave errore che indebolirà i socialisti e del timoniere pronto a correggere la rotta e ad re ideologiche, gli e estraneo lo spirito di con­ venticola. cruccio. Come il maresciallo dei carabinieri l'intero schieramento di sinistra. avventurarsi verso nuovi lidi, a Pertini restava il del Tribunale speciale attendeva qualche im­ Dopo la sconfitta, al congresso straordinario Quando dalla Concentrazione democratica ruolo di grande obiettore di coscienza, di nobi­ putato che gridasse «viva il socialismo», cosi dell'estate successiva, è il primo firmatario del­ antifascista si vogliono escludere i comunisti, le figura rappresentativa, quasi refrattaria alle Pertini quando arrivava il traghetto andava a la mozione «centrista». Ma intravedendo in Pertini reagisce entrando in polemica con Tu­ sottigliezze dell'agire politico, una figura perfi­ vedere se sbarcava qualche altro socialista. questa aggregazione una tendenza ad attenua­ rati e Treves. A quest'ultimo, che va a trovarlo a no ingenua nel suo stile, rettilineo e immutato Giorgio Amendola lo punzecchiava dicendo re il rapporto unitario con i comunisti, aderisce Nizza, conferma la sua opinione: «E uno sba­ nel tempo. Molti episodi, divenuti proverbiali che aveva torto ad arrabbiarsi «perché i sociali­ sul finale alla mozione della sinistra. Un gesto glio, dividiamo le sinistre ed isoliamo ingiusta­ nel Psi, contribuivano a confermare una siffatta sti erano più furbi dei comunisti e non si lascia­ clamoroso, che gli sarebbe stato spesso rinfac­ mente i comunisti, che sono gli unici, adesso, a immagine di Pertini. vano acciuffare dalla polizia del regime...». ciato, ma caratteristico del suo abito mentale e resistere in Italia». Una opinione non facile da Questa immagine sembrava consegnata de­ La caduta del fascismo coglie Pertini a Ven- della sua insolferenza a ogni disciplina di cor­ sostenere sul finire degli anni venti, quando, finitivamente agli archivi, allorché Pertini, all'e­ totene. mentre, nel frattempo, confinato a Pon­ rente. come ricorderà poi lo stesso Pertini, «soclaltra- tà di 82 anni, fu eletto presidente della Repub­ za, Pietro Nenni, in quei giorni del luglio 1943. ditori era l'epiteto più forbito e diplomatico» Fiero oppositore del centrismo degasperia- blica. Campione dell'antifascismo, eroe della può osservare col binocolo lo sbarco di un pri­ che I comunisti potessero rivolgere ai socialisti. no, da direttore dell'Avanti!, nel 1953. Pertini si Resistenza, socialista integerrimo, col suo inat­ gioniero di riguardo, una vecchia conoscenza: Ma l'assillo di Pertini era quello di dimostrare gettò a fondo, alla sua maniera, nella battaglia taccabile prestigio Pertini non solo divenne un Benito Mussolini.
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