Guida Area Amiatina DEF.Indd

Guida Area Amiatina DEF.Indd

Area Amiatina Guida alla Natura LIFE SAVE THE FLYERS Assistenza scientifica Biodiversità s.a.s. di Anna Cenerini e Guido Ceccolini Produzione C&P Adver > Mario Papalini Impaginazione Silvia Filoni www.lifesavethefl yers.it Progetto LIFE Save the Flyers (LIFE08 NAT/IT/000332) Gennaio 2012 Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana Via Roma 14, 58031 Arcidosso (GR) Loc. San Lorenzo Tel. e Fax 0564 967139 58031 Arcidosso (GR) [email protected] www.cpadver-effi gi.com Telefono 0564 969628 Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana Prodotto realizzato con il contributo dello strumento finanziario LIFE della Comunità Europea Guida alla Natura Sommario 3 Cartina . p. 4 Il Monte Amiata . p. 5 Il Monte Penna e dintorni . p. 8 L’Alto corso del Fiume Fiora. p. 12 Riserva Naturale Provinciale Bosco della SS. Trinità. p. 13 Il Monte Labbro e dintorni . p. 15 Parco Faunistico del Monte Amiata . p. 19 L’Alta Valle dell’Albegna. p. 21 Riserva Naturale Provinciale Pescinello . p. 22 Riserva Naturale Provinciale Rocconi . p. 24 Il Progetto LIFE Save the Flyers . p. 28 Area Amiatina Provincia di Grosseto Seggiano Pescina Castel del Piano SIC IT5190017 Monticello Montelaterone Amiata Arcidosso Castiglioncello Provincia di Siena Bandini Bagnore Stribugliano Bagnolo Santa Fiora SIC/ZPS IT5190018 Cana Vallerona Roccalbegna Triana Castellazzara S.Caterina Selvena Cellena SIC IT5190020 F i u m e A F l Petricci i b u e m g n e a F io ra SIC/ZPS Rocchette di Fazio IT5190019 Murci Semproniano Elmo Catabbio Capanne Sorano S. Martino Poggio sul Fiora Saturnia Murella Sovana Pitigliano Pomonte G. Ceccolini Montemerano Guida alla Natura Il Monte Amiata 5 Informazioni Il Monte Amiata, unico rilievo importante della Toscana meridionale, si innalza inaspettato tra le campagne senesi e grossetane con la sua sagoma imponente e completamente ammantata di boschi. La porzione più elevata del rilievo, tra i 700 metri di quota ed i 1.738 metri della “Vetta”, costituisce il Sito di Importanza Comunitaria “Cono vulcanico del Monte Amiata” (6.114 ha). Il Monte Amiata si raggiunge facilmente da tutti i paesi insediati alle sue pendici, da ciascuno dei quali partono una o più strade che raggiungono la vetta e le località turistiche più frequentate. La montagna è percorsa da numerosi sentieri che consentono escursioni di varia durata e diffi coltà ma il panorama più splendido si assapora dalla vetta, con un sguardo a 360° che lambisce la catena appenninica, le isole dell’Arci- pelago Toscano, il Lago di Bolsena e le Colline Metallifere. I periodi migliori per una visita sono la primavera, per le fi oriture, l’autunno, per gli splendidi colori che infi ammano castagneti e faggete, e l’inverno, per chi è sensibile al fascino del manto nevoso. In estate la montagna è presa d’assalto dai turisti in cerca di frescura. Una faggeta del Monte Amiata in autunno. Area Amiatina 6 Descrizione generale Il Monte Amiata, così come molti rilievi circostanti, si è originato a seguito di feno- meni vulcanici che ebbero inizio circa un milione di anni fa per concludersi in tem- pi relativamente “recenti” (180.000 anni fa), segnando profondamente la morfolo- gia di tutta questa zona della Toscana. Protagonista dell’area è la trachite, una roccia vulcanica eff usiva (cioè originatasi dal raff reddamento del magma all’esterno del camino vulcanico) di colore grigio- rosato, porosa e molto permeabile, che fa dell’Amiata un importantissimo bacino idrico (qui, per di più, la piovosità è piut- tosto elevata). Al contatto tra la trachite e le rocce se- dimentarie, poco o per niente permeabili, Orchidea bruciacchiata sulle quali poggia la montagna, ecco che sgorgano numerose sorgenti nonché acque termali, generosamente riscal- date dal magma nelle viscere della terra. Non a caso, sulle pendici della montagna ed in una ampia cintura circostante, sono sorte rinomate località termali (Bagno Vignoni, Bagni S. Filippo ecc.) Frutto dell’attività vulcanica sono anche i campi geotermici sparsi nel ter- ritorio e segnalati dai “soffi oni” ed i vari giacimenti minerari, ricchi soprat- tutto di cinabro, un solfuro di mercurio dal quale si estraeva il mercurio in Il tasso, simpatico notevoli quantità, tali da rendere le miniere dell’Amiata tra le più impor- mammifero molto tanti al mondo (interessante, a questo proposito, può risultare la visita al elusivo. museo delle miniere di mercurio che si trova a Santa Fiora). Sino a circa 1.100 metri di quota il vulcano amiatino è oggi coperto da estesi castagneti e, più in alto, da grandi faggete. Tra i due tipi di bosco si incuneano vasti rimboschi- menti di conifere. Accanto a boschi vecchi e di notevole pregio naturalistico si trovano anche, purtroppo, estese superfi ci nelle qua- li i tagli periodici a ceduo hanno inciso in maniera pesante sulla qualità estetica e sulla biodiversità. Guida alla Natura Il sottobosco off re tra aprile e giugno il 7 meglio della sua ricchezza fl oristica con primule, scille, anemoni, gigli rossi e pre- ziose orchidee come l’elleborina comune, l’orchidea romana, l’orchidea maculata e l’orchidea sarda. Le cavità dei vecchi tronchi di castagno e faggio costituiscono rifugi idonei per specie come allocco, civetta, picchio mu- ratore, picchio rosso maggiore, picchio rosso minore e picchio verde e per va- rie specie di pipistrelli, tra le quali il ve- spertilio maggiore e la nottola di Leisler, mentre tra le chiome cacciano il veloce Sparviere sparviere ed il suo più grande e raro pa- rente, l’astore. Estensioni boschive così vaste e senza soluzione di continuità off rono in- fi nite opportunità di nidifi cazione per biancone, poiana e falco pecchiaiolo e sono un ambiente accogliente per molti mammiferi, dal capriolo al tasso, dall’istrice allo scoiattolo, senza escludere la probabile presenza del magni- fi co gatto selvatico. Fioritura di primule in un castagneto amiatino. Area Amiatina 8 Il Monte Penna e dintorni Informazioni generali La dorsale montuosa del Monte Penna si erge tra il cono vulcanico del Monte Amia- ta e l’altopiano tufaceo di Sorano, Sovana e Pitigliano, nell’estremo sud della Toscana, nei pressi del paese di Castellazzara (GR). L’area comprende il Sito di Importanza Comunitaria “Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella” (1.488 ha) al cui interno si trova la Riserva Naturale Pro- vinciale del Monte Penna, che occupa una superfi cie di 1.110 ettari. L’area del Monte Penna, sebbene non facile Uno scorcio del da raggiungere, è una meta naturalistica di pregio, un angolo incontaminato Monte Penna, nel della Toscana che merita una visita prolungata per poterne apprezzare a quale si notano affi oramenti fondo le bellezze naturali e poter godere dei suggestivi panorami che si calcarei. aprono dalle cime più alte. La riserva è percorsa da una fi tta rete di sentieri ben segnalati e dotati di punti sosta che consentono piacevoli escursioni con diversi livelli di diffi - coltà: un itinerario da non perdere parte da Castellazzara per raggiungere il bosco di aceri della Fonte del Penna passando tra le cime del Monte Neb- biaio e del Monte Civitella. Il periodo migliore di visita è quello tardo primaverile ma non meno sugge- stivo è il periodo autunnale per i mille colori che dipingono aceri, Giglio rosso sorbi e faggi. Descrizione Il paesaggio dell’area del Monte Penna si contraddistingue per il susseguirsi di vallate e di mon- tagne boscose, solo a tratti inter- rotte da affi oramenti calcarei, da pascoli e da coltivi. Sul fondo delle vallecole, dove il terreno è fertile e fresco, e nei Guida alla Natura 9 Gruppo di ferri di cavallo maggiori. Questi pipistrelli prendono il nome dalla singolare forma del loro naso. versanti esposti a settentrione il faggio forma boschi puri o, più spesso, bo- schi misti associato al cerro, al carpino bianco, all’acero campestre ed al fras- sino maggiore; lungo le pendici a nord si scorgono anche le foglie argentee del sorbo montano, i cespugli lucidi e spinosi dell’agrifoglio, gli alberelli di tasso e di maggiociondolo. Piccolo ruscelli si snodano, limpidissimi, tra gli alberi ed ospitano uova e larve della piccola salamandrina dagli occhiali. Alla fi ne dell’inverno dalla lettiera spuntano i candidi bucaneve, le gialle e fogliose primule, le incantevoli epatiche dai fi ori viola, lo strano bislingua, gli esili e rosati crochi e varie specie di anemoni, tra le quali l’anemone gial- la; più tardi le radure si arricchiscono del giglio rosso e del giglio martagone. Un singolare bosco, composto in prevalenza da acero campestre, montano e minore, occupa una parte delle pendici meridionali del Monte Penna, poco sopra la fonte omonima; sotto agli aceri una bassa coltre erbosa è punteggiata da sporadici ce- spugli di berretta da prete e Salamandrina di biancospino. A valle della dagli occhiali fonte le acque si disperdono originando un prato umido, ombreggiato da svettanti fras- sini e faggi, che in maggio si La salamandrina copre di gialli ranuncoli me- dagli occhiali è un piccolo anfi bio scolati agli azzurri e delicati che vive solo in non-ti-scordar-di-me. Italia. Area Amiatina Esemplari di abete bian- 10 co, ultimi rappresentanti di origine spontanea presen- ti nella riserva naturale, si osservano nelle zone meno fredde mescolati a cerro, faggio, aceri e carpino bian- co. Biancone, poiana e falco pecchiaiolo approfi ttano delle aree boscate più tran- quille per nidifi care. Sulla sommità dei Monti Nebbiaio, Civitella e Pen- na, che si ergono nella parte settentrionale dell’area for- Poiana mando un gruppo calcareo che supera di poco i mille metri di altitudine, si aprono belle praterie roccio- se con aceri campestri e biancospini che costituiscono un ambiente ideale per molte piante, dalla viola etrusca a varie specie di orchidee al marrobbio.

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