Centro di Pastorale Giovanile di Trento Sussidio adolescenti 2015 - 2016 PARTE III 72 CHIEDO... XDONO “Perdonare chi ci fa del male? quando l’altro ci ama e quando ci dia ha la sua verità in Cristo: Dio Scherzi!?”. A fare i buoni si fa pre- “odia”. È lo slancio che permette di si incontra nella carne dell’amore sto, se non siamo coinvolti in pri- avvolgere anche chi lo disprezza, che si fa concretezza quotidiana. ma persona. Ma se il danneggiato lo rinnega, lo offende. La miseri- Vivere della misericordia di Dio sei tu? Non mi parlate di perdono cordia non si oppone alla giustizia, vuol dire giungere a sentirsi “par- perché non ci credo. Quando la non la sostituisce come versione toriti dal Padre” per, a nostra volta, gente dice che perdona qualcuno buonista e semplificatrice. L’erro- partorire con amore i fratelli. che gli ha fatto del male, io non re va sanato. Ma più importante Non siamo semplicemente pecca- ci credo. Non è possibile. Non ci di tutto è fare in modo che quan- tori, né semplicemente santi, ma credo che si può dimenticare. Che ti hanno sbagliato diventino con- siamo peccatori perdonati. Que- uno dica: certo mi hai ferito oppure sapevoli. È un processo che inizia sto svela la misericordia di Dio. La hai ferito qualcuno che amo però dalle viscere, scuote le radici e fa parabola del padre misericordioso ti perdono. Ma che vuol dire? Sei tremare. Si ricomincia da capo. esprime molto bene tutto questo. un’ipocrita. È impossibile”. Questo Dentro e fuori. Le relazioni con gli La vera rinascita del figlio non stralcio di conversazione dà voce altri e quelle con se stessi. Non è il avviene quando riconosce il suo ai pensieri di molti... il perdono, lavoro di un minuto. Il bene non è errore, o crede di poter decidere infatti, fa scandalo, è un’autentica una cosa che si digerisce facilmen- cosa deve dire al padre per essere pietra d’inciampo. Bisogna scen- te se ti mancano gli enzimi giusti. perdonato; la rinascita avviene sol- dere al cuore della misericordia: Un po’ come il latte. tanto dopo le parole del padre, in essa non è un fulmine, immediato “Misericordia” è una parola dalle seguito alle quali il figlio peccato- e improvviso che folgora. Non è un origini antiche e profonde. Nell’An- re non ha più nulla da dire, se non calcolo matema- tico Testamento lasciarsi abbracciare e ricondurre tico. Un’equazio- essa è espressa alla dignità regale che gli spetta. ne di vario grado «L’amore di Dio non con due termini Come l’inizio del cammino è se- che si risolve con è un sentimento o un tra loro spesso gnato dal perdono ricevuto, così la un procedimen- correlati: hésèd, potenza della misericordia trasfor- to stabilito. La pensiero, non ha nulla che si traduce ma il cuore di ognuno, rendendoci misericordia ver- di teorico o di molto semplice- in grado di fare ciò che solo Dio so chi ci ha feri- mente con amo- può fare: perdonare. Non si tratta to è un percorso volatile, ma nasce e re e rahamim, il solo di un cammino psicologico doloroso, che vive nel profondo delle cui significatodi guarigione, si tratta di un’esube- richiede molta letterale è “le vi- ranza della Grazia che rende ogni forza. Non è sin- viscere del Padre» scere”. La mise- uomo in grado di ri-partire, non tomo di debolez- ricordia divina dimenticando, né lasciando per- za, come se i misericordiosi fosse- ha una carica corporale, fisica, che dere il passato, ma perdonando, ro degli smidollati troppo codardi ne connota la profondità. L’amore ossia facendo nuove tutte le cose per vendicare il torto subito. La di Dio non è un sentimento o un che sono state partorite con le vi- misericordia è l’amore al massimo pensiero, non ha nulla di teorico scere di misericordia che il Padre della potenza, lo slancio che allon- o di volatile, ma nasce e vive nel gli ha concesso di condividere con tana lo sguardo dallo specchio e lo profondo delle viscere del Padre. Cristo. concentra sull’altro, quando l’altro Come per l’eucaristia e per tutta le è “buono” e quando è “cattivo”, fede cristiana, anche la misericor- 74 OBIETTIVO Gli adolescenti si interrogano sulle possibilità e sugli ostacoli del perdono e della riconciliazione, cogliendo che il perdono autentico nasce dalla relazione profonda e vitale con Gesù. PER TE ANIMATORE «Se vuoi conoscere la tenerezza di torna, Israele, al Signore». Sì, «tor- Ecco, dunque, che «Dio ha aspetta- un padre prova a rivolgerti a Dio: na a casa!». E il Pontefice ha voluto to tutti noi, lungo la storia». Infatti prova, poi mi racconti!». È il consi- rimarcare proprio la tenerezza del «è un Dio che ci aspetta sempre». glio spirituale che Papa Francesco Padre. «Forse quando sentiamo la E, in proposito, il Papa ha invitato ha suggerito nella messa celebrata parola che ci invita alla conversio- a contemplare «quella bella icona venerdì mattina, 28 marzo, nella ne — convertitevi! — ci suona un del padre e del figliol prodigo». Il cappella della Casa Santa Marta. po’ forte perché ci dice di cambiare Vangelo di Luca (15, 11-32) «ci Per quanti peccati possiamo aver la vita, è vero». Ma dentro la paro- dice che il Padre vede il figlio da commesso, ha affermato il Pon- la conversione c’è proprio «questa lontano perché l’aspettava e an- tefice, Dio ci aspetta sempre ed è nostalgia amorevole di Dio». È la dava sulla terrazza tutti i giorni pronto ad accoglierci e a fare festa parola appassionata di un «Padre a guardare se il figlio tornava». Il con noi e per noi. Perché è un Pa- che dice al figlio: torna, torna, è padre, dunque, aspettava il ritorno dre che non si stanca mai di per- ora di tornare a casa!». del figlio e così «quando lo vede donare e non guarda se alla fine il «Soltanto con questa parola possia- arrivare, è andato di fretta e gli si è “bilancio” è negativo: Dio non sa mo passare tante ore di preghiera» gettato al collo». Il figlio, sulla stra- fare altro che amare. ha affermato il Pontefice, facendo da del ritorno, aveva persino pre- Questo atteggiamento, ha spiegato notare come «Dio non si stanca» parato le parole da dire per ripre- il Papa, è ben descritto nella prima mai: lo vediamo in «tanti secoli» e sentarsi a casa: «Padre, ho peccato lettura della liturgia, tratta dal libro «con tante apostasie del popolo». contro il cielo e contro di te, non del profeta Osea (14, 2-10). È un Eppure «lui torna sempre, perché sono più degno di essere chiamato testo che «ci parla della nostalgia il nostro Dio è un Dio che aspet- tuo figlio». Ma «il padre non lo la- che Dio, nostro Padre, ha di tutti ta». E così anche «Adamo è uscito sciò parlare» e «con l’abbraccio gli noi che siamo andati lontano e ci dal paradiso con una pena e anche tappò la bocca». siamo allontanati da lui». Eppure, una promessa. E il Signore è fedele La parabola di Gesù ci fa capire chi «con quanta tenerezza ci parla!». alla sua promessa perché non può «è nostro padre: il Dio che ci aspet- Scrive Osea: «Così dice il Signore: rinnegare se stesso: è fedele!». ta sempre». Qualcuno potrebbe 75 dire: «Ma, padre, io ho tanti pec- altre cose!», come ricorda il passo «un altro banchetto, come il padre cati non so se lui sarà contento!». evangelico della liturgia del giorno del figliol prodigo». Nel testo di La risposta del Papa è: «Provaci! Se (Marco 12, 28-34). Osea, ha spiegato, Dio ci dice che tu vuoi conoscere la tenerezza di È un Dio che ci dice, come si leg- «pure tu fiorirai come il giglio». È questo Padre, va da lui e prova! Poi ge nel libro di Osea: «Io ti guarirò la sua promessa: ti farà festa. Tanto mi racconti!». Perché «il Dio che ci perché la mia ira si è allontanata che «si spanderanno i tuoi germo- aspetta è anche il Dio che perdona: da te!» È così che parla Dio: «Io ti gli, e avrai la bellezza dell’olivo e la il Dio della misericordia». E «non chiamo per guarirti!». Tanto che, fragranza del Libano». si stanca di perdonare; siamo noi ha spiegato il Pontefice, «i miracoli Papa Francesco ha concluso la sua che ci stanchiamo di chiedere il che Gesù faceva con tanti ammala- meditazione ribadendo che «la perdono. Ma lui non si stanca: set- ti erano anche un segno del grande vita di ogni persona, di ogni uomo, tanta volte sette! Sempre! Avanti miracolo che ogni giorno il Signo- ogni donna che ha il coraggio di col perdono!». re fa con noi, quando abbiamo il avvicinarsi al Signore, troverà la Certo, ha proseguito il Papa, «dal coraggio di alzarci e andare da lui». gioia della festa di Dio». Da qui punto di vista di un’azienda il bi- Il Dio che aspetta e perdona è an- l’auspicio finale: «Che questa paro- lancio è negativo, è vero! Lui perde che «il Dio che fa festa». Ma non la ci aiuti a pensare a nostro Padre, sempre, perde nel bilancio delle organizzando un banchetto, come il Padre che ci aspetta sempre, che cose. Ma vince nell’amore perché «quell’uomo ricco che aveva alla ci perdona sempre e che fa festa Lui — si può dire questo — è il pri- porta il povero Lazzaro. No, questa quando noi torniamo!». mo che compie il comandamento festa non gli piace!» ha affermato dell’amore: lui ama, non sa fare il Santo Padre.
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