Notiziario Bibliografico Della Biblioteca Civica

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Liber Notiziario Bibliografico della Biblioteca Civica ‘A.Corghi’ di Ciriè Gentilissimo lettore, Siamo già al terzo numero di Liber! Questo numero presenta due novità: uno spazio dedicato all’ autore del mese , uno scrittore particolarmente significativo del quale vi suggeriamo differenti letture, e soprattutto, uno spazio rivolto alla fonoteca jazz, nuova sezione che si affianca alla ormai già avviata fonoteca classica. Dobbiamo rivolgere un particolare ringraziamento a tutti coloro che effettuano donazioni librarie a favore della Biblioteca Civica: le donazioni sono preziose perché consentono di ampliare l’offerta libraria a disposizione del pubblico. Vi ricordiamo che Liber potrà essere consultato dagli appassionanti di libri sia in forma cartacea presso la Biblioteca sia in formato elettronico sul sito internet del Comune di Cirié (www.cirie.net). Fred Vargas La cavalcata dei morti Einaudi “Durante le mie ricerche sul Medioevo” , - spiega Fred Vargas – “mi sono imbattuta nella leggenda della ‘Schiera furiosa’, un gruppo di cavalieri spettrali che di tanto in tanto tornava in terra per punire con la morte i responsabili di delitti mai scoperti e quindi impuniti. Questi mostri che combattono a modo loro l'ingiustizia mi sono sembrati subito un ottimo punto di partenza per un romanzo noir” . Ecco spiegato il motivo per cui il commissario Adamsberg, il personaggio forse più noto della giallista francese, sia costretto ancora una volta a lasciare la sua Parigi per un’ambientazione leggermente più gotica, la Normandia. Non che ne avesse tanta voglia, ne siamo certi. Il commissario sognatore è, insieme a Maigret, a Mon- talbano e a pochi altri, uno di quei commissari che si ritrovano in mezzo alle azioni senza avere nessun ruolo veramente propulsivo nella vicenda. Lui preferisce pas- seggiare e meditare, in attesa dell’intuizione che lo condurrà alla verità. Una fiducia ben riposta, non c’è che dire, dal momento che proprio le numerose inchieste di Adamsberg hanno portato alla ribalta internazionale i romanzi di Fred Vargas. Elmore Leonard Out of Sight Einaudi Jack Foley rapina banche. Famoso quasi quanto Dillinger, ne ha svuotate a centinaia. Sta evadendo dal carcere di Glades, Florida, dove sconta trent'anni. Karen Sisco è un federal marshal, una donna splendida e molto decisa. Sta aspettando di scortare un detenuto. Il loro incontro non potrebbe essere più impensato. Lei gli punta la pistola in faccia. Lui la spinge nel baule dell'auto di Buddy, suo amico e complice di sempre, e vi si chiude. Nel buio del bagaglia- io, pelle contro pelle, il criminale e lo sceriffo scoprono di essere irresistibil- mente attratti. Da qui, un serrato vortice di incontri, scontri, fughe, ricerche che li porterà dalle strade di Miami al gelo di Detroit, tra piccoli delinquenti e spietati assassini. Finché i ruoli di cacciatore e preda si confondono, e i prota- gonisti si perdono nel passaggio stretto e arduo che divide ragione e sentimen- to, amore e dovere. PAGINA 2 Liber Mariapia Veladiano La vita accanto Einaudi È il 1975. Mimì Orlando ha quindici anni quando è costretta a lasciare la Puglia dorata per seguire il padre nella grande fabbrica svizzera che produce lu ternitti: l'eternit, promessa di ricchezza per migliaia di emigranti. Per Mimì quelli al Nord sono gli anni del vetro, del fred- do che ghiaccia le cose e le persone. Ma anche quelli della passione segreta per Ippazio, di- ciotto anni, tra le dita già corrose dall'amianto un fiammifero acceso nella notte per rubare uno sguardo, un istante d'amore... Anni Novanta. Mimì è di nuovo in Puglia. Ha una figlia adolescente, Arianna, poco più giovane di lei. Ma accanto a loro non ci sono uomini, per Arianna non c'è un padre. Madre anticonformista e leale, compagna indomita per le sue col- leghe in fabbrica e per tutti coloro che accompagna fino alla soglia dell'ultimo respiro roso dal mesotelioma da amianto, è una donna che sa parlare con le proprie inquietudini e paure ma anche - ascoltando le voci degli antenati che sempre la accompagnano - guardare al futu- ro senza piegarsi mai. "Ternitti" in dialetto significa anche tetto, e il destino vorrà che questa parola sia il sigillo di una vita intera: proprio su un tetto, finalmente a contatto col cielo, Mi- mì saprà riscattare la sua gente e forse anche il suo amore. La vicenda di un popolo tenace, la tragedia del lavoro che nutre e uccide, la meschinità di un uomo e la fierezza di una donna: tutto si compone con la semplice necessità delle umane cose in un romanzo luminoso e ma- turo Mariapia Veladiano La vita accanto Einaudi Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un i- netto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'in- tolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di ac- cettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento. Marco Malvaldi Odore di chiuso Sellerio In un castello della Maremma toscana vicino alla Bolgheri di Giosuè Carducci, arriva un venerdì di giugno del 1895 l'ingombrante e baffuto Pellegrino Artusi. Lo precede la fama del suo celebre "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", il brioso e colto manuale di cucina, primo del genere, con cui ha inventato la tradizione gastronomica italiana. Ma quella di gran cuoco è una notorietà che non gli giova del tutto al castello, dove dimora la famiglia del barone Romualdo Bonaiuti, grup- po tenacemente dedito al nulla. La formano i due figli maschi, Gaddo, dilettante poeta che spera sempre di incontrare Carducci, e Lapo, cacciatore di servette e contadine; la figlia Cecilia, di talento ma piegata a occupazioni donnesche; la vecchia baronessa Speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia che vorrebbe solo essere invisibile, e le due cugine zitelle. In più, la numerosa servitù, su cui spiccano la geniale cuoca, il maggiordomo Teodoro, e l'altera e pro- cace cameriera Agatina. Contemporaneamente al cuoco letterato è giunto al castello il signor Ciceri, un fotografo: cosa sia venuto a fare al castello non è ben chiaro, come in verità anche l'Artusi. In questo umano e un po' sospetto entourage, piomba gelido il delitto. Teodoro è trovato avvelenato e poco dopo una schioppettata ferisce gravemente il barone Romualdo. I sospetti seguono la strada più semplice, verso la povera Agatina. Sarà Pellegrino Artusi a dare al delegato di polizia le dritte per ritrovare la pista giusta. ANNO 1—NUMERO 3—DICEMBRE 2011 PAGINA 3 Gianni Biondillo I materiali del killer Guanda L'ispettore Ferraro è tornato. È tornato da una città che non ha mai capito, Roma, dove ha lasciato il commissario Elena Rinaldi, un'altra storia andata male. È tornato al commissariato di Quarto Oggiaro, solo e sconfitto, e dopo tre anni in trasferta deve ricominciare da capo. Con la barba incanutita, una nuova casa, la figlia Giulia in piena preadolescenza e Lanza tra- sferito a Bruxelles. Poi c'è il lavoro: una rapina in villa, con un epilogo tragico. Morto il rapi- natore, uno zingaro, e morto il padrone di casa. Una vera rogna. E il solito Comaschi lì a fare battute idiote. Nello stesso momento, a Lodi, una rocambolesca evasione dal carcere finisce in un bagno di sangue. Una carneficina con mistero: l'evaso è un nero di piccolo calibro, co- me si spiega il commando malavitoso allestito per liberarlo? Chi è davvero Towongo Haile Moundou? Ironia del destino, a questa domanda dovrà trovare risposta proprio Elena Rinal- di. In un frenetico inseguimento da nord a sud attraverso un'Italia oppressa da un cielo plum- beo - con assolati squarci di un'Africa arsa da un sole crudele e desertico - Gianni Biondillo disegna con questo romanzo la mappa dettagliata e cupa di una nazione senza memoria. Un noir contemporaneo che scava nelle più grandi paure dell'Italia di oggi e ci restituisce un pae- saggio preciso e puntuale del nostro Paese. Senza mai perdere di vista la speranza. Massimo Carlotto Alla fine di un giorno noioso E/O In una tranquilla città del Veneto Giorgio Pellegrini gestisce un vivace locale alla moda: gio- cattolo perfetto con cui siglare accordi sottobanco con politici corrotti, giri clandestini di pro- stituzione d'alto bordo, traffici illegali e appalti truccati. Ed è a causa di un investimento im- mobiliare mal gestito che si ritrova con due milioni di euro in meno. Il suo avvocato Sante Brianese, ora onorevole, lo convince che si è trattato di sfortuna. Eppure qualcosa non torna. Nonostante abbia annegato in un pozzo di soldi il suo istinto criminale, Giorgio è e rimane un predatore: l'odore di truffa lo sente da lontano. E infatti, non appena batte la pista del tradi- mento, le ricerche lo catapultano all'inferno. Fra pestaggi, ricatti, triangoli erotici, omicidi, Pellegrini scatena una guerra. E mentre gli equilibri criminali si rompono, precipitandolo in una girandola impazzita di doppi e tripli giochi, sarà costretto a ricorrere al suo genio crimina- le per tentare di arrivare vivo alla fine della corsa. Un romanzo adrenalinico e crudele, dalle sequenze narrative sghembe e inquietanti, con lampi di puro fascino che imprimono alla sto- ria una luce velenosa. Ritmi sincopati e atmosfere dark completano una danza macabra desti- nata a colpire il cuore dei lettori.

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