Bibliografia Della Storia Della Riforma Religiosa in Italia

Bibliografia Della Storia Della Riforma Religiosa in Italia

t^Ctl-UT BIBLIOTECA DI STUDI RELIGIOSI =- N. 10 = PIERO CHIMINELLI BIBLIOGRAFIA DELLA STORIA DELLA RIFORMA RELIGIOSA IN ITALIA Contributo alla STORIOGRAFIA RELIGIOSA ITALIANA 3 . ..t+.J »? , ... V+Ìa Torre Pellice - Tipograkia Alpina di V. C. Rastellini - 1920 ALLA INOBLIABILE MEMORIA DI GIOEGIO B0AEDMA:N^ TAYLOR «DOTTOR ANGELICO» IL. PIÙ SANIO TRA I BANDITORI DELLA RIFORMA ITALIANA NEL SECOLO XIX E DEL DOTT. EMILIO COMBA IL PIÙ FERVIDO TRA I RICERCATORI DEI FASTI DELLA MEDESIMA A PROVA CHE IL LORO RICORDO È SEMPRE VIVENTE L'AUTORE DEDICA FIRENZE, OTTOBRE MCMXX INTRODUZIONE Una ingiustificata lacuna della storiografia italiana è quella che si riferisce allo studio sulla JRiforma religiosa nazionale. Ingiu- stificata perchè « il movimento religioso delVItalia nel secolo XVI, non ci onora meno di quello delle lettere e delle arti » (1). E tanto pii(, ingiustificata oggi che gli studi storici hanno rivendicato la propria autonomia di fronte a qualsiasi dipendenza od ostra- cismo confessionale e che tante passioni di parte sono state domate da una più, serena e pragmatistica valutazione del problema sto- rico del cristianesimo. Eppure è così e la Riforma italiana attende ancora il suo storico. Sono già molti coloro che muovono questo lamento; riconfermando la mia precedente constatazione. A. Beu- mont notava che « la storia del movimento della Riforma in Italia attende ancora da ambe le parti un lavoro profondo e possibil- mente imparziale » (2). A lui faceva eco, in Italia, un nostro benemerito raccoglitore di memorie della Riforma, A. Battistella: « Una buona storia della Riforma religiosa in Italia noi ancora non Vabbiamo; intendo non una storia vaga, generica, che <?* dimostra piuttosto come e perchè nel nostro paese non attecchi- rono le dottrine novatrici di Lutero, di Zuinglio, di Calvino e d'altri riformatori del secolo XVI, anziché spiegarci se e quanto (1) G. De Leva, Cfr. Archivio Veneto. Anno 1876. (2) A. Reumont, Vittoria Colonna, marchesa di Pescara. (Trad. dal tedesco). Torino, Loescher, 1883. 6 tali dottrine furono accolte; ma una storia compiuta, positiva, imparziale, tale insomma che cancelli dalle menti nostre il vecchio erì'ore che in Italia sia quasi inutile parlare della Riforma in un tempo in cui Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, le Fiandre e la Scandinavia ardevano deWincendio da essa susci- tato. E così fatta storia manca per la semplicissima ragione che non si sono ancora accumulati che pochi documenti per farla e che s'è tuttavia lontani dalVaver finita l'opera d'ima conveniente preparazione y) (1). Col presente lavoro mi sono accinto al necessario e laborioso compito di raggruppare queste « disiecta membra », tutti, cioè, quei sparsi documenti, accumulati finora afine di poterli vedere in una luce d'insieme. Tal'è la genesi della presente bibliografìa della storia della Biforma religiosa in Italia. Un siffatto lavoro bibliografico assolutamente mancava da noi, se se ne faccia ecce- zione per quel che riguarda quel magnifico popolo Valdese il quale, pur tanto piccolo, etnograficamente considerato, ha tut- tavia — per dirla col Michelet — la splendida originalità « d'oc- cuper par l'hiistoire une place si haute en Europe ». Bibliografi italiani come E. Comba (2), A. Muston (3) e J. Jalla (4) e biblio- grafi esteri come W. N. De Bieu (5) esaurirono, a mio credere, la documentazione bibliografica valdese. La cosa corre ben diversamente per quel che riflette la biblio- grafia del Protestantesimo sbocciato e fiorito fuori delle Alpi Oozie. Cesare CantU tentò, un cinquantennio fa, di dare all'Italia la documentazione di questa Storia (6). Può ben dirsi, con buona (1) A. Battistella, Ritagli e scampoli. Pag. 135. Voghera, Gatti, 1890. (2) E. CoiiBA, Cenno sulle fonti della Storia dei Valdesi in Archivio Stor. ItaUano. Serie V, XII, pp. 95-138 (1893). (3) A. Muston, L'Israel des Alpes. Voi. 4. Paris, Ducloux, 1851. Ivi la bibliografia Valdese occupa bcu 166 pagine del IV voi. (4) J. Jalla, Bibliografia slorica Valdese (1848-1898) in Bollettino del Cinquantenario della Emancipazione. Torino, 1898. (5) W. N. Db Ribu, Essai bibliographique concernant tout ce qui a pam dans les Pays-Bas au suiet des Vaudois. La Haye, 1889. Cfr. puro in Bull, hist. e philos, pp. 248-265. Paris, 1891, l'articolo: tNoticc bibliographique des travaux publiès sur les Vaudois depuis 1881 ». (6) 0. Gantù, Oli Eretici d'Italia. Discorsi storici. Voi. 3. Torino, Un. Tip. Edit., 1865. - — 7 — pace dello storico lombardo, ditegli fallì alla prova, tanto venne discussa la sua trattazione di tale argomento. (1) Il conte P. Guicciardini nella sua famosa e suntuosa colle- sione di libri relativi alla Riforma — oggi nella Nazionale cen- trale di Firenze — piU che alla storia della Riforma, badò a col- lezionare gli scritti dei principali riformisti italiani e perciò, dal punto di vista d'una bibliografia della storia del movimento religioso riformistico tra noi, poco profitto reca la sua ricca e rara raccolta cinquecentesca, biblica e savonaroliana (2), Altro non ci resta se non qualche monografia, speciahnente estera, sull'argomento. Segnalata quella del prof. K. Benrath (3) e di Clement Otto (4) e qualche altra raccolta libraria, arieggiante a quella già menzionata dal conte Piero Guicciardini (5). Le stesse biblioteche della Casa Valdese di Torre Pellice (6) e della Facoltà di Teologia di Firenze forniscono assai scarso materiale per simili ricerche di bibliografia protestante. Il presente lavoro ha perciò il vanto dell'assoluta novità: vanto modesto di sem- plice tentativo, ma però di avanguardia in tale genere di studi la (1) G. GUERZOXI, Gli eretici d'Italia, in Nuova Antol., 1868-69; G. IVLiz- ZOTTi, Gli Eretici d'Italia, di C. Cantò, in Riv. Univ., 1868 e 1869; Morsolin B., Gli Eretici d'Italia, di C. Cantfi, in Arch, Stor. Ital., 1868; A. Reuiiont, in Vittoria Colomia, p. 308. Torino, Loescher, 1883; G. Gnerchi, Gli Eretici d'Italia, in Riv. d'Italia. Roma, Febbraio, 1903. (2) Cfr. Catalogo della collezione de' libri relativi alla riforma religiosa, donata dal conte Piero Giucciardini alla città di Firenze. Firenze, Pellas, 1877-1881. — Cfr. pure: La libreria Guicciardini sulla Riforma religiosa in Italia nel secolo XVI, nella Biblioteca Nazionale di Firenze, per T. Retro cola Rossetti, Firenze, Pellas, 1877, ed anche K. Benrath: Eine Biblio- tek protestantischer italienrischer Schrifien, in « Das Magazin far die Litc- ratur, etc. », Lipsia, 53, n. 37 (1883). (3) K. Benrath, Prolusione del Doti. Benrath sopra le fonti della Storia della Riiorma italiana (Tedesco). Bonn, A. Marcus, 1876. (4) Clement Otto, Bibliograpliica zur Refortnations gescMchte. Lipsia, 1907. (D'indole generale e per l'estero). (5) Catalogo di libri e di novatori e riformatori luterani e calvinisti sopratutto Italiani. Roma, PaoUni (Ottobre) 1879. (Si tratta del catalogo n. XII della Libreria Bocca di Roma. Proveniva quasi del tutto dal conte G. Manzoni e fu acquistata, nella massima parte, dal conte P. Guicciardini). (6) Cfr., Catalogne de la Bibliothèque de la «Maison Vaudoise », Voi. I (A.-L.) Pignerol, Sociale, 1876. Cfr. pure il Catalogo mss. esistente presso la direzione della Facoltà Teologica Valdese di Firenze (Via Serragli, 51). cui necessità — d'ordine storico ed idealistico — era da tanto tempo sentita. Sentita nel campo protestante e nel rampo, dirò così, degli amatori della storia. iS'eZ campo protestante italiano fin dal 1871 il doti. E. Comba (1839-1904) il le. cui benemerense veramente insigni nel campo della storiografia religiosa, per qua7ito offuscate da un non com- pleto possesso del metodo, poterono essere misconosciute soltanto dalla bestiale ignoranza degli Italiani in tutto ciò che riguarda la religione)) (1), avea lanciato la proposta [2) eli a formare nel paese nostro una Società avente per iscopo di snidare i fatti sto- rici che illustrano la riforma religiosa, tentata fra noi nel secolo decimosesto specialmente, e renderli noti per mezzo di qualche regolare pubblicazione », La sua proposta fu solo in parte feconda, se si vuole tenere conto della Société d'Histoire Vaudoise e del suo annuo BuUetin, nato a Torre Pellice nel 1884. 3Ia per la storia della Eiforma propriamente detta non se ne fece nulla di nulla. Fuori del campo evangelico italiano la benemerita « fondazione Villari » bandì il suo secondo concorso {triennio 1904-1906) sce- gliendo questo tema: « Storia del movimento religioso in Italia nel secolo XVI {Riforma e Contro -Eiforma) ». Questo concorso sortì per altro tm esito negativo: cosa che in Italia non sollevò scandalo alcuno. Cadute le due proposte, col presente lavoro vorrei almeno farne risentire tutta Vattualità della loro importanza. Due parole ora circa al metodo adottato. Mi sono attenuto, come si usa per consimili lavori storici, all'ordine logico e cronologico. Eo seguito cioè lo svolgimento naturale e cronistorico degli avvenimenti, raggruppando poi — per amore di unità e di chiarezza — in capitoli speciali le vicende locali della Eiforma {capp. IX e XXIII) ed in altri le piti emer- genti figure storiche che ne furono pars magna {capp. X e XXI'V). (1) A. Della Torre, Il Cristianesimo in Italia, pp. 234-235. Palermo. Sandron. (2) Em. Cojiba, Una proposta interessante, in «L'Eco della Verità». Fi- renze, Anno Vili, u. 43 (1871). — 9 — Nel capitolo primo collocai, tra i precursori della Eiforma, personalità cotne Francesco di Assisi e Girolamo Savonarola, ptir ben sapendo che adhuc sul) judice lis est. Senza menomamente illudermi d'aver semplicisticamente con ciò definita la grave que- stione storica, ho solamente inteso di riferire ivi quei dati biblio- grafici che la dibattono, affinchè lo studioso delle cose della Ri- forma abbia modo di pesare lo stato della questione, riesaminarla e formarsene un personale convincimento. Lo stesso dicasi per certi personaggi posti nel quadro dei riformisti italiani — G. Bruno e fra P. Sarpi ad esempio. — Anche in tal caso è stato mio unico intendimento di dare il pre- ciso rilievo delle reiasioni intercorse tra questi personaggi storici e la Biforma evangelica.

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