QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE svecchiamento e società N. 10, Maggio 2008 LA CONFERENZA DI TORINO SUL NUOVO WELFARE Pubblicato da l’istitutO DEL RISCHIO TRIESTE - MILANO - GINEVRA MACROS RESEARCH MILANO QUADERNI EUROPEI SUL NUOVO WELFARE svecchiamento e società Subscriptions / Abbonamenti four issues (English only or Italian only or both versions) / quattro numeri (solo inglese o solo italiano o ambedue le versioni) for companies / per società: 7 400 (5 copies/copie: 7 1.500) for public institutions / per enti pubblici: 7 300 (5 copies/copie: 7 1.000) for universities, students / per università, studenti: 7 200 (5 copies/copie: 7 700) Payment / Pagamento • Bank transfer payable to / bonifico bancario intestato a: Macros, Banco Desio, Ag. 300 Current account no.: IBAN IT90 Z034 4032 4700 0000 0228 000 - SWIFT BDBIT22 Please fax a copy to +39 02 6554128 / inviare copia via fax al numero 02 6554128 • Credit card / carta di credito: Visa - Mastercard - Eurocard - Cartasì Please send your request by fax to +39 02 6554128 / inviare copia via fax al numero 02 6554128 • Via internet / tramite il sito www.macrosgroup.it LA CONFERENZA DI TORINO SUL NUOVO WELFARE Editoriale Orio Giarini e Mara Tagliabue 6 L’ALLUNGAMENTO DEL CICLO DI VITA: INTRODUZIONI Far fronte alla transizione demografica Ivo Šlaus 10 La necessità di un ridisegno del sistema di welfare Enrico Salza 21 Una vita più lunga: certo, ma come e a quale costo? Aspetti etici Claude Bébéar 23 L’assicurazione: una protagonista del New Welfare Fausto Marchionni 27 SANITÀ, INVECCHIAMENTO E SVECCHIAMENTO La longevità e la medicina predittiva Vincenzo Marigliano 30 Alcune prospettive sulle politiche sanitarie e sul loro finanziamento in Europa Nick Bosanquet 34 Domotica e invecchiamento della popolazione Nicola Pangher 46 Tra compressione e declino della mortalità: la rivoluzione della longevità Jean-Marie Robine 53 Salute e invecchiamento: la questione del Long Term Care Philippe Trainar 60 LA CONFERENZA DI TORINO SUL NUOVO WELFARE Gli anziani sono adulti strani? Il contributo della psicologia sociale allo studio dell’invecchiamento Antonella Deponte 71 Allungamento della vita: scenari per uno svecchiamento della popolazione Cinzia Castagnaro e Raimondo Cagiano de Azevedo 76 Funzionamento e disabilità nell’invecchiamento della popolazione europea: quale politica per quale intervento? Matilde Leonardi, Somnath Chatterji e E. Jerome Bickenbach 88 La salute e l’allungamento dell’aspettativa di vita: prospettive nell’Unione Europea Angelo Carenzi 98 Easy Care: un modello innovativo di rete a sostegno del Welfare Community a protezione variabile Raul Cavalli 106 PROBLEMI E POLITICHE EUROPEE DEL WELFARE Invecchiamento e svecchiamento delle popolazioni europee: i fondamenti filosofici Raimondo Cagiano de Azevedo 120 La gestione dell’invecchiamento attivo: dall’allungamento dell’età pensionabile ai nuovi rischi del lavoro maturo Maria Luisa Mirabile 123 Verso un miglioramento delle condizioni di lavoro in età matura: le esperienze di alcune aziende maltesi Andrea Principi e Giovanni Lamura 131 LA CONFERENZA DI TORINO SUL NUOVO WELFARE Prendersi cura di un famigliare affetto da demenza: evidenze da uno studio cross-sectional sul carico sostenuto e sul benessere psicologico del caregiver Cristian Balducci, Maria Gabriella Melchiorre, Sabrina Quattrini, Giovanni Lamura 147 Rischi e vulnerabilità sociale: quali sistemi di protezione? Sabina Mazza 164 Il ruolo dell’assicurazione nei modelli innovativi di assistenza socio-sanitaria integrata per anziani Angelo Paulli 185 Dinamiche demografiche e mercato del lavoro in Italia Manuela Stranges 192 L’invecchiamento in Slovenia e la sua sostenibilità Aleksander Zidanšek 210 * * * * * DOCUMENTI Il Silver Workers Institute: i pensionati attivi in Germania Jürgen Deller e Patrick M. Liedtke 214 I quattro pilastri della pensione negli Stati Uniti Prudential Financial, Newark USA 218 * * * * * Editori 233 Sponsor 235 Editoriale Alcuni punti fermi sulla rivoluzione demografica di Orio Giarini e Mara Tagliabue Ci sembra utile richiamare l’attenzione su tutta una serie di punti strategici che riguardano la rivoluzione demografica in corso, da ora verso il futuro, e che motivano la pubblicazione di questi Quaderni Europei sul Nuovo Welfare: • la sostenibilità: l’allungamento della durata di vita è un fenomeno chiave della sostenibilità delle nostre società alla pari del problema dell’energia e dell’ambiente (inquinamento, risorse). Solo la questione della pace e delle varie forme di guerra rappresenta un più alto grado di drammaticità e urgenza. • La dimensione globale: si tratta di un fenomeno che si estende via via a tutto il pianeta. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, ci saranno al mondo, nel 2050, quasi 2 miliardi di persone sopra i 60 anni. Nel 2025, il 70% della popolazione vivrà nei paesi in via di sviluppo. Nel 2150 ci potrebbero essere nel mondo 1,2 miliardi di persone sopra gli 80 anni. • Lo svecchiamento: uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come età media quella fra 45 e 59 anni, gli anziani fra 60 e 74 anni, vecchi fra 75 e 90 e i grandi vecchi oltre i 90. Si può ormai constatare che i sessantenni di oggi hanno la forma fisica e mentale di coloro che avevano fra 40 e 50 anni (ed anche meno) un secolo fa. A 60 anni la speranza di vita media si avvicina ai vent’anni e a 80 anni la grande maggioranza delle persone (oltre l’80%) è largamente autonoma. È improprio dunque interpretare il fenomeno dell’allungamento della durata di vita come semplicemente un fatto d’invecchiamento della popolazione. • Un fenomeno di massa: persone anziane e grandi vecchi sono sempre esistiti. Ma ora questo fenomeno riguarda la grande maggioranza della popolazione. • Le attività produttive dopo i 60 anni: queste riguardano sia le attività rimunerate che le attività benevole di ogni tipo. Sono la garanzia per un miglior stato di salute, fisica e mentale. • La promozione del lavoro per gli anziani (da sessanta anni ed anche prima): è importante come complemento di ogni forma di pensione o sussidio. Come avviene già in altri paesi, l’accumulo pensione — lavoro diverrà a poco a poco una chiave del Welfare. Sarà sempre più adottata e favorita, anche in tarda età, soprattutto per il lavoro a metà tempo e flessibile. • Il pensionamento pubblico, basato sulla ripartizione (pay-as-you-go), rimarrà un pilastro importante (il primo) confondendosi, via via con il sistema fiscale, al punto da considerarsi una “negative income tax“ (le entrate integrate sempre di più da vari tipi di imposte, e i pagamenti fondati sul principio della giustizia sociale su una soglia minima accettabile di sopravvivenza generalizzata). • Il pensionamento capitalizzato (secondo pilastro), che alcuni paesi hanno già cominciato a rendere obbligatorio, fornirà sempre più i complementi necessari di pensione per vivere meglio, tenendo conto anche delle capacità di guadagno. • Il terzo pilastro troverà nuove forme di estensione per favorire il risparmio individuale sotto varie forme. • I costi della salute dovranno anche trovare dei complementi di sostegno reciproco sulla falsariga dei tre pilastri per le pensioni. In molti casi si apriranno nuove varie strade di integrazione sia per la redistribuzione che per l’accumulazione fra pensione e costi sanitari. Questi ultimi sono destinati a un largo incremento come conseguenza di sempre nuovi trattamenti, medicine e interventi che allungano la durata di vita e anche di molto la sua qualità. Come tali sono spese indicatrici di un aumento del valore economico e sociale. • L’estensione della vita attiva rappresenta il quarto pilastro del Nuovo Welfare e come tale richiede anche: • una rinnovata capacità ed estensione della formazione a tutte le età, anche dopo i 70 anni. Anche i casi isolati di formazione superiore, universitaria e post-universitaria in tarda età, che oggi si registrano come curiosità, sono destinati a crescere. • Il riconoscimento del fatto che l’evoluzione dell’economia è fondata sempre più sulle attività dei servizi (che richiedono da una parte tecnologie avanzate e dall’altra esperienza). Le funzioni di servizio favoriscono l’attività lavorativa di tutti, a tutte le età. Sarà importante prendere atto che l’economia moderna è fondata per almeno l’80% della produzione del valore e della ricchezza su queste attività di servizio. Che questo valore è oggi mal calcolato con i parametri di quando la Rivoluzione Industriale era al suo apice: da una parte si calcola come valore aggiunto una quantità di produzioni di recupero che misurano perdite di ricchezza (vedi i costi di trattamento degli scarti e degli inquinamenti) e dall’altra mancano i mezzi per valutare adeguatamente gli ingenti aumenti di produttività legati per esempio alla diffusione dei sistemi informatici. I primi sono valutati come valore aggiunto, mentre rappresentano in valore dedotto, i secondi sono “fuori mercato” (senza valore) perché spesso legati ad attività non rimunerate (come la produzione di questa rivista). Spinti anche dalle crisi finanziarie è urgente rispondere nelle nuove condizioni alla domanda di Adam Smith: come si crea la ricchezza delle nazioni? La grossa differenza nella risposta è che ai suoi tempi la priorità per lo sviluppo era legata esclusivamente al nascente nuovo sistema manifatturiero, escludendo i servizi. Ai nostri tempi questo rapporto si è modificato fondamentalmente: è l’economia fondata sui servizi (che utilizzano anche la manifattura) che definisce in modo nuovo il valore da cui dipende la ricchezza delle
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