È Morta a 32 Anni Moana Pozzi Pomodiva Intelligente

È Morta a 32 Anni Moana Pozzi Pomodiva Intelligente

Domenica 18 settembre 1994 in Italia l'Unità pagina 11 La scomparsa a Lione. Una donna borghese e la sua scelta «trasgressiva» È morta a 32 anni Lei e la Guzzanti La fortuna Moana Pozzi di avere un «doppio» SANDRA PETRIOHAMÌ OANA POZZI è morta nel modo oppo­ sto a come aveva vissuto, in modo ri­ pomodiva intelligente servato. Non sappiamo il suo calvario, Mla sua disperazione, solitudine, paura. Una È morta Moana Pozzi. La più celebre delle pornostar star cosi diversa dalle altre. Figlia persona così pubblica che muore in disparte, del benessere, Anna Pozzi, non nel totale segreto. Fa molta impressione. Più italiane è scomparsa, a 32 anni, per un tumore al fega­ aveva infanzie disperate alle spal­ ancora della giovane età, 32 anni: davvero to, giovedì 15 settembre. L'attrice è morta a Lione, dove le. Non era stata una «drop out» e presto per andarsene in un mondo m cui sta non ha vissuto da «disperata rici­ diventando un problema la longevità. E sicco­ vivevano i genitori, che hanno diffuso la notizia soltanto me non è morta all'improvviso, Moana ha po­ ieri. Il corpo dell'attrice è già stato cremato in Francia. clata». Non doveva vendicarsi di un tuto orchestrare la sua uscita di scena come destino ingrato. Non doveva con­ ha voluto. La malattia (un tumore al fegato, «Ultimamente era dimagrita. Aveva paura di essere tor­ quistare una «status» dignitoso e il dicono) l'ha divorata rapidamente, e lei ha nata da un viaggio in India con qualche malattia», dice nspetto degli altri. deciso di ritirarsi a Lione, presso la famiglia, Era cosi diversa dalle altre pomo ha voluto seppellire nel silenzio i giorni d'o­ un'amica «pierre» di locali notturni. star da non usare l'hard come spedale (niente fans e rose rosse), ha espres­ trampolino di lancio. Con il cine­ so a voce o lasciato scritto il desiderio di esse­ ma «normale» aveva provato per re cremata e un altro significativo desideno: scelta. Insieme a Piero Vivarelli per divulgare la notizia soltanto a cose fatte, nien­ BRUNO VECCHI Provocazione e a Luca Ronchi per te fotografi al suo funerale. Così la gente ha • MILANO. Se n'è andata in silen­ minabili davanti al cinema di Ova­ Ecstasy. Ma all'hard era tornata, di saputo solo due giorni dopo che quella bella zio. Lontana dal vociare dello star da. Titoli sulle gazzette locali e na­ tanto in tanto. Sempre di meno. Si ragazza bionda, apparentemente sanissima, system del pomo, tutto lustrini e zionali. Il contratto stracciato dai era anche arrabbiata per quelle era morta. E questa morte solitaria, dignitosa, apparenze, ammiccamenti e vol­ dirigenti Rai senza pensarci su due cassette piratachecircolavanocon fa ripensare al personaggio Moana in tutt'al- garità. Se n'è andata, Moana Pozzi, volte. E. in coda a tutto, le smentite il suo nome sulla fascetta. Ma la tra luce, rispetto a quella inevitabilmente «ma­ mentre al Mi-Sex di Assago si cele­ della nonna. «Non è mia nipote. sua vita ormai era altrove. Nei talk ledetta» o comunque stravagante, eccessiva, brava la fiera del proibito. Strane Sono dei fotomontaggi». Rimaran- show a cui veniva invitata come in cui aveva voluto avvolgere la sua vita. coincidenze di una vita che più no le uniche, in una vita professio­ opinionista. Nelle trasmissioni tele­ Una persona non si risolve mai in una sola strana non si può. Nemmeno di nale che Moana ha vissuto con visive, dove era tornata da star. Per­ personalità, men che mai in quella che ama fronte alla morte. È morta, Moana. grandissima dignità. E con grande fino un'esperienza «infelice» come mostrare pubblicamente, soprattutto se è una per un tumore al fegato. In un intelligenza. «Fare hard non è stata Matrioska (la trasmissione di Anto­ persona famosa. Ogni persona è un impene­ ospedale di Lione. La citta dove vi­ una decisione preordinata, è capi­ nio Ricci censurata e mai trasmes­ trabile segreto e forse una pomodiva intelli­ vono i genitori: il padre ingegnere tato con semplicità, quasi casual­ sa da Italia 1) aveva lasciato il se­ gente, come dicono fosse Moana Pozzi, ama­ fisico di rinomata fama, la madre mente», dirà sempre nella lunga gno nel banale tran tran televisivo. va tanto più tenere nascosto il profondo una signora distinta della buona sequenza di interviste che hanno E poi, l'«onore» di diventare bersa­ quanto più mostrava la superfice senza pudo­ borghesia genovese. E dove, rac­ costellato la sua vita. glio della satira: quella che le face­ re. Si possono fare molti dibattiti chiedendosi contano le «storie fantastiche», i ge­ Era orgogliosa, Moana. Troppo va Sabina Guzzanti trasformandosi se la libera scelta di una donna di usare il ses­ nitori si erano rifugiati per sottrarsi in lei alla Tu delle ragazze. Aveva so (sotto qualsiasi forma) per imporsi sia un orgogliosa per difendere con giri di segno di indipendenza o di schiavitù, un uti­ all'ingombrante presenza pubblica parole o filosofie improbabili la provato anche con la politica: si di quella figlia «scandalosa». Imita­ era candidata con il Partito dell'a­ lizzare a proprio vantaggio i desideri maschili sua scelta. Ma ad una cosa teneva o un sottomettersi nel modo più umiliante, un ta, poco tempo dopo, dall'altra fi­ più di altre: alla vita privata. Finita more, nelle ultime elezioni, per di­ glia, Baby, attrice pomo anche lei. ventare sindaco di Roma. Aveva modo ironico per rovesciare il potere dell'uo­ la recita, Moana tonava Anna Poz­ mo o un segno di insuperabile debolezza che zi. E si rinchiudeva nell'ombra. perso. Non se l'era presa. Non ave­ Strane coincidenze di una vita va mai perso, invece, quello sguar­ quel potere non fa che rafforzare. Ciò che più che più strana non si può. Una vita Lontana dalle curiosità morbose, incuriosisce, che si sia per un'interpretazione da Diva Futura, da Riccardo Schic­ do da età dell'innocenza infinita. che per Anna Moana Pozzi era ini­ «L'innocenza è quella cosa che o per l'altra, è la domanda: cosa c'è nella psi­ ziata, 32 anni fa, al riparo del be­ chi che era diventato il suo mana­ che di una persona che tollera di mercificarsi ger, da Cicciolina, dal Fun Club di permette di rimanere se stessi mal­ sessualmente, sia pure attraverso una media­ nessere. L'infanzia serena tipica grado le scelte», aveva detto in delle ragazzine della Genova-be­ Roma, dal Teatrino di Milano. For­ zione artistica o pseudo tale, quale spinta esi­ se è proprio in questa moralità pri­ un'intervista. «Forse 6 una qualità bizionistica, quale fantasia di degradazione ne, gli studi, secondo copione, alle che hanno le persone che sono ri­ Orsoline, il liceo scientifico dai pa­ vata rivendicata a dispetto dell'im­ pubblica, quale illusione di trasgressività? moralità pubblica che si nasconde maste infantili, sempre attratte dal­ dri Scolopi. Di quel periodo resta­ le cose che le circondano». I filmetti hard che girava Moana, di artisti­ no alcune foto in bianco e nero, il segreto di una carriera di porno Moana Pozzi. Sotto a sinistra Riccardo Schicchi e a destra Moana nel film di Piero Vivarelli co, avevano ben poco. Solo una società con­ pubblicate a più riprese da alcune fusa come la nostra, e profondamente miso­ riviste, e niente più. Perché per An­ gina, può alimentare equivoci tentando di na, che non era ancora Moana, presentare delle belle ragazze che manipola­ quel mondo ovattato < cominciò Parla il manager Parla il regista di «Provocazione» Ili™ no organi sessuali davanti a un obiettivo co­ presto ad essere una gabbia. Aveva me qualcosa di fantasticamente originale e voglia di ribellarsi, e lo spettacolo, diverso da quello che è: materiale onesta­ come per tante altre ragazze della mente masturbatorio destinato a suscitare so­ sua età, sembrava il più affascinan­ Schicchi furente: «A casa timida e moralista piti istinti o a soddisfare sessualità difficili. In­ te dei mondi possibili. Ma lo spet­ vece Moana Pozzi, come Cicciolina, era as­ tacolo, per Anna che era già diven­ surta a un livello di idealizzazione sociale fa­ «L'industria hard Sul set perfino pignola» stidiosamente mistificatorio. Non c'era setti­ tata Moana. era stato in principio manale culturale che non corredasse gli arti­ un mondo da baraccone. Da mo­ coli sulle nuove tendenze sessuali con una bili in • saldo. • L'aveva scoperta l'aveva snobbata» Il ricordo di Piero Vivarelli fondamentale intervista a Moana, il pomodi- «Nonno Ugo» Rossetti, il proprieta­ va-pensiero essendo diventato quanto di più rio della Città del mobile di Roma, seno e decisivo la nostra allegra collettività sa­ una sorta di Aiazzone della capita­ È distrutto, Riccardo Schicchi. Dal telefonino «Moana era una moralista. Sembra un all'Inverosimile con un pesse produrre sull'argomento. le. E l'aveva lanciata sulle televisio­ portatile la sua voce è appena un soffio, paradosso eppure è cosi. Ricordo che quando si abito di Valentino-.In Per fortuna nella storia di Moana Pozzi è ni locali in una serie di spot a mez­ sommersa dal brusio della folla presente al Mi- innamorò di lei un gay, fu felice come una occasione del film capitata l'irresistibile parodia di Sabina Guz­ za strada tra il surreale e il demen­ Sex, la fiera dell'editoria e del video erotico In pasqua. Non era mica narcisismo, era puro Vivarelli ebbe modo di zanti. Grazie a quella riuscitissima presa in gi­ ziale. In quegli spot, Moana era «la corso al Forum di Mlalno. «È vero», sussurra. «Moana era a Lione da moralismo...». Piero Vivarelli, a telefono, parla conoscere quella ragazza genovese, salutista, ro, la pomodiva con pretese di impegno poli­ donna più bella del mondo».

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