Traversata: Songavazzo - Falecchio - Bossico - Lovere Traversata Songavazzo - Bossico - Lovere Da Songavazzo m.640 si sale alla località Falecchio, si segue la stradina fin dopo le cascine di Camasù. Si devia su sentiero a destra, (indicazione Sorgente Cremonella e Bossico ), Indi con percorso ondulato alla Chiesetta dei Caduti m.1029 e in discesa a Bossico In caso di necessità m.860. Dislivelli totali: + m.450 - m. 220 in ore 3 circa. Comunicare al: Rientro a Lovere m. 200 dis - m. 450 in ore 1.30 N. 346 42 33 397 Coordinatori: Cremonesi Linda - Frigeni Franco Da Songavazzo (m. 640) a Bossico (m. 860) e a Lovere lago (m. 200) A Songavazzo occorre portarsi al cimitero dove la strada curva per salire a Falecchio e percorrendo scorciatoie e strada raggiungeremo l'altopiano, balcone verso la vai Borlezza e la Presolana. (All'altopiano è possibile arrivare anche in macchina). Dal piazzale dove sostano le auto, la stradina prosegue nella pineta, arrivati a un bivio si continua a destra costeggiando la valle, ammantata d'abeti e larici, in direzione Sud-Est. A sinistra la roccia del sovrastante monte Pizzo (m. 1190), che ogni tanto affiora è formata da stratificazioni oblique di calcare del Retico. A destra oltre la valle si trova la località Camnù alto e poco più avanti Camnù basso. Dopo circa un Km. da Falecchio si attraversa l'alveo asciutto del Tribes e si prosegue sulla sinistra idrografica, trovando sulla mulattiera dei begli agglomerati morenici. Dopo dieci minuti si arriva ai prati di Camasù a m.1062 dove si trovano delle cascine. A destra si vede il monte detto Coren Serésa la cui roccia sempre di calcare nero affiora solo sul versante sottostante della valle del Quàl, fu piantumato da pini e larici dalla forestale negli anni 60 e poi cintato. Al di sotto si apre la selvaggia valle di Quail, dominata dal monte Cuca (m.1110), sopra i prati di Camasù si eleva il Pizzo ricoperto d'abeti e larici, oltre a questo appare il verde monte Cornet (m. 1429) a forma di piramide e formato da dolomia, i cui alti spuntoni appaiono qua e là. La valletta di Tribes, che inizia a Camasù possiede una flora caratteristica, come delle esili e bellissime felci del tipo Cystopteris Regia, lungo la strada nei luoghi umidi, fiorisce un bel geranio di un rosa pallido, il Geranio nodosum, la Centaura montana con i suoi fiori azzurri e altre varietà. Poco dopo si trova una deviazione a destra segnalata per "sorgente Cremonella e Bossico" noi prenderemo questo sentiero che, in breve ci porterà all'amena località di Quail (m. 1034) E' un bel prato a forma di conca situato in cima alla valle omonima, nel comune di Cerete. Vi sono due antiche cascine a vario livello. Proseguendo sul sentiero, poco più in alto, passiamo dalla sorgente d'acqua freschissima detta la Crémonela, che non si esaurisce nemmeno nei periodi estivi di forte calura. Dopo una breve salita il sentiero prosegue con piccoli saliscendi e seguendo l'andamento delle piccole vallette, una discesa poi porta su una stradina, passa di fianco al recinto della riserva di Bossico, si supera la vai d'Aste e sempre su stradina si arriva alla radura con la chiesetta dei Caduti. Da qui seguendo per 200 metri la strada, poi deviando a sinistra su sentiero si scende a Bossico. Dislivello totale + m. 450 - m. 220 in ore 3.15 circa. Il comune di Bossico è posto su un altopiano dal quale è possibile dominare la valle Camonica, la valle Cavallina e la vai Borlezza. Notevole, forse unica, la panoramica che si apre sul lago d'Iseo quasi a rendere il paese un terrazzo prospiciente sul Sebino. Numerosi sono i sentieri e le mulattiere che snodandosi nei numerosi ettari di pinete, permettono indimenticabili passeggiate a contatto della natura. Il clima, reso mite dalla vicinanza del lago, ha favorito la conoscenza del luogo; numerose sono le ville del tardo ottocento testimonianza di un'epoca in cui il turismo era privilegio di pochi. Oggi Bossico registra, soprattutto nel periodo estivo, una notevole presenza di turisti grazie anche alla buona struttura alberghiera e alla disponibilità di oltre trecento appartamenti in seconde case. La località si è sviluppata nel rispetto dell'ambiente senza dare spazio alla speculazione edilizia tipica di altre località turistiche e mantiene le caratteristiche del piccolo borgo di montagna dove trascorrere una vacanza all'insegna del relax e del contatto con la natura. La Chiesa parrocchiale dedicata da sempre ai Santi Pietro e Paolo consacrata nel 1672, conserva ancora tracce rinascimentali nelle colonne del protiro, nel bel portale di pietra arenaria e nel affresco della Madonna della Rondine al secondo altare a sinistra. L'interno, disteso su ritmi secenteschi alterati da successivo prolungamento, raccoglie notevoli testimonianze artistiche, tra le quali primeggiano gli altari, ricchi di marmi policromi a intarsio e medaglie finemente scolpite. L'organo è un antico Serassi. Da Bossico, di fianco al cimitero, una stradina inizialmente asfaltata (via Lovere) scende a destra. Camminando incontreremo una santella dedicata a S. Rita, alla quale ne segue un'altra, sopra la roccia, chiamata santella della Madonna del Piccione. Continuando la discesa su stradina acciottolata dopo circa mezzora incontreremo un bivio "San Giovanni monte Cala", con meno di dieci minuti di salita si arriva alla chiesetta, meta escursionistica dei Loveresi, dalla cima del monte Cala dove sorge la chiesa di San Giovanni si apre alla vista un panorama ampio e suggestivo, che abbraccia quasi tutto il bacino del lago d'Iseo, la bassa Valle Camonica non ché le colline del Cerere di Castro con la conca di Pianico sino al lago d'Endine. Fin dal secolo XII esisteva sul monte Cala un fortilizio dei nobili Cerere. E' probabile che questi signori abbiano fatto costruire anche una cappella, la quale, demolita la rocca, subì forse una prima trasformazione nel 1400 e poi nel XVII secolo. La chiesa era originariamente dedicata a San Zenone, ma già nella seconda meta del Quattrocento risulta dedicata a San Giovanni, nome con cui viene ormai designato il luogo dove sorge la Chiesa e sul cucuzzolo alcune cappellette. Continuando sulla stradina acciottolata si arriva a uno slargo con fontanella, si prosegue su acciottolato (via P. Cortinovis) subito dopo al primo bivio devieremo a sinistra e entreremo in Lovere dove troveremo l'autobus nel piazzale. Dislivello - m. 460 in ore 1.30, escluso visita a monte Cala..
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